mercoledì 6 aprile 2022

Il predominio della "piccola comunità" e l' "azione di disturbo" nei confronti dei Sacramenti e del ruolo del Sacerdote.


Seguiamo l’interessante analisi recentemente svolta da Valentina Giusti in un suo commento:


                   "Ho molti amici alla mia mensa…           ... ma pochissimi della mia Croce."


" L'articolo di oggi chiarisce ancor più, se possibile, l'azione di disturbo che in Cammino viene fatta nei confronti dei Sacramenti e in particolare del ruolo del sacerdote che agisce in persona Christi.

Così come nella Messa neocatecumenale il sacerdote non si comunica all'altare, ma insieme a tutti i fedeli, per significare la predominanza dell'essere comunità rispetto all'azione di Cristo in sé.


       Domus Galilaeae International Center

    gelido luogo di culto kikiano/carmeniano

 

Così la confessione, da momento in cui la singola persona riceve il perdono dei peccati e la grazia dal sacerdote, viene trasformata, nella penitenziale del Cammino, in un momento corale in cui il peccato viene perdonato dalla comunità e il sacerdote non ne è che l'appendice. 

 Sembrerebbe che la comunità si voglia  sostituire al sacerdote, ma l'impressione è che l'obbiettivo sia quello di sostituirsi a Cristo stesso.



Cattedrale di Ascoli Satriano
Vorrebbero radere al suolo per sempre
tutti i luoghi di culto
cari alla nostra memoria

Recentemente è stato portato alla ribalta un nuovo caso di battesimi considerati invalidi per la diversa formula utilizzata dal Sacerdote: "Noi ti battezziamo...la Comunità ti battezza".

 

Esattamente lo stesso "cambio di soggetto" introdotto dal Cammino:


Devono fare sempre i fenomeni!

 

Dalla prima persona singolare (il sacerdote, Cristo) alla prima persona plurale (la comunità neocatecumenale)

Questo è il motivo per cui non è ammesso che chi cammina abbia una figura di riferimento come il direttore spirituale: questo riporterebbe la vita dell'anima e le sue scelte dal plurale al singolare, e avrebbe fine il suo legame non con la comunità dei fratelli, ma con chi pretende di omologarne vita e scelte, in autonomia rispetto alla Chiesa, per motivi di potere e di interesse personale



               Santa Suor Faustina Kowalska


Santa Faustina Kowalska era legata in modo filiale e inscindibile alla propria Congregazione, ed obbediva alla Madre superiora in piena sottomissione: pur essendo religiosa e avendo dato i voti (cosa che non riguarda lo status dei laici appartenenti ai movimenti come il Cammino) viveva il proprio cammino spirituale in modo singolare, guidata da Dio e dal proprio direttore spirituale, accettando anche a volte l'incomprensione dei superiori e lo scherno delle sorelle. 

Chiunque scelga di seguire l'esempio dei santi, si troverà sempre in antitesi ed in contrasto con l'insegnamento veicolato nel Cammino. 


Sicuramente molti neocatecumenali, da persone di fede, cercano di conciliare l'uno e l'altro, ma viene presto il momento del redde rationem, cioè il momento in cui ci si rende conto che si deve scegliere fra il Cammino e la propria vita di fede, così come vissuta dai santi e proposta nella Chiesa."   (*)



                   Gesù, Confido in Te.

basta un confronto con le orride icone di Kiko!



     “ A nessuno diamo occasione d’inciampo”

Un affiliato che deve fare l’imbianchino per Kiko.

           A proposito di “libero arbitrio”.

Concludiamo con Mav:


" ...purtroppo questo avviene dopo troppi anni, il lasciapassare della presenza dei Parroci ha il suo peso.

Se uno arriva da una esperienza di fede pregressa c'è speranza, in caso contrario è molto più difficile.

La pigrizia di non andare mai alle fonti fa il resto. 

La piccola verità del cnc rimane l'assoluto. 

