domenica 30 ottobre 2022

Inizio Corso 2022-2023. Seconda parte

Dice don Pezzi della propria catechesi fatta nella convivenza di Inizio Corso 2022/23 - che ne costituisce in realtà l'unico argomento di rilievo:
"Lo scopo principale di questa catechesi è di aiutare tutti i fratelli giovani,  adulti, e anziani, ad innamorarci dell’amore di Dio, per tutta l’eternità già in questa terra. D’altra parte, vuole essere un invito soprattutto agli adolescenti e giovani, a  non buttare la propria vita nella spazzatura del mondo, e nel caso che il demonio  ci faccia cadere, essere coscienti che le porte del Cammino e le braccia di Dio Padre rimangono sempre aperte per il ritorno del figlio prodigo."

Le braccia di Dio Padre  e quelle della Santa Chiesa, avrebbe dovuto dire un sacerdote  che si rispetti, sono sempre pronte ad accogliere il figliol prodigo. Non il Cammino, che ti butta fuori dalla tua comunità se anche solo salti una delle loro convivenze di passaggio o non rispondi nel modo  "giusto" agli scrutini del catechista!
Comincia così, nel modo sbagliato, la catechesi "magisteriale " di don Pezzi.

Il libro di cui don Pezzi
diceva di voler parlare...
Il quale afferma di voler sviluppare la propria catechesi sulle tracce di di un libretto di Giovanni Paolo II, intitolato "Amore e desiderio", contenente delle indicazioni pastorali ai cappellani universitari, date dall'allora arcivescovo di Cracovia, in particolare sui temi dell'educazione affettiva dei giovani.

Il cardinale Karol Wojtyla "cogliendo – in un’epoca in cui il fenomeno era molto meno evidente di oggi – la problematicità della vita affettiva, per esempio riguardo ai rapporti prematrimoniali, ne individuava il nodo antropologico nella definizione di  libertà, che non significa semplicemente poter scegliere e decidere, per sé stessi e per l'altro, ma  significa saper agire alla luce di un criterio, cioè avendo chiaro che la libertà non è fine, ma mezzo – “il” mezzo – per esprimere compiutamente la singolarità umana. 

L’amore diventa il banco di prova della libertà perché, più di ogni altra espressione umana, mette in gioco l’intera persona – emozioni e idee, sentimenti e pensieri, corpo e spirito… – configurandosi come l’elemento distintivo dell’antropologia: solo l’essere umano ama in quanto solo l’umanità sa andare oltre il cieco istinto esprimendo l’affettività non come pura passività, ma come la responsabilità scaturente dal richiamo che l'altro esercita su di noi." (Tratto dall'introduzione di Giuseppe Mari,  Professore ordinario di Pedagogia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, al libro "Amore e desiderio")

È quasi superfluo chiarire che le parole libertà  e responsabilità non vengono neppure pronunciate dal decano dei presbiteri del Cammino neocatecumenale (e solo incidentalmente  la parola "amore", mentre il desiderio è del tutto assente). La sua lunga e confusa dissertazione riguarda piuttosto tutta una serie di calamità, definite anche "trappole"e "magagne" che incombono su tutti i giovani, ma la sua preoccupazione sembra riguardare soprattutto i giovani del Cammino: la cultura gender, l'omosessualità, la pornografia.
 
Dice don Pezzi:

"Della pornografia abbiamo parlato già nella convivenza del 2019 dove  abbiamo dato un segnale di allarme per i genitori, Presbiteri e Catechisti" 

In realtà in questi ultimi tre anni c'è stato un continuo martellare sullo stesso argomento, e la dipendenza da pornografia è stata rilevata non solo negli adolescenti e nei giovani del Cammino, ma anche in adulti, catechisti e presbiteri.
Ma ora la situazione sembra essere addirittura  peggiorata: 

"Come è noto a tutti, durante gli anni di confinamento o lockdown, sono aumentati, in  numero esorbitante, i giovani che vedono pornografia durante varie ore al giorno, 
creando di conseguenza disagi e frastorni al cervello, ansie, fobie, perfino suicidi. 
In quella Convivenza, abbiamo invitato i ragazzi e i giovani e, anche gli adulti,  del Cammino Neocatecumenale, e che sono rimasti dipendenti dalla pornografia, a  riconoscere umilmente questa forma di dipendenza, e oltre alla fedeltà alle  Celebrazioni e Passaggi della propria comunità, a farsi aiutare."

Ricordiamo molto bene che, a differenza  di quanto sostenuto da Kiko e Carmen da più  di 50 anni, e cioè  che qualsiasi problema d'ordine  psicologico e fisico, anche appartenente alla sfera sessuale, persino vere e proprie aberrazioni come la pedofilia, potevano e dovevano essere corrette e risolte direttamente nel Cammino, soprattutto per opera dei catechisti tuttologi che insegnavano alle coppie come fare l'amore risolvendo persino i problemi di frigidità dei impotenza, don Mario Pezzi aveva riconosciuto la dipendenza da pornografia come una "malattia" che aveva bisogno, per essere tratta e risolta, di un intervento specialistico, non del solito e sperimentato urlaccio "ubbidisci a noi, smetti di vedere pornografia" che pareva fino a poco fa essere il sistema brevettato per la risoluzione di tutti i mali.

Con questa catechesi pezziana segnaliamo che il Cammino ha dato forfait anche nella pretesa di "risolvere" l'omosessualità. Infatti, dopo lunghi anni in cui i figli del Cammino sono stati avviati alle terapie cosiddette "riparative", con alterne fortune, ma, per quanto è  venuto a nostra conoscenza, spesso con esiti disastrosi, don Pezzi si rassegna a dire:

"anche queste persone con attrazione omosessuale devono essere accettate"  (visto che comunque)  "nel  Cammino siamo invitati, come gli altri cristiani, a vivere la castità".

"Sagge" indicazioni vengono date ai fratelli e sorelle del Cammino che si accorgono d'avere un figlio omosessuale: 

"La prima cosa da fare per i genitori che si rendono conto di questa realtà dei  propri figli è non drammatizzare, non spaventarsi, non entrare in crisi: allora  l’educazione che gli ho dato a che è servito, andava in comunità!"

E certo cari neocatecumenali: qualcuno vi aveva raccontato che i vostri figli non avrebbero mai avuto i problemi dei ragazzi di questo mondo, soprattutto se facevate le Lodi alla domenica mattina con tamburelli e nacchere come prescritto, i riti natalizi, i racconti pasquali con i "midrashim"  ebraici: ora invece, "piccolo" cambio di direzione: avere mandato precocemente i vostri figli in comunità e nello stesso tempo a fare il dopocresima con i fratelli "padrini", averli fatti andare all'Eucaristia il sabato sera per evitare che andassero in discoteca, aver ipotecato le vostre case per farli partecipare alle GMG ove probabilmente avrebbero trovato la fidanzata giusta non appartenente ad un "giogo disuguale" come invece la ragazza incontrata all'università, non è bastato per farli essere come voi li volevate e come "qualcuno" vi aveva promesso che sarebbero diventati: casti, puri, che non si drogano e che stanno dalla parte giusta della "barricata".

Dopo aver rovesciato addosso all'uditorio tutto l'elenco delle "magagne" (così  le definisce), che affliggono i figli del Cammino, comprese le applicazioni sugli smartphone da cui guardarsi, Facebook, Tik Tok, TELEGRAM (in maiuscolo) ed altri ancora, don Pezzi passa finalmente  alla parte propositiva:

"ALCUNE VIE DI SALVEZZA.
Indichiamo alcune vie per aiutare i nostri giovani a vincere queste  TRAPPOLE.
Anzitutto fedeltà e perseveranza al Cammino nella propria Comunità. IL CAMMINO NEOCATECUMENALE" (il maiuscolo è  nel testo originale).
Eh sì, ci sarebbe sembrato strano che tutti i problemi capitati ai genitori neocatecumenali nonostante la fede nel Cammino, non si potessero risolvere invece proprio confermando la fiducia al Cammino stesso!
"Grazie al Signore e alla Vergine Maria, che attraverso Kiko e Carmen, ci ha donato il Cammino Neocatecumenale, come un itinerario per riscoprire la forza e la  potenza del germe del battesimo.
Soprattutto in questo tempo di incertezza messi in difficoltà, con la possibilità  della guerra, per le conseguenze di essa, inverno freddo, mancanza di energia, tutto il mondo multimediale salta, si ferma, dobbiamo essere molto stretti alle celebrazioni, ne abbiamo bisogno più che mai."

Avviso per parrocchiani insistenti
alla porta delle salette neocat
Insomma, basta con le celebrazioni on line, si torna in presenza, altrimenti non si ha "la resurrezione  dentro"!

A ciò si aggiunga l'osservazione quasi infastidita di Kiko: "In tutto il mondo si è ripreso la comunione al Calice ad eccezione di qualche zona dell’Italia: dobbiamo riprendere la distribuzione del Calice nelle comunità..."

Continua "padre" Pezzi con le sue indicazioni:

"...e partecipando alle progressive tappe delle Iniziazione, in autentico spirito di obbedienza di fede ai Catechisti e ai Presbiteri dell’equipe" 

(non in obbedienza a Cristo e alla Chiesa, non confondiamo la seta con la lana, sembra voler dire don Mario)
"per portare a  maturazione in noi la statura di Cristo e nel seguente tempo della Formazione  Permanente, partecipare attivamente al Mistero della Redenzione di Gesù Cristo per  il mondo intero."

Qualcuno potrebbe pensare che stiamo forzando l'interpretazione delle parole del decano dei presbiteri neocatecumenali, e che è  chiaro che egli intende parlare della Chiesa, di cui il Cammino non è  altro che uno dei tanti itinerari possibili eccetera e eccetera. 

Ma l'ex comboniano don Mario vuole toglierci anche gli ultimi, residui, dubbi o speranze. Infatti soggiunge:

"Questo non vale solo per i fratelli e le sorelle, ma anche per i presbiteri che,  allontanandosi dalla propria comunità, perdono questa grazia, questo tesoro nascosto." 

I sacerdoti, allontanandosi dalla propria comunità  del Cammino neocatecumenale, magari per occuparsi dei giovani della parrocchia, dei gruppi di preparazione al matrimonio, della benedizione delle case, dell'assistenza ai malati e ai moribondi, perdono "questa grazia"  e cioè si pregiudicano il "portare a  maturazione in noi la statura di Cristo" e il "partecipare attivamente al Mistero della Redenzione di Gesù Cristo per  il mondo intero". Praticamente, a conti fatti, buttare la veste alle ortiche sarebbe meno grave, per la loro vita e la loro anima sacerdotale, che mettere da parte la loro comunità  neocatecumenale!

Don Pezzi conclude questo passaggio un po'  periglioso soggiungendo:

"Tutto questo nel rispetto di quanto abbiamo ricevuto dagli iniziatori del  Cammino Kiko e Carmen, e trasmettendolo nella loro autenticità, non tanto  come leggi ma come partecipazione allo stesso spirito che li ha animati. 
Kiko e Carmen mai hanno voluto imporre regole, hanno fatto esortazioni,  proposto, poi ciascuno è libero di fare il cammino o andarsene, ma coloro che lo  fanno, devono essere fedeli a quello che ci hanno detto".  

Chissà se partecipare allo stesso spirito che ha animato Kiko e Carmen deve voler dire scegliere tra la comunità  neocatecumenale e la propria vocazione stessa e l'obbedienza al vescovo per i sacerdoti oppure ai propri doveri di stato per i laici!

"Coloro che lo fanno (cioè  che fanno il cammino) devono essere fedeli a quello che ci hanno detto".
In primo luogo, viene da osservare, non si capisce da cosa discenda questo obbligo di fedeltà a Kiko e Carmen, forse "essere fedeli a quello che ci hanno detto" e un richiamo alle mille e mille volte in cui un adepto del Cammino è chiamato a rinnovare la sua dipendenza presente e futura all'impegno neocatecumenale. 

Ma se anche uno desiderasse essere fedele a Kiko e Carmen, viene da chiedersi se loro invece sono stati fedeli a ciò che hanno promesso: per esempio sulla durata limitata  del Cammino che si sarebbe sciolto nella parrocchia!
Perché, cari Kiko e defunta Carmen, verrebbe da dire: se anche questi sacerdoti vi avessero giurato fedeltà  (e non l'hanno fatto, nè lo potevano fare, visto che sono tenuti all'obbedienza alla Chiesa attraverso i propri superiori gerarchici) lo avrebbero fatto per un tempo determinato, in attesa di diventare quei cristiani migliori, adulti, che avrebbero salato l'impasto nella piena libertà dei figli di Dio! La stessa cosa valga per i laici, che hanno dei doveri prioritari nei confronti della famiglia. Voi invece non siete stati ai patti e avete cambiato le regole. Regole, non "esortazioni".

Delle altre "vie di salvezza" proposte da don Pezzi tratteremo nella terza parte dell'analisi di questo mamotreto di Inizio Corso 2022/2023.


(Fine seconda parte)

106 commenti:

  1. Don Pezzi, nonostante il Cammino si proponga quasi come la fonte stessa della grazia, affronta il problema della pornografia partendo dalla psicologia, di cui non si nega l'utilità, ma che non può essere equiparata alla grazia.
    Infatti, agire nel modo giusto come dice di fare la psicologia, rafforza l'umanità, ma la grazia la salva e la perfeziona, due azioni complementari, ma la grazia arriva dove la psicologia non può arrivare.

    Perciò, nonostante il fatto che il Cammino usa contrapporre l'umano alla grazia, stavolta don Pezzi è "costretto" a cominciare dalla psicologia e dal chiedere obbedienza cieca, tralasciando l'annuncio.

    Il motivo, a mio parere, è che l'annuncio del Cammino riguardo al peccato e alla grazia, non è conforme a quello della Chiesa.
    Il Cammino infatti dice che "non si può non peccare" in modo da banalizzare il peccato e ridurlo quasi a necessità.
    E poi da poca importanza ai Sacramenti, tra cui la Confessione, che viene marginalizzata mentre viene data molta importanza alla "confessione pubblica" che non è certo un sacramento.
    Questo è il frutto della rinuncia a una pastorale sacramentale.

