martedì 28 maggio 2019

CERCHIAMO DI FARE CHIAREZZA SULLA VITA DI KIKO ARGÜELLO: NON ARRIVÒ NELLE BARACCHE NEL 1964

La cella di sanKiko
già aperta ai pellegrini kikiani
Anzitutto premettiamo che Kiko e Carmen NON SI SONO CONOSCIUTI NELLE BARACCHE nel 1964, come loro stessi e molti scritti e siti web riportano.
Si conoscevano già da prima, e lo afferma la stessa Carmen in un’intervista a Virginia Drake mentre fumando nel cortile del Pontificio Consiglio per i Laici aspettava la consegna degli Statuti definitivi.

Una volta fu a Madrid, nella centralissima Piazza Cibeles, dove il ricco ragazzotto che giocava a fare l’hippie sessantottino le aveva addirittura chiesto mille pesetas per il taxi.
L’altra fu proprio a casa di Kiko. Racconta Carmen: “Venivo da un'enorme sofferenza e lui era lì a SUONARE LA CHITARRA, a MANGIARE UN POLLO e a FLIRTARE CON UNA RAGAZZA SVEDESE. Ad ogni modo, pensavo: "È un bambino!" E io non l'ho ascoltato”.

Poi questo bambino crebbe tutto d’un tratto e divenne in pochissimo tempo quello con cui lei decise di “fare società”.
Infatti dice Carmen: VOGLIO UNA MISSIONE DI EVANGELIZZAZIONE e KIKO VUOLE CREARE COMUNITÀ, QUESTO PUÒ FUNZIONARE”.
Attenzione: si incontrarono dueVOLONTÀ, non dueISPIRAZIONI”. E si misero a tavolino….
Ma per comprendere meglio questo Kiko, bisogna attivare il pensiero laterale, non dare per scontato tutto quello che lui ha dichiarato e che poi si ritrova scritto in ogni sua “AUTObiografia”. Bisogna ricercare fonti, aneddoti, date…

"Il gatto e la volpe" all'opera con ciò che
sanno fare meglio: circuire i vescovi

Kiko dice che arrivò alle baracche nel 1964 (addirittura Bugnini nella sua nota laudatoria anticipa di due anni, nel 1962!). Vediamo se questo è possibile.
  • 1960 – fa l’università e condivide una stanza per 3 anni insieme ad altri due studenti, u no dei quali è Carlos Munoz de Pablos, che parteciperà con lui al gruppo Gremio 62.
  • 1964 – due eventi:
    1. Mostra nella sala espositiva di Madrid "Templo y altar".
    2. Esposizione “Eucarestia e Altare” a Leon durante il VI Congresso Eucaristico Nazionale.
    Ambedue col gruppo universitario Gremio 62 fondato e guidato da padre Aguilar y Otermin (e non fondato da Kiko, come dice sempre lui). Ci partecipò come studente, niente altro.

  • 1965 - due eventi:

    1. Esposizione nella Galleria “Nouvelles images” dell’Aia (dal 30 ottobre al 20 novembre 1965).2. Esposizione Internazionale di arte sacra a Rouen come rappresentanti della Spagna.Sempre col gruppo universitario Gremio 62. Mai mostre personali.Da notare che il Governo spagnolo inviava i suoi rappresentanti solo se iscritti al MOVIMIENTO NACIONAL franchista, altro che Kiko alternativo marxista…
  • DATA NON CONOSCIUTA – Kiko presta il servizio militare in Africa PRIMA di andare alle baracche. Quanto potrà durare il servizio militare? Un anno? Un anno e mezzo? Alcuni siti spagnoli riportano che fino al 1968 la durata era addirittura DUE ANNI.
  • A tutto questo va aggiunto il viaggio-studio sull'arte sacra, guarda caso per trovare punti di contatto tra l'arte PROTESTANTE e quella cattolica, viaggio ottenuto con la borsa di studio (nulla di che, prima o poi queste borse di studio toccavano a molti). Questo viaggio per l'Europa non può essere durato un giorno.
Anche un bambino delle scuole elementari potrebbe agevolmente dedurre che se Kiko alla fine del 1965 era ad esporre in Olanda col suo gruppo universitario (anche qui nulla di che, di questi gruppi padre Aguilar ne ha formati diversi all’interno dell’università), non poteva vivere alla Charles de Foucauld come “POVERO TRA I POVERI”.

Opera del "primo periodo"
di Kiko
Se inoltre, da dichiarazioni uscite dalla bocca di Kiko, ha pure fatto il servizio militare in Africa, PRIMA di andare coi baraccati, risulta evidente che a Palomeras Altas non poteva esserci andato prima del 1966 inoltrato.
Nei baraccati Kiko non c'è stato nemmeno un anno intero, stando ai conteggi sopra riportati.
Oppure, se c'è stato di più, non era certo come POVERO TRA I POVERI ma come studente universitario che continua la sua comoda vita borghese, facendo esposizioni con la sua università prestigiosa e aderendo, come ogni studente dell'epoca doveva fare, al Movimiento Nacional della dittatura di Francisco Franco.
Dunque il tempo che impiegato per elaborare il suo "piano catechetico" dev'essere stato per forza di cose veramente irrisorio: più o meno un anno, perché nel 1967 già "catechizzava" la prima parrocchia a Zamora.



Quali credenziali spirituali poteva vantare? I Cursillos? La presunta apparizione della Madonna? Un breve soggiorno nelle baracche, come molti altri studenti confusi dell'epoca?

Nel 1964 il venticinquenne Kiko aveva appena iniziato le esposizioni col gruppo universitario (la prima fu nel 1963), che poi costituisce tutta la sua "carriera" di pittore affermato…
Un'altra incredibile mistificazione

Molto probabilmente il 1964 è stato l’anno in cui andò per poco tempo a vivere in casa della domestica, il cui racconto conosciamo a memoria. E poi, in via estensiva come Kiko è solito fare e inventare, è magicamente diventato l’anno di inizio della vita coi poveri delle baracche.

