giovedì 14 marzo 2024

FACCIAMO IL GIOCO DELLA LAVANDA DEI PIEDI

In una pagina UFFICIALE del Cammino Neocatecumenale in Brasile, sottolineiamo “ufficiale”, si parlava della Pasqua 2020 che, a causa del lockdown da coronavirus, ha visto la maggior parte dei fratelli neocatecumenali celebrare il Triduo Pasquale e la Pasqua stessa nelle loro case, moltissimi in totale autosufficienza, senza ricorrere nemmeno alla visione online o in Tv dell’Eucarestia pasquale generosamente trasmessa dalla Chiesa Cattolica o, al più, da presbiteri neocatecumenali secondo le loro modalità.

Quel che è stupefacente è che questi neocatecumenali “ufficiali” dichiarano e mostrano senza timore ciò che hanno fatto nelle loro case, addirittura vantandosene, chiaramente evidenziando che hanno ormai perduto ogni rimasuglio (se mai ce ne fosse stato uno) di legame con la Chiesa Cattolica.

Si legge:

Nel 2020, il Signore ha OFFERTO una PASQUA DIVERSA. Incapaci di riunirsi in comunità a causa della nuova pandemia di coronavirus, i fratelli che compiono il Cammino Neocatecumenale hanno celebrato il Triduo Pasquale nelle loro case. Ogni famiglia ha vissuto la Veglia nell'intimità della Chiesa domestica, celebrando la Parola, cantando i salmi, con i genitori che trasmettono la fede ai propri figli, “facendo la Pasqua” e terminando con il banchetto pasquale.

PASQUA DIVERSA: Già qui ci sembra alquanto libera l’affermazione di “Pasqua diversa” OFFERTA dal Signore (come se esistesse una "Pasqua normale" che non è "offerta" dal Signore...). La Pasqua NON PUÒ ESSERE MAI DIVERSA, casomai sono le circostanze nelle quali viene celebrata che possono cambiare: a causa dell'imposizione governativa dei lockdown, infatti, non si è potuta celebrare nelle Chiese, ma solo facendo "comunione spirituale" e collegandosi attraverso i mezzi telematici. Però  per noi cattolici non era una Pasqua diversa: è sempre la stessa Pasqua che Gesù stesso istituì, e così deve essere, anche se le circostanze te la fanno vivere in modi imprevisti.

INCAPACI DI RIUNIRSI IN COMUNITÀ: non si dice in Chiesa, ma “in comunità”, visto che le loro Pasque vengono celebrate ovunque, anche nei saloni degli alberghi, ma mai insieme ai "cristiani della domenica" (cioè i cattolici): i neocatecumenali si isolano proprio nel giorno eucaristico per eccellenza da tutto il resto della comunità parrocchiale. (È un problema che riemerge ogni anno, quello delle "veglie separate" neocatecumenali, con le solite ripetute - e inascoltate - lamentele da parte di parroci, vescovi e curie)

I NEOCATECUMENALI NEL 2020 HANNO CELEBRATO IL TRIDUO PASQUALE NELLE LORO CASE: purtroppo, non solo loro, ma tutta la comunità cristiana l’ha dovuto fare, sicuramente però quest’ultima UNITA alla Chiesa attraverso la comunione spirituale e non autosufficientemente improvvisando come ministro sacerdotale il capo-famiglia.

Poi c’è il culmine: 

«OGNI FAMIGLIA HA VISSUTO LA VEGLIA NELL'INTIMITÀ DELLA CHIESA DOMESTICA, CELEBRANDO LA PAROLA, CANTANDO I SALMI, CON I GENITORI CHE TRASMETTONO LA FEDE AI PROPRI FIGLI, “FACENDO LA PASQUA” E TERMINANDO CON IL BANCHETTO PASQUALE.»

Ci chiediamo in tutto questo dove stia la Chiesa e la necessaria figura ministeriale, mai nemmeno rammentate una sola volta. 

Anche le azioni descritte, benché si riferiscano all'aver "VISSUTO LA VEGLIA", non fanno alcun cenno al Santissimo Sacramento: "celebrando la Parola", "cantando salmi", "terminando col banchetto pasquale" (che non può mai mancare...).
Questa sarebbe la Veglia Pasquale Neocatecumenale nella chiesa domestica neocatecumenale.

La frase finale è tutta un programma:

Molte famiglie hanno inviato foto, video e lettere al Centro Neocatecumenale di Brasilia in cui hanno condiviso l'esperienza della Pasqua celebrata a casa, tutte benedicendo Dio per questo evento che sarà una pietra miliare nella storia di ogni famiglia e del Cammino Neocatecumenale.

I neocatecumenali erano contenti, benedicevano Dio per l’”esperienza della Pasqua celebrata a casa”, per questo, come nei più squallidi social mondani, hanno inviato le loro foto ed i loro video per immortalare questo evento che “SARÀ UNA PIETRA MILIARE” nella storia delle famiglie neocatecumenali.
Pietra miliare di cosa? Dell'imposizione governativa dei lockdown?

Queste parole “UFFICIALI” dei neocatecumenali brasiliani hanno già odore di autosufficienza, quindi di scisma, cioè di nessun legame con la Chiesa Cattolica.

Siccome sono così contenti di mostrare le loro foto, li accontenteremo, anche se vedremo delle aberrazioni.

Ci limiteremo alla “celebrazione” della Lavanda dei piedi, che già sappiamo essere una rivisitazione-spettacolo anche quando viene effettuate nelle salette neocatecumenali.

In casa ancora di più.

Non vorremmo ribadire come la Chiesa Cattolica intende e vive la celebrazione in coena domini del giovedì Santo e che significato ha la lavanda dei piedi fatta dal SACERDOTE, lo sappiamo già tutti.

Nemmeno vorremmo dilungarci nell’esposizione della lavanda dei piedi neocatecumenale, fatta con spirito di letteralismo biblico, “tra fratelli” nelle salette, massimamente senza la presenza di un sacerdote, le cui veci vengono fatte dal responsabile LAICO della comunità. (Nella Chiesa Cattolica la lavanda dei piedi avviene in un contesto liturgico preciso e non richiede che sia fatta a "tutti").

Mi chiedo perché non prendano letteralisticamente anche le parole evangeliche: “Se la tua mano ti scandalizza, tagliala, se il tuo piede ti scandalizza, taglialo, se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo e gettalo via da te…”. Forse perché tutti rimarrebbero menomati?

Quel che ci turba è vedere che “nelle loro case”, fanno giocare alla “lavanda dei piedi" anche i bambini, che non possono avere contezza del grande mistero contenuto nelle celebrazioni del Triduo e della Pasqua, troppo piccoli per comprendere.

Adesso i bambini, non più al chiuso delle salette, ma delle case private, da ascoltatori sono diventati attori di una sceneggiata che di puntata in puntata diviene sempre più spettacolo e meno celebrazione, fino al punto da assomigliare a una fiction televisiva.

