giovedì 18 gennaio 2024

A proposito del cosiddetto "catechista" neocatecumenale finito sotto processo...

Un lettore ci segnala una recente notizia su Open Online a proposito del processo in corso ad un cosiddetto "catechista" neocatecumenale che aveva abusato sessualmente di una ragazzina.

Tale giornale, non sappiamo se per ignoranza o per convenienza, evita di dire che il neocatecumenale era (e probabilmente è ancora) un cosiddetto "catechista" del Cammino, e che semplicemente il processo è già in corso da tempo. Sappiamo queste cose perché le aveva già dette un articolo del Messaggero di novembre 2020.

Sempre tale giornale, nel 2022 scriveva che il cosiddetto "catechista" è finito sotto processo; osservammo all'epoca la strana reticenza del presbìtero neocatecumenale a dare più dettagli (la definì bizzarramente una "relazione dai contorni sfocati", nonostante la denuncia specificasse "violenze").

Da tanti anni abbiamo già riportato su questo blog molte testimonianze di come i cosiddetti "catechisti" del Cammino (così come i loro "presbìteri" e altri VIP), anche quando si macchiano di gravi abusi, non vengono mai puniti dai vertici ma solo "sospesi" per qualche breve tempo, e poi "spostati" o mandati "in missione" a fare altri danni. Lo scopo dei vertici della setta neocatecumenale è sia quello di continuare ad avere un soggetto che pur di pararsi il deretano è disposto a fare qualsiasi cosa per la setta (se la setta lo scaricasse, cercherebbe probabilmente di vendicarsi), sia quello di nascondere la polvere sotto il tappeto (minimizzando e banalizzando i fattacci).

Dopotutto, in ogni setta si fa carriera a danno degli innocenti. 

Ricordiamo che in caso di abusi, il voler proteggere, coprire, insabbiare, oltre che un grave danno alla Chiesa Cattolica è un gravissimo rendersene complici davanti agli uomini e davanti a Dio. Il fatto che i media (come i sopracitati giornali) godano nell'infangare la Chiesa con accuse di abusi anche false, non implica che di fronte ad una denuncia non si debba subito procedere a valutare e a prender provvedimenti. Da molti anni, in più occasioni durante gli ultimi pontificati, la questione è stata affrontata dai vertici della Chiesa con tutta la serietà e severità necessarie.

Per rinfrescare la memoria ai lettori distratti suggeriamo la (ri)lettura di qualche articolo:

40 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riguardo alla reticenza del "presbitero", ricordiamo qui sotto alcuni punti essenziali.

      Il sacerdote è tenuto a mantenere il "segreto confessionale": non può divulgare, nemmeno con discorsi indiretti, allusioni, cenni, ecc., ciò che ha udito dal penitente, nemmeno molti decenni dopo, sotto pena di scomunica latae sententiae ("sentenza già inflitta", cioè automatica, cioè senza bisogno di essere preceduta da processi e documenti). È chiaro che se il penitente in confessione soggiunge che l'Inter ha vinto cinque a zero fuori casa, in questo caso non si tratta di un segreto (lo sanno tutti e hanno anche festeggiato), resta semmai da tener segreto il nesso con i peccati confessati.

      Inoltre, in qualità di cattolici, sappiamo che Nostro Signore concede una grazia di stato specifica per i sacramenti ricevuti: il sacerdote, in virtù del sacramento dell'ordine, riceve più aiuti spirituali (che non sappiamo né misurare, né dare un metodo per valutarli o quantificarli) riguardo al segreto confessionale e al suo ministero (così come gli sposi, in virtù del sacramento del matrimonio, ricevono una particolare grazia di stato per ciò che riguarda i loro doveri di sposi e genitori).

      Dunque, da cattolici, non ci fa meraviglia che un sacerdote sia generalmente "reticente" a parlare di questioni personali che non siano di pubblico dominio. Sappiamo pure che fra sacerdoti si dice che "dopo aver ascoltato un centinaio di confessioni, non sentirai più novità" (nel senso che i peccati sono statisticamente sempre gli stessi... e che già dopo poche confessioni i sacerdoti semplicemente non ricordano più "chi ha commesso cosa").

      Nel caso specifico di cui trattava l'articolo del Messaggero linkato nel testo, il presbikiko era reticente e minimizzava senza apparente motivo, motivo che non sembrava affatto legato al segreto confessionale.

      Infatti chi è vittima di abusi, anche se lo confidasse solo in confessione, si sentirebbe consigliare dal sacerdote quantomeno di contattare qualcuno per ottenere giustizia. E lo stesso sacerdote durante la confessione probabilmente dirà: "dopo la confessione, cioè fuori dalla confessione, mettimi al corrente di tutti i dettagli che ritieni necessari". Dopotutto la confessione è un accusarsi dei peccati per chiederne perdono, non è una seduta psicanalitica; l'essere stati vittima di abusi e violenze non costituisce peccato (e spesso non lo costituisce neppure se la vittima crede -erroneamente- di aver contribuito, acconsentito, istigato; la dolorosa situazione personale potrebbe indurre psicologicamente la vittima ad accusarsi di cose che effettivamente non ha commesso nemmeno per sbaglio; e un buon sacerdote queste cose le sa benissimo).

