domenica 9 febbraio 2020

Come i Neocatecumeni NON "ascoltano" il Papa.

Premessa:

1) Il Cammino Neocatecumenale si pone al servizio dei vescovi e dei parroci come itinerario di riscoperta del Battesimo (dal Decreto di approvazione ad experimentum degli Statuti del Cammino Neocatecumenale, 29 giugno 2002)

2) Discorso di Giovanni Paolo II a catechisti e presbiteri del Cammino Neocatecumenale - Sabato, 21 settembre 2002 - Castel Gandolfo. (*)
Estratto:
...gli Statuti, stabiliscono i compiti fondamentali delle diverse persone, che hanno specifiche responsabilità nel portare avanti questo iter formativo all’interno delle comunità neocatecumenali, cioè: i presbiteri, i catechisti, le famiglie in missione e le équipes responsabili ad ogni livello.
(N.B. nell'elenco formulato dal Santo Padre delle persone responsabili nel portare avanti il Neocatecumenato sono al primo posto i presbiteri, all'ultimo le mitiche "équipe responsabili ad ogni livello". ATTENZIONE: degli Iniziatori Kiko e Carmen - ai quali all'inizio il Papa ha anche rivolto un saluto, sottolineando il "fedele attaccamento alla Sede di Pietro" e il "concorde amore per la Chiesa" come unico tratto distintivo - neanche una parola. SPARITI!)
… impegno … nel servizio alle Chiese locali e alle parrocchievoi, Presbiteri e Catechisti del Cammino avete la responsabilità che gli Statuti siano messi in opera fedelmente in tutti i loro aspetti 
Gli Statuti costituiscono, altresì, un importante aiuto per tutti i Pastori della Chiesa, particolarmente per i Vescovi diocesani, ai quali è affidata dal Signore la cura pastorale e, in particolare, l’iniziazione cristiana delle persone nella diocesi. "Nel loro paterno e vigile accompagnamento delle comunità neocatecumenale" (Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici, 29 giugno 2002), gli Ordinari diocesani potranno trovare negli Statuti i principi-base di attuazione del Cammino Neocatecumenale in fedeltà al suo progetto originario.
Desidero specialmente rivolgere una parola a voi sacerdoti, che siete impegnati al servizio delle comunità neocatecumenali. Non dimenticate mai che, in quanto Ministri di Cristo, avete un ruolo insostituibile di santificazione, di insegnamento e di guida pastorale nei confronti di coloro che percorrono l’itinerario del Cammino. Servite con amore e generosità le comunità a voi affidate!
Spetta ora ai Dicasteri competenti della Santa Sede esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica del Cammino stesso. Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.
3) Il Cammino Neocatecumenale è un itinerario di formazione cattolica che "è al servizio del Vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana… (cfr. col Decreto di approvazione definitiva, 11 maggio 2008)



In premessa l'Esortazione del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Neocatecumenali, in un periodo cruciale del travagliato iter per l'approvazione degli Statuti.
Saranno le stesse parole pronunciate dal Papa, che più di tutti ha appoggiato il Cammino Neocatecumenale, che ci consentiranno di arrivare al cuore del problema: la eterna e inossidabile disubbedienza del Cammino alla Chiesa.
Siamo arcistufi di sentirci ripetere scemenze arroganti come questa: "Tacete, la Chiesa ci approva. Noi ascoltiamo il Papa, voi Zoffoli".
I camminanti non si rendono conto di essere quello a cui Kiko li ha ridotti: cassa di risonanza di vergognose mistificazioni.

Mi sento obbligata e non posso esimermi, davanti a Dio e alla mia coscienza. Devo rendere testimonianza e devo dare la mia personale esperienza, come in uso nel cammino. Ne ho fatto parte attiva per trenta anni!

Lascio trarre a voi le conclusioni.
"L'ubbidienza al catechista è tutto"

Non ho mai sentito dalla bocca di Kiko Argüello o dalla bocca di Carmen Hernández espressioni del tipo: "Abbiamo chiesto alla Chiesa di dirci chi siamo"; o almeno: "Il Papa ci ha dato precise indicazioni per andare avanti"; mai nulla di simile. Piuttosto: "Noi non sappiamo cosa dobbiamo fare; il cammino non è stato creato a tavolino! Il Signore ci conduce. Il Signore ci ispira, ci porta per vie a noi sconosciute e che non potevamo neanche immaginare, il Signore ci sorprende ogni giorno! Per noi fa continuamente miracoli, miracoli! Stupendo!"

Da sempre si è dato per scontato che Kiko avesse, per elezione, un filo diretto con Dio.
Da qui queste altre suggestive espressioni: "Il Signore attraverso di me oggi ti dice…" "Io vado a mostrarti la volontà di Dio per te" "Se tu non mi obbedisci, sei fuori dalla volontà di Dio e tutte le benedizioni diventeranno maledizioni" e così via in sequenza logica, fino alle conseguenze più estreme. Addestrato a questa scuola, non potevi aspettarti altro. Se solo cercavi un confronto personale su qualsiasi questione con uno della casta degli itineranti della prima ora venivi, ipso facto, rispedito a Kiko: "Parla con Kiko e… fai quello che ti dice". Se poi non ricevevi dal guru altra risposta che: "Già vedremo, già faremo, già verremo" oppure considerazioni del tipo: "Io non voglio problemi!" fino al risolutivo: "Lascia a noi la questione, tu non parlare più con nessuno e sta' in pace!" e tu, testardamente, ritentavi, dopo l'ennesima delusione, un dialogo con i tuoi simili, la risposta era "Devi solo parlare con Kiko e fare quello che ti dice". "Hai rimesso a lui tutto? Basta!".

Non c'era questione di coscienza che tenesse. Tua unica coscienza, Kiko; questo ti veniva inculcato. Kiko, lui solo era la "coscienza collettiva". Si sperimentava l'assenza totale di ogni relazione orizzontale; tutti indistintamente dipendevamo da Kiko e, in linea gerarchica, dai nostri diretti catechisti che, per la straordinaria amministrazione, non facevano "neanche un passettino" (frase storica di uno dei primi catechizzati dei due iniziatori spagnoli, gran responsabile in quel di Roma) senza chiedere a Kiko e Carmen il da farsi per poi, ovviamente, obbedire alla lettera, possibilmente SENZA PENSARE.

Perché racconto questo? Perché qui è descritto tutto il kikianesimo e Kiko come personaggio. E la vera tragedia sta nel fatto che, egli per primo, si prende da sempre tremendamente sul serio! Questo il credo incrollabile posto a fondamenta del Neocatecumenato: "Senza obbedienza a Kiko e ai catechisti non c'è Cammino".

"Polli in batteria" come i neocat allevati per la trincea:
"hanno fatto i funghi", come suol dirsi.
I famosi "frutti del cammino"!


E dunque, chi può dire qualcosa? Eccepire alcunché? Se solo una delle intuizioni kikiane potesse essere messa in dubbio, crollerebbe rovinosamente l'intero edificio. Cosa accadrebbe se la Chiesa, dopo opportuna verifica, dichiarasse inattendibile, per far solo un esempio, la presunta visione mariana che Kiko da sempre millanta? Questo il problema. Ordunque, può mai Kiko Argüello decidere di sottoporsi a discernimento? Certo che no. La Chiesa non può e non deve vagliare il Cammino così come si è andato strutturando negli anni e nelle varie tappe, nell'erezione di propri Seminari, nell'attuazione delle famiglie in missione o delle missio ad gentes, delle cento piazze o dell'invio due a due e tanto meno nel suo modo di celebrare riti battesimali o di celebrare la sua sacrilega eucarestia comunitaria. Questa è la verità!

In tutto il complesso piano strategico neocatecumenale, il rapporto con la Santa Sede gioca indubbiamente un ruolo fondamentale. Kiko vuole operare nella Chiesa perché convinto di essere stato inviato per chiamarla a conversione e così stravolgerla. Non sotto un aspetto, non per uno specifico carisma, ma nella sua interezza. Una nuova Chiesa, comunità di comunità, obbediente al "carismatico" e ai suoi allievi catechisti fino al raggiungimento di una completa mutazione genetica. Grande spazio ha avuto sempre, nei momenti forti del cammino, la famosa catechesi sul rapporto tra "carismatico" e "istituzionale", con la dichiarazione del primato assoluto del "carismatico" (Kiko) sull'"istituzionale" (Ministri ordinati). Si profila per la Chiesa intera, ad opera del novello profeta del secondo millennio, una trasformazione strutturale, gerarchica, dottrinale e, ovviamente, liturgica davvero epocale. Al vertice si pone, logica conseguenza, come unica e indiscussa autorità l'ispirato fondatore di "piccole comunità come la Santa famiglia di Nazareth…" e i Pastori della Chiesa devono solo fargli spazio, cedere il passo, affinché egli possa realizzare il suo progetto, di cui si sente direttamente investito nientemeno che dalla Santa Madre di Dio in persona, che gli sarebbe apparsa addirittura in visione e gli avrebbe parlato (Kiko dixit! Chi potrà metterlo in dubbio?) Chi oserà mettersi di traverso?

