martedì 1 marzo 2022

Il tempo e lo spazio si restringono e si dilatano a seconda... Chiesa e Sacerdoti sono messi da parte. Avanza la comunità, catechisti in testa.


Desideriamo dare un seguito all'articolo sulla figura (inesistente nel cammino) del direttore spirituale e sul ruolo del presbitero neocatecumenale di confessore usa-e-getta nelle celebrazioni penitenziali del Cammino. 

Cominciamo proprio dal mamotreto di Kiko, introdotto e commentato da Jubilate Deo:


Millantano conformità al “nuovo rituale”.

Ammaestrano il parroco perché sia lui

ad ammaestrare gli altri preti ché a noi “non danno retta”.

" A pag 193 e seguenti del mamotreto delle catechesi iniziali, scaricabile da internet, troviamo le istruzioni di Kiko ai catechisti per la prima "celebrazione penitenziale" delle comunità appena formate.

Copio ed incollo qualche brano. È parola di Kiko ed i neocat devono piantarla di dire che non sia mai stata pronunciata. Kiko parla per essere obbedito, non soltanto per dar fiato ai polmoni.

Kikodixit:
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 " Vi conviene trovare diversi preti affinché la confessione privata sia più rapida possibile e più libera.Dite ai preti che concretizzino l'assoluzione secondo il nuovo rituale approvato dalla riforma del sacramento della penitenza. 

Dopo aver confessato stando in piedi per l'assoluzione si fa inginocchiare colui che si confessa concludendo l'assoluzione con l'imposizione di entrambe le mani sul capo del penitente. L'imposizione delle mani per il perdono lo faceva già la Chiesa primitiva. Dite anche che non si allunghino a fare direzione spirituale. 

Se qualche persona ha dei problemi particolari, le si dica di risolverli dopo la celebrazione. Che i sacerdoti esercitino la propria missione amministrando il sacramento in forma breve ed affettuosa, esaltando la misericordia di Dio così come, la rigenerazione e la santificazione ottenute dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo. 

Al momento delle confessioni i sacerdoti si pongano davanti, all'interno dell'assemblea, perché si veda meglio il segno del rito. Si pongano di spalle fra di loro volgendo il volto alla assemblea (come in figura). Il presidente invece non si muova da suo posto. 

Niente confessioni al confessionale o in un angolo perché altrimenti si perde il segno. Si invitino anche i presbiteri a confessarsi fra di loro all'inizio delle confessioni. E' un segno forte per la gente. "
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Su almeno due cose insiste Kiko, in queste pagine:

1. Il passaggio di misericordia del Signore. Nessun riferimento a pentimento o riparazione, il Sacramento è completamente riformulato.

2. Le raccomandazioni sulla visibilità del segno, cioè di questo nuovo modo di confessarsi. Lo stacco col passato deve essere chiarissimo. 

 Ora, un segno fa parte del linguaggio, ma il linguaggio modella il modo di pensare ed il modo di pensare quello di agire. Da cui l'insistenza esasperata.

Kiko muove i sacerdoti nella sala come pedoni su una scacchiera per muovere i fedeli di conseguenza. Vuole l'esclusiva.

Si vede già dai primi giorni di comunità che il sacerdote sarà messo da parte e che la comunità prenderà il suo posto, catechisti in testa. "   (*)


Jubilate Deo ci offre un assaggio delle ispirazioni del falso maestro, messe nero su bianco nei mamotreti-fantasma per anni, negati nella loro stessa esistenza, tenuti gelosamente segreti.
Questo vige nel Cammino. Certificato da loro stessi.

. È parola di Kiko...
. Rendiamo grazie a Kiko.
(E' Kiko stesso incita i neocatecumenali a ringraziare Iddio ogni giorno per lo splendido destino di aver incontrato, riconosciuto e accolto con l'AMEN un tale profeta!)

Disperato e inutile ogni tentativo di negare l'evidenza.

Nell'astronave di Porto San Giorgio (nel grande).

Non vi stupite del fatto che il laico Kiko insegni ai sacerdoti cattolici come confessare. 

La sua giustificazione è che questa forma di confessione deve attirare i lontani, ma la realtà è che essa si sostituisce al Sacramento della confessione come insegnato dalla Chiesa, e lo fa per sempre.

Lo chiarisce un intervento di Mav:

" Questa impostazione della prima penitenziale sarebbe "giustificabile" pensando ad una assemblea costituita da lontani, e avrebbe senso una transizione verso altre forme man mano che il "lontano" diventa "vicino".
Il paradosso è sempre lo stesso, nel cnc non si cambia niente "avanzando" se non le ostentazioni delle "medaglie" dei vari passaggi: i canti colorati, le lodi, le palme alle porte, le mitiche mani alzate al Padre Nostro etc.
La penitenziale la si fa identica, con le stesse raccomandazioni, anche dopo il matrimonio spirituale, e si che in teoria proprio in questo tempo si avrebbe bisogno di direzione spirituale, vista la millantata "dipartita" dei catechisti. "  (*)

Nelle salette debitamente arredate (nel piccolo).


Valentina
riprende le parole con cui Kiko dà istruzioni ai sacerdoti di non dare nessun consiglio o direzione spirituale ai penitenti e noi così allarghiamo lo sguardo:

" "Dite anche che non si allunghino a fare direzione spirituale"

naturalmente, si tratta di direzione spirituale secondo quanto insegna Kiko (non per nulla si rivolge ai propri presbiteri). 

Ebbene, neppure quella è desiderata se può servire in quel momento a puntare l'attenzione sul ruolo del sacerdote, e attraverso di lui di Cristo, e a distoglierla dal ruolo 'salvifico' attribuito alla presenza della comunità

Questo 'non allungarsi' sicuramente riguarda anche la penitenza e la recita del Confiteor. 

Diranno i nostri 'defensores Kiki' che si tratta di esigenze imposte dai tempi ristretti della celebrazione comunitaria: 

sì, esattamente come la nueva estetica impedisce di inginocchiarsi durante la consacrazione a causa degli 'spazi ristretti'

Stranamente poi gli spazi si trovano per autocelebrarsi e i tempi si estendono fino allo spasimo per le pseudoliturgie, le prediche dei laici durante monizioni e risonanze, i canti lunghissimi e monocordi. (*)

Il tempo? lo spazio? ...Tutto è relativo …

A volte, per non far danni, meglio far niente!



Lasciamo le conclusioni a A. Non.

" Infatti. Per quel che vogliono ottenere trovano sia il tempo che lo spazio. Ed in misura molto maggiore di ciò che con scuse varie hanno sottratto all'ortodossia cattolica.
Ma è tutto così: 

i libri dei santi e dei teologi non li leggono perché "la fede passa dall'ascoooltooo". E poi i "libri" di Kiko e Carmen, ne fanno comprare uno a testa. 

Insegnano ad ignorare i santi per una vita e poi cercano di intrufolarsi nel calendario a suon di percussioni. 

Scoraggiano le consulenze e le terapie psicologiche tacciandole di idolatria, poi lasciano "catechisti" semianalfabeti a sentenziare sui dettagli della vita dei fratelli. 

E via discorrendo. È inutile che si nascondano dietro ad un dito, il Cammino porta a se stesso, la deviazione è chiara. "  (*)


59 commenti:

  1. ER CALENDARIO ROMANO ANTICO1 marzo 2022 alle ore 11:17

    Primo Marzo, bon anno novo a tutti!

    Un proposito per i fratelli, per il nuovo anno: lasciare la setta neocatetumenale!

    E poi basta propositi, che sennò voisapetechi ci lastrica la strada per l'inferno.
    Lasciate che presenti domanda in comune, il furbacchione. Non lo fa perché è peggio dell'inferno.

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    1. Kgb è l'acronimo di :

      Kiko Governa Beatamente

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  2. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello dal convegno divino

    Ieri c'è stata una riunione dei Grandi della Terra per prendere le più opportune decisione al problema dell'incresciosa guerra in Ucraina e, per il momento, si è in una situazione di standby. Kiko, che segue con ansia gli avvenimenti nei giornali, nei tg e su Internet, ha chiesto a Carmen cosa stava succedendo, e lei, da Lassù, gli ha detto che i Grandi sono troppi per poter apparire in sogno contemporaneamente a essi e indicargli la via da seguire, però si è consultata, lassù, con il Signore in una riunione in cui erano presenti tutti, Dio, Gesù, la Madonna, san Giuseppe, santi e beati vari, e dopo ampia e approfondita discussione hanno detto che è meglio prendersi una pausa per riflettere cosa fare, ma una volta presa una decisione sarà cosi eclatante che si risolverà tutto. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa, che ha detto : "hermano cardenal, esta notisia es mas grandiosa, se anzichè quei cabrones di politicanti intervengono da Lassù, la cosa es fatta, diamo tiempo al tiempo, e intanto que aspettamos procedamos con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un libro del teologo Vito Mancuso, del 2003, ed. Segno, un profondissimo saggio dal titolo : "Come prendersi il tempo necessario non è tempo sprecato ma tempo fruttuoso". Il Papa ha fatto mettere il libro nella Biblioteca Vaticana in una teca con un cartello : "la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi".

    e la causa continua...

