lunedì 3 giugno 2019

Il Vescovo di Cremona Napolioni ai neocatecumenali: più Comunione e meno Comunità

Riprendiamo una notizia dell'aprile scorso tratta da un articolo del sito della Diocesi di Cremona. Di seguito, trascriviamo la riflessione del vescovo Antonio Napolioni, che riteniamo molto chiara e puntuale, pur nella sua paterna bonarietà.

Testo dell'articolo:
Si è svolta nel pomeriggio di lunedì 15 aprile presso la chiesa di San Girolamo la cerimonia della consegna delle vesti bianche ai membri della quarta comunità del cammino Neocatecumenale della parrocchia d Sant’Ilario a Cremona. A presiedere il vescovo Antonio Napolioni che ha personalmente consegnato le vesti ai 50 fedeli che durante la veglia di Pasqua rinnoverà in Cattedrale le promesse battesimali.
Il momento di preghiera è iniziato con l’invocazione allo Spirito Santo ed è proseguita con una liturgia della Parola conclusa da una riflessione proposta dal vescovo Napolioni che ha parlato dello spirito di comunione che deve animare la vita della Chiesa nella bellezza delle differenze di carismi che la compongono.


Nostra trascrizione dell'audio del Vescovo Napolioni:

«Una delle espressioni che da alcuni decenni si usa per dire la Chiesa di oggi, io direi la Chiesa di sempre, è "comunione di comunità".
E voi state già facendo questa esperienza: siete la quarta comunità, vuol dire che ce ne sono almeno tre prima e, mi risulta, parecchie altre dopo.
Un cammino che si articola in comunità che si formano tra chi ha accolto l'annuncio, che crescono nel tempo attraverso l'assiduità dell'ascolto della Parola, della Eucaristia, attraverso una disciplina, attraverso una pedagogia della fede.
E viene il giorno in cui si rinnova fino in fondo la gioia di essere stati battezzati, salvati, custoditi da Cristo nonostante tutto.»

«Però la parola comunità è diversa da comunione. La parola comunità è una parola umana: indica un gruppo di persone che si conoscono, condividono, generalmente si trattano bene, convergono intorno a un obbiettivo. Mentre la parola comunione è divina, è agape, non è soltanto la festa che segue la liturgia. È quell'amore esplosivo, totale, che unisce mentre si dona, che non si disperde mentre rischia.
Dio è amore, Dio è comunione! Noi no...
Tant'è vero che le nostre comunità possono anche farsi guerra. In fondo, una patria contro un'altra, sono comunità che divergono: internamente sono unite, ma esternamente sono nemiche.»

«E anche la Chiesa può ammalarsi così! Guarisce solo se la comunione è la linfa, il sangue, la grazia, la vita che scorre nelle comunità: tutte, di qualunque movimento, cammino, associazione, territorio, cultura, generazione, età.
Le diversità sono stupende non solo se si sommano, ma se si scambiano i doni.
Se si riconosce che il mondo, permettetemi, di soli preti, sarebbe tristissimo -fra l'altro non potremmo più fare figli e il mondo finirebbe-; ma anche un mondo di soli neocatecumenali sarebbe una disgrazia. Figurarsi un mondo di soli marchigiani...che ne so? Metteteci quello che volete.
Una Chiesa famiglia di famiglie, comunione di comunità, popolo in cui da tutte le regioni le carovane si incrociano, non da indifferenti e tantomeno da nemici, ma si radunano sul monte.»

«Per cui vi ringrazio perché mi fate partecipe del vostro cammino, perché celebreremo la Veglia pasquale che è il vero culmine di ciò che stasera solo prepariamo, e la celebrerete insieme alla comunione di comunità che è la Chiesa locale

«Un secondo pensiero, poi ho finito.
La parabola che abbiamo ascoltato.
Voi vi rivestite oggi di una veste bianca, quindi verrebbe da dire "è fatta, non siamo a rischio. Eravamo zoppi, storpi, ciechi, eravamo ai crocicchi delle strade, poi qualcuno ci ha raccolto, ci ha chiamato alle nozze".
Addirittura siete stati scrutinati, vero? Insomma, qualcuno ha visto se, almeno dentro, il desiderio di quest'abito era un desiderio vero.
Ma quest'abito non è una corazza, non è una divisa, non è un impermeabile!
Quest'abito è la nudità di Cristo che si unisce alla nostra, è la debolezza del Signore che diviene la nostra forza.
Per cui sarà importante indossarlo non solo stasera, ma indossarlo spiritualmente sapendo che potremmo mettercelo male, potremmo usarlo per sentirci arrivati, potremmo viverlo senza umiltà e quindi senza la vera gioia.
Lo traduco solo in una conseguenza: quell'uomo, un tale che non indossava l'abito, non si dice se era preso tra gli storpi, zoppi e ciechi, buoni o cattivi. Forse aveva dimenticato la sua storia. 
Questo è il primo rischio.»

«E il secondo: cosa dovrebbe succedere, finita quella cena? È finita la festa? Non c'è più da chiamare nessun altro? Oppure chi ha indossato l'abito nuziale diventa talmente amico del re che fa il banchetto di nozze per suo figlio da farsene testimone, diffusore, uno che va a cercare altri, va a raccontare ciò che gli è avvenuto.
E permettetemi, come ci dice spesso il Papa, facciamolo con la vita e, se necessario, con la parola, perché la gente delle nostre parole non sa che farsene.
Un sorriso, una stretta di mano, una preghiera nascosta, un gesto di solidarietà tocca il cuore e parla di Cristo molto più di tante prediche

«E allora: buon cammino che cambia. Un po' continua e un po' cambia. Deve essere un cammino più missionario, un cammino universale, un cammino più con tutti, un cammino più di comunione e semmai un po' meno di comunità



In genere, i neocatecumenali dei discorsi dei preti, dei vescovi e dei papi ricordano solo ciò che interessa loro (cioè, in genere, le lodi, mai i rimproveri) ed obbediscono solo agli ordini perentori, altrimenti sono capaci di scovare tutti i sofismi ed i "punti f)" del caso per continuare a fare il proprio interesse e ad ubbidire alla loro unica autorità riconosciuta,, il loro Pontefice Kiko Argüello 

Noi ci auguriamo che, questa volta, a Cremona, i Neocatecumenali abbiano fatto un'eccezione al proprio standard di comportamento. Per esempio, sarebbe interessante sapere se, nella Diocesi di Cremona le Comunità neocatecumenali hanno ascoltato l'accorato appello del proprio Vescovo alla comunione partecipando alle veglie della Chiesa locale, cioè nelle parrocchie.

Diciamo questo perché, nelle restanti Diocesi d'Italia, e del mondo, in occasione della Veglia di Pasqua il Cammino ha ancora una volta scelto la Comunità e non la Comunione.

Basta dare un'occhiata sito Shema.it - sguardo di fede sul mondo (sic!): in particolare, nell'articolo dedicato alla Veglia di Pasqua 2019, leggiamo:

Grande raccolta di foto nell’album di una pagina Facebook. Centinaia le foto delle diverse celebrazioni della Veglia di Pasqua delle comunità del Cammino Neocatecumenale in tutto il mondo.
La bellezza salverà il mondo!



Non ci resta che piangere 😭


Kiko al Palaflorio di Bari, 2 giugno, introduce la finta
kermesse della propria sinfonia davanti ad un
pubblico compiacente di soli neocatecumenali








54 commenti:

  1. Per prevenire le solite domande fintamente ingenue, rispondiamo subito:

    - non c'è da aspettarsi grandissimo risultato nell'immediato dalle parole del vescovo di Cremona...

