sabato 12 aprile 2014

Figlio mio, un giorno tutto questo sarà tuo...

Dovremmo anche parlare dei figli dei catechisti e super-catechisti. Nella mia parrocchia c'é stata l'ascesa di figli d'arte ai gradini più alti (per una parrocchia, ovviamente), anche tramite creazione di équipe "giovani" per l'evangelizzazione, pescate fra più comunità. In qualche occasione (incontri di catechisti) si disse che era giusto far salire i figli, per tramandare correttamente il Cammino, senza pericolose deviazioni.
(da: Excat20)

Un esempio di cosa dovranno "tramandare"
i figli dell'alta aristocrazia neocatecumenale

giovedì 10 aprile 2014

Come funziona il Cammino: ecco un'altra testimonianza

Fate largo ai neocatecumenali!
Racconto la mia storia.

Fu mio fratello maggiore ad invitarmi alle cosiddette "catechesi" del Cammino e per accontentarlo ci andai con la mia fidanzata. Dopo un anno ci aggregarono alla prima comunità.

Non nego che le liturgie, gli incontri e i vari annunci e convivenze mensili e annuali ci apparissero belli e gratificanti, ma dopo qualche anno a causa della malattia di mia moglie fummo costretti a saltare un "passaggio" e i cosiddetti "catechisti" invece di farci reintegrare nella comunità ci fecero ricominciare il Cammino, invitandoci durante le catechesi a parlare della nostra esperienza, fino ad allora più che positiva, tanto che fui eletto responsabile della comunità, sia quella volta e le quattro volte successive, poiché la gente non continuava e facendo nuove catechesi ci facevano ripartire da zero.

Ma già da anni io dicevo che c'erano cose che non quadravano, per esempio il non dire al parroco dei problemi in comunità, cosa vietata dai "catechisti" che non volevano che il parroco si scandalizzasse (non era un parroco del Cammino: dicevano che "non avrebbe capito"), e che quindi i problemi andavano riferiti sempre ed esclusivamente ai "catechisti".

I "catechisti" del Cammino ti fanno sempre vivere in una sorta di ricatto psicologico: se contesti il Cammino o quello che dicono Kiko o i "catechisti" allora sei in preda al demonio... e ti invitano a pregare così cambi idea e ti sottometti, dicendoti che quella sottomissione sarebbe segno che sei di nuovo sotto la mano di Dio.

Lunedi prepari la liturgia del mercoledi e il venerdì per quella del sabato; la domenica mattina le lodi. Tutte belle cose che però ti portano ad allontanarti da amici e parenti. I "catechisti" del Cammino ti dicono che coloro che non sono nel cammino sono i mezzi del demonio per allontanarti da Dio: tutto ciò che ti dicono nelle convivenze o negli annunci riporta sempre alla cieca fedeltà a Kiko e al Cammino.

Naturalmente vieni sempre redarguito sul fatto che sei troppo legato al denaro e al demonio e quindi vieni "invitato" a donare sempre per ogni più disparato motivo, famiglie itineranti, pseudo seminari, e naturalmente foraggiare le opere faraoniche di kiko, Domus Galilaeae, le statue a dimensione umana di Gesù e degli apostoli, e cosi via: i soldi sono la base fondamentale del Cammino, così come i beni che ti "convincono" a dare come oro, gioielli, ecc.ecc.

Parliamo dei vari scrutini: gli scrutini del Cammino sono vere e propie confessioni pubbliche. Una sorella disse di fronte a tutti che col marito (che non era in cammino) vedevano film porno durante i rapporti intimi, io mi scandalizzai e protestai coi catechisti ma mi zittirono dicendo che lì c'era l'arcano e che non potevo parlarne con nessuno, come se io fossi legato al segreto della confessione (come se fossi stato il loro prete confessore), e dicevano che se protestavo era perchè giudicavo e mi mettevo al posto di Dio.

Ad un altra il cui marito non era in cammino e che era contrario a dare soldi le dissero di farsi un conto corrente personale, di farsi dare soldi dal marito dicendo che erano per spese sue personali e di versare la "decima" senza dire niente al marito.

Comunque, dopo alcuni anni di proteste, sopratutto per gli Statuti che ci dicevano approvati e che non contenevano le cose che ci facevano fare, quando un giorno ci fu un incontro dei "catechisti" con la mia comunità e io mi trovavo in viaggio lontano da casa, al mio rientro scoprii che non ero più responsabile: mi fu vietato di partecipare alla convivenza regionale. Mi incavolai parecchio e mi allontanai dal Cammino: poi anche mia moglie un mese dopo lasciò. Pensavamo di prenderci un momento di riflessione pensando che fosse il nostro orgoglio ferito a farci star male, pensavamo che i "catechisti" avevano voluto metterci alla prova, cominciarono i sensi di colpa, ma nel frattempo giravo su internet cercando gruppi di neocatecumenali per restare aggiornato e invece a poco a poco ho scoperto che ero in una setta, ben organizzata e travestita da opera di Dio nella Chiesa, e non ho più voglia di tornarci, e neanche in chiesa.

Vorrei firmare col mio nome ma mia moglie ha paura di ritorsioni da parte dei nostri ex fratelli e sorelle.

martedì 8 aprile 2014

Il Cammino si espande a suon di segreti e di inganni

La presenza di Sua Eccellenza il Vescovo
conferma i neocatecumenali
nei loro errori dottrinali e 
liturgici
Io sono stato in cammino circa 15 anni.
15 anni vissuti molto intensamente in quanto fin dall'inizio credetti che nel cammino passasse il rinnovamento della chiesa cattolica.

Credendo di servire la chiesa servendo il cammino, non mi sono mai tirato indietro nell'evangelizzazione; grazie a Dio ho potuto visitare diversi paesi e posti del mondo laddove credevo fosse necessaria la mia presenza.

Purtroppo il cammino è un percorso secretato, loro (i catechisti) non ti dicono nulla di come si svolgerà il percorso. Oggi, grazie ad internet, è più semplice acquisire informazioni, ma all'epoca non esistevano blog e altro. Inoltre nella mia città il cammino era sconosciuto.

