venerdì 8 settembre 2023

Il "Primitivismo" cristiano. Ovvero: la mitologia neocatecumenale sulla "Chiesa primitiva"

Ciò che spesso si rimprovera al Cammino neocatecumenale è un’esegesi delle Sacre Scritture che tiene in poco o nessun conto la Sacra Tradizione della Chiesa, e perciò i documenti magisteriali: cosa grave per chi pensasse di avere la missione di evangelizzare la stessa Chiesa che, secondo le parole di Kiko, dal IV secolo, e precisamente dall’Imperatore Costantino in poi, non avrebbe più comunicato la grazia, ma solo sapienza umana.

Colgo qui l’occasione per invitare i camminanti a confrontarsi sul perché Kiko ha detto questa cosa, quasi che, al tempo di Costantino, la Chiesa di Roma si sarebbe "separata" dalla "Chiesa primitiva", e perciò dalla Tradizione, diventando “protestante”, mentre chi “riscopre” la Chiesa "primitiva" in contrapposizione alla Chiesa romana post costantiniana, sarebbe il "vero cattolico".

Forse siamo noi a non aver compreso? Ma se così, cioè se Kiko ama la Tradizione della Chiesa, perché ha usato espressioni verbali che sembrano affermare l'esatto contrario? Vorremmo una spiegazione razionale e convincente, ma fino ad oggi su questo tema i camminanti hanno sempre glissato.

In realtà la Chiesa si è sempre rinnovata, basti pensare alla “evoluzione” del Sacramento della Penitenza, che proprio al tempo della “mitica” Chiesa primitiva era molto meno accondiscendente di oggi nel riammettere i peccatori alla vita ecclesiale.

Il rapporto che intercorre tra la Tradizione della Chiesa e le legittime riforme ecclesiali, lo spiega bene il santo sacerdote salesiano, deceduto nel 1985, Franco Amerio, insigne filosofo e teologo, nonché formatore di giovani, nella sua opera “La dottrina della fede”, la cui prima edizione uscì nel 1971.

Franco Amerio, che probabilmente era a conoscenza del Cammino Neocatecumenale e ne intravedeva le possibili derive, nella Dottrina della fede (Ed. Ares, III edizione, novembre 1987, pag. 577-578) scrive:

"Sarebbe… non solo ingenuo, ma blasfemo, pretendere di metter fra parentesi tutto questo sviluppo [lo sviluppo teologico della Chiesa lungo il corso della storia], col pretesto di rifarsi alla purità delle origini. Questo tentativo di escludere lo sviluppo storico è il carattere della riforma luterana, almeno nella sua mossa iniziale; ed è il carattere di alcune pretese riformatrici… che oggi cercano di farsi strada anche nel mondo cattolico. Orbene, tale tentativo è ingenuo, arbitrario e finanche blasfemo.

Ingenuo perché la storia non si può cancellare, e il creduto ritorno alla semplicità delle origini sarebbe una mistificazione…

Arbitrario, di un’arbitrarietà fin troppo scopertamente compiacente.
Le forme infatti che si vorrebbero riesumare col motivo del rifarsi alle origini, da una parte non sono mai forme di austerità, di rinuncia, di rigore ascetico, quali invece sono caratteristiche dell’intensa vita religiosa dei primi secoli cristiani; d’altra parte, di quelle forme che si vorrebbero restaurare si dimentica il condizionamento storico che allora le legittimava, sicché oggi, tratte fuori da tale condizionamento, non potrebbero non comparire, anche per ciò solo, singolari, eccentriche, arbitrarie, appunto.

Blasfemo, infine, perché negherebbe l’assistenza dello Spirito Santo, anzi la presenza intima e attiva dello Spirito Santo nella vita della Chiesa: lo Spirito Santo avrebbe assistito e animato la Chiesa solo per un limitato numero di anni; poi l’avrebbe abbandonata a se stessa…”.

Don Franco Amerio continua citando un discorso di Papa Paolo VI del 31 maggio 1967:

Si parla tanto oggi del kérygma, cioè l’annuncio delle verità evangeliche… Sappiate… vedere la parentela fra questo annuncio e il catechismo del vostro parroco, fra la rivelazione divina e il simbolo della fede, e siate a questa FORMULAZIONE didattica e liturgica della dottrina della Chiesa, gelosamente e gioiosamente attaccati”.

Per cui anche il linguaggio da usare, almeno nelle sue espressioni più “teologiche”, non deve distaccarsi da quello che usa la Chiesa nel suo magistero ufficiale.

17 commenti:

  1. Un'altra cosa che don Franco Amerio sottolinea, citando anche documenti della Chiesa, è che la Messa, molto più che un banchetto, è un sacrifico e, anzi, è il Sacrificio di Cristo.
    E' vero che la "prima Messa" dell'a storia è stata celebrata a tavola, ma quella tavola era piuttosto un altare, in cui Gesù ha offerto realmente il suo Corpo e il suo Sangue.
    Scrive Papa Paolo VI nella "Professio fidei": "la Messa... è il Sacrificio di del Calvario reso sacramemtalmente presente sui nostri altari".
    Parla di altari, non di tavole.

