lunedì 29 marzo 2021

Le indicazioni pastorali neocatecumenali per questa Santa Pasqua 2021

Leggiamo parallelamente le indicazioni della Curia romana sulla Santa Pasqua e le indicazioni del Cammino Neocatecumenale date nell'annuncio di Pasqua dalla équipe internazionale Argüello Pezzi Romero. 
Abbiamo notato infatti che l'Annuncio di Pasqua di Kiko di quest'anno è stato costruito proprio sulla falsariga di questo documento della Diocesi di Roma. 
 
Innanzitutto nel prologo delle Indicazioni per la Settimana Santa nella Diocesi di di Roma leggiamo quanto segue:
Anche se percepiamo ancora il peso dell’emergenza sanitaria, questa situazione non ci deve scoraggiare! Il Maestro ci guida a riscoprire la vocazione missionaria della Chiesa e nell’oggi della storia ci chiama a proseguire nell’impegno di esprimere continuamente «una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice»(EG 11)
Ebbene, anche Kiko, nel proprio prologo,  ci ha tenuto a dare una propria interpretazione di come nel Cammino è recepita questa necessità evangelizzatrice della Chiesa tutta. 
 
I privilegiati neocat con le 'palme alte'
Kiko: Quando vi abbiamo proclamato il Sermone della Montagna e vi abbiamo mostrato l’uomo nuovo, che non resiste al male, che ama il nemico, che non giudica, non avete dubitato, avete creduto, perché Dio vi ha scelto da prima della creazione del mondo per darvi la fede. Questa è la prova che siete stati scelti da Dio. Alcuni non hanno creduto. Chi gli ha sigillato dentro che quello che dice Kiko è vero? Lo Spirito Santo. Chi vi sta sigillando che quello che dico è vero? Lo Spirito.(...) Il Signore nella sua provvidenza ci ha unito, da prima della creazione del mondo ha unito voi e noi, l’equipe dei catechisti di Kiko e Carmen.(...) Ragazzi, siamo privilegiati perché il Signore ci ha scelto, ci ha eletto, ci ha mandato nelle parrocchie, vuole fare della sua Chiesa Cattolica qualcosa di vivo, autentico, di bello. (...) 
 
Naturalmente Kiko ha una propria visione di questa 'nuova gioia della fede' a cui accenna la nota della Chiesa di Roma. 
 
Kiko: In cosa si nota che Cristo abita in noi? Dal fatto che siamo misericordiosi, siamo pazienti con i difetti altrui. Una cosa fantastica! Amarci, volerci bene. Mario, mi vuoi bene? P. Mario: Tu lo sai, Signore! Kiko: Mi ha risposto: “Tu lo sai Signore!”. È una domanda rischiosa! Kiko chiede ad Ascensión: “Tu mi vuoi bene?”. Ascensión: “Si!”. Il Signore ha benedetto Ascensión, perché le ha concesso di stare con noi in équipe; mi ha detto: “Avevo nel cuore un pensiero segreto, di stare in équipe con voi” e il Signore glielo ha concesso. Come ti vuole bene il Signore! È abbastanza brava. 
 
Leggere l'Annuncio di Pasqua 2021 riserva anche questi momenti di puro lirismo 😆. 
 
Prosegue il documento della Diocesi di Roma: 
La pandemia ci mette ogni giorno a contatto con alcune «persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie» (EG 6). È questo l’obiettivo con cui preparare e vivere la settimana santa: contemplare noi per primi il Cristo sofferente, morto, risorto, per guidare tutta la comunità all’incontro con Lui. 
 
Il documento della Chiesa parla di difficoltà, di angustie? Anche Kiko, sentendosi un vero e proprio Vescovo (o Pontefice), ci tiene a parlare di angustie. E infatti ne parla, ma ci mette in mezzo Giuseppe, i fratelli di Giuseppe e addirittura la Shoah. 
Leggere per credere! 
Kiko: Avete visto veramente il Signore in un momento di angustia? Siete uomini pasquali? La parola angustia è molto importante per gli ebrei. I fratelli di Giuseppe si chiedono il perché di quello che succede loro, sempre analizzano la storia che ha la sua causa in Dio. Forse non tutti pensavano di ucciderlo, ma una cosa è certa: tutti avete visto l’angustia di Giuseppe quando gridava pietà, e hanno voltato la faccia da un’altra parte. Basta voltare la faccia per essere assassini di 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento, ma Cristo ha vinto la morte per noi e ci ha dato a partecipare della sua vittoria.
Peccato che, nella interpretazione di Kiko, l'angustia di chi è in difficoltà, diventa l'angustia di Giuseppe buttato nella fossa, l'angustia dei fratelli di Giuseppe che 'analizzano la storia' e che, avendo voltato la faccia, sono responsabili come i feroci assassini di 6 milioni di ebrei. Responsabili per modo di dire, perché subito Kiko  conclude: 'ma Cristo ha vinto la morte per noi e ci ha dato a partecipare della sua vittoria'.
Quindi tutti assolti: che tu ne abbia affossato  uno, mille o seimila.
 
Ma bisogna seguire la scaletta 'ufficiale'. Infatti il documento della Diocesi di Roma prosegue con le Indicazioni Pastorali e così pure l'Annuncio del Tripode: il compito viene affidato a padre Mario Pezzi. 
Non è facile dare le direttive per la Pasqua neocatecumenale, che si sostanzia e si condensa nel Triduo quando la Conferenza Episcopale Italiana ha invitato a non duplicare, nella stessa parrocchia, le celebrazioni, e nella Veglia notturna, resa impossibile dal coprifuoco. 
Don Mario Pezzi riesce miracolosamente a dare diverse indicazioni senza parere. Da ciò deduciamo che le bastonate ricevute per la dissennata Pasqua neocatecumenale del 2020 sono state così forti da levare il pelo. 
 
Una modalità per 'celebrare la Pasqua nrocatecumenale' detta senza parere: 
Pezzi: Conosciamo la difficoltà di tutti noi a sottometterci a queste leggi, e la tentazione di ribellarci o di cercare scappatoie: sappiamo che alcune comunità già avevano cercato dei posti per poter celebrare tutta la Veglia in strutture ecclesiastiche o in Hotel, entrando prima del coprifuoco e uscendo il mattino al suo termine. 
A questo punto Pezzi lascia cadere il discorso nel vuoto. Possono farlo? Non possono? È evidente che, a loro rischio e pericolo, possono farlo. E qualcuno lo farà. 
 
Basta battesimi nei bicchieri di plexiglas
E i battesimi? Che si fa con i battesimi? Cos'è una Veglia neocatecumenale, già di per sé ridotta a una Messa un po' prolungata, senza almeno i battesimi per immersione, ritornello di Cavallo e Cavaliere e battimani? Battesimi inutili e infecondi finché non verranno 'riscoperti' nelle comunità di Kiko, dopo opportuna discesa nella abiezione del peccato, ma comunque, almeno dal punto di vista simbolico, indispensabili nelle Veglie del Cammino? 
La direttiva della Curia per la diocesi di Roma (riportata solo in parte in nota nell'Annuncio di Pasqua del Cammino) stabilisce che i battesimi per immersione debbano essere fatti, per motivi sanitari, addirittura 'nell'acqua corrente'! 
Ma Pezzi non ne parla: non dà disposizione per esempio di fare gli eventuali battesimi per infusione. 
 