Ma, sempre per bocca di Kiko, sappiamo anche che poi da quella casa se n’era andato.
Dove?
Forse a suonare la chitarra, mangiare pollo (in barba ai poveri delle baracche) e a flirtare con una svedese.
Bella vita…

50 commenti:

  1. KIKO, UNA VITA DA MITOMANE..

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  2. Lo stesso arcano della durata della permanenza di Kiko alle Palomeras (e della sua saltuarietà), in piccolo riguarda anche la sua presenza nel Borghetto Latino di Roma.
    Quanto sia stata breve e perché vi si sia ritrovato, trapela dal suo Annuncio di Pasqua 2018:
    «Siamo venuti a Roma grazie a don Dino Torreggiani. Sono andato a parlare con i parroci per sentire se erano interessati all’iniziazione cristiana e mi hanno risposto che erano cose buone per la Spagna e che qui in Italia non ce n’era bisogno. Alla fine sono andato a vivere tra i poveri, sperando che Dio mi chiamasse e mostrasse la sua volontà.»
    Quindi, è andato a vivere "tra i poveri" in attesa che i preti gli aprissero le loro canoniche.
    «Abbiamo fatto una baracca e lì abbiamo cominciato. In principio Carmen viveva in una baracca vicina poi è andata a vivere con le suore di S. Brigida, a Piazza Farnese.»
    Carmen al Borghetto Latino ci è stata per modo di dire, subito è andata sotto il tetto di un convento.
    «Mentre stavo nella mia baracca sono venuti dei giovanotti dei Martiri Canadesi, non so perché fossero venuti lì...Io dico:"Facciamo una convivenza di 3 giorni”... Siamo andati in una villa a Poggio Catino»
    Quindi dalle baracche alla villa, senza soluzione di continuità.
    Quante notti hanno passato Kiko e Carmen nelle baracche, quante negli alberghi di lusso delle convivenze o nelle ville dei fratelli borghesi?
    Con quali poveri ha preso contatto nelle baracche romane, visto che ricorda solo i giovani benestanti dei Martiri Canadesi e poi i Voltaggio e i Donnini?
    Come può dichiarare ipocritamente Kiko: "Voglio morire ai piedi di un povero" quando gli unici poveri che ha conosciuto erano i danarosi zingari delle Palomeras?

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  3. Nel corso degli anni in cui ho partecipato a questo blog avevo sempre tentato di ricostruire i primi anni del Cammino, ma avevo commesso l'ingenuo errore di credere alle panzane di Kiko e Carmen riguardo il fatidico "1964" e di sottovalutare il "Gremio 62".

    La situazione ricostruita qui da Libera rimette molti tasselli in ordine e dimostra che nel migliore dei casi l'invenzione del Cammino è durata solo un anno. Kiko e Carmen hanno avviato ufficialmente la loro prima comunità in a Roma nei primi giorni di novembre 1968.

    A questo va aggiunto il famoso sgorbio di Kiko imbottito di simboli massonici e firmato "Kiko '67" - più il fatto che almeno fino alla megaconvivenza di Majadahonda del 1972 Kiko e Carmen hanno continuato a farsi venire "ispirazioni" consolidando un percorso di sette anni (tanto durava il Cammino degli inizi), salvo poi non riuscire a smettere di aggiungere tappe su tappe. Ai tempi degli articoli di padre Zoffoli (seconda metà degli anni '80) il Cammino durava "vent'anni e più", mentre per stessa ammissione di Kiko - precedente all'invenzione della tappa del "matrimonio spirituale" - il Cammino già era stato allungato ad oltre trent'anni: la ciclopica truffa del neocatecumenalismo non ha mai conosciuto soste.

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    1. Ma non solo.
      In una lettera a Morcillo, inviata appena arrivato a Roma (subissava Morcillo di lettere, a senso unico secondo me: quelle di Morcillo erano sempre in "risposta", mai d'iniziativa), sostiene addirittura che le sue catechesi (non ancora cammino neocatecumenale), sarebbero durate 3 ANNI:
      Lettera di Kiko del 1 Luglio 1968:
      "Il NOSTRO PIANO è trovare una [baracca] dove iniziare a vivere tra i poveri e lavorando come possiamo per imparare la lingua, in modo che da lì possiamo SALTARE IN PARROCCHIA e iniziare una catechesi che in essa che formerà una comunità. Una volta iniziata la comunità, di non più di 40 persone di tutte le età e stati (sposati, giovani, anziani, sposati, poveri, ricchi, ecc.) lasciano ... il percorso di un vero catecumenato adulto svilupparsi ENTRO UN PERIODO DI 3 ANNI al termine del quale possono rinnovare consapevolmente il proprio impegno battesimale con la certezza che questa comunità [alleata] della parrocchia sarà un vero rinnovamento per l'intera parrocchia attraverso i segni del Vangelo: amore e unità”
      Ecco perché il supertradizionalista lefebvriano Morcillo fu disposto a scrivere la lettera per Dell'Acqua: credeva che Kiko portasse avanti un "piccolo corso" di 3 anni all'interno della parrocchia, non pensava certo a tutto quello che ne è scaturito dopo.

      Libera

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  4. @ Libera:
    Arcano:
    Prima del 1964, chi dei due compari conosceva così bene l'Arcivescovo Casimiro Morcillo tanto da farlo scattare come una molla e "provvidenzialmente" farlo intervenire in tempo reale, durante il "presunto sgombero dalle baracche" di Palomeras? Il gatto, la volpe o tutte e due? booh mistero!
    Ho sempre pensato che l'ispanica storiella è la madre di tutte le bugie, seguita dalla sorella della madre che è il "miracoloso" sbarco nel "pollaio" del Borghetto Latino di Roma, diventato nel giro di qualche mese una solida base "culturale" e logistica, per una delle più potenti organizzazioni che ha devastato per 50 anni la Chiesa.

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    1. Ma di sicuro la VOLPE.
      Era lei che proveniva da una delle famiglie più facoltose di Madrid.
      All'epoca di Franco, il gotha madrileno era un impasto di politica, religione ed alta borghesia.
      Essendo Morcillo insignito di alte cariche politiche, non poteva non avere rapporti deferenziali con la famiglia Hernandez Barrera.
      Infatti, nel 1967, portò lei e non Kiko alla cerimonia di elevazione di Dell'Acqua a Cardinale.
      Se Kiko è sempre stato il super protagonista, fin dall'inizio, perchè portò con sé Carmen e non lui o entrambe?
      Io penso che sia stato per un obbligo di deferenza ad una famiglia che contava molto, che era riuscita anche ad acquistare terre con l'aiuto del Governo, per iniziare la sua espansione economica. Era per mostrare disponibilità e deferenza ai famosi e potenti Barrera.
      Questo io penso, visto che Morcillo essendo un conservatore lefebriano (partecipò con Lefebvre al "Coetus Internationalis Patrum" nell'ala più conservatrice del Concilio Vaticano II), avrebbe dovuto avere orrore dell'Eucarestia Kikiana col la mensa al centro, il pane azzimo e la coppa di vino, accompagnati da chitarre invece che da canti gregoriani.

      Libera

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    2. Il padre di Carmen, industriale di un certo rango, voleva addirittura acquistare un convento (completo di suore) per la figlia. Non sarà stato un problema per lui smuovere un vescovo...

