martedì 22 marzo 2022

Intervista a don Pezzi

Domenica 20 marzo 2022 è  andato in onda don Mario Pezzi intervistato da Monica Mondo per Soul, rubrica di Tv2000.
Si tratta di una intervista breve, ma ci sono alcuni punti abbastanza significativi.
Intanto don Pezzi preferisce essere chiamato padre perché dice d'essere rimasto comboniano nel cuore, sebbene la sua carriera di comboniano sia in pratica terminata a pochi mesi dalla propria ordinazione, per il fatidico incontro, nei primissimi anni '70, con Kiko Argüello e Carmen Hernàndez presso la parrocchia romana dei Martiri Canadesi.
Il suo problema ai tempi (erano gli anni del '68, dei preti operai per intendersi) era il "trovare una forma del ministero sacerdotale più  vicino e intellegibile alla gente".  


San Daniele Comboni
evangelizzò l'Africa per davvero
Può essere che con il Cammino si sia avvicinato alle persone, certo che la figura del sacerdote, da lui rivestita, è  stata spogliata delle sue prerogative più importanti, i tre compiti/doni del sacerdote che sono la guida del gregge,  la formazione - nel Cammino compiti esclusivi  dei catechisti laici - e gli è rimasto solo ciò che riteneva la parte più debole e più  lontana dal popolo, quella di dare i Sacramenti: fra l'altro, i Sacramenti rivisitati dalla teologa Carmen che "ha fatto ricerche nei libri e nella Sacra Scrittura e ha trapassato questa sapienza a Kiko". Il sacerdote Pezzi ha solo potuto "assistere alle varie tappe con cui è  nata l'iniziazione cristiana nel Cammino neocatecumenale".

Addirittura, nonostante ammetta di essere stato educato in una famiglia cattolica e di essere stato ispirato dalla figura del Comboni, alla domanda della intervistatrice  "Lei l'ha avuta questa formazione (cattolica)?" risponde "L'ho avuta dopo, nel Cammino".
Insomma, è stato illuminato ed educato totalmente alla scuola dei due iniziatori iberici, ed è stato preso nella loro equipe solo perché  "nelle equipe ci deve essere il presbitero".

Riportiamo la sua risposta alla domanda su cosa sia il Cammino.
"Il Cammino è un dono che Dio ha fatto attraverso Kiko e Carmen alla Chiesa di oggi. Il Concilio è stato convocato per trovare un linguaggio per trasmettere le verità di sempre in un modo nuovo, più... e il Concilio ha dato le risposte soprattutto riscoprendo il valore della Parola di Dio che non può essere capita senza l'antico Testamento. Questa connessione sta alla base del Cammino neocatecumenale. Ha rinnovato la liturgia (qui ci stiamo perdendo: chi avrebbe rinnovato la liturgia? Il Concilio o Kiko e Carmen? Da come prosegue sembra siano stati Kiko e Carmen) Kiko come artista ...è  pittore, musicista, architetto e... tante altre cose...Carmen è  più  ricercatrice perché  era una chimica abilitata alla ricerca (???) e ha fatto questa ricerca nei libri e nella Sacra Scrittura e ha trapassato questa sapienza a Kiko, e io ho  assistito alle varie tappe con cui è  nata l'iniziazione cristiana nel Cammino neocatecumenale".
Insomma, il prossimo passo sarà quello di attribuire il Concilio direttamente a Kiko e Carmen!
L'intervistatrice a questo punto riporta il Pezzi, che stava partendo per la tangente, a terra chiedendogli "Quanto dura questo Cammino  neocatecumenale? O dura tutta la vita?"

A spanne, cerca di dare un'idea
di quanto duri il Cammino

Don Pezzi nega che duri tutta la vita. Infatti noi sappiamo che dopo più  o meno trent'anni si completa con il battesimo al Giordano, ma questo non vuol dire assolutamente che il singolo non sia tenuto a dover restare neocatecumenale, perché  gli viene spiegato che a quel punto è  appena nato: poi c'è  l'infanzia, l'adolescenza...consideriamo almeno altri 33 anni per arrivare alla piena maturazione, se brucerà le tappe come Gesù.

Don Pezzi afferma che il RICA (il Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti, cioè il percorso formativo che un adulto non battezzato riceve prima del Battesimo) "dice che non c'è  problema di tempo... ha una durata non stabilita".
E con questa scusa viene imposto a cattolici che hanno fatto sicuramente più  anni di catechismo in preparazione  ai Sacramenti un tempo indefinito di attesa prima di potersi dichiarare degni di dirsi battezzati.

Don Pezzi dimentica volutamente che il tempo non definito del RICA potrebbe essere condensato anche nell'ambito di una sola celebrazione, quella battesimale, se il candidato è  già  preparato e maturo nella fede!
 
Qui, con i suoi formatori
 
Continua don Pezzi dopo aver preso la rincorsa: "I nostri angeli, i catechisti itineranti che vanno senza soldi buttando la sua vita per l'annuncio, annunciano la buona notizia che Dio ci ama come siamo e che non chiede che cambiamo per amarci. E questo tocca il cuore soprattutto dei molti peccatori perché sempre abbiamo avuto lo schema che Dio ama i buoni e castiga i cattivi e invece Dio ci ha amati quando eravamo suoi nemici... E Gesù  Cristo dandoci il suo Spirito ci fa figli di Dio... San Paolo nelle lettera ai Galati dice che i frutti della carne sono invidia, gelosie...i frutti dello Spirito  che abita in noi invece... chiaro che ci vuole una iniziazione. Noi siamo abituati che per diventare ingegnere ci vuole un corso  di tanti anni, per diventare chirurgo...e per diventare cristiani... per questo il Cammino è un dono a questa società" eccetera eccetera.

È  la solita vecchia storia di Dio che ti ama come sei e che non ti chiede di cambiare. E si passa dal peccato all'avere lo Spirito dentro senza nessuna contrizione per il peccato, nessuna confessione nessuna conversione.
Don Pezzi omette di dire che San Paolo proprio in quel brano citato avverte i Galati "circa queste cose (invidie, gelosie eccetera) vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio". E i Galati erano convertiti e battezzati, eppure San Paolo non riteneva che avessero lo Spirito Santo in automatico, non dimenticava di chiarire la necessità di cambiare vita per essere in grazia.

Soprattutto mai la Chiesa ha pensato o si è  comportata in modo da far credere che per poter essere e dirsi cristiano bisognasse fare una laurea in ingegneria o in medicina, come don Pezzi cerca di far credere per giustificare l'esistenza del Cammino neocatecumenale, anzi la sua necessità  nella società odierna.
Senza contare il fatto che mediamente un neocatecumenale dopo trent'anni di studio è  più ignorante in materia di Sacra Scrittura di un pentecostale dopo un training di un paio d'anni.

 

Nennolina e Anna De Guigné, due bambine sulla via della canonizzazione senza bisogno della laurea in ingegneria del Cammino

La parte finale dell'intervista è  dedicata alla trasmissione della fede ai figli, con le Lodi alla domenica mattina, la partecipazione all'Eucarestia neocatecumenale quando hanno una certa età e "quando hanno 13 anni sono invitati ad entrare in una nuova comunità": e qui si chiude il cerchio.
L'intervistatrice crede di ravvisare un che di ebraico in questa formula formativa. Don Pezzi, felice, conferma e, dimentico del fatto che un ebreo maschio veniva accolto nel popolo già  con la circoncisione, così  come nella Chiesa si entra con il Battesimo fatto già da infanti, paragona la formazione dei giovani alla  accettazione di un  proselito come ebreo solo se è pronto a morire. È  chiaro che la Chiesa dei sogni di don Pezzi non è più la Chiesa cattolica. Oppure il Cammino lo ha confuso oltre ogni limite.

Alla domanda conclusiva su se il Cammino sia anch'esso in crisi di adesioni, la vaga risposta di don Pezzi risulta essere una conferma.

Con il canto finale "Maria piccola Maria" risuona finalmente  nello studio La voce del Padrone.

76 commenti:

  1. Dopo l'intervista, Pezzi è tornato nel sarcofago, assieme alle altre mummie di faraoni egizi.

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    1. Ahahahsh sei incredibile.
      Li pitti in mezza battuta.

      Pax

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  2. Tutti i mamotreti a memoria, ha ripetuto, alla giornalista!
    Un alter Christus tutto alter e niente Christus!

    Anche se è stato zitto fino a questa intervista, non mi fa ridere nel suo ruolo di pesce rosso! Sul piano spirituale questo Don è più disastroso di uno smottamento! Smottate la strada di casa, poi me lo sapete dire.

    Disobbediente alla Chiesa, ma si fa comandare da un Kiko qualunque!
    Eretico, ma si abbandona agli insegnamenti di una Carmen qualunque!
    Sacerdote con le margherite in testa e nella barba, che passa la vita comodamente steso nell'erba, all'ombra di due laici invasati e imbizzarriti!
    Estetista di Regime, al servizio della mitologia del Cammino: pure il cazziatone paolino di Giovanni Paolo II, ha modificato, tanto per calare un velo pietoso su quella predatrice di Carmen!
    Un sacerdote che si crede un assistente sociale! Ma uomo di chi: di Dio o di Kiko?

    E adesso, grazie a tutti quelli come lui (perché sono una legione), si organizzano sinodi su sinodi per chiudere le stalle dopo che sono scappati i buoi (io lo so dove sono andati, ma col cavolo che glielo dico) e per piangere tutti insieme sul latte versato!

    Cito dal secondo libro di Fungkucio: Servo che comincia infedele nel poco, finisce a combinare disastri nel molto.

    Fung Scandalizzato e Desolato Ku.

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    1. FungKu stavolta è serioso, preferiamo quello più ridanciano.............................................

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    2. Puntini, se volete un claun chiedete a Mario, che è bravissimo a ridicolizzare il suo ministero!

      Fung Scandalizzato Ku. Ma a me non fa ridere. Anzi, lo trovo desolante.

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    3. FungKu oggi ti sei superato. Continua così per la nostra gioia. Sei una consolazione in tanto sconcerto.