    - ...ma quando arriverà la stangata definitiva al Cammino (e potete star certi che arriverà, dalla Santa Sede o da altrove: il Cammino è opera di mani d'uomo, e in quanto tale è irrimediabilmente destinato a perire), per tutti i fratelli ancora camminanti sarà un bene ricordare ciò che la gerarchia cattolica aveva detto. La Chiesa "madre e maestra" resterà tale fino alla fine dei tempi, mentre il Cammino non passerà questa generazione.

    Vedete, un punto spesso dimenticato è che l'unità dei cristiani è il risultato della fede, non il risultato di uno sforzo umano. Per estensione si può e si deve dire che una "comunità" è tale a causa di una fede condivisa, non a causa di motivi organizzativi. Quando si dice "comunità dei credenti", l'accento è su "credenti", cioè sulla fede.

    Un ateo che entrasse in parrocchia noterebbe che persone che tra loro non si conoscono tutte partecipano alla liturgia con gli stessi sentimenti, pur con tutti i limiti personali di ciascuno. In altre parole, anche la più scalcagnata parrocchia è una comunità di fatto, costituita senza alcuno sforzo da parte dei membri dal fatto che "lì" c'è vita di fede (e dunque la liturgia). "Comunità" è un risultato della fede, non il prodotto di sforzi comuni.

    Questo è esattamente ciò che il vescovo ha ricordato, sia pure in termini gentili e comprensibili ai fautori del comunitarismo kikiano-carmeniano: «deve essere... un cammino più di comunione e semmai un po' meno di comunità». La comunione - dunque la fede - è più importante della comunità. Nostro Signore non è venuto a costituire "comunità di comunità". La salvezza è un fatto personale e il fatto che la vita di fede personale venga facilitata dalla vita della comunità cristiana è un accessorio gradito ma non indispensabile. Tant'è che abbiamo santi eremiti, comunità monastiche, ecc.

    Anche i protestanti e i testimoni di geova sono attivissimi nel costituire comunità e nell'evangelizzare a modo loro. Leggo in altro forum che i testimoni di geova, con la loro notoriamente inventata religione, qui in Italia "evangelizzano" (a modo loro) gli immigrati cinesi dando loro volantini in cinese, biglietti da visita con citazioni "bibliche" in cinese, inviando loro -porta a porta- gente che ha studiato cinese sul serio per vent'anni in modo da "evangelizzare" tali cinesi residenti in Italia... Perciò, dal punto di vista dell'organizzazione e degli sforzi, sono clamorosamente più efficienti della stessa Chiesa Cattolica (non risulta infatti alcuna iniziativa pastorale nei confronti degli immigrati cinesi in Italia basata su missionari italiani che abbiano studiato per interi decenni il cinese), sebbene da parecchi decenni la setta dei testimoni di geova sia in decrescita.

    Altro che le "estrazioni a sorte" (sortilegi) per le "missioni" del Cammino, coi poveracci (indotti ad "alzarsi" dai loro cosiddetti "catechisti") spediti in un paese che non sanno nemmeno indicare sul mappamondo, senza conoscerne lingua, usi e costumi, possibilità di lavoro... A proposito, molti anni fa Kiko aveva annunciato "ventimila preti per la Cina", quanti di tali ventimila sono pronti?

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  2. Io denuncio questa cosa: è giusto che i catechisti Lucio e Nevia della parrocchia s. Giuseppe di Trento, si arroghino il diritto di chiedere quanti soldi dai al rito del primo o secondo passaggio, e se non dai molto non passi?

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    1. Scherzi spero...denunciali al Vescovo

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    2. Confermo Lucio e Nevia l'hanno fatto altre volte questo controllo. Dirò di più ad un incontro di catechisti hanno detto che servivano soldi per l'evangelizzazione e che quindi si raccomandavano di fare bene il secondo passaggio perché dovevano uscirne parecchi soldi. Che schifo.

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    3. Ma da quanto in qua i soldi del secondo scrutinio vanno per l'evangelizzazione? Il segno del secondo scrutinio è rigorosamente per i poveri della parrocchia - segni grandi che "cambino la vita di chi li riceve" - è una quota, circa un terzo, al Vescovo.
      Questa la destinazione rigorosa del cd. "Bottino" del secondo scrutinio.
      Questi Lucio e Nevia direbbero che sono per l'evangelizzazione? Ma quando mai.
      Anche questo hanno stravolto questi ciarlatani.

      Pax

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    4. e una quota...al Vescovo.
      Scusate il correttore, e senza accento.

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    5. Pax: siamo sicuri che le indicazioni non siano cambiate? Kiko ora ha bisogno di soldi più che mai...

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    6. Basta prendere il volume del secondo scrutinio debitamente corredato della prima pagina che millanta l'approvazione del testo, corredato da note, e facente parte del direttorio e vedere. Allora che cosa è approvato a fare se cambiano e cambiano?

      Ad esempio nelle catechesi iniziali è detto INEQUIVOCABILMENTE che le comunità si scioglieranno nella parrocchia alla fine del cammino.
      Ma Kiko oggi dice apertamente che le comunità non si scioglieranno mai e che il cammino, guidato dai catechisti, dura tutta la vita.
      Ciarlatano.

      Pax

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    7. Servono sempre più soldi e anche la maggior parte della decima viene destinata all'evangelizzazione e i soldi destinati ai fratelli bisognosi vengono centellinate.

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  3. Scusate ma il discorso del vescovo non ha nulla a che fare con il titolo del vostro post. Anzi, incoraggia vivamente questi fratelli.
    Mi spiegate da dove nasce questa distorsione?
    Grazie
    Un fratello in Cristo

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    1. Precisiamo che non siamo fratelli in Cristo, perché noi crediamo in Gesù, voi in una divinità giudaica-gnostica inventata da Kiko, il profeta. Purtroppo non abbiamo molto da dirci.

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  4. Il vescovo di Cremona è stato assai benevolo verso il cammino nel suo discorso. E si vede che non lo conosce dal suo interno, altrimenti non avrebbe mai detto che all'interno delle comunità c'è comunione. Caro vescovo Napolioni, le comunità neocatecumenali sono fucina di rivalità, calunnie, odio, risentimenti, cattiverie di ogni tipo. Se ogni tanto si ravvisa un po' di amore fra i fratelli, è una pura casualità, e di solito avviene fra persone che sono amiche.
    Per Anonimo delle 9.44: perché non esprimi la tua "denuncia" anche direttamente ai tuoi catechisti, magari alla presenza dei tuoi fratelli di comunità? E perché non ti rivolgi ai catechisti dei tuoi catechisti, chiedendo loro dove nello statuto è scritto quello che ti chiedono di fare?