 Il covid ha spezzato un ingranaggio liberando le persone speriamo che serva almeno per esercitare un minimo di libero arbitrio. "   (*)

 

 

 

 

Stemma raffigurante la Y pitagorica.

          La possibilità di scelta

   tra i due opposti sentieri iniziatici

          del vizio e della virtù.

29 commenti:

  1. Forse è o.t. ma neanche più di tanto. Mi è arrivato un vocale su whatsapp da parte di un amico che dice che la.sua comunità sta cercando un sacerdote per celebrare la Veglia di Pasqua. Se qualcuno sapesse qualcosa faccia sapere. Ho risposto che il problema è facilmente risolvibile partecipando semplicemente alla Veglia parrocchiale, in obbedienza al papa. Vediamo se e cosa risponde.

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  2. Santa Kowalska è anche lei nemica del Cammino???????????????????????????????????????????????????????????????????

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    1. @anonimo
      assolutamente no, visto che quando lei è morta Kiko non era ancora nato, ma il Cammino può imparare molto da lei. Un episodio che mi è rimasto impresso della sua vita è quando lei ebbe una visione di Gesù dove Lui alla fine le diceva di andare a fare gli esercizi spirituali, e lei disse che prima doveva chiedere il permesso alla superiora perchè non era l'orario in cui si recitavano normalmente, e il Signore disse di non preoccuparsi di questo. Per lei l'obbedienza alla superiora era talmente importante che perfino davanti al Signore stesso diceva di dover chiedere il permesso, mentre purtroppo nel Cammino non si obbedisce nè ai parroci, nè al vescovo nè al Papa, ma al catechista laico si deve obbedienza cieca...
      Comunque consiglio a tutti di leggere il Diario di Santa Faustina e di avere una devozione alla Divina Misericordia, è di un grande sollievo per l'anima!

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  3. @Elena

    Obbedienza al Papa? Cosa vuoi dire?

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  4. Azione di disturbo è l'acronimo di :

    Ancora Zelanti Individui Ormai Neocatecumenalmente Eretici Devono Indurre Demenziali Idee Straordinariamente Terrificanti Umanamente Rivoltanti Bellamente Oscene

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  5. La questione delle "veglie separate" indica che i neocatecumenali vogliono separarsi dalla Chiesa.

    Potrebbero anche esistere legittimi motivi, per dei fedeli cattolici, per celebrare la veglia senza affollarsi in quella della parrocchia. Ma parliamo appunto di fedeli cattolici, non di kikolatri che intendono separarsi dalla Chiesa per due categorie di motivi:

    - motivi liturgici (celebrano qualcosa di simile ma diverso da ciò che celebra la Chiesa, non vogliono che le loro carnevalate vengano intaccate dalla normale celebrazione delle parrocchie cattoliche); e comunque i kikos non credono nella Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento (anche se a parole dicessero il contrario, nei fatti si comportano come se non ci credessero);

    - motivi scismatici (vogliono proprio essere separati dalla Chiesa, non vogliono "sporcarsi" con la presenza dei cattolici normali, poiché ciò implicherebbe che il Cammino non li rende affatto "più speciali dei cristianucci della domenica");

    - motivi teologici (non credono nel Dio Uno e Trino, ma solo nel Dio Quattrino; del resto il loro "dio" è un "dio" che ti manda le disgrazie per convertirti, cioè un "dio" sadico e cattivo, cioè non è l'Onnipotente di infinita Giustizia e infinita Misericoredia (anche se a parole dicessero che non li abbiamo capiti); e comunque non credono in Cristo Redentore, ma solo in Kiko Redentore che nei suoi dipinti a tema "sacro" si autorappresenta come redentore; non sia mai che i kikos mettano da parte gli sgorbi di Kiko Argüello per sostituirli con qualche opera di arte sacra cattolica).

