venerdì 3 maggio 2019

E la Chiesa tace?

Kiko all'ambone con crocifero e candelieri,
neanche fosse un Vescovo
Una domanda che riceviamo spesso: ma come mai la Chiesa tace? Perché il vescovo non si attiva? Come mai il parroco non fa nulla? Riproponiamo qui sotto qualche breve considerazione di don Ariel (da L'isola di Patmos), per stimolare la riflessione.


Le garantisco che spesso, i sacerdoti, sono le prime vittime, ed anche quelle più gravemente colpite. Purtroppo, in certe situazioni, il sacerdote deve evitare di creare ulteriori divisioni, smarrimenti e liti tra le membra del Popolo di Dio. Né sono mancati neppure vescovi che in passato hanno proprio impedito ai Neocatecumenali di entrare nelle loro diocesi, o che dalle stesse li hanno espulsi.

Non dimentichi che noi siamo però una struttura nella quale tutto procede dall’alto verso il basso, non viceversa dal basso verso l’alto, come credono invece quegli ideologi che parlano di cosiddetta “Chiesa di base”, perché la nostra è una “chiesa di vertice” non di “base”.

Le persone che voi avete più a portata di mano sono anzitutto i preti, o meglio i parroci, poi i vescovi. Ai primi, ed a volte anche ai secondi, rivolgervi non è difficile, quel che invece può risultarvi difficile da capire è che né i parroci né i vescovi possono agire nella maniera autonoma in cui a volte voi fedeli vi aspettereste. Proverò a chiarirle il tutto con un paio di esempi: se la Santa Sede approva gli Statuti del Cammino Neocatecumenale prima ad experimentum e poi in via definitiva, pur con tutte le correzioni del caso, sulle quali i diretti interessati tacciono, può il Vescovo dire: “Nella mia diocesi questa approvazione non vale”? O forse può dirlo il parroco nella sua parrocchia?

Il vescovo per la sua diocesi, il parroco per la parrocchia, hanno facoltà di dire che per motivi pastorali e per il mantenimento della comunione ecclesiale, questo Movimento non è gradito in diocesi o in quella parrocchia? Certo, possono farlo. Adesso poniamo però un esempio: il vescovo è richiamato a Roma dal competente dicastero o pontificio segretariato dove gli è chiesto conto e ragione del perché un Movimento, forse sicuramente problematico, tal è noto anzitutto alla Santa Sede il Cammino Neocatecumenale, ma comunque e di fatto approvato, non è stato autorizzato ad operare nella sua diocesi. A quel punto posso dirle che cosa farei io come vescovo: scriverei seduta stante la mia lettera di rinuncia al governo pastorale della diocesi e punterei i piedi affinché sia accettata immediatamente. Infatti, nella mia diocesi come vescovo totalmente indebolito e di fatto delegittimato da qualche burocrate della Santa Sede che vive nel suo mondo onirico fatto di compromessi e di accomodamenti sempre e di rigore pagati sulla pelle degli altri, io non ci tornerei, se non come vescovo emerito dignitosamente ritirato a vita privata, qualora scegliessi di vivere nella mia ex diocesi, perché in caso contrario la darei vinta a quanti prima hanno disobbedito al vescovo, poi sono andati a protestare a Roma perché il vescovo non ha ubbidito alle loro voglie e capricci.

Lo stesso esempio si può applicare al parroco richiamato allo stesso modo dal vescovo.
[...]
 
Per quanto riguarda quel bohemienne di ottant’anni suonati di Kiko Arguello che come lei narra avrebbe narrato dinanzi a vescovi che lui comanda ai Dèmoni e che suppongo li intimorisca anche con i propri ordini, lì sarebbe bastato che uno solo dei vescovi, dotato di un solo barlume di virilità – merce oggi rarissima! -, si fosse alzato e gli avesse fatto una carezza sulla testa, proprio come un qualsiasi maestro di scuola elementare farebbe con qualsiasi bambino di dieci anni preso da un raptus di esaltazione e convinto di essere Mac Tayson che stende tutti a terra, oppure Francesco Totti nel pieno del suo splendore calcistico che segna un goal dietro l’altro.Una carezza, sarebbe bastata solo una carezza, a quel bimbo di ottant’anni esaltato che abbiamo visto più volte pontificare durante l’azione liturgica alla presenza di duecento vescovi fatti giungere alla Domus Galileae da tutto il mondo, con biglietti aerei pagati e spesati di tutto punto, per andare a celebrare il “nuovo faraone” …

Comunque, provi a comprendere ed a condividere con i suoi vescovi e sacerdoti un dolore forse più grande ancòra del suo, perché la peggiore cosa alla quale può essere ridotto un pastore in cura d’anime è la totale impotenza, anche se rimane sempre l’offerta del Sacrificio Eucaristico e la preghiera, che nessuno potrà toglierci mai.