Quando ero nel Movimento Neocatecumenale, essendomi totalmente bevuta il cervello e la ragione nell’assunto di essere in presenza di una chiesa “viva”, ero tra i più osservanti, cioè tra i più cretini, perché i furbi sono quelli che parlano bene ma non praticano altrettanto, si tutelano.

Ultimamente, dopo anni che ormai ho lasciato l’esperienza, ho subito un notevole contraccolpo quando mio figlio maggiore, ancora nel Movimento, mi ha confessato con naturalezza che fino all’età dell’adolescenza credeva che il Movimento Neocatecumenale al quale appartenevamo fosse “una delle tante chiese”, come i protestanti, gli evangelici, i calvinisti, i cristiani, i neocatecumenali…

Che danno!

Ma purtroppo è la nuda e cruda realtà.

Trasmettevamo il Movimento Neocatecumenale, non la Chiesa Cattolica.

40 commenti:

  1. Lavanda dei piedi è l'acronimo di :

    Le Assurde Velleitarie Abnormita' Neocatecumenali Determinano Ancora Demenziali Eresie Inducendo Prosaiche Idee Escrementizie Decisamente Irricevibili

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  2. Occorre spiegare ai non addetti ai lavori che il vero culto a Dio è quell'offrire "il sacrificio incruento dell'altare", così come Nostro Signore comandò di fare («fate questo in memoria di me»), cioè l'Eucarestia. La celebrazione eucaristica include una serie di cose per far rendere conto al sacerdote dei divini misteri che sta celebrando, che aiutano a comprendere l'essenziale. (Per esempio, se si sbaglia a selezionare la prima lettura, la liturgia è ugualmente valida).

    La presenza dell'assemblea non è essenziale. Infatti la Messa è un valido culto a Dio anche se il sacerdote la celebra da solo: la liturgia non è uno spettacolino da far "ben riuscire", non c'è bisogno di arrovellarsi ad eseguire canti, segni e girotondini imbecilli. Kiko e Carmen hanno sempre insegnato l'eresia del "non c'è eucarestia senza assemblea". Cioè hanno parlato come se non ci fosse differenza fra sacerdote e laici, come se il celebrante fosse una specie di presentatore televisivo di un variety domenicale in cui "ognuno fa la sua parte", alternando gag, balletti, pubblicità, riflessioni, notizie sportive.

    Tutti i segni della liturgia hanno un loro preciso significato e una loro importante storia. Nella liturgia nulla è superfluo, perché la liturgia non è uno spettacolino ma è culto a Dio, e nel culto a Dio non è né utile, né interessante, né necessario, aggiungere cose che non sono strettamente indispensabili per il culto a Dio.

    Anche il rito della lavanda dei piedi, nel quadro delle celebrazioni della settimana santa, ha una sua storia e un suo significato. Ma nel Cammino la liturgia viene trattata come uno spettacolino da abbellire, e perciò con la scusa del perdonarsi tra fratelli, anche la lavanda dei piedi viene trasformata (purtroppo non solo dal Cammino) in una carnevalata pagliaccesca di chiassosi strafalcioni pomposamente vantati come "momento importante".

    Noi fedeli cattolici ci fidiamo di ciò che ha sempre fatto e detto l'autorità della Chiesa, cioè di coloro che Nostro Signore ha personalmente incaricato e dei loro successori. Perciò viviamo quei gesti - lavanda dei piedi, adorazione della croce, ecc. - desiderando di vivere ciò che la Chiesa ha sempre mostrato. Cioè non abbiamo né bisogno, né necessità, né interesse, ad alterare ciò che la Chiesa celebra. Nei documenti liturgici, a riguardo della lavanda dei piedi, non ci sono imposizioni particolari (dunque non si è affatto "immorali" a restarsene al proprio posto, non si è affatto "ingiusti" nel non dare disponibilità al parroco svagato che cerca volontari per la messinscena, non si è affatto "anticattolici" a limitarsi ad assistere al rito della lavanda dei piedi). Personalmente non me la sentirei nemmeno di esigere che uno si alzi dal posto per il rito dell'adorazione della croce (almeno finché non capisce chiaramente che quel gesto, quell'adorare il lignum crucis, ha senso solo per ricordare di più, per vivere di più ciò che è effettivamente successo: Gesù posto in croce, ci vien tolto, ci resta solo la croce, solo ciò che aveva "ospitato" - dolorosamente ospitato - Nostro Signore "prima che ci venisse tolto").

    Gesti e segni della liturgia, insomma, si capiscono solo col passare del tempo, anno dopo anno, nonostante le fatiche e le distrazioni, a poco a poco. Della liturgia non si finisce mai di scoprirne le enormi ricchezze spirituali. Per questo è così grave alterare la liturgia (come fanno i neocatecumenali): cancellano i tesori che non riescono a vedere, per sostituirli con pagliacciate che servono solo a idolatrare gli autoproclamati "iniziatori". Non capiscono il senso evangelico del ripresentare la lavanda dei piedi, e perciò la rendono una pagliacciata. Non capiscono il Gloria, l'Orate Fratres, ecc., e perciò li aboliscono (Kiko e Carmen, di malavoglia, dovettero ripristinarli in seguito alla lettera del 1° dicembre 2005, anche se si guardarono bene dal togliere gli altri abusi come la "comunione seduti", ecc.).

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    1. Da notare che mentre noi cattolici abbiamo una tensione nel cuore a seguire i pastori che Nostro Signore ci ha dato, i neocatecumenali rifiutano i legittimi pastori, per seguire solo quelli che gli autoinventati "iniziatori" hanno incaricato (e questi ultimi sono scelti fra i perfetti pappagalli del kikismo-carmenismo). «L'ubbidienza al catechista è tutto», diceva l'eretico Kiko, col sottinteso che se il cosiddetto "catechista" neocatecumenale ti dice una cosa diversa da quella che ti dicono il Papa e i vescovi uniti con lui, tu devi ubbidire ugualmente, anche se tutti sapete che è sbagliato. La teoria secondo cui l'ubbidienza al cosiddetto "catechista" ti servirà "a compiere la volontà del Signore" (cosa che ti dicono perfino in casi gravissimi, come quando un cosidetto "catechista" pedofilo abusa di tua figlia) viene direttamente dal demonio. Il demonio odia i talenti che Dio ti ha donato, dunque odia la ragione, dunque il Cammino ti comanda di "circoncidere la ragione", cioè di smettere di ragionare, ti comanda di sotterrare il talento della ragione pur di ubbidire a Kiko e ai suoi scagnozzi.