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  5. Un uomo fasullo come la dottrina che predica. Per dirla in linguaggio biblico, se l'albero è fasullo che tipo di frutti può dare?
    Un indizio che i conti non tornassero l'avevamo già avuto quando Kiko aveva descritto Palomeras Alta come un covo di "peccatori, prostitute, drogati, omosessuali che si prostituivano, ecc.", e un giornalista era prontamente intervenuto sbugiardandolo, dicendo che all'epoca palomeras era un semplice agglomerato di famiglie immigrate dall'estero, brave persone e gran lavoratrice, tutt'altro che il "covo" di cui parlava Kiko (il quale, nel fare la sua sparata, ha indirettamente diffamati gli abitanti di allora).
    Inizialmente avevamo pensato che Kiko avesse modificato una realtà vissuta per scopi autopromozionali: adesso, inizia a venire il sospetto che lui Palomeras Alta non l'abbia proprio vista.

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  6. Meno male che ci siete voi😱😱😱😱😱

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    1. Tranquillo, Pascà, che se non parlassimo noi parlerebbero le pietre.

      Intanto comincia una buona volta a domandarti come mai il gettar luce sulla realtà del Cammino, danneggia irrimediabilmente il Cammino. Su, rispondi al quiz: chi è il Padre della Menzogna? E cosa penserebbe il Padre della Menzogna di un "itinerario di riscoperta di iniziazione" che si è sempre fatto strada con inganni e menzogne?

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  7. Complimenti per la profondita' e utilita' dell'argomento. Grazie. Jack

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    1. Si dice che Escrivà de Balaguer fosse un po' vanitoso, e la prova principale sarebbe nel fatto che nel corso della sua vita si firmò in modi diversi. Se chiedete a qualcuno dell'Opus Dei, non vi nasconderà questo dettaglio, non nasconderà nulla della vita del fondatore, così come ogni redentorista sa che il fondatore Alfonso de' Liguori fiutava tabacco (sia pure per imposizione del medico: era l'analgesico in voga all'epoca).

      L'episodio del Kiko che flirta con una svedese fa ridere. Ma la cronologia degli eventi non quadra con la Leggenda Ufficiale ammannita ai fratelli camminanti, presi per il sedere per motivi di propaganda kikiana, notoriamente costellata di menzogne. Bisogna essere proprio amici della menzogna, per riuscire a non farsi serie domande ogni volta che ti viene ammannita qualche Favoletta Ufficiale già contraddetta da altre fonti.

      Rodolfo Serrano, un giornalista spagnolo che ha conosciuto personalmente Kiko durante l'attività nelle Palomeras, ha smentito clamorosamente le false leggende sugli inizi del Cammino, concludendo che Kiko e Carmen le hanno inventate solo per darsi un'aura di santi eroi evangelizzatori.

      Credo che la parabola di Nostro Signore che più colpisce il Cammino sia quella dei talenti. Il soggetto che sotterra il talento (più precisamente, sotterra tutti i talenti) è il tipico fratello di comunità "circonciso nella ragione".

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    2. Puoi sfottere quanto vuoi, caro Jack.
      Resta il fatto che l'iniziatore del cammino è semplicemente un pallonaro di prima categoria. E penso che chiunque gli si avvicini lo dovrebbe sapere...sopratutto quando gli si dirà che "Kiko stava con i baraccati"

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    3. Sono profondi e utili gli argomenti che trattate voi in comunità.
      Sempre le stesse lagne
      Sempre le stesse prediche con gli stessi esempi e le stesse conclusioni da 50 anni
      ...e come qui si dimostra sempre le stesse palle, senza che nessuno di voi che sta dentro si ponga mai una domanda e cerchi la risposta.
      Siete proprio dei pecoroni ammaestrati a dovere, complimenti a voi di cuore.

      Pax

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    4. Peccato per te che sei un superficiale e porti argomenti inutili, Jack, perché ci sarebbe da scrivere un blog anche solo su quella cella da manicomio criminale.

      A.Non.

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  8. Quando ho sentito una persona, ora grande capo del cammino locale, dire con voce rotta dall'emozione che Kiko voleva morire ai piedi di un povero, conoscendo il suo profondissimo cinismo, ho avuto un moto di orrore.
    Questi sono capaci di sapere che si tratta di mitologia pura quando non di menzogna, eppure continuano a ripetere le immense bugie del cammino.
    Mettono in atto un meccanismo psicologico per il quale più la bugia è grossa e improponibile e più la si passa liscia, più si è "potenti" ed in grado di assoggettare gli altri ai propri voleri.
    Per questo, mettere in dubbio la vicenda delle baracche, non li sposta di un millimetro. Se anche fosse una pietosa bugia cosa importa? L'importante è che essa viene creduta.
    Ma non li sconvolge avere per leader un bugiardo? Per nulla. Infatti, più è in grado di imporre le sue bugie, più ai loro occhi aumenta il suo prestigio.

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  9. Brava Valentina, infatti è proprio così.
    Però va detto che oggi come oggi nel cammino esistono solo 3 categorie di persone:
    1. I grandi e piccoli capi, innamorati del loro ruolo e della loro autorità, che ingollerebbero di tutto pur di preservare il posticino.
    2. Il popolino, a cui interessa solo l'aspetto aggregativo, che non si pongono domande perchè vanno alla comunità come andrebbero ai Focolarini, per avere un contesto sociale religioso.
    3. I figli dei neocatecumenali, dai quali sono composte quasi esclusivamente le comunità che si vengono a formare da più di dieci anni a questa parte. Questi sono però un punto debole, perché molti ci vanno obbligati dai genitori e così come sono entrati prima o poi ne escono.

    Per tutti questi non è infatti così importante conoscere come stanno le cose: o ci vanno per il potere, o ci vanno per compagnia, o ci vanno per obbligo.
    Tra tutti quelli della 2° e 3° categoria ci sono le persone in buona fede, quelli che la Chiesa sta tutelando e a cui non vuole procurare scandalo.

    Libera

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    1. Vorrei fare 1 oss. della quale spero nessuno si offenda e se vi offendete pazienza.

      Sì, sono queste che hai descritto così bene le categorie ..

      Tra chi ne è uscito invece ce ne sono 2 di categorie:

      - quelli che sono "caduti in piedi", come la maggior parte di voi "anziani di cammino" che avete fatto l'exp del CN e poi ne siete usciti e ora la vostra vita continua ;
      - quelli come me che hanno "incontrato" il CN in 1 momento delicatissimo e cruciale e, anche se ci sono rimasti pochi anni, ne hanno avuto 1 impatto così traumatico che ora la nostra vita è finita ;

      Perciò, cara Libera e cari tutti, permettimi di dire che è 1 cosa al minimo inesatta e al max irrispettosa verso noi della 2^ categoria l'affermazione:

      " sono le persone in buona fede, quelli che la Chiesa sta tutelando e a cui non vuole procurare scandalo."
      --------------
      La "Chiesa" sta tutelando?
      Sta tutelando?
      Tutelando? Scandalo?
      E a me quando mi ha tutelato mentre la mia vita si stava devastando proprio per essermi fidata della Chiesa?

