«...Una donna in età avanzata positiva al
SarsCov-2 (positività emersa dopo una prima analisi) sembra
sia stata presente ad un ritrovo dei neocatecumeni che si è svolto a
Scalea il 18 ottobre scorso. E proprio in quella occasione sembra
abbia contratto il virus del Covid. Ritrovo, è opportuno
sottolineare, vietato dalle ordinanze locali e nazionali. Se la
notizia della presenza della donna trovasse conferma si potrebbe
ipotizzare un altro numero elevato di positivi. Informati della
difficile situazione i vari sindaci interessati...»
«...È una donna di 77 anni, deceduta nell’ospedale di Cosenza. [...] «La situazione della signora – ha
detto il sindaco di Diamante – in questi giorni si era aggravata,
eravamo in contatto con i familiari. Solidarietà, amore, il pensiero
della comunità di Diamante che si stringe attorno a questa famiglia.
».
Due brevi trafiletti e nulla più.
Abbiamo atteso
alcuni giorni invano qualche altra conferma o, magari, qualche
ulteriore dettaglio.
Ecco che siamo alle
solite! Vero è che il contagio si diffonde in tanti contesti, ma i
neocatecumenali sono sempre speciali.
Si sottolinea,
infatti, anche questa volta, come già avvenuto nella Diocesi di
Vallo della Lucania, la loro disobbedienza (sai che novità!) ai
divieti ecclesiastici, ma anche alle ordinanze emanate a tutela della
salute pubblica dalle autorità civili locali e nazionali.
No, questo vizio non
lo perdono proprio mai e neanche imparano dalle esperienze passate.
Scritto e riscritto
nell’arco di meno di 48 ore perché, nella foga, hanno inopinatamente minacciato ricorso all'autorità giudiziaria. Patetici e ridicoli, quando loro negli scrutini impongono il divieto assoluto a coloro che fanno il cammino di sporgere denuncia perchè anti-cristiano. (cliccare qui sotto per ingrandire e fare un agevole
confronto).
All'apparire del primo comunicato,
diffuso anche dagli organi di stampa, si è scatenato sul web un coro si proteste di neocatecumeni scandalizzati dalla mancanza di coerenza dei più alti vertici del Cammino; mentre loro sono costretti da una vita a reprimere ogni più legittma istanza di giustizia. (Kiko e i suoi sono talmente scandalosi che ci ripugna anche commentarli
ulteriormente).
Ci poniamo la
consueta domanda:
In verità, siamo
rimasti anche molto stupiti che la notizia sia uscita! Già dobbiamo
considerarci fortunati che la povera notiziola così, quasi alla
chetichella, abbia fatto capolino su due organi di stampa locali per
poi scivolare subito nell’oblio.
Per la scarna o
nulla descrizione dell’accaduto, era plausibile aspettarsi un
approfondimento nei giorni successivi. Ma nessuno ne ha più dato
conto, neanche alla luce della molto probabile diffusione dei
contagi, a quanto si legge, in vari Comuni limitrofi.
Tutti quelli che
sono gli “Incontri del cammino” vengono programmati, dovunque sui sia
insediato il Cammino in tutto il mondo, da quelli che sono chiamati
“Responsabili di zona”. Essi sono tutti designati da Kiko stesso
o dagli Itineranti. Di per ciò stesso questi grandi Capi di tutto si
assumono la responsabilità finale di ogni decisione si prenda nel Cammino.
Questi Responsabili, come è ben noto, sono sempre dei
laici. Essi di prassi sono “accompagnati” da un presbitero dei
loro che, appunto, quando c’è accompagna solo e basta.
E qui apro una piccola
parentesi [Ma scusate! Se neanche i Parroci nelle loro stesse
Parrocchie, una volta che siano neocatecumenalizzate, riescono più a
prendere autonomamente le decisioni e, meno ancora, a imporle a
quelli delle comunità… ma di cosa parliamo?] Chiusa parentesi.
Tutti i
fratelli che fanno il Cammino sanno molto bene e prima di chiunque
altro come funziona l’intero ambaradan. Altrettanto bene lo sanno, dispiace dirlo, anche i Vescovi e i Parroci (ma noi
aggiungiamo: chi davvero comanda nel Cammino lo sanno pure le
pietre!!).
Domandina finale:
Perché i Vescovi
non possono discolparsi facendo gli gnorri?
