martedì 28 gennaio 2020

Un altro Vescovo "amico del Cammino" accusato di pedofilia

La "Comunione seduti"
nella Cattedrale 
di St.James
(a Brooklyn); celebrante

 il vescovo Nicholas DiMarzio
Dopo Apuron, McCarrick, Pell, un altro vescovo “patrono del Cammino” sale ai disonori della cronaca per accuse di pedofilia


Ci rammaricavamo del fatto che, purtroppo, presuli e addirittura cardinali non solo tollerassero il Cammino Neocatecumenale nelle proprie diocesi, ma ne fossero addirittura dei padrini e dei sostenitori.

D'altronde, sappiamo che, da sempre, i due fondatori Kiko Argüello e Carmen Hernández hanno usato ogni mezzo ed ogni blandizie per accreditarsi presso vescovi, cardinali e pontefici di Santa Romana Chiesa, ma sappiamo anche che solo alcuni alti prelati possono essere definiti complici del Cammino Neocatecumenale; molte altre amicizie, invece, come quelle dei Pontefici, sono solo frutto della fantasia, della furbizia e della loquacità dei due laici spagnoli.
Però purtroppo alcuni vescovi e cardinali si sono dimostrati per anni, amici del Cammino Neocatecumenale, presenti alla Domus Galileae e alle parate kikiane in moltissime occasioni, ma soprattutto quinte colonne del Cammino nelle proprie diocesi e in Vaticano.

Ebbene, sarà un caso? Questa "pattuglia acrobatica" di Vescovi affetta da miopia cronica al punto di non accorgersi dei danni materiali e spirituali inflitti ai fedeli nell'ambito di questo "itinerario" purtroppo interno alla Chiesa Cattolica, pare essere preda di qualche altro vizio inconfessabile.

La pedofilia per esempio era uno dei vizi (non il solo) del fratello Antony Sablan Apuron, ex Vescovo di Guam, che addirittura "camminava" sotto la guida di catechisti del Cammino, e da essi faceva guidare la propria diocesi;

L'efebofilia era una caratteristica pure del cardinale Theodore McCarrick, ridotto ora allo stato laicale, grande amico e patrono del Cammino, addirittura ospite fisso presso un Seminario Redemptoris Mater quando ormai era cosa universalmente risaputa la sua passione, non sopita con l'età, per la carne fresca dei giovani seminaristi.

Un altro cardinale accusato di pedofilia e già condannato, è l'australiano George Pell, ospite gradito e molto presente presso la Domus Galileae di Kiko Argüello.

E siamo a tre. Ma l'elenco, scriveva Donna Carson in un suo profetico articolo, è suscettibile di continui aggiornamenti.
A questi vescovi "galeotti" per "troppo amore" verso i piccoli, si è aggiunto infatti recentemente il vescovo di Brooklyn Nicholas DiMarzio, altro fiore all'occhiello della massoneria episcopale (ha fatto carriera grazie al sullodato McCarrick) che fa da appoggio alla sopravvivenza ed allo sviluppo del Cammino Neocatecumenale.

In particolare, DiMarzio ha partecipato alla convivenza per aspiranti seminaristi detta “Merkabah” a Porto San Giorgio, presso il Centro Internazionale del Cammino Neocatecumenale; in tale occasione ha "avuto la grazia di mettere la mano nella borsa di velluto messa sull'altare e di estrarre -a caso- le reliquie di un santo che sarebbe diventato il Patrono del nuovo Seminario di Brooklyn".

(Nostra nota a margine: nel corso delle “Merkabah”, non solo le estrazioni a sorte delle destinazioni dei seminaristi sono farlocche, visto che i figli di catechisti e vip del Cammino vanno in destinazioni eccellenti, i poveracci in posti improponibili in capo al mondo, ma anche la pesca delle reliquie è posticcia. Infatti lo stesso Kiko ammette di avere, in quella borsa di velluto, delle reliquie di santi del tutto sconosciuti, ma questa volta invece, in onore del Vescovo di Brooklyn, la reliquia risulta essere addirittura di sant'Alfonso de Liguori).
Ma torniamo alle recenti vicende del vescovo Nicholas DiMarzio, amico del Cammino e pescatore di reliquie: pochi mesi fa, inviato infatti in visita ispettiva presso il Vescovo Malone, che aveva protetto alcuni sacerdoti in odore di pedofilia, egli stesso viene accusato di aver abusato di un proprio chierichetto.
Alcuni particolari della vicenda li traiamo da un articolo della Gazzetta del Sud:
Un mese dopo essere stato incaricato da Papa Francesco di indagare su un altro porporato coinvolto nel cover-up dello scandalo della pedofilia, il vescovo di Brooklyn Nicholas DiMarzio è stato accusato a sua volta di aver ripetutamente molestato un chierichetto durante il suo mandato sacerdotale negli anni Settanta in New Jersey. Mitchell Garabedian, l’avvocato che aiutò il «Boston Globe" nell’inchiesta premio Pulitzer che portò in luce decenni di abusi sessuali da parte del clero, ha informato le gerarchie cattoliche del New Jersey che sta preparandosi a sporgere denuncia per conto di un cliente, Mark Matzek, che oggi ha 56 anni, e che sostiene di essere stato molestato da DiMarzio e da un altro prete, oggi defunto, quando ne aveva undici e serviva messa nella parrocchia di St. Nicholas a Jersey City.(…) Nella lettera l’avvocato chiede per il suo cliente 20 milioni di dollari di danni. In ottobre il Papa aveva scelto DiMarzio per indagare sulla diocesi di Buffalo, il cui vescovo Richard Malone era stato criticato per come aveva insabbiato lo scandalo, tenendo ad esempio un raccoglitore segreto in cui erano elencati i preti accusati di molestie e avendo espresso più preoccupazione per la sua reputazione personale che per la rimozione di un prete da lui definito «un cucciolo malato».
I cuccioli malati qui sembrano essere molti, troppi; e, sarà una coincidenza?
Sono per lo più grandissimi amici del Cammino Neocatecumenale.
Noi non crediamo alle coincidenze, ma siamo molto più propensi a credere, in sintonia con il vecchio adagio popolare "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", che i prelati amici del Cammino abbiano più di un peccato inconfessabile e che sia questo il motivo della propria affinità elettiva con il Cammino Neocatecumenale.

