giovedì 3 giugno 2021

Nel Cammino Neocatecumenale anche la Croce è contraffatta, se pure è Gloriosa.

 

«Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». (Mc. 8, 34-35)

Rinnegare sé stessiLa croce è amore oblativo. Fare della propria vita un dono, conduce l’uomo alla salvezza (cercare il proprio "Io" egoistico porta alla chiusura e alla morte). Siamo invitati a fare una scelta. La Chiesa ha bisogno di uomini e donne che hanno “deciso” per il dono, hanno accolto le parole di Cristo abbracciando la croce (e salendo su di essa, perchè il salire è sempre una vittoria).


Da Veterano: 

San Leone Magno papa, Dottore della Chiesa, in una lettura dall'Ufficio divino del tempo pasquale scrive, a proposito della Croce: 

 "portare la croce significa vincere la concupiscenza, far morire i vizi, allontanarsi dalla vanità, rinunciare ad ogni errore"(Disc.2, 5 Lunedì IIsettimana di Pasqua Anno I). 

Modalità di vita distante anni luce da quello che succede nelle comunità del cammino neocatecumenale in virtù del fatto che non ci si deve sforzare e che tutto è gratuito. Meditare questa parola leverebbe ogni eresia che vige nel cammino che ci ha ingannati per troppi anni. Fin dal primo scrutinio ci hanno martellato la testa sul riconoscere la nostra "croce" e con una certa violenza intellettuale costretti a dire qualcosa in quel famoso rito che noi anche da catechisti conosciamo benissimo. Su questa scia si imperniano tutti gli altri scrutini fino al Matrimonio spirituale, portando le comunità a non pensare più e credere a tutte le scempiaggini di chi a turno si trova a predicare!


San Leone Magno, Papa

La croce e la “Croce gloriosa” è uno dei temi portanti del kikianesimo:

Bisogna dare un nome alla "croce" e i fratelli vengono costretti, uno per uno, a dire quei “fatti concreti” della vita più intima e personale che rendano visibile la croce attuale di ciascuno. 

Questo triste rituale va consumato in presenza in assemblea davanti a tutti i fratelli, nel Rito del Primo Passaggio, come tutti quelli che hanno fatto il cammino sanno.  

Si deve interpretare il senso della storia che è avere l’orecchio aperto” nel Cammino, essere “catecumeno” nel vero senso della parola. Oggi si comprende che questo approccio kikiano è superbia grande! (cfr. il libro di Giobbe). 

Viene posta la domanda cruciale davanti a tutti : “Perché Dio sta permettendo questi fatti nella tua vita?”. Su questo saranno basati tutti gli scrutini a venire. A cui regolarmente si verrà sottoposti in ogni successiva Tappa del Cammino, fino a tutto il Matrimonio Spirituale. Nulla senza scrutinio! Un laccio con cui i kikatekisti ti tengono legato e stretto. Pian piano ciascun fratello delle comunità viene guidato a non pensare più in autonomia e a credere solo al "discernimento" dei catechisti.


Il neocatecumenato è un sistema che ti inculca, pian piano, che solo loro posseggono e possono darti le chiavi giuste di lettura dell’intera tua vita: passata presente e futura. Il percorso iniziatico neocatecumenale educa, o per meglio dire condanna, gli adepti ad autocontemplarsi in eterno, a intrattenersi su se stessi, ripiegati del tutto. 

E così, come il Cammino che mai conosce una fine subisce una irreversibile involuzione col passare del tempo; anche le persone, di fatto impedite a crescere, pian piano regrediscono, fino a ridursi in uno stato penoso. 

Non so se vi è capitato mai, dopo molti anni che avete lasciato il Cammino, di incontrare qualche ex fratello. Sono spenti, grigi, annichiliti e, al solo vederli, ti mettono una grande tristezza. Per fortuna, loro non tentano alcun approccio, e tu non gli dai occasione per un incontro ravvicinato. Nulla più si ha da dire, questa la verità! Tra noi e loro, un abisso incolmabile. 


Seduti di fronte a questa croce si viene scrutinati.

 

Dalla prima all’ultima tappa del cammino si viene interrogati dai kikatekisti su tre livelli: 

Chi eri TU prima

Chi sei TU oggi

A cosa TI chiama questo Cammino…? 

Tutto è sempre incentrato sul singolo fratello e ognuno deve stare concentrato solo su se stesso, che tutto il resto è solo un “giudicare”


Questo si guadagna alla scuola di Kiko. In un estenuante, perenne scavare nelle pieghe più profonde della propria vita; a scoprire non si sa più che cosa. Viene enfatizzato il “fare memoriale”. 

Fare memoria oggi, fare memoria sempre. Ma il fine è subdolo. 

Non si ripercorre la propria vita per “aprire la via al Signore”. Ci si prepara “spiritualmente” a quando Kiko, se sarà necessario, sul muso ti dirà: “Chi saresti tu oggi senza il cammino (sottintendendo “senza di me”)?” ...per mettere a tacere la tua coscienza (se non è sopita del tutto) o i tuoi inevitabili dubbi. Si dice che noi non ci conosciamo affatto, che dobbiamo conoscerci (che questa è una grazia di cui rendere lode a Kiko) e che il cammino è lungo per questo. 


Nel Cammino grande spazio si dà alla preghiera del Breviario. Addirittura, da un certo punto in poi, per l’Ufficio delle letture si è adottato il biennale

C’è una tappa del Cammino che si chiama Iniziazione alla Preghiera. Essa segue il Secondo Scrutinio incentrato sulla rinuncia ai beni. 

Dopo lo scavo, iniziato col Precatecumenato e chiuso al Secondo Passaggio, poste le fondamenta per la costruzione della casa, dovrebbe iniziare l’edificazione. Parliamo al condizionale perché, di fatto, mai nulla si costruisce. Kiko paragonava, tanti anni fa, il C.N. a un’impalcatura, per dare l’idea. Questo quando ancora si parlava del Cammino come di qualcosa che ha un inizio e una fine. Si diceva: Quel che conta è la casa che si vuole edificare, la Vita Cristiana, la Fede Adulta, l’impalcatura non è fine a se stessa. E’ solo un mezzo per conseguire un fine e, quando non serve più, si toglie via.  A questo punto i catechisti non sono più catechisti e noi non siamo più neo-catecumeni, ma prima neofiti e poi fedeli; e tra di noi, siamo tutti fratelli

Il solito grande bluff! Poiché il Neocatecumenato è solo Kenosi, una Kenosi infinita. E il Neocatecumenato resta per sempre. 

Il passo successivo all’Iniziazione alla Preghiera – inizio della costruzione! - è la Traditio (Tappa del Credo, della Professione di Fede e dell’annuncio per le case) incentrata sul cieco nato di Giovanni 9

Come a dire: con la Preghiera si era cominciato finalmente a costruire? Non illudetevi, con il fango del cieco vi faccio ripiombare nel baratro nero delle vostre coscienze pre-cammino. Imbrattandovi di fango vi costringo a guardare irreversibilmente, da ora e per sempre, tutti i vostri peccati; da dove siete venuti.

Cosa vede il cieco nato? Quando alla piscina di Siloe si aprono i suoi occhi? Per Kiko egli vede, come una illuminazione, i suoi peccati! Questa la risposta obbligata al questionario incentrato sul cieco nato (Gv.9). Stravolgendo del tutto il senso del Vangelo di Giovanni. 

E’ così che, dopo 10 anni (se ti è andata bene!) di Cammino, ancora non inizi neppure a fissare i tuoi occhi risanati in Colui che ti ha guarito e nel quale riconosci Gesù Cristo, il Figlio di Dio. 

Il cieco nato, recuperata la vista, alla domanda di Gesù: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?» rispose: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. (Gv.9,35-38) 

Gesù non si rivolse al cieco dicendogli: “Ehi tu, hai visto i tuoi peccati dopo il fango?” “Raccontameli tutti”. 

                  Cristo Crocifisso 

                Francisco Zurbarán:

    Dipinti per San Pablo el Real a Siviglia

 


Ora, ci chiediamo, perché Kiko deve inventarsi simili cose? 


La vera tragedia è che, dopo tanti anni, gli occhi dei camminanti ancora non sono purificati e distolti da sé! Intenti come sono a scavare ancora e ancora e a scrutare peccati (sterile gnosi), non vengono mai orientati a contemplare il Volto di Cristo. Da cui la tua salvezza! 


Sgomenti, ci chiediamo: 

Ma i camminanti che pregano il Breviario ogni giorno, per espressa consegna di Kiko, cosa comprendono mai di ciò che leggono? Cosa intendono? 

Purtroppo più volte abbiamo verificato che nulla intendono, poiché hanno gli occhi offuscati e l’orecchio chiuso, per il pessimo indottrinamento a cui i due iniziatori spagnoli li hanno sottoposti. 




Dai Discorsi di san Leone Magno papa, leggiamo ancora:

Disc. 2, 3-5 

“perché i fedeli sappiano di possedere ciò che darà loro   la forza di elevarsi alla sapienza che viene dall’alto disprezzando le concupiscenze del mondo, il Signore ci promette la sua presenza, dicendo: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. 

 “Imitate le sue opere, amate ciò che egli ha amato e, riconoscendo in voi la grazia di Dio, riamate in lui la vostra natura. … così anche voi, seguendo i suoi passi e le sue orme, disprezzate le cose della terra per conquistare quelle del cielo.”


Questa a cui ci apre san Leone Magno e ci fa contemplare è tutta un’altra prospettiva! Sconosciuta ai camminanti.

Il Volto di Gesù Cristo, Nostra Salvezza!

Ma quando si staccano gli occhi da sé per fissarli nel Signore? 

Alle Catechesi iniziali si ascolta e basta. 

Non si possono porre domande né si assumono impegni, si dice. Perciò è definito “il tempo dell’ascolto”

Nessun impegno, bandita l’espressione “io devo” “tu devi”. 

 Solo va detta la verità al fratello (ossia tutto quanto ti passa per la testa e senza nessuna carità). Insomma bisogna cominciare ad uscire fuori, poiché tutti siamo ipocriti, finti. 

Primo scrutinio si inizia con l’essere messi di fronte ai beni (Il giovane ricco non “si conosceva” finché Cristo non gli disse: Una cosa sola ti manca per essere perfetto “Va vendi quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”... ed egli se ne andò triste poichè aveva molti beni...) 

E poi,  ecco appare la croce come “quello che TU non sopporti”, la TUA croce

Ancora è tenuto nell’ombra Cristo. 

