domenica 28 luglio 2024

Il Cammino salva a grappoli o Gesù salva personalmente?

L’accostarsi dei laici alla lettura diretta delle Sacre Scritture è cominciato negli anni sessanta, quando la società era intrisa di spirito di contestazione che sarebbe esploso col Sessantotto.

Questo clima di demonizzazione del passato ha portato molti cristiani a “studiare” la Bibbia a “orecchio” senza tenere conto della Tradizione della Chiesa, un po’ come fanno i protestanti.

La pazienza della Chiesa nei confronti dei praticoni biblici ha permesso che molti cattolici, passata la sbornia di novità e anarchia, abbiano poi ritrovato la via dell’ovile. Ma in alcuni casi, soprattutto nelle realtà ecclesiali elitarie e poco propense a mischiarsi con gli altri cattolici, come il Cammino Neocatecumenale, a volte è ancora vivo un istinto protestantico dovuto all’imprinting degli inizi.

Fatto sta che molti di questi cristiani duri e puri, anche se credono nella Chiesa, alla prova dei fatti spesso sono sopraffatti dall’istinto protestantico, come Mr. Hyde quando prevaleva sul Dr. Jekyll, rischiando di “predicare” un vangelo diverso da quello della Chiesa.

Ricordo che, quando ero ancora un bambino, un giorno mio nonno mi portò a caccia con sé e col suo magnifico Setter irlandese, cane con un formidabile istinto predatorio verso i volatili che, però, era stato abituato a convivere pacificamente con papere e galline.

Quel giorno la caccia non andò bene e il cane, con l’adrenalina a mille ma frustrato nel suo istinto, passando vicino a una casa colonica, alla vista di una gallina fu vinto dall’istinto e non ci fu verso di farlo “ragionare”, e la gallina venne sbranata.

Allo stesso modo, il pericolo che corrono certi neocatecumenali è quello di sentirsi istintivamente attratti più dai "mamotreti" che dal Catechismo della Chiesa Cattolica, più dall’interpretazione privata della Scrittura, che dalla Sacra Tradizione, cosicché rischiano di “predicare” delle boiate pazzesche.

Ad esempio, l’enfatizzazione della salvezza a “grappoli” a scapito della salvezza PERSONALE.

Questo abbaglio può avvenire perché, al contrario della Tradizione della Chiesa, l’interpretazione “fai da te” della Bibbia spesso non fa la giusta distinzione tra l’Antico Testamento e il Nuovo, nel senso che confonde l’Antico Testamento inteso come libri biblici redatti prima di Cristo, che sono parola di Dio, con l’Antico Testamento inteso come Legge antica, che è stata abolita da Cristo.

Infatti, per essere capiti, i libri dell’Antico Testamento vanno interpretati alla luce della nuova legge portata da Cristo, che è la legge dello Spirito Santo, altrimenti avviene che non si parli di santificazione personale ma, proprio come prevede la legge mosaica, si parla principalmente di salvezza comunitaria, fatta di regole che, se applicate fedelmente, permettono al popolo di arrivare nella terra promessa, che però, per i cristiani, è solo la figura della salvezza.

Religiosità naturale o gesto magico-superstizioso?
Gli ebrei più antichi, infatti, quelli dell’Esodo e della conquista della Terra promessa, non concepivano una salvezza personale perché non avevano il concetto né di anima, né di vita eterna, ma credevano che, dopo la morte, rimanessero solo le “ombre” degli uomini che, incoscienti o semi incoscienti, vagavano nel regno dei morti, per cui, per loro, la salvezza si concretizzava soprattutto materialmente, sulla terra, attraverso il popolo. Perfino ai tempi di Gesù sussisteva ancora una minoranza che non credeva nella vita dopo la morte: i Sadducei.

Ma Gesù parla chiaramente di salvezza PERSONALE.

Per Gesù il popolo di Dio è un popolo nuovo, quello costituito dalla Chiesa, che è il luogo e il mezzo attraverso cui ci si salva, perché dalla Chiesa scaturisce la grazia, ma a determinare la salvezza di ognuno è la risposta personale alla grazia.

Perciò il rischio è che i "camminanti" possano scambiare la Chiesa, che è un popolo che trascende ogni popolo senza annullarlo, per una comunità particolare che abbia le stesse tradizioni religiose, lo stesso linguaggio e faccia lo stesso cammino, come i popoli della Terra.

Cioè, il pericolo è che si possa scambiare il Cammino per la Chiesa, e la Chiesa per un popolo simile a quello dell’Antico Testamento.

Dichiarazioni quali: “noi siamo Chiesa” invece di “noi siamo parte della Chiesa”, lo lasciano supporre.

46 commenti:

  1. Pietro (NON del Cammino)28 luglio 2024 alle ore 11:19

    Preciso: che dei cristiani possano confondere il Vecchio con Nuovo Testamento non significa che li identificano, altrimenti molti di loro si sarebbero fatti circoncidere e non sarebbero più cristiani, ma semplicemente che hanno la tendenza a "trasformare" la grazia in opere, e per opere intendo opere umane, e ad avere un concetto "etnico" di Chiesa, cioè a vivere di fatto la Chiesa, più che come una realtà universale e trascendente, come una realtà chiusa e immanente. E’ solo una tendenza, ma che può influire molto sia sulla fede che sulle opere.

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  2. Piccolo promemoria tecnico per i lettori distratti: occorre fare attenzione ai significati delle parole, perché nelle prediche i preti si esprimono in modo molto ampolloso ed enfatico, ma non tutta quella enfasi è dotata di valore teologico.

    La questione salvezza è personale poiché ognuno di noi è libero di accettare o no i doni che Nostro Signore ci offre... tenendo presente che non può essere tua una salvezza che tu liberamente ti ostini a rifiutare. In ogni momento della nostra vita siamo liberi di scegliere da che parte stare, siamo liberi di accettare o rifiutare i mezzi che Dio ci offre per salvarci. Cioè ci conviene sforzarci per avvicinarci il più possibile a Dio.

    Gli eretici Kiko e Carmen hanno blaterato di una salvezza "a grappoli". Dall'alto della loro ignoranza, hanno dato ad intendere che se una comunità neocatecumenale fa bene il Cammino (cioè ubbidisce ciecamente al cosiddetto "catechista", che è diretta emanazione di Kiko), allora si salverebbe anche il membro della comunità che non lo merita. Questo è tremendamente sbagliato, perché la salvezza è personale, non "comunitaria". Nostro Signore non è vincolato alle attività e all'organizzazione della comunità neocatecumenale.

    Quel concetto di salvezza "a grappoli" resta tremendamente sbagliato anche di fronte al fatto che l'intercessione dei santi che hanno pregato (e che pregano) per la nostra conversione, ci ottiene sì benefici spirituali che normalmente non avremmo, ma non sostituisce la nostra volontà. Infatti se hai anche un solo peccato mortale sulla coscienza, la salvezza l'hai rifiutata. Se la nostra volontà fosse sostituibile da qualcosa di esterno, non saremmo umani, ma robot, saremmo marionette prive della vera libertà.