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  5. Naturalmente la "profezia" di by Tripudio si è prontamente avverata e il fratello in Cristo delle 10:10, fintamente ingenuo, addirittura non riconosce nel titolo non solo il senso generale delle esortazioni del vescovo di Cremona, ma neppure le esatte parole pronunciate al termine del suo discorso, cioè: "Deve essere un cammino più missionario, un cammino universale, un cammino più con tutti, un cammino più di comunione e semmai un po' meno di comunità."
    In questa omelia del vescovo, intanto, non c'è stata nessuna lode.
    Fin dall'inizio ciò che ha cercato di far capire (e che di sicuro qualcuno capisce, anche dopo trent'anni di lavaggio del cervello) è che la comunità, se vissuta in modo esclusivo, è purtroppo di ostacolo alla comunione e alla vita cristiana autentica.
    Ma poi basterebbe l'esortazione finale: il vescovo invita il Cammino delle Missio ad Gentes, delle Cento piazze, delle missioni due a due, degli annunci per le case ad essere "più missionario"!
    Per Porto: Napolioni non dice assolutamente che i neocatecumenali sono in comunione con la Chiesa, anzi.
    All'inizio dice "E voi state già facendo questa esperienza: siete la quarta comunità, vuol dire che ce ne sono almeno tre prima e, mi risulta, parecchie altre dopo", cioè spiega che stanno facendo esperienza "di comunità" non "di comunione". Lo chiarisce poi in modo inequivocabile nel seguito del discorso.

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    1. Per Valentina Giusti:
      Ho letto bene il discorso del vescono e non ho detto che il vescovo Napolioni dice che i Neocatecumenali sono in comunione con la Chiesa! Il vescovo, benevolmente, pensa che le comunità neocatecumenali siano coese, unite al loro interno, cioè ogni comunità al suo interno (NON con le altre comunità neocatecumenali, NON con il resto della Chiesa cattolica). Questo è quello che traspare dalle parole del vescovo "internamente sono unite" riìferite alle comunità neocat. Come tutti noi ben sappiamo, mai o raramente le comunità sono unite al loro interno, anzi!! Quindi il pensiero del vescovo è solo un "wishful thinking".

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    2. Grazie per la spiegazione, ora capisco, non avevo letto con attenzione ciò che avevi scritto.
      Comunque non leggo ciò che dici, cioè il vescovo non dice che c'è comunione all'interno delle comunità. Dice che stanno facendo esperienza "di comunità" (visto che ce ne sono parecchie, osserva, tre prima e varie dopo), ma non di comunione.
      Tant'è che subito dopo specifica che comunità è una parola umana, che comunione invece è divina, mentre all'inizio aveva esordito definendo la Chiesa (e solo la Chiesa, non l'insieme delle comunità neocat) "comunione di comunità".

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    3. Ciò non toglie che abbia ragione tu e che magari il vescovo pensi che ci sia più coesione all'interno delle comunità neocatecumenali di quanta ve ne sia in realtà.
      Certo che c'è grande senso di appartenenza (basta dare un'occhiata al Palaflorio di Bari strapieno di Neocatecumenali venuti con i pullman da tutta Italia nella prima bella domenica di questa strana primavera agli ordini del guru per ascoltarne la straziante sinfonia catechetica). Ma la comunione non fa vittime, non usa ricatti, non tiene prigioniero nessuno, non induce nessuno a modificare i propri gusti estetici e ad abdicare al proprio senso critico per applaudire un anziano Narciso.

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  6. @Anonimo fratello in Cristo10:10

    Il titolo del post riporta pari pari le parole del vescovo citate di seguito, come può facilmente accorgersi chiunque lo abbia letto.

    Come tu dici, il vescovo "incoraggia vivamente questi fratelli", vediamo più nel dettaglio " a cosa " li incoraggia.
    - Li incoraggia a comprendere la differenza di significato tra la parola comunità e la parola Comunione ;
    - Li incoraggia a comprendere che la Comunione è di decisione di Dio, la comunità è di decisione umana;
    - Li incoraggia a non confondere la Comunione dono di Dio (Agape) con l'andare a mangiare insieme dopo la celebrazione;
    - Li incoraggia a prendere coscienza che le comunità non riflettono Dio Amore (" Dio è amore, Dio è Comunione! noi no " .. cioè le comunità no! ) poiché "possono farsi guerra";
    - Li incoraggia a prendere coscienza che tale comportamento fa "ammalare" la Chiesa e perciò li incoraggia a voler guarire scambiando i doni con le altre diversità .. " tutte, di qualunque movimento, cammino, associazione ..";
    - Li incoraggia a staccarsi dal desiderio insano di volere 1 Chiesa, 1 mondo, tutto neocatecumenale: "sarebbe una disgrazia";
    - Li incoraggia nella cosa buona che andranno a fare e cioè "celebrerete insieme alla comunione di comunità che è la Chiesa locale " ;
    - Li incoraggia a essere testimoni di Cristo con la vita, non con le parole:
    "perché la gente delle nostre parole non sa che farsene.
    .. una preghiera nascosta, un gesto di solidarietà tocca il cuore e parla di Cristo molto più di tante prediche." ;

    In conclusione:

    - Li incoraggia a CAMBIARE
    secondo le indicazioni che ha dato in tutto il suo discorso dall'inizio alla fine!

    A te,
    @Anonimo fratello in Cristo 10:10,
    pare che la tua domanda abbia qualcosa a che fare con le parole di questo vescovo?
    Come mai tu commenti senza leggere e parli senza ascoltare?
    Da dove nasce questa distorsione?
    Sarà che ti sei abituato ad ascoltare senza ragionare? ..

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    1. Secondo me alcuni non comprendono, altri comprendono, ma fanno i finti tonti. Un esemplare di questi ultimi è il sedicente "fratello in Cristo" delle 10.10, il cui unico scopo era suscitare la "nostra" reazione e poi, immagino, leggere avidamente i vari interventi in risposta. Se si accontenta di così poco... . In ogni caso, è inutile parlare sia con gli uni che con gli altri. Se hanno ancora voglia di farsi centinaia di chilometri e spendere soldi per andare ad ascoltare un vecchio babbeo, che facciano pure. Non li invidio né mi fanno pena. Secondo me il loro spiccato senso di appartenenza è frutto di un esacerbato fanatismo.

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  9. Se penso quanta gioventù si sta portando via il cammino, quanti ragazzi privi ormai di una loro capacità di ragionamento, completamente disconnessi con sé stessi con i loro desideri le loro aspirazioni, tutto quel bagaglio umano sprecato, in tensione solo a portare avanti un progetto di cammino in mano a un vecchio narciso. Ho sacrificato molto Anch io nel cnc... Tempo vita soldi, energie, speranze, credendo di fare tutto per il Signore, scoprendo poi che non era quello che mi chiedeva Lui.. Amara scoperta!

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    1. Invece il mondo li salva i ragazzi? Non scherziamo dai

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    2. Sì il mondo ha più probabilità del Cammino di salvarli, i ragazzi. Perché pubblicani e prostitute, al Cammino, gli passano avanti nel Regno dei Cieli.

      A.Non.

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    4. Sono d'accordo con Libera, è proprio così. Il termine "il mondo" è proprio del linguaggio e della mentalità deviata neocatecumenale, per cui fuori dal cammino è tutto regno del demonio. Ovviamente solo loro, solo il cammino sarebbe la retta via. In realtà, in comunità non è che i ragazzi si comportino tanto meglio che fuori, c'è una casistica di comportamenti che non ha nulla da invidiare a quelli di altri fuori del cammino. Dal ragazzo che sta con due-tre ragazze insieme e ci prova con una quarta, a quello che si fa le canne e manda video porno a fanciulle di suo interesse, a quello che ruba nelle borse delle sorelle di comunità... come giovani si vede proprio di tutto. E' molto meglio il mondo e il mono cattolico sano, che ancora esiste, al cammino malato di autoreferenzialità, presunzione e arroganza. Perché poi questi esemplari di ragazzi non pè che quando crescono diventano "breve persone", cristiani che cercano di vivere il Vangelo... per carità, diventano fanatici e arroganti peggio dei loro padri! E come potrebbe essere diversamente?