Risposta semplice
semplice, anzi banale:
Ma perché
queste fantomatiche Equipe di "irresponsabili” (questo l’epiteto
più benigno tributato loro dal Governatore della Regione Campania
Vincenzo De Luca) Responsabili delle
varie zone (una sorta di
Pretoriani di fede kikocarmeniana) hanno al primo posto
delle “priorità” imposte loro dagli Iniziatori la cura dei rapporti coi Vescovi delle loro Diocesi.
(NB: in tutte le Convivenze di Itineranti c’è una domanda ad hoc: Siete andati dal
Vescovo? Lo avete informato dell’evangelizzazione? L’avete
invitato con voi? A presiedere all'Eucaristia nelle varie Convivenze; a presiedere i Riti delle tappe e dei
passaggi…??
...e a questo punto interveniva la Carmen: "E avete portato le regaline?" che dopo 40 anni ancora non sapeva parlare italiano)
Senza ombra di dubbio tutti i Vescovi
conoscono fin troppo bene il rigido schema organizzativo del Cammino Neocatecumenale. Ed
essendo anche i collettori di tutte le lamentele dei Parroci a proposito di disobbedienza neocatecumenale e della loro proverbiale prepotenza e
arroganza, sono ben a conoscenza dello stato dell'arte.
I Vescovi sanno molto bene che mai e poi mai responsabile dell'organizzazione dei raduni sconsiderati e
azzardati di neocatecumenali in tempo di pandemia, come anche in tempi normali, può essere un suo Sacerdote diocesano che aiuta il cammino (abbiamo specificato che un simile arbitrio non lo ha neanche il presbitero itinerante inserito nell'equipe responsabile, figuriamoci!) e, tanto meno, un Parroco che ha accolto (ahilui) il
Cammino nella sua Parrocchia.
Rimane
un mistero irrisolto chi mai sia stato a far circolare nella Diocesi di
Salerno e di Teggiano la falsa notizia che responsabile organizzativo
degli incontri sciagurati di Atena Lucana e di Sala Consilina sia stato
un Sacerdote diocesano, il quale ha avuto una sola colpa: quella di aver accolto
le catechesi nella sua Parrocchia appena otto mesi prima, lo stesso che
ha pagato con la vita l'aver partecipato al solo incontro del 4 marzo.
Ma questa notizia Kiko non ha dato ordine che venisse smentita come era suo preciso dovere fare, davanti a Dio e agli uomini. Ma di queste schifezze negli anni ne hanno fatte a bizzeffe, figuriamoci. Questi non hanno nessuna coscienza.
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Solo in 5 con la mascherina
Ecco come rispettano
tutte le norme imposte!
E qualcuno piange che non sta lì!!!
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P.S. Guardando alla
data della Convivenza tenuta a Scalea l'8 ottobre scorso è
presumibile che si tratti dello sfortunato
"Inizio Corso 2020/2021", destinato a
restare quest'anno
“lettera morta”, sui testi scritti dei mamotreti, nella maggiore parte del mondo, lì dove il Cammino Neocatecumenale si è diffuso.
Ma c’è sempre
qualcuno che vuol dimostrare di essere il primo della classe e si
lancia nella gloriosa impresa! Qualche eroe di stramacchia è riuscito a replicare la Convivenza prima del lockdown ormai diffuso ovunque.
Crediamo che questo
sia successo in Calabria.
Invogliati anche dalla parola data per la
pandemia:
«Dio [sic!]
vuole vedere QUANTA fede hai dentro!!! Se tanta o poca.
Se temi di più morire di COVID che restare senza la “parola del
cammino” [che poi è quella di Kiko Argüello]
e senza comunità.»
Visto che la fede
adulta - Kiko dixit - si dà in una comunità… bla…bla…bla.
In sostanza, stringi
stringi, i fratelli devono capire che il Cammino si deve continuare a fare a
tutti i costi… Tanto, “se non muori di COVID, morirai di un’altra
cosa”.
Quindi l’ipotesi
più plausibile è che il contagio della signora calabrese deceduta
sia avvenuto nella Convivenza neocatecumenale di "Inizio Corso 2020/2021" tenuto nella Calabria.
Ma allora, forse,
visto il "reinsediamento" dell’ormai tristemente famoso "itinerante" storico della zona, mandato a svernare “per un tempo” in un paese tropicale per sfuggire
alle conseguenze delle sue malazioni – e il suo ritorno in sella,
ci troviamo qui di fronte a un "serial-killer" o, quantomeno, a uno specialista in cavolate, gran collezionista. E una cavolata è peggio dell’altra!