    La pastorale della Chiesa ha sempre compreso la catechesi, solo che al centro metteva la fonte della grazia, cioè i Sacramenti. Del resto si aderisce a Gesù per grazia.
    Proprio peché la Chiesa ha coscienza che siamo peccatori, spinge verso i Sacramenti: se la pastorale non è finalizzata alla salvezza, non serve a nulla.

    La catechesi del Cammino, invece, quasi disprezza i Sacramenti e il risultato è che spesso può mancare la percezione che la pornografia è un peccato mortale.
    Da qui il grande numero di camminanti dediti al vizio della pornografia, proprio come fossero "nel mondo".

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    1. E' chiaro che coi non battezzati è spesso opportuno iniziare dal bisogno dell'uomo di essere salvato e dall'amore di Dio, ma il Cammino si rivolge esclusivamente, o quasi, ai battezzati, e spesso a quelli già impegnati nella Chiesa.

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    2. La psicologia, nella nostra epoca, è considerata avere un potere praticamente magico. Sei spesso giù di morale? La ragazza ti ha mollato? Non vai tanto d'accordo coi tuoi? Pensi che i tuoi studi universitari non realizzino la tua vita? Sei ancora triste perché nel 2017 ti è morto il cane? Ma a tutte queste cose c'è il Magico Magico Rimedio: andare dallo psicologo (o forse dovremmo dire "psicologa", visto che al pari dell'insegnamento, è un mestiere occupato largamente da donne).

      Questa moda è arrivata da decenni anche nella Chiesa, dove preti molto ignoranti - e vescovi ancora più ignoranti di loro - si sono illusi di affrontare i tipici problemi di una crisi di fede (scarsità delle vocazioni, parroci in burn-out pastorale, laicato non scoppiettante o in malafede, eccetera) usando questa nuova Magica Magica Ricetta della Psicologia, facendo una quantità di danni che ha scatenato salve di applausi dall'inferno.

      E dato che nel Cammino vige l'idolatria vigono anche le più squinternate superstizioni moderne. Per esempio mi vengono in mente quegli esìmi figli di supercatechistoni che finiscono puntualmente tra le grinfie di psicologi e psichiatri perché nel Cammino non si vuole ammettere che l'educazione impartita dai genitori è fondamentale e che l'assenza dei genitori (in senso "qualitativo", non di durata o di quantità, in senso di "vanno sempre a riunioni e convivenze, sono convinti di non aver mai tempo per stare con me", non in senso di "tot giorni ore minuti di mancata presenza a casa") porta danni a breve, medio e lungo termine, e il danno non è certo risolvibile dai magici magici santoni del paganesimo moderno (ivi incluse tv, videogiochi, social network, babysitter, didàscali, psicologi, psichiatri, don Kikolone).

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  2. Avevamo bisogno di un'ulteriore dimostrazione che il Cammino si differenzia dalla Chiesa Cattolica?

    Ce lo fornisce il Pezzi:

    "nel Cammino siamo invitati, come gli ALTRI CRISTIANI, a vivere la castità"

    Gli "altri cristiani"?

    E chi sarebbero?
    I protestanti, evangelici, luterani, gli ortodossi, gli avventisti... I parrocchiani cattolici...

    Se ti consideri parte della Chiesa Cattolica, non dici "gli altri cristiani", segnando una differenza tra "noi" e "gli altri".

    Dici: "Come cristiani cattolici siamo invitati a vivere la castità".

    Ti identifichi con la Chiesa cattolica.
    Invece no: "noi del Cammino" e gli "altri cristiani".

    Sono proprio una chiesa a parte.
    Cristiana, ma una chiesa a parte.
    Sta nelle loro ossa, nel loro DNA, lo respirano, lo coltivano.

    E questo emerge da frasi che all'apparenza possono sembrare insignificanti, come il distinguo tra "noi" e gli "altri cristiani".

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  3. La catechesi di p. Mario Pezzi è ottima, magnifica, meravigliosa nonché opportuna, e noi la seguiremo sotto la fulgida guida del sommo Kiko, fieri e compatti come non mai, fino alle più alte vette nelle sorti magnifiche e progressive dello splendido Cammino. E così sia..................

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    1. Ariecco puntini il picchiatello.
      Picchiatello eh .......................🤣🤣🤣

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    2. È solo un troll che crede che noialtri non sappiamo quali altre "personalità" finge di avere.

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    3. La cosiddetta "catechesi" del kikolatra Mario Pezzi è ottima per convincere i kikolatri ad adorare l'idolo Kiko, non c'è niente di meraviglioso n édi "opportuno" (che infatti se Pezzi avesse taciuto, non sarebbe cambiato nulla nel Cammino).

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    4. Ma poveretti! Grazie a Dio non sono entrato nel Cammino!

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  4. Concordo, Pietro. In particolare mi colpisce che don Pezzi abbia bisogno di emettere un proprio magistero, ma leggendo il mamotreto si capisce il perché: di fronte ad un'analisi tutta al negativo dei problemi, definiti trappole o magagne, le soluzioni prospettate sono solo all'interno del Cammino. E quand'anche Pezzi parli della necessità di confessarsi anche al di fuori delle penitenziali comunitarie, la raccomandazione cogente è quella di rivolgersi sempre a presbiteri del Cammino.
    Presbiteri che, a loro volta, sono tenuti a essere fedeli a Kiko e Carmen quasi avessero fatto un giuramento con il sangue, perché, allontanandosi dalla propria comunità, perdono questa grazia, il tesoro nascosto, che, fino alla fine del Cammino, permette di raggiungere la statura di Cristo e poi, nel corso di quella che chiama Formazione Permanente (che non è altro che, ancora e sempre, il loro Cammino che continua senza finire mai) partecipare al Mistero della redenzione.
    Tutto ciò, unito alla "prima luce del kerigma neocatecumenale" di cui si parla nella prima parte, completa la totale sovrapposizione del Cammino alla Chiesa e delle regole, dette esortazioni, di Kiko e Carmen alla sua gerarchia, alla dottrina, al Magistero.
    Insomma, non si sfugge alla gabbia del Cammino, secondo don Pezzi, e chi ne esce perde tutto.

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  5. Kiko farebbe meglio a non citare nomi.
    Quando nel mamotreto racconta che voleva entrare in convento, cita come suo padre spirituale padre Parancho.
    In un video youtube di qualche anno fa, ormai rimosso (ma del quale conservo la trascrizione), diceva che il suo padre spirituale era padre Speranzo, priore del convento di Atocha.
    Ora, può darsi una confusione fonetica tra "Parancho" e "Speranzo", ma il fatto è che all'epoca in cui Kiko entrò ad Atocha, almeno nel 1958-59, padre Parancho non era più priore del convento di Atocha.
    Lo fu dal 1946 al 1950. Ben prima che arrivasse Kiko aveva già dismesso l'incarico.

    In quel video Kiko dice anche che fu padre Royo Marin a dirgli di andare in convento, perché aveva visto in lui una "riunione di potenze".
    Chiama i padri girolamiti "girolami" e Pezzi lo deve correggere.
    Obbedì a padre Royo Marin.
    Poi, "mentre erano predisposti a tagliarmi i capelli" arriva la lettera del padre spirituale di Atocha, Parancho o Speranzo che dir si voglia.
    Allora obbedisce a questo altro dominicano e se ne va dal convento.
    Racconta anche che un suo fratello è stato in quel convento 3 anni e mezzo (da qui pare ripresa l'idea del convento, peraltro lo stesso).

    Noi stiamo molto attenti alle dichiarazioni di Kiko e conserviamo parecchie sue esternazioni fatte nel tempo, così da poterle comparare, visto che tutto si basa sulle sue auto-narrazioni e non esistono praticamente altri documenti.
    Se le cose sono vere, nomi e date debbono coincidere.
    Altrimenti suona più come una narrazione inventata, a partire da basi lontane (che potrebbe essere la permanenza del fratello in quello stesso convento).

    E l'Ascension cerca pure di dirottare i camminanti pellegrinanti verso questo monastero, perché "fa parte della NOSTRA storia", come Fuentes.
    Altra tappa del pellegrino neocatecumenalizio.

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  6. Ma avete sempre da ridire? La catechesi sembra buona, la pornografia è un problema molto diffuso tra i giovani, tra gli sposati e anche tra preti e suore. Ha detto che in comunità bisogna accettare anche gli omosessualità, voi dicevate il contrario, e che debbono vivere la castita mi sembra giusto. Tutti i battezzsri sono chiamati, in modo diverso, alla castita quindi non vedo cosa abbiate da obiettare. E' un dato di fatto che se si lascia il Cammino la parrocchia non offre nulla, offre i sacramenti ma vissuti individualmente e ad un livello molto superficiale, nella parrocchia poi manca la formazione permanente per i parrocchiani. Dunque l'appello a restare in comunità mi sembra esatto perché ciò che si trova in Cammino non si riva nella parrocchia, lo dico per esperienza diretta.

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    1. Quando smetterete di fare i "nati di nuovo" per merito della illuminazione della Parola di Kiko e Carmen permettendovi di giudicare i cattolici che vivono la fede nelle parrocchie, sarà sempre troppo tardi.
      E poi che dire della vostra memoria corta? Perfettamente complementaria al trasformismo kikiano, falso maestro dalla promessa facile.
      Cito le parole di Pax tratte da un articolo sull'inizio Corso 2019 (che consiglio di rileggere):
      "Non è cosa di poco conto, poiché Kiko ha costruito, negli anni e su questo, uno dei connotati più caratterizzanti del cammino che non pochi disastri ha prodotto! Parliamo della sbandierata autosufficienza del percorso che, se ben fatto, comporterebbe per l'adepto la soluzione unica, la infallibile ricetta per ogni patologia e malattia della sfera psichica e spirituale. Sappiamo bene quali disastri e quanto dolore questa falsa convinzione, profondamente inculcata nei camminanti, ha causato nella vita di persone affette da serie patologie psichiatriche ad esempio, che sono entrate in cammino. Negli scrutini venivano ogni volta appellate dai catechisti: "uomo/donna di poca fede!". Venivano espressamente invitati a lasciare le medicine e a non recarsi più da specialisti, psicologi o psichiatri, come segno di aver creduto al Kerigma, perché "Il cammino solo basta!" ("Dio solo basta" diceva Santa Teresa d'Avila; come sempre e diabolicamente il Cammino si appropria), l'obbedienza ai catechisti basta, credere al Kerigma cambia la vita, ti sana, ti guarisce" .
      Tu non guarisci? È perché tu non credi!
      E lì il malcapitato a sforzarsi di ascoltare con tutte le sue energie, ogni volta stando peggio di prima. Additato dai fratelli saccenti, forti della parola dei profeti, come uno che non ha fede. Fatto oggetto del disprezzo dei catechisti, ogni volta che era il loro turno di dare, con infinita pena, la propria esperienza davanti a tutta la comunità nei vari passaggi, per ritrovarsi puntualmente "massacrati" a dovere. Alcuni hanno imparato col tempo a mentire per salvarsi! Medicine di nascosto, medici di nascosto; a meno che non li smascherasse il coniuge che, contestualmente, si trovava con la risposta pronta alla successiva domanda di rito: "Qual è la tua croce?"; gratis aveva bell'e pronto metà scrutinio!
      Poveri fratelli fragili, nelle grinfie dello spietato cammino neocatecumenale!
      So di chi ne è morto, di chi si è lasciato andare. Ma, come sempre, anche se i fatti puntualmente li smentivano nelle loro false teorie, valeva solo la loro parola al di sopra di tutto.
      Quanto dolore!
      Se egli (anche allora don Pezzi) invita espressamente i fratelli a "non scandalizzarsi" del fatto che proprio loro, ossia Kiko stesso e i profeti da lui investiti, suggeriscano ai fratelli affetti da "dipendenze" di rivolgersi a comunità di recupero, oltre che a fare il cammino, è perché il Neocatecumenato kerigmatico si è clamorosamente dimostrato insufficiente. Ancora una volta, si smentiscono clamorosamente da soli!"

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    2. "E' un dato di fatto che se si lascia il Cammino la parrocchia non offre nulla, offre i sacramenti ma vissuti individualmente e ad un livello molto superficiale, nella parrocchia poi manca la formazione permanente per i parrocchiani."

      No, non è un dato di fatto, anzi il dato di fatto è l'esatto contrario. Uscita dal cammino ho trovato innumerevoli realtà e tanti santi sacerdoti che seguono i parrocchiani e li formano con iniziative di tutti i tipi e soprattutto senza mettere un cappio al collo o usare ricatti spirituali. Dire "Questo non vale solo per i fratelli e le sorelle, ma anche per i presbiteri che, allontanandosi dalla propria comunità, perdono questa grazia, questo tesoro nascosto.", oltre a essere un becero ricatto spirituale in cui Dio viene usato come arma di ricatto, è una bestemmia vera e propria, che nega l'azione dello Spirito Santo al di fuori di una saletta. E, ammettendo che fosse vero, che fuori dalla saletta Neocat lo Spirito non può arrivare, allora lo spirito che annunciate è un altro, e il dio che proclamate non è Dio.

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    3. È necessario riscoprire il proprio
      Battesimo con il Cammino di fede che indica Kiko e Carmen loro fondatori.Anche il Pontefice riconosce questo Cammino di fede,come un dono enorme per la Santa Chiesa Cattolica.

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    4. Sai quante associazioni o movimenti riconosciuti si propongono esattamentela riscoperta dei sacramentie della vita cristiana? Innumerevoli. Solo il Cammino ha convinto i suoi adepti d'essere "necessario" a sé, agli altri, a tutta la Chiesa. Solo il Cammino impone alti esborsi economici. Solo il Cammino obbliga a mandare alle sue catechesi i figli. Solo il Cammino viola insistentemente il foro interno. Solo il Cammino si è inventato una liturgia non approvata e la impone ai sacerdoti. Eccetera. Leggi il tuo Statuto ed avrai l'immagine che il Cammino ha voluto dare di sé alla Chiesa. Corrisponde? Parla forse della decima o degli scrutini personali pubblici (non del rito, ma dell'interrogatorio che li precede), dei pressanti inviti a vendere i beni, della visione della Madonna di Kiko, delle locuzioni di Carmen? No, vero? Ebbene sappi che ciò che non è riportato negli Statuti la Chiesa può non conoscerlo e di conseguenza non lo approva.