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    5. @arpas
      Guarda che esiste la santità anche senza il cammino. Anzi, è più facile trovarla fuori che dentro. E poi il cosiddetto "mondo" almeno spesso e volentieri non è ipocrita e non pretende di parlare a nome di Gesù Cristo come si fa nel cammino dove invece si diventa peggiori.
      Ah scusa, mi scordavo delle balle che vi raccontano: che la messa si fa il sabato così non ci si va a derogare in discoteca, che fuori dal cammino è tutta una babilonia e nel cammino si è tutti bravi. Ipocriti.

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    6. Lasciate i ragazzi liberi di frequentare altri movimenti cattolici, o comunque la parrocchia al di fuori del cammino. Non ho mai sentito kiko, carmen o pezzi dire che l'importante è comunque restare vicini alla Chiesa o comunque in un ambiente sano.
      Avevate un esempio, Marta Óbregon, la ragazza per la quale si sta istruendo il processo di beatificazione, che stava in Cammino ma frequentava la parrocchia e altri movimenti, potevate portarlo ad esempio ai ragazzi già da 10 anni a questa parte, se non fosse stato secretato, come qualcosa di cui ci si dovesse invece vergognare. Avete preferito invece portare la vita e il comportamento dei fondatori come modello di "santità": cosa può venirne fuori, se si prendono ad esempio persone per le quali verità e castità dell'anima e del corpo sono optional inutili e non desiderabili?

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    7. Un pensierimo sul "mondo" stralciato da un libro
      “Ora, quando la sfera dell’Intelletto è mossa dall’intelletto agente e la persona inizia a entrare in essa e a risalire la sfera che ritorna, come l’immagine di una scala, in quel momento di elevazione i suoi pensieri saranno veramente trasformati, tutte le visioni muteranno davanti a lui e non rimarrà niente di quello che era prima. Quindi , al di là dei mutamenti della sua natura e della sua formazione, (egli sarà) come uno strappato del potere della sensazione (e condotto) al potere dell’intelletto” (Sa’are Sedeq: 279)

      Non sarà inutile in riferimento alle ultime righe della pregressa citazione far notare come la destituzione ontologica della realtà mondana, empiricamente percepita, diviene il risultato pratico di una dura disciplina ascetica quale si praticava in alcuni contesti. Ciò lo si riscontra mirabilmente descritto nella circostanza da Isacco il Siro che afferma: “questo mondo non è il mondo di Dio,MA Lò'ILLUSIONE DEGLI UOMONI ... perché laddove le passioni interrompono il loro flusso IVI IL MONDO PERISCE”. In questo dissolvimento sta la costituzione del regno di Dio “in mezzo a voi”, come in Luca (Lc 17,20-25) o “dentro di Voi” (secondo altra traduzione e secondo il Vangelo di Tommaso). Questo evento fa si che “tutto il mondo esterno diviene vile e spregevole”. Per conseguenza la trasfigurazione del mondo, che si opera attraverso l’ascesi, fa si che la realtà scompaia, a seguito di questa trasmutazione interiore, si liquefi. mostrandosi così nella sua cangiante impermanenza e venga infine ricondotta dal contemplante asceta ai propri archetipi celesti.
      Allora il mondo è grigio o è blu per saperlo bisogna prendere la pillola rossa (quella della verità)

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    8. Io non ho detto che al di fuori del Cammino non ci sia salvezza, anzi se così fosse sarebbe un problema. Il fatto è che io prima di entrare in comunità ho fatto parte di altre realtà ecclesiastiche e ne ho conosciute altre poi in seguito dove i preti erano a favore dell' uso delle droghe, della sesso prima del matrimonio e delle convivenze. Nessuno parlava mai ai ragazzi del rischio delle droghe, dell' alcol e del sacro valore della castità. Nel Cammino almeno io sento parlare di queste cose, poi sta a noi decidere cosa scegliere. Una volta ho chiesto ad un sacerdote se nella sua parrocchia una sera mi avesse fatto fare un intervento per quelli più giovani di me, io ho 24 anni, sulla sessualità, sulla droga e sull' alcol. Sapete cosa mi ha risposto? "Non è compito della Chiesa parlare di questo!" Se la Chiesa non difende la dottrina di Cristo, prima o poi finirà. Per quanto riguarda la discoteca, noi giovani del Cammino siamo liberi di andare o non andare il sabato sera a ballare dopo l' Eucaristia il Sabato ma come dite voi ahimé molti ragazzi fanno uso di cose innominabili, ma ce ne sono alcuni che vanno li e testimoniano il Vangelo, li buttano fuori, ma chissene frega, lo fanno perché vogliono bene ai loro coetanei. Io ho parlato della mia esperienza che fino ad ora con il Cammino è stata buona certo con alti e bassi perché siamo uomini, ma dobbiamo pur sempre impegnarci per somigliare a Cristo! Arpas

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    9. Arpas i neocatecumenali non rispettano i ragazzi,se tu sei neocatecumenale ed hai dei figli di 13-14 anni lo sai benissimo che i tuoi catechisti spingono per farli entrare in comunità.
      Se sei neocatecumenale ed hai ancora gli occhi aperti li vedi anche tu che nelle parrocchie dove è presente il cn le comunità hanno il controllo dei Catechismi: Comunioni e soprattutto Cresime.
      Hanno il controllo anche delle preparazioni ai battesimi e dei corsi prematrimoniali.
      In molte parrocchia hanno l'esclusiva del post_cresima.
      E non venirmi a raccontare che il post-cresima neocatecumenale è parrocchiale perché se non sei nel cammino neocatecumenale non puoi fare il padrino del post_cresima anche se è una vita che lavori per e con i giovani.
      La pastorale giovanile di Kiko Arguello è prendere i ragazzini dalle Cresime e portarli nel post_cresima come preparazione per traghettarli in comunità.
      Dimmi che non è vero che per le preparazioni ai corsi prematrimoniali gestiti dal cammino non c'è un mamotreto segreto di Kiko.
      Dimmi che ne non è vero che per il post-cresima neocatecumenale non c'è un altro mamotreto segreto di Kiko.
      Dimmi che non è vero che la maggior parte delle nuove comunità formate nel cn è composta di figli di catecumeni é di ragazzi del post_cresima neocatecumenale.
      Arpes prima di parlare guardati intorno e osserva la realtà.
      I giovani hanno diritto a qualcosa di più del post_cresima neocatecumenale o della comunità neocatecumenale, hanno diritto di conoscere la realtà che li circonda non di essere chiusi in un circo di fenomeni da baraccone.
      Tra il cn e il mondo preferisco il mondo, almeno è vero almeno è reale.
      E poi Arpes il cristiano come può dare il suo esempio di fede chiuso nelle case e nelle salette?
      Arpes fai il serio apri gli occhi e la mente e smetti di ragionare secondo i piccoli schemi del cammino neocatecumenale.
      LUCA

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    10. Arpas mi spiace dirtelo ma Kiko Arguello non vuole Santi nel suo cammino.
      Non vuole sforzi per somigliare a Cristo.
      Kiko Arguello vuole peccatori che sono consapevoli di esserlo.
      Kiko Arguello vuole persone piene di sensi di colpa e frustrazioni.
      Vuole persone disposte ad abbandonare la ragione ed il libero arbitrio.
      Vuole persone che pensano in modo omogeneo e che sono soggette al suo al "pensiero unico".
      Vuole persone allineate e coperte all'interno di un movimento che vuole conquistare la Chiesa e imporsi al mondo.
      Hai 24 anni, non so da quanto tempo sei nel movimento, ma ti consiglio di informarti meglio.
      Non è tutto oro quelli che luccica, cerca il rovescio della medaglia, non credere a tutto quello che ti dicono.
      La vita è tua ed troppo preziosa per sprecarla o farsela rubare da qualcuno.
      LUCA

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    11. LUCA ognuno ha una realtà diversa.