E un'altra disposizione presente nella Nota della Curia di Roma è importante, e valida per sempre, non solo per questi tempi di pandemia: 
"essendo il fonte battesimale il luogo liturgico ordinario per celebrare il sacramento della rinascita in Cristo (cf. Rito del battesimo dei bambini, n. 10. 25; Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, n. 25) si deve evitare di battezzare sia gli adulti sia i bambini fuori dal fonte della chiesa parrocchiale".  
Precisazione importante! Ma viene confinata nella nota dell'Annuncio di Pasqua 2021 e sappiamo, dalla lettera di Benedetto XVI messa in nota allo Statuto Neocatecumenale e dalla dottrina del CCC messa in nota sulle pagine del Direttorio, che quando il Cammino Neocatecumenale ha deciso di violare una direttiva, la mette in una nota. 
 
La Conferenza Episcopale Italiana raccomanda di seguire le celebrazioni pasquali, se possibile, in presenza e la curia di Roma ribadisce :
'I pastori esortino i fedeli alla partecipazione in presenza ai riti della settimana santa. A coloro che non possono prendervi parte, si raccomandi di seguire le celebrazioni presiedute dal Santo Padre attraverso i mezzi di comunicazione' 
Invece nelle direttive di Mario Pezzi, e del Cammino, la Messa in presenza è l'ultima delle opzioni, perché prima di questa e più importante è la 'celebrazione domestica'. 
Un catechista che 'riporta' l'annuncio su YouTube è esplicito: 'se poi la Messa (in parrocchia) dura un'ora... tanto vale che ve ne stiate a casa a «celebrare»'  in famiglia.
E poi, naturalmente, l'indicazione data anche quest'anno da padre Pezzi di utilizzare il vademecum neocatecumenale così come previsto per la Pasqua 2020 in cui era prevista la dissacrante 'comunione per asporto' completa il quadro di ciò che non viene detto, ma che è implicito. 
Pezzi: "Là dove questa celebrazione della Veglia non è possibile, con la ricca esperienza maturata già lo scorso anno tra le famiglie del Cammino, affidiamo alle famiglie la missione di tenere viva la celebrazione della Veglia nelle case, durante la quale, compiendo il sacerdozio dei fedeli, trasmettono la fede ai figli." 
Siamo perciò convinti del fatto che scopriremo solo dopo Pasqua cosa significava realmente la frase finale di Kiko subito prima delle preghiere nel mamotreto Annuncio di Pasqua:
 
Kiko: "Bene, fratelli, sono contento di avervi visto, sono contento che celebriate la Veglia Pasquale come potete. Preghiamo."
 
C'è infine una notazione, nel documento della Diocesi di Roma, che, se dovesse venir rispettata, renderebbe inutili tutti i riti neocatecumenali non solo questa Pasqua, ma per sempre. 
Le limitazioni imposte da questo momento di pandemia ancora di più ci spingono a proporre una accurata catechesi pastorale e mistagogica sulla ricchezza dei segni, dei gesti e delle parole che la sapienza celebrativa della Chiesa ci ha consegnato nei riti della Settimana Santa. Si eviti dunque di impoverire i riti e i gesti per una presunta necessità di compierli al di là del loro senso e della loro ricchezza teologica».
Riti e gesti della liturgia della Chiesa Cattolica vengono impoveriti, e non arricchiti, dalla 'presunta necessità di compierli' non rispettandone il senso. E sicuramente nessun sacramento conserva il proprio significato se compiuto come rito separato rivolto ad una élite e non vissuto nella consapevolezza dell'unità con la Chiesa universale.

Nota a margine: ogni anno è sempre la stessa storia, praticamente ogni anno ci ritroviamo ad osservare sempre le stesse cose. 

Per avere una breve carrellata da quest'anno agli anni precedenti, consultare i seguenti articoli:

55 commenti:

  1. Negli ultimi anni è ritornato in maniera "violenta" il mantra della Veglia separata a tutti i costi, dopo anni nei quali, in assenza di "condizioni" si sposorizzava l'obbedienza al Parroco e alla partecipazione alla Veglia in parrocchia.
    La motivazione di questa deriva, permettetemi di dire, completamente fuori dalla storia, è dettata da questa considerazione: "le comunità vanno male perché non celebrano la Pasqua tutta la notte". Come al solito, non sono in grado di fare una sana autocritica, il piagnisteo ultimo di Kiko, fate una convivenza per chiedervi perché non "siete uno" ( sottointendendo DOVE AVETE SBAGLIATO ). ha una sola risposta torniamo alle origini "ci sono generazioni che non hanno mai vissuto la Veglia completa" etc.
    Il risultato è sotto gli occhi di tutti, "guerre sante" e sconcerto generale, perché prima era volontà di Dio stare in parrocchia adesso non più, ma non c'è un minimo di spiegazione al riguardo. A parte i soliti pipponi "nessuno ci può dire come pregare" peccato che si sta parlando di una liturgia perfettamente normata e non di una riunione come può essere una celebrazione della parola.
    In più ci aggiungete che molti si sono "contaminati" con la Chiesa in tutti questi anni e le "follie" ormai le sgamano. Restano solo i duri e puri, che sbraitano come pochi, e che riescono ancora a pilotare la massa,che si muove in branco senza chiedere e chiedersi niente "Padre Mario è stato chiarissimo" e gli basta.

    A parte i soliti che provvengono da una storia dentro alla chiesa, pochissimi cnc saranno presenti all'adorazione il Giovedì Santo, nonostante abbiano magari fatto anche la "famosa Veglia diel Corpus Domini", preferendo la celebrazione in comunità ( che forse si potrebbe spostare in altro giorno). Insomma non si cresce mai.

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    1. Quello che scrivi forse dimostra che Kiko sta mordendo il freno, che ha passato tutta la vita frustrato tra la voglia di spingere sull'acceleratore e la volontà rassicurare la Gerarchia della Chiesa che è un cattolico pur sapendo di non esserlo.

      Tra essere se stesso, cioè leader di un piccolo movimento chiaramente eretico, e essere leader di un "potente cammino" che, per fingersi cattolico, deve rinunciare a molte cose, ha scelto la seconda opzione.

      Se, Dio non voglia che mai accada, dovessi essere io a fare questa scelta, avrei scelto la prima opzione. Libero anche se povero, per me, è meglio che vivere pasciuti in una "gabbia" dorata.

      Questi cambi di strategia di Kiko credo che significano la sua insofferenza, e, forse, il suo pentimento per essere stato troppo attendista.
      Forse, a 80 anni, ha dei rimpianti.

      Ha avuto gloria umana, ma l'ha pagata a caro prezzo e si sente depresso, come dimostrato a Porto San Giorgio.
      Fondamente si sente un fallito. Un ricco e potente fallito, perché non ha cambiato la Chiesa, anzi, non ha cambiato un bel niente perché, morto lui, il SUO Cammino non sarà più lo stesso.
      Perché il Cammino come lui l'ha concepito non è opera di Dio, ma sua.

      Un'ammissione di una sconfitta che non vuole ammettere.
      Ma per lui c'è ancora speranza: quella di tornare nella Chiesa ammettendo i suoi errori.
      Ammetterebbe di aver costrito con la paglia ma troverebbe, finalmente, la pace.
      Bisogna pregare per questo.

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  2. Esilarante quanto sconfortante confronto. Scopriremo dopo Pasqua cosa significava realmente la frase finale di Kiko subito prima delle preghiere (pag.18): "Bene, fratelli, sono contento di avervi visto, sono contento che celebriate la Veglia Pasquale come potete. Preghiamo."

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    1. Ottima osservazione Jubilate Deo! La inserisco nel thread.