Retrospettivamente ben si comprende la perversione di far concentrare i fratelli sempre e solo su se stessi. 

Un’unica, eterna condanna:

“Non vi conoscete, vi dovete conoscere!”  

e... si ritorna ogni volta daccapo.


Sì, nel neocatecumenato si gira in tondo, senza meta e senza sosta e si rimesta sempre nello stesso pentolone.

La croce nel cammino è stata banalizzata, è sempre e solo la tua croce, quella situazione di morte in cui non vuoi entrare.

Poiché è bandito l’Amore e la contemplazione dell’Amore che attira a sé, che dona aneliti di santità e desideri di perfezione: 

“Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt.5,48).

E dunque:

  "portare la croce significa vincere la concupiscenza, far morire i vizi, allontanarsi dalla vanità, rinunciare ad ogni errore"(Disc.2, 5 Lunedì IIsettimana di Pasqua Anno I). 

Una buona volta!

Nell'immaginario di Kiko c'è anche questo!


Modalità di vita distante anni luce da quanto succede nelle comunità del cammino neocatecumenale, in virtù del fatto che vige una sola parola d’ordine:

non ci si deve sforzare, qui tutto è gratuito.


                          (da: Veterano e Pax)

79 commenti:

  1. L'analisi di Veterano e Pax sulla Croce è perfetta.
    Se la "tua" croce non è quella di Cristo non vale nulla.
    E nel Cammino si parla troppo di Cammino perché la croce la si intenda come quella di Gesù.
    Le croci nel Cammino sono finalizzate, infatti, al Cammino: "là dove Dio ti ha messo" è il Cammino ed è l'ubbidienza cieca ai "catechisti", sempre del Cammino.

    Il Kiko parla di Chiesa solo per dire "siamo Chiesa" e "la Chiesa ci approva", ma che io sappia MAI ha detto che occorre ubbidire alla Chiesa e ai Pastori della Chiesa, anche quelli NON del Cammino. Parla solo di ubbidienza al Cammino.

    Padre Pio, che considero un grande maestro spirituale a cui fare costantemente riferimento, in quanto, oltre ad essere una gigante della santità e perciò un autentico testimone del Vangelo, e oltre a essere un grande mistico, col vantaggio che il suo "linguaggio mistico" non aveva bisogno di essere interpretato perché era lui stesso a "tradurlo" in insegnamenti comprensibili a tutti, possedeva anche un eccezionale "carisma" di dottore e maestro capace di guidare tante anime, riuscendo, non parla mai del "potente ordine dei Cappuccini", o della grandezza spirituale dei suoi "Gruppi di preghiera", ma solo della Chiesa, di Gesù e di Maria.

    A lui, che pure amava il suo ordine e i suoi gruppi di preghiera, stava a cuore la Chiesa, quella che lo ha anche perseguitato con un accanimento diabolico. E offriva la sua croce attraverso la Croce di Gesù per la salvezza delle anime.
    La Croce a cui fa riferimento Padre Pio mi sembra totalmente diversa da quella a cui fa riferimento Kiko, che è strumentale alla permenenza nel cammino in uno stato di prostrazione.

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    1. Ricordo che, anni fa, un mio amico che si era avventatamente sposato e si era separato dopo pochissimi anni, entrò nel Cammino.

      Conoscendo la sua storia e un po' di dottrina della Chiesa, anche senza essere un esperto di diritto canonico, mi sembrava così evidente che il suo matrimonio fosse nullo e che fosse anche irrecuperabile, che gli consigliai di chiedere l'annullamento, tanto più che viveva in stato di prostrazione e saltuariamente aveva qualche "storia" con qualcuna, di cui poi si pentiva ricorrendo alla confessione (la sua formazione nella Chiesa della Tradizione non era stata dimenticata).

      Ma il suo "catechista" gli ripeteva "Questa è la tua croce".
      Come i paria indiani a cui il sistema delle caste in vigore fino a pochi anni fa, impediva qualunque cambiamento.

      Io provavo a farlo ragionare. Gli dicevo che se la Chiesa, con la sua autorità, gli dava la possibilità di ottenere l'annullamento, chi era quel "catechista" per negare l'autorità della Chiesa e ritenere la sua autorità più forte di quella della Chiesa?
      Tanto più che chiedere l'annullamento non significa ottenerlo automaticamente.

      Alla fine il mio amico si decise: uscì dal Cammino, ottenne l'annullamento e si è sposato con una donna molto credente. Non vive più in uno stato di prostrazione e prega molto.

      Se davvero la croce che uno ha deve rimanere per sempre, allora Kiko, se coerente con ciò che pretende dai suoi adepti, non avrebbe dovuto curarsi dal covid: quella era la sua croce.

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  2. @Pietro
    Grazie per questo intervento, mi colpisce moltissimo! Purtroppo anche io ho visto catechisti dirigere i matrimoni, potrei dire tante cose ma preferisco non dire niente per ora. A proposito della croce, mi hai fatto venire in mente la vicenda di Chiara Corbella, quando stava vivendo i suoi ultimi giorni malata terminale di cancro e i suoi amici le avevano messo vicino una croce con scritto "collocazione provvisoria", per farle forza e ricordarle che la sua sofferenza era solo temporanea e presto sarebbe stata felice in Paradiso.

    Forse in Cammino non c'è la concezione che un croce può anche essere temporanea, o perfino causata da noi stessi e non voluta da Dio, e che chi dice di non avere croci viene rimproverato.

    Ricordo quando ho fatto il primo passaggio, quello della Croce: avevo 17 anni e fino a quel momento la mia vita era stata tranquilla, avevo detto che la mia croce era che a volte litigavo con un mio genitore e che andavo male in una determinata materia a scuola, cose da adolescenti normali. Mi colpì tanto invece vedere tutti gli adulti piangere e raccontate cose dolorose del passato, per me è stato inaspettato e ha segnato la fine dell' esperienza serena che avevo avuto in comunità fino ad allora, che era stata solo di canti, gioia, eucaristie, fratellanza (almeno in parte).Ricordo anche come una catechista tirò fuori un fatto personale (neanche tanto grave in realtà ma che per lei doveva essere considerato una croce) di una persona che disse di stare bene e di non avere croci; questo dà un'idea del clima che c'è nel Cammino.

    Sicuramente qualcuno dirà che il raccontare la propria croce è un'esperienza necessaria per la tua crescita spirituale, ma io sinceramente la vedo come una confessione pubblica frutto di una violenza psicologica, e la Chiesa condanna queste confessioni pubbliche, che gli psicologi definiscono come un metodo dei gruppi settari per soggiogarti psicologicamente.

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    1. Concordo in tutto.
      Anche io vissi il primo passaggio da adolescente in maniera traumatica. Si arriva al momento della dichiarazione della croce dopo giornate pesanti (se non sbaglio comincia il giovedì e finisce la domenica dopo cena).
      Anche io dichiarai come croci cose da adolescenti: che ero un po' introverso e che c'era un compagno di classe che mi prendeva in giro. Ma ricordo che fu una cosa veramente brutta perchè c'erano adulti che dichiaravano croci veramente pesanti (quella che mi colpì più di tutti fu quella di una persona nella cui famiglia c'erano stati numerosi casi di cancro e dichiarava di avere moltissima paura del cancro).

      Quel rito, anche grazie al fatto di scrivere il proprio nome nella Bibbia, è il primo passo verso un coinvolgimento emotivo creato artificialmente per legarti in maniera artificiale alla comunità.
      Non è un caso che da lì in poi sia tutta un escalation di situazioni emozionali: dopo la dichiarazione della croce c'è lo scrutinio del secondo passaggio, poi c'è la traditio con l'annnuncio per le case, poi c'è la redditio con la professione di fede pubblica. Sono tutte situazioni in cui la tua vita privata e i tuoi particolari più intimi (perchè se non li racconti non sarai mai ammesso alla tappa successiva) vengono messi a nudo di fronte a una platea sempre più grande e sempre più sconosciuta. Sono tecniche studiate per distruggere autostima ed esercitare controlli e ricatti psicologici.

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    2. @anonimo
      hai proprio ragione, a me ha fatto davvero impressione vedere gli adulti (perchè all'epoca ero adolescente) che fino ad allora li avevo visti come persone solide, iniziare a piangere e raccontare cose dolorose della propria vita, cose che ora posso comprendere perchè dopo di esperienze dolorose ne ho avute diverse ma all'epoca non potevo raccontare nulla se non, appunto, cose normali di una adolescente qualunque. Credo che questa iniziativa di porre in un gruppo persone "di ogni età" non abbia molto senso dal punto di vista educativo, e in alcuni casi può portare anche a sconvolgere i puù giovani e i bambini che sentono parlare di cose gravi.

      Sì, ricordo anche che ci hanno fatto scrivere il nostro nome nella Bibbia, ora lo vedo come un atto che lega ancora di più le persone ad un gruppo settario; mi ricordo che dicevano che quei nomi un giorno saranno scritti alla Domus durante il viaggio in Israele, compresi quelli dei fuoriusciti, e questo mi sembra una mancanza di rispetto, perchè magari alcune persone non vogliono più essere associate al Cammino, ma solo alla Chiesa. E sì, anche alla Redditio ho sentito cose che dovevano restare solo in Confessione, e venivano invitati anche famiglie e amici di chi doveva parlare in pubblico. La comunità di cui facevo parte ora è a quella tappa, ad esempio, e mi hanno anche invitato ad andare ad ascoltarli, ma la Chiesa vieta queste confessioni pubbliche.

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    3. Grazie per la tua testimonianza, più preziosa ancora perchè vissuta in gioventù e hai descritto molto bene l'umore cupo in cui si rimane immersi.
      Anche io, quando cominciai, ero molto giovane, ma poi ho fatto in tempo a diventare matura e adulta. Quello che mi chiedo è perchè quando uno sta dentro con una dose alta di coinvolgimento non si rende conto dello squallore che vedi chiaramente solo a distanza di tempo dall'uscita dal cammino.

      Ricordo però che gli ultimi anni c'era come un disagio costante, un buoio interiore con il quale tornavi dalle convivenza, e sempre più.

      Pax

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    4. @Pax
      è vero, bisogna solo pregare che un giorno anche gli altri capiscano e portare tanta pazienza!

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  3. 'Il neocatecumenato è un sistema che ti inculca, pian piano, che solo loro posseggono e possono darti le chiavi giuste di lettura dell’intera tua vita: passata presente e futura.'

