mercoledì 4 gennaio 2023

Kiko Argüello diceva di Benedetto XVI: "L'unica cosa che ci potrà salvare è che muoia il Papa"

Papa Benedetto XVI
con Mons.Gänswein
In un intervista su Radio Maria, alla domanda:

«Sta dicendo che ha sentito la presenza del diavolo (durante il pontificato di papa Benedetto)?» 

monsignor Gänswein, segretario particolare di Joseph Ratzinger dal 2003, ha dichiarato:

«L’ho sentito in realtà molto contrarie, contro Papa Benedetto».

Tra queste realtà molto contrarie al papa, in cui monsignor  Gänswein ha sentito la presenza demoniaca, una fortemente indiziata d'essere uno dei motivi per cui papa Benedetto ha rinunciato al ministero petrino, l'11 febbraio 2013, data l'ostilità nei suoi confronti, è il Cammino neocatecumenale, piccolo movimento laicale molto coeso e compatto agli ordini di un solo leader "pigliatutto", lo spagnolo Kiko Argüello con l'appoggio della coiniziatrice  Carmen Hernandez.

L'odio nei confronti di papa Benedetto, reo di difendere i fedeli dalle mistificazioni abusive della liturgia eucaristica da parte dei neocatecumenali, giunse al punto, secondo quanto ammesso da Kiko Argüello  stesso a Portorico  nell'aprile del 2017, di augurargli la morte.

Ed ora che il Papa Benedetto è  passato al Padre, il 31 dicembre 2022, leggiamo nel messaggio di Kiko Argüello, don Pezzi e Ascension  Romero, pubblicato sul sito ufficiale del Cammino neocatecumenale:

"Sarebbero tanti gli avvenimenti da ricordare, del suo appoggio costante e del suo affetto per me e per Carmen e per il Cammino Neocatecumenale, soprattutto in Germania."

Riportiamo sotto quanto detto invece da Argüello a Portorico:

"E non vi dico i processi che abbiamo avuto in Germania… in tante parti.(...)
Beh, mi hanno perseguitato a sufficienza… ci volevano ammazzare, distruggere le comunità, la messa delle piccole comunità, e che andassimo a messa con tutti! (moto di orrore). Ci denunciarono alla Feria IV, ci hanno fatto passare… sofferenze orribili! Però (prosegue con voce tremula) grazie a Dio ci ha salvato...io dicevo l'unica cosa che ci potrà salvare è che muoia il papa. E così, stavamo già perduti…
e… non morto ma…(ridacchiando) si è dimesso! Grazie a Dio!
(risate dell'assemblea)".
In spagnolo quest'ultima frase è:  "Lo único que nos podrá salvar es que muera el Papa y así “parao” porque estábamos ya perdidos.  Y no ha muerto, pero se dimi… dimitió. Pues gracias a Dios!"

Notate la "piccola differenza" fra  "l'appoggio costante", soprattutto  in Germania, secondo Kiko ricevuta dal Papa nella lettera "coccodrillo" pubblicata sul suo sito e lo sfogo a Portorico con le "sofferenze  orribili", i "processi in Germania" , il "ci volevano ammazzare, distruggere le comunità, la messa delle piccole comunità, e che andassimo a messa con tutti"?

Quale delle due versioni è più  credibile?

Ma riprendiamo con il nostro racconto, fin da principio.

La lettera del Papa, detta "di Arinze"

Le ostilità  contro papa Benedetto  cominciano subito, ad inizio pontificato. Uno dei primi atti pontificali, a pochi mesi dalla sua nomina, fu proprio il tentativo paterno di Benedetto di mettere ordine nel caos liturgico imposto a tanti fedeli cattolici all'interno del Cammino neocatecumenale. Nel dicembre del 2005 infatti, tramite l'allora Prefetto della Congregazione per la Disciplina della Fede cardinal Francis  Arinze, fece avere ai due iniziatori del Cammino neocatecumenale le proprie disposizioni a cui attenersi rigorosamente.
Questa lettera impartiva le seguenti regole:

  • Almeno una domenica al mese le comunità del  Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della  comunità parrocchiale.;
  • le eventuali monizioni previe alle letture, devono essere brevi;
  • l'omelia, per la sua importanza e natura, è riservata al sacerdote o al  diacono e non sostituita o preceduta da interventi occasionali di  testimonianza da parte dei fedeli laici (le famose "risonanze");
  • si chiariva che non si poteva delegare ad altri il  dovere della predicazione;
  • si dava al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso  nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa  addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in  presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa  Comunione. Ciò significava che il Cammino Neocatecumenale doveva camminare verso  il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del  Sangue di Cristo;
  • Il Cammino Neocatecumenale doveva utilizzare anche le altre Preghiere  eucaristiche contenute nel messale, e non solo la Preghiera eucaristica II. 

In sintesi, si disponeva che il Cammino Neocatecumenale, nella celebrazione della Santa Messa,  seguisse i libri liturgici approvati.

Lo stesso Pontefice, ricevendo le comunità il 12 gennaio 2006 ebbe a dire:

"Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate".
E il cardinal Ruini ribatteva alle comunità della diocesi di Roma:

Papa Benedetto XVI
in ginocchio davanti al Santissimo
"Perciò il Santo Padre si è dichiarato certo che tali norme saranno attentamente osservate.
In particolare nella Diocesi di Roma, della quale il Santo Padre è il Vescovo, le norme stesse, come in genere tutte quelle emanate dalla Santa Sede, devono essere osservate in maniera esemplare, secondo quella esemplarità a cui è chiamata, di fronte alle Chiese sorelle, la Diocesi del Papa. Ciò vale in rapporto sia ai contenuti delle norme sia ai tempi entro i quali devono essere applicate.(...)

Chiedo che, sia da parte dei Sacerdoti impegnati nella pastorale della Diocesi di Roma sia da parte dei Responsabili romani del Cammino, si voglia ottemperare alla lettera stessa pienamente e di buon grado."

Naturalmente i vertici neocatecumenali (scriviamo "naturalmente" perché teniamo conto della natura di certi personaggi: per un cattolico la normalità sarebbe stata l'obbedienza alle disposizioni del Papa e della Chiesa) in un primo momento tennero nascosta la lettera, Giuseppe Gennarini, responsabile per gli Stati Uniti ne mise in dubbio addirittura  l'autenticità, poi la dichiarò un "instrumentum  laboris" e la spacciò come una approvazione alla liturgia del Cammino; sta di fatto che, comunque, la parola d'ordine in tutto l'"obbedentissimo" Cammino neocatecumenale fu quella di disattendere completamente  gli ordini del Papa.

Lo Statuto e il Direttorio approvati per merito dei "cardinali amici"

Durante i successivi anni del pontificato Benedetto XVI, seguendo le indicazioni del suo predecessore Giovanni Paolo II e la propria stessa esperienza, avendo già messo mano alle catechesi kikiane  correggendole e suscitando il rifiuto del "guru" Kiko, cercò di normalizzare il Cammino.

Ma trovò subito in opposizione l'azione dei vari cardinali e prelati "amici" di Kiko in Vaticano, che tendevano piuttosto a facilitare una approvazione della aggregazione guidata da Kiko Argüello e Carmen Hernández tramite dei veri e propri "colpi di mano":  vedasi lo Statuto approvato in forma definitiva dopo la fase "ad experimentum " e il pasticcio del Direttorio approvato dal Pontificio Istituto pro laicis, presieduto dall'amico cardinal Rylko, a cui i neocatecumenali avrebbero dovuto attenersi per le loro catechesi (cosa nei fatti ad oggi non vericabile in quanto il testo non è mai stato pubblicato).

Anche in queste due occasioni, in cui sembra, dall'esterno, che papa Benedetto avesse approvato i neocatecumenali, la verità dello scontro sotterraneo in atto emerse per le intemperanze di Kiko, quando nella conferenza stampa di giugno 2008 per la presentazione degli Statuti del Cammino, gridò ai giornalisti che le decisioni di Benedetto XVI sulla liturgia neocatecumenale sono «una catastrofe! siamo perduti! qui finisce tutto!».