    Il "banchetto" può consistere nella comunione, ma anche non vi fosse la comunione dei fedeli, la Messa sarebbe valida perché è essenzialmente il Sacrificio di Cristo.

    Franco Amerio, riguardo alle eresie che già negli anni cinquanta del secolo scorso minavano la sacra dottrina sulla Messa, cita il discorso che Papa Pio XII fece a Cardinali e Vescovi il 2 novembre 1954 dove riprende dei concetti dell'enciclica Mediator Dei: "il sacerdote celebrante, impersonando il Cristo, compie il sacrificio. LUI SOLO: non il popolo, non il clero e neppure i sacerdoti che assistono con pietà e con religione alla celebrazione".

    Papa Paolo VI nell'enciclica Mysterium Fidei scrive: "Ben sappiamo infatti che tra quelli che parlano e scrivono di questo Sacrosanto Mistero ci sono alcuni che circa le Messe private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe opinioni che turbano l'animo dei fedeli ingerendovi non poca confusione intorno alle verità di fede, come se a chiunque fosse lecito porre in oblio la dottrina già definita dalla Chiesa...
    Non è infatti lecito, tanto per portare un esempio, esaltare la Messa così detta «comunitaria» in modo da togliere importanza alla Messa privata....
    o... proporre e mettere in uso l'opinione secondo la quale nelle Ostie consacrate e rimaste dopo la celebrazione del sacrificio della Messa Nostro Signore Gesù Cristo non sarebbe più presente" (n. 10 e 11).

    Si aspettano interventi dei camminanti, che però siano in tema.

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  2. Primitivismo è l'acronimo di :

    Possono Ridicole Idee Mamotreticamente Indecenti Travolgere Individui Velatamente Ignari Seguendo Mostruosità Orripilanti

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  3. Ricordiamo ai nuovi lettori alcuni punti che non sempre sono semplici da capire.

    Nel corso della storia della Chiesa è spesso accaduto che su specifiche questioni le autorità della Chiesa suggerissero di "tornare alle origini", "tornare al carisma originario", "tornare alle fonti", ecc. È un'esortazione che negli ultimi decenni molti ordini religiosi si sono sentiti ripetere più volte... perché avevano "perso" il loro carisma originario, cioè erano finiti per occuparsi di mille cose tranne delle linee essenziali dettate dal proprio santo fondatore. E in diverse occasioni, da parte del parroco, vescovo, Papa, ce la siamo sentita ripetere anche noi semplici fedeli.

    Ma quel tornare "alle fonti, alle origini", non è da prendere alla lettera, per due motivi.

    Il primo motivo è che nel corso della storia (del singolo ordine religioso, o della Chiesa stessa), ci sono state tantissime cose buone - incluse le figure di santità -, che non possono essere ridimensionate o addirittura cancellate solo perché non sono "delle origini". Ma dico, sareste davvero capaci di pretendere che i Cappuccini, per "tornare alle loro origini", trascurino o addirittura dimentichino una figura come padre Pio solo perché è giunto dopo diversi secoli di storia dell'Ordine?

    La Tradizione cattolica è una miniera incommensurabile di tesori spirituali che, in quanto tali, non hanno data di scadenza, non meritano di essere spediti in soffitta solo perché qualche buontempone ignorante e arrogante decide che occorra "tornare alle origini". Non è che un uomo, per tornare alle sue origini, deve dimenticare la sua laurea, la sua vita gioventù, e rimettersi il pannolino e dormire nella culla.

    Il secondo motivo è che l'espressione "tornare alle fonti, alle origini, ecc." non è un ordine da eseguire alla lettera, ma solo un'esortazione a ricordare come si era evoluta la propria storia (dell'ordine religioso in questione, o della Tradizione cattolica stessa). Meditare sulle circostanze iniziali serve per confrontarle con la vita attuale, serve per ravvivare la vita spirituale di oggi (ma senza fare "archeologia"), non è un interesse puramente storico, non è un programma di disfacimento di ciò che c'è oggi per tornare ad un generico "ieri" idealizzato e immaginato.

    Ricordare che i primi cristiani furono perseguitati (e fatti sbranare dalle belve, a mo' di spettacolo), ci aiuta a capire che le persecuzioni che viviamo oggi, anche se meno violente, puntano allo stesso obiettivo, a toglierci la fede, a ridicolizzarcela, a renderla apparentemente odiosa.

    Ricordare che le eresie - anche di un solo "iota", come nel caso di homoousion (ὁμοούσιον, "consustanziale") anziché l'eretico homoiousion (ὁμοιούσιον, "simile nella sostanza") - provocarono divisioni lacerantissime e spesso guerre sanguinose, ci aiuta a capire che la fede va difesa da ogni inquinamento, anche il più apparentemente insignificante, perché l'eresia uccide la fede molto più delle persecuzioni.