      Pax

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  3. Sul Sito Ufficiale del Cammino oggi è caricata anche questa intervista del presbitero storico, da una vita componente dell'equipe internazionale del cammino neocatecumenale.
    Dopo l'intervista ad Asscensiòn Romero su TRECE TV (Madrid) del 14 novembre scorso, ora il padre Mario Pezzi (come ama essere chiamato anche dopo il tradimento della sua chiamata missionaria, anche lui come Carmen, di ex comboniano).
    Della sostituta di Carmen non abbiamo dato conto per la sciapitezza della sua testimonianza; tutta incentrata - ut semper - sulla sua predecessora della quale scimmiotta tutto.
    E' evidente, sa di essere inadeguata; si sente proprio investita della unica missione di rievocarla e riprodurla in ogni sua apparizione, dentro o fuori il cammino.

    Chi sa se anche il successore di Kiko farà così: "Kiko ha detto... Kiko ha fatto...".
    Perpetuando non la memoria dei due, ma la loro ossessione.

    Insomma, quasto delle interviste va per la maggiore in questo tempo di decadenza del cammino.
    Come abbiamo visto con i figli di illustri famiglie neocatecumenalì storiche, che riescono - ahi loro - ad essere anche più patetici dei loro stessi genitori, tutti sul viale del tramonto o già tramontati come Carmen.
    ........

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  4. "Nel pre-catecumenato, anche se hanno l'amante o si drogano non gli diciamo niente"

    Ci vorrebbe il mio parroco, che mi fece un cazziatone da lisciarmi le orecchie perché un pomeriggio a catechismo mi ero seduto in chiesa al posto suo e avevo iniziato a predicare, con tutti i miei amici che ridacchiavano!

    "La domenica si fanno le lodi in famiglia"

    la domenica dici Messa, Mario, sei prete!

    FungKu. Ora vado a girare la macina prima che me la requisiscano per farne quello che tutti possiamo prevedere.

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    1. E bravi! Ma che bravi che sono!

      Il peccato è sempre peccato, mica ci vuole un'iniziazione per denunciarlo e richiamare i peccatori sulla retta via.

      Non mi pare che Gesù all'adultera, al primo impatto, abbia detto, dopo averla salvata dalla lapidazione denunciando il peccato dei lapidatori che uno dietro l'altro girarono i tacchi e andarono via a testa bassa, "continua così che neanche io ti condanno e tu il pre-catecumenato non lo hai fatto mai, meschina!" (della serie "Va' da Kiko, fai almeno due anni di cammino e poi torna dopo il II scrutinio...").

      NO! Gesù le disse SUBITO - dopo averla salvata da morte certa (immagine di quello che il peccato fa di tutti noi) - "VA' E NON PECCARE PIU'".

      Questi stanno proprio fuori.

      A parte che il peccato lo sminuiscono sempre, esaltando il peccatore.

      Restiamo all'esempio infelice ripreso dal padre Mario.
      L'adulterio:
      In questi casi la prima preoccupazione dei catechisti è costringere la moglie cornificata al perdono. Cornificata e crocifissa è un tutt'uno.
      E se non perdona, viene riempita di sensi di colpa, con tutti i mezzi.
      L'adultero gli si dice "disgraziato!", poi una pacca sulla spalla e tanti complimenti perchè ha fatto il passo del "fango", imprescindibile per chi voglia fare il cammino come si deve.

      "Nel pre-catecumenato, anche se hanno l'amante o si drogano non gli diciamo niente"

      Bravo, bravo padre Mario!!!
      Ma tu che sei un sacerdote, che dovresti essere un confessore e direttore di anime (per questo sei stato preparato dalla Chiesa!) ma che cavolo ci fai lì da 50 e passa anni?

      Anni inutili, davvero,... ma fossero stati inutili e basta, senza produrre tutti i danni che hanno prodotto.

      Pax

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  5. ........

    Intanto ci pensa il padre Mario a ricordarci che il Cammino Neocatecumenale 'E'' loro due: solo Kiko e Carmen sono Iniziatori.

    E' una confessione esplicita del suo ruolo di mera ratifica, non perchè abbia mai ratificato qualcosa o sia mai contata la sua approvazione/disapprovazione (non credo sia mai stato neanche interpellato per dire cosa ne pensasse delle mille trovate geniali dei due proifici iniziatori).

    Basta solo guardarlo, il padre Mario.
    Dà proprio l'impressione di uno che non pensa più da troppo tempo.

    Insomma, volete vedere che fine fanno i sacerdoti in pianta stabile nel cammino?
    Osservate e pesate il padre Mario Pezzi e diventa inutile ogni ulteriore spiegazione!
    ........

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  6. ........

    Padre Mario 'serviva' ai due usurpatori (e serve), semplicemente con il suo essere lì, con il colletto da prete, a mostrare al mondo che Kiko e Carmen sono cattolici senz'altro e, contemporaneamente, a mostrare, con la sua supina sottomissione, il ruolo del clero in questa esperienza ecclesiale sì, ma saldamente in pugno a laici spregiudicati e a piede libero (Kiko e itineranti).

    Ricordo come padre Mario, in ogni convivenza di itineranti, ripeteva come un pappagallo (animale simbolo dei camminanti più dell'asino) la sua gratitudine ai due soci di equipe per aver messo su il C.N. "che lo aveva salvato" (ma da cosa?).

    Nell'intervista dice che deve tutta la sua formazione al Neocatecumenato. E questo dopo essere cresciuto in una famiglia cristiana, aver avuto la vocazione da piccolo, essersi appassionato al carisma del Comboni per aver conosciuto missionari santi, carisma missionario soprattutto per i popoli dell'Africa, essersi formato in seminario ed essere diventato prete.

    Non prova vergogna il padre Mario a spazzare via tutto questo per esaltare il cammino e il cammino solo. Non sia mai che Kiko lo cacci via, come tante volte insieme a Carmen ha minacciato di fare.

    Povero padre Mario! E' una vita che riesce a mantenersi in equilibrio con il suo viscido adulare stucchevole e che puzza di falso a distanza! Con quel sorriso ebete stampato perennemente sul volto; e' una vita che ride e ride. Ma in questo video ride proprio come uno sotto sedazione perenne. Scusate, ma fa proprio impressione. Simulano 'atarassia', sono solo beoti, insensibili, anaffettivi, plagiati, alienati totalmente.

    Certo, lo capiamo, dopo gli sforzi di una vita intera può mica rischiare ora che è vecchio? E sempre più radicato nelle castronerie che gli hanno ficcato ben bene in testa!

    Padre Mario dice a chiare lettere che deve la sua formazione cristiana solo al cammino. Prima non era nulla. Tanto che ha abbandonato la sua congregazione per donarsi tutto al kikianismo carmeniano.

    La potenza di questa testimonianza esistenziale, giudicatela voi.
    Sine Kiko/Carmen, nulla salus!!!
    Siamo a questo.

    Posso garantire che, se padre Mario diceva qualcosa come farina del suo sacco, era solo per dare la sua esperienza del cammino fatto "per la sua vita" e del valore della sua comunità originaria di Brescia, quella con cui ha fatto LUI PER PRIMO il cammino, con tutte le tappe. Come è consigliato a tutti i sacerdoti nei quali si osa insinuare che - come per chiunque - il loro battesimo non vale nulla senza il catecumenato, nonostante siano preti da anni.

    Chi si aprroccia al cammino ricomincia o comincia tutto da capo. Questo il senso. Se il cammino non si fa così, non si fa. Punto.
    Ed ecco il padre Mario raccontare le sue tappe, i suoi scrutini a cui si è sottoposto come tutti, i suoi catechisti per la vita... che anche lui ha, come tutti... Quanto è bello quando si può recare a Brescia per celebrare con la sua comunità eucarestie uniche e tutto il resto che il cammino comporta. Precisamente come l'ultimo camminante dell'ultima parrocchia che magari era lontano dalla Chiesa davvero e non capiva nulla di fede.

    Il cammino ha salvato padre Mario e ne ha fatto un dipendente totale, come tutti gli adepti, i fedeli seguaci.
    Il cammino non porta a Cristo. Se lo lasci perdi anche Cristo e la Chiesa.
    Per questo a noi ex ci danno per spacciati e quando ci incontrano strabuzzano gli occhi "Ma come vieni ancora in Chiesa", che babbei!

    Il cammino è un idolo innanzato che si è messo al posto di Dio se pensiamo che è fondato sull'obbedienza cieca a laici esaltati sulla scia dei due laici iniziatori. Ma obbedienza proprio, in tutto e per tutto, in materia di fede, come viverla e celebrarla, in campo esistenziale, nella vita quotidiana e nelle scelte concrete che coinvolgono l'intera famiglia.

    La peste fa meno danni!

    Pax

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    1. una volta tanto concordiamo. Lo sanno tutti che padre Mario non conta nulla nel Cammino, serve a completare il trio dell'Equipe Internazionale, dove il capo assoluto è Kiko e molto in seconda battuta Ascension. Non è una novità. Siccome ha già 80 anni, non è meglio lasciarlo un pò in pace?

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    2. Lasciarlo in pace de che, quello è sacerdote!

      Vi rendete conto della portata di questo fatto?

      Non si tratta di un vecchietto imbecille che gioca a travestirsi da prete, è un chiamato, investito del ministero sacerdotale, uno che questo ministero lo ha messo sotto ai piedi di Kiko e Carmen e ora di Apprension o come si chiama.
      È persino peggio di loro, anche se sembra, o è, umanamente innocuo. Li ha coperti in tutte le malefatte, e lo ha fatto da sacerdote. Padre Pirrone del Gattopardo, gesuita rassegnato ed opportunista, era più santo di lui! E in più non è mai esistito veramente, cosa che lo rende pure meno dannoso.