    Questo passaggio dell'articolo è molto importante per capire uno dei motivi per i quali un cattolico possa scegliere il CN nonostante apparentemente sia un investimento a perdere.
    Le stesse parole di Leone Magno citate da Veterano, fanno comprendere come un seguace di Gesù abbia un mandato per l'adempimento del quale unico giudice, finché è in vita, è la propria coscienza, o meglio il proprio Maestro interiore:
    'portare la croce significa vincere la concupiscenza, far morire i vizi, allontanarsi dalla vanità, rinunciare ad ogni errore.'
    Chi stabilisce se sei sulla strada giusta, spiritualmente parlando? La Chiesa non ti sottopone ad esami: dà senza chiedere. Questa grande libertà serve a far crescere la propria coscienza che si pone di fronte ogni giorno nella propria singolarità alla legge divina.
    Naturalmente questo comporta sofferenza, e pure il carico quotidiano di una certa dose di domande a cui non sempre si può rispondere con facilità.
    Essere neocatecumenale vuol dire invece essere certi di aver scelto l'unica strada possibile (per sé ma spesso si crede lo sia per tutti) e di potersi adagiare sullo scrutinio o i passaggi o la vestina bianca che danno il bollino blu del perfetto cristiano delle origini.
    Questa certezza si espande un po' a tutti gli ambiti, formando delle personalità assertive e per nulla presa di dubbi o tormenti interiori.
    E tutto ciò, questo apparente vantaggio, ha un costo non indifferente, sia materiale sia spirituale.

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  4. [Traduzione automatica]
    È molto difficile cercare di argomentare queste domande con qualcuno martellato dalle stesse idee anno dopo anno. Proprio perché sono "idee di forza" molto semplici, e confutarle richiede una finezza e una capacità di analisi che nel kikianesimo vengono stroncate sul nascere. È una battaglia difficile. Qualcuno ha qualche idea su come affrontarlo al meglio o qualche caso di successo? Così com'era?

    A.

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    1. No, secondo me le parole non servono a nulla. Tu stesso dici giustamente che confutare la dottrina di Kiko richiede una analisi molto raffinata.
      Non perché le idee di Kiko siano così difficili da comprendere, ma perché sono volutamente nascoste in una marea di parole, nelle quali concetti accettabili o coerenti con la dottrina cattolica, si mescolano alla più plateali eresie.
      Il problema è che il contenuto eretico viene fatto apparire come la chiave per comprendere brani della Scrittura e contenuti dottrinali. Questa situazione è evidente nel Direttorio: nelle note è contenuto il Catechismo della Chiesa Cattolica, nel testo delle 'catechesi' di Kiko e Carmen, in modo apparentemente casuale, ma nei fatti molto ben architettato, si convince l'uditorio dell'esatto contrario.
      La dimostrazione più plateale è quella della decima, che Kiko disinvoltamente sostiene vada data in Comunità per le esigenze della 'evangelizzazione' Kikiana mentre nelle note si parla di libere contribuzioni da devolvere alla Chiesa.
      Quindi il mamotreto stesso è la dimostrazione che il Cammino non è l'impalcatura che, dopo aver costruito l'edificio della vita cristiana, si può, anzi si deve smantellare, ma che, al contrario, sono le regole che la Chiesa dà ai fedeli il pretesto per rendere sempre più solido l'edificio abusivo, l'ecomostro del CN.
      Per rispondere alla tua domanda, è difficile distruggere l'edificio del CN, soprattutto dopo anni di frequentazione, e tentare di farlo potrebbe essere pure controproducente, come quando per combattere una malattia si uccide il paziente. Magari noi in buona fede pensiamo che il Cammino sia veramente una impalcatura e che basti poco per essere 'smontato' e messo da parte, ma non è così.
      A mio parere l'unico modo per agire, oltre a far notare le sue (tante) contraddizioni, è cercare di allontanare fisicamente la persona dal Cammino. Perché ciò su cui il CN conta è l'abitudinarietà: più appuntamenti si saltano e più la persona riprende la propria capacità di pensiero autonomo.
      Per questo il periodo del lockdown ha sicuramente dato l'opportunità a molti di smarcarsi finalmente dalla comunità.

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    2. Questa Traduzione automatica non si comprende bene.
      Mi pare di capire che tu chieda come affrontare le domande dello scrutinio al meglio: chi eri; chi sei; a che ti chiama, il Cammino sempre.

      Ti do soltanto un consiglio: esci dal Cammino che perdi solo tempo.

      Risposte a queste domande non ce ne sono.
      Ce ne sarebbe una sola:
      "Fatevi i fatti vostri!"

      Pax

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    3. [Traduzione automatica]
      Grazie Paz, ma non intendevo questo. La risposta di Valentina è più mirata. Intendo come confutare il "ragionamento" del NC.

      Grazie ragazzi.

      A.

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    4. Ah scusa!
      Mi ha tratta in inganno il fatto che facessi riferimento a domande da argomentare e allora ho pensato alle domande del questionario.

      Mi hai dato occasione di approfondire comunque.

      La conclusione di Valentina ha per tutti una valenza generale: cosa essenziale è allontanarsi dal Cammino.

      Anche io confermo con la mia esperienza che ho descritta brevemente nel commento che ho appena pubblicato sopra (ore 18:00).

      E' necessario smarcarsi dal Cammino e starne lontani il più possibile. Solo così si schiariscono le idee. Ecco perchè Kiko non molla l'osso ed è disperato con questo COVID che gli ha stravolto tutti i piani e sottratto al controllo i fratelli neocatecumenali in tutto il mondo.
      Un vero disastro per l'impianto così ben studiato.
      Kiko aveva fatto i conti senza l'oste!

      Pax

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  5. Vorrei rispondere io a queste famose tre domande. Poi voglio sapere se lo scrutinio lo passo o meno:

    Chi eri TU prima? UNA FIGLIA DI DIO

    Chi sei TU oggi? UNA FIGLIA DI DIO CHE SA DI ESSERLO

    A cosa TI chiama questo Cammino…? AD ESSERE FIGLIA DI DIO SEMPRE DI PIU' (Ovvero "essere "santa")

    Volete che vi dia una spiegazione? Semplice:

    1) Dio c'è sempre stato nella mia vita anche quando io pensavo non ci fosse. E c'era consolandomi non mettendomi croci addosso.
    2) Dato ciò di cui sopra l'unica cosa che posso fare è RISPONDERE a questo amore. E si può amare solo ciò che si conosce. La confidenza con Dio è fondamentale. E questo si ottiene usando la propria volontà e chiedendo la Grazia di FUGGIRE le occasioni che mi allontanano da Lui ovvero le occasioni di peccato.
    3) Frutto della Confidenza è la vicinanza con Dio. Da questa viene anche la vicinanza con gli altri. perhè solo DIo ci conosce veramente. Essere santi è vivere questa confidenza giorno per giorno.

    Credo di essere stata breve ed esauriente.
    Ora ditemi cari catechisti...lo scrutinio lo passo o no? P.S non cercate la risposta nei mamotreti..provate a fare un pensiero autonomo.

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    1. aleCT, davvero bello ed esaustivo il tuo scrutinio e traspare tutto il tuo rapporto con Dio. Ma, devo dirtelo (penso però che già lo sai), tu lo scrutinio con costoro non lo passi, no!

      Te lo dico, i kikatekisti sarebbero stati molto insoddisfatti e ti avrebbero interrotto dicendoti: "Dì fatti concreti!" con tono imperioso.

      Ricordi, quel martellante sempiterno "Dì fatti concreti!"??

      Che strazio! E da lì cominciava l'estrazione senza anestesia.
      Su questo non si transige. Devi tirare fuori i fatti, i fatti concreti: i Fatti Tuoi. Davanti a tutti.

      E poi... parte il "discernimento"...

      E' tardi e son stanca, ma qui gli esempi si potrebbero moltiplicare all'infinito. Restiamo in ambito familiare.

      Tra i fatti concreti il tuo matrimonio.

      Delle due una.

      - Ti sei sposato per amore, un grande amore. Hai sempre amato e rispettato tua moglie e il tuo matrimonio è felice. Ti senti realizzato, sai che hai scelto la donna migliore per te....

      Discernimento:
      Sei ingannato, sei un idolatra, per te tua moglie è il tuo idolo e andrai a sperimentare che sei ingannato. Tu non la ami, in lei ami te stesso... tu non ami nessuno, mai hai amato nessuno... Devi portare il tuo idolo sul Moria e immolarlo a Jhavè...blablabla...

      - Il tuo matrimonio è stato un grande errore, non hai mai amato tua moglie e ora da tempo non la sopporti. Quando hai ascoltato le catechesi stavi per andare dall'avvocato per la separazione, ma hai soprasseduto. Intanto i litigi sono sempre più violenti, l'insopportazione al limite, te ne sei pentito amaramente di aver sposato quella donna, mille e mille volte...

      Discernimento:
      Bene, sei sulla buona strada. Tu non ami nessuno: sei un egoista, egocentrico... e tanto ancora. Tua moglie è LA TUA CROCE sulla quale devi salire, quando guardi alla croce, al crocifisso, lì devi vedere precisamente "tua moglie". Fratello, sei a buon punto perchè odi tua moglie, non la sopporti. Questa è la verità vera...blablabla ...

      Cara aleCT, sono sempre i soliti, uguali dappertutto, dischi incantati, senza spirito, senza istruzione, senza cuore e senza cervello. Macchine duplicatrici. Punto.

      E a Kiko piace così e così solo!

      Pax

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    2. Ah, se è per questo gliene potrei dire di fatti concreti a riprova di quanto ho detto sopra. Il problema, caro Pax, è quello che hai detto tu. Sono dei dischi incantati e il disco è il mamotreto ed il mamotreto è frutto della psiche di Kiko. Loro non discernono. RIducono tutto ad uno schemino stile diagramma di flusso: se tizio risponde A seguire lo schema 1, se risponde B seguire lo schema 2.
      Non ci sono eccezioni,ne digressioni sul tema. E' quello e basta.
      Ed il metro di giudizio è Kiko Arguello. Es. Non sono riuscito a combattere contro i miei cattivi istinti? NESSUNO ALLORA PUO' FARLO e se dice di farlo MENTE...e così via discorrendo.

      ORa, cari camminanti in buona fede, volete mettere la vostra vita (sima materiale che spirituale) in mano ad uno come lui ed a tizi che sono la sua copia carbone?

