giovedì 17 ottobre 2019

LO "SPIRITO SANTO" DEI CATECHISTI: CONVIVENZA INIZIO CORSO 2019

Già molte altre volte abbiamo parlato del “superpotere” alla Marvel che investe i catechisti neocatecumenali immediatamente già all’atto della loro nomina e che poi esplica il suo massimo effetto nell’esercizio delle loro funzioni.

Come ottengono il loro "spirito santo"
i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali?
Per la "magica" investitura kikiana


Il catechista neocatecumenale LAICO, questa figura incombente del Cammino Neocatecumenale, acquista il superpotere per nomina: la sua comunità di origine lo vota, massimamente scegliendolo tra quelli che ispirano maggiore simpatia, sono figli di… o godono di certe alleanze interne (non di certo come dice lo Statuto “tra coloro che danno garanzie di vita di fede e morale, partecipano al Cammino e alla vita della Chiesa e sono in grado di dare testimonianza, grati dei beni ricevuti attraverso il Cammino Neocatecumenale”). Da precisare che la coppia dei responsabili, al II° scrutinio, acquista il titolo automaticamente, per il solo fatto di essere responsabili, nessuna votazione.

Questa è un’altra dribblata tra le tante: la “norma” ufficiale dice una cosa e nella pratica se ne fa un’altra, col risultato di avere tra le fila “catechisti” mestieranti alla buona, per lo più.

Una volta acquisito il SUPERPOTERE, che consisterebbe nell’automatica discesa di quello che loro chiamano “spirito santo” (ho scritto con la minuscola perché sono soltanto loro che lo chiamano così, come potrebbero chiamarlo “Karma”, fa uguale, non trattandosi del vero Spirito Santo, terza persona della SS. Trinità), il catechista laico neocatecumenale diviene l’unico ed insostituibile riferimento degli adepti della setta, che DEVONO sempre e comunque OBBEDIRGLI, ANCHE SE NON CAPISCONO.

Comprenderebbe anche un bambino che, non essendoci alcuna investitura ministeriale sacramentale come invece avviene per i preti, l’affermazione dell’automatismo della discesa dello “spirito santo” su un laico qualsiasi, non può dare ALCUNA GARANZIA né quanto al discernimento, né quanto all’”illuminazione”.

Sono stata catechista del Cammino per 25 anni e posso affermare senza tema di smentita che io e mio marito per primi, pur avendo operato in rettitudine di cuore, e tutti gli altri al seguito, non mostravamo alcun segno particolare di un’elezione specifica, di una illuminazione superiore, ma ci limitavamo a ripetere a pappagallo i mamotreti kikiani, salvo poi sentirsi abilitati a penetrare nelle vite dei catecumeni in virtù del “ministero” (così viene impropriamente chiamato), che il catechista esercita.

Faccio salve le persone che vivono in rettitudine e buona fede, perché ce ne sono alcune, ma nel descrivere la struttura piramidale neocatecumenale bisogna prendere in considerazione il fondamento dell’intera dinamica. Quello è totalmente IMPROPONIBILE.

Detto questo, chiarito che la discesa dello Spirito Santo sul catechista laico neocatecumenale NON PUÒ CONSIDERARSI AUTOMATICA, non derivando da alcun particolare sacramento di investitura, vediamo cosa si dice dei catechisti nella Convivenza di Inizio Corso 2019 dello scorso fine settembre, incredibilmente proprio da parte di un ministro ordinato.

Don Mario Pezzi ha affermato:
“Perché questo itinerario di iniziazione cristiana sia efficace, È IMPORTANTE LA CONVINZIONE DELLA PRESENZA DELLO SPIRITO SANTO CHE HA INVIATO I CATECHISTI per annunciarci la buona notizia ed iniziare un cammino di conversione e che CONTINUA AD ACCOMPAGNARLI DURANTE TUTTO IL PERCORSO ATTRAVERSO LE VARIE TAPPE che marcano la crescita dell’uomo nuovo in noi.
…SENZA QUESTA FIDUCIA NELLO SPIRITO SANTO CHE ACCOMPAGNA I CATECHISTI, e SENZA OBBEDIENZA AI CATECHISTI il cammino di crescita nella fede rimane solo apparente ma non tocca realmente la nostra vita.”
(Quindi, non solo i catechisti laici “sono inviati dalla presenza dello spirito santo”, ma addirittura questo spirito “continua ad accompagnarli durante tutto il percorso! Peggio ancora quando dice che la crescita nella fede dipende dalla fiducia che uno ha "nello spirito santo che accompagna i catechisti, ai quali si deve obbedienza". Il Cammino Neocatecumenale ha introdotto la novità che per ottenere la fede si deve credere a dei laici qualsiasi, che la Chiesa non è in grado di controllare, perché proprio non li conosce personalmente, tranne la "chiesa neocatecumenale").


Obbedienza cieca
al "catechista" laico


Poi don Pezzi prosegue con la solita velata minaccia:
“…l’esperienza di questi cinquant’anni dimostra che sono CADUTI magari lasciando moglie e figli o il marito e figli, oppure il loro zelo si è andato spegnendo e hanno lasciato la comunità.

(Visto? Lo dice Pezzi: dopo il matrimonio spirituale, persone che in 30/40 anni di cammino avrebbero dovuto almeno un po’ respirare un’aria di conversione, lasciano invece moglie, marito e figli. Noi che invece abbiamo perso lo “zelo”, lasciamo la comunità…). Ed ancora:
Per questo dopo questa visita ultima alla Domus, IL SIGNORE MI HA ISPIRATO E MI HA DETTO di far risuonare un allarme ai Genitori, ai Catechisti, ai Confessori ed anche ai ragazzi e ai bambini per metterli al corrente del pericolo che stanno correndo.
(Frase tipica di ogni detentore di superpotere neocatecumenale, il “filo diretto col Signore”, come a telefono: “Il Signore MI HA ISPIRATO”, ma non solo, nell’ispirazione: “MI HA DETTO”. Dire semplicemente. “Ho pensato”, oppure “ho avuto un’idea…”, per un neocatecumenale è impensabile).