Che strano, non so se sto invecchiando, se per caso sto quasi diventando persino saggio, o se più semplicemente mi sto rimbambendo …


Gli risponde don Francesco:



Caro fratello,
anche stavolta hai fatto centro, insomma, se tu non avessi fatto il prete, avresti potuto fare lo specialista in microchirurgia.

Aggiungo il mio povero e forse inutile commento che nasce dalla mia quarantennale esperienza di parroco.

Questo movimento che non vuole essere chiamato movimento è sempre stato per le diocesi (parlo di quelle italiane) un grosso problema, a partire dai suoi primi insediamenti.
Diciamola con un esempio: da mattino a sera, d’improvviso siamo passati dai fedeli che a fine messa salutavano il prete baciandogli la mano (sino a fine anni ’60 anche inizi anni ’70) ai neocat sbarbatelli che puntavano il dito ai preti anziani dicendogli in tono imperioso “tu” … (fine anni ’70/inizio anni ’80).

Per i fedeli od i neofiti d’arrembaggio, non rispettare i preti, giovani o anziani che siano, è sempre rischioso, perché se i preti non si sentono rispettati nel loro carattere sacramentale indelebile che li ha ontologicamente trasformati, è difficile, per non dire impossibile, che ti facciano mettere piede nelle parrocchie ( o per usare un francesismo di padre Ariel … che te fanno mette er culo sulle panche!).

Sembra però che qualche santo, dagli inizi anni ’80, abbia creduto che il futuro della chiesa era nei movimenti. Per alcuni i santi non sbagliano, mentre padre Ariel ci spiega (a profonda e giusta ragione) che pure i santi possono prendere clamorose cantonate senza che ciò li renda meno santi o non santi.

Se però nella concreta fattispecie a credere a questo futuro radioso movimentista della chiesa è un Santo Padre, i vescovi ne devono prendere atto e adeguarsi. E proprio da questo nascono i problemi: molti dei nostri vescovi hanno aperto ai neocat non perché volevano aprire, ma perché gli è stato fatto capire, o essi stessi hanno inteso di capire, che dovevano aprire, punto e basta!

Così, all’esplosione italiana della primavera movimentista dello Spirito, ho visto a inizi anni ’80 preti ultrasettantenni piangere lacrime amare con i neocatecumenali che gli invadevano le parrocchie, di cui diventavano poi, nei fatti, autentici padroni e gestori. E che cosa lamentavano questi preti? Lamentavano: “gente invadente … arrogante … irrispettosa … pronti ad aggredire accusando gli altri di essere chiusi allo Spirito, a quello Spirito che parlava tramite di loro …”

Più volte i fedeli estromessi dalle parrocchie, o costretti a fuggire da parrocchie totalmente neocatecumenalizzate, se la sono presa a morte con vescovi e parroci. Poi, semmai, dopo averci fatti lividi partivano (in quegli anni ’80 e ’90) per andare a battere le mani in piazza san Pietro o nell’aula all’epoca Nervi, oggi aula Paolo VI.

Che cosa dovevamo dire, noi vescovi, parroci anziani e parroci giovani a questi fedeli? Forse che il responsabile di tutto ciò era colui al quale andavano a battere le mani in piazza san Pietro o nell’aula Nervi poi aula Paolo VI ?

Sicché, noi parroci, a portata di mano più di tutti, più dei nostri vescovi e più del primo dei vescovi della chiesa, siamo stati bastonati dai neocatecumenali che ci invadevano le parrocchie, non siamo stati sostenuti dai vescovi che ci replicavano “… lo vuole lui”, indi siamo stati bastonati dai fedeli costretti ad abbandonare le parrocchie dai neocatecumenali che le avevano invase e che ponevano dinanzi ad una scelta implicita: o diventi uno dei nostri o …

Certo, quella lunga e dolorosa malattia, credo che “a lui” lo abbia prima di tutto purificato, poi condotto veramente alla santità. Ed io credo veramente che sia santo, però ciò non toglie che, di errori, in questo come in altri casi, ne ha commessi molti, se i fatti sono fatti e se i frutti prodotti sono quelli che oggi abbiamo sotto gli occhi.

Il tutto espresso con il tenero disincanto che nasce dalla fede, che come ribadisce spesso padre Ariel non nasce dai sentimenti emotivi, ma dalla ragione.