      Ricordiamo che i protestanti e gli eretici non si autoqualificano mai come eretici, ma cercano sempre di sembrare "più cristiani dei cristiani", anche nel modo di parlare. Così pure i neocatecumenali. Per esempio, per i protestanti (come i neocatecumenali) è facile dire "ilsignore-ilsignore", è facile riempirsi la bocca di lodi del Signore, è facile dire "lapace", "ilrisorto", "lafede". Ma non intendono affatto ciò che intende la Chiesa. Quando pubblicammo su questo blog un appunto trovato tra le carte di padre Zoffoli ("Eucarestia: cosa ne pensano i santi") subito qualche kikolatra disse untuosamente: "oooh, finalmente una pagina blog in cui siamo d'accordo". Facile proclamarsi d'accordo col curato d'Ars che dice che l'Eucarestia è la devozione dei santi, nevvero? Eppure "Eucarestia", nel Cammino, significa una cosa profondamente diversa da quella cattolica. Nel Cammino "Eucarestia" è la celebrazione kikolatrica del sabato sera, quella zeppa di strafalcioni, girotondini, abusi liturgici, sacrilegi eucaristici... Sono ipocriti, mentitori, ingannatori, perché il loro vero ispiratore è il demonio.

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  3. Tripudio quando scrivi il solito commento ripetitivo e prolisso, rispondendoti da solo pochi minuti dopo, non ci fai una bella figura, E' praticamente un'autodenuncia di superbia ormai incontrollabile. Ma contento tu...

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    1. Ariecco il finto tonto che viene a esigere che il sottoscritto sia un intrattenitore che pubblichi commenti a lui graditi. Mentre nel Cammino si compiono ingiustizie (anche nei confronti del Santissimo Sacramento), per l'asino ragliante Leonardo è disdicevole che qualcuno, per "proseguire" un commento su questo blog, aggiunga la parte successiva come "risposta". Ovvove, ovvove! si scvive e si visponde da solo!

      Come già detto tante volte, la maggioranza assoluta dei lettori di questo blog ci arriva per caso, dai motori di ricerca, tante volte addirittura cercando argomenti in cui il Cammino non c'entra niente. I commenti di cui sopra sono dei chiarimenti per loro. E quelli fra loro che conoscono un po' il Cammino, si chiederanno:
      - il Cammino dice X, fa Y, comanda Z
      - nel blog dicono così e cosà
      - da ciò che ho visto e sentito, X, Y e Z sono davvero sbagliati?
      E si accorgono che la risposta è sì.

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    2. Leonardo, tipico commentino neocatecumenale. Troppo ovvio e troppo superficiale.

      A me una catechista psichiatrica ebbe il coraggio di riprendermi più di una volta per come parlavo.
      Una volta addirittura mi "insegnò" come dovevo comporre la frase: soggetto, verbo, complemento...
      Lo disse gridando con gli occhi fuori dalle orbite. Mi odiava e si vedeva lontano un miglio.
      Mi riprendeva sempre su tutto. Anche se avessi detto che splendeva il sole, quella avrebbe detto che c'erano le nuvole, poveretta.

      Quella volta (ma anche diverse altre), le risposi per le rime. Sarà però che mi odiava.
      Le sue non erano correzioni, anticipando la tua probabile risposta, era proprio veleno allo stato puro, che le usciva dalla bocca come un fiume.
      Ma nessuno lo ammetterebbe mai.
      Un catechista che odia un catecumeno non si può fare...

      Vorrei sapere che c'entra con la fede, per te come per lei, andare a fare le pulci su come uno si esprime o se si ripete.
      Proprio nulla.
      È unicamente personalizzazione, quando mancano i concetti per controbattere gli argomenti.

      Anche tu ce l'hai con Tripudio, come quella catechista ce l'aveva con me.
      Ogni volta attacchi lui invece di argomentare e non attacchi mai gli altri.
      La personalizzazione denota povertà interiore, scarsità di concetti e insipienza.
      Deve essere proprio un vizio neocatecumenale, che io non avevo, grazie a Dio, perché forse non sono mai stato veramente neocatecumenale nell'anima per più di tre decenni.
      Marco

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    3. @leonardo
      Quando fai i tuoi commentini "ad personam" sei proprio il migliore spot neocatecumenale. Mai rispondere sull'argomento. Sarà perchè siete profondamente ignoranti?
      Contento tu...

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    4. A proposito di superbia:
      un neocatecumenale del luogo, dove abito, un valente ottico, professionalmente ineccepibile(sto scrivendo con i suoi ottimi multifocali), tentando di "catechzzare" mia moglie, ha affermato che la Superbia, è l'unico peccatto irremissibile.
      Contestandogli che tutti i peccati sono remissibili, se c'è vero pentimento, s'è dovuto star zitto!
      Ruben.
      ---
      P.S.
      Mi domando: chi comanda nel Cammino, capicosca, catechisti ed assimilati, sono forte dei modesti?....
      Andatevi a cercare, in un dizionario di sinonimi e contrari, qual''è il contrario di modestia; troverete una bella sorpresa.
      R.
      ---

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    5. Il Cammino letteralmente rincitrullisce.

      La superbia è un vizio capitale, il peggiore dei vizi.
      Ma il neocat ottico non sa distinguere fra espressioni da omelia ("peccato di superbia") e peccati veri e propri.
      Come fa a capire che qualcosa è stato "peccato di superbia"? glielo dice il suo cosiddetto "catechista" neocatecumenale: «sei superbo!».
      E qui casca l'asino.
      Infatti i fedeli cattolici, nel confessare i peccati per ricevere il sacramento della riconciliazione, direbbero qualcosa del tipo: "per superbia ho fatto XYZ".
      Non vanno mica in confessionale a dire "sono un Caino! ho gli idoli!"

      Invece i fedeli neocatecumenali, abituati a vantare peccatoni supergiganti, annunciano trionfalmente a tutta la piccola comunità: "sono superbo!" "ho gli idoli!" "è la mia croce!"
      O peggio, il cosiddetto "catechista" gli proclama roboante: «sei superbo!» e magari, sentendosi "ispirato" dallo spirito (in senso di alcoolici), proclama sgangheratamente che è un peccato «irremissibile!!!!»
      E quindi il "circonciso nella ragione", valente professionista, ripete a pappagallo: «superbia irremissibile!» senza neppure capire cosa sta dicendo. Il neocatecumenalismo è anzitutto "scenografico". Non conta la verità, conta solo il modo di presentare paroloni pomposi in espressioni altisonanti. "Io sono una Caina!" urlò telefonicamente una signora ad una sua conoscente, ubbidendo così (alla lettera) al comando perentorio di un cosiddetto "catechista" ignorantissimo che praticamente si credeva Dio.
      Dopotutto hanno seguito l'esempio di Kiko a giugno 2006, che durante la sua omelia si fermò e gridò: "Zorobbbabbbele!!!"

      Ora, dal Vangelo [cfr. Mt 12,31-32] apprendiamo che c'è sì un solo peccato irremissibile, ma non è quello che ha detto il kikolatra: «Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata... né in questo secolo, né in quello futuro».
      La "bestemmia contro lo Spirito" è da intendersi come il rifiuto di accettare la salvezza che il Signore offre. Solo per questo motivo non può essere perdonabile: non può essere tua una salvezza che ti viene offerta ma che tu nella tua libertà hai deciso di ostinarti a rifiutare.