Siamo altresì convinti, per la casistica ormai sempre più numerosa che sta venendo alla luce, che l'abuso, e segnatamente l'abuso sessuale, non sia un incidente di percorso, ma faccia parte del codice genetico del Cammino Neocatecumenale.


    39 commenti:

    1. Grazie Valentina di questo splendido lavoro, sintesi magistrale dell'annosa storia di intrecci tra il Cammino Neocatecumenale e la pedofilia, in particolare di alti prelati che, guarda caso, vantano di essere grandi protettori e sponsor potenti della creatura kikocarmeniana.

      E' bene tenere alta l'attenzione, come sempre ha fatto il nostro Blog, e fare, ogni tanto, il punto della situazione. E' davvero sconcertante come il Cammino e le sue strutture, tipo i R.M. sparsi per il mondo, tra le altre sue "missioni" si sia fatto carico di quella di difendere e coprire conclamati pedofili, ancor più disprezzabili in quanto approfittano della loro posizione ecclesiastica per avvicinare e adescare le piccole e inconsapevoli vittime. Dovrebbero essere al sicuro nel recinto stesso delle pecore, ma il pastore di cui si fidano insieme alle loro famiglie sono lupi travestiti.
      Certo che ricordo bene l'orgoglio di Carmen, al tempo della fondazione dei primi Seminari del Cammino, che annunciava minacciosa la terribile selezione a cui avrebbero sottoposto i candidati NON CONSENTENDO A NESSUNO CHE AVESSE PROBLEMI AFFETTIVI IRRISOLTI di entrare. Ripeteva all'infinito che il Seminario non è il luogo adatto per "curare" l'omosessualità. Nessuno con questo genere di problemi sarebbe mai stato accolto. Il prete deve essere prima "un uomo vero". Ora i loro Seminari sono diventati rifugio della peggiore categoria di pedofili, i più deprecabili. Carmen, Carmen! Non ne hai azzeccata una!
      Come spiega Valentina anche la gestione dei casi di violenza negli scrutini trova la sua spiegazione e la ragione più inconfessabile in questa brutta storia di intrecci tra Vescovi e Cardinali coinvolti nella pedofilia e il Cammino. Direi che, come sempre, il Cammino non va per il sottile quando si tratta di collezionare consensi e aperture di credito da parte della Chiesa, per poter portare a compimento il suo piano di infiltrazione e presa di possesso di posizioni strategiche. Che gliene frega? Il Cammino sopra tutto. Il fine giustifica i mezzi, nella peggiore logica machiavellica, senza scrupoli e senza rimorsi di coscienza. I capoccia del Cammino sono così spietati che suo modello di Kiko hanno tacitato tutto e sono del tutto corrotti.

      Pax

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    2. Ho un appunto da fare su Pell: le circostanze della sua condanna sono tali da far pensare che sia più un "capro espiatorio" che altro. E' stato condannato per un abuso che si sarebbe svolto nella sacrestia SUBITO DOPO la messa. Ovvero con tutti i paramenti ed in un momento in cui, si sa, in sagrestia si recano decine di fedeli.
      Insomma, le circostanze sono inverosimili. Mancano inoltre testimoninaze del fatto oltre il racconto della vittima. Già nell'appello la sentenza non era stata unanime e molti giuristi australiani hanno detto che c'è qualcosa che non va...

      Tutto questo non cambia la sostanza dell'articolo. Basterebbe vedere come si sono comportati con Apuron (se mi ricordo bene gli NC di Guam provarono a dire che "era colpa del ragazzino") per capire cosa gli passa per la testa. Basterebbe solo quello.

      Inoltre non nascondiamoci dietro ad un dito...tra questo e le ricche donazioni frutto delle decime i caporioni NC sanno benissimo come RICATTARE certi vescovi per continuare a fare quella che è solo una mera operazione di POTERE.

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    3. Il cardinale Pell è un sant'uomo, anche Di Marzio ha una eccellente considerazione neglj USA, non è perche sono pro CNC che vanno massacrati. Anzi fate dannk alla critica cnc.

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      1. anche McCarrick aveva una "ottima considerazione" negli Stati Uniti...anche Maciel aveva una "ottima considerazione" in Vaticano...
        La fama purtroppo si manipola, basta premere i pulsanti giusti. E questo accade quanto più la Chiesa si trasforma in una holding. Per questo Papa Francesco prova a spingere in maniera opposta e i primi che lo avversano sono proprio quelli che sembrano "appoggiarlo" di più perchè pensano che così facendo possono continuare a fare quello che vogliono.

        E questo a tutti i livelli. Kiko è un esempio tra tutti.
        Ma Francesco è gesuita ed io li conosco i gesuiti (con tutti i loro pregi e difetti) e c'è una cosa che non sopportano: i leccacuxo. Forse Kiko lo ha capito. Infatti i primi tempi era tutto una piaggerìa continua. Veramente insopportabile.Probabilmente qlc del suo enturage ha capito l'antifona e lo ha fatto ragionare o, più facilmente, qlc di curia gli ha detto di fare così se "non vuole perdere quello che ha ottenuto"