    Dal punto di vista puramente statistico, certuni amano parlare di salvezza collettiva. Per esempio non abbiamo idea di quante anime si siano salvate per effetto della vita e delle opere di un singolo santo, però osserviamo che la devozione a quel santo è un fatto documentabile (e talvolta plurisecolare), e si può quindi supporre che quel santo abbia "trascinato con sé" in paradiso innumerevoli anime. Ma attenzione: stiamo parlando di un "dopo", cioè quando le anime si sono già salvate. Altri, particolarmente ignoranti e stupidi, credono invece di parlare del "prima", cioè credono che ci si salvi "in blocco" (negando la volontà e la libertà dei singoli), e se il blocco è abbastanza grande... l'inferno non esisterebbe più, e Nostro Signore avrebbe sbagliato a indicarlo come serio rischio per ogni singola anima (ad esempio il termine "geenna" nel Vangelo).

    Insomma, non fatevi fregare dalle pompose prediche a base di "comunità dei salvati", e distinguete sempre tra la Chiesa trionfante (i santi in paradiso; il Vaticano II preferisce il termine "celeste"), la Chiesa "paziente" (le anime dei defunti che stanno ancora attraversando il "purgatorio"), e la Chiesa "militante" (noi in questa valle di lacrime).

    Questo vale anche per quei termini che a causa di certa cinematografia hanno cambiato significato. "Predestinazione", per esempio, viene comunemente inteso in senso ineluttabile (in "qualsiasi cosa fai, sei predestinato a" - a salvarti o a dannarti), cioè presupporrebbe che Dio sarebbe ingiusto (come fanno i neocatecumenali e i protestanti). In realtà in teologia si parla di predestinazione nel senso che il Signore ha chiamato (ha destinato) ogni uomo a conseguire un obiettivo più alto di quanto non possa la sua natura umana (siamo chiamati infatti alla felicità eterna, il "Paradiso", e ci vengono offerti i mezzi per conseguirla), lo ha pre-"chiamato" (pre-"destinato"), ancor prima della nascita, a quella felicità eterna, e dunque "predestinati" sono solo quelli che liberamente hanno accettato quella "destinazione", cioè hanno sfruttato quei mezzi che Dio ha offerto per diventare partecipi della vita divina.

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    1. Ribadiamo la necessità di saper distinguere fra "gergo da predica" - molto pomposo, ampolloso, enfatico, emotivo, altisonante, pastorale - e linguaggio teologico - che per sua natura deve essere il più preciso possibile.

      Esempio tipico: nel gergo pastorale, "da predica", dicono spesso che "la Chiesa è sacramento di salvezza". Ora, i sacramenti sono sette. Dire che "la Chiesa è sacramento di salvezza" equivale ad usare un'espressione di grande enfasi, di grande impatto emotivo (dopotutto sacramentum in latino significa "azione sacra", un impegno di "giuramento" dinanzi agli dèi), solo per indicare che per la salvezza è necessaria la Chiesa. Tutto molto bello ma... è gergo da predica, è un'espressione enfatica, "pastorale", e se la si usa in documenti teologici è necessario prima chiarire il senso da dare ai termini, perché in fin dei conti i sacramenti sono sette.

      Insomma, se qualcuno vuole spiegarti qualcosa della fede, non può furbescamente usare termini "da predica" per "ammorbidire" (o addirittura negare) qualche verità di fede. Altrimenti è un eretico sotto mentite spoglie.

      Per esempio l'eretico Kiko andava insinuando che il sacramento della riconciliazione sarebbe facoltativo e rinviabile a piacere poiché "il Signore ha già perdonato". Non è esatto dire che il Signore "ti ha già perdonato", perché se non sei pentito di quei peccati mortali non sei perdonato. Altrimenti il Signore sarebbe ingiusto a perdonare "sempre". Se il Signore "perdona sempre", ha perdonato anche Stalin e Hitler e Pol Pot mentre compivano le loro stragi? E allora a che pro essere cristiani, se sei "già perdonato"? E allora perché nel Vangelo assistiamo a numerosi rimproveri che il Signore fa ai peccatori?

      Con quella sua personalissima omelia ai suoi adoratori, l'idolo Kiko insinuava che la confessione sacramentale sarebbe rinviabile a piacere, cioè inutile, cioè il sacerdozio sarebbe per buona parte inutile, cioè la Chiesa sarebbe per buona parte inutile, cioè Nostro Signore si sarebbe sbagliato a istituire il perdono sacramentale e la Chiesa stessa (e si sarebbe sbagliato a rimproverare i peccatori perché "Dio perdona sempre", no?). Da ciò deduciamo che è Kiko l'eretico - e sono eretici anche i suoi seguaci che non hanno il sincero alibi dell'invincibile ignoranza perdurante fin dal primo anno di catechismo dei bambini.

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  3. O.T.
    Oggi, Angelus del Papa;
    lo stesso, elogia un canto neocatecumenale, link in descrizione dal minuto, 14,39 :

    https://www.youtube.com/watch?v=i2uWj6e6Bak&t=892s

    Modesta considerazione dello scrivente:

    Oggi, con la temperatura a Roma di 37° all' ombra, il che significa almeno tra i 45 ed i 50° al sole,
    "in Piazza" c'erano giustamente "quattro gatti" e men che meno i "Fratelli Camminnanti" dalla vita triste, ma molto
    comoda.
    Chi avrà mai cantato(un coro si sente)? Nessuno.
    Quanto avrà incassato la Santa Sede che, come si sà(ma non si dovrebbe sapere), che per quanto riguarda le finanze, è ormai alla frutta, per far esprimere il Papa in tal senso?
    Questo pericoloso apprezzamento, corrisponderebbe ad un'implicito e completo sdoganamento del Cammino.
    Ritengo, di non dover aggiungere ahimè, altro.
    Ruben.
    ---

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    1. Beh, intanto ha solo parlato di un canto neocatecumenale.

      Certo, per averlo individuato deve conoscerli, oppure si riferisce qualcuno arcinoto perché cantato sempre alla sua presenza.

      Però si sa, certe affermazioni estemporanee e spontanee talvolta celano altro rispetto a ciò che d'impatto si pensa.
      Magari non c'erano i caciarosi neocatecumenali ed il Papa l'ha sottolineato in questo modo, invitandoli a ripetere un canto che nel video non si sente mai.
      Osservando bene il video, inoltre, tra le poche persone presenti non si notano striscioni neocatecumenali e prima della comparsa del Papa non si sente alcun canto.

      Chiaro che quando parla il Papa la gente non canta.
      Quindi, quando avrebbe sentito cantare?

      Teoricamente avrebbe chiesto il bis, ma nemmeno quando ha finito di parlare si è sentito alcun canto.

      Ma c'era qualche neocatecumenale in piazza, o Papa Francesco ha voluto solo parlare per chi avesse orecchi da intendere?
      Marco

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    2. È spesso possibile - come nei precedenti pontificati - che il Papa si esprima leggendo un discorso che altri gli hanno preparato (che talvolta è necessario perché il Papa non conosce alla perfezione tutte le sensibilità di tutti i popoli e tutte le terminologie da evitare).

      Per esempio, preparando il terreno per la fantomatica apertura di un seminario kikolatrico a Tokyo (grazie a Dio apertura mai avvenuta), in una "lettera del Papa" era stata subdolamente ficcata l'esortazione ad accettare i movimenti ecclesiali e simultaneamente partì la campagna pro-neocatecumenale sulla stampa. I vescovi giapponesi capirono benissimo che la lettera non rappresentava veramente il pensiero di Bergoglio ma quello del cerchio magico di Kiko, così come nell'occasione successiva un anno dopo.

