giovedì 10 febbraio 2022

La liturgia non è un cerimoniale, tanto meno uno spettacolino

"Liturgia" neocatecumenale
Per comprendere uno dei più madornali errori del Cammino dobbiamo ricordare qui qualche concetto molto semplice:
  1. l'uomo non può pianificare un modo per rendere "propriamente" culto a Dio. Dev'essere Dio stesso a rivelare cosa gradisce, cioè cosa è veramente valido ed efficace come culto a Dio. Altrimenti sono solo meri tentativi umani, anche se compiuti in buona fede;
  2. Dio ha già rivelato cosa gradisce (cfr. ad es. Lc 22,19): «fate questo in memoria di me» detto agli Apostoli, garanzia che quel «questo» è davvero valido ed efficace;
  3. è dunque l'autorità della Chiesa - dagli Apostoli in poi - a certificare cosa è liturgia (cos'è che rientra nel «questo») e cosa non lo è; è l'autorità della Chiesa a stabilire quali formule e modi vanno usati; è della Chiesa che ci dobbiamo fidare per quanto riguarda l'unico "vero culto a Dio gradito".
Il discorso si potrebbe anche concludere qui, quantomeno per il fatto che il 1° dicembre 2005 l'autorità della Chiesa ha comandato («le decisioni del Santo Padre») che il Cammino spazzi via tutti i suoi strafalcioni liturgici e cominci a celebrare secondo i libri liturgici della Chiesa, senza aggiunte né omissioni. Invece siamo nel 2022 e il Cammino ancor oggi disubbidisce alla Chiesa, preferendo celebrare i propri cerimonialismi kikolatri e chiamandoli abusivamente "liturgia", e inanellando una dietro l'altra patetiche giustificazioni campate in aria e vere e proprie menzogne. 
Qui sotto, dunque, chiariamo qualche punto in più, in maniera comprensibile e senza tecnicismi accademici, dilungandoci per prevenire obiezioni puramente retoriche, senza scomodare "esperti" che fanno tante chiacchiere complicate intese solo a vantarsi di essere "più studiati" degli altri.

Un deprimente cerimoniale
del Cammino Neocatecumenale:
0% sacro, 100% kikismo-carmenismo
Una cerimonia è una manifestazione, in presenza di pubblico, che si svolge secondo determinate regole. Cioè è una costruzione umanainventata per dare al pubblico - partecipanti e spettatori - una certa impressione (si pensi ad esempio alla proclamazione di laurea), cioè costruite dagli uomini e per gli uomini, intese a dare sensazioni, impressioni, ufficialità, ecc.

Fin da Caino e Abele ci si è sforzati di allestire un cerimoniale che rendesse gloria a Dio, talvolta con "suggerimenti" da Dio stesso, ma che sono stati tutti superati nella Nuova ed Eterna Alleanza, quando Nostro Signore ha istituito il Sacrificio (ciò che oggi chiamiamo Messa) comandando agli Apostoli di celebrarlo (e dunque dandovi validità: siccome il Signore non mente, allora quel sacrificio è vero, valido, gradito a Dio; se Lui stesso ha comandato di farlo, significa che è l'unico garantito come efficace e che qualsiasi altra costruzione umana, anche la più bella e "ispirata" e "partecipata", vale meno di ciò che Dio vuole; dunque è corretto dire che la liturgia è un dono di Dio mentre i cerimoniali sono costruzioni prettamente umane, anche se questi ultimi fossero imbottiti di cose apparentemente "sacre", "belle", "importanti", "solenni", "adatte ai tempi odierni", eccetera).

Noi che siamo cattolici, ci fidiamo dell'autorità della Chiesa. I documenti liturgici (a cominciare dal Messale) spiegano tutto quello che nella liturgia si fa e si dice e, solo per precauzione, vietano alcune cose (ma le vietano solo per far capire il senso di certe altre, per prevenire facili abusi). Cioè li chiameremmo "prescrittivi": prescrivono (cioè stabiliscono, in esclusiva) che per celebrare la santa liturgia occorre fare ciò che dicono di fare e dire ciò che dicono di dire; tutto il resto non fa parte della liturgia. Chi sei tu per illuderti di avere il diritto di aggiungere, modificare, sopprimere qualcosa nella liturgia, una qualsiasi cosa che l'autorità della Chiesa, incaricata dal Signore stesso, non ha stabilito? Qualsiasi modifica arbitraria alla liturgia, anche se dettata dalle migliori intenzioni, è fondata sulla sbagliatissima idea che le iniziative dei singoli sarebbero almeno equivalenti all'autorità bimillenaria della Chiesa. Cioè sull'equivoco che la liturgia sarebbe un cerimoniale (o addirittura uno spettacolino) che qualcuno sufficientemente "esperto" e "di buone intenzioni" e "molto studiato" e "abbastanza ispirato" saprebbe migliorare più di quanto abbia sempre già fatto la Chiesa. Chiaro? Dio ci ha donato la liturgia; la Chiesa ne è custode e garante; nessuno può illudersi di inventare cerimoniali che siano "culto gradito a Dio".

"Prima Comunione" nel Cammino:
cosplay approssimativo da cristiani,
scenario da festa di compleanno
La liturgia si è evoluta nel corso di due millenni. Ma ciò è avvenuto perché strada facendo la Chiesa ha scelto di chiarire meglio delle cose, rendere visivamente più solenni certe altre, oppure perché dei singoli gesti di pietà trovavano approvazione della Chiesa (come ad esempio l'uso di tanti sacerdoti di recitare un certo salmo prima di celebrare Messa, divenuto poi "preghiere ai piedi dell'altare" necessarie nel rito romano tradizionale): l'evoluzione della liturgia non è avvenuta perché qualcuno infilava a forza le sue invenzioni reclamando una timbrata di approvazione. L'evoluzione è stata lentissima (per esempio il rito latino tradizionale è rimasto strutturalmente immutato lungo diciassette secoli) perché l'autorità della Chiesa aveva grandissima ritrosia (diremmo meglio: timor di Dio) a mettere mano su ciò che in precedenza aveva già garantito. L'evoluzione della liturgia non è mai stata un collage di invenzioni di "liturgisti esperti", ma solo un assicurarsi che quel dono di Dio venisse preservato e giungesse spiritualmente immutato ad ogni anima di ogni paese di ogni epoca. La liturgia non è un cerimoniale aggiornabile a suon di nuove regole secondo le nuove mode: al Signore non servono cerimonie, il Signore ha comandato alla Sua Chiesa «questo in memoria di Me», dunque solo l'autorità della Chiesa stabilita da Egli stesso ci può garantire cosa e come è «questo in memoria di Me». E la Chiesa lo ha già fatto nei documenti liturgici che potete trovare online e nelle librerie e in ogni parrocchia.