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    4. IL CAMMINO È LA COSCIENZA SPORCA DELLA CHIESA

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    5. Anonimo 8:52:
      A me non spetta entrare nel merito dei procedimenti penali o ecclesiastici o sul grado di colpevolezza o innocenza di ciascuno.
      L'unico vescovo sul quale mi sono permessa di prendere posizione è Apuron, solamente per la gran messe di prove e di scandali malamente tacitati che lo precedevano e lo seguivano.
      Ciò che mi importa sottolineare è la singolare coincidenza che fa sì che i vescovi amici stretti del Cammino abbiano degli scheletri nell'armadio, e soprattutto di una particolare tipologia.
      Non é un mistero ormai l'esistenza di lobby gay di alti prelati persino in Vaticano e, personalmente, non mi pare per nulla strano che ci sia un passaparola anche sulle amicizie che, scelte nell'ambito di potenti movimenti laicali, sia più conveniente coltivare.
      Io non credo, in sintesi, che lo spirito santo converta i presuli al Cammino. Io non credo che un Vescovo "decente" e non ricattabile, distribuisca il pane azzimo in cattedrale tra il frastuono di bonghi.
      La cosiddetta critica al CNC, non è obbligata a sposare l'idea che sia tutto un grande equivoco e che Kiko Argüello sia un così grande imbroglione da mettere nel sacco tutti, pure i Vescovi e i Cardinali.
      Chi di loro aderisce al Cammino, ha la propria convenienza.

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    7. Vorrei aggiungere alcuni ECCO al commento finale di Valentina :

      - ECCO perché "consigliare" i gruppi di recupero per "dipendenze" sessuali.

      - ECCO perché mettersi sul mercato dei gruppi di recupero, fuori dal cammino neocatecumenale ma gestiti dal cammino neocatecumenale e per il cammino neocatecumenale.
      Ottima mossa di Kiko e compagni di merende: ammettere il problema ma portarlo all'esterno del cammino neocatecumenale.
      Così niente linee guida interne e niente responsabilità verso gli "adepti" malati di "sesso".

      - ECCO l'uovo di colombo di Kiko: nel cammino ci sono persone "malate" che hanno sviluppato una forte e incontrollabile dipendenza sessuale, quindi nessuna responsabilità da parte del "movimento" che esterna il problema e lo passa alle diocesi oppure a gruppi di recupero "ufficialmente" esterni ma di fatto "gestiti" da adepti del cammino che "garantiscono" , a parole, la continuità con il " movimento " ma fuori dalla perfetta e immacolata organizzazione neocatecumenale.

      In pratica fanno il lavoro sporco del cammino, in nome del cammino, ma fuori del cammino.
      Genio di un Kiko, riesci sempre a venirne fuori pulito.

      Poi, se questi "malati" di sesso, guariscono, ti prendi tutte le gli "onori", se non guariscono, ti sei tolto le "zavorre" a gratis e tuoni sulle responsabilità delle diocesi che non sanno fare il loro lavoro.

      Con questa scusa intanto metti uno zampino nei gruppi di recupero, non sia mai che riesci a recuperare qualcuna di queste "zavorre" e magari, portarne altri alla tua "causa".

      Mentalità vincente del perfetto SQUALO , quella mentalità che ti ha consentito di crearti un "impero", sulle spalle di migliaia di allocchi ingannati dal :"Vieni e Vedi", "Dio ti vuole felice".


      P.s. - Kiko, mi domando se durante la terapia, i tuoi catecumeni "malati", cioè quelli che non fanno "BENE" il TUO ottimo cammino di fede, fanno ancora parte del "percorso", "DECIMA" compresa?
      E già, che domande, sono proprio venale, penso sempre hai soldi, mica come Kiko che è libero dalla schiavitù del denaro, pensa te che io mi alzo tutti i giorni per guadagnare il pane per me e la mia famiglia, Kiko&C lo ricevono a "gratis", dal Signore che glielo dona, prelevandolo direttamente dalle tasche di quei "taccagni" dei sui adepti.

      Come dice Kiko:"La salvezza passa dalla rinuncia al denaro", a condizione che sia in favore di Kiko&C.

      LUCA

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      1. Alla fine chi deve aggiustare i guai provocati dal cammino sono i poveri, inetti, mediocri "cristiani della domenica"...Quelli che magari non si alzano alle 6 del mattino per fare le Lodi, ma recitano il Rosario tutti i giorni, quelli che non pagano decime ma sono caritatevoli senza strombazzarlo a destra e a manca...Quelli che magari non fanno 10 figli, ma ne fanno 2-3 e li seguono e curano quotidianamente.

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      2. Favolosa la tua sequela di
        Ecco perché...

        Della serie: A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca! Il 99% delle volte.

        La conclusione sulla parola bivalente/bifronte della rinuncia ai beni come intesa nel cammino poi è inconfutabile.
        Amati camminanti convinti, dove siete finiti?
        Nulla da eccepire oggi?

        Pax

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    8. Per la cronaca, a indagare sui presunti abusi del DiMarzio è il suo amicone Dolan, e pertanto è possibile che nei sacri corridoi abbiano calcolato che non scoppierà alcun grosso scandalo e pertanto stanno indagando solo pro forma per attutire la caciara sui media e mandar tutto in cavalleria.

      Nel caso di DiMarzio, l'accusa risale ai primi anni '70. Tendo generalmente a non credere molto ad accuse un po' troppo datate - riguardanti cioè fatti talmente lontani che non restano più molte tracce (per esempio: il boom di internet e delle fotocamere digitali è degli anni '90; per esempio: chi negli anni '70 aveva già 60 anni, è probabilmente morto già da un pezzo), fermo restando che in caso di più testimonianze diverse e concordanti, diventa tutto più facile da verificare. Per esempio, nel caso del vescovo pedofilo neocatecumenale è estremamente improbabile che diverse vittime abbiano precisato fatti, date e luoghi con una coerenza tale che non sarebbe risultata neppure se per ipotesi si fossero messi preventivamente d'accordo sulla storia da raccontare.

      È pur vero che da decenni stiamo assistendo a inchieste pilotate (è notorio che la SNAP - l'associazione di vittime di preti pedofili - ha un'agenda meramente economica), accuse generalmente inverificabili, e diocesi che per correre subito ai ripari hanno preferito rovinarsi pagando risarcimenti milionari piuttosto che far andare avanti i processi e rovinarsi ancora di più. Come per l'«effetto cobra», la facilità di ricevere risarcimenti (col bonus aggiuntivo di infangare la Chiesa qualsiasi sia il risultato) ha stuzzicato troppe voglie e troppa inventiva.