Vedremo, se ci
saranno sviluppi. Ma della loro pubblicazione dubitiamo fortemente.
KIKO HA CONVERTITO IL COVID
RispondiEliminaPromemoria per chi non ha capito:
Elimina- a marzo, quando è scoppiato il caso Covid in Italia, Kiko è scappato in fretta e furia a Madrid ed è letteralmente scomparso dalle scene per mesi interi. Lui con i suoi autodefiniti "viaggi apostolici", lui che era sempre al centro dell'attenzione, lui che era sempre presente a decidere i destini altrui...
- nella mentalità neocatecumenale, mentire è un'azione giusta e santa se serve per difendere il prestigio e i soldi del Cammino, pertanto capita tipicamente che i cosiddetti "catechisti" si ritrovino a giocare allo scaricabarile: "vi ordiniamo di fare le cosiddette convivenze, ma noi non abbiamo colpa dei contagi che avverranno nelle convivenze, tanto scaricheremo la colpa sul parroco o presbitero che avrebbe dovuto impedirle (pur sapendo che non le impedirebbe mai perché anch'egli ligio al Cammino e timoroso di contraddire i cosiddetti catechisti".
Magari avessero scaricato la colpa "sul parroco o presbitero che avrebbe dovuto impedirle", almeno avrebbero detto una mezza verità riconoscendo che l'avevano in ogni caso organizzata loro!
EliminaHanno fatto molto, molto peggio!
La voce circolata in giro e che ha consentito a loro di pararsi alla grande il deretano è che GLI INCONTRI LI AVESSE ORGANIZZATI PROPRIO IL SACERDOTE.
Ognuno vede bene che bufala pazzesca sia.
Un Parroco che organizza le convivenze del cammino e gli annunci di Kiko che si riportano nelle varie zone.
Un quesito rimane. Ma una simile panzana chi mai l'ha messa in giro?
Pax
L'anziana camminante defunta avrà fatto testamento per tempo in favore del Cammino?
RispondiEliminaPromemoria per chi non ha capito:
Elimina- nel cosiddetto "annuncio di Quaresima 2017" Kiko lamentò che i kikos italiani, a differenza di quelli spagnoli, erano restii a lasciare i propri beni in eredità alle oscure fondazioni del Cammino;
- le principali "forze" del Cammino sono sempre state la segretezza e i soldi ("mammona").
Per chi non riuscisse a ingrandire il comunicato dei Chinaglia-Pasotti dello scorso 17 marzo, emesso in fretta e furia da due pezzi grossi del Cammino (nel Cammino ti dicono sempre di "non denunciare", eppure questi minacciavano "ricorso giudiziario" a firma di un "Avv. Dott."):
RispondiElimina- nel primo comunicato, al di là della data sbagliata ("16 marzo 2010"), proclamano imperiosamente che la notizia riguardante i focolai covid provocati dal Cammino "va corretta, pena ricorso giudiziario";
- nella versione 2.0 del comunicato emessa lo stesso giorno, correggono la data ("16 marzo 2020") e proclamano imperiosamente che la notizia "va corretta, con obbligo di rettifica secondo le leggi vigenti".
Ebbene sì, i campioni del "non denunciare" minacciano denunce e ricorsi giudiziari e poi, correggendo il tiro (mentre le redazioni TG1 e TG2 ridevano a crepapelle), hanno scritto "obbligo di rettifica".
In entrambi i comunicati viene furbescamente omesso che il vescovo di Teggiano-Policastro non era a conoscenza dei raduni kikiani. Hanno invece scritto che il vescovo ha "dichiarato" che in quei raduni le norme erano rispettate. In realtà il vescovo aveva successivamente dichiarato ai giornali che un suo presbikiko (non presente ai raduni) gli ha dichiarato che le norme sarebbero state rispettate. Chissà con quali bizzarri mezzi avranno "convinto" il vescovo a farsi utilizzare come involontario sponsor del comunicato del Cammino.
Il Cammino è sempre stato amico della menzogna.
Nel caso sopra indicato, i giornali locali hanno subito parlato di "ritrovo dei catecumeni" (sic! in realtà il catecumeno, nella Chiesa cattolica, è colui che non ha ancora ricevuto il battesimo ma si sta preparano a riceverlo; è un'evidente storpiatura dell'espressione "fedeli neocatecumenali", "appartenenti al Cammino Neocatecumenale").