Kiko in atteggiamento di sfida:
Comunione "a braccia conserte",
espressione di fastidio e noia
nei confronti di Benedetto XVI
(a scapito del Santissimo!)
Allo stesso modo Kiko, dopo aver testimoniato che Benedetto XVI voleva la pubblicazione del "Direttorio catechetico" neocatecumenale, ha poco tempo dopo aggiunto che «sarebbe un male pubblicarlo».
Sì, è stato proprio Kiko in persona ad aver pubblicamente testimoniato che le decisioni di Benedetto XVI sono un "male" per il Cammino: "catastrofe! siamo persi! qui finisce tutto!"

Kiko Carmen e compagnia non smettono quindi neppure allora che sembrano aver ottenuto i propri scopi, di brigare alle spalle di papa Benedetto, per loro ormai divenuto un grande ostacolo, un "Papa Faraone".

Il colpo di mano fallito per miracolo sulla "liturgia  neocatecumenale", non coerente al Magistero del Papa


Lo scandalo Vatileaks infatti ha fatto riemergere una lettera indirizzata a Bertone, presso la Segreteria di Stato, a firma del cardinale Leo Raymond Burke del gennaio 2012 in cui scrive di aver trovato sulla sua scrivania un invito a una celebrazione del Papa prevista sei giorni più tardi, "in occasione dell'approvazione della liturgia del Cammino Neocatecumenale".
L'alto prelato appare molto turbato in proposito, arrabbiato. "Non posso - si legge - come Cardinale e membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, non esprimere a Vostra Eminenza la meraviglia che l'invito mi ha causato. Non ricordo di aver sentito di una consultazione a riguardo dell'approvazione di una liturgia propria di questo movimento ecclesiale. Ho ricevuto, negli ultimi giorni, da varie persone, anche da uno stimato Vescovo statunitense, espressioni di preoccupazione riguardo ad una tale approvazione papale, della quale essi avevano già saputo. Tale notizia era per me una pura diceria o speculazione. Adesso ho scoperto che essi avevano ragione".
Come fedele conoscitore dell'insegnamento del Santo Padre sulla riforma liturgica che è fondamentale per la nuova evangelizzazione, ritengo che l'approvazione di tali innovazioni liturgiche, anche dopo la correzione delle medesime da parte del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, non sembra coerente con il magistero liturgico del Papa".
Dalla lettera si evince  che i neocatecumenali vanno contro il Papa ed è qualcosa che desta «preoccupazione» in tanti vescovi. E che l'anima dell'approvazione della liturgia neocatecumenale, come altre precedenti, stava avvenendo «all'insaputa del Papa».
La risposta autografa di papa Benedetto XVI, e il fatto che la Messa "non coerente con il magistero liturgico  del Papa" non venne approvata, ci dimostrano il flop dell'ennesimo attentato all'autorità della Chiesa e la guerra sotterranea senza quartiere che Kiko Argüello e i suoi sodali conducevano da anni contro papa Benedetto  XVI.

Cosa era successo, in pratica? Ce lo spiega il giornalista Sandro Magister.
Era accaduto che il pontificio consiglio per i laici presieduto dal cardinale Stanislaw Rylko aveva predisposto il testo di un decreto di approvazione globale di tutte le celebrazioni liturgiche ed extraliturgiche del Cammino neocatecumenale, da rendersi pubblico il 20 gennaio 2012 in occasione di un previsto incontro del papa con il Cammino.

Il decreto era stato redatto su indicazione della congregazione per il culto divino, presieduta dal cardinale Antonio Cañizares Llovera. I fondatori e leader del Cammino, Francisco "Kiko" Argüello e Carmen Hernández, ne furono informati e anticiparono festanti ai loro seguaci l'imminente approvazione.

Il tutto all'insaputa del papa.

Benedetto XVI venne a conoscenza del testo del decreto pochi giorni prima dell'incontro del 20 gennaio 2012.
Lo trovò sconclusionato e sbagliato. Ordinò che fosse cancellato e riscritto secondo le sue indicazioni.
Infatti, il 20 gennaio 2012, il decreto che fu promulgato si limitò ad approvare le cerimonie extraliturgiche che scandiscono le tappe catechistiche del Cammino.
Il papa, nel suo discorso, mise in chiaro che solo queste erano convalidate. Mentre a proposito della messa impartì ai neocatecumenali una vera e propria lezione – quasi un ultimatum – su come celebrarla in piena fedeltà alle norme liturgiche e in effettiva comunione con la Chiesa.

In quegli stessi giorni Benedetto XVI ricevette in udienza il nuovo arcivescovo di Berlino, Rainer Maria Woelki, uomo di sua fiducia, che di lì a poco avrebbe fatto cardinale. Woelki gli parlò tra l'altro proprio delle difficoltà che i neocatecumenali creavano nella sua diocesi, con le loro messe separate
Pochi giorni dopo, l'11 febbraio, il papa inoltrò copia di questa lettera alla congregazione per la dottrina della fede, assieme alla sua richiesta di esaminare al più presto la questione, che "concerne non soltanto l'arcidiocesi di Berlino".
La commissione d'esame presieduta dalla congregazione per la dottrina della fede si sarebbe dovuta avvalere, secondo le indicazioni del papa, della collaborazione di altri due dicasteri vaticani: la congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e il pontificio consiglio per i laici.

E così è stato. Il 26 marzo, nel Palazzo del Sant'Uffizio, sotto la presidenza del segretario della congregazione per la dottrina della fede, l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, gesuita, si sono riuniti per un primo esame della questione i segretari degli altri due dicasteri – per il culto divino l'arcivescovo Augustine J. Di Noia, domenicano, e per i laici il vescovo Josef Clemens – e quattro esperti da loro designati. Un quinto esperto, assente, dom Cassiano Folsom, priore del monastero di San Benedetto a Norcia, inviò per iscritto il suo parere.

I giudizi espressi sono stati tutti critici delle messe dei neocatecumenali. Molto severo è risultato anche quello che la stessa congregazione per la dottrina della fede aveva chiesto, prima della riunione, al teologo e neocardinale Karl J. Becker, gesuita, professore emerito alla Pontificia Università Gregoriana e consultore del dicastero.

Il dossier predisposto per la riunione dalla congregazione per la dottrina della fede comprendeva la lettera del papa dell'11 febbraio, la lettera del cardinale Woelki al papa nell'originale tedesco e in versione inglese, il parere del cardinale Becker e una traccia per la discussione nella quale si metteva esplicitamente in dubbio la conformità alla dottrina e alla prassi liturgica della Chiesa cattolica dell'art. 13 § 2 dello statuto dei neocatecumenali, quello con cui essi giustificano le loro messe separate del sabato sera.

In realtà, il pericolo temuto da Benedetto XVI e da molti vescovi – come risulta dalle numerose denunce pervenute in Vaticano – è che le modalità particolari con cui le comunità neocatecumenali di tutto il mondo celebrano le loro messe introducano di fatto nella liturgia latina un nuovo "rito" artificialmente composto dai fondatori del Cammino, estraneo alla tradizione liturgica, carico di ambiguità dottrinali e fattore di divisione nella comunità dei fedeli.

Alla commissione da lui voluta, il papa ha affidato il compito di accertare la fondatezza di questi timori. In vista di decisioni conseguenti.
I giudizi elaborati dalla commissione furono esaminati in una riunione plenaria della congregazione per la dottrina della fede, un mercoledì – una "feria quarta" – della seconda metà di aprile.

Tutto il meccanismo messo in moto da papa Benedetto XVI, tramite i lavori del comitato della Feria quarta, mirava alla definitiva condanna degli abusi liturgici perpetrati in seno al Cammino Neocatecumenale.

Naturalmente Kiko e Carmen e il gotha neocatecumenale ne erano perfettamente consapevoli, se non altro per il coinvolgimento  del pontificio Istituto pro laicis e possiamo essere certi che abbiano manovrato in tutti i modi e messo in campo tutte le loro forze per impedirlo.
Sta di fatto che il lavoro della Feria  Quarta si interrompe drasticamente con la rinuncia al Ministero petrino di papa Benedetto il 13 febbraio 2013 e non viene ripreso sotto il governo di papa Francesco.
 