La liturgia non si può inventare a tavolino nemmeno con la scusa di "riscoprire" qualcosa di antico, nemmeno con la scusa di "abbellirla" ("rendere più partecipata"), nemmeno con la scusa di renderla "più adatta ai tempi odierni", ecc. Le iniziative umane sono sempre "cerimonialismi" - anche quando provenissero dal più esperto "liturgista" (è l'autorità della Chiesa a dover decidere, con o senza il parere di "esperti") e anche quando fossero eleganti, anche quando fossero frutto della più pia volontà umana, restano sempre iniziative umane. Nella Mediator Dei Pio XII condanna l'«archeologismo» liturgico perché le "nuove norme" introdotte nel corso dei secoli dalla Chiesa sono dettate dalla Provvidenza, non da umanissimi "aggiornamenti". Nel campo delle iniziative umane, anche la più "bella" e "ispirata" e "adatta ai tempi odierni" resta sempre un'iniziativa umana, un tentativo di fare un cerimoniale che "piaccia a Dio" proprio dopo che Dio stesso ha detto «fate questo...» alla Chiesa da Lui stesso fondata.

All'errore di ridurre la liturgia ad un cerimoniale ("smontiamo questo mettiamo questo saltiamo questo") si aggiunge l'errore ancora più grave di pensare che la liturgia sarebbe una specie di sacro spettacolino che debba guadagnare audience umana e trasformare i partecipanti in protagonisti ("ma come, non canti?" "ma come, non batti le mani?" "ma come, non fai nessun intervento «spontaneo»?" "ma come, non fai il girotondino finale con noi?" "ma come, non passi dalla tristezza all'allegria?"). Nostro Signore non ha detto di fare uno spettacolino: ha detto solo «fate questo in memoria di Me». Lo ha detto alla Chiesa da lui stesso fondata. Solo l'autorità della Chiesa può stabilire come si rende culto a Dio. L'autorità della Chiesa lo ha già fatto pubblicando il Messale e gli altri documenti liturgici. Il Cammino Neocatecumenale rifiuta la liturgia cattolica e celebra una parodia chiassosa, irriverente, sbagliata: celebra un cerimoniale, o più esattamente, mette in scena una specie di "sacro spettacolino".

Carnevalata cerimoniale
usando i calici della Messa
Ripetiamocelo ancora una volta: i cerimoniali sono iniziativa umana, la liturgia è iniziativa di Dio (e i "sacri spettacolini" sono una parodia offensiva e imbecille dell'iniziativa di Dio e dell'autorità della Chiesa da Lui istituita). Chiunque cerchi scuse per deviare dal Messale, sta inquinando la Messa, anche se fosse convinto di essere in perfetta buona fede. Chiunque. Quando accusano qualcuno di essere "rubricista" (cioè di essere uno che segue fedelmente le "rubriche" del Messale), in realtà lo stanno accusando di essere cattolico che si fida davvero dell'autorità della Chiesa. Se la Chiesa ha stabilito tali "rubriche", il seguirle significa ubbidire alla Chiesa che ti garantisce - per l'autorità concessale da Dio - che quella lì è davvero liturgia, è davvero culto gradito a Dio.

Sappiamo benissimo che nella Chiesa oggi troviamo moltissimi "cerimonialisti", anche quando non si stia guardando al circo liturgico-equestre che è la celebrazione neocatecumenale del sabato sera. Quei "cerimonialisti" li riconoscete facilmente da piccoli dettagli. "Eh ma qui la gente canta poco". Ma scusa, pretino dei miei stivali, conta il culto a Dio o l'esecuzione di una certa quantità di canti? Stai celebrando la Messa o il Festival di Sanremo Parrocchiale? Il legittimo desiderio di far "vivere di più la liturgia" si può forse esaudire solo aumentando la parte spettacolaristica? "Eh ma noi facciamo una Messa con molti segni": lo spettacolarismo cerimonioso. Come a dire che la "ricetta" della Chiesa è insipida, e bisognerebbe aggiungere ingredienti extra per farla insaporire. È proprio su questa mentalità cerimonale-spettacolaristica che poggia il Cammino.


Le iniziative umane non devono inquinare la liturgia. La liturgia non è un cerimoniale. È un dono di Dio agli uomini, dono di cui l'autorità bimillenaria della Chiesa è custode e garante. La partecipazione alla liturgia è un prender parte, non un atteggiarsi a partecipanti di uno spettacolino. La partecipazione riguarda l'unione con Dio - qualcosa che sgorga dal cuore -, non l'affannarsi ad eseguire canti segni gesti interventi parlantina mini-omelie eccetera.


Cerimonialismo neocatecumenale
e cosplay casereccio
Note a margine:

  • quanto detto per la liturgia della Messa vale anche per la celebrazione dei sacramenti, la liturgia delle ore, ecc.: naturalmente nel Cammino tutto viene "kikizzato" e modificato, perché nella mentalità neocatecumenale i kikos sono superiori ai fedeli cattolici (spregiativamente chiamati "cristiani della domenica") e tale superiorità va esibita a suon di spettacolarismi (e di ossessiva affermazione della propria identità; guardate ad esempio negli eventi diocesani, c'è sempre il gruppetto di kikos che tamburella, urla, sgrattugia chitarrelle per farsi notare come adepti del Don Kikolone);
  • fra i "suggerimenti" di Dio nell'Antico Testamento notiamo anzitutto la preferenza per i "sacrifici di sangue" (da Dio che gradisce più quelli di Abele che i "frutti della terra" di Caino, tradizione durata fino alla nascita di Nostro Signore, con quel sacrificio di «una coppia di tortore o di giovani colombi», cfr. Lc 2,24, e abolita con la Nuova ed Eterna Alleanza, sostituita dal pane e vino per l'Eucarestia);
  • "il Signore non mente": non può mentire, non può essere ambiguo, non può essere vendicativo, ecc., perché quelli sono tratti dell'uomo peccatore, sono imperfezioni (mentre Dio è l'essere perfettissimo), ecc.;
  • "say the black, do the red": dire ciò che nel Messale è scritto in colore nero (le formule liturgiche) e fare ciò che nel Messale è scritto in colore rosso (le "rubriche", cioè le indicazioni al celebrante); non c'è nessun motivo di fare diversamente;
  • esistono ancor oggi diversi riti liturgici (rito romano, rito greco, rito ambrosiano...) e non ha alcun senso pasticciare (come i neocatecumenali) o fare "turismo liturgico" dall'uno all'altro (tanto più che due diversi sacerdoti possono celebrare molto diversamente lo stesso rito; dunque occorre cercarsi il sacerdote che celebra degnamente la liturgia).