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  7. È difficile rinvenire in don Mario Pezzi la figura del sacerdote tracciata da san Giovanni Paolo II in un incontro presso un seminario RM del 2004:
    "In virtù del sacramento dell’Ordine i presbiteri sono configurati infatti in modo speciale a Gesù Cristo come Capo e Pastore del suo popolo e al servizio di questo popolo devono – a somiglianza di Cristo – spendere e donare la loro vita. Proprio perché rappresentano sacramentalmente Gesù Cristo capo e Pastore, sono dunque chiamati a presiedere, in stretta comunione con il Vescovo, le comunità loro affidate, secondo ciascuna delle tre dimensioni - profetica, sacerdotale e regale - in cui si articola l’unica missione di Cristo e della Chiesa."
    Dove sta la dimensione di Capo e Pastore in questo prete formato dal Cammino, asservito alle fantasie liturgiche,teologiche e pastorali di due laici? Che ha visto nascere il Cammino neocatecumenale e tutte le sue storture ed abusi senza osare mai correggerli e reindirizzarli; come ha detto Pax, accettando d'essere semplicemente quel colletto da prete che serviva ci fosse, e basta.

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  8. Vorrei osservare che ultimamente le interviste non le fanno più a Kiko, ma ai due servitori.
    Mi sa tanto che Kiko non sia più in grado di parlare a braccio, nelle ultime apparizioni ha sempre letto, magari rischiano che dica qualche mega cavolata o vada fuori dal seminato.
    Per questo lo zittiscono, lui, il grande oratore.

    Così, intervistando Pezzi, prendono due piccioni con una fava: evitano Kiko, ormai fuori gioco, e mostrano un prete, che non fa mai male.

    Nel punto della "durata del Cammino", il povero Pezzi si è notevolmente confuso, si vede benissimo che cercava una risposta e, non trovandola, alla fine ha fatto appello alla Vergine Maria, che non fa mai male.

    Però vorrei partecipare tutti di una piccola scoperta fatta recentemente, che tutti tacciono, ma che è storia.

    Ai primi inizi, l'amico Bugnini, ancor prima della nota laudatoria del 1974 aveva tentato un colpaccio a favore del Cammino, ma non gli riuscì.

    Circa nel 1972 aveva emanato un documento "Riflessioni sul cap. IV dell’OICA" in cui stabiliva quali riti del Catecumenato degli adulti si potevano ripetere per rivivere il Battesimo e quali no.
    Questo lo racconta anche Kiko nella convivenza di inizio corso del 2017.

    Quello che non si dice, però, è che l'anno successivo (1973) questo documento è stato ritrattato ufficialmente con una nota in Notitiae («Notitiae», 9 (1973)), sostenendo che l’Ordo NON POTEVA ESSERE APPLICATO applicato
    a quanti avessero già ricevuto il battesimo, i quali, in quanto insigniti del sacramento, non potevano IN ALCUN MODO ESSERE CONSIDERATI ALLA STREGUA DEI CATECUMENI. La nota recitava così:

    "Il battesimo non è reiterabile. Per mezzo del carattere indelebile l’appartenenza permanente a Cristo e alla
    Chiesa non può essere annullata o perduta completamente, ANCHE SE IL BATTEZZATO NON VIENE EDUCATO NELLA FEDE O NON VIVE IN CONFORMITÀ AGLI IMPEGNI DELLA FEDE o rinuncia esplicitamente alla fede... Una tale catechesi postbattesimale, però non è mai un catecumenato. Il termine catecumenato, perciò, dovrebbe evitarsi in questo contesto, riservandolo solo ai «veri» catecumeni. Parimenti DOVREBBE EVITARSI LA PAROLA ELEZIONE, perché si tratta di persone già elette da Dio nel battesimo»"

    L'OICA quindi non è applicabile ai battezzati, smettano dunque di farvi riferimento.

    E smettano anche di chiamare ELEZIONE il penultimo passaggio, perché le persone sono già state elette da Dio nel Battesimo.

    Eh, Bugnini...
    Voleva a tutti i costi lanciare questi due spagnoli sconosciuti alle primissime armi.
    Visto che quanto a storia della Chiesa questi due stavano a digiuno proprio, perché nulla ha mai mostrato che fossero degli esperti se non le loro personali dichiarazioni, non escluderei affatto che le loro catechesi siano state scritte da quel faccendiere esiliato (o da chi per lui), sguinzagliando la serpe nella Chiesa sotto la sua protezione (e di quelli come lui).

    Scusate, ma la storia è storia.
    Non sono dichiarazioni senza documenti fatte dalle persone interessate.

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  9. Ecco i documenti.
    Da: "Il Cammino Neocatecumenale.
    Genesi di una realtà ecclesiale attraverso lo studio delle
    fonti" Tesi di Francesca Campigli

    L’anno successivo, con la pubblicazione dell’Ordo initiationis christianae adultorum, gli iniziatori del CNC videro avallato dall’autorità ecclesiastica il loro itinerario. Le assonanze maggiori tra il metodo neocatecumenale - che fino a quel momento, si noti, si era definito catecumenale - e le disposizioni dell’Ordo si delineavano in rapporto al capitolo IV del documento 387, nel quale si suggeriva di adattare i contenuti dell’Ordo agli adulti battezzati, ma non catechizzati.
    Ciononostante, una nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei
    Sacramenti intervenne l’anno successivo a specificare che l’Ordo non poteva essere applicato a quanti avessero già ricevuto il battesimo, i quali, in quanto insigniti del sacramento, non potevano in alcun modo essere considerati alla stregua di catecumeni: «Il battesimo non è reiterabile. Per mezzo del carattere indelebile l’appartenenza permanente a Cristo e alla Chiesa non può essere annullata o perduta completamente, anche se il battezzato non viene educato nella fede o non vive in conformità agli impegni della fede o rinuncia esplicitamente alla fede […]. Una tale catechesi postbattesimale, però non è mai un catecumenato. Il termine catecumenato, perciò, dovrebbe evitarsi in questo contesto, riservandolo solo ai «veri» catecumeni. Parimenti dovrebbe evitarsi la parola elezione, perché si tratta di persone già elette da Dio nel battesimo». A seguito della nota fu deciso di adottare il termineneocatecumenato. La Congregazione, nella persona del suo segretario l’arcivescovo Bugnini, tornò a parlare al e del CNC poco tempo dopo, con una breve nota informativa apparsa su Notitiae, organo ufficiale della Congregazione, dell’agosto 1974. La nota sopraggiunse in risposta alla Informazione sul Cammino Neocatecumenale preparata dagli stessi responsabili neocatecumenali per Paolo VI, presentandosi come una sorta di primo riconoscimento ufficioso da parte della Santa Sede.

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    1. Concordo pienamente con Anonimo e Valentina.
      Il CNC non è altro che uno dei tanti figli illeggittimi generati dalle improprie attività di alcuni Monsignor Fratelmassoni all'interno della curia romana nel decennio 68-78.
      Finalmente è chiaro che in quel periodo dopo essere approdati a Roma, l'allegra coppia di estrosi finti bohémien trovarono la loro occasione d'oro quando furono conosciuti dal Fratelmassone Bugnini, quest'ultimo rimase talmente entusiasta della loro "iniziatica attività e vivace liturgia" dei due spagnoli da incistarli all'interno della curia leonina. Rimase talmente soddisfatto del loro operato da fargli sintetizzare le loro "idee rivoluzionarie" nei famosi primi mamometros e contestualmente li sponsorizzò presso le diocesi governate dai compiacenti "confratelli" disponibili a reiterare la "sperimentazione" e dando alla Triade la possibilità di essere invitata e accolta nel giro di alcuni mesi da oltre Tevere fino a Catania.

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    2. Grazie Valentina, citare le fonti è sempre essenziale e molto chiarificatore e illuminante.

      Pax

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    3. Finalmente ho trovato il documento ufficiale in Notitiae!
      Chi cerca trova...

      Non è nemmeno il PCL a ritrattare, ma è la risposta ad un'interrogazione interpretativa fatta da qualche dicastero alla Congregazione per il Culto divino.

      http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/1973/85.html

      Risposta data dalla Sacra Congregazione:

      Oltre a quanto già riportato, la Congregazione per il Culto Divino aggiunge:

      "La situazione psicologica dei cattolici non catechizzati può essere simile a quella dei catecumeni. Perciò nulla impedisce che la loro catechesi proceda secondo lo stesso ordine dell'istruzione dei catecumeni, tenendo sempre conto però dei sacramenti ricevuti"

      Poi continua:

      "... poiché si tratta di cristiani battezzati o anche pienamente "iniziati" questi riti NON DEVONO ESSERE CONCEPITI COME POSTERIORI RITI CATECUMENALI. Sono piuttosto una dimostrazione e una spiegazione di QUANTO È STATO GIÀ FATTO, per meglio comprenderne il significato"

      Quindi i neocatecumenali devono togliere tutte le volte che dicono, riguardo ai riti: "ora riceverete lo Spirito Santo...", "vi daremo lo Spirito Santo...", perché è solo per comprendere meglio, lo Spirito Santo è già stato dato.

      Siccome poi la risposta della Congregazione per il Culto Divino continua analizzando i singoli riti che possono essere usati, c'è di che divertirsi.

      Di seguito ne farò menzione.

      ./.