    Ricordare che i primi cristiani accettavano di farsi massacrare pur di evitare offese al Santissimo Sacramento (ad esempio san Tarcisio, giovanissimo martire) ci aiuta a ricordare che l'Eucarestia non è una specie di "sacro snack che serve a simboleggiare l'unità fraterna" (come avviene invece nel chiuso delle polverose salette neocatecumenali del sabato sera, ieri sera incluso).

    Il neocatecumenalismo ha ridotto la vita di fede a un patetico elenco di attività da eseguire, di slogan da ragliare (incluso un generico "riscoperta del battesimo" che consiste invece in chitarrelle, girotondini, arroganza), di gadget da comprare, di tariffe da pagare, e di tre vitelli d'oro (di categoria superiore) da adorare: Kiko, Carmen, Cammino.

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  4. Attenti a non farvi ingannare dalle graziose omelie di quelli che si proclamano praticamente "incontratori del Signore".

    "Ho incontrato qua, ho incontrato là", OK, certo, nulla da eccepire, ma... non solo tu kikolatra non entri nel merito delle questioni riportate su questo blog, ma il sottinteso è che ci giudichi mentitori da cima a fondo perché la tua dolce omelia manca di qualsiasi considerazione su:

    - errori liturgici del Cammino, fin troppo documentati, persino dagli stessi social dei "camminanti";

    - errori dottrinali del Cammino, fin troppo documentati da decenni in libri e articoli scritti da autori ben più validi di questo blog;

    - devastazione materiale e spirituale di tantissime anime che hanno avuto a che fare col Cammino;

    - ostilità (manifesta e non) ai soggetti della Chiesa cattolica che "non accolgono" il Cammino o addirittura ne fanno notare le pecche, gli errori, le malvagità, le ingiustizie.

    L'autoproclamarsi incontratori di Nostro Signore non è il jolly da usare per azzerare il valore di qualsiasi discussione e di qualsiasi testimonianza. Esistono troppe testimonianze "sgradite al Cammino", è impossibile che non ce ne siano di valide, credibili, documentate, meritevoli di riflessione. Altro che Mister Incontratore del Signore col Cuore Pieno di Gioia.

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    1. incontratori é l'acronimo di :

      Individui Neocatecumenali Certamente Obbrobriosi Naturalmente Troppo Ridicoli Assurdamente Tragici Ormai Rovinosamente Irrecuperabili

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  5. Trovo sempre molto interessante ciò che viene pubblicato su questa pagina web, ma chiedo alla redazione se non sia anche arrivato il momento di aprire pagine sui social più diffusi, che ne pensate?

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    1. In più occasioni abbiamo valutato di "sbarcare sui social" ma a conti fatti non vale la pena, per due motivi.

      Il primo è la privacy. I neocatecumenali sono diabolicamente vendicativi, in quanto idolatri. Non tollerano critiche ai loro idoli, nemmeno se oneste e documentate. Amano giudicare, diffamare, fare doxxing e mobbing, infangare, calunniare chiunque testimoni la verità sul Cammino. Credono, così facendo, di rendere gloria a Kiko. Perciò non vogliamo fornir loro nomi, legami, volti... Vogliamo invece fornire argomenti, considerazioni, documenti della Chiesa. Un kikos che comincia a dubitare del Cammino non vuole i nostri nomi, vuole invece conoscere "come e perché". Vuole sapere se la propria dolorosa esperienza è stata vissuta da altri. Vuole sapere in che modo altri si sono sentiti delusi dal Cammino. Vuole capire come poter uscire da quella setta col minor danno possibile.

      Il secondo motivo è la rintracciabilità dai motori di ricerca. Un contenuto presentato sui social, "sparisce dalla vista" nel giro di pochi giorni, per le dinamiche di aggiornamento dei social. Un contenuto pubblicato su un blog resta rintracciabile da Google anche a distanza di molti anni. Ed anche se ci limitassimo a pubblicare sui social il solo link alla pagina... beh, è una fatica in più che non dà nulla in più a chi conosce già l'esistenza di questo blog.

      Ricordo che qualche asino ragliante del Cammino segnalò ripetutamente il profilo del nostro amico Lino Lista, riuscendo infine a farglielo chiudere. Solo perché di Lino si conoscevano nome e cognome. Ora, il profilo di Lino era zeppo di suoi interventi, poesie, e altro materiale. Tutto perduto, solo perché qualche kikolatra doveva usare misure draconiane per proteggere il suo idolo spagnolo dalla barbetta luciferina. Fu inutile il tentativo di Lino di contattare gli amministratori di Facebook Italia per recuperare almeno un po' del materiale pubblicato. Agli amministratori di un social interessa solo eliminare al più presto possibile i soggetti "controversi", non importa se vittime della diabolica vendicatività altrui.