Abusi liturgici ("comunione seduti e tutti insieme al celebrante"):
Kiko e Carmen danno il pessimo esempio ai loro adepti

39 commenti:

  1. Ogni tanto è bene fare un ripasso, cioè riportare alla memoria alcune cose.
    Sono contento di vantarmi, e spero che non capite male, anche se so che molti capiranno male, ma non importa, e quindi vi metto il perché,cioè spiego meglio il mio pensiero: Dio è Onnipotente, per cui con un evento punisce gli empi, santifica i giusti, purifica i figli, ecc, ecc.
    Per intenderci e per farmi capire, è come un po' la Croce di Gesù, salvezza per i giusti, condanna per gli empi, scandalo per i dotti, sapienza per i cristiani, ecc, ecc.
    Da questo deriva ciò che leggerete.
    Esulto nel mio Dio perché li ha affondati, non riescono più a celebrare, sono gli unici in tutta la Chiesa che non riescono a celebrare più, vi ripeto: IL TEMPIO E' CROLLATO!
    E' tutto davanti a voi, video online per chi non è più lì dentro, chi è lì in mezzo ha le prove davanti a se.
    Dio li ha segnati, e di questo rendo lode al mio Dio.
    Se portate l'esempio della Croce di Gesù al mio scrivere, capirete cosa voglio dire. E aggiungo, non pensate che la Giustizia Divina abbia le nostre vie, o che non debba fare o esistere, perché Dio è Amore e per cui pensiamo che Egli debba far passare tutto, tutte le cattiverie, come nulla fosse. Questo è un falso dio. Dio è Amore, ma è Infinita Giustizia, altrimenti dov'è la differenza tra il giusto e l'empio se Dio dovesse, dov'è la differenza tra colui che fa la sua Volontà e colui che la ostacola.
    Invece no. C'è la differenza.

    CDD.

    CDD.

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    1. Sempre tenendo presente che l'espressione "Dio punisce" significa generalmente che l'uomo peccatore, a furia di ribellarsi a Dio, finisce per rovinare sé stesso, finisce per l'essere preda delle malvagità sue ed altrui.

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  2. Nella mentalità neocatecumenale la liturgia è un cerimonioso cerimoniale dove affermare in ogni angolo, ogni parola, ogni anfratto, ogni espressione, la propria devozione per Kiko.
    Solo canti di Kiko! Solo drappeggi designed by Kiko! Solo kikone by kiko! Solo suppellettili sacre designed by Kiko! Solo disposizione di tavolinetto smontabile e seggiole pieghevoli comandate da Carmen e Kiko! Solo sgrattugiata di chitarrelle alla maniera di Kiko! Solo preconio urlato come ossessi, alla maniera stabilita da Carmen e Kiko! Solo girotondino imbecille conclusivo stabilito da Kiko! Solo formulari modificati da Carmen e Kiko! Solo coprileggìi di Kiko! Solo "comunione seduti e tutti insieme contemporaneamente" così come han sempre fatto Carmen e Kiko!

    In parole povere: la liturgia cattolica è tutta centrata sul Redentore, la carnevalata neocatecumenale è tutta centrata sul Vitello d'Oro di Categoria Superiore, cioè il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

    E si spacciano per cattolici...

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    1. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. il più moltiplicato

      La settimana scorsa il Papa ha chiesto a Semeraro di presentargli un rapporto scritto sullo stato di avanzamento della causa di beatificazione di Carmen. Semeraro ha riunito il suo staff della Congregazione per la Causa dei Santi e, dopo ampia e approfondita discussione, è scaturito il seguente documento, segretissimo, che riveliamo in anteprima :

      "Santo Padre, come da lei richiesto, le inviamo questo documento, nel quale risulta che, nella fase diocesana di Carmen Hernandez Barrera sono risultati 35000 documenti racchiusi in 5800 faldoni, per un totale di 9000 miracoli accertati e verificabili. La Congregazione da me indegnamente presieduta ritiene che la signorina Carmen abbia fatto un unico grande miracolo : la fondazione, insieme al sig. Francisco Arguello Wirtz detto Kiko, del Cammino Neocatcumenale, con 1000000 di aderenti, 105 seminari Redentoris Mater,3590 famiglie in missione e quanto altro. Riteniamo che il secondo miracolo sia di aver fatto il primo miracolo, il terzo miracolo di aver fatto il secondo miracolo e cosi via fino alla modesta cifra di 9000 miracoli, battendo tutti i santi di 2000 anni della Chiesa messi insieme. La Congregazione perciò chiede alla Santità Vostra quando intende procedere alla fase di beatificazione e , in attesa di un vostro cortese riscontro, porge distinti saluti.

      card. Semeraro
      Prefetto per la Congregazione della Causa dei Santi

      Citta del Vaticano addì 9/2/2022. "

      Il Papa, dopo la lettura del documento, ha risposto a Semeraro che intende procedere alla beatificazione alla Vigilia di Pasqua del corrente anno, salvo imprevisti. Semeraro ha avvisato Kiko che, per ringraziare il Santo Padre, gli ha inviato un libro del gesuita padre Joselito Videla, docente di Dogmatica alla Pontificia Università Lateranense di Roma, dal titolo : "Storia dei processi di beatificazione e canonizzazione, dalle origini ai nostri giorni".

      e la causa, per il momento, continua.............

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  3. A proposito di culto a Dio:

    C'era un vescovo intriso di neocatecumenalesimo, il vescovo Ballin, vicario apostolico dell'Arabia settentrionale, il quale volle costruire una mega cattedrale nei paesi arabi, contro il parere dei cattolici residenti, che non amano particolarmente né i neocatecumenali né Ballin.

    http://thoughtfulcatholic.com/?page_id=45310

    N.B. Il vescovo Ballin fu quello che accolse il profugo pedofilo neocatecumenale di Guam Camacho, e scrisse: "Vergognati!" a chi glielo fece presente.

    Nel 2014 questo vescovo, senza vergognarsi, indisse un concorso per la costruzione della Cattedrale e, per "pura casualità", il progetto fu vinto dal team dei neocatecumenali, così che la Cattedrale del Bahrein è stata costruita secondo l'estetica argüelliana in tutto e per tutto.
    Il povero vescovo non poté assistere all'inaugurazione, perché nel frattempo morì...

    Anche se, a quanto sembra, di neocatecumenale c'è solo l'edificio e non il culto, perché nei paesi arabi ha sempre stentato ad allignare, i neocatecumenali duri e puri così scrivono sul loro sito:

    "Kiko sa che il CULTO “è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui scaturisce tutta la sua forza, ed è per questo che ha sempre dedicato tanta attenzione alla qualità degli ambienti in cui le comunità da lui fondate si riuniscono”

    Attenzione!
    Kiko non ha dedicato attenzione alla Chiesa, ma "alla qualità degli ambienti in cui le comunità da lui fondate si riuniscono"

    È la "Nuova Estetica del Cammino", dicono. Non della Chiesa, del Cammino.
    Ma, pur essendo l'estetica del Cammino, Kiko dice che è "convinto che solo una nuova estetica salverà la Chiesa". Quindi la Chiesa la salverà il Cammino solo con l'estetica.

    Come se non si trattasse di una Chiesa cattolica, il sito neocatecumenale scrive: "Ḥamad bin ʿĪsā Āl Khalīfa (il sultano), che ha regalato al Papa un modello in metalli preziosi del progetto vincitore, apprezzando la bellezza della chiesa, HA CONCESSO LA POSA DI UNA CROCE".
    Eh, beh, se doveva essere una chiesa cattolica, la concessione della croce ci pare il minimo. Perché tanta meraviglia per una cosa ovvia?