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    3. @alect, la teoria va benissimo. Quello che manca sono i fatti concreti, cioè la carità verso i "cristiani rei solo di non pensarla allo stesso modo", per dirla con le parole di Papa Francesco.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. Questa è una cosa che ha sempre colpito anche me: a forza di sentire persone che si lamentavano del proprio matrimonio, ero convinto che fosse una situazione negativa e di grande sofferenza.
      Mai in 20 anni di cammino che abbia sentito qualcuno dirsi contento del proprio coniuge.

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    5. @fallacio
      come forse non hai letto di fatti concreti ne posso citare a iosa. Quello che contesto è la capacità di "discernimento" di persone che si basano su mamotreti strampalati e che ragionano per schemini per cui, se qualcosa esce dallo schema vanno in tilt

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    6. Papa Francesco va citato per intero.
      Dall'esortazione apostolica 'Gaudete et exsultate':
      'Anche i cristiani possono partecipare a reti di violenza verbale mediante internet e i diversi ambiti o spazi di interscambio digitale. Persino nei media cattolici si possono eccedere i limiti, si tollerano la diffamazione e la calunnia, e sembrano esclusi ogni etica e ogni rispetto per il buon nome altrui. Così si verifica un pericoloso dualismo, perché in queste reti si dicono cose che non sarebbero tollerabili nella vita pubblica, e si cerca di compensare le proprie insoddisfazioni scaricando con rabbia i desideri di vendetta. E’ significativo che a volte, pretendendo di difendere altri comandamenti, si passi sopra completamente all’ottavo: «Non dire falsa testimonianza», e si distrugga l’immagine altrui senza pietà. Lì si manifesta senza alcun controllo che la lingua è «il mondo del male» e «incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna» (Gc 3,6).'
      Diffamazione, calunnia, attacco personale: nulla di tutto ciò. Addirittura il blog raccomanda di utilizzare degli alias, per evitarlo, ma soprattutto per evitare le ripercussioni personali che membri del Cammino hanno dimostrato di mettere in atto nei confronti di ex aderenti accusati di aver osato 'sputare nel piatto dove mangiavano' solo per aver detto le proprie opinioni e riferito le proprie esperienze vissute nell'ambito del CN.
      Sono in tanti i personaggi che leggono lo spazio commenti del blog per cogliere in fallo qualcuno e 'fargliela pagare'. E come? Ma con l'ausilio di tutte le confidenze personali fatte in Comunità, nei giri d'esperienza, negli scrutini, che avrebbero dovuto rimanere strettamente riservati e vengono invece usati come arma di ricatto e, se non possono più colpire la persona che si è allontanata, si scaricano sui figli, sui parenti purtroppo ancora in Cammino.
      Più di uno dei collaboratori del blog è stato minacciato, proprio attraverso i social richiamati da Papa Francesco.
      Per quanto riguarda i personaggi pubblici di cui facciamo il nome, contestiamo loro ciò che hanno detto e di cui abbiamo sicuri riferimenti, documenti e filmati, alla luce della sana dottrina cattolica e della verità: sveliamo le loro menzogne, le loro calunnie, le loro trame e finzioni, i loro tranelli. Per quanto riguarda la loro 'figura pubblica', nulla di ciò che possiamo dire noi è più deleterio per la loro immagine di quanto essi stessi esternano, vedi la giustificazione del femminicidio esposta da Kiko al Family Day. Probabilmente anzi le nostre critiche sono vissute come troppo blande ed inefficaci, dati i guasti prodotti dal CN a famiglie e a persone fragili di cui psicologi, psichiatri, avvocati, insegnanti sono perfettamente al corrente.

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    7. @valentina, ti ringrazio di aver pubblicato per intero il discorso del Papa. Mi colpisce quando dice:"E’ significativo che a volte, pretendendo di difendere altri comandamenti, si passi sopra completamente all’ottavo: «Non dire falsa testimonianza», e si distrugga l’immagine altrui senza pietà. Lì si manifesta senza alcun controllo che la lingua è «il mondo del male» e «incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna» (Gc 3,6).'", cioè che per difendere, come dite voi, "la dottrina", si distrugga l'immagine altrui vedi Kiko, Carmen ecc... Passando per tutti i vari "minkiatari". Puoi indorarlo come vuoi questo discorso, ma credo dovrebbe farvi riflettere.
      Fallacio Asino Vinicio

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    8. Per distruggere l'immagine di Kiko e Carmen basta pubblicare i loro discorsi. Non quelli privati, quelli pubblici riportati nei mamotreti, passati e presenti. Cioè la verità da sola è deleteria la loro immagine, senza bisogno di utilizzare la lingua o le calunnie.

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    9. @fallacio
      Tu dovresti riflettere sul fatto che per difendere l'indifendibile accusi senza costrutto.

      Se vuoi te lo ripeto: Kiko Arguello è un minkiataro.
      Lo è quando dice che fuori dal cammino c'è l'Inferno, quando dice che nel cammino le coppie non si separano e i giovani non si drogano.


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    10. @valentina, i Mamotreti non sono deleteri per la sua immagine visto che dal 2010 la Chiesa li ha approvati e dichiarati conformi alla dottrina cattolica e quello che è secondo la dottrina non può essere deleterio, altrimenti, per assurdo accuseremmo la Chiesa di esserlo. Io credo che il Papa si riferisse a blog proprio come il vostro, dove con la scusa di difendere la dottrina si cerca di distruggere una realtà ecclesiale frutto dello Spirito Santo (come dichiarato da tutti i Papi) partendo dai suoi iniziatori.
      Ps. I peccati contro lo Spirito Santo (chiamare cattiva una cosa che viene dallo S. S.) sono quelli più gravi.
      Fallacio Asino Vinicio

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    11. Beh Fallacio, certe volte mi sembra tu non sia in perfetta buona fede, visto che continui a insistere sul fatto che i mamotreti sono stati approvati quando, nella realtà, nessuno ha idea di cosa contenga il Direttorio approvato per la catechesi neocatecumenale: forse ci sono solo dei lunghi stralci dal Catechismo della Chiesa Cattolica...che ne sai?
      La fiducia però che abbiamo nella Chiesa ci conduce a credere che non ci siano le eresie che invece vengono ripetute nelle esternazioni dei cosiddetti catechisti neocatecumenali. Stiamo rileggendo proprio i mamotreti del Secondo Passaggio con Jubilate Deo e non si può assolutamente dire che veicolino il messaggio cattolico.
      Per il resto, ciò che dice il Papa è chiarissimo: l'ho riportato e non c'è nulla da aggiungere o da eccepire in proposito. Un cattolico non è giustificato nel mentire e nel calunniare per difendere le proprie idee, fossero pure idee 'giuste'.
      La verità si difende con la verità e solo la menzogna si difende con la menzogna ed un cattolico è chiamato a stare nella verità, anche se non gli fruttasse adepti, folle osannanti, successi temporali, soldi, successo eccetera eccetera.
      Per quanto riguarda il peccato contro lo Spirito Santo, ne abbiamo già parlato a lungo in un altro articolo.

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    12. I mamotreti sono tornati dalle stanze della CdF più tatuati di un maori, per tutte le correzioni che gli hanno messo. Quali mamotreti si usano dopo le correzioni? Quelli originali che tanto piacciono al Kiko ed ispirati da chissachì o quelli emendati dalla Chiesa seguendo la voce dello Spirito?

      A. Non.

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    13. San Tommaso afferma che i peccati contro lo Spirito Santo sono i modi con cui disprezziamo l’aiuto di Dio per trattenere l’uomo dal peccato, in particolare invalidando il giudizio di Dio, con la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito, rifiutando i Suoi doni di verità e grazia, con l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui, ed infine imbrattando fino alla fine l'immagine stessa di Dio in noi, con l'ostinazione nel peccato e l'impenitenza finale.
      San Pio X, nel suo catechismo, spiega che, per essere imperdonabili, vanno commessi con malizia.
      La mia riflessione è la seguente: tutti questi peccati sono sicuramente commessi con malizia da chi li insegna ad altri con determinazione e da chi toglie ad altri, in modo cosciente, gli strumenti di conversione e di grazia convincendoli che 'non ne hanno bisogno'.
      E il modo peggiore e più maligno di ottenere questo risultato è fornire una vita di fede posticcia: convinti di sapere già tutto, le anime non si avvicineranno alla fonte d'acqua viva; convinti di essere eletti per antonomasia, si riterranno già arrivati, super battezzati e perfezionati in tutto al punto di divenire impermeabili ai richiami alla vera vita di grazia, persino nei momenti più gravi della vita, avranno sempre la risposta preconfezionata.
      Induconl infatti una separazione dalla Chiesa dal momento che ti convincono di essere, al suo interno, l'élite di iniziati ai più alti misteri e inoculano un neppure troppo sottile disprezzo per la parrocchia, per gli altri fedeli, per tutte le altre associazioni oppure anche ordini religiosi.
      Non c'è nessun sistema migliore per allontanarti dalla Chiesa che sostituirla con una falsa chiesa!
      Non c'è nessun modo migliore di far assorbire i propri falsi insegnamenti che sovrapporsi a quelli altrui, addirittura con una vera e propria operazione di mistificazione linguistica, oltre che con l'introduzione di un linguaggio proprio.
      Per questo credo che il peccato più grave ed imperdonabile, per il quale, dice San Paolo, neppure dobbiamo pregare, sia attribuibile a chi ha deliberatamente costruito questa falsa chiesa e disperatamente lotta per tenerla in piedi, ricorrendo ad ambiguità e menzogna, e non a chi ne è stato ingannato.

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    14. @Fallacio
      il problema è proprio che il Direttorio è stato approvato solo nel 2010, vuol dire che per 40 anni sono stati utilizzati testi non approvati; poi, se sono approvati perchè non renderli pubblici e disponibili a tutti i camminanti da subito? Insistete tanto sull'evangelizzazione ma poi non fornite liberamente le fonti su cui vi basate, le fonti della Chiesa invece sono liberamente accessibili, anzi se ne raccomanda la diffusione il più possibile. Vorrei anche ricordarti che nel video su Youtube che ora è stato tolto, quello fatto da quel ragazzo di nome Daniele, voi eravate i primi ad offendere e cercare di individuare le vere identità delle persone del blog minacciando la denuncia (per cosa poi? per aver parlato di cose che abbiamo visto e vissuto?)...

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  6. San Leone Magno incita ad elevarsi "disprezzando le concupiscenze del mondo", come egli dice. Che significa?