Ecco perché Kiko non ha mai ascoltato la Chiesa e non ha mai neanche avuto un direttore spirituale, poiché il suo filo con Dio è diretto, chiunque farebbe solo da filtro alla sua pura ispirazione divina. Questo accade a chi ripete a se stesso e agli altri "Il Signore mi ispira questo e quello e mi manda oggi a te ad annunziartelo" e altre balordaggini del tipo "Dio ha pensato fin della fondazione del mondo a Carmen e me come vostri catechisti PER SEMPRE", "Ha fatto una storia speciale con me in vista di essere tuo catechista". È ovvio che lo stesso vale per i Pastori della Chiesa: data questa premessa posta come incontestabile assunto, si può concludere che ogni volta che Kiko parla con un Vescovo o un Cardinale o con lo stesso Santo Padre si senta investito della missione di "chiamare a conversione" anche loro, perfino loro! Gli stessi itineranti, sul suo esempio e per sua esplicita disposizione, DEVONO - ogni qualvolta hanno un incontro istituzionale - ANNUNZIARE il cosiddetto “KERIGMA”, questa la loro prima missione, ANCHE AI PRÌNCIPI DELLA CHIESA. Era una precisa consegna che veniva fatta a chi nei primi anni era inviato alle Diocesi e alle Parrocchie per aprire il cammino in nuove zone: "Prima dovete annunziare il Kerigma ai Vescovi e ai Parroci".

Ecco che si spiega un gesto altamente simbolico di questa folle auto/investitura - ben presto abbandonato com'era ovvio che avvenisse - praticato sistematicamente alle origini dallo stesso Kiko e da tutti quelli "della prima ora", pronti a seguire in tutto il suo esempio. Kiko era solito, non senza sollevare ogni volta grande scandalo, "sbattere i sandali" sulla faccia di Parroci, Religiosi e Vescovi che rifiutavano di accogliere e convertirsi al suo Kerigma. Come dicevamo, ben presto dovette smettere del tutto questa orrida prassi, lui e i suoi, ma io stessa ricordo l'eco di queste gesta gloriose che si ripetevano in ogni zona in cui arrivavano i primi itineranti inviati da Kiko e Carmen. Smisero ben presto di esibirsi, per non fare la fine, prima o poi, di essere presi a calci nel sedere.
E dunque, tornando al nostro argomento, ogni incontro del Cammino con il Santo Padre è sempre stato sistematicamente programmato, questo è indubbio. Era da loro stessi caldeggiato e richiesto con insistenza ed era preceduto da incursioni mirate in Vaticano degli emissari più accreditati per preparare il terreno, per orientare, per ottenere secondo i loro inconfessabili desiderata…
Da qui la domanda puntualmente posta da Carmen ad ogni convivenza di itineranti, senza alcun pudore: "Hai portato le regaline" al tal Cardinale o al tal altro? "Dovete portare le regaline quando andate a parlare!"
(Scusate se apro ancora una parentesi: In realtà devo attestare che Carmen stessa adorava ricevere regali e aveva educato tutti in tal senso. Nessuno osava presentarsi, specie quando era convocato per una "riunione" privata, a mani vuote. Le "regaline" diceva lei; ma altro che "regaline"! Spesso si trattava di cose molto costose e si faceva a gara. Ma i suoi gusti erano difficili e non di rado toccava riportarsi indietro - oltre il danno la beffa - il dono sgradito, mentre lei volgarmente apostrofava il malcapitato: "Ma cosa mi hai portato? Non lo indosserò mai, non lo voglio". Sì perché una delle sue più grandi fisse erano gli abiti! ...salvo poi presentarsi da Benedetto XVI indossando una banale maglietta Adidas...)
Metto insieme quanto già sicuramente ho testimoniato in vari commenti per poter descrivere quello che è sempre stato l'atteggiamento di Kiko e Carmen e del Cammino nei confronti della Chiesa e il loro squallido modus operandi.

Per questo siamo partiti da come Kiko si è sempre posto davanti al mondo, da come si definisce, da come si propone all'attenzione dei suoi seguaci; poiché da questo discende anche il suo modo di relazionarsi, insieme alla sua socia Carmen, con la Chiesa istituzionale e con le varie Congregazioni, per conseguire l'obiettivo di accreditare la loro creatura e trovare legittimazione piena nella Chiesa Cattolica Romana.

Credo sia tutto chiaro, ora!

La triste realtà è che siamo finiti, e lo dico a mia vergogna, in mano a cialtroni. Come altro definire chi si fa maestro di neocatecumeni, dove per "catecumeno" si intende "colui che ascolta" "colui che ha l'orecchio aperto", e poi Kiko, il maestro, lui per primo non ascolta e non ha MAI ascoltato nessuno? Manca del tutto, da parte dell'artefice primo, il buon esempio in questo che è l'aspetto più qualificante del cammino. Dicasi lo stesso per tutte le "consegne" che, nello scorrere degli anni, si sommano le une alle altre sempre più gravose, ma alle quali né Kiko né gli itineranti si sentono obbligati come tutti gli altri comuni mortali. Essi sono esonerati perfino dal "fare il cammino per la loro vita", i santi! E, infine, sono completamente esentasse perché vivono della decima senza probabilmente aver messo nel sacco nero una lira o un centesimo mai una volta nella loro vita. Della casta neocatecumenale si può ben dire che sono come gli scribi e i farisei ipocriti: ossia, fate e osservate quanto essi vi dicono, ma non fate quello che fanno, perché dicono e non fanno; caricano le persone di pesi insopportabili che loro non spostano neanche con un dito…

Così con la Chiesa. La loro doppiezza, vera e propria strumentalizzazione, veniva ostentata ogni giorno di più con intollerabile sfacciataggine nei raduni di itineranti come una forma di strategia lucidamente scelta; questo avveniva al tempo del lavoro congiunto tra le varie Congregazioni e Kiko, Carmen insieme ai loro fedelissimi.

Come testimonianza voglio solo raccontare di un incontro fortemente voluto dagli Iniziatori molto preoccupati, dopo l'Approvazione "ad experimentum" degli Statuti del Cammino Neocatecumenale, datato 29 giugno 2002, per un'espressione contenuta nel Decreto, che per loro era insopportabile secondo cui:
IL Cammino Neocatecumenale SI PONE AL SERVIZIO DEI VESCOVI E DEI PARROCI…
Basta così poco per sconvolgerli! Dico io, ma cosa pretendevano? Di leggere nel Decreto del Pontificio Consiglio per i laici che, da quel momento in poi, i Vescovi e i Parroci avrebbero dovuto obbedire a Kiko anche loro?
E in realtà ad ogni convivenza si ripeteva che era indispensabile ottenere al più presto un incontro col Santo Padre per correggere il tiro. Carmen era incontenibile e ripeteva che tutto sarebbe stato irrimediabilmente perduto e il cammino distrutto. Una sola la loro ossessione, uno l'obiettivo prefissato e da raggiungere ad ogni costo: il Papa stesso doveva dire a chiare lettere che il Cammino Neocatecumenale andava portato avanti nelle Diocesi e nelle Parrocchie "SECONDO LE LINEE DEGLI INIZIATORI".

Altro che essere AL SERVIZIO!
Terrorizzati da questa funesta prospettiva, vedevano dietro l'angolo la fine di tutto. (Per loro certamente e per la loro "bella vita alle spalle degli altri")
Perché l'unica "verità" da difendere con le unghie e coi denti era una sola ed era questa:
SOLO LORO HANNO SEMPRE SAPUTO E SANNO QUELLO CHE È BUONO PER IL CAMMINO È QUELLO CHE NON LO È.
Qui finiva ogni questione. Nessuno poteva interferire, men che meno la Chiesa.
Dicevo: una sola VERITÀ per loro. Pura idolatria, niente altro. Gesù Cristo, Figlio di Dio con tutto questo non c'entra proprio nulla.
Per cui a tutti i costi bisognava piegare la Chiesa.