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  6. La Chiesa e il suo messaggio di salvezza, dopo la conversione improvvisa dell'imperatore Costantino, è stata imposta con la forza a tutta la popolazione dell'impero romano. Per questo motivo tutta la buona notizia cristiana è andata via via svuotandosi di ogni sua forza. Certamente si è largamente diffusa, ma il suo ampliamento non è stato consapevole e naturale. Infatti oggi, tantissimi sono i battezzati, ma pochissimi apprezzano e conoscono a fondo la forza e il senso di questo sacramento.
    Il cammino neocatecumenale è nato per questo. Prima di Costantino per battezzarti dovevi affrontare un periodo di catecumenato. E dopo aver ricevuto il battesimo proseguivi il percorso per arrivare alla conversione vera. Sant'Agostino, divenuto Cristiano, passò diversi anni a decidersi per la conversione. Per lasciare tutto e mettere al primo posto Dio. A questo è chiamato ogni Cristiano.

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    1. Il Cammino Neocatecumenale si sostiene sulle emerite panzane come quelle raccontate dal fratello Leonardo.

      I primi tre secoli di storia della Chiesa furono di persecuzioni, spesso sanguinose, a volte meno sanguinose. Ma già dai primi secoli esisteva all'interno della Chiesa un acceso dibattito teologico e un'effervescenza di vita spirituale. Con la conversione di Costantino, essere cristiani non fu più un reato. E quindi il dibattito teologico si espresse attraverso concili (quello di Nicea avvenne neanche dodici anni dopo la conversione di Costantino), si vide la nascita e diffusione del monachesimo, ecc.

      Dunque quell'aver "sdoganato" la fede non implicò affatto l'averla annacquata. Implicò solo che non si veniva più gettati in pasto alle fiere. Ma ai soloni moderni, dall'alto della loro ciclopica ignoranza, piace dividere la storia della Chiesa in tre parti: "primadicostantino", dove tutto sarebbe stato perfetto e bello, "primadelconcilio", dove tutto sarebbe stato retrogrado e inquinato, "dopoilconcilio", dove tutto potrebbe tornare a essere perfetto e bello se solo si riuscisse a mettere a tacere i "preconciliari".

      Tale suddivisione imbecille - condivisa dallo stesso Kiko in uno dei suoi sgorbi "catechetici" - è gloriosamente campata in aria. Sarebbe come dire che da sant'Ambrogio a padre Pio si sono sbagliati tutti, che la liturgia, l'arte sacra, la fioritura di ordini religiosi, e tutto ciò che era "preconciliare", sarebbe insignificante rispetto alle novità portate da soggetti come Don Kikolone e Sora Carmen, comparsi all'improvviso ad interpretare e correggere la Chiesa (volevano trasformarla in "comunità di comunità" di pagatori di Decime a Kiko).

      Nessuno si è visto imporre "a forza" la fede, tranne che da qualche facinoroso ignorante (che aveva dimenticato la differenza tra fede e finzione di fede), oppure da convenienze personali (come il famoso "Parigi val bene una Messa"). Ma i nemici della fede hanno sempre proiettato addosso ai cristiani il proprio fanatismo e la propria arroganza.

      Fu solo dopo la riforma Protestante che per convenienza politica si applicò il principio del cuius regio, eius et religio ("a seconda del re che ti ritrovi, dovrai almeno fingere di abbracciare la sua religione").

      Non è vero che i neocatecumenali "apprezzano e conoscono a fondo" la forza del sacramento del Battesimo. Hanno un'ignoranza spaventosa della dottrina dei sacramenti. "Riscoprono" solo chitarrelle, Decime, "kikone", girotondini, ma se chiedete loro quale sarebbe la forza di quel sacramento non sanno rispondere, se non con i soliti slogan ripetuti a pappagallo, zeppi di paroloni altisonanti, e di cui comunque non sanno spiegarne il significato.

      Per ammissione dei suoi autonominati "iniziatori", il Cammino è nato perché Kiko e Carmen volevano sentirsi "fondatori" di qualcosa, temuti, ubbiditi, elogiati, e soprattutto pagati. La Chiesa ha sempre avuto i suoi metodi per preparare le singole anime ad accogliere nella fede. Per cui per chi non conosceva quasi nulla delle cose della fede c'era il catecumenato; per chi viveva in un ambiente cristiano - come ad esempio i figli di persone praticanti - si poteva invece procedere subito al battesimo.

      Notate come il fratello Leonardo ha bisogno di mistificare e denigrare la storia della Chiesa... solo per poter dire che il Cammino avrebbe senso. Perfino mistificando la vita di sant'Agostino. Agostino ebbe un'educazione cristiana. Preferì una carriera pagana (suo padre non era cristiano). Incaricato di cercar contraddizioni nella predicazione di sant'Ambrogio, ne restò molto colpito. Nel 386 lesse un passo dell'apostolo Paolo, trovandovi una "luce di certezza", e pochi mesi dopo, nel sabato santo del 387, venne battezzato da Ambrogio.
      Ma il fratello Leonardo vuol raccontarvela in modo complicato... "molti anni"... sottinteso, che il Cammino avrebbe ragione a farti fare infinite "tappe" di infinita lunghezza (e infiniti pagamenti)...

