giovedì 25 marzo 2021

Pasqua 2021: Un Annuncio è stato proclamato...

 ... ma non chiedeteci di chiamarlo pasquale. Il motivo si chiarirà alla fine di questo articolo.

Trovate qui il PDF. Siccome i nostri fratelli in cammino ci hanno abituato al fatto che non fanno tutto quello che dicono e non dicono tutto quello che fanno, abbiamo anche seguito l'annuncio alle comunità francesi e belghe (composte in buona parte da fratelli italiani) che è andato in onda domenica 21 marzo in diretta Zoom e YouTube, dalla parrocchia di Notre-Dame de Bonne Nouvelle a ParigiOggi vi diamo un resoconto dei contenuti questa conferenza. 

Ricalcando lo schema simbolico della triade neocatecumenale, un catechista laico di lungo corso, il parroco ed una giovane signora laica si sono susseguiti per: catechizzare, dare le comunicazioni di servizio e poi concludere con ulteriori annunci e direttive, rispettivamente. Proprio come hanno fatto Kiko, Padre Mario ed Ascensión. Esaminiamo l'Annuncio nelle sue parti.

All'interno del resoconto, il testo in questo colore è dei nostri commenti.

Prima parte dell'Annuncio: la catechesi, tenuta da un laico. 

Veglia ed Eucaristia:

La catechesi inizia come la Veglia Pasquale, enfatizzando giustamente il ruolo della luce che arriva ad illuminare le tenebre,  Gv. 1, 4-5, N.d.R. Subito dopo, però, il catechista ci informa che non è importante se quest'anno la notte di Pasqua dovremo celebrarla in famiglia come era per il popolo di Israele, oppure attraverso internet, perché, spiega citando a memoria la Carmen consorella dei primi annunci:

"Cosa credete che sia più importante, nella Pasqua? Credete che solo l'Eucaristia sia la cosa più importante? Siamo fortunati ad averla. Ma immaginatevi che un ebreo si trovi in prigione. E che non possa riunirsi - con gli altri, N.d.R.- per avere tutti i segni. Cosa credete che sia più importante per lui, di avere tutti i segni per celebrare la Pasqua? Di avere il pane azzimo, le erbe, la coppa... ? No!" - ci aveva detto Carmen - "la cosa più importante per il popolo di Israele è la notte! La notte di veglia in onore del Signore. La notte! " 

Il Signore passa per risuscitarci dalla fossa della morte dei peccati:
La catechesi prosegue con la discesa e risalita di Nostro Signore, che duemila anni fa entrò nella morte per uscirne vittorioso e risuscitato dal Padre. Oggi questa morte sono le nostre situazioni, cioè le disgrazie ed i peccati, di cui i più terribili sono quelli della carne. In questa fossa il Signore passaesattamente durante la notte di Pasqua, per risuscitare a vita nuova chi veglia e prega attendendolo.

Prosegue il catechista: "che il Signore in questa notte vi possa mettere la potenza della sua resurrezione, del suo amore e che ci faccia vivere l'esperienza di una cosa che si chiama il cielo. Sapete cosa vuol dire il cielo? Vuol dire Dio, in tutta la sua totalità. Ecco per cosa ci prepariamo a vivere, quest'anno."

Il Poema Rabbinico delle Quattro Notti
Questo argomento richiede un post a parte e ne riparleremo in seguito. Al posto del testo vi lasciamo questa bella icona di San Paolo Apostolo delle genti, ed un testo scelto da noi, tratto dagli atti degli Apostoli.

At 19, 11-17: Gli esorcisti giudei. 
Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano. Alcuni esorcisti ambulanti (itineranti?) giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: «Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica». Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. Ma lo spirito cattivo rispose loro: «Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?». E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù.

Continuiamo con l'Annuncio:


Cazziatone generale per le assenze, anzi, noRichiamo al senso della comunità:
Continua il catechista: "Molti fratelli hanno iniziato a disertare l'assemblea per paura del covid e della morte, nonostante il nostro grande rispetto delle misure di sicurezza [...]. Ma l'assemblea... è la presenza di Gesù Cristo, che si rende visibile!  Il Signore vuole che formiamo una comunità che è il Corpo di Cristo, per questo vuole che ci amiamo tra noi. 

È una cosa meravigliosa che Dio voglia che Nostro Signore Gesù Cristo risuscitato dalla morte abiti in noi perché possiamo amarci. Amatevi facendo del bene a quelli che vi fanno del male. Amatevi di un amore nuovo, che deve apparire nella parrocchia e nelle comunità. Un amore nuovo in cui portiamo su di noi anche i peccati e le tare degli altri. Dobbiamo avere fiducia profonda nel Signore, che è Lui che ci dona la forza di amare i nemici, le persone difficili, quelli che non ci amano, ci fanno del male, secondo l'esempio magnifico dei nostri fratelli in Iraq.

Per questo siamo privilegiati. Perché il Signore ci ha scelti, ci ha eletti e vorrebbe che le nostre parrocchie risplendessero di queste comunità nelle quali poco a poco, nutrendo la nostra fede, noi possiamo arrivare a questa statura adulta della fede, che è la presenza di Gesù Cristo in ciascuno di noi [...] che possiamo trasmettere ai nostri figli."


Seconda parte dell'annuncio: comunicazioni di ordine pratico, date dal parroco.


Ordinazione Sacerdotale: Durante il canto delle Litanie i fedeli si inginocchiano, mentre  

gli ordinandi si prostrano a terra in segno di umiltà e di consegna totale della propria vita a Dio.


Un parroco giovane e pieno di energie ha dovuto mettere da parte i tria munera sacerdotali (insegnare, santificare, governare) per limitarsi alle comunicazioni di servizio, cioè riferire il comunicato di Padre Mario, il quale, anche lui, ha solamente dato voce alle disposizioni del laico Kiko.

Kiko, colto da un afflato di obbedienza ed umiltà, ha invitato tutti i fratelli a sottostare "alle differenti disposizioni dei governanti e delle Chiese nelle differenti nazioni, seguendo l'esempio del Figlio di Dio che, fatto uomo, si è fatto obbediente al Padre, fino alla morte e alla morte di croce. "

Padre Mario, per nobilitare ulteriormente il nobile sacrificio di Kiko, ha letto il passo della Prima Lettera di San Pietro (5-11):

"Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. A lui la potenza nei secoli. Amen! "

Nel seguito, a dispetto di tutto questo cantare di obbedienza, umiltà, sacrificio, martirio... alla prova del fuoco di una situazione generale obiettivamente difficile, i neocatecumenali rivelano, con le decisioni prese in merito alla Veglia Pasquale, l'irrinunciabile supremazia attribuita a "la notte" di Pasqua, a scapito dell'Eucaristia.

Ora, causa restrizioni covid, a Parigi è vietato celebrare Messe notturne. Tutte le Veglie Pasquali della città sono posticipate alle sei e mezzo di domenica mattina ed i controlli della polizia sono stati rinforzati, cui va ad aggiungersi la collaborazione dei residenti dalla denuncia facile. Il Vescovo ha già dovuto tirar fuori dai commissariati qualcuno dei suoi figli sacerdoti e non concede più deroghe a nessuno e per nessun motivo. Il Parroco di Bonne Nouvelle ha tentato, inutilmente, di convincerlo che la veglia fino all'alba è fondamentale e che i Neocatecumenali in particolare non possono rinunciarvi, dal momento che hanno il grande merito di averla restituita a Madre Chiesa, la quale l'aveva ormai dimenticata da secoli. Per ribadire questo merito, non si esita, anche in questo Annuncio, a citare le lodi fatte al Cammino da Papi e Vescovi.

In realtà, il Cammino la veglia l'ha restituita solo a se stesso, dal momento che la celebra separatamente, spesso neanche in una chiesa consacrata ma in istituti religiosi o, peggio, negli alberghi, e che i neocatecumenali non si sono mai più sciolti nelle parrocchie come avevano promesso inizialmente. Del resto come poteva essere altrimenti, dal momento che la loro Pasqua è la notte in cui il Signore letteralmente passa e ci fa resuscitare dalla fossa della morte e dal fango della palude, cioè da tutte situazioni di sofferenza e di peccato? Questa non è la Pasqua Cattolica ed i Neocatecumenali lo sanno benissimo anche quando non lo sanno spiegare: la spiegazione sta nelle loro scelte.

Seguono quindi le disposizioni pratiche per la Pasqua, e qui siamo alle solite: tutto come l'anno scorso.

La veglia notturna sarà celebrata a porte chiuse, in teleconferenza dalla chiesa, dai preti insieme ai soli seminaristi che vivono nella stessa casa, più un cantore. Le comunità celebreranno nelle case, ogni famiglia per sé seguendo il libretto neocatcumenale e, se vorranno, si connetteranno su Zoom e YouTube. Questo permetterà loro di  riscoprire il sacerdozio dei fedeli (di cui al CCC 1656, dietro al quale si riparano) che consiste nella trasmissione della fede dai genitori ai figli, intenzione lodevole ma attuata secondo le modalità della Pasqua Ebraica.

La Comunione da asportocome l'anno scorso, sarà distribuita ai fedeli nel pomeriggio del Sabato Santo, secondo una modalità non meglio specificata (... i nostri timori e domande sono gli stessi dell'anno scorso: pane intero? pane già spezzato? ostie? chi spezza il pane? chi lo distribuisce? quando è stato preparato? quando è stato consacrato?...). I fedeli dovranno recarsi in Chiesa portando con sé un' apposita teca per ricevere il pane consacrato che consumeranno la notte in famiglia.

Qui dobbiamo purtroppo constatare che, messi di fronte all'alternativa tra onorare degnamente il Sacramento dell'Eucaristia come comanda Madre Chiesa ed anche a costo di iniziare la celebrazione all'alba, come consentito dalle autorità civili e salvaguardare "la notte" ubbidendo a Kiko tramite l'obbedienza alle leggi dello Stato, i neocatecumenali hanno deciso, senza esitare, per la seconda opzione, prendendo una serie di misure contrarie alla disciplina dei sacramenti. E tutto pur di rispettare la loro dottrina eterodossa o nascondendosi dietro ad essa, pur di agire come un unico corpo, corpo del quale hanno tutta l'intenzione di conservare inalterata l'identità.