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    1. Lasciando il camino 2 anni fa ed avvicinandomi ad una parrocchia vicino casa ho conosciuto questo sacerdote non simpatizzante del cammino. Allo stesso tempo che ho lasciato il cammino lui ha cominciato a portare nella sua parrocchia un cammino per coppie (camino de parejas: nome originale) e mi ha invitato.
      Adesso sono 4 mesi che ne faccio parte ed il sistema organizzativo e' molto simile in certi aspetti al cammino come una comunita che si incontra settimanalmente, fare eco solamente durante la celebrazione infrasettimanale (ogni lunedi), una convivenza bimensile dove si convive conoscendoci piu personalmente (senza fare giri di esperienza)

      Gli aspetti contrari sono che non si passa mai il sacco nero, si celebra anche li messa il sabato sera pero la messa e' per tutti non solo noi del gruppo. In piu la messa e' quella normale, nessun metodo personalizzato. Gli incontri infrasettimanali si basano sulal bibbia e molto sul catechismo della chiesa cattolica (libro mai aperto ne sentito menzionare nel cammino)
      Anche, nelle celebrazioni infrasettimanali il sacerdote e' sempre li presente.
      Non ci sono icone ne canti fatti da un laico ma si usano canti cattolici ed icone gia esistenti. Nessuna enfasi sul "fondatore" (un monsignore di medellin colombia, nemmeno so il suo nome)

      Adesso che pero ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa il sacerdote ha detto che la celebrazione sara' a parte e non nella chiesa con tutti gli altri.
      A me sta cosa fa storcere il naso perche mi ricorda molto il cammino.

      E' giusto fare queste celebrazioni a parte anche se il motivo e' di viverlo piu intimamente come comunita?

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    2. Il Cammino non vuole separarsi dalla Chiesa, chiede solo autonomia nelle liturgie. E' chiedere troppo????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    3. @anonimo
      mi sembra che di autonomia ne avete già troppa, visto le liturgie eucaristiche del cammino ormai sono quasi del tutto identiche a quelle dei protestanti...

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    4. Anonimo delle 21 e 48:

      chiedere autonomia nelle liturgie equivale a chiedere autonomia dalla Chiesa.
      E, in ogni caso, il "chiedere" richiede una RISPOSTA.
      Prima della risposta positiva, il fare di testa propria costituisce un abuso, e il fare di testa propria con una risposta negativa, costituisce un abuso.

      Il Cammino la risposta l'ha avuta: la lettera del Card. Arinze che è validissima tanto che è recepita dallo stesso statuto del Cammino (altrimenti non sarebbe stato approvato).
      La coseguenza è che al Cammino è stato concesso esclusivamente di anticipare il segno della pace e di ricevere la Comunione al proprio posto, in piedi.
      Tutto il resto, come la pagnotta al posto sell'ostia, il comunicarsi del sacerdote insieme all'assemblea, il non comunicarsi appena ricevuto il Corpo del Signore ma aspettare anche per minuti... costituisce un abuso.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. La Messa la "fa" Cristo e non l'assemblea, tanto che è valida anche se il sacerdote fosse da solo. A beneficiarne sarebbe comunque tutta la Chiesa.

    Chi dice il contrario, cioè che senza assemblea non c'é Messa, dice che la grazia scaturisce non dal Sacramento, ma dall'assemblea, non da Cristo, o non solo da Cristo, ma dall'uomo.

    Forse è a causa di questa confusione che il Cammino pone tanta enfasi sul "camminare", cioè sulle opere del Cammino, dando ad esse valore quasi di sacramento (mentre tende a sminuire i Sacramenti), tanto che nel Cammino, secondo Kiko, ci si salva a "grappoli", quasi che l'appartenenza formale possa dare di per se la salvezza.

    Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma il linguaggio ambiguo di Kiko e del Cammino, non favorisce una dottrina certa, ma piuttosto sembra adatta a nascondere eventuali errori per adattarli all'ambiente ecclesiale in cui ci si trova.