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    4. 1) RITO DI ACCETTAZIONE NELLA COMUNITÀ

      Il rito in "cui gli adulti sono accolti nella comunità" DEVE DISTINGUERSI CHIARAMENTE dal rito "per il catecumeno". Tutt'al più potrebbe usarsi qualche elemento rituale: il candidato potrebbe esprimere che è pronto ad approfondire seriamente la sua fede. La persona (ndr. una) che vuole aiutarlo (padrino) potrebbe esprimere che è pronto a farlo.
      Potrebbe ritenersi il segno della croce, come RICORDO DELLA SIGNATIO con il segno della croce prima del Battesimo, ma con un altro testo. L'introduzione nella Chiesa dovrebbe avvenire IN MODO CHE NON APPAIA COME IL PRIMO INSERIMENTO NELLA COMUNITÀ, CHE SAREBBE GESTO FITTIZIO, ma come nuovo e più consapevole avvicinamento alla comunità viva.
      Il rito di "elezione o iscrizione del nome", che per i catecumeni significa l'inizio dell'ultimo periodo di prova, PER I BATTEZZATI NON HA SENSO o, tutt'al più, potrebbe esprimere l'iscrizione a un serio impegno catechetico"

      Nel mamotreto del I scrutinio quindi, vanno cambiate le parole:

      "Perché questa convivenza è nel fondo preparazione a una liturgia che faremo l'ultimo giorno, un RITO DI ENTRATA NEL CATECUMENATO"

      "La Chiesa PRIMA DI BATTEZZARE DIALOGA CON VOI. Prima DEVE VEDERE UN PO' COSA NE PENSATE. Allora voi direte: la fede mi dà la vita eterna"

      "Il rito che noi compiamo ha una forza enorme"

      "Adesso ti stiamo preparando per un RITO NEL QUALE TI SI VA A DARE LA FEDE, un INIZIO DI FEDE perché tu cominci il cammino. Fino ad oggi hai fatto un periodo di assestamento, di prova, se vuoi finora non abbiamo ancora cominciato il cammino sul serio"

      "Per questo dal momento che NESSUNO PUÒ ENTRARE NEL CATECUMENATO senza comprendere il mistero della croce, finché scandalizzato dalla croce, questa sera la Chiesa nel rito vi farà delle domande, un ESAME"

      "In questo rito ti si va A CONSEGNARE un tesoro inesauribile, che è la croce gloriosa, ti si va a
      SEGNARE con la croce"

      "questo rito è un'azione vera che prende la sua grazia dal battesimo che avete dentro"

      "La prima cosa che faremo sarà scrivere il nome sul Libro della vita. Quelli che vorrete darete il vostro nome PER ENTRARE NEL CATECUMENATO"

      "Dare il vostro nome al Libro della vita significa che Dio vi chiama, che voi dite di sì alla vita eterna, che Dio vi chiama per essere viventi, sempre vivi. Il vostro nome SARÀ SCRITTO nel Libro della vita"

      "ALLA COMUNITÀ POSSONO PARTECIPARE SOLO QUELLI CHE HANNO SCRITTO IL LORO NOME SUL LIBRO DELLA VITA"

      ./.

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    5. 2) LE CONSEGNE

      In corrispondenza con determinati stadi di preparazione catechetica dei candidati, in diverse LITURGIE DELLA PAROLA POTREBBERO aver luogo la "Traditio Symboli, Orationis dominicae et Evangeliorum"

      3) CELEBRAZIONI PENITENZIALI

      Gli SCRUTINI, che PER I CATECUMENI SONO COLLEGATI CON GLI ESORCISMI MAGGIORI, hanno lo scopo di purificare la mente e il cuore, di aiutare contro le tentazioni e di rafforzare la volontà a rivolgersi e ad aderire a Dio.
      AL POSTO DEGLI SCRUTINI CATECUMENALI, PER I BATTEZZATI SI POTREBBERO FARE DELLE CELEBRAZIONI PENITENZIALI, che preparano e guidano ad accostarsi fruttuosamente al sacramento della Penitenza.
      I riti, in linea di principio, potrebbero essere simili a quelli penitenziali della Chiesa antica: preghiere speciali, benedizione con imposizione della mano.
      Se lo si ritiene opportuno potrebbero essere ammesse anche "preghiere del genere degli esorcismi" in forma deprecativa che, però, dovrebbero evitare ogni accenno alla colpa originale e dovrebbero riferirsi solo alle colpe personali e alle tentazioni..."

      Neocatecumenali, dovreste eliminare gli scrutini.
      "AL POSTO DEGLI SCRUTINI CATECUMENALI" si potrebbero fare "CELEBRAZIONI PENITENZIALI"

      ./.

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    6. 5) SACRAMENTO DELLA PENITENZA

      "... Una volta COMPIUTO IL CICLO CATECHETICO concepito sulla base del cammino catecumenale, IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA POTREBBE TENERE IL POSTO DEL BATTESIMO (ndr. NON ribattezzare nel Giordano).
      Soltanto alcuni ELEMENTI dei riti immediatamente preparatori ed ESPLICATIVI DEL BATTESIMO si potrebbero ritenere:
      a) la "Redditio symboli" PRIMA O DOPO LA PENITENZA
      b) la consegna della candela accesa del battesimo DOPO LA PENITENZA

      ALTRI ELEMENTI NON POSSONO ESSERE AMMESSI:

      a) il rito "EFFATÀ": "il battezzato dovrebbe professare la sua fede SENZA UN RITO SPECIALE ANTECEDENTE; e ha pure GIÀ IL DIRITTO DI LODARE DIO E DI RIVOLGERSI A LUI NELLA PREGHIERA.
      b) le UNZIONI: IN NESSUNA MANIERA POSSONO ESSERE ADOPERATE L'UNZIONE PREBATTESIMALE CON L'OLIO DEI CATECUMENI O QUELLA POSTBATTESIMALE CON IL CRISMA. Tutte e due sono strettamente collegate con il Battesimo vero e proprio.
      c) la VESTE BIANCA È IMPOSTA DOPO IL BATTESIMO (ndr. quello vero) E SPIEGA IL BATTESIMO APPENA COMPIUTO.

      6) CRESIMA E EUCARESTIA

      Ricevuto il SACRAMENTO DELLA PENITENZA (ndr. lo rifanno nel Cammino?), seguirà, possibilmente nella notte pasquale, il conferimento della Cresima, se non è stata ricevuta e dell'Eucarestia (ndr. se non sono state ricevute).
      Se la Cresima è già stata amministrata, si darà risalto alla rinnovazione delle promesse battesimali in una celebrazione particolarmente solenne dell'Eucarestia, che suggella il cammino catechetico.
      Anche in seguito è consigliabile che si continui a curare la formazione cristiana, FINCHÈ NON VI SIA UNA CERTA CAPACITÀ AD ORIENTARSI NELLA REGOLARE VITA CRISTIANA (ndr. e NON PER SEMPRE)

      Roma, 8 marzo 1973

      ./.

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    7. Poi c'è la rivelazione su chi RICHIESE SE I RITI DELL'OICA POTEVANO ESSERE USATI ANCHE NELLA FORMAZIONE CATECHETICA DEI BATTEZZATI ADULTI: fu il card. POLETTI, vicario di Roma, al quale la Congregazione per il Culto Divino diede le "Riflessioni" appena visionate.

      Nel Commento a queste Riflessioni, si legge che:

      "... volutamente la Congregazione per il Culto Divino ha inteso offrire solo delle "Riflessioni", delle piste orientative nelle quali, però, oltre ad alcuni suggerimenti, SONO INDICATI ANCHE DEI PUNTI CHE SEMBRA NECESSARIO TENERE FERMI.

      IL BATTESIMO NON È REITERABILE

      Anzitutto deve SEMPRE ESSERE CHIARO CHE UN BATTEZZATO, ANCHE SE NEGLIGENTE NELLA VITA CRISTIANA E NELLA FEDE, NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO ALLA STREGUA DI UN NON BATTEZZATO. Ciò È CHIARAMENTE AFFERMATO NELL'ORDO.
      ANALOGAMENTE I TERMINI CATECUMENO E CATECUMENATO, che nella tradizione della Chiesa indicano la classe di coloro che si preparano al Battesimo, NON DOVREBBERO USARSI INDISCRIMINATAMENTE PER INDICARE ANCHE I BATTEZZATI CHE, SOTTO QUALUNQUE FORMA, APPROFONDISCONO LA LORO FORMAZIONE CRISTIANA...
      CIÒ CREA UNA CERTA CONFUSIONE.
      SEMBRA CONVENIENTE CHE I TERMINI "CATECUMENO" E "CATECUMENATO" SIANO USATI NEL LORO SENSO PROPRIO.
      Ciò non esclude che si trovino altre parole simili, come neocatecumenato, catecumenato postbattesimale, ecc.

      ... Sulla scia del metodo catecumenale si possono così organizzare, secondo i vari tipi di catechesi, un rito all'inizio del cammino di catechesi, celebrazioni della Parola di Dio, vari stadi o tappe, benedizioni sui candidati, celebrazioni penitenziali, alcune "consegne" signficative, forse qualche orazione di esorcismo, in forma deprecativa, TENENDO SEMPRE PRESENTE LA SITUAZIONE DEL BATTEZZATO.
      MENO VERO SEMBRA UN RITO DI "ELEZIONE": IL BATTEZZATO È GIÀ ELETTO DA DIO.

      ... MENO VERI SEMBRANO ALCUNI SEGNI, PER SÈ DIRETTAMENTE COLLEGATI AL BATTESIMO E SIGNIFICATIVI DI CIÒ CHE IN ESSO È AVVENUTO, COME LA CONSEGNA DELLA VESTE BIANCA, INDICANTE L'INIZIO DELLO STATO DI "NUOVA CREATURA" APPENA ACQUISITO CON IL BATTESIMO, IL RITO DELL'EFFATÀ PER CHI GIÀ PARTECIPA ALLA PREGHIERA E, FORSE, ALL'EUCARISTIA DELLA COMUNITÀ CRISTIANA.

      ./.

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    8. "In ogni caso sono da evitare l'unzione prebattesimale, per sé ordinata alla rinuncia a satana e alla professione di fede, l'unzione crismale, che indica la dignità sacerdotale, profetica e regale del neobattezzato e, ovviamente il RITO DELL'ACQUA.
      QUESTO SAREBBE CONTRARIO NON SOLO ALLA VERITÀ, MA GRAVEMENTE OFFENSIVO ALLA DIGNITÀ DEL SACRAMENTO.
      IL BATTESIMO NON SI RIPETE, MA SI RINNOVA CONTINUAMENTE CON LA PROFESSIONE DI FEDE, CON LA PARTECIPAZIONE AI SACRAMENTI E CON LA VITA SANTA.
      Molto opportuna è l'indicazione data dalla Congregazione per il Culto Divino di fare comprendere che il sacramento della riconciliazione È COME UN SECONDO BATTESIMO"

      Pare proprio che il Cammino Neocatecumenale abbia ignorato in più punti questo responso della Congregazione per il Culto Divino.