15 commenti:

  1. Questo articolo mette il dito sulla piaga.

    Quando parlo con qualche ex fratello neocatecumenale della mia ex comunità, arriviamo sempre allo stesso punto:
    “Se tutto quello che dici è vero, ed il cammino neocatecumenale và contro le direttive della Chiesa, perché i presbiteri (Sacerdoti) non intervengono?
    Perché anche se non sono preti del cammino (usciti dai Seminari del Redemptoris Mater ) non correggono le catechesi?
    Perché non dicono niente alla comunione tutti insieme in contemporanea con il sacerdote e da seduti?
    Perché anche i presbiteri fanno la comunione esattamente come noi neocatecumenali?
    Perché acconsentono di farci fare la veglia di Pasqua per conto nostro dopo la veglia parrocchiale?”

    Conclusione di tutto questo :
    “Allora vuol dire che non facciamo nulla di male, se la Chiesa nelle persone del Papa, dei Vescovi, dei Parroci e dei semplici Presbiteri, accetta tutto quello che facciamo noi neocatecumenali.
    Chi sei tu per dirmi che siamo eretici e che il cammino è una setta?
    Chi sei tu per dirmi che non devo dare obbedienza ai catechisti, anche la Chiesa obbedisce e accontenta Kiko.
    Chi sei tu per dirmi che la “decima” non è un obbligo?
    I miei catechisti dicono che la decima è una prova che dimostra che sono veramente cristiano ed è un aiuto per la comunità.
    A me non interessa cosa fanno con quei soldi e se non interessa a me non vedo cosa interessa a te.
    I soldi sono miei e ci faccio quello che mi pare.”

    Se poi parliamo dei “mamotreti” e degli statuti cadiamo nella farsa.
    Perché i mamotreti non li hanno mai letti ed è normale se non sono catechisti, ma quasi tutti non hanno mai letto neanche gli statuti, anche perché pensano che gli statuti servono per i preti e per i catechisti, il piccolo catecumeno obbedisce ai catechisti e alle regole non scritte delle consuetudini neocatecumenali e non gli serve altro.

    Sui mamotreti (o direttorio catechetico del cammino) questo è il pensiero più ricorrente:
    “I mamotreti è giusto che siano segreti perché i neocatecumenali devono essere svezzati lentamente, ad un bambino mica gli dai la lasagna o la salciccia, lo nutri con latte e cibi liquidi fino a che diventa capace di digerire cibi solidi e poi perché togliere la sorpresa e l’emozione dei passaggi, la fede è un percorso a tappe, quindi noi facciamo un passo alla volta guidati dai nostri catechisti”

    Ecco il pensiero comune sui catechisti neocatecumenali ispirati da Dio:
    “I catechisti quando sono riuniti davanti alla croce (di Kiko) e hanno invocato lo Spirito Santo, non sono più semplici persone ma ispirati direttamente da Dio, hanno l’ispirazione e il discernimento Divino.”

    Capito, i catechisti neocatecumenali sono in contatto con Dio, non sempre ma in ogni momento importante che decidono loro ed il loro illuminato fondatore Kiko.
    Quindi :
    “Tu mica ti metti a discutere con Dio ?”
    “A Dio si obbedisce e basta, questo lo dice anche la Chiesa”.

    Di conseguenza se il catechista parla a nome di Dio:
    “Quando ho dei dubbi o dei problemi vado a parlare con i miei catechisti che mi consigliano per il meglio”
    “Se io riesco a dare la “decima” e ad amare il mio nemico e la mia croce vuol dire che Dio mi ha aiutato e se mi ha aiutato vuol dire che quello che faccio è giusto”

    Se la risposta non è sufficiente :
    “Io ho il mio memoriale che mi aiuta anche quando sono in crisi o ribellato”

    Capito, ma in crisi o ribellato a chi:
    Ai catechisti?
    Al cammino neocatecumenale ?
    Alla Chiesa?
    A Dio?

    Risposta neocatecumenale:
    “Guarda che non hai ancora capito che è la stessa cosa, Dio, il cammino neocatecumenale e la Chiesa sono la stessa cosa, vedi perché non ci capiamo perché tu proprio non ci arrivi”

    Queste sono le conclusioni di ogni dialogo con i neocatecumenali.