      L'odio mondano (specialmente massonico) contro la Chiesa tenta spesso di aggredire il segreto confessionale (se ci riuscisse, quasi più nessuno si confesserebbe; "la confessione auricolare è di origine apostolica", gli Apostoli già capivano benissimo i rischi dello sciorinare in pubblico i peccati), pur sapendo che in casi gravi è il sacerdote stesso a richiedere al penitente di renderli pubblici (per esempio, se uno confessa un omicidio, il sacerdote potrebbe vincolare l'assoluzione all'andare a costituirsi).

      Insomma, il sospetto (purtroppo legittimo, vista la mentalità neocatecumenale riguardo al proteggere le malvagità dei cosiddetti "catechisti") è che il presbikiko reticente di cui sopra volesse proteggere qualche "catechistone" (magari dietro ordine perentorio di quest'ultimo), rendendosi così servo delle malvagità umane anziché servo di Dio.

      Elimina
  2. Dove volete andare a parare con questo post : ditelo una volta per tutte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non abbiamo bisogno di "parare", e comunque la risposta alla tua retorica e aggressiva obiezione sta nelle altre 2800 pagine di questo blog.

      Questo post non contiene notizie nuove (dopotutto l'articolo di Open non aggiunge nulla di nuovo a ciò che già sapevamo dal 2020-2022), ma contiene solo un elenco di link ad altre notizie e testimonianze su alcune ingiustizie che avvengono all'interno del Cammino e in nome del Cammino.

      Ora, il punto è che nella mentalità neocatecumenale le ingiustizie non sono considerate tali, se vengono commesse dai VIP del Cammino. Credono di avere un'«autorizzazione a peccare».

      Capite il punto? Per i kikos, una malvagità:
      - se è commessa da un "fratello di comunità", allora è motivo di vanto: "mi faccio schifo", "l'uomo non può non peccare", "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni!"...
      - se è commessa da un VIP della setta (a cominciare dai cosiddetti "catechisti"), allora non è malvagità: "cosa vuol dirti il Signore con questa cosa?", "se non l'accetti, il Signore ti manderà una disgrazia ben peggiore!"...
      - se è commessa da chiunque altro, allora è motivo di superbia e di ipocrisia: "nel Cammino queste cose non succedono", "il Cammino salva i matrimoni dalle discoteche ubriachezze divorzi aborti droghe", "noi facciamo le Lodi, la Decima, le Famiglie Numerose, le Missioni, l'Evangelizzazione!"... (è con questa menzogna che ingannavano vescovi, cardinali e pontefici).

      Tale mentalità è profondamente sbagliata e contraria alla morale cristiana. Se i neocatecumenali fossero cattolici (come falsamente dichiarano di essere), sarebbero i primi a sdegnarsi e a denunciare i loro cosiddetti "catechisti" (e "presbiteri", e "itineranti", e "responsabili"...) che si macchiano di abusi sessuali e altre cosacce.

      Invece, nel migliore dei casi fanno finta di niente, fanno finta di non sapere, di non sentire, di non capire. Fanno i finti tonti, perché Kiko ha sempre comandato che «l'ubbidienza al catechista è tutto», e i kikolatri - tutti, senza eccezione - hanno sempre inteso "ubbidienza" come sudditanza, servaggio, complicità, sottomissione, pur sapendo che quel loro fintotontismo li rende complici di quelle gravissime ingiustizie, davanti agli uomini e davanti a Dio.

      Allora, caro fratello, leggiti qualcuno di quegli articoli a casaccio, e mentre leggi rifletti e fatti alcune semplici domandine:
      - come valuterebbe questa situazione un santo cattolico?
      - Nostro Signore augurava "una macina al collo" a chi scandalizzava degli innocenti: come tratterebbe dunque quel cosiddetto "catechista", quel presbikiko, e i loro complici?
      - di fronte a questo genere di situazioni nel Cammino, quale è stata la mia reazione?
      - per promuovere il Cammino davanti a Dio e davanti agli uomini, come bisognerebbe reagire di fronte a questa situazione?
      - che cosa ci ha guadagnato il Cammino da questa situazione? intendo davanti a Dio, davanti agli uomini, e anche cosa ci ha guadagnato davanti al demonio.

      Eh, già, perché tutti quei "fatti concreti" sopra citati, rendono il Cammino gradito solo al demonio. Quello vero, non il simpatico e sgangherato portasfortuna che ti fa trovare la fila al casello quando stai andando alla convivenza regionale.