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  7. Riporto, sempre dai commenti all'articolo di cui sopra, due testimonianze molto chiare e lapidarie:
    " Il Cammino Neocatecumenale… si stanno avviluppando sempre peggio su se stessi… auto referenziali in modo spocchioso…
    Una novità se volete c'è… ed è MOLTO interessante… ed è tutto il pistolotto sulla dipendenza…
    Pax sa bene che gli specialisti sono sempre stati visti come "Satana" dal Cammino Neocatecumenale… e ora invece… li elogiano… sono improvvisamente diventati necessari...
    Prima il mantra era: fai il cammino e guarirai da tutto, e cari miei so di che parlo, ho gente sulla coscienza, e di questo chiedo misericordia a Dio, molto di più che delle mie "bravate" personali.
    Quindi questa "bellissima" catechesi di P.Mario è la certificazione nero su bianco del fallimento del Cammino Neocatecumenale, loro diranno è cambiato il mondo etc, ma non è così, hanno fallito, ed ora fanno la fila nei centri di recupero, con gli specialisti del Cammino, ma sempre centri di recupero… insomma adesso i neocatecumenali entrano nelle stanze… non più le salette… per fare il nuovo giro di esperienza: "ciao io sono Mario" "ciao Mario" "e sono dipendente dalla pornografia e dalla masturbazione" "applauso" e poi giù a raccontare ed ascoltare… per essere CURATO, e ci volevano 50 anni per capirlo, la superbia di Kiko e Carmen e del buon Mario che oggi fa lo "scienziato", ma dove cazzo era in questi 50 anni.
    Che delusione, che profonda delusione, ma loro neanche capiscono… vediamo il contraccolpo di questa catechesi… sui "vecchi"... su quelli che "il cammino ( badate bene il cammino e non Dio) ti guarisce da tutti i mali"……che agisce per noi!
    Se non funziona è perché "tu non hai creduto al nostro kerigma!" (da Neo)

    "Udite Udite !!!
    Dopo averci salvato dal Gender, dalla Omosessualità, dopo essere stati gli UNICI ad avere tutelato la famiglia, ora Kiko & C., ci salvano anche dalle dipendenze dal sesso.
    Prima invitavano alla continenza, ora entrano nei gruppi di recupero, anzi meglio, formano dei propri gruppi di recupero?
    Ma come, hanno sempre detto che gli esperti, i psicoterapeuti, i psicanalisti, gli psicologi non capiscono niente ed ora sono loro che li raccomandano ai loro adepti?
    Vuoi salvarti dalle dipendenze?
    Facile, basta obbedire a Kiko ed ai suoi catechisti.
    Il cammino neocatecumenale: la cura a TUTTO.
    Prima però devi toccare il fondo, perfette sintesi Kikiana, loro dicono che: “per esperienza prima di risalire devi toccare il fondo”.
    Ma questo è quello che fanno da una vita, il Cammino si basa sul far toccare il fondo alle persone.
    Anni e anni a scendere nei tuoi peccati aspettando una risalita che non avviene MAI !!!!
    Perché il Cammino sa fare solo la discesa, non sa nulla della salita, non è proprio capace di portare ad essere autonomi e felici, perché se rendi la gente autonoma e felice poi se ne va dal cammino, come è giusto che dovrebbe essere, quindi niente autonomia e niente felicità ma cammino FOR EVER." (da LUCA)

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  8. "Poi prendono questi pali. Si ritrovano, dopo che avevano promesso salvezza certa e guarigione a tutti per il solo Ascolto del Kerigma e per aver creduto alle parole del grande Kiko, nelle stesse condizioni del mondo pagano che ci circonda. Forse anche peggio."

    Mi riaggancio a questa ottima conclusione di Pax per aggiungere che ormai la gerarchia neocatecumenale viaggia a fari spenti nella notte più profonda.

    Non vede più la REALTÀ che la circonda perché ha spento tutte le possibili "luci" per guidarla nell'oscurità.

    Esiste solo il fondamentalismo di facciata.

    Cioè dire con la bocca che si è fedeli al CN ma rinnegare nella REALTÀ questa fedeltà sempre più inutile e finta.

    Gioco di ruolo e abitudini sociali.

    Questo resta del cammino neocatecumenale.

    Tutto il resto ha fallito miseramente , lo sanno i capi, lo sanno i camminantil ,lo sappiamo noi ex e lo sanno oramai anche i "lontani ".

    Però lo spettacolo deve continuare, trascinandosi sempre uguale senza soluzioni di continuità.

    Il povero Pezzi è l'esempio eclatante della fine del CN, del senso di irrealtà con cui si vive oggi all'interno del movimento laico neocatecumenale.

    Sono alla deriva, si rendono conto tutti del problema, ma non si può dire NULLA , non si può dare un nome al fallimento che si respira nel chiuso nelle salette.

    Ci vorrebbe qualcuno che apra le finestre e faccia entrare un po' di luce e di aria nuova.

    Ma ormai è tardi per tornare indietro e smettere ad esempio di dipendere da una gerarchia neocatecumenale malata di vecchiaia mentale, ferma all'età della pietra, immobile e inutilmente e ciecamente legata al carisma decaduto di un kiko ormai spento nel corpo e nella mente.

    Il cammino è imbalsamato in se stesso è un tristissimo ed inutile pachiderma , disadattato e destinato all'estinzione.

    Lo capiscono tutti ,ma nessuno di loro ha il coraggio di ammetterlo.

    E cosa fanno invece di pensare seriamente al futuro?

    Da buoni struzzi nascondono la testolina vuota ed inutile dietro la necessità di tornare all'Eucarestia con il coppone di vino condiviso.

    Se non mi fossi un ex neocatecumenale, che ha vissuto 17 anni in questa REALTÀ , proverei compassione per il loro inutile fondamentalismo.

    Ma conoscendoli molto bene provo solo tristezza con un punta di rabbia per la stupidità umana di questi atteggiamenti irragionevoli ed inutilmente pericolosi ,con cui tentano di nascondere la verità scomoda che non vogliono VEDERE: il tempo del CN é finito.

    LUCA

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    1. Grazie LUCA per la tua consueta chiarezza cruda.

      Pax

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  9. @Valentina Giusti

    Cara Valentina, se si lascia il Cammino, non si trova un'alternativa, questo io ho sperimentato, si trova solo la pastorale sacramentale che non è sufficiente.

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    1. Tu dici così; io ti dico invece che uscita dal Cammino, per anni ho sofferto per le idee errate che mi erano state inculcate, sulla Chiesa, sulla Parola di Dio, sulla fede, sul peccato, sulla salvezza. Finché non ho trovato la strada di ritorno al Padre, e l'ho trovata in una parrocchia come tante, pure un po' modernista, se vogliamo. Ma non è la parrocchia che deve farti da tutore e da cane da guardia, come ci si abitua stando in Cammino, al fatto cioè che ci sia sempre qualcuno che ti spinge, ti obbliga, ti crea impegni e diversivi. Bisogna crescere dentro, coniugare la propria libertà con ciò che la Chiesa ti offre, come Madre e maestra, e questo portare in famiglia e ai figli. Questo per me vuol dire essere adulti nella fede.
      Non trovi l'alternativa perché ormai sei condizionato a credere di dover vivere una fede da riformatorio, o da collegio, come in Cammino, e cerchi lo stesso ambiente o un surrogato ad esso là dove, per grazia di Dio, non lo potrai trovare.

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    2. Parole sante, Valentina! La formazione del Cammino consiste esclusivamente nel farti restare attaccato alla gonna di mamma comunità, vita natural durante. In pratica a non crescere mai, a rimanere un eterno bambino (altro che diventare cristiani adulti!), con impegni programmati, compitini da fare e verifiche con la maestra ogni tanto, con tanto di bocciatura o promozione. Le eterne elementari del cattolicesimo.
      A discolpa del camminante medio mi sento di dire questo: è un po' come guardare un grande quadro. Quello che fa la differenza è la distanza da cui lo si guarda. Puoi vederlo bene, nel suo complesso, solo se ti metti a una certa distanza; finché lo guardi standogli a 10 cm sei troppo vicino: vedi bene un dettaglio, un colore, e magari sembra la sfumatura più bella che tu abbia mai visto. Se solo avessero il coraggio di fare un piccolo passo indietro vedrebbero all'istante l'inganno alla base, e il campo visivo si aprirebbe, facendo spazio a cogliere gli altri quadri presenti in sala (e ce ne sono!). Il problema è che nel CNC vieni costantemente imboccato, come si fa con i bambini: passare a un'altra realtà che ti responsabilizza in quanto uomo e in quanto cristiano, senza tutte quelle stronzate fataliste e autocommiseranti, è faticoso sotto tutti i punti di vista. Passare ad altro significa decidere di crescere e applicarsi, con l'aiuto della Grazia, a farlo sul serio. Per i bambini sessantenni o per chi, come i bambini, vive la vita con un approccio di deresponsabilizzazione il CNC è in effetti la soluzione più comoda.

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    3. Si la questione deresponsabilizzazione è la chiave per leggere ancora meglio i disastri che oggi vengono al pettine.
      Figli "abbandonati" tanto avranno i loro catechisti che li guideranno, abdicando totalmente l'educazione degli stessi. E questo porta anche a una paternità irresponsabile sopra le proprie forze, tanto c'è la comunità. Poi la realtà è ben diversa e tutto crolla miseramente, e ci si ritrova tra le mani qualcosa che non si riesce più a gestire e che mal si sopporta.
      Lungi da me fare generalizzazioni gratuite perche "sempre" e "mai" sono approcci entrambi erronei.
      I commenti sulle famiglie numerose del cammino me li sono dovuti sorbire in tutte le salse da chi li guardava da fuori.

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  10. Pessimo? Ottimo, assolutamente ottimo. Padre Mario è il più fulgido esempio di presbitero che ci possa essere nella Chiesa. ce ne fossero di più cosi come lui.............................................................................

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  11. Compatisco tutti coloro che dicono: "la parrocchia non offre nulla". Sembra quasi che si debbano autoconvincere o convincere qualcun altro. D'altronde essere definiti "anticristi" non piace a nessuno.
    Tralasciando il terrorismo psicologico al quale sono ridotti Kiko e soci (e che li qualifica per quelli che sono) invito tutti coloro che hanno detto una cosa del genere a dire di che regione sono e che tipo di pastorale hanno bisogno (universitaria. giovanile, degli sposi). Sono ragionevolmente sicura che facendo una rapida ricerca su google posso trovare loro ALMENO 3 alternative. Siccome loro o sono pigri oppure troppo condizionati per fare questa ricerca, la faccio io per loro.
    Poi, se il loro bisogno è SINCERO, cliccheranno sui link e proveranno, altrimenti torneranno qui (sempre in anonimo mi raccomando) a dire e ridire che, oltre il cammino c'è il vuoto spinto.

    Per iniziare metto il sito degli esercizi spirituali ignaziani con tanto di calendario e zone. Quello serve a tutti.
    https://cis-esercizispirituali.net/

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  12. Ah, ma ce ne sono, Puntini:
    c'è Don Abbondio, che appena don Rodrigo Argüello da Léon gli fa bu! rifiuta di sposare i promessi sposi. C'è Padre Pirrone gesuita, che funge personalmente da copertura alle scappatelle del Principe di Salina e poi gli regala pure un'assoluzione non meritata. Ci sono i vari RM sparsi in Italia e nel mondo, che eccellono in ignoranza, presunzione, arroganza e servitù a Kiko. Abbiamo sicuramente dimenticato qualcuno. Ma tutti fulgidissimi. Tutti esemplari.

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  13. Noi tireremo diritto
    noi seguiremo Kiko che l'ha scritto

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    1. Vi schianterete sul muretto
      perché non avete ascoltato noi che ve l'avevamo detto

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    2. muretto, eh??????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    3. Magari tiraste dritto! Invece girate in tondo e in più non siete né rapidi né invisibili, e, purtroppo per le mie orecchie di somaro purtroppo enormi, neppure inaudibili!

      La Friggitoria FungKu vi ricorda che nessun regime funziona, soprattutto quelli alimentari! Preferite noi!

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  14. "Ti inculcano che lì tutto è perfetto e funziona a meraviglia. Solo tu con la tua cocciuta disobbedienza puoi, caso mai, ostacolare il fluido e meraviglioso percorso."

    Cara Pax, trovo i tuoi commenti sempre molto mirati e interessanti. Per esempio con questa frase mi hai richiamato alla memoria, oltre agli innumerevoli giudizi e accuse cui si è soggetti stando nel CNC, quello che mi disse una monaca di clausura quando, già in seria "crisi" col CNC, le dissi proprio questo atteggiamento che subivo all'interno della comunità. Questo non essere responsabile di niente secondo la predicazione kikiana (basato su un fatalismo osceno che è scandaloso veder tollerato all'interno della Chiesa) ma essere allo stesso tempo la causa di tutto quello che di male potessi constatare in quel contesto. Al di là della schizofrenia di un approccio del genere, per cui è vero tutto e il contrario di tutto a seconda del messaggio che si deve far passare, mi hai ricordato la sua risposta, breve, concisa, diretta e pacata: "Chi accusa non è mai da Dio." Mi diede un parametro di discernimento diverso da quello con cui ero cresciuta (ovvero l'eventuale vantaggio o svantaggio del Cammino): l'accusa. "Ricordati che Dio non accusa mai. Dove ci sono accuse non opera Dio, ma un altro".

    Il Cammino è talmente disseminato di indizi! Per me la salvezza è stata aprirmi un minimo alla Chiesa, ricevendo la chiave di lettura che li legava e ricevendo strumenti per valutare e farmi le giuste domande, che nel CNC erano sbagliate alla base perché la base era, per l'appunto, un'accusa costante e totale.
    Quello che ancora mi chiedo è perché, al di là dell'aspetto economico (già grave di per sé), la Chiesa tolleri al suo interno una realtà che riduce in questo stato le persone.