    LUCA

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    1. Aspetta che tu abbia un'altra visione diversa da quella neocatecumenale e dai tuoi catechisti che diventi un eretico Dio vi ha fatti liberi e vi ama sempre così come siamo non come vorrebbero i catechisti e chiediti perché se non arrivi al 2 passaggio non puoi avere aiuti da quella decima vedi anche il 2 passaggio cone ti aiutano come dice chi parla come Kiko Coraggio quando il Signore verrà di nuovo lo vedremo da oriente ad occidente la santità non ha un format ma la richiesta di grazia che per mezzo di Gesù Cristo viene fondata

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  2. Questo post, se da un lato dà una spiegazione a tanta omertà e ipotetico disinteresse da parte della Chiesa al fenomeno scismatico del cammino Neocatecumenale, dall'altro mi preoccupa perché rende davvero arduo capire come si possa mettere fine a questa deriva. Deriva non solo di natura religiosa, di cui tanto si è dibattuto in questo blog, ma anche di natura sociale. Perché se non si comprende anche l'aspetto sociale (distorto) che il cammino si porta dietro, difficilmente si può dare una spiegazione a tanta follia. Già scrissi un post su questo: quante persone all'interno del cammino hanno trovato una risposta alla solitudine del mondo di oggi? Tantissimi emarginati più o meno gravi. Quanti hanno trovato una risposta alla loro presunta irrilevanza nel mondo grazie ad una mansione nel cammino? Ostiari, responsabili, cantori, …. Quanti giovani hanno trovato un compagno, compagna? Quanti hanno ricevuto aiuto, come essere accompagnati da qualche parte, trovare un dottore, uno specialista, una casa in cui appoggiarsi per un viaggio, …. Quanti ragazzi si sono sottratti al controllo dei genitori con la scusa del cammino? Potrei continuare per ore. Rimane il fatto che questo aspetto che prefigura il cammino come una loggia massonica è un propulsore fortissimo per il suo sostentamento. Anche questo è un aspetto malato che occorre affrontare e non so quanto la Chiesa possa aiutare in questo.

    M.A.

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  3. Il pesce puzza dalla testa, il problema della chiesa è il clero con a capo il Papa, che purtroppo quando arrivano al vertice della cupola perdono contatti con la realtà e sono più interessati ai numeri, sia dei fedeli, aumentare i seguaci, che quelli economici, per non parlare del potere.
    Lo stesso papa attuale, é più preoccupato a fare propaganda politica di sinistra, che guardare ai veri problemi di ognuno di noi, che non conoscono le difficoltà di chi vive in periferia tra povertà, violenza, degrado...figuriamoci se possono sapere dal vertice i danni morali e spirituali di questi movimenti. Quando questi movimenti portano soldi e un aumento della popolazione cristiana, loro sono contenti, perché il loro vero interesse è alimentare il loro impero. Lo stesso papa parla di accoglienza, ma se noi non siamo in grado di mantenere noi stessi, come possiamo aiutare gli altri? Quindi é impossibile che dal papa si avrà mai una posizione contro il cammino, vuole tenere tutti buoni,fa politica, un teorico,classico di chi comodo nella sua poltrona fa demagogia, parla di aiutare gli altri, di ascoltare, etc, ma quando bussano alla sua porta e dallo spioncino vede uno sconosciuto non apre per difendere il suo orticello.
    La chiesa, il clero è come ogni governo, belle parole, ma a pagare sono sempre i piccoli indifesi senza potere, a dover subire l'ipocrisia di chi decide. Ma siamo simili al nostro creatore, si prendesse anche lui le responsabilità, invece di inventarsi il libero arbitrio; se un ponte cade è colpa del ponte o di chi lo ha costruito?? Ormai dal cammino sono uscito ed ogni giorno mi sto liberando da quella zavorra, ma allo stesso tempo non credo più ad un dio che da la colpa ai suoi burattini con la scusa della libertà e del peccato. Noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, e dio? Eventualmente fa un miracolo ad uno ma altri 5 miliardi semmai soffrono e spesso non per colpa loro. Ah vero, il dono della sofferenza, mah... beato a chi crede senza farsi domande e consolandosi con è "mistero" . Il cammino è stato permesso per essere onorati del dono della sofferenza data da invasati catecumeni, quindi dovremmo ringraziare quasi.
    ex fratello.

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  4. Come i lettori di questo blog già sapevano, da qualche tempo i vertici del Cammino comandano di esibirsi il più possibile "papisti" - segno inequivocabile che da quel fatidico luglio di due anni fa papa Francesco ha dato un sonoro ultimatum a Kiko (quella famosa udienza privata della quale non hanno mai fatto trapelare nulla: si vede che non c'è proprio niente di utile per potersi vantare... eppure loro sono maestri nel trasformare le rampognate in "il Papa ci loda"!).