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  3. Tempo è l'acronimo di :

    Terribili Eresie Mamotretizzano Poteri Occulti

    Spazio è l'acronimo di :

    Solo Poche Azioni Zelantemente Inseguite Occorrono

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  4. @Er Calendario Romano Antico

    E tu lascia questo blog!

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    1. ER CALENDARIO ROMANO ANTICO1 marzo 2022 alle ore 22:58

      Sì, ora smonto, che è quasi mezzanotte e il primomarzo è finito.
      Ma tornerò, caro esorcista neocatecumenale, non finisce mica qui il calendario romano antico.

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  5. "Se voi invece avete istruito bene il parroco, avrete il terreno ben preparato".
    Questa frase di Kiko è stata ben compresa dai catechisti neocatecumenali, che ritengono il parroco fondamentale non per essergli a servizio, come ipocritamente hanno scritto sullo Statuto, ma perché, una volta 'messo sotto' il parroco, hanno tutto a propria disposizione: edifici della parrocchia, chiesa e annessi, e pastorale stessa, come hanno dimostrato di fare laddove appunto questa strategia è andata a buon fine.
    Ma visto che i parroci che si lasciavano istruire erano pochi, hanno ben pensato a formarsi i propri presbiteri che diventassero a loro volta parroci e poi vescovi.
    Al solito personaggio che dicesse: "eh ma quelli sono i mamotreti anni 70, noi ora siamo obbedienti" eccetera, ricordo i vescovi chiamati alla Domus per essere indottrinati "come bambini", l'invito a portarsi i presbiteri in convivenza per essere istruiti a dovere, oppure ancora i presbiteri americani durante il lockdown fatti andare a fare celebrazioni nelle case dei fratelli per strapparli all'alcool e alla pornografia. Di tutto ciò abbiamo prova.
    E chissà quante cose non sappiamo...come scrive un certo neocatecumenale sfottendoci. Ma infatti: sappiamo solo l'uno per cento di quanto combinate, e già quello basta per farci un'idea molto chiara dei vostri veri sentimenti.

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    1. Se ipoteticamente rinasco parroco ed un impiastro untuoso ed ignorante come una capra arriva nella mia parrocchia "per aiutarmi", e poi scopro che quella bestia dice alle mie spalle cose come

      "Se voi invece avete istruito bene il parroco, avrete il terreno ben preparato".

      non dondolo la testa quando parla, lo appiattisco con una panca (se rinasco parroco rinasco pure bello grosso). Le va a dire suo nel mondo bidimensionale queste cose. :-/ Demonio di un parassita.

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    2. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. il più occultato

      Ieri al tg di LA7 delle 20.00 Enrico Mentana, parlando della guerra in Ucraina, ha detto che non poteva mostrare alcune immagini. Kiko, che stava seguendo la trasmissione, ha invocato Carmen, e lei, da Lassù, gli ha detto che le immagini occultate erano quelle dell'incontro segreto che ha avuto Gennarini con Putin. Gennarini è andato con un jet privato dagli Usa a Mosca e ha atterrato sulla Piazza Rossa. Siccome Putin ha un cugino nel Cammino a Mosca che gli ha chiesto di occultare le immagini, Putin l'ha fatto. Pare che Putin fosse ben disposto a ritirare le truppe, ma qualcuno di ha detto di continuare per non rimetterci la faccia con il mondo. Gennarini, rientrato con il jet in Usa, ha avvisato Kiko che ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "Fantastico, hermano cardenal, ce semo quasi. Anca noi por solidariedad occultamos todos, ma in segreto procedamos con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico con un DVD dell'incontro Gennarini-Putin, ma non si vedeva niente perchè era occultato, e il Papa ci ha creduto sulla parola.

      e la causa continua...

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  6. Nell'ambiente neocatecumenale tutte le verità teologiche fondamentali sono deformate gravemente, e naturalmente anche i Sacramenti.
    La Penitenziale del cammino non è altro che una cornice di facciata che contiene al suo interno il più totale disprezzo per il Sacramento.
    La Penitenziale, eseguita secondo le rigorose direttive dei vertici, è uno scherno senza precedenti. Una "burla" insopportabile che intacca la spiritualità dei fedeli del contesto e dell'intera Chiesa.

    Secondo loro il peccato ha solo una dimensione sociale e, quindi, anche la conversione dovrà riguardare la società. Sicché, se l'offeso non è Dio ma la comunità, sarà quest'ultima ad avere il compito di rimettere e assolvere. Ecco perché le confessioni pubbliche sono severe e intransigenti, per poter persuadere i partecipanti che nulla vale di più di quella forma (fasulla) di ammissione. Essi debbono convincersi che quel momento (la confessione dinanzi all'assemblea) è sacro, serio, indispensabile! È cruciale!

    I fondatori hanno reso il sacramento della penitenza un mero colloquio con i catechisti, svolto davanti alla comunità e a un sacerdote silente; talmente distaccato dagli eventi da sembrare quasi addormentato. Mentre sappiamo che la vera accusa dei propri peccati deve essere fatta al sacerdote confessore con l'intenzione di ricevere da lui l'assoluzione sacramentale (che i catechisti e la comunità non possono dare!) al fine di ottenere il perdono di Dio. Ma per i nc la questione non ha rilevanza, si sentono perdonati a prescindere dal pentimento. Quindi si accontentano di una celebrazione sporadica in cui i sacerdoti si dispongono come dei manichini quasi inermi in grado soltanto di ripetere una sorta di poesia senza sostanza, dato che risulta quasi impossibile ascoltare realmente le confidenze dei penitenti, essendo esse sovrastate da canti raccapriccianti e urlati.

    Per Kiko l'uomo sarebbe costretto a peccare: la sua natura non gli permetterebbe di compiere il bene. Sarebbe quindi vano ogni suo sforzo di correggersi". Non è mica un caso che il cammino sia distinto da un buon numero di assatanati peccatori (intendo chi fa del male agli innocenti con una semplicità da far paura) che camminano con il capo elevato ed un atteggiamento tronfio e dominante. Sono tutti figli del demonio, dicono.

    Ricordo molto bene questi soggetti vanitosi e cattivi (mi si passi quest'ultimo termine, ma delle persone che abusano, agiscono a discapito degli innocenti, proteggono il malvagio ed altro di tal natura, cosa mai sono se non volutamente cattivi? Nella mia storia, avendo transitato nel cammino, ne ho incontrati molti e non riesco a pensare neanche lontanamente che fossero mossi dalla buona fede. Le opere malvagie - giustificate dalle catechesi kikiane - sono esplicite e inequivocabili ed è bene riconoscerle e non attenuarle in alcun modo. Sarebbe un errore farlo) che distruggevano tutto quello che toccavano. Altro che Re Mida condotti dal Paraclito, essi sono degli squattrinati a livello spirituale e, di conseguenza, morale.

    Nel cammino la posizione del sacerdote è ridimensionata, snaturata.
    Egli ricopre il ruolo di mero presidente o fratello anziché di ministro consacrato che celebra in persona Christi. Se pensiamo che invece il ruolo di mediatore è icona vivente dell’Incarnazione dell’unico mediatore tra Dio e l’uomo, contro il quale Satana si ribellò, possiamo tirare un poco le somme e concludere che Kiko e Carmen non erano sospinti da buone intenzioni. Ciò che il demonio cerca con vigore di fare è analogo all'agire dei due iniziatori: distanziare la Chiesa da un’economia sacramentale radicata nella carne eucaristica di Cristo e dall’intera struttura di riti, cerimonie e preghiere che la raffigurano.

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  7. Davvero lo spunto offerto da chi voleva darla a bere che nel cammino è valorizzata la figura del "direttore spirituale" è inesauribile per le sue implicazioni e analisi che offre bell'e pronte - qui ci vuole - "su un piatto d'argento"!

    Su cosa abbiamo fermato l'attenzione? Ovviamente sul Sacramento della penitenza (così i neocatecumenali capiscono meglio, visto che parlano di Penitenziale e mai di Confessione, in primis) che evoca, avvicina, favorisce la "direzione spirituale".

    Ora parlare di Penitenziale e non di Confessione comporta molte cose.

    La Penitenziale è una Celebrazione, in quanto tale è come il contenitore che - tra le altre cose di cui è composta - tiene in sè anche il momento della "confessione individuale".

    Cosa si fa così?

    Con la confessione viene in evidenza l'anima del singolo fedele e Dio e il ruolo del Sacerdote è in prima evidenza, è colui che risponde a un mandato preciso di Cristo "a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi, a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".

    Con la Penitenziale tutto questo si diluisce come in un brodo, perde predominanza.

    Al centro assurge la Assemblea, la Comunità...

    Parentesi:(che prende, oserei dire, il posto di Dio - piccolo inciso nell'inciso: d'altra parte dice Kiko che Dio E' PAROLA-LITURGIA-COMUNITA', come ha scritto a didascalia su un suo quadro-icona, regolarmente firmata (che anche questo NON si fa))

    ...e nell'Assemblea riunita, dice Jubilate Deo nel post odierno:

    " Kiko muove i sacerdoti nella sala come pedoni su una scacchiera per muovere i fedeli di conseguenza. "

    Ordunque. Kiko è il regista, lo stratega che si diverte a giocare a scacchi con la vita della gente, pur di sentirsi lui il deus ex machina di tutto.