    Esorta a guardare al Signore (non sterilmente sempre e solo a se stessi) e dice:
    "Imitate le sue opere, amate ciò che egli ha amato e, riconoscendo in voi la grazia di Dio, riamate in lui la vostra natura"

    RICONOSCENDO IN VOI LA GRAZIA DI DIO
    RIAMATE IN LUI LA VOSTRA NATURA
    (Questo significa che bisogna guardarsi in Dio. Come Dio ci ha pensati e ci vuole. E non guardarsi colo così come si è)

    Basta mettere a confronto questo modo di procedere che il Santo Papa Leone Magno suggerisce amorevolmente alle anime come via di salvezza con la via oscura e contorta per cui invece le mena Kiko, per aver chiara la differenza abissale tra i due percorsi.

    Essi non hanno nulla in comune.

    Troppo diversi, troppo distanti per condurre come fine alla stessa meta.

    Di San Leone Magno non possiamo dubitare che indichi la retta via.

    Come chiamare e dove porta la via a cui Kiko indirizza con bastone e verga?
    (O vorreste dire che i kikatekisti sono pastori pieni di amorosa sollecitudine per le pecorelle del gregge?)

    ........

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    1. ........

      E ancora esorta San Leone Magno:

      "disprezzate le cose della terra per conquistare quelle del cielo”.

      Che significa anche non indulgere o intrattenersi oltre misura sulle sozzure, pur conosciute dall'uomo nella sua anima.
      (N.B. A tal proposito in un prossimo commento farò riferimento alla chiara parola dell'Apostolo Paolo, a cui più si riferisce Kiko quasi accomunandosi a lui! Che azzardo!)

      Esse (sozzure e peccati irripetibili) una volta viste vanno virilmente rinnegate e detestate
      PERCHE' DIO LE DETESTA,
      abbandonate
      PERCHE' DIO LO VUOLE
      con l'aiuto della GRAZIA.

      Esse vanno abbandonate per sempre e risolutamente, per volgere energie e volontà alla CONQUISTA delle "cose del cielo" che il Signore ci ha promesse e che ci vuol dare con la Vita Eterna. Ma non solo quando andremo al di là.

      Non possiamo dubitare che Dio VOGLIA per noi una VITA SANTA già da questa terra, perchè essa è la felicità.

      E nei Santi (quelli veri) ci mostra che NON E' COSA IMPOSSIBILE.
      (Kiko e gli itineranti si facciano un serio esame di coscienza a tal proposito. E, se fosse stata ancora viva, per prima mi sarei rivolta alla dolcissima Carmen Hernandez, modello di virtù e santità rara).

      ........

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    2. ........

      Da qui l'ardore e il desiderio delle anime che vivono "in grazia di Dio"....

      In conclusione:

      Buona cosa è conoscere se stessi, ma non è il fine di tutto questo soltanto!

      Questo voglio dire e intendere. In controtendenza al Kiko pensiero.

      Questo un punto cruciale - a mio avviso - che spiega l'impantanamento del Cammino che, da un certo punto in poi, non va più avanti, si è come ingrippato! Proprio...

      Anzi non va proprio da nessuna parte. Più volte abbiamo ripetuto che è un girare in tondo, senza meta... gira.... rigira....

      Come dimostra lo stagnamento in cui languono i fratelli che ripetono sempre le stesse cose! Che pena!

      Nei giri di esperienza, nelle risonanze, nelle monizioni e nei fantomatici, angoscianti scrutini. In cui tutti fanno a gara a chi si esprime meglio nel kiko-linguaggio, il solo ufficialmente riconosciuto.

      La famosa "lingua unica" che segnò la condanna alla distruzione per la Torre di Babele mai portata a compimento e che segnerà la condanna prossima e certa dell'"incompiuto" Cammino Neocatecumenale. Bel capolavoro davvero!

      Che sia il Secondo Scrutinio o la Traditio/Redditio o il Padre Nostro o lo stesso Scritunio Finale del tempo dell'Elezione - in cui in un lungo excursus sei invitato a riprendere tutta daccapo la tua vita - e ancora al definitivo (forse, almeno fin ora...) Matrimonio Spirituale, la musica è sempre la stessa!
      (In verità confidiamo sia definitiva e finale tappa aggiuntiva, poichè la Carmen è dipartita e Kiko è segnato dall'anagrafe...)

      Nulla progredisce, nulla avanza, mai.

      Resta solo l'irrigidimento, l'intransigenza, la mente sempre più chiusa, gli schemi sempre più asfissianti in cui ci si muove e vive e si rimane...

      E si sta!

      Un Cammino di eterna stasi. Bah!

      Pax

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    3. @pax: "Un Cammino di eterna stasi. Bah!". Frase che si taglia esattamente su di voi. Liberamente usciti dal cammino da molti anni, ma perennemente fermi a rimestare nei ricordi e nei rimpianti. Il vostro si che è un cammino fermo, anzi no, un cammino sempre rivolto all'indietro.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. @fallacio
      io il cammino non l'ho mai fatto e ti posso garantire che, per quello che fai vedere tu, l'immobilismo è la vostra caratterista principale...pensate di muovervi, ma se lo fate è verso il basso

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    5. Nella "neolingua-neocatecumenale", "fare chiarezza e sbrogliare le menzogne" viene tradotto, dagli impiegati del ministero nella Neoverità, con l'espressione "perennemente fermi a rimestare nei ricordi e nei rimpianti".

      Quindi chi entra in Cammino oggi sappia da subito che, quando in futuro i nodi verranno al pettine - perché i nodi verranno al pettine - l'ordine di scuderia è di negare ogni addebito, difendere il Cammino ed i pessimi catechisti con appigli anche minimi che devono pesare quanto i guai da loro combinati che sono pesanti come macigni, giudicare male chi fa notare i problemi, depistare le discussioni sensibili su altri argomenti, infangare o mettere in dubbio le capacità cognitive ed emotive la buona volontà e la rettitudine di chi cerca di fare chiarezza.

      L'importante è essere avvisati correttamente prima di (non) entrare.

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    6. @Fallacio
      Sicuramente chi nel Cammino ha passato una vita intera prima di uscire (non è il mio caso ma quello di altri) ha indubbiamente moltissimi ricordi, dovrà metabolizzare la sua esperienza, i tempi di guarigione possono anche essere lunghi e in alcuni casi avrà bisogno anche di un supporto psicologico, oltre che di tanto affetto.

      Io sinceramente ho il rimpianto di non aver ascoltato la mia famiglia e altri quando mi mettevano in guardia, soprattutto mi pento di aver difeso il Cammino anche contro i miei genitori, specialmente ora che uno dei due non c'è più e non posso chiedere scusa fisicamente; se invece penso alla mia uscita dal Cammino provo un senso di sollievo, perchè finalmente il Signore mi ha dato la forza di aprire gli occhi e di dire basta a tante ingiustizie e sofferenze, e ringrazio anche il blog per avermi fatto capire tantissime cose, anzi è stato proprio la spinta che mi mancava nella mia decisione. Ora il mio scopo è usare la mia esperienza per aiutare chi ne ha bisogno, ma auguro il meglio alla mia ex comunità e pregherò per loro e per Kiko.

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    7. @ Fallacio Asino Vinicio

      Uscire dal Cammino è come scendere da una giostra che gira sempre in tondo. Per questo è una contraddizione in termini: un cammino che non porta da nessuna parte.
      Mica lo diciamo noi, lo dice Kiko/ispirato che il cammino è un "itinerario" di riscoperta del battesimo. Ogni itinerario, percorso, cammino deve avere una partenza e un arrivo, una meta da raggiungere e quando l'abbia raggiunta non ha più alcun senso di esistere.
      Questo è il mega-problema del cammino, che lo inchioda senza appello.
      Se no NON era un cammino ma una Congregazione, un'Associazione con un fine sociale da perseguire.

      Ma sono Kiko e Carmen che si sono rifiutati sempre di essere definiti tali.

      Allora, tu oggi da chi lo vuoi? Prenditela con loro!

      La verità è che hanno mentito e sai perchè?

      PERCHE' NON GLI BASTAVA ESSERE QUALCOSA DENTRO LA CHIESA
      HANNO VOLUTO ESSERE LA CHIESA...

      Dobbiamo ripetere sempre le stesse cose perchè o siete scemi o fate finta di non capire. E allora pensate di fare i furbi.
      Ma tanto è inutile. Ormai vi siete cacciati da soli in un vicolo cieco e lì state ormai boccheggiando, spegnendovi per asfissia e consunzione.

      Dio non potete prenderLo in giro. Ficcatevelo bene in testa, furbacchioni!

      Pax

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  7. Per non divagare troppo nello svolgimento precedente, riprendo ora qualche ulteriore considerazione a proposito del discorso svolto sopra...

    "disprezzate le cose della terra per conquistare quelle del cielo”.

    Che significa anche non indulgere o intrattenersi oltre misura sulle sozzure, pur conosciute dall'uomo nella sua anima.

    A tal proposito la chiara parola dell'Apostolo Paolo (a lui si riferisce Kiko spesso sentendosi "apostolo delle genti"! Che azzardo!):

    Efesini 5, 1-5

    "Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
    Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti.
    Si rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio."

    ______

    Torna qui l'"imitate" Dio, camminate nella "carità" e offritevi in "sacrificio".
    Che percorso! Queste indicazioni in forma esortativa sono sconosciute nel Cammino.

    Per il resto, bando ad ogni volgarità; della fornicazione, impurità e cupidigia neanche se ne parli tra voi. Altro che scrutini che rimestano sempre nelle stesse miserie ammassate. Altro che "sei un peccatore che NON PUO' non peccare..." E altro...
    Indulgere su queste cose significa vanificare l'azione della GRAZIA. In definitiva, togliere la GLORIA a Dio.

    Ma è normale, poichè stare sempre e solo concentrati su se stessi impedisce di prendere il volo!

    Quando la Croce che ti viene posta davanti ti parla sempre e solo della Tua Croce Concreta di quel momento con cui devi misurarti, quando ti viene sottratto il Volto di Cristo e il Suo Amore, quando non vieni educato a Contemplare Cristo e a "meditare" sulla sua Passione, come possono nascere in te aneliti veri di santità e purezza e virtù? Tutto questo nel c.n. è considerato puro moralismo inutile e dannoso, religiosità naturale di bassa lega. E da questo ogni camminante è tenuto lontano.
    Quale progresso spirituale e umano potrà mai essere conseguito? Nessuno!