      Elimina
    2. Ahh ma allora lo leggete pure voi questo blog se pensi che siano solo critiche infondate perché venite a leggere io mi chiedo?.

      Marco non del Cammino

      Elimina
    3. Sono ben consapevole che casi come quello descritto nell'articolo capitano un po' ovunque e non solo nel Cammino.
      Se c'è qualcosa da "andare a parare", a mio parere, è unicamente il fatto che nel Cammino si blatera tanto di fede adulta, quando in realtà di persone con la fede adulta ne ho viste veramente pochissime anche dopo il matrimonio spirituale, quindi dopo 30/40 anni di "Signore, Signore!".

      Il Cammino non dà nulla in più di quanto dia la Chiesa, magari dà qualcosa in meno, tutto intento a sparare numeri a casaccio e a cercare in ogni modo di tenere pulita la sua immagine, a costo anche di proteggere persone che nel mondo civile vengono a ragione definite "delinquenti".
      Nel Cammino non c'è giustizia, e tutti sappiamo che la giustizia va di pari passo con la misericordia.
      Ali Agca fu perdonato da Giovanni Paolo II (misericordia), ma in prigione c'è rimasto lo stesso (giustizia).

      I padrini, come questo "catechista" riportato in articolo, vengono scelti dai catechisti, coloro che per un'altissima scienza ineffabile non ministeriale, dovrebbero detenere il discernimento.
      Da noi chiedevano volontari, ma poi decidevano loro chi prendere o non prendere.

      Questo "catechista" evidentemente fu scelto dagli illuminati h24.

      Non solo il parroco consigliò alla ragazza di tacere, ma addirittura la moglie dell'imputato ora prende le difese di questo abusatore: "Mi ha confessato tutto e io ho cercato di mettermi nei suoi panni. Ho analizzato il nostro rapporto e mi sono resa conto che tra di noi si era creato un muro, ci eravamo chiusi in noi stessi".

      E quindi, siccome c'erano dei problemi in questa coppia neocatecumenale (problemi? Oh poffarbacco! Nel Cammino Neocatecumenale i matrimoni si salvano!) è "comprensibile" che il marito abusi per anni di una ragazzina posta sotto la sua autorità e supervisione.

      La signora moglie, al posto di preoccuparsi della vittima del marito, "ha analizzato il loro rapporto matrimoniale" e si è "messa nei panni del marito", mica in quelli della ragazzina.
      Chi se ne frega della vittima...
      Egoismo?
      Ma no...
      Poi la signora moglie potrà dire che "il Cammino ha salvato il suo matrimonio", se continua a rimanere con l'abusatore.

      Ecco dove andare a parare.
      Se solo la smettessero di disprezzare la Chiesa ritenendosi migliori...
      Marco

      Elimina
    4. Il cammino salva la famiglia?
      Per me non è stato così.
      La stava distruggendo e io e mia moglie ci siamo salvati uscendone fuori, anche aiutati da due sacerdoti della parrocchia.
      Ora non voglio dire che il CN è uno "sfasciafamiglie". Però non rappresenta una verità assoluta (la mia considerazione è che rappresenta anzi una falsità enorme) e non è la cura di ogni male.
      Ma io conto uno.
      Però per me è stato così. Ben venga questo blog che per tante cose mi ha aiutato ad aprire gli occhi e a non sentirmi solo e sbagliato quando i miei ex fratelli mi hanno abbandonato, dopo che per 25 anni gli ex catechisti mi avevano incentivato a mollare tutte le amicizie extracammino.
      La ricostruzione è stata lunga e dura ma uscirne (migliori) si può.

      Elimina
    5. E' stato lo stesso anche per me. Non dico che il Cammino stava portandoci al divorzio, ma sicuramente era una fonte costante di tensione e a volte anche di litigi. Non ha in alcun modo aiutato la mia famiglia, anzi. Tutti gli impegni, sempe più fitti, ci toglievano tempo per stare insieme e con i figli e tempo per il dialogo. Con tutte le continue richieste di fare qualcosa (preparazioni, convivenze, centopiazze, incontri, passaggi, ecc. ecc.) che letteralmente ti mangiano la vita, il Cammino è programmato per soggiogare la famiglia, non per "salvarla".
      Porto

      Elimina
  3. I catechisti andrebbero rinchiusi tutti in carcere!... scimmie parlantiiii!
    Federico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Federico è l'acronimo di :

      Forti Eresie Demenzilmente Escrementizie Ridicolizzano Individui Catecumenalmente Orripilanti

      Elimina
  4. No scusate fatemi capire: a 60 anni ha rapporti con una ragazzina di 14 e il suo problema è non usare protezioni per motivi religiosi?? Ma di cosa stiamo parlando?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Attenzione ai giornalisti che omettono dei dettagli importanti (l'appartenenza alla setta neocatecumenale e la mentalità secondo cui "l'ubbidienza al catechista è tutto") e confondono deliberatamente gli altri dettagli (i fatti sono del 2008-2009, quando la vittima aveva 14 anni, mentre oggi il suo abusatore ne avrebbe 60)... e per di più si accorgono del fatto solo perché il processo in corso avrà avuto un'altra udienza e qualcuno avrà telefonato al giornalista per dirgli: "sai cosa c'era oggi in tribunale?".