      La mia piccola, inutile, isolata (su qsto blog) opinione è che la Chiesa NON è 1 istituzione SERIA, se lo fosse il CN avrebbe già cessato di esistere.
      Forse questo accadrà prima o poi .. si "sgonfierà" a poco a poco, a seconda delle convenienze di "chi conta", secondo il trasformismo che già da tempo sta mettendo in atto ..
      "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ..." , a nessuno importa dei "cadaveri" lasciati lungo la strada.

      Ma la GIUSTIZIA dove sta?

      Certo, la giustizia non è di questo mondo e soprattutto non è di questa Chiesa.

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    2. Dubito che "la Chiesa" (che poi sarebbe il Santo Padre? Non certo cardinali, vescovi, sacerdoti: chi di loro conosce -o crede di conoscere- il cammino non è certo concorde nella sua valutazione) stia tutelando i piccoli neocatecumenali in buona fede dal momento che li lascia nelle mani dei loro insipienti catechisti. Al contrario, è proprio l'inazione, la "timidezza" delle gerarchie ecclesiastiche a dare grande scandalo. Non pretendiamo e non vogliamo che ci diano indicazioni politiche, ma che si occupino di più della retta dottrina e della nostra salute spirituale, magari sì.

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    3. Sull'espressione «la Chiesa sta tutelando» bisogna purtroppo ammettere che la gerarchia ecclesiastica è parte del problema.

      Da un lato riesce facile riconoscere il paterno abbraccio dei Pontefici nei confronti della pecorella ribelle e smarrita. Facile riconoscere la bontà d'animo di certi vescovi e la pazienza di certi sacerdoti (esempio: se un sacerdote normale va come confessore a una "penitenziale" del Cammino, di fatto sta andando contro il Cammino, perché il suo modo di confessare non segue le direttive dei cosiddetti "catechisti").

      Dall'altro lato non si può non pensare che la gerarchia è quasi sempre o ignorante, o intimorita, o connivente: e in tutti e tre i casi non sta "tutelando" le anime. Padre Zoffoli dimostrò che lo stesso Giovanni Paolo II non era stato correttamente informato della realtà eretica del Cammino. In più, i vertici del Cammino sono particolarmente generosi verso certa gentaglia - per esempio, l'impenitente laido omosessuale McCarrick era ospitato con tutti gli onori in un seminario neocat R.M. che lui stesso aveva approvato...

      La scusa dell'ignoranza non ha più senso dopo tanti decenni - a partire dai tempi del gesuita p. Virginio Rotondi, che ancor prima di p. Zoffoli aveva già denunciato il neocatecumenalismo - che il problema viene continuamente discusso, e ancor prima che nascesse questo blog nel 2006 l'internet già era pieno di testimonianze sulle nefandezze sul Cammino. È statisticamente improbabile che ci sia ancora qualche ecclesiastico che ancora non ne sappia abbastanza.

      Riguardo a vescovi e clero intimoriti, non c'è molto da fare. La mafia neocatecumenale ha molti tentacoli, e le "confessioni pubbliche" in certi casi hanno consentito di ottenere materiale utile per piegare soggetti che non c'entravano niente col Cammino. Abbiamo l'esempio di Guam dove i capicosca del Cammino sono riusciti a corrompere (o ricattare) il direttore del catasto e la stessa avvocatura di stato (estranei al Cammino) e a produrre un certificato di proprietà falso da esibire sul giornale diocesano (per capire la gravità immaginate di vedere sul giornale diocesano un certificato falso riguardo alla proprietà di casa vostra).

      I conniventi in genere proteggono il Cammino non perché ne condividano le eresie e gli strafalcioni, ma perché sono corrotti da denaro e potere (cose che però il Cammino non può garantire in eterno).

      In questo scenario, se è vero che tanti fratelli delle comunità (persino con l'intera famiglia al seguito) si sbarazzano del Cammino e "cadono in piedi", è anche vero che tanti altri ne escono con la vita e la fede drammaticamente devastate. Nostro Signore vede bene la loro sofferenza, e vede benissimo l'attitudine donabbondiesca del clero (clero che ha capito benissimo che non bastano certo un paio di mielose omelie a chiudere la situazione, ma hanno troppa paura di far giustizia: paura delle vendette neocat - i kikos sono veri specialisti nel vendicarsi e nel conservare rancore per una vita intera in attesa di trovare un'occasione per distruggerti - e paura di perdere quei trenta denari, quella razione di soldi e potere somministrata loro dal Cammino).

      Così, pur conservando la fiducia nella Chiesa santa (cioè quella istituita da Cristo affinché proseguisse la Sua divina opera), non possiamo non notare che la Chiesa peccatrice (quella timorosa di perdere lo stipendio mensile dei trenta denari) ha fatto poco o nulla. E perfino nel caso di Giovanni Paolo II - "santo" non significa "impeccabile" - occorre farlo notare, senza cadere nel prevedibile astuto tranello del "tu critichi la Chiesa, critichi la Bibbia, critichi un santo".