      Il fatto che il DiMarzio si sia vantato di aver lottato per la difesa delle vittime non esclude che abbia qualche scheletro nell'armadio. Anche il pedofilo neocatecumenale Apuron gridava la propria innocenza ed era convintissimo che il proprio status di vescovo fosse sufficiente a silenziare (o almeno rendere irrilevanti) le voci dei suoi accusatori (famigerato il caso in cui una vittima gli si avvicinò per chiedergli "ti ricordi di me?" e Apuron con arroganza gli diede un "santino" con la propria faccia e credette di aver concluso la faccenda).

      La mia impressione è che se l'avvocato della vittima ha sparato parecchio alto la richiesta di risarcimento, potrebbe significare che qualcosa di dimostrabile in tribunale c'è, e che magari c'è anche dell'altro marciume che sta per venir fuori a carico del DiMarzio (il rivelare subito tutte le carte sarebbe controproducente: chi ha abbastanza materiale per far scoppiare uno scandalo, rivela tipicamente "a puntate", dando una mazzata maggiore ogni volta che la precedente comincia a sgonfiarsi). DiMarzio ha fatto carriera grazie all'esecrabile McCarrick, dal quale venne poi anche ordinato all'episcopato. DiMarzio e McCarrick sono sempre stati grandi amiconi del Cammino e - guarda caso! - assidui frequentatori e abitatori dei seminari neocatecumenali Redemkikos Mater.

      Ora, è questo il punto più interessante. Ricordiamolo per esteso:
      - una pessima fede si accompagna inevitabilmente ad una pessima liturgia
      - immoralità e ipocrisia gradiscono solo una fede addomesticata (cioè pessima)
      - la "spiritualità" neocatecumenale propala errori riguardo al peccato e alla grazia ("l'uomo non può non peccare!", ecc.)
      - tali errori sono comodissimi per chi ha qualche scheletro nell'armadio
      - a rigor di logica, pur conoscendo gli strafalcioni e le ingiustizie del Cammino, un ecclesiastico che appoggia il Cammino o ha una fede inquinata, o una vita morale inquinata, o entrambe le cose

      (Le uniche eccezioni: chi non conosce il marciume liturgico/dottrinale della setta, e chi ha una ben diversa agenda a cui può sacrificare dottrina e liturgia).

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    10. Se la giustizia divina è MISERICORDIOSA, la misericordia di Dio è GIUSTA.
      Misericordia e giustizia non si oppongono.
      Se una giustizia senza misericordia è ingiusta, e perciò falsa, così è falsa una misericordia senza giustizia.
      La misericordia è però il compimento della giustizia: è giustizia divina al massimo grado.

      Ma proprio per questo è la misericordia che, oltre a salvare, manda all’inferno. La misericordia rifiutata.
      La giustizia divina presa da sola (se fosse possibile separarla dalla misericordia) non condanna nessuno, perché Gesù, per misericordia, ha preso su di sé il nostro peccato.
      A condannare all’inferno è il rifiuto di questa misericordia divina, che si manifesta nell’OSTINAZIONE fino all’ultimo istante a non voler cambiare uno stato di peccato grave, rifiutando la grazia che rende uomini nuovi.

      Di fatto il VIZIO da cui non si vuole uscire è spesso la causa principale delle eresie in cui si cade, e le ERESIE in cui ci si ostina, sono spesso la causa principale che conduce al vizio.

      Per un pedofilo che non vuole pentirsi viene in soccorso Lutero, che diceva: “Pecca fortemente, ma credi ancor più fortemente”. Un bel trucco. Un trucco demoniaco, però.

      Pare proprio lo stile di Kiko, il santo fumatore: fuma fortemente, tanto basta che credi ancora più fortemente.
      Per Kiko, basta che Kiko creda alla predicazione di Kiko, e il gioco è fatto.
      Santo fumatore, santo furioso, santo lascivo... Comunque santo è.
      E questo vale anche per Apuron, MCCarrick, DiMarzio..., evidentemente. Pare che per Kiko sono "santi pedofili".
      E l'ERESIA è svelata.

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    11. A qualche caro fratello kikiano occorrerebbe svelare un segreto: non c'è bisogno né del Cammino né dei suoi autonominati "evangelizzatori per convertirsi.

      Ho qualche volta menzionato qui sul blog un caso di cronaca che considero particolarmente significativo: quello di una certa attrice che dopo aver girato un buon numero di film osceni si è convertita. Da sola, senza nessuno che andasse a farle prediche o a "spalmarle il fango sugli occhi": semplicemente riflettendo sulla propria vita in un momento in cui era davvero giù di morale. Esattamente come il figliuol prodigo resosi conto che per i suini c'era da mangiare e per lui neppure una carruba. Durante un'intervista, all'ex attrice viene chiesto: ma allora, "quei peccati...", e lei soggiunge: "sono peccati perdonati". Cioè ha voltato pagina, è in una nuova fase della sua vita, è tornata ad essere figlia di Dio, è come se le fosse stato detto dal Signore: «va', e non peccare più», così che "quei peccati" (che purtroppo ancor oggi si propagano ad altre anime perché sono reperibili al cinema e nell'internet) non sono più un peso insopportabile sulla sua coscienza, perché il suo è stato un pentimento sincero, sufficientemente sincero da poter considerare la propria vita passata non più un dolore e un peso ma una nuova vita. (sottolineo "nuova vita" proprio perché di quei peccati resta purtroppo ancora traccia: non oso immaginare quanti attori, registi e gente del mondo dello spettacolo stanno già da tempo bruciando tra le fiamme dell'inferno a causa dell'immoralità (anche piccola) che hanno diffuso in vita loro per guadagnare qualche soldo e qualche applauso).