      Tuttavia, l'anno successivo, Bugnini ne lodò l'operato.

      Qualcosa non torna?

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  10. Se ne sta accomodato sulla sua seggioletta mostrando un sorriso inverosimile che in determinati momenti diventa beffardo. È indiscutibilmente irrequieto (teme di tradirsi), ma ciò non sconfigge la sua innata presunzione. Difatti interrompe e si sovrappone all'intervistatrice più volte perché lui sa già cosa dire, non necessita di essere sottoposto ad un'interrogazione che pare un'inconcepibile investigazione. Anzi, uno scrutinio. Ma il cammino agonizza e una pubblicità studiata a tavolino urge, quindi sta al gioco, ma non totalmente. Diviene così ambiguo e balbettante; logorroico ma incompleto; concentrato ma scomposto.
    Fin dalla genesi del filmato prevale il disagio: Mario banalizza sino allo stremo la sua persona, e con essa l'abito della sua presunta vocazione, per consentire ai due iniziatori di risaltare. Ma in fondo i patti sono questi da sempre: dei tre Mario è quello che regge il moccolo. Lui è destinato a disintegrarsi, gli altri due a diventare santi. È scritto nel suo contratto di lavoro con Kiko, non può e non vuole tirarsi indietro. Oramai si ritiene davvero un insulso, un verme e tutti gli altri epiteti svilenti che sono consuetudine nel contesto kikiano.
    Se non conosci Mario devi sapere una cosa: quel faccione sorridente è un camuffamento, in realtà nutre una notevole disapprovazione. L'intervistatrice si è dimostrata salda e pronta negli interventi (riparatori), ma una persona esitante, o viceversa risoluta, disposta a farsi trascinare o a osare un pensiero imprevisto e contrario al sentire di Mario (che è il sentire del cammino), avrebbe constatato chiaramente il suo animo permaloso e rigido, comunque rilevabile anche in questa intervista.

    - Mario non dialoga, lui predica!
    Peccato che quel tono non si addicesse ad un piccolo studio ove non vi è un leggìo da cui potersi esporre con tonalità e termini kikiani.

    - Mario non bada a chi sei, ma a quale livello della gerarchia appartieni!
    Se non sei parte del cammino vali quanto un cristianuccio della domenica, in definitiva poco o niente. Nel caso di questa intervista lui era il massimo esponente presente in quel contesto, nessuno era più in alto di lui. La sua palese difficoltà nel ridursi a seguire la guida tracciata dall'intervistatrice nasce appunto da questa convinzione che abbraccia tutti i membri del cammino.

    - Mario non è un prete della Chiesa Cattolica, lui è un servo di Kiko e Carmen!
    La sua fede si è formata nel cammino - afferma - plasmandolo a dovere secondo i canoni delle comunità neocatecumenali. È questo che dichiara in definitiva.

    - Mario non è un iniziatore, non è niente, egli non è nemmeno Mario, lui è soltanto un accompagnatore (lo afferma lui stesso ad inizio video) dei due veri iniziatori, semplicemente perché le equipe debbono averne uno per obbligo. E qui, l'alta dignità del sacerdote è andata completamente a farsi friggere!

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  11. @ Valentina Giusti

    Perchè è difficile rinvenire la figura del sacerdote in Don Pezzi, vuoi spiegarcelo? Perchè fa il Cammino? Basta questo perchè tu lo consideri negativamente? Quindi tu discrimini Don Pezzi ed i presbiteri del Cammino a prescindere, mi sembra molto discriminatorio? A dire il vero si direbbe presbitero, non sacerdote, teologicamente è più corretto dire presbitero, i documenti ufficiali e la Sacra Scrittura usano il termine presbitero per indicare i ministri istituiti, mai sacerdote, non sai questo e pretendi di dare lezioni a Don Pezzi? Quanto detto da G.P.II varrebbe per tutti i presbiteri tranne che per quelli del Cammino? Non sono conformati a Cristo perchè fanno il Cammino? Bizzarra come tesi mi sembra difficile da dimostrare, ne converrai. La triplice dimensione sacerdotale la devi spiegare tu a Don Pezzi secondo te? Non la conosce? Poi cosa significa quello che dici che ciò impedisce che potesse fare la scelta che ha fatto? Dove sta scritto ? Ti faccio notare che padre Mario è stato formato dai Comboniani non dal Cammino, ma anche se fosse dovrebbe essere discriminato per questo? Secondo te esiste un solo modo di esercitare il ministero presbiterale? Quale sarebbe quello di stare in parrocchia o fare il reuccio sulla comunità cristiana? Perchè ti piacesse Don Mario doveva restare nei Comboniani forse? Ti sarebbe piaciuto di più? Dunque apprendiamo da te che Don Pezzi è una specie di babbeo che si è fatto manipolare da kiko e Carmen? Quindi tu vuoi insegnare ad un presbitero come lo deve fare? Che presunzione mamma mia! Molta presunzione avete, volete insegnare al Papa, ai Vescovi, ai presbiteri, tutto sapete e capite, tutto fate.


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    1. Amico mio, perchè ti alteri?
      E' un dato di fatto che il sacerdote (pardon..presbitero) nel cammino non conti assolutamente nulla. Serve solo perchè non potete celebrare senza di lui. Può fare "direzione spirituale" senza fare continuo riferimento ai catechisti? NO!

      E' padre Mario stesso che dice che è stato formato come cristiano NEL CAMMINO. E' lui che RINNEGA la sua formazione precedente e che dice, sostanzialmente, che non è servita a nulla. Lo vuoi smentire forse?
      Guarda che è Kiko che vuole insegnare ai presbiteri il mestiere...certe volte prendendone le prerogative.
      Inoltre è patetico che parliate di "reucci" quando siete i primi a voler spadroneggiare e se un sacerdote (pardon...presbitero) vi mette i bastoni tra le ruote lo offendete e ne diffamate la reputazione oppure lo condannate alla damnatio memoriae. Vedi Don Fabio Rosini.

      Con tutto il rispetto: ma chi vi credete di essere?

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    2. Secondo me ti conviene lasciar perdere l'argomento presunzione perché ti si ritorce conto.


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    3. E che vuol dire discriminazione? Lo chiamate così il discernimento di chi non ripete i mamotreti a menadito?

      Benvenuti fuori dal Cammino, dove i cattolici non stanno muti e rassegnati a farsi prendere a cazzotti in testa dall'autorità illegittima ed eretica dei kikatekisti.

      E comunque, non l'hai guardato il video, vero. Chissà, magari il Signore aveva dato a Don Mario l'opportunità di far ragionare Kiko e Carmen e di ricondurli sulla retta via. Ci avete mai pensato, invece di difendere il principio di sottomissione del clero al quel forsennato che avete come capo?

      A. Non.

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    4. Sì, A. Non, credo che Anonimo non abbia seguito l'intervista. Altrimenti avrebbe verificato che è lo stesso don Pezzi ad abdicare agli oneri e agli onori della propria dignità sacerdotale.
      Come può, d'altronde, guidare e formare se guide e formatori sono esclusivamente i due laici Kiko e Carmen? Ai quali riconosce in toto il merito/responsabilità della propria stessa formazione di credente prima ancora che di sacerdote.
      Alla fin fine, alla ricerca com'era di un ruolo di prete più vicino alla gente e non ritenendo sufficiente 'ciò che si faceva in Chiesa' per permettergli questa vicinanza, ha finito per restringere la propria sfera di azione proprio solo a quello, cioè a quanto 'si fa in chiesa'. Solo che lo fa un po' ovunque gli sia richiesto. E nel modo in cui i riformatori della liturgia cattolica (sempre Kiko e Carmen) gli hanno insegnato.
      Se questo è un giudizio azzardato, non saprei, è lui stesso a farlo: personalmente, mi sono limitata a prenderne atto.

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    5. - teologicamente è più corretto dire presbitero
      ecco il segno di riconoscimento di essere uno ben imbottito di dottrina kikiana "presbitero" "presbitero"... siete patetici!!!

      - Non sono conformati a Cristo perchè fanno il Cammino?
      vedi tu. Chi si serve nel cammino? Rispondi tu. Forse Cristo? Kiko è un blasfemo e si proclama "il" signore.

      - Ti faccio notare che padre Mario è stato formato dai Comboniani non dal Cammino...
      questo dillo a padre Mario che chiaramente afferma che prima di incontrare il cammino ha solo perso tempo, egli afferma che è stato formato dal cammino, non dai comboniani, che infatti ha rinnegato proprio.
      e qui apro una parentesi. Andato via dai comboniani nessuno gli ha lanciato anatemi, giusto?
      Ma se lasci il cammino attiri su di te la maledizione e perdi la fede e tutto (Kiko dixit. Ascoltato con queste orecchie. Quindi taci!)

      - o fare il reuccio sulla comunità cristiana?
      Ahahahahah. Questa è da ridere proprio. Il reuccio c'è sulla comunità, piccola comunità, già c'è. Indovina indovinello chi è costui?... Bravo, come hai fatto a indovinare in un nanosecondo?

      - Don Pezzi è una specie di babbeo che si è fatto manipolare da kiko e Carmen?
      Bravo, questa l'hai scritta giusta. Domanda retorica, direi.

      - Quindi tu vuoi insegnare ad un presbitero come lo deve fare? Che presunzione mamma mia! Molta presunzione avete, volete insegnare al Papa, ai Vescovi, ai presbiteri, tutto sapete e capite, tutto fate.

      QUESTA LA CONCLUSIONE DEL TUO COMMENTO. E qui non c'è più da scherzare.

      Basta mettere avanti due paroline ed è perfetta.

      Proviamo?
      Ecco il risultato:

      Caro Kiko,

      Quindi tu vuoi insegnare ad un presbitero come lo deve fare? Che presunzione mamma mia! Molta presunzione avete, volete insegnare al Papa, ai Vescovi, ai presbiteri, tutto sapete e capite, tutto fate.