Ricordo a questo proposito il memorabile incontro del 21 settembre 2002 a Castel Gandolfo, carico di tante attese, e le parole del Santo Padre. Vedi sopra estratto: (*)

Sistemi di convincimento neocatecumenale
Parole che Giovanni Paolo II pronuncio' in barba a tutte le suppliche lacrimevoli di Carmen che lo incalzava con i suoi agitati appelli: "Santo Padre, difenda Lei il Cammino, per carità!". Parole che gettarono nello sconforto prima i poveri iniziatori e poi tutti gli itineranti, che vedevano liquefarsi come neve al sole lo strapotere di cui avevano impunemente goduto fino a quel momento (Chiesa dormiente). Parole che gettarono lo scompiglio nelle fila stesse del cammino: capi, capetti, camminanti compresi (tutti disorientati dal nuovo ordine che si profilava all'orizzonte e terrorizzati dalla prospettiva di venire privati dell'autorità dei loro catechisti).
Non potevano nè dovevano arrendersi!

Ripresero le petizioni pressanti. E fu così che si arrivò, in breve, a furia di insistere e insistere, a un secondo incontro organizzato in Aula Nervi, chiesto e ottenuto con la scusa di accogliere missionari e itineranti del c.n. di ritorno da una delle consuete convivenze con le équipe responsabili delle varie zone e con i nuovi invii, come da sorteggio (pilotato tante volte per chi a loro conveniva, sic!) nella solita Tenda di Porto San Giorgio. Tutto si svolgeva, come sempre, sotto l'unica e insindacabile autorità di Kiko e Carmen che, per parte sua, si divertiva come una matta ad atterrire chi le stava sulle scatole con minacce di Siberia e Patagonia. Durante l'interminabile raduno giungevano ogni tanto notizie da Roma; era tutto un via vai dei pezzi grossi per riuscire ad ottenere questa tanto desiata e benedetta udienza in cui finalmente il Papa pronunciasse le fatidiche parole: "SECONDO LE LINEE DEGLI INIZIATORI".

Alla fine ottennero quanto volevano e tutti passammo da Porto San Giorgio a Roma.
Ma un gelo calò sull'assemblea, poiché il Papa non pronuncio le parole tanto attese e fortemente sollecitate. Giovanni Paolo II ribadì, senza margini di dubbio, la totale sottomissione del Cammino ai Vescovi e ai Parroci, così come già stabilito negli Statuti approvati ad experimentum, e aggiunse l'ulteriore esortazione ad essere docili e obbedienti a quanto le varie Congregazioni, per quanto di competenza, avrebbero indicato al Cammino, in vista dell'approvazione definitiva. Ribadendo ancora una volta quanto il Papa aveva in modo molto chiaro già detto al Cammino nel precedente incontro di Castel Gandolfo. Nessun cambio di direzione quindi. Solo dolorose conferme.

E voi dite che ASCOLTATE il Papa, vero?

Subito dopo l'Aula Nervi era stato fissato, in una contigua sala agostiniana, un appuntamento con tutti gli itineranti presenti per una "riflessione" sulle parole del Papa e sulle future strategie da mettere in campo per garantire lo status quo e in un certo senso blindarsi. Ma erano tutti spiazzati, poiché le parole del Santo Padre erano state chiarissime, in verità, e non erano affatto quelle che si aspettavano; erano parole non fraintendibili e tanto meno manipolabili.
Cosa c'era da commentare? Niente! Perché c'era solo da intendere e obbedire.
Una diffusa costernazione serpeggiante avvolgeva l'avvilita assemblea di patetici generali dalle armi ormai spuntite.

Carmen dopo un breve tempo aprì la bocca per prima, rompendo un silenzio surreale, per dire, guardandosi intorno con l'aria sorniona della finta tonta che certo non era:
"Che cosa ha detto il Papa? Io non l'ho capito!"
Ecco come costoro "ASCOLTANO il Papa" e tutti i suoi discorsi!

Il resto è storia di ogni giorno, sotto gli occhi di tutti quelli che ancora ce li hanno in fronte!

45 commenti:

  1. Cari tutti, voglio lasciare un mio pensiero su alcune cose che stanno accadendo in giro per il mondo.
    Parlerò su San Remo, ovvero sul Canto dei Cantici, perchè sta accadendo un pò di tutto. Ognuno fa il maestro, ognuno si fa profeta, ognuno diventa teologo, e questi che si fanno così, fino a due minuti prima di farsi in quel modo erano all'opposto. Come vi dissi si stanno mimetizzando in mezzo a noi, per farci cadere nelle loro sozzure immonde, vi parleranno sempre di amore, vi metteranno a credere che loro sono i portatori dell'amore, e di quello vero, cioè di Dio. Arriveranno a dire di tutto e a manipolare tutto. Ma è arrivata l'ora di, scusate il termine, di smerdare queste persone per sempre.
    Carissimi ricordatevi sempre un passaggio quando siete confusi, o vi arrivano dei profeti, cioè di confrontare il tutto con quanto ha fatto Gesù Cristo, che è Dio, che è la Volontà di Dio.
    Per cui, quando vi interpretano un qualche cosa, come a San Remo, basta chiedersi: ma Gesù, ha fatto come dice costui?Gesù nella sua vita terrena, che per caso se ne andava a letto con uomini, per esempio con gli Apostoli? oppure diceva alla adultera continua così, perchè se ami quell'uomo che non è tuo marito a quel punto non è peccato?
    Egli ha fermato la mano degli scagliatori di pietre, degli accusatori, ma ha chiamato per nome il fatto: va e non peccare più!
    Trattasi di peccato, non di altro. E siccome il peccato l'abbiamo ereditato, perchè in Adamo l'umanità e caduta, sfido chiunque a dirmi che lui è senza peccato, ed ecco che stiamo, a questo punto, trattando del peccato. Non di altro. Si tratta della spinta del peccato. Tutto ciò che non è ordinato alla Volontà di Dio è peccato, cioè un disordine.
    Qualcuno potrebbe dire: ma il Canto dei Cantici parla di cose un po così!
    Certo, anche la Genesi parla del Serpente, ma mica è uscito un rettile parlante, trattasi dell'Angelo ribelle e decaduto: Satana.
    Per farvi capire Gesù ha parlato della vite e che noi siamo i tralci, ma per caso: Dio è un vitigno?NO! Evidentemente vengono presi dei simboli, delle similitudini per farci capire alcune cose.
    Faccio un altro esempio. Dio è la Trinità, ovviamente per chi crede ed è cristiano. OK! Ad un certo punto un personaggio ha deciso di prendere dalla Bibbia e di usare a proprio uso e consumo i termini e stravolgerli. Da qui capite come si muove il male. Il male, quello vero, cercherà di mimetizzarsi sempre in mezzo a noi, facendo meno rumore possibile, mettendo a credere che è così perchè ciò che si pensava è errato, in quanto la vera interpretazione è questa che oggi porto io. Vado al dunque. Si diffuse il Cristianesimo, con tutto ciò che sappiamo e conosciamo, le varie eresie, chi ha iniziato a dire che Gesù era solo un uomo speciale, che era solo Dio, e altro. E queste sono partite da dentro la Chiesa, cioè da vescovi.