      Certo, può capitare che sia ben utile che in un momento difficile della tua vita qualcuno ti annunci Cristo e ti proponga un cammino di conversione. Ma attenzione: non si tratta di fare omelie e di reclutare gente per il proprio club più o meno kikiano. Tanto più che per la mentalità contemporanea (infognata di pregiudizi almeno quanto una mentalità pagana) il solo nominare Nostro Signore scatena tipicamente una risposta tipo: beh, abbiamo già capito dove vuoi andare a parare, quindi risparmia il fiato e togliti dai piedi. Non c'è niente di più repellente di un'omelia "cristianeggiante" inflitta a chi ritiene di aver già capito tutto del cristianesimo.

      Quando Nostro Signore ci dice che "prostitute e peccatori vi passeranno avanti nel regno dei cieli", sta evidentemente parlando di quelli sinceramente pentiti (come l'ex attrice di cui sopra). Il Cammino è diabolico perché ti dà una specie di "autorizzazione a peccare" (sotto forma di comodissimi slogan: "l'uomo non può non peccare, e quando Dio ti toglie la mano dalla testa..."), e ti fa credere che la vita cristiana consista nell'effettuazione di determinate pratiche kikiane (convivenze, Lodi a Kiko, decime, paternità irresponsabile, marcare presenza alle celebrazioni kikiste-carmeniste...): il Cammino è diabolico perché riduce la tua vita spirituale e ascetica a "istruzioni per l'uso", cioè al tipico moralismo dei farisei, coi loro soffocanti 613 precetti, poiché nella mentalità neocatecumenale la tua libertà non c'entra niente. Il figliuol prodigo cominciò a capirlo da solo, senza spalmature di fango da parte di cosiddetti "catechisti" e dall'autonominato "Vostro Catechista" Kiko Argüello.

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    12. Nella foto che avete messo, accanto a Dimarzio i 2 preti accanto a lui prima dei seminaristi, sono di Guam, sarà un caso?
      Il più a destra per altro era quello implicato nelle lettere che aveva spedito a Filoni a Roma, tradendo il Vescovo inviato da Papa Francesco, e spifferando tutto quanto stava succedendo con il nuovo Vescovo inviato per sistemare la situazione di Guam dopo la fuga di Apuron.
      Entrambi sono stati anni in una parrocchia Neocat a Roma, dove per altro soggiorna anche Don Gianvito, responsabile mondiale del post cresima e considerato da molti l'erede e successore di Don Pezzi. Parrocchia e che ha come responsabile del cammino Maurizio Pastore, un pezzo importante del CNC, e che quindi ha visto passare i preti di Guam fedeli ad Apuron, e non alla Chiesa di Roma.

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    13. Sicuro k non lo pubblicherai... Ma almeno tu tripudio... Leggendo qussto post... Medita.. Rifletti... Fatti un esame di coscienza!

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      1. Il soggetto delle 10:33 ha qualche problema con la comprensione della lingua italiana, oltre che con lo scrivere in lingua italiana, ma pazienza.

        Vediamo anzitutto i fatti:

        - un amicone del Cammino è stato accusato di pedofilia; tale amicone, incidentalmente vescovo, stranamente non ha nulla da ridire sullo scempio liturgico-dottrinale del Cammino; ciò fa nascere qualche perplessità sul suo dovere di vescovo e sulla limpidezza della sua fede (tanto più che, come già detto ripetutamente, una fede inquinata è molto comoda per chi ha una vita morale inquinata);

        - il Cammino ha sempre difeso i suoi pedofili, a costo di mentire (cfr. almeno il caso Apuron e gli altri casi linkati sopra) e quindi ci pare ovvio che sia qui che su Facebook e altrove, i kikos vadano proclamando che DiMarzio sarebbe innocente; sarebbe divertentissimo vedere cosa direbbero qualora DiMarzio oggi affermasse con decisione e pubblicamente che «il Cammino è una setta protestante-ebraica che di cattolico ha solo la decorazione»... cambierebbero immediatamente registro e lo accuserebbero di essere un pedofilo!

        - nella mentalità del Cammino, mentire e ingannare sono azioni sante, qualora utili a difendere il prestigio e i soldi della setta neocatecumenale; pertanto, un confronto coi neocatekikos - come il soggetto delle 10:33 - può avvenire solo sulla base dell'evidenza. La prima evidenza è che l'accusa di pedofilia è stata presa sul serio persino dal Vaticano, altrimenti non avrebbero inviato a indagare neppure un Dolan (che notoriamente è amicone di DiMarzio). La seconda evidenza è che il caso è già su tutti i giornali, per cui non si capisce il motivo per non discuterne anche qui. La terza evidenza è che nei pubblici siti web neocatecumenali e nelle pubbliche pagine facebook neocatecumenali le pubbliche foto di DiMarzio in pubblico abbondano, assieme a didascalie adulatorie.

        Dunque sono i kikos a doversi fare l'esame di coscienza e a chiedersi:
        - "stiamo mica proteggendo qualche pedofilo neocat, col nostro atteggiamento?"
        - vale più la giustizia di Dio, o il prestigio del Cammino?
        - come mai il Cammino ha tanta dimestichezza ad avvicinare soggetti (anche ecclesiastici) molto immorali e poco propensi ad affrontare le conseguenze della propria malvagità?
        - come mai i vescovi amiconi del Cammino sono per lo più soggetti "ricattabili"?
        - quando Kiko blaterava di pregare per la "persecuzione" ricevuta dal vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, aveva mica qualche "conflitto di interessi"?

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    14. Per capire il livello di contiguità e compromissione con il Cammino Neocatecumenale del vescovo DiMarzio, il suo nome figura nel Cda della fondazione panamense che ha "acquistato" la proprietà sul Monte degli Ulivi su cui dovrebbe sorgere la Domus Jerusalem, insieme al cardinale Sean O’Malley e all'arcivescovo di Filadelfia Charles Chaput.

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      1. @anonimo
        Quando non vi pubblicano vi fanno solo un favore...perchè il 99% delle volte non sapete mettere due parole di fila in italiano.