    Impressioni?
    Già nei paesi arabi c'è divieto di proselitismo, già ci sono pochi cristiani, già ci sono pochissimissimi neocatecumenali, che dire allora?

    Non resta che esaltare la nueva estetica della mega Cattedrale adatta al CULTO neocatecumenale, perché dopo la morte del vescovo Ballin, pare proprio che del culto neocatecumenale non ce ne sia nemmeno l'ombra.

    In soldoni, hanno soltanto costruito una Cattedrale secondo i canoni architettonici neocatecumenali, il che non è poco, per dimostrare fin dove possono arrivare.
    Ma il CULTO che vi si celebra non è quello neocatecumenale.
    Forse, se il vescovo Ballin fosse vissuto ancora, quei due gatti neocatecumenali dei paesi arabi pian piano sarebbero riusciti ad introdurvelo.
    O forse ci riusciranno lo stesso, perché le vie terrene dei neocatecumenali sono infinite.
    Chiameranno a raccolta i neocatecumenali di tutto il mondo, nonni, bambini e amici degli amici, per riempire 2.300 posti della Cattedrale?

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    1. Riguardo alla "cattedrale nel deserto" occorre considerare i fatti e le responsabilità.

      Sul motivo di realizzarla lì non abbiamo molte informazioni. Però chiunque conosca l'ambiente curiale-episcopale sa benissimo che ci sono parroci e vescovi che lavorano infaticabilmente per un progetto, senza annunciarlo, e poi i loro successori lo stravolgono e si prendono comunque il merito. Potrebbe darsi che sia il caso del Ballin (1944-2020) che si è fatto troppo facilmente "convincere" dai kikos a supportare il loro scempio (cfr. ad esempio la ferrovia sotterranea dei predatori sessuali).

      Quindi i chierici che in buona fede sostenevano un'idea (esempio: "facciamo venire un parroco missionario a dar man forte col gruppo di giovani") vengono sfruttati ed emarginati mentre la loro idea viene stravolta (esempio: "facciamo venire un presbikiko missionario kikiano e abusatore sessuale di giovani, a dar man forte col gruppo di giovani").

      Nel caso di Ballin la responsabilità è ancora più grave perché il Vicariato Apostolico di cui era a capo è in una zona delicatissima, nella quale basta un nonnulla per suscitare feroci aggressioni contro chiunque non sia islamico. Per consentire una presenza cristiana era stato fatto dai suoi predecessori un lungo e paziente lavoro di diplomazia culminato con la donazione, dal re del Bahrein, di un piccolo terreno e del permesso di edificarla. Regalare alla religione idolatrica kikista-carmenista quella cattedrale è non solo un'offesa a Dio e un insulto alla Chiesa, ma anche uno sprecare le enormi fatiche fatte dai predecessori.

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  4. Cerimoniale è l'acronimo di :

    Catecumenali Eretici Ridicolmente Indecenti Mamotreticamente Orridi Neocatecumenalmente Irrisori Ancora Larvatamente Evanescenti

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  5. Semeraro è l'acronimo di :

    Seguire Eresie Mamotreticamente Esclusive Ridicolizzano Adesso Recondite Oscenità

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  6. La liturgia è un'azione di Dio e non una cerimonia, anche se, a vederla dall'esterno, può sembrare esserlo.
    Per questo motivo, quando per qualche protagonismo personale anche se in buona fede, qualche sacerdote cambia le parole del rito, qualcuno addirittura quelle della consacrazione, si avverte una nota falsa, come se in un orchestra uno strumento aggiungesse sue digressioni a piacere.
    Cioè c'è una piccola o grande rottura della comunione della Chiesa, che si fonda proprio sulla universalità di quelle parole e soprattutto di ciò che avviene per mezzo di quelle parole e della presenza del sacerdote in persona Christi; se anche non invalida il sacramento, lo opacizza, gli fa perdere dignità e splendore.
    Ora, mi è capitato di sentire più volte la prof. Pellicciari, che si dichiara fervente neocatecumenale, in questo periodo difendere a spada tratta Benedetto XVI contro chi vuole "cambiare la dottrina".
    Naturalmente concordo con lei nella difesa di Benedetto, ma mi chiedo come faccia a conciliare questa posizione con la sua fede nel Cammino e negli iniziatori che hanno messo mano pesantemente nella dottrina cattolica e nella sua liturgia, e come faccia ad aver dimenticato che i primi ad ostacolare la difesa della ortodossia cattolica fatta da questo grande pontefice sono stati proprio i neocatecumenali, disobbedienti ai richiami fatti loro per iscritto nel 2005 e perfettamente consci delle iniziative del papa per togliere loro di mano una Messa che non erano in grado di riportare al rispetto del Messale, proprio alla fine del suo pontificato.
    Mi pare che ci sia un'incapacità di vedersi allo specchio e di riconoscere che gli errori tanto stigmatizzati negli altri, sono i propri stessi errori, magari in forma diversa, ma sempre dannosi.
    Solo perché il Cammino viene superato 'a sinistra' da altri agguerriti riformatori, ecco che alcuni cominciano a rendersi conto che la liturgia della Chiesa, la sua dottrina, i suoi dogmi, non debbono essere plasmati dall'uno o dall'altro, magari usando lo stesso trucchetto di Kiko e Carmen, cioè richiamandosi ad un Concilio e al suo 'spirito', purtroppo troppo facile da mistificare. Peccato che questo non sembra farli riflettere sui propri stessi errori, sul loro grande contributo alla dismissione del senso del sacro e delle prerogative inalienabili del sacerdote.
    Ora improvvisamente molti personaggi di spicco del Cammino, non solo la prof.Pellicciari, scoprono di dover difendere la Chiesa, quella vera, non la Chiesa-Cammino che hanno propugnato fino ad ora, e un pontificato che hanno contribuito ad affossare.
    Troppo tardi, mi viene da dire; troppo tardi, e soprattutto del tutto inutilmente, visto che non siete stati fedeli fino ad ora, ed anche ora mi chiedo se non desideriate più che altro difendere voi stessi, non la Chiesa, non la Sua dottrina nè tanto meno la Sua liturgia.

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  7. I modernisti, per apportare le loro "correzioni" sia alla dottrina della fede, che alla liturgia, che sono intimamente unite, dicono che non bisogna essere rigidi.

    Per quanto riguarda la dottrina della fede, dicono che ciò che conta è l'amore e che la legge senza l'amore non conta nulla, e per la liturgia, dicono che va partecipata, altrimenti non servirebbe (in realtà la liturgia serve sempre, anche se non fosse partecipata, se mai non serve a chi non vi partecipa con fede).

    Questo è vero, ma mettere in contraddizione la dottrina della fede con l'amore, e la partecipazione alla liturgia con il rito della liturgia, è un'idiozia.

    E' chiaro che il cuore della fede è l'amore di Dio, ma la dottrina della fede delimita il campo di azione di Dio, delimita il confine al di fuori del quale l'amore di Dio non può operare.
    Se uno ha un terreno con un pozzo di petrolio e non scava, il petrolio non esce, ma la colpa non è del campo, ma di chi lo possiede.
    Così se uno segue le regole della fede senza amore, non è colpa delle regole, ma del suo egoismo e della sua supoerbia.