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  8. OT:
    Ho letto su Cruxsancta che Kiko ha esordito con il suo discorso per l'annuncio di Pasqua a Madrid parlando della canonizzazione di Charles de Foucauld e riproponendo l'affermazione d'essersi ispirato a lui. L'abbiamo detto più volte, che Charles de Foucauld cercava la povertà più estrema, non per capriccio di borghese, ma perché voleva davvero fare esperienza di Dio. Kiko al contrario, anche quando era nelle baracche di Madrid o in quelle del borghetto latino di Roma (ambedue esperienze fugaci e non sappiamo quanto esclusive) in realtà ha vissuto più come uno zingaro, in modo disordinato, dipendente dalle elemosine di altri e senza nessun desiderio di abiezione (ricordo la vicenda dei soldi ricevuti a Roma da uno dei primi suoi punti di riferimenti delle prime comunità, usati per andare a cena in bei ristoranti e alle prime visioni di via Veneto). Inoltre Foucauld credeva fermamente nella necessità di imparare la lingua e la cultura delle popolazioni con cui entrava in contatto, come i Tuareg; Kiko dopo tanti anni continua a confondere spagnolo e italiano e non crede nell'importanza dello studio della lingua e della cultura altrui, né lo impone ai propri missionari, che infatti si vantano di andare a evangelizzare senza sapere l'idioma di coloro da cui dovrebbero farsi ascoltare.
    Naturalmente non perde l'occasione di magnificare la cappella dell'Adorazione della Domus Galilaeae, come se tanto lusso pacchiano fosse nelle corde di Charles de Foucauld, e, naturalmente, il gruppo statuario di Cristo e degli Apostoli che la sovrasta (e che di recente ha sfondato il soffitto), che attribuisce a sé.

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    1. Davvero la statua di Cristo coi discepoli ha sfondato il soffitto??
      Ho le mie buone ragioni per dubitare di quella cappella dell'adorazione perpetua.

      Sarei interessato a saperne di più.

      Ti sari grato se potessi dare maggiori informazioni.

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    2. A quanto pare quella struttura architettonica non era nata come semplice cappella dell'adorazione, ma come monastero.
      Incollo sotto ciò che era stato riportato in un articolo del blog.

      "KORAZIM, Israele, 3 APRILE 2008
      Cristo nell'Eucaristia sarà perpetuamente adorato sulla montagna dove proclamò le Beatitudini, grazie ad un monastero dell'adorazione edificato a fianco ad un centro di ritiro del Cammino Neocatecumenale.
      Il monastero a fianco del Centro Internazionale Domus Galileae è stato inaugurato il 29 marzo, in un incontro con 170 vescovi e figure chiave fra i laici cattolici neocatecumenali.
      Il monastero è costituito da 23 celle che circondano una cappella circolare dove è esposto il SS. Sacramento. Sul tetto c'è una scultura di Kiko Argüello, il fondatore del Cammino Neocatecumenale, che raffigura Gesù e i dodici Apostoli durante la predicazione del Sermone della Montagna.
      Il monastero è anche ispirato al Beato Charles de Foucauld, fondatore dei Piccoli Fratelli, che quasi un secolo fa, mentre era a Nazareth, auspicava ci fosse un luogo che permettesse l'adorazione perpetua sulla montagna ove Cristo predicava.
      Egli prefigurava una comunità monastica che si dedicasse a imitare la vita segreta di Gesù a Nazareth.
      Come segno concreto di comunione con il fondatore dei Piccoli Fratelli, una reliquia e del Beato Charles de Foucauld, è posta sotto l'altare della cappella circolare".

      Negli articoli italiani di Aleteia sull'inaugurazione della cappella, scompare il "monastero" ed ogni riferimento a Charles de Foucauld e la cappella viene definita "moderno complesso architettonico, comprendente 20 cellette e un colonnato formato di sette colonne con archi che rappresentano i Sacramenti."
      Evidentemente, lo scandalo per aver tirato per la giacca addirittura il beato de Foucauld attribuendogli la paternità di un "monastero neocatecumenale" inserito nel lusso della Domus, è stato immediato e ha consigliato, come al solito, di nascondere le prove della gaffe sotto il tappeto, come continuamente fa questo itinerario di fede che ama un po' troppo il lusso e la menzogna, e troppo poco la semplicità e la verità.