Inoltre, il cammino nella nostra parrocchia venne incestato dal parroco appena insediatosi (anch'egli neocatecumenale, ovviamente). La maggioranza di chi entrò nella comunità erano persone già in parrocchia, ed entrarono fidandosi delle parole del parroco neocatecumenale. Cosa molto importante, questa.
Tutto ciò per dire che spesso la partecipazione al cammino è frutto di inganni operati da questi signori, non sempre è una scelta fatta con consapevolezza.

C'è scritto che "Gesù è risorto":
dunque ci si può fidare, no?
Per quanto riguarda me ho sempre contestato diverse cose al suo interno, avendo sempre tenuto vigile il controllo delle decisioni ed avendo avuto la fortuna di avere come confidenti diversi sacerdoti di chiara e robusta formazione.

Sono contento anche del tempo dentro il cammino, perché quel periodo è stato necessario per poter assaporare con gioia il tempo presente. Il Signore viene sempre in aiuto di chi chiede...

Come ripeto spesso, uscire dal cammino con consapevolezza è equivalente ad aver ricevuto una grazia, un piccolo miracolo, di cui ringraziare ogni giorno il Signore, me ne rendo conto ogni giorno che passa sempre più.

Pertanto rallegratevi e non siate arrabbiati con chi nel cammino è ancora, ma non vedete come stanno? Domandatevi: veramente li invidiate?
(da parte di C.)

domenica 6 aprile 2014

Il Papa ai Neocatecumenali: lasciate libero chi va via

I neocatecumenali (e perfino i loro cardinali-sponsor, come Rylko, che ha visto solo "un nuovo Papa, un nuovo inizio") hanno già dimenticato il discorso del Papa del 1° febbraio 2014 con la triplice tirata d'orecchi al Cammino.

Rinfreschiamoci dunque la memoria, affinché le parole del Papa fastidiose per i neocatecumenali (che infatti le censurano sempre) non cadano nel vuoto.


Il Papa ai Neocatecumenali: lasciate libero chi va via

La Chiesa Cattolica qui da noi è in ritirata, ma ci sono i movimenti ecclesiali che invece vanno crescendo e quelli che crescono di più sono i Neocatecumenali: ieri mattina hanno avuto un fastoso incontro con Papa Francesco, che li ha lodati ma anche richiamati su tre punti, uno dei quali — il più doloroso — riguarda la libertà degli affiliati. Anche la libertà — ha precisato il Papa — di chi voglia andarsene e cercare «altre forme di vita cristiana».

Da Paolo VI a oggi — cioè da quando i Neocatecumenali, nati in Spagna, hanno iniziato a essere presenti a Roma, 45 anni fa — tutti i Papi hanno lodato questo movimento per la capacità di crescita, per i tanti figli, per la missionarietà (ieri Francesco ha consegnato i crocifissi a 414 famiglie in partenza per la Cina, l’India, la Mongolia...) ma li hanno anche, sempre, richiamati al rispetto della disciplina cattolica soprattutto in materia di liturgia, obbedienza ai vescovi locali, rispetto della libertà di coscienza degli aderenti.

L’originalità dell’incontro di ieri è che Francesco li ha sia lodati più degli altri Papi sia richiamati con maggiore severità. Papa Bergoglio è meno diplomatico dei predecessori e dice più direttamente quello che apprezza e quello che disapprova.

Frammenti di Eucarestia
calpestati dai neocatecumenali
«Ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per l’ardore della vostra testimonianza» ha detto Francesco che si è complimentato per i figli «che qui sono tanti» e ha invitato a mostrarglieli. I papà e le mamme hanno preso in braccio i piccoli ed è stato un tripudio di bimbi. Li ha ringraziati per la capacità di andare in missione: «La Chiesa vi è grata per la vostra generosità».

Ma ecco subito i richiami: «Alcune semplici raccomandazioni». La prima è di rispettare le direttive dei vescovi: «Avere la massima cura per costruire e conservare la comunione all’interno delle Chiese particolari nelle quali andrete a operare». E se un vescovo — poniamo — non accettasse le loro liturgie separate, dovrebbero mettervi fine perché — ha detto Francesco — «può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità».

La seconda è l’inculturazione che sta a cuore al Papa gesuita che ieri ha raccomandato ai neocatecumenali — tendenti a trapiantare ovunque la loro pedagogia italo-spagnola — «una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete a operare».

La terza, la più puntuta, riguarda l’eccesso di autorità interna: «La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana».

Arriba! Arriba! i neocatecumenali...
Tra i vescovi italiani che hanno avuto rapporti difficili con i neocatecumenali (compresi i cardinali Biffi, Martini, Pappalardo, Piovanelli, Tonini), quello che ha mosso la critica più severa alla vita interna del movimento è stato l’arcivescovo di Catania Luigi Bommarito che nel 2001 accusò le guide delle loro comunità di «scarnificare le coscienze con domande che nessun confessore farebbe». La spinta delle guide al più gran numero di figli, a mettere a disposizione del movimento i propri beni, a partire per paesi lontani, a inserire nel movimento il partner è la recriminazione più frequente dei fuoriusciti, che si esprimono anche in siti internet intitolati «La verità sul Cammino Neocatecumenale» e simili.

Ma il movimento l’ha spesso vinta su ogni critica che venga dall’interno della Chiesa a motivo della buona salute numerica: sono presenti in 124 nazioni, hanno quasi duemila preti, un centinaio di seminari e più di duemila seminaristi. Dove gli altri chiudono, loro aprono seminari e missioni. Su questa vitalità hanno molto battuto Kiko Arguello e Carmen Hernández — i due fondatori — nel presentare al Papa i diecimila seguaci che riempivano l’Aula.

(citato da Luigi Accattoli,

giovedì 3 aprile 2014

Annuncio Quaresima 2014: "i miracoli del mio libro"

Alcuni punti dell'omelia di Kiko per la Quaresima 2014:
  1. Dio vuole insegnare al suo popolo «il camminare nell'assurdo» ma «il demonio è dietro la precarietà»
  2. chi si fa «sorteggiare» per la missione, a quanto pare non ha «il peccato della comodità»
  3. “Si, tutto si risolve, non si sa come, però tutto si risolve”: Kiko crede che lo Spirito sia una bacchetta magica a disposizione del Cammino
  4. il libro di Kiko fa miracoli in Ungheria
  5. Kiko vuole «fare un altro Family Day» (come se fosse un'iniziativa esclusiva del Cammino)
Lo schema è quello solito: prima l'omelia su qualche passo della Bibbia, e poi i successi del Cammino grazie al «far girare la borsa».