    Mentre la liturgia è come un contenitore pieno di acqua in un deserto: l'acqua è a nostra disposizione, ma se noi non aprimao il contenitore, moriamo di sete, ma la colpa non è del contenitore, ma di chi non lo apre.

    Sostituire quel contenitore con un altro di forma ritenuta più bella, che però non contiene acqua pura, è pericoloso e perciò è un'idiozia.

    Si possono cambiare tante cose, ma non tutte. Su alcune cose occorre essere rigidi.
    Altrimenti si rischia di fare come un mio amico che per un capriccio ha "cambiato" la moglie con un'altra, e a distanza di anni ogni tanto con me riconosce la sua idiozia e mi ripete di aver scambiato un diamante con un sasso.

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  8. Riporto alcuni brani da "Rapporto sulla fede: Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger" che sembrano essere molto adatti all'argomento di cui tratta l'articolo.
    In particolare l'allora cardinale Ratzinger spiega che la liturgia non è fatta dalla comunità (e noi sappiamo l'uso ossessivo che il Cammino fa del verbo ma soprattutto del concetto di 'fare' a riguardo della liturgia: la comunità fa Eucarestia, fa la Pasqua, fa la penitenziale, fa la Veglia eccetera), ma è Dio che opera, mentre la comunità è serva, non certo protagonista o attrice o, peggio, regista del proprio spettacolo.
    Inoltre, chiarisce che la Messa non è un pasto tra amici, o fratelli, e che quindi non perde di significato se non si 'fa' la Comunione: altro errore che il Cammino insegna, che sia cioè obbligatorio 'mangiare e bere', per 'entrare nella festa', come si trattasse appunto di un rinfresco tra amici o familiari.
    Di seguito i brani dal libro di Messori.

    Molti hanno pensato e detto che la liturgia debba essere "fatta" da tutta la comunità, per essere davvero sua. È una visione che ha condotto a misurarne il " successo " in termini di efficacia spettacolare, di intrattenimento.
    In questo modo è andato però disperso il proprium liturgico che non deriva da ciò che noi facciamo, ma dal fatto che qui accade Qualcosa che noi tutti insieme non possiamo proprio fare.
    Nella liturgia opera una forza, un potere che nemmeno la Chiesa tutta intera può conferirsi: ciò che vi si manifesta è lo assolutamente Altro che, attraverso la comunità (che non ne è dunque padrona ma serva, mero strumento) giunge sino a noi.

    Per il cattolico, la liturgia è la Patria comune, è la fonte stessa della sua identità: anche per questo deve essere " predeterminata ", " imperturbabile ", perché attraverso il rito si manifesta la Santità di Dio.
    La liturgia, per alcuni sembra ridursi alla sola eucaristia, vista quasi sotto l'unico aspetto del "banchetto fraterno".
    Ma la messa non è solamente un pasto tra amici, riuniti per commemorare l'ultima cena del Signore mediante la condivisione del pane.
    La messa è il sacrificio comune della Chiesa, nel quale il Signore prega con noi e per noi e a noi si partecipa. È la rinnovazione sacramentale del sacrificio di Cristo: dunque, la sua efficacia salvifica si estende a tutti gli uomini, presenti e assenti, vivi e morti. Dobbiamo riprendere coscienza che l'eucaristia non è priva di valore se non si riceve la Comunione: in questa consapevolezza, problemi drammaticamente urgenti come l'ammissione al sacramento dei divorziati risposati possono perdere molto del loro peso opprimente.

    Se l'eucaristia è vissuta solo come il banchetto di una comunità di amici, chi è escluso dalla ricezione dei Sacri Doni è davvero tagliato fuori dalla fraternità.
    Ma se si torna alla visione completa della messa (pasto fraterno e insieme sacrificio del Signore, che ha forza ed efficacia in sé, per chi vi si unisce nella fede), allora anche chi non mangia quel pane partecipa egualmente, nella sua misura, dei doni offerti a tutti gli altri.

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    1. Spettacolino è l'acronimo di :

      Solo Portentose Eresie Tragicamente
      Terrificanti Allignano Catecumenalmente Obbrobriose Largamente Indecenti Neocatecumenalmente Orripilanti

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    2. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. il più vulcanico

      Nei tg e giornali di oggi c'è la notizia che l'Etna sta eruttando in modo preoccupante, per quanto spettacolare. Kiko sa che li vicino c'è Catania con un folto gruppo di comunità, per cui, se il vulcano dovesse sommergere di lava Catania, anche le comunità sparirebbero. Ha invocato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha fatto comparire un muro invisibile a prova di lava che divide l'Etna da Catania, per cui l'Etna può eruttare quanto gli pare, Catania è salva. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita es pure una provetta vulcanologa, grasias a lei le città sono salve, quindi procedamos con la causa de beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco contenente lava solidificata dell'Etna, con un biglietto : "Santo Padre, es andata bien, poteva succedere anque al Vatican. Saludos Kiko"

      e la causa continua.............

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    3. Perdonate, ma la cosa mi tocca personalmente.
      Per amore della verità: 1) di episodi come quello di ieri sera l'Etna ne fa a decine ogni anno. L'unica camurrìa è togliere la cenere dalla terrazza (poi dipende dove gira il vento)

      2) per cose più gravi ci pensa già quella cristianuccia della domenica che è Sant'Agata.

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  9. Come sempre gli Osservatori si tagliano le mani da soli...
    - deve essere Dio a rivelare come Egli voglia essere adorato: cantate al Signore con salmi, balli, inni, cembali, cetre (odierne chitarre), gridate con gioia... E chi conosce e soprattutto prega ogni mattina con i salmi potrebbe aggiungere mille altri esempi... Nel cammino si compiono tutte queste esortazioni. Poi il modo di esprimersi é proprio di ogni popolo e cultura. Ricordo ancora i cardinali con gli occhi sgranati davanti a cattolici dell'Oceania mezzo nudi davanti San GPII... Cmq... Basta, queste si sa.. rimarranno parole al vento, perché gli osservatori non sono in grado di ascoltare, ne produrre un contraddittorio... Ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che crede di avere.

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    1. il carissimo fratello del CN parla di contraddittorio. Dubito che sappia che cosa sia.
      1) grazie per aver citato la Bibbia (citazioni a caso ovviamente) per averci ragione. LO fanno i protestanti. LO fa persino Satana. Peccato che noi siamo cattolici e la cosa funziona diversamente. E peccato che la CHIESA vi abbia dato torto. Ma si sa...la Chiesa se non vi dà ragione allora non esiste e vene fregate.
      2) Il cammino quindi sarebbe "un popolo ed una cultura"? Certo che veramente avete un orgoglio senza fine. Un popolo ed una cultura NON SI IMPONGONO. Nel cammino dal Giappone al Congo non ci sono differenze. Peccato che Papa Francesco vi abbia fatto un cazziatone da questo punto di vista. MA voi ovviamente siete superiori, ci mancherebbe.