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  3. A proposito di defezioni nel Cammino, giorni fa l'amico di Iglesias di cui spesso ho parlato mi ha telefonato per dirmi che ha lasciato il Cammino per sempre. C'era 30 anni, non era un catechista ma aveva dei compiti particolari perchè, avendo la laurea in Teologia, gli facevano preparare delle catechesi per le riunioni nelle salette e per le convivenze. Il motivo sarebbe che sono diventati troppo fanatici e non lo tollerava più. Credo ci siano altri motivi più personali che non so e che non è tenuto a dirmi. Parlandogli del blog mi ha detto che quasi tutto quello che scrivete è vero e che Kiko non vuole lo si legga perchè non si scoprano certe cose, ma vedo che molti camminanti lo leggono e alcuni scrivono anche, quindi c'è una disobbedienza di fondo anche nel Cammino. Adesso che è "libero" gli chiederò qualcosa, ammesso che me lo dica. Se non ci sentiamo prima, buona Pasqua a tutti voi. Aldo

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    1. Ricambio gli auguri!
      Effettivamente il percorso del tuo amico sembrava proprio portarlo verso la porta di uscita (dal Cammino).
      Sul fatto che a breve ti possa confidare qualcosa in più sul Cammino, dubito. Spesso il malinteso senso di appartenenza e l'influenza dell'arcano durano per anni. Alcune persone veramente 'dimenticano' quasi tutto, quasi obbedissero a un comando dato sotto ipnosi.

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    2. Infatti era un camminante un po anomalo, visto come li descrivete voi nel blog, aveva poco di loro, era troppo polemico, dissentiva da tante cose, poi ha avuto la disavventura della moglie che raccontai tempo fa, non c'erano i presupposti per continuare, pensavo lo facesse molto prima. Llascia perplesso il fatto che ci abbia fatto ben 30 anni, in genere si esce prima quando ci sono problemi. Nel movimento dei focolari dove sono, abbiamo avuto casi analoghi, non eclatanti come quelli del Cammino, ma ci sono. Penso che non ci sia peggior cosa che rimanere in un gruppo, qualsiasi gruppo, ecclesiale, politico o altro, se non ci si trova bene. Sono contento per lui, anche la moglie è strafelice di questa scelta. Però, che amarezza pensare di dare un impegno cosi per anni per poi rimanere senza niente. Anni fa mi aveva anche proposto di passare con loro nella chiesa della Palma a Cagliari, li i catechisti pare siano molto più tranquilli, dissi di no allora e non me ne sono mai pentito, e ancora sapevo poco o nulla del Cammino.

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    3. @Aldo
      Io immagino che il tuo amico ora dovrà metabolizzare il tutto e credo ci vorrà del tempo; anche se non sono nessuno per dare consigli, soprattutto a chi non conosco, vorrei però consigliarti di rimanergli accanto e di offrirgli ascolto e sostegno se ne avrà bisogno. Mi auguro per lui che i suoi ex fratelli non si dimentichino di lui ora che è uscito.

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    4. Io invece e spero proprio che si dimentichino di lui e in fretta 😉

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  4. Anche se fosse una scenetta e non avessero fatto sul serio, quell'interpretazione profana del "Pietro, mi ami?" destinata al discepolo Pezzi, è di un cattivo gusto unico.
    Ma di ancor peggior gusto è la risposta: "Tu lo sai Signore!"

    Quale signore ama Pezzi?
    La domanda di Kiko non si inseriva in un contesto narrativo avente per soggetto Gesù. È saltata fuori d'improvviso. Così all'improvviso che il soggetto della frase non pare per nulla Gesù, ma Kiko stesso che parla.
    Almeno Ascénsion non ha scimmiottato la Scrittura, ma il Pezzi invece è stato al gioco.

    Come se non bastasse, si aggiunge il commento di Kiko: "Mi ha risposto tu lo sai Signore! È una domanda rischiosa!"
    Dove lo vedrebbe il rischio?
    Amare Gesù non è mai un rischio, ma è Vita.
    L'unico rischio che vedo io è nell'amare l'Argϋello come Signore. Quello sì che è un rischio.

    Poi però mi sono soffermato sul casuale errore tra l'uso del termine "domanda" invece che "risposta" (del Pezzi).
    L'impressione che ho avuto è che Kiko proprio intendesse dire "domanda".
    Quindi la sua è una domanda rischiosa. In cosa il rischio nella domanda?

    Non lo vorrei pensare, ma il rischio mi pare proprio nella formulazione: amare me è un rischio. Perchè io non sono Gesù...
    Chi è, allora?

    Ricordiamoci sempre che Gesù rivolse a Pietro quella domanda per dirgli di pascere le SUE pecorelle e per mostrargli la sua fragilità nonostante l'amore.
    Non c'è rischio nella domanda di Gesù, solo Verità.

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    1. 30anni Anche se fosse una scenetta e non avessero fatto sul serio, quell'interpretazione profana del "Pietro, mi ami?" destinata al discepolo Pezzi, è di un cattivo gusto unico.
      Ma di ancor peggior gusto è la risposta: "Tu lo sai Signore!"


      Durante il viaggio in Israele dell'Elezione è prevista una tappa a Tabgà al primato di Pietro, dove all'interno della Chiesa in cui c'è la roccia dell'episodio, ad ogni fratello il presbitero dell'equipe ripete questo episodio con la domanda "XXX mi ami tu?"

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    2. Giusto! Me lo ero scordato. Son trascorsi troppi anni.
      Poi al Matrimonio Spirituale ci riportano anche al Primato di Pietro.
      Bella spiaggetta al di sotto dell'edificio.

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  5. Dal mamotreto dell'annuncio di Pasqua:

    La prima Pasqua con Kiko è stata poi a Fuentes, in questo paesino vicino a
    Segovia, dove se Dio vuole cominceranno i lavori di restauro di questa chiesetta
    dove sono andati Kiko e Carmen, con la prima comunità delle baracche, una
    chiesetta distrutta che si ricostruirà, almeno il tetto, perché non cada. Ci hanno
    detto che alcuni giovani cominciano ad andare in pellegrinaggio, e tra pochi mesi
    comincerà la riparazione di questa piccola chiesa storica per il Cammino. Ecco,
    Carmen diceva: “In nome della legge mi uccidono”; allora anche noi in nome
    della legge dobbiamo soffrire in questa Pasqua, ma sempre pensando nella
    resurrezione.

    La chiesetta a cui fanno riferimento è una rovina, una chiesa abbandonata e immagino sconsacrata in cui fu fatta la prima veglia pasquale kikiana, a dimostrazione del fatto che sempre i due fondatori abbiano concepito questa celebrazione come una apoteosi della spiritualità divisiva del Cammino che rifugge da ciò per la Chiesa è sacro.
    Anche i giornali confermano che i kikos, tramite la 'poverissima' Fondazione di Nazareth, intendono restaurarla. Per consacrarla nuovamente? No, per usarla come sede di 'incontri' (cioè celebrazioni) rigorosamente separate.
    Dalle loro azioni, sempre, si fanno riconoscere!

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  6. Questo blog prende atto delle pratiche religiose e liturgiche decise dal CN, nella figura del suo fondatore Kiko Arguello.
    Nostro compito è divulgare la verità sul CN è questo blog lo fà dal 2006.
    Non è nostro compito decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, noi riportiamo solo "fatti concreti " poi ognuno è libero di pensare ed agire come meglio crede secondo la sua coscienza.
    Noi non siamo odiatori del CN, non è nostro compito correggere il CN ma è nostro compito esporre i "fatti".
    Non siamo i baby-sitter dei camminanti, non ci riguardano le loro scelte personali, non vogliamo convincere nessuno a fare quello che non vuole fare.
    Siamo stati creati liberi e dotati di intelletto e libero arbitrio.
    È inutile cercare di difendere l'indifendibile ed è inutile di cercare di spiegare l'inspiegabile.
    Chi vuole capire capisca chi non vuole capire continui sulla sua strada.

    In questo "tempo forte" della Chiesa, ogni cristiano decida come vuole vivere la sua Pasqua.

    Ognuno si prenda la responsabilità delle proprie azioni.