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    3. Ricordiamo che questo blog tratta del Cammino Neocatecumenale ma senza partire dalla "propaganda kikiana".
      Riepiloghiamo alcuni punti fondamentali:

      - le verità di fede non sono "aggiornabili" a seconda dei tempi e dei luoghi, nemmeno se lo volesse un Papa, perché il "deposito della fede" lo ereditiamo da Nostro Signore attraverso Pietro e gli Apostoli. La Rivelazione si è conclusa con la morte dell'ultimo degli Apostoli. I successori di Pietro e degli Apostoli sono tenuti a trasmettere, chiarire, spiegare, non ad "aggiornare";

      - come detto anche dai salmi, Nostro Signore si è degnato di rivelare i divini misteri ai semplici, lasciando che i dotti professoroni dei miei stivali si ingarbuglino da soli in complicate spiegazioni che sovente mettono a rischio la fede degli altri e non solo la propria. Le verità di fede sono comprensibili anche a dei bambini del Catechismo;

      - come dice sant'Ambrogio, la Chiesa è casta meretrix. Cioè è sia casta, pura, santa (in quanto voluta da Nostro Signore, che essendo Dio non può volere il male delle anime, non può sbagliare nel fondare la Sua Chiesa), e contemporaneamente è anche "meretrice" (in quanto composta da uomini, cioè da peccatori, che talvolta sprecano o addirittura impediscono che quegli immensi tesori spirituali vengano amministrati ai fedeli). Perciò, in qualità di fedeli cattolici, distinguiamo sempre la Chiesa casta (quella che insegna la santa dottrina, amministra i santi sacramenti, e guida spiritualmente le anime) dalla Chiesa meretrix (gli "uomini di Chiesa" che anziché proseguire l'opera di Nostro Signore bruciano tempo e altre preziose risorse per inseguire le mode mondane, per crogiolarsi nei peccati, per eseguire la volontà di uomini anziché la volontà di Dio...);

      - la liturgia rispecchia inevitabilmente la vita di fede. Una fede-pagliacciata finisce sempre per celebrare una liturgia-pagliacciata, come nel caso del Cammino Neocatecumenale. La fede nell'unico vero Dio, invece, celebra la liturgia come unico culto a Dio gradito, dunque con la dovuta sobrietà, con senso di sacralità, con intenzione di compiere il Sacrificio anziché di "far risultare ben vissuto lo spettacolino". Sebbene in rari casi (purtroppo sempre più rari) sia possibile assistere ad una Messa Novus Ordo celebrata con dignità e sobrietà e senza ammennicoli da spettacolino per bambini cretini, a conservare quelle sobrietà e dignità sono ormai solo le Messe Vetus Ordo ("tridentine"). La Messa moderna (Novus Ordo), dalla sua entrata in vigore dal dicembre 1969 fino ad oggi, si è universalmente prestata ad abusi liturgici, carnevalate, approssimazioni di ogni genere, proprio come se i suoi fautori fossero tutti convinti che la liturgia è uno spettacolino da abbellire anziché l'unico culto a Dio gradito;

      - questa ferrea "discontinuità" fra il prima del Concilio Vaticano II e il dal Vaticano II in poi è riconosciuta sia dai favorevoli che dai contrari. Dunque non è illegittimo dire che il Concilio - pur essendo un "Concilio pastorale", cioè che non richiede l'assenso della fede ma può essere benissimo criticato o ignorato - ha di fatto inventato una nuova Chiesa. Si è membri di tale neochiesa in proporzione a quanto non si apprezza la Tradizione precedente il Concilio (Benedetto XVI stesso aveva detto: «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso»);

      - il Cammino, pur andando bellamente contro il testo del Vaticano II e dei suoi documenti successivi (incluso il Messale Romano), si autoproclama "frutto del Concilio", il che non ci stupisce perché praticamente tutti i sedicenti frutti del Concilio sono invenzioni nuove che non erano state né suggerite, né richieste dai testi conciliari (esempio: nessun testo conciliare stabilisce che occorreva "girare gli altari" o procedere alla "comunione sulle mani").

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  4. Oh, ma quello nella foto è il Taniguchi, inginocchiato sulla tomba della della sua maestra di eresie.

    Quanta devozione... non si risparmia di toccarne il marmo...

    Eppure, secondo quanto questo pretino sostiene, adesso la sua maestra è in stato di quiescenza, come sotto un'anestesia generale. Non si accorge di nulla né può fare nulla per nessuno.

    Chissà se il pretino, come da comando, ha chiesto qualche grazia alla maestra quiescente, nella convinzione che non la sta chiedendo a lei, ma direttamente a Dio.
    Ormai lui non crede più a Babbo Natale come gli infantili.
    Lui sa, nella sua fede adulta, che i Santi e Babbo Natale non esistono ed è il genitore o Dio stesso che provvede i doni.

    Quindi, perché tocca e si inginocchia?
    Quale strana devozione lo muove?
    Marco

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  5. Qualcuno potrebbe spiegarmi la citazione comparsa sull'odierna pagina facebook del Pbro e attribuita a S. Agostino?

    "Il Signore stesso è un esempio straordinario di pazienza: sopportò la presenza del demonio addirittura fra gli stessi dodici Apostoli, fino alla passione. Non per questo, tuttavia, ritenne che dovesse essere soppressa ogni disciplina nella Chiesa; anzi raccomandò di farne uso quando disse: Fate attenzione: se tuo fratello ha commesso una mancanza contro di te, vai e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello. Ma oggi noi vediamo uomini che considerano solo precetti rigorosi che ordinano di reprimere i perturbatori, di “non dare le cose sante ai cani”, di “trattare come un pubblicano” chi disprezza la Chiesa, di staccare dal corpo il membro che dà scandalo. Il loro zelo inopportuno turba la Chiesa, perché vorrebbero togliere la zizzania prima del tempo e l’ accecamento li rende essi stessi nemici dell’unità di Gesù Cristo... Stiamo attenti che nel nostro cuore non cresca l'empia e funesta presunzione per la quale pensiamo di doverci separare da loro per non essere contaminati dai loro peccati, cercando poi di trascinarci dietro un codazzo di discepoli puri e santi. Non faremmo che rompere l’unità, col pretesto di non frequentare i cattivi. Piuttosto, ci vengano in mente quelle parabole, quelle divine predizioni e quegli esempi così chiari delle Scritture con i quali è stato manifestato e preannunziato che i cattivi saranno mescolati ai buoni nella Chiesa fino alla fine del tempo, fino al momento del giudizio e che, in questa unitaria partecipazione ai Sacramenti, essi non saranno di alcun danno per i buoni che non diventeranno complici delle loro azioni."

    Cercando online, sembra che sia contenuta nella rivista Nuova Biblioteca Agostiniana, cap. 3-5, nella sezione "La fede e le opere".
    Ma non pare provenire direttamente da Sant'Agostino, bensì dal pensiero di padre Agostino Trapè, fondatore della Nuova Biblioteca Agostiniana.

    Le citazioni vengano fatte correttamente, altrimenti è fuorviante.

    Solo la prima parte e l’ultima parte sono attribuibili a Sant'Agostino ("La fede e le opere").
    Da "Ma oggi noi vediamo uomini..." in poi è farina del sacco di Trapè, mi sembrerebbe.

    Continua...

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  6. Sant'Agostino, infatti, non considera sbagliato correggere la zizzania quando cita il Vangelo di Matteo: "se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo."