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    2. attento soprattutto alla tua ultima affermazione potresti trovarti senza niente

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  10. Ho pubblicato un post questa mattina... O gli osservatori dormono o come sanno tutti questo blog pubblica esclusivamente post su cui si può attaccare il cammino neocatecumenale....

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    1. Non hai "pubblicato un post": hai solo "inserito un commento". Il commento, se proveniente da indirizzi IP che la piattaforma Blogspot considera "spam" (ad esempio lo stesso indirizzo da cui sono partiti altri commenti spam recentemente), lo manderà direttamente in cartella "spam" e i moderatori dei commenti probabilmente non se ne accorgeranno nemmeno (occorrerebbe andare a consultarla espressamente, cosa che di solito non si fa in quanto è estremamente raro trovare qualcosa di intelligente in mezzo a tutti quei commenti su improbabili maghi con improbabili ricette dietetiche e improbabili affaroni d'oro con le crypto).

      Come abbiamo già spiegato un milione di volte, su questo blog sono ben accetti anche i commenti critici e pure gli insulti, purché si abbia qualcosa da dire. Questo non è il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio: è uno spazio commenti di un blog che ha un tema ben preciso. Consentire la pubblicazione di ogni raglio d'asino significherebbe trasformare questo "spazio commenti" in una stalla insopportabile (cosa che peraltro è proprio il pio desiderio degli asini raglianti: fare in modo che parlare delle magagne del Cammino sia fastidioso).

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  11. Messori è nemico del Cammino......

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    1. Non siamo noi a dirlo, sono gli stessi fratelli del Cammino che considerano "Giuda" e "Faraone" e "Odiatore" e "Nemico del Cammino" chiunque maturi un'opinione sul Cammino diversa da quella autorizzata da Kiko e Carmen.

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  13. Senti Fratello CN,

    Ho capito a quale passo ti riferisci.
    È San Paolo

    Efesini 5,19

    "intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore"

    Questo solo per chiarire che i balli li hai aggiunti tu, come Kiko arbitrariamente l'ha aggiunto alla Liturgia Eucaristica come parte integrante.

    Ricordo bene la consegna dei catechisti a proposito: la celebrazione è finita solo dopo il canto/ballo finale.
    Unica eccezione in quaresima, che il ballo non si fa e non si battono le mani.

    Vi dovete sempre distinguere e questa è l'ennesima neocatecumenalata secondo il vostro stile inconfondibile.

    Come vedi le tue non sono parole al vento. Ascoltiamo e produciamo contraddittorio.

    Pax

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    1. contrordine fratelli!
      da qualche hanno stanno rivedendo questa prassi, pertanto al grido di "è la Pasqua settimanale" si torna a battere le mani e a danzare, queste sono le indicazioni, poi alcuni non tornano indietro facendo gli gnorri, ma se poi li "beccano" sono dolori

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    2. Bene, è comparso Fratello CN, vediamo se fa la stessa fine di Barone Celestiale e di FAV. Vediamo, vediamo.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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    3. Come se non sapessimo che dietro il cospicuo branco di anonimi - incluso quello delle 22:02 - non si celassero sempre gli stessi due o tre asini raglianti, letteralmente ossessionati dal dover dire la loro su questo blog ad ogni ora di ogni santo giorno.

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    4. @blog, davvero curioso come il 90 % di ogni vostro commento di risposta a un Neocatecumenale sia derisione, insulto, branco di... Asino ragliante, sei imbarazzante... E l'altro 10 %tutto è tranne che una risposta. Quello che dice @fratello CN è interessante, perché come testimoniano i salmi il culto a Dio è da sempre accompagnato con strumenti musicali popolari come tamburelli, tamburi, chitarre (cetre) e canti di gioia. Col tempo tutto questo è molto cambiato e i canti di gioia si sono trasformati nel canto gregoriano, che con tutto il rispetto (a me piace molto il canto gregoriano) ha poco di gioioso e ha più a che fare con una esibizione canora di solisti, baritoni e tenori. Tral'altro spesso non si capisce niente e una persona normale ha bisogno del "libretto" per capire qualcosa, esattamente come avviene con l'opera. Per carità, la tradizione è importante, però credo che la Chiesa e il Cristiano, debba riscoprire la gioia di stare con Cristo specialmente nel giorno della sua "Pasqua settimanale" (come ricordava il fratello), cioè nel giorno della sua passione, morte, ma soprattutto la sua resurrezione. Credo che spesso, in certe messe ci si fermi alla morte dimenticando che Cristo è anche risorto
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. @fallacio
      tutto questo vittimismo farebbe ridere se non fosse cose da piangere. Io non ho accesso alla cartella moderazione di questo blog, molti anni fa per 24h ebbi la "ventura" di prenderne visione. Non hai idea dell'enorme caterva di INSULTI che i tuoi fratellini camminanti (ma ora dirai che non sono del cammino..figuriamoci) scrivono qua. E non stiamo parlando di "IRONIA" (quella non sapete che cosa sia), ma stiamo parlando di insulti beceri neo confronti di chi scrive qui e dei loro parenti stretti. La vostra fortuna è che non vi pubblicano. Se per UN GIORNO venissero pubblicati ci fareste una figura di tolla che dovreste nascondervi da qui al prossimo millennio.
      Però poverino vieni qui a lamentarti che "offendiamo".
      "asino ragliante" non è una offesa. E' un dato di fatto. Se uno è colpevolmente ignorante è un asino. E se continua a parlare PRETENDENDO DI AVERCI RAGIONE è UN ASINO RAGLIANTE. Non ti piace? Problema tuo.
      Il tuo intervento " musicale" poi fa il paio con quello di Kiko sull'arte Sacra. PEr lui in Occidente non esiste arte Sacra da 1500 anni. TRanne lui...ovviamente.

      Ti do una notizia, caro FAllacio: avete torto. Tu e Kiko. PEr il semplice motivo che "fare cagnara" non vuol dire automaticamente "stare con Cristo Risorto", nè tantomeno fare balletti con il saltino. Se fosse questo il metro di misura i pentecostali vi fanno le scarpe. Potreste andare a farci una capatina, magari vi capite.

      "Credo che spesso, in certe messe ci si fermi alla morte dimenticando che Cristo è anche risorto"
      questo discorso l'ho sentito dire dai tuoi fratelli camminanti sai a proprosito di chi? Dei profughi cristiani iracheni. Quelli che sono stati costretto a scappare dall'ISIS perchè cristiani. Ma forse per voi non lo erano abbastanza dato che siete andati a fargli le catechesi nei campi profughi. Potevate imparare da chi è stato perseguitato realmente per la sua fede in Cristo, ma invece no..nella vostra superbia non c'è nessuno che possa anche solo farvi vedere che oltrea voi esiste la fede vissuta.
      Basterebbe solo questo a qualificarvi per quello che siete: dei superbi, presuntuosi ignoranti.