    RispondiElimina
  2. Per cui potete immaginare cosa è accaduto a quel vescovo, ovvero si è voluto introdurre dentro la Chiesa, e poi ha iniziato a diffondere la sua eresia. Ma la cosa non si è fermata lì, dopo è arrivato un certo Maometto che ha iniziato a dire che ha ricevuto il compito dall'Arcangelo Gabriele ( guarda caso lo stesso dell'Annunciazione), e che Dio ( Allah per loro, la Allah era una divinità preesistente nelle Mecca , casa di idoli pagani,e che aveva tre figlie dee, ecc, ecc) gli parlava all'orecchio, cioè lui ( Maometto) era il vero profeta, ed ha portato il Corano ( il Corano è sacro, è Dio stesso, come per noi il Vangelo, forse anche di più) ( chi volesse approfondire si andasse a vedere i video di Magdi Allam, poi Magdi ha le sue idee, ma in materia di Islam le sa le cose e per cui vi darà delle informazioni utili). Ma il punto della situazione è che Maometto ha iniziato a negare la Verità di Dio, cioè ciò che sappiamo su Gesù Cristo. Vi metto degli spunti: Gesù non è il Figlio di Dio, la Seconda Persona della Trinità, ma è un profeta di Allah, e sottoposto a Maometto, Maria ha partorito Gesù, parto verginale, ma ha partorito un uomo, la Trinità non esiste, vi è un solo Dio, che è Allah, Gesù non è morto in Croce, ma è stato sostituito da Allah con Giuda il traditore, per cui su quella croce vi era Giuda con le sembianze di Gesù, per cui hanno deposto nella tomba Giuda, e via dicendo. E poi tante altre cose, cioè Maometto un giorno diceva una cosa, sempre ispirato da Allah, il giorno dopo la cambiava, con altro versetto, cioè Allah si contraddiceva.
    Ho preso lo spunto di Maometto per analizzare quanto sta accadendo ai giorni nostri. In primo luogo dobbiamo sapere che Satana puna la Verità per portare la sua menzogna. E similmente come fece Maometto ora si sta facendo in altri termini. Ciò che è stato sempre peccato, ovvero l'unioe omosessuale, ecco che ai giorni nostri non è più peccato, ma diventa normale. Nell'ambito civile questa cosa potrebbe pure accadere, cioè se ci troviamo nell' ambito delle eggi umane, cioè terrene, ecco che la cosa si manifesta, in quanto su questa terra è stata data una fetta al male, cioè Dio ha dato la facoltà di scegliere da che parte stare, ognuno sceglie. Ma la situazione non si ferma lì, perchè il male vorrebbe conquistare i cuori di chi ha scelto l'opposto. Ed ecco che si sta ripresentando la solita mossa del male che vorrebbe accedere là dove non gli è permesso accedere. Ed ecco che vi vedrete personaggi da cuore corrotto e rotto dalla cupidigia che vi prenderanno il Vangelo e ve lo interpreteranno, a fantasie, con l'intenzione di mettervi a credere che ciò che dicono, oggi, loro è la vera interpretazione. E guarda caso l'interpretazione si basa su quanto vorrebbero mettervi a credere.
    Chiediamoci tutti, a questo punto: se rubare non è più rubare, se uccidere non è più uccidere, se fornicare non è più fornicare, se sodomizzare non è più sodomizzare, se il Peccato non è più Peccato, a questo punto: Gesù Cristo per chi è morto e risorto?

    RispondiElimina
  3. Ed ecco, cari fratelli e care sorelle, cosa si nasconde dietro a queste persone. Si ritorna sempre lì: la negazione di Dio, della Verità di Dio, della Volontà di Dio.
    Tutto viene annullato, Gesù diventa un semplice uomo, anche omosessuale, vi ricordate tempo fa che Gesù se la faceva con la Maddalena? Come potete vedere ci sono sempre dei cicli che si rietono, come delle ondate che arrivano. Secondo voi da dove provengono queste pulsioni, cio ondate che arrivan a cicli? Evidentemente vi è un'emittente in mezzo a noi che emana il mesaggio, e poi si diffonde. Se prendete la storia, ecco che potete analizzare le emissioni, vi metto degli spunti: Arianesimo, Islam, Panteismo, Modernismo, Comunismo, Globalismo, Gender ecc, ecc. Ovviamente l'elenco è molto esteso e molto più articolato, vi ho messo le cose che mi sono venute in mente al momento, infatti si parte dalla Caduta di Adamo, a Caino, il Faraone, i Farisei con Gesù e mano a mano nei secoli, a ondate vi sono stati i figli di questo mondo che hanno sempre cercato di assoggettare i figli di Dio. Ricordatevi sempre ciò che ci insegna la Bibbia, ovviamente Gesù è il fulcro sul Quale si muove il tutto, ma vi rammento sempre la storia di Esaù che si è venduto per godere di cose terrene. Così abbiamo davanti queste persone, sono creature di Dio, le quali si sono piegate alle cose terrene, nello specifico agli atti sessuali contro natura, e per cui oggi cercano di piegare il prossimo alla loro mediocrità, se così la vogliamo chiamare. Carissimi, e ora che apriamo gli occhi, come Caino ha perseguitato Abele, come Esaù ha perseguitato Giacobbe, e via dicendo fino ad arrivare ai Comunisti che hanno perseguitato i Cristiani, così oggi costoro hanno iniziato a perseguitare chi rimane nella Volontà di Dio. E siamo all'inizio. Infatti hanno iniziato a rivolgersi alla Chiesa, e alcuni in mezzo a noi ecco che stanno cercando di metterci a credere che la cosa sia normale.
    Per ora mi fermo qui. Buona Domenica.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Isaia Paolo Geremia, hai fatto una chiara analisi del tempo in cui ci troviamo.
      ex fratello

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Il PAPA vuole che nella diocesi COMANDA il Vescovo e il Cammino ubbidisce senza se e senza ma. Chi interpreta lo Statuto è il Vescovo.
    Ma in certe diocesi, come in Giappone, accade esattamente il CONTRARIO.
    In Giappone il Cammino va avanti nonostante i Vescovi l'avessero chiuso. Va avanti perciò al di FUORI della Chiesa. Come una SETTA.

    Il Papa ha detto che gli itineranti non devono pensare a formare altre comunità del Cammino, ma solo a proclamare la fede, ma il Cammino disubbidisce.

    La Chiesa non vuole si facciano veglie pasquali separate e liturgie pubbliche al chiuso, e il Cammino disubbidisce...
    E si potrebbe andare avanti per molto.

    Non so cos'altro dire. Il Cammino disubbidisce alla Chiesa in modo aperto. Basta aprire gli occhi.
    Di fronte ai fatti, le parole non contano, e quando questo sarà evidente a tutti, allora ognuno potrà fare la sua scelta: o con la Chiesa, o con il Cammino.

    RispondiElimina
  6. Grazie Pax, per questo racconto dall'"interno", per così dire, da chi ha conosciuto da vicino e sperimentato la saccenza, l'arroganza e la malvagità dei due cosiddetti "iniziatori", che la stragrande maggioranza di chi fa il Cammino non ha conosciuto da vicino e potrebbe (avendo gli occhi foderati di prosciutto e la ragione super circoncisa) considerarli persone superiori / migliori rispetto ai comuni mortali. Alcuni dicono (scrivono) "ma io non idolatro Kiko, io seguo la Chiesa", ignorando (o piuttosto forse fingendo di non capire) che il seguire il Cammino non equivale affatto a seguire la Chiesa, ma equivale ad avallare tutta una serie di eresie e di prassi che di cristiano hanno poco o niente (vedi strapotere dei catechisti laici, frequente violazione del foro interno durante gli scrutini, decima e altre). Peraltro già il solo fatto che il catecumeno venga sottoposto a degli scrutini per poter andare avanti è una violenza. Mi dite se nella Chiesa cattolica avete mai sentito parlare di scrutini? Io mai. Oltretutto la parola "scrutini", che generalmente viene collegata all'ambito scolastico, implica già di per sé il concetto di giudizio: tu passi, tu no, tu sei rimandato, tu bocciato ecc. ecc. Niente di più lontano dal cristianesimo. E chi è che decide se tu passi o no lo scrutinio? Non un prete o un vescovo, no, un laico qualsiasi, generalmente anche ignorante e saccente, sentendosi "mediatore" fra i "comuni" catecumeni e Dio. Di questi "catechisti" laici la Chiesa (l'autorità ecclesiastica) non sa niente, non li seleziona, non sa nemmeno come si chiamano, cosa fanno, che formazione (o de-formazione) hanno. Nulla di nulla. I cosiddetti catechisti del Cammino Neocatecumenale possono agire impunemente nelle salette chiuse con la connivenza di presbiteri totalmente asserviti. Pia illusione quella di Giovanni Paolo II che i presbiteri facessero in qualche modo da guide... In 27 anni di cammino non ho mai, MAI visto un presbitero contraddire un catechista, MAI. Li ho visti solo annuire con la testa in segno di approvazione alle parole dei catechisti, o tutt'al più aprire la bocca per dire qualche parola che ripeteva il concetto già espresso dal catechista, generalmente dal capo catechista. Perché i parroci conoscono e "selezionano" chi fa il catechismo ai bambini e ragazzi, mentre non sanno e non chiedono nulla dei catechisti neocat., che possono fare molto più danno, essendo chiamati a "scrutinare" le persone, persone che secondo il Cammino dovrebbero dare loro cieca obbedienza? Perché?

    RispondiElimina
  7. Grazie Pax per questo articolo, è leggendo ciò sale ancora di più la delusione verso una chiesa(nelle sue istituzioni) che ha permesso a questi due farabbuti di rovinare la vita di tantissime persone, e che ancora oggi non interviene a chiudere, nonostante sappia davvero cosa è il cammino.
    I veri frutti del cammino sono l'arroganza, la cattiveria, l'ipocrisia, la falsità e la mancanza di umanità, il modus operandi di Kiko e Carmen; tutti quelli che oggi ancora sono nel cammino, hanno questi atteggiamenti, il vero insegnamento del cammino,i veri frutti.Sono persone che hanno fatto del male a tanti più deboli, buoni, ingenui, e di questo davanti a Dio dovranno renderne conto non solo questi ma anche tutta la Chiesa, che ha permesso ciò, non intervenendo.
    ex fratello

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La santa Chiesa è tale solo nella misura in cui prosegue l'opera di Nostro Signore (il triplice munus del guidare le anime, santificarle attraverso i sacramenti, e insegnare le verità di fede): tutto il resto, nel migliore dei casi, è una perdita di tempo - e nel peggiore dei casi è un tradimento (talvolta persino cosciente) della missione affidatale dal Signore.