    Il merito di questi raffronti in cui ci applichiamo di tempo in tempo è questo:

    Rimarcare la distanza da quanto succede nelle comunità del cammino neocatecumenale e quanto la Chiesa indica come percorso per i Battezzati. Quanto i Santi Padri, Dottori della Chiesa insegnano e i Buoni Pastori (a immagine di Gesù Cristo) indicano come via al gregge che conducono, dando gli uni e gli altri se stessi come "esempio" per le pecore. Attirando alla santità di vita con la loro stessa vita e le loro opere. Alla luce del sole (perchè sia resa Gloria a Dio), non nel segreto delle salette o avvolti dall'arcano, che serve solo a nascondere le loro vergogne.

    Ringrazio di cuore Veterano che sempre ci offre spunti preziosi per questo utile lavoro di analisi e approfondimento degli svarioni kiko/carmeniani.

    Pax

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  8. L'arcano serve solo a nascondere le loro vergogne.... Tanto per sfatare un altro "mito" neocatecumenale: l'ARCANO.

    Altro che Chiesa Primitiva! Esso è solo un altro espediente messo in campo per pararsi, come sempre, per non incorrere in guai, per non essere disvelati nelle loro reali intenzioni per nulla buone, come andiamo verificando sempre più, purtroppo!

    A tal proposito vorrei segnalare un link di un prezioso articolo pubblicato lo scorso anno su Osservatorio, composto da vari commenti del nostro Lino Lista sull'argomento, molto ma molto illuminanti.

    Preghiamo sempre per lui e lo ringraziamo ancora e lo teniamo sempre vivo e presente.

    https://neocatecumenali.blogspot.com/2020/03/disciplina-dell-arcano-e-cieco-nato.html

    ........

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    1. Copiamo l'incipit, per l'articolo andare al link:
      ______
      "Dunque, ci dicono che sarebbe la "disciplina dell'arcano" a motivare il silenzio, il segreto e la segretazione del direttorio neocatecumenale. Ma questa è una baggianata per i creduloni. Non esiste derivazione di questa disciplina dai riti iniziatici e gnostici pagani. Nel caso contrario, ne troveremmo testimonianza nella Chiesa già dal I e II secolo. Invece non è così, si ritrova dal III al V secolo.

      I Vangeli sono la Scrittura più diffusa, per famiglie di manoscritti disponibili: "Da quanto abbiamo detto risulta che i vangeli si sono propagati per trascrizione di copia in copia, per rispondere ai bisogni di singole comunità cristiane di poter rileggere in pubblico i fatti e i detti di Gesù o anche per il bisogno di persone colte che volevano avere una copia personale di questi testi" (Card. Martini). È con i Vangeli, addirittura, che si passa dalla scrittura su rotolo alla scrittura su foglio. Se ci fosse stata una "disciplina arcani" nei primi due secoli, non ci ritroveremmo la gran quantità di famiglie di manoscritti: a prendere il sopravvento sarebbe stata invece una tradizione orale. La Didaché, d'altra parte, testo coevo o quasi ai Vangeli, ha per iscritto elementi di catechesi e liturgia."
      ________

      Grazie Lino Lista

      Pax

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  9. È una croce infame quella che Kiko addossa ai suoi proseliti. Una croce ignominiosa, scandalosa, vituperevole, senza scampo. Una croce sporca, con un dio che sporca, con un significato sporco. Una croce informe che diviene melma tra le mani del dio violento del brano mistificato di Gv9, che insudicia il "cieco" neocatecumenale per mostrargli la sua natura peccaminosa e insinuare in esso la convinzione che il peccato sia ineluttabile.

    Quindi sopraggiunge la sconfitta di giá al principio, poiché la genesi del cammino arreca le tenebre togliendo immediatamente la vista con la falsificazione. Una realtà spiacevole resa bella dall'involucro dorato delle parole ad effetto, come ad esempio: "Buona Notizia" ("ah, buone nuove quindi, perché no?" Può pensare un inconsapevole).

    "Ora, ci chiediamo, perché Kiko deve inventarsi simili cose?"

    Perché l'anima del cammino è la menzogna.
    L'iniziatore eretico non parla della croce di Cristo, ma di assilli, crucci, disgrazie e preoccupazioni senza scampo determinati dal cammino stesso.
    Proprio per questo i nc non comprendono nella sua verità la croce di Cristo: non è infatti la croce ad aver dato gloria a Gesù, ma è Gesù che in obbedienza al Padre si è immolato per la Redenzione del genere umano! La Sua potenza salvifica ha operato l'apertura del Cielo chiuso dopo il peccato di origine.

    La croce del cammino è senza gloria, salvezza e risurrezione!

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  10. Nello "scrutinio" si tocca la vita della persona. Quella persona ha già spesso elaborato strategie e modi per convivere con alcune delle proprie ferite e sofferenze. Alcune strategie di "sopravvivenza" son positive, fanno crescere, affrontare, risolvere. Altre son negative e alimentano solo maggiore sofferenza. Ma, come ben sanno i psicoterapeuti di esperienza, serve a poco "imporre" dall'esterno correzioni. Si può solo guidare, suggerire, far nascere domande, stimolare reazioni ove c'è ormai rassegnazione. Ma é lavoro delicatissimo, privatissimo e DEVE esser fatto con professionalità, compassione, delicatezza e rispetto.
    Negli scrutini invece ogni situazione (e le situazioni son TUTTE UNICHE!) viene incasellata in una delle sei o sette "categorie" che i catechisti apprendono dai mamometri. E se il pivero scrutinato non accetta di entrare in quella casella che anche in buona fede i catechistoni gli affibbiano, allora "nega la volontà di Dio".
    Il cieco e il Maestro: dialogo e oedagogia fatta di autorità e verità, ma anche di compassione, di amore e di verità e di gradualità.
    Gli scrutini? Uno scempio psicoligico che lascia ferite gravi e non serve a nulla per crescere nella fede o semolucemente nella piena consapevolezza di se...
    Ignorantoni convinti di sapere chi sei quando non sanno neanche loro chi sono ti "forzano" in uno degli stampi del mamometro non nella verità. La verità su noi stessi, che davvero spesso non conosciamo, viene dalla preghiera, dall'ascolto della Parola (senza interpretarla liberamente) e dai sacramenti che donano lo Spirito di Verità. E sì anche da consigli saggi di persone ben formate che con discrezione e compassione posdono indicarci strade e soluzioni che non avremmo trovate da soli. Ma é tutt'altro che la scempia pedagogia kikiana...

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    1. Appunto.
      LA cosa si risolverebbe in 5 minuti se durante lo scrutinio il sacerdote rispondesse alla sua vocazione e ci pensasse lui. Almeno si limiterebbero i danni. Ma si sa, nel cammino il sacerdote meno parla e meglio è. Sopratutto se, parlando, mettesse i catechisti al loro posto e li smascherasse per quelle che sono Ovvero Ignoranti e presuntuosi che pretendono di decidere della vita altrui per poi lavarsene le mani quando il prossimo subisce le conseguenze.

      QUESTI SONO I FATTI CONCRETI, HAI CAPITO FALLACIO?

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    2. Le persone vengono istigate ad aprirsi totalmente, come e più che in confessione, per poi creare con loro un legame intimo, per qualche minuto più intimo di quello con il coniuge o con l'amico più caro, che spesso viene risparmiato dall'essere a contatto con certi lati più oscuri della nostra personalità. Chi si salva? Il 'furbo', che ha capito esattamente il giochino e racconta qualcosa di sufficientemente pruriginoso per saziare la fame di rivelazioni intime della equipe di apprendisti stregoni che in quel momento giocano a fare i santoni che vedono nei segreti dei cuori (con il mamotreto appresso, gli inestimabili 'consigli' del guru Kiko e le agende delle mogli dei catechisti piene di appunti sulla vita e i problemi rivelati in altre occasioni da ogni soggetto scrutinato). Mi chiedo...ma i sacerdoti presenti? Cosa passa nelle loro menti?
      Invece chi ci crede davvero o ha dei problemi veramente gravi non può che rimanere deluso dalla differenza fra l'aiuto che promettono di offrirti come messaggeri divini e il pugno di mosche che inevitabilmente ci si ritrova in mano.

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    3. E poi, gli esempi "di vita concreta altrui" che alcuni di questi pervertiti portano nelle catechesi ispiratedallospirito, da cosa sono presi, quando non sono inventati? Ma dagli scrutini, dalle risonanze e, Dio non voglia, forse persino dalle confessioni sacramentali. Visto che ogni tanto, se conoscevi già le persone dell'esempio pure le riconosci.

      In ogni caso, hanno messo su un baraccone peggiore del trash televisivo, altro che passaggio del "signore".

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  11. Quest’ultimo post si può considerare riuscitissimo anche se gli interventi sono pochissimi, nessuno dei “Troll” interviene per contraddire o sviare il tema principale. Il concetto di “Croce” è talmente chiaro nei santi e totalmente all’opposto di quello che insinua da sempre Kiko. Mi ricordo che in una comunità c’era un fratello che in ogni scrutinio diceva che la sua croce era sua moglie. Venne un giorno in cui sua moglie morì e al successivo scrutinio esordì dicendo le testuali parole: - Il signore è fedele, mi ha tolto la croce che avevo-. Con i ragionamenti kikiani si cade nell’assurdo! E la “Ragione” non ha più senso di esistere!
    Veterano.

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    1. Ecco, perfetta sintesi! Mi congratulo con quel fratello, che almeno non aveva alcuna ipocrisia. Se tutti pretendessero di applicare in modo coerente gli insegnamenti del mamotreto, in breve le comunità collasserebbero e si trasformerebbero in una accolita di disturbati mentali. Invece, non so se dire purtroppo o per fortuna, le comunità sono rette dai tanti di buona volontà anche se molto confusi, che credono ancora d'essere in un movimento cattolico e si comportano di conseguenza.
      Per quanto riguarda i commenti, non è il numero raggiunto che misura la validità dell'articolo; anch'io lo trovo molto interessante, come tutti i contributi che mettono a confronto gli insegnamenti dei santi con le prassi del Cammino, e ringrazio te e Pax per averlo scritto e pubblicato.

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  12. in sostanza, chi segue il Cammino è fritto

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  13. @ A 3 giugno 2021 11:10

    Ecco infondo aleCT e Pax e Valentina - nei commenti a risposta - dicono la stessa medesima cosa.