    LUCA

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  7. " Chi vi sta sigillando che quello che dico è vero? Lo Spirito.(...) Il Signore nella sua provvidenza ci ha unito, da prima della creazione del mondo ha unito voi e noi, l’equipe dei catechisti di Kiko e Carmen.(...) Ragazzi, siamo privilegiati perché il Signore ci ha scelto, ci ha eletto, ci ha mandato nelle parrocchie, vuole fare della sua Chiesa Cattolica qualcosa di vivo, autentico, di bello. (...) "
    ------------
    Domande e risposte e dietro tutta la presunzione di un ciarlatano.
    Se questi due fossero santi davvero l'uno (Kiko) non parlerebbe mai così e l'altra (Carmen) non sarebbe rimasta inerme ad ascoltarlo per 50 anni.

    Ma si può tenere a bacchetta lo Spirito Santo e il Signore in questa maniera?

    Esistono solo le parole che Kiko pronuncia. Esiste solo questo rapporto tra loro catechisti che dispongono ogni cosa e hanno discernimento e i neocatecumeni che obbediscono e stanno sottomessi in tutto e per tutto.

    Notare bene che la Chiesa fa solo da cornice. Arrivano nelle Parrocchie e la Chiesa diventa qualcosa di vivo, di bello, di autentico.
    Quello che sempre diciamo, che costoro non hanno nulla da imparare da nessuno. E lo dicono espressamente.
    Nulla da ricevere dalla Chiesa. E' la Chiesa che deve ringraziarli di esistere! Senza il loro avvento, condannata all'estinzione.
    Che dire? Giudicate da voi stessi.
    E la tragedia è che gli adepti ci credono davvero, così, con leggerezza, come fosse la cosa più naturale del mondo.

    Pax

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  8. Pasqua è l'acronimo di :

    Pasqualoni Autorizzati Senza Qualifica Unanimemente Accertata

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  9. Il "prologo" di Kiko è sconcertante.
    Parla del Cammino come fosse la Chiesa e della Chiesa Cattolica come fosse il Cammino.
    La Gerarchia nemmeno la considera!

    Un po' come nel post precedente in cui cui si parla delle disposizioni del Cammino sul covid che si sovrappomgono a quelle della Chiesa.
    La Chiesa ha parlato dell'emergenza covid, ad esempio dando disposizioni a come accostarsi alla Comunione, ma ha TACIUTO riguardo la Comunone da asporto, che non rientra nelle sue opzioni.
    Il Cammino invece, con la scusa dell'emergenza, ha dato le SUE norme, che NON sono quelle della Chiesa.
    Ma poiché nella Chiesa le norme le dà solo la Chiesa, le norme del Cammino sulla Comunione da asporto sono non solo invalide, ma anche un abuso di potere, che dimostra che il Cammino si comporta come una "chiesa" a parte.

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    1. Sono le conseguenze della approvazione come "Personalità Giuridica Pubblica" dello statuto cnc.
      In basa a tale approvazione si sancisce, a norma del diritto canonico, che il CNC agisce in nome e per conto della Chiesa Cattolica.
      Da qui come dicevo nascono le "follie". Mentre è molto chiaro ai camminanti come chiunque nel CNC per agire in nome e per conto del CNC stesso DEBBA essere non solo in "comunione con il carisma", ma non possa inventarsi niente ( provate ad "inventarvi" qualcosa, vedi il povero Filippucci e il Rosini ). Il CNC invece si arroga di agire SEMPRE "in nome e per conto" anche quando palesemente non rispetta le norme e le indicazioni della Chiesa, arrogandosi nei fatti diritti e "poteri" che nessuno gli ha dato.
      Visto che piace tanto cercare definizioni in giro, mi ricordo che si erano pure "vantati" che di fronte alle problematiche della Chiesa nel fronteggiare le sette qualche Cardinale avesse detto "ma anche noi abbiamo la nostra setta" in chiero riferimento al CNC.
      Adesso non stracciatevi le vesti, il CNC pur non dichiaratemente setta, si comporta però esattamente come tale, e rimane, allo stato attuale una "società utopica" chiusa che fisiologicamente non ha futuro, la storia insegna, dagli atei ai mussulmani, e per finire agli ebrei, in effetti mancavano solo i cristiani (ma a ben guardare solo in tempi moderni).

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  10. Questo blog prende atto delle scelte umane, religiose e liturgiche decise dal CN, per bocca del suo fondatore Kiko Arguello.
    Nostro compito è divulgare la verità sul CN e questo blog tenta di farlo, nel modo migliore, dal 2006.
    Non è nostro compito decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, noi riportiamo solo "fatti concreti " poi ognuno è libero di pensare ed agire come meglio crede secondo la propria coscienza.
    Noi non siamo odiatori del CN, non è nostro compito correggere il CN e non è nostro compito colpevolizzare nessuno, ma è nostro compito, come persone ed ancora di più come cristiani, di dare una testimonianza ed esporre i "fatti".
    Non siamo i baby-sitter dei camminanti, non ci riguardano le loro scelte personali, non vogliamo convincere nessuno a fare quello che non vuole fare.
    Siamo stati creati dotati di coscienza, intelletto e libero arbitrio.

    Chi vuole conoscere la verità la deve cercare, chi non è interessato a conoscerla, continui tranquillamente per sua strada.

    È inutile cercare di difendere l'indifendibile ed è inutile di cercare di spiegare l'inspiegabile.

    In questo "tempo forte" della Chiesa, ogni cristiano decida come vuole vivere la Pasqua.

    Ognuno di noi è chiamato a prendersi la responsabilità delle proprie azioni.

    LUCA

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    1. Tempo forte è l'acronimo di :

      Troppe Eresie Mamotretiche Possono Obnubilare Fortemente Ogni Ridicola Tenebrosa Escatologia

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  11. Tra Kiko che dice "Celebrate la Veglia di Pasqua come potete" e il padre Mario - controfigura - che raccomanda, sulla scorta della bella esperienza maturata lo scorso anno... che il Signore ci aveva preparato proprio... lungo 50 anni... a questa contingenza del COVID..., a celebrare nella piccola chiesa domestica... mettendo a frutto quello a cui hanno teso da sempre "il sacerdozio dei fedeli" laici, ovviamente, ecco che si girano e rigirano sempre nel loro "piccolo mondo antico". Non ripeteremo mai abbastanza che esso nulla ha a che fare con la Chiesa di tutti gli altri cattolici.

    La curia di Roma espressamente ha raccomandato (riportato integralmente nel post):

    'I pastori esortino i fedeli alla partecipazione in presenza ai riti della settimana santa. A coloro che non possono prendervi parte, si raccomandi di seguire le celebrazioni presiedute dal Santo Padre attraverso i mezzi di comunicazione'

    Ecco che vanno per la loro strada imperterriti.
    Hanno rivendicato da sempre la necessità di essere una cosa a parter, per motivi pedagogici, o non si sa cosa. Poichè la pedagogia ha in sè che è per un tempo, il tempo dell'istruzione, poi finisce. Quando il discepolo ha acquisito sufficiente conoscenza e preparazione.
    Ora questi motivi pedagogici cosa possono più giustificare?

    Un ulteriore dato di ambiguità vorrei evidenziare. Di ambiguità e di denuncia della consapevolezza che hanno di non poter giustificare il loro "fare" tutto a parte, fuori dalla comunione ecclesiale, per tutta la vita. Hanno trovato la scusa dei lontani/che/non/possono/capire... che hanno bisogno di un utero che li gesti, al calduccio. Sono piccini, poveri! Ecc., ecc....blablabla...
    Sempre queste solfe inascoltabili.
    Lo sanno poichè, molti lo ricorderanno, di fronte ai parroci più determinati a non cedere, a non dare concessioni di sorta, hanno portato sempre l'argomento principe di riuscire ad avere almeno la celebrazione della Vegla Pasquale separata "per le comunità più giovani" che non avevano fatto questa esperienza.
    In molte parrocchie le comunità più antiche si sono dovute piegare a partecipare con tutta la Parrocchia all'Unica Veglia, controvoglia si intende. Ma hanno dovuto sottostare.