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    4. Buongiorno Roberta, mi dispiace tanto per la tua sofferenza, tu lo sai che non sei la sola ad essere stata ferita,umiliata,massacrata senza carità e misericordia, da questa pseudo-realtà di fede chiamata cammino neocatecumenale.
      Io non ho occupato un posto importante nel cammino, ma ci sono stato abbastanza a lungo per avere visto tante ingiustizie e tante situazioni che non hanno niente a che vedere con il cristianesimo.
      Ho conosciuto uomini di chiesa completamente amorali, asserviti al cammino per pura e semplice convenienza, sacerdoti che hanno dato scandalo e hanno infangato la chiesa in tutti i modi possibili e immaginabili.
      Le cose che ho vissuto sulla mia pelle risultano difficili da credere anche a me, ma quello che tu dici sulla mancata tutela della chiesa verso le persone mi tocca in modo particolare.
      Tu hai ragione, la chiesa che ho conosciuto io non ha tutelato nessuno, anzi si è messa a braccetto con il cammino neocatecumenale.
      Abbiamo avuto un parroco presbitero del R.M., che ha fatto di tutto e di più, meschino personaggio amorale, difeso a oltranza proprio dal cammino neocatecumenale, al quale permetteva di tutto e con il quale aveva una connivenza scandalosa.
      Non ho voglia di raccontare perché ho ancora troppo schifo dentro che mi viene il vomito al solo pensiero.
      Se la gente odia i preti un motivo deve pur esserci e con alcuni sacerdoti ho capito quanto sia facile provare ribrezzo, schifo, scandalo, voglia di rifiutare e abbandonare la Chiesa.
      Nel caso del cammino sono d’accordo con Libera che senza appoggi potenti nella Chiesa, con l’aiuto di una lobby di uomini di Chiesa, questa realtà strampalata non avrebbe avuto nessuna possibilità di diventare quello che è oggi : un tumore maligno in seno alla Chiesa.
      Non mi illudo sulla responsabilità diretta di alcuni personaggi della Chiesa.
      Kiko Arguello è un camaleonte privo di morale e di coscienza, che cambia colore e pelle senza il minimo rimorso, pur di arrivare allo scopo che si è prefisso, portare la gente fuori dalla Chiesa per asservirla alla sua organizzazione.
      Senza coperture adeguata questa cosa non sarebbe stata possibile, quindi è evidente che c’è una responsabilità diretta della Chiesa o di una parte “deviata” e potente della Chiesa.
      Noi ex chiediamo giustizia, giustizia per tutto il male che questa scheggia impazzita chiamata cammino neocatecumenale ha causato nella nostra vita e nella nostra fede in Dio.
      La Chiesa non è in grado di aiutarci, oggi siamo costretti a leccare le nostre ferite più o meno profonde senza la speranza di un aiuto concreto da chi ha gli occhi chiusi e la faccia girata dall’altra parte da 50 anni.
      Questo blog è un balsamo, un antidolorifico che mi ha aiutato a non impazzire, mi ha aiutato a non farmi travolgere dalla rabbia, mi ha aiutato a smettere di compatirmi, mi ha aiutato a vedere la verità che intuivo e condividerla con voi.
      Mi ha aiutato a vedere che non ero solo, che non ero io quello sbagliato, che la verità esiste e non può essere imbavagliata all’infinito.
      Oggi sono una persona migliore, ferita,umiliata, ancora sofferente, ma fiduciosa nel futuro.
      Oggi, del gruppo familiare a cui appartengo e del quale ben 10 persone erano nel CN, ne sono rimaste 2 ancora all’interno del movimento, il mio obiettivo è farle uscire tutte, lo so che non è grande cosa, lo so che forse non servirà a nulla, lo so che c’è il rischio che queste persone decidano di uscire anche dalla Chiesa, per quello che mi riguarda continuo a frequentare la parrocchia e fare quello per cui mi sento chiamato da Dio, cioè lavorare per e con i giovani, quello che succederà tra qualche anno lo metto nelle mani di Dio.
      Io non ho problemi a cambiare parrocchia, frequentare altri sacerdoti, cercare la Chiesa che mi dà pace, serenità, amore.
      Ho degli amici che sono ancora in comunità, può darsi che resteranno miei amici o può darsi che andranno per la loro strada, quello che è certo è che anche io andrò per la mia strada con o senza di loro.
      LUCA

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    5. Hai perfettamente ragione Roberta.
      Ritengo che la Chiesa, nelle sue gerarchie, non abbia attenuanti.
      In Pietro ad ogni pastore Gesù ha detto accoratamente: "Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle"
      Averci abbandonati nelle grinfie del lupo che ci ha dilaniati impunemente sotto i loro occhi (mentre hanno preferito girare la testa da un'altra parte) è un qualcosa che non può essere giustificata in nome di nessuna ragione superiore. Risponderanno a Dio di come hanno esercitato il potere che Cristo ha dato loro sul suo gregge.

      Pax

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    7. Cara Libera, mi sono rispecchiato in molte delle tue parole. Anche per me e mia moglie illasciare il cammino è stato come affrontare un grande trauma, ma convinti ormai della necessità di doverlo fare. Forse quello che mi/ci ha un po' tutelato è stato un certo scetticismo che avevamo sempre avuto nei copnfronti delle ingiunzioni dei catechisti, soprattutto vedendo proprio fin dall'inizio che quello che loro invitavano (o ordinavano) gli altri a fare, lorio non lo facevano mai, anche nelle cose apparentemente più banali (ad esempio, ricordo che tanti anni fa, quando avevo da poco cominciato il cammino, i miei catechisti di allora tuonavano contro quei catecumeni che non permettevano ai figli di seguire l'intera convivenza di un qualchge passaggio per non far perdere loro giorni di scuola, sostenendo che un vero cristiano avrebbe dovuto preferire mille volte che il proprio figlio ascoltasse la Parola di Dio invece che seguire le lezioni a scuola... Ovviamente la cosa valeva solo per gli i figli degli altri. I loro figli non perdevano MAI, MAI! un giorno di scuola per una convivenza, mica erano scemi loro!).

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    8. (...continua) Nonostante lo scetticismo, il lasciare il cammino anche per noi non è stato indolore. Un vuoto enorme si è creato nella nostra vita, le persone che prima consideravamo "fratelli",lungi dal comprenderci o almeno dall'essere indifferenti al nostro destino, hanno deciso di diventare nostri acerrimi nemici (altro che amore al nemico, i neocat non hanno amore proprio per nessuno), che ci hanno calunniato a più riprese. Il Signore però ci è stato vicino e ci ha aiutato a non "perderci": anche noi ci siamo ritrovati soli, però senza più quel fardello di false parole, ipocrisia, giudizio, impegni continui e sempre crescenti che era diventato per noi insopportabile. E piano piano abbiamo riscoperto una fede diversa, fatta non di obblighi e carichi continui, ma di misericordia, di accoglienza dell'altro, di rispetto delle persone e della loro individualità amata da Dio. E' comunque vero che la Chiesa non tutela i più piccoli, le persone più fragili. Forse mi ripeto, ma penso che la cosa più grave di tutte nel cammino sia l'arbitrio dei catechisti. Queste persone non ricevono nessun tipo di formazione né umana né teologica, e non sono supervisionati da nessuno. Cioè non c'è NESSUN tipo di controllo sul loro operato: i catechisti del cammino neoatecumenale sono lasciati liberi di distruggere la vita delle persone deboli che si aspettano aiuto e comprensione da loro. Questa è davvero una cosa che "grida vendetta al cospetto di Dio". Se si tiene conto che nella stragrande maggioranza essi interpretano la loro "posizione" come una possibilità di esercitare potere sulla vita delle persone, e NON di aiutarle, si comprende quanti danni fanno.

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    9. @Libera
      io non posso dire: "io e mio marito" ed essere "soli" non è lo stesso che essere "sola".

      @Luca
      pur nella diversità di temperamento e di situazioni di vita, ti ringrazio per il tuo rispetto.

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    10. La mia sensazione è la medesima di Libera. Anch'io e mia moglie abbiamo lasciato il cammino, dopo 30 anni, anche noi catechisti, perchè semplicemente non portava a niente o al massimo al cammino stesso. Molti camminanti forse contesteranno quello che dico adducendo che grazie al cammino si sono avvicinati alla chiesa, in realtà quello che conoscono è solo qualcosa di molto parziale e comunque, a mio parere con molti errori dottrinali, me ne sto accorgendo ora che sto cercando, con aiuto, di venire iniziato al magistero. L'altra cosa che volevo dire è che probabilmente fino a che Kiko sarà vivo, la chiesa si muoverà con cautela. Ma proprio l'egocentrismo dell'iniziatore, questo si che è innegabile, ha impedito che crescessero figure che lo potessero sostituire perchè del tutto assenti o perchè ormai molto anziane. A quel punto dubito che qualcuno nel cammino possa opporsi alle correzioni che arriveranno.
      Camminante non più confuso.