Le "rivelazioni" di Portorico: Kiko si augurava che "il Papa morisse"

Non avremmo saputo nulla delle reazioni ed intenzioni neocatecumenali se la prorompente vanità di Kiko Argüello, unita a un principio di demenza, che già devastava la mente della coiniziatrice  Carmen Hernández, non lo avesse indotto a parlarne nel corso di una giornata vocazionale a Portorico nell'aprile del 2017.
I neocatecumenali hanno persino tolto la registrazione da YouTube per evitare che, soprattutto  in questi giorni dopo la scomparsa di papa Benedetto se ne potesse riparlare: ma in quell'occasione lo stesso Kiko Argüello svelò che, nel periodo antecedente alle sue dimissioni e durante i lavori del Comitato Feria Quarta, egli si era visto perduto, obbligato, con tutti i suoi discepoli, ad "andare a Messa con tutti" (sic!) e si era augurato che il Papa morisse.

Riportiamo, nella nostra traduzione, un ampio stralcio del discorso-sfogo di allora di un Kiko evidentemente in preda ad un raptus di onnipotenza e forse già in una fase di perdita di alcuni freni inibitorii:

"Ci volevano ammazzare...volevano che andassimo a messa con tutti...io dicevo: l'unica cosa che ci potrà salvare è che muoia il papa"

"Nasce la comunità, e tutti della parrocchia ti odiano, ti detestano, e ti denunciano al vescovo. Si crea una tensione.
Pensano nella parrocchia: questa è una setta…anche lo stile…è verità!
E non vi dico i processi che abbiamo avuto in Germania… in tante parti.
Grazie a Dio, siamo molto contenti di essere perseguitati perché la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato, e noi non possiamo essere più grandi di Nostro Signore, il discepolo deve essere come il suo maestro.
A Cristo lo hanno odiato e si sono riuniti per ucciderlo…
E a te, Kiko, ti applaudono eh?
No! Se vuoi essere cristiano devi prepararti alla croce.
Io ho il cuore che non sta bene e mi dice il medico: tu non puoi soffrire.
E io: come, non posso soffrire, che dici! Se vengono per sollevarmi in alto e mi vogliono uccidere!
Mi chiedo: sei un cristiano? Così, come me, preparati.
(Prosegue con aria tragica)
Beh, mi hanno perseguitato a sufficienza, e ci ha salvato… ci volevano ammazzare, distruggere le comunità, la messa delle piccole comunità, e che andassimo a messa con tutti! (moto di orrore).
Ci denunciarono alla Feria IV, ci hanno fatto passare… sofferenze orribili!
Però (prosegue con voce tremula) grazie a Dio io dicevo l'unica cosa che ci potrà salvare è che muoia il papa.
E così, stavamo già perduti…
e… non morto ma(ridacchiando) si è dimesso!
Grazie a Dio! (risate dell'assemblea).
E tutto era pronto, era una sentenza orribile. Ho telefonato alla Santa Sede e ho chiesto se era operativa. Non è operativa, aspettiamo il seguente papa.
E Bergoglio ci ha salvato! Il cardinal Bergoglio."

Riflettiamo che, oltre ad aver augurato la morte a Papa Benedetto ed essersi rallegrato per le sue dimissioni, ha chiamato il papa regnante "cardinal  Bergoglio".

Ciò  fa capire che la lotta intestina contro i papi non si è esaurita con la capitolazione per sfinimento di papa Benedetto, ma continua con il più  coriaceo papa Francesco.
Perché la guerra di Kiko e Carmen, e di conseguenza di tutto il comitato direttivo  neocatecumenale, non è finita con papa Ratzinger, di cui fintamente piangono la morte dopo avergliela augurata, ma continuerà, visto che  non è una guerra contro quel vescovo o contro quel determinato papa, ma contro la Chiesa.

62 commenti:

  1. A mio parere, il cammino non ha nulla di demoniaco, ma soltanto "mafioso & criminale".

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    1. Ricordiamoci che Benedetto XVI non voleva concedere l'approvazione degli Statuti "definitivi" del Cammino.

      Fu un'operazione fatta a maggio 2008 dagli amiconi del Cammino di stanza nei dicasteri vaticani, a cominciare da Ryłko, al quale la sora Carmen aveva promesso mafiosamente, a giugno 2002 (in occasione degli Statuti ad experimentum, mettendo Giovanni Paolo II davanti al fatto compiuto), promesso «un futuro immenso» a Ryłko qualora avesse appoggiato il cammino. Ed infatti Ryłko divenne arcivescovo prima e cardinale poi, "chissà come", nonostante lo scarso entusiasmo pontificio... (se pensate che le cose in Vaticano vadano sempre lisce, ricordatevi dei vari casi Maciel - che godeva della stima di Giovanni Paolo II -, McCarrick, Apuron, Rupnik...)

      A fine aprile 2008 era passata sul portale Petrus un'intervista ad un officiale vaticano che affermava candidamente che Benedetto XVI non aveva alcuna intenzione di rinnovare gli Statuti. Negli stessi giorni una delegazione di vescovi giapponesi in visita urgente ad limina (per la seconda volta in un mese, perché poche settimane prima erano stati impediti - dai soliti amiconi del Cammino - ad incontrare il Papa), erano stati rassicurati da Benedetto XVI sulla soppressione del seminario neocatecumenale di Takamatsu e sul non rinnovo degli Statuti.

      L'officiale fu minacciato in chissà che modo e costretto a ritrattare ciò che aveva detto. Ma i vescovi giapponesi non ne potevano più del Cammino (ed infatti hanno impedito tutti i tentativi di riapertura di un seminario neocatecumenale in Giappone, incluso quello "internazionale" che doveva aprirsi a Tokyo per ordine "vaticano" e annunciato senza neppure consultarli, e Kiko ha ancor oggi il fegato contorto a causa del buco senza bandierina sul suo mappamondo per quanto riguarda il Giappone e Guam) e quindi non poterono essere messi a tacere. (Ricordatevi che i seminari neocatecumenali servono anche come "avamposto" per ospitare presbikikos scandalosi e soggetti dalla coscienza non proprio limpida; e che anche se li chiamano "seminari", totalizzano in realtà rarissimamente più di cinque o sei seminaristi)

      Purtroppo il Cammino non è l'unica realtà che attraverso indebite pressioni (e corruzione, e rappresaglie, e altri metodi che farebbero impallidire la mafia) resta in piedi nonostante sia chiaramente ostile (oltre che dannosa) alla fede e alla Chiesa.

      Dunque, quando in questo blog si menzionano gli Statuti del Cammino, si parla di uno straccio di approvazione autoconcessa, e alla quale il Cammino comunque disubbidisce.

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  2. Piccolo promemoria preliminare: nella storia della Chiesa, i santi che hanno fondato qualcosa hanno sempre mendicato l'approvazione della gerarchia e del Papa, convintissimi che senza tale approvazione la propria opera sarebbe stata contro la Chiesa.

    Invece i laici Kiko e Carmen credevano di saperne più del Papa.

    Al punto che il 14 marzo 2017 Kiko testimonia di aver augurato la morte al Papa, come documentato sopra, e di essere stato contento che Benedetto XVI abbia abdicato.

    Al punto che il 14 giugno 2008 Kiko afferma che le «decisioni del Santo Padre» erano state «una vera catastrofe! siamo perduti! qui finisce tutto!».

    Al punto che il 3 giugno 2006 Kiko fa una rivendicazione sindacale lamentandosi, davanti a papa Benedetto XVI, che «i vescovi non capiscono di aver bisogno dei carismi [del Cammino]».

    Al punto che nella lettera del 17 gennaio 2006 il tripode Kiko-Carmen-Pezzi scrive a papa Benedetto XVI che «il Signore passerà a servirli», cioè tradotto in italiano "continueremo a fare la Comunione seduti col cameriere liturgico che passa a servire i fratelli seduti, nonostante la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre» ce l'abbia proibito".

    Davvero, è grandissima l'ipocrisia neocatecumenalizia quando vuol far credere che la paterna benevolenza di Benedetto XVI equivalga all'invito a continuare negli errori di Kiko e Carmen, e quando vuol fingere di non ricordare o non sapere che Benedetto XVI ha condannato gli strafalcioni liturgici neocatecumenali.