Una inquietante novità che fino a qualche anno fa aleggiava solo vagamente nell'aria, è la dichiarata attesa del ritorno del Messia in carne ed ossa e del rapimento al cielo dei suoi cristiani in questa notte di Pasqua 2021. Ne aveva accennato esplicitamente Kiko nel 2018 :"S. Paolo dice che, quando verrà, coloro che sono vigilanti nella notte pasquale, in piedi leggendo i profeti, in quella notte si apriranno i cieli in tutto il mondo e vedranno Cristo che viene nella gloria, insieme ai santi. Quelli che sono nella Veglia Pasquale saranno trasformati, saranno rapiti, senza passare dalla morte fisica e mentre salgono in cielo saranno trasformati. Questa è Parola di Dio." , ma ora sembrerebbe che la voce si sia sparsa tra i fratelli delle comunità ed  infatti tutti quelli che hanno fatto l'Annuncio a Notre Dame de Bonne Nouvelle hanno dichiarato di aspettarsi questo evento.

Ma... tra parentesi: scusate, fratelli delle comunità: dite che tra due settimane torna il Signore, dite anche che fate parte della Chiesa e non avvertite gli altri fedeli? O non credete a una delle due cose che dite, ma, se credete ad entrambe: siete dei grandissimi filibustieri!

E, purtroppo, persino il parroco dice di sperarci e sembra, benché con un po'di ironia, possibilista.

Ci lascia profonda tristezza constatare che un presbitero di Santa Romana Chiesa speri che questa sia "l'ultima notte", quella del "rapimento della Chiesa", in cui i fedeli (ma presumibilmente solo i neocatecumenali) saranno rapiti al cielo, come nelle dottrine pretribolazioniste dei pentecostali e senza tener conto di tutti gli eventi che, secondo la Tradizione Cattolica, precederanno la fine dei tempi. Preghiamo, umilmente, da laici, per questo Sacerdote di Dio e per la santificazione del suo Ministero.

Terza parte dell'Annuncio: Santa? Subito?

Dipinti in vecchia estetica di tre Santi fondatori, del terribile periodo
tra l'Editto di Costantino e il Concilio Vaticano II, quando i cristiani erano dogmatici
e ipocriti e pregavano ripetendo formulette imparate a memoria. (cit.)

Ascensión, a nome di tutti gli iniziatori, invita i fratelli alla missione di evangelizzazione nelle strade, cioè a fare almeno un'uscita domenicale collettiva di piazza e strada, come avviene tipicamente durante la Cinquantina di Pasqua, per quanto consentito dalle norme sanitarie in vigore nelle varie regioni. Lo scopo è quello di testimoniare la gioia della resurrezioneI fratelli che hanno avuto il covid sono invitati a raccontare la loro esperienza con la malattia, perché può essere una testimonianza forte per chi ascolta. Si invita anche a fare un kerigma. Si ricorda che, data la situazione, la gente si trova in un momento di grande fragilità ed ha bisogno di una parola, di essere evangelizzata.

I giovani non ne possono più dei contatti solo virtuali e si raccomanda quindi alle comunità di non lasciarli soli. Purtroppo non si possono organizzare né le missioni due a due né un grande pellegrinaggio. Si raccomanda di trarre profitto dal periodo estivo, in cui le restrizioni sanitarie presumibilmente si allenteranno, per organizzare dei brevi pellegrinaggi, anche di due o tre giorni ed anche se i giovani tornano a casa a dormire. Ciascuna parrocchia o zona si organizzi secondo la sua creatività, per organizzare un pellegrinaggio giovanile con catechesi, penitenziali, scrutatio, vite dei Santi...

Il 19 luglio prossimo la diocesi di Madrid aprirà la causa di beatificazione di Carmen (applausi in sala) e presto sarà distribuita una biografia della sua vita. Ascensión sottolinea che proprio a Carmen dobbiamo il centro della nostra vita cristiana, cioè, la notte di Pasqua, per l'ispirazione che il Signore le ha concesso. 

Carmen fu espulsa dal suo ordine di suore proprio nel momento in cui, dopo otto anni di preparazione, era a Londra sul punto di imbarcarsi per l'India come missionaria. Ha sperimentato la crocifissione in nome della legge, soleva ripetere, sentendo questa crocifissione fortissima un giorno particolare in cui si trovò in una sala di museo a Madrid nella quale erano esposti dei crocifissi. Ascensión ribadisce che anche noi oggi siamo crocifissi dalla legge, ma il Signore viene a risuscitarci. 

"Il Signore passerà anche in questa Pasqua, che forse sarà l'ultima, anche se siamo pieni di dolore e di peccati  Il Signore non ci lascia nelle nostre situazioni viene a risuscitarci."

                                                                   ------

FINE. Ringraziamo Exitus per il resoconto sulla videoconferenza.

                                                                   ------

L'Annuncio è terminato ma esitiamo ancora a definirlo pasquale. Vi abbiamo trovato elementi cattolici, ebraici, luterani, pentecostali, influenze gnostiche, persino elementi di teoria del complotto... di che Pasqua stiamo parlando?

Per rinfrancarci l'anima proponiamo quindi un breve quanto lineare e luminoso "Annuncio di Pasqua di Risurrezione" dal Catechismo di San Pio X Papa. Certo, sarebbe meglio se i parroci lo insegnassero a catechismo e durante le omelie. Intanto, lo si può leggere e meditare da soli a casa, sul treno, davanti al Tabernacolo...

Santa Madre Chiesa insegna e tramanda che Nostro Signore Gesù Cristo è innanzitutto Eucaristia, e che dobbiamo vivere santamente per poterci accostare ad essa, e cioè a Gesù Stesso. In caso di impedimenti gravi, Dio nella sua provvidenza e creatività ci invia altri strumenti di Comunione con lui. 

Ma in assenza di impedimenti è comandamento e precetto andare a Messa tutte le domeniche e precetto comunicarsi almeno a Pasqua. Quindi, siccome è sacrilegio fare la Comunione senza aver confessato i peccati mortali, la Pasqua è il giorno in cui Nostro Signore ci trova tutti belli rinnovati, puliti, confessati e disposti a cambiar vita. In questo senso la Pasqua è il giorno dell'anno in cui un cattolico, idealmente, dovrebbe farsi trovare sulle vette dell'imitazione di Cristo, e non in fondo alla fossa dei peccati.

Iniziamo a notare le enormi differenze tra la dottrina del kikarmenesimo e quella cattolica e che buon pro ci faccia.

55 commenti:

  1. Caro Anonimo,
    cvd non ero io ad aver capito male...è scritto in italiano ( Pag. 15 ), alla faccia della obbedienza millantata, e ti ripeto di facciata.

    Nell'ordine d'importanza queste sono le disposizioni:

    - Veglia Neocatecumenale ( sarà una rarità in tutto il pianeta )
    - Veglia in casa con la propria famiglia e la domenica "coloro che possono" , a meno di problemi sanitati TUTTI potranno anzi DOVEBBERO,
    partecipano alla Messa Parrocchiale
    - Chi non può fare la veglia in casa può partecipare alla Messa Parrochiale alle 19:00 ( neanche si degnano di chiamarla Veglia )

    Mi chiedo che senso abbia cantare senza neanche capirne il significato ( ma vi scuso perchè lo "studiate" solo dal canto di Kiko ) il Preconio, anzi manipolarlo per avvalare la "mania" di stare in veglia NECESSARIAMENTE tutta la notte ( e se si va corti riempire il tempo pur di arrivare all'alba ), se alla fine conta solo la FORMA ( che può piacere per carità, ma sempre di forma trattasi ) e si perde invece la SOSTANZA.

    n.b.
    ti riporto la parte finale del Preconio, è la traduzione presente nel Messale

    "Lo trovi acceso la stella del mattino,
    questa stella che non conosce tramonto:
    Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
    fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
    e vive e regna nei secoli dei secoli."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avevamo dubbi purtroppo che tu avessi capito bene! Anche l'Anonimo neocatecumenale ha capito benissimo, ma deve mentire per difendere l'arcano neocatecumenale. E la menzogna è servita!
      Quest'anno come anche lo scorso anno con la dimostrazione che per i neocatecumenali i propri riti privati hanno valenza sacramentale. Se i loro riti possono coincidere con la liturgia cattolica, bene; se non possono, ancora meglio. Se li fanno a casa propria e, con la complicità di qualche sacerdote indegno da sospendere immediatamente a divinis, si mangiano pure lo snack Corpo di Cristo in disunione con la Chiesa Universale.

      Elimina
    2. Per noi l'annuncio è ottimo, come tutti quelli precedenti.

      Elimina
    3. Sai che c'è, il problema non è se sia ottimo o meno...ma se sia o no Kosher

      Elimina
    4. @Anonimo
      Anche un protestante potrebbe dire la stessa cosa dei discorsi del suo pastore, come anche un ortodosso potrebbe dire lo stesso del discorso del Pope, ma questo non vuol dire che la dottrina protestante e la dottrina ortodossa siano da prendere come riferimento per un cattolico, perché per un cattolico la vera dottrina è quella della Chiesa Cattolica (anche se la dottrina ortodossa è quella che più si avvicina alla dottrina cattolica).

      Negli anni passati non c'era il Covid, per cui gli ultimi due annunci sono diversi dagli altri, ma proprio la situazione dovuta al Covid avrebbe dovuto farvi sentire più uniti alla Chiesa nelle celebrazioni, invece di continuare a fare celebrazioni separate e non appropriate, causando anche focolai

      Se fossi in voi utilizzerei questa situazione per riavvicinarmi alla messa parrocchiale, ma è un pensiero personale non un giudizio

      Elimina
  2. Immaginate la faccia soddisfatta dei fratelli del Cammino che seguono questo blog solo per gustare le anticipazioni: nel prossimo fine settimana, poco prima che i loro tronfi "catechisti" comincino a declamare pomposamente la pappardella kikiana, sgomiteranno sghignazzando dicendosi tra loro: «già sappiamo cosa sta per recitare, ah, ah, già abbiamo letto su internet quello che loro vogliono farci credere come Super Mega Riporto di Mega Giganti Novità Assolute».