Qui sotto i testi di alcuni articoli di Crux Sancta (traduzione a cura di Sandavi) dell'Annuncio della Quaresima di Kiko per il 2014.

Nel misto kikiano di cose serie, cose meno serie, grosse farneticazioni e vere e proprie fissazioni per il sesso, evidenziamo qui sotto alcuni passaggi salienti. Nei link sottolineati come questo trovate altri approfondimenti.


Neocatecumenali "completati", con la
preziosa vestina bianca griffata da Kiko
Perché è importante “circoncidere la ragione” per vivere nel CNC?

KIKO: La seconda delle tentazioni è la più difficile e ci acceca tutti, ed è la tentazione della mente, della intelligenza, del circoncidere la tua ragione. Dio prende il suo popolo e va insegnargli qualcosa di terribile, che è la precarietà, la vera povertà, il camminare nell’assurdo.

martedì 1 aprile 2014

«Erroneo», «equivoco» e «fuori strada» quello che dice Kiko

Kiko arringa i giovani
(Montorso, 2007)
Gentilissimo padre Angelo,

le sarei molto grato se lei potesse rispondere al mio quesito.

Mi rendo conto che la domanda è delicata, ma le questioni della nostra fede non ammettono riserve di sorta.

Nella GMG di Rio, da un palco, l'iniziatore laico di un noto movimento ecclesiastico ha detto (cito alla lettera, virgolettando):
"Oggi, ogni volta che si annuncia il Kerygma siete chiamati a conversione, ma per credere alla Buona Notizia dovete accettare che Cristo è morto per i vostri peccati, perché ti siano perdonati e perdonati i tuoi peccati, ora (in questo momento), domani SE VUOI lo sigillerai nella confessione, ma se tu ti penti di aver toccato quella ragazza o di esserti mas... ora stesso i tuoi peccati vengono perdonati e se i tuoi peccati sono perdonati può scendere lo Spirito Santo che diventa una sola cosa con te, si fa Uno con te....."
Ora, tra cattolici, si è molto discusso sull'inciso "se vuoi".

A lei pare che sia facoltativo, anche nel caso di una "contrizione perfetta", il sigillo della Confessione? Ci si può rivolgere così a decine di migliaia di persone, tutte possono avere contemporaneamente una contrizione perfetta? I peccati di tutti, soltanto accettando "la morte di Cristo per i vostri peccati" sono perdonati, nel medesimo momento?

Gli iniziatori laici del Cammino
Le sarò grato se vorrà darmi una risposta.
Cristo sia lodato, mia Madonna, mia salvezza.

Lino


Risposta del sacerdote

Caro Lino,

1. è rischioso e anche erroneo esprimersi così davanti ai ragazzi.
È vero che Dio può perdonare anche prima del sacramento della confessione attraverso il compimento di un atto di dolore che i teologi chiamano perfetto.
E dobbiamo essere certi che è Dio stesso a suscitare tale pentimento perché nessuno quanto Lui ci tiene tanto alla nostra riconciliazione.

2. Ma questo pentimento per essere perfetto deve essere motivato dal dispiacere di aver messo di nuovo in croce Gesù, come dice la Sacra Scrittura (“crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia”, Ebr 6,6) non per motivi più bassi.
Kiko porge la propria "reliquia"
alla venerazione dei suoi fedeli
Dire “Accetta che Cristo è morto per i tuoi peccati” non è la stessa cosa che accendere il pentimento del peccato e dare la consapevolezza di aver di nuovo crocifisso il Signore

3. Inoltre il pentimento è perfetto solo se include, almeno implicitamente, il proposito di andarsi a confessare.
Se non c’è questo proposito, il dolore non è perfetto, perché non si è disposti a fare tutto quello che Dio richiede per la riconciliazione.

4. Dire “domani SE VUOI lo sigillerai nella confessione”.
È un’espressione equivoca e penso che abbia potuto portare molti ragazzi fuori strada.
Non era obbligatorio andarsi a confessare il giorno dopo (domani).
Ma rimaneva l’obbligo di andarsi a confessare.
Proprio per il motivo che ti ho riportato: perché diversamente la nostra volontà non sarebbe riconciliata con la sua.

5. Soprattutto, quell’espressione è stata pericolosa perché avrebbe potuto indurre il pensiero, che tornati in grazia di Dio attraverso il dolore perfetto, sarebbe stato possibile accostarsi nel frattempo alla Santa Comunione.
Chi ha compiuto un atto di pentimento perfetto, anche se si è riconciliato nell’animo, non ha ancora fatto tutto quello che deve per l’espiazione dei peccati: la confessione, l’assoluzione, la penitenza.
Benedetto XVI mentre si dedicava
(anche da Papa!) al

ministero del confessionale
Per questo Giovanni Paolo II nell’enciclica sull’Eucaristia ha detto:
“Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma con cui il Concilio di Trento ha concretizzato la severa ammonizione dell’apostolo Paolo affermando che, al fine di una degna ricezione dell’Eucaristia, «si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale»” (Ecclesia de Eucharistia 36).
Ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di fare queste precisazioni, che purtroppo non raggiungeranno la moltitudine dei ragazzi di Rio.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo

(citato dalla sezione "Un sacerdote risponde"
del sito web Amici Domenicani)


Aggiornamento:

Chi vuole verificare con le proprie orecchie può andare sul filmato originale su youtube a questo link: si sente chiaramente Kiko che dice «mañana si quierés lo sigileras», cioè "domani SE VUOI lo sigillerai".

Non era un errore di traduzione (come falsamente avevano sostenuto certi neocatecumenali).