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    1. Alcuni punti fondamentali che "stranamente" sfuggono ai kikolatri:

      - noi cattolici ci adeguiamo alla Chiesa, non pretendiamo che la Chiesa si adegui a noi. Per questo Kiko e Carmen hanno sempre sbagliato nel pretendere che la Chiesa dia il suggello alle loro ridicole invenzioni;

      - noi cattolici consideriamo un tesoro enorme la Tradizione cattolica (cioè ciò che nella Chiesa è stato sempre detto, fatto, creduto, in tutti i posti, in tutti i tempi), non siamo così imbecilli da credere che ciò che valeva tantissimo ieri sarebbe diventato improvvisamente inutile o dannoso oggi. Per questo Kiko e Carmen hanno sempre sbagliato nel giudicare "da religiosi naturali" cose che invece hanno arricchito la spiritualità di tantissimi santi;

      - a noi cattolici basta seguire la Chiesa, ma pur anelando ad una sempre maggior perfezione spirituale personale non siamo così superbi da voler sembrare a tutti i costi "più cristiani degli altri". Ciò che ognuno ha veramente in cuore lo vede solo il Signore. Il percorso personale verso il Signore - che varia da anima ad anima, e che va valutato di volta in volta col proprio confessore o direttore spirituale - non è una specie di "campionato" in cui fingere "cose grosse" per acquisire un qualche "punteggio". Per questo Kiko e Carmen e i loro seguaci hanno sempre sbagliato (oltre che mentito) nel vantare i numeroni del Cammino, i super mega portenti del neocatecumenalismo, nell'insinuare l'idea che i kikolatri sarebbero migliori dei "cristiani della domenica" e dei "religiosni naturali", eccetera;

      - noi cattolici annunciamo il Vangelo in mille modi diversi soprattutto senza accorgercene, perché la forza spirituale che viene dal vivere i sacramenti secondo le dovute disposizioni è molto più forte del fare predichette altisonanti costellate di citazioni del Vangelo. Infatti si può annunciare il Vangelo anche solo semplicemente facendo bene il proprio lavoro, come largamente spiegato da Escrivà de Balaguer, vivendo la propria quotidianità di anonimi genitori che onorano il sacramento del matrimonio, eccetera; baccagliare in piazza coi tamburelli e le chitarrelle ostentando i gadget kikiani non è un "evangelizzare" ma solo un vantare la propria idolatria; noi cattolici "scendiamo in piazza" solo quando lo fa la Chiesa (per esempio nelle processioni del santo patrono);

      - noi cattolici abbiamo a disposizione un vastissimo tesoro di arte sacra (canto, dipinti, architettura...) di cui beneficiamo continuamente, e riconosciamo il madornale errore del neocatecumenalismo di voler assolutamente mettere le deiezioni di Kiko al primo posto.

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  3. Il fatto che Tripudio sia costretto per l'ennesima volta a mettere nero su bianco delle cose OVVIE per un "cattolico naturale" dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che il cammino fa danni notevoli perchè tutto quello che insegna, fin dal primo giorno, si distacca in maniera NETTA da quello che la Chiesa Cattolica ha sempre detto da 2000 e passa anni (vengono smentiti, come è ovvio che sia, persino dai documenti del loro tanto citato CVII. Citato appunto , ma mai studiato e letto).
    Il punto del post non è solo mettere in rilievo le parole di Kiko (parole di cui ci si dovrebbe solo vergognare, ma vabbè), ma è il fatto che queste parole non sono "campate in aria". Sono il risultato di un atteggiamento continuato nel tempo.
    Non c'è NULLA che il cammino abbia che sia stato approvato senza l'aiuto di questo o di quell'amico cardinale. E ciononostante nel cammino quello che è stato approvato NON VIENE RISPETTATO.
    Questo perchè a Kiko NON INTERESSA fare parte della Chiesa Cattolica perchè non ci si riconosce e la disprezza. Gli serve solo per avere dei benefici in termini di contatti e/o strutture e/o bacino di utenza.
    Per lui la Chiesa è una holding di cui lui vuole prendere la parte più redditizia. Punto.

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    1. una holding, eh?????

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    2. Un holding su cui guadagnare il più possibile in termini di potere e soldi. Dilla tutta.

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  4. Ricordo benissimo il periodo in cui stavano preoccupatissimi per la liturgia nello stile neocatecumenale.
    Già avevano dovuto introdurre il confesso, il Credo e altre parti omesse dalla liturgia in stile neocatecumenale.
    Avevano anche proibito di cantare troppo a Jahwé, e per un tempo fu osservato. Poi ricominciarono.
    Era molto buffo quando si doveva cantare "Grazie al Signor" invece che "Grazie a Jahwé".
    Ora so che si canta di nuovo "Grazie a Jahwé", oppure "Jahwé, tu sei il mio Dio...".

    Ma su un aspetto vorrei sottlineare l'accento: il discorso di Kiko sulla "persecuzione", che ha fatto anche in tanti altri contesti.

    Kiko si assimila a Gesù: "la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato... A Cristo lo hanno odiato e si sono riuniti per ucciderlo…vengono per sollevarmi in alto e mi vogliono uccidere! Mi hanno perseguitato a sufficienza, e ci ha salvato… ci volevano ammazzare...ci hanno fatto passare… sofferenze orribili!"

    E chi è che l'avrebbe "perseguitao", si sarebbe "riunito per ammazzarlo", l'avrebbe "odiato"?
    Caifa e il sinedrio?

    No. Il Papa regnante e la Chiesa.

    Si capisce che la similitudine con Gesù è fuorviante, perché Gesù fu perseguitato da un'altra religione, non dalla Chiesa cattolica.

    Kiko-Gesù, invece, sarebbe stato "perseguitato" dal Papa, da molti vescovi, da molti cristiani cattolici.
    Affermare che il Papa e i vescovi ti perseguitano e ti vogliono ammazzare perché tu sei come Gesù, è un'affermazione delirante, per essere educati e non usare espressioni più forti.

    Figuriamoci se il Papa, nell'esercizio del suo ministero, perseguitasse Gesù!
    Il Papa non è Caifa.
    Il Papa rappresenta Gesù. Ne è il vicario sulla terra.

    Il fatto è che Kiko ha stravolto talmente tanto gli eventi, che ogni decisione a lui contraria presa dalla Chiesa Cattolica l'ha fatta passare per "persecuzione", sofferenza e addirittura condanna a morte!

    Il Papa lo voleva ammazzare! (metaforicamente)
    I vescovi lo volevano ammazzare!
    Il Papa lo perseguitava!
    I vescovi lo perseguitavano!
    Il Papa l'ha fatto soffrire!
    I vescovi l'hanno fatto soffrire!

    Lui, come Gesù, l'unico. Perseguitato dalla stessa Chiesa a lui contemporanea.

    Confonde i suoi seguaci assimilando sé stesso e la "sua" chiesa con Gesù di fronte agli ebrei, che non l'accolsero.

    Quando la Chiesa cattolica prende le sue decisioni, non perseguita, ma corregge.
    Tutti lo sanno.
    Tranne Kiko.

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  5. Commentate solo voi. Per amore alla verità

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    1. Abbiamo elencato dei fatti, mentre gli asini raglianti elencavano slogan falsi e ingannatori.

      Se un neocatekiko amasse la verità, comincerebbe col prendere atto degli errori e delle eresie del Cammino, e delle carnevalate liturgiche. Comincerebbe ad adeguarsi alla Chiesa, ricordando che il Catechismo è garantito dall'autorità della Chiesa, non i mamotreti, non il Direttorio (autorizzato solo ad essere pubblicato, ma ovviamente non viene pubblicato perché altrimenti si scoprono gli altarini).

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    2. E quanto a Benedetto XVI, un neocatecumenale onesto comincerebbe con prendere atto delle «decisioni del Santo Padre» riguardo alla liturgia. E a capire che chi promuove le carnevalate del sabato sera e delle "convivenze", porta avanti le opere del demonio.