    Brava J.D., hai colto un punto debole di Kiko che, nelle pause di riposo a Porto San Giorgio, quando si fermava per alcuni giorni dopo le convivenze per rigenerarsi, amava passare il suo tempo a giocare a scacchi, lunghe partite a scacchi, per ore, DA SOLO, saltellando da un lato all'altro della scacchiera e parlando con se stesso.

    Ora, se si legge tutto quanto Kiko dispone per questa celebrazione, così come è strutturata, il Sacramento vero e proprio viene ridotto a nulla: breve accusa dei peccati, senza dilungarsi, i peccati siano chiamati per nome; breve esortazione del presbitero, nessun consiglio, assoluzione e via. FINE

    Questa l'educazione, la formazione, per creare cristiani adulti nella fede. E se lo dice Kiko, c'è da crederci.

    Pax

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    1. A questo punto la conclusione di Rebel al suo commento mi sembra la più esplicativa.
      Il vero riassunto di tutto il disastro da Kiko provocato con pervicacia in tutti questi anni.

      Rebel:

      "Ciò che il demonio cerca con vigore di fare è analogo all'agire dei due iniziatori: distanziare la Chiesa da un’economia sacramentale radicata nella carne eucaristica di Cristo e dall’intera struttura di riti, cerimonie e preghiere che la raffigurano."

      Pax

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  8. Scrive Mons Nicola Bux nel suo libro 'Con i sacramenti non si scherza': "Dunque, va’ a confessarti quando non hai voglia, perché è peccato rifiutare la misericordia; riconosci la mediazione di un uomo come te; non nasconderti dietro la comunità: essa non sostituisce te; scegli il confessore, anche nell’anonimato; quindi fa’ il segno della croce col sacerdote e dì quanto tempo è passato dall’ultima confessione. Enumera i peccati in rapporto al decalogo e ai precetti della Chiesa, alle virtù teologali e cardinali, a quelle molto consigliate di umiltà e povertà; poi ascolta il giudizio e accogli la “terapia” o penitenza da compiere (preghiera, brano biblico da meditare, un libro di sant’Alfonso de’ Liguori, anche se per qualche prete è passato di moda), recita l’atto di contrizione o di dolore che si trova nel Catechismo e ricevi l’assoluzione rispondendo Amen e segnandoti con la croce".
    Sono consigli pieni di buonsenso, quasi completamente disattesi nella penitenziale del Cammino.

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    1. Mons. Bux è un nemico del Cammino????????????????????????????????????????????????????????????????????

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  9. Ricordiamo ai gentili lettori che volessero far domande relative ai problemi del Cammino:

    - hanno già trovato risposta, molte volte, da diversi autori, in questo stesso blog che ha pubblicato oltre 2600 pagine dal 2006 ad oggi, e non parliamo degli oltre duecentomila commenti pubblicati. Se anche soltanto l'un per cento fosse fondato significa che decine di pagine (e migliaia di commenti) sarebbero più che sufficienti a far cambiare idea ad un kikos;

    - qualora non voleste fidarvi di uno sperduto blog nel mare di internet, potete sempre rivolgervi ad autori seri che hanno analizzato estensivamente le questioni riguardanti il Cammino, a cominciare da padre Enrico Zoffoli che ha spiegato le Eresie del Cammino Neocatecumenale (uno dei suoi libri si chiama proprio così), o anche i libri di don Elio Marighetto, don Ariel Levi di Gualdo, ecc. Ci hanno messo il nome, la faccia e la reputazione. Sono stati aggrediti, ma mai smentiti. Hanno tentato di metterli a tacere, ma non sono riusciti mai a smontare una sola virgola. Anche perché per sbufalarli occorrerebbe sbufalare prima la Chiesa, la fede, il Magistero.

    Il Cammino è imbottito di errori. Fingere di non vederli - o addirittura tentare di mettere a tacere chi li spiega - significa essere complici di quegli errori. I fratelli del Cammino pensano di riuscire ad ingannare gli uomini e persino ad ingannare Dio...

    Naturalmente il "far domande" presuppone la volontà di capire le risposte e correggere ciò che nel Cammino non va bene. Altrimenti è solo un tentativo di perdere tempo, e di far perdere tempo, di disturbare, estenuare, trollare.

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  10. @blog, non trovate che sia curioso che nell'articolo siano stati messe in neretto gran parte delle parole di kiko, per portarle all'attenzione del lettore come fossero chissà quali eresie, per poi scoprire invece che sono semplici indicazioni affinché la celebrazione non diventi troppo lunga e che invece alcune parole siano state trascurate e sono proprio quelle che spiegano perché la celebrazione della penitenziale non è il momento per la direzione spirituale? Sono le seguenti: "Se qualche persona ha dei problemi particolari, le si dica di risolverli dopo la celebrazione.", che tradotto significa che, essendo tanti fratelli, i preti pochi e il tempo a disposizione quello che è (generalmente un'ora e mezza /due), chi vuole fare una direzione spirituale la può fare dopo la celebrazione o in un altro momento.
    Ecco fatto, fine dello scandalo, bastava mettere in neretto altre due righe.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Hai ragione, tutte le parole del mamotreto andrebbero evidenziate, ma poi succede che non si capisce più nulla a forza di neretto e di evidenziazioni varie.
      È vero, il problema è quello del tempo, ma perché la penitenziale neocatecumenale è fatta in modo da trasformare il momento della confessione individuale in qualcosa di corale. Quindi, è necessario che tutti si confessino, che lo facciano in fretta, ma soprattutto che lo facciano di fronte a tutti, nel centro della stanza, non negli angoli o nei confessionali, sarebbe inaccettabile perché mancherebbe il "segno", garantire un po' di riservatezza infatti ribadirebbe la dimensione personale del sacramento e non sarebbe accettabile per la visione kikiana. Tant'è che nelle confessioni normali il sacerdote può decidere di non assolvere: nella penitenziale neocatecumenale una mancata assoluzione sarebbe vista da tutti, soprattutto perché alla fine si prevede il mettersi in ginocchio, le mani del sacerdote sul capo eccetera e si noterebbe se non venisse fatto.
      Allo stesso modo in cui si fa la comunione secondo le disposizioni inderogabili di Kiko e Carmen: tutti insieme, con il pane in mano. E anche in questo caso chi non facesse la comunione verrebbe notato, sarebbe come un pugno in un occhio.
      Oppure anche l'adorazione, sempre tutti insieme, con canti e letture che ribadiscano, come sempre, la preminenza dell'assemblea.
      In conclusione: il tempo per confessare e poco perché così deve essere, perché il messaggio che deve passare è che il peccato ha una dimensione esclusivamente comunitaria e così pure il perdono.
      È come lo spazio nella saletta, che deve essere ristretto per non potersi inginocchiare e non viceversa, non ci si inginocchia perché lo spazio è ristretto. Esattamente come titola l'articolo: nella chiesa secondo kiko il tempo e lo spazio si restringono e si allargano a seconda del messaggio che si vuole sia veicolato e del 'segno' che si vuole sia evidenziato, solitamente deformando significato e portata dei Sacramenti che si celebrano.

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    2. @Fav
      ma a te sembra normale che un laico dia indicazioni a dei sacerdoti su come amministrare i sacramenti? E soprattutto, la Chiesa impone che la confessione debba essere fatta rigorosamente nei confessionali, tranne casi del tutto eccezionali, quindi già il fatto di imporre alle persone di confessarsi fuori dal confessionale è già un'eresia. E poi, è normale che la direzione spirituale sul discernimento vocazionale nel Cammino venga svolta dai catechisti laici senza autorità nè preparazione per farlo?

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    3. Hai usato il famoso sillogismo del "grazie al cavolo", Vinicio!

      Come se prima ti dicessi che tutte le strade portano a Roma, poi ti diramo un'ordinanza per cui nessuno deve lasciare la città e quando qualcuno che vuole andare al mare mi dice "ma lei è matto, sindaco FungKu" io gli rispondo che no, che è completamente logico perché le strade portano a Roma ma non la lasciano!

      FungKu, Ma Se Mi Eleggete Faccio Aggiungere Una Corsia Di Ritorno A Tutte Le Strade.

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    4. @Gloria, sei tanto giovane ma sei più antica di mia nonna che è morta da molti anni. Negli anni 80, il mio parroco di allora, un santo prete morto anche lui da decenni, mi confessava in strada, mentre andavamo a portare la comunione alla gente. Ho l'impressione che voi usate l'appellativo "eresia" a tutto ciò che non vi piace.
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. Codice di Diritto Canonico
      Canone n. 964 - §1. Il luogo proprio per ricevere le confessioni sacramentali è la chiesa o l'oratorio.

      §2. Relativamente alla sede per le confessioni, le norme vengano stabilite dalla Conferenza Episcopale, garantendo tuttavia che si trovino sempre in un luogo visibile i confessionali, provvisti di una grata fissa tra il penitente e il confessore, cosicché i fedeli che lo desiderano possano liberamente servirsene.