Se dei giornali locali subito menzionano la convivenza è perché nonostante i roboanti proclami chinagliani-pasottiani, lo sanno tutti che nel Cammino non solo se ne infischiano delle norme vigenti, ma se ne infischiano altamente anche del buonsenso. Chissà, magari i giornali calabri citati sopra, la notizia la stavano dando ai kikos calabresi: "vedete che succede ad abbeverarsi tutti allo stesso coppone? vedete che succede a «forzare la mano al Signore» arbitrariamente e solo perché lo vogliono gli scriteriati catechistoni del Cammino?"
Una nota per i non cattolici: il fatto che i cosiddetti "catechisti" del Cammino sono per grandissima parte laici (e comunque adoratori di Kiko Argüello) rimarca che non temono la gerarchia cattolica. Un prete normale verrebbe rimproverato dal suo vescovo, gli verrebbe proibito dal vescovo di tenere ulteriori "raduni". Un cosiddetto "catechista" no: se Kiko vuole che si facciano i raduni (e potete star certi che Kiko vuole!) i cosiddetti "catechisti" non temono né il vescovo, né la polizia, né le figuracce, né il virus: the show must go on!
Ricordiamo sempre che la liturgia non è uno spettacolino. Per il fedele cattolico non c'è differenza fra una Messa solenne ed una Messa "normale" senza canti. Invece i kikos considerano le loro celebrazioni uno spettacolino autogestito che deve "riuscire" ad ogni costo, dev'essere imbottito il più possibile (canzonette di Kiko, gadget di Kiko, interventi parolai e logorroici dei presenti, eccetera), nella ridicola illusione che il Signore premierebbe in proporzione alla caciara effettuata.
p.s.: a suo tempo De Luca prometteva fuoco e fiamme contro i kikos ma o non sa mantenere la parola data oppure i kikos hanno trovato modo di "convincerlo".
Questo di De Luca, non a caso definito lo Sceriffo, ha lasciato perplessa anche me. E' uno che se parla poi normalmente fa anche quello che dice.
EliminaMa le sue minacce contro gli "irresponsabili organizzatori" - che si era fatto un punto di onore di andare velocemente a scovare - che già si stavano trasformando in azioni concrete, come egli stesso aveva pubblicamente dichiarato, si sono spente, nei giorni successivi, come per incanto.
Ma noi conoscendo molto bene i loro sistemi prevedibilissimi perchè sempre identici dappertutto, ci siamo fatti una nostra idea.
Si espone di seguito il modo di procedere che tante volte hanno messo in campo in simili frangenti, applicandolo a questa precisa contingenza.
Ecco quanto immaginiamo sia accaduto:
Immaginiamo che Kiko, oltre ad aver intimato al suo Ufficio Stampa di provvedere immediatamente a far vedere al mondo intero "chi sono IO", si sia anche "di pronto" attivato per arrivare a De Luca nel modo più efficace per farlo desistere.
Beh, magari non l'azzecco, ma penso altamente probabile che si sia rivolto al Cardinal Sepe (come il figlio discolo che si è messo nei guai si rivolge a babbo suo) e che lo abbia fatto o direttamente lui stesso, via telefono (poichè con Sepe ha un ottimo rapporto) o tramite i suoi figli itineranti in Campania dei Martiri Canadesi, tal Nazzareno e Cuca Cometto, o infine tramite lo stesso duo Adelchi/Ezechiele, sempre pronti alla bisogna.
Si era in quei giorni anche prossimi alle elezioni, Il Cardinale aveva tanti argomenti coi quali ridurre il focoso Presidente De Luca a più miti consigli.
Aspetto denunce per diffamazione. Tanto non è vero che voi non resistete al male e vi gloriate delle persecuzioni e calunnie per assomigliare a Cristo.
Pax
A 77 anni non è poi così 'normale' morire causa Covid. L'età media dei catecumeni delle prime comunità è proprio quella. E vengono tartassati con continue richieste di partecipare ai raduni promossi dai catechisti per dimostrare di avere la resurrezione dentro.
RispondiEliminaCostoro hanno la responsabilità morale di quelle morti! E poi magari hanno il coraggio di dire che morire è meglio, tanto il catecumeno viene accolto in Cielo con la banda. Invece a loro non succederà così, perché verrà chiesto conto loro di ogni morte prematura, di ogni dolore e di ogni lacrima versata ed anche di quelle non versate a causa del loro addestramento all'anaffettività.