      Il peggior malato è quello che si rifiuta di guarire.
      È quello che tira fuori il video in cui il medico gli dice "quanto all'unghia incarnita, stai proprio bene, anzi, benone, proprio veramente bene benissimo benone!"... debitamente censurato della parte in cui il medico gli dice: "per il resto hai solo un tumore che come ti ho già detto tutte le altre volte va operato subito altrimenti muori".

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    3. Ma sì. Piuttosto che leggere certi commenti di chi non sa neppure più pensare, non dico parlare o scrivere, senza che qualcun altro gli suggerisca ogni concetto, sarà meglio che commentiamo da soli.
      Ricordo all'anonimo che qui abbiamo dato spazio a molti commentatori neocatecumenali che se non altro meditano sugli interventi da fare e non credono, come anonimo, che basta che metta il dito sulla tastiera e lo "spirito" gli suggerirà cosa scrivere. Ma poveretto, lui crede in ciò che gli hanno detto, che cioè l'interpretazione della fede, della Chiesa, di Dio stesso by Kiko sia Verità Assoluta e super dogmatica.
      Dio soccorre e ti suggerisce le parole, ma tu devi metterci il tuo cervellino sopra, prima di ogni altra cosa. Dicevano i latini: rem tene, verba sequentur. Abbi chiaro il concetto, le parole verranno da sé. Però dalle parole, gli insulti, le minacce o le frasette apodittiche lette finora, si capisce di che genere sia la "res" che anonimo crede di avere tra le mani...

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    4. Ricordiamo inoltre ai gentili lettori del blog che «i commenti totalmente anonimi verranno cancellati».
      (Condoglianze a quelli che sono stati marcati talmente spesso come "Spam", che la piattaforma Blogspot li considera automaticamente "Spam" senza intervento dei moderatori).

      Abbiamo spesso fatto eccezione solo nei casi in cui il contenuto del commento era piuttosto eloquente (incluse le dimostrazioni di asineria neocatecumenale). Ma questo resta uno "spazio commenti", non il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio.

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    5. @anonimo
      E se voi, per amore del cammino, dite solo castronerie e/o menzogne facilmente smentibili anche da un bambino di 6 anni mica è colpa nostra eh..

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    6. Anonimo hai perso una occasione per commentare.

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    7. Tanto se commentiamo cambia qualcosa? No. E allora..........

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    8. "Cambiare qualcosa" dove? Su questo blog... o nel Cammino?

      Se davvero credete che il Cammino è ispirato dallo Spirito, cominciate subito a sbarazzarvi di tutto ciò che non può essere dono dello Spirito: liturgie "kikizzate", gadget "designed by Kiko", nueva estetica, Decima versata nelle mani dei responsabili neocatecumenali, ambiguità e corbellerie delle cosiddette "catechesi", inutilissime "convivenze", eccetera.
      E rimettete mano al Catechismo, alla corona del rosario, all'adorazione eucaristica silenziosa e in ginocchio, eccetera.

      Il Signore apprezzerà. Kiko e i suoi pretoriani no. Dunque capirete benissimo chi è il vero ispiratore di Kiko e Carmen e dei loro scagnozzi.

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  6. I social neocatecumenali stanno riciclando tutta la loro cineteca per dimostrare quanto papa Benedetto appoggiasse il Cammino.
    Addirittura rimandano un discorso tenuto da Kiko alla GMG del 2011 a Madrid, in cui il temerario leader leggeva una lettera di Ratzinger del 1974! E poi ricordava il momento in cui aveva richiesto loro tutte le catechesi di Kiko e Carmen...da come lo racconta, sembra che volesse ispirarsi alle loro intuizioni per il suo prossimo libro ... sorvola naturalmente sulla sintesi che Ratzinger gli presentò perché la utilizzasse al posto delle sue divagazioni, tanto le aveva apprezzate! E dimentica quante cose erano successe, fra le quali tutti i processi in Germania subiti (non lo dico io, lo dice Kiko), la lettera di Ratzinger appena divenuto Papa con tutti gli ordini per far ritornare la liturgia delle salette a una parvenza di cattolicesimo, poi inserita nello Statuto e disattesa. Nel 2011, all'epoca della sviolinata di Kiko, stavano certamente già preparando l'imboscata della approvazione della loro liturgia all'insaputa del Papa, andata gambe all'aria per un intervento provvidenziale. Quanta ipocrisia in questo personaggio! Da far rivoltare. Ha ragione Gänswein, contro questo Papa c'è stato un accanimento fuori dal normale, soprattutto da parte di questi personaggi infidi e diabolicamente bugiardi.

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  7. @blog,
    Ormai sono anni che fate questi copia incolla e nessuno vi dà retta. Ne giornalisti di inchiesta a caccia di scandali (tipo iene per capirci) e neanche quella che una volta si chiamava "la casalinga di Voghera", cioè l'uomo comune. E sapete perché nessuno vi dà retta? Perché chiunque ha avuto a che fare con il cammino anche di striscio, sa che sono tutte stupidaggini quelle che scrivete. Sono anni che voi 4 scrivete della lettera "di Arinze" come qualcosa a cui il cammino non ha obbedito, ma al di là di semplici pregiudizi che chiunque può avere (anch'io prima di entrare in cammino, tantissimi anni fa ne avevo molti), sa che non è vero e che questa famosa lettera è ormai superata. 1) Perché, dal 2008, cioè dallo statuto, (approvato da Papa Benedetto XVI) la celebrazione eucaristica delle comunità neocatecumenali è come una qualsiasi altra celebrazione della chiesa cattolica, a meno pochissime concessioni approvate con lo statuto. 2) Perché tutti i successori di Arinze hanno espresso grandissime soddisfazioni sulla liturgia espressa nel cammino neocatecumenale. 3) Perché dal 2008 a oggi tanti vescovi hanno celebrato con il cammino Neocatecumenale.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Alla tua affermazione "chiunque ha avuto a che fare con il cammino anche di striscio, sa che sono tutte stupidaggini quelle che scrivete" risponde Kiko stesso a Portorico :
      "Nasce la comunità, e tutti della parrocchia ti odiano, ti detestano, e ti denunciano al vescovo. Si crea una tensione. Pensano nella parrocchia: questa è una setta…anche lo stile…è verità! E non vi dico i processi che abbiamo avuto in Germania… in tante parti. Grazie a Dio, siamo molto contenti di essere perseguitati perché la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato, e noi non possiamo essere più grandi di Nostro Signore, il discepolo deve essere come il suo maestro.
      A Cristo lo hanno odiato e si sono riuniti per ucciderlo…"
      Kiko lo sa, e lo dice, quanto state indigesti a tutti, a partire dalla parrocchia (che considerate come la Sinagoga), ma anche fuori dalla parrocchia. Abbiamo pubblicato un articolo di recente su ciò che dicono di voi.
      Per il resto, a tutti gli altri punti, abbiamo risposto mille volte. Ma continuo a farti rispondere da Kiko "ci volevano ammazzare... mandarci a messa con tutti...": come mai ha augurato la morte al papa e si vedeva "perduto" solo per una messa che alla fin fine è uguale a quella "di tutti" e per la quale non c'era nessun problema? È pazzo forse? Si fa i film?
      Non devi rispondere a me...rispondi a lui... "ma tanto, Kiko, che problema c'è? Punto 1, punto 2 e punto 3"...

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    2. Con voi si è costretti a fare copia incolla, ogni volta che vi passate il testimone noi si deve rincominciare da capo.
      Un parolina sulle uscite di Kiko è troppo?
      Sulla lettera di Arinze non c'è verso di farvi capire che fa parte integrante dello statuto.
      Non sei obbligato a crederci, rivolgiti a un legale estraneo alla vicenda e fatti interpretare il famoro articolo 13.

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    3. Kiko infatti non meriterebbe attenzione, non più di un cassonetto rovesciato che il Comune ha solo la scocciatura di far rimettere in piedi.

      Se siamo costretti a dargli attenzione, è perché molti parroci ce lo hanno imposto nelle parrocchie e molti fedeli gli sono pure andati pure, sorridenti, chi più chi meno falsamente. Tutti ne abbiamo pagato le conseguenze.