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  15. La clamorosa chiusura mentale dei fratelli del Cammino, tipica di tutti gli idolatri, impedisce loro di vedere dove c'è il bene nella Chiesa e come fare per gustarlo, aumentarlo, promuoverlo, diffonderlo. (Ché anche in tempi di crisi di fede, anche con questa Chiesa in agonia, ci sono comunque piccole cose che ancora hanno grande valore)

    Se "vedessero", finirebbero per "agire"... a favore della missione della Chiesa, anziché a favore del Cammino. "Sprecherebbero" le proprie risorse per far crescere la Chiesa - cosa che il Signore gradisce - anziché per far crescere l'ego narcisista di Kiko e le sue manie di grandezza e il suo stuolo di scagnozzi fedelissimi e pronti a "mollare il malloppo" (tutte cose che il demonio gradisce).

    Così come il buon fedele cattolico finge di non notare le circostanze della vita che toglierebbero tempo e risorse alla sua vita spirituale, riconoscendo in tali occasioni l'opera sottile del demonio (che non consiste esclusivamente nel "produrre tentazioni" ma anche e soprattutto nello scalfire la fede con tante piccole questioncelle secondarie apparentemente innocue), allo stesso modo il buon "fedele" kikiano finge di non notare le circostanze della vita che toglierebbero tempo e risorse alla gloria del Kikismo-Carmenismo, riconoscendo in tali occasioni l'opera sottile del "demonio" (il simpatico portasfortuna che ti fa trovare "traffico in autostrada" mentre vai alla Convivenza dei kikolatri).

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    1. I kikolatri sono talment occupati ad osannare la kikissima trinita kikocarmenpezzi che ignorano le altre realta' ecclesiali.

      Quando uscii dal cammino e cominciai a conoscere altre realta' mi sono sorpreso dal vedere tantissime giovani famiglie e adolescenti pregare il rosario, partecipare al santissimo e partecipare a tante attivita' parrocchiali.
      Nel cammino invece ti dicono che tutte queste cose sono da religiosi naturali e che non portano alla fede.

      Ma a sentire Pezzi, i frutti del cammino sono pure peggio.
      Giovani che non pregano ne il rosario ne niente. Non conoscono le basi del cattolicesimo (peccati capitali, comandamenti, virtu teologali etc...)

      La realta ecclesiale fuori dal cammino e' molto meglio e piu ricca!

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    2. In fondo, è normale che sia così, cioè che ci sia più ricchezza nella Chiesa che non all'interno di una singola esperienza. Il problema è che loro si sentono Chiesa, aspirano a soppiantarla, si sentono Giacobbe contro la Esaù-fratello maggiore-chiesa cattolica, per questo insistono tanto con la figura di Giacobbe, scaltro e ingannatore (secondo loro) in cui si identificano per la quantità di menzogne che hanno detto e che continuano a dire. Il problema è che si sentono inviati da un'entità superiore, che spiana loro la strada. La chiamano Dio, ma Dio non li ha eletti: ha dato a Kiko, come a tutti, la libertà di scegliere, e lui ha scelto l'inganno per la propria rovina (e quella di molti appresso a lui).

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  16. Ho curato la dipendenza dalla pornografia appena uscito dal cammino... A Gesu' e' bastato un anno fuori dal cammino per curarmi...

    Li dentro invece dicono che Dio ti ama cosi come sei, quindi perche sforzarti per cambiare????

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    1. Sono ridotti a tal punto di disperazione con questo problema delle dipendenze da consigliare persino la Messa quotidiana e la confessione frequente anche fuori dalla comunità. Ma continuano a imporre presbiteri del Cammino e la frequenza della comunità. La tua esperienza invece conferma che è proprio il Cammino, con la sua anti-spiritualità, a impedire la riabilitazione. Gli sta crollando tutto addosso...

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  17. Ho letto un po' questo mamotreto di inizio corso.
    Mi ha stupito che la notizia dell'apertura della causa di Carmen sia stata data in modo così scarno.
    Di solito si spendono in magnificazioni della defunta, quante grazie avrebbe fatto, quanti documenti hanno prodotto, il nihil obstat arrivato, Osoro che tutto felice comunica la notizia a Kiko...
    Invece nulla.
    Mille posti disponibili per gente scelta.
    Non si dice altro.
    Conoscendoli, mi pare abbastanza strano.

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    1. Forse si sono accorti che non era quello che pensavano.
      Cerimonia molto privata e con poca grancassa diocesana, avevano poco da suonare le trombe.
      DOPO faranno un gran fracasso spacciandola per quello che non è stato.
      Se invitando solo "fratelli" pensano di vendere la fama di santità fuori dalla ristretta cerchia hanno sbagliato.
      Vogliamo parlare della lettera di invito per i vescovi?

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  18. E comunque che noia con questa visione dell'uomo, della società e non parliamo dei giovani sempre deprimente, totalmente negativa. La trovavo fastidiosa già quando ero in Cammino. Nessuno nega la realtà del peccato, ma insomma, ci sono anche tante opere buone, tante persone in giro che vogliono bene si spendono per gli altri. E invece sempre questa cappa e questo sguardo cupo. Chissà perché invece nei santi e nei grandi papi non manca mai anche uno sguardo di sfiducia e di speranza. Invece al Cammino serve convincere che al di fuori di esso "nulla è nell'uomo, nulla senza colpa". Paolo

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    1. Ma infatti nella Chiesa non si scindono mai gli argomenti peccato-volontà-grazia. Accogliere la divina grazia, fuggire le tentazioni, far convergere la propria volontà verso il bene supremo (l'unione con Dio), sono tutte cose strettamente interconnesse. Ridurre il peccato a una specie di "malfunzionamento" è una robetta da psicologia pseudo-religiosa. (E far pesare gravemente una cosa ai "plebei", quando ai pezzettoni grossi del Cammino è concesso "di tutto", è una profondissima ipocrisia, tipica dei servi del demonio; come diavolo è possibile che ti accusino di "idoli" per aver comprato una bici, quando il figlio del megacatechistone ha una moto che costa venti volte tanto? non è venti volte idolatra? no? non ci notate alcuna ipocrisia? considerate l'articolo Il miracolo della macchina: "i suoi catechisti lo aiutarono a capire che la macchina era il suo faraone e il suo mammona...")

      Noi cattolici, a differenza dei neocatecumenali, sappiamo che il peccato è di fatto inevitabile (mi pare che fosse sant'Alfonso a ironizzare che certe tentazioni "spariscono solo dopo un quarto d'ora che sei morto"), ma sappiamo anche che una lunga serie di azioni virtuose (carità, preghiera, ecc.) ci mette in condizione di fuggire meglio le tentazioni. Anche i più grandi santi avevano bisogno di confessarsi - la differenza tra loro e noi, è che loro riconoscevano molto meglio l'efficacia santificante dei sacramenti, e quindi acquisivano molta più "ricchezza spirituale" di una confessione fatta "solo per abitudine, solo perché il gruppo l'aveva organizzata per tutti".

      (Certo, per noi cattolici oggi è faticoso trovare un buon confessore sempre disponibile; purtroppo vige in molte parrocchie la moda degli "orari per le confessioni" strampalati e inadatti a chi lavora; il guaio è cominciato quando molti preti, illusisi di interpretare le novità conciliari, hanno ridotto la confessione a una specie di seduta psicanalitica, dimenticando la fondamentale importanza del «i tuoi peccati ti sono rimessi», cfr. Lc 5,20).

      Nella setta neocatecumenale, per motivi letteralmente riguardanti i soldi, viene sovvertito il concetto di peccato e banalizzato quello di divina grazia. Il "peccato" è il "non far bene il Cammino"; pertanto un kikolatra può tranquillamente autoassolversi su tutto ("sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!") tranne che sulle attività del Cammino (presenza alle convivenze, pagamento di Decime e balzelli, acquisto dei gadget ufficiali, ubbidienza cieca al cosiddetto "catechista"...).

      Se ci fate caso, molti di quelli che escono dal Cammino, è perché hanno preso sul serio anche solo un versetto della Parola di Dio. Hanno preso sul serio qualche passo sulla carità? Il Cammino odia la cristiana carità perché pretende che tutte le tue opere caritative siano dirette al Cammino e avvengano in ubbidienza al cosiddetto "catechista". Hanno preso sul serio qualche comandamento sull'onorare il padre e la madre? Il Cammino odia i comandamenti perché ti allontanano dal Cammino: gli eretici Kiko e Carmen comandavano di presenziare alle convivenze anziché darsi da fare per i parenti malati.

      Capirete che o si abbandona il Signore o si abbandona il Cammino poiché il Cammino ti instilla solo ipocrisia verso il Signore e verso il prossimo. Facile riempirsi la bocca di "Signore, il Signore", nevvero? E poi quando ti spediscono in missione ti comandano di non occuparti minimamente di carità, ma solo di diffondere il Cammino. Non sia mai che un'opera gradita a Dio possa togliere tempo e risorse alle opere gradite a Kiko.

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  19. O.T
    Papa Francesco terrà un incontro ecumenico e la preghiera per la pace durante il viaggio nel Golfo nella cattedrale di Nostra Signora d'Arabia. Chissà se riconoscerà i disegni fotocopia neocatecumenali, uguali da tutte le parti.

    https://www.asianews.it/notizie-it/Papa-Francesco-a-Nostra-Signora-d%26rsquo%3BArabia%2C-cuore-della-devozione-mariana-56997.html

    Nell'articolo si fa presente che all'interno della cattedrale si trova la cappella che custodisce la statua della Madonna protettrice della Penisola Arabica, mentre non menziona minimamente i dipinti e lo stile kikiano.

    Frilù

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    1. Grazie Frilù! Eh sì, non l'hanno esposta il giorno dell'inaugurazione, dando risalto all'orribile corona misterica, una riproduzione degli "originali" kikiani senza alcun valore artistico: se già gli originali non valgono nulla, figurarsi le fotocopie, come giustamente fai notare.
      Comunque, ottimo luogo per tenere un incontro ecumenico, non devono far altro che ricoprire il crocefisso di San Damiano, la statua della Madonna già sta in una cappella separata, la cappella del Santissimo sembra piuttosto una scenografia di Halloween: gli invitati di altre religioni si chiederanno cosa ci sia di cattolico là dentro.

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  20. Ma di che parlate "osservatori"? Del Cammino Neocatecumenale? Ma è una delle poche realtà vive, nel cimitero delle parrocchie. Ma vi rendete conto che i cristianucci della domenica si stanno estinguendo? Guardate la Francia già i cristianucci non ci sono più, le parrocchie scompaiono, ma di che parlate? Tempo cinque anni o poco più non ci sarete più. Voi sarete lcome la Francia nel giro di pochi anni, ma di cosa parlate. Siete finiti, i bigotti, i topi di sagrestia, finish! E' finita, fatevene una ragione, il Cammino resterà insieme a poco altro. Sveglia!

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    1. Accetto la sfida ci rivediamo fra cinque anni!

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    2. nel mentre però sparisci se devi dire solo queste boiuate

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    3. Grazie perché confermi tutte le nostre idee sul Cammino.

      Mettiamo che in Francia le parrocchie fossero tutte chiuse (ma non è affatto così) e rimanessero solo i quattro camminanti di Montpellier e pochi altri e fuori, nel mondo, ci sia solo perdizione: cosa significherebbe?
      Che il Cammino non fa lievitare niente. Ma se un lievito lievita se stesso, alla fine marcisce.
      Un lievito che non fa lievitare ciò che non è lievito, è come il sale che non sala le pietanze, serve solo ad essere calpestato.
      Se dite che, o esite il Cammino, o niente, evidentemente vi sentite LA nuova Chiesa, e non una delle tante espressioni della Chiesa cattolica.

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    4. comunque tu la Francia la conosci solo per sentito dire....prova a farci un salto...così potrai gustare la fulguda realtà dei neocatecumenali confrontata con la Chiesa francese....
      ....sveglia!! non raccontare cose per sentito dire...in 40 anni in Francia non battete un chiodo da nord a sud...
      ...con buona pace di Michelangelo & Figli che si sbattono come ossessi.

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    5. Vi prendiamo in parola : ci vediamo tra cinque anni e vedremo com'è finisce. Per quanto riguarda lo sparire dal blog, scordatevelo...............................................................................................................................

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    6. E comunque ricordo al caro anonimo che ha previsto la nostra fine che offendendo i bigotti e i topi da sacrestia offende anche tutti i Santi che ci sono stati in questi duemila anni...

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  21. Stia tranquillo l'anonimo odiatore della Chiesa. Se in Francia si arriverà al "piccolo resto" profetizzato da Ratzinger, questo sarà formato dai fedeli in ginocchio davanti alla chiesa di Notre Dame in fiamme e non certo dai beduini sacrileghi di quella parrocchia neocatecumenale che hanno fatto il take away con il Corpo di Cristo.

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    1. Ho ancora negli occhi quella immagine stupenda, in ginocchio cantavano per tutta la notte.

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  22. La parrocchia è la Chiesa sul territorio, mentre il Cammino è un'aggregazione.

    La parrocchia è come una rete dentro la quale ci sono tanti pesci, alcuni buoni, altri meno, altri cattivi, mentre nel Cammino ci sono solo i pesci già presi, tutti adatti per il Cammino (e già li ha impadellati).
    Dire che tutti quelli che girano intorno a una parrocchia sono espressione della parrocchia, è come dire che tutti quelli che ascoltano le 100 piazze, o frequentano le catechesi iniziali, sono espressione del Cammino.

    Se proprio si volesse fare un paragone su chi è più bravo, visto che i camminanti ci tengono ad essere riconosciuti da tutti come i migliori, il confronto va fatto con chi si impegna in parrocchia.
    E, a quanto pare, viste le parole di don Pezzi, per quanto riguarda la pudicizia, stravincono i parrocchiani,
    mentre i Camminanti stravincono nella pornografia.
    Sembra proprio che, con le vocazioni, la pornografia sia uno dei frutti del loro zelo, tanto che viene da chiedersi quanto giri la pornografia nei seminari RM.

    Datemi retta camminanti: voi potrete essere illuminati come Jake dei Blues Brothers, che si mise a fare i salti mortali, ma se questo vi conduce alla pornografia, andateci piano con l'illuminazione, che la luce si trasforma in tenebre.