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    12. SE è per questo caro Arpas
      1) nel cammino si difendono i pedofili. Se il pedofilo è NC ovviamente. Perchè PRIMA viene il cammino e POI GESU' CRISTO (nella persona del debole abusato)

      2) Nel cammino non esiste L'IMPEGNO verso la santità. Se ti impegni e ti sforzi sei un IPOCRITA perchè la tua natura è irrimediabilmente quella di un marcio peccatore.
      Al massimo ti puoi impegnare nel fare il cammino. Quello E SOLO QUELLO ti salva.

      3) Ne vogliamo parlare di Kiko che parla della CONFESSIONE SE VUOI in caso di peccati mortali. Anzi, andiamo all'origine. Te l'hanno insegnata la differenza tra peccato veniale e mortale?

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    13. Vero Arpas, cerca la tua di realtà, perché nel Cammino neocatecumenale esiste solo quella del cammino neocatecumenale.
      LUCA

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    14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    15. Il cosiddetto "mondo" (niente a che vedere con la nozione classica della Teologia ascetica tradizionale) non è mai stato un problema per i neocatecumenali. Male che vada, se un figlio esce dal Cammino per seguire il "mondo" e diventare "pagano" verrà interpretato come "provacheilsignorecimandaperlanostraconversione".
      No caro Arpas, il vero ed unico nemico di Kiko (e quindi del Cammino, che è il suo prolungamento nello spazio e e nel tempo) è il Cattolicesimo.
      Lo sto sperimentando sulla mia pelle: i miei genitori (supercatechisti della seconda ora) mi disprezzano come fossi un demonio ed evitano di trattare argomenti religiosi con me, perché non solo vado a MESSA la Domenica, ma, quel che è peggio, partecipo esclusivamente alla Liturgia celebrata secondo il Rito Romano Antico. Altro grave peccato imperdonabile: sono seguito da un direttore spirituale sacerdote. Se mi fossi dato alla malavita, allo spaccio di droga o all'alcolismo, sono certo che la mia famiglia avrebbe pregato per me, avrebbe cercato di comprendermi, mi sarebbe stata vicina. Invece no, sono diventato un misero religioso naurale che non merita altro che indifferenza e disprezzo. E' già tanto se mi rivolgono ancora la parola.
      Saluti

      Tomista ex NC

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    16. Tomista, grazie come sempre della tua esperienza. Grazie di cuore.

      Pax

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    17. Grazie a te Pax, e grazie a voi tutti. Le consolazioni provenienti da Dio, sono un balsamo per la mia povera anima, eppure il Signore è così buono da non farmi mancare nemmeno quelle umane, che trovo leggendo tutto ciò che pubblicate nel Blog.
      Provo un sincero dolore per tutti coloro che a causa del cammino hanno perso la Fede nel Mistero della Chiesa o addirittura in Dio (penso ad "ex fratello"). Sono consapevole del fatto che viviamo in tempi di apostasia, ma questa non può essere una valida scusa per gettare la spugna, giudicare Dio e smettere di combattere la buona battaglia.
      Non sono maestro di nessuno, ma supplico tutti quelli che vivono nel turbamento: lasciatevi riconciliare con Dio! Tornate alla Vera Fede, tornate alle fonti, al Catechismo. Pregate il Rosario ogni giorno, riaprite il Breviario, confessatevi frequentemente, amate e vivete la Santa Messa! Non esiste altro antidoto contro il veleno kikiano. Abbiate Fede in Dio, ed Egli non mancherà di esaudire la vostra supplica. Non siamo forse nati per diventare santi partecipando della stessa natura di Dio in Gesù Cristo?
      Non esiste sentimento che non possa diventare preghiera, per tutti quelli che come me hanno sperimentato l'odio neocatecumenale.
      Concludo con le parole dei salmi che mi sostengono nei momenti di sconforto:
      "Sono diventato un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre"
      "Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto".

      Tomista ex NC

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  10. LA VESTE BIANCA È NECESSARIA PER ASPIRARE AL PARADISO FISCALE...

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  11. Amaramente, il mio responsabile ha detto che la nostra comunità NON festeggerà la Pentecoste per conto proprio ma per volere della Diocesi di Roma si unirà al resto della chiesa romana, andando a San Pietro.
    Cari tutti, finalmente qualcosa si muove! Quando la Diocesi non lascia appigli per disobbidire, come nella lettera per il Triduo Pasquale, il cammino alla fine cede. Certo, con rammarico, solo nel torritorio romano, ma la prova di forza della Diocesi questa volta ha avuto successo.
    Per lo meno nella mia parrocchia, ma se qualcuno di Roma ci legge ed è costretto alla veglia di Pentecoste neocatecumenale, il mio consiglio è di scrivere al proprio responsabile, al prorpio parroco, alla Dicesi di Roma, denunciando con nomi e cognomi chi trasgredice. Io l'ho fatto per la disubbidienza di Pasqua e a quanto pare il nuovo appello è uscito senza se o ma.
    Facciamoci sentire. Non restiamo muti. Combattiamo anche per quello che dice Anonimo delle 15.17. Liberiamo i ragazzi da un futuro già scritto, senza speranze.

    M.A.