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  11. Se non ho capito male la Madonna sarebbe apparsa a Kiko nel 1959 e questi, poco tempo dopo sarebbe diventato ateo.
    Penso si tratti di un caso unico.

    Tomista ex NC

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    1. @ Tomista ex NC

      un caso unico ...e raro...
      Gli appare la Madonna e Kiko, a differenza dei santi veri che si affrettano sulla via della conversione aiutati dalla grazia divina, si attiva subito per abusare a sazietà dei peccati della carne, vedi la famosa svedese dei frequenti racconti divertiti di Carmen, databile in un periodo successivo al 1959, la quale diceva: " ma che santo sei tu? prima o poi te ne scappi di nuovo con una svedese e molli tutto questo macello!".
      A Kiko cosa mai è apparso al posto della Madonna? Non si è messo in discussione mai, non si è sottoposto a un serio discernimento.
      Le visioni, specie quelle sensibili, non sono certezze, nella gran parte dei casi sono inganni del demonio che tanto più sortiscono i loro malefici effetti quanto più i soggetti baciati da cotanto privilegio, alla Kiko maniera, sono malati di manie di grandezza e sete di straordinarietà e vittime del loro smisurato IO-IO-IO (sicut Carmen dixit semper).

      Pax

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    1. ....FORSE KIKO USAVA LSD PER APPARIRE ALLA MADONNA..

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  13. Raccolgo un poco di cose alla rinfusa.

    Oltraggi, calunnie insieme a un dolore acuto che non ti fa dormire e rischi di impazzire pensando...pensando...e ripensando...(questo trattamento a base di calunnie, menzogne è proprio la tipica risposta del cammino ai "ribelli" a Kiko e ai catechisti dappertutto! Strategia sistematicamente messa in campo, senza pietà)

    Comprendo anche Roberta. Sola completamente o soli marito e moglie, anche con i figli, certo è diverso. Ancora di più quando il matrimonio c'era nel cammino ed è naufragato per il dissennato discernimento dei kikatechisti. Uno strascico infinito di dolore.
    Ma il cammino nel suo torturare le persone nulla si fa mancare. Almeno nella mia esperienza, una volta usciti marito e moglie con piena e condivisa decisione, nulla è stato facile, nulla coma prima, tutto da ricostruire. Almeno io in un lungo e oscuro anno ho conosciuto una smisurata solitudine di cui non mi riesce di parlare oltre.

    Pax

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    1. Non ti preoccupare Libera, non c'è niente di cui scusarsi .. ho voluto dire la mia sulla Chiesa, non essendo in grado di dare nessun contributo costruttivo.
      Grazie a te invece per tutte le informazioni e le analisi che fai sul CN e la Chiesa in generale.

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  15. E non te l'hanno mai detto a Vallecas, anni fa! la Compagnia di Gesù, l'Opus Dei, Jose Maria Llanos, ed è inclusa nei libri di Martín Vigil, Vallecas è stata evangelizzata. Lì i famosi sacerdoti dell'Assemblea-Vescovi con il vescovo Alberto Iniesta. http://hemeroteca.abc.es/nav/Navigate.exe/hemeroteca/madrid/abc/1972/09/10/026.html

    E mai mi è stato detto che "Palomeras Norte" è un'invenzione di Kiko, quando gli abitanti di Palomeras lasciato la caserma e andarono a vivere in altri quartieri e ho visto in tv a uno "kiko ormai famoso", dicendo che Palomeras sono stati riempiti con tossicodipendenti e prostitute. Hanno protestato, Palomeras non è mai stato così. E il CNC ha inventato "Palomeras Norte" per giustificare che nessuno ricordasse gli "yonki e le prostitute" a Palomeras, che vedevano solo kiko. Il farmaco è arrivato a Palomeras nel 1971. Gli archivi della polizia di Madrid sono stati consultati.

    E non ti è mai stato detto che il "famoso" Casimiro Morcillo non era vescovo di Madrid fino al 1964, e il suo ingresso in Wikipedia è scritto dal CNC. Chiese loro, appena nominati? portare il CNC nel centro di Madrid, ma ... kiko e karmen sono andati a correre a Roma.
    Dal 1964 al 1971, l'arcivescovo Casimiro Morcillo non ha mai detto altro sul CNC.

    E le parole di Paolo VI sono ascoltate solo da Kiko.

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    1. Gänswein, puoi per favore postare il tuo commento in spagnolo, così lo posso tradurre? Grazie, è interessante ciò che dici.

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    2. Y nunca os lo dijeron: en Vallecas, ¡ hacía años! , la Compañía de Jesús, el Opus Dei, el padre José María Llanos, ( y está descrito en los libros de Martín Vigil), Vallecas estaba siendo evangelizada desde mediados/finales de los años 50. Allí se produjo después los la famosa Asamblea sacerdoctes y obispos, con el obispo Alberto Iniesta. Vallecas era un hervidero pastoral. http://hemeroteca.abc.es/nav/Navigate.exe/hemeroteca/madrid/abc/1972/09/10/026.html
      Kiko lo vende como "todo": no había nada hasta que llegó el caminino" .

      Y nunca os lo dijeron: "Palomeras Norte" es un invento de Kiko. Cuando derribaron las chabolas y sus habitantes se fueron a vivir a otros barrios y veían en la televisión (años 90) a un desconocido (pero ahora "famoso kiko") diciendo que cuando vivió en Palomeras estaba lleno de drogadictos y prostitutas. Protestaron, Palomeras nunca fue así. Nosotros eramos andaluces y extremeños pero no drogadictos ni prostitutas (ellas estaban en el Este de Palmeras, trabajaban en las tapias de la estación) Y el CNC inventó "Palomeras Norte" para justificar que nadie recordara a los "yonkis y prostitutas" que solo vió kiko. Incluso, que nadie le recordara a él... La droga llegó a Palomeras en 1971. Se consultaron los archivos policiales de Madrid.

      Y nunca os lo dijeron: que el "famoso" Casimiro Morcillo no fue obispo de Madrid hasta marzo de 1964, y su entrada en Wikipedia está escrita por el CNC. Les pregunto, ¿acabado de nombrarle obispo de Madrid y lo primero que hace es ir a ver a Kiko? El obispo Casimiro Morcillo "les pide" a Kiko&Karmen continuar el CNC pero en parroquias del centro de Madrid, pero ... kiko y karmen se fueron corriendo a Roma. ¿En el barrio latino de Roma? pero como excusa para su currículum: presumir el dia de mañana, nada más. Ni en Vallecas, ni en Palomeras, ni el Barrio Latino de Roma hay rastro neocatecumenal. Nunca ha vivido como los pobres, lo ha hecho por aparentar delante de los hombres.
      Piensen esto: desde 1964 hasta 1971, el arzobispo Casimiro Morcillo nunca dijo nada más sobre el CNC. Pero ellos han elaborado todo un relato del Éxodo como si el episcopado de Casimiro Morcillo se hubiera volcado con el CNC. No fue así. Jamás volvió a estar con ellos.