    Valentina scrive:

    "A mio parere l'unico modo per agire, oltre a far notare le sue (tante) contraddizioni, è cercare di allontanare fisicamente la persona dal Cammino."

    E qui siamo tutte d'accordo. Altra via non c'è. Per questo ci prodighiamo concordi.
    Per questo pubblichiamo post come quello di oggi. Sperando che qualcuno apra gli occhi, alla buon'ora.

    Ora a completamento del mio discorso (di cui al commento 4 giugno 2021 00:28) sulle domande neocatecumenali ed esiti vari dello stramaledetto questionario ad ogni tappa aggiungo, concludendo un'ultima risolutiva considerazione.

    Dai famigerati e ossessivi "fatti concreti" che pretendono tu metta sul piatto ogni volta (poichè il Cammino è concreto anch'esso, esistenziale, non basato sul sentimento o moralismo o mera religiosità naturale) questi kikatekisti, che sono la "copia carbone" di Kiko e Carmen, ti portano sempre allo stesso, medesimo punto di arrivo.

    Che tu parli delle affettività, del lavoro, del rapporto con i beni o col denaro o di altro, due sono le cose:
    o si tratta di idoli, se stai bene e ne hai in abbondanza (quindi ti levano comunque la pace);
    oppure sono croci (se ti mancano o sono realtà a te ostili).
    Tertium non datur.

    Cosa resta agli sfigati camminanti marchiati - come il bestiame dal loro padrone - col marchio doc NC?

    Solo il Cammino resta.
    ........

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  14. ........

    Il Cammino non è mai "idolo".
    Il Cammino non può mai essere "croce".

    Il Cammino è "salvezza della Chiesa",
    via di ritorno dei lontani,
    riscoperta per i vicini.

    Il Cammino è tutto.
    Il Cammino è "dio".

    Va messo SEMPRE al primo posto (a costo di passare sui morti e ignorare gli ammalati).

    Va difeso ad ogni costo (anche con le menzogne e con l'inganno).

    Per esso tutta la vita va vissuta e spesa, senza riserve.

    ........

    RispondiElimina
  15. ........

    E alla fine che hai fatto?

    Nulla hai fatto, perchè "sei un servo inutile".

    Ho evidenziato quest'ultimo corollario perchè mi è tornato in mente Kiko e il suo modo di procedere. Mai una parola riconoscente per nessuno, mai un apprezzamento, e se qualcuno osava mettersi in mostra in qualche modo, esplicitamente o implicitamente ti diceva "Embè! Che mai hai fatto di straordinario?" "Servo inutile sei! Tu sei buono solo a fare macelli". ...Così!

    (Che poi parla proprio lui che si esalta da mane a sera, che si vanta in parole e opere, anche nei semplici suoi atteggiamenti è tutto un esibirsi, vantarsi e farsi i complimenti da solo. Cosa stomachevole!)

    Qualcuno può richiamarmi e dire: Ma quante volte Kiko dice

    "Questa equipe in Cina ha fatto questo! Eroici! Quel fratello ha dato una testimonianza enorme! Stupendo!"? Che stai cianciando, Pax?

    Ma questo Kiko lo dice e fa solo per la GLORIA DEL CAMMINO, per millantare e vantarsi, ostentare frutti e gettare fumo negli occhi.

    Ma ai fratelli stremati per lo spietato Moloch/Cammino, mai una parola di conforto, di gratitudine, di un qualche riconoscimento da parte sua.

    In tanti anni mai ho sentito nulla del genera, neanche una mezza volta, davvero.

    Kiko ha tenuto sempre tutti ben schiacciati sotto il calcagno, e anche questa è pura strategia! Che non alzino la testa o credano di essere qualcuno.

    Tutti lì dentro devono essere solo grati a lui e basta. E riconoscenti di stare schiacciati e umiliati e usati, orgogliosi e fieri del privilegio loro riservato dalla sorte.

    ........

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    1. che bel quadro del Cammino, da incorniciare.............

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  16. ........

    Che poi, se qualcuno diceva espressamente a Kiko
    "Oh come sei bello oh come sei buono"
    mai l'ho visto schermirsi, rispondere
    "Ma che dici?".

    Si compiaceva sempre e assentiva, come a dire
    "Bravo! Ci sei arrivato anche tu!?" (un presuntuoso senza pari!)

    Sopra ho esemplificato.

    Ma voglio dire "Fatti concreti" anche io:

    Nel concreto se qualcuno diceva
    "Ho chiamato te e tu mi hai dato la parola che si è compiuta"
    oppure
    "Ero in crisi, ti ho obbedito e mi sono salvato"
    ancora
    "Non faccio un passettino se non chiamo te per chiedere... ti ho chiamato, ti ho ascoltato e tutto si è risolto..."...

    Di fronte a questo Kiko ha sempre confermato e si è mostrato tutto soddisfatto.

    Per questo rileva, per un raffronto e a inconfutabile conferma, l'altra esperienza che più volte ho raccontato qui.
    ........

    RispondiElimina
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    1. Tu sei il più belloooo....
      o Kiko Arguellooooo....
      dei figli di Adam
      dei figli di Adam....

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  17. ........

    Quando una itinerante di lungo corso riferì in assemblea, davanti a tutti (questo il guaio!) alla Convivenza di Settembre di tutti gli Itineranti, di essere stata in crisi durante l'estata e di essersi recata, per aiutarsi, a Medjugorie e di essersi ripresa del tutto, grazie alla Madonna lì.
    (Come aveva osato la tonta stare in crisi e non chiamare Kiko? Non pensare a lui per la soluzione?).

    Ebbene Kiko si adirò tantissimo, si rabbuiò e le rivolse questa sorprendente, indicativa frase:

    "Guarda, per questa volta faccio finta di non averti neanche sentita. Ma la prossima volta ti tolgo da itinerante!"
    Detta così, come un pugno nello stomaco, con un ghigno indescrivibile sul volto scuro...

    Giudicate voi.

    Queste testimonianze io le metto a disposizione del Blog per amore di verità.

    Perchè penso che parlino da sole.

    Perchè qualcuno, anche uno soltanto, possa trarne profitto e sfuggire così a questa peste incurabile che è il Cammino Neocatecumenale di Kiko/Carmen!

    AMEN

    Pax

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    1. Io gli avrei detto: "Kiko, ma perchè ti arrabbi? PEnsi forse che fuori da te non ci sia salvezza"?
      Come diceva Shakespeare: "ci sono più cose in cielo ed in terra della tua filosofia"

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    2. Kiko si aspetta di essere riconosciuto come un individuo superiore, pertanto esige attenzione e ammirazione costante. Svilire questa sua convinzione anche soltanto di una briciola lo deprime e infuria. Il tuo racconto ne è la prova Pax.

      Kiko prova un'invidia devastante e intrattiene dei comportamenti prepotenti e paternalistici. Il problema è che questo atteggiamento viene ripreso anche da tutti i suoi catechisti d'ogni livello gerarchico, i quali puntualmente umiliano i sottoposti procurando delle ferite difficili da gestire e rimarginare. Il senso del diritto dei catechisti e la loro mancanza di tatto verso le necessità e i desideri altrui portano inesorabilmente allo sfruttamento degli affiliati. Dai quali esigono una dedizione particolare. Che mentalità insana!

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  18. - "Portare la croce significa vincere la concupiscenza, far morire i vizi, allontanarsi dalla vanità, rinunciare ad ogni errore"(Disc.2, 5 Lunedì IIsettimana di Pasqua Anno I).  

    Questa verità di San Leone Magno Papa smentisce il cammino in un momento. Una folata d'aria che spazza via ogni insopportabile presunzione kikiana.

    San Leone Magno invita ad abbandonare i vizi, ed il primo che mi sorge in mente è quello che costringe ogni singola anima impigliata nelle maglie eretiche del contesto kikiano ad arrendersi al "peccato inevitabile": "la tristezza senza Dio".
    La mente turbata dalle distorsioni, dagli scrutini, dalla violenta scarnificazione della coscienza, dal distacco dagli affetti, dagli abusi liturgici, dall'euforia scriteriata, dall'idea di un dio astioso e implacabile, si agita disordinatamente cadendo sempre di più nella babele.
    La tristezza è un abbattimento dell'anima che nasce dalla collera. La rabbia che il cammino stesso suscita nella mente e nel cuore dell'eterno sospettato kikos, il quale viene costantemente interrogato e osservato dai catechisti che nulla si lasciano sfuggire o consentono, neanche una flebile considerazione personale o scelta autonoma sulle proprie questioni private.
    Una rabbia espressa con naturalezza, infatti in ogni seduta (giro di esperienza o scrutinio) si palesa l'odio rancoroso insito nella coscienza neocatecumenale: "odio questo o l'altro fratello di comunità"; "odio mia madre, mio padre, mia sorella"; "odio il mio insegnante, il mio parroco (mai il catechista, sia mai!)"; "odio la vita!".

    Ma perché dico che la tristezza senza Dio è mortifera? Perché esiste anche la santa tristezza che nulla c'entra con la disperazione aleggiante nel movimento. Diceva San Paolo: «La tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte» (2Cor 7,10).

    Quella che concerne il cammino non è la tristezza buona che conduce alla computazione - infatti nel cammino non sussiste il ravvedimento ed il sacramento della Penitenza per come da noi correttamente intesa - ma quel verme meschino che si insinua nel cuore dell'uomo e lentamente corrode tutta la sua vita. Man mano che il Cammino prosegue il cuore si inaridisce e giunge la tipica depressione nervosa Carmeniana. Quindi la vita diviene insopportabile, senza speranza, invivibile.

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    1. La tristezza kikiana permane come un'ombra nell'anima, come un brusìo che possiede la voce e la cadenza spagnoleggiante di Kiko che mai cessa di tormentare. Di passaggio in passaggio sono le sofferenze ingiustamente patite, le contraddizioni della predicazione kikiana, la frustrazione di non poter (perchè ingarbugliati nella matassa confusa dell'eresia) seguire la propria coscienza e tant'altro di subdolo a far sorgere la mestizia.

      Purtroppo il nc convinto si nutre di attese impossibili che lo rendono insoddisfatto. Egli, che null'altro vede e segue se non le norme kikiane, potrà anche giungere ad indossare l'abito della fasulla elezione, ma non quello della gioia! E ricordiamo ai nc che la gioia non è frutto di una disposizione interiore di tipo psichico o emotivo come accade in cammino, ma è coniugata alla Verità!

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    2. in sostanza, questo Cammino è da suicidio. Alla larga da cotesto movimento....