      §3. Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale, se non per giusta causa.

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    6. @valentina, quindi quando il Papa ha confessato in piazza ha sbagliato? Ha commesso un'eresia?
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. @Fav
      in realtà ci sono persone molto più giovani di me, ma comunque essere all'antica non è una cosa negativa, soprattutto se si tratta di difendere la tradizione della Chiesa. Come ti hanno risposto più avanti, fare una celebrazione preparatoria alla Confessione non vuol dire che poi la Confessione sarà fatta secondo i modi del Cammino, ovvero i piedi, in tempi stabiliti e imponendo l'assoluzione (è il sacerdote a dover decidere se assolvere o meno) e senza possibilità di privacy (tra un canto e l'altro ci sono momenti di silenzio in cui si possono sentire involontariamente le confessioni). Anche nella mia parrocchia in tempi di Covid quando non c'era il vaccino e non ci si poteva confessare nei confessionali ci si confessava in aule separate ma sempre rispettando la privacy delle persone e senza fretta, e anche ora che ci sono lavori di ristrutturazione e non ci sono i confessionali è lo stesso. Ci si può confessare all'aperto in casi eccezionali come quando in tempo di guerra i cappellani militari confessavano i moribondi oppure nei grandi eventi in cui ci sono grandi flussi di pellegrini, come alle gmg dove il Papa e tanti sacerdoti confessano all'aperto. Alla gmg di Madrid ad esempio c'è stata la confessione dei giovani al parco del buon ritiro ma purtroppo noi non ci siamo andati perchè come mi sono accorta dopo alle gmg i neocat fanno incontri da soli e solo inerenti al Cammino.

      La confessione è un Sacramento importantissimo, dove l'anima si incontra con Dio e la persona deve essere posta in condizioni di essere il più sincera possibile, altrimenti la confessione non è valida o fatta male, per cui non bisogna mettere fretta alle persone o portarle in un posto dove non c'è raccoglimento. Non bisogna mettere fretta alle persone, perchè la Grazia di Dio opera secondo i Suoi tempi, non i nostri. Lo stesso vale anche quando i catechisti impongono alle persone di chiedere perdono con cui hanno situazioni in sospeso altrimenti non passano il secondo passaggio; io ho assistito agli scrutini, spesso erano situazioni familiari molto delicate e le persone spesso hanno bisogno di tempo e di supporto spirituale e psicologico per guarire le proprie ferite. Lo stesso si può dire anche per i catechisti che impongono ai fidanzati di sposarsi entro un anno, sono le coppie che devono capire insieme al padre spirituale se sono pronti per il matrimonio oppure no...

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    8. Io credo che gli attacchi ad personam lascino il tempo che trovano. Conoscere la dottrina cattolica e rispettarla è apprezzabile in un giovane, strano che un neocatecumenale che sostenga di trasmettere la fede ai figli non lo apprezzi. Ma forse appunto ciò che si trasmette è il rispetto delle regole del Cammino, tanto che un giovane, se esce dal Cammino e vuole restare nella Chiesa, deve praticamente ricominciare daccapo con la propria istruzione religiosa.
      Una delle cose fondamentali da apprendere è che ci sono le regole e le eccezioni. Che il battesimo venga amministrato da un laico e un'eccezione: la regola è che sia amministrato da un diacono o da un sacerdote; anche che venga amministrato in ospedale o in hotel è una eccezione, mentre la regola è che avvenga nel battistero in chiesa. Che la Messa venga celebrata su un altare non consacrato è un'eccezione: la regola è che l'altare lo sia. Che ci si confessi nel confessionale, chiuso o aperto, è la regola, l'eccezione è che ci si confessi in piazza; ed anche se ci si confessa fuori dal confessionale, si cerca di mantenere la riservatezza. Eccetera eccetera. Ci sono moltissimi esempi di regole infrante e di eccezioni assurte a norma nel Cammino neocatecumenale. Il problema Cammino è che, qualsiasi età si abbia, al suo interno si resta degli eterni adolescenti, sempre ribelli alla autorità della Chiesa, pronti a ritenere antico e bigotto chi le norme le conosce e le rispetta. Solo al di fuori del Cammino si cresce, al di là di ciò che dice l'anagrafe.

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  11. - Il padre spirituale è colui che ridesta la vita spirituale di una persona dandole l’incitamento a iniziare una relazione viva con Gesù. E’ colui che specifica come nutrire la nostra fede, come tenerla sempre viva, che anche ci richiama e ci aiuta a svilupparla e viverla nelle situazioni che la vita ci presenta. Tutte questioni sante che cambiano completamente connotazione se lette con le intenzioni avvelenate dei neocatecumenali.
    Nel movimento le anime vengono riposte nelle mani dei sacerdoti del cammino, che non sono i presbiteri (che quindi hanno ricevuto il sacramento dell'Ordine e hanno la potestà spirituale di amministrare i sacramenti e predicare la parola di Dio) ma i catechisti! Il concetto kikiano vuole che siano queste figure ambigue ad indossare l'abito, seppur fittizio, del ministero in oggetto. Quindi è questa figura fatta ad immagine e somiglianza di Kiko ad avere l'autorità (abusiva) di manipolare la vita spirituale dei fedeli portandoli a iniziare un rapporto vivo non con Cristo - seppur i nc lo pensino - ma con la comunità.

    Il vero padre spirituale conduce alla comunione cοn Cristo, mentre il catechista a quello con i due iniziatori affinché gli adepti diventino un tutt'uno con le loro perfida intenzioni e, inermi, si lascino sfruttare.
    È lui, il direttore spirituale nc che, catechesi kikiane alla mano, indica come nutrire la propria fede indirizzando scelte e percorsi. Ma egli non nutre la fede, semmai la affama!

    Un ruolo di vantaggio spetta certamente ai catechisti, ma non sottovaluto la figura dei sacerdoti, i quali concedono al cammino un'apparenza di cattolicità. Essi sono un manto niveo che nasconde la sporcizia sottostante. Un problema rilevante che li riguarda è il seguente: il cammino ha scisso la Pastorale dalla Dottrina bimillenaria e Dogmatica. Un modus operandi nefasto che nel movimento kikiano viene applicato e trasmesso alle nuove generazioni sacerdotali già nei seminari R. M. pregiudicandone a priori la corretta formazione e le future scelte Pastorali, a danno delle anime a loro affidate (se i nc si affidano in toto ai catechisti, i parrocchiani cattolici si affidano invece al sacerdote) che più facilmente resteranno nell’ignoranza, e, di conseguenza, rischieranno di perdersi.

    Essendo che Carmen è deceduta nel silenzio più totale e che Kiko ben si guarda dal sentire, e quindi manifestare, anche soltanto un cenno di pentimento, chi si prenderà la briga di riparare all'immenso danno spirituale procurato alle anime?

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  12. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più digiunato

    Oggi mercoledì 2 marzo giorno delle Ceneri il Papa ha chiesto al mondo intero, credente o no, di fare un digiuno per scongiurare la guerra in Ucraina. L'appello è stato accolto con entusiasmo. Kiko, per dare il buon esempio, ha rinunciato alle amate ostriche, all'amato whisky e all'amato Avana; Biden ha rinunciato al tacchino e al whisky del Tennessee; Macron ha rinunciato al potage e allo champagne; lo stesso Putin, commosso, ha rinunciato al caviale del Volga e alla vodka. Ovviamente da lassù è intervenuta Carmen che è apparsa in sogno a tutti costoro esortandoli a seguire l'appello del Papa. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "fantastico, hermano cardenal, finalmiente l'umanidad intera mi ha ascoltato, es tutto merito de Carmensita, que merita la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco contenente ostriche, whisky e Avana, con un biglietto : "Sancto Padre, finito el digiuno, domami anca lei potrà gustar tota esta roba. Con salud Kiko"

    e la causa cintuinua...

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  13. @Fallacio Asino Vinicio


    Egregio, "semplici indicazioni" dici?

    Ti ha informato nessuno, te e il tuo padrone, che il perdono dei peccati è costato il sangue di Cristo?

    "Confessione rapida" ordina l'ometto. Già, indipendentemente dalla gravità dei peccati confessati e dal discernimento del confessore che può reputare necessario un tempo più lungo.

    D'altra parte la banalizzazione del sacramento ha uno scopo: portare i malcapitati a credere che sia l'assemblea neocat a perdonare. Mi ricordo bene qualcuno che se ne usciva nelle risonanze dicendo: "Mi basta essere qui per sentirmi perdonato"!
    E ricordo pure i kikatekisti che strillavano: "Qui non si fa direzione spirituale"!

    Eppure dovrebbero essere solo ed esclusivamente i sacerdoti a decidere come impartire il sacramento.

    Mancanza di tempo? Ridicola scusa. Dove sta scritto che ci si deve confessare di corsa e poi ascoltare i sermoni interminabili neocat? Cosa è più importante per un'anima, una confessione ben fatta o il teatrino della penitenziale?

    Limitarsi a raccomandare confessioni frequenti in chiesa era troppo difficile?

    Solita ipocrisia neocat.