"La confessione", di G.Molteni.
Sarebbe meglio che questo parroco
indirizzasse la penitente a parlarne
col "catechista" laico?
Ed ancora:
VORREI RICHIAMARE L’ATTENZIONE AI CONFESSORI, CHE PER IGNORANZA non danno alcuna importanza alla pornografia, non si rendono conto che non basta la assoluzione di un peccato, e poi di un'altra caduta dopo poco tempo. È BENE CHE I CONFESSORI INVITINO QUESTI FRATELLI AD APRIRSI AI PROPRI CATECHISTI che li possono aiutare, e in caso di necessità dirigere a un gruppo di recupero.



(Capito? I confessori, i preti, veramente investiti dello Spirito Santo per sacramento, Il prete NO).

Quindi accenna ad un CATECHISTA col VIZIO GRAVE DELLA PORNOGRAFIA, che dovette chiedere lui stesso un tempo di pausa per potersi curare:
PER LA VERGOGNA DI PERDERE LA FACCIA E L’ONORE, DI ESSERE CONSIDERATO COME UN POVERACCIO, DI CUI NON FIDARSI.
(Costui, davanti al sacerdote in confessionale, temeva di "perdere la faccia e l'onore…", mentre davanti ai catechisti non aveva di questi timori. È chiaro che è tutto ribaltato? Il confessore inoltre è vincolato dal segreto confessionale, i catechisti no, per cui è anche più pericoloso "confessarsi" con loro).
«E Kiko commentava: COLUI CHE TI PUÒ TIRAR FUORI DAL POZZO È IL TUO CATECHISTA CHE DIO TI HA DATO - NON IL CONFESSORELa corda che ti butta per salvarti si chiama “OBBEDIENZA”, se ubbidisci [al catechista] uscirai dal pozzo»
Per chi non lo sapesse, faccio presente che la norma contenuta nello Statuto all'art. 29 Titolo V, riguardante la FORMAZIONE DEI CATECHISTI recita:
"1°. "base della loro formazione è la partecipazione al Neocatecumenato, che garantisce la loro graduale maturazione nella fede e nella testimonianza, con il corrispondente approfondimento biblico, patristico e teologico, con particolare riferimento ai documenti del Magistero della Chiesa"; (mai visto nessuno, in 35, approfondire alcunché, se non quello che si può trovare scritto nel "Dizionario di teologia biblica" Leon Dufour, il proto vangelo dei neocatecumenali);
2°. "si preparano a trasmettere la parola come a loro volta l’hanno ricevuta e vissuta: fanno pratica accompagnando più volte i propri catechisti nelle catechesi iniziali e nei diversi passaggi del Neocatecumenato"; (che in pratica vuol dire ripetere a pappagallo i mamotreti kikiani e andare ad imparare da altri catechisti neocatecumenali, che a loro volta ripetono a pappagallo i mamotreti Kikiani);3°."completano la loro formazione partecipando ad apposite convivenze e incontri per catechisti, indetti dall’Équipe Responsabile internazionale del Cammino o dall’Équipe da essa delegata, in cui si trattano temi fondamentali del Magistero della Chiesa"; (il che equivale a quanto detto nel punto precedente: imparano sempre la "verbo" kikiano" che interpreta "neocatecumenalmente" le cose, vedesi, per es. l'"Umanae Vitae", per dire una cosa conosciuta a tutti);
4°. "assistono agli incontri del Centro neocatecumenale diocesano, di cui all’articolo seguente, per la formazione dei catechisti"; (fosse vero, ma non lo è, sarebbe sempre farina del sacco neocatecumenale);
5°. "infine, preparano ogni catechesi e passaggio del Neocatecumenato, per quanto possibile insieme al presbitero, leggendo in ambiente di preghiera i brani corrispondenti della Sacra Scrittura, del Catechismo della Chiesa Cattolica e degli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti, che ravvivano in loro la «parola di salvezza» (At 13,26) che essi stessi hanno ricevuto oralmente dai propri catechisti". (gli Orientamenti si leggono di certo, sono le catechesi kikiane. Il catechismo no, se non per puro rimando).
All'art. 28 dello stesso Titolo, la punto 3°, si dice:
"svolgono un importante compito di discernimento circa l’idoneità dei singoli neocatecumeni e delle rispettive comunità per quanto riguarda il passaggio alle tappe successive dell’itinerario del Cammino"; (ma se il discernimento non ce l'hanno, perché non hanno lo Spirito Santo, quali danni può fare questo "importantissimo compito?" Ho visto nella mia parrocchia la distruzione totale, ad opera del "discernimento" di questi LAICI).
Invece al punto 4° si stabilisce:
"durante gli scrutini di passaggio da loro guidati devono mantenere il massimo rispetto per gli aspetti morali della vita intima dei neocatecumeni che rientrano nel foro interno della persona". (essendo per lo più mestieranti alla buona e quindi non sapendo spesso identificare il foro interno da quello esterno, invadono pesantemente in pubblico il privato intimo delle persone, facendo domande che nemmeno i preti in confessionale farebbero, quali se uno tradisce il coniuge, se ha avuto rapporti prematrimoniali, se si masturba, se dà i soldi "obbligatori" della decima, quali problemi ha con i familiari…)
In ultimo, all'art. 31, stesso Titolo, a proposito del Centro (Diocesano) Neocatecumenale si afferma: "Scopo del centro è contribuire alla formazione dei catechisti, assegnare le nuove catechesi, coordinare i diversi passaggi, sostenere le équipes di catechisti nelle varie difficoltà dell’evangelizzazione e presentare al Vescovo, o a un suo delegato, i responsabili delle nuove comunità." (mai visto "contribuire alla formazione dei catechisti", non saprei nemmeno come. La "presentazione dei responsabili delle nuove comunità", non c'è proprio).

Come si può ben notare, la formazione extra Cammino Neocatecumenale è già dichiarata scarna e minimale. In realtà non si fa nemmeno quella.


Come non vedere l’usurpazione laica delle tipiche funzioni di direzione spirituale e quant’altro, proprie dei ministri in sacris?

Qui non si tratta di un semplice malinteso, un qui pro quo di poco conto.
Qui si ribaltano TOTALMENTE i principi fondanti della Chiesa cattolica, così come Gesù l’ha voluta. E questo è il perno centrale della loro dottrina: senza OBBEDIENZA CIECA AI CATECHISTI LAICI, non si può nemmeno ipotizzare il Cammino Neocatecumenale.