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    3. @anonimo
      di suicidi causati dalle conseguenza del Cammino ne parlano le testimonianze di alcuni fuoriusciti, ma purtroppo è avvenuto che anche in una missio ad gentes un padre di famiglia del Cammino si sia tolto la vita, non è una fake news purtroppo, ne parlarono anche le pagine pro Cammino ( io vi invito a fare una preghiera per loro):

      https://neocatecumenali.blogspot.com/2017/03/in-silenzio-una-preghiera.html

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    4. Gloria, hai fatto bene a ricordare. Quanto dolore raccontato e conosciuto. E quanto ancora è rimasto seppellito sotto la loro ipocrisia, sotto il loro timore inespresso che gli scandali conseguenti, inevitabili, potessero inevitabilmente danneggiare il Cammino, (il BUON NOME DEL CAMMINO).
      Quanto male hanno fatto!

      Ho davanti agli occhi soprattutto il volto di tanti che sono cresciuti nel cammino, figli di camminanti, alcuni di catechisti di primo piano, devastati, ridotti a non essere più buoni a nulla, senza arte nè parte, senza sapere cosa fare della propria vita mentre stancamente continuano a "fare" il cammino. Diversi di questi sono caduti in depressione. Specie a Roma molti psichiatri e psicologi hanno confermato con la loro esperienza, trovandosi ad avere a che fare sempre più con fuoriusciti dal cammino di tutte le età. Ma anche con chi dal Cammino non ha avuto mai il coraggio di allontanarsi.

      Educa proprio a camminare sulle proprie gambe questo meraviglioso percorso di crescita nella fede!

      Non so se Anonimo si diverte a fare lo spiritoso. Non c'è niente da fare ironia. Vuol forse sottolineare che siamo esagerati, che calchiamo la mano. Niente di tutto questo.

      L'esemplificazione di Rebel di ciò che è la tristezza neocatecumenale e la differenza tra la vera gioia in Cristo e la loro evanescente euforica gioia a sprazzi è perfetta.
      Comprendo che sia indigesta a molti. Ma questo è. Da parte di chi ha ben conosciuto per esperienza diretta e lunga frequentazione questa peste mortifera nella Chiesa che si chiama C.N.: una setta infestata di eresie camuffate, a volte molto ben camuffate. Ma se ne acchiappi una per il capo giusto, poi te le tiri dietro tutte.
      Come il nostro Lino che ha sbrogliato per tutti noi la matassa intrigata per il capo del "cieco nato" infangato e buggerato.

      Pax

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    5. @Gloria, ennesima fallacia argomentativa. Il fatto che un missionario del cammino si sia tolto la vita non toglie nulla alla bontà del cammino e alla fede di tantissimi che danno la vita per l'evangelizzazione. Quello di strumentalizzare un evento così doloroso denota solo la meschinità di chi lo fa.
      Fallacio Asino Vinicio

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    6. @Pax
      Hai ragione, l'anonimo forse pensava di fare una battuta, ma la realtà è molto dolorosa... Anche io ho sentito parlare di situazioni difficili e gravissime nelle missio ad gentes, proprio dai diretti interessati, ma non posso stupirmi; già da adulta quando ero all'estero da sola mi sono sentita spesso spaesata, figuriamoci cosa può provare ad esempio un bambino piccolo. Ricordo anche la testimonianza di uno psichiatra romano cacciato dalla famiglia su ordine dei catechisti perchè era uscito dal Cammino, e che ora dice di avere in cura tante persone che hanno vissuto esperienze simili nelle comunità; io continuo a non capacitarmi del male psicologico e anche fisico che può produrre l'obbedienza cieca ai "catechisti", o anche solo il farsi dirigere la vita da uno spagnolo che neanche si conosce, anche se so che molti sono convinti della buona fede delle proprie scelte

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    7. Vinicio, non mi risulta che il problema di lasciare alla disperazione una famiglia in missione faccia perdere il sonno ai capintesta del Cammino. Non siamo certo noi quelli che non dimostrano sensibilità.

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    8. @Gloria, solita fallacia anedottica. Gli aneddoti che ti sono stati riferiti possono non essere veri ed essere stati inventati proprio da chi come voi è dedito a gettare discredito sul cammino. Come anche le testimonianze anonime lasciano il tempo che trovano visto che non possono essere verificate e possono essere inventate per lo stesso motivo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    9. @Fallacio
      nessuno vuole strumentalizzare la tragedia, al contrario vogliamo solo fare chiarezza e luce sugli aspetti più nascosti e dolorosi del Cammino, non vogliamo che si ripetano altri eventi simili

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    10. Ma che discredito e discredito! Lo ripeto: basta ascoltarvi, vi screditate da soli. Ricordo la famosa 'catechesi' di don Pezzi in cui ricordava il caso di un ragazzo a cui era stato detto di lasciare una ragazza 'del mondo' (cioè non del Cammino) ma temeva che si togliesse la vita. La risposta dei catechisti Kiko e Carmen fu: 'si suicidi pure come vuole, Dio ci penserà'.
      Ecco la sensibilità degli iniziatori sull'argomento. Penso non ci sia altro da aggiungere.

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    11. @ Anonimo 4 giugno 2021 20:59

      Ah ecco, allora sono aneddoti che fanno male? Bene, già questo è tanto.
      Poi siete proprio alla frutta. Al riconoscimento ufficiale delle vostra indifendibilita' oramai acclarata.
      Se vi resta solo la speranza che ci siamo inventati tutto. Bene!

      Pax

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  19. setta infestata di eresie camuffate....

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  20. Risposte
    1. La Chiesa ha approvato le eresie del Cammino?
      Ma scendi dal pero!

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    2. Noto con piacere che leggete con attenzione i commenti e cogliete i particolari attraenti.
      Poi attaccate il disco... incantato... "Approvati"... "Approvati".... "Approvati"
      Fate ridere i polli!

      Pax

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  21. FALLACIO:

    La CALUNNIA consiste nell'inventare misfatti per portare danno a qualcuno.
    Ma qui non si inventa nulla: noi portiamo riferimenti e testimonianze.

    La DIFFAMAZIONE consiste nel rivelare peccati occulti senza una giusta causa e perciò per danneggiare gli autori di tali peccati.
    Ma qui vengono riportati peccati ed eresie proclamate, a volte davanti a poche persone, altre volte davanti a migliaia di persone.
    Inoltre lo scopo è salvare: sia chi può rimanere invischiato nel Cammino, sia i camminanti autori di misfatti.
    La DENUNCIA del male non è fatta per fare del male ma per evitarlo e non va confusa con la diffamazione.

    Infine qui non si giudica la coscienza di nessuno, nemmeno di Kiko, ma, anzi, si spera nella salvezza di tutti.

    Ma dire che Kiko dice idiozie è una denuncia vera e giusta.
    Che le dice non c'è dubbio: sono riportate sui mamotreti.
    Che siano fuorvianti non c'è dubbio, visto che i suoi adepti in gran parte sono esaltati e fanatici.
    Che gli errori siano stati corretti non c'è dubbio: da padre Zoffoli e altri, fino alla Santa Sede, che ha corretto i mamotreti.

    Perciò, se Kiko continua a proclamare i suoi errori, possiamo tranquillamente dire non solo sbaglia, ma anche che è eretico.
    Infatti, per essere eretici secondo la Chiesa occorre proclamare le eresie in modo chiaro e ostinato.
    In tal caso denunciare le eresie è un atto di verità finalizzato alla carità.

    A meno che Kiko non si sia nel frattempo emendato, ma questo non mi risulta, altrimenti risulterebbe che le "catechesi" verrebbero fatte sul direttorio, che, perciò, dovrebbe essere in possesso dei "catechisti" come te.

    Ma visto che non ce lo mandi, ritengo che Kiko, e con lui il Cammino, non si sia emendato.
    Ma se lo fosse avrebbe il DOVERE di mostrare i mamotreti, non fosse altro per evitare lo scandalo di essere accusato, lui, un personaggio noto in ambito ecclesiale, di eresia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo Pietro NdC. Per decenni nella Chiesa si è bollato per eresia il catechismo olandese, ma questo catechismo è stato corretto e le correzioni sono pubblicate insieme al testo originale.
      Nonostante le correzioni, ancora oggi se dici che ti ispiri al catechismo olandese passi da eretico.
      In confronto ai mamotreti di Kiko, il catechismo olandese, versione originale prima delle correzioni, è cattolicissimo: li ho letti ambedue e non ho dubbi in ciò che affermo.
      Quindi, come dovremmo definire Kiko e catechisti che ripetono da 50 anni gli stessi sfondoni corretti o cassati dalla Chiesa? Cosa dovremmo dire di chi si vanta di ispirarsi ad un testo controverso quando non sacrilego? Solo perché non è stato pubblicizzato come il Catechismo Olandese, si può dire impunemente di ispirarsi al mamotreto di Kiko e non passare da sospetto eretico?

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    2. Il Catechismo Olandese è la fetenzia più fetente mai pubblicata da quando esiste la Chiesa.

      ANATEMA!!!!!

      Elimina
  22. @Rebel 4 giugno 2021 15:55

    Desidero riprendere questo da un commento di Rebel:

    "Il senso del diritto dei catechisti e la loro mancanza di tatto verso le necessità e i desideri altrui portano inesorabilmente allo sfruttamento degli affiliati. Dai quali esigono una dedizione particolare. Che mentalità insana!"

    Perché è di grande giovamento arrivare al fulcro e chiamare le cose con il loro nome.

    Altro che "servi inutili" nel Cammino. E Kiko che si riempie la bocca di "pregate per me che sono un peccatore".

    Kiko è l'esempio e i suoi lo seguono. e dato che è pure megalomane gli altri vogliono somigliargli in tutto e lo scimmiottano penosamente, squallidamente da mane a sera. Offrendo di sè uno spettacolo inverecondo. Punto.

    Quali altri risultati? Quali altri esiti si possono raccogliere se non
    sfruttamento degli affiliati e pretesa di una dedizione assoluta da parte di tutti i sottoposti a qualsiasi titolo?

    Cosicchè ognuno schiavizza piuttosto che farsi servo e ognuno si rivale su coloro che gli sono assoggettati dall'organizzazione stessa.
    Insomma: si mena e si è menati, a seconda.
    E' tutta una gran lotta e un ambaradan osceno.

    Ma quale Regno di Dio, Vita Eterna e Battesimo?

    Pax

    RispondiElimina

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