Ulteriore aggiornamento (maggio 2017): i neocatecumenali autori del video sopraindicato, lo hanno cancellato da Youtube. Chissà per quale motivo... C'è però una copia (qui del canale neocatecumenale "Catechista 2.0") col traduttore simultaneo che traduce l'eresia in italiano: "domani SE VUOI lo sigillerai..." 

domenica 30 marzo 2014

Sacerdote in ginocchio davanti a Kiko

Il sommo Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, impartisce la benedizione ad un sacerdote (oops: "presbìtero"):




(foto da Crux Sancta)

venerdì 28 marzo 2014

«Hanno disertato le esequie»

Liturgia neocatecumenale
Il mese scorso torna alla casa del Padre - dopo una lunga e dolorosa malattia - un ex "catechista" del Cammino.

Il tipo non è uno qualsiasi: è nel CNC da inizio anni '70, ha 5 figli, alle spalle oltre 30 anni di percorso, è stato - con la moglie - il catechista di quasi tutti i sacerdoti che ha sfornato il cammino nella mia diocesi e di buona parte di quelli che adesso sono catechisti regionali da noi.

Però....ad inizio degli anni 2000 si scontra violentemente con un altro catechista storico, con il quale aveva iniziato il cammino ed "evangelizzato" come descritto sopra.
Discutono per motivi di soldi e di tradimenti, con il nostro che dice di essere stato truffato dall'altro. Rimane deluso dalla cosa e porta i fatti ai "piani alti" del movimento e, senza ottenere alcuna soddisfazione, lascia il Cammino. Lui e la moglie (catechisti insieme) decidono di mollare la setta mentre i figli restano tutti dentro.

"Altare" neocatecumenale
Loro si inseriscono in altra parrocchia della mia città - dove il cammino non è presente - e fanno pure un ottimo lavoro con il parroco. Il cammino però non li perdona, la voce raggiunge tutte le comunità della città e tutti i fratelli, sacerdoti compresi, gli tolgono il saluto.
Come dicevo il mese scorso è morto, al funerale non era presente un solo neocatecumenale di quelli che ha "evangelizzato", non c'era un catechista, non c'era neanche uno dei sacerdoti che aveva "formato e seguito"...anche i fratelli di comunità dei 5 figli hanno disertato le esequie.
Questo è il cammino: lasciato nell'oblio fino alla fine.

Alla faccia della pietà cristiana!
(ricevuto da: La verità vi farà liberi)

mercoledì 26 marzo 2014

Papa Francesco non dà l'Eucarestia sulle mani



Nel video qui sopra vediamo papa Francesco amministrare la Comunione sotto le due specie nella modalità "per intinzione". L'Ostia Santa viene intinta leggermente nel calice e viene amministrata alla bocca (la liturgia vieta il "self service").

Ricordiamo sempre che la comunione "sotto la sola specie del Pane" (o anche di un solo piccolo frammento) oppure "sotto la sola specie del Vino" (o anche di una sola goccia) non è "meno completa" o "meno degna" di quella "sotto le due specie".

Ricordiamo pure che l'uso delle "mani" non è quello principale (i documenti liturgici dicono che la Comunione è normalmente in ginocchio e alla bocca e che i fedeli entro certe condizioni possono - non "devono", ma "possono", entro certe condizioni), e ricordiamo sempre che la comunione "sulle mani" è quella su cui gravano le più severe raccomandazioni della Conferenza Episcopale contro i sacrilegi e contro l'affievolirsi della fede nella presenza reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento.

Per essere contrari all'uso delle "mani", è infatti sufficiente un pochino di buon senso.

Nel Cammino Neocatecumenale, con grande fanfara e boria, si blatera di "comunione sotto le due specie" ma si intende la modalità inventata dagli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernàndez. Nelle liturgie del sabato sera del CN passano infatti dei "camerieri eucaristici" con le porzioni e con i beveroni-insalatiera ottagonali. Guardate qui sotto che differenza fra lo stile neocatecumenale, e lo stile del Papa nel video sopra riportato.

Nel Cammino Neocatecumenale si disonora Nostro Signore presente nel Santissimo Sacramento, riducendo la Comunione ad una gazzarra, uno snack, un gesto simbolico comunitario obbligatorio e sincronizzato.







lunedì 24 marzo 2014

«Prima che un linguaggio, è un condizionamento»

Riceviamo e pubblichiamo:

Nueva estetica di Kiko Argüello:
notate le braccia tonde in modo
innaturale verso l'alto (e il braccio
destro col pollice verso il basso)
Sono un sacerdote che segue da molti anni questo sito, anzi, qualcuno mi conosce anche.

Ho, purtroppo, avuto a che fare con i neocat e alla fine sono stati loro ad andarsene dalla comunità dove stavo.

È importante continuare con l'opera di informazione che è necessaria e urgente per evitare il più possibile e a più persone possibili di cadere in questo inganno del cammino neocatecumenale.

Ma una cosa che ho troppo spesso riscontrato è che il cammino neocat ha talmente condizionato le menti e la vita di chi vi ha preso parte o di chi vi è entrato in contatto in diversi modi, che anche il linguaggio ne resta condizionato e spesso distorto.

Ci sono molte parole, espressioni, modi di dire e contenuti pseudo spirituali e teologici che detti con le parole dei neocat subiscono una mutazione di senso e significato.

Noi che difendiamo la chiesa cattolica dovremmo parlare come cristiani cattolici.

Esempio. Un cristiano cattolico non "fa le lodi", ma "recita o celebra l'ufficio divino o le lodi mattutine".

Kiko perfeziona il suo autoritratto
Cosa significa "cristiani della domenica" o "religioso naturale"?

Dire: "avere le tappe", o "abbiamo gli statuti"... e via dicendo, è non solo un linguaggio, ma un condizionamento.

Esorto tutti coloro che cercano di fare il bene della Chiesa e smascherano le storture del Cammino Neocatecumenale, di parlare come Cristiani, non come neocatecumenali.
Vedete, non si tratta solo di affinare un discorso o il linguaggio, ma di scrollarsi di dosso tutto del Cammino Neocatecumenale per essere veri e retti nel parlare.

Il demonio non è forse subbdolo e gioca sui doppi sensi e l'ambiguità delle espressioni e della stessa Parola di Dio per ingannare l'uomo?