      È chiaro che evidenziando la mentalità neocatecumenale (secondo la quale i cosiddetti "catechisti" sarebbero angeli inviati da Dio anche quando commettono abusi sessuali su minori...), si scagiona la Chiesa cattolica (cosa che non piace affatto al mondo del giornalismo italiano).

      Elimina
  5. Questa frase racchiude in poche parole tutta la stupidità del neocatecumenalismo:

    > ha ammesso tre rapporti sessuali con la ragazzina. Non protetti, a causa delle sua confessione religiosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come detto sopra, non prendiamo per oro colato la terminologia usata nell'articolo, che è fondata su un mix di ignoranza e di voglia di scandalizzare ("click-bait"). A quanto pare gli autori di quell'articolo non si sono nemmeno sforzati di fare una ricerchina su Google per sapere da quando è cominciato il processo; hanno buttato lì la notizia e basta.

      Ciò che invece avrebbero dovuto esaminare e commentare è: come diavolo sia possibile che un "VIP" di un gruppo religioso non venga scacciato a pedate dagli aderenti al gruppo quando vien fuori un fattaccio del genere (altro esempio: in Polonia).

      Davvero, ancora non si è mai sentito un kikolatra deprecare le porcherie dei loro cosiddetti "catechisti", anzi - i kikolatri addirittura difendono i loro pedofili, infangando le vittime.

      Come diceva Marco nel commento più su, la signora moglie neocatecumenale, anziché preoccuparsi della vittima del marito neocatecumenale, "ha analizzato il loro rapporto matrimoniale" e si è "messa nei panni del marito", mica in quelli della vittima.

      Elimina
  6. il caminito genera mostri e depressione

    RispondiElimina
  7. 0-T Cmq tranquilli se' sei un caso umano con vitto & alloggio personale assicurato, la veste bianca griffata ,personale,con tanto di rito riservato finale è alla portata di tutti !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa non l'abbiamo capita. Ce la spiegate con parole semplici?

      Elimina
    2. A me sembra una facile allusione al fatto che nel Cammino i VIP hanno sempre un trattamento di riguardo.

      Quando scoppiò lo scandalo del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, quest'ultimo trovò comoda ospitalità presso una famiglia neocat - peraltro imparentata con la direttrice della Banca di Guam, e per di più si trattava di una famiglia con bambini: che grande idea far ospitare un pedofilo fuggiasco (sebbene fuggiasco "solo dalla stampa") da una famiglia con bambini, nevvero? Ed anche quando il sullodato pedofilo impenitente si rifugiò a San Francisco, pare che si trattasse di una casa la cui proprietà risaliva alla sullodata direttrice. (A Guam dovevano essere davvaro tanti i pezzi grossi che pur non essendo neocatecumenali dovevano qualche favore al Cammino - chissà, magari per le "confessioni pubbliche" di certi camminanti loro imparentati... -, per esempio il direttore del Catasto, diversi giornalisti, addirittura l'avvocatura di Stato...).

      Dopo che venne condannato dalla Santa Sede (anche in appello, condanna confermata personalmente da papa Francesco), ed esiliato da Guam, il sullodato pedofilo non si è mai pentito e non ha mai avuto problemi economici. Il Cammino difende i suoi VIP pedofili, tanto da farci pensare che abbia allestito una "ferrovia sotterranea per predatori sessuali", e che la cosa sia tranquillamente accettata dai sedicenti "fratelli delle comunità figli del Cammino fratelli del Cammino". Infatti fino ad oggi non s'è mai visto almeno qualche "fratello del Cammino" lamentare che il pedofilo non dovesse essere ospitato, protetto, pagato, men che meno che dovesse essere punito per aver abusato di chierichetti giovanissimi (anche di 9-10 anni, il che ne fa di lui un pedofilo) fin da prima di diventar prete, e anche fin dopo essere diventato vescovo.

      Sempre a Guam, quando venne fuori che un certo presbikiko fu beccato dalla polizia appartato a fare sesso con una minorenne neocatecumenale, non solo i "fratelli del Cammino" non hanno avuto mai nulla da ridire, ma addirittura gli stessi parenti della minorenne coinvolta evitarono di denunciare il presbiteronzolo furbetto, evidentemente su pressioni dei loro cosiddetti "catechisti". Nel Cammino la morale cristiana è completamente distorta: un gesto è considerato gravissimo se lo fa un "cristiano della domenica", un vanto se lo fa un "fratello di comunità", o semplicemente inesistente se lo fa uno dei VIP della setta kikolatrica.