    Ora hanno fatto bingo. Con la storia del COVID si sono ritirati tutti nelle case, giovani e vecchi di cammino, a fare la loro chiesa domestica, chiesa a parte, chiesa separata. Per tenere viva la Pasqua by Carmen Hernandez.

    L'anno passato fecero anche un video con tutte le testimonianze della Veglia vissuta in famiglia, ripetendo.
    Guardate che belli che siamo? Solo noi! Solo noi! Possiamo e sappiamo far questo.
    Presuntuosi, settari.

    Ma il fondo lo hanno toccato con la vergogna della comunione da asporto. Una mente perversa e diabolica poteva concepire una simile aberrazione.
    E il demonio, quello vero, non quello che gli impedisce di andare in convivenza perchè si è bucata la ruota.., si rallegra e fa festa con loro.

    Per tutto questo, anche se avvilita nel complesso per il loro assurdo persevarare nel male che pare inarrestabile, insieme alla pervicacia con cui perseguono la canonizzazione di una che ben sanno non essere stata santa nella sua vita neanche di striscio, sono certa che Dio stesso porrà fine a tanto obbrobrio. Signore, non tardare!

    Pax

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    1. @Pax
      infatti la Chiesa ha sempre raccomandato la massima prudenza ed attenzione verso l'ostia consacrata proprio a causa di profanazioni e messe nere, per cui non e' raccomandabile tenerla nelle case o asportarla come fanno i neocat; la concessione e' solo per malati, e prigionieri, che vuol dire "carcerati" e non persone in lockdown come ho letto nei commenti precedenti. Giorni fa mi capito' di leggere di una donna che per aver per anni distribuito la Comunione senza autorizzazione (o comunque che aveva toccato l'ostia con le mani senza il mandato) alla cui morte la bara gia' chiusa fu aperta per permettere il saluto ad una persona venuta da lontano e la defunta fu trovata con le mani nere che prima non aveva

      Come ricordo anche che Padre Pio ebbe la visione dell'anima di un confratello defunto che doveva stare in Purgatorio per del tempo perche' per distrazione passava davanti al tabernacolo senza inginocchiarsi mentre sistemava la canonica

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  12. https://www.prospettive.eu/2019/10/17/la-comunione-ai-malati-ecco-le-indicazioni-dellufficio-liturgico-per-i-ministri-straordinari/

    Inoltre i ministri straordinari non devono assolutamente portare a casa la particola consacrata se dovesse rimanere in più (esempio è la indisponibilità improvvisa da parte di un infermo a ricevere la santa comunione); devono quindi fare l’impossibile a riportare in chiesa il pane consacrato rimasto in più, anche se hanno la buona intenzione di farlo al più presto (altra soluzione è darne due all’ultimo infermo da visitare). Vigilate che i ministri straordinari usino il rito previsto dalla Chiesa. Ci risulta infatti che alcuni utilizzano riti da loro inventati a sfondo devozionale.

    affidamento L’affidamento del ministero va fatto con l'apposito rito, secondo il Benedizionale edito dalla Conferenza Episcopale Italiana

    387AI MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE EUCARISTICA Al MALATTIA
    affido questo sussidio liturgico ai ministri straordinari della Comunione.Esso intende favorire il corretto esercizio del mandato ricevuto secondo le norme liturgiche della Chiesa e a edificazione spirituale dei singoli e delle comunità.Contiene alcune indicazioni da osservare nel portare la Santa Comunione ai malati, agli anziani impossibilitati a partecipare alla Santa Messa.Auspico che l’esercizio di questo ministero straordinario sia sempre più apprezzato e sviluppato in Diocesi e contribui-sca alla crescita dell’amore al grande mistero della fede che è l’Eucaristia.
    http://www.diocesi.concordia-pordenone.it/pordenone/allegati/180/comunione_malati.pdf
    La santa comunione si porta in domenica (il sabato pomeriggio per la Chiesa è già domenica!); no invece alla comunione il sabato mattina (il sabato mattina è feriale!); né ha senso portare la comunione il primo venerdì del mese (o qualsiasi giorno feriale) e non la domenica.

    Preparazione dei ministri I ministri straordinari, prima di ricevere l'incarico, vanno debita-mente preparati con apposito corso. Questo potrà aver luogo una o più volte all'anno, secondo le necessità.Sono pure necessari incontri periodici, almeno annuali, di aggiorna-mento e di formazione permanente per quanti hanno già ricevuto l'incarico.

    Tipi di servizio Il ministero straordinario della Comunione prevede tre tipi di servizio:- la Comunione agli "impediti" (infermi, anziani), specialmente nella domenica e giorni festivi;

    Un saluto.

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    1. E’ bene che il ministro straordinario abbia tre o quattro infermi da visitare per poter esercitare con serenità il ministero e dedicare qualche tempo al colloquio con l’infermo. Secondo Redemptionis Sacramentum n. 159 si legge che Non è in nessun modo consentito al ministro straordinario della santa Comunione delegare all’amministrazione dell’Eucaristia qualcun altro, come ad esempio un genitore, il marito o il figlio del malato che si deve comunicare.

      Secondo Redemptionis Sacramentum n. 159 si legge che Non è in nessun modo consentito al ministro straordinario della santa Comunione delegare all’amministrazione dell’Eucaristia qualcun altro, come ad esempio un genitore, il marito o il figlio del malato che si deve comunicare.

      Secondo Redemptionis Sacramentum n. 159 si legge che Non è in nessun modo consentito al ministro straordinario della santa Comunione delegare all’amministrazione dell’Eucaristia qualcun altro, come ad esempio un genitore, il marito o il figlio del malato che si deve comunicare.


      E con questo il caso è definitivamente chiuso

      Un saluto

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    2. Mi chiedo: la Chiesa, nel senso gerarchico, dove sta e cosa sta facendo?

      Un saluto.

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    3. Ci avvalliamo della facoltà di non rispondere

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    4. Ecco: cercate solo di non avvallarvi troppo! 😉

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    5. Allora rispondiamo : la Chiesa, gerarchicamente parlando, ci ha approvati nel 2008, e questo ci basta.

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  13. Molto interessanti gli ultimi post che evidenziano come il Cammino tende a sovrapporsi alla Chiesa.

    La Chiesa si esprime attraverso delle “forme” atte a comunicare la VERITA’.
    Poiché però la verità va vissuta nell’anima e non solo esteriormente, Gesù ci insegna anche ad avere un rapporto con lui e con il Padre intimo e di totale fiducia.
    Ma il Cammino ha una sua liturgia, una sua gerarchia, un suo “sentire”, un suo linguaggio, una sua predicazione, dei suoi precetti, una sua arte, una sua lingua…
    Il Cammino ha le sue “forme” che, però, non convergono in quelle della Chiesa, che sono espressione della VERITA’, ma le imitano.
    In tal senso, il Cammino è la contraffazione della Chiesa come il “Parmesan” è la contraffazione del Parmigiano reggiano.

    Le forme, infatti, sono come le parole: esprimono un “pensiero” e un “messaggio”: se cambiano, cambia anche il messaggio.
    Per cui sono importanti proprio a esprimere l'interiorità e l'interiorità è importante per far vivere le forme.
    Questo avviene anche nei rapporti tra le persone.