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    1. Jack dei Blues Brothers, eh?????????????????????????????????????????????????????????????

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  23. Da tempo seguo questo blog, interessato agli articoli e soprattutto ai commenti che ne seguono. A volte ho trovato delle verità, altre volte, purtroppo, faziose imprecisioni e/o distorsioni, condite con cattiveria.
    Ora non sono qui di certo come possessore della Verità, perché sappiamo che Uno solo lo è. Però vorrei proporvi un dialogo costruttivo: semplicemente potete commentare e riportare quello che secondo voi c’è di sbagliato, di incorretto, gli abusi liturgici che vengono perpetrati nel cammino, chiedere quello che non conoscete del movimento, qualsiasi argomento vogliate trattare. Io sono a disposizione, vi chiedo gentilmente però il tempo di potervi rispondere (in base ai miei impegni settimanali). Sappiate che le mie risposte saranno ampiamente argomentate e documentate, cercherò, per quello che mi riesce di non affidarmi solo alla mia esperienza e limitata conoscenza. Siate parò pazienti, come posso vi risponderò. Poi alla fine, quando spero di avervi potuto aiutare a chiarire qualche concetto, vi dirò chi sono. Per ora chiamatemi Pelagio, grazie.

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    1. Gentile Pelagio, grazie per la disponibilità. Penso che tu possa intervenire liberamente laddove ti pare opportuno fornire un chiarimento in proposito al Cammino neocatecumenale, soprattutto laddove tu ravvisi "faziose imprecisioni e/o distorsioni condite con cattiveria"; il Cammino neocatecumenale è già di per sé tanto discutibile, controverso ed incoerente con dottrina cattolica e comune buonsenso, che sarebbe grave che qualcuno lo condisse pure con cattiveria e faziosità!
      Anche se il nostro blog è frequentato da persone che hanno concluso il Cammino e ne sono stati catechisti, quindi sanno esattamente ciò di cui parlano, può esserci utile un tuo ragguaglio, soprattutto se documentato, sugli argomenti in discussione.

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    2. Sono veramente curioso di conoscere quello che non so del cammino.....
      ...lo confronterò con tutti i mamotreti in mio possesso....tutti comprati in via del mascherino prima e dalla tipografua autorizzata poi...
      ...e tutte le convivenze di I.C. e gli annunci...

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    3. Pelagio:
      io non sono mai stato un adepto del Cammino, ma conosco vari camminanti e mi rendo conto che la situazione non è dappertutto uguale, ma questo non per il Cammino, ma per le persone.
      A volte, infatti, i camminanti provengono da ambienti con una forte connotazione cattolica tradizionale, altre volte no.
      Per cui ci sono comunità in cui, nonostante si riceva la Comunione alla neocatecumenale, si fa attenzione ai frammenti del Pane consacrato, e altri in cui si fa poca o nulla attenzione.

      Ma i metodi del Cammino favoriscono la dispersione dei frammenti con l'usanza di consacrare una pagnotta, con il disprezzo verso la "pastorale sacramentale", ecc.
      Il Cammino adopera un metodo sbagliato.

      Qui non si tratta di giudicare le persone, ma ciò che accade e il perché accade.
      Per questo sono molto importanti le testimonianze, per cui anche la tua.
      Resta però il fatto che, alla fine, le testimonianze degli ex concordano.
      Del resto nei mamotreti c'è già tutto.

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    4. Bene penso che il primo argomento sarà la comunione, il pane e la dispersione dei frammenti. Datemi un po’ di tempo e cercherò di fornirvi una risposta esaustiva. Grazie,
      Pelagio

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    5. Cercherò di rispondere a più commenti insieme, vediamo se ci riesco.

      Per quanto riguarda la comunione e l’uso del pane azzimo:
      Al numero 321 dei Praenotanda è scritto: la natura del segno esige che la materia della celebrazione eucaristica si presenti veramente come cibo […]. Si parla poi di ostia, ma ostia di per sè è la materia del sacrificio. C’è un’ambivalenza dei termini, si usano indistintamente (n.321) ostia e pane. Ora nessuno dice che l’uso dell’ostia sia errato, anche se vi confesso che tra un pezzo di pane e un ostia ritengo più vicino al “si presenti veramente come cibo” il primo. Tutti potremmo addurre documenti, articoli e altro a favore dell’uso dell’uno e dell’altra. L’ostia può essere più facilmente conservata? Certamente. Il pane meglio rappresenta il cibo? Assolutamente. Non si finirebbe mai.
      Il punto è questo: Gesù incarnandosi ha preso un corpo, è nato in un determinato contesto storico e sociale, e che ci piaccia o no, l’Eucarestia è la celebrazione della Pasqua ebraica di Gesù (Giraudo). Ovviamente tutti sappiamo poi che Gesù ha istituito l’Eucarestia e ha sostituito all’agnello sacrificale sè stesso e via di seguito.
      Quello che Gesù ha offerto ai suoi discepoli era pane, quello che Gesù ha spezzato era pane, quello che meglio rappresenta il Suo corpo è il pane (lo scrive il dottore angelico nella Summa, parte III se non vado errato, poi se volete lo cerco meglio). Inoltre mi limito solo ad accennare alla fuga dall’Egitto e ai pani azzimi, insomma il legame con Israele.
      FINE PRIMA PARTE (il commento era troppo lungo, arriva la seconda parte).

      Pelagio


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    6. SECONDA PARTE
      Buttiamo l’ostia? Assolutamente no, però se San Giovanni Paolo II ha celebrato l’Eucarestia nel 1988 a Porto San Giorgio con il pane azzimo, e mons. Marini allora lo permise, forse non suscitò tutto questo clamore (propongo questo come esempio per dire che il Vaticano conosceva la situazione).
      Anche perchè conosco personalmente parroci, che sono anche professori di liturgia e NON del cammino, che hanno scelto per la propria parrocchia di usare PANE non lievitato.
      Il metodo non è sbagliato, è ammesso e lecito, a meno che non esistano documenti dove vi sia espressamente vietato l’uso del pane azzimo.

      Sulla questione delle briciole: è un problema che c’è sempre stato, è chiaro che si potrebbe notare di più con l’uso del pane.
      In base alla mia esperienza, e ne ho viste tante di persone del cammino (in tutto il mondo vorrei sottolineare), non ho mai assistito a questo disprezzo per le briciole di pane consacrato.
      Sto dicendo che in nessuna parte del mondo accada? Sicuramente delle volte sarà accaduto. Ma pensiamo questo: vi raccomando di andare una domenica in sagrestia e prendere il sacchetto delle ostie (meglio se iniziate). Potrete notare che sul fondo ci sono residui, anche molto evidenti. Ora, il problema delle briciole si pone anche in questo caso: molte volte mi è capitato di ricevere la comunione con l’ostia consacrata e trovare residui sulla mano. E questo succede a tutti, e mai ho visto persone la domenica tornare al proprio posto guardandosi la mano in cerca di residui. Forse potremmo dire che un residuo di 0,1 mm (ostia) è meno grave di uno di 0,4 mm(pane)? Ossia che la non curanza delle briciole delle ostie sia meno grave (perchè più piccole) di quelle del pane? Come mai non ho mai sentito la domenica ricordare di fare attenzione a queste? E vogliamo parlare delle particelle che si disperdono nell’aria? Perchè la specie che si consacra è consacrata tutta per intero giusto? Dovremmo metterci forse lì la domenica a raccogliere con un aspirapolvere tutte le particelle di corpo di Cristo che volano dalla pisside? O magarti leccare le mani ad ogni fedele per essere sicuri di averle rimosse tutte?
      Perdonate le mie provocazioni, ma sono necessarie per sottolineare che non vi è alcuna differenza.
      E poi vi vorrei invitare a non pensare per favore che ci siano persone che disprezzano il sacramento, se uno veramente lo disprezzasse non sarebbe di certo lì il sabato sera. Se poi ci sia dell’ ignoranza su come ricevere il corpo del Signore, questo posso anche provare a considerarlo, ma non solo nel cammino, qui parliamo di tutta la Chiesa. Penso ad alcuni fedeli della Colombia, poverissima gente che non sapeva nemmeno scrivere il proprio nome, ricevere il corpo di Cristo (nonostante fossero state preparate per anni) e non sapere cosa farne, spezzarlo, mangiarlo, rigirarselo in bocca. Non credo che Gesù si sia sentito disprezzato per quello. Non ha mai condannato nessuno, non facciamolo noi per primi.


      Vorrei concludere ribadendo che non è assolutamente disprezzo verso la pastorale sacramentale, perchè i sacramenti sono la vita della Chiesa e mi sembra che il cammino non se si sia disfatto di alcuni rispetto ad altri. Che poi la vita della Chiesa non siano solo i sacramenti questo è un ulteriore punto di possibile riflessione.
      Ciò che accade e il perchè accade è tutto pienamente legittimo. Ho sentito varie critiche verso il cammino, alcuni vescovi esporre i loro dubia. Ma MAI hanno messo in dubbio l’uso del pane, nessuno. Tanto che lo stesso card. Sarah celebrò in Israele con il pane azzimo.

      Spero di essere stato chiaro, rimango a disposizione per eventuali chiarificazioni e correzioni semmai mi accorgessi che ne servono alcune.

      Poi come potete notare non ho usato fonti “di parte”, mi sto basando sul magistero, sui libri liturgici e su coloro che ne sanno più di me(Giraudo). Poi se non ne siete soddisfatti provvederò più bibliografia.

      Pelagio

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    7. @Valentina Giusti
      Si, la sua forma tradizionale a partire da quando? Quello che i cristiani usavano prima delle ostie non è tradizione? Forse una tradizione vale più dell’altra? Sappiamo che nella storia della Chiesa siamo stati chiamati a rispondere efficacemente a varie esigenze, ma questo non significa che una cosa sia più lecita dell’altra. Trovami per favore in quali documenti viene espressamente scritto che si debba usare solo l’ostia. E questo del pane, come ho riportato nel mio commento, cioè che sia vero cibo, è un dato incontestabile: si deve presentare come pane, questo lo dice il dottore angelico, forse lui non è tradizione?
      Poi dipende anche dall’importanza che si dà al segno, per alcuni l’ostia va bene, per altri il pane va bene, dove sta il problema? La Chiesa non lo vieta, o sbaglio?
      Inoltre il pane, come l’ostia, ha un suo periodo di mantenimento, provate a comunicare con ostie che sono state sul fondo della pisside da vari mesi e ditemi come si sono conservate e se hanno mantenuto la loro fattura iniziale.
      Mi sembra che le chiese dove siano parroci i presbiteri che sono nel Cammino ci siano ancora i tabernacoli o sbaglio?
      Se qualche fratello è malato comunica al pane che viene spezzato nella celebrazione stessa e non da un ostia che sta nel tabernacolo da mesi (questo ovviamente lo ripeto senza critiche, sono esigenze, a cui alcuni rispondono in un modo e altri in un altro modo, la Chiesa lo ammette).
      Poi si dovrebbe aprire la seguente questione: lo scopo primario e originario della conservazione della Eucaristia fuori della Messa è l'amministrazione del Viatico; scopi secondari sono la distribuzione della comunione e l'adorazione di nostro Signore Gesù Cristo, presente nel Sacramento. Quindi penso che sia chiaro quale è lo scopo primario, poi da questo ne sono derivati dei SECONDARI.

      Proprio qui ti volevo: chi stabilisce quando siano briciole o siano residui impalpabili? Se più piccoli di una data grandezza sono residui impalpabili, se più grandi briciole? Quali sono queste misure? Dove sono riportate? Una briciola piccola vale meno di una un pò più grande?
      Chi definisce cosa sia impalpabile? Cioè i residui sono residui, sono lì, sono corpo di Cristo, ance se non frammenti, che facciamo lì lasciamo andare così? Gesù non si sentirà offeso che delle sue particelle vadano in giro liberamente? (Sto esasperando i toni, ma spero che possiate capire dove voglio andare a finire).

      Nel cammino, come in tutta la Chiesa, ho visto sempre molto rispetto e devozione quando si comunicano al Corpo, si dice chiaramente che si deve prestare la massima attenzione al Corpo.
      Voglio le foto, voglio vedere queste sale piene di briciole, datemi prove evidenti, e non due foto campate per aria. Dimostratemi che quello che dite è vero. Andate in una saletta (come la chiamate voi) dopo che abbiano celebrato l’Eucarestia e fate delle foto per me per favore. Non condannate tutti se uno ha commesso un errore (sempre che sia dimostrabile).

      Io sono cattolico, non seguo nessun guru, fino ad ora io ho portato documenti, dove sono i tuoi?

      Hai ragione, finisco con questo commento e mi dedico al topic del post, grazie per la pazienza.

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    8. Innanzitutto signor Pelagio, mantieni toni più urbani e sarai certamente ricambiato. Vuoi avere le prove che un pane sbriciola? Forse anche vuoi prove per essere certo che l'acqua scorra verso il basso? Se vuoi le prove visive, vai ad aspirare i tappeti della saletta o osserva che succede quando ti lavi i denti il sabato sera. Se vuoi i documenti ti basta leggere l'OGMR, il paragrafo già da te citato, ma parzialmente:
      321. La natura di segno esige che la materia della celebrazione eucaristica si presenti veramente come cibo. Conviene quindi che il pane eucaristico, sebbene azzimo e confezionato nella forma tradizionale, sia fatto in modo che il sacerdote nella Messa celebrata con il popolo possa spezzare davvero l'ostia in più parti e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli. Le ostie piccole non sono comunque affatto escluse, quando il numero dei comunicandi o altre ragioni pastorali lo esigano.
      Mi sembra più che chiaro cosa intenda con confezione tradizionale, visto che parla di ostia e visto che nella Chiesa Cattolica si usa l'ostia.
      Il dispetto che a te suscita il fatto che il Messale contraddica Kiko è evidente, e ciò che si faceva in passato più di un millennio fa nella Chiesa, in situazioni e condizioni totalmente mutate, e soprattutto sotto una diversa disciplina ecclesiale, o come ci si comunica nella Chiesa greca o ortodossa non assume rilevanza. Ricordo appena di sfuggita che gli Statuti che impegnano tutti nel Cammino, fondatori, presbiteri e pure la coscienza cattolica dei comuni adepti, promettono il rispetto di quanto previsto nel Messale, così come ordina la Costituzione del Concilio Vaticano II Sacrosanctum Concilium. Buona giornata.