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    2. Queste sono le fesserie che racconta Kiko. La Chiesa ha un esercito di Santi e di martiri a dimostrare che Kiko si sbaglia ed è un eretico che bestemmia l'azione dello Spirito Santo. Cambiate spacciatore

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    3. Il senso di fede lo ha svuotato il cammino con tutte le sue leggi e idiozie.
      Conosco una signora che per seguire tutte le leggi e impegni del cammino, non solo lei non si e' convertita, lo si vede il modo in cui vive (sempre nervosa e che tratta i figli uno schifo), ma appunto ha anche trascurato i suoi figli, confidando che poi a 13 anni entrando in comunita, per magia tutto si sarebbe sistemato.

      Ma la vita non e' cosi', se trascuri i tuoi figli, per attendere le mille attivita del cammino, poi non lamentarti se non raccogli frutti.

      Io comincero' a portare i miei figli di 3 e 4 anni al Santissimo, almeno per 5 minuti.
      Nella chiesa tridentina vedo che i genitori fanno cosi e i risultati si vedono eccome (anche i genitori che vanno alla novus ordo e fanno questa pratrica raccolgono molti frutti). Ma in cammino queste cose sono mal viste...

      In questi 3 anni che ho lasciato il cammino ho imparato una cosa, che se vuoi avere fede fai il contrario di cio che dicono i catechisti.
      Loro disprezzano il rosario? Tu pregalo
      Loro disprezzano il Santissimo? Tu vai e prega
      Loro vogliono che spendi la domenica fecendo lodi? Tu non le fare e attendi la messa domenicale in famiglia (non dispersi ognuno con la sua comunita)
      Loro vogliono che spendi fior di quattrini per la convivenza annuale? Tu prendi quei soldi e fatti un weekend in vacanza in famiglia(almeno spendi tempo di qualita e crei un legame forte con i tuoi figli) Meglio questo che sorbirti ore e ore di "catechesi" farlocche

      Alla fine cosa ricorderrano di te i tuoi figli il giorno del tuo funerale?
      Che eri un genitore assente per attendere le mille attivita del cammino, o che eri un genitore presente e trasmettevi loro la fede portandoli in prima persona in chiesa, al Santissimo, pregando con loro ogni sera?

      Mentre i tuoi fratelli di comunita faranno quel balletto ridicolo intorno alla tua tomba e mangieranno a sbafo appena finito il tuo funerale alla faccia della tua famiglia che soffre.

      Dio ci ha dato la famiglia come priorita', non la comunita'!

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    4. Intanto chiedo a fratel Leonardo: ma se lo Spirito Santo agisce nella Chiesa per volere di nostro Signore Gesù Cristo, non vi è mai venuto in mente che l'apertura avvenuta con Costantino sia opera Sua?

      Magari, come si legge nel Vangelo di Matteo sulla diffusione del cristianesimo: "questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti..." non si poteva continuare con piccole comunità perseguitate e nel nascondimento.

      E se anche gli uomini avessero sbagliato o fossero sbagliati gli eventi, vale solo per il Cammino l'assunto che Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini?
      Oppure, a maggior ragione e in modo più santo, vale anche per la Chiesa Universale?

      Il vostro giudizio sulla Chiesa è spietato, come lo è quello dei vostri imbonitori.

      Parli di IMPOSIZIONE CON LA FORZA e voi imponete ai vostri figli con la forza il vostro cristianesimo (non cattolicesimo).

      Parli di SVUOTAMENTO DI TUTTA LA BUONA NOTIZIA CRISTIANA e non tieni conto che "in tutto il mondo" ci è andata la Chiesa post-costantiniana prima di voi, ed in situazioni di pericoli, disagi e precarietà che voi non accettereste mai, anche perché senza interviste e senza gloria umana.

      Parli di AMPLIAMENTO INCONSAPEVOLE E INNATURALE e dimentichi l'azione dello Spirito Santo nella Chiesa e in molti suoi santi e martiri post Costantino.

      I vostri imbonitori vi hanno confusi, vi hanno traviati, manipolando la storia della Chiesa per far risaltare solo la vostra Fondazione Autonoma Cammino Neocatecumenale e tu ci stai cascando in pieno.

      Ma non ti biasimo.
      Ci sono cascato anch'io per più di tre decenni quando poi, dopo il passaggio dell'elezione, ho iniziato ad avvertire che qualcosa non andava, che non c'era stata crescita spirituale per nessuno.
      Tra il passaggio dell'elezione ed il matrimonio spirituale ho passato dieci anni a farmi domande senza ottenere risposte.
      Non mi sono "sposato" con la comunità, ma solo con la Chiesa, per quello che vale il fac simile di ketubah ebraica che la Chiesa non sa neppure che fate "firmare" al responsabile per tutti. Carta straccia.