Fidarsi dell'illuminazione dei catechisti laici neocatecumenali?
MAI!

38 commenti:

  1. Come sempre, Libera sei stata di una nitidezza esemplare!
    Anche in questa convivenza di inizio corso assistiamo alla vergogna di un ministro di Dio che, nella propria catechesi "magisteriale", nel mentre cita discorsi dei Papi e documenti della Chiesa, instilla credenze pagano-superstiziose, come questa fantomatica discesa dello Spirito Santo sui catechisti in forza delle preferenze espresse dai fratelli di comunità.
    Per inciso, non è vero neppure questo, visto che il voto compatto dei catechisti influenza i risultati, senza tener conto del fatto che spesso intervengono d'autorità in un secondo tempo nominando di propria iniziativa persone a loro parere più idonee, correggendo di fatto lo Spirito Santo.
    L'indegno sacerdote, dicendo "l’esperienza di questi cinquant’anni dimostra che sono CADUTI magari lasciando moglie e figli o il marito e figli, oppure il loro zelo si è andato spegnendo e hanno lasciato la comunità" ribadisce poi che chi perde zelo ed esce dal Cammino, di fatto tradisce questa elezione divina, paragonabilmente a chi tradisce il coniuge e lo abbandona.
    Sappiamo infatti, e nel corso della tappa del Matrimonio Spirituale viene proprio fatta una sequenza di riti specifici, che vengono associati il legame a vita con il Cammino, l'indissolubilità del matrimonio e, ancor più, la fede personale in Dio: cosicché chi "perde zelo" e lascia il Cammino (pur restando nella Chiesa) è reo di un tradimento assoluto e gravissimo.
    Ho ben presente l'aria triste e dolente con cui viene detto che catechisti fino a ieri impegnati e ferventi da un giorno all'altro hanno "perso la fede"...scopri poi che si stanno riferendo a persone che hanno semplicemente rigettato il Cammino, mantenendo, anzi, accrescendo e riscoprendo la fede in Dio e la propria appartenenza alla Chiesa.
    Questi grandi ipocriti dichiarano poi che il Cammino sarebbe "uno degli itinerari" nella Chiesa, quando ben sanno che continuano ad insegnare che chi è disgraziatamente venuto in contatto con loro e li ha abbandonati ha rifiutato lo Spirito Santo ed il piano salvifico di Dio.
    Non so se è chiaro, per chi non ci sia passato, il carico di dolore e di fallimento che scaricano sulle spalle di chi, a ragion veduta, esce dal Cammino, tale da condurre alcuni al pensiero del suicidio (e anche all'atto stesso). In effetti ti convincono d'essere un Giuda e a comportarti come tale.

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    1. "tale da condurre alcuni al pensiero del suicidio"
      E' assolutamente vero, e la ragione è che molte scelte importanti della vita delle persone sono "apparentemente" libere e alla lunga ci si accorge di vivere una vita non propria, ma solo quella che altri ti hanno "costretto" a fare, a recitare un ruolo che però alla lunga manifesta tutte le contraddizioni del caso in quanto appare la realtà vera del cnc, ed è poi durissimo restare dentro, fosse pure un matrimonio con 15 figli, senza impazzire, e allora si scappa, alcuni vanno via, altri rimangono da separati in casa, alcuni purtroppo arrivano a soluzioni estreme. E questo vale per tutte le "soluzioni" ammesse dal cnc vita consacrata, sacerdozio, matrimonio, e ai margini essere catechista e/o responsabile.

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    2. Valentina, confermo in pieno tutto quello che hai scritto anch'io dopo trent'anni di cammino Mi sono anzi ci siamo ritrovati con mia moglie a vivere questa esperienza di rifiuto e di essere additati come giuda, solo perché abbiamo chiesto spiegazioni ai nostri catechisti come mai dopo un periodo cosi lungo di itinerario di fede non vivevamo tra di noi i segni della fede. Amore e unità e che i lontani potessero dire di noi "guardate come si amano". Apriti cielo e successo di tutto e di più. Ora ci ritroviamo nella confusione e nel non sapere che fare..

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  2. Chi meglio di un ex-catechista, come Libera, poteva fare un quadro così veritiero della realtà dei catechisti neocatecumenali?
    Aggiungo, a quello che dice Libera, che il vero e solo riferimento in una equipe di catechisti è il capo-equipe che ha l'ultima parola su tutto quello che decide l'equipe.
    Diciamo che in una equipe di catechisti neocatecumenali, il capo equipe ha diritto all'obbedienza assoluta all'interno della equipe.
    Ricordo molto bene il capo-equipe dei miei catechisti che molto spesso conduceva personalmente tutti gli incontri importanti e tutti gli scrutini, relegando gli altri membri della equipe a semplici spettatori.
    Eppure erano presenti in quel gruppo di catechisti,delle persone umanamente e culturalmente, molto migliori del capo-equipe.
    Solo che il capo-equipe era un perfetto adpeto di Kiko, spesso si dichiarava "Talebano del cammino", fondamentalista e nemico giurato dei preti non allineati al cammino.
    Queste persone sono una disgrazia, perchè sono responsabili, oltre della "distorsione" delle comunità che gli sono state affidate, anche della "pseudo-deformazione" delle altre equipe di catechisti, che tendono a identificarsi in questi "personaggi", diventandone i perfetti "cloni".
    San Paolo dice :"Ciechi che guidano altri ciechi",io aggiungo persone "alienate e disturbate" che contribuiscono ad "alienare e disturbare" tutti quelli che il "silenzio-assenso", di certi uomini di Chiesa, gli fà capitare a tiro.
    LUCA

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    1. Un equipe tipo che descrivi calza a pennello con quella di Mattia Delprete...

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  4. Ricordo che nel periodo in cui ho frequentato il Rinnovamento mi stonava quando qualcuno in preghiera diceva perentoriamente "Dio dice...".
    Eppure nella nostra formazione ci avevano insegnato che non c'è certezza riguardo la profezia, che poteva essere un sentire solo umano o addirittura un'intromissione del demonio, e che su certe presunte profezie va fatto il dicernimento e non vanno prese per oro colato e che, comunque, il loro senso non poteva mai uscire dall'alveo degli insegnamenti della Chiesa.