      Al neocatecumenale medio basterebbe assimilare una sola semplice nozione, da questo lungo, articolato ed informativo post:

      a Kiko interessa della vita dei suoi adepti addirittura meno di quanto gli sia importato di quella del Papa Benedetto XVI. Punto. Per lui, gli adepti sono perline delle sue collanine tribali. Fine. Per lui, se vivete male, sono cavoli vostri. Se morite, lode a Dio, basta che possa prosperare lui. Amen.

      Il grugnito sdegnato da parodia di imperatore oltraggiato, che questo bestione emette raccontando che la gerarchia vaticana si è -permessa di pensare!- che i neocatecumenali potessero andare a Messa "con tutti", esprime meglio di ogni parola la levatura di questo grottesco istrione.

      Mi rimane solo una domanda: come ### è possibile andare ancora dietro ad un attrezzo simile.

      A. Non.

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    4. EC gli sono pure andati dietro sorridenti (e senza controllargli le credenziali)

      A. Non.

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    5. Come è possibile che gli vadano dietro? Perché è un uomo di potere, che da sempre, pur con le sue paure e ansie nascoste al mondo (ma non a Carmen), mentendo, arrabattandosi, blandendo e minacciando, ha sempre sempre sempre dipinto se stesso dell'altezza delle sue icone ed è stato creduto da chi voleva essere come lui. Appena dovesse cadere con il ginocchio nella polvere o avere un attimo di debolezza, gli passerebbero sopra con i mezzi cingolati. La "folla" è fatta così...omaggia sempre i potenti e ha bisogno di specchiarsi in loro. Per questo Kiko deve fare sempre il grande: non può concedersi il lusso di non esserlo.

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    6. @ fav
      Allora se nessuno ci dà retta, perché tu continui a scrivere e a darci retta facendo sempre le stesse domande alle quali ti è stato risposto più e più volte? Hai letto le risposte? Hai qualcosa da dire di concreto? Cosa ti dicono i fatti riportati? Sono assai eloquenti. Nel Cammino a ogni questionario viene detto e ripetuto " di' fatti concreti". Allora?
      Porto

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    7. @anonimo 4 Gen '23 h 19.59

      ...e comunque "nessuno vi da retta" è solo parzialmente esatto. Non danno retta a questo blog coloro, dei neocat, che si sono invischiati così tanto nel cammino che riconoscere finalmente la verità costituirebbe una cosa troppo dolorosa (ma auguro loro coraggio ed onestà per liberare la propria vita). Invece quelli che hanno conservato un po' di discernimento, che coltivano qualche dubbio perché sono alla sincera ricerca della verità, ne traggono anche conclusioni positive per decidersi una buona volta a scaricare le panzane kikiane dove meritano, e tirare finalmente la catena.

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    8. @FAV
      Continuare a mentire non vi gioverà per nulla. Perchè sai benissimo che, PER ESEMPIO, la comunione la assumete TUTTI INSIEME COMPRESO IL SACERDOTE, (cosa espressamente vietata), sai benissimo che la celebrazione neocatecumenale E' DIVERSA da quella cattolica (altrimenti non si spiegherebbe la vostra difficoltà a stare in mezzo ai cristianucci della domenica). Puoi continuare a dire che "vescovi celebrano con noi e sono contenti"
      Grazie per averci dato l'ennesima riprova che nel cammino si dà più importanza alle "amicizie" umane piuttosto che piacere a Dio. Esattamente come i pagani. Non c'è nessuna differenza.
      Notizia per te, caro FAV: Gli "amici" che vi siete fatti prima o poi scompariranno e non avete abbastanza per "trovarne" di nuovi. A quel punto scomparirete...se non scomparirete con Kiko.

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    9. Prosegue (da parecchio) su Jungle Watch la riflessione sul tema dell'aborto a Guam. Nella pagina di oggi si fa presente che il problema non nasce tanto dai "politici cattolici" che non fanno abbastanza il loro dovere, ma dai cattolici che pur essendo antiabortisti continuano a votare politici non ostili (o addirittura favorevoli) all'aborto. Cioè il problema sono i "votanti cattolici".

      Certamente dobbiamo annoverare i neocatecumenali di Guam, che hanno appoggiato politicamente la governatrice abortista (si vede che i capicosca della setta avevano fatto qualche accordo sottobanco). Ma penso anche ai kikos italioti, che si vantano di non compiere omicidi, droghe, aborti, divorzi, eccetera, e poi - in ubbidienza ai loro cosiddetti "catechisti", o solo per asineria - votano politici favorevoli a eutanasia, droghe, aborto, divorzio, eccetera. Facile fingersi "convertiti" quando si è nelle polverose salette in mezzo alle seggiole pieghevoli e il tavolinetto smontabile e i gadget di Kiko, nevvero?

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  8. In una intervista odierna a Radio Vaticana, monsignor Gänswein ha detto, fra le altre cose, che, durante il suo pontificato, Papa Benedetto XVI "ha dovuto vedere che diverse volte le sue parole, le parole del successore di Pietro, non sono state accettate. Ma (questo diceva) la guida della Chiesa non si fa soltanto comandando e decidendo, ma anche soffrendo. E questa parte della sofferenza era non poca".
    Anche questa affermazione si aggiunge a quella riportata nell'articolo: il Papa si è reso conto di tutte le volte in cui non è stato ascoltato, creduto, obbedito, ma ha offerto questa sua sofferenza per il bene della Chiesa.

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  9. Il video e' agghiacciante.
    A onor del vero ricordo come andarono le cose in quei tempi. Kiko non disse che sperava nella morte del Papa nel 2012 perche' il Papa era il problema, ma perche' la feria quarta era il problema per lui. Con le dimissioni di Benedetto xvi si innesco' lo stesso meccanismo previsto per la morte di un pontefice cioe' lo scioglimento delle congregazioni della curia e il blocco di tutte le decisioni incluse quelle contro il cammino. Kiko tiro' un sospiro di sollievo per averla scampata ancora una volta e poi commentando in seguito disse che l'unica cosa che lo poteva salvare era o la morte del Papa oppure, ma del tutto inaspettato, il fatto delle dimissioni.
    In ogni caso parlare con tanta faciloneria della morte del Papa e' orribile e denota inconfutabilmente l' ego smisurato del personaggio. Comunque kiko sapeva bene che la linea di benedetto xvi sulla liturgia era totalmente l'opposto delle celebrazioni nelle salette. Lo sapevano tutti.

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    1. LO sapevano tutti... e tutti continuavano a disubbidire. E probabilmente avrebbero continuato a disubbidire anche se le liturgie del Cammino fossero state esplicitamente proibite. Come continuano tutti a disubbidire alla lettera di Arinze, che pure è citata in una nota dello statuto, per cui è parte integrante dello Statuto, tanto è vero che senza quella nota lo statuto non sarebbe stato approvato.

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    2. Le riunioni dette Feria Quarta erano un "pericolo" per gli abusi liturgici di Kiko.

      Ci si aspettava che entro fine 2012 arrivasse una stangata storica per il Cammino - gli stessi pasqualoni ci perdevano il sonno perché la pacchia delle carnevalate liturgiche pareva ormai al capolinea (i kikos sanno di star sbagliando, ma si ostinano a voler sbagliare ancor di più, in barba alle «decisioni del Santo Padre»). Poi per qualche inesplicabile motivo le conclusioni della Feria IV slittarono a "dopo Natale", quindi finì anche gennaio 2013, e all'inizio di febbraio 2013 arrivò la doccia fredda dell'abdicazione di Benedetto XVI.

      Dunque, il fatto che Kiko temesse che il Santo Padre Benedetto XVI desse una stangata agli abusi liturgici neocatecumenali, è sintomo che Kiko ama più gli abusi liturgici kikiani-carmeniani che il Papa. Kiko e Carmen non hanno mai lavorato per il Regno dei cieli, ma solo per il proprio regno.

      Perciò risulta del tutto naturale che Kiko si augurasse la morte di quel Papa tanto pericoloso per gli strafalcioni liturgici. Già lo disprezzava prima, figurarsi dopo che il Papa ha nominato i membri della cosiddetta Feria Quarta, li ha lasciati lavorare, e attende il responso (nota tecnica: è del tutto normale che un Papa, prima di prendere una decisione seria, si consulti con degli esperti che studiano anche gli angoli più nascosti della questione, e riferiscano il proprio parere).