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    16. Per le grandi strutture il cnc non ha problemi e non è questione di decima, chiunque ha fatto il responsabile sa che alla fine tra le spese deglj arredi, bollette ecc avanza poco. Il cnc ha una serie notevole di kikos ricchi in tutti i continenti o quasi, parliamo di grossi industriali, professionisti di altissimo livello che guadano milioni all'anno e che sovvenzionano le pulsioni edilizie. Sapevo di uno centroamericano, tra i piu ricchi di quella zona del mondo che foraggia a tutta.....per non dire della eredità di Carmen, il padre ha fondato il primo gruppo agroalimentare di Spagna, in Italia proprietario anche del pastificio Garofalo spa.... Dove credete sia finita la sua il suo 1/8 dell'impero? Nei mattoni dei r.m.

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      1. Caro amico, penso seriamente che tu o ci fai o ci sei.
        Non stai parlando con gente sprovveduta che viene dalla montagna del sapone.
        Amico, qui il cammino lo abbiamo fatto quasi tutti.
        Se la decima basta appena per i fiori gli arredi e le altre menate di Kiko allora come abbiamo fatto io e la mia ex comunità ad andare avanti 7 anni, fino al secondo passaggio cioè all'obbligo della decima?
        Per fare il cammino servono pochi soldi, le libere collette prima del secondo passaggio erano più che sufficienti.
        Quindi la decima obbligatoria non serve per fare il cammino neocatecumenale ma serve a ben altro.
        Nel mio caso la decima serviva per "foraggiare" una famiglia numerosa in missione all'estero ed un seminarista.
        E non sono pochi soldi, ma svariate migliaia di euro ogni mese.
        Se poi vuoi dire che alcuni ricchi danno soldi al cammino per aiutare nella "febbre" del "mattone" quel furbone di Kiko questo è un'altro discorso.
        Ma non denigrare la potenza economica della "decima neocatecumenale".
        Questi soldi della decima esistono, son reali e sono tanti.
        Ho fatto un calcolo, tempo fa, che non sto qui a rifare, ma sappi che le famiglie in missione all'estero sono circa 1000, mettiamo per assurdo che i seminaristi sono 1000 anche loro, anche se sono molti di meno, considerando, come afferma il vostro Guru, che le comunità neocatecumenali sono 20000, avremo 2000 comunità che impiegano la loro decima a foraggiare famiglie e seminaristi.
        E le altre 18000 comunità chi o cosa foraggiano?
        Ragiona e non dire stupidate, dove finisce quel denaro rigorosamente in nero?
        I primi camminanti ricordano i soldi chiesti ai responsabili delle comunità , anzi imposti, anche con un mutuo, per completare i lavori alla Domus Galilea.
        E a me dicevano che la decima è per aiutare i poveri.
        Quanti poveri ci aiuti con le montagne di denaro spese per la Domus.
        Quanti poveri ci aiuti con i 5 milioni di euro spesi per il terreno della prossima Domus Jerusalem?
        Quanti poveri ci aiuti con il denaro speso da Kiko per costruire i SUOI seminari R.M. per i SUOI seminaristi neocatecumenali?
        Fammi il piacere smetti di parlare di soldi perché non sai cosa dici e mi fai incazzare sul serio.
        LUCA




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    17. .... E ce ne sono pure in Italia, uno l'ho semiconosciuto pure io, un professionista di altissimo livello (ma alto sul serio)... Che so di per certo che foraggiava alla grande.

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      1. Non è difficile fare un calcolo: un milione di neocatecumenali danno un euro a testa al mese, e in cinque mesi compri il terreno sul Monte delle Beatitudini.
        Ma noi sappiamo che il fiume di soldi è assai maggiore, e viene proprio dai piccoli, non dai ricchi finanziatori.
        Facendo un rapido calcolo, una famiglia neocatecumenale spende per il Cammino, nel corso della propria esistenza, mediamente una cifra con cui potrebbe comprare un appartamento.
        Dove vanno questi soldi? In fiori, in gadget kikiani, in sovvenzioni a itineranti o catechisti, certo.
        Ma, con la scusa di dover far volare la Merkabà, sappiamo che affluiscono interrottamente denari nelle casse del Cammino, non rendicontati.
        Padre Pio, con le mille lire inviate dai benefattori ci ha costruito Casa Sollievo della Sofferenza. Kiko ci ha costruito Casa ...e basta.

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    18. Notizia di oggi (ma domani ve ne sarà un'altra simile)

      Violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo sui minori. E’ l’accusa della procura di Prato per nove religiosi della comunità “Discepoli dell’Annunciazione” soppressa dal Vaticano a dicembre in seguito a una visita canonica. Secondo il quotidiano la Nazione, le presunte vittime degli abusi sono due fratelli, minori all’epoca dei fatti, affidati dai genitori alla comunità, dalle cui dichiarazioni a distanza di anni sarebbe nata l’inchiesta. Gli inquirenti ipotizzano che ci possano essere state altre vittime e si cercano testimonianze. Gli indagati sono 5 sacerdoti, un frate e 3 religiosi. Tra loro c’è anche Don Giglio Giglioli, 73 anni e fondatore della comunità.

      Lo stesso vescovo di Prato Giovanni Nerbini, lo scorso dicembre, si era recato in procura a Prato per denunciare alcuni fatti di cui era venuto a conoscenza. Si apprende dalla Diocesi pratese che nei mesi precedenti – sin dall’insediamento del vescovo Nerbini, che era avvenuto a settembre 2019 – era partita anche un’inchiesta penale canonica nei confronti di alcuni membri della ex comunità religiosa. I particolari di questa azione saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà oggi in palazzo vescovile a Prato. “Le ipotesi di reato”, ha scritto in una nota il vescovo, “sono gravissime e addolorano l’intera comunità diocesana pratese. Non nascondo il mio dolore e la mia viva preoccupazione e vorrei sperare che gli addebiti mossi non risultino veri, ma voglio chiaramente dire che il primo interesse che la Chiesa di Prato ha è quello della ricerca della verità. Per questo auspico che la magistratura, nell’interesse di tutti, possa portare quanto prima a termine le indagini”.
      Saranno anche questi neocat?