      Y las palabras de Pablo VI "Se fiel a la iglesia y la iglesia te será fiel" solo las escuchó kiko. Los 12 + 72 de kiko acumulan toda palabra de Pablo VI sobre el bautismo y el catecumenado, y enseñan a la gente que son escritos de Pablo VI sobre la religión de kiko: el kikianismo.
      Hay que ser cristianos, y no kikianos.

      La Gracia sobre vosotros.

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    3. Las mentiras ya se consideran "Historia del Cristianismo" https://web.b.ebscohost.com/abstract?direct=true&profile=ehost&scope=site&authtype=crawler&jrnl=18277365&AN=123238150&h=jUCu3Y7YCe7nF8Lz6p94Tm3vOulswuq02gsWZTZ%2fdsbN%2fcH60mKoqa3G4Hg0ex8YgDXFy1Zb5vwBEHspebrx4w%3d%3d&crl=c&resultNs=AdminWebAuth&resultLocal=ErrCrlNotAuth&crlhashurl=login.aspx%3fdirect%3dtrue%26profile%3dehost%26scope%3dsite%26authtype%3dcrawler%26jrnl%3d18277365%26AN%3d123238150

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    4. E non ve l'hanno mai detto, che Vallecas (anni fa!), con la Compagnia di Gesù, l'Opus Dei, Padre José María Llanos, (come è descritto nei libri di Martín Vigil), proprio Vallecas veniva evangelizzata da metà / fine anni 50. Lì poi si formò la famosa Assemblea dei sacerdoti e vescovi, con il vescovo Alberto Iniesta.
      Vallecas brulicava di attività pastorali (http://hemeroteca.abc.es/nav/Navigate.exe/hemeroteca/madrid/abc/1972/09/10/026.html)
      Kiko la vende come fa con tutto: non c'era niente finché non è arrivato il suo cammino.

      E non vi hanno mai detto che "Palomeras del Nord" è un'invenzione di Kiko. Quando hanno demolito le baracche ei loro abitanti sono andati a vivere in altri quartieri e hanno visto in televisione (negli anni '90) uno sconosciuto (ma ora diventato il "famoso kiko") che diceva che quando viveva a Palomeras era pieno di tossicodipendenti e prostitute.

      Hanno protestato: "Palomeras non è mai stato così. Eravamo andalusi e della Estremadura, ma non tossicodipendenti o prostitute" (che stavano ad est di Palomeras, lavoravano nella zona della stazione) e il CNC inventò "Palomeras del Nord" per giustificare che nessuno ricordava i "drogati e le prostitute" che vedeva solo kiko, incluso il fatto che nessuno si ricordasse di lui ...
      La droga, inoltre, arrivò a Palomeras nel 1971: in merito sono stati consultati gli archivi di polizia di Madrid.

      E non vi hanno mai detto che il "famoso" Casimiro Morcillo non fu vescovo di Madrid prima di marzo del 1964, e la sua biografia in Wikipedia è stata scritto dal CNC.
      Vi chiedo se è possibile: è stato appena nominato vescovo di Madrid e la prima cosa che fa è andare a vedere Kiko? Mons. Casimiro Morcillo "chiede" a Kiko e Karmen di continuare il CNC nelle parrocchie nel centro di Madrid, ma ... kiko e karmen se ne scappano a Roma.
      E il quartiere latino di Roma? Un pretesto per fare curriculum, per potersene vantare un giorno, niente di più.

      Né a Vallecas, né a Palomeras, né nel Quartiere latino di Roma c'è traccia dei neocatecumenali. Non ha mai vissuto davvero come i poveri, lo ha fatto come messinscena agli occhi degli uomini.
      Pensate a questo: dal 1964 al 1971, l'arcivescovo Casimiro Morcillo non ha mai detto nulla sul CNC. Però loro hanno montato su una storia biblica come se l'episcopato di Casimiro Morcillo fosse passato al CNC. Non fu così. Non è mai stato dalla loro parte.

      E le parole di Paolo VI "Sii fedele alla Chiesa e la Chiesa ti sarà fedele" solo Kiko le ha sentite. I 12 + 72 di kiko registrano ogni parola di Paolo VI sul battesimo e sul catecumenato e insegnano alla gente che sono scritti da Paolo VI sulla religione di Kiko: il kikianesimo.
      Si deve essere Cristiani, e non Kikiani.

      La Grazia sia con voi

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  16. Libera sei un popone non è incazzandoti che risolverai i problemi con te stessa. Non voglio passare per un moralista ma seguendo i tuoi ragionamenti niente è a caso, sono tutte le cose che ti hanno segnato: le catechesi sul peccato, la bambina con il pedofilo.....tutto! Ma lo sai o no che abbiamo delle responsabilità personali e che ce le dobbiamo prendere? Il cammino ci ha rimbambito ma non è tutta colpa sua se siamo stati freddi e cinici. Ammettere la verità è difficile e forse mai lo farai ma ricordati che la pace non la trovi solo incazzandoti con il CNC perché lo ritieni la causa delle tue azioni ma soprattutto riconoscendo che hai fatto del male anche tu. Forse ci vorranno anni ma non lo devi ammettere agli altri come in comunità ma almeno a te stessa.