      Pax

      P.S. fareste bene a star zitti, fareste più bella figura. Il problema vero è che siete troppo vulnerabili, esposti. Insomma troppo avete sbagliato. Questo è quanto.

      Elimina

    6. @ Anonimo 22 marzo 2022 13:00

      Avevo dimenticato di richiamare il commento a cui ho risposto punto per punto.

      Scusate.

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  12. Ma lo sa don Pezzi quanti danni ha fatto il cammino alle famiglie che sono partite in missione? Molti figli che avevano una vita nella loro città costretti dai genitori a cambiare improvvisamente vita per seguire un idolo del cammino neocatecumenale! Questo però don Pezzi non lo dice, conosco figli del cammino che sono partiti per queste fantomatiche missioni e non sono per niente felici! Questo però l'allegra combriccola non lo dice! L'importante è che portano adepti nella loro setta

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    1. non solo non lo sa
      ma ti aggiungo che qualora la famiglia in questione dovesse rientrare sarebbe abbandonata a se stessa e non riceverebbe nessun supporto per gestire tutte le problematiche del caso
      nei fatti vengono considerate come dei falliti dai catechisti e dalla propria comunità.

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    2. Giusto Neo perchè questo è un cammino per stacanovisti e chi non regge, per lui la gogna e la damnatio memoria.

      Pax

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  13. @blog, Certo che l'avete presa bene eh? Immagino che fareste se in parrocchia da voi arrivasse un presbitero RM (può darsi anche in tempi brevi...), anticlericale e che magari avvia anche il cammino Neocatecumenale. Dai vostri commenti sembrate nostalgici della sedia gestatoria papale.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Cambiamo parrocchia, caro FAV, come tutte le altre volte che il cammino è arrivato come uno sciame di cavallette a devastare la parrocchia in cui stavamo, e sono rimasti solo loro, lasciando la parrocchia tramortita.

      Ma che c'è di male nella sedia gestatoria papale? Che c'è di male nel Papa rivestito negli onori che conviene tributare al Vicario di Cristo? Vanno di pari passo con le responsabilità, non c'è da vantarsene né da esserne invidiosi o maldicenti.

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    2. Perché un pretino RM dovrebbe essere anticlericale? Puoi chiarire questo concetto?

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    3. Il problema del parroco RM non è che apre il cnc in parrocchia, ma piuttosto che abbandona tutti gli altri parrocchiani.
      Tu ancora non capisci quello che leggi.

      p.s.
      Nei RM non gli insegnano a fare i parroci e si vede lontano un miglio, diventano disadattati appena li metti dentro la Chiesa, quella vera.

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    4. @Fav
      ti rispondo dicendo che nella mia parrocchia l'anno scorso è arrivato un sacerdote nuovo che durante un'omelia ha parlato di Kiko e del Cammino ai bambini della prima Comunione, quindi immagino sia neocat, ma io non ho nessun tipo di problema a riguardo e vado sempre a Messa nella stessa parrocchia...

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    5. Presbitero neocatecumenale anticlericale pare per te un gran titolo di merito.
      Vi riempite la bocca di termini invisi e di valenza negativa come il clericalismo e vi fate paladini di una nuova generazione di presbiteri purificati.
      Poi nessuno è clericalista come voi.
      Di un clericalismo laico- sia ben inteso - totalmente fuori luogo,

      Pax

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  14. @fallacio
    Ma di che parli? Qui l'unico che ha sbraitato come un ossesso è stato il tuo fratellino neocatecumenale.
    PS. Se parli di "sedia gestatoria" vuol dire che non hai capito per nulla di che cosa si sta parlando.


    RispondiElimina
  15. Il buon FAV vuole implicare che se non abbiamo capito che il prete vero, il prete del futuroh, è quello come Mario, un prete che si sottomette al Cammino perché l'importante è "stare con la ggenteh" e non essere ministro di Dio (che poi manco ci sta con la ggenteh, sta solo sottomesso al Cammino).

    insomma, se non abbiamo capito questo (cioè se non abbiamo rinnegato il sacramento dell'Ordine come comandato da Kiko e Carmen) è perché siamo attaccati ad orpelli inutili e futili, estetici, formali, di facciata, perché recitiamo preghiere di cui non conosciamo il significato e diamo venti centesimi alla questua domenicale.

    Ed è per questo tipo di simpatia intrinseca nei confronti dei cattolici, che le parrocchie neocatecumenalizzate si svuotano.

    RispondiElimina
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    1. Il buon FAV? Se fosse buone non scriverebbe su questo blog, quindi : il pessimo FAV.................................................................................................................................................................................................................

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  16. i catechisti vanno senza soldi.............dice...........don.cioè?

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    1. Cioè vanno senza soldi...............................................................................

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    2. Ma vi pare mai possibile che una famiglia con 7 o 8 figli se ne vada in missione senza lavoro e senza soldi?

      Tutti sappiamo quanto costa allevare un figlio, figuriamoci 7 o 8.
      Se facessero davvero così sarebbero da denunciare ai servizi sociali.

      Ma non fanno così...

      Chi va in missio ad gentes si trova un lavoro e spesso trovano lavori anche molto remunerativi, con l'aiuto della struttura Cammino. Professore del seminario qui, dottore là...
      Vivono all'estero come vivrebbero in Italia, in alcuni casi anche meglio. E lo so per certo, perché conosco.

      Chiedetelo a Aquilino Cayuela, lo scrittore della biografia di Carmen: quattro figli, in missione a Berlino, è professore e prefetto degli studi del Redemptoris Mater, più insegna in Danimarca e in Israele.
      Quando partì rilasciò un'intervista in cui diceva che "molte persone sono rimaste sorprese che lasciamo la nostra bella vita e andiamo in un altro paese".
      Tranquilli, fa la bella vita anche là.
      Anche se ha detto: "Fa paura passare dall'avere una vita stabile, uno stipendio, al non avere in linea di principio quella sicurezza, essere in una situazione precaria e dipendere dalla provvidenza", sapeva già che avrebbe fatto il professore a Berlino.

      Si costruiscono la loro vita e formano una o due comunità con i componenti delle famiglia, a volte figli insieme ai genitori.
      Quelle comunità valgono 2: si conta quella di origine e quella formata nella missione. Ma sono sempre i soliti che valgono doppio.

      Ho conosciuto missioni all'estero totalmente demotivate, che non partecipavano nemmeno alle missioni o agli eventi: mai vista una moglie, solo i mariti (nemmeno tutti), perché erano occupate con i figli o le faccende di casa.

      Ho visto famiglie che ospitavano i giovani, sbuffare se li dovevano accompagnare da qualche parte, burberi e distaccati con i loro stessi "fratelli".

      Ho visto famiglie respinte dalla nazione di missione perché i figli non riuscivano ad integrarsi nella scuola e non erano sufficientemente adeguati agli standard richiesti, tornare a casa e poi uscire dal Cammino.

      Da queste missioni nascono pochissimissime comunità, di pochissime persone, e con le catechesi fatte in casa e non in parrocchia.
      Queste missio ad gentes sono una novità inutile, male organizzata, trasferiscono solo gente da un posto all'altro, ma vivono esattamente come se fossero ancora nel paese d'origine.
      In Giappone hanno messo su un ristorante, pizzerie anche in Cina.

      Non attirano nessuno, se non quei pochissimi che qualsiasi proselita che invita a sé attirerebbe. Qualcuno si trova sempre.

      Poi, appena arriva un problema come la pandemia in Cina o la guerra in Ucraina, sono i primi a tornare in patria, lasciando baracca e burattini.
      Non fanno parte del popolo in cui risiedono, non ne condividono le sorti ma, potendo, se ne tornano al sicuro da dove sono venuti.

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  17. Bene, siete riusciti a sputtanare anche padre Mario, il presbitero più buono, dolce, simpatico, allegro della Chiesa Cattolica, fulgido esempio di presbitero imitatore di Cristo. Bravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    1. in realtà lp ha fatto da solo

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    2. Pare che il punto di riferimento di questo presbitero sia un altro. Fu lui infatti a dire in un incontro di giovani: "tutto ciò che Kiko ha detto, ciò che ha programmato, si è compiuto nella mia vita e nella mia comunità".

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    3. Dire ad una mamma, che presentava il
      suo bambino a Padre Pezzi, "che numero e'"?
      Non mi sembra tanto un'imitazione di Nostro Signore!

      Ruben.

      Elimina
  18. San Daniele Comboni è l'acronimo di :

    Solo Adesso Neocatecumenali Dementi Annunciano Nuove Idee Eretiche Largamente Evanescenti Certamente Oscene Mamotreticamente Bolse Ormai Necessariamente Irricevibili

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  19. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più lacrimoso

    Alcuni giorni dopo il funerale di Carmen, nella Cattedrale di Madrid dove si è svolto, il parroco stava facendo la Liturgia delle Ore in una cappella dove c'era una statua della Madonna, quando vide che dagli occhi della statua sgorgavano lacrime di sangue. Il parroco riprese la cosa con lo smartphone e lo inviò tramite Whatsapp a Kiko, che lo inviò tramite Whatsapp a Semeraro che lo fece vedere al Papa che disse : "hermano cardenal, se la Madonna ha pianto per il funerale di Carmensita, es un signo dal Cielo qui es sancta, quindi procedamos con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un libro di Silvan del 1984, ed. Garzanti, dal titolo : "Manuiale teorico-pratico per prestigiatori dilettanti : come fare sgorgare lacrime di sangue da una statua della Madonna mettendo dentro di lei un flacone di vernice rossa diluita collegato con una pompetta agli occhi".

    e la causa continua...