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      1. Ecco il solito neocatecumenale che applica il metodo del: «io mariuolo? ma oggi tutti rubano! come vi permettete di chiamarmi ladro?»

        Il caro fratello delle 12:22 crede così di aver assolto il Cammino, e crede che ingannando gli uomini, riuscirà a ingannare anche Dio.

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      2. E quindi? Cos a vorresti dimostrare? Il punto è semplicissimo: gli amici vostri sono ALTAMENTE RICATTABILI. Per questo riuscite a fare quello che fate.

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      4. Bhe,visto che solo nel cammino ti salvi e sei super cattolico,questi prelati affiliati alla setta dovrebbero dare ancora piû esempio, invece sono i piû porci di tutti in tutti i sensi.
        PS UN ATEO GLI PASSA AVANTI.LILLY.

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      5. Sono anonimo delle 12.08-12.10, quello successivo non sono io.

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      6. Anonimo 12:08 12:10, se desideri non essere scambiato con altri commentatori anonimi, ti conviene firmare, anche solo con uno pseudonimo.

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    19. Vorrei prendere a legittime e sonore sberle gli autoelogianti benpensanti che cercano di insegnarci le buone maniere del clerically correct.

      Nostro Signore ha istituito la Chiesa affinché proseguisse la Sua divina opera: «pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle».

      Tutto ciò che è solo marginalmente parte del "pascere", dunque, è solo marginalmente inerente la missione della Chiesa.

      Quindi, tutto ciò che non è "pascere", non fa parte della Chiesa. (E quel "pascere" consiste nel triplice munus dell'insegnamento della dottrina, della santificazione attraverso la celebrazione dei sacramenti, della guida spirituale delle anime).

      Ora, il dovuto ossequio ai successori degli Apostoli (Pietro incluso) e al clero, non implica il doverne condividere ciecamente ogni singola scelta e ogni singola parola. Per esempio, se il parroco fuma, io non sono chiamato ad essere fumatore, poiché il tabacco non fa parte di quel "pascere".

      Altro esempio, se il vescovo dirama disposizioni sui fiori nelle celebrazioni, cercherò di rispettarle anche se sono in disaccordo, ma non mi sentirò certo in peccato mortale se non mi do da fare al massimo possibile visto che ho altre urgenze (per esempio c'è gente che non sa nemmeno come ci si fa il segno della croce). La disposizione dei fiori non tocca le questioni della fede (potrebbe al limite scalfire un po' la liturgia), e pertanto procedo col dovuto ossequio ma prenderò a pedate chi tentasse di farmi pesare una non puntigliosissima applicazione di tale direttiva curiale. Siamo infatti in campo "pastorale", stiamo discutendo di un aspetto marginale riguardo alla fede. La pastorale di un posto può essere diversa dalla pastorale di un altro posto, e può essere diversa rispetto a quella dell'anno scorso e sarà diversa l'anno prossimo. Quando si dice "pastorale" significa che non è né dogmatico, né altrimenti intoccabile.

      E badate che moltissime convenzioni della "pastorale" vengono osservate dai parroci solo perché sanno che a far diversamente creerebbero attriti. (E ciò non significa che "pastorale" equivalga sempre a "buon senso").

      Ora, la "pastorale" non può intaccare il deposito della fede. Per esempio, non si può concedere la Comunione ai divorziati risposati, perché in tal caso la "pastorale" andrebbe contro la fede e i sacramenti (certo, certo, ci sono quelle eccezioni in cui il soggetto è pentito ed è in buone disposizioni eccetera, ma è una piccola percentuale di casi che non cambia il fatto che la "pastorale" non può alterare la fede e i sacramenti).

      Detto questo, diverse situazioni diventano più chiare da capire:

      - se un sacerdote o vescovo insegna/chiarisce/ribadisce una cosa del deposito della fede, sta facendo il suo dovere davanti a Dio e agli uomini, ed è utilissimo perché mette sul piatto della bilancia la sua autorità di sacerdote o vescovo;

      - se impone qualcosa di "pastorale", cioè che tocca solo marginalmente fede e sacramenti, e che in altri contesti storici/geografici potrebbe essere molto differente, allora lo si segue per dovuto ossequio ma non ci si sente drammaticamente vincolati: potrebbe capitare che sia qualcosa di inutile o addirittura di dannoso (se in coscienza lo ritengo dannoso, perché mai dovrei essere connivente col male? perché dovrei tacere?);

      - se impone qualcosa che non riguarda neppure marginalmente fede e sacramenti, potrebbe perfino darsi il caso che l'ubbidirgli tolga tempo e risorse ai miei doveri di stato, e pertanto sarò costretto a ignorarlo per poter salvaguardare questi ultimi;

      - se compie qualcosa di possibilmente malvagio, devo sempre ricordarmi che davanti a Dio il prestigio mondano (personale, comunitario, ecclesiale) vale zero.

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      1. Insomma, possono davvero esistere casi in cui è legittimo il "criticare" senza che ciò meriti l'etichetta di criticoni, o addirittura legittimo il "disubbidire" senza che ciò meriti la qualifica di disobbedienti. Persino il Codice di Diritto Canonico ammette (canone 907) che i fedeli «hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa e di renderlo noto agli altri fedeli...» perché è ovvio che ciò che è di natura "pastorale" non è al di sopra di ogni critica.

        Così, per evitare equivoci, le critiche vanno espresse in maniera civile e rispettosa, le osservazioni vanno espresse con buonsenso e documentatamente, e bisogna essere proprio dei gran pirla per contestare perfino questi atteggiamenti.