    Nonostante ciò, e nonostante venisse specificato che i carismi non sono ministeri, per cui non creano un carattere, la forma mi infastidiva. Sarà stata solo una questione di forma, ma era sbagliata. Sono rarissimi i casi dove uno può parlare come padre Pio.

    Trattare un "catechista" come avesse un MINISTERO, addirittura quello dell'infallibilità sul bene delle persone, è una CHIARISSIMA ERESIA.
    Basterebbe questo per non avere dubbi, anche perché don Pezzi espone la dottrina ufficiale del Cammino, non sta parlando in modo estemporaneo. E' una dottrina meditata e COSTANTE.
    Nessun dubbio nel dire che è un'ERESIA.

    Perché Kiko non invita il Papa a esprimersi su questo "potere" dei catechisti?
    In tutta sincerità i camminanti cosa pensano che il Papa direbbe?
    Sono certo che la maggior parte di loro SANNO benissimo che il Papa disapproverebbe.
    Come penso che lo sanno benissimo Kiko e Pezzi.
    E il Cammino ubbidirebbe alla Chiesa?

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  5. https://www.facebook.com/allimeveran/videos/732025706899950/
    Guardatelo in pochi secondi e poi commentate. Sono curioso di sapere le voste risposte

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    1. È come guardare un video sugli ebrei fabbricato dall'ufficio propaganda di Goebbels, certo.

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    2. Oltre ai rimproveri espliciti fatti al Cammino, bisogna anche considerare i rimproveri che ufficialmente non sono stati fatti al Cammino ma che praticamente contengono cose che riguardano solo il Cammino.

      Un esempio lampante, l'istruzione Iuvenescit Ecclesia, di quattro anni fa.

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    3. https://www.agensir.it/quotidiano/2019/4/4/congregazione-dottrina-fede-confermata-la-sentenza-contro-anthony-sablan-apuron/

      Leggetelo in pochi secondi e poi commentate. Sono curioso di sapere le voste risposte.Dicendoci pure il fatto di Kiko, ispirato dallo Spirito Santo che proclamava la persecuzione. Attendiamo i commenti, a partire da Kiko e compani, lassù in alto, e poi dalla platea del talebani, tutti ad uno ad uno. Poi, ripeto poi, che avete risposto, vi diciamo, anche , come la pensiamo. Prima rispondete su questo. Altrimeti tacete, ed ognuno va per la sua strada.

      (da IPG)

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    1. Libera grazie delle tue spiegazioni.
      E'vero, a noi piccoli del cammino i catechisti si sono sempre presentati come un gruppo coeso, anche se in qualche occasione qualche crepa era apparsa.
      Quello che dici è come sempre prezioso per capire certi meccanismi "nascosti".
      Ancora grazie.

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  7. Io farei una domanda a Padre Mario.
    Visto che, a quanto dice lui, l'assoluzione sacramentale non basta per liberarsi da certi peccati (solo la pornografia poi?) a questo punto...a che serve il sacramento della Riconciliazione?
    Perchè un camminante dovrebbe prendersi la briga di andare a confessarsi se poi sa che, almeno per certe cose, BISOGNA e sottolineo BISOGNA "aprirsi al catechista" per liberarsi?

    Ma Padre Mario lo conosce il valore salvifico del Sacramento O NO? Perchè da quello che dice mi pare proprio di no. Poi vabbè...nel cammino si sa benissimo che sotto la dicitura: "in confessione non si fa direzione spirituale" sta scritto: "elenca i tuoi peccati (e se c'è una cosa che non si deve fare è PROPRIO QUESTA) e poi parla con il catechista". Perch, è inutile che ci giriamo intorno, se Kiko potesse fare messa senza preti lo farebbe immediatamente. I sacerdoti nel cammino ci sono solo PRO FORMA. Si potessero consacrare da soli lo farebbero. Ma siccome, se ci provassero, sarebbe strasicuro che li butterebbero fuori dalla Chiesa Cattolica, allora non lo fanno. Almeno per il momento...perchè al peggio non c'è mai fine.

    Poi tirare fuori sempre lo spauracchio del: "se te ne vai Dio ti abbandona e ti perdi" è di uno squallore allucinante. Ricordo ancora con ribrezzo che al povero Sandavi, che aveva un figlio con la leucemia, gli dissero: "Dio ti sta dando uno STOP" INFAMI!
    Ora che suo figlio è guarito e lui è diventato di nuovo padre che cosa dicono i suoi (ex)fratelli?
    BUFFONI.

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  8. Intanto finiamola di chiamarlo padre Mario.
    Quando stava con i Comboniani, era giusto chiamarlo padre, ora è incardinato nella diocesi di Roma, quindi è don Mario.
    Comunque, mi spiace dirlo, ma si tratta di un “falso” prete, un sacerdote da “operetta”, un piccolo arrampicatore sociale, una “inezia” che Kiko si porta avanti solo perché è costretto, dallo statuto, ad avere un prete nella equipe internazionale del CN.
    Come Ascension è la controfigura di Carmen, don Mario è la controfigura di un sacerdote cristiano.
    Due figure patetiche e irreali, che Kiko DEVE portarsi dietro per “essere in regola” con la Chiesa.
    Kiko è quello che è, non serve spendere altre parole per definirlo, piccolo e meschino fantoccio in mano al demonio, folle e insensibile dittatore di una setta in via di estinzione.
    Don Mario mi fa tenerezza e nello stesso tempo mi fa rabbia per la sua ostinazione a non vedere i danni che provoca il suo signore e padrone Kiko Arguello sulla povera gente che lo considera come un Dio in terra.
    Questo sacerdote, con il suo sorrisino ebete, perennemente stampato sul volto, è l’esempio vivente di quei uomini di Chiesa che hanno permesso l’espansione del CN, come un tumore maligno, nella Chiesa di Cristo.
    Kiko cadrà perché è un eretico, un falso profeta caduto nella rete della megalomania umana, don Mario cadrà perché è un traditore del cristianesimo, un insulto per l’abito talare che indossa, un sacerdote ipocrita, cieco e scellerato, che ha rinnegato la sua chiamata per seguire un uomo invece che seguire Dio.
    Kiko è irrecuperabile, don Mario è inconsistente.
    Penso che sia in cura e già da molti anni presso qualche pscicoterapeuta del CN.
    Ormai è talmente succube del suo “padrone” che non riesce più nemmeno a preparare una semplice catechesi di inizio anno, si scusa di non essere stato bene e di avere fatto un copia-incolla di altri documenti.
    Non che sarebbe cambiato qualcosa, tanto è una vita che dice stupidate in favore del suo “padrone”, tanto che ormai non lo ascolta più nessuno, se non si scusava e spiattellava direttamente il suo copia-incolla, penso che nessuno e dico davvero nessuno, avrebbe notato la differenza.
    Lo so che non è bello e non è cristiano prendersela con l’ultima ruota del carro del CN, però, lo dico con sincerità, sono anni che spero senza ammetterlo neanche a me stesso, di sentire un giorno don Mario spiattellare a Kiko la verità sul suo perfetto e collaudato cammino-di-fede.
    Lo so, sono un sognatore e un inguaribile ottimista, ma non so cosa darei per vedere e sentire don Mario che rinnega Kiko e gli spara sul muso tutte le astrusità che ha detto il suo “idolo” in 50 anni.
    Vedere la faccia di Kiko contestato dal suo fedele segugio, dal suo schiavetto di una vita.
    Vedere questo sacerdote, rientrare in se e fare il suo dovere di pastore di anime.
    Sarei contento per lui, sarei strafelice per lui, sarebbe veramente bello sapere e sentire che don Mario Pezzi ha riacquistato la sua dignità di uomo, di sacerdote e di cristiano.
    LUCA