      Ma no, ai kikolatri piace fare il Discorsone Altisonante. Zorobabele! Discoteche! Aborti! Droghe! Divorzi! Superbia! "Tu sei un superbo!"
      (Certe volte mi chiedo se sia già successo che un fratello del Cammino, vedendosi appiccicare gratuitamente l'infamante etichetta del "tu sei un superbo!", abbia reagito tirando un ricco sganassone al cosiddetto "catechista", magari gridandogli pure: "tu giudichi!", svelando così che tutto quel ciarlare in gergo kikiano-carmeniano è solo una messinscena, è bullismo, è gradito solo al demonio).

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    6. Sicuramente, a seguito dei mio post di ieri 21,26, sapientemente poi commentato da by Tripudio, facendo implicito riferimento ad una persona, che conosce le mie vere generalità, il mio indirizzo(abito di fronte alla Parrocchia di Santa Maria Goretti in
      Roma), telefono e mail, avranno senz'altro identificato "Ruben"; per il Cammino infatti, è di primaria importanza identificare i dissenzienti nei loro confronti.
      Serenamente in attesa, di eventuali
      conseguenze,
      Ruben.
      ---

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  4. Io ci sono stata per 20 anni, al ventesimo mi sono resa conto che era una setta di fatto protestante, anche se ci tengono sempre molto a sottolineare la loro imprenscindibile obbedienza al Papa. Quando avrvo 20 amni con un saccro di problemi Dio mi ha aperto quella via e lo benediro' sempre per questo. Pero' e' una setta a tutti gli effetti. Adesso frequento la messa in rito antico, almeno cosi non commetto sacrilegi durante l'eucarestia, seguentondo la giusta liturgia della Chiesa Cattolica

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    1. Ricordiamo a tutti alcuni importanti articoli su questo blog riguardanti la Messa tradizionale in latino:

      - nell'anniversario del Summorum Pontificum, qualche considerazione sull'essere stufi degli abusi liturgici del Novus Horror, e sul trovare nella liturgia tradizioniale quel vero culto a Dio anziché una sorta di sacro spettacolino autogestito;

      - altre riflessioni sul Summorum: chi disprezza la Messa tradizionale in latino, sta disprezzando quella liturgia vissuta da giganti della fede come padre Kolbe, don Bosco, padre Pio, ecc.

      - alcuni motivi per cui la Messa tradizionale in latino è spiritualmente così carica e benefica

      - e invece, la "messa di Kiko", senza altare e senza sacrificio, è una celebrazione parolaia e fracassona, il cui centro è la kikolatria della comunità neocatecumenale

      - le omelie del laico Kiko a confronto con la liturgia cattolica

      - brevi riflessioni sul miracolo della transustanziazione, di padre Enrico Zoffoli

      - quando nel 2013 corse voce che il Papa avrebbe detto "il tempo delle carnevalate è finito"

      - brevi note sul sacrificio eucaristico e sugli errori neocatecumenali in materia

      - perché consigliamo la Messa tridentina ai kikolatri.

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  5. Rito terribile per chi viene lavato ! Un atto d'accusa falsosacramentale ! Un trauma giovanile indimenticabile sic!

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    1. Piccolo promemoria sulla "Messa tridentina" (la liturgia tradizionale in latino):

      - è stata per quindici secoli (dai tempi di papa san Gelasio, che regnò dal 492 al 496 e che compose un "libro per la Messa") la liturgia di pressoché tutta la Chiesa, con pochissime modificazioni (e tutte "non strutturali": aggiunta delle preghiere "ai piedi dell'altare", aggiunta del Prologo di Giovanni alla fine, ecc.) lungo tutti quei secoli; si può essere praticamente certi che la parte più essenziale (il Canone Romano) sia di origine apostolica, ma non se ne hanno tracce esplicitamente documentali/archeologiche perché non abbiamo documenti liturgici dei primi secoli

      - la diffusione di pastrocchi e abusi in concomitanza coi movimenti che portarono alla ribellione protestante, avevano indotto san Pio V ad abolire tutte le forme liturgiche che non potessero mostrare di avere almeno due secoli di tradizione (si salvò praticamente solo il rito ambrosiano e pochissimo altro)

      - il "nuovo" Messale approvato dallo stesso Pio V dopo il concilio di Trento (detto "tridentino", perché Trento era chiamata Tridentum dagli antichi romani) non conteneva nulla di veramente nuovo: era solo la versione "pulita e ordinata" della liturgia romana che già si celebrava da almeno un millennio

      - innumerevoli generazioni di santi - da quelli medievali fino a padre Pio da Pietrelcina - hanno nutrito la propria spiritualità con quella forma liturgica che gli agenti del demonio (inclusi Lutero e i facinorosi fautori del Vaticano II) hanno inutilmente tentato di banalizzare, mistificare, abolire

      - quando Paolo VI approvò il nuovo Messale comandò che entrasse in uso dall'Avvento del 1969, sperando che la liturgia tradizionale venisse presto abbandonata. Ma non poteva abolirla in quanto nella bolla Quo Primum (testo in italiano [qui]) Pio V aveva garantito un "indulto perpetuo" per il suo uso (ed infatti Benedetto XVI, promulgando il Summorum Pontificum, dovette spiegare ai vescovi furenti che la liturgia tradizionale non è mai stata abolita; tant'è che perfino il Bergoglio ha dovuto limitarsi a imporre paletti qua e là - del tipo che i nuovi sacerdoti "non possono celebrarla" senza permesso del vescovo - ma senza poterla effettivamente spazzar via).

      A fronte di tutto questo, un manipolo di liturgisti in vena di esotismi ha tentato mille trucchetti e astuzie per far dire ai documenti ciò che i documenti non dicevano, inventandosi tradizioni universali che probabilmente esistettero solo in minuscoli contesti locali e per brevissimi periodi, attribuendo al laicato di tutti i tempi finissime disquisizioni teologico-liturgiche, e altre imbecillissime cantonate prendibili solo da annoiati topi di biblioteca (come gli stessi che hanno tentato di estrarre informazioni "teologiche" nei vangeli "apòcrifi", come se un archeologo del futuro ispezionasse minuziosamente i fumetti di Paperino per stabilire le linee della geopolitica del XXI secolo).

      Se un modernista - come un autoimpegnato parrocchiano d'avanguardia o come un qualsiasi facinoroso kikolatra - fosse veramente convinto della sua liturgia preferita, non avrebbe bisogno di disprezzare quella tridentina. Anzi, metterebbe le due liturgie a confronto per mostrare onestamente a sé stesso e agli altri quale delle due rispecchia meglio il "culto a Dio gradito", quale nutre meglio le anime, quale è più gradita ai santi. E comincerebbe a riflettere su come mai una liturgia come quella "tridentina" abbia sempre nutrito tutti i più diversi santi che si sono succeduti - e anche padre Pio - mentre la Novus Horror ha ispirato un'infinità di abusi e di abbandoni della fede.

      Sul serio: come terapia d'urto per far rinsavire un fratello del Cammino, davvero consigliamo di frequentare la liturgia "tridentina".