        Mi riferisco al fatto che certuni - specialmente neocatecumenali - per autoproclamarsi superiori a te, subito ti aggrediscono scagliandoti addosso "il Papa", "la Chiesa", "la Pastorale", "lo stato delle cose", solo perché avevi osato muovere qualche osservazione non adulatoria verso i loro idoli (il caratterino di Bergoglio ha fatto capire che c'è là fuori un popolo di autoeletti tifosi del Papa che credono di essere cattolici mediante il mettere da parte le ragioni della fede). Per esempio quando ricordi loro che il peccato XYZ è grave davanti a Dio anche se a compierlo è stato "uno del tuo club, uno della tua comunità". Per esempio quando ricordi che i documenti liturgici (a partire dal Messale) sono validi per tutta la Chiesa e nessuno ha il diritto di personalizzarsi la celebrazione eucaristica, tanto meno con la scusa dei "primi cristiani delle origini cristiane" (che certo non andavano grattugiando chitarrelle o facendo trenini/girotondi come all'asilo infantile).

        Il perbenismo chiesastico è uno strumento del demonio: è adoperato da chi difende la propria superbia e da chi preferisce proteggere "l'andazzo" (o il "prestigio" di qualche gruppo) anziché la verità.

        Quando un kikos ti rinfaccia di essere un criticone, un mormoratore, uno che giudica, in realtà sta cercando di metterti a tacere.

        "Ubbidienza filiale al Papa" non può equivalere a calpestare questioni di fede. "Dovuto ossequio" non equivale al neocatecumenalissimo "circoncidere la ragione" (alias: smettere di ragionare). Non è che ogni critica deve per forza essere riducibile a maldicenza, mormorazione, equivoco.

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    20. Il fatto è che se chiudono il cammino neocatecumenale si convinceranno di esser sotto attacco del demonio.
      Si percepiranno come gli antichi cristiani che si riunivano in luoghi sotterranei e di fortuna per esercitare la propria fede.
      Si sentiranno perseguitati e vedranno la Chiesa romana come un nemico pregno del demonio.
      La loro voce, insistenza e aggressività si faranno più forti.
      Il loro inconscio reagirà con violenza e le conseguenze saranno molto pericolose.
      Chiudere è la scelta da evitare, è dividere.
      Integrare è l'unica scelta possibile, cercando il più possibile di unire.

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      1. Conseguenze pericolose? E che fanno? Uno scisma? Capirai! Già sono scismatici di fatto.

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    21. Un giorno nella mia ex comunità si parlava di un pedofilo, dissi ai catechisti se lo becco io lo faccio nero dalle botte e lo denuncio.Il catechista mi disse:tu sei migliore del pedofilo?(ora capisco perchè apuron e compagni di merenda sono in comunità)

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      1. Io gli avrei detto semplicemente questo: Tu costringeresti un bambino a compiere atti sessuali? Se mi avesse risposto di sì gli avrei dato il numero di un bravo psicoterapeuta (non del cammino ovviamente).

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      2. Non aveva bisogno di un bravo psicoterapeuta ma di un abbondante cappotto di robuste mazzate.

        Alla domanda "tu sei migliore di un pedofilo?" dovevi rispondere "assolutamente sì".

        Se è vero che un singolo peccato mortale, anche solo coltivato nei pensieri, può far dannare l'anima, è anche vero che coloro che hanno "scandalizzato questi piccoli" riceveranno una punizione eterna ancora più dura. Non oso immaginare la sorte delle anime che hanno attivamente inquinato la fede e quelle che hanno procurato sofferenza agli innocenti.

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      3. La giustizia a geometria variabile, che pesa gli atti di più o di meno, secondo la categoria a cui appartiene l'autore del misfatto!

        Dopo gli abusi morali a cui ho assistito, risponderei, a questi soggetti che praticano il protezionismo sistematico in favore degli stupratori di donne o di bambini:

        TU, e dico tu, col TUO corpo, e non col corpo di tua figlia o tuo figlio, che col corpo degli altri son tutti capaci, specialmente quelli come te che non rispettano né i vivi né i morti ;
        TU : accetteresti essere stuprato nelle TUE proprie carni, quando eri piccolo e anche ora che sei adulto per poi sentirti dire che devi ritenerti moralmente uguale, meglio se inferiore, al tuo stupratore?
        E bada che non se ne parla perché non conviene, ma queste cose succedono, non è che un maschio adulto sia intoccabile su questo fronte.

        QUALE santo deve apparire per convincerci a non schifare questi ratti di retrobottega, maestri di meschinità vilissime e di ritorsioni sotterranee, illusi di propugnare una sottomissione per gli altri, che non li riguardi? E invece risultano persino più spregevoli degli stereotipi da donnaccia che vorrebbero appioppare, unilateralmente s’intende, al genere femminile.

        I bambini abusati, poi, sono da loro considerati poco meno che un inerme strumento di peccato, cioè di salvezza, per l’abusatore. Se qualcosa di cui incolpare le donne e le ragazze la trovano sempre, quando le vittime sono bambini piccoli non osano cercare appigli. Allora li ignorano, passano semplicemente oltre.
        Li ho sentiti bene a predicare: "anche se hai violentato tua figlia, Dio ti ama! Abbandonati all'amore di Dio!". (Invece il resto della famiglia ti vuole depezzare da vivo, trai qualche conclusione.) Ovviamente mai una parola di speranza per la povera bambina, né di raccomandazione per il duro e lungo lavoro di recupero di grazia perduta che attende l'abusatore.

        E se nell'uditorio a sentire ste bestemmie ci fosse stata una giovane vittima? Che doveva fare? Cosa doveva pensare di Dio? Cavoli suoi, zitta e accettare la sua presunta inferiorità, oppure purificare le salette col fuoco, magari con loro dentro mentre preparano le "catechesi", così si purificano un po'anche loro?

        Si meritano tante e vigorose punizioni sia morali che corporali, per questo viziaccio di sfruttare la religione all’unico scopo di trafugare una meschina virilità d’accatto, quella basata sull’abuso di potere su donne e bambini, invece che sul conseguimento delle virtù degli Uomini di Dio.

        Roba da far buttare via la fede nello scarico del ces@, con loro stessi attaccati dietro, altro che evangelizzazione.

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