    Qualche giorno fa è stata resa pubblica una lettera aperta a papa Bergoglio che lo accusa di eresia su sette questioni. Questioni già note, a cui il Bergoglio fino ad oggi si è sempre guardato bene dal rispondere, alimentando così i dubbi. Basterebbe poco a far chiarezza, rigettando gli errori e mettendo nei guai coloro che approfittavano delle interpretazioni eretiche. Non sappiamo per quali motivi il Papa si rifiuti di agire da Papa e di pascere le pecorelle affidategli dal Signore: certamente non meritano né onori, né superficialità. Intanto che preghiamo per la Chiesa (alla quale non giovano certo le ambiguità e ancor meno le eresie), noialtri qualche domanda ce la facciamo: quei sette punti indicati, sono attribuibili a Bergoglio o no? sono eretici o no? meritano una lettera aperta o no?

    Indovinate l'ineffabile Cernuzio cosa fa. Esatto! Il neocatecumenalissimo giornalista ha scritto un articolo in tono prettamente neocatecumenale, cioè evitando di entrare in argomento e tentando di sminuire i firmatari della lettera. Esattamente gli stessi metodi ultracinquantennali adopèrati per difendere il Cammino. Arriva addirittura a profetizzare cosa direbbe il Papa il prossimo 7 maggio in aereo (e perché non subito? boh), cioè "vi recito il Credo", come se ciò automagicamente chiudesse ogni questione. (Del resto, quando Pietro fu sgridato da Paolo, non tentò certo un escamotage del genere).

    Dev'essere in cattive acque quella corte dei miracoli che oggi si finge super papista al punto di utilizzare argomenti ad hominem e ad auctoritatem evitando accuratamente di citare il testo originale della lettera. E di utilizzare, soprattutto, la penna di uno di quelli che si son fatti "circoncidere la ragione", per la gioia dei pasqualoni zombificati di tutte le latitudini.

    Promemoria tecnico: a suo tempo Vatican Insider nacque con enorme grancassa su La Stampa nel poco celato tentativo di ergersi a faro professionale e puntuale dell'informazione cattolica, che già all'epoca viaggiava per lo più sui blog. Allora come oggi, uno può anche sfogliare Avvenire, Civiltà Cattolica, Vatican Insider, ecc., ma per le notizie che questi nascondono o che fingono di non notare, devono comunque rivolgersi ai blog. Quel tentativo - non proprio economico - di orientare in senso sinistro il pensiero dei cattolici prosegue ancor oggi. A costo di far la figuraccia di quelli che criticano una lettera senza indicarne i contenuti e senza nemmeno fornire il link al testo.

    È comprensibile che una lettera che accusa il Papa di eresia possa risultare imbarazzante per certi cattolici più o meno tiepidi, ed è il motivo per cui vale la pena di leggerla e di riflettere sugli argomenti presentati, tenendo presente che certe brutte ferite - come la deprecabile enciclica Amoris Laetitia, ma anche come il non aver ancora preso il toro neocatecumenale per le corna - sono tuttora aperte, e che l'eresia non è banalmente il contrario della verità, ma la distorsione della verità.

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    1. Avviso per papolatri e bergogliosi:

      «Non è peccato criticare il Papa, si può fare…» (Papa Francesco ai vescovi italiani, 21-05-2018)

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  5. KIKO ASPIRA AI PARADISI FISCALI DELLA CHIESA

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  6. Comprendo benissimo la posizione difficile in cui si trovano vescovi e parroci in questioni del genere: anche se non l'ho mai vissuta di persona, so cosa vuol dire trovarsi schiacciati tra la richiesta d'aiuto di qualcuno, e l'impossibilità di soddisfarla a causa della decisione di "qualcuno più in alto"... quando poi è la persona "schiacciata" a metterci la faccia, e quindi a essere ritenuta responsabile, anche se le decisioni le hanno prese altri.
    Quando, nei miei commenti, chiedo perché la Chiesa non faccia nulla contro gli abusi del CNC, non mi riferivo a vescovi e parroci: mi riferivo proprio alle alte sfere della gerarchia, perché come dice giustamente l'articolo, la Chiesa è una gerarchia che procede dall'alto al basso. Se il CNC è dove si trova adesso, è proprio grazie ai calibri alti che glielo hanno permesso. La mia domanda è: perché glielo hanno permesso? Ci sono storie innumerevoli riguardanti gli abusi, sia liturgici che psicologici, commessi dal CNC, ma la Chiesa sembra rimanere inerte.
    Che sia perché la Chiesa ha notato un calo nel numero dei fedeli, e intravede nei "grandi numeri" del CNC una speranza di rimpinguare le fila? Su questo dubito molto, perché molti utenti di questo blog, molti dei quali ex-neocat, hanno chiaramente smentito questi grandi numeri, e hanno evidenziato come in realtà le cifre sbandierate da Kiko siano esagerate (come fa qualsiasi movimento che soffre di un complesso di inferiorità). E se ce ne siamo accorti noi, semplici osservatori esterni non inseriti nella gerarchia clericale della Chiesa, vuoi che una cosa del genere sia sfuggita all'occhio vigile della Chiesa, che non muove un passo senza prima aver passato ai raggi X il terreno antistante?
    Ma scartando l'ipotesi dei numeri, a questo punto mi chiedo quale possa essere il motivo che spinge i calibri alti della gerarchia ecclesiastica a ignorare ciò che fa il Cammino (se non addirittura a dargli visibilità in certe occasioni).
    Qualcuno ha qualche idea?