    Tempo addietro, infatti, avevamo scoperto che un Canto Segretissimo di Kiko era stato pubblicato in anteprima sul vietatissimo Facebook, facendo andare su tutte le furie qualche Fratello Tatuato delle Comunità Neocatecumenali, che sgridò lo spifferatore dicendogli: «togli a noi cantori e a tutti i fratelli la sorpresa e lo stupore del nuovo canto alla convivenza d'inizio corso! [...] Pensi di essere un cristiano migliore facendo vedere a tutti i catecumeni che conosci il nuovo canto?».

    Ora, al di là del fatto che "catecumeni" indica in realtà coloro che non hanno ancora ricevuto il battesimo e si preparano a riceverlo (ma come ben sapete, nel Cammino si usa un gergo squinternato e impreciso, malamente scopiazzato dal lessico cattolico), i kikos alla Sacra Convivenza devono recitare la parte dei sorpresi e stupiti proprio come alle mega-riunioni delle truffe piramidali del multi-level marketing quando arriva il Super Mega Santone col Nuovo Prodotto che Tutti Devono Subito Comprare.

    Sorpresa! Stupore! Ecco che il Tatuato si domanda retoricamente: «Non è meglio che ogni fratello aspetti la convivenza di riporto e che il canto gli sia consegnato?». Una banale canzonetta simil-chiesastica, fatta di grattugiata di chitarrelle, essendo composta presumibilmente da Kiko, è per i kikos un'occasione letteralmente liturgica e sacramentale, tant'è che esige tutto il ritualismo dell'embargo e del venir "consegnata" (manco fosse una Raccomandata con Ricevuta di Ritorno), e guai a chi spiffera sui social il Super Segretissimo Arcano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Tripudio
      Forse sono io che penso male, ma a me tutta questa attesa per la sorpresa mi sembra una strategia mirata per trattenere le persone più a lungo in una realtà; anche gli psicologi sostengono che il senso del segreto e dell'arcano fanno parte dei meccanismi delle sette

      Elimina
  3. Grazie a questo articolo abbiamo una visione a 360° della Pasqua neocatecumenale anche per quest'anno, con in più la dimostrazione di come le direttive date dal Tripode si incarnano nella realtà delle famiglie legate alla frequentazione del CN, e non solo in Italia e in Spagna, ma pure in Francia.
    Dappertutto non si aspetta la Pasqua come festa della Chiesa e della sua unità in Cristo, ma come 'festa della notte', così come riscoperta da Carmen, che non ha a che fare che incidentalmente con il Sacrificio di Cristo e la Sua Resurrezione, ma è incentrata sulla attesa del ritorno di Gesù e della apoteosi nella gloria di coloro che proprio in quella notte lo stanno aspettando come suoi unici suoi veri fedeli.
    Questo purtroppo non ha nulla a che vedere con il cattolicesimo.
    In particolare, le indicazioni date di 'celebrare' in casa piuttosto che partecipare alle veglie serali in parrocchia e svalutando la presenza alla Messa della domenica di Pasqua, come se le Messe anche quest'anno non fossero accessibili, e la reiterazione dell'atto sacrilego di portarsi il Corpo di Cristo a casa per cibarsene in santa pace durante la propria messa laica faidate, fanno capire che siamo di fronte a un vero e proprio scisma silenzioso dalla Chiesa Cattolica, di cui viene negata e mistificata liturgia e sacerdozio.
    E proprio nel giorno simbolo dell'unità della Chiesa tutta nei templi di tutto il mondo e addirittura facendo credere di avere il mandato di Papa Francesco!
    Infatti, seguiamo la logica: papa Francesco li avrebbe elogiati con i vescovi dominicani (e non ne abbiamo riscontro) per aver valorizzato la Veglia Pasquale ERGO essa è diventata loro proprietà e se la possono fare in casa propria come vogliono.
    Ciò che nell'annuncio della équipe internazionale viene detto in modo involuto (don Pezzi dice di seguire le indicazioni date per la veglia in famiglia del 2020, che prevedeva anche la comunione in casa distribuita dal capofamiglia), in Francia diviene una istruzione specifica data dal parroco in persona, senza nessun accenno a eventuali permesso del Vescovo, ma è chiaro che non ne abbiano bisogno: il loro vescovo e il loro unico Pontefice è Kiko.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allego le parole di Mario Pezzi:
      "Là dove questa celebrazione della Veglia non è possibile, con la ricca esperienza maturata già lo scorso anno tra le famiglie del Cammino, affidiamo alle famiglie la missione di tenere viva la celebrazione della Veglia nelle case, durante la quale, compiendo il sacerdozio dei fedeli, trasmettono la fede ai figli, seguendo i sussidi dell’anno scorso che abbiamo inviato l’anno scorso a tutti i fratelli delle Comunità, che sono serviti ai fratelli rimasti soli senza possibilità di seguire le Celebrazioni né in presenza né per televisione
      né via streaming."

      Ora sappiamo bene che nei sussidi dell'anno scorso era compresa la comunione per asporto.
      In Francia, forse fidando che, data l'esiguità della presenza neocatecumenale, nessuno di estraneo li avrebbe ascoltati, le disposizioni per la comunione take-away sono state date chiaramente, come di certo è stato fatto anche nell'annuncio ufficiale *ma se ne sono ben guardati dal riportarlo per iscritto*.
      Questo vuol dire che l'hanno scorso sono stati severamente ammoniti dal Vaticano di non provarcisi più. E, come sempre, la disobbedienza per i neocatecumenali diventa arcano, tradizione e motivo aggiuntivo di sentirsi perseguitati dalla Sinagoga di satana (la Chiesa) come i cristiani delle origini.
      Hanno costituito una chiesa parallela e imprigionato in essa un milione di cattolici! Per questo il nostro compito di rivelare ciò che essi cercano disperatamente di nascondere, si sta rivelando sempre più importante.

      Elimina
  4. Invito tutti quanti ad un'attenta riflessione:

    http://www.cristianicattolici.net/inginocchiarsi-davanti-a-dio-in-chiesa.html

    Ogni gesto ha la sua importanza quindi, come ha la sua importanza INGINOCCHIARSI davanti a Dio, davanti al nostro Re, al nostro salvatore Gesù Cristo, eppure molti cristiani non si inginocchiano affatto, nemmeno durante la consacrazione Eucaristica in Chiesa.
    Siamo nel cuore della preghiera eucaristica: pane e vino diventano - attraverso l’invocazione dello Spirito Santo e le parole dell’istituzione - il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù; in questo momento anche il nostro corpo è invitato ad esprimere nella preghiera tutta l’adorazione, il rispetto e la riverenza per la grandezza dell’amore di Dio che si rinnova nel dono totale di Cristo sulla croce e nel suo farsi cibo per noi nel suo Corpo e nel Sangue.

    Ho messo un estratto di quanto è scritto.
    Da questo cari fratelli nc si vede che vi è tra di voi una grave mancanza, e non lo dico io ( che mi firmo un saluto) ma ve lo dice la Chiesa ( credo di non sbagliare, ma quel sito ha il simbolo dei Passionisti).
    Per cui, sapendo di essere nell'errore, volete continuare come nulla fosse?
    Ripeto, non si tratta di nonn averlo fatto tot volte, perché nessuno può giudicare, e non si tratta ma lo faccio dopo in chiesa, ma si tratta di questo: nelle nostre Celebrazioni noi non lo facciamo mai, e imponiamo agli altri questo metodo,credendo e mettendo a credere che sia giusto.
    Di questo si tratta.

    Un saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi aggiungo.
      Ho letto in un commento, non aggiungo mie commenti particolari per non alzare un polverone, che la Santa Messa non è sufficiente ( ponete molta attenzione a questa frase, è come se avesse detto: Dio non è sufficiente. Nella Santa Messa noi, infatti, nei fatti concreti, incontriamo Dio).
      Non so perché non viene caricato un commento inserito, MOLTO OFFENSIVO, sui cristiani, chiamati da loro della domenica in senso dispregiativo:- Pensate a che livello siamo arrivati dentro la Chiesa, dove alcuni entrano dentro la parrocchia, mentre si sta procedendo alla FUNZIONE SACRA, per giudicare con malanimo il suo prossimo che sta cercando di stare, in QUEL MOMENTO SACRO, con il Suo Dio- ( Tessalonicesi 2, 2);
      Ma il punto, carissimi lettori e lettrici, è il mettere a credere di essere nella verità, e di essere dei fari per il prossimo. Cioè mentre si insegnano delle azioni sconvenienti, ecco che queste vengono mascherate per buone, mettendo a credere che quelle buone siano superate, e quelle altre, non buone siano da attualizzare.
      Che dire su tutto questo?
      Ci sarebbe moltissimo da dire, e speriamo che se ne parli tanto.

      Un saluto.



      Elimina
    2. Mi chiedo: se non sei in grado e manchevole su alcuni ambiti molto importanti, come mai vi ti fai luce e guida per il prossimo, credendo di operare meglio del prossimo, e per cui asserisci, errando, che non ci sia sufficienza ( nel migliore dei casi, tralasciandoci alle spalle i giudizi pesanti che sono stati formulati, e che ci sono, basta andarseli a leggere sul blog in questione)?
      E' onesto, SPIRITUALMENTE, tutto questo?

      Un saluto

      Elimina
  5. Grazie per la pubblicazione.

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. Per Carmen la Veglia di Pasqua è più importante dell'Eucaristia!
    Epppure ogni domenica, anche senza veglia, ricorda la Pasqua, tanto che è detta Pasqua settimanale.
    Dire che la Veglia è più dell'Eucaristia è come dire che l'ascesa di Mosé al monte Sinai sia più importante delle Tavole della Legge o che il tempo passato in preparazione nel deserto da Giovanni Battista è più importante della sua testimonianza.
    Un'idiopzia (tanto per non usare sempre il termine "eresia").

    Il "catechista" del Cammino francese, inoltre, ha detto che la morte di Gesù sono le nostre situazioni, cioè le disgrazie ed i peccati, di cui i più terribili sono quelli della carne e in questa fossa il Signore passa per risuscitare a vita nuova chi veglia e prega attendendolo.