      Solo dopo aver lasciato ho avuto la mente ed il cuore sgombri per potermi accostare e comprendere
      finalmente un po' meglio la ricchezza della Chiesa.
      La liberazione più grande l'ho avvertita quando io e mia moglie abbiamo letteralmente buttato via le vesti bianche. So di essere eletto a motivo del Battesimo. Non voglio due vesti, mi basta quella autentica.
      Ma ho dovuto imparare tutto quello che non sapevo e che nel Cammino non era stato detto, o era stato solo sfiorato di striscio, o era stato travisato.

      Auguro anche a te di passare per il calvario dell'emarginazione, della persecuzione, della solitudine e dell'abbandono degli uomini, per poter entrare dalla vera porta stretta.
      Non quel simulacro di mattoni che si trova nella Domus Galilaeae e dal quale ti fanno passare fotografandoti.
      Si tratta di una porta spirituale, la porta stretta della fede.
      Marco

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    5. @leonardo
      Ti dovresti studiare un poco di storia. Non del Cristianesimo. Di storia e basta.

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  7. Leonardo:
    non è affatto vero che dopo Costantino la conversione è stata imposta con la forza.
    Anche questa è mitologia costruita ad arte.
    E' vero che a volte con la conversione del re di una popolazione si convertivano anche i sudditi, perché questa era la consuetudine in certi popoli, ma la Chiesa amministrava facilmente il Battesimo per facilitare la salvezza, come del resto avviene anche oggi con gli infanti.
    IE nonostante ciò ai sudditi che si convertivano veniva dato un minimo di preparazione.
    Dire il contrario è misconoscere la straordinaria opera missionaria ed evangelizzatrice della Chiesa dei secoli dopo Costantino.
    Basti pensare a Cirillo e Metodio, San Bonifacio, san Colombano e un'immensa schiera di altri missionari.
    Non penserai mica che il Vangelo da loro annunciato non fosse autentico?

    Comunque il tuo intervento è chiarissimo: per te effettivamente la Chiesa dopo Costantino è stata abbandonata dallo Spirito Santo. Il tuo è un intervento che conferma certi nostri timori, purtroppo.

    L'idea che per arrivare al Battesimo occorre superare delle prove tipo le 12 fatiche di Ercole, è misconoscere la grazia. Ma non è forse la grazia a generare la fede e il nostro sforzo deve essere quello di accettarla e di accettarne tutte le conseguenze?
    Alla fede si può arrivare anche prima del Battesimo, ma è sempre per grazia, mai attraverso un percorso a ostacoli.

    Se si dovesse usare la stessa logica con la Comunione, prima di riceverla occorrerebbe essere perfetti. Occorrerebbe un cammino di canonizzazione che stabilisse la nostra santità prima della nostra morte!

    Tornare alle origini significa innanzitutto tornare a Cristo.
    Il deposito della fede è stato dato agli Apostoli, per cui prima ancora della Chiesa primitiva dei primi secoli, c'è la Chiesa apostolica.
    Ma in realtà è attraverso TUTTA la Tradizione della Chiesa che possiamo arrivare a Cristo stesso: la Chiesa primitiva è solo il nocciolo più interno della Tradizione, ma tutta la Tradizione vale!
    Cristo è la Rivelazione e la Chiesa apostolica l'ha presa in affidamento, ma la Chiesa non ha mai smesso di crescere nella comprensione della fede.

    Un esempio? La confessione.
    La Chiesa dei primi secoli, per vari motivi, la dava una sola volta nella vita, eppure Gesù aveva detto di perdonare sette volte sette.
    Per cui tornare alla fonte non è semplicemente tornare alla Chiesa pre costantiniana, ma è arrivare, passando per la Chiesa primitiva, a Cristo.
    Per cui la prassi del Sacramento della riconciliazione è migliorata perché è stato capito meglio lo spirito della misericordia evangelica. E' vero che sono cambiate le condizioni, ma c'è anche stata una crescita nella comprensione.

    Forse è per questo che il Cammino ama poco la Madonna: nella Chiesa primitiva la riflessione teologica si era concentrata sul Mistero di Cristo e aveva poco sviluppato la mariologia.
    Eppure Gesù sulla croce ha affidato Maria a Giovanni come madre e Giovanni a Maria come figlio!
    Non che la Chiesa primitiva avesse mai negato i misteri di Maria, ma non li aveva sviluppati come oggi.
    Tornare alle origini, perciò, è tornare a Gesù stesso che dalla Croce, rivelando l'amore del Padre, ci ha rivelato anche l'amore e la missione della nostra madre nell'ordine della grazia.

    Lascia il mito e torna al Catechismo della Chiesa Cattolica!