    Personalmente ho vivo il ricordo di un’amicizia che nei primi tempi dopo il mio ritorno alla Chiesa ho avuto con una ragazza, senza nessun secondo fine.
    Un’amicizia che perdura tutt’ora anche se ci frequentiamo di rado, che ha tirato fuori la parte più gentile di me come mai prima e in modo molto naturale, cosa che mi ha permesso, ad un tempo, di avere un grande rispetto e una profonda comunione, nei suoi riguardi.
    Non c’è contraddizione tra un minimo necessario di forma e la confidenza, tutt’altro. Del resto anche la cultura si esprime attraverso delle forme.

    Così Gesù, che si è sottoposto alla “forma” della Legge e ci ha dato la “forma” della Messa, ci ha anche insegnato a chiamare Dio come “Padre”, come mai nessuno aveva osato fare prima, e ci ha dato il Tabernacolo per l’adorazione personale.

    Il Cammino invece, che si sovrappone alla Chiesa e che pretende di specificare ulteriormente ciò che già specifica la Chiesa, impoverisce e deturpa il linguaggio della Chiesa e, perciò, la verità in esso contenuta, e impoverisce e deturpa l’azione dello Spirito Santo, artefice del rapporto personale tra Dio e l’anima.

    Cosicché nel Cammino si vive una liturgia personalizzata secondo Kiko e una preghiera personale standardizzata dall’ideologia kikiana che, come un grande fratello, “osserva” in anticipo ciò che avviene tra l’anima e Dio inculcando sua forma nelle nella psiche umana.
    Ma la preghiera personale, se “osservata” decade in una forma di schiavitù.

    Di conseguenza, nel Cammino si vive una liturgia che tende a rompere la comunione con la Chiesa e con gli altri cattolici, che infatti vengono chiamati con tono dispregiativo: i “cristiani della domenica”, e si vive una preghiera personale che tende al formalismo farisaico.

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    1. Il Cammino come il parmigiano, questa é buona

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    2. Stiamo scrivendo un libro con i termini con cui in questo blog viene definito il Cammino, sarà più di 400 pagine, il materiale non manca, su aggiungetene altri

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    3. Ti manca la Kikèa : il kikoshop da cui kiko kikobbliga i kikos a kikomprare i le sue kikòpere ke altrimenti nessuno si sarebbe kikato.

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    4. Non riuscite neanche a capire un esempio. Mah! Che dire?!
      Non condividete ciò che ha scritto Pietro, e questo è un vostro diritto, infatti nulla da dire.
      Ma non arrivare a capire.... O ci fate, oppure ci siete. Voi lo sapete. Perché se sperate che io mi metta a perdere tempo per capire alcune cose, o per andare dietro a certe situazioni....
      Una cosa vorrei sapere da qualcuno di voi, per voi intendo tutti, cioè chi mi potrà e saprà rispondere.
      La domanda è questa: ritornando sulla Santa Comunione, sapete con estrema certezza, cioè senza nessun dubbio, che i neocatecumenali l'abbiano fatta d'asporto. Ovvero si siano andati a prendersela in parrocchia e poi se la siano consumata a casa in famiglia e/o tra nc?
      Credo che la domanda sia chiara. E spero che sia proprio un nc a darmela. Ma spero che il neocatecumenale me la dia in verità. Non mi servono le opinioni. Se è si è si, se è no è no. Punto.
      Grazie a chi mi darà una risposta.

      Un saluto.

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    5. Come se fosse colpa nostra che questo Kiko, sedicente predicatore, tutto quel che tocca kikizza. Perfetto narciso, vuole vedere la sua immagine riproporsi in tutto e non accetta nulla che non porti il suo sigillo.
      Sembra anche lui una moneta con l'iscrizione (gli si addice la moneta per la sua sensibilità forte a tutto ci che tintinna).
      Rispondo così alla tua sollecitazione a coniare altri termini kiki:
      Mostrami una moneta del tuo idolo, di chi è l'immagine e l'iscrizione? di Kiko! Allora, date a Kiko ciò che è di Kiko e a Dio ciò che è di Dio.

      Non siamo noi che sovrapponiamo, è lui che si sovrappone a tutto ciò che gli capita sotto mano. E dal momento che, purtroppo per noi, ha deciso di dedicarsi ad ogni attività precipua della Chiesa, egli sta corrompendo tutto nella Casa stessa di Dio.
      Nulla scampa. Nulla al suo passaggio.
      In conclusione.
      Per rimarcare che Kiko è sempre e solo Kiko. Che non ha nulla a che fare con Dio. Non è il suo profeta, non è Giovanni Battista, nè il suo unigenito. Che vuole solo kikizzare tutto?
      E dunque. Un presbitero non è più presbitero ma presbikiko; un catechista non è più catechista ma katekista... e così via.

      A meno che tu non sia un genio come Nino Frassica non ritengo comunque che possa riempire 400 pagine e più. A meno che per 390 tu non voglia scrivere solo ininterrottemente
      Kiko YO YO YO Kiko YO YO YO Kiko YO YO YO... come una specie di preghiera del pellegrino russo che sgorghi zampillante dal fondo del tuo cuore amante.

      Pax

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    6. E.C. (gli si addice la moneta per la sua sensibilità forte a tutto ciò che tintinna)

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    7. Anonimo delle 00.12:

      non appartenendo al Cammino non conosco casi particolari di persone che hanno "asportato" la Comunione nelle prorpie case.
      Ma l'INTENZIONE dei vertici del Cammino era quella di permettere la Comunione da "asporto" e, questo, la dice lunga sulla posizione "ufficiale" del Cammino riguardo all'Eucaristia.

      Spero che nessuno abbia approfittato di questo "permesso", ma sono certo del contrario.
      Credo realisticamente che in molti, la dove i parroci erano del Cammino, abbiano approfittato della situazione.

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    8. Aggiungiamo i termini dell'anonimo delle 23.08 , il libro si fa sempre più ricco e interessante. mandiamo delle anteprime, aggiornate quasi tutti i giorni, al grande Kiko che si fa le più matte risate, don Mario e Maria un po meno ma tanto non contano, non è cosi?

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    9. Se rispondessimo che non facciamo comunione di asporto voi ci credereste? No. Quindi cosa rispondiamo a Un saluto se poi voi replicate che non è vero? Un saluto creda al blog, noi facciamo la nostra parte. Non c'è altro da aggiungere. Se qualcuno lo vuol fare, lo faccia comunque, cosi il dibattito divent più vario e articolato. Se no diventa troppo noioso, non sia mai.....

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    10. A cosa credo io sono fatti miei, non vostri o di altri. Per fortuna che avevo scritto... ma vedo che non si resiste in giudizi fantasiosi e di parte tendenti sempre alla calunnia e , infatti si è sempre protesi nel dimostrare, falsamente sempre il contrario. Dico una cosa vista con i propri occhi: è stata messa la pagina della parrocchia francese con su scritto della comunione d'asporto, poi è stata cambiata. Vorresti dire che la pagina era falsa? Sono aperto a tutto. Ma non dovresti scrivere a me, ma a chi ha riportato le pagine per confrontarti. Ma aggiungo: deve essere un genio se è riuscito a creare un sito per dimostrare il suo post. Voi che dite?
      Sappiamo che il blog è controllato, opss scusa!, è letto anche da molti presbiteri neocat. che sicuramente sanno come stanno le cose perché le hanno vissute in prima persona. E per cui spero che qualcuno ci dica, davanti a tutti,se qualcuno ha fatto la comunione andandosela a prendere in parrocchia per poi consumarla a casa in famiglia e/o con altri.
      Tu che dici? E' peccato chiedere queste cose? Si sta violando lo Spirito Santo? Siamo contro la Chiesa?
      Grazie!
      Un saluto.

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    11. Le pagine prima di farvele leggere le abbiamo salvate e stampate in diversi formati. Non per fare polemica, ma per avere le prove che non inventiamo niente. Riportiamo ciò che è pubblico. Se ciò che è pubblico cambia, noi aggiorniamo e ne conserviamo memoria.