    Asino, hai perso un'altra occasione per tenere la bocca chiusa.

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    1. Dice @apostata: ""Confessione rapida" ordina l'ometto. Già, indipendentemente dalla gravità dei peccati confessati e dal discernimento del confessore che può reputare necessario un tempo più lungo.". Infatti, come diceva kiko (frase non evidenziata in neretto), il confessore sospende l'assoluzione e rimanda la confessione a dopo la celebrazione. A volte succede.
      Dice @valentina: "perché il messaggio che deve passare è che il peccato ha una dimensione esclusivamente comunitaria e così pure il perdono.". Sbagliato, i peccati del singolo vengono accolti solo dall'orecchio del confessore che può reputare necessario un tempo più lungo e rimandare la confessione e l'eventuale assoluzione ad un altro momento.
      @apostata, quello che per te è un'offesa (Asino), per me è un onore.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Voglio solo aggiungere che la frase che tu riporti con calcolata furbizia va integrata da un ulteriore elemento che tu volutamente bypassi.

      Dice Kiko:

      "Se qualche persona ha dei problemi particolari, le si dica di risolverli dopo la celebrazione.",

      Ovviamente non aggiungi quella che noi abbiamo descritto come consolidata prassi. Ossia che il presbitero, scimmietta addestrata, NON rimanda semplicemente a dopo la direzione spirituale, ma

      INDIRIZZA IL PENITENTE AI SUOI CATECHISTI PER TUTTO

      È chiaro ora 8l concetto?

      Perché fai l'indiano costringendoci a ripetere mille volte sempre le stesse cose?

      Fallacio, leggi e leggi... ma che leggi?
      Ti perdi ogni volta il meglio.

      Secondo me lo fai apposta.

      Pax

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    3. esatto Pax, mi hai bruciato sul tempo.
      quella frase che FAV voleva mettere un neretto, non la si può mettere in neretto, per il semplice fatto che mentre la prima trova puntuale riscontro nella vita delle comunità, della seconda non c'è traccia.
      FAV tu vivi in una bolla, da una parte ti invidio, dall'altra pero ti compiango. Sei libero di stare dentro Matrix, sotto il controllo dei tuoi "agenti" e dell'"architetto", ma non spacciarla come la vita reale. Per quanto mi riguarda: Pillola rossa tutta la vita!

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    4. lo fa apposta ed a oltranza. Sono così, si credono, SOLAMENTE LORO, ispirati, e ci credono. Realmente sono mossi dal demonio, anche se Dio non li abbandona, per cui in qualcosa Dio c'è. Il punto è che dovrebbero uscire dall'ipocrisia, credere, REALMENTE, al Vangelo ( tutta l'umanità è caduta, e se si è presuntuosi si parla per via del peccato, non si parla per Verità) e farsi un esame di coscienza vero. Ma, secondo me, così non sarà, in quanto mentalemte si rifanno alla Lettera di GPII e altro ( ci siamo capiti). Per fare un esempio: è come se io andassi a rubare, e una volta preso con le mani nella marmellata, dicessi: è impossibile, sono battezzato, io non ho mai rubato! ( ovviamente è un esempio semplice, la situazione è più complessa e articolata, ma ci siamo capiti).
      Infatti, Fallacio ( ma mi rivolgo a tutti): QUANDO VI FATE PAGARE L'HOTEL SULLE SPALLE DEL PROSSIMO, MENTRE AVETE I SOLDI DA PARTE, COSA STATE FACENDO? IN QUEL MOMENTO SIETE ISPIRATI DALLO SPIRITO SANTO?
      Questa semplice domanda, che non avrà mai risposta CONCRETA, ma si sorvolerà ( che figli della Luce abbiamo davanti! escono allo scoperto!) è solo una domanda che va a toccare un fatto concreto, ma di fatti ve ne sono tanti dietro. Ma vi dico: se in una classe non si riesce a far capire che 1+1 fa 2, secondo voi si può far capire che 1+2 fa 3? Non si va avanti perché siamo sempre fermi all'inizio.
      Questo vi fa capire chi avete davanti e chi vi si presenta come guida e maestro.

      Grazie Gesù.

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?

      8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

      CDD.

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    5. @apostata, quello che per te è un'offesa (Asino), per me è un onore.

      a Fav non fa l'ipocrita ( ipocrita significa anche dissimulatore)! Se cacciate chiunque non si assoggetta a voi....
      Fav parlaci della pandemia e come state celebrando, con le coppette del gelato. A tanto si è arrivati, non so se capite a cosa si è arrivati. Il Sangue di Dio in monoporzione ( non sapendo se sia valida la situazione, ma penso di si).
      Non aggiungo altro, perché non capirebbero.
      Ma vi viene permesso tutto questo, negarlo sarebbe da.., la situazione è davanti a tutti noi, e c'è chi lo permette. E che dobbiamo dire?: non ti curàr di lór, ma guarda e passa.
      Ognuno è responsabile di ciò che fa.

      Tanto ti e vi devo!

      CDD.

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    6. Vinicio, la frase di Kiko è:

      "Se qualche persona ha dei problemi particolari, le si dica di risolverli dopo la celebrazione".

      Non dice quello che hai detto tu, e cioè che:

      "il confessore sospende l'assoluzione e rimanda la confessione a dopo la celebrazione"

      Sappiamo tutti, infatti, che non si rimanda l'assoluzione, ma la direzione spirituale.
      Questo è chiaro sia dalle parole di Kiko, sia dall'esperienza vissuta.

      E poi, alla fine, non si rimanda nemmeno la direzione spirituale ad immediatamente dopo la celebrazione. Tutti se ne vanno bel belli e soddisfatti.

      Sappiamo che Kiko intende la confessione come qualcosa che deve fare perché lo impone la Chiesa, ma che non farebbe se dipendesse da lui:

      "Questa è la nostra spiritualità, che non è già quella di essere in grazia di Dio e quando questa si perde, ritornarvi per mezzo della confessione. Questa non è la spiritualità biblica" (I° passaggio)

      La "vostra spiritualità", che è certamente quella biblica, non è infatti quella di recuperare la grazia di Dio mediante l'assoluzione del peccato.
      Ci mancherebbe... Quelle sono robe da cristiani della domenica. Tutto sbagliato, nulla biblico.

      Voi, dice Kiko, credete al perdono come segno, mica come sostanza. E nel segno è la comunità che perdona concretamente, dice sempre Kiko:

      "spiegate il fatto del PERDONO COME SEGNO. Un uomo che è fuori della Chiesa, come si renderà conto che Dio perdona i suoi peccati? Mediante la comunità ecclesiale che ha davanti, che è il segno di Gesù Cristo per gli uomini, È ESSA CHE LO PERDONA CONCRETAMENTE" (Convivenza iniziale)

      Poi Kiko istruisce i catechisti sullo stesso concetto:

      "la celebrazione penitenziale, è il rito in cui riceveranno la conversione, più che capire tutto ciò che si è detto: perché lì vedranno la comunità, il perdono"

      E il ruolo di Dio in mezzo a tutti questi ruoli?
      Ancora lo spiega Kiko, secondo la sua spiritualità:

      "Cristo passerà attraverso questo sacramento per darci la vita e porci in un cammino di conversione"

      Non riesce a dire che Cristo c'è e non "passerà" nel sacramento, come se arrivasse e poi se ne andasse via.
      Non riesce nemmeno a dire che la confessione è per l'assoluzione dei peccati (perché naturalmente il perdono, come ha già detto, lo dà la comunità "in concreto"). Dice che la confessione dà la vita e mette in un CAMMINO di conversione.

      E perché non dice che la confessione è per il perdono di Cristo sui nostri peccati?
      Perché la celebrazione penitenziale (quindi ha già lasciato il concetto di confessione) è per:

      "Perché questa celebrazione pone le persone in cammino verso le acque di rigenerazione dei Battesimo, affinché il loro Battesimo si realizzi in pienezza"

      Parole in scioltezza, totalmente slegate dal contesto, giusto per dire che il CAMMINO è per la riscoperta del Battesimo.
      Totalmente fuori tema.

      Liquida la confessione con:

      "Manteniamo la confessione individuale perché si deve conservare e inoltre perché ha il suo valore"

      Come se il "mantenerla" dipendesse da lui. Fa' che avesse istituito davvero la confessione-sacramento assembleare e poi assisti al fischio della gran pedata nel... che gli avrebbe somministrato la Chiesa.

      E tutta questa "vostra spiritualità" da che deriva?

      "Dio ci dà il potere non solo di annunciare il perdono, ma anche di darlo, di comunicarlo, di trasmetterlo attraverso un segno"

      Annunciare il perdono è UN POTERE, dare il perdono è UN POTERE che si trasmette attraverso UN SEGNO e non un sacramento.
      Naturalmente tutto laico. Non si parla dei preti.

      Tutti i riferimenti sono stati tratti dal mamotreto per le catechesi iniziali, dove si fa una lunghissima ed irridente catechesi sulla confessione. Naturalmente condannando, tra le mille altre cose, il Concilio di Trento.

      Infatti Kiko riesce anche a dire, ad un certo punto:

      "Adesso comprendete che MOLTE delle cose che diceva Lutero avevano un fondamento"

      Lo comprendiamo, lo comprendiamo...