    Che di solito non si usa più parlare dei peccati della carne, che sono peccati mortali, è un vero, ma è anche vero che i camminanti ne parlano sempre, anche con terminologia particolarmente cruda, fino alla volgarità.

    Sono i loro peccati preferiti, proprio perché i "più terribili" (sono tutti gravi, ma in realtà quelli che non sono contro natura, in se stessi sono meno terribili di altri peccati, come l'omicidio volontario).
    Segno che ne sono ossessionati come non ne fossero mai usciti e, anzi, non avessero nemmeno speranza di farlo, in quanto per loro l'uomo nuovo è quello uscito dalla fossa e non quello trasformato dalla grazia.

    In un recente post si diceva che al Cammino manca una parte, manca la metà trascendente.
    Per il Cammino rinnovarsi significa uscire dalla fossa, ma in realtà se la grazia non "trasforma", cioè non rinnova, non c'è speranza di non ricadere.

    Per la Chiesa liberazione dal peccato ed effusione della grazia avvengono come in un'unica azione, perché Gesù nel momento stesso che ci libera dai peccati, attraverso quella stessa grazia ci apre anche le porte del Paradiso.
    Dire che Gesù ci libera dal peccato, perciò, è anche dire che ci dona il Paradiso, perché perché senza la grazia non c'é né liberazione, né Paradiso.

    Per il Cammino, invece, le due cose sembrano separate e la Pasqua, e la stessa salvezza, si riduce ad uscire dalla fossa, senza però avere la possibilità di essere persone nuove in Dio (se ci fosse questa possibilità, allora si potrebbe uscire dal Cammino, perché questa possibilità scaturisce dall'Eucaristia che è amministrata dalla Chiesa ed è offerta a TUTTI).

    Per quanto riguarda la salvezza, il Cammino, analogamente gli ebrei più antichi, la concepiscono più terrena che spirituale.
    Guarda più al centuplo in terra che alla vita eterna.
    Il Paradiso chissà come lo immaginano, ma non ci pensano, tanto che non ne parlano mai. E, in ogni caso, tanto c'è il Cammino che salva a grappoli!
    Il Cammino perciò è quasi concepèito come un nuovo battesimo che non cancella il peccato, ma che salva con tutto il peccato.
    Basta farlo per salvarsi, così come basta fare la Veglia per uscire dalla fossa.
    Mi chiedo se credono al Purgatorio (non mi riferisco a tutti, ma ai vertici).

    RispondiElimina
  9. Questo annuncio fa molto riflettere: mi chiedo perché se è compito del cristiano evangelizzare con ogni mezzo possibile si dia disposizione di non pubblicarlo su internet, fa solo crescere i sospetti. Mi chiedo anche se Kiko abbia capito che il dogma dell'infallibilità spetti solo al Papa, visto che sostiene apertamente che tutto quello che dice sia vero in quanto ispirato dallo Spirito Santo, mentre questo è prerogativa solo del Papa appunto ed è stato sancito con un dogma dal Concilio di Trento. Mi suona anche strano che lui abbia ricreato la scena evangelica di quando Gesù chiede a Pietro se Gli volesse bene, con lui al posto di Gesù. Io non voglio giudicarlo come uomo, ma le sue esternazioni pubbliche mi suonano strane. Poi mi chiedo cosa ne pensano ora i neocat che dicevano che la Messa in parrocchia è noiosa e ci si addormenta, visto che lo stesso Kiko ha rimproverato i presenti che dormivano

    RispondiElimina
  10. Alla luce della "dottrina" neocatecumenale, l' ebreo in prigione dell'esempio Carmen sembra proprio un dettaglio sinistramente rivelatore, cioè, una metafora carmeniana di tutti i cattolici, prigionieri di una "Chiesa matrigna" che li ha privati delle radici giudaico cristiane dei primi secoli. Proprio come il Cammino insegna.

    Aggiungiamo che Carmen fu licenziata dall'ordine di suore poco prima della partenza per l'India, fatto che le ispirò un gran senso di crocefissione "per la legge" davanti a dei crocifissi esposti... in un museo, quando da una futura santa ci si aspetterebbe invece l'accettazione completa alla volontà di Dio stando in ginocchio davanti al crocifisso in chiesa, e meglio ancora davanti al Tabernacolo.

    Sono dei piccoli e grandi sintomi della ribellione di Carmen alla stessa Chiesa che aveva promesso di servire, e del tutto contrari agli esempi di vita dei Santi come San Giovanni della Croce, San Padre Pio, San Francesco... che accettarono ingiustizie e scomodità con grande pazienza e senza ribellarsi, neppure con la mormorazione.

    Ed infatti poi il Cammino di Carmen ha lasciato la chiesa anche materialmente, per andare nelle salette e negli alberghi a costituirsi quale culto a parte.

    RispondiElimina
  11. Il dramma insito in questo annuncio è straziante!

    Il lavoro diligente e scrupoloso di Jubilate Deo - che ringrazio di cuore - ci consente d'acquisire con agevolezza l'empietà connaturata alle asserzioni dei supremi kikos e dei loro valletti (vale a dire, ahimè, i sacerdoti compiacenti).

    Per ora mi soffermo su ciò che con preoccupante spigliatezza, schiettezza e scioltezza i kikos denominano: "comunione da asporto".
    Non sussistono esitazioni, il discorso è chiaro ed il senso delle loro parole palese: i sacerdoti consegneranno delle ostie consacrate alle famiglie del cammino che i riceventi porteranno a casa in 'teche apposite'. Contenitori che prontamente riscontreremo nei siti di vendita dei gadget kikiani, chiaramente distinti dal marchio ad hoc che ben conosciamo.

    Ostie take away da portare sempre con sé per farne uso all'occasione, in questo caso durante la Veglia pasquale . Ci aspettavamo forse qualcosa di diverso da chi è solito trattare il Corpo di Cristo al pari di una focaccetta? Anzi, proprio per questo immagino che si abitueranno con disinvoltura alla questione, trovando utile l'impacchettamento della Comunione consacrata da portarsi appresso nelle convivenze domenicali assieme alla lasagna, al polpettone, ai panini farciti e ai cibi vari preparati per l'evento. Così da poter finalmente eliminare il sacerdote dai loro incontri 'non ufficiali'.

    Chiaramente la questione logora, poichè ci si deve comunicare in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi. Si deve trattare l’Eucarestia con fede...ma dipende da quale fede perseguono questi neocatecumenali che tutto pare fuorché Cattolica.

    Il demonio attacca fortemente l’Eucarestia perché essa è il cuore della vita della Chiesa, e con i neocatecumenali ci riesce bene.

    Il card. Sarah ha più volte affermato che se questi sacerdoti accondiscendenti all'errore fossero consapevoli di cosa è la Messa e di cosa è l’Eucarestia, certi modi di celebrare o certe ipotesi sulla Comunione non verrebbero neanche in mente.

    «Gesù non si può trattare così! »

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rebel se non sbaglio già l'anno scorso hanno detto che sarebbero ricorsi alla comunione da asporto. Lo hanno fatto?
      La maggiore importanza conferita al catechista rispetto al sacerdote non è un semplice scavalcamento di ruoli ma un problema più ampio che può portare a quello che supponi sul fatto che potrebbero decidere di fare a meno del presbitero. Questo atteggiamento porta la formazione di comunità divisive e elitarie. Scusate, ma chi di credono di essere?

      Elimina
  12. Sono molto curioso di sapere come il Poema rabbinico delle 4 notti contenuto nel Targum Neofiti relativo alla Bibbia ebraica, possa legarsi alla Pasqua cristiana.
    A che ne so io, ma chiedo spiegazioni, fu un prete contemporaneo francese, studioso di giudaismo, che operò questa connessione, ma non mi pare che sia stata accolta ufficialmente. Era una sua teoria.
    Io sono solo un appassionato di queste cose, non un esperto, ma mi pare proprio che nella Pasqua ebraica si aspetti il profeta Elia, che dovrebbe inaugurare l'"era messianica". Non si aspetta direttamente il Messia, ma l'inaugurazione di un tempo, l'"era messianica", nella quale noi cristiani viviamo già.
    Anche nella preghiera di benedizione durante la Pasqua ebraica si recita: "...benedici questa casa, questa mensa e noi che abbiamo partecipato a questa cena, manda il profeta Elia..."
    È Elia che potrebbe "passare" la notte di Pasqua, non il Messia.
    Noi cristiani, invece, viviamo già nell'era messianica e nella Pasqua celebriamo la Resurrezione del Messia.
    La cosa mi confonde, non riesco a vedere la connessione tra il Targum Neofiti ebraico e la Pasqua cristiana.

    Siccome di Kiko si diceva fosse un "messianista", come Carmen, e il messianismo è tipico dell'ebraismo, mi piacerebbe tanto se scriveste un articolo su questo messianismo di Kiko, perché potrebbe spiegare molte cose sulle credenze del Cammino Neocatecumenale.

    RispondiElimina
  13. Probabilmente, essendo tutti, o quasi, anziani o single, fino a prova contraria, non potete capire quanto sia importante poter stare attorno alla mensa della parola con i figli in un'occasione cosi importante. Quest'anno ancora piu' bello perche' il giorno dopo possiamo andare in Chiesa e nutrirci del corpo di Cristo. Nessuna comunione d'asporto ne quest'anno ne l'anno scorso. Carmine

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Niente Comunione per asporto forse perché il tuo parroco non è un sacerdote indegno o forse perché e intervenuto il vescovo, non perché non fosse esplicitamente previsto nel rito fatto pervenire alle Comunità l'anno scorso e riproposto quest'anno pari pari.
      Per quanto riguarda la bellezza di andare a Messa la domenica, finalmente te ne sei accorto! Ma nè don Mario Pezzi, nè Kiko nè Ascension hanno espresso la medesima convinzione.
      Anche noi abbiamo la mostra famiglia e i nostri figli, che educhiamo alla fede cattolica e non a quella ebraica. Quindi niente sedia per Elia o che cosa c'è di diverso questa notte Akedà Dayenu eccetera eccetera.

      Elimina
    2. Quindi, quando in comunità dite che non bisogna leggere qui, vi giustificate col fatto che chi scrive è anziano o single, privo di figli e QUINDI non può capirvi?