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  6. Sempre meno pesci grossi nella rete neocatecumenale!! F.to La Voce dello Jonio
    Nella notte di venerdì 15 marzo 2024 presso la clinica Casa di Cura Pio XI è venuto a mancare S.E.R. il Sig. Cardinale Paul Josef Cordes.
    Dall'agosto 1990 fu incaricato ad personam da papa Giovanni Paolo II per l'apostolato nelle comunità neocatecumenali. Dall'11 marzo 1980 al 2 dicembre 1995 fu vicepresidente del Pontificio consiglio per i laici. Fu poi chiamato a presiedere il Pontificio consiglio "Cor Unum" fino al 2010 quando rassegnò le dimissioni per raggiunti limiti d'età. Fu creato cardinale nel concistoro del 24 novembre 2007 da papa Benedetto XVI, ricevendo la diaconia di San Lorenzo in Piscibus. (Fonte: Silere non Possum)

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    1. Stessa Clinica, dove morì il Vsecovo massone Annibale Bugnini, amatissimo dal Cammini Neocatecumenale, in
      quanto autore dello scempio liturgico post-conciliare.
      Sarà un caso, ma gli alti prelati Vaticani, muoiono tutti lì, una Casa di Cura di gran lusso, con tutti i comfort di un grande albergo.
      Chissà cosa ne pensa Nostro Signore, morto in Croce, con il solo comfort, di un pò di "acqua e aceto".
      Ruben.
      ---

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  7. La lavanda dei piedi neocatecumenale viene spiegata come un gesto reciproco tra fratelli che si vogliono rendere "servi" di colui/colei che ha fatto loro del male. Una specie di riconciliazione, più che un atto di servizio.
    Rientra nella categoria dell'amore al nemico in senso neocatecumenale, e cioè che è la vittima a doversi prostrare davanti al carnefice.
    Non così Gesù: morì per amore, ma non si prostrò mai davanti a nessuno.
    Non chiese perdono ai nemici, li perdonò.
    Non disse: "Oh perdonatemi, voi che mi avete crocifisso, del resto ho pensato che non sapevate quello che facevate, vi ho giudicati ignoranti!"

    Nel sentire comune del popolino, la lavanda dei piedi neocatecumenale assume il senso di denuncia dei comportamenti altrui, quando non è solo spettacolo come il padre in foto che lava i piedi ad un bambino di 4 anni.
    In neocatecumenalese significa: ti lavo i piedi non perché voglio essere tuo servo, ma perché tu hai fatto questo o quello.

    Negli ultimi tempi, alla lavanda dei piedi mi lavavano più della metà delle persone, eppure io non avevo fatto nulla personalmente a loro.
    Ma voleva significare che "siccome ti ho giudicato destabilizzante e pericoloso, ora ti mostro il mio giudizio sotto forma di falso servizio".
    Nessuno vorrebbe essere servo di un Giuda, ed io per la comunità ero un Giuda.
    Quindi, se mi lavavano i piedi a frotte, non era per rendersi servi, ma per denunciare il loro sdegno.

    Spesso, dovuto al fraintendimento del vero senso della lavanda dei piedi come la intende la Chiesa, più di una persona usciva dalla celebrazione (rigorosamente senza prete) chiedendosi anche a voce alta perché Tizio o Caio gli avevano lavato i piedi.
    "Ma che gli avrò fatto? Glielo chiederò appena posso!"
    Più di uno si impermaliva anche, giudicando quell'altro.

    Quindi l'unica cosa che aleggia sulla lavanda dei piedi neocatecumenale, al di là della buona fede di alcune persone (non tutte), è il GIUDIZIO, non il servizio.

    La dimostrazione di questo, in perfetto stile neocatecumenale, è che già da subito non cambia nulla.
    Se Tizio ce l'aveva con Caio, continua ad avercela.
    Se Caio aveva un giudizio su Tizio, continua a giudicare.
    Se i due prima si scannavano, continuano a scannarsi, anche quelli "con la fede adulta", gli Eletti...

    Invece, se l'intenzione vera fosse quella di "servire" e farsi ultimi come insegnò Gesù, i frutti di questo Spirito buono si vedrebbero.

    Prevengo tutti quelli che normalmente dicono "Da me, mai successo", non provando il minimo disagio al pensiero che quando lavarono i piedi a Tizio è perché Tizio aveva fatto qualcosa e loro l'avevano giudicato.
    O ho avuto sfortuna io, che ho cambiato diverse comunità per fusioni o altro, oppure c'è da chiedersi perché ovunque sia stato è sempre successo uguale.
    La percentuale sta al 100%.

    E poi, dopo il lavaggio reciproco, NESSUNO in Coena Domini. Mai.

    Pare strano?
    Eppure è neocatecumenale.
    Marco

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  8. @Marco

    Guarda che non sei aggiornato, la lavanda dei piedi reciproca non si fa più da almeno una decina di anni, se volete criticare almeno informatevi meglio, scrivete solo sciocchezze.

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    1. Il bello degli asini che dall'alto del loro anonimato ragliano cose false perfino a fronte delle foto pubblicate dagli stessi kikolatri (come quelle commentate in questa pagina, che risalgono al 2020, non a "più di una decina d'anni fa") è che confermano - se mai ce ne fosse ancora bisogno - la mentalità neocatecumenale secondo cui è lecito mentire e ingannare, tutte le volte che torna utile per difendere il prestigio e i soldi della setta, dei suoi autoproclamati "iniziatori", e dei loro pretoriani.

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    2. Ne approfittiamo per ricordare alcuni articoli in tema già pubblicati su questo blog:

      - la prassi neocat della lavanda dei piedi viene smentita da Giovanni Paolo II nella sua omelia del 20-3-2008

      - perché i kikolatri hanno cambiato a modo loro il rito della lavanda dei piedi

      - kikoannuncio di kikopasqua 2023 (l'anno scorso!): indicazioni per la lavanda dei piedi neocatecumenali: "la Chiesa ha bisogno di noi!... alcuno vogliono che andiamo alla Veglia Pasquale di tutta la parrocchia, anche se la fanno di due o tre ore soltanto!... è molto importante vivere in comunità la lavanda dei piedi!..." (tipica superbia neocatecumenale con tutto il contorno di disubbidienze alla gerarchia cattolica e di arroganza)

      - nel 2019 l'arcivescovo di Palermo acconsentì che nel Cammino si facesse un rito di lavanda dei piedi ma solo «in contesto diverso da quello del Giovedì Santo».

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    3. Spero per te che sia tu quello male informato, Anonimo, altrimenti non resta che la menzogna deliberata e intenzionale.

      Come ha già detto Tripudio, le foto in articolo risalgono al 2020, quindi a tre Pasque fa.
      In tribunale sarebbe già la prova che hai prodotto falsa testimonianza e calunniato le persone, dicendo che scrivono sciocchezze e che sono male informate.

      Inoltre, purtroppo per te, a me è toccato in sorte di avere ancora a che fare con persone neocatecumenali, per cui so perfettamente che TUTTORA vige la solita lavanda dei piedi neocatecumenale.