      Alla luce di ciò va inteso anche il senso delle parole "il Cammino è al servizio del vesovo". Essere "al servizio del vescovo" significa alleggerirlo di qualche peso del suo ministero - e il suo ministero, come detto sopra, riguarda il tesoro spirituale della Chiesa (mi vien da ridere a ricordare un certo vescovo che subito dopo l'ordinazione è andato a farsi un giro di corsa in macchina su un circuito di Formula 1). Non si è "al servizio del vescovo" se si promuovono corbellerie dottrinali e carnevalate liturgiche.

      Elimina
    2. Nota bene: "al servizio del vescovo" implica anche che se il vescovo non ti vuole in diocesi, devi fare armi e bagagli e andartene. Al vescovo era stato affidato quello specifico gregge, e tu autonominato "missionario" devi sbaraccare anche se ritieni che il vescovo ti stia ingiustamente cacciando via.

      Nel caso del Cammino, invece, preferiscono disubbidire al vescovo e permanere. È stato il caso di Takamatsu, dove hanno rifiutato di sbaraccare (disubbidendo così al vescovo locale e all'intera conferenza episcopale giapponese) per un lunghissimo periodo, dal 1992 al 2009, quando il farlocco seminario kikiano Redemkikos Mater venne finalmente soppresso.

      I kikos sono bravissimi nello sciorinare scuse fittizie ("ci manda il Papa!", sottinteso mafioso: non puoi dirci di no; "ci manda il vescovo!", sottinteso furbetto: non hai il diritto di contraddire il vescovo kikiano precedente; etc) e darsi incessantemente nuovi alibi per disubbidire. Quando non vogliono ubbidire al vescovo, lo chiamano "Faraone" - col sottinteso che è lecito e addirittura doveroso disubbidirgli, mormorare contro di lui, disprezzarlo come se fosse nemico della fede (della fede in Kiko, naturalmente).

      Spesso l'ostilità del vescovo diventa di dominio pubblico, e loro cn grande ipocrisia vanno dicendo che "il vescovo non ci capisce", quando in realtà ha capito benissimo e ha preso decisioni sgradite al Cammino. In tal caso, subito dopo tali decisioni, chiedono urgentemente di "incontrare il vescovo" - come se avessero argomenti per fargli cambiare idea. Se il vescovo casca nel tranello e accetta di incontrarli, qualsiasi cosa dirà sarà ignorata perché i capicosca della setta torneranno trionfanti a dire: "ci concede un'eccezione", cioè "ci autorizza a disubbidire". Anche se il vescovo avesse detto diversamente.

      Infatti non si è mai sentito un kikos dire: "avevamo disubbidito, non eravamo al servizio del vescovo". Parecchi anni fa scovai sul sito web ufficiale della conferenza episcopale giapponese alcuni articoli in inglese che riassumevano la questione del seminario Redemkikos Mater di Takamatsu (quello che per grazia di Dio fu soppresso nel 2009 nonostante i kikos avessero mobilitato fior di cardinaloni romani - persino il Bertone, che legalmente non c'entrava niente, e che s'inventò la panzana secondo cui "Benedetto XVI vuole ristudiarsi il caso"). Gli articoli erano in inglese perché i vescovi giapponesi volevano far sapere anche al resto del mondo cos'è che stava succedendo coi kikos autonominatisi evangelizzatori del Giappone.

      Ebbene, di fronte agli articoli fin troppo chiari in lingua italiana, di fronte alla possibilità di verificare le fonti leggendo direttamente il testo originale in inglese presente sul sito web ufficiale della conferenza episcopale giapponese, nessun kikos si è mai sognato di ammettere: "sì, in Giappone abbiamo sbagliato, non eravamo al servizio del vescovo ma solo al servizio di Kiko". Al massimo avevano avuto l'ipocrita faccia di bronzo del dire: "preghiamo affinché i vescovi giapponesi capiscano", sottinteso, sono "loro" che devono capire il Cammino, non è il Cammino a dover "capire" loro ed essere al servizio "loro".

      Quindi, ricordiamoci che alla luce di tutta la storia del Cammino fino ad oggi, e alla luce della mentalità neocatecumenale tuttora vigente, è profondamente ipocrita l'espressione "il Cammino è al servizio del vescovo". Il pesce puzza dalla testa: sono stati i perfidi Kiko e Carmen («che cosa ha detto il Papa? io non l'ho capito!": non c'è peggior sordo di chi si rifiuta di ascoltare, non c'è peggior disubbidiente di chi fa finta di non capire) a insegnare tale ipocrisia ai camminanti.

      Elimina
  8. Molte truffe si basano sulla nostra pigrizia o sulla poca conoscenza di regole, meccanismi o riferimenti.
    In generale, il truffatore è un intermediario, o si offre di esserlo: in transazioni commerciali, per esempio, oppure nei rapporti con uffici, anche dello Stato. E il truffato tanto meno se ne accorge, quanto più non è in grado di assumere le informazioni corrette anche senza passare per l'intermediario.
    Ebbene, il Cammino, dopo un periodo in cui ha cercato di accreditarsi "nonostante" la Chiesa, ha poi dovuto venire ai patti ed accettare il controllo diretto della Chiesa, di cui ha assunto, nei confronti dei catecumeni, la funzione di intermediario.
    Lo fa, facendo credere di aver ricevuto un preciso mandato, da parte del vescovo, della Chiesa, del Papa, quando invece questi non hanno incaricato assolutamente il Cammino di fare nulla, tanto meno possono aver delegato ad esso la funzione di insegnamento e di guida, propria dei vescovi e, per loro delega, dei sacerdoti.
    Ecco perché tanto ha disturbato Kiko e Carmen che gli Statuti stabilissero la loro sudditanza al vescovo, al parroco, ai sacerdoti, come ci ha riferito Pax, testimone diretta dei loro lamenti, pianti, sotterfugi e manovre varie presso Pontefice e gerarchie vaticane perché venisse tolta o attenuata quest'onta.
    Sta di fatto che, con abilità luciferina, i neocatecumenali sono stati in grado di disinnescare anche questa precisa disposizione dei loro Statuti e continuano ad accreditarsi presso i loro adepti come emissari della Chiesa.
    Nel momento poi in cui la Chiesa, cioè il parroco o il vescovo o il Pontefice in persona chiedono loro di essere obbedienti, ecco che rispolverano la loro antica convinzione, quella di essere inviati da Dio stesso, tramite i loro fondatori, veri e propri profeti.
    Questo vale anche quando gli adepti stessi non accettano la loro intermediazione, nel momento in cui si rendono conto che la Chiesa ha ben altri metodi ed obbiettivi.
    Allora rispunta fuori anche l'antico anti clericalismo di cui è intriso il Cammino: la Chiesa è piena di religiosità naturale e, per questo, non è autorevole, ma a sua volta deve assoggettarsi alla superiorità spirituale dei neocatecumeni.
    Insomma, un gran pasticcio e una vera e propria truffa.

    RispondiElimina
  9. La Chiesa, piena di religiosità naturale, DEVE assoggettarsi alla SUPERIORITA' SPIRITUALE dei neocatecumeni. In realtà è proprio questo ciò che pensano. Come dice Valentina, è incontestabile che il C.N. è intriso ab origine di un profondo, incurabile, ormai strutturato ANTI CLERICALISMO.

    Ditemi voi, come possono mettersi in amorosa obbedienza alla Chiesa? Se questo è ciò che, al di là delle chiacchiere di circostanza, credono profondamente? Questo lo hanno di fondo tutti gli indottrinati alla scuola di Kiko. Questo sì è uno dei frutti del cammino più diffuso.

    Eppure molte volte a parole e come al solito ipocritamente ripetevano nella predicazione - è studiato ad arte, forse? - "il cammino ci insegna l'amore alla Chiesa e l'obbedienza". Chi ha preso questo alla lettera e lo ha messo in pratica, come è capitato a me nella mia esperienza di catechista, un bel giorno ha raccolto da parte di Carmen (che era sempre la più diretta, avvezza ad attacchi frontali mentre Kiko ti diceva sempre "Brava" con quel sorrisetto ipocrita ...per poi cuocerti a modo suo a fuoco lento) improperi del tipo: "Tu!!! Amichetta di Vescovi e Parroci!!!" come se fosse la peggiore ingiuria.
    Il mio primo contributo al "dialogo" con i difensori del cammino è soprattutto fondata sulla mia esperienza diretta con gli iniziatori.