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    1. Non solo l'uomo ma tutta la natura (TUTTA) soffre

      9La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; 20essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza 21di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 22Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; 23essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente

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    2. Il motivo è molto semplice: gran parte della gerarchia ha purtroppo abbracciato l'eresia modernista.
      Di conseguenza, la "dottrina" non riveste più alcuna importanza, essendo questa un prodotto della mente umana e non una Rivelazione divina.
      Tra l'altro, io che ho studiato e conseguito il mio titolo accademico presso una facoltà pontificia posso garantire che Kiko in confronto ai miei insegnanti sembra persino ortodosso, talmente gravi sono le eresie che sono stato costretto a sentire per anni.

      Tomista ex NC

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  7. Anche per me è un mistero perché il Papa, alla richiesta di certi chiarimenti, tace.
    Lui, che deve confermare i fratelli nella fede, nonostante molti, in buona fede, vorrebbero chiarimenti, tace.
    Eppure basterebbe pochissimo. Basterebbe rispondere a poche domande, una decina al massimo, per togliere ogni pretesto ai tradizionalisti.
    Ad esempio: basterebbe che il Papa assicurasse che l'inferno esiste non solo come simbolo ma anche come realtà. O che, fatto salvo il non giudicare e la carità da manifestare agli omosessuali, i rapporti omosessuali, oltre ad essere sintomo di immaturità, sono peccati gravi.
    O che spiegasse che, per quanto in buona fede, chi non crede ad uno dei 10 comandamenti, come "Non commettere adulterio", non può essere considerato così cattolico da accostarsi alla Comunione, esattamente come chi non dovesse credere nel comandamento "Non uccidere". Duemila anni di Tradizione in tal senso dovrebbero bastare...

    Temo che questo modo di favorire la confusione, che nella Chiesa di oggi è generalizzato, favorisca l'allungamento dell'agonia del Cammino, che sebbene si stia morendo, tuttavia potrebbe fare prima.

    E' vero, come detto da Luca, che le mancate prese di posizione della gerarchia danno appigli ai Camminati.
    Se il Papa lascia fare, perché dovrebbero essere considerati eretici?

    Il fatto è che ogni cristiano ha ha disposizione due elementi che possono aiutarlo a dare un giudizio sicuro in proposito.
    1) la dottrina che già c'è e che, perciò, nei suoi tratti essenziali e comprensibili, non ha bisogno di tante spiegazioni, in quanto essa stessa è già una spiegazione che nessuno, nemmeno un Papa può contraddire.
    2) La ragione, che la Chiesa ha di fatto riconosciuto dogmaticamente come capace di comprendere i dogmi e la dottrina e, perciò, di comprendere ciò che contraddice i dogmi e la dottrina.

    Che Maria è sempre vergine significa esattamente questo. Se, per assurdo, anche un Papa "aprisse" a un'interpretrazione meno rigida e più "flessibile", la ragione illuminata dalla fede (che già c'è e che può essere solo approfondita e non corretta), può giudicare secondo verità.

    Così riguardo il Cammino.
    Se il Papa ha detto che il Cammino deve rinunciare a qualcosa per costruire l'unità, se non lo fa, non ci vuole la disapprovazione di un vescovo per capire che il Cammino si è disapprovato da solo.
    Se il Papa ha detto agli itineranti che in Terra di missione il Vangelo va inculturato, per cui occorre CAMBIARE metodo, se il Cammino non lo fa, non occorre un Vescovo per dire che disubbidisce.
    Occorre per fermarne prima gli abusi, ma non per poter dichiarare da semplici cattolici, anche davanti al Papa se fosse necessario, che il Cammino disubbidisce.