      Resta solo un'ultima ipotesi, che non ti sarà gradita.
      Magari solo dalle tue parti l'hanno messa al bando già da dieci anni, come ha fatto l'arcivescovo di Palermo recentemente nel 2019 (riportato nel link sopra), pur consentendo però la modalità "neocatecumenale" al di fuori del Triduo (quindi ancora lavaggio reciproco consentito, ma in tempi diversi).

      In tal caso, cioè se solo dalle tue parti l'avessero censurata, l'allocco saresti tu, perché ti avrebbero fatto credere una cosa non vera, cioè che sia stata abolita ovunque e depennata dal "sistema" neocatecumenale.

      Se avessi saputo la verità, non avresti fatto la mala figura che invece hai fatto scrivendo solo due righe.
      Quasi un record.

      Quindi va' tu ad informarti meglio dai tuoi catechisti, perché quella che hai scritto non è solo una sciocchezza, è proprio una vera MENZOGNA PUBBLICA dato che questo blog, anche se piccolo, viene letto in ogni parte del globo.

      Marco

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    4. A me risulta che si faccia invece a tutt'oggi. Se poi nella tua parrocchia per qualche motivo a noi ignoto da 10 anni non si fa più, sarebbe opportuno che tu menzionassi il nome e il luogo di questa parrocchia per dare veridicità a quanto affermi. E comunque la lavanda dei piedi neocatecumenale è una fiera dell'ipocrisia in perfetto stile.
      È una falsa riappacificazione, dopo Pasqua gli stracci ricominciamo a volare più di prima... E comunque se una persona si vuole riappacificare con te, non ha bisogno di aspettare il giovedì santo e la "lavanda dei piedi", non ha bisogno di farti un regalo come consigliano i catechisti ripetendo a pappagallo gli "insegnamenti" dei "fondatori". Basterebbe che ti parlasse sinceramente e smettesse di parlare male di te e farti cattiverie a ogni piè sospinto. Ma questo nel Cammino non avviene mai. Perché sarebbe un pentimento sincero. E invece di sincero nel Cammino non c'è nulla.
      Porto

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    5. Dobbiamo ricordare ai lettori occasionali che nel Cammino è tutto "kikizzato": non fatevi ingannare dal loro utilizzo furbetto dei termini del normale lessico cattolico.

      Esempi (che i kikolatri fingeranno di non capire):

      - quando si parla di "comunione sotto le due specie" ai partecipanti della Messa, per la Chiesa Cattolica si intende pressoché esclusivamente la modalità "per intinzione" (la particola bagnata leggermente nel calice e amministrata alla bocca) ma per i neocatecumenali è tutt'altro (per loro è solo la bizzarria kikista-carmenista delle pagnottone sbriciolose con le dodici crocette e dell'abbeverarsi al coppone-insalatiera con immersione di baffi, il tutto senza badare a briciole né a gocce); nella loro idolatria per gli autonominati "iniziatori", al pari di questi ultimi vogliono davvero essere diversi dalla Chiesa Cattolica pur adoperandone il lessico per sembrare cristiani, anzi, "più cristiani dei cristiani";

      - quando si parla di "nuova evangelizzazione", per la Chiesa Cattolica si intende l'insegnare la dottrina cattolica a coloro che non la conoscono e anche a coloro che ufficialmente già la conoscevano ma non la ricordano più; invece per i neocatecumenali è tutt'altro (per loro è solo il costituire nuove comunità di kikolatri Paganti Decima, cooptando nuovi membri solo dalle parrocchie); mistificano importanti termini del lessico cristiano in modo da poter mistificare anche i discorsi del Papa che usa quei termini (quando il Papa incoraggia i fedeli ad evangelizzare, i kikolatri furbescamente si autoproclamano incoraggiati ad attivare nuove comunità neocatecumenali, e hanno addirittura la faccia di bronzo di dire ipocritamente "ci manda il Papa", "ce lo chiede il vescovo", "noi facciamo evangelizzazione", ecc.);

      - quando si parla di "lavanda dei piedi", per la Chiesa Cattolica si intende quel particolare segno della liturgia del giovedì santo (che non va "fatto" da tutti i fedeli ma solo da una dozzina e solo nella modalità indicata dai documenti liturgici validi per tutta la Chiesa), e inteso a rivivere (e meglio comprendere) gli eventi descritti nel Vangelo; invece per i neocatecumenali è tutt'altro (per loro è un ritualismo kikizzato con un significato del tutto "interno alla piccola comunità"); hanno traviato e "reinterpretato" numerosi gesti e segni liturgici secondo i loro comodi; non vogliono essere cattolici, vogliono essere una finzione, una parodia, una cosa diversa e staccata dal cattolicesimo;

      - quando si dice "piccola comunità", per la Chiesa Cattolica si intende una generica comunità di fedeli, "piccola" come numero di partecipanti; invece i neocatecumenali intendono tutt'altro, intendono le comunità del Cammino così come organizzate dal Cammino e secondo le indicazioni dei capi del Cammino. Si sono letteralmente appropriati dell'aggettivo "piccola".

      Dunque quando i neocatecumenali dicono che la comunione "sotto le due specie" è approvata, stanno rispondendo ad un'obiezione che nessuno aveva fatto. Sì, nella Chiesa Cattolica la comunione "sotto le due specie" è consentita (ad una serie di condizioni per evitare sacrilegi eucaristici e "incidenti" vari, e comunque con la ferrea convinzione che "sotto una sola specie" è perfettamente equivalente a "sotto entrambe le specie" del pane e del vino), ma la Chiesa non lo consente nella maniera neicatecumenale. Dunque i kikolatri mentono e ingannano, pur di giustificare le loro disubbidienze alla Chiesa e per ubbidire esclusivamente al loro triplice idolo di categoria superiore, il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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  9. Questo blog scrive tutte balle.

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    1. Scommettiamo? Dai, sarà divertente dire fra qualche settimana: "ecco le foto dei social neocatecumenali della lavanda neocatecumenale dei piedi neocatecumenali del 2024, alla faccia di Anonimo 18 Marzo 2024 Ore 11:53 che seguiva l'ordine di scuderia di mentire sul tema, convinto che passato il Triduo Pasquale non se ne sarebbe più parlato".

      Vedete, la mentalità neocatecumenale è proprio quella di una setta, a cominciare dalla convinzione che sarebbe giusto e addirittura santo il mentire e l'ingannare, qualora ciò avvenga per proteggere il prestigio e i soldi della setta e dei propri capi e capetti.

      Infatti di fronte alle testimonianze sugli errori e le malvagità del Cammino (e dei suoi capi e capetti), nessun neocatecumenale osa interrogarsi, nessun kikolatra osa accettare almeno come ipotesi la possibilità che nel Cammino quelle cosacce avvengano davvero. Nessuno di loro ha mai voluto ipotizzare che almeno una delle testimonianze "sfavorevoli" al Cammino sia fondata.

      Anche perché l'ipotizzare che una qualsiasi "critica" al Cammino sia fondata comporta il crollo della diga delle menzogne: "e se ciò fosse successo anche nella mia comunità? e se è già successo ma stiamo tutti facendo finta di niente? e come mi comporterei io, e come si comporterebbero i miei fratelli di comunità, di fronte a una cosa del genere? anzi: come ci siamo già comportati di fronte a cose del genere?".