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  14. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più Etnico

    Dopo l'intervento di Carmen sull'Etna, per evitare che i lapilli arrivassero in Vaticano distruggendolo, per cui poi non si sarebbe più operarata la beatificazione di Carmen, il Papa ha telefonato in persona a Kiko, in quanto ha il suo cellulare privato, per chiedergli di implorare Carmen di non spegnere del tutto l' Etna, in attesa che si concludesse il processo al card. Becciu per l'acquisto del palazzo di Londra. Se Becciu fosse risultato colpevole, il Papa avrebbe ordinato alle guardie svizzere di prendere Becciu e buttarlo dentro l'Etna, risolvendo cosi il problema. Kiko ha quindi implorato Carmen di fare come desiderava il Papa, e lei, da Lassù, siccome è sempre stata obbediente al Papa con uno schiocco di dita ha attutito l'eruzione dell'Etna, e in contemporanea è apparsa in sogno a Becciu dicendogli di restituire i soldi del palazzo di Londra. Becciu si è spaventato e ha ottemperato nella fattispecie in cotal guisa, per cui il processo, che continuerà a febbraio, si risolverà senz'altro con un'assoluzione del cardinale. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita ha seguito el proverbio : homo avvisado, miezzo salvado. Ordunque per cui procedamos con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con dentro un pezzo di lava spenta dell'Etna con un biglietto : "Sancto Padre, esta es lava vera, non un piezzo del cardenal Becciu....por adesso.... Saludos Kiko".

    e la causa continua...........

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  15. Fratello CN:
    il tuo intervento è imbarazzante... Non sai nemmeno quello che dici.
    Noi stiamo parlando della MESSA!
    Che Davide celebrava la Messa?
    Che forse gli aborigeni stavano celebrando la Messa?
    Sveglia!

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  16. Storie amene del Cammino Neocatecumenale

    Come ottenere un colloquio con Kiko Arguello

    Supponiamo che il camminante Ciro Della Quercia, della IV comunità della parrocchia di sant'Antonio da Padova ad Abbiategrasso voglia parlare con Kiko. Come fare? Innanzitutto lo dice al capo catechista Eugenio Della Maria, al quale espone il motivo del colloquio. Se il catechista è convinto, e al 90 % non lo sarà, lo dirà al parroco, don Evandro Della Vedova, che, se è convinto, e al 90% non lo sarà, lo dirà al suo vescovo, mons. Arturo Della Casa che, se convinto, ed al 90 % non lo sarà. scriverà a Porto San Giorno una raccomandata con A.R. o un più pratico e mail. Lo riceverà un impiegato, Giorgio Della Mancia, che lo valuterà, e al 90 % non sarà convinto, poi lo farà vedere al sottosegretario Dario Della Ginestra che, se convinto e al 90 % non lo sarà, lo farà vedere al segretario Domenico Della Rosa che, se convinto, ma al 90 % non lo sarà, lo farà vedere a don Mario Pezzi che, se convinto, ma al 99 % non lo sarà, lo darà finalmente a Kiko. Kiko lo leggerà e, se convinto, ma al 95 % non lo sarà, concederà il colloquio. Il camminante si presenterà, andando a sue spese, a Porto San Giorgio, vestito in giacca e cravatta. All'ingresso, un attendente gli chiederà la carta di identità, il Green Pass, poi gli prende la temperatura con l'apposito apparecchio, gli fa igienizzare le mani con il gel e, impostogli la mascherina FFP2, lo fa entrare in una sala, che porta a una seconda sala, che porta a una terza sala, e cosi via per 15 sale, di seguito, e infine, viene annunciato a Kiko, che lo fa accomodare e lo metterà a suo agio offrendogli un bicchierino di ottimo whisky e un ottimo Avana. Poi Kiko ascoltarà con il sorriso sulle labbra il camminante e, durante il colloquio, 20 telecamere nascoste in altrettanti quadri di icone di Kiko lo riprenderanno da tutti i lati, mentre 15 registratori piazzati nei punti più impensati registreranno il colloquio. Il camminante sarà precedentemente sottoposto a una perquisizione per evitare attentati a Kiko, quindi coltelli, pistole, tirapugni, temperini , bombe nelle cinture e quanto altro saranno sequestrati, inoltre il camminante deve passare sotto uno scanner come negli aereoporti che, con un apparecchio a raggi laser quantici di ultima generazione, faranno un checkup completo dell'individuo. Il colloquio non durerà oltre 10 minuti perchè Kiko è troppo impegnato, è vecchietto, è stanco e non sta in ottima salute. Il camminante deve avere con se tre lettere di presentazione : del catechista, del vescovo e di Gennarini, che garantirà per lui. Alla fine del colloquio Kiko gli darà un attestato di partecipazione in caratteri d'oro firmata da Kiko. Il camminante ritornerà al suo paese d'origine, e al 98 % il colloquio non darà frutti, cosi la voce si sparge e gli altri camminanti imparano avoler colloquiare con Kiko per niente.

    e la storia continua................

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    1. Il bello dei movimenti cattolici è che sono tutti così. In linea di principio hanno perfino ragione: se solo l'un per cento degli aderenti desiderasse un colloquio col fondatore, e ci fossero 100.000 aderenti, significa che il fondatore deve trovar tempo per fare 100 colloqui che, ad una media di mezz'ora ciascuno, consistono in 50 ore di tempo libero in meno...

      La questione da porsi, semmai, è "perché colloquio col fondatore [o con un pezzo grosso del movimento] anziché col proprio direttore spirituale?"

      Negli altri movimenti ecclesiali sono più onesti e ti rispondono proprio così. Il che implica che se qualcosa del movimento non ti garba allora dovresti abbandonarlo subito, perché l'appartenenza ad un movimento ecclesiale non è necessaria alla salvezza e nemmeno alla fede. Se l'appartenenza ad un movimento ti ravviva la fede, bene; se ti è indifferente, se per te è principalmente un club dove trovare compagnia o passatempo, o se addirittura pensi che certe cose non vadano bene, allora non ti conviene rimanere in quel movimento.

      Ma nel Cammino ci sono almeno due madornali errori: il primo è quello dell'idolatria per i fondatori (e per i loro scagnozzi: "l'ubbidienza al catechista è tutto!"), per cui fin dal primo giorno ti inculcano la mentalità che se non sei d'accordissimo coi fondatori e i loro pretoriani allora "sei in braccio a mammona, sei schiavo del demonio". Il secondo errore è che gli adepti sono nel budget: se Tizio abbandona il Cammino (o anche soltanto "si prende una pausa"), i pagamenti della tangente cosiddetta "Decima" si fermano... Motivo per cui nel Cammino si tollerano le persone più schifose (purché paganti regolarmente Decima e gabelle varie), e solo in casi estremi si emargina qualche Pagante Decima ("deve cuocersi nel suo brodo!"), naturalmente di quelli che pagano le Decime più basse, non sia mai che si allontani dal Cammino qualcuno che paga quote piuttosto alte (ecco perché certi soggetti divorziati e risposati con l'amante godono di tanto applauso: nel Cammino è il budget della comunità che va rispettato, non la giustizia di Dio).