      Ma non avete pensato che magari qualcuno possa venire a leggere qui per cercarsi un fidanzato o una fidanzata? Siete matti a dire che siamo tutti single?

      E da quando in qua non si rispettano gli anziani?

      Quanto alla prova contraria... è così che fate voi: provocate, cercando di mettere le persone in difficoltà, le attaccate con calunnie in modo da impegnarle in un'autodifesa non necessaria distogliendo così l'attenzione dal Cammino.

      Guarda, è stata gentile Valentina che ti ha risposto, bontà sua.

      Elimina
  14. In tema con l'articolo desidero citare qualche passo dal mamotreto del secondo scrutinio battesimale, che evidenzia come il pensiero kikocarmeniano si oppone a quello della Chiesa Cattolica.

    Dice Kiko (in corsivo)

    "Cominciamo questa festa. Io vi invito a celebrare la Pasqua, questa Pasqua, con nostro Signore Gesù Cristo. La domenica, la resurrezione del Signore, viene ad aiutarci e ci invita ad entrare nella Festa, nell'allegria, ci invita a non aver paura, a non pensare che dopodomani sarà la stessa cosa.
    Noi stiamo camminando di Pasqua in Pasqua. Dobbiamo costantemente passare attraverso la storia senza affogare nella disperazione, senza che si decomponga il nostro essere più profondo."


    Più che di allegria i Santi parlano di gioia, cioè di una pace profonda che non è turbata minimamente dalle difficoltà della vita e dalle sofferenze fisiche. La gioia del Santo è l'incrollabile sorriso interiore di chi vive all'unisono col suo Signore e Creatore. Non certo l'allegria effimera di chi si è ubriacato di parole e, pur continuando a condurre una vita di peccato, deve tenersi su con canti e balli ma sta ancora pensando ai mostri del subconscio.

    (continua)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cos'è questo "essere più profondo in decomposizione" di cui parla Kiko, con un pessimismo alla Jean-Paul Sartre, suo autore preferito?

      Ci viene in aiuto la sapienza di Santa Teresa d'Avila, Dottore della Chiesa, dalla sua opera "Il Castello Interiore" nella quale la Santa descrive magnificamente l'anima dell'uomo come un castello di cui Dio abita il centro. L'uomo che conduce una vita di peccato, dice la Santa, vive all'esterno di questo castello e cioè fuori della sua propria anima ma, quando inizia una vita di orazione ed un cammino di perfezione, riesce ad avvicinarsi progressivamente al suo centro.

      Scrive Santa Teresa al Capitolo I delle Prime Mansioni :

      "Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo, nel quale vi siano molte mansioni, come molte ve ne sono in cielo Del resto, sorelle, se ci pensiamo bene, che cos’è l’anima del giusto se non un paradiso, dove il Signore dice di prendere le sue delizie?
      E allora come sarà la stanza in cui si diletta un Re così potente, così saggio, così puro, così pieno di ricchezze? No, non vi è nulla che possa paragonarsi alla grande bellezza di un’anima e alla sua immensa capacità! Il nostro intelletto, per acuto che sia, non arriverà mai a comprenderla, come non potrà mai comprendere Iddio, alla cui immagine e somiglianza noi siamo stati creati. Se ciò è vero – e non se ne può dubitare – è inutile che ci stanchiamo nel voler comprendere la bellezza del castello. Tuttavia, per avere un’idea della sua eccellenza e dignità, basta pensare che Dio dice di averlo fatto a sua immagine, benché tra il castello e Dio vi sia sempre la differenza di Creatore e creatura, essendo anche l’anima una creatura.
      "

      Elimina
    2. Quindi da un lato abbiamo Kiko che ci racconta un uomo, un essere umano, ripiegato su se stesso in fondo ad una fossa liquamosa, che aspetta che il Signore passi e lo vada a salvare.

      Dall'altra abbiamo Santa Teresa che descrive un magnifico castello, magnificamente creato da Dio nel cuore umano appositamente per sedervisi in trono Egli stesso. Un castello che è già lì, internamente all'uomo e a sua disposizione, a patto che l'uomo intraprenda lo sforzo necessario per addentrarvisi.

      Dipende dall'uomo se entrarvi o no, e quando. Niente attese, a parte quelle decise dall'uomo stesso.

      Elimina
    3. Queste tue limpide osservazioni, mi fanno pensare anche a ciò che insegnava Sant'Agostino, e cioè che il dialogo con Dio avviene 'in interiore homine',
      nel nostro cuore.
      Scrive S.Agostino:
      "Chi parla dà un segno esteriore della propria volontà mediante un suono articolato; Dio invece deve essere cercato e invocato nella profondità stessa dell'anima razionale, che è chiamata l’"uomo interiore": ha voluto che questo fosse il suo tempio.
      Non hai letto nell'Apostolo: Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi; e ancora: E’ nell'uomo interiore che Cristo abita?
      E non hai notato la parola del Profeta: Parlate nei vostri cuori e pentitevi nelle vostre camere. Celebrate il sacrificio di giustizia e sperate nel Signore? E dove pensi che si possa celebrare il sacrificio di giustizia se non nel tempio dello spirito e nella camera del cuore? Ora, dove si deve sacrificare si deve anche pregare."
      Quindi, se l'amicizia e il dialogo con Dio è tutto interiore, se Lui abita in noi, quando siamo in Grazia, come nel Suo Tempio, che senso ha cercare all'esterno, come consiglia Kiko ai suoi adepti, nella 'festa' e nella 'allegria' quella gioia che dovrebbe zampillare da dentro? E se dentro c'è putrefazione, inutile passare di festa in festa, di memoriale in memoriale come consiglia lui per impedire o rallentare o coprire il processo di degenerazione che l'assenza della voce di Dio dentro di sé non può che provocare.
      E infatti, cito dal famoso 'Salmo' della salma nelle Anotaciones di Kiko:
      «il mio essere... si dibatte tra il niente e il timore dell'abisso, dell'orrore, di una crudeltà senza fine»

      Elimina
    4. Queste vostre considerazioni fanno molto riflettere. Kiko e Carmen hanno sminuito ogni percorso interiore, a differenza dei Santi Veri, privando gli adepti della vera conoscenza interiore.
      La stessa loro "teologia" della salvezza a grappoli, della necessità assoluta della conoscenza nel contesto di un percorso gnostico da fare come comunità, quindi NECESSARIAMENTE "con quei fratelli con cui hai ricevuto il Kerigma", porta ogni singolo fratello legato a questo consorzio umano FUORI da se stesso.

      (Che è tutto il contrario di quello che tanti mistici e mistiche hanno coniato e che si sintetizza nella famosa frase di San Francesco, in una conoscenza tutta interiore che s perfeziona tra l'anima e Dio nella preghiera: «Chi se' tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo vermine e disutile servo tuo?», simili esperienze riportano Santa Teresa d'Avila e Santa Caterina, ad esempio).

      Perchè la conoscenza nel cammino si realizza con un itinerario in cui i fratelli si conoscono nel confronto degli uni con gli altri (celebrazioni con risonanza, convivenze con lancio di insulti reciproci e di sedie) e nel confronto di ciascuno CON I CATECHISTI attraverso lo strumento tutto neocatecumenale degli scrutini. Fondati sull'indiscutibile e indiscusso "discernimento" di un uomo comune su un altro uomo. Il catechista discernente sostituisce in toto il ruolo del sacerdote nella Chiesa e del padre spirituale.

      Pax

      Elimina
    5. Il catechista neocatecumenale è soprattutto il maestro esteriore che si sostituisce al Maestro interiore: alla razionalità di ciascuno, al buonsenso, alla propria esperienza, alla dottrina imparata a catechismo, ma soprattutto alla voce di Dio.

      Elimina
    6. Qualche riflessione sparsa....

      In continuità con quanto detto ricopio questo passaggio significativo dell'annuncio:

      " l'assemblea... è la presenza di Gesù Cristo, che si rende visibile! Il Signore vuole che formiamo una comunità che è il Corpo di Cristo, per questo vuole che ci amiamo tra noi "

      La tattica è sempre la stessa: incatenare i fratelli al cammino a vita. Instillando che lasciare il cammino è lasciare il Signore e perdere la Fede.

      Ma allora, se fosse vero quello che Kiko afferma e premesso che NON esiste altro percorso iniziatico nella Chiesa fondato sulle "piccole comunità", è vero che questi presuntuosi pensano che si salvano solo loro? E questo fanno credere ai fratelli/polli. (Vedere a questo proposito tutti gli attacchi che sferrano anche su questo Blog contro tutti gli altri cattolici, indistintamente, che siano di altre spiritualità/inutili che siano quelli "della domenica". Se non entrano in camunità, sono tutti perduti.

      Kiko per avallare la sua piccola comunità e la irrinunciabilità di essa nel piano della salvezza, afferma senza remore che l'ASSEMBLEA è la PRESENZA del Signore. Gesù addirittura SI RENDE VISIBILE, a suo dire, SOLO in una comunità riunita.

      Se egli vuole, come vuole, far passare questo, che poi è la sua forza, deve sminuire, in un modo o nell'altro tutte le altre Presenze del Signore. Da quella nella figura dei suoi Ministri ordinati, a quella Eucaristica, ai Tabernacoli, ai poveri....

      Questa cosa Kiko l'ha sempre pensata ora la sta evidenziando con ogni vigore per il timore che i fratelli, a furia di non frequentare il Cammino, a causa del COVID per la paura della morte (sic!), si allontanino del tutto dal Cammino.

      E lui poi che fa? Che senso ha il suo ministero catechetico? Ch en sarà di lui, meschino?

      Kiko non ha a cuore il progresso spirituale dei fratelli, ma il suo tornaconto.

      E' sotto gli occhi di tutti che, a furia di fare il cammino, lungo gli anni si peggiora invece di diventare migliori. E dunque?

      Pax

      Elimina
  15. Faccio i miei complimenti e ringrazio di cuore Jubilate Deo per questo splendido post.

    Una bella fatica! Ma ne è valsa la pena.

    L’ho letto d’un fiato e mi hanno impressionato moltissime cose. Offre spunti infiniti. Sui quali tornerò nel dettaglio più avanti.