      Negli altri movimenti e associazioni ecclesiali, di fronte a qualche scandalo di qualche capo o capetto, la prima reazione è sempre quella di presa di distanze: "noi viviamo una bella spiritualità e quella persona ci rovina la reputazione dando scandalo?" Oppure: "sono certo che quella persona è innocente, ma proprio per questo motivo conviene sospenderla da ogni incarico in attesa che si faccia luce sul caso, altrimenti il nostro difendere quella persona darà a tutti l'impressione che noi proteggiamo i malvagi".

      Quando "don Mercedes" (soprannominato così perché gli piacevano le auto di lusso) finì sulla stampa per accuse di pedofilia (allungava un po' troppo le mani, non risulta che avesse commesso cose peggiori: se la cavò con 4 anni di galera), quelli del suo movimento non risparmiarono parolacce nei suoi confronti. E quando il soggetto si presentò a una conferenza pubblica, quelli del suo movimento se la presero coi propri capi: "e che è, volete che passiamo per quelli che la fanno passare liscia a un pedofilo?"

      Vedete, associazioni e movimenti, nella foga di affermare il proprio valore e la propria identità, hanno giustamente il terrore di passare per ipocriti che mentre lodano il Signore proteggono i malvagi e inquinano la fede. Che è esattamente quel che succede nel Cammino. Solo che i kikolatri hanno interiorizzato l'ipocrisia neocatecumenalizia, hanno fatto propria l'arroganza di Kiko e Carmen e di tutti gli altri "doni" del Vero Padre del Cammino (cioè il fintotontismo, la tracotanza, il negare la realtà, il metodo di ripetere un milione di volte una panzana in attesa che sembri vera...).

      Quando li chiamiamo "asini raglianti" siamo perfino troppo gentili: dovremmo chiamarli ipocriti (poiché lo sono davvero), idolatri (poiché hanno tre idoli fondamentali: Kiko, Carmen e il Cammino), disubbidienti al Papa e alla Chiesa (si vedano le questioni liturgiche tanto per cominciare, ma anche la "guerra ai vescovi" che non li accolgono con tutti gli onori, la convinzione che la parola del proprio cosiddetto "catechista" sia più importante delle decisioni del Vescovo del luogo e del Papa, ecc.).

      E in particolare, a noi cattolici dispiace davvero il cancro neocatecumenale nella Chiesa Cattolica non sia stato ancora ufficialmente condannato come tale. A quanto pare, nella gerarchia cattolica hanno capito che con la morte di Kiko il Cammino si estinguerà rapidamente, e sanno che è da oltre vent'anni che il Cammino decresce sempre di più: forse stanno solo aspettando che si estingua da solo.

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    2. Non meriteresti neanche una risposta, Anonimo, ma ti rispondo.

      La tua affermazione toccata e fuga tanto per tentare di screditare, oltre che puerile è anche patetica.
      Ci sono bambini che sanno argomentare le loro affermazioni, anche quando sono bugie.
      Tu no.

      Almeno il Pbro ci prova a far passare le sue omelie dissacranti come attualizzate ed ispirate.

      Oggi, dopo aver "ipotizzato" che l'adultera fosse tale perché magari il marito la stava trascurando o perché l'aveva tradita (quindi indotta al peccato dal peccato altrui, cosa che il Vangelo non riporta), ha avuto il coraggio di affermare che:

      "L'occasione aveva bussato, e l'aveva trovata indifesa, incapace di resistere".

      Come se fosse naturale e normale per un cattolico non combattere nemmeno un po' per resistere alla tentazione.
      L' "occasione" sarebbe la tentazione e l'adultera sarebbe la donna "indifesa e incapace di resistere".

      Ha scritto uno sdolcinato romanzo rosa sulle intenzioni del marito o della moglie adultera. Invenzioni sue, assolutamente non necessarie per il Vangelo, che infatti non se ne interessa.

      Tutto questo per poter dire alla fine che le donne devono stare sottomesse ai mariti e trovare la gioia nel fare duemila figli e le casalinghe a tempo pieno.
      Immaginazione allo stato puro, fantasia, fino ad interpretare cosa stesse insegnando Gesù nel Tempio (cosa che il Vangelo non dice): "Forse stava spiegando perché in Galilea aveva predicato che bastava uno sguardo di concupiscenza per commettere adulterio con una donna nel proprio cuore".

      Che cosa bisogna fare allora?
      Insegna il Pbro:

      "convertirci e chiedere perdono a quanti abbiamo giudicato, anche alla moglie adultera, anche al marito assente che ha tradito".

      Notare che non dice MAI che l'adultera per prima dovrebbe chiedere perdono al marito.
      Eh no.
      Neocatecumenalmente parlando, chi deve chiedere perdono è sempre e SOLTANTO la vittima.

      Naturalmente, nessuna parola spesa sulla frase finale del Vangelo: "Va' e d'ora in poi non peccare più".

      Ma ci pensa Papa Francesco a colmare l'omissione (volontaria nel Cammino) del Pbro, nell'Angelus del 2019:

      "Gesù congeda la donna con queste parole STUPENDE: «Va’ e d’ora in poi non peccare più». E così Gesù apre davanti a lei una strada nuova, creata dalla misericordia, una strada che richiede il suo IMPEGNO di non peccare più".

      Non è ciò che pensa il Pbro, perché per lui per non peccare più non occorre alcuna forma di impegno, basta incontrare l'amore gratuito di Gesù:

      "Chi ha incontrato l'amore gratuito di Cristo, chi ha sperimentato che "nessuno" l'ha condannato, "va, cammina nella Chiesa in una vita nuova, la vita di Cristo, e PER QUESTO non pecca più".

      Forse Anonimo, alla fin fine, fai meglio tu a buttare il sasso e ritirare la mano.
      Le spiegazioni neocatecumenali svelano di più la pasta neocatecumenale.
      Marco

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    3. Anonimo 18 marzo 2024 alle ore 11:53, ha detto:
      "Questo blog scrive tutte balle."
      ---
      L' autore del post, non ha usato il punto esclamativo; di conseguenza, non l'ha voluta "buttare in caciara".
      Ci vedo piuttosto, un adepto debole, che vuole forse illudersi, che il Cammino dica tutta la Verità.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    4. "Questo blog scrive tutte balle."
      ---
      bene, aspettiamo la dimostrazione completa, per ogni singola affermazione fatta da questo blog

      Elimina
  10. Nel nuovo gruppo di cui faccio parte (comunidades de familias), il sacerdote ha detto che anche noi faremmo la lavada dei piedi stile neocatecumenale, e pasqua da separati in hotel (visto che il parroco non ha voluto concedere la chiesa)...

    Non ne sono completamente d'accordo...