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    9. @Pelagio
      La Chiesa vieta di trattare l'Eucarestia come se fosse "cosa nostra". Le Specie Eucaristiche devono essere trattate con il massimo rispetto. Nei secoli (ed anche in tempi relativamente decenti) persone poi dichiarate sante sono state uccise solo ed unicamente perchè si sono messe in pericolo per recuperare l'Eucarestia dal Tabernacolo o per portarla agli ammalati. Pensaci un momento: se l'Eucarestia fosse solo come la celebrate voi non esisterebbe più Adorazione Eucaristica nè comunione agli ammalati.
      Quindi la tua distinzione tra scopo PRIMARIO e SECONDARIO va a farsi friggere.
      "Chi definisce cosa sia impalpabile?" Semplice: I SENSI. Le ostie sono fatti in maniera tale che non si creino frammenti inavvertitamente. Ho maneggiato centinaia di ostie non consacrate e non è MAI successo di trovarne una spezzata nei sacchetti anche perchè sono imballate proprio per evitare che succeda. Il pane delle eucarestie neocatecumenali invece si spezza che è un piacere formando frammenti VISIBILISSIMI. Non ci vuole un genio per capirlo.
      "ho visto sempre molto rispetto e devozione quando si comunicano al Corpo"
      Al massimo hai visto rispetto e devozione al "modus neocatecumenale". Perchè non sta scritto da nessuna parte, anzi è ESPRESSAMENTE VIETATO" non consumare IMMEDIATAMENTE l'Eucarestia quando ti viene porta. Rimanere seduti con l'Eucarestia in mano aspettando "il segnale" non è "avere rispetto". E' piegare Gesù Eucarestia al tuo bacatissimo modo di vederla.
      "Voglio le foto, voglio vedere queste sale piene di briciole, datemi prove evidenti, e non due foto campate per aria."
      Prima dici che vuoi le foto e poi le definisci "campate per aria". Mi dai la definizione di foto "non campate per aria"?

      "Andate in una saletta". Non posso. Lo sai benissimo che, per andare ad una celebrazione neocatecumenale bisogna essere INVITATI da qualcuno. Infatti, checchè ne dica il vostro stesso statuto, le vostre celebrazioni NON SONO PUBBLICHE. Non sono messe nell'orario parrocchiale ed è così in maniera studiata.
      Purtroppo per te qui scrive gente che il cammino lo ha finito e sa quello che dice. Per il resto sono i commenti stessi di chi il cammino lo fa a sputtanarlo: quante volte mi è stato risposto: "vabbè, ma Dio non giudica per queste cose". Invece sì. Perchè il Signore guarda l'intenzione e se l'intenzione è "Gesù me lo manipolo come voglio io fregandomene della Chiesa e pensando di fare meglio di Lei", ti giudica. Eccome se ti giudica.

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    10. Grazie aleCT, molto chiaro.il tuo intervento. Ora spero che anche Pelagio capisca che è il momento di chiudere questo confronto. Eventualmente interverrà, se lo riterrà opportuno, negli attuali argomenti di discussione, sul tema che viene trattato al momento, come già avevo chiarito e richiesto.

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    11. Pubblicate i miei due ultimi commenti per favore.
      Pelagio

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    12. Pelagio, ti ho scritto : il 1 novembre "Penso che tu possa intervenire liberamente laddove ti pare opportuno fornire un chiarimento in proposito al Cammino neocatecumenale" ;
      il 3 novembre "Rinnovo comunque a Pelagio il consiglio di commentare seguendo l'argomento dell'articolo e di commentare i post attuali: da ieri stiamo seguendo un altro articolo, sempre sull'Inizio Corso, la terza parte, relativi a scrutini, RICA, dipendenze.
      Per aggiornare la pagina basta cliccare sulla testata blu."
      Il 4 novembre "Ora spero che anche Pelagio capisca che è il momento di chiudere questo confronto. Eventualmente interverrà, se lo riterrà opportuno, negli attuali argomenti di discussione, sul tema che viene trattato al momento, come già avevo chiarito e richiesto."
      Non so più come dirlo: se vuoi intervenire ed essere letto, devi farlo sull'articolo attuale e sull'argomento che viene trattato. Nel frattempo siamo arrivati alla IV parte della analisi del mamotreto di Inizio Corso 2022 e alla lettura e commento del Questionario.

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    13. Ah trovo interessante come vogliate chiudere la discussione non pubblicando il mio commento di chiusura, ma lasciando a voi l’ultima parola senza lasciarmi la possibilità di rispondere. Era un commento che rispondeva alle accuse mostrando quanto infondate fossero..francamente è un pò sleale, ma accetto la censura.
      Pelagio

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    14. Perché pensi che il tuo commento fosse "di chiusura"? E perché dovremmo lasciare a te l'ultima parola, invece? Eri stato preavvisato almeno due volte del fatto che non era lo spazio commenti adatto per trattare quell'argomento sia perché appunto del tutto fuori tema sia perchè non si trattava dell'articolo in quel momento oggetto di discussione. Quindi l'accusa di slealtà ritorna al mittente, siamo stati fin troppo disponibili. Buona serata.

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  24. Pelagio vuoi spiegare? È a che serve non vogliono capire? Da tanto tempo spieghiamo ma sono ottusi ti faccio il mio in bocca al lupo. Avete le ore contare e' solo questione di tempo, poi sparirete. Siete anacronistici, il sinodo in corso trasformerà le parrocchie, quel poco che ne resta delle vecchie parrocchie e ormai un ricordo. La Francia è quello che sarà l'Italia fra qualche anno, il deserto della fede,le parrocchie trasformate in musei o moschee. Ci sarà un piccolo resto ma non saranno i cristianucci come voi, quelli spariranno una volta per sempre. Insieme ai bigotti e ai topi di sagrestia. E' finita metetevelo in testa, si salverà solo il Cammino o poco altro.

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    1. Mai visto gente più bigotta di quelli del cammino. E invece dei topi di sagrestia avete i topi delle salette. Cmq grazie per farci capire il danno pazzesco che fanno le parole di Kiko. Vi compatisco, sul serio

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    2. Ottimo se l'italia diventerà come la Francia come hai profetizzato per il cammino la vedo buia.

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    3. Le parrocchie che io conosco in cui è presente il Cammino, una volta erano ricche di comunità, oggi è grasso che cola se di comunità sono rimaste tre, mentre la parrocchia è vitale come prima.
      In particolare ho in mente una importante parrocchia che aveva 7-8 comunità, mentre oggi ha solo una comunità di meno di 20 vecchi.

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    4. A volte mi capita di dare del "vecchio" a qualcuno che è più giovane di me, che tanto vecchio non sono. Perciò, quando parlo di "vecchi", lo faccio con tutto il rispetto.

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    5. Poi vogliamo parlare di "anacronistico"?
      Se esiste una realtà "anacronistica" è proprio il cammino, siete stati superati a destra dalla storia e ancora andate a riscoprire le "origini" siete più statici della Chiesa che criticate.
      State pure tranquilli abarbicati nel vostro 1968 noi preferiamo vivere nel 2022 guardando avanti, voi sapete solo guardarvi indietro. In fondo è la base di tutti gli scrutini, compreso soprattutto l'ultimo nel quale continuate a guardare indietro senza mai uno sguardo verso il presente o il futuro. Non riuscite neanche a vivere il vostro mantra del vivere l'oggi.
      A la proschein fois

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    6. Se l'Italia diventa come la Francia, noi diventiamo tutti mussulmani, e poi, con affilate scimitarre, inizieremo a tagliare il collo a parecchia gente........................................................................................

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  25. @blog, ma se proprio dal sinodo diocesano che qui a Roma nel mio settore ho seguito, è emerso che la parrocchia, per sopravvivere sente la necessità di uscire e riprendere ad evangelizzare e non solo, il nostro stesso vescovo diocesano di settore per aiutare le parrocchie, ha consigliato a parroci e laici, di tornare a fare comunità cristiane. Non intesa come la generica, teorica, impersonale e invisibile comunità dei cristiani che a voi tanto piace, ma comunità vere e visibili. Premetto che il nostro vescovo, pur apprezzandolo, non è del cammino. Io credo che voi conosciate molto poco anche della parrocchia, oltre che del cammino e che vi siete coinvolti poco per il sinodo, visto che predicate un cristianesimo tutto pantofole e divano, ma vi assicuro che il futuro per le parrocchie che sta emergendo dal sinodo, è proprio il cammino Neocatecumenale.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. comunità vere e visibili

      Ma dai! Ma che dici?
      Vere? E Siete voi le comunità vere?
      E visibili? Voi?
      I settari per eccellenza?
      Non ti smentisci mai!

      Pax

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    2. Dite la verità : senza FAV e martello come fareste???????????????????????????????????????????

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  26. Non posso farci niente, ma leggere questo sproloquio di padre Mario Pezzi mi riporta alle origini.
    Basta andare alla quarta catechesi del Ciclo Iniziale per comprendere.
    Kiko disegna il quadro in cui si inserisce il Cammino come frutto del CVII per i tempi odierni.
    Quando disegna la secolarizzazione e scristianizzazione che hanno ridotto a nulla il battesimo da infanti di tutti i battezzati.
    Come sempre fa terra bruciata intorno. Tutto è inganno e idolatria e l’uomo è circondato dalla morte. Attenzione! Stanno preparando all’ascolto dell’annuncio del Kerigma. Perché poi ascoltare e credere alla predicazione articolata da Kiko - nella forma che conosciamo e che resterà invariata fino ai nostri giorni, il suo Kerigma - offre la soluzione certa a tutti i problemi che attanagliano l’umanità.
    Sicché per gli adepti c’è una sola strada tracciata da percorrere senza infingimenti.
    E la ricetta è sicura, MA non va inquinata con ingredienti esterni.
    ……..

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  27. ……..
    Tra i mali del modernismo (male assoluto in ogni caso per Kiko, tutto ciò che non è lui = Extra Kikum nulla salus, tutte menzogne che ingannano l’uomo e gli prospettano vie di salvezza false), oltre il marxismo (ovvio e scontato), veniva elencato tutto il resto tra cui la psicologia in particolare. Quello che qui ci interessa, poiché qui casca l’asino!
    Si arrivava fino all’estrema conseguenza di delegittimare la scienza medica tout court.
    Da questo discende ciò che volevo evidenziare qui, ossia: Gli scrutini nelle salette delle persone sofferenti di disturbi psichici, da parte di Kiko e degli itineranti e, giù giù, da parte di tutta la genia dei kikatekisti ben istruiti.
    E non solo di quelle persone magari in stato di depressione o affette da altre patologie squisitamente psicologiche come l’ansia o crisi di panico o l’insonnia cronica (tutte casistiche che ho personalmente riscontrato nel contesto per cui so bene come venivano gestite), ma anche di quelle affette da vere e proprie patologie psichiatriche.
    Queste dolorose malattie – che sono più diffuse di quanto si creda, e tanto spesso sono tenute diligentemente nascoste da chi ne è affetto e dai suoi cari -, non stentavano a lungo a manifestarsi in comunità.
    Negli scrutini, prima o poi, saltavano fuori, giocoforza, e venivano condivise – come richiesto dai catechisti che chiedevano sincerità totale a tutti – e sottoposte al supremo discernimento degli autoproclamati “maestri” neocatecumenali, davanti a tutti i fratelli della comunità. Tutto si doveva mettere a nudo, davanti alla Parola e davanti alla Comunità. E io ricordo questi scrutini per i malcapitati come uno dei più grandi tormenti.
    ……..

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  28. ……..
    Sappiamo per averlo raccontato in tanti e numerose volte che il fine di ogni scrutinio è stato sempre quello di portare le persone ad una fiducia assoluta nel “potere del Cammino” di cambiarti la vita, risolverti tutti i problemi, salvarti e liberarti da tutte le schiavitù. Detto questo in un modo così definitivo e certo che il fallimento del “metodo” neocatecumenale non veniva MAI neanche lontanamente ipotizzato come possibile in se stesso.
    “Ascolta, fratello! Sto annunciando a te! Apri l’orecchio!”
    “Se tu credi stasera a questa parola che ti annuncio, che Cristo ha distrutto tutto ciò che ti distrugge. Che tu sarai guarito da tutto, sarai, ora stesso (di pronto), una creatura nuova, per il Kerigma che ti feconda come lo sperma, e tu inizi ora a gestare in te un bimbo, come la Vergine Maria….”. Insomma, è così e basta!
    La fiducia nella scienza era a zero, lo ricordo bene, e tutti quelli come me possono confermare questa cosa, fino al punto che si imponeva di lasciare le cure mediche e anche di non andare più dallo psicologo, ma neanche dallo psichiatra. Quindi, quando i disturbi mentali toccavano anche il sistema fisico (materia medica squisitamente) e non solo aspetti ristretti alla sfera emotiva dell’uomo, anche allora, si istigava la gente a tralasciare cure e percorsi terapeutici.
    La fiducia nella scienza e nella medicina era sfrontatamente relegata alla sfera della idolatria (forse, ci penso oggi, perché si vedeva lo psicologo e lo stesso psichiatra come un competitor ingombrante per Kiko?).
    Il Cammino deve molta della sua fortuna all’abilità di relegare le persone nelle ombrose salette, sottraendole ad ogni possibile influsso esterno. E forse proprio uno psicologo, con la sua capacità dialogica, rappresentava per Kiko un pericolo per la buona riuscita del processo di plagio sistematico messo in campo...
    ……..

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    1. Kiko ha ragione, come sempre del resto : alla larghissima dai psicologi e dai psichiatri. Ogni problema si risolve nelle salette. Punto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    2. Infatti siete un coacervo di malati mentali.

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  29. ……..
    Ora sappiamo da lungo tempo che molti di quelli che hanno frequentato le comunità, sempre più numerosi, si sono messi negli anni in fila nelle sale di attesa dello psicologo, guarda un po'!
    Tanti tra gli ex camminanti. Questa triste realtà è stata certificata da numerose testimonianze, anche su questo Blog.
    Cosa ci dice questo fatto? Ancor più, cosa dice questo fatto ai camminanti convinti? Che vengono qui a fare mille distinguo e mai affrontano il cuore del problema?