    Pax

    RispondiElimina
  10. Cosa significa mai: amichetta?

    Che non facevo la "guerra" ai pastori della Chiesa? (Ma perchè? Consegna del cammino è far la guerra?) Che abitualmente li ascoltavo? Che ho anche imparato molto da alcuni di loro in particolare?
    Sì, devo confessarlo, questa è stata la mia esperienza. Ho conosciuto Sacerdoti e Vescovi santi, per alcuni di loro avrò eterna gratitudine. Mi hanno aiutata molto, specie quando sono uscita dal cammino. E' vero, la Chiesa oggi non passa un periodo buono. Per usare un eufemismo, ma non tutto è perduto, perchè ci sono pastori fedeli e innamorati del loro ministero e del gregge loro affidato, tante volte nel nascondimento e nel silenzio. Io li ho conosciuti e mi hanno edificata. Devo dire che avevano tutti un dato che li caratterizzava: un immenso amore alla Madonna e la consacrazione devota a Lei. Che meraviglia grande! Alcuni li ho visti spendersi senza riserve.
    Qualcuno neocatecumenale può dire: più degli itineranti, votati anima e corpo all'EVANGELIZZAZIONEEEEE...?
    Rispondo che col tempo ho verificato che il motore che li muove, purtroppo, la forza interiore che li anima è tutta fondata sull'amore idolatrico che portano a Kiko e Carmen, indistintamente tutti. Per cui seguono le loro orme (parlo al presente anche di Carmen perchè, sebbene sia trapassata il c.n. resta intriso di lei nelle sue più profonde fibre!). Che dire poi di Kiko? Poichè Kiko idolatra se stesso (vedere tutti i post che analizzano analiticamente questo inquietante aspetto del IO-IO-IO SONO presuntuoso e folle di Kiko, stigmatizzato dalla stessa Carmen un gradino sotto a lui). E dunque rispondo subito a chi può accusarmi di essere esagerata. No, carissimi, non lo sono. Poichè chi ha queste caratteristiche non solo viene fatto itinerante dagli iniziatori, ma permane in questo ruolo che diventa intoccabile, altro che precarietà, cambiare, essere disposto a tutto... Quelli che son così acquisiscono potere, zone sempre più estese di controllo DALLE QUALI MAI VERRANNO RIMOSSI IN ETERNO. Come Kiko è catechista PER SEMPRE...
    Chi incarna più qualche Parola di Dio che, per avventura, in questo turbinio di pessimi imput gli arriva dall'orecchio al cuore per volontà divina diventa loro nemico. Invito i volenterosi difensori del cammino a smentirmi. Come me, tanti più autorevoli di me senza dubbio, come alcuni presbiteri che ho visto massacrare, come Fabio Rosini che resta esempio simbolico più di tutti PER SEMPRE.

    Pax

    RispondiElimina
  11. E dunque, per tornare al precedente commento di Tripudio, dico che è normale che i neocatecumeni con tanta leggerezza definiscano FARAONI i Vescovi a cui NON VOGLIONO OBBEDIRE. Dal loro punto di vista è chiaro che NON DEVONO OBBEDIRE. Questo è volontà di Dio!!!
    Bel capolavoro ha fatto Kiko! Complimenti. Ossia il Vescovo non è detto che sia espressione del Signore che ti parla. Dal momento che il Signore parla, senza alcun dubbio, per bocca di Kiko, per far quadrare i conti è normale che siano convinti - poveracci! che colpa ne hanno? cosa altro potrebbero fare? - che non è certo altrettanto che il Signore parli SEMPRE per mezzo dei Vescovo, dei Cardinali e dello stesso Papa. Dipende: se riconoscono il cammino hanno lo Spirito Santo, altrimenti sono FARAONI, o GIUDA. E strumenti del demonio.
    Nulla da aggiungere.

    Pax

    RispondiElimina
  12. É inutile che tentate di screditare....non vi slcrede nessuno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ariecco il solito troll che crede di scoraggiarci scrivendo mezza riga e sbagliando pure congiuntivi e riflessivi.

      A suo tempo sono stato anch'io troll su un forum (non a carattere religioso) perché ne ritenevo gli autori profondamente in errore. Solo che nella loro boria e arroganza, di tanto in tanto si degnavano di fornire qualche elemento per ragionare, e lì mi cascavano le braccia perché mi rendevo conto di essere io quello che in buona fede aveva preso fischi per fiaschi. Dopo tre o quattro volte mi resi conto di essere completamente in errore, e che la loro boria e arroganza non cambiavano nulla del valore tecnico di ciò che dicevano: anzi, lo evidenziavano di più, perché se fossero stati gentili e untuosi sarebbero stati talvolta percepiti come gente che cerca di prenderti per il sedere indorandoti la pillola. E invece no: la verità è quella, e loro - con o senza gentilezza, con o senza spocchia - semplicemente la riaffermavano.

      Chiunque blateri che il fratello dev'essere sempre universalmente accolto e trattato bene, spesso dimentica che anche Nostro Signore fece abbondante uso di polemica e ironia (e persino di insulti e di vere e proprie frustate nel Tempio). Secondo voi è più facile dire a un paralitico «ti sono rimessi i tuoi peccati» oppure «alzati e cammina»? Pensate alla figuraccia dei farisei che già si erano stracciati le vesti (i sarti a quel tempo dovevano proprio guadagnar bene), e che si ritrovano di fronte ad un bivio: o s'inventano la scusa che una delle due cose potrebbe anche non essere di origine divina (e così facendo azzeccano una figuraccia ancora più epica), oppure ammettono ciò che fino a quel momento volevano aggredire a tutti i costi (cioè che quel certo Gesù davvero operava con "il dito di Dio": e allora perché non prendere sul serio anche i suoi insegnamenti? immaginatevi 'sti farisei col fegato contorto e un travaso di bile perenne).

      Lo scopo di questo blog è contribuire a far aprire gli occhi ai fratelli ingannati dal Cammino - dal quale si aspettavano un itinerario di riscoperta, non una setta idolatrica che chiede continuamente soldi e impone continuamente pesi sulla tua vita - e di far aprire gli occhi anche alla gerarchia cattolica, sia pure attraverso vie del tutto secondarie (figuratevi il diacono permanente che per caso soggiunge "ma il Messale non prevede la Comunione seduti", e il parroco ha un attimo di sbandamento e dice fra sé e sé: "uh, ma è vero!").

      Non importa che le discussioni su queste pagine siano poche, o che nei commenti si dicano sostanzialmente sempre le stesse cose: il Cammino commette sempre gli stessi errori e quindi è naturale che questo blog possa sembrare noioso - e se non lo è, è perché vengono commesse in nome e per conto di Kiko porcate liturgiche, dottrinali, spirituali e materiali, ogni santo giorno. Ed ogni santo giorno piovono su queste pagine, dai motori di ricerca, persone nuove che cercavano tutt'altro argomento e magari si rendono conto dell'eresia neocat. E non c'è niente di peggio, per le casse del Cammino, dell'esistenza di cattolici "vaccinati" contro gli arcani, le decime, e i santoni spagnoli.

      Infine, coloro che lamentano che il blog sarebbe "noioso" (se fosse davvero tale avrebbero smesso di seguirci dopo una settimana, anziché continuare a sfogliarlo per anni e anni), sono proprio coloro che annoiano il prossimo ripetendo gli slogan kikiani già dimostrati falsi mille volte. In realtà stanno tentando di convincere non noialtri, ma sé stessi, perché il tarlo dell'incertezza su Kiko ha già eroso le loro più ferree convinzioni: lo hanno capito benissimo che il Cammino è marcio fin dalle fondamenta, ma hanno paura di ammettere davanti allo specchio di aver ingannato sé stessi e i propri cari per una vita intera.

      Elimina
    2. Carissimo anonimo (tutti anonimi siete) i primi che vi screditate siete voi stessi. Basta vedere i fatti. E i fatti sono che non accalappiate più nessuno, che gli "amichetti" in curia non ce li avete più e che vi stanno saltando le coperture. Ah, e nn scordiamoci che Kiko è anziano...