      Questa "doppia morale" continuerà a fare ipocritamente finta di niente quando la "volpe" verrà mandata nuovamente in missione nel "pollaio", e si renderà complice dei pedofili anche quando i cosiddetti "catechisti" comanderanno (come loro solito) di insabbiare il caso. E provate a immaginare in quanti innumerevoli casi sono riusciti ad insabbiare senza che la notizia trapelasse sui giornali... immaginatevi la vita di vittime di abusi di ogni genere, alle quali i cosiddetti "catechisti" comandano addirittura di "chiedere perdono" al proprio violentatore impenitente. E con grandissima faccia di bronzo la chiamano nientemeno che "riscoperta del battesimo, itinerario di iniziazione, fede adulta, alabanza, il Cammino salverà la Chiesa".

      Davvero, solo al demonio può far piacere tutto ciò. È il demonio il vero padre ispiratore del Cammino, padre di quella mentalità neocatecumenale. E chissà quanti kikolatri stanno bruciando all'inferno urlando "nooo! noi avevamo lo Statuto! 190 seminari! la Domus! facevo la Decima sempre puntualmente!"

      Elimina
  8. Comunque voi neocatecumenali siete dei protestanti accettatelo e uscite dalla chiesa senza rompere troppo le p... ai Cristiani.. GRAZIE!

    ALESSANDRO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono perfettamente d'accordo uscite dalla chiesa
      Toro seduto alle convivenze🤣

      Elimina
    2. La Chiesa Cattolica si può permettere di perdere un milione di fedeli che vanno dai protestanti? Si accomodino pure....................................

      Elimina
    3. Invece il Buon Pastore, se ha smarrito una pecorella nel deserto, lascia le 99 e corre a salvare quella smarrita.

      Ovviamente col neocatecumenalismo il discorso è diverso: i kikolatri non sono smarriti, vogliono proprio andarsene nel deserto, non vogliono correzioni, non vogliono essere nutriti dalla Chiesa, non vogliono essere nel gregge, vogliono proprio essere diversi dal gregge.

      Elimina
    4. Un milioneee?

      Cala cala Trinchetto!

      Quella è la cifra che millantano loro contando doppia appartenenza di chi va in missione o dei preti in missione. Li contano tutti sia nella comunità originaria che in quella che formeranno nella missione, figli compresi se già ultra tredicenni.
      Così come contano solo i nuovi ingressi e non le defezioni.
      Così come contano doppie le coppie in appoggio.
      Ogni tanto "aggiornano" chiedendo dai Centri di compilare delle schede, ma ovviamente vengono contati anche quelli che vanno due volte all'anno.
      I numeri calano da anni, non aumentano.
      Nelle parrocchie si fanno fusioni su fusioni ed alcune chiudono proprio al Cammino.
      Resistono solo i sudamericani, ovunque residenti. Spesso male informati e, perdonatemi il termine, ignoranti di dottrina e magistero. A loro basta "appartenere" e cantare e ballare.

      Se il Cammino si staccherà dalla Chiesa l'impoverimento sarà solo per loro, perché i più non vorranno essere considerati scismatici.
      La Chiesa perderà molto poco, ma il problema sarà ricollocare missionari vari e preti RM, che sono legati al Cammino a doppio filo. Sarà rendere di nuovo cattoliche le chiese neocatecumenalizzate nell'aspetto. Sarà gestire l'enorme flusso di denaro delle varie Fondazioni.
      Problemi logistici, ma di non poco conto.

      Per il resto, potrebbe anche darsi che molti scandalizzati dall'inerzia del Vaticano davanti alle loro pene, tornino alla Chiesa cattolica.
      Chissà...
      Il fatto certo è che se dovesse accadere una scissione, molte parrocchie e molti fedeli verrebbero liberati da un giogo che non è per nulla soave.
      Marco

      Elimina
  9. A proposito di catechisti e pedofilia è arrivato un messaggio di aggiornamento da una coppia in missione in un Paese europeo che informa che da ora in poi dovranno portare a casa i ragazzi del post cresima entrambi ( e non solo lui) ,e per poter stare a contatto con i ragazzi a breve dovranno fare un corso su internet e dovranno chiedere il casellario giudiziale (cito testualmente " per i vari problemi che ci sono stati nella chiesa riguardo al sessualità).
    Fra l'altro raccontano che la prima ( e unica, dopo anni di "missione ")comunità sta per cominciare le catechesi e contano di farne due all'anno sperando così fra 3 o 4 anni di creare un'altra piccola comunità. Scrivono di sentirsi inutili ma sono felici delle piccole cose che il Signore fa con loro. L'era dei grandi numeri è definitivamente tramontata e se non riescono a creare comunità effettivamente la loro permanenza in termini straniera risulta piuttosto inutile visto che le famiglie in missione altro non fanno....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie della bella notizia. Speriamo se ne rendano conto anche in Vaticano oltre che all'estero che fanno solo danni

      Elimina
    2. Son contento di sentire queste notizie, perché sono anni che ripeto questa cosa dell'inutilità delle missioni all'estero e mi pareva quasi di essere una voce isolata.
      Non intendo dire che son contento che non battano chiodo (anche se fanno più danni che bene), ma che anche altri conoscano e dichiarino la realtà dei fatti.