      Una cosa è mostrare un sito con istruzioni, intenzioni e promesse.
      Altra cosa è sapere come sarà effettivamente fatta la Comunione.
      E qui, cosa dire. Speriamo vivamente che sarà Spirituale come promesso.

      Elimina
    12. JD. Grazie!
      Spiego perché vorrei una risposta.
      Perché è di una gravità tale, ma talmente tanta che vorrei sapere se l'anno scorso l'hanno fatta.
      Punto. Tutto qua.
      Spero anch'io come te che non abbiano fatto una cosa del genere e che non lo faranno.

      Un saluto.

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    13. Anonimo del 30 marzo 2021 19:44

      Quando uscirà il libro sugli insulti al cammino neocatecumenale faccelo sapere che sarò la prima in fila alla libreria per comprarlo!
      Per quel tempo farete più soldi con questo libro che con le decime.

      Velia

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  14. OT - per chi ha seguito la vicenda della Comunione detta per asporto nella parrocchia neocatecumenalizzata di Notre-Dame de Bonne-Nouvelle di Parigi :

    sul nuovo sito internet della parrocchia è di nuovamente scomparso l'invito all'asporto, andando alle informazioni si trova invece l'invito, rivolto a tutti i fedeli, vivere la Comunione spirituale.

    RispondiElimina
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    1. Sono ridicoli, patetici, incommentabili, estenuanti.

      Pax

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  15. É proprio come il ballo di fine Eucarestia "neocatecumenale" nelle salette:
    un saltello in avanti , un passo indietro e uno di lato.
    Ora siamo al passo indietro, magari domani ci sarà di nuovo il saltello in avanti e così via fino a Pasqua.
    Gente incoerente, falsa e ipocrita fino al limite del ridicolo.
    Ecco i "cristiani adulti nella fede".

    LUCA




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  16. Kiko: In cosa si nota che Cristo abita in noi? Dal fatto che siamo misericordiosi, siamo pazienti con i difetti altrui. Una cosa fantastica! Amarci, volerci bene. Mario, mi vuoi bene? P. Mario: Tu lo sai, Signore! Kiko: Mi ha risposto: “Tu lo sai Signore!”. È una domanda rischiosa! Kiko chiede ad Ascensión: “Tu mi vuoi bene?”. Ascensión: “Si!”. Il Signore ha benedetto Ascensión, perché le ha concesso di stare con noi in équipe; mi ha detto: “Avevo nel cuore un pensiero segreto, di stare in équipe con voi” e il Signore glielo ha concesso. Come ti vuole bene il Signore! È abbastanza brava.
    _________________________

    E vogliamo tornare su questo?
    Kiko, eterna fonte di ispirazione!
    Kiko, ad analizzarti, sei un pozzo di conoscenza inesauribile.
    Sempre nuove vette ci fai scalare.... chi è come Kiko?

    ........

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da studiare la sua teologia!
      Allora Kiko pone una domanda:

      Da cosa si comprende che Cristo abita in noi?
      Da che siamo misericordiosi = pazienti CON I DIFETTI altrui (e ti pareva! Fantastico, certo!)

      AmarCI, VOLERCI BENE (questo lo trovo patetico addirittura da parte di chi, insieme a Carmen/che/vogliono/santa/a/tutti/i/costi, ha ideato i famosi secondi scrutini per sradicare ogni forma di affettività dal cuore degli scrutinati; macchè volemose bene!!)
      Questa cosa già è inquietante di per sè e contraddittoria.

      Ma ciò non basta.

      Kiko pone questa riduttiva interpretazione del "Cristo abitante in noi" niente di meno che alla base del dialogo del Primato di Pietro quando non c'entra un fico secco.

      "Pietro mi ami tu? Mi vuoi bene?"

      Ma questa domanda di Gesù al primo degli apostoli, non ha nulla a che fare con la pazienza richiesta con i difetti altrui. Proprio niente.

      E dunque se Kiko, proditoriamente, pone questa stessa domanda alla sua costola padre Mario Pezzi, al primo di tutti i kikatekumeni (l'Anonimo delle 19:44 prenda nota) dopo aver fatto quella premessa sta solo facendo uno dei suoi soliti minestroni. Giocando con la Parola di Dio. Il che, scusate l'insistenza, è molto grave, ogni volta!

      Kiko vuole toccare le altezze. Ma noi scendiamo al suo basso livello per comprendere meglio.

      Mario, mi vuoi bene?

      (beh, è chiaro, detta così sembra la paturnia di un vecchio in solitudine e piena crisi affettiva, consapevole, non essendosi ancora rincretinito del tutto, che con l'età è divenuto anche insopportabile)

      Il padre Mario, da parte sua, degno discepolo del suo pessimo maestro, vuol fare il bellino ripetendo in modo completo la risposta di Pietro e abusando anche lui della Parola:
      "Tu lo sai, Signore!"

      (quel Signore è tutto un programma, dare a Kiko il suo ruolo e la sua autorità con spirito prono, devoto e grato)

      Kiko, narcisita e presuntuoso oltre ogni misura rimarca la risposta/musica/per/le/sue/orecchie.
      ........

      Elimina
    2. ........

      E poi parla di DOMANDA RISCHIOSA.
      Ecco. Kiko lo dice da sè che la domanda che ha posto al povero padre Mario è domanda rischiosa. Perchè l'unica risposta - implicitamente richiesta e sollecitata - che lo schiavo padre Mario ha puntualmente porto al suo padrone, comporta un patto, meglio l'ennesimo rinnovo di un patto "di sangue", potremmo definirlo. Rischioso, davvero pericoloso, perchè un prete, un sacerdote di Santa Romana Chiesa, già esclaustrato dal suo ordine religioso ormai dalla notte dei tempi, chiama "suo Signore" un laico autonominato iniziatore che dichiara di avere il Messia abitante in sè....
      Ecco il vero problema:
      Perchè, sì Kiko si crede il Signore, e chi sta con lui lo considera tale e si prostra davanti a lui finanche, e Kiko questo lo accetta, anzi lo sollecita, lo provoca e consente che avvenga, anzi lo benedice.

      Qualche dubbio?
      Macchè.
      Ripete la stessa scena con Ascension che risponde con un semplice "Sì!"
      Ma a Kiko tanto basta. Ascen ha lo stesso accento di Carmen. La scimmiotta da mane a sera, ma non ha i suoi difetti, neanche uno. Sta buona, tranquilla, servizievole. E certo!
      Mai sia che Kiko la licenzi! (Ricordiamo, che come una badante, è stata presa in prova! Da confermare. Come Mario è da tutta la vita sui carboni ardenti).

      Dice Kiko che Dio ha benedetto Ascen PERCHE' LE HA CONCESSO DI STARE CON NOI IN EQUIPE....
      (che commenti fare??)

      Dice Kiko a tutti gli itineranti presenti, e la signorina biricchina sarà arrossita di sicuro, che Ascen gli ha confidato il pensiero segreto che teneva custodito nel suo cuore... "di stare in équipe con voi”. Oh come il Signore ti vuol bene che te lo ha concesso, esclama Kiko estasiato, mentre le concede di essere ABBASTANZA brava.

      Verrebbe banalmente da dire: ma questi ci sono o ci fanno.
      Bah, ci fanno anche di sicuro tante volte, ma di certo ci sono!

      Pax

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    3. Povero don Mario, e povera Maria (ah, ecco adesso la chiamano Ascen, bene bene...). Il mandato di Ascen è di 6 anni secondo Statuto, ne ha già fatto 5, ne manca 1, se è furba farà di tutto per non farsi rieleggere. Lo farà? per il suo bene si, se non lo farà allora......