    Se nei mamotreti di Kiko si sbeffeggia il Sacro Cuore di Gesù, la devozione più riconosciuta dalla Chiesa, citata molto spesso su documenti pontifici e a cui Pio XII ha dedicato un'enciclica, non ci vuole un vescovo per dire che Kiko è, quanto meno, irrispettoso delle tradizioini della Chiesa.

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    1. La questione fondamentale è che il Cammino è eretico. Cioè professa verità distorte, insegna distorsioni, celebra una liturgia totalmente distorta. Cioè è un cammino che porta subito fuori dalla Chiesa, e va il più lontano possibile dalla salvezza, perché ai due autoeletti "iniziatori" non importa niente della vera fede cattolica.

      Ora, ad ogni fratello che in buona fede è caduto nella trappola di Kiko e Carmen, è difficile spiegare in poche parole almeno gli errori fondamentali del Cammino. Per cui qui evidenziamo ogni cosa che "dall'alto", da più su di noi e più su di loro, dimostra qualcuno di tali errori. Noi evidenziamo ad esempio la triplice "tirata d'orecchie" del 1° febbraio 2014 a Kiko e Carmen perché è una cosa pubblica, è una cosa che ha fatto il Papa e che non si è mai rimangiato, è uno dei tanti possibili spunti di riflessione per capire che nel Cammino c'è qualcosa che non va.

      In altre parole, il nostro metodo è quello di far leva anche soltanto su una briciola di "ragione non circoncisa". Parlare ad uno zelante neocatekiko è come parlare ad un drogato: non importa quanta ragionevolezza ci metti, il risultato sarà sempre lo stesso. Ma di tanto in tanto càpita che qualcuno per un attimo sia meno "drogato", e il buon seme viene piantato.

      Il paradosso è che moltissimi ex fratelli del Cammino sono diventati "ex" perché a furia di fare tutti quegli incontri sulla Parola, a furia di citare la Parola, a furia di ascoltare la Parola, ad un certo punto, per almeno un attimo, l'han presa sul serio. E se Dio è infinita misericordia, perché mai i capicosca del Cammino ritengono di avere il diritto di essere vendicativi e arroganti? È mai possibile che in nome del Cammino talvolta (o spesso, o addirittura sempre) si debba mettere da parte la Parola stessa? E se Dio è infinita giustizia, perché mai i capicosca del Cammino agiscono a seconda delle convenienze? Perché mai chiedono di mentire, di coprire misfatti, di ingannare gli altri fratelli?

      Per questo mi colpisce tanto l'aneddoto di quel tizio che in epoca di persecuzioni romane parodiava i sacramenti dei cristiani per far ridere gli spettatori, e ad un certo punto simula il battesimo e per un solo attimo in cui l'assistente avrà pensato di fare quel che fa la Chiesa, si è ritrovato efficacemente battezzato. Col risultato che si è subito confessato cristiano - ma gli spettatori non ridevano più, ed è stato immediatamente arrestato e messo a morte. Questa è la stessa dinamica di quei kikos anche d'alto rango, che ad un certo punto prendono sul serio uno qualsiasi degli insegnamenti di Nostro Signore, o uno qualsiasi dei sacramenti, e all'improvviso dentro sono cambiati, sono persone nuove, e la loro uscita dal Cammino è solo una questione di tempo. E nel frattempo c'è gran festa nel regno dei cieli - sul serio, non per modo di dire - perché da seguaci dell'eresia sono tornati ad essere cristiani. È bastato loro considerare che Dio è superiore a Kiko, cioè che se Kiko contraddice Dio allora è Kiko ad aver sbagliato - e Kiko, infatti, sbaglia fin troppo spesso. E se Kiko o uno dei suoi pretoriani contraddicono o censurano il Papa che fa il proprio dovere di pastore, sono loro ad aver sbagliato. E se dal Cammino ti chiedono di rinunciare a qualcuno dei grandissimi tesori spirituali che ti offre la Chiesa, sono loro ad aver sbagliato, non la Chiesa.

      Così è andata in tantissimi casi. Come quello di Daniel, itinerante storico, che ad un certo punto esce dal Cammino. Kiko e Carmen blaterano che "ha un demonio" e comandano di non comprare più i suoi libri. Daniel, invece, prosegue il suo percorso di fede - cosa fastidiosissima per i due spagnoli, perché dimostra che non è vero che "c'è il diavolo dietro quella porta". Daniel aveva semplicemente preso sul serio la Parola di Dio.