    E, anche se l’Annuncio madre (quello di Kiko solito tenuto a Roma) come tutte le volte ha sempre il suo interesse e un fascino tutto suo (per cui torneremo anche su quello)
    1 perché ci documenta cronologicamente sullo stato dell’arte ad oggi del Cammino
    2 perché in esso scoviamo puntualmente nuove conferme per stigmatizzare gli errori del Cammino, le sue disobbedienze, le sue vere e proprie eresie squadernate senza lesinare, con sempre maggior leggerezza, mi è sembrato molto opportuno questo soffermarsi per una volta sull’attualizzazione di un Annuncio in ambiente neocatecumenale e ad opera di indottrinati “fedeli” fino al midollo.
    Bene, bene!
    ……..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ……..

      Onde per cui ho trovato molto, ma molto interessante, invece della sola analisi dell’Annuncio come facciamo di consueto, l’approccio di questo post all’evento:
      Andare a vedere – per la possibilità che ci si offre di poter accedere ai riporti per via del COVID fatti via ZOOM – come “si incarna” l’Annuncio di Pasqua , che Kiko ha fatto a Roma agli itineranti, nelle comunità sparse per il mondo.

      Jubilate Deo ha seguito il riporto dell’Annuncio in Francia. Dalla parrocchia di Notre Dame de Bonne Nouvelle a Parigi, Parrocchia catechizzata tantissimi anni fa da Kiko e Carmen. Da loro dipende da sempre la prima comunità e basta. Perchè catechizzare in Francia non è mai stato facile. Si pensi che, mentre la prima molto antica ha finito il cammino tantissimi anni fa, come a Roma e a Madrid, dalla seconda in poi sono forse oggi al Padre Nostro. Di che cammino parliamo in Francia?

      Si recarono nella favolosa Parigi personalmente Kiko e Carmen, perchè la Francia è la Francia e Parigi poi...! Potevano mai farsela sfuggire? Si sono scelti i luoghi, come in Italia hanno privilegiato Roma e Firenze, perché Firenze è culla dell’arte. Per la megalomania di Kiko lì doveva colonizzare per soppiantare con la sua “arte” artisti come Michelangelo o Brunelleschi.

      In Francia il Cammino non è mai attecchito veramente. Se uno si reca a Parigi e cerca di informarsi in quale parrocchia sia il Cammino gli capita quello che circa venti anni fa capitò a me.
      Bonne Nouvelle sì. Ma ti ritrovi presso una chiesa protestante ad essere accolto da un pastore, sposato e con numerosa prole. La cosa fu da ridere. Il parroco a cui avevo chiesto delle comunità sentendo una cosa strana alla Bonne Nouvelle mi rispose: “Ah sì, vada lì, così e così”. Egli capì si trattasse dei protestanti quando si sentì chiedere delle “comunità della Bonne Nouvelle!
      I protestanti, di fatto, utilizzano dei locali vicini alla Parrocchia (forse ceduti da essa) “rinomata” (solo nella testa di Kiko e secondo il loro consueto millantare, gonfiare numeri e successi inesistenti).
      Arrivai lì e fui accolta, fin qui nulla di strano, un uomo, una moglie, numerosa prole.
      Ma una volta entrata, non vedendo neanche un segno neocatecumenale nella sala, né una icona qualunque di quelle di Kiko, immediatamente mangiai la foglia.
      Chiesi meglio, venne fuori che ero finita in una chiesa protestante.
      Grande gentilezza, mi offrì un tea e andai via sommamente divertita. E graziata!

      Pax
      P.S.
      Giusto per... ho voluto raccontare questa esperienza. In realtà solo per dire che è di certo interessante ascoltare l’annuncio di Kiko in salsa francese. Ma la Francia e Parigi in particolare per Kiko è stato ed è un altro dei tanti flop che ha collezionato in giro per il mondo. Mentre si dà arie d gran conquistatore,,, dei miei stivali.

      Elimina
  16. Vorrei continuare con il mamotreto del secondo scrutinio battesimale, perché mi pare che questo brano racchiuda in sé il germe di molti mali del Cammino. (Le frasi che riporto di seguito sembreranno scollegate eppure scorrono una dopo l'altra nel mamotreto: non sono tolte dal contesto.)

    Dice Kiko:

    "Questa Eucarestia è nuova, non la conoscete. Ancora non è stata inaugurata. Mai l'abbiamo vissuta e non sappiamo ciò che può succedere."

    Se qualcuno vuole arrampicarsi sugli specchi per difendere questa affermazione anticattolica, si accomodi. Continua Kiko:

    "Vi posso assicurare, per esperienza, che c'è gente che è venuta in comunità per quattro anni senza capire nulla ed improvvisamente, in una convivenza, la sua esistenza è cambiata radicalmente. Perché il momento del Signore è insospettato."

    Questo è il principio del gioco d'azzardo. Attendere, sperare, riprovare, risperare... Insieme al segreto e alla misteriosità, come faceva notare Gloria in un commento sopra, fa parte dei meccanismi delle sette. In realtà è normale che ogni processo di apprendimento o di maturazione abbia i suoi tempi. A forza di cantare una canzone la impariamo a memoria. Come anche a forza di stare seduti storti ci prendiamo una tendinite. Ma Kiko difende il fattore della casualità, per costringere i suoi giocatori a giocare. Prosegue poi:

    "Perché nessuno di noi può conquistare Dio con le sue mani, con le sue forze."

    Che bisogno c'è di conquistare, quando sta scritto che "Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità." Sal. 145?

    Ma dice Kiko, (bestemmiando):

    "Alcuni dicono - ne parlavo prima con Carmen -: "Quello che mi succede è perché prego poco". Questa è una stupidaggine. Non perché tu faccia molta preghiera sarai più cristiano: questo te lo dico io. Cristo non te lo puoi comprare né con l'orazione, né con i sacrifici, né con il digiuno. Con niente.
    E' Dio Colui che ci precede. Il nostro Dio non funziona a gettoni. Affatto. Mettendo molti gettoni ciò che succede è che diventi ogni volta più ipocrita e fariseo e ti credi ancora qualcuno e, al fondo al fondo, non hai affatto misericordia. Se il Signore ti permette di pregare ora, benedicilo, perché ti ha fatto un dono molto grande, perché puoi pregare."


    Leggendo a ritroso sembra che Kiko abbia grossi problemi a pregare, e che consideri la preghiera come una filastrocca vuota. Ma come si prega nel Cammino? Che spazio ha la preghiera? Quanto raccoglimento è possibile?

    (continua)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Segue un colpo d'accetta ai presbiteri che stanno per entrare a celebrare la Messa. Kiko li chiama la "testa della nostra assemblea". Che suona un po' come il preside della scuola. L'amministratore di condominio. Il capitano della squadra. Un lavoro che fa questo fratello qui, ma potrebbe farlo chiunque di noi. Ecco il solito atteggiamento verso il sacramento dell'Ordine. Sull'Eucaristia, potere esclusivo degli ordinati, Kiko sorvola, menziona la parola, i canti, la festa, il "banchetto":

      "Accogliamo, fratelli, i presbiteri che sono la testa della nostra assemblea perché possiamo, attraverso il cammino nel quale Cristo ci ha preceduto e che ci ha aperto, attraverso questa celebrazione, attraverso la Parola, i canti, la festa, ritrovarci in questo banchetto, nell'amore, nella comunione."

      Il colpo finale arriva per tutti quelli che "aspettavano e aspettavano e aspettavano", ma sono rimasti delusi. Quindi senza saperlo Kiko sta parlando della stragrande maggioranza di quelli che sono usciti dal cammino, che sono a loro volta una stragrande maggioranza di coloro che vi erano entrati:

      "Perché possiamo saziarci dei cibi del banchetto che Dio ci dona, che sia come un olio, un balsamo sulle nostre ferite più profonde e cominci a metterci in comunione gli uni con gli altri. E' Lui che viene per fare quest'opera in ciascuno di noi. Questa Eucarestia non ti cura nessuna ferita? Tu sei qui incavolato, nero perché non ne puoi più e quando finisce l'Eucarestia non è successo nulla? Molto bene. E con questo? Quello che è vicino ed è venuto qui veramente fatto a pezzi ed il Signore lo ha visitato in questa Eucarestia ed è potuto entrare in comunione con gli altri? Allora benedica il Signore!"

      Al deluso Kiko dice "Molto bene. E con questo?" che significa "problemi tuoi", sventolandogli in faccia l'esempio di quell'altro che è tutto contento.

      L'invidia, compresa quella della grazia altrui e l'ingiustizia nel Cammino non sono dati casuali, sono progettate, si trovano nelle fondamenta.

      Elimina
  17. ... ma della canonizzazione di Carmen non siete preoccupati? La possibilità che si arrivi a canonizzare un'eretica pagana, non è grave? Che ne pensate? Se Carmen viene canonizzata, esco per sempre dalla chiesa!

    M.A.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io penso a ciò che dice la Chiesa delle nullità matrimoniali decise dal Tribunale della Sacra Rota. Se le testimonianze in base alle quali è stato emesso il decreto di nullità erano false, il matrimonio dichiarato nullo resta valido davanti a Dio.
      Così per Carmen: se a causa delle false testimonianze e delle false biografie presentate sarà dichiarata serva di Dio, venerabile e persino beata, davanti a Dio resterà sempre ciò che è, e su cosa sia e cosa meriti lasciamo a Lui il giudizio. La santità è un'altra cosa perché impegna l'infallibilità papale, quindi lì la eresiarcha spagnola non ci arriverà mai.

      Elimina
  18. AGGIORNAMENTO
    In questi giorni si trovano su youtube diversi annunci in videoconferenza. Chi è interessato approfitti prima che siano rimosse.

    QUI,QUI, QUI,QUI.

    RispondiElimina
  19. Molto interessanti le parole di Kiko riportate da D.D.:

    "Alcuni dicono - ne parlavo prima con Carmen -: "Quello che mi succede è perché prego poco". Questa è una stupidaggine. Non perché tu faccia molta preghiera sarai più cristiano: questo te lo dico io. Cristo non te lo puoi comprare né con l'orazione, né con i sacrifici, né con il digiuno. Con niente".