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  9. Fermo restando che "convivenze", "annunci", "inizio corso", sono tutti eventi di autocelebrazione di Kiko (con partecipazione obbligatoria, biglietto salatissimo, e obbligo di esibizione di entusiasmo: praticasmente da film di Fantozzi), il motivo per interessarcene è la glorificata serqua di vaccate di Kiko che contribuisce a mostrare i veri contorni del Cammino e a far aprire gli occhi a poco a poco anche a chi tornando scrive automaticamente "bellissima convivenza" per la fantozziana (e fondata) paura di ammettere di aver sprecato tempo, soldi e pazienza.

    Anche negli altri movimenti ecclesiali - grandi e piccoli - si fanno raduni periodici al duplice scopo di ritiro spirituale (cioè momento di crescita personale) e di formazione interna (cioè istruire i membri sul metodo del movimento).

    Le "convivenze" del Cammino non servono a niente. Sono solo ridicole autoglorificazioni di Kiko e del Cammino. Venite convocati lì per sentirvi dire: oh, quanto è forte il Cammino, oh, quanto cresce il Cammino, oh, quanto è bravo Kiko, oh, mettete mano al portafoglio, fratelli! altrimenti l'evangelizzazione si ferma!

    Altri movimenti ecclesiali fanno a gara a mettere subito su internet (e su carta stampata) il contenuto dei propri ritiri spirituali ("il libretto degli Esercizi esce in allegato alla rivista del movimento di questo stesso mese", altro che "Bozze Non Corrette" di cui bisogna esplicitamente vietare di "mettere su internet", e di cui non compare mai la versione corretta).

    (segue)

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    1. (segue)
      Per cui, nell'occuparci dei contenuti delle "convivenze" con Kiko, scopriamo subito tutte le porcate a cui i fantozziani neocatecumenali vengono sottoposti. Come ad esempio la ridicola idea che «l'obbedienza al catechista è tutto»: ma se tale cosiddetto "catechista" è un puzzolentissimo laico, ignorante di teologia, arrogante, spinto solo dalla voglia di mostrarsi più kikista-carmenista degli altri, ossessionato dal raccattare altri soldi dalle tasche dei fratelli delle comunità (poiché ai piani alti del Cammino è tutto un mercato delle vacche), il risultato quale può essere?

      E quando un cosiddetto "catechista" comincia a prendere sul serio anche solo un pochino dei versetti biblici che tira in ballo, ha già un piede fuori dal Cammino. Quando un cosiddetto "catechista" ha un po' a cuore la vita spirituale dei fratelli delle comunità, ha già il biglietto di sola uscita dal Cammino. È accaduto perfino con degli itineranti (e subito Kiko e Carmen intervennero urlando: non comprate più i suoi libri! ha un demonio! - tanto per far capire che l'espressione "l'ubbidienza è tutto" significa in realtà "ubbidite al catechista solo nella misura in cui è kikiano-carmeniano").

      Sono cose aberranti, perché la guida spirituale è uno dei tre munus del sacerdozio ministeriale (santificare mediante i sacramenti, insegnare le cose della fede, guidare le anime).

      Il cristiano ha bisogno di un sacerdote, non di un "mega-catechistone" che come unico titolo ha il "mandato di Kiko" (esplicito, o implicito mediante le norme kikiane non scritte). E tale "mandato" esige che le anime dei fratelli vengano calpestate - quanto alla morale, alla vocazione, ai sacramenti, ai soldi, a tutto.

      Il sacerdote cattolico non solo ha ricevuto l'adeguata formazione (certamente migliore dei cosiddetti "catechisti", anche quando questi ultimi detengono un titolo di studio teologico: la formazione non è soltanto un leggere libri per superare esami in facoltà), ma ha dedicato la propria intera vita a pascere gli agnelli del Signore - un "dedicare" confermato autorevolmente dalla Chiesa attraverso l'ordinazione sacerdotale.

      Il sacerdote e direttore spirituale è tenuto al segreto, e sa che il proprio incarico non è quello di imporre pesi sulle spalle altrui, ma quello di promuovere il bene delle singole anime, anche se nessuna di queste ultime decidesse di aderire a qualche specifico movimento ecclesiale...!

      Il sacerdote non ha la pretesa di "fare lo psicologo" (generalmente non ne ha nemmeno il tempo! Una parrocchia di mille anime, a voler ascoltare un'ora ognuna, diviso per un assurdo "dieci ore di ascolto al giorno", significherebbe un turn-around di oltre tre mesi!), ma sa che molti mali apparentemente psicologici o fisici sono in realtà di origine spirituale.

      Infine, il "catechistone" scarica addosso ai malcapitati ogni colpa e ogni analisi: "cosa avrà voluto dirti il Signore con questo?" (e guai se non rispondi in maniera compatibile col kikismo-carmenismo).

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    2. Per chi avesse uno stomaco di ferro, il documento PDF della convivenza inizio corso 2019 è leggibile [qui].