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    1. Caro anonimo, hai ragione sul prendersi le proprie responsabilità.
      Libera è stata nel CNC 35 anni, era anche catechista quindi era dentro al "sistema CNC" forse più di altre persone.
      Non so quanto tu conosci il CNC, ma devi considerare che i catechisti si dividono in due categorie, quelli che fanno parte della equipe e quelli che ne sono a capo.
      Tra queste due categorie di catechisti spesso c'è un mondo di differenza tipo la distanza dalla terra alla luna.
      Il capo equipe è un piccolo re con la sua corte, che continua ad essere la sua corte solo se fà esattamente quello che dice il capo equipe.
      Nel CNC i ruoli sono assoluti, bianco o nero, il grigio semplicemente non esiste.
      Ora, per essere ammesso e continuare a essere minimamente considerato in una equipe di catechisti ti devi adeguare al capo equipe.
      Puoi non essere d'accordo con la linea del tuo capo equipe, ma l'ultima parola spetta sempre e solo al tuo capo equipe, puoi non essere convinto di questo ma è così.
      Trovare un capo equipe che ascolta la sua "corte" è possibile e allora forse puoi migliorare la vita dei "piccoli" catecumeni sui quali hai potere assoluto.
      Ma se non è così allora zitto e mosca se non vuoi tornare a fare parte del "popolino".
      Il CNC non è una democrazia anche se qualcuno si sforza di farla sembrare tale.
      I catechisti hanno la facoltà e l'obbligo morale di portare l'acqua al mulino del CNC.
      Per i catechisti il fine giustifica sempre i mezzi se il fine è a favore del CNC.
      Libera può avere assistito a ingiustizie, può avere visto comportamenti non ortodossi dei catechisti come lei e di questo dovrà rendere conto al Signore, ma Libera è su questo blog, ha deciso di scoprire le carte del CNC e di pubblicare le storture di cui è stata testimone e di cui magari non è riuscita umanamente a intervenire.
      Ora tu la vuoi colpevolizzare per questo?
      Vuoi dire che essere qui mostrando di essere pentita di quello di cui si è magari resa complice suo malgrado non sia un atto meritevole?
      Puoi affermare che pentirsi dei propri silenzi non sia la cosa giusta da fare?
      Vuoi affermare che quello che racconta Libera sia solo desiderio di vendetta verso il CNC?
      Potrebbe anche essere così, ma io ti chiedo, tu chi sei per conoscere esattamente quello che c'è nel cuore e nell'anima delle persone?
      Tu chi sei per farti giudice di Libera e affermare che Libera non ammetta di avere fatto del male e non abbia fatto ammenda di questo?
      Tu dici che Libera è un "popone", guardati allo specchio e cerca di capire il male che hai fatto tu invece di andare a cercare il male che hanno fatto gli altri.
      Cerca di capire perchè il CNC ti ha reso freddo e cinico e soprattutto come ha fatto a continuare a renderti freddo e cinico per venire qui a fare il finto moralista.
      Cosa vuoi dimostrare che tutte le schifezze che vengono fatte nel CNC servono a rendere le persone migliori?
      Falla finita e cerca la tua pace invece di fingere di preoccuparti della pace degli altri.
      LUCA

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    2. Vedi Anonimo, anche il pensare di rivolgersi così duramente come hai fatto tu ad una persona urbana ed educata come Libera, è frutto di una parresia, una "licenza di parlare" (e, con le parole, di uccidere) appresa in cammino.
      Forse ci devi lavorare su, per riconoscere che, anche per colpa tua che ti sei adeguato a questo modulo comportamentale aggressivo e narcisistico, hai fatto del male e continui a farne.
      Non lo dico con ironia, riflettici. Spero per te che non ci vogliano anni.

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    3. Non avevo letto il tuo intervento Luca e mi associo al concetto che hai espresso.
      Con grande dolore, anch'io ho capito che alcuni comportamenti freddi e giudicanti appresi in Cammino non sono una risorsa (come ho sempre pensato) ma un grave handicap non del tutto superato, ma contro il quale combatto.
      Certo, frequentando i social si incontrano molte di queste "mine vaganti" dotate di onniscienza e di capacità di trivellarti l'anima, quindi non è certo il cammino ad avere il monopolio di questa tecnica relazionale, però ha secondo me il triste primato fra tutte le realtà cattoliche di mia conoscenza di averlo associato all'habitus del credente, un po' come le peggiori sette evangeliche.

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    4. Molte di queste "mine vaganti" vengono messe a capo di una equipe di catechisti e fanno danni seri.
      I peggiori vengono presi ad esempio dalle nuove leve e si continua così, con freddezza e cinismo a fare danni.
      E vengono considerati i migliori frutti del CNC, quelli che fanno carriera e diventano la crema della crema.
      LUCA

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  17. E si, 'gentilissimo' anonimo delle 8,03, si vede molto che il cammino ti ha lasciato seri postumi di carattere relazionale, forse avresti bisogno di un aiuto serio...
    Fuori di metafora: Ma che analisi pensi di aver eseguito sui "problemi" di Libera? È questo il modo di interloquire con una persona della quale non conosci nulla - immagino - né tantomeno le sue cicatrici?
    Sì, penso proprio che sei rimasto molto segnato dall'esperienza CNC, come tutti noi, del resto, forse noi abbiamo elaborato meglio i passati traumi. Buona giornata a tutti ed anche a te che soffri ancora molto. Ciao
    M.i.B.

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  18. Per Anonimo delle 8.03 che non ha niente di meglio da fare che offendere Libera. Lo scopo di questo blog è informare sulle eresie e sulle porcherie perpetrate da un buon numero di appartenenti aal cosiddetto cammino neocatecumenale, in particolare catechisti e presbiteri. Libera correttamente partecipa apportando un prezioso contributo. Io penso che tutti noi dovremmo essere altro che incazzati per quello che abbiamo subito: se reagissimo come i residui umani che abbiamo avuto la disgrazia di incontrare nel CN, a quest'ora non esisterebbero più. E tu che fai? Invece di apportare un qualche contributo, ti metti a giudicare una persona che nemmeno conosci. Che ne sai tu he Libera ha fatto del male? Forse la accusi per lavare la tua di coscienza? Che ne sai che Libera non si prenda le sue responsabilità personali? Faresti davvero cosa più utile a tacere.

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  19. @Anonimo 08:03

    Secondo te .. 1 cosa esclude l'altra?
    Che ne sai della responsabilità che 1 persona si prende davanti a se stessa e a Dio?
    È sintomo di lucidità (e anche di essere sostenuti dalla Grazia di Dio) vedere non solo il male fatto (cosa che riguarda la propria coscienza e le persone interessate, non certo da mettere in piazza!) ma anche la causa che lo ha indotto, non per avere attenuanti, ma perché è quest'ultima che costituisce ancora 1 pericolo per altre persone.
    È il "mandante" il più colpevole e l'opera dei "pentiti" (non serve indagare sulla loro coscienza, sono fatti loro) è stata fondamentale per conoscere certe dinamiche della MAFIA e snantellarle.

    Quindi è questa la cosa utile che può fare 1 persona come Libera, dare informazioni e aiutare a capire ..

    mentre a che serve il tuo "fare la morale" e la tua pseudopsicologia che mi sembra molto di stampo neocatecumenale?
    Forse a sviare l'attenzione?
    A cercare di scoraggiare in modo che chi sa tenga nascosto?

    Se tu sei tanto "pentito" di essere stato (al passato?) quello che hai detto, perché invece non prendi esempio da Libera e dai 1 contributo raccontando la tua exp? .. uno che dice di sentirsi tanto responsabile a livello personale avrà pure qualcosa di interessante da dire, di cui, attenzione, la vicenda personale non conta per dare giudizi sulla singola persona,
    ma per far luce sull'Organizzazione, confermare ancora 1 volta quanto sia ingannatrice e malvagia e perciò, attraverso il plagio psicologico e altre seduzioni, sia la causa origine di tutti quei comportamenti di cui tu (questo giustamente) dici che ognuno deve prendersi la sua parte di responsabilità ..

    mi pare proprio quello che Libera e altri stanno facendo scrivendo qui.

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  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  21. Distogliendo l'attenzione dal solito cretineocatecumenale, a beneficio dei lettori collego a questo articolo ottimo di Libera una precedente pagina del blog: "E mi disse di aver visto la Madonna…"

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