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    7. FAV
      "il confessore sospende l'assoluzione e rimanda la confessione a dopo la celebrazione. A volte succede."
      Lo vedi che vivi in Matrix....ma quando mai l'hai visto..adesso mi dirai che l'hai visto etc etc..
      devo proprio essere sfigato io che non sono MAI stato testimone di niente del genere in 35 anni, comunità italiane di varie regioni, all'estero, convivenze di I.C.....MAI nessuno si è alzato senza l'assoluzione...
      Nin c'è speranza, ve la raccontate proprio bene...
      ...per una volta provate a scegliere la pillola rossa...

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    8. "MAI nessuno si è alzato senza l'assoluzione..."

      E son dolori. Quante confessioni da rifare e, di conseguenza, anche quante Eucaristie, matrimoni, cresime, e persino ordinazioni non in grazia. Mi disse una volta un confessore molto severo di una grande parrocchia tristemente neocatecumenalizzata: "Ormai sono rimasto solo io a negare l'assoluzione quando è il caso, a rimandare, perché il fedele rifletta sulla portata delle sue azioni, torni pentito e disposto a cambiare vita. La quasi totalità dei confessori assolve automaticamente".

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  14. Io non credo che ci sia contrapposizione fra ciò che diciamo noi e ciò che eccepisce FAV. La cosa fondamentale è che ci intendiamo sul "segno" di cui parla Kiko.
    Per Kiko il "segno" si concretizza solo se le persone si confessano tutte insieme nell'ambito di una celebrazione, in piedi al centro del circolo delle sedie, e a questo scopo impone confessioni brevi e "misericordiose".
    Che l'orecchio del sacerdote 'accolga' qualcosa mentre i canti vengono eseguiti a catena proprio per coprire le voci, è tutto da vedere. Ma, ripeto, ciò che è importante è che tutti si confessiamo insieme, in modo pubblico, in modo standardizzato perché non c'è nè il tempo nè la tranquillità necessaria per il confessore nè per il confessato di esprimersi al di là della enumerazione dei peccati e di poche parole di esortazione.
    Quindi, ripeto, quale è il segno voluto da Kiko? Che il sacramento della confessione diventi il più comunitario possibile, a spese del sacramento stesso. Insomma, il segno, il messaggio, la "catechesi", ha più valore del sacramento.
    Se Kiko e Carmen non avessero dato queste ferree disposizioni, e i catechisti non vi di fossero attenuti in modo altrettanto ferreo, di certo molte penitenziali del Cammino sarebbero state presto fatte in chiesa, magari scegliendo postazioni più defilate e i confessionali: ma assolutamente questo era ciò che i guru del Cammino volevano evitare, la modalità insegnata dalla Chiesa a cui volevano disabituare i cattolici "delle 12".

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  15. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più acquistato

    Il magnate russo Abramovich vuole vendere il Chelsea per 3 miliardi di euro, e il ricavato darlo tramite un fondo apposito ai profughi ucraini. Ci sono già degli acquirenti, e Kiko, per non essere da meno, ha implorato Carmen che, da Lassù, è apparsa in sogno al magnate dicendogli di favorire lui nell'acquisto. I profughi saranno alloggiati nei seminari Redentoris Mater che sono grandissimi e con pochi seminaristi, a patto che i profughi single entrino in seminario e diventino presbiteri del Cammino, mentre quelli sposati si occuperanno di tenere le pulizie e fare da mangiare, e saranno assunti con un regolare contratto di lavoro e ben retribuiti. KIko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "herman cardenal, Carmensita ha risolto el problema dei profughi e la mancanza di vocationes ai RM, quindi due picciones con una fava, es una sancta doppia,, quindi doppio premio : beatificasion e canonisasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre, inviandogli un pacco con un depliant del Chelsea, dal titolo : "Storia della squadra dalle origini ai nostri giorni; compravendite in corso con l'ausilio di una futura santa ".

    e la causa continua............

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  16.  Insomma, il segno, il messaggio, la "catechesi", ha più valore del sacramento.

    Ecco questo il punto.
    Non solo ha più valore ma il Sacramento stesso senza un'adeguata catechizzazione, secondo loro, non esprime la sua efficacia.
    È sminuito il sacerdote, quindi, per l'efficacia del Sacramento ed è valorizzata l'iniziazione ricevuta nel percorso neocatecumenale. Che tutto ti fa vivere comunitariamente. Senza la piccola comunità, nulla.

    Allora gli altri cattolici normali che fanno? Niente fanno!

    Ecco che tutto è segno nel Cammino. Il segno parla, il segno va spiegato con la predicazione, consegnato e vissuto nell'obbedienza.

    Pax

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    1. L'unico vero segno del Cammino sono i puntini............................................................................




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    2. Puntini, io morirò dal ridere e sarà tutta colpa tua!!!

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  17. Segno è l'acronimo di :

    Straordinarie Eresie Generano Neocatecumenali Osceni

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  18. by Tripudio è da un po che non dice asini raglianti, ci dobbiamo preoccupare?

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  19. @valentina, il segno della comunità dei fedeli che va alla Chiesa, cioè a Cristo e riceve il perdono è fondamentale, perché si rende sempre più visibile che la fede non è mai SOLTANTO un fatto intimo ed individuale, ma è fondamentale che si veda che si è membra di un corpo, che è il corpo mistico di Cristo. Vedere questo ci dà la percezione che non ci si salva da soli, che come giustamente diceva @alect qualche giorno fa, la croce ha un elemento verticale, cioè è rivolta verso Dio, ma anche uno orizzontale che abbraccia i fratelli, il prossimo. Altra cosa fondamentale secondo me, è non difendere i peccati. I peccati hanno un nome, noi li diciamo all'orecchio della Chiesa, ma il Signore già li conosce e ci stava aspettando, non c'è bisogno di difenderli o difendere noi stessi con mille parole. Al Signore non interessa, vuole solo sapere se ne siamo pentiti. Poi magari può succedere che il confessore reputi che non ci sia il reale pentimento, o pensa che qualcosa vada approfondita e allora sospende l'assoluzione e rimanda la confessione a dopo la celebrazione. Qualche volta l'ho visto fare.
    Fallacio Asino Vinicio

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  20. Il vero segno della comunità che fa l'atto penitenziale, lo abbiamo nella Messa, esattamente dopo il saluto del sacerdote.
    L'atto penitenziale viene infatti compiuto da tutta la comunità mediante una formula di confessione generale, e si conclude con l'assoluzione del sacerdote, che non ha lo stesso valore del sacramento della Penitenza ma è efficace per l'assoluzione dei peccati veniali.
    Giusto per richiamare all'attenzione quale sia il momento, è quando il sacerdote dice: Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati, l'assemblea recita il confesso o il Kirie eleison, il sacerdote conclude con: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
    Noi forse non ci prestiamo attenzione, ma in questa preghiera è contenuta l'assoluzione.
    Nel rito antico c'è, di seguito, un momento che trovo di una grande significatività e che aiuta a comprendere l'azione della liturgia. Il sacerdote, che celebra volto verso il tabernacolo, si volta verso il popolo benedicendolo con il segno della croce e dice: Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus (Il Signore onnipotente e misericordioso ci conceda il perdono, l'assoluzione e la remissione di tutti i nostri peccati); il popolo, in ginocchio, fa il segno della croce e risponde Amen.
    Nel rito antico viene esplicitato in modo chiaro con questa formula, ma anche nel rito odierno rimane, nella preghiera finale, l'assoluzione di Dio tramite il sacerdote prima di addentrarsi nel seguito della Messa e soprattutto in preparazione alla comunione, dono di cui fino all'ultimo ribadiamo di non siamo degni .
    Quindi, nella liturgia della Messa, c'è esattamente questo segno della penitenza comunitaria e dell'assoluzione, e se si amasse veramente la liturgia sarebbe questo a dover essere valorizzato, invece di svilire il Sacramento della penitenza come nelle penitenziali del Cammino.

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    1. Esattamente la parte della liturgia, quella del Confesso, che Kiko e Carmen avevano epurato dalla Messa, a dimostrazione di quanto interessasse loro enfatizzare la penitenza comunitaria così come voluta e celebrata dalla Chiesa.

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  21. "Ecco questo il punto.
    Non solo ha più valore ma il Sacramento stesso senza un'adeguata catechizzazione, secondo loro, non esprime la sua efficacia.
    È sminuito il sacerdote, quindi, per l'efficacia del Sacramento ed è valorizzata l'iniziazione ricevuta nel percorso neocatecumenale. Che tutto ti fa vivere comunitariamente. Senza la piccola comunità, nulla.

    Allora gli altri cattolici normali che fanno? Niente fanno!

    Ecco che tutto è segno nel Cammino. Il segno parla, il segno va spiegato con la predicazione, consegnato e vissuto nell'obbedienza."

    Esatto Pax.
    Come diceva qualcuno in un commento su altro post:
    IL CONTENITORE è più importante del CONTENUTO.