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  20. A proposito dei miracoli di Carmen: un fatterello letto su Cruxsancta.
    Ad un incontro vocazionale, nel 2017, Kiko racconta alcune delle avventure occorse a dei fratelli indiani che facevano la missione due a due, da noi denominata Hungergames.
    Fra le quali vicende, la seguente:
    "Due sorelle, dopo essere state rifiutate da tutti i cattolici, hanno pregato Carmen e le hanno detto: Stiamo facendo quello che tu avresti voluto fare quando volevi andare in India. Perché non ci aiuti?
    In quell'istante, dopo quella preghiera, è comparsa una macchina, un giovane che veniva con un taxi che, vedendole un poco in difficoltà, ha chiesto loro se avevano bisogno di qualcosa. Le sorelle gli hanno raccontato ciò che stavano facendo e gli hanno annunciato il vangelo.
    Questo giovane si è offerto di accompagnare con la sua macchina, con il taxi, però dopo che due parroci ed un convento di suore le hanno cacciate, il giovane ha detto: Poverine. Venite a casa mia: io sono musulmano, ma potete venire a casa mia, mia nonna vi accoglierà con amore. Sono andate a casa di questo musulmano, stava piena di musulmani, hanno annunciato il vangelo a tutta la famiglia e sono state accolte con grande amore dai musulmani."
    Che dire? Musulmani battono neocatecumenali 10 a 1!
    Se il nostro esperto vuole aggiungere anche questo ai miracoli di Carmen...

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    1. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. il più aggiunto

      Kiko ha letto sul blog Osservatorio la vicenda di alcuni indiani che, nelle missioni a due a due sarebbero stati respinti dai cattolici e accolti dai musulmani. Kiko ha chiesto lumi a Carmen e lei, da Lassù, gli ha risposto che le cose erano all'opposto, cioè erano i musulmani ad averli respinti mentre i cattolici li hanno accolti con amore. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita es non solo una chimica ma anque una matematica, infatti è noto che invertendo l'ordine dei factores el prodotto non cambia. Quindi procedamos con la causa de beatificasion"- Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un libro del famoso matematico e filosofo Lucio Lombardo Radice, ed. Hoepli, 1989, dal titolo : " Storia della matematica dalle origini ai nostri giorni, aspetti noti e controversi".

      e la causa continua...

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    2. Leggendo questo racconto annunciato orgogliosamente da Kiko, ho accusato un certo turbamento. Questi nc (mi riferisco ai nc semplici e non ai privilegiati) partono senza una preparazione adeguata, per ritrovarsi spesso e volentieri in situazioni di notevole disagio o pericolo. E qual'è la loro soluzione ai dilemmi? Pregare Carmen e sperare in un suo intervento. In questo caso specifico potremmo elencare agevolmente un cospicuo numero di pericoli che queste ragazze imprudenti hanno corso fidandosi ciecamente degli eventi, perché, si sa, per i nc tutto ciò che accade è Provvidenza Divina (tranne ciò che può compromettere il cammino, quella è persecuzione), quindi bisogna buttarvisi a capofitto senza rifletterci.
      E se poi succede un guaio? Beh, non lo sai che "è Dio ad aver voluto quel fatto perché ha un progetto di salvezza per te?"

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  21. Preghiera di Ringraziamento.

    Ti ringrazio mio Signore che hai difeso la Tua causa e non hai permesso al presuntuoso di andare oltre, e gli hai tappato la bocca.
    Ti ringrazio Signore perché sei Giusto ed eserciti la tua Giustizia.
    Ti ringrazio Signore di avermi dato gioia e del cuore e sorriso, il nemico in cuor suoi si diceva: l'ho abbattuto!
    Ma tu Signore difendi il "Dono" che dai ai tuoi figli.
    Ti ringrazio Signore che non hai fatto sporcare da mani impure ed empie il "Dono della Resurrezione".
    Ti ringrazio "Fuoco Divino" di aver posto una barirera all'iniquità ed hai reso impenetrabile il tutto.
    Ti ringrazio Signore perché sei sempre lì che sorvegli i tuoi figli e non permetti al lupo di andare oltre.
    Ti ringrazio Signore della Tua Presenza buona, discreta, che da conforto e ci illumina il nostro passo nella notte.

    Amen!

    CDD.

    scusate, questa preghiera andava inserita su questo posto. Se potete pubblicarla.

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  22. Non so se ho capito bene, ma mi pare che nella nuova Costituzione Apostolica di Francesco, Praedicate Evangelium, ci sia scritto (art. 58 § 2) che la prima Sezione del nuovo Dicastero per l'Evangelizzazione, ossia la Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo:
    "vigila affinché l’insegnamento della catechesi sia impartito in modo conveniente e la formazione catechetica sia condotta secondo le indicazioni espresse dal Magistero della Chiesa. Ad essa spetta parimenti concedere la prescritta conferma della Sede Apostolica per i Catechismi e gli altri scritti relativi all’istruzione catechetica, con il consenso del Dicastero per la Dottrina della Fede."

    "Il consenso del Dicastero per la Dottrina della Fede".

    Quanto al Direttorio del Cammino Neocatecumenale, non mi pare che si parli mai di "consenso" da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, ma solo di "opportunità di consegnare l'incarico al PCL", che non ha competenze sulla dottrina e "dopo aver debitamente consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede", senza che questa consultazione abbia espresso un "consenso" esplicito.

    Vero che spetta alla Sezione concedere la conferma della Sede Apostolica, ma il consenso della CDF deve essere quanto meno espresso e visionabile. Ci dovrebbe essere trasparenza e chiaro pronunciamento, altrimenti l'esistenza del consenso non è chiara a tutti i fedeli.
    Una cosa così importante non può limitarsi ad "atti interni" che non consentono di conoscere la posizione precisa della Congregazione.

    Dire "autorizzo a pubblicare" e poi non pubblicare, non è uguale a dire "autorizzo la dottrina" che, una volta considerata valida, dovrebbe essere messa a disposizione di tutta la Chiesa e non sotto "brevetto" di un singolo gruppo.

    Tutta la Chiesa primitiva conosceva le modalità del catecumenato.
    Perché la Chiesa odierna non deve conoscere la modalità del neo-catecumenato?

    Tanto, per come si sono mossi partendo da parrocchie già costituite, non è segreto a nessuno ciò in cui crede la Chiesa cattolica e l'approfondimento di cose note non dovrebbe essere segreto iniziatico sotto "brevetto".

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  23. Quando l'intervistatrice chiede, a fine intervista, se nel Cammino il dono dello spirito sta scemando, don Pezzi la prende larga, ma in sostanza lo conferma.
    Afferma che il regno di Dio è un mistero, non fa pubblicità, non fa notizia. Eppure poco prima aveva descritto l'attrattiva delle famiglie in missione esclusivamente con lo spettacolo che danno di sé quando vanno al mercato con tutti i figli a seguito. Quindi il Cammino fa o non fa conto sulla pubblicità per attirare adepti? Certo che sì, l'ha sempre fatto: dai cartelloni per invitare alle catechesi, agli articoli sulle testate cattoliche infiltrate. Ma la vera forza del Cammino è sempre stato l'appoggio delle parrocchie; ed ora ormai che si sono fatti conoscere, dopo essersi incistati nelle strutture parrocchiali ed aver tolto spazi ed agibilità ad altri, tutti i parrocchiani che potevano li hanno già assorbiti, gli altri, quelli che non si sono fatti attrarre, li conoscono e stanno alla larga.
    Da ciò la crisi del Cammino che però sostiene non sia qualitativa.
    Per fare un esempio di come lo Spirito operi infatti, don Pezzi parla delle celebrazioni casalinghe in tempo di Covid (senza accennare alla comunione take away) e afferma: "La fede dei nostri fratelli resiste e aumenta".
    Sembra non essere in grado di ascoltarsi dall'esterno, di non capire che dà la impressione di parlare di una setta, soprattutto quando fa capire che la formazione dei giovani si conclude con il farli entrare in comunità già a 13 anni e quando spiega che la formazione neocatecumenale li deve far resistere ad una pressione enorme esercitata dai media, dalla scuola, dal gender. Non afferma che dia loro gli strumenti per capire, per reinterpretare i fenomeni che li circondano alla luce della fede: no, è chiaro che per lui i giovani debbono essere solo dei soldatini, dei replicanti. E così sappiamo infatti che troppo spesso sono considerati.
    Non sapessi nulla del Cammino, questa intervista comunque mi darebbe l'impressione sì tratti di una realtà cupa, opaca, dirigistica, di cui non emerge se non una piccolissima percentuale ed è per la maggior parte come un iceberg sommerso, nonostante i sorrisetti e la finta ingenuità dell'intervistato (anzi, quelli costituiscono un'aggravante!)

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    1. Ho finito adesso di guardare il filmato di p. Mario. Che dire? Io non lo conosco, voi molto meglio di me, so che rimane in secondo piano nel Cammino insieme ad Ascension, chi fa tutto è Kiko. Quindi il Papa lo avrebbe riconfermato a capo del Cammino fino all'ultimo giorno, nonostante quel decreto emanato tempo fa. Per amore di verità, vi dico che anche nei focolarini il vice presidente, che è un prete secondo lo Statuto, quello attuale è un certo padre Jesus Moran, spagnolo anche lui, rimane una mezza figura. Ai tempi di Chiara Lubich c'era un certo don Oreste Basso, io non lo avevo mai sentito, è morto da alcuni anni, la prima volta che l'ho visto era in tv ai funerali di Chiara. Chiara quando si spostava non lo portava con lui, in genere con lei c'era la segretaria Eli Folonari e qualche altro stretto collaboratore, mai don Oreste. Poi, con la presidenza di Maria Voce c'è stato un certo don Faletti, che ho conosciuto personalmente in un pellegrinaggio fatto da noi in Terrasanta nel 2005, ma era una persona insignificante. Una mattina ricordo che faceva colazione nell'albergo dove eravamo alloggiati da solo e mi sono seduto con lui per fargli compagnia e conoscerlo un pò, ma gli dovevo tirare fuori le parole con le pinze. Gli chiesi di quale parrocchia fosse, mi disse che lavorava in un istituto a Roma, poi ho scoperto che era invece il Centro del Movimento a Rocca di Papa. Come vedete, qualche parallelismo con il Cammino lo abbianmo anche noi. Padre Moran si vede di più perchè ha una rubrica su Citta Nuova, la nostra principale rivista, ma niente di più. Ora l'hanno riconfermato con la nuova presidente Margaret Karram, ma l'andazzo è sempre lo stesso.Il mio movimento, lo dico con tristezza, sta perdendo smalto, forse dovuto alla pandemia che ha rallentato tutto. Vedremo in futuro. Aldo dei focolari di Cagliari

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  24. “Un sacerdote che non è santo non solo è inutile, ma riesce dannoso alla Chiesa!”. Papa Pio X

    Il crimine di padre Mario è assai più grave di quello che si possa pensare, perché egli non si limita a falsificare parole, cose, persone o denari, ma ardisce falsificare la Parola di Dio condannando pertanto delle anime. Non è possibile immaginare colpa più critica e peccato che grida al Cielo più agghiacciante di questo, con l'aggravante che p. Mario non è un laico come Kiko e Carmen, ma una persona consacrata che ha compiuto il voto di essere sempre fedele a Dio e di voler piacere a Lui piuttosto che a chiunque altro. Invece, lui, si è palesemente prostituito alla fede kikiana svendendo la dottrina, sminuendo la morale e banalizzando il Vangelo.
    Questo personaggio si è convinto che la Sposa di Cristo abbia bisogno di un aggiornamento che assecondi il modello kikiano. Sicché la vocazione ha lasciato il posto al "mestiere e all'idolatria" e la fede sincera - se mai vi è stata - si è disintegrata.