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    3. Sorge spontanea una domanda : Charles de Foucauld è amico o nemico del Cammino?

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    4. alla fine quello è solo un piccolo seminario punto, di più un porto di msre, ragazzi solo di passaggio.
      Solo nei giornali poteva trovare spazio una "menata" del genere, ma non ee colpa dei giornalisti ( veri o finti che siano ) se voi chedete ai cnc vi risponderanno che quello è "il conventino", peccato che lo stesso termine viene usato in qualsiasi costruzione cnc adibita a dormitorio dei seminaristi.
      I monasteri sono altra cosa, con una gerarchia completamente diversa, ma soprattutto con fini diversi.

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    5. stendiamo un velo pietoso sul "tappo", sembrava fosse un'opera di Michelangelo, peccato che Michelangelo sapeva fare i calcoli strutturali, il Kiko invece progetta una roba in bronzo e poi non sa come sostenerla.

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    6. @anonimo
      i Santi sono da ammirare e da imitare, non da considerare nemici...

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    7. A proposito di Domus, vorrei portare all'attenzione un particolare del Giudizio Universale dipinto da Kiko che mi ha colpito moltissimo.

      Comparando il Giudizio Universale di Kiko con quello della scuola di Novogorod al quale si è ispirato, oltre alle molteplici differenze in punti sostanziali, ce n'è una che mi pare terribile: il serpente, o maligno, come chiamar lo si voglia, nel dipinto di Kiko collega il diavolo con Gesù Cristo, proprio sotto le ruote del Carro di Elia che stanno ai piedi di Gesù.

      Nel dipinto della scuola bizantina di Novogorod, invece, il serpente collega il diavolo con Adamo, che sta inginocchiato di lato a Gesù, e gli morde il calcagno con la bocca.

      Così ha un senso.

      Nel caso del dipinto di Kiko, se ha un senso, non voglio neanche dire quale sarebbe.

      Anche il diavolo più piccolo scacciato dall'angelo col forcone nell'inferno, è un di più, perché nel dipinto bizantino c'è un solo angelo che spinge i dannati nell'inferno, rappresentato dal diavolo nero su sfondo rosso.
      Nel dipinto di Kiko, invece, l'angelo non sospinge i dannati, ma solo il diavolo in più che lui ha introdotto.

      Sinceramente, a me inquieta alquanto la trasposizione del serpente che, invece di mordere il tallone di Adamo (peccato originale), aggredisce i piedi di Cristo.

      Lo volevo semplicemente segnalare.
      Un abominio.

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  9. La comunità vuole sostituirsi...
    Questo il punto cruciale.
    Nella comunità la gerarchia della Chiesa è esautorata, non le si riconosce alcun ruolo.
    Perchè le comunità in cui si struttura il Cammino Neocatecumenale le gestiscono i catechisti seguendo le linee degli iniziatori e le comunità vogliono non sciogliersi nella Parrocchia - come menzogneramente promesso per accalappiar Parroci - ma sostituirsi, appunto, modificandone la struttura nella decantata 'Parrocchia atomica'.
    Obiettivo finale: i catechisti laici del cammino vogliono scalzare di fatto la gerarchia e sostituirsi ad essa.
    Questa la vera sostituzione.
    Di qui il ruolo di fantocci dei preti in primis e a salire dei Vescovi, Cardinali e dello stesso Papa che si finge di ascoltare.
    Tutto questo è ben raffigurato dalla sbiadita figura del padre Mario Pezzi. Tappezzeria? Neanche quella a volte!

    Le singole piccole comunità restano per sempre, custodiscono i camminanti dalla culla alla tomba e non li mollano più.
    Perfino in cielo si va per comunità, con la comunità. Ci si salva 'a grappoli'. Come tutto di è vissuto comunitariamente per una vita intera.

    Pax

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  10. Un piccolo O.T.