      Dunque la Feria IV era un problema per Kiko e Carmen perché stava dando ulteriori conferme alle «decisioni del Santo Padre» contro le liturgie neocatecumenali, «decisioni» prese fin dal 2005 e a cui il Cammino non ha mai ubbidito.

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  10. Il Cammino, pur essendo stato tra quelli che più hanno criticato il Pontificato di Benedetto XVI per le sue posizioni sulla liturgia, oggi lo rivendicano come un loro sostenitore.
    In politica non si può trovare di peggio

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  11. Mi sembra abbastanza chiaro dalle parole di Kiko stesso, come considerasse Papa Benedetto XVI un intralcio per il suo Cammino.
    Affinché il suo Cammino potesse continuare ad esistere come Kiko e Carmen l'avevano costruito, occorreva che Benedetto XVI fosse tolto di mezzo, o con la morte o con le dimissioni, nelle risa e nella scomposta e irriverente ilarità generale dei seguaci kikiani.

    Purtroppo per Kiko però, anche se la Feria IV non ha avuto seguito, nemmeno Papa Francesco è troppo favorevole al Cammino, in cui si fanno figli come conigli e si colonizza esportando il modello unico, invece che evangelizzare rispettando le identità popolari.
    É Papa Francesco che ha mandato in cavalleria anzitempo Ryłko e Filoni, per citare due capisaldi che hanno lavorato alacremente pro Cammino.
    É Papa Francesco che ha ordinato (e pare ottenuto) l'inizio della riduzione dei seminari Redemptoris Mater, popolati spesso da 5 o 6 soli seminaristi.
    É Papa Francesco che ha sempre e solo riservato parole benevole come da protocollo e poi ha inanellato tutta una serie di reprimende nel corpo dei suoi discorsi ai neocatecumenali.
    É Papa Francesco che non ha inviato nemmeno un messaggino di supporto per l'inizio della fase diocesana di valutazione alla canonizzazione di Carmen, come invece ha fatto in molti altri casi.
    É Papa Francesco che ha lasciato Kiko alla guida del suo Cammino perché lo ha considerato "ancora in fase fondazionale", cosa che Kiko ha assimilato come "possiamo ancora inventare quello che ci pare, tanto siamo sempre in fase fondazionale".

    Infatti i neocatecumenali non amano nemmeno Papa Francesco, ancora nostalgici della benevolenza di Giovanni Paolo II, che peraltro si mostrava benevolente con tutti i movimenti appena nati sulla scia del Concilio Vaticano II. Primi esperimenti dei laici alla riscossa, tutti ancora da conoscere e valutare nei loro sviluppi nel tempo.

    Papa Ratzinger, in tempi più floridi per il Cammino Neocatecumenale, avrebbe voluto intervenire in modo diretto, mentre Papa Francesco sembra che aspetti e favorisca una decadenza naturale, già iniziata da decenni e in galoppante espansione.

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    1. Con Papa Francesco Kiko ha agito come peggio non poteva fare.
      Tralasciamo tutte le menzogne tirate fuori alla elezione (Ci conosce, lo abbiamo incontrato in aeroporto a Buenos Aires etc. etc.), ma vi ricordate come era entusiasta quando misero le sedie in Cappella Sistina? Quel "qualcosa deve pur voler dire" detto febbrilmente?
      Vi ricordate quando vennero qui i soliti anonimi che dicevano "E' SICURO che verrà a celebrare LA MESSA NEOCATECUMENALE a Porto San Giorgio" (ancora stiamo aspettando)
      Vi ricordate il sacerdote che lo venne a tampinare dopo la Messa in S.Marta dicendo che "stava andando in Cina" e Kiko che prese l'incoraggiamento del Papa nei suoi confronti come un incoraggiamento "a non aver paura di nessuno" (sopratutto dei vescovi faraoni che li odiavano)
      Vi ricordate la lettera ad inizio pontificato che era il perfetto esempio della piaggerìa?
      Vi ricordate la prima udienza con tutto il cartellone esplicativo (e meno male che LI CONOSCEVA) e Kiko che si incaxxa perchè non c'era il cammino in ogni parrocchia?
      Quale è stato il risultato di tutta sta commedia? Che ora i contatti sono quasi zero. Niente più udienze ipertrofiche in Sala Nervi, niente più neocatecumenali in piazza San Pietro, e sopratutto niente messaggino (neppure di cortesia) per l'apertura del processo di Carmen Hernandez. Evidentemente hanno perso l'amichetto che avevano in cancelleria.
      Come dicevo Kiko con Papa Francesco si è comportato nel modo più sbagliato possibile. Perchè ha provato a blandirlo e diceva e faceva cose affermando che "il Papa ci dice così".
      Vedete, Papa Francesco è un gesuita vecchio stampo. Io ne ho conosciuti. E ci sono 2 categorie di persone che i gesuiti vecchio stampo non sopportano proprio: gli IPOCRITI e i LECCA..ULO.

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    2. E Kiko rappresenta degnamente entrambi le categorie.....
      LUCA

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  12. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello della Befana

    Da qualche tempo una pubblicità fa vede la Befana con la faccia di Diletta Leotta. Questo perchè i bambini si spaventano nel vedere una Befana troppo brutta. Kiko ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha trasformato la faccia della Leotta in quella di Carmen stessa, che è molto più bella. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, esto interviento de Carmensita es l'ideale por risollevare la festa dell'Epifania. Procedamos con la beatificasion". Semeraro voleva replicare che la Leotta è decisamente più bella di Carmen, ma è brutto contradire il Papa e non lo ha detto, quindi ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico contenente tre foto : una della befana originale, una della Leotta e una di Carmen, più un biglietto : "Sancto Padre, decida lei qual'è la migliore. Saludos Kiko"

    e la causa continua...

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  13. In sostanza : se a San Pietro durante i funerali di Ratzinger è apparso un cartello con la scritta "santo subito", se il Papa lo fa santo subito e il Cammino sta dalla parte di Ratzinger, di rimando il Papa farà santa subito anche Carmen e il gioco è fatto.

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    1. E qualcuno si meraviglia ancora di come sia facile plagiare migliaia di neocatecumenali ?
      LUCA

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    2. Veramente è stato lui che è andato via.Non gli è stato negato nulla.

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    3. Come al solito l'asino ragliante non ha letto [questo] articolo.

      Eppure il link era facilmente cliccabile: [link] all'articolo.

      Ripeto: leggere [questo articolo] prima di commentarlo.

      p.s.: quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito.
      L'articolo riguarda un fedele cattolico a cui è stata negata la Comunione in ginocchio.
      Per di più durante i funerali dell'ultimo Papa che gradiva che la Comunione fosse solo alla bocca e in ginocchio.
      Ennesima dimostrazione che la questione liturgica è fondamentale per capire da che parte si sta.

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    4. I kikolatri fanno la "Comunione seduti" (e tutte le altre carnevalate come il girotondino idiota conclusivo) pur sapendo di disubbidire al Papa, ai documenti liturgici, alla Chiesa, al semplice buonsenso. E pur sapendo di essere mentitori e ipocriti quando insinuano che sarebbe consentita.

      Ma poi quando si tratta di un fedele che sta per fare la Comunione in ginocchio e alla bocca - modalità che la Chiesa non solo consente ancor oggi, ma che ha raccomandato caldamente da innumerevoli secoli - i kikolatri asini raglianti vanno su tutte le furie, come se avessero ricevuto una generosa secchiata d'acqua santa addosso.

      Vedete, il loro atteggiamento nei confronti della liturgia di sempre, quella tanto amata da padre Kolbe, Teresa di Lisieux, padre Pio, fa capire da che parte stanno.

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    5. Benedetto XVI, 16 luglio 2017:

      “Facendo sì che la comunione si riceva in ginocchio e la si amministri in bocca, ho voluto dare un segno di profondo rispetto e mettere un punto esclamativo circa la Presenza reale… Deve essere chiaro questo: È qualcosa di particolare! Qui c’è Lui, è di fronte a Lui che cadiamo in ginocchio”.