    Qui Kiko non sta attaccando le persone che pregano male, qui sta attaccando la preghiera!
    Non dice che le persone che usano la preghiera come si usa il denaro per comprare la benevolenza di Dio, non la ottengono, dice semplicemente che chi prega, proprio perché prega, usa la preghiera come si usa il denaro!
    Le uniche preghiere ammesse, evidentemente, sono quelle che rappresentano un'avanzamento nella gnosi del Cammino!
    Preghiere perciò che non servono ad aprire il cuore ma ad aprire la "mente".

    Queste parole, messe in relazione a come Kiko tratta la questione del peccato, da cui vuole salvarsi con la gnosi al posto della grazia e con la sola fede senza l'impegno della preghiera e della penitenza, mi ricorda Lutero, che diceva di peccare fortemente, purché si creda ancora più fortemente.

    La mia ipotesi è che Kiko da giovane sia stato oppresso dal peccato, ma invece di ricorrere continuamente al Sacramento della Confessione con la massima fiducia in Dio, ha voluto fare da solo.
    Invece di umiliarsi riconoscendosi per quello che era, ha voluto primeggiare e fare in modo che anche il peccato diventasse occasione di gloria umana e di vanto.

    Sembra che per Kiko Dio voglia salvare non attraverso la grazia, ma attraverso il peccato.
    Per Kiko la misericordia non è grazia, ma è il peccato stesso, purché riconosciuto (con vanto e, magari, ingrandito, come fanno i pescatori che si vantano delle loro prede).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono riusciti a mistificare anche "felice colpa che meritò un così grande Salvatore"

      Elimina
    2. Hai ragione.
      Per quanto riguarda l'espressione di Sant'Agostino, occorre precisare che si riferisce al peccato originale e non al peccato attuale.

      Il peccato originale ha comportato l'Incarnazione, che ha portato è una grazia più grande di quella conferita all'uomo con la creazione.
      Il peccato attuale, invece, non comporta una grazia più grande a quella portata da Gesù ma soltanto può, attraverso il pentimento e il dolore, spingere ad aprire il cuore per ricominciare una vita di grazia, che Dio concede in proporzione al dispiacere di aver peccato e alla generosità nell'accoglierla.

      La Madonna ci dimostra che la via migliore rimane comunque quella di non peccare, purché questo non ci faccia dormire sugli allori.
      Non peccare rispondendo alla grazia divina è meglio che peccare e poi pentirsi.
      Se però la nostra vita spirituale si addormenta, allora il Signore può permettere il peccato, che non vuole, affinché, tornando in noi stessi, possiamo chiedere il suo perdono e riprendere a correre.

      Per quando riguarda il peccato originale ci sono teorie teologiche, che la Chiesa accetta come probabili anche se ancora non si è espressa definitivamente in proposito, che dicono che Gesù si sarebbe comunque incarnato anche se i nostri progenitori non avessero peccato.

      Elimina
  20. Vorrei fare un chiarimento dettagliato per i nc e per altri.

    Io quando scrivo, su alcuni argomenti, ecco che non sono affatto un "nemico del Cammino", come catalogate ingiustamente le persone che hanno qualcosa da dirvi in merito ad alcune situazioni viste. Non ho nessun odio e rancore e voglia di vendetta verso qualcuno di voi, in particolare verso di Kiko e Carmen e suoi amici e colleghi e altri. Per cui, se doveste vedere scritto il nome di Kiko, o di altri, anche se si sottolineano degli errori, che secondo me vengono fatti ( non è peccato esprimere un parere), ecco che non vuol dire, come pensate voi, che qualcuno odia Kiko e altri.
    Faccio un esempio concreto: se per me è giusto INGINOCCHIARSI davanti alla Consacrazione Eucaristica, perché ne sono sicuro, ecco che non sto odiando Kiko e voi tutti nc. Ci dovremmo chiedere tutti il perché avete questi pensieri verso chi non ha il vostro modo di vedere ogni cosa.
    La stessa cosa va detta sulla vostra opinione su quanto fate e credete.Se qualcuno ha delle opinioni diverse, ecco che non sta andando contro lo Spirito Santo, come asserite ogni volta per incolpare il prossimo, ma significa che non la vede come la vedete voi, PUNTO.
    E' inutile che scrivo chilometri di parole per entrare nel dettaglio di alcune situazioni, e per cui la stessa cosa vale per: la Chiesa ( nessuno è nemico della Chiesa), la Fede, il Signore, ecc, ecc, ecc.
    Sottolineo che è stato scritto che è peccato scrivere su questo blog, perché il blog ( persona fisica per chi scrive) vuole la chiusura del Cammino, per cui ne deriva che chiunque scrive è in peccato, anche se dovesse scrivere una cosa sensata e per nulla offensiva.E quindi viene, come è scontato, chiunque giudicato di peccato solo per il fatto di aver scritto su questo blog, ovviamente ci scrivono anche loro, ma per loro la regola non vale, solo gli altri sono in peccato, loro: NO, MAI!
    Anche qui, cari lettori e lettrici c'è molto da riflettere su come si svolgono molte relazioni tra di loro.
    Detto in pochissime parole, la sostanza è questa: io nc ho un modo di vedere su alcune cose, cioè ho delle opinioni o giudizi o miei punti in cui credo, e per cui tu che non la pensi o vedi o credi come me sei in grave peccato contro la Chiesa, il Papa, lo Spirito Santo, e in conseguenza odi Kiko e noi nc, ovvero sei un odiatore, un calunniatore, un malafattore, ecc, ecc.

    Su questo ambito ci sarebbe molto da ragionare sul perché si arriva a ciò.

    Ovviamente potrebbe capitare che qualcuno possa farsi uscire qualche giudizio temerario, o lasciarsi andare in qualcosa di spiacevole, ma in quel caso l'errore non passa su altri solo per il fatto che si scrive su questo blog, ma se qualcuno ha sbagliato è quella persona che ha commesso lo sbaglio, non altri. E quella persona potrei essere anche io, e quindi la situazione vale anche per me.

    Un saluto.

    RispondiElimina
  21. Quando Kiko ha detto in passato di non leggere Internet, Facebook e poi questo blog e altri simili, non ha detto che chi lo faceva commetteva peccato, semplicemente non voleva che i camminanti, leggendo certe cose negative sul Cammino, entrassero in crisi e uscissero, e soprattutto non voleva fossero spiattellate le magagne del Cammino, questo è il motivo. Siccome non poteva dirlo espressamente, si è trincerato nel peccato. Vorrei vedere chi è quel camminante che in confessione dice che ha letto un blog contro il Cammino, il prete come minimo gli dice : e quale sarebbe il peccato? E' chiaro una volta per tutte o ci dobbiamo ritornare ancora su quest'argomento? I peccati veri sono ben altra cosa. Il Catechismo docet.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero Kiko non ha mai detto che fosse peccato, ha solo detto che NON ERA AMMESSO, se volevi stare su FB et simila eri FUORI DAL CAMMINO.

      Elimina
  22. Piccolo appunto ai relatori del blog



    In sintesi. A ogni intervento non si perde oscasione di associare Kiko alla gnosi (cristiana) pur non essendosi mai kiko dichiarato gnostico
    Qui, paradossalmente  non si offende kiko ma gli AUTENTICI "GNOSTICI" CRISTIANI CONTEMPORANEI CHE CON KIKISMO CARMENISMO, come lo avete definito voi, non hanno nulla a che vedere


    I viventi se vogliono possono benissimo "difendersi" da soli. Mi permetto perciò di spezzare una lancia per chi non c'è più e quindi alludo a Silvano Panunzio, ai coniugi Virio e ad Attilio Mordini le cui bibliografie sono consultabili in rete


    Ognuno potrà farsi un'idea dalla lettura delle loro opere del loro NON DISCOSTAMENTO dal cristianesimo cattolico e apostolico romano, del loro amore e della loro devozione per i santi


    Mi femo qui: vediamo quindi chi è onesto intellettualmente e chi no

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È naturale ed ogni volta lo ripetiamo: Kkko non si identifica autenticamente ed integralmente in nessuna corrente filosofica o teologica. Kiko non è cattolico, non è protestante, non è gnostico, non è ariano, non è esistenxialista, non è messianiwta e ci scusiamo una volta per tutte con gli ebrei, i protestanti, i pentecostali, gli gnostici 'seri'.
      Kiko è semplicemente un guru che da ogni corrente ha preso qualche elemento per creare quella chimera che chiamiamo Cammino neocatecumenale. Carmen diceva che Kiko ha 'il dono divino dell'assimilazione' (sicuramente per prenderlo in giro e sminuirlo) e il teologo polacco Poradowskj sosteneva che nei mamotreti del CN sono riscontrabili elementi di tutte le eresie ctistiane apparse da duemila anni sulla faccia della terra. L'unica cosa che ci dispiace è che si dichiari cattolico, perché se si fosse dichiarato apertamente gnostico o protestante, ora il problema non sarebbe nostro ma di altri.

      Elimina
    2. Non si capisce bene dove vuoi andare a parare.
      Il fenomeno gnostico ha varie manifestazioni e possono farne parte a pieno titolo anche movimenti con differenze anche notevoli.
      Il loro problema verte essenzialmente sul significato della grazia, che non è prerogativa degli illuminati, ma di tutti, in quanto è la grazia stessa a "illuminare" donando la vita eterna, cioè la vita soprannaturale che Dio ci comunica per partecipazione.
      L'unica differenza, per Dio, è la santità, non il cammino fatto.
      I mezzi che Dio può usare non sono la santità.
      Una vecchietta analfabeta per Dio può essere più sapiente e più "illuminata" di Panunzio, Virio e signora, e di Mordini, se ha più carità di loro.

      Elimina
  23. Carmen: "Cosa credete che sia più importante, nella Pasqua? Credete che solo l'Eucaristia sia la cosa più importante? Siamo fortunati ad averla. Ma immaginatevi che un ebreo si trovi in prigione. E che non possa riunirsi - con gli altri, N.d.R.- per avere tutti i segni. Cosa credete che sia più importante per lui, di avere tutti i segni per celebrare la Pasqua? Di avere il pane azzimo, le erbe, la coppa... ? No!" - ci aveva detto Carmen - "la cosa più importante per il popolo di Israele è la notte! La notte di veglia in onore del Signore. La notte! "

    Proporre l'esempio, quando si tratta di dottrina cattolica, di un prigioniero ebreo è quanto di più sbagliato possa esserci. Perchè non si discute di ebraismo ma di cattolicesimo! E, cosa più importante, si sta parlando di una condizione eccezionale.