Come al solito non si smentiscono mai. Sono petulante lo so, e chiedo perdono, ma la colpa è della chiesa che continua a tacere. Il Papa aveva detto ultimamente, che non basta non fare il male, ma bisogna fare il bene. Allora cominciasse a dare l'esempio scomunicando la setta catecumena.Facile fare i sermoni, ma sono i fatti che contano. Noi aspettiamo sempre che la Chiesa prenda la decisione e faccia il bene.
RispondiEliminaLibero dal cammino e dalla chiesa
I Vescovi che non intervengono in difesa della fede sono un segno dei tempi, in cui il mistero dell'iniquità si sta manifestando come mai prima in 2000 anni.
RispondiEliminaPrima la verità poteva essere attaccata e chi la difendeva poteva essere perseguitato, oggi la verità subisce un tentativo di "trasformazione" dall'interno.
Ovviamente la verità non si trasforma ed è quella che è, ma si vuole cambiare la percezione di bene e di male e, perciò, la percezione della verità.
I Vescovi, perciò, più di altri ne dovranno rispondere davanti a Dio (non tutti, ovviamente, ce ne sono di ammirevoli, veri esempi di Pastori).
Che il Cammino non sia in sintonia con la Chiesa, è evidente anche in questo post: le disposizioni della Chiesa è come non esistessero.
Ma i Vescovi (molti di loro) tacciono. Sembra che della Chiesa non gli importi nulla.
Questa del mistero dell'iniquità che si manifesta perfino dentro la Chiesa, è una prova che mi sono sempre augurato di non dover mai sopportare ma, invece, forse mi tocca. E mi tocca combattere.
Questo blog è come una trincea... da qui il nemico non passa.
Ogni volta che qualche camminante ha provato a forzare il confine è stato respinto ignominiosamente.
Per passare la parola d'ordine è "Concilio di Trento".
Dico questo non perché sono contrario al Vaticano II, ma perché non sono contrario a Trento, anzi, lo considero uno dei più grandi Concili della storia. Ma Kiko sembra detestarlo e più di lui Carmen.
Forse ho divagato, ma è talmente evidente, anche nella gestione del covid, che il Cammino ha i suoi "pastori", il suo "codice di diritto canonico", la sua "pastorale", ... che chi non capisce che sono una SETTA, che a differenza dei TdG si è incistata nella Chiesa come una tenia, mi fa cadere le braccia.
So per certo che nella mia città, zona gialla, anche se l'arcivescovo ha permesso, con una lettera pastorale rivolta a tutta la diocesi, solo gli incontri in presenza per i bambini del catechismo, i neocatecumenali si riuniscono nelle salette come sempre. C'è da dire, causa paura contagio,il numero dei presenti è più che dimezzato. Questo non toglie che anche fossero rimasti in tre non possono incontrarsi e continuano a fare come vogliono.
RispondiEliminaFrilù
Non hanno coscienza, dici bene Pax, non posseggono giudizio, discernimento, comprendono soltanto - come già detto - il richiamo di mammona che nello specifico è il guadagno disonesto, la ricchezza terrena divinizzata; il demone tentatore della prosperità, il diavolo stesso, il padre prescelto dal Cammino di cui gli affiliati affermano d' esser prole. Date queste priorità dalle connotazioni fortemente luciferine, non possiamo di certo pensare che il contesto kikiano ponga la vita umana, quindi la salute spirituale e fisica dell'uomo, all' apice dei suoi interessi.
RispondiEliminaCiò che sta accadendo butta una luce di verità sulla setta, che così rischiarata mostra tutta la sua pessima intenzione e il suo subdolo procedere. Un luogo dove le anime a volte imprudenti e altre volte inconsapevoli e credulone vengono sacrificate senza pietà dai superbi.
Atroce la questione del sacerdote che mai seguì il movimento se non nell'ultimo periodo della sua vita, che senza aderire al sistema kikiano si ritrovò suo malgrado a quel dannato incontro ncn, l'unico della sua vita, dove trovò la morte. Straziante anche la scomparsa della settantenne calabrese, che immagino si sia diretta all'incontro perché persuasa e sopraffatta dal tipico timore superstizioso che le guide ncn inculcano negli animi dei camminanti; la paura di subire delle ritorsioni divine se non ubbidienti in toto alle richieste dei catechisti. Un panico che aleggia insistente sul loro capo.