      Se stiamo dietro ai neocatecumenali, sembra che le loro missioni diano chissà quanti e quali frutti, ma non è la realtà.
      Conosco diversi luoghi di missione e tutti hanno la stessa situazione.
      Proprio ultimamente son venuto a conoscenza di un paio di flop clamorosi ai tentativi di catechizzazione.

      Già dicevo che il farsi degli "amici" (che poi diventano prede) unicamente con l'intento di inglobarli nel loro sistema, e la successiva trasformazione da "amici" a "maestri / catechisti/ illuminati/ discernenti/ aventi presunta autorità ecc..." non è una gran tattica, perché le persone non sono sceme e capiscono se te le sei fatte amiche per poi provare a tirarle al tuo mulino con inviti e bigliettini vari.
      Nel neocatecumenalesimo non è mai un arricchimento reciproco, è sempre un voler insegnare senza mai prendere, spesso anche criticando persone e parrocchie.

      L'evangelizzazione è l'opposto, sono le persone ad essere attratte e a desiderare di conoscere.
      I santi non andavano e non vanno in cerca di adepti, ma è il loro Spirito a calamitare le persone, che non è lo spirito neocatecumenale del "guarda quanto son bravo, quanti figli ho, quante cose faccio, che bei canti canto".
      Anche se a parole si dichiarano umili e "stracci inutili", quello che li muove è quasi sempre il senso di superiorità o la ricerca di realizzazione.
      Spesso partono proprio per una forma di realizzazione, dato che entrano in un giro di super eletti con accesso alla Mecca neocatecumenale, che è Porto San Giorgio, partecipando ad incontri speciali.
      Quando tornano tutti li esaltano e talvolta son chiamati anche a fare le loro esperienze davanti al popolino in vari posti.
      Quando pensano di aver bisogno di soldi, basta una telefonata alle comunità gemellate o ai Centri, che tutti (forse non proprio tutti...) si adoperano per fare collette su collette. Eppur lavorano come gli altri...
      Molti ottengono lavori migliori in terra di missione che in patria, anche se non tutti.
      Alcuni sono oggetto di interviste e finiscono sui giornali (cosa che non sarebbe mai accaduta se rimanevano a casa propria).
      I veri e propri "itineranti" invece manco lavorano, campati di tutto punto dalle comunità. Loro e le loro numerose famiglie (però i loro figli frequentano prestigiose scuole private in vista di una buona preparazione futura in ottica lavorativa. "Studia figliolo, studia!...").

      Insomma, partire per la missione neocatecumenale è un po' come avere tanti figli: dà lustro a tutta la famiglia, mantenendo gli stessi benefici di chi rimane e in alcuni casi anche di più.
      Insegnare agli altri può essere gratificante, curare lebbrosi e malati come Madre Teresa un po' meno.
      Però da Madre Teresa le persone accorrevano, non doveva farsele "amiche" ed andarsele a cercare a suon di inviti e bigliettini che poi risultano inefficaci.

      Non sapevo questa dei corsi su internet. Spero si tratti di qualcosa di mirato e professionale che poi rilasci un valido attestato, altimenti sono solo discorsi.
      Mi preoccupa un po' quel "su internet", perché mi fa pensare che non siano corsi approntati dalle diocesi (normalmente da frequentare di persona anche allo scopo di conoscere direttamente con chi si ha a che fare).
      Mi piacerebbe molto sapere di che corsi si tratta.
      Marco

      Elimina
  10. Una cosa buona ce l'ha questo blog : che non sta più scrivendo FAV e Leonardo. Se riusciamo a non far scrivere più anche gli altri camminanti avremo raggiunto lo scopo. E il blog sarà solo degli anticammino come dovrebbe essere. Lo vedremo quel giorno fortunato? Lo scopriremo solo vivendo come diceva Lucio Battisti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leonardo scrive, ma solo per prendere le parti dello stupratore e ignorare le vittime. Però dato che troppe volte abbiamo pubblicato suoi commenti in cui faceva altrettanto (per poi eclissarsi quando riceveva chiarimenti e testimonianze, precisazioni e documentazione)o, non riteniamo utile pubblicarne altri, visto che dietro il suo ridicolo garantismo c'è solo il diabolico contrario della carità cristiana, anche se espresso con paroloni elegantoni. Al demonio piace scimmiottare il Signore, e quindi il demonio ti presenta sempre come elegante e applaudibile qualcosa che in fin dei conti è l'esatto contrario della carità cristiana, della fede cristiana, della speranza cristiana. Poco importa che tu sia ignorante o in malafede, il demonio intende ingannarti, intende presentarti come "bene" ciò che in realtà un minimo di ragionevolezza e di umana sensibilità (che sono doni di Dio) ti farebbero inequivocabilmente riconoscere come "male".