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  8. Il ritorno alla Chiesa delle origini, di cui lo spagnolo non sapeva un bel nulla (e nemmeno la spagnola, finché non incontrò Farnes), per loro non è stato per questioni di purezza e attinenza alle fonti, ma è servito per giudicare e discreditare la Chiesa.
    Volevano fare gli evangelizzatori già da prima di conoscere il rinnovamento del Concilio, quando evidentemente a loro stava bene la Chiesa così com'era.

    Non dice Kiko stesso che si convertì "da solo" e poi andò a cercare un prete perché voleva "diventare cristiano"?
    Per convertirsi a lui non servì il ritorno alle origini... Era forse unico?

    Eppure, in questo stato di totale ignoranza (delle origini, dell'ebraismo, della liturgia, del movimento liturgico), iniziò subito a predicare presso gli unici che avrebbero potuto ascoltarlo: coloro che ne sapevano meno di lui.

    Quando nelle catechesi iniziali parlano della storia della Chiesa, non c'è una singola cosa che vada loro bene, da Costantino in poi.
    Vengono usate espressioni denigratorie e un giudizio pesante su ciò che lo Spirito Santo ha portato avanti tramite gli uomini. Non c'è prudenza né carità.
    Tanto meno amore alla Chiesa.

    Ecco solo alcune frasi denigratorie:

    "dal IV al VIII secolo... entrano nella liturgia tutta una serie di idee delle religioni naturali: offrire cose a Dio per PLACARLO; sacrifici, agnelli, offerte varie"

    "Si fa della messa qualcosa di MAGICO che vale per qualsiasi cosa"

    "Quello che interessava erano molte messe. Tant'è vero che in Russia si SCANDALIZZAVANO per il fatto che in occidente si potessero dire tante messe giornaliere. Per loro era un SACRILEGIO enorme"

    "Si giunge ad una SUPERSTIZIONE COMPLETA. Si dicevano persino messe affinché morisse un certo vescovo, per qualsiasi SOPERCHIERIA"

    "Quelli che attaccano la Chiesa, se conoscessero i sacramentari di questi secoli lo potrebbero fare CON PIÙ FORZA, perché è questo il grado di SUPERSTIZIONE a cui si arrivava"

    "Con il Concilio di Trento, nel XVI secolo, si fissa tutto RIGIDAMENTE, IMPONENDO in modo radicale il rito romano"

    "La liturgia è vita, una realtà che è lo Spirito vivente tra gli uomini. Perciò non lo si può mai IMBOTTIGLIARE, perché sorpassa tutti i modelli"

    "Lutero non negò mai la presenza reale, negò solo la PAROLINA “TRANSUSTANZIAZIONE ” che È UNA PAROLA FILOSOFICA CHE VUOLE SPIEGARE IL MISTERO''

    Continua...

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  9. E poi ancora:

    "Rendetevi conto delle ABERRAZIONI a cui si era arrivati: leggere la Parola con le spalle al pubblico e in una lingua che non si capiva, è come se ora io vi parlassi dandovi le spalle"

    "FECERO UNA CATECHESI SPECIALE A PAOLO VI per spiegargli che bisognava togliere l'Orate fratres"

    "San Pietro si sarebbe SCANDALIZZATO molto più del fatto che non c'è l'assemblea o CHE UNO SOLO BEVA DAL CALICE"

    "La Chiesa cattolica diventa OSSESSIONATA riguardo alla presenza reale, tanto che per essa è tutto presenza reale"

    "Cominciano le grandi esposizioni del Santissimo, (prima mai esistite) , perché la presenza era in funzione della celebrazione eucaristica e non il contrario. IL PANE E IL VINO NON SONO FATTI PER ESSERE ESPOSTI, PERCHÈ VANNO A MALE. IL PANE E IL VINO SONO FATTI PER ESSERE MANGIATI E BEVUTI"

    "da Trento in poi si celebrerà la Messa per consacrare ed avere presente Gesù Cristo e metterlo nel tabernacolo... Abbiamo TRASFORMATO l'Eucarestia che era un canto al Cristo glorioso, nel divino PRIGIONIERO DEL TABERNACOLO"

    "Come una cosa separata dalla celebrazione cominciano le famose devozioni eucaristiche: l'adorazione, le genuflessioni durante la messa ad ogni momento, l'elevazione perché tutti adorino. Nel Medio Evo all'elevazione si suonava la campana e quelli che erano in campagna adoravano il Santissimo. Tutto questo è già MOLTO LONTANO dal senso della Pasqua"

    "così come Costantino costruì basiliche per tutta Europa, sua madre Sant'Elena le costruì a Gerusalemme. Allora la Pasqua si trasformò in un rivivere TEATRALMENTE i fatti della Passione con molte cerimonie storiche non sacramentali"

    "Come potrai spiegare alla gente che si sono tolte le preghiere ai piedi dell'altare, per esempio? La gente subito pensa: Vuol dire che PRIMA ERA SBAGLIATO; allora MI HANNO INGANNATO ; perché mi facevano fare le cose in questo modo se era SBAGLIATO?"