    Da qui, Sant'Agostino dice:
    "Nella Chiesa, dunque, vige tanto il criterio del lasciar correre e del tollerare i peccatori quanto, di contro, il criterio del rimproverarli e del castigarli, del non ammetterli o dell'escluderli dalla comunione."

    San'Agostino condanna gli eccessi, sia nel castigare che nel tollerare.

    Quanto alla tolleranza infatti dice:

    "Altri, invece, corrono il rischio opposto: visto che la mescolanza dei buoni e dei cattivi nella Chiesa è stata proposta per il presente o predetta per il futuro, e imparati i precetti della pazienza, pensano che debba essere abbandonata ogni disciplina della Chiesa e assegnano a coloro che vi sono preposti una vita tranquilla, che però è assolutamente perversa: come se concernesse loro soltanto dire che cosa è da evitare o che cosa è da fare, e non anche prendersi cura di quello che ciascuno fa.
    Noi riteniamo che appartenga a una sana dottrina regolare la vita e il giudizio sulla base di entrambi i tipi di testi, di modo che sia tolleriamo i cani nella Chiesa, per la pace della Chiesa, sia, una volta che tale pace è stata assicurata, non diamo ai cani ciò che è santo.
    Quando, invece, coloro che governano la Chiesa, senza comprometterne la pace, hanno la possibilità di esercitare la disciplina contro gli iniqui e gli empi, allora, per evitare che dormiamo nell'indolenza e nella pigrizia, lasciamoci stimolare con il pungolo di altri precetti, che rispecchiano la severità del freno. In tal modo, dirigendo i nostri passi nella via del Signore, con la sua guida e il suo aiuto, secondo i precetti degli uni e degli altri testi, non ci abbandoniamo al torpore in nome della pazienza né diventiamo impetuosi con il pretesto dello zelo."

    La citazione, quindi NON È DI SANT'AGOSTINO, ma di un prete attuale che si occupa soltanto di un rischio: quello di essere troppo zelanti nel castigo, disinteressandosi del rischio opposto: quello dell’indolenza, della pigrizia e del torpore che tutto lascia correre.

    Infatti, giustamente, una signora chiede al Pbro nei commenti:

    "E se la zizzania di oggi fosse l' eresia e l' apostasia? Occorre restare uniti agli eretici?"

    Il Pbro non ha risposto.
    Marco

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  7. Oggi è il 2 agosto, giorno del "perdono di Assisi", e anche primo venerdì del mese.
    Dobbiamo ricordare ai cari fratelli dalla Fede Adulta che sono state le devozioni popolari a salvare un sacco di gente. Gente che non si confessava mai, e che però ha seguito la pia pratica del confessarsi e comunicarsi il primo venerdì del mese, o che ha approfittato di occasioni come il "perdono di Assisi" per riaccostarsi ai sacramenti e ha ripreso la propria vita.

    I lorsignori dalla Fede Adulta hanno sostituito Dio con Kiko, hanno sostituito la confessione con le sedute polpotiane di autocritica ("giri di esperienze"), hanno sostituito i sacramenti con la cagnara (girotondini, tamburelli, battimani, grattugiate di chitarrella), hanno sostituito la dottrina cristiana con la propaganda kikiana, hanno sostituito le devozioni col devozionismo esclusivamente kikolatrico (vedi foto del Taniguchi di cui sopra). E al posto della Beatissima Vergine hanno piazzato la megera Carmen, credendosi capaci di ingannare non solo gli uomini ma anche Dio.

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  8. @By Tripudio

    Sei doppiamente ignorante, sia delle Sacre Scritture che della Tradizione viva della Chiesa. Criticare Kiko per essersi autodefinito Arcangelo Gabriele è sbagliato, poiché nel momento in cui annuncia il kerigma, egli svolge un ruolo simile a quello dell'Arcangelo Gabriele, portando il messaggio di Dio. Nella terminologia cristiana, il termine "angelo" non si riferisce solo agli esseri spirituali che assistono e servono Dio, ma può anche essere utilizzato in senso figurato per descrivere coloro che portano il messaggio del Vangelo. Questo uso deriva dal significato etimologico della parola greca ἄγγελος (ággelos), che significa "messaggero".
    Nel Nuovo Testamento, gli angeli sono spesso descritti come messaggeri di Dio che portano importanti annunci agli esseri umani. Ad esempio, l'angelo Gabriele annuncia a Maria che darà alla luce Gesù (Luca 1:26-38). Tuttavia, il termine può essere esteso anche a chiunque diffonda il messaggio cristiano, poiché essi svolgono il ruolo di messaggeri di Dio, portando la "buona notizia" del Vangelo alle persone.Inoltre, nella tradizione cristiana, gli angeli sono organizzati in una gerarchia di differenti ordini, detti cori angelici. Questi ordini includono Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Principati, Arcangeli e Angeli. Ogni ordine ha un ruolo specifico e una funzione particolare nel piano divino.Quindi, quando si parla di "angeli" in senso figurato per riferirsi a chi evangelizza, si sta riconoscendo il loro ruolo di messaggeri di Dio, simile a quello degli angeli celesti. Devi tornare al catechismo dei fanciulli, sei un asino, un ignorante, sei ridicolo e patetico, vergognati.


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    1. Il "kerigma" del laico Kiko è un guazzabuglio di eresie.
      Dunque Kiko doveva qualificarsi come satana.

      Tutti i voli pindarici e i filmoni e le elucubrazioni, conditi con gli insulti finali, fanno immediatamente capire quale è la mentalità neocatecumenale: proclamare che Kiko sarebbe al di sopra di ogni critica.

      Intanto facciamo notare ai lettori che gli "anonimi" come quello delle 21:51, che compulsano ossessivamente questo blog ogni giorno per depositarvi deliranti lenzuolate di farneticazioni come quella, desiderano anzitutto convincere sé stessi, costruendo sofismi adoperando le Scritture e il lessico cristiano, in modo da potersi finalmente guardare allo specchio e dirsi: "hai ragione, Kiko è l'unico che fa il kerygma, e la nueva estetica di Kiko salverà la Chiesa".

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    2. Ora che il nostro Anonimo ha fatto sfoggio della sua sapienza, addirittura onorandoci della scrittura greca (inutile, ma fa effetto), gli insegneremo che il fatto che gli angeli siano messaggeri, non fa di un uomo un angelo.
      Gli angeli, incorporei e immateriali, sono creature superiori agli uomini, come cantate anche voi: "l'hai fatto (l'uomo) poco meno degli angeli".

      Il fatto che angeli e uomini condividano un servizio come messaggeri di Dio, non li parifica affatto.
      Non è il servizio svolto a determinare la natura umana o celeste.
      La guida di un non vedente può essere umana o animale (il cane-guida), ma il fatto di svolgere lo stesso servizio non rende uomo il cane.

      Per mera comunicazione, qualora ti sia sfuggito, il termine greco ἄγγελος si riferisce anche agli angeli decaduti, i demoni. Comunque sempre creature spirituali.

      Gradirei moltissimo che il presunto saccente Anonimo elencasse su quali testi si trova che "Nella terminologia cristiana, il termine "angelo" non si riferisce solo agli esseri spirituali che assistono e servono Dio, ma può anche essere utilizzato in senso figurato per descrivere coloro che portano il messaggio del Vangelo."
      Potremmo scoprire che sono testi neocatecumenali o simili.