      Soprattutto, il demonio esige che tu valuti col metodo del "due pesi, due misure": un'azione malvagia, se compiuta da un "cristiano della domanica", i kikolatri la riterranno estremamente cattiva, ma se quella stessa azione malvagia la compie un kikolatra o addirittura un cosiddetto "catechista", la riterranno nientepopodimenoché "occasione di grazia per la tua vita". Credono davvero in un "Dio" che approverebbe abusi sessuali su minori (purché commessi da kikolatri), credono davvero che "l'uomo non può non peccare" (sottinteso: i kikolatri credono di avere l'autorizzazione a peccare, tanto poi basta dire "mi faccio schifo" in comunità o nelle centopiazzate, e si sentono automaticamente e comodamente autorizzati a proseguire nel peccato; e ne conosco, sì che ne conosco personalmente, di tali soggetti, che mi hanno emarginato e allontanato proprio quando facevo notare che il loro pentimento non poteva essere considerato sincero se non ci fosse stato il buon senso di impegnarsi, di "sforzarsi", di non commetterlo mai più: si sentivano privati della loro comodissima "autorizzazione a peccare").

      Quanto detto per Leonardo, allo stesso anche per le raglianti asinerie di FAV e delle sue innumerevoli firme. È chiaro che i vari Leonardo, FAV, ecc., sono animati non da un voler comprendere la verità, non da un voler porre rimedio e freno agli errori fin troppo manifesti, non da un voler adeguarsi alla Chiesa, non da qualche minima traccia di virtù cristiana, ma solo dalla voglia di promuovere il neocatecumenalismo a costo di mentire e ingannare. Nella mentalità neocatecumenale, infatti, mentire e ingannare sarebbero azioni sante, qualora compiute per proteggere il prestigio del Cammino, o per aumentarne i soldi e gli adepti. (Infatti nessun kikolatra mai intervenuto dal 2006 ad oggi su questo blog, ha mai scelto la "verità scomoda per il Cammino" al posto della "menzogna comoda per il Cammino").

      Elimina
  11. No necesitan que nadie escriba, si no seguir publicando y denunciando al camino neocatecumenale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ¿No hay libertad de expresión?
      Alessandro

      Elimina
    2. Alessandro è l'acronimo di :

      Adesso Le Eresie Straordinariamente Strafalcionesche Annunciano Neocatecumenali Demenziali Ridicole Obbrobriosità

      Elimina
  12. Il catechista neocatecumenale per eccellenza, che è lo spagnolo "scelto da Dio per voi/Giovanni Battista/apostolo/profeta", insegna e ha insegnato ai suoi sodali eresie tutt'oggi predicate senza che nessuno li abbia mai fermati. Preti RM compresi.

    Proprio oggi leggevo la predica del predicatore dal Giappone, il Pbro seguito praticamente solo dai neocatecumenali.
    Sono rimaste esterrefatto da quanto ho letto.
    Testuale:
    "Si può "cercare" Gesù in tanti modi. Spinti dai LEGAMI DI CARNE per esempio, come "i fratelli e le sorelle di Gesù" che TRASCINANO anche Maria "sua Madre" per "chiamarlo". Ma restano "fuori", non si possono avvicinare a Gesù, perché le relazioni invischiate nell'affettività, nella gelosia e nell'invidia non sono libere."

    Da lì è un crescendo di cavolate, sempre col fine di tenere gli sciocchi dentro i ranghi del Cammino.
    Si inizia col dire che Maria (solo lei, perché i discepoli non avevano legami di carne con Gesù), fu "trascinata" a chiamare Gesù, ma "resta fuori perché le relazioni invischiate nell'affettività, nella gelosia e nell'invidia non sono libere".
    Quindi Maria, l'unica ad avere un legame di carne con Gesù, resterebbe fuori perché affetta da affettività malata, gelosa ed invidiosa".
    Maria, l'Immacolata.
    Negazione dell'Immacolata Concezione (infatti l'8 dicembre festeggiano la non verificata apparizione della madonna al loro imbonitore).