      Mi raccomando, non mettetelo su internet! È proibito!

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  10. Alect Kiko è irrecuperabile, don Mario è inconsistente.
    Penso che sia in cura e già da molti anni presso qualche pscicoterapeuta del CN.


    Questo è un argomento che credo sia di estremo interesse. In altri thread è stato citato questo fatto, e che qualcosa di simile era stato fatto anche con Carmen, della quale sono state qui raccontate diverse cui "stravaganze" e si è osservato che su tutta la sua malattia finale degli ultimi anni fino alla morte è stato mantenuto un silenzio totale.

    Poiché c'è un grandissimo numero di fratelli che sono ancora in cammino ma sentono il bisogno di non restare nell'ignoranza totale su tanti suoi aspetti, chiedo se sulle cure psicologiche qualcuno qui (per es. "chi ben sa") possa scrivere qualcosa. La cosa più insopportabile del cammino è il trionfalismo sui successi (veri o presunti) e il silenzio e l'omertà sulle cose spiacevoli !!

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    1. Pur non avendo accesso alle cartelle cliniche, è chiaro che Carmen Hernàndez da almeno sei anni prima della morte versasse in uno stato progressivo di demenza. Basta visionare i filmati per comprenderlo. Non è mai stata un capolavoro di chiarezza, ma in quei video è persino imbarazzante ascoltare i suoi balbettii sconclusionati. Mentre il giorno in cui è stata insignita della laurea honoris causa dovevano averla caricata di psicofarmaci, a giudicare dalle immagini. Per questo le parole dette da Kiko durante la presentazione dei Diari (disse che non immaginava soffrisse così tanto...che, se l'avesse saputo, l'avrebbe portata da un medico...) fanno orrore.
      Poi abbiamo molte informazioni avute da terze persone, quali il pugno che sferrò ad un medico prima dell'anestesia, oppure le stesse dichiarazioni dei fedelissimi kikos che, in visita da lei negli ultimi mesi di vita (assistita da due badanti -volontarie Neocatecumenali non retribuite- "molto pazienti") non hanno potuto riportare neppure una sua sola parola intellegibile (o riferibile).
      Per quanto riguarda don Pezzi lascio la parola a chi lo ha conosciuto personalmente.

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    2. Il "grandissimo numero di fratelli che sono ancora in cammino ma sentono il bisogno di non restare nell'ignoranza totale su tanti suoi aspetti" basta che si tolgano le fette di salame dagli occhi. È tutto lì, davanti a loro.

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  11. Giusto per convenire è suffragare ciò che Libera è stata capace di tracciare nel post di oggi, di seguito posterò un link che rinvia al blog di Aldo Maria Valli nel quale, lo stesso giornalista, oggi posta un articolo relativo alla presentazione di un testo di Mons. Athanasius Schneider tenutosi a Roma e alla presenza del cardinale Burke. Non entro in merito a nessun argomento a cui l'articolo rinvia e relativo all'intervista (divenuto un testo) che una brava giornalista fa a Mons. Schneider, ma vi invito a porre particolare attenzione a quando nello scritto si fa riferimento al "Sensus Fidei" e di converso, al pericolo di caduta nel fenomeno dello "spiritualismo", che richiama appunto la prima parte del post che Libera, che egregiamente ha sviluppato:
    https://www.aldomariavalli.it/2019/10/17/christus-vincit-ovvero-perche-la-resistenza-e-legittima/?fbclid=IwAR1j2Vz_lyqOWgE78wKxXaaDHB_7RAyZ3XE6TLKgbfJVHevvQoZFC44K-zs

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  12. Però.... Il papa dice... Un gran bene alla chiesa... Il papa è matto?

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    1. No, non è matto. È solo lo stile clericale del darti una carezza prima di suonarti un ceffone, in modo che quest'ultimo non sembri dettato dall'odio.

      Quanto al "gran bene alla Chiesa", secondo te il Papa stava parlando delle liturgie che il Papa aveva proibito? oppure delle cose che il Papa aveva criticato con le famose tre tirate d'orecchie? oppure dello "scarnificare le coscienze con domande che nessun confessore farebbe"? oppure dell'idolatria per Kiko Argüello? oppure della convinzione che per difendere il prestigio del Cammino si può e si deve anche mentire e ingannare? oppure delle disobbedienze alla lettera del 1° dicembre 2005 confluita pienamente nello Statuto del Cammino? oppure dei presbiteri neocat pedofili e del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron?

      Vedi, tutti gli ultimi pontefici si sono spinti fino all'inverosimile ad applicare il metodo del "lasciare 99 pecore nel deserto per inseguire quella perduta". Solo che i pecoroni neocatecumenali, fino ad oggi, hanno sempre dato prova di voler scappare ancora più lontano, nel deserto della perdizione idolatrica.

      Infine: ciò che "convalida" un movimento ecclesiale è la sua adesione ai dogmi della fede, ai santi sacramenti celebrati così come comanda la Chiesa, al suo sostenere le opere della Chiesa. Non essere così grullo da credere che uno è libero di professare eresie purché resti in grado di tagliuzzare dai discorsi dei pontefici un complimento estemporaneo.

      p.s.: alla tua stessa obiezione ha risposto due giorni fa don Ariel, commentando un articolo di propaganda kikiana. È lo stesso don Ariel che ha pubblicato un libro (presentato sulla colonna laterale di questa pagina blog) in cui si permette di documentare in modo preciso i motivi per cui il Cammino è una setta.

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    2. Si badi bene che quello che qui generalmente definiamo "paterno abbraccio del Papa" non è da considerare qualcosa di automaticamente positivo. Ci sono infatti dei casi in cui "il medico troppo pietoso causò la morte del paziente".

      Ed infatti qui non condividiamo quell'eccesso di "paternità" di tutti gli ultimi Pontefici (sul caso di Giovanni Paolo II il nostro amico don Ariel ha potuto scrivere un intero libro). Vorremmo che il Cammino - come tutte le altre realtà eretiche che oggi vagano per la Chiesa - venisse scomunicato e soppresso, lasciando libertà ai singoli fratelli delle comunità di scegliere se stare dalla parte dell'eresia o dalla parte della Chiesa. (E possibilmente di considerare dubbie tutte le ordinazioni sacerdotali dei R.M., riesaminando i soggetti uno per uno e imponendo gli studi o il ritirarsi in tutti quei casi in cui sia necessario).