      I "sensi figurati" sono pericolosi, perché possono indurre false credenze e operare paragoni sbagliati.
      Kiketto vostro poteva benissimo affermare di essere un "messaggero" senza paragonarsi ad un angelo. Megalomania da curare o manipolazione da operare.

      Altrimenti, può esserci chi afferma che il cane-guida del non vedente è "in senso figurato", un uomo-guida, dato che svolgono lo stesso servizio.

      Non mi pare, ma sarò fermo al catechismo dei fanciulli, che nessun documento della Chiesa Cattolica definisca "angeli" gli evangelizzatori umani.
      E questo, per un cattolico, fa fede per comprendere la "terminologia cattolica".
      Nella teologia cristiana in generale, protestante, evangelica e altro, non so.
      Marco

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    3. Convertiti operatore di eresie cioè di iniquità se non vuoi fare la fine di Kiko, lui ormai non può più tornare indietro anche se potrebbe, tu invece puoi e hai tutto da guadagnarci; cerca il cibo che non perisce, Kiko perisce come Ario.

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  9. Qualche giorno fa, ho incontrato un ragazzo che sta nel seminario kikiano negli Stati Uniti. Non mi vedeva da diverso tempo e sapevo benissimo che era interessato solo al fatto che sono andato via dalla loro setta. Allora inizio a dirgli della decima, degli scrutini, della lettera del cardinale Arinze. Non mi ha saputo rispondere e mi ha detto solo due cose, ovvero che io vedo solo il lato negativo del cammino e che lui è in pace mentre io sono arrabbiato. Classiche risposte neocatecumenali. Inoltre, il capo equipe catechista della mia ex comunità fa finta di non vedermi per strada. Sono assurdi davvero.

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    1. Saranno state anche le solite "classiche risposte neocatecumenali", ma in realtà l'incontro con te lo ha fatto sentire in dovere di trovare scuse, di mentire.

      Il punto è che essendo esseri umani siamo incapaci di mentire per sempre. Prima o poi anche lui farà il botto, si stuferà di dover inventar scuse ogni volta che vede un "ex", sbatterà la porta infischiandosene di ciò che penseranno i "fratelli" e i parenti e gli intoccabili "catechisti". È già successo spesso che un presbikiko si stufi di dover servire l'idolo e preferisca invece servire la Chiesa; qualcuno di loro ricorda ancora bene quando Kiko e Carmen con voce furente facevano la domanda retorica "ma tu a chi ubbidisci, al vescovo o a noi?" e la risposta sbagliata (per la setta e per i suoi due autoeletti "iniziatori") era... "vescovo". Letteralmente satana all'opera.

      Il "lato positivo" del Cammino è solo la convenienza mondana di chi è riuscito a inserirsi negli ingranaggi, cioè o nella gerarchia kikolatrica (anche un posticino da "responsabile" può essere comodo, per esempio per far restare soldi attaccati alle mani), oppure nel settore "servizi" (come quelli che campano vendendo gadget kikolatrici o altre robe venendo preferiti in quanto appartenenti alla stessa setta).


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    2. Spero che avvenga quello che dici tripudio ma, lo dico molto sinceramente, è davvero difficile. Parliamo di un ragazzo nato e cresciuto nel cammino. Mentre io gli parlavo mi guardava con occhi pieni di rabbia o, oserei dire, di odio. Forse sto esagerando, non so.

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    3. È stato addestrato a onorare solo l'idolo Kiko.
      Che essendo un idolo, non tollera né argomenti di fede, né argomenti di ragione, né ipotizzare che l'idolo possa avere un minimo torto o limite.

      Questo implica che quando qualcosa relativo alla vita o alla fede contraddice l'idolo Kiko, il soggetto è tenuto a reagire non usando la fede e la ragione, ma usando solo l'ipocrisia, il rancore, la menzogna, l'odio. Poiché nel momento in cui il soggetto osasse pensare che Dio (non Kiko) è al di sopra di tutto, o anche soltanto ipotizzare che una critica possa avere un minimo di ragione, ebbene, è già con un piede fuori dalla setta neocatecumenale, è solo questione di tempo, si sta già domandando riguardo alla setta: "ma allora anche questo... anche quello... anche quell'altro... sono contrari alla fede e alla ragione?"

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    4. Parole sante...

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    5. Qualche articolo da rileggere:

      - ve la ricordate Sancarmen Santhernandez che disprezzava la pietà eucaristica dei padri Sacramentini? eh beh, ci sono sante e sante, ma Sancarmen sarebbe la santa al quadrato...

      - i neocatecumenali che difendono i loro pedofili: quel caso in Calabria...

      - quando padre Giovanni ha espulso i neocatecumenali dalla parrocchia

      - quando fecero la tavola rotonda neocatecumenale

      - ma perché i neocatecumenali devono mentire sempre?

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    6. L'atteggiamento e le parole del ragazzo esprimono il classico atteggiamento neocatecumenale verso i fuoriusciti: rovesciano su di te la ragione della tua fuoriuscita, dicono che sei tu che sei incapace di perdonare, di essere umile, che giudichi, sei nel giudizio e sei incapace di amare, e quindi odi. Se tu provi ad andare oltre, a fare presente che l'atteggiamento di tutta una serie di persone (cosiddetti 'fratelli') è dovuto, oltreché a loro stesse, ad una sorta di impunità di cui sanno di godere nel Cammino per i motivi più svariati, di nuovo ti dicono che il problema è il tuo giudizio. Purtroppo non c'è modo di avere un colloquio franco con loro, non c'è proprio modo. Perché anche se sanno che in fondo tu hai ragione, negheranno sempre, continueranno a negare. L'importante per loro è conservare il proprio posticino caldo in comunità, e per il resto difendere il Cammino. Se accettassero di mettere in discussione tutte le prassi distorte invalse nel Cammino, il loro castello di carte crollerebbe miseramente.
      Porto

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    7. Dici bene. Fanno di tutto per difendere il cammino. È un qualcosa di inspiegabile.

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    8. Chiariamo: l'inspiegabile sta solo nel fatto che da un lato si proclamano cristiani, e dall'altro difendono l'eresia, la menzogna, l'inganno, l'ipocrisia, difendono i loro capicosca avidi, arroganti, li difendono perfino quando si tratta di pedofili.

      I fratelli delle comunità neocatecumenali si riempiono la bocca di "ilsignore-ilsignore" ma contemporaneamente si sentono autorizzati a mentire e ingannare ogni volta che c'è da difendere i soldi e il prestigio della setta kikolatrica e dei suoi autoproclamati "iniziatori" e dei loro scagnozzi cosiddetti "catechisti", "responsabili", "itineranti", "garanti", e altri "VIP". E li difendono persino quando costoro sono pedofili, persino quando costoro meriterebbero essere gettati nel mare con una macina da mulino al collo.

      Per questo diciamo che o sono stupidi o sono in malafede. Perché a lungo andare è impossibile non rendersi conto che il Cammino poggia su eresie, menzogne, inganni, più l'arroganza dei suoi capi.

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    9. Io non so se alcuni si accorgono delle eresie, molti non hanno conoscenza nemmeno del catechismo della Chiesa Cattolica

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    10. Alla lunga è inevitabile accorgersene.
      Per esempio: Kiko insinua che il sacramento della confessione sarebbe facoltativo e rinviabile a piacere (in quanto «il Signore ti ha già perdonato», sottinteso kikiano "anche se non ti sei pentito"), e prima o poi capita di sentir dire in una predica in tv, o di leggerne sulla stampa cattolica (come il Timone), che quel sacramento è necessario, un kikolatra dovrebbe chiedersi come mai Kiko ha detto una cosa ambigua o addirittura sbagliata.