      Elimina
    3. Certamente non ci crede chi ha i prosciutti sugli occhi,l importante che ci abbiamo creduto Noi e la stragrande maggioranza dei cristiani della domenica.
      Poi dato che alle catechesi c ë deserto assoluto....significa che molti ci hanno creduto.
      PS CON I SOLDI DELLE VARIE COLLETTE,IN PIÙ LA DECIMA,MI FACCIO DUE VIAGGI L ANNO,PER LA FACCIA DI KIKO ARGUELLO.

      Elimina
  13. Grazie per l'avvertimento segno della tua premura. Grazie per aver letto l'articolo odierno poiché hai capito bene che sono soggetti inaffidabili. Noi non screditiamo nessuno. Trenta anni abbiamo dato loro per consolidare la loro credibilità. Come puoi constatare ce l'hanno messa tutta non solo per perderla del tutto ma per guadagnarsi la fama di masnadieri della peggiore risma.
    Si screditano da soli tanto da essere indifendibili da parte di chiunque, anche di chi li adora incondizionatamente.
    Mi dispiace!

    Pax

    RispondiElimina
  14. Tu che ne sai che nessuno ci crede?

    RispondiElimina
  15. Ma perchè pubblicate solo post dove potete tuffarvi dentro e dare risposte saccenti, mentre il mio inviato ieri lo celate? Forse perché potrebbe far ritornate sui propri passi qualche fratello ex?
    Shemmå

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sì! "Vi prego! fatemi tornare nel Cammino! voglio tornare a pagare la Decima! voglio che degli sconosciuti e ignoranti «catechisti» decidano della mia vita!"

      Pss. Ti confido un segreto. Questo è un blog. Potresti aprire un blog contrario, oppure una pagina Facebook, o anche un gruppo Whatsapp, o perfino Instagram se vuoi far leva sui giovani. Sono sicuro che farai rientrare nel Cammino gran parte di quel popolo di "ex" (lo sai anche tu che le comunità iniziano in cinquanta e finiscono in dieci, nevvero?) con le tue kikissime considerazioni dall'alto della tua Shemità.

      Elimina
    2. Signor shemmà,e che cosa avreste mai potuto dire per fare ritornare l ex fratello,chi ë uscito da questa melma,conosce tutti i retroscena,compreso quella vergogna di preti(uso le parole di Don Ariel) che vi stanno dietro.Chi mai, dopo che ha provato il fuoco riprova a rigettarsi dentro?potete solo accalappiarvi la persona che non conosce questa setta,ma anche questa dopo un pō di tempo se ne scappa a gambe levate.

      Elimina
    3. Alla luce del fatto che «il Cammino è un insieme di beni spirituali», come dice lo Statuto, suggerisco un prototipo di accordo per gli "ex":

      1) mi ridate tutti i soldi che ho versato per le decime (anche senza interessi), facilmente quantificabili dalle mie buste paga e dalla mia "carriera" nelle tappe;

      2) mi garantite che non mi chiederete più soldi (giacché il Cammino è un insieme di "beni spirituali");

      3) mi garantite la facoltà di non rispondere agli interrogatori (scrutini, giri di esperienze, eccetera) e la libertà di considerare non infallibili i cosiddetti "catechisti" (da Kiko in giù);

      allora, a tali condizioni, rientrerò nel Cammino (in tal caso dovrete pubblicamente scusarvi con tutti gli altri camminanti per aver detto che il Cammino non faceva per me e che dovevo cuocermi nel mio brodo e che ero un Giuda Faraone Schiavo di Mammona in Braccio al Demonio eccetera).

      Che dite, si può fare?

      Elimina
  16. Poi continuate a parlare di dialogo (i vari Libera, Pax ecc.) Ma questo blog non vuole il dialogo...parla solo di odio verso l'altro.
    i commento dovrebbero essere liberi ma si vede che avete paura della verita..
    peccato
    ciao a tutti!
    Robertino

    RispondiElimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  20. Anonimo delle 22 e 15:

    Nelle 10 parole che hai scritto, sei riuscito a dire 2 BUGIE.
    1) Noi non tentiamo di screditare il Cammino, ma di accreditare la VERITA', che il tuo disperato tentativo di screditare questo blog dimostra che in fondo la conosci anche tu, anche se la neghi.
    2) Non è vero che a noi non ci crede nessuno. Ci credono in TANTI, probabilmente pure tu, solo che lo neghi.

    Io non ho mai fatto parte del Cammino, ma poiché aveva l'appoggio ecclesiale, sebbene tante cose del Cammino mi dessero fastidio (arroganza, fanatismo, esagerazioni, squilibrio, provocazioni umane gratuite fatte passare per Vangelo, ecc.), non conoscendolo bene, l'ho sempre difeso.
    Mi dicevo che non spettava a me portare divisione nella Chiesa, che io non sono un Pastore, e pensavo che tanti errori fossero dovuti a fattori umani ma non ad eresie, e col tempo gli errori si sarebbero attenuati.

    Informandomi sul web, sono venuto a contatto di questo blog, in cui scrivono persone che portano PROVE delle eresie di Kiko (cioè fanno riferimenti VERIFICABILI da tutti).
    Inoltre molti di coloro che scrivono sono ex aderenti del Cammino che riportano testimonianze sconvolgenti, testimonianze che sono simili in tutto il MONDO. Sono così generalizzate che manifestano un VIZIO che sta alla base del Cammino.

    Non un vizio dovuto a qualcosa di non essenziale, come può essere un approccio psicologico sbagliato, che guasta tanti rapporti ma che, alla fine, non guasta la fede, e che proprio la fede può dare la grazia per riconoscere il vizio e riformarlo.
    Parlo di un vizio che si chiama ERESIA.
    Se il vizio, infatti, oltre a essere generale in tutto il mondo, non accenna a riformarsi, vuol dire che viene insegnato come una verità di fede. Cioè è un'ERESIA.

    E di fronte all'evidenza, ho dovuto ammettere che il Cammino è eretico.
    E' vero, è stato approvato dalla Chiesa, ma tutte le approvazioni sono CONDIZIONATE.
    Cioè per l'approvazione Chiesa chiede:
    1) che siano chiare le condizioni (e infatti ha chiesto uno statuto che ha Kiko va stretto),
    2) che quelle condizioni vadano rispettate.

    Il Cammino però nello statuto 1) non riporta tutte le condizioni che vengono effettivamente applicate, e 2) anche quelle poche riportate, vengono DISUBBIDITE.

    Come mai la Chiesa ci è cascata?
    Non lo so. Penso ci siano delle mancanze di alcuni Pastori.
    Ma non tanto nel dare credito al Cammino all'inizio, quanto di non controllare se il Cammino rispettava le "regole" della fede.
    certi Pastori hanno agito come uno che affitta casa, poi per anni si dimentica di controllare se l'affitto è stato pagato!

    Credo che tanti movimenti debbano avere come responsabile supremo qualcuno messo dall'esterno, qualcuno di fiducia della Santa Sede che, senza spegnerne l'autenticità del vero carisma, quello che la CHIESA gli ha riconosciuto, e non quello che gli iniziatori si auto riconoscono, lo tenga a guinzaglio per non farlo deragliare (la libertà della fede di cui il guinzaglio è garanzia, vale di più che la libertà di espressione).

    Ci vorrebbe un prelato aperto di cuore e di mente, ma dotto nella dottrina e deciso nel farla applicare.

    RispondiElimina
  21. Ehi Luca, hai rifiutato il mio invito? Tranquillo, non sono un violento ne pedofilo e tantomeno un serial killer. Padre di 4 figli, marito felicissimo e sono un parrocchiano modello. Vieni a vedere se dico fesserie, se i miei figli sono depressi, se il mio matrimonio sta inguaiato e soprattutto se sono in comunione con gli altri gruppi parrocchiali. NB Parrocchia non neocatecumenale. Ti aspetto. Gino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma scusa Gino non è che sei semplicemente curioso di individuare chi è Luca? Metti che abiti dalla parte opposta dell'Italia rispetto a dove abiti tu, dovrebbe affrontare un viaggio per discutere con te? O forse pensi di averlo individuato e vuoi conferma?
      Questo tuo commento è rivoltante per come ti descrivi. Nessuno qua ha mai detto che tutti gli nc sono pedofili, ecc. Ti posso assicurare però che i matrimoni non sono tutti felici, anzi, molti si sono sfasciati, nella mia stessa ex comunità e anche in altre comunità. I figli non sono così santi e perfetti ma, soprattutto dai 13 anni in poi, molto ribelli, sempre più figli lasciano. Insomma certe favolette noi non ce le beviamo. Questo non significa che io non creda che tu abbia un matrimonio felice o dei bravi figli. Pensa, pure noi considerati dei Giuda perché abbiamo lasciato il cammino dopo 30 anni, abbiamo una famiglia numerosa benedetta da Dio persino con un figlio sacerdote! Sacerdote diocesano ovviamente. Ex veste bianca

      Elimina
    2. "Non sono un violento ne pedofilo e tantomeno un serial killer": sottinteso «grazie al Cammino», poiché ogni testimonianza neocatecumenale comincia sempre da un "il Signore mi ha salvato da pedofilia violenta serial killer".