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    1. State attenti ai giochi delle tre carte. Sanno di essere sotto i riflettori, per cui si potrebbero muovere per dimostrare ciò che non è. Sono degli artisti in fatto di pubblicità, di sensi di colpa, di far vedere che si è ciò che non si è realmente. In base a come tira il vento si muovono, e sempre a convenienza, non una convenienza sana, perchè, comunque sia, tutti noi cerchiamo ciò che è buono per noi. Ma è il metodo di ricerca che cambia, cioè c'è chi cerca ONESTAMENTE un qualcosa di conveniente, e c'è chi lo cerca DISONESTAMENTE. Non parlo dei sottoposti, loro fanno ciò che gli viene detto, parlo dei capi. Si potrebbe dire: e tu che ne sai! Risposta: lo so! Perchè vi ho conosiuti! Ormai site visibili e vi abbiamo conosciuti. Voi pensate di essere i "PADRONI" e pensate di avere Dio in tasca, per cui vi prendete delle libertà nel piegare la volontà del prossimo vostro alla vostra volontà decaduta in ambito mondano e carnale.Mentre vi mostrate al prossimo, usando parole evangeliche, e avendo in bocca Nostro Signore, questo a facciata, sotto sotto macinate l'opposto è già avete detto a Gesù di "NO", ma non avete il coraggio di ammetterlo.Come Esaù e figli di Esaù vi muovete dentro la Chiesa, ormai decaduti nella corruzione spirituale, e nell'orgoglio di volere imporre il vostro pensiero ai malcapitati, vi fate consegnare denaro per poter campare sulle spalle del prossimo, dicendo che serve per l'evangelizzazione. Ma sapete benissimo che la vostra è una facciata, perchè l'evangelizzazione, quella vera, non si fa così. Dio non è sottoposto al denaro, per cui la Parola di Dio non può essere sottoposta a questo. Ovviamente il denaro è utile, ma non indispensabile, se la Parola dovesse essere sottposta al denaro, ecco che avremmo un Dio sottoposto alle cose materiale. Ciò non può essere e mai lo sarà, prchè il Signore è il Creatore. Il denaro è un mezzo, ma non l'ATTORE PRINCIPALE, è Dio che ordina e fa in modo che l'azione vada a riuscita. Per cui, chiedere al prossimo di dare denaro, altrimenti l'Evangelizzazione di arresta è una grande bestialità. Evidentemente si è costruito male, per cui ci servono dei puntelli per reggere la struttura, altrimenti il tutto cade e rovina al suolo. Le MEGALOMANIE sulle spalle del prossimo si pagano cari fratelli e Apostoli della Resurrezione. Il Signore lo si può annunciare ovunque e in ogni modo, anche senza denaro. Certamente se dobbiamo intraprendere delle azioni, come dei viaggi, e sono indispensabili, ecco che per muoversi serve tirare fuori i soldi per potersi pagare il biglietto. Ma il punto è se io per poter fare ciò che mi dice la testa, sottometto il mio prossimo e lo manipolo. Un esempio è il commento di anonimo 3 giugno 2019 09:44 :
      Io denuncio questa cosa: è giusto che i catechisti Lucio e Nevia della parrocchia s. Giuseppe di Trento, si arroghino il diritto di chiedere quanti soldi dai al rito del primo o secondo passaggio, e se non dai molto non passi?

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    2. +++
      Carissimi, il Signore dona gratuitamente, e la nostra salvezza non è legata nel quanto denaro dai ad altri, la nostra salvezza è legata all'Amore che dai agli altri. Una persona che si riduce a scrutare il prossimo suo su quanto denaro si da alla propria organizzazione, non viene da Dio, perchè si sta facendo un'operazione per ripianare i debiti, per cui si legano catene al prossimo per salvarsi la faccia davanti al mondo intero. Non conta la libertà, ma in nome dell'organizzazione si sottomettono le persone. Prima le invitano dicendo loro che avrebbero trovato amore e amicizia, poi si stringono i ceppi e non si permettono i movimenti. Tutto ciò lo fanno goccia goccia, un pò per volta. Ma carissimi, chi è Risorto con il Signore, ed ha sentito il Fuoco Divino, nel momento in cui sente sopraggiungere la fallacità e la mondanità subito se ne accorge e subito si mette in guardia come una sentinella. Carissimi catecumeni, io vorrei vedervi liberi, perchè Dio vi ha creati liberi, liberi di scegliere ciò che si vuole fare, ovviamente si parla sempre nell'ambito dello Spirito di Dio, perchè fuori dallo Spirito c'è la Morte. Nello Spirito del Signore, che è Amore, per cui è tutto gratuito, troviamo la Nostra Vita, e la Nostra Pace, lo Spirito è Pace. Noi non siamo chamati a sostenere i pesi che altri hanno voluto mettersi sopra le spalle per uno spirito di mondanità e di megalomania. I seminari si potevano fare più umili, non per via di voler togliere a Dio un qualcosa, anche perchè Dio ha creato tutto, per cui tutto appartiene a Lui, ma per via di voler costruire senza dover far del male a nessuno, e in questo il Signore è d'accordo, perchè il Nostro Signore è un Dio giusto e pieno di amore, per cui se non volessimo costruire nel Suo Nome facendo del male al nostro prossimo, ecco che a quel punto non siamo più nella Sua Volontà, ma siamo decaduti nelle mani dei Demoni. Dio non potrà mai accettare un Dono che è sporco del sangue dei suoi figli, incorreremmo nella bestemmia, e offenderemmo il Nostro Dio. Le nostre mani devono essere pulite, e i nostri doni immacolati, ed ecco che a quel punto troveremo la Benedizione da parte del Signore. Gesù è senza macchia, e dobbiamo cercare di offrire a Lui dei doni senza macchia. Per cui evangelizzare si, ma nel rispetto del prossimo e senza sporcarsi le mani di sangue. Noi APOSTOLI DELLA RESURREZIONE evangelizziamo così, anche se portiamo una sola parola, con l'esempio, ma cercheremo sempre di non sporcare ciò che facciamo.
      Carissimi, ricordatevi una cosa, Dio è ovunque ed esercita la sua azione in ogni ambito, anche nei Neocatecumenali, ma ad ognuno da dei doni particolari, a noi ha donato lo Spirito della Resurrezione, il Fuoco Divino, l'Alba della Pace, a loro altro, quello che conta è il non sciupare ciò che Dio ci ha donato, per cui vi invito a non cadere nella presunzione come fanno alcuni, che ricevono dal Signore e lo utilizzano male e ne disperdono i semi. Facciamo in modo che ciò che ha seminato Dio in noi dia frutto e rimanga, che non si disperda e marcisca.

      Pace ai figli della Pace. La Resurrezione di Gesù è la Pace.

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  12. E' normale che parti della Chiesa siano contro il Cammino Neocatecumenale.non ci siamo mai aspettati la totale accondiscendenza ma siamo un movimento all'interno della Chiesa con i suoi statuti riconosciuti dalla Chiesa che per noi e' madre. Noi siamo Fedeli al Papa e ai suoi comandi, e i nostri iniziatore non hanno mai permesso a nessuna Comunita' di disubidire. Comunque noi siamo un movimento Cristiano da 50 anni operante nel mondo dove si opera evangelizzazione seria da persone che hanno abbandonato tutto x servire Dio e il suo Figlio Gesù Cristo e questa opera sta' aumentando in tutto il mondo. Le opere del Demonio finiscono presto, quelle di Dio durano in eterno anche se iniziate da Babbei. Dio si d' sempre servito degli umili per le sue grandi opere. Non so se questa e-mail verrà pubblicata
    Forse e' contraria all' idea dei moderatori. Ma Dio conosce la verita'

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    1. Come vedi, le tue previsioni erano errate, sei stato pubblicato, come sempre vengono pubblicati in Osservatorio i commenti di chi veramente ha qualcosa da dire, il cui unico intento non sia negare, mistificare, disturbare.

      Ho alcune osservazioni da farti.
      La più facile: dici che il CNC è un movimento, mentre Kiko nega pervicacemente di aver fondato un movimento e sai perché?
      Perché nessuno, come te, possa sognarsi di dire noi neocatecumenali: ti risulta che ci sia la possibilità di partecipare, di eleggere dei rappresentanti, di far capire le proprie opinioni di (orrore!!!) magari criticare qualche scelta dei leader? A me non risulta.
      Quando dici "non ci siamo mai aspettati piena condiscendenza" parli per conto di chi? Hai tu la possibilità di decidere non dico qualcosa per gli altri, ma una qualsiasi cosa per te stesso? Puoi inginocchiarti durante la Messa? Puoi tenere le mani giunte durante il Padre Nostro? Puoi cantare un canto che non sia del Resuscitò? Puoi anche solo pregare Gesù invece che il "Padre santo"? Puoi decidere di seguire gli insegnamenti della Chiesa?
      Non puoi decidere della tua vita e qui vieni a dire che non "ti aspetti condiscendenza" da parte della Chiesa? Condiscendenza a cosa, che non sei neppure in grado di fare o non fare il segno della Croce se qualcuno non te lo prescrive?
      Sul "noi siamo Fedeli al Papa e ai suoi comandi" poi, mi viene da ridere. Ti chiedo solo se conosci la lettera prescrittiva di Papa Benedetto XVI del dicembre 2005, richiamata negli Statuti del Cammino e se ti risulta che il Cammino Neocatecumenale stia obbedendo a ciò che gli è stato ordinato di fare e che mai è caduto in prescrizione.
      Ti informo infine che cinquant'anni non sono nulla, e che nulla è eterno, soprattutto un guazzabuglio settario come il CNC.
      Su una cosa concordo: Dio si è sempre servito degli umili, e basta dare un'occhiata al tuo tronfio leader che dichiara d'essere genio, compositore, artista nato, poeta, addirittura santo, per capire che a lui non si applica questo principio.