      E te lo chiedi una volta, te lo chiedi due, e poi succede un'altra roba, e poi Kiko spara un'altra vaccata, e poi altre fandonie kikiane vintage, e poi una registrazione della megera Carmen che dice le stesse farneticazioni... prima o poi qualche domanda cominci a fartela.

      Ma solitamente è l'assurda mancanza di carità a far aprire gli occhi a chi è infognato nella setta. Perché è piuttosto semplice tirare una conclusione quando cominci a scorgere che le porcate della tua comunità - il "catechistone" che fa il bello e il cattivo tempo - avvengono in tutte le comunità del Cammino.

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    11. Se non si accorgono delle eresie, si accorgono sicuramente degli inganni. Solo che molti per paura di perdere il loro posto nel Cammino, trovano sempre delle scusanti. Cioè tendono sempre a imputare gli inganni alle singole persone e non agli insegnamenti del Cammino. Credo sia una sorta di autodifesa dettata dalla paura. Dopo decenni passati nel Cammino, ci sono persone che sono assolutamente terrorizzate al solo pensare la propria vita senza il Cammino. Non sono più in grado di ragionare riguardo al Cammino. Per loro il Cammino è diventato una sorta di entità sovrannaturale inattaccabile da qualsiasi critica. Quando ci fu il caso del povero prete chiamato ad una convivenza del Cammino (e poi contagiatosi e morto per COVID) quando già la CEI si era raccomandata di evitare assembramenti, ritiri, e simili, mi capitò di interloquire con un ex fratello. Gli chiesi come mai se il Cammino era in torto (marcio), l'avvocato del Cammino Adelchi Chinaglia si permetteva di scrivere una lettera pubblica giustificando il Cammino e minacciando di adire le vie legali, quando ai fratelli veniva e viene proibito di adire le vie legali anche quando hanno subito un torto palese. Mi rispose che era necessario difendere il buon nome del Cammino. In sintesi: ai comuni fratelli, anche quando hanno ragione, se subiscono un torto viene proibito di rivolgersi ad un avvocato, alle alte sfere del Cammino, in palese torto, è permesso minacciare di adire le vie legali. Se non sono due pesi e due misure questi.... . E la risposta dell'ex fratello fa capire fino a che punto arriva l'ottundimento della ragione dopo anni di Cammino.
      Porto

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    12. Promemoria per i finti tonti: l'eresia solitamente si nasconde nelle ambiguità.

      Quando Kiko nella sua omelia laicale ai giovani kikolatri della GMG diceva testualmente «il Signore ti ha già perdonato... domani, se vuoi, sigillerai [in confessione i peccati mortali ecc.]», sta proferendo un'eresia.

      È un'eresia perché:

      1) non è vero che il Signore "ti ha già perdonato". Il perdono non è automatico. Senza il tuo pentimento, non puoi ottenere perdono. Altrimenti la Passione, Croce e Resurrezione non servivano a nulla, visto che Dio poteva benissimo "perdonare automaticamente" tutti. L'espressione "il Signore perdona sempre" non è un'autorizzazione a peccare, e non significa che Dio sarebbe un robot perdonatore automatico. Quella di Kiko è un'eresia riguardo la libertà e la grazia.

      2) è sbagliato dire "domani", visto che il contesto si basava su quel termine "già" (cioè "già adesso" in opposizione a "poi domani"). Il pentimento, se è sincero, include il desiderio di confessarsi quanto prima possibile (le circostanze possono rendere complicato trovare un sacerdote disponibile, ma il desiderio di confessarsi "quanto prima" non è un cercarsi alibi per rinviare a un generico "domani"). E comunque Nostro Signore ha detto chiaramente «a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (cfr. Gv 20,22-23), cioè se uno non si confessa (se non ottiene sacramentalmente la remissione dei peccati), quei peccati resteranno "non rimessi". Quindi quella di Kiko è un'eresia anche riguardo al valore del sacramento.

      3) per quello stesso motivo ("resteranno non rimessi") è sbagliato dire "se vuoi". Se sei pentito, sicuramente vuoi che quei peccati ti vengano rimessi. Da notare che il gergo ampolloso di Kiko (il verbo "sigillerai") serve per dissimulare meglio le intenzioni. Quello che gli ascoltatori deducono dalle parole di Kiko è che "bof, ho peccato, ma tanto sono già perdonato, poi domani se ho tempo aspetterò una penitenziale o qualcosa del genere..." Letteralmente Kiko vuole che restiate nel peccato e che vi convinciate che è stato automaticamente perdonato. Quindi quella di Kiko è un'eresia anche riguardo al peccato e alla salvezza.

      Non voglio continuare per non tediare i nuovilettori, ma la questione comincia già ad essere chiara: Kiko e Carmen hanno insegnato un guazzabuglio di eresie. Un'eresia non ha bisogno di essere eclatante; è sufficiente che pianti un singolo errore nella tua anima, e quell'errore porterà frutto (frutti diabolici, s'intende). E lo avete visto voi stessi cosa sono capaci di fare i kikolatri che hanno assorbito uno o più di questi concetti:

      - "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni!", cioè "ho l'autorizzazione a peccare"

      - "il Signore perdona sempre", cioè "la confessione è una roba rinviabile alla prossima penitenziale organizzata dal Cammino, nel frattempo si può comodamente continuare a fare la comuione (altrimenti i fratelli di comunità penseranno chissà che cosacce)"

      - "il Signore non può essere offeso dai nostri peccati", cioè "il chiedere perdono a Dio è una mera formalità scenografica, l'importante è stare in pace coi fratelli".

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    13. Per Porto,
      per l'impossibilità di abbandonare il Cammino, non dimentichiamoci i legami familiari.
      Molti clan hanno tutta la famiglia lì dentro, comprensiva di nonni, zii, cugini, fratelli, sorelle, genitori e chi più ne ha più ne metta. Sono loro i numeri, cani sciolti ce ne sono molti di meno.
      In questo stato di cose, se anche ti vengono dubbi te li ricacci, perché abbandonare sarebbe uno sforzo troppo grande per chi è abituato a godersi l'ambiente e non cerca davvero la fede.

      Io ho due figli rimasti nel Cammino, guarda caso sposati endogamicamente con famiglie di clan.
      Uno è totalmente succube e appagato dei vantaggi che stare lì dentro gli procura. Ultimamente ha visto delle cose che non gli sono tornate e io ho colto l'occasione per dirgli di nuovo perché il Cammino è una setta non autorizzata nella Chiesa. So che sarà come acqua fresca.
      L'altra ha visto molti dei mali del Cammino, ma a causa di un marito talebano appartenente a un grosso clan dove tutti appartengono al Cammino, col tempo ha smesso di parlarne e crede di essere paga con ciò che prima invece la turbava. Sopravvivenza.