      Ma non dalla superbia («sono un parrocchiano modello»): e immaginate cosa succede se il "catechistone" gli impone di trascinare altri "parrocchiani modello" nel Cammino).

      Elimina
    3. Gino, un parrocchiano modello che, se viene mandato "in missionem" da Kiko, diventa parrocchiano modello di un'altra parrocchia. Noblesse oblige!

      Elimina
    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    5. Ahahahahah Gino si loda da solo.....proprio uguale e identico al suo capicosca,dalla serie,dimmi a chi sei figlio e Io ti dico a chi somigli,vedi Gino Voi intervenite solo per dire sciocchezze,mai per fare un discorso serio,l altro commentatore si lamentava del fatto che i suoi (credo)assurdi commenti,non venivano pubblicati,ed era dispiaciuto di questo,ha pensato che con i suoi sani discorsi poteva succedere che qualche ex(pecorella smarrita come dicono loro)magari dalla commozione avrebbe fatto marcia indietro,MA IO MI CHIEDO....ma si puō pensare che uno,dopo che per tanti anni ha subito umiliazioni,giudizi,bugie,estorsioni,falso indottrinamento!!!!,possa avere ancora desiderio di ritornare in cammino?IO personalmente,manco morta.
      Poi rispondo a Robertino,secondo Te,Noi che stiamo dalla parte della chiesa,e sappiamo che SOLO la chiesa Ti SALVA,scrivendo contro il cammino,Tu veramente credi che Ti odiamo?Se Tu pensi questo mio caro stai messo male,ë perché questo Ti hanno fatto sempre credere,a furia di lavaggio del cervello,se Noi combattiamo il cammino,non significa che combattiamo anche i camminanti,ANZI,se Libera,Pax,Tripudio ecc.stanno rivoltando questo movimento é per Voi!!!per la vostra salvezza,stanno dicendo uscite prima possibile!!!se non volete essere eretici fino alla morte.Si proprio così!!!,anzi Vi diró di piū,non solo il cammino si fâ padroni di Voi in vita,ma anche alla morte,il vostro loculo verrâ segnato con il simbolo del cammino,i vostri funerali saranno organizzati dai Vostri catechisti,senza tenere conto che c é una propria famiglia prima di loro,Io stessa ho assistito a dei litigi tra catechisti e famiglia del defunto,perché fin quanto i Tuoi figli o parenti fanno parte della comunitá,non succede niente,ma quando figli o parenti non sono catecumeni,succede che si arriva pure alle mani,perché i catechisti voglio comandare loro,e soprattutto se ci sono in ballo delle ereditâ.Voi credete che stando in cammino state facendo un bene alla chiesa e alla vostra anima?no cari miei,state solo danneggiando Voi stessi state rovinando tutto quello Gesù Cristo ci ha lasciato,in primis il DONO della famiglia,quella che Voi dite di ODIARE.
      Mi auguro per Voi che avete figli in comunitâ,che non arrivi mai il giorno che questi, inculcati da questa falsa dottrina,debbano odiarvi sul serio,allora si,che per Voi saranno pianti e stridori di denti.Gesû ha detto:come puoi amare Me che non vedi se non ami un Tuo fratello!!E io vi dico:come potete amare Cristo se ODIATE i vostri figli che Dio vi ha affidato,soprattutto alle mamme,ma come fate a credere a questo buon annulla di Kiko,che non conosce cosa vuol dire l amore per un figlio e vi dice di odiarlo?
      PS KIKO DA PICCOLO DI SICURO É CADUTO DALLA CULLA.

      Elimina
    6. Eppure caro Gino, qualcosa mi dice che Gesù è morto in Croce, non ridendo. E la Madonna quando è apparsa a Bernadette le ha detto che l'avrebbe fatta felice lassù, non quaggiù.
      ( da IPG)

      Elimina
    7. Tant'è che molti sono usciti da voi con le ossa rotte. Ma sappiamo che Dio ama alcuni, per cui gli dona una vita felice, diversamente odia altri, perché li fa tribolare. Infatti ha detto: beati voi che siete afflitti...
      (da IPG)

      Elimina

    8. Hei Gino, mi spieghi dove ho detto che sei un violento, un pedofilo un serial killer.
      Mi spieghi dove ho detto che sei un marito triste,un parrocchiano assente con un matrimonio in crisi,che non sei in comunione con gli altri gruppi parrocchiali e che la tua parrocchia e neocatecumenalizzata?
      Gino, forse non te ne accorgi, ma stai rispondendo a domande che non ti ho fatto.
      Forse perché non sai o non vuoi rispondere a domande che ti ho fatto io o qualcun'altro del blog?
      Perché ti sei fissato con me?
      Forse ti ho detto qualcosa che ti ha colpito ?
      Qualcosa che ti ha dato fastidio?
      Qualcosa che ti ha fatto riflettere?
      Qualcosa che ha messo in dubbio le tue idee?
      Cosa vuoi dimostrare invitandomi ad un faccia a faccia con te?
      Che tu sei coraggioso ed io ho paura?
      Gino lascia perdere, se vuoi dialogare fallo pubblicamente sul blog, altrimenti torna alla tua vita perfetta, a me non interessa verificare quello che dici di essere.
      Gino, una rondine non fa primavera.
      Gino, tu non rispondi, tu non accetti il dialogo alle condizioni degli altri.
      Gino cosa vuoi la medaglia da neocatecumenale perfetto?
      Chiedila ai tuoi catechisti, loro sono ispirati dallo Spirito Santo, loro sanno come ricompensarti per la tua fedeltà a Kiko.
      Io sono solo un ex che tenta faticosamente di rimettere in piedi la propria vita dopo un "incidente" chiamato cammino neocatecumenale.
      Quindi se vuoi portare argomenti fallo, altrimenti smetti di fare il galletto del pollaio, io ho smesso di giocare alle regole del tuo guru, se vuoi giocare con me adeguati TU alle MIE regole.
      LUCA

      Elimina
  22. @ Gino il parrocchiano modello

    "...sono un parrocchiano modello..."
    Chi si loda s'imbroda...

    A proposito, parrocchiano modello in comunione con gli altri gruppi parrocchiali, sei in comunione anche con il Papa e la Chiesa tutta quando ti comunichi?

    In altre parole, all'Eucaristia segui il Messale Romano o appartieni alla scuola di Comunione e Manducazione?

    Cordialità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La scuola di Ricezione e Manducazione, distintamente separate dalla musichetta di circostanza.

      Elimina
  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  24. GRANDE GINO: non violento, marito felicissimo, 4 figli senza alcun problema e parrocchiano modello!
    "Ehi Luca... Tranquillo... Ti aspetto"... Gino sembra sicuro di se, brillante, probabilmente ha buon lavoro, ed è "catechista" di razza...

    Luca è invitato a essere ospite a casa di Gino, a fare conoscenza della moglie e dei figli, per intervistarli, vederli all'opera e rendersi conto di come, non solo Gino è un parrocchiano modello (del resto anche la parrocchia di Gino sarà lieta di accogliere Luca e rassicurarlo su quanto Gino rappresenti un modello per tutti), ma di come anche la moglie di Gino è una moglie modello e i figli di Gino sono figli modello.

    Sembra un film. Ma potrebbe essere vero. A questo punto a Gino non resta che pubblicare il suo indirizzo e chissà, se non Luca, forse potrebbe farsi vivo qualche altro curioso che desidera essere ospitato da lui per poter ammirare tali frutti del Cammino.

    C'è una cosa però che mi lascia perplesso: quando Gino parla della sua relazione con la parrocchia, dice di essere un "parrocchiano modello" perché, evidentemente, si rende conto che si impegna molto e con successo nella sua parrocchia (oltre a impegnarsi ancora di più col Cammino), mentre, quando parla della sua relazione con la moglie, dice di essere un "marito felicissimo". Cioè ci rivela (con giusto vanto) che la moglie è una "moglie modello".

    Sarei curioso di sapere se anche la moglie di Gino il Perfetto pensa di essere "moglie felicissima". Oppure di sapere cosa ne pensano i figli di un padre tanto integerrimo e tanto preso dai suoi tanti impegni. Ma di questo non ci sarà dato sapere, suppongo.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.