    Carmen sta parlando di un'eccezione, e trasformare l'eccezione in una regola è un principio estremamente sovversivo che pone fuori dalla Chiesa.

    Pensiamo ai peccati: i dieci comandamenti, se trasgrediti, sono peccati mortali, ma esistono delle particolari circostanze che riducono la colpa; circostanze che non possono essere applicate a tutti poichè c'è il soggetto che non si reca a Messa perché è infermo - e allora ovviamente la colpa non è sua - e c'è colui che volutamente non ci va - ed è peccato mortale -.
    Se io volessi applicare il principio dell'infermo ed estenderlo a tutti, e far ciò su tutti i comandamenti, il peccato non esisterebbe più.

    (Poi è chiaro che esiste il problema del prigioniero, ma c'è anche il problema di quello che sta sul cucuzzulo della montagna.)

    Propongo qualche esempio per far comprendere che il Vangelo menziona questa possibilità:

    - il buon ladrone sulla croce ha la possibilità di ricevere i sacramenti e di passare dalla chiesa? No. Gesù non è ancora risorto e non è stata istituita ufficialmente la confessione; cioè Gesù non ha dato ancora il potere di rimettere i peccati. Quindi come si fa? Si fa col massimo che si può fare, vale a dire riconoscere che Gesù è Dio e pentirsi degli errori effettuati in vita (in virtù di ciò, Gesù che è sacerdote supremo, lo assolve da ogni peccato dietro il pentimento espresso e la confessione fatta, conducendolo con sé nel Regno dei Cieli).

    È il massimo che si può compiere a fare la differenza.

    Carmen, attraverso le sue parole, fa una domanda alla quale un cattolico risponderebbe: "io mi trovo in una condizione particolare, per cui non posso riceverli quei segni; non posso ricevere quei sacramenti. Ma per me, la cosa più importante di tutte, sarebbe riceverli quei sacramenti!".
    E invece lei, in questa domanda retorica, asserisce che la cosa più importante di tutte è festeggiare; un concetto protestante proferito con scioltezza.

    Di tutta la Passione, cioè di una realtà così complessa, il cammino percepisce soltanto la parte più insignificante: il giorno di festa.
    Vedendo un mero 10 per cento del totale (il cammino non ha i dogmi, mantiene i comandamenti solo a livello simbolico, quindi possiede soltanto una piccola porzione della dottrina).

    Durante la santa Messa è chiaro che noi siamo anche testimoni collettivi, ma è una cosa del tutto insignificante perché anche se noi togliessimo completamente l'assemblea, la Messa celebrata dal sacerdote, solo da lui in quanto ordinato, è valida e garantisce la transustanziazione. Quello è l'elemento fondamentale, noi siamo una parte passiva. Invece Carmen insinua: "beh, immaginate che le persone non si possono riunire..."
    Ma il concetto di riunione per festeggiare, da un punto di vista dogmatico, non vale assolutamente nulla. Nel canone della Messa, la presenza è importante ma non è fondamentale.

    RispondiElimina
  24. Scrive Jubilate deo:
    "Ma... tra parentesi: scusate, fratelli delle comunità: dite che tra due settimane torna il Signore, dite anche che fate parte della Chiesa e non avvertite gli altri fedeli? O non credete a una delle due cose che dite, ma, se credete ad entrambe: siete dei grandissimi filibustieri!"
    È vero! Abbiamo sempre criticato la WatchTower dei Testimoni di Geova per aver allertato tutti con le loro date della fine del mondo, prima il 1914, poi il 1918, il 1925, il 2000...ora si parla del 2034.
    Ma almeno loro le comunicano, queste notizie! I nostri amici neocatecumenali no. Sanno che Cristo deve tornare la notte di Pasqua, se non quest'anno il prossimo, e se ne stanno zitti, come se la cosa riguardasse solamente loro. Ma infatti, riguarda proprio solo loro. E Kiko lo ripete anche in questo annuncio: magari tu dormi, come un cretino...e vieni lasciato a terra, non parti sul grande carro di fuoco.
    È evidente che si ritengono destinatari di una rivelazione e se la tengono per sè.
    Facciano pure: a noi la Chiesa ha insegnato diversamente!
    Ma, a proposito: tutti zitti, ora che finalmente abbiamo potuto leggere il mamotreto e sappiamo dagli annunci messi su YouTube che tutti si stanno facendo 'ispirare dallo spirito santo' per continuare a giocare al Popolo Eletto, invece di partecipare alle funzioni della parrocchia? Non hanno più nulla da dire.

    RispondiElimina
  25. Riporto dal post questo passaggio:

    " Kiko, colto da un afflato di obbedienza ed umiltà, ha invitato tutti i fratelli a sottostare "alle differenti disposizioni dei governanti e delle Chiese nelle differenti nazioni, seguendo l'esempio del Figlio di Dio che, fatto uomo, si è fatto obbediente al Padre, fino alla morte e alla morte di croce. " "

    Ma vogliamo ridere o piangere?
    Sono esagerati e pesanti costoro. Quanta enfasi! Paragonere l'obbedienza imposta loro da motivi di emergenza a quella che ha portato Nostro Signore alla morte di croce. Neanche si vergognano e non riconoscono, piuttosto, che non sanno privarsi di nulla di quello che considerano centrale per il loro idolatrico cammino.
    Hanno sempre enfatizzato la Pasqua, la Veglia... tutta la notte, le nove letture tutte, la trasmissione della fede ai figli centrale quella notte (che poi fanno il solito obsoleto teatrino "Che/cosa/c'è/di/diverso/questa/notte" col genitore quotato che narra sempre le stesse cose e che se sono nati devono ringraziare il Cammino Neocatecumenale ...se no col piffero che nascevano). E che nessuno canta il Preconio come loro e Dajenù e ballo finale e cena all'alba dopo un mega-digiuno di più di due giorni... Che altro?

    Perfino hanno messo in bocca al Papa il riconoscimento di aver valorizzato la Pasqua, solo loro.
    Sono insopportabili e fuori luogo.

    E qui, per dire che come tutti - per graziosa concessione - obbediranno anche loro per questa volta, vestono i panni dei martiri!!!
    Proclamano la lettera di San Pietro trovando il modo di tirare in ballo il demonio che, come al solito, se la prende con loro. Invitano i fratelli a resistere "sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi". Son queste, dunque, le sofferenze che caratterizzano il cristiano adulto?

    Quello che più urta è che questa gente, che passa sopra le vere sofferenze degli ultimi con grande disinvoltura, poi piagnucola perchè deve privarsi PER UNA VOLTA NELLA VITA delle prassi liturgiche (carnevalate) di cui non sa fare a meno e che rendono unico un idolatrico cammino.
    Sono dei teatranti. Li vorrei vedere alle prese con privazioni vere!

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa disgustosa mistificazione fa il paio con l'esperienza che la signorina Ascension narra di Carmen che, dopo la cacciata dall'Istituto Missionario, alla vigilia della sua partenza per l'India, si trovava a Madrid a visitare un Museo di Crocifissi che altro non le ispirarono, a lei grande mistica già a quei tempi, che lei stessa era crocifissa, come Gesù "dalla legge".

      Allora quello che è davvero sorprendente di costoro è il fatto che sempre e comunque sono loro e sempre loro al centro della scena.

      Dopo che hanno preteso di insegnare al mondo intero cosa sia il discernimento e avere sempre una chiave di lettura degli eventi avversi SOLO LORO, ora neanche si pongono la domanda: "Cosa Dio vuole dirci con questa pandemia che sta stroncando il cammino dalle radici? Che impedisce le riunioni in presenza? Che ci toglie l'Eucarestia, come noi la abbiamo celebrata sempre, e che ci toglie la Pasqua, il Triduo, la nosta Pasqua? Signore PERCHE??"

      Non conoscono la vera contemplazione. Stare davanti al Cristo Crocifisso e considerare le Sue sofferenze per Amor nostro e sentirsi ferito il cuore da un simile Amore e desiderare ardentemente di riamarlo, com'Egli desidera. No.
      Osservano il Cristo e... pensano a loro. Solo sempre A SE STESSI. E basta!

      Dichiarano che obbediscono "seguendo l'esempio del Figlio di Dio che, fatto uomo, si è fatto obbediente al Padre, fino alla morte e alla morte di croce", quando si e no (PERCHE' BISOGNERA' SEMPRE VEDERE SE OBBEDIRANNO DAVVERO!) GLI TOCCHERà OBBEDIRE - lì dove le disposizioni e i controlli saranno più stringenti - fino massimo al... prossimo anno...
      Patetici.

      Pax

      Elimina
  26. Il Cammino è l'unica realtà ecclesiale dove la croce di Gesù, prima di essere motivo di SALVEZZA, è motivo di GIUDIZIO. "Lasciati giudicare dalla croce di Cristo...".
    Hanno anticipato il giudizio al giorno della Croce.
    Anche della croce di Gesù sono riusciti a sottolineare l'aspetto in negativo per poi poter affermare che se fai il Cammino questa croce, come la tua croce, per te diverrà gloriosa e non più pietra d'inciampo e scandalo.

    I cristiani, invece, nella croce di Gesù vedono per prima la SALVEZZA, la REDENZIONE dal peccato, l'AMORE DI DIO per l'uomo di fronte alla sua indegnità, l'APERTURA DEL CIELO.

    I neocatecumenali, anche di fronte alla croce di Gesù, sono riusciti come sempre a far volgere lo sguardo in basso invece che in alto.
    Eh, beh, è un Cammino di eterna discesa... Però, scendi scendi, nelle viscere della terra, lo sappiamo cosa si trova.

    RispondiElimina
  27. Non so perché il papa non ha mai detto niente a riguardo. Nessun commento,nessuna disapprovazione. Nonostante i contenuti poco ortodossi i neocatecumenali continuano a stare nella chiesa come normali cattolici.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.