      Ultimamente nella mia famiglia è occorso un altro gravissimo problema derivante dall'essere stati nella setta e poi averla abbandonata. Un problema enorme e dolorosissimo che forse ci porteremo per tutta la vita, Dio non voglia.
      Con ciò ho smesso di mediare e ho deciso di uscire del tutto allo scoperto anche con i miei figli: farò tutto quanto in mio potere per smascherare quella malefica setta davanti al mondo, anche mettendoci la faccia se serve.
      Forse, un giorno, quando il dolore sarà più metabolizzato, racconterò questa storia.
      Marco

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    14. Sì, è vero. In questo senso, il fatto che io sia stato l'unico della mia famiglia di origine ad aderire al Cammino è stata sicuramente una fortuna. Ricordo il caso di una ragazza che era l'unica di un clan "importante" con nonni, figli, nipoti, zii e cugini a non avere aderito al Cammino. Mi raccontava che siccome ad ogni incontro familiare si parlava quasi sempre di fratelli del Cammino, comunità, passaggi, catechisti e quant'altro, aveva smesso di andarci, finendo così per essere ancora più isolata. Una sorte tristissima, alla faccia del tanto decantato amore cristiano...
      Porto

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    15. Caro Marco ti sono vicino con la preghiera. Provo tanta rabbia nel sentire le tue parole perché so i danni che fa il cammino. Grazie a Dio sono riuscito ad uscirne e i danni ci sono stati ma non tantissimi. Un abbraccio. Ancora oggi non riesco a capire come tanti preti portino avanti il cammino.

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  10. Si e' dimesso O malley...

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    1. In tutta sincerità, la notizia non mi sembra rilevante. Si è dimesso dalla guida della diocesi di Boston (ma non dagli altri incarichi che ha in Vaticano) come "atto dovuto", in quanto a 75 anni tutti i vescovi diocesani sono tenuti a presentare le dimissioni, e sta al Papa se accettarle subito o no. O'Malley è ormai 80enne.

      Possiamo sperare che il suo successore, il vescovo Henning, non sia corrompibile dalle elite neocatecumenali. Senza dubbio i kikos avranno già da tempo fatto qualche mossa (col metodo "del bastone e della carota", cioè delle minacce velate e delle buste piene di soldi). Possiamo anche temere che O'Malley, prima di ritirarsi, sia stato convinto da quelle stesse elite a mettere in atto sistemi e norme per garantire l'impunità ai kikos. Ci vorrà tempo prima di capire se i kikolatri di Boston riconquistano un po' di terreno (come sembra a Guam) o continuano a perderne.

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  11. Rinunce e nomine

    Rinuncia e nomina dell’Arcivescovo Metropolita di Boston (U.S.A.)

    Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Boston (U.S.A.), presentata dall’Em.mo Cardinale Seán Patrick O’Malley, O.F.M. Cap.

    Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Boston (U.S.A.) S.E. Mons. Richard G. Henning, finora Vescovo di Providence (U.S.A.).

    Frilù

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  12. Il Cammino Neocatecumenale è un "cavallo di Troia nella Chiesa". Ha caratteristiche protestanti ed ebraiche, e la loro interpretazione dell'Eucaristia è pericolosa, poiché la considerano principalmente un banchetto fraterno, rigettando il concetto di sacrificio. La loro ideologia, che vede la Chiesa come degenerata dal tempo di Costantino fino al Concilio Vaticano II. Infine, il movimento è una forte lobby in Vaticano e che molti vescovi sisono ingannati dai loro apparenti "frutti" di conversione e vocazioni.

    Mons. Shneider

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    1. Per non parlare la relazione che si ha con la Bibbia nel cammino. Un'interpretazione tutta personale. Siamo praticamente nella religione protestante.

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  13. Mi permetto di intervenire per spiegare alcune cose che non sono ovvie per i nostri lettori occasionali, "non addetti ai lavori".

    Il Vaticano II è un concilio "pastorale", cioè non è al di sopra di ogni critica. Ha ribadito alcune affermazioni dogmatiche già fatte in passato (che dunque restano valide con o senza il Vaticano II), ma è sempre stato voluto come "pastorale".

    Chiariamoci: i concili ecumenici della Chiesa sono stati ventuno, di cui i primi venti sono classificati come "dogmatici" (poiché attraverso condanne di errori e attraverso affermazioni di verità valide per tutta la Chiesa di tutti i tempi, affermano "dogmi", cioè verità fondamentali della nostra fede, che vincolano la nostra fede, che richiedono l'assenso della fede) mentre l'ultimo concilio, il famigerato Vaticano II, si è autodefinito concilio "pastorale". La "pastorale" è la modalità contingente (cioè legata a un certo periodo, una certa mentalità e un certo luogo) con cui viene presentata la fede. Cioè quando ti qualificano una cosa come "pastorale" significa che pur con tutto il rispetto che le si può dare non vincola la tua fede, che non è al di sopra di ogni critica, ma che è solo una modalità temporanea stabilita dai vescovi in carica in una certa zona, modalità che lì può andar bene e altrove no, che oggi può andar bene e domani no, che nella mentalità corrente va bene ma verso altre mentalità no, che per certi fedeli può andar bene e per altri no... (un pastore di anime queste cose le sa bene, e quindi sa adattarsi, sa essere vicino a tutti, sa essere "padre" anziché "padrone", sa che il suo compito è assicurarsi che tutte le anime abbiano la possibilità di accedere ai mezzi della salvezza).

    Dunque è un errore madornale pretendere che il concilio "pastorale" detti legge alla tua fede. Accogliere il Vaticano II non implica affatto doversi conformare alla lettera (tanto più che alcuni suoi documenti sono "costituzioni dogmatiche" - cioè documenti fondamentali che en passant fanno riferimento a dogmi già noti e chiariti - mentre altri documenti sono semplici "dichiarazioni", cioè con molto minor peso).

    Può benissimo darsi il caso di trovar discutibile, o addirittura inadatto al proprio contesto locale/mentalità/persone/comunità, qualche punto del Vaticano II. E tutto questo sempre ricordando che il Vaticano II non ha affatto comandato ogni cosa che oggi viene spacciata per "frutto del Concilio": per esempio non ha comandato di "girare gli altari", non ha comandato la "comunione sulle mani", non ha comandato di abolire il canto gregoriano (anzi, al contrario, aveva addirittura detto che gli si doveva dare il "posto principale": se gli stessi "interpreti autorevoli del Concilio" vanno contro il Concilio in tema di gregoriano, chi sei tu per stabilire che su certi temi io "devo" adeguarmi al Concilio? Persino il mio vescovo, quando mi comanda di adeguarmi al Concilio, non sta toccando la mia fede ma solo gli aspetti "pastorali" della situazione ecclesiale locale.

    Infine ricordiamo che esistono realtà ecclesiali - come la Fraternità Sacerdotale San Pietro (FSSP) - che nei loro Statuti approvati da papa Benedetto XVI prevedono la libertà di criticare (sia pure rispettosamente) il Vaticano II. Se Benedetto XVI approva che si critichi il Concilio, e lo approva in qualità di Sommo Pontefice per iscritto nero su bianco allo Statuto di un istituto sacerdotale, chi siete voialtri per giudicare la fede di qualcuno in base alla vostra idea di "recepire il Concilio"?

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    1. In sostanza il Concilio Vaticano II è da buttare.......................

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    2. Risposta breve: sì.

      Risposta un pochino più lunga, sotto forma di domanda: "ma quali sono esattamente i passi del Concilio Vaticano II senza i quali la tua fede viene meno?"
      Si accettano solo risposte serie, personali, non divagazioni, non polemiche, non omelie, non "spiegoni".

      Risposta più estesa (che vale come serio invito alla riflessione): il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito (e si lamenta del dito, e va elucubrando solo sul dito)..