    Nella mia parrocchia, san Bartolomeo a Cagliari, come già detto in precedenti interventi, ci sono un parroco e un vice parroco, entrambi contrari al Cammino. In questi giorni il parroco, oltre ad andare alla Palma a celebrare la messa per i neocatecumenali, sta andando anche al Poetto e stassera è alla Palma per le confessioni. Non ho capito se sono penitenziali, quello che so è che sono confessioni "classiche", non so come chiamarle, non certo quelle da fare in comunità nelle salette collettive di fronte a tutti. Pare che i neocat lo stiano prendendo in simpatia, anche se lui ha le sue idee. Il vice parroco invece, che fino all'anno scorso era parroco da noi e poi è rimasto come vice, ha quasi 80 anni, si rifiuta di farlo. Ve l'ho scritto giusto per dirvi come i preti sono diversi tra loro. Tra l'altro il parroco del Poetto, che è argentino, si chiama p. Ruben Sirera, è anche il superiore della loro congregazione, la FSMI, per la Sardegna; la FSMI ha infatti 3 parrocchie con il Cammino, 2 a Cagliari, cioè il Poetto e la Palma e la terza a Oristano, parrocchia del Sacro Cuore. In teoria, se p. Rubenm chiede qualcosa ai suoi confratelli dovrebbero rispondere tutti di si, ma cosi non è in pratica. La cosa assurda, almeno per me, è che p. Ruben e il suo vice, filippino, p. Isidro Gutierrez, non sono seguaci del Cammino, ma lo seguono per obbedienza al superiore generale, p. Roberto Amici, che risiede a Roma in Via del Mascherone a fianco a Palazzo Farnese, ed è anche lui del Cammino, come lo è p. Antonio Sconamila che ora è il rettore del loro seminario a Fiumicino. C'è un miscuglio incredibile, per fortuna noi di s. Bartolomeo ne siamo rimasti fuori, almeno fino a ora. Aldo dei focolari di Cagliari

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  11. Risposte
    1. All'apparenza sembra che stia fisicamente bene, compatibilmente con l'età non più giovanile. Certo, gli annunci più recenti spagnoli e italiani sono uno l'esatta fotocopia dell'altro. Il che significa due cose: o l'annuncio viene scritto a tavolino e non rispecchia quanto detto effettivamente, in particolare da Kiko, o l'iniziatore ripete pedissequamente un testo scritto; il che fa pensare che non sia più in grado o non se la senta più di fare un discorso a braccio.

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  12. /ChiePiccolo spunto di riflessione per i nostri lettori cattolici: leggere il Catechismo è molto più importante del leggere la Bibbia.

    Il Catechismo contiene la spiegazione di tutti gli argomenti relativi alla fede, più tutti i riferimenti biblici necessari a capire le questioni, più tutti i riferimenti necessari riguardo la storia della Chiesa, vita e opere dei santi e dei padri della Chiesa, eccetera.

    Sul serio: se uno vuole capire la fede partendo da zero o da "quasi zero", gli conviene leggere il Catechismo. Leggerlo con attenzione, perché non è la trama di un film o il menu del ristorante. Certi termini apparentemente difficili a prima vista, si chiariscono solo leggendolo.

    Esistono diverse versioni del Catechismo. Il Catechismo tridentino - preparato ai tempi del Concilio di Trento, cinque secoli fa - è il primo che raggruppa in maniera sistematica le verità di fede. Un'altra proposta è il Catechismo di san Pio X, che in realtà era un catechismo diocesano milanese ma che era espresso in modalità "domande e risposte" (i giovani d'oggi la chiamerebbero "FAQ: frequently asked questions"), e che san Pio X approvò per l'uso in tutta la Chiesa perché era completo ed essenziale. È di poco più di un secolo fa ma ancora attualissimo e - a mio parere - il migliore per chi cerca un elenco schematico e preciso di cosa significa "credere".