    E noi ex ,abbiamo lasciato esattamente quando ci siamo resi conto di questa cosa fondamentale su cui si basa tutta la tiritera neocatecumenale :

    Cioè che per restare nel CN ,DEVI e specifico assolutamente DEVI,svuotarti di TUTTO quello che sei stato,di TUTTO quello che sei e di TUTTO quello che vorresti essere,per farti riempire da quello che VUOLE Kiko Arguelo, tramite la LUNGA MANO,dei suoi catechisti.

    Ecco il segno che và spiegato e và compreso solo e solamente tramite il CN.
    Ecco il significato ed il motivo della banale e vuota ,quanto ossessiva e ripetitiva , predicazione del cammino neocatecumenale.
    Ecco l'importanza fondamentale data alla parola OBBEDIENZA, che non rigurda la fede in Dio,non riguarda l'ascolto del messaggio universale di Gesù Cristo, non riguarda la libertà ed il rispetto delle persone, ma diventa semplice e pura obbedienza all'idea personale di Kiko sull'uomo, sulla fede e sul messaggio di Cristo.

    Questo modo di presentarsi, predicare, assolutizzarsi, ripetere all'infinito dei semplici slogan, rafforzati ad hoc da musica,icone, scenografie dei segni , celebrazioni liturgiche "particolari", sermoni infiniti programmati nei piu piccoli dettagli , fatti sempre in ambienti separati ,chiusi, lontani da orecchie esterne,senza testi scritti, bombardati da sensazioni ed emozioni suscitate ad hoc, basati sul solo ascolto ,senza dialogo, senza possibilità di fare domande, insegnamento monodirezionale dall' alto verso il basso, sono atteggiamenti e modalità sfacciatamente settarie.

    Il cammino non porta al mondo, il cammino porta al cammino, per il cammino ed a uso e consumo del cammino.

    FAV non è uno sprovveduto e neanche un asino, è solo il prodotto finale di questo processo di crescita super controllata.

    È il brillante risultato di quello scienziato pazzo del suo Guru Kiko Arguelo.

    È il suo orgoglio e dimostra che il metodo funziona.

    Certo ,ci sono degli scarti e degli scarti molto alti, non ci sono garanzie per il futuro, ma un piccolo gruppo di gente come FAV ,rappresenta uno zoccolo duro che potrebbe permettere ai successori di Kiko Arguelo di portare avanti la barracca ancora per un po' di tempo.

    Il trucco oggi potrebbe essere quello di coprire, ancora di più di quello che già si fa oggi ,di misticismo esoterico, la falsa religiosità del CN, per farlo diventare qualcosa di ancora più esclusivo.
    Un culto per pochi eletti, dove, per entrare bisogna superare delle selezioni e delle prove molto difficili.
    Dare risalto alle difficoltà per accrescere il significa della appartenenza al "gruppo".

    Magari funziona.
    Scientology ci è riuscita,i testimoni di Geova anche,quindi ,anche per Kiko e la sua banda c'è possibilità di restare in vita in attesa di tempi migliori.

    LUCA

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    1. Hai sviluppato i concetti e ne viene fuori un'analisi consuntivo che merita rilievo.
      Un piccolo bignami.
      Se riesco ne tiro fuori un post di sintesi essenziale che potrebbe tornare utile a molti.
      Questa la comune speranza. Grazie LUCA.

      Pax

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  22. Che la confessione possa essere fatta solo elencando i peccati e perciò possa risolversi in poco tempo, ci sta.
    Quello che non ci sta, invece, è la "confessione pubblica" in uso nel Cammino, che è fatta davanti a centinaia di persone, che non è affatto breve ma interminabile, e che è morbosamente attenta a tutto ciò che ha a che fare con la sessualità di chi subisce il terzo grado, fin nei minimi dettagli, meglio se scabrosi.

    Quello che non ci sta, è che la direzione spirituale è OBBLIGATORIAMENTE affidata ai "cetechisti", spesso ignoranti e scriteriati, che devono essere ubbiditi ciecamente anche se dicono cose insensate, perché tanto poi Dio aggiusta tutto.

    Tutto questo con la Tradizione cattolica non c'entra nulla.

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  23. @blog, tratto dal catechismo della chiesa cattolica: "1482 Il sacramento della Penitenza può anche aver luogo nel quadro di una celebrazione comunitaria, nella quale ci si prepara insieme alla confessione e insieme si rende grazie per il perdono ricevuto. In questo caso, la confessione personale dei peccati e l'assoluzione individuale sono inserite in una liturgia della Parola di Dio, con letture e omelia, esame di coscienza condotto in comune, richiesta comunitaria del perdono, preghiera del « Padre nostro » e ringraziamento comune. TALE CELEBRAZIONE COMUNITARIA ESPRIME PIÙ CHIARAMENTE IL CARATTERE ECCLESIALE DELLA PENITENZA. Tuttavia, in qualunque modo venga celebrato, il sacramento della Penitenza è sempre, per sua stessa natura, un'azione liturgica, quindi ecclesiale e pubblica.90"
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Sai FAllacio,
      quando faccio gli esercizi spirituali estivi c'è un pomeriggio in cui facciamo la penitenziale.
      Con letture, canti, esame di coscienza (di solito scrivo qlc come traccia per darla a tutti) C'è solo un piccolo particolare. Che la confessione individuale non si fa in mezzo a tutti e ci si prende tutto il tempo che sere. Dura tanto? Sicuramente. E' faticoso? Ovviamente. Anche perchè appena finiamo celebriamo messa. Però tutti lo sanno prima e si preparano. E' esattamente quello che dice il catechismo, ma (a differenza vostra) la confessione individuale non è mortificata ed il sacerdote mantiene la sua funzione.
      Cosa c'è Fallacio, riuscite a stare 3 ore a sentire le conferenze dei catechisti e non siete capaci di vegliare un'ora in più per supportare con la preghiera i fratelli che si confessano?

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    2. La Chiesa ha il potere di assolvere in virtù del ministero tramandato da Nostro Signore, non per il fatto di "essere in tanti", in assemblea.

      Da "potete confessarvi comunitariamente" al "DOVETE confessarvi SOLO comunitariamente" il passo è breve. Nel fallace Cammino, ciò si realizza più per sottintesi ed abitudini che con direttive esplicite.

      Alla celebrazione penitenziale come previsto da Madre Chiesa ci si prepara tutti contemporaneamente (che è molto diverso da "insieme") per quella parte che si PUO fare pubblicamente, per poi dirigersi nel confessionale, al riparo dalle orecchie e dalla vista degli altri, uno alla volta. Il confessionale è una "casetta" chiusa e si trova nella navata laterale, non nel mezzo della stanza.

      Negli orientamenti Kiko diffida perentoriamente proprio dall'adottare questa modalità. Lo fa esplicitamente: niente casette, niente panche "a battaglione", il sommo ipocrita.

      "Celebrazione pubblica" non vuol dire che bisogna confessarsi in piedi nel centro della sala, in bella vista, e magari con gente che sa leggere le labbra che capisce cosa dici, eccetera.

      La confessione è un momento delicato, c'è chi piange, chi si sconforta, chi non viene assolto. Mettere tutto in piazza in questo modo è l'ennesima cafonata brutta del Cammino Neocatecumenale.

      In realtà, a parte l'utile preparazione comunitaria, la confessione è talmente privata che il fatto stesso che un fedele si confessi fa parte del segreto confessionale, che il confessore è tenuto a rispettare, pena la scomunica.

      Figuriamoci le catechesi in cui il presbitero neocatecumenale esordisce con "raccontava un marito in confessione... "(e tralasciamo il resto).

      E la confessione è talmente personale che, in teoria, se svegli il confessore alle tre di notte perché ti devi urgentemente confessare, lui è obbligato ad amministrarti il sacramento. Poi è bene non abusare di questa possibilità estrema, che comunque è prevista, proprio per la natura personale del sacramento.

      Ma il sacramento della penitenza viene ormai trattato come un colloquio ristoratore, per fare "il punto della situazione", che certi raccomandano come normale una volta all'anno, invertendo il senso della concessione minima. La confessione infatti dovrebbe essere frequente.

      E di conseguenza la penitenziale diventa troppo spesso un momento per ottimizzare i tempi, visto che ormai i parroci, e non solo i neocatecumenali, ci hanno abituati al fatto che gli devi telefonare, come al servizio clienti.

      Ma, al di fuori degli orari delle messe, è raro trovare preti in chiesa senza appuntamento, così come è difficile che ricordino ai fedeli la necessità di essersi confessati prima della Santa Comunione.

      Il Cammino, con la sua predominanza imperversante della dimensione collettiva su quella sacramentale personale, ha fatto da nave scuola anche in questo.

      A. Non.

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  24. Fallacio, complimenti per l'impegno di riportare dal CCC.

    Il problema non è quanto riportato testualmente, ma l'imprescindibile confronto con la Penitenziale neocatecumenale.

    ... può ANCHE aver luogo... comunitariamente. Si dice nel CCC.

    Ma voi fate il sacramento SOLO comunitariamente, ed è prassi consolidata.

    Si dice che:

     LA CELEBRAZIONE COMUNITARIA ESPRIME PIÙ CHIARAMENTE IL CARATTERE ECCLESIALE DELLA PENITENZA.