    "Forse che Dio ha bisogno del Sangue del Suo Figlio, del suo sacrificio per placarsi? Ma che razza di Dio abbiamo fatto? Siamo arrivati a pensare che Dio PLACAVA LA SUA IRA NEL SACRIFICIO DI SUO FIGLIO alla maniera degli dèi pagani...Le razionalizzazioni sull'Eucarestia ci avevano condotto a queste DEFORMAZIONI"

    Non ci sono scuse, quindi, da Costantino in poi.
    La Chiesa non ha fatto altro che sbagliare, scandalizzare, magheggiare, creare aberrazioni, deformazioni, inganni, ossessioni, imposizioni...
    Parole dei due compari.

    Poi sono arrivati loro e lo spirito ha ricominciato a soffiare di qua e di là, passando ai loro incontri.
    Bisogna vedere quale spirito, però...
    Marco

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  10. E quindi oggi è sabato.
    Ricordate cosa succede il sabato, no?

    I neocatecumenali, anziché eseguire i rituali immorali del sabato sera (come ad esempio la discoteca), andranno a eseguire i rituali blasfemi (che è peggio della discoteca perché offendono anzitutto Dio) nel chiuso delle loro polverose salette. Dopodiché alcuni di loro andranno pure in discoteca, perché "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!", e avranno deciso che all'uscita della saletta kikolatrica non c'era più la famosa mano sulla famosa testa, tanto "siamo tutti peccatori"...

    Noi cattolici sappiamo che per celebrare i divini misteri occorre seguire ciò che fa la santa Chiesa, ciò che la santa Chiesa ha stabilito, ciò che la santa Chiesa celebra, perché solo così si onora Dio. Nostro Signore, in merito alla liturgia, non disse certo "fate come vi pare, in memoria di me". Dunque ogni sacerdote, anche il vescovo, anche lo stesso Papa, celebrano così come stabilito, senza alterare, senza modificare, senza aggiungere nulla. Ubbidiscono al Messale (e agli altri documenti liturgici), per essere una sola voce, un solo cuore, davanti al Signore. Chi sono io prete per pensare di saperne di più dell'autorità della Chiesa? chi sono io vescovo per andar contro ciò che ho approvato insieme ai miei confratelli vescovi uniti col Papa? chi sono io Pontefice, servo dei servi di Dio, per azzardare una modifica liturgica senza che ce ne sia assolutamente bisogno per tutta la Chiesa? E soprattutto, chi sono io laico per acconsentire a modifiche arbitrarie alla liturgia, o addirittura chiederle, che per il solo fatto di essere "modifiche" vanno contro la Chiesa e contro Dio?

    Un eretico, specialmente se laico, pretenderà di adattare la liturgia ai propri gusti. In qualità di eretico, pretende che la Chiesa di sempre si adegui alle sue personalissime idee, al suo estroso e fantasioso (e arbitrario) "abbellire", alle sue infinite paturnie, alle sue ridicole menate, alle sue infondate critiche.

    E così i seguaci di certi due eretici laici spagnoli, ogni sabato sera, nel chiuso delle loro salette, celebrano una liturgia "diversa da quella della Chiesa". E lo sanno, lo sanno benissimo che è diversa, volutamente diversa, e ne sono addirittura orgogliosi, sono orgogliosi di fare diversamente da come fa la Chiesa, sono orgogliosi di non celebrare come celebra la Chiesa, vogliono propri farsi riconoscere come distaccati dalla Chiesa, con una liturgia modificata che dall'alto della loro enorme superbia ritengono essere migliore... sulla sola base delle opinioni dei due laici eretici spagnoli, sull'autorità esclusivamente terrena di questi due «nuovi falsi profeti», che se ne sono sempre infischiati di ciò che tutta la Chiesa ha sempre considerato santo e valido e adatto alle anime di ogni tempo e di ogni luogo.

    Così, ogni sabato sera - compreso stasera -, le carnevalate neocatecumenali verranno spacciate per "liturgia".
    Offenderanno Dio - perché celebrano un cerimonialismo personalizzato anziché la sola liturgia che la Chiesa indica come valida.
    Offenderanno Nostro Signore - perché riducono il Santissimo Sacramento a una specie di sacro snack usato per simboleggiare l'unità della comunità (nella liturgia cattolica, il fedele riceve e consuma personalmente la Comunione, senza pause, senza "tutti insieme", e la riceve dal sacerdote, che è il vero intermediario fra l'uomo e Dio).

    E per giunta i kikos stasera offenderanno pure la Chiesa, perché anziché seguirne fedelmente le indicazioni (contenute e chiarite bene nel Messale e negli altri documenti liturgici), faranno delle emerite carnevalate - "comunione seduti", girotondini col passetto, battimani imbecilli, arredi "smontabili" per dare l'impressione di qualcosa di passeggero, ecc. - e soprattutto faranno vera e propria idolatria (cantidikiko iconedikiko drappidikiko patenedikiko calicidikiko drappidikiko copribibbiadikiko fascettereggichitarradikiko...).

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