Il linguaggio esprime la persona, l'interiorità, la formazione e la spiritualità. Parliamo e scriviamo da cristiani senza cadare nella loro ambiguità.

domenica 23 marzo 2014

Dedicato a quei neocat che "non capiscono" chi esce dal Cammino...

Immagine da un kiko-shop: "tutto per il kikos"
Non ti è sufficiente leggere le esperienze di chi , dopo 5/10/20 ma anche 30 anni di cammino decide di uscire e il perchè lo fà?

Tu vuoi sapere perchè si rimane anche per lungo tempo nel CNC?
Presto fatto:

  • per schiavitù
  • per poco coraggio
  • per la paura di essere lasciati dal proprio fidanzato/a o addirittura dal coniuge
  • per paura che i tuoi fratelli o sorelle di sangue (cioè quelli nati dal tuo stesso padre e la tua stessa madre) non ti guardino più in faccia e ti trattino da giuda traditore
  • per paura che i tuoi genitori ti indichino come il figlio reietto
  • per paura che gli amici di sempre (quelli conosciuti a 14/15 anni e entrati con te nel CNC) dopo 20/30 anni che ci hai vissuto insieme e magari ti sei sposato uno o una di loro, hai battezzato i loro figli non ti guardino più in faccia.

E potrei continuare...

Sai quante volte io e la mia famiglia abbiamo passato il Natale da soli, dopo l'uscita dal CNC ?
Sai a quante feste di compleanno non sono stato invitato DAI PARENTI CNC perchè non facevo più parte del CNC?
Ci vuole coraggio e stomaco forte e sangue nelle vene per uscire dal cammino neocatecumenale.

Kiko elogia i propri dipinti
Se fosse così facile uscirne NON SAREBBE UNA SETTA, capisci?
Ma sarebbe un gruppo cattolico, un movimento.
Ecco perchè il CNC è così pericoloso.
Ora lo capisci?
Capisci la differenza?
In fondo però che tu capisca o meno non è importante.
L'importante è che tu faccia un esame di coscienza per vedere se in fondo al tuo cuore c'è misericordia per chi soffre.

A me non importa essere primo tra i primi, non importa arrivare alla fine del cammino e ricevere la vestarella bianca e avere il mio nome scolpito nella Domus: a me importa sentirmi amato da DIO.
Capisci questo almeno?

E stai pur sicuro che dopo anni che sono uscito dalla comunità e dopo tanta sofferenza a me non importa nulla di essere cercato da quegli ipocriti farisei dei miei fratelli di comunità che stanno ancora li' a piangere di sera contriti su se stessi, rivolti con lo sguardo solamente al proprio ombelico, chiusi nelle salette, per poi farsi coraggio tutti insieme e uscire fuori per dire agli altri: "gurdate come sono in gamba io! Perchè io sono l'eletto tra gli eletti!"

"Preghiera" neocatecumenale fatta
a suon di tamburi e chitarrelle
E intanto non si accorgono dello scempio che seminano intorno a loro. Non si accorgono che sempre più figlie restano incinte prima del matrimonio (se si sposano) o hanno problemi di natura psichica come bulimia, anoressia o depressione (con dipendenza da psicofarmaci).
E le coppie che continuano a dividersi o restare insieme odiandosi e piangendosi addosso perchè, si sa, "la loro più grande disgrazia è stato sposarsi".

E poi c'è anche chi, colpendosi il petto ancora dopo 30 anni di cammino... picchia la moglie!
Ma tanto si sa: "...Dio ti ama così come sei", anche se puntualmente mandi tua moglie giù per le scale o al pronto soccorso e anche se i tuoi figli per tanti anni hanno visto picchiare la loro mamma.

Ma che importa tanto poi i figli entreranno in comunità e faranno il secondo passaggio che sistema tutto, non è vero?
Allora si chiederà perdono al proprio padre violento perdono di averlo giudicato e si farà il rito e ...tutto procederà esattamente come prima.
Vergogna!

(da: DG)

venerdì 21 marzo 2014

Il primo arcano: non dire che è il Cammino!

Monotono elenco di "annunci" kikiani nelle parrocchie, corredati dai soliti sgorbi di Kiko, caldi inviti altisonanti, tutti con inizio tra le 19:30 e le 21, onnipresenza dei cosiddetti "catechisti", quasi ovunque il servizio di baby sitter, da Racalmuto a New York tutto uguale ed ovviamente...  non ti dicono che la "catechesi" serve a racimolare gente per creare una nuova comunità del Cammino Neocatecumenale!




mercoledì 19 marzo 2014

Il comportamento dei mega-catechisti era un'imitazione degli atteggiamenti di Kiko

Se la canta e se la suona
Un tempo, quando ancora assuefatto dalla teologia kikiana, vedevo Dio e la Chiesa piccola e infeltrita, oggi disintossicato, non più "fratello"... al massimo, mi dissero i fratelli, possiamo solo essere lontani cugini... vedo il loro entusiasmo e prego Dio che li aiuti e li sostenga col suo manto di carità e che ci aiuti a fare discernimento lungimirante. Dio è uno, noi siamo tanti e le modalità di cammino sono variegate e la Chiesa nostra madre ce le offre, ma certo non si può rimanere in silenzio quando arroganza e presunzione diventano i soli modi di dialogo, quando per "Chiesa" vengono intesi solo quegli autoinventati manager di costruzione ecclesiale. Io prego per loro e comunque per tutti coloro che cercano di fare discernimento nella vita che, ricordiamocelo, è una sola e va vissuta bene.
(da: il cugino dei neocatecumeni)


Anche io, dopo circa trent'anni di cammino e dopo aver finito tutte le tappe, compreso il pellegranaggio in Terra Santa, ho trovato la forza di uscire da quella "setta". A dire il vero dopo la fine del Cammino mi ero reso conto che molte cose che ci venivano dette non rispondevano esattamente al vero, e che il comportamento dei mega catechisti somigliava moltissimo ad una imitazione in tutto e per tutto al modo di fare del dott. honoris causa Kiko.

Dopo diverse volte che avevo contestato ai mega catechisti queste anomalie ho trovato la forza e la volontà di uscire da quella che ora posso definire una tela di ragno che ti tiene prigioniero. Dopo la mia uscita nessuno dei miei ex fratelli ("fratelli" per modo di dire) si è più fatto vivo con me, nonostante vivendo in una piccola parrocchia ci sia modo di vedersi anche spesso, nessuno ha chiesto come mai io abbia abbandonato il cammino.