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    2. @ Unknown,

      Non è NORMALE che parti della Chiesa non VI accettino. La Chiesa accetta tutti al suo interno, se sono conformi al suo Magistero. Quindi la non accettazione NON E' NORMALE. La Chiesa non è lo Stato, dove possono coesistere diversi partiti politici con linee diverse. La Chiesa ha un Magistero: o si è dentro il Magistero o si è fuori, non c'è posto per idee e predicazioni diverse.

      Voi siete un MOVIMENTO: lo dici ben 2 volte (attento!! Se ti sentisse Kiko ti butterebbe fuori subito, perché per lui il CN non è un movimento). Ma dove lo segui tu il cammino?

      La Chiesa accettò anche i Legionari di Cristo e i loro statuti, salvo poi rifare tutto daccapo. Gli Statuti non sono una garanzia, sono regole imposte al CN affinchè vengano rispettate, come quella che i catechisti "aiutano" e "collaborano" col ministro ordinato, che deve detenere sempre e comunque la guida pastorale. Sono NORME: dal momento che per ora il CN esiste, va delimitato.

      Che poi questa "opera stia aumentando in tutto il mondo" lo dici tu. Oggigiorno nel CN non entra quasi più nessuno e in moltissime parrocchie il numero delle comunità esistenti è sensibilmente calato, invece di aumentare. Inoltre chiamano "comunità" anche gruppuscoli di 10/12 persone, a volte pure tentennanti, per fare brodo. Si sente dire: "E' nata la sesta comunità!" e partono le informative al centro neocatecumenale di riferimento, che registra tutto, nomi, cognomi, ruoli... Poi vai a vedere e quella comunità che conta come 1 comunità in più, è fatta da 5 o 6 persone, di cui 4 sono figli di neocatecumenali, obbligati dai genitori, che è molto possibile che prima o poi se ne vadano.
      Lo sai chi sono quelli chiamati in "appoggio" alle nuove comunità? Coppie delle comunità più vecchie che vanno a fare da responsabili a quelle neonate perchè sono costituite solo da quattordicenni figli del cammino o perchè sono troppo piccole per camminare da sole. Prima questa figura non esisteva. Domandati perchè.

      Da qui la qualifica di opera del demonio (PER FAVORE SCRIVILO CON LA MINUSCOLA, al demonio non va ossequio). Il Signore sta provvedendo a seccare l'albero selvatico del CN, anche se ancora c'è chi lo difende all'interno della Chiesa.
      Il "tuo" cammino è quello che sparirà, e tu hai detto da solo quali sono i frutti destinati a sparire, di chi sono figli.

      Ma la Chiesa resterà, fino alla fine.

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    3. https://www.youtube.com/watch?v=BrUvQ3W3nV4

      forse avete la memoria corta!?Vi dimenticate ciò che vi conviene dimenticare, quando si tratta del vostro ambito, ma non scordate chi volete accusare ingiustamente. La famosa Trave e la Pagliuzza.


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  13. Il Vescovo di Cremona, sebbene forse non conosce bene il Cammino, usa la RAGIONE tenendo conto della fede.

    Certe volte, per essere certo di non sbagliare nei riguardi del Cammino e, così, lottare così invano, metto alla prova le ragioni della mia lotta e subito mi rendo che le mie sono, appunto, delle RAGIONI e non delle incomprensioni, o delle antipatie, o, peggio, dei giudizi sulle persone che non ho mai inteso fare.
    Semplicemente, tenuto conto della FEDE e della disciplina della Chiesa, ragiono, e le mie obiezioni al Cammino non solo non ne escono indebolite, ma si rafforzano.

    Penso alle troppe persone ferite non per un limite o anche un peccato personale di qualche catechista, ma perché la dottrina del Cammino, al contrario di quella cattolica, INSEGNA ad usare metodi alla Gestapo.
    Penso alle confessioni pubbliche che violano il foro interno delle persone, cosa proibita dalla Chiesa.
    Penso alle norme liturgiche stravolte durante le celebrazioni.
    Penso agli "esorcismi" di Kiko. A tutte le incontestabili balle che racconta per abitudine, tanto che con noncuranza cambia versione dell'apparizione che avrebbe ricevuto da parte della Madonna, a seconda del tornaconto.
    Penso al suo "non si può non peccare" e al "fango negli occhi".
    E mi fermo perché mi rendo conto che potrei continuare ancora per molto...

    Invito i camminanti di passaggio a prendere il Catechismo della Chiesa Cattolica e a confrontarlo, usando la RAGIONE, con quanto gli insegnano nel Cammino.
    Senza farsi spiegare nulla dai catechisti, perché il Catechismo è già una spiegazione del Vangelo che non ha bisogno di "traduzioni", ma solo di approfondimento ed, eventualmente, di qualche spiegazione se il linguaggio "tecnico" non è capito.
    Spiegazioni che nessun catechista, che ha avuto l'imprinting di Kiko tanto da imitarlo in modo spudorato quanto grottesco, è in grado di dare.

    Confrontate camminanti e RAGIONATE.

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  14. In un momento di rapimento spirituale Agostino udì la voce del Signore che gli diceva: «Io sono il Pane dei forti. Mangiami.
    [...] io trasformerò te in Me».
    Questo significa che nella Comunione devotamente ricevuta veniamo tratti fuori da noi stessi e assimilati a Gesù.
    Questo è il concetto di "Corpo di Cristo" che determina la fraternità cristiana e quindi la Comunione. Mi pare però un paradosso cercare di insinuare il senso di Comunione al Cammino, essendo un contesto che persegue l' opposto innalzando un muro nei confronti dei normali cattolici e della Verità.
    Finché le komunità si disporranno in disparte per celebrare l' Eucarestia, finché i membri non accetteranno di essere tratti fuori da sé stessi per essere condotti in un unico centro che è Cristo - e non l' assemblea - e finché affermeranno che non sia possibile per il cristiano vivere senza cadere in peccato - in realtà siamo peccatori ma non dobbiamo peccare - trasmettendo una considerazione troppo bassa del cristiano e una considerazione falsamente elevata del peccato, ledendo sé stessi e il prossimo, per loro non potrà sussistere la Comunione, poichè il cammino ne rappresenta l' antitesi. Per ottenere una vera Comunione non c' è scelta, bisogna eliminare il contesto divisore.
    Drammatico è inoltre quel vestito bianco che indossano i neocatecumenali oramai arrivati al traguardo tanto agognato e tanto aspramente conquistato a colpi di peccati e menzogne; oppure sofferenze e devastazioni (fisiche, psicologiche, spirituali...), come se quel candore appartenente prettamente al tessuto li distinguesse e li rendesse degli eletti di..."categoria superiore" (ovviamente mai a livello di Carmen, ineguagliabile anche dai Santi).
    La concessione che la Chiesa offre loro, consentendogli di indossare quel vestito, per i neocatecumenali equivale all' approvazione del "battesimo" blasfemo ideato da kiko, per tale servirebbe maggiore rigore. Ma non escludo che questi numerosi richiami da parte del clero preparino i camminanti ad una prossima e necessaria proibizione di grandi proporzioni - la celebrazione del sabato sera ad esempio -.