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  17. "Mario, mi vuoi bene?"
    "Tu lo sai Signore"

    Qualcun altro lo aveva già sottolineato.
    In effetti colpisce.

    Se prendiamo in considerazione che Kiko ha sempre detto alle persone che "il demonio è il tuo signore!", capiamo che usa la parola "signore" indifferentemente sia per Dio che per il maligno.
    Nella risposta di Pezzi si tratta di capire a quale signore si riferisse.
    Nell'Argϋello questo non è mai chiaro.
    Quando dice "Signore", "è il Signore che ti dice...", "il Signore vuole..." bisogna sempre chiedersi a quale signore si riferisca.
    Per esempio, quando al II° scrutinio dice: "Il Signore ti dice di vendere tutti i tuoi beni", e lo dice a padri di famiglia e non a monaci o frati, il sospetto che parli di un altro "signore" è forte.
    Il Signore Dio Padre Nostro, proprio perché Padre, non direbbe mai ad un padre terreno di disfarsi di TUTTI i suoi beni, perché sa che certi beni servono a campare responsabilmente e dignitosamente i figli.
    Ma nel Cammino, i beni dati sotto mille forme, passano solo di mano ed entrano nelle casse del Cammino: è il Cammino che è avido di soldi, non il povero camminante che se ne disfa.
    Dubitare sempre, quindi, quando Kiko dice "il Signore ti dice...".
    Prima verificare se è possibile che sia il Signore a dirlo.
    Altrimenti si tratta di un altro signore.

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  18. Seguendo l'annuncio spagnolo su Cruxsancta, si notano alcune interessanti variazioni rispetto a quello italiano.
    Infatti Pezzi, dando le sue indicazioni pastorali, afferma:

    'Entonces si hay obispos que nos conocen, saben cómo celebramos la Pascua, puede ser, no sé, que permita la Pascua toda la noche. Muy difícil, porque los obispos están condicionados por las leyes y no se puede.'

    Altro perfetto esempio di 'detto e non detto'! Se c'è qualche vescovo neocatecumenale che, conoscendo i neocatecumenali (e sapendo quanto la diocesi guadagna nel tenerseli amici) permette la veglia tutta la notte sotto la propria responsabilità e in violazione delle leggi e delle normative sanitarie...beh, è difficile, MA si può fare!
    Non meraviglia anche questo cameo nel 'detto e non detto' delle direttive neocatecumenali e veramente ripugna che questa parte dell'annuncio sia stata affidata a Pezzi, quindi proprio ai sacerdoti negli annunci di riporto (come successo nella parrocchia della Bonne Nouvelle).
    Il Cammino è agli sgoccioli e chiede ai suoi sacerdoti di dare disposizioni ambigue in possibile violazione delle leggi della Chiesa e dello Stato. E di riproporre con autorità i sussidi 2020 con la comunione domiciliare terapeutica neocatecumenale.

    RispondiElimina
  19. Il libro di Lombardi espone molti FATTI.
    Fatti conseguenza di un'opinione di KIKO, un'opinione totalmente SBAGLIATA, che è la seguente:

    «Ci sono vescovi e sacerdoti che ci accusano di essere una chiesa parallela. Siamo noi la "vera Chiesa" perchè prendiamo il Vangelo sul serio. Se c'è una chiesa parallela è la loro, non la nostra»

    Conta poco parlare di approvazione di fronte a dei FATTI CONCRETI che disattendono l'approvazione.
    Evidentemente esiste un Cammino costruito a tavolino e un Cammino che si basa su FATTI CONCRETI.
    C'è un Cammino "sulla carta", come la locandina di un'agenzia di viaggi, fatto apposta per l'approvazione, che ha il valore dei trattati di pace che i governi degli Stati Uniti stipulavano con gli indiani, e c'è il Cammino dei FATTI.

    I camminanti diranno che anche la Chiesa è così: c'è una Chiesa santa e una Chiesa composta di peccatori, ma l'esempio è totalmente sbagliato.
    La Chiesa teorica non esiste: la Chiesa è santa coi FATTI perché santifica soprattutto attraverso i Sacramenti.
    E i Sacramenti sono della Chiesa, non del Cammino.
    Ciò che è tipico del Cammino, invece, NON è della Chiesa (ad es. la "liturgia" del latte e miele)

    E vale poco dire che non è vero che Kiko è considerato un idolo, non solo perché i fatti dimostrano che è proprio idolatrato o perché lui è capriccioso come un idolo, ma anche perché è il fondatore... ops, l'iniziatore del Cammino.
    Il Cammino cioè si fonda sulle sue OPINIONI eretiche, come quella sopra citata.
    Se si disconoscono le teorie di Kiko, allora si deve disconoscere il progetto su cui si basa il Cammino.

    Nel caso del Cammino, che si FONDA sul considerare la vera Chiesa una chiesa parallela, non vale dire: "il Cammino sì, ma Kiko no", sarebbe come se un cattolico dicesse: "la Chiesa sì, ma Gesù no". Impossibile.
    Nell'assurdo, sarebbe più coerente l'inverso.

    Così per un camminante sarebbe più coerente, se fosse possibile, dire: "Kiko sì, il Cammino no", perché Kiko non è considerato un "fondatore" che, anche se indegno, può costruire qualcosa di buono perché concorde con la Chiesa, ma è considerato un "iniziatore", che nel vocabolario del Cammino ha un significato arcano che è molto di più di "fondatore"

    RispondiElimina
  20. - "se poi la Messa (in parrocchia) dura un'ora... tanto vale che ve ne stiate a casa a «celebrare»'  in famiglia."
    - "affidiamo alle famiglie la missione di tenere viva la celebrazione della Veglia nelle case, "

    Kiko aveva di già palesato il suo intento di estraniare il 'suo popolo' dalla Chiesa e di raccoglierlo nelle case. Rifugi privati che sembrano dei santuari kikiani adatti agli "eletti" che vivono la loro fede in modo individualistico, che fanno volentieri a meno di tutta la dimensione ecclesiale della liturgia, della forza dello spazio santo e dei suoi simboli (una deriva pericolosa, soggettivistica, personalistica e gnosticizzante).
    Kiko non ha mai condotto alcun "lontano" nella Chiesa del Signore, ma lo ha catturato e imprigionato nei sotterranei (salette) privandolo dell'autonomia e di una sana formazione cattolica.

    San Cirillo ha affermato (come si legge nei testi delle sue omelie): “Nessuna particella del pane consacrato vada perduta, perché è molto più preziosa dell’oro e delle gemme”, con tendenza diametralmente opposta all’uso neocat. di amministrazione del SS. Sacramento, uso profano e sacrilego perché assolutamente incurante della dispersione dei Frammenti, ove si vede il SS. Sacramento preso e distribuito al pari di una patatina. Ma oggi si è raggiunto l'apice con la Comunione da asporto, la cui modalità è stata rivelata dal famoso sito francese che, dopo poco, ha pensato di oscurare la notizia favorendone la divulgazione riservata (tipica dei kikos).
    Quindi i nc, persuasi da Kiko e Mario di far meglio a seguire da casa la Messa, si procureranno una teca per portarsi a casa il Corpo di Cristo facendolo divenire un vero e proprio snack da potersi 'gustare' in ambiente casalingo, magari direttamente dal divano (mi addolora anche soltanto il pensiero). E chi Lo distribuirà? Il capo famiglia ovviamente. Ma ciò è un tragico abuso poiché come appartiene al sacerdote consacrare il corpo di Cristo, così appartiene a lui di distribuirlo. Anni di kikiane liturgie irrispettose hanno formato dei fedeli disposti ad attuare, senza scrupolo alcuno, deplorevoli mancanze di rispetto nei confronti delle Specie eucaristiche.

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