Altre persone che avevano abbandonato il Cammino (ma per motivi più che altro personali) erano state contattate varie volte, mentre io che ho criticato l'essenza stessa di un movimento ai margini dell'eresia, sono stato cancellato e dimenticato (credo per ordine dei mega catechisti) da tutta la comunità. Nonostante tutto oggi vivo molto meglio e riesco a capire che nella Chiesa ci sono tantissime realtà di gran lunga superiori al Cammino Neocatecumenale. Ringrazio il Signore che mi ha dato la forza di uscire da quella setta.
(da: Neocat pentito)

lunedì 17 marzo 2014

Il Cammino prevale perfino sugli affetti

La mia ragazza, neocatecumenale, mi ha lasciato poichè non sono entrato a fare parte della sua comunità.

Facce da cane bastonato:
ecco l'allegria del
Cammino Neocatecumenale
Eravamo insieme da qualche mese, tutto andava bene, quando, ad un certo punto, subdolamente, mi aveva "invitato" a frequentare la catechesi in parrocchia, io ho frequentato alcune catechesi, ma non ci ho trovato nulla di interessante, solo catechisti invasati che parlavano di se stessi e tanta noia.

Dopo qualche tempo, la mia ragazza mi ha lasciato per motivazioni stupide che qualunque altra coppia avrebbe risolto senza lasciarsi; ma in seguito, ho scoperto che aveva ricevuto l'ordine di lasciarmi dai suoi catechisti, o forse dalla sua famiglia, tutti neocatecumeni fanatici. La mia ex fidanzata, mi ha lasciato (oppure ha DOVUTO), preferendo la sua comunità al mio amore. Eppure, ero sicuro mi amasse. Questa sua situazione familiare, l'ho scoperta solo dopo che sono stato lasciato, prima di allora non sapevo neanche chi fossero questi neocatecumenali, credevo fossero solo uno dei tanti gruppi di preghiera sparsi in Italia, non avevo fatto ricerche sul web.

Le ricerche le ho fatte solo dopo essere stato lasciato, in seguito ho parlato con amici che mi hanno confessato di essere SCAPPATI dal Cammino; ho parlato anche con una laureata in teologia, ho confrontato le varie fonti sul web e sono giunto alla conclusione che la mia ex non uscirà mai dal cammino, perchè lei si dimostrava entusiasta della sua comunità (ci sta dentro fin da bambina) e perchè tutta la sua famiglia ci sta dentro fino al collo.

Mi restano solo i bei ricordi e i bei momenti passati con lei, lontani da quell'immondizia religiosa; poi un brutto giorno, ha ricevuto l'ordine di trascinarmi nella comunità, io non l'ho fatto e mi ha lasciato da un momento all'altro, a causa del suo plagio mentale.

Ma cosa provano psicologicamente e come vivono un ragazzo o una ragazza neocatecumenale, costretti a lasciare il proprio amore per favorire una comunità di finti "fratelli e sorelle"?????

(da: UomoLibero)

sabato 15 marzo 2014

Dove non poté l'obbedienza, poté la crisi economica...

Spiritualità kikiana in un Catechumenium di Madrid:
sedie neocatecumenali pieghevoli (da 200€ ciascuna),
tavola di plastica trasparente e accessori designed by Kiko
La crisi e la mancanza di donazioni obbligano i 'kikos' a rinunciare al seminario di El Valle

Il movimento cattolico comunica al Consistorio l’intenzione di restituire il terreno ceduto poiché non più in grado di portare a termine il progetto con le dovute garanzie.

Era stato annunciato come “uno dei più grandi centri internazionali per la formazione dei missionari”, ma, come un castello di carte, la crisi ha spazzato via le illusioni del Cammino Neocatecumenale a Murcia e nella Diocesi di Cartagena. Il progetto di costruire un Seminario Diocesano Missionario Internazionale “Redemptoris Mater” è stato chiuso definitivamente in un cassetto.

Pochi giorni fa i promotori hanno manifestato al Comune con una lettera l’intenzione di recedere dal contratto firmato nel 2009 – e modificato nel 2010 – per la cessione dei terreni nel Parco Regionale El Valle-Carrascoy. Diego Martínez, rettore del Seminario Maggiore, ha dichiarato nella lettera che si rinuncia a continuare il progetto “data la grave crisi economica” e “l’incapacità di affrontare, con le dovute garanzie, il finanziamento della costruzione dell'edificio proposto.”

Speciale "trono" di plastica
designed by Kiko per i
"presbiteri Redemptoris Mater"
La Giunta Comunale ha accolto ieri la richiesta, considerando che l'assegnazione venne aggiudicata con la condizione che i lavori fossero eseguito in un arco di cinque anni, mentre ne sono passati tre e non si è mossa una pietra.

Il Cammino Neocatecumenale, come ricorda Martínez nella lettera, ha recentemente attivata una sede provvisoria per questo seminario nel villaggio di San José de la Vega, in un edificio precedentemente occupato dai Carmelitani, nel quale vengono formati attualmente 19 futuri sacerdoti.

Nel mese di agosto, Mons. José Manuel Lorca Planes, ha ricevuto in udienza a Murcia Kiko Arguello e Carmen Hernandez, iniziatori del Cammino Neocatecumenale (dal nome del fondatore viene anche la definizione di “kikos” attribuita ai fratelli che fanno parte di questa corrente ultracattolica), che hanno spiegato alla Diocesi le difficoltà sorte che impediscono di continuare con successo in questo progetto. Il pittore e catechista, che ha fondato il movimento a Madrid nel ‘60, ha approfittato di questo viaggio per visitare San José de la Vega e il Santuario di Fuentesanta, dove ha pregato nella cappella della patrona.

Terreno in zona SIC

Già da principio l’iniziativa non è partita con il piede giusto, dato che il primo accordo firmato il 24 aprile 2009 ha dovuto essere annullato perché il terreno offerto intercettava la zona di protezione del SIC (Sito di Interesse Comunitario) di El Valle-Carrascoy e quindi considerati nel Piano generale urbano come sottoposti a speciale tutela faunistica e forestale.