      Purtroppo, di fronte all'attuale crisi della Chiesa, oggi non è realisticamente possibile una decisione d'autorità. L'autorità del Papa siamo solo noi a riconoscerla. Ai kikos non importa niente del successore di Pietro: tant'è che riguardo alla lettera del 1° dicembre 2005, pienamente recepita dallo Statuto del Cammino, hanno sempre disubbidito poiché Kiko non vuole ubbidire alle «decisioni del Santo Padre». E se Kiko non vuole ubbidire, subito i suoi adoratori trovano ipocritamente scuse, proclamando che la lettera sarebbe "scaduta", sarebbe "irrilevante", sarebbe "superata"... tutte menzogne, tutte falsità, tutte idiozie dette soltanto per dare ragione a Kiko e torto al Papa. La spiritualità del Cammino esige di ingannare e di mentire tutte le volte che ciò fa comodo al prestigio del Cammino e dei suoi illustri membri (anche quando pedofili conclamati, come Apuron, o laidi abusatori).

      Riconoscere l'autorità del Papa non significa proclamarsi papisti e agire come dei tifosi ultrà: al contrario. Il tifoso papista è un ipocrita che crede di guadagnar punteggio a suon di adulazione e ipocrisia. Lo stesso apostolo Paolo si trovò a dover sgridare Pietro (cfr. Gal 2,11) per il comportamento ipocrita di quest'ultimo. Pietro, in qualità di "primo Papa", per "timore dei circoncisi" stava tenendo un comportamento che creava scandalo tra i fedeli. Dunque Paolo, in nome del divino incarico conferito a Pietro, sgridò Pietro, gli si oppose "a viso aperto". Paolo non era Papa, eppure aveva ben chiara l'autorità del Papa e la funzione del Papa: per questo sgridò Pietro, per proteggere l'autorità del Papa.

      Dunque anche noi, nel nostro piccolo, ci permettiamo di avere delle perplessità su quell'«abbraccio paterno», anche se diversi successori di Pietro lo hanno finora ritenuto necessario (sia pure in contemporanea a tutte le critiche che hanno fatto al Cammino). La loro speranza di far leva sul buon cuore dei singoli kikos si è finora infranta miseramente sull'insuperabile scoglio dell'idolatria per Kiko. Ma Kiko non è eterno.

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  13. Durante i miei anni in Cammino ho avuto numerose testimonianze dirette e indirette dei rapporti fra i membri delle "equipe" di catechisti. Rapporti, come descritto bene da Libera, spesso caratterizzati da invidie, gelosie, ripicche, calunnie. Addirittura, nell'ultima comunità, non era infrequente vedere il catechista capo litigare con la moglie dell'altro catechista. Si odiavano, provenendo da realtà molto diverse e con mentalità antipodiche. Più di una volta ho sentito con le mie orecchie le parole "vaffanculo", "stronzo" pronunciate a bassa voce, ma in modo che qualcuno le sentisse. Proprio una dimostrazione di fede adulta, di amore tra fratelli!! Buffoni. E uno dovrebbe obbedire ciecamente a 'sta gente qua? Per farlo avrei dovuto essere fuori di senno.

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  14. Lettera ai Galati Capitolo 5,16-25:

    Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

    Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge.

    Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
    ____________________________________

    Se mai qualche volta hanno acoltato questa Parola è stato solo per sentire:

    - voi non fate quello che vorreste.

    - non siete più sotto la legge.

    E questo tanto per darvi un esempio concreto di come si ascolta lì dentro la Parola di Dio. Mentre questa esortazione dell'Apostolo, che dovrebbe farli tremare, neanche li scalfisce.

    Ma sono i fatti che parlano, come sempre:

    - sono stati pesati

    - sono stati trovati mancanti

    - il loro impero verrà diviso e diviso e sparirà del tutto

    AMEN

    Appare singolare davvero che mentre danno per scontato, senza se e senza ma, il possesso dello Spirito Santo - per semplice investitura kikocarmeniana - da parte dei catechisti, quasi superpoteri ricevuti con un colpo di bacchetta magica di Kiko stregone col telecomando.
    Quando, poi, devono giustificarsi per il pessimo esempio morale e anche solo umano che danno a destra e a manca, dicono:

    - non facciamo quello che vorremmo! (non possiamo non peccare!)

    - non siamo più sotto la legge! (virtù senza sforzo, senza sforzo, gratis, gratis!)

    Ecco:

    millantano il possesso pieno dello Spirito Santo per esercitare il potere, il comando e soggiogare con scettro di ferro le persone.
    Lo Spirito si corica con loro e con loro si sveglia al mattino, con loro parla, con loro tace, con loro punisce, con loro giudica e condanna...

    Come si spiega allora che non siano santi neanche un pochino la gran parte di loro, anzi diano solo scandali e siano la vergogna della Chiesa?

    LO SPIRITO NON E' DIVISO IN SE STESSO! Sono loro ad essere doppi, ipocriti, falsi e farisei, sepolcri imbiancati. Serpi che seminano morte e distruzione. Per chi non lo ha visto questo dico, pazienza un poco ancora e ognuno lo vedrà. Non vengono frutti buoni da un albero cattivo!

    Pax

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    1. Conclusione:

      Se pertanto COMANDIAMO IN NOME dello Spirito, COMPIAMO anche TUTTE LE NOSTRE OPERE secondo lo Spirito.

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  15. "dovete fare come noi"...
    pronunciati dai catechisti della setta cnc presa direttamenta dal libro secondo chi?MAH!

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  16. Questa è bella esiste il "rito neocatecumenale". Pare che Papa Giovanni Paolo II abbia concesso tale "rito".
    "«In epoca contemporanea non abbiamo un’unità di riti», ha sottolineato il capo Dicastero, ricordando che con Giovanni Paolo II, «limitatamente alla celebrazione eucaristica», è stato concesso un rito particolare al Cammino Neocatecumenale. ..."

    Tutto l'articolo qui:
    https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2019/10/18/news/al-sinodo-la-proposta-di-un-rito-amazzonico-divergenze-sui-preti-sposati-si-chiede-assise-sul-celibato-1.37760866

    Frilù

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    1. Si tratta dell'ineffabile Cernuzio, neocatecumenalissimo kikiano nella redazione del Vatican Insider.