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  11. Volentieri risponderei a tutte le balle che scrivete purché mi pubblicaste, ma ByTripudio non pubblica nulla, solo quello che gli fa comodo.Convincete ByTripudio a pubblicare, vedrete che avrete tutte le risposte che chiedete, comunque la lavanda dei piedi reciproca non e' più in uso dal 2012, checche' ne diciate, si continua a fare ma con il rito approvato dalla Chiesa, questa e' la verità il resto sono balle.

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    1. Bazzichi questo blog da moltissimi anni.
      Hai azzeccato nel corso di questi anni numerosissime figuracce, una più colossale dell'altra.
      Dopo ogni figuraccia clamorosa, cambiavi nickname.
      Da un po' di tempo hai smesso di firmarti perché ti si sgama subito. E lo sai tu stesso, tant'è che dall'alto dell'Anonimo nei tuoi commenti parli come se tu fossi ben noto a tutti i lettori del blog.
      Le tue "risposte" sono sempre state confusionarie, evasive, fuori tema.
      Hai sempre risposto per slogan preconfezionati.
      Non hai mai preso atto di quanto ti veniva inoppugnabilmente dimostrato.
      Mai.

      Il bello è che man mano che rispondevamo alle tue ragliate da asino, abbiamo capito meglio quali sono le porcherie del Cammino.
      E le abbiamo spiegate su nuove pagine blog, e nel frattempo abbiamo scoperto ulteriori porcherie della setta.
      Quando citavi a caso dei documenti vaticani, ce li siamo andati a spulciare.
      Quando hai menzionato norme liturgiche, ce le siamo andati a leggere.
      Quando blateravi di approvazioni e statuti, ci abbiamo dato più di una scorsa.
      E abbiamo scoperto esattamente ciò che tentavi di nascondere o mistificare. E anche di più.
      E ti abbiamo risposto, dimostrandoti che eri tu l'asino che non aveva capito niente.
      Ma le tue ripetute asinerie - puntualmente sfociate in ciclopiche figuracce - hanno mostrato e dimostrato e confermato e riconfermato che eri semplicemente in malafede. Sempre. Sempre in malafede.
      Proprio come tutti gli altri del Cammino intervenuti in questi anni, sempre in malafede.
      Come se voi kikolatri foste convinti che per difendere il Cammino occorra la malafede, occorra ingannare, occorra mentire: proprio come se il Cammino fosse ispirato non da Dio ma dal demonio.
      Anche il più mansueto agnellino neocatecumenale, di fronte all'evidenza dei fatti, cambiava versione, la buttava in caciara, faceva il finto tonto, cambiava argomento, insultava a casaccio, tentava astuzie retoriche, trucchetti dialettici, furbate, sofismi, inganni: esattamente ciò che il demonio ispirerebbe.
      Tutti i kikolatri che passavano da queste parti a lanciare la pietra e nascondere la manina, non hanno mai voluto accettare una singola dimostrazione o spiegazione.
      Proprio come se la loro fede fosse tutta nel vitello d'oro di categoria superiore: il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

      Il Cammino è una setta e il suo vero padre è il demonio.
      Infatti quando a un neocatecumenale càpita anche per un solo momento di essere onesto con sé stesso, ha già un piede fuori dalla setta.
      Quando un neocatecumenale prende sul serio un singolo versetto della Parola, una singola preghiera, un singolo gesto di carità, persino se scelti fra ciò che ufficialmente è raccomandato dal Cammino, finisce inevitabilmente per uscire dalla setta... o per esserne espulso.

      Del Cammino praticamente non si salva nulla.
      È tutto inquinato, da cima a fondo.
      È tutto impregnato di idolatria, di eresia, di ambiguità.
      Per il kikolatra l'unico metodo di valutazione consiste nel chiedersi ogni volta: "questa cosa dà gloria e prestigio al Tripode? no? allora mi rifiuto di credervi!"
      L'unica cosa buona del Cammino - su cui hanno fatto inutilmente leva tutti gli ultimi pontefici - è... il buon cuore di tanti fratelli. Che è tale con o senza il Cammino, perché è una caratteristica personale, c'è chi è più buono e chi è meno buono.
      E di fronte a Dio, i capicosca della setta eretica neocatecumenale hanno una responsabilità gravissima riguardo ai fratelli di buon cuore, perché questi ultimi, affidandosi al Cammino, speravano di crescere nella fede cattolica, non avevano affatto chiesto di infognarsi in un'idolatria per due spagnoli ed in un fanatismo talebano di una setta autoreferenziale e anticattolica.
      E invece cosa hanno ottenuto? Hanno ottenuto solo che l'«itinerario di riscoperta di iniziazione di bla-bla-bla» li ha ingannati, li ha portati sulla via dell'idolatria e dell'eresia.

      Purtroppo per te, il ripetere un miliardo di volte le stesse menzogne non le farà diventare verità.

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    2. Anche in diritto penale la recidiva aggrava la pena.

      E Anonimo, nella sua falsa testimonianza reiterata, condanna sempre di più sé stesso.

      È come se pensasse, da buon manipolato, che la sua parola vale quanto quella altrui.

      Pensa: "Se continuo a dire che questi mentono, alla fine faccio pari: la mia parola contro la loro".
      Tipico atteggiamento neocatecumenale ottimo anche per rimaneggiare il passato, non solo il presente.
      Penserà anche: "Loro mica ci sono nella saletta a vedere cosa succede, quindi posso dire quello che voglio".
      Ma non importa essere dentro le salette per sapere le cose, i modi sono tanti e sicuri.

      Infatti, qui c'è scritta solo la sua parola falsa, mentre noi portiamo le PROVE che mentisce: foto, conoscenze dirette, parole di Kiketto vostro...

      Quindi forse non se ne accorge, ma la sua parola non basta.
      Marco

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    3. Non lo sapevo. Nel caso che anche altri non l'abbiano saputo, perché non è stato pubblicizzato, posto l'articolo sull'incontro della triade col Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, avvenuto pochi giorni dopo l'udienza con Papa Francesco, cioè il 2 febbraio 2024 (la notizia è del 9 febbraio):

      "L’iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, insieme a padre Mario Pezzi e María Ascensión Romero, membri dell’équipe internazionale, sono stati ricevuti in visita dal Prefetto del Dicastero, card. Kevin Farrell, lo scorso 2 febbraio.
      Presenti all’incontro anche il Segretario Gleison De Paula Souza e il Sotto-Segretario Linda Ghisoni. La visita è stata un’ OCCASIONE per un aggiornamento sulle più recenti attività del Cammino, tra le quali la Convivenza mondiale, di cui l’équipe aveva parlato anche con Papa Francesco nell’udienza concessa alcuni giorni prima nel Palazzo Apostolico.
      L’équipe internazionale si è soffermata a raccontare quanto sta accadendo in questo periodo post-pandemia: il Cammino sta riscontrando un aumento di bisogno di incontro tra le persone, di ritrovarsi in comunità, di ricevere l’annuncio del Vangelo."

      https://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/news/2024/incontrarsi-e-ritrovarsi-in-comunita--per-ricevere-lannuncio-del.html

      Questo incontro è stata un' OCCASIONE per parlare delle cose da salotto del Cammino. Non il vero motivo.
      