    Ora, è storia di oggi: padre Mario stesso parla come parla. Elemosinando, come un comune mortale, l’aiuto esterno di persone esperte e qualificate a trattare quei problemi di dipendenze, le più disparate, che il Cammino NON ha saputo evitare per chi è nato nel cammino, né dimostra di saper curare (con il Kerigma kikiano) una volta sviluppatesi anche in neocatecumenali di lungo corso, che ben sanno come si ascolta e si crede per avere la salvezza.
    Bandiera bianca, ammissione di fallimento. Una resa totale.
    ........

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    1. padre Mario ha 82 anni, è chiaro che sta perdendo colpi...........................................................................

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  30. ……..
    A corollario mi sovviene un altro singolare ricordo che ben si collega al tema.
    Ricordo lo sconcerto che mi colse quando, oramai tanti e tanti anni orsono - per essere in un tempo che mi portò ad avere sempre più frequenti rapporti con i vertici alti del cammino a livello di itineranti della prima ora e degli stessi iniziatori – venni a conoscenza di una cosa che – alla luce di quanto raccontato – aveva dell’incredibile.
    Con un candore invidiabile un itinerante mi confidò – eravamo a Porto San Giorgio – che doveva accompagnare il padre Mario a Roma per una visita di controllo dal Dott. Massimo Gandolfini, Neurochirurgo e psichiatra di fama e delle prime comunità di Roma. Di fronte alla mia sorpresa, con un sorriso mi rassicura. Sono anni che padre Mario prende psicofarmaci.
    Mio malgrado mi affollarono la mente due pensieri istantanei e contrastanti.
    Il primo si imponeva a chiedermi come mai, con tutto quello che ho raccontato così nel dettaglio e che era realtà palpabile nel cammino, proprio il padre Mario Pezzi dell’equipe degli Iniziatori avesse simili problemi con la fragilità mentale e la poca tenuta psicologica! Davvero incredibile!
    Il secondo si affacciò, biricchino, quasi mio malgrado, a rassicurarmi, con un sorriso: “Povero padre Mario! Nessuna meraviglia! Per uno che deve vivere ogni giorno, da tanti anni, in mezzo a Kiko e Carmen!”. Provai per lui umana solidarietà! Gli psicofarmaci? Il minimo, per sopravvivere. E trovai finalmente risposta anche al suo indelebile, eterno sorriso… sempre uguale; com’è lui, dal primo giorno che l’ho conosciuto, fino ad oggi.
    Appare chiaro che stavo lì ormai ma con i dubbi che crescevano, di giorno in giorno, e i conti non mi tornavano. Ero vicina all’uscita finale. Il mio problema? Che non ho mai messo la testa a riposo e Kiko non ha potuto domarla.

    Pax

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    1. Avete fatto una discussione inutile.
      Persino Papa Francesco ha fatto lo stesso discorso (a tutti i seminaristi, preti e suore) sul pericolo e la diffusione della pornografia tra di loro.
      Idem ha chiesto aiuto a psicologi per la formazione nei seminari...
      Sbaglia pure il Papà a prendere di petto il problema?
      Mmah...

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    2. Non hai proprio capito il punto, non leggi neanche quello a cui rispondi

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    3. In effetti forse per chi non conosce il Cammino dall'interno è difficile capire. Noi sappiamo che il pilastro del Cammino è la convinzione che esso sia taumaturgico: e l'attuale gran darsi da fare per intercettare le dipendenze senza farsi un minimo di autocritica sul motivo per cui proprio all'interno del Cammino siano diventate un'emergenza, non è una dimostrazione di buona volontà, ma un'altra operazione "di massa" sulla pelle dei più giovani (come le cosiddette chiamate vocazionali) che nascono dalla flagrante e continua violazione della loro coscienza e del foro interno.
      Come sempre, agiscono reprimendo e imponendo, mai educando, cioè aiutando a far emergere le soluzioni che ciascuno ha al proprio interno, senza un solo sprazzo di intelligenza, di delicatezza e carità. Si veda la terza parte dell'analisi pubblicata oggi sul blog.

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    4. Confermo in tutto quanto Pax riporta: la cura di tutti mali psichici e di tutte le dipendenze era frequentare il Cammino neocatecumenale. In questo hanno preso tutto dai pentecostali. E chi voleva fare "carriera" in Cammino doveva averne avuta una nel passato, da cui il kerigma neocatecumenale l'aveva guarito. Ricordo in particolare casi di ludopatia, tossicodipendenza, esaurimento nervoso; moltissimi però si dichiaravano dipendenti dal sesso, da onanismo e pornografia. In realtà la maggior parte di loro non asseriva d'essere guarito del tutto, ma sempre a rischio di ricaduta; motivo per il quale non potevano abbandonare il Cammino, fuori dal quale sarebbero tornati alle condotte precedenti.
      Oggi, riflettendoci su, penso che solo quelli che si dichiaravano definitivamente guariti lo fossero veramente.
      Certo, nei primi tempi si aspirava anche alle guarigioni fisiche, per esempio ci si aspettava che un fratello non vedente recuperasse la vista, sulla scorta di ciò che Kiko stesso pensava di poter e dover fare; ma visto che Dio non mandava il miracolo "inoppugnabile" ci si limitava ai miracoli della liberazione da dipendenze e da stati di esaurimento nervoso. Che, fra l'altro, si verificavano davvero, perché nel primo periodo soprattutto di Cammino, il cambiamento delle abitudini, le nuove conoscenze e amicizie, contribuiscono a distrarre dal coltivare pensieri troppo negativi o centrati su di sé. Ma poi l'esaurimento tornava, e peggiorava. Mentre i catechisti tempestavano che ciò si verificava per mancanza di fede, come il fatto che non arrivasse il promesso centuplo.
      Sappiamo ben noi che cosa abbiamo sentito e vissuto! E ho la precisa impressione che nelle comunità si continui con gli stessi sistemi. Lo si capisce anche dalle uscite ufficiali degli iniziatori che, al di fuori delle veline che gli vengono preparate, fanno trasparire la vulgata di un Cammino cura di tutti i mali, di un Cammino tesoro prezioso che, se abbandonato, fa perdere la fede. In sintesi quello che dicono i pentecostali! Solo che loro devono tirare l'acqua al mulino della propria chiesa; il Cammino si trova nella ambigua situazione di voler tirare l'acqua al proprio e dichiarare invece di farlo per avvicinare i lontani alla Chiesa cattolica.

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  31. Confermo quanto detto da Pax a proposito degli psicologi e del Cammino "cura tutto".
    Ora hanno cambiato un po' rotta, ma gli psicologi e i centri di recupero sono sempre neocatecumenali.
    Deve essere la nuova specializzazione dopo quella del catechista.
    Comunque questa del signor Pezzi non la sapevo: uno psicofarmaco dipendente che insegna agli altri di fare a meno dello psicologo...
    Roba da matti.
    Ecco un altro modo con cui hanno ingannato il popolino bove (me compreso, per troppo tempo).
    Gli altri modi sono i soldi (il trio non li ha mai prodotti, li ha solo incettati in quantità da quelli che lavorano), l'obbedienza totale al catechista (il trio non ha mai dovuto obbedire a nessuno, loro sono sempre stati gli inventori del brevetto), l'ispirazione permanente dello spirito santo (utilizzano questa formula eterea su tutto per darsi credibilità), il demonio che entra nei "pensieri" (minaccia a "non pensare"), e molto altro.
    Ma ora le crepe stanno diventando voragini, i malintenzionati vi cascheranno tutti dentro.

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  32. Per l'Anonimo che ha portato ad esempio la Francia:

    Non è che ce l'avete con la Francia perché ha fatto quello che dovrebbe essere fatto anche qui in Italia e ovunque?
    La Conferenza Episcopale Francese (CEF) ha istituito la "Cellula per le Aberrazioni Settarie all'interno della Chiesa." e vi ha catalogati.
    Non solo voi, ma ANCHE voi.

    Segnalo il lavoro di questa Cellula, ancora in piena attività, e mi permetto di fare la traduzione per comodità.
    Poi metterò anche i link, perché nei parametri segnalati il Cammino rientra nemmeno come setta, ma come super-setta.
    E noi ex camminanti purtroppo lo sappiamo anche troppo bene, per aver conosciuto il Cammino dall'interno fino alla fine ed oltre.

    È un testo un po' lungo, ma vale la pena conoscerlo, perché è opera della Chiesa e non di associazioni "pagane" o contro la Chiesa.
    Traduco solo ciò che interessa.

    Dalla pagina edita dalla Conferenza Episcopale:

    "Le comunità cattoliche, come altri gruppi non cristiani, possono cedere alle tentazioni di eccessi settari, autoritari, finanziari, ecc. attraverso alcuni dei loro LEADER o attraverso la DEVIANZA COLLETTIVA. Questi comportamenti hanno gravi conseguenze per i loro membri, vittime di influenze, manipolazioni, ecc.
    La Conferenza dei Vescovi di Francia è vigile su questi possibili abusi. Questa Cellula è composta da vescovi e specialisti con diverse competenze.
    Cosa possono fare le persone per denunciare abusi o essere ascoltate da un rappresentante della Chiesa?
    Possono contattare direttamente la cellula per le aberrazioni settarie nelle comunità cattoliche.
    L'unità prende sul serio ogni richiesta e studia il seguito da dare. È in contatto con vari organismi e associazioni vigilanti su questi temi, nel rispetto della realizzazione spirituale a cui ogni persona ha diritto."

    Penso che se in Italia o Spagna ci fosse questa attenzione alle derive settarie cattoliche, i telefoni brucerebbero per le chiamate di migliaia di ex neocatecumenali.

    ./.

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  33. Se volete conoscere i criteri adottati per riconoscere una setta, la Cellula della Conferenza Episcopale li ha ben delineati.
    Traduco ciò che ci interessa (praticamente quasi tutto).
    Sono 4, divisi in sottogruppi:

    1) CULTO DELLA PERSONALITÀ: culto del fondatore, "fuori dal gruppo, nessun saluto", ecc...

    2) ROTTURE CON L'ESTERNO: sono molteplici e rinchiudono la recluta in una vera e propria bolla disconnessa dalla realtà: rottura con la FAMIGLIA se fa domande, rottura con gli AMICI, rottura ECONOMICA (la recluta mette i suoi beni nelle mani del gruppo), ecc...
    Disturbo sanitario (PSICOLOGI DEMONIZZATI, COLLUSIONE CON MEDICI DELLA COMUNITÀ)
    ROTTURA ECCLESIALE: FUNZIONAMENTO AUTOSUFFICIENTE, sfiducia nelle autorità.
    DOVERE DI DELAZIONE.
    CONTROLLO SULLA SCELTA DEI CONFESSORI E DEI DIRETTORI SPIRITUALI.
    FORMAZIONE DIFETTOSA alimentata esclusivamente dagli scritti del fondatore o da una selezione tendenziosa di autori.
    VOCABOLARIO PROPRIO DEL GRUPPO.
    MOLTEPLICITA' DELLA DEVOZIONE SENZA LEGAME DI UNITÀ DOTTRINALE con escalation di regole, SEGNI e ascesi di ogni genere secondo le ISPIRAZIONE, i CAPRICCI e le SCOPERTE DEL CAPO. L'ENFASI è SUL DIAVOLO; la visione dualistica rende il mondo considerato cattivo e ogni critica come una PERSECUZIONE DEI "SANTI".
    QUALE POVERTÀ? Prendono il cibo dal banco alimentare. Tuttavia, la comunità in quanto tale non disdegna il PATRIMONIO EDILIZIO E ALTRI COSTOSI INVESTIMENTI.
    DISINCARNAZIONE: Alcuni gruppi, per loro concezione e per loro sistema, ATTENTANO AL LEGAME CHE COLLEGA I FIGLI AI GENITORI: la potestà genitoriale è così diciamo trasferita al “pastore”, I BAMBINI DIVENTANO FIGLI DELLA COMUNITÀ; l'immagine dei genitori è svalutata.
    In campo sanitario: l'evidenza della necessità di un TRATTAMENTO TERAPEUTICO lascia il posto a una pericolosa parola d'ordine: “Il Signore guarisce! Noi ci crediamo".
    DOLORISMO E CULTO DELLA SOFFERENZA: Le difficoltà – oggettive – incontrate sono sublimate dall'invito al sacrificio. L'unica risposta è del tipo: "Nella sofferenza, porti la croce che salva i tuoi amici; hai visto la croce, quindi sei sulla retta via, molto vicino a Gesù; stai soffrendo, quindi cresci combattendo contro le tue debolezze; soffri perché la tua conversione è ancora troppo piccola”; “Se non hai resistito, è perché non stai pregando abbastanza, non ti sei spogliato abbastanza di te stesso”. Conviene notare la grande percentuale di membri malati in alcuni gruppi: depressione in particolare, tentativi di suicidio, suicidi, scatenamento o aggravamento di malattie psichiatriche.

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    1. Mamma mia, è proprio così, mi vengono i brividi (fuoriuscito dopo 25 anni di cammino)

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  34. 3) MANIPOLAZIONE: La manipolazione ha mote sfaccettature, mira non solo ad ATTRARRE membri ma anche a TRATTENERLI.

    PROSELITISMO: I membri del gruppo escono dalla loro cittadella per andare a convertire gli altri presumibilmente nell'ignoranza e nell'errore. Fuori, l'alterità non è oggetto di interesse o curiosità, o promessa di arricchimento. L'altro non è veramente accettato ed è negata la sua diversità e il suo contributo. È interessante solo come POTENZIALE CONVERTITO.

    RECLUTAMENTO VOCAZIONALE: Devi sedurre e PORTARE ALLA COMUNITÀ. Il reclutamento è rapido, le catture sono spesso giovani e prive di vera esperienza. Se l'obiettivo fa ancora certe domande, gli viene fatta pressione sul fatto che IL DUBBIO È IL DIAVOLO. Il reclutatore è passato attraverso l'arte del doppio legame. Ricordiamo semplicemente il canone 219 del Codice di Diritto Canonico: “Tutti i fedeli hanno il diritto di non essere soggetti ad alcun vincolo nella scelta dello stato di vita”.