I 55.941 mq di terreno, che si trova alla fine di Sangonera La Verde appartenevano alla società mercantile Cefu S.A., che li avevano ceduti preventivamente al Comune chiedendo in cambio di spostare l’edificabilità ad altro piano parziale. Il Consistorio ha quindi regalato il terreno alla Diocesi per la realizzazione del progetto.

Il progetto kikiano della "Domus Jetsons" spaziale
Dopo le obiezioni sollevate dalla Direzione Generale per l'Ambiente, che non ha ritenuto idoneo il terreno a questo tipo di costruzione e non ha considerato il progetto classificabile come “di pubblico interesse”, il Consiglio Comunale ha modificato il contratto all'inizio del 2010 e ha offerto alla Diocesi e al Cammino Neocatecumenale un campo simile di 50.462 mq, sito però a El Palmar, in una operazione simile alla precedente, perché il terreno apparteneva alla Profu S.A., una delle società del Gruppo Fuertes.

In realtà, secondo fonti comunali, la modifica del contratto non era dovuta al rispetto della zona di protezione, ma era conseguenza di una richiesta di Fuertes e del Vescovado.

Tre volte i Geronimiti

Secondo quanto annunciato nel 2009 dal responsabile del Cammino Neocatecumenale in Murcia, Nicanor Martinez e dal futuro rettore del seminario, Diego Martínez, il complesso della Murcia avrebbe occupato 12.000 metri quadrati e sarebbe stato costruito con caratteristiche simili a quelle del centro internazionale 'Domus Galileae' in Israele o anche del seminario di Macerata, Italia. Ci si aspettava che questo mastodonte piantato in piena Sierra avrebbe accolto 150 persone (120 seminaristi più il personale volontario, i formatori e altro personale), la cui apertura era stata fissata per il 2011, approfittando della visita di Benedetto XVI a Madrid per le Giornate Mondiali della Gioventù.

Seminaristi "Redemptoris Mater"
intenti a far la "Comunione Seduti"
L'intenzione dei promotori era stata quella di finanziare le opere “con la Provvidenza Divina e la generosità dei fedeli”, ma, stando ai fatti, è evidente che non è stato sufficiente. Nella struttura era stata pianificata la costruzione di due chiese e un seminario, una biblioteca, aule, sale conferenze e un campo di calcio.

“Diventerà come il Monastero dei Geronimiti ma moltiplicato per tre” dicevano a “La Verdad” i sostenitori del movimento.

Il sindaco di Murcia, Miguel Ángel Cámara, ha osservato nel 2009 che la scelta della città di Murcia come sede per il centro sarebbe stata “una proiezione di primo piano in tutto il mondo, se si considera che la struttura sarà la destinazione di centinaia di seminaristi provenienti dai 5 continenti, senza contare la creazione di decine di posti di lavoro per la realizzazione dell’opera”.

(traduzione da Crux Sancta a cura di Sandavi;
notizia originale su La Verdad del 26.1.2012)

giovedì 13 marzo 2014

Per chi ha appena scoperto questo blog

"Liturgia" neocatecumenale
Breve promemoria dedicato a coloro che hanno scoperto questo blog da una notizia sui giornali.

1) questo è un blog, non è una testata giornalistica, non è un'enciclopedia, non è un dossier del notaio, non è una relazione di un prelato, non è un documento di un avvocato, eccetera: lo ripetiamo, è un blog (sapevate che nell'internet ci sono i blog, vero?);

2) in particolare facciamo notare che questo blog non è l'unica fonte "alternativa" di notizie sul Cammino Neocatecumenale, e non ha alcuna pretesa di risultare completo, tempestivo, simpatico, aggiornato e esaustivo; in particolare, per un'analisi dottrinale completa rinviamo ai libri e agli articoli di p. Enrico Zoffoli, d. Elio Marighetto, d. Gino Conti, e del beatificando mons. Pier Carlo Landucci;

L'avanzata dei kikos
3) questo blog non ha alcuna pretesa di presentare una qualche "alternativa" spirituale al Cammino: l'unica vera alternativa al Cammino Neocatecumenale è la Chiesa Cattolica, e nella Chiesa Cattolica c'è posto per tutti a condizione di prenderla sul serio anche negli aspetti dottrinali e liturgici (non basta gridare "Signore! Signore!", non basta cantare "canti biblici", non basta fare "tanti figli": in questo sono bravissimi anche i protestanti e i testimoni di geova);

4) questo blog non ha neppure la pretesa di diventare "famoso" e "gettonato" poiché spesso bastano poche parole vere per cambiare idea (ed è lo stesso motivo per cui questo blog può apparire "ripetitivo" su certi argomenti): intelligenti pauca - repetita juvant! Il fatto che il Cammino contiene sempre gli stessi errori (come la deplorevole "comunione seduti"), costringe talvolta a riprendere argomenti che erano stati già trattati, specialmente a beneficio di coloro che rintracciano questo blog per la prima volta;

Sacra "nueva estetica" di Kiko
con simboli massonici
5) lo scopo di queste pagine è stimolare la riflessione riportando secondo verità notizie e testimonianze sul Cammino Neocatecumenale, che la propaganda neocatecumenale nasconde, banalizza, altera (si pensi ad esempio a quella che fanno costantemente su wikipedia e sui forum cattolici romani). Lo ripetiamo: non è un banale forum di confronto tra i "pro" e i "contro" (e non sono certo gli elogi al Cammino che ripareranno il male commesso dal Cammino e per il Cammino);

6) in particolare sfidiamo chiunque a verificare personalmente tutto ciò che qui viene presentato; per questo vengono segnalate qui, a proposito dei mali del Cammino, anzitutto le parole di Kiko e del Papa, e le accuse motivate e le testimonianze personali;