      Bisognerebbe chiedergli come mai tale presunto "rito neocatecumenale" non ha alcun documento vaticano che lo sostenga, e che ancora nel 2012 i kikos tentarono di autoapprovarsi tale "rito" all'insaputa del Papa.

      Bravi, kikos, continuate a sparare panzane, che nei corridoi vaticani non aspettano altro.

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    2. Il fatto è che quelle parole Cernunzio le ha messe tra virgolette, attribuendo la frase a mons. Fisichella. È questa la cosa preoccupante.

      Frilù

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  17. No vabbè.. Cernuzio è veramente spudorato. Addirittura Giovanni Paolo Ii? Quindi per Cernuzio non esiste neppure la lettera di Arinze. Ma che roba...

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  18. Coloro che si credevano gli unici, i veri, i profeti, gli apostoli.
    Tempo fa incontrai un gruppo di persone, erano tutti organizzati, a livello piramidale, vi erano i Kapi, e dietro a questi Kapi,gli esterni, cioè coloro che coltivavano il gruppo, ma non ne facevano parte. Sappiamo che molte persone sono, diciamo, brave e tranquille, altre invece preferiscono fare azioni spiacevoli. Come del resto è la società, vediamo ogni giorno lavoratori che lavorano e vediamo, purtroppo, persone che vengono pescate nel fare azioni sconvenienti: tangenti, mazzette, frodi, ecc, ecc. Così è ovunque, per cui così è nel gruppo di cui parlo.
    Costoro avevano l'ardire di definirsi gli inviati dello Spirito Santo, e per cui ogni cosa passava nella mente di queste persone, ecco che era proveniente dallo Spirito. Qualsiasi cosa. Ma, carissimi, grazie a Dio che c'è Gesù, altrimenti sarebbe una Babele dello Spirito, cioè ognuno si fa passare per messia, profeta, apostolo, ecc, ecc. E ognuno potrebbe far passare qualsiasi azione proveniente da Dio. Infatti si potrebbe sfruttare il prossimo, non solo con il denaro, ma vi è anche l'adescamento sessuale, il fanatismo, il voler comandare, il farsi ubbidire ciecamente, il mettere a credere alle menzogne, ecc, ecc. Infatti, mentre ero lì in mezzo, vi vedevo azioni che non erano per niente conformi al Signore che essi dicevano di seguire, si abusava del prossimo con ogni mezzo, dal parlargli dietro le spalle, dal giudicarlo, dal chiedergli denaro, dal farsi passare per profeta e baraccato, dal farsi passare da colui che è immerso nello Spirito Santo.Tante sono le cose viste e sentite, che non hanno nulla di cristiano, come il chiamare "Demonio" un povero cristiano che non si piega alla volontà decaduta e marcia, dal farsi infilare dentro appartamenti sfruttando conoscenze acquisite pascolando sui poveri paganti, dal buttare i pesi sui poveri e campare sulle loro spalle.
    (segue)

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  19. Eppure carissimi, ci si dichiarava abitante di canili e pollai, per poi finire a spennare i cani e polli ( detto con bontà, senza malizia). Cioè queste persone vengono trattate come animali, non come figli di Dio, per cui si pensa di poterle usare a proprio tornaconto, cioè da un lato si proclama a facciata la povertà evangelica, l'onestà come il pagare le tasse allo Stato, si parla di Gesù che ha sofferto, si parla di fame del mondo, il tutto mettendo filmati e fotografie di incontri, ma dietro si fa il contrario, cioè: si fanno pagare gli Hotel mentre si hanno i soldi in banca ( altro che amore per l'evangelizzazione), si viaggia con aerei, si fanno viaggi in luoghi, anche buoni come la Terra Santa, ma ha spese del poveraccio di turno che paga anche la loro parte, ho sentito anche di pranzi con pietanze costose.
    Ma vi è anche la parte spirituale, cioè l'innimicizia. Ho notatto che vi è molta invidia e spirito di contrapposizione, cioè se una persona inizia a fare ciò che Dio comanda, ecco che costoro si oppongono, con tutte le loro forze, ed in maniera coesa. Infatti erano tutti concordi nel muversi, evidentemente dietro vi era una regia, una regia in tutti i sensi, che instillava una corrente tenebrosa, e per cui li teneva in pugno. Tant'è che non sono mancati gli episodi dove si vedevano queste persone muoversi con fare tenebroso, appena si muoveva, ecco che subito scattava la tenebra. Ho visto contrastare il prossimo mentre si faceva la risonanza, cioè si usava la risonanza per attaccare il prossimo, perchè si pensa di essere gli unici inviati e gli unici ispirati. Ho visto dei malati chiedere insistentemente i peccati al prossimo, ovviamente a colui che volevano mettersi sotto, non ad altri, e se non si rispondeva, ecco che si usava un fare oppressivo, per cui si è usato l'abuso. Ho visto il gruppo che si chiamava fratelli, tra di loro, parlarsi male con veleno. Ho visto usare fotografie del Papa, dscorsi, documenti della Chiesa, parole persuasive, e tanto altro, per portare l'acqua al proprio mulino, non per amore al prossimo, ma per continuare a fare le stesse cose. Ho visto persone pescate con le mani nella marmellata, che due minuti prima si proclamavano profeti, per cui chiedevano obbedienza cieca, ma con molta insistenza, e una volta pescati, proclamarsi "POVERACCI E BISOGNOSI DI CONVERSIONE", come??? un minuto fa ri profeta santo, un minuto dopo un poveraccio??? Evidentemente si muta pelle in base alla situazione e per cui abbiamo la muta dei serpenti.
    Ho visto tante altre cose, e sono stato poco in mezzo a loro, mi immagino cosa abbia visto chi è stato tanti anni lì in mezzo.
    (segue)

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  20. Ma carissimi, andiamo al punto centrale, la presunzione di credersi gli unici inviati, e per cui tutto ciò che dicono, SOLAMENTE, loro è proveniente dallo Spirito. Chi non è in accordo con loro, invece, è proveniente dal Demonio.
    Ma carissimi, a realtà è questa:

    1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
    16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Lo Spirito Santo è la Pace.

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