    Tenuta questa impostazione, arriva a parlare della comunità cristiana (neocatecumenale sottinteso) come Madre di Cristo, solo assemblea e non CHIESA UNA, CATTOLICA E APOSTOLICA.
    Si inoltra poi sulla paternità responsabile, dicendo che "non c'è altra responsabilità che ascoltare la Parola", come se azioni e scelte non riguardassero la responsabilità.
    Naturalmente prosegue il refrain neocatecumenale che i cristiani, anche i neocatecumenali, sono "spinti dalla menzogna del demonio che ci fa dubitare che Dio è un Padre buono", proprio come se fossero dei lontani.
    L'apoteosi finale riguarda la Chiesa (quella neocatecumenale), che "ci PROTEGGE DALLE TENTAZIONI di "uscire fuori" dalla volontà del Padre". E la volontà del padre (minuscolo obbligatorio), sarebbe di restare dentro la chiesa neocatecumenale perché "fuori" c'è il PASSATO nel quale abbiamo vissuto, PERSONE CARE, situazioni ancora irrisolte a cui vorremmo mettere mano. "Fuori" c'è la CARNE che "ci cerca" MOSTRANDOCI "NOSTRA MADRE" (proprio nostra mamma), la persona più importante della nostra vita, PER RIDESTARE IN NOI I SENTIMENTI DI AFFETTO CHE PERÒ CI SEPAREREBBERO DA GESÙ".

    FOLLIA.
    Le persone care del passato, amici, familiari, genitori, fratelli, la stessa mamma... se non sono nel Cammino Neocatecumenale vanno evitati come una tentazione volta a ridestare sentimenti di affetto che separano da Gesù.

    Lo dice troppo chiaro per rimediare in futuro. I legami "passati" prima del Cammino Neocatecumenale vanno evitati, se non sono neocatecumenali a loro volta.

    Ma niente paura!
    "Se resteremo stretti intorno a Lui nella COMUNITÀ nulla ci potrà separare dal suo amore! E in esso ritroveremo trasfigurati in rapporti nuovi perché liberi nell'amore vero anche nostra madre nella carne e le persone a cui vogliamo bene".
    Quindi solo rimanendo nella COMUNITÀ saranno possibili rapporti nuovi con le persone del passato che stanno "fuori", magari perché hanno capito o intuito che stai dentro una setta. Non va bene che tu esca "fuori" dalla comunità, magari per entrare nella vera Chiesa, dove davvero è possibile vivere in pace e libertà con le persone del "passato".
    Persone del "passato"... la propria mamma...

    Se anche un prete arriva a dire queste cose, quanto più un catechista neocatecumenale senza ministero né garanzie potrà approfittare delle persone del "presente", restando "stretto a LUI nella COMUNITÀ"?
    Marco

    Fermate i propagatori di eresie....!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Link è l'acronimo di :

      Letali Idee Neocatecumenalmente Kikiane

      Elimina
    2. Si trova sulla pagina facebook di Antonello Iapicca, giorno 23 gennaio 2024.
      Scorrendo i post lo dovresti trovare.

      https://www.facebook.com/segnideitempi

      Elimina
  13. Nuovo post sulla pagina facebook di padre Ariel a tema Cammino Neocatecumenale.
    Commenti succosi.

    https://www.facebook.com/ariel.levidigualdo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un po’ sopra le righe anche lui, però. Non con l’intervento specifico ma, in generale, con i toni che usa. Non lo conosco e non mi è ben chiaro chi sia, fosse realmente un sacerdote direi che non sta molto meglio di quelli che critica. Sui Kikos, vabbè oramai sono diventati patetici ed è come sparare sulla croce rossa…

      Elimina
  14. Da un post sulla pagina FB del Cammino….
    ” KIKO ARGÜELLO: «SE LA CHIESA NON È IN GRADO DI TRASMETTERE LA FEDE ALLA PROSSIMA GENERAZIONE, MORIRA »
    L'iniziatore del Cammino Neocatecumenale propone «un nuovo tipo di celebrazione domestica»
    La gente vive come se Dio non esistesse. Una situazione allarmante che sta colpendo i più giovani e, come dice Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, se la Chiesa non è in grado di trasmettere la fede alla prossima generazione, morirà. È una questione di vita o di morte.
    Per questo il Papa ha chiesto ad Argüello di insegnare a tutta la Chiesa la celebrazione domestica vissuta in famiglia, che tanti beni ha dato al Neocatecumenato, attraverso la quale si trasmette la fede ai figli di fronte ai continui attacchi che questi subiscono in i loro rispettivi ambienti.”
    Quindi: Kiko ha detto che la Chiesa morirà, ne sa più del Signore. Il Papa gli ha chiesto di insegnare a tutti i cattolici “la celebrazione domestica”. Auguri…

    RispondiElimina
  15. Il caminito era solo in fin dei conti un sollettico per combattere la noia e la nausea della vita a gente benestante che volevano sentire il brivido antiborghese della precarietà (degli altri ) avendo loro le spalle coperte da sicurezze lavoro e pingui conti correnti .

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.