Spiritualità neocatecumenale
7) i problemi del Cammino Neocatecumenale sono di natura liturgica e dottrinale: tutte le ingiustizie del Cammino dipendono da quei due fattori (per esempio l'arroganza dei cosiddetti "catechisti" del Cammino dipende dalla presunzione idolatrica che il cristianesimo insegnato dal fondatore Kiko Argüello sia migliore di tutte le esperienze cattoliche, perfino quelle dei santi) e anche tante questioni apparentemente secondarie, se considerate nel loro contesto, sono molto eloquenti (per esempio il bislacco hannukkià a nove fuochi sui tavoloni su cui i neocatecumenali celebrano le loro liturgie fai-da-te il sabato sera, significa che i kikos celebrano un loro "dio" che non pare quello indicato dalla Chiesa Cattolica, altrimenti non avrebbero bisogno di inventarsi una liturgia tutta kikiana);

8) qualsiasi intervento che voglia parlare di qualche "bontà del Cammino" non può prescindere dagli strafalcioni liturgici e dottrinali che il Cammino ha imposto in tutto il mondo, ovunque si sia incistato, dagli albori 46 anni fa fino ad oggi (Nostro Signore ci ha donato l'insegnamento e i sacramenti, ma non gradisce che quei doni vengano inquinati e modificati da degli autonominati "iniziatori"). Qualora il Cammino rinunciasse a tali strafalcioni (oppure rinunciasse ad autodefinirsi cattolico), questo blog diventerebbe immediatamente inutile;

In ginocchio davanti a Kiko
9) come tutti i blog, anche questo è infestato dai troll e da disturbatori di ogni genere , abituati a cambiare pseudonimo ogni volta che azzeccano una figuraccia. Pubblicare talvolta anche i loro commenti, insulti, illazioni, è utile a far emergere la superbia del neocatecumenalismo (da cui deriva la loro insaziabile mania di aggredire e insultare chi non loda il Cammino);

10) in particolare facciamo notare che molte obiezioni del tipico attivista neocatecumenale si fondano su artifici dialettici e sottili menzogne (per esempio quando dicono "abbiamo lo Statuto", credono che lo Statuto sia una certificazione di santità di ogni azione passata, presente e futura; un altro esempio: quando si parla di "salette" delle celebrazioni kikiane, loro fingono di credere che si tratti solo di un problema geografico invece che della mentalità settaria e isolazionista dovuta alla convinzione di essere migliori di tutti gli altri e di dover mantenere "arcani segreti");

11) i collaboratori di questo blog sono cattolici ma non sono scemi: ci interessa il Magistero della Chiesa, non le elucubrazioni teologiche; ci interessa la Tradizione della Chiesa, non le invenzioni di autoinventati "riscopritori"; ci interessa la santità della Chiesa, non le spiritualità "riscoperte a tappe di arcani" che di fatto contraddicono la Chiesa;

Il santino di san Kiko
12) i collaboratori di questo blog sono cattolici ma non sono fessi: la carità non consiste nel politically correct e neppure nel buonismo; la speranza non consiste nell'ottimismo del volémose bbene; la fede non consiste nel gridare "Signore! Signore!" o nell'ottenere certificati di approvazione o udienze papali.

martedì 11 marzo 2014

Mestre: 120 metri quadrati di Kiko incombono sui fedeli

Quaranta metri di lunghezza per tre di altezza: 120 metri quadrati di dipinti kikiani incombono sui fedeli della chiesa di San Giovanni Evangelista a Mestre con imminente "benedizione" (domenica prossima) del patriarca di Venezia in presenza dell'iniziatore Kiko Argüello.


Questo capannone kikiano è la chiesa di San Giovanni totalmente "neocatecumenalizzata", facendo sparire ogni altra espressione artistica che non sia quella di Kiko. Notate inoltre la mensa ipertrofica quadrata adibita ad "altare" e l'autoritratto di Kiko in vesti bianche al centro.


La realizzazione di questa corona di Kiko è stata fatta raccogliendo offerte ("25 euro o più": non sia mai che qualche tirchio ne metta meno e dica "io ho già contribuito" quando viene controllato) e ovviamente senza mai nominare il Cammino Neocatecumenale (non sia mai che qualche generoso "cristiano della domenica" abbia uno scrupolo prima di versare i 25 euro). Dopotutto la carità al Cammino copre una moltitudine di peccati...


domenica 9 marzo 2014

Come e quando usano il telefono

Tipica tavolata per le pagliacciate neocatecumenali
Appena condividi con i fratelli e con i cosiddetti "catechisti" i tuoi dubbi sul cammino neocatecumenale e la tua intenzione di uscirne, ecco che i tuoi "fratelli" ti parlano cercando di convincerti a non farlo.
Loro ti telefonano se solo manchi ad una "celebrazione" o una preparazione nelle case e i catechisti ti telefonano dicendo di non "allontanarti dal cammino" altrimenti ti allontanerai da Cristo.
E allora sono telefonate su telefonate, inviti a convivenze regionali e di riporto anche di comunità che non conosci, e cosi' via.

Ma, nel momento che annunci che NON parteciperai piu' a celebrazioni, preparazioni, convivenze, annunci e..collette e decime, allora cambia tutto.
Da quel momento non RICEVI PIU' NEMMENO UNA TELEFONATA da parte dei tuoi fratelli e dei tuoi catechisti.
Anzi vieni a sapere che i catechisti stessi, e il responsabile che ne riporta le decisioni, invitano i fratelli della tua comunità a non cercarti piu' per nessuna ragione .. nemmeno gli auguri di Buon Natale.

Ecco la differenza!
C'è, per cosi' dire, il divieto di entrare a casa tua e di avere contatti con te e la tua famiglia

E questo per un motivo psicologico semplice semplice: trovandoti isolato dagli altri e completamente solo e con una vita che non riconosci piu', sarai costretto a ritornare" in comunità.
Molte volte questa strategia neocatecumenale funziona, a volte pero' no e allora sarai bandito per sempre.

PS: per esperienza personale posso aggiungere che in un momento molto grave che stava passando la mia famiglia, dopo poco tempo che eravamo usciti dalla comunità, una sorella che di nascosto mi telefonava, chiese ad altri fratelli di venire a casa mia per fare i Vespri insieme.
Il responsabile lo seppe, telefonò ai catechisti poi telefonò a quella sorella e le disse di non venire assolutamente a casa mia a pregare.

Dovevo essere lasciato cuocere nel mio brodo.

(da: DG)