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    3. «Ma quali sono esattamente i passi del Concilio Vaticano II senza i quali la tua fede viene meno?»

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    4. Intanto ricordiamo ai gentili lettori che la cosa che il demonio odia di più (e che dunque è anche la cosa che i neocatecumenali odiano di più, in quanto all'apposita "tappa del Padre Nostro" si autoqualificano "figli del demonio") è che qualcuno esca dal Cammino e ritrovi la fede e la serenità.

      Infatti ciò smentisce clamorosamente tutti gli slogan kikolatrici secondo cui fuori dal Cammino non ci sarebbe salvezza né fede, ma ci sarebbero solo perdizione, depressione, disperazione.

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  14. Buongiorno a tutti! È da diverso tempo che non ricapitavo sul blog che ha contribuito a "salvarmi la vita" confermandomi quello che già intimamente avevo compreso, all' età di 18 anni per liberarmene in maniera definitiva soltanto l'anno scorso all'età di 31 anni.. l'ultimo tassello che mi manca da aggiungere a questo vero e proprio Miracolo di come son riuscito, grazie all'aiuto di Dio naturalmente a ricostruite la mia vita, è andare via di casa e diminuire anche i rapporti perché tanto lo sento, lo percepisco che in fondo rimango la pecora nera che si è ribellata, che non sì è piegata di fronte ai ricatti vergognosi di ogni tipo fatti dalla setta e dalla famiglia stessa che son ancora più pesanti da rimarginare.. ho tutt'ora delle ferite molto profonde che mi porterò per il resto della mia vita ma sono felicissimo di fare così paura che quando mi vedano i miei ex fratelli, compresi i catechisti abbassano lo sguardo o fanno finta di non conoscermi.. io invece sorrido ancora come ho sempre fatto anche quando scappai di casa, anche quando provai a fare denuncia in questura, anche quando mi ricoverano in psichiatria, anche quando dovevo finire in un centro per tossico dipendenti nonostante non mi drogassi, anche quando pensavo di farla finita e soprattutto quando ho scelto di andare a Medjugorje per scoprire meglio la Fede invece di andare a uno dei loro incontri per l'ultimo dell'anno.. i malati sono loro e minano dall'interno il rapporto Sacro all'interno della famiglia.. questi "frutti" non possano che venire dal demonio.. a una vita affettiva non c'ho neanche mai potuto pensare con tutti i problemi familiari e personali che mi hanno causato ma non per questo c'è da sentirsi uno scarto di Dio se uno non riesce a costruirsi una famiglia.. è già tanto se son ancora in piedi e che son rinato una seconda o direi anche una terza volta nel giro di 30 anni.. vediamo dove il Signore mi condurrà, per ora continuo a coltivare la mia passione per la fotografia che forse, mi porterà davvero lontano come scrissi già qualche tempo fa.. uscite dalla setta e incontrate Cristo nella vita quotidiana, reale no immaginata da loro.. chi cerca, con cuore sincero, trova! Il vostro Simich

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    1. Caro Simich, prego per te, che il Signore ti dia il sostegno e la forza.

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    2. "minano dall'interno il rapporto Sacro all'interno della famiglia".

      Caro Simich,
      non sai quanto condivido queste tue parole, provandole potentemente anche nella mia attuale esperienza, dopo anni che me ne sono andato.
      Famiglia divisa da un evento gravissimo, che vede i "santi" neocatecumenali fare la parte del maligno, dell'accusatore. Ora accusano noi genitori di cose totalmente inventate (non storiche), o alle quali attribuiscono una potenza e un'interpretazione che non hanno e non hanno mai avuto.
      Quelli depurati dal contagio neocatecumenale trasecolano.
      Davanti al grave evento, invece che sostenersi, capirsi e confortarsi, questi camminatori nel Cammino di discesa, sempre in discesa, hanno iniziato a sparare a zero e, schizofrenicamente come accade lì dentro, allo stesso tempo dichiarano amore.

      L'amore sulle labbra e il coltello nella mano. Deja vu.
      Riconoscibile di primo acchito.

      È il classico procedimento del demonio: prima ti destabilizza e ti indebolisce con eventi mortiferi, poi sferra l'attacco finale per vedere se cadi.

      Lo fece con Gesù alla fine dei 40 giorni nel deserto, quando la carne umana era stremata e sofferente, quando aveva fame dopo 40 giorni di digiuno.
      Lo fece con Giobbe mandando disgrazie su disgrazie, fino al colpirlo nella carne.

      Credo di capire il tuo dolore e quella che nella setta chiamano "ribellione".

      Sono contento di vedere che lotti per mantenere la fede e anch'io pregherò per te.

      Da ciò che scrivi ricevo molti spunti di riflessione e mi identifico con la tua storia, però dalla parte di genitore e non di figlio.

      Se tu volessi, avrei piacere di parlare con te in privato, facendo in modo di scambiarsi le mail attraverso la redazione, se possibile.

      Grazie della tua testimonianza.
      Marco

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  15. Vi ringrazio per il vostro supporto e le vostre Preghiere. È molto vero quello che dici Marco, con loro è tutto un cammino in discesa con l'intento di farti vedere, tutta la schifezza che fai senza il loro aiuto, senza i fratelli che ti stanno vicino, peccato che non c'è mai un punto di risalita pur essendo fedele, pur pagando, pregando e chi più ne ha più ne metta perché loro vogliano farti rimanere precisamente lì in preda alla disperazione, in modo che possano manipolarti come più gli aggrada, questo fa schifo e credo anche che siano dei reati penali, io non ho avuto la forza di denunciare tanti anni fa ma quello che hanno commesso nei miei riguardi, soprattutto a quell' età e sapendo benissimo la mia situazione familiare già molto disastrata, ebbene quello che hanno fatto avrebbe meritato un inchiesta dalla Procura ed anche un po' di manette forse.. ci sono altre cose che chi mi conosce da più tempo probabilmente ricorda ora non rifaccio un poema esagerato perché se mi faccio prendere la mano finirei domani, magari più avanti negli anni farò un libro chissà.. quando scappai di casa, ancora minorenne, il Procuratore della mia città stava per aprire il fascicolo di istigazione al suicidio o tentato suicidio e i primi a cui telefonarono sono stati proprio i miei cari ex catechisti e fratelli che presero una paura che se la ricordano ancora vai ma poi se ne dimenticarono in fretta e ritornarono ad avere il classico atteggiamento da catechisti.. io non dimentico nulla e il Signore ancora meno di me.. alla fine mi feci ritrovare io poco dopo andando direttamente alla polizia io stesso.. ora grazie a Dio sono abbastanza occupato da non pensarci continuamente ed infatti era anche diverso tempo che non intervenivo sul blog e per me è positivo pur con l'enorme rispetto che ho di questo blog e delle persone che lo comportano ma naturalmente ho bisogno di fare altro e pensare ad altro però non potrò mai dimenticare quanto mi ha aiutato leggere e scrivere qui dentro pur con tutti i miei difetti e la mia storia pesante alle spalle, l'anno scorso scrivendo forse lo sono stato anch'io in dei momenti in cui avevo veramente paura che non c'è la potessi fare a liberarmene del tutto invece poi, pregando e ritrovando la Fede tramite altre persone, altri incontri c'è l'ho fatta egregiamente si può dire! Insomma per me va bene se ci scambiamo la mail, fa piacere anche a me confrontarmi e aiutarsi come sono stato aiutato io.. il vostro Simich

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