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    2. p.s.: ci sono tanti episodi di epiche figuracce di Kiko e Carmen che non possiamo ancora raccontare per evitare vendette neocatecumenali contro persone innocenti. Ma sappiate che le denunce sui viscidi e perfidi "iniziatori" si sono accumulate da quarant'anni alla Santa Sede, e così come ci fu l'ignominiosa caduta dell'impostore Maciel, presto ci sarà anche quella degli eretici Kiko e Carmen.

      p.s.: la ricordate la figuraccia planetaria di Kiko che si vantava che il Cammino avrebbe insegnato ai pope ortodossi russi come si fa ad evangelizzare?

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  8. Come viene osservato nell'articolo e in diversi commenti, ricorre spesso in questo blog la domanda "perché la Chiesa tace?", e penso che tutti i fuoriusciti dal cammino se la siano chiesta più di una volta. Non so perché il papa taccia. Sicuramente però, come è stato già notato, nei suoi interventi sul cammino non ha mancato di fare osservazioni che a buon intenditor suonavano come rimproveri, più o meno velati. Chiaramente kiko e i pretoriani sono pessimi intenditori.
    A parte il papa, con il termine "Chiesa" in questa domanda ci si riferisce generalmente alle autorità della Chiesa, cardinali, vescovi, ecc., non certo a noi semplici fedeli, che non contiamo nulla. Beh, recentemente il Vaticano è stato definito da un giornalista la più grande lobby gay del mondo. Questo cosa significa? Che molti omosessuali si sono fatti preti e hanno specificamente cercato un posto in Vaticano per due motivi: 1. avere a disposizione un gran numero di partner e poter nascondere la propria omosessualità sotto una comoda tunica; e 2. essere mantenuti a vita. E pensiamo che a queste persone importi qualcosa del fatto che il cammino fa danni a tante persone? Io penso che nel migliore dei casi, il cammino e i suoi frutti siano loro del tutto indifferenti. Nel peggiore se la ridono per quella che loro ritengono la "stupidità" di molte persone. A questo proposito è emblematico quanto raccontato da una amica di una nostra ex sorella di comunità, che veniva da Roma e lavorava in Vaticano. Lì era entrata in confidenza con un prete (monsignore lo chiamava lei) e un giorno parlando con lui gli aveva detto che frequentava il cammino neocatecumenale. Quello per tutta risposta aveva cominciato a prenderla in giro perché frequentava la chiesa e perdeva il suo tempo con stupidaggini del genere invece di pensare a divertirsi (questa donna era rimasta vedova ancora abbastanza giovane)... La signora era ovviamente rimasta scioccata da queste parole e aveva smesso di confidarsi con il monsignore. Ecco questa è (anche) la Chiesa.

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    1. https://www.alessioporcu.it/articoli/potenza-vittorelli-matrimonio-montecassino-westminster/
      Non solamente di omosessuali, c'è altro.
      Carissimi la cosa è seria, molto seria. Si sono infiltrati dentro la Chiesa Cattolica, la stanno spolpando dal di dentro, e stanno distruggendo la fede di chi è debole, e stanno consumando le risorse, economiche, destinate ai poveri e altri.
      Ma non disperatevi, il Signore sa TUTTO, e lo ha detto:

      Lo stolto pensa: “Dio non c'è”.
      Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
      non c'è chi agisca bene.
      Il Signore dal cielo si china sui figli dell'uomo
      per vedere se c'è un uomo saggio,
      uno che cerchi Dio.
      Sono tutti traviati, tutti corrotti;
      non c'è chi agisca bene, neppure uno.
      Non impareranno dunque tutti i malfattori,
      che divorano il mio popolo come il pane
      e non invocano il Signore?
      Ecco, hanno tremato di spavento,
      perché Dio è con la stirpe del giusto.
      Voi volete umiliare le speranze del povero,
      ma il Signore è il suo rifugio.
      Chi manderà da Sion la salvezza d'Israele?
      Quando il Signore ristabilirà la sorte del suo popolo,
      esulterà Giacobbe e gioirà Israele.

      15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
      Carissimi, state attenti, non vi sono solamente gli omsessuali, cioè i sodomiti, ma vi è anche Gomorra: massoni, depravati, ladri, ecc, ecc.
      Ma vi sono anche i bravi sacerdoti, che credono a quello che fanno, e penso, anche se sono deviati a livello di dottrina,vi siano anche in mezzo ai nc, cioè, mi riferisco, di quelli che hanno buona intenzione e buona volontà nel Cammino. Anche, se sono fanatici ed hanno fatto atti di fanatismo, e li ho conosciuti e li conosco.
      Infatti, come esempio, ci illumina Pietro:
      37All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 39Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». 41Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone.
      Delle volte si agisce per convinzione e ignoranza, perchè schiavi e e perchè non si sa quello che si fa.
      Per altri, lo sa Dio con precisione, li attende:
      ( segue)

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