    Anche nel Catechismo di san Pio X si usano termini talvolta "difficili". Ma è perché per spiegare le verità di fede non bastano le parole della parlata quotidiana. Se si dice che Dio è Onnipotente, è perché in latino omni-potens significa "che può tutto, ha ogni potenza, immaginabile e inimmaginabile". Ma ci vuole il Catechismo per spiegartelo e per farti vedere tutte le connessioni e le conseguenze.

    Il sistema a domande e risposte era fatto per essere imparato a memoria anche per chi non capisse subito la profondità di quei concetti. Si presumeva (giustamente) che col passare del tempo, afferrando meglio i concetti, il fedele si rendesse conto di come sono interconnessi e di come sono l'uno conseguenza dell'altro.

    C'è quindi il Catechismo revisionato in seguito al Vaticano II, quel grosso volume azzurro che vedete in vetrina dalle Paoline (non so se usi ancora la copertina azzurrina, non vado più dalle Paoline da un sacco di tempo). Il volume è grosso perché le verità di fede vengono spiegate in dettaglio, proprio per evitare equivoci. Papa Ratzinger, però, approvò la pubblicazione di un Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, un agile volumetto a domande e risposte, simile a quello di san Pio X, in versione "contemporanea": consigliato a chi non ha molto tempo da dedicare alla lettura - anche se certe domande danno grandi spunti di riflessione e meditazione. Un caro amico sul Catechismo ci faceva le meditazioni quotidiane. Leggeva una pagina, ci faceva preghiera e meditazione. A me piace di più la versione a domande e risposte. Quella di san Pio X, l'originale, mi pare che sia la più adatta a capire e ricordare. È piuttosto estesa, e spesso rinvia alle domande successive per i chiarimenti. "Cosa significano A e B? Significano X,Y,Z. Cosa significa X? ... Cosa significa Y?..."

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    1. Da notare che leggere la Bibbia aiuta molto poco a capire la fede. Quello che ha fatto il re di Arad che veniva per la via di Atarim, non vi fa capire la fede. Cosa ve ne importa della battaglia per la salita di Cheres? Che ve ne frega di Gaal e dei signori di Sichem? E la foresta di Efraim, non sapete neanche dove si trova (magari siete molto più bravi a identificare il bosco di alberi giganti della 57esima missione). E poi, Acab e Giosafat che se la prendono con Ramot e convocano il figlio di Imla. Scusate, ma di che stiamo parlando? Con quale mano ci si fa il segno della croce? Sì, ma il mantello lasciato in casa di Carpo, e anche i libri? (Sì, la faccenda dei libri dimenticati lì è parola di Dio, ma... cosa ci dice riguardo alla fede? di intabarrarci bene prima di uscire da casa di Carpo?)

      Quando la gerarchia ecclesiale invita i fedeli a meditare la Bibbia, sta presumendo due cose. Presume che i destinatari di tale invito conoscano già il Catechismo, le verità di fede essenziali, e che si sappiano almeno un pochino orientare nella Bibbia (il Catechismo ti spiega in quali passi si chiariscono certe cose, e quali vanno presi "letteralmente" - come la Risurrezione: è davvero risorto, non c'è niente da interpretare, è proprio un fatto - e quali vanno presi "figurativamente" - come l'espressione «chi non odia suo padre e sua madre...» da intendersi come "amore di preferenza verso il Signore ancor prima che verso padre e madre", perché è impossibile che Gesù comandi l'odio ai genitori). In secondo luogo presume che i fedeli leggano nell'ottica cattolica (anziché col desiderio di scoprirvi qualcosa di esotico o giocare a fare i protestanti "scrutatori professionisti" delle pieghe di ogni oscuro versetto).

      Lo scopo dei movimenti ecclesiali dovrebbe essere quello di ravvivare la fede dei propri aderenti, promuovendo la conoscenza della dottrina cattolica (il Catechismo), la frequentazione ai sacramenti (nelle dovute disposizioni, e celebrati con devozione e sobrietà), e promuovere le opere di carità.