    "Dio è amore, Dio è comunione! Noi no..." il narcisistico kiko è da anni che sbeffeggia questa realtà!

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    1. ottimo, hai preso il succo del problema. Una parte mi ha colpito di più 《 Mi pare però un paradosso cercare di insinuare il senso di Comunione al Cammino, essendo un contesto che persegue l' opposto innalzando un muro nei confronti dei normali cattolici e della Verità. 》 se l'avessi capito prima i miei figli non sarebbero dentro e invece che uniti divisi e litigati.

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  15. @Arpas,
    forse tu non hai ancora subito qualche "scrutinio" NC .. quando sarà, se pronunci certe frasi non lo "passerai". Mi riferisco a:

    - " Se la Chiesa non difende la dottrina di Cristo, prima o poi finirà. "
    - " dobbiamo pur sempre impegnarci per somigliare a Cristo! "
    ---------
    Guarda che questo è incompatibile con il CN, esattamente come spiegavano @aleCT .

    L'unica cosa che vogliono tu dica è che prima del Cammino la tua vita era 1 macello, mentre ora è 1 meraviglia; che credi che attraverso l'equipe dei catechisti ti parla lo Spirito Santo e che grazie a questo cammino vedi quanto sei peccatore ma che il Signore non "ha schifo" di te .. breve parentesi: e perché mai dovrebbe?

    "Poiché tu ami tutte le cose esistenti
    e nulla disprezzi di quanto hai creato;
    se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata."(Sap 11,24)
    --------
    Ciò non significa però che Dio ami ciò che è male: la prepotenza, l'ipocrisia, l'approfittarsi dell'ingenuità del prossimo .. perchè Dio non ha creato il male e quindi non ha voluto nessun "cammino d'iniziazione" per convincerci di quanto siamo peccatori. È davanti alla Sua Bontà, la quale si può manifestare in tanti modi (ma non certo attraverso la superbia di persone che ti chiedono obbedienza assoluta a loro ), che uno prende coscienza delle proprie mancanze (che non consistono nell'essere mancati a 1 convivenza, ma sono verso Dio, non verso "i catechisti" o "la comunità") , ne ha dispiacere e cerca di non ripeterle, chiedendo la Grazia e la forza nel Sacramento della confessione.
    Di questo, senti parlare?

    Dei rischi di alcool e droga se ne parla molto nelle scuole .. i ragazzi di San Patrignano e altre comunità di recupero vanno a fare sensibilizzazione nelle scuole e dove li accettano anche in certe discoteche .. magari molti giovani non li ascoltano, ma non li mandano via e intanto sentono qualcosa di UTILE, non frasi fanatiche dove Dio è nominato invano le quali hanno come unico risultato di fargli prendere ancora più in antipatia la religione.

    Come senz'altro @LUCA può confermare, nelle parrocchie non ci sono solo gruppi come quelli dove tu hai fatto exp negativa, ma anche altri molto validi per i ragazzi, che danno loro aiuto nella loro crescita umana, che mai va separata da quella di fede. Oppure pensi che ai giovani basti "sentire parlare" , magari in modo impositivo e unilaterale di argomenti che costituiscono la loro vita quotidiana: il divertimento, il sesso, il bullismo, la tecnologia, le difficoltà nello studio, le difficoltà nella famiglia, nelle amicizie .. ?
    Non basta "inventarsi" 1 rapporto tra adulti e ragazzi "standardizzato" , che segua regole ferree, che magari incuta sensi di colpa o sia percepito come minaccia .. e poi dire "ma tu sei libero di fare come vuoi"! ☆

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    1. ☆Dipende tutto da come il giovane si sente "guardato".
      Pensa che differenza, per 1 ragazzo o 1 giovane se si trova davanti degli adulti che lo prendono sul serio, lo valorizzano (anche ci fosse 1 sola piccolissima cosa da valorizzare) , gli danno fiducia, gli dimostrano di credere nelle sue capacità di bene, senza il minimo moto di disprezzo, lo invitano a ragionare non a farsi inculcare in testa le "ragioni" di altri (secondo quella frase, non so di chi: "accendere il fuoco latente dentro al giovane e non riempirlo di contenuti come fosse solo 1 contenitore vuoto"). Dicevo, pensa che differenza, se invece costui si trova davanti degli "adulti" NC, che lo trattano nell'unico modo che usano i NC, quello dei "catechisti" NC, che usano verso tutti, di tutte le età: disprezzo e imposizione, fossero anche i suoi genitori.
      Tu, se hai veramente a cuore i tuoi coetanei e i più giovani di te, quale delle due situazioni gli augureresti?

      Tornando così al "tuo scrutinio", se ti preme per qualche motivo di tuo tornaconto (anche solo psicologico) di stare nel cammino, ricordati di non dire ai catechisti quelle cose che hai scritto sopra;
      se però, come spero, le hai dette perché nell'intimo della tua coscienza ci credi .. allora ti invito a metterle in pratica, a seguire davvero Gesù, abbandonando il CN.

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  16. @ Arpas, non esiste solo il cammino e il mondo... Esiste la Chiesa, quella vera fondata da Gesù Cristo e non da Kiko,esiste una realtà capillare nel territorio di varie forme di volontariato di vera carità quella per cui saremo giudicati, ricca di presenza di giovani che liberamente e con tanta passione si mettono a servizio la dove c é bisogno. Realtà che i giovani del cammino non conoscono perché troppo assorbiti ad un moltiplicarsi di incontri di catechesi, anche 3 sere più alla settimana, che aumentano in certi periodi. Se continuerai il cammino vedrai che é vero, il tempo per te e per vivere e godere la vita che ti ha donato il Signore resta poco, allora si ti sentirai fuori dal mondo, ricorda però che Dio é venuto nel mondo per stare in mezzo a noi.

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  17. L'ASCOLTO MASOCHISTA DELLA SINFONÍA DI KIKO GUARISCE DAL FUOCO DI SANT'ANTONIO...

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  18. Per Arpas

    Nella parrocchia che frequento, nella quale non c'è ombra di cammino, ci sono alcuni gruppi di giovani del post-cresima. Oltre a proseguire l'educazione cristiana, si cerca di fare prevenzione rispetto a problemi quali droga, alcolismo, bullismo, sesso precoce, ecc. Proprio di recente ci sono stati due incontri, uno con un ragazzo ex drogato che ha raccontato la sua esperienza e come si è rovinato la vita, scongiurando i presenti a non cedere alle false lusinghe dello sballo facile... L'altro incontro è stato la testimonianza di una suora, ex ballerina cubista in discoteca, alla quale il Signore ha cambiato la vita. Entrambi sono stati molto toccanti e significativi per i ragazzi (e anche per gli adulti).

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