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  17. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più risparmioso

    Dopo l'aumento delle tariffe elettriche da parte del governo del 55 % circa, anche a Porto San Giorgio è arrivata la prima bolletta. Kiko, come primo provvedimento, ha fatto installare in tutto l'edificio delle biciclette che alimentano una dinamo di una centrale elettrica dentro l'edificio, per autoprodurre energia elettrica, e ha chiesto a un numero di volontari del Cammino di pedalare, a turno, 24 ore su 24. Dopo i primi giorni i volontari erano stanchi morti e hanno detto a Kiko che a preferenza pagavano la decima aumentata del 55 %. A questo punto Kiko ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha autoalimentato la dinamo che produce cosi corrente da sola, mantenendo le bollette a costi ragionevoli. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, ce vorrebbe Carmensita anca in Vatican, porquè la corrente da nos costa mucho. Procedamos con la causa de beatificasion".Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un camion con dentro una dinamo autoalimentante, da piazzare nell'ufficio dove prima c'era il card. Becciu, in modo da recuperare, con il risparmio delle bollette, i soldi persi con l'acquisto del palazzo di Londra.

    e la causa continua.............

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  18. Ricordiamo ai gentili lettori che nella liturgia non c'è posto per balli e danze poiché balli e danze e girotondini non sono previsti dalla liturgia, in quanto gesti non liturgici. Quando vi dicono che il re Davide danzò, i furbetti evitano sempre di dirvi che non era in un contesto liturgico. Nostro Signore non ha ballato o danzato o fatto girotondi. Qualsiasi tentativo - anche imbottito di paroloni elegantoni - per fingere che balletti e girotondi avrebbero qualche "merito" liturgico, è di fatto un tentativo in perfetta malafede di turlupinare i cattolici che ancora sono convinti che la liturgia è un dono di Dio, non una pagliacciata o uno spettacolino.

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  19. Tripudiello.... 2 risposte non pubblicate... Tu non sei un osservatore, SEI UN FASCISTA!!!!

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    1. @fratello NC
      Considerato il tenore medio dei vostri interventi, ti ha fatto un favore.

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    2. Mi diverte questo genere di risposte perché sono la perfetta rappresentazione di ciò che chiamiamo asini raglianti.

      Cercano di togliermi un'etichetta che non mi sono mai dato ("osservatore") per appiopparmi un'etichetta che non c'entra niente ("fascista"). Come se le discussioni qui fossero uno scambio di opinioni su cui "la democratica maggioranza vince" (cioè la pretesa "di dar ragione l'asino che raglia più forte").

      In realtà la liturgia non nasce da un dibattito fra liturgisti esperti e meno esperti. La liturgia è solo quella che la Chiesa ci indica autorevolmente come tale. Tutto il resto consiste solo di patetici "spettacolini", anche se in buona fede: sono tentativi umani di fabbricarsi autonomamente quello che è esclusivamente un dono di Dio alla Sua Chiesa.

      Per cui non ci sono alternative: o si seguono fedelmente i documenti liturgici della Chiesa, oppure si sta inquinando la liturgia. Chi celebra fedelmente la liturgia della Chiesa, sta davvero celebrando il culto a Dio gradito, anche se qualche asino ragliante lo chiamasse "rubricista". Chi pretende di modificare la liturgia - anche solo con "piccole e innocenti variazioni" - la sta inquinando e sta compiendo un grave atto di superbia: la superbia di chi crede di saperne di più e meglio della Chiesa. Se la Chiesa ti ha detto di celebrare così (detto dettagliatamente in quei documenti liturgici liberamente consultabili), chi sei tu per comportarti come se la Chiesa avesse un po' torto e quindi "correggerle" la liturgia?

      In queste pagine mi permetto di insistere ad utilizzare il termine "documenti liturgici della Chiesa" (Messale, Breviario, ecc.) perché talvolta i kikolatri di fronte alle critiche vantavano di aver ricevuto un "permesso verbale" dal Papa o da chissà quale prelato, cosa difficilissima da dimostrare se non chiedendolo personalmente al Papa (o al prelato in questione, sempreché quest'ultimo risponda senza ambiguità, perché quando uno teme per la propria carriera ecclesiastica o teme che smettano di piovere le ricche offerte dei kikolatri, improvvisamente diventa ambiguo e impreciso riguardo alle porcherie fatte dal Cammino). E bravi i furbacchioni: Benedetto XVI mette nero su bianco, il 1° dicembre 2005, che il Cammino deve tornare ai libri liturgici della Chiesa senza aggiunte, né omissioni e poi qualche asino ragliante va blaterando che lo stesso Benedetto XVI avrebbe detto (verbalmente) che quella lettera del 1° dicembre 2005 non avrebbe più valore normativo... a questo punto qualunque documento è ignorabile in nome di un qualche "permesso verbale" finché non viene verificato essere falso? Ma capite quanto sono mentitori e furbetti i kikolatri?

      Come già spiegato più volte in questa pagina, i documenti liturgici della Chiesa stabiliscono cosa va detto e cosa va fatto (e cosa è facoltativo). Tutto ciò che non stabiliscono è automaticamente da considerare non liturgico. Oltre a stabilire cosa dire e cosa fare, i documenti liturgici spesso danno anche spiegazioni e qualche divieto esplicito, proprio per chiarire meglio cosa dire e cosa fare.

      Infine, ricordiamo che i neocatecumenali sono kikolatri. Per esempio, l'eseguire alla fine della celebrazione eucaristica quel ridicolo balletto-girotondino, non è dovuto a una loro genuina convinzione riguardo alla liturgia ma solo al fatto che Kiko e Carmen così hanno voluto. Gli asini raglianti non difendono un principio, non cercano di dimostrare che sia valido per tutta la Chiesa, al contrario: tentano solo di insinuare che quel girotondo-ballettino sarebbe "approvato" per il Cammino. Anche quando esalano paroloni teologici altisonanti, non stanno difendend un principio, ma solo il prestigio del tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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    3. Grazie per l'ennesimo asini raglianti, che ci sprona e ci guida a continuare cosi per la nostra strada..............................................................................................................................................................................................................

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  20. Nel movimento dell'Argüello e della Hernàndez l'eucarestia viene vista sotto l'unico aspetto del banchetto fraterno. Un pane da condividere sempre (anche a prescindere dalla situazione morale); un pasto tra amici. Ciò amplifica e mette l'accento sulla settarietà che contraddistingue i nc e sul perché preferiscano rintanarsi in una saletta piuttosto che mischiarsi con i fedeli della domenica. Se l'eucaristia è concepita solo come il banchetto di una comunità di - secondo Kiko - eletti, chi è estromesso dalla ricezione dei Sacri Doni è davvero tagliato fuori dalla fraternità.

    La santa Messa è il nucleo centrale della nostra vita, ma nel cammino essa è situata nel vuoto perché intimamente mistificata. Ma anche perchè l'eucarestia nc non presuppone gli altri sacramenti e ad essi non rinvia.

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