      Il Cammino Neocatecumenale fallisce miseramente in tutti e tre i punti. Anziché trasmettere le verità di fede, insegna delle "catechesi" inquinate da ambiguità ed eresie (tragicomicamente necessarie a spennare voi polli e a farvi sentire in colpa per non aver idolatrato di più e pagato ancora di più); riduce i sacramenti a carnevalate (per di più promuovendo indirettamente la Comunione in peccato mortale, cosa gravissima per chi la fa e ancora più grave per chi la induce); riduce la carità a un darsi da fare interno alla setta.

      Ma nella setta non ti incoraggiano a leggere il Catechismo. Se uno non è completamente kikolatra, rischia che nell'imbattersi con l'esposizione onesta delle verità di fede... decida di abbandonare il Cammino, inquinatore della fede.

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    2. @Tripudio
      "magari siete molto più bravi a identificare il bosco di alberi giganti della 57esima missione"

      Un'altra giornata nel corpo di ricerca!

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  13. Sarebbe il caso di spernacchiare con generosa abbondanza ai modernisti, ai cripto-luterani e ai neocatecumenali, che fanno un guazzabuglio di sproloqui per contrapporre la Bibbia al Catechismo.

    Ora, la Bibbia è Parola di Dio (qui nessuno l'ha mai negato), ed è uno dei pilastri della fede (ma solo alla luce degli altri due pilastri, cioè la Tradizione e il Magistero: infatti esistono tante "traduzioni" e tante "varianti" della Bibbia, ma noi cattolici ci fidiamo solo del testo riconosciuto come tale dalla Chiesa, cioè dal Magistero e dalla Tradizione: per esempio non siamo mica così tonti da considerare Parola di Dio l'aberrante traduzione dei testimoni di geova), ma uno che oggi voglia riavvicinarsi alla fede ha bisogno del Catechismo (che è espressione del Magistero ed è indirizzata proprio a coloro che hanno bisogno di apprendere e comprendere).

    Per esempio, la realtà comunemente chiamata "Purgatorio", in quale passo biblico è spiegata? Da nessuna parte lo si chiama così eppure vi si allude piuttosto bene sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Ma chi legge la faccenda dei sette fratelli Maccabei non coglie facilmente la questione del pregare per i defunti (che se fossero già salvi non hanno bisogno di preghiere, e se fossero dannati allora sono inutili le preghiere).

    Lutero pretese di spazzar via Tradizione e Magistero, cioè praticamente considerò la Bibbia una specie di libro magico leggendo il quale sboccerà magicamente la fede grazie alla magia della libera interpretazione. I fratelli del Cammino, con la loro "libera interpretazione", hanno fatto delle malvagità pazzesche - come l'indurre i fratelli di comunità a non andare ad assistere i parenti malati, o non andare a matrimoni e funerali di parenti stretti, per una stupidissima interpretazione delle parole del Vangelo «Chi non odia suo padre e sua madre...»: cioè i kikolatri hanno trasformato il Vangelo in parola di odio e di disprezzo. E nel farlo, si autoproclamano più cristiani dei cristiani: superbia e arroganza, oltre che odio e disprezzo, ecco i frutti del Cammino Neocatecumenale.

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  14. Stemma raffigurante la Y pitagorica.

    La possibilità di scelta

    tra i due opposti sentieri iniziatici

    del vizio e della virtù.

    Mica solo i Pitagorici
    “I neofiti durante molte sedute erano iniziati nella dottrina delle DUE VIE: quella delle Tenebre, presieduta dagli angeli di Satana e così ben simboleggiata dalla semioscurità della grotta, e quella della luce, dominata da Cristo. Questa iniziazione terminava all’ultima seduta, che serviva da cerimonia preliminare al BATTESIMO DEL FUOCO” cui sarebbe seguito iniziaticamente quello dell’acqua con la discesa nella vasca battesimale e quello dello spirito santo con l’ascesa dalla vasca battesimale
    Da Jean Briand ofm “La chiesa primitiva nei ricordi di Nazaret” IV ed Franciscan Printing Press (cum permissu superiorum)

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