    Esprime più chiaramente - dunque- il carattere ecclesiale e non IL CARATTERE distintivo in sé del Sacramento della Penitenza

    che ANZI si dice che
    ... in qualunque modo venga celebrato, è sempre
    PER SUA STESSA NATURA un'azione liturgica e quindi ecclesiale e pubblica.

    Ti sei fornito da solo la risposta.

    Imparate a leggere e interpretare.
    Magari almeno leggendo TUTTE le parole del testo proposto.

    Pax

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  25. Riportalo tutto, FAV, il CCC.

    Dice molte cose, ma quando descrive il sacramento della penitenza, l'unica che dichiara ESSENZIALE è la confessione. Le altre cose le elenca e basta.

    "«Tutto il valore della Penitenza consiste nel restituirci alla grazia di Dio stringendoci a lui in intima e grande amicizia ». Il fine e l'effetto di questo sacramento sono dunque la riconciliazione con Dio" (1468)

    Solo come conseguenza ha altre riconciliazioni:

    "Questo sacramento ci riconcilia con la Chiesa. Il peccato incrina o infrange la comunione fraterna. Il sacramento della Penitenza la ripara o la restaura. IN QUESTO SENSO, non guarisce soltanto colui che viene ristabilito nella comunione ecclesiale, ma HA PURE un effetto vivificante sulla vita della Chiesa che ha sofferto a causa del peccato di uno dei suoi membri... tale riconciliazione con Dio ha come CONSEGUENZA, per così dire, altre riconciliazioni, che rimediano ad altrettante rotture, causate dal peccato" (1469)

    La POSSIBILITÀ della celebrazione comunitaria è una POSSIBILITÀ. La FORMA PIÙ SIGNIFICATIVA è la confessione personale individuale:

    "«La confessione individuale e completa, con la relativa assoluzione, resta l'UNICO MODO ordinario grazie al quale i fedeli si riconciliano con Dio e con la Chiesa, a meno che un'impossibilità fisica o morale non li dispensi da una tale confessione ». Ciò non è senza motivazioni profonde. Cristo agisce in ogni sacramento. Si rivolge PERSONALMENTE a ciascun peccatore: « Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati » (Mc 2,5); è il medico che si china sui SINGOLI malati che hanno bisogno di lui per guarirli; li rialza e li reintegra nella comunione fraterna. La confessione PERSONALE è quindi la forma PIÙ SIGNIFICATIVA della riconciliazione con Dio e con la Chiesa" (1484)

    In definitiva, ciò che prendete del CCC è solo una POSSIBILITÀ e la fate diventare regola.
    Per voi e per Kiko, e lo si legge bene nei mamotreti, è più importante la celebrazione della confessione.
    Cioè è più importante la POSSIBILITÀ che la FORMA PIÙ SIGNIFICATIVA.

    Anche nella mia parrocchia, dove non esiste e non è mai esistito il Cammino Neocatecumenale, ogni tanto si fanno delle celebrazioni penitenziali, senza però osservare tutte quelle regole e regolette secondo le quali i preti devono stare in piedi al centro, darsi le spalle, il celebrante al suo posto, la confessione tra preti per prime, lo stare in piedi a confessarsi, l'imposizione delle due mani, l'assenza quasi totale di penitenza individuale perché è il Padre Nostro la penitenza comunitaria, la brevità...

    Tra poco, a forza di regole e regolette solo vostre, raggiungete quota 613 mitzvòt.
    Ancora un piccolo sforzo e ci siete. Vi manca poco.

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  26. All'onorato ragliante Fallacio Asino Vinicio

    Il presbitero sospende la confessione, ragli?

    E certo, la confessione è solo un atto burocratico. Trovi un peccatore che solo in quel momento riesce ad aprirsi e a parlare di un grave peccato, e che fa il confessore? No, deve dire, mi dispiace ma non ho tempo. Torna un'altra volta perché adesso dobbiamo "fare" la celebrazione penitenziale".

    Il tutto fregandosene dell'anima del peccatore.

    Se questo ti onora, Asino di un somaro, è un problema tuo.

    p.s. L'ipocrisia è il vero frutto del cammino.

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    1. E infatti certi presbiteracci NC dicono esattamente così: "no non ho tempo". Senza "mi dispiace, perché il penitente per loro è un fardello.

      Il penitente neocatecumenale è avvelenato dallo stesso sistema che poi gli rifiuta le cure:

      lo avvelenano con false dottrine, gli insegnano a piangersi e sproloquiarsi addosso, gli oscurano ogni speranza di intravedere soluzioni, si fanno consegnare le chiavi della volontà e dell'ingegno personale.

      Molte afflizioni che potrebbe evitarsi, gliele fanno tenere, al penitente, ma, ovviamente, non gli mostrano la radice dell'avvelenamento: non gli conviene.

      Conviene invece al Cammino che le confessioni durino poco. Per lasciare spazio alla comunità, cioè a "kiko" (e chi tramite lui).

      A. Non.

      Elimina
    2. A. Non.
      Mi hai commossa.


      Il penitente neocatecumenale è avvelenato dallo stesso sistema che poi gli rifiuta le cure:

      lo avvelenano con false dottrine, gli insegnano a piangersi e sproloquiarsi addosso, gli oscurano ogni speranza di intravedere soluzioni, si fanno consegnare le chiavi della volontà e dell'ingegno personale.

      Scusa che ti copio.
      Non ho parole per commentare ancora.

      Hai detto tutto.
      Grazie

      Pax

      Elimina
  27. @blog, tratto dal catechismo della chiesa cattolica: "1482 Il sacramento della Penitenza può anche aver luogo nel quadro di una celebrazione comunitaria, nella quale ci si prepara insieme alla confessione e insieme si rende grazie per il perdono ricevuto. In questo caso, la confessione personale dei peccati e l'assoluzione individuale sono inserite in una liturgia della Parola di Dio, con letture e omelia, esame di coscienza condotto in comune, richiesta comunitaria del perdono, preghiera del « Padre nostro » e ringraziamento comune. TALE CELEBRAZIONE COMUNITARIA ESPRIME PIÙ CHIARAMENTE IL CARATTERE ECCLESIALE DELLA PENITENZA. Tuttavia, in qualunque modo venga celebrato, il sacramento della Penitenza è sempre, per sua stessa natura, un'azione liturgica, quindi ecclesiale e pubblica.90"
    Fallacio Asino Vinicio

    @FAV

    Bravo FAV ,mi fa piacere che cominci a leggere e citare il CCC.
    Chissà ,la speranza è l'ultima a morire.
    Facciamo insieme una piccola analisi del testo che hai citato.
    Intanto togli dal tuo cervelletto mono direzionale il pensiero subdolo che il sacramento della penitenza sia migliore se comunitario.
    Il senso della frase che hai grassettato intende la possibilità di inserire la confessione in un momento di preghiera scelto liberamente dalle persone per fare da cornice al sacramento.
    Non è come vorresti subdolamente spiegare tu nel discorso, che la confessione comunitaria é migliore di quella normale.
    L' articolo cita testualmente :" Il sacramento della Penitenza può anche aver luogo nel quadro di una celebrazione comunitaria".
    Quindi è una possibilità non è l'unica prassi da seguire.
    E nessuno afferma che questa modalita di accedso al sacramento della penitenza sia migliore o peggiore di altre modalità.

    Allora spiega a chi non conosce il CN, perché nel tuo movimento si dà particolare risalto a vivere il sacramento della penitenza "nel quadro di una celebrazione comunitaria"?

    La celebrazione in oggetto, che in neocatecumenalese si chiama "Penitenziale", viene fatta sempre , divisa per comunità e prima di ogni convivenza.

    E questa cosa é stata inserita ,para para ,nel post-cresima neocatecumenale, infatti uno dei 4 incontri mensili del post-cresima è basato proprio sulla "Penitenziale ".

    Perché è così importante per voi camminanti vivere in maniera comunitaria ,rigorosamente scadenzato, questo momento personale di richiesta di perdono e di riconciliazione con Dio?

    Non venire qui a scrivere che questa è solo una possibilità e che i neocatecumenali sono liberi di fare diversamente, perché se un camminante non partecipa alle "Penitenziali comunitarie " può fare anche 3 confessioni al giorno ma rimane sempre un assenteista per il suo responsabile di comunità ,che lo cazzia e/o ancora peggio ,riferisce ai catechisti ,che lo cazziano anche davanti a tutta la comunità alla prima occasione.

    Funziona così, lo sappiamo benissimo noi ex e lo sai perfettamente anche tu FAV.
    Vale lo stesso concetto sbandierato da Kiko in ogni occasione sulla Eucarestia neocatecumenale :

    "L' Eucarestia neocatecumenale nella piccola comunità ,vale 100, rispetto alla Messa parrocchiale che vale 20."

    Il sacramento della penitenza ha motivazioni profonde e assolutamente personali che non possono essere gestite a comando o circoscritte in tempi e modalità ristrette o predefinite a tavolino.

    Possibilie che dovete mettere il naso dappertutto dettando anche i tempi e le modalità con cui riconciliarsi con nostro Signore?


    LUCA

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