    In questo filmato noto un fiume di parole, molte delle quali sconclusionate per chi ha un cuore cattolico, ed un vanto superbo che afferma: "il cammino è un dono di Dio per la Chiesa". No, la verita è che i nc che posseggono un'autorità, e in particolare i sacerdoti cloni di Mario, sono piuttosto gli artefici dell'allontanamento dei fedeli dalle parrocchie. Fedeli catturati e rintanati in salette ristrette che non hanno visuale alcuna sulla comunità parrocchiale. Mario e tutti i sacerdoti sono responsabili delle anime dei fedeli che Dio ha loro affidato, ma essi se ne infischiano desiderando null'altro che la notorietà del cammino; non si sacrificano e non pregano perché deconcentrati da altre priorità, ma fanno quadrare i conti di un contesto subdolo e tetro. Mario costruisce le parole e ne flette il vero contenuto per contrabbandare, nel giardino della fede cattolica, le erbe velenose e i serpenti dell’eresia e della apostasia. L'alterazione del linguaggio si accompagna alla mistificazione e allo stravolgimento della liturgia. L'atmosfera nelle salette nc è priva di trascendenza, il contesto riferito all'architettura, alla pittura alla scultura non ha nulla di sacro, anzi, scandalizza. Insomma, Mario che vuol esser chiamato "padre", quale fede persegue? L'ambiente che sostiene e i ragionamenti che propone sono ambigui, equivoci e in contrasto con il Magistero bimillenario e Dogmatico e la predicazione dei Santi e ciò, onestamente, dovrebbe far venir voglia di respingere la dottrina e gli insegnamenti che lo animano.

    "et portae inferi non praevalebunt adversus eam" (Mt 16,18)

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    1. Domanda: Mario che vuol esser chiamato "padre", quale fede persegue?

      Risposta: il credo cattolico infatti opera nella chiesa...

      Prego, non c è di che...se avete altre domande sono a vostra disposizione

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    2. La domanda era relativa non alla fides qua del soggetto, cioè al modo in cui crede, ma alla fides quae, cioè ai precetti in cui crede.

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  25. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più palmare

    Alcuni anni fa nel giardino del Centro del Cammino a Porto San Giorgio vennero piantate delle palme che crebbero in modo splendido. Qualche mese fa è arrivata una miriade di punteruoli rossi che si sono mangiati mezze palme rendendo il giardino squallidissimo. Kiko, avvertito dal giardiniere, ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha eliminato i punteruoli rossi e ridato alle palme l'aspetto originario. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita ha a cuore la natura e ha pure un alto senso estetico, quindi merita la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico con un depliant dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Marche dove si trova Porto san Giorgio, dal titolo : "come curare le piante con opportuni antiparassitari".

    e la causa continua...

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  26. Vorrei tornare alla prima parte dell'intervista e fare un'ipotesi semplice semplice.

    Ammettiamo che un "figlio del cammino" nato, cresciuto, allevato in comunità entra in un R.M. e diventa presbitero del cammino.
    Ma lo stesso vale per un ragazzo entrato in cammino, alzatosi alla chiamata di Kiko e spedito in R.M. e diventato presbitero.

    Poniamo il caso che un giorno conosce i Comboniani e si sente attratto dal loro carisma, lascia il Cammino e si fa Comboniano.
    Come sarebbe considerato uno così?
    Un traditore della sua vocazione e della sua chiamata.
    Dio aveva un disegno sulla sua vita, ma costui è stato disobbediente, in primis ai catechisti che Dio stesso aveva pensato per lui fin dalla fondazione del mondo, e tutte le benedizioni si trasformeranno in maledizioni.

    Insomma è chiaro.
    Considerano il C.N. il non plus ultra rispetto a tutto il resto nella Chiesa.
    Si può lasciare di essere 'cristiani della domenica ', l'Azione Cattolica o qualsiasi altra realtà ecclesiale più recente, figlia del Concilio, a favore del neocatecumenato.
    Non il contrario. È inconcepibile.

    È non aver capito niente di niente.

    ........

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    1. concordo in pieno questa è una delle innumerevoli contraddizioni.
      Quando qualsiasi scelta è strumtale al cammino vale di tutto, compromessi o peggio, cambi di casacca etc

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  27. ........

    Ci sono stati negli anni tanti di questi problemi coi presbiteri R. M.; più volte li abbiamo descritti, noi testimoni.
    Alcuni casi sono addirittura balzati agli onori della cronaca per lo scalpore suscitato.
    Ma ci sono tante storie, meno note e non meno dolorose per i ragazzi, devastanti per alcuni di loro che han perso tutto.
    Ragazzi messi alle strette, subissati dai sensi di colpa. Nell'eterno dilemma - di esclusiva matrice kiko-carmeniana per cui la responsabilità è esclusivamente dei due iniziatori, che si sono messi in aperto conflitto con la gerarchia della chiesa - "Tu obbedisci a noi o al Vescovo?". Detta così.

    "Tu obbedisci a noi o al Vescovo?"

    Questa domanda è di una gravità inaudita. Per questo la ripeto due volte. Che, se non l'avessi ascoltata con le mie orecchie, nessuna più fervida immaginazione avrebbe potuto anche solo ipotizzarla remotamente, perché è un assurdo proprio. Lapalissiana nella sua folle assurdità congenita.

    Ora, se il Cammino è uno strumento "al servizio dei Vescovi" - è la Chiesa che lo dice chiaramente, tutti i papi l'hanno detto sempre, è scritto negli Statuti - ma, ragazzi, di che cosa parliamo???

    Per favore!

    Pax

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  28. Qualcuno potrebbe ricordare la storia delle vocazioni che venivano date ai Cappuccini ad esempio.

    Nelle convivenze per i seminari si stabiliva una quota da mandare per farsi frate e prete cappuccino in convento direttamente. Ma questa è un'altra storia. Un tentativo di infiltrarsi scaltramente in un ordine religioso per colonizzare anche lì, mica per arricchirsi della loro spiritualità!

    Sono noti gli incontri con i Cappuccini, portati avanti da Kiko e Carmen. I vertici dell'ordine che hanno cercato di coinvolgere nel contesto degli itineranti, in convivenza, come sempre hanno fatto con Vescovi e Cardinali di spicco. Da Cordes a Rylko a tantssimi altri che non val la pena citare, chè l'elenco è infinito....!!!
    ........

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  29. ........

    Ma è lo stesso che hanno fatto e fanno con le Parrocchie: non loro si scioglieranno mai (eterni bugiardi!), ma la Parrocchia verrà neocatecumenalizzata senza sconti.
    Se no, prima o poi, lì chiudono il Cammino.
    Come hanno fatto senza tanti scrupoli, creando strappi terribili in tante Parrocchie e Diocesi.

    Snaturare il loro carisma mai.
    Ma allora mettiamoci d'accordo:
    Voi siete ALTRO dalla Chiesa, se vi "snaturate" ad ogni piè sospinto!

    Diciamo più o meno la stessa strategia usata anche coi Monasteri di clausura, dove pure hanno fatto macelli inverosimili dappertutto.

    Ecco, loro son bravi, non fondano niente, sono la Chiesa.
    Salvo poi che, dove arrivano loro, la Chiesa o cambia o cambia.

    Altrimenti è guerra infinita, senza quartiere.

    E guai all'itinerante che non sa combattere fino all'ultimo sangue per difendere "lo spirito del cammino " / "secondo le linee degli iniziatori" !
    Anche per lui non c'è futuro.

    Ecco spiegato perché i pezzi da novanta (ma anche quelli da 45 o giù di lì - le eccezioni sono pochissime) sono tutti 'teste di cuoio'.
    Antesignano Gennarini, Del Prete, e tutti i Morfino.

    Meglio che mi fermo qui. Ma non per sempre.

    Pax

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    Risposte
    1. meno male che sono teste di cuoio, e non teste di....e ci fermiamo qui. ma non per sempre................

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    2. Se dopo aver letto non ti viene altro da evidenziare e fai pure lo spiritoso io ti rispondo che la definizione "teste di cuoio" non è esaustiva affatto.
      Poi, giusto per curiosità, aggiungo che se ne sono fregiati loro, anche con orgoglio. "Noi siamo le teste di cuoio del cammino".
      Forse è superfluo, ma preciso lo stesso che trattasi non dei comuni camminanti ma degli itineranti della prima ora.
      Buon combattimento e buona 'guerra santa'... alla Chiesa.

      Pax

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    3. lascia perdere Pax è più la briga che il gusto

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    4. Puntini ci vuole forse far sapere di essere irrefrenabile, incontenibile, incoercibile, inarrestabile, incontentabile e incomprimibile.
      Ma ti diciamo un segreto, Puntini, l'abbiamo capito da soli!

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