    CONFUSIONE TRA FORO ESTERNO ED INTERNO: il monitoraggio psicologico non dovrebbe mai essere fatto all'interno di una comunità o associazione cristiana, al fine di preservare la libertà delle persone e ridurre le interazioni: presa del potere, lotta per l'influenza, rischio di consultazione in spregio del segreto dell'accompagnamento, vari errori e indiscrezioni che prendono vita rapidamente in un circolo ristretto. Se la stessa persona gestisce gli incarichi importanti della comunità, il monitoraggio spirituale e psicologico e persino la confessione, possiamo intuire l'INFLUENZA che può così assumere sulle persone. Questa distinzione tra pubblico e privato è ulteriormente minata dalla moda della “trasparenza”, ovvero dalle CONFESSIONI PUBBLICHE. SOTTO LE SPOGLIE DELLA FRATERNITÀ e della compassione, la persona viene così SCHERNITA NELLA SUA SALUTARE INTIMITÀ e costretta a una specie di ESIBIZIONISMO PSICO-SPIRITUALE, vale a dire, infine, allo STUPRO PSICHICO.

    PROMESSE PARTICOLARI: NON PARLARE MAI MALE DEL FONDATORE o di QUALSIASI SUPERIORE e DENUNCIA immediatamente chi viola questa promessa. Intendiamo parlare anche di promessa di unità: ogni CRITICA (cioè le minime domande legittime o il minimo pensiero personale), ogni DISOBBEDIENZA, mettono in PERICOLO LA COMUNITÀ.

    IL SEGRETO IMPOSTO COME REGOLA ASSOLUTA: Poiché la funzione di queste associazioni DOVREBBE ESSERE IL SERVIZIO DELLA CHIESA, a tutti i membri dovrebbe essere consentito di conversare liberamente e apertamente con i membri della gerarchia ogniqualvolta sia necessario. Quando facciamo delle buone opere, non abbiamo paura della luce. Succede però che è VIETATO PARLARE CON IL VESCOVO LOCALE RITENUTO INCAPACE DI COMPRENDERE IL CARISMA… Allo stesso modo SI FA USO di tutta la DOCUMENTAZIONE INTERNA che deve rimanere NASCOSTA.

    BUGIE, INGANNI E OCCULTAMENTI: L'occultamento può essere fatto dall'inizio, cioè PER OTTENERE L'APPROVAZIONE (documentazione presentata alle autorità e documentazione "interna" A CUI GLI STESSI MEMBRI NON HANNO ACCESSO). Poi, anche quando l'autorità riesce a penetrare nel funzionamento del gruppo, quest'ultimo si adopera per contrastare la vigilanza e le azioni intraprese per RIPULIRE LA SITUAZIONE.

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  35. L'AUTORITÀ DEL RESPONSABILE E LA SOTTOMISSIONE DEI MEMBRI: L'OBBEDIENZA – c'è anche una questione di SOTTOMISSIONE – è elevata a dignità di virtù maggiore, e questo, incondizionatamente e infinitamente più forte che in una comunità religiosa tradizionale. Tuttavia, l'autentica obbedienza non è né autoritarismo né infantilizzazione. Passa anche attraverso mediazioni e non bacchette magiche come “DIO MI HA DETTO”… I “piccoli boss” possono lasciarsi travolgere da un certo piacere nel consigliare e ordinare, no?

    TUTTE LE DOMANDE NASCONO DAL MALE: "Decisi di condividere i miei dubbi e le mie domande con il fondatore. La sua risposta fu breve e precisa: "Sento che non fai più parte della comunità. Undici anni di vita comune, di fede comune, sono stati travolti da queste poche parole scritte su un pezzo di carta." In questo sistema di certezze non potevano esserci dubbi o domande. Rispondere ai dubbi è riconoscere la possibilità di averli. L'ESCLUSIONE è l'unica risposta. L'anzianità, l'impegno solenne per tutta la vita, i sacrifici fatti, per non parlare dell'energia data, non contavano nulla…”

    UMILIAZIONE E COLPA: Il ribelle, chi fa domande, non ottiene mai una buona pubblicità in una COMUNITÀ DEVIATA. E in generale paga a caro prezzo i suoi reati minori, con colpi di UMILIAZIONE e di COLPEVOLIZZAZIONE: «Spiegarsi è diffidare... la depressione è il rifiuto di Dio... amare è scendere nel fango... tacere, è amare... lo stress è frutto unicamente della nostra malvagità... riposare non è amare abbastanza... rivendicare è essere egoisti... difendersi non è essere docili al Vangelo”. Quanto a coloro che non si piegano alla sottomissione silenziosa, e che quindi rischiano di CONTAMINARE chi gli sta intorno, vengono puramente e semplicemente ESPULSI. Dentro sono ricoperti di CALUNNIE: il ribelle è un GIUDA. La dinamica relazionale è semplificata all'estremo: è SOTTOMISSIONE O ESCLUSIONE. La negoziazione verbale è impossibile, siamo nel regno di tutto o niente. L'ALTRO si riduce allo stato di OGGETTO: viene ASSIMILATO, ASSORBITO o RIFIUTATO. Non può essere un soggetto di discorso, e quindi un partner nel dialogo.
    Infatti una parola diversa, suscitando così il dubbio, crea ansia nel gruppo e mette in moto i meccanismi di difesa che queste esclusioni esprimono. All'interno del gruppo, l'alterità è insopportabile.

    L'USCITA: - In quale condizione relazionale? Ogni partenza è nascosta agli altri membri. Allora NESSUNO PARLERÀ AL TRADITORE. E poiché l'adepto aveva rotto con tutta la sua vecchia conoscenza, si ritrova SOLO.
    - In quale condizione economica? Quello che ha portato quando è arrivato, quello che ha costantemente messo nel PIATTO COMUNE, quello gli viene ridato, no? Dopo aver forse lasciato una professione, dopo aver lavorato per anni volontariamente ovviamente e senza assicurazione sociale, CHI LASCIA È NUDO COME GIOBBE... Eppure il canone 702 §2 del Codice di Diritto Canonico prevede che l'istituto mantenga l'equità e la carità evangelica nei confronti del membro che se ne è separato.
    - In quale condizione fisica e mentale? La vita è stata così difficile che la persona è SCHIACCIATA. Alcuni sono ancora più gravemente DISTRUTTI NELLA LORO SALUTE PSICHICA: quante depressioni, quanti tentativi di suicidio, quanti suicidi! In effetti, le persone si sentono in colpa, finiscono con una sensazione di TOTALE FALLIMENTO.
    - In quale condizione spirituale? Alcuni conservano la fede, perché prima di questa SFORTUNATA ESPERIENZA che hanno appena vissuto, avevano davvero incontrato Cristo. Molti non vogliono più sentirne parlare...

    ./.

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  36. 4) INCOERENZA DI VITA: Quando uno sguardo perspicace si posa sulla vita dei "guru", appare una GRANDE DISTANZA TRA PAROLE E FATTI in termini di DENARO, POTERE e MORALE.

    LA VITA “STRAORDINARIA” DEI CAPI: - A livello di carità: verso i più deboli, verso persone la cui situazione economica è cambiata, verso le altre componenti della Chiesa, ecc.
    - Il FONDATORE dovrebbe essere soggetto agli stessi ordini, regole e costituzioni applicate nella comunità…!

    I SOLDI: - La messa in comune dei beni: data la mancanza di stabilità offerta dalla vita moderna e la probabilità che i membri lascino la comunità dopo alcuni anni, è vantaggioso mettere in custodia i beni di un membro fino alla sua morte, in modo che se questi decidesse di andarsene , questi beni possono provvedere ai suoi bisogni quando è fuori della comunità. Tuttavia, quando se ne va, il SEGUASCE ESCE SPESSO NUDO COME GIOBBE, mentre il Codice di Diritto Canonico parla di equità. Capiamo in queste condizioni che un seguace, anche un po' lucido, NON HA PIÙ LA FORZA DI ANDARSENE.
    - Lo SFRUTTAMENTO DEL LAVORO DEI MEMBRI.
    - La GESTIONE FINANZIARIA dovrebbe essere sempre ONESTA e TRASPARENTE. Tuttavia, alcuni gruppi hanno l'arte del montaggio fittizio in SOTTO-ASSOCIAZIONI, ASSOCIAZIONI-SCHERMO.
    - DONAZIONI e CAPTAZIONI DI EREDITÀ.

    BUONCOSTUME: Lì siamo in reati, anche in delitti caratterizzati: pedofilia, stupro, molestie, efebofilia...

    In conclusione, un solo criterio ovviamente non può bastare a qualificare un gruppo come luogo di ABERRAZIONI SETTARIE. Solo un insieme di criteri combinati permette di prendere coscienza del CARATTERE PATOLOGICO di una comunità o di un'associazione. Ma in realtà, è ancora SBALORDITIVO quanti dei sintomi descritti si ripresentano in un certo numero di gruppi che attualmente fanno parlare di sé. Inoltre, tutti questi ECCESSI che sono stati appena segnalati in alcune comunità cattoliche sono in definitiva identici a quelli che si trovano nei gruppi settari in generale. Le tre tentazioni del potere, di averlo e di goderlo sono abbastanza universali."

    https://eglise.catholique.fr/wp-content/uploads/sites/2/2015/03/CRIT%C3%88RES-sep.-2014.pdf

    https://eglise.catholique.fr/conference-des-eveques-de-france/cef/autres-services-et-instances/418017-derives-sectaires-dans-des-communautes-catholiques/#:~:text=La%20Conf%C3%A9rence%20des%20%C3%A9v%C3%AAques%20de%20France%20est%20vigilante%20sur%20ces,sectaires%20dans%20les%20communaut%C3%A9s%20catholiques.

    Non so se pensare che in Francia il Cammino è al bando perché non li vogliono, o perché sono loro stessi ad evitare un luogo dove potrebbero far loro le scarpe...

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  37. "Le braccia di Dio Padre rimangono sempre aperte per il ritorno del figlio prodigo".
    Nel cammino non è così.
    Ci sono "peccati" che rimangono non assolvibili.
    O rispetti certe "regole" oppure è meglio che te ne vai da solo: se non lo fai, prima o poi verrai cacciato dalle comunità.
    Non so se si rendono conto del dolore che provocano, almeno inizialmente. Poi, con il tempo, uno apre gli occhi e si accorge del terrorismo psicologico passato e si sente finalmente libero.
    Esperienza che non auguro a nessuno: mi vengono i brividi solo a pensare a quello che stavo diventando.

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  38. Voi scrivete, i fratelli che fanno il cammino hanno un sacco di problemi, io sono un fratello del cammino pluridatato con figli, matrimonio, lavoro, parrocchia.... Quanto volete mi venite a trovare e vi faccio vedere il contrario di quello che dite voi. Di fatti concreti.... Carmine

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    1. Cominciamo intanto col dire che l'eccezione conferma la regola.
      Qui parliamo di disfunzioni strutturali e funzionali del Cammino che producono un sistema pericoloso in sé stesso.

      Pax

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  39. Carissimo redattore e carissimi fratelli tutti che siete intervenuti, ogni tanto mi capita di leggere le vostre analisi e commenti sul Cammino Neocatecumenale.
    La mia reazione ai vostri scritti è sempre la stessa: una immensa compassione verso di voi.
    Accompagnata da una sincera preghiera a Dio, attraverso la Santissima Vergine Maria, affinché possa dispensarci (a me per primo) del Suo Santo Spirito per poter avere discernimento nella vita di ciascuno e all'interno della nostra amata Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
    Vivo il Cammino da oltre trent'anni e posso confermarvi, senza timore di smentita, che le vostre opinioni sono profondamente non aderenti alla realtà, proprio perché viste e osservate dall'esterno.
    Nella mia esperienza (come per quella di tutti i fratelli che in trent'anni ho avuto il privilegio di conoscere) si è trattato e si tratta di un reale incontro con Cristo, profondo e intimo.
    Che da subito e oggi più che mai, mi dà la gioia di sentirmi amato profondamente e infinitamente da DIO.
    Auguro anche a ciascuno di voi (in particolare a coloro che curano in prima persona questo spazio) di poter sperimentare lo stesso amore per le vostre vite.
    Qualunque sia l'ambito ecclesiale da voi vissuto.
    Se poi, questo amore, voleste sperimentarlo anche attraverso il Cammino Neocatecumenale (dono di Dio per tutta la Sua Santa Chiesa elargito attraverso la SS Vergine Maria) nel suo interno (non più come solo "spettatori" e commentatori esterni), sappiate che siete benvenuti e graditissimi.
    Vi saluto fraternamente in Cristo Risorto.
    La Pace

    Paolo Sigura
    Cagliari

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    Risposte
    1. Nella tua graziosa omelia - che parla delle tue opinioni senza entrare nel merito, ma ci giudichi mentitori, "non aderenti alla realtà" - manca qualsiasi considerazione su:

      - errori liturgici del Cammino, fin troppo documentati, persino dagli stessi social dei "camminanti"

      - errori dottrinali del Cammino, fin troppo documentati da decenni in libri e articoli scritti da autori ben più validi di questo blog;

      - devastazione materiale e spirituale di tantissime anime che hanno avuto a che fare col Cammino;

      - ostilità (manifesta e non) ai soggetti della Chiesa cattolica che "non accolgono" il Cammino.

      Potrei continuare molto a lungo ma mi fermo qui, perché questo blog ha quasi duemilaottocento pagine: se anche solo l'un per cento di tali pagine dice qualcosa di vero, significa che hai ventotto validi motivi per esigere dai capi del Cammino che venga seriamente corretto e ripulito.

      Il Cammino è ispirato dal demonio - quello vero, non il simpatico portasfortuna che ti fa trovare pioggia in autostrada quando vai alla convivenza. Al demonio fa piacere la tua omelia tutta clerically correct, proprio perché non mostra alcuna carità verso coloro che il Cammino calpesta, coloro che i cosiddetti "catechisti" hanno torchiato, deviato, ingannato, disprezzato, emarginato, coloro che credevano di ricevere una "fede adulta" e invece si sono trovati una (costosissima) kikolatria.

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