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    6. Quella citazione non è di luglio 2017 ma di diversi anni prima, quando Benedetto XVI era ancora Papa.

      Secondo il giornalista Sandro Magister, è presa dal libro-intervista Luce del mondo, pubblicato nel 2010.

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    7. Quindi se mettersi in ginocchio ricevendo la comunione in bocca è un punto esclamativo sulla Presenza Reale, prenderla dalle mani masticando seduti e spargendo inevitabilmente briciole è un punto esclamativo su cosa?

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  14. Quello che é accaduto a SanPietro non ha niente a che vedere col cammino!
    GinoRe

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    1. Come già detto e ripetuto nei commenti precedenti, quello che è accaduto a piazza san Pietro durante i funerali di Benedetto XVI conferma per l'ennesima volta l'essenza della crisi della Chiesa.

      E cioè una crisi di fede, anzitutto diffusa fra il clero e i vescovi. Che per esempio hanno tollerato che la liturgia divenisse una specie di spettacolino sacro in cui viene distribuita una sorta di "sacro snack di unità fraterna". Saranno anche bravissimi a ripetere discorsoni farciti di citazioni del Vangelo, ma di fatto non ci credono.

      Su questo diabolico humus cresce anche la zizzania neocatecumenale che pretende di chiamare "liturgia" le proprie carnevalate, chiamare "catechesi" le cialtronerie di Kiko e Carmen, chiamare "Eucarestia" la parodia del Sacramento, chiamare "evangelizzazione" la crescita della propria setta, chiamare "apertura alla vita" l'irresponsabilità dello sfornar figli come conigli e di abbandonarli a didàscali e babysitter, eccetera.

      In qualità di fedele cattolico, in quella scena io vedo un prete che ingiustamente nega il Santissimo Sacramento ad un uomo "colpevole" di essersi inginocchiato davanti al Re dei Re. Un prete che viene meno al suo mandato. Un prete che non ha scrupolo a compiere ingiustizie davanti a Dio (e davanti alle telecamere degli uomini): nessun "regolamento" gli imponeva di farlo, lui l'ha fatto. Ne dovrà rispondere in modo gravissimo al Signore; e non speri di cavarsela facendo tutto il discorsetto sul Concilio e sulla "posizione dei salvati".

      In qualità di kikolatra, il fratello "GinoRe" non vede nulla che riguardi il Cammino. Essendo un adoratore del Triplice Idolo di Categoria Superiore, il Tripode Kiko-Carmen-Cammino, non gli interessa nulla della Chiesa, del sacerdozio, dei sacramenti, dei fedeli cattolici ingiustamente trattati. Gli interessa solo la gloria terrena del suo Triplice Idolo. E anche se riuscisse a ottenerla, non gli servirà a nulla nel Giorno del giudizio; non crederà mica di cavarsela facendo tutto il discorsetto sul numero di comunità, sul numero di seminari Redemkikos Mater, sulla quantità di "malloppo" che ha mollato fra Decime e collette varie, sul numero di presenze alle cosiddette "convivenze"?

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    2. Giovanni Paolo II nella lettera Sul mistero e il culto della SS. Eucaristia (Dominicae Cenae) del 24 febbraio 1980 ha chiesto solennemente perdono a Dio

      - "per tutto ciò che per qualsiasi motivo e per qualsiasi umana debolezza, impazienza, negligenza, in seguito anche all'applicazione talora parziale, unilaterale, erronea delle prescrizioni del Concilio Vaticano II,

      - possa aver suscitato scandalo e disagio circa l'interpretazione della dottrina e la venerazione dovuta a questo grande sacramento.

      - E prego il Signore Gesù perché nel futuro sia evitato, nel nostro modo di trattare questo sacro mistero, ciò che può affievolire o disorientare in qualsiasi maniera il senso di riverenza e amore nei nostri fedeli..."

      Sembra quasi che stia parlando delle celebrazioni neocatecumenali, del disagio che provocano ai cattolici, dell'affievolimento della percezione del sacro mistero, del disorientamento, eccetera.

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    3. GinoRe,
      scusa non richiesta accusa manifesta.
      Nessuno tranne te ha pensato che riguardasse il cammino, a questo punto mi fai sorgere un ragionevole dubbio.

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  15. Scrivete tutte bugie, pregherò il rosario per la vostra conversione.

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    1. Sta' attento che non solo i tuoi rosari non ci faranno convertire a Kiko, ma rischiano di farti riconoscere che il Cammino è ispirato dal demonio.

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    2. Vediamo, quindi le affermazioni di Kiko, peraltro video documentate, sono una bugia? E già li ti crolla il TUTTE.
      Non siamo all'asilo, se hai argomenti per confutare ciò che scriviamo rispondi nel merito.

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  16. Piú che la sostanza, badate alla forma! La liturgia deve incarnarsi non mostrarsi! GinoRe

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    1. Purtroppo per te, forma e sostanza non sono affatto in contrapposizione.

      E comunque, alla luce del fatto che su questo blog consideriamo tre forme liturgiche:
      1) la Vetus Ordo celebrata da innumerevoli secoli e amata da una vasta schiera di santi
      2) la Novus Ordo introdotta nel 1969
      3) la "liturgia neocatecumenale" che è letteralmente una parodia della Novus Ordo

      Vorresti forse intendere che la "1" non incarna e quindi la Chiesa si è sbagliata fino al 1969?
      O vuoi forse intendere che solo la "3" incarna e quindi la Chiesa si è sempre sbagliata e solo Kiko e Carmen potevano correggerla?

      Inoltre, se la liturgia "tridentina" non incarna, allora gente come padre Kolbe, Teresa di Lisieux, padre Pio, don Bosco, si sono sbagliati? Badavano solo alla forma, mentre voialtri kikolatri incarnate e badate alla sostanza?

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    2. GinoRe,
      da che mondo e mondo siete proprio voi che guardate alla forma più che alla sostanza tanto che sfuggendo la sostanza vi ritrivate oggi liturgie con la forma che desideravate ( e che nessuno si azzardi a spostare uno jota )...ma vuote.....avete perso il sapore..
      A proposito di sostanza...la sostanza è la presenza reale...in una celebrazione di due ore...in quella di un'ora..e persino in una celebrazione "piana" di pochi minuti...la sostanza è il mistero Pasquale.
      Voi fate le vostre veglie tutta forma e poca sostanza basta andare agli agape dopo per vedere come siete "risorti", del prima e di tutte le guerre annesse lasciamo proprio perdere.

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    3. Se fosse vero che voi invece badate alla sostanza non avreste fatto alcuna resistenza quando vi hanno dato le indicazioni del Ssnto Padre ( non del primo scappato di casa ), dando ordine perentorio di ignorare tali disposizioni finno allo scadere dei due anni.
      Ma voi siete la peggiore espressione del "ce l'ho duro".

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    4. A propisito del "ce l'ho duro" mi sa che hanno "fatto fuori" uno di questi elementi nella diocesi di Roma

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  17. https://www.youtube.com/watch?v=MhyROMSHo-Y al minuto 59.20 c'è il momento in cui il capo della setta augura la morte al santo padre, grazie a Dio ci sono ancora le prove

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  18. Neokatehumenāļi savā lapā reaģējuši uz šo rakstu, taisnojoties, ka spalva jūk. Video taču var dzirdēt, ko Kiko teica un rakstā viss uzrādīts. http://observatoriodelcaminoneocatecumenal.blogspot.com/2023/07/la-verdad-sobre-kiko-arguello-y-su.html?m=1
    Ļoti gara un enerģiska attaisnošanās viņu stilā, ka tas nebija tā vai citādi domāts.

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    1. Su quel blog i neocatecumenali hanno risposto a modo loro a questa pagina, cioè cercando disperatamente di cancellare la verità.
      Quello che ha detto Kiko, lo abbiamo già verificato e trascritto in questo blog prima che loro facessero i furbi e cancellassero le altre prove (dopotutto loro sono i primi a pensare che la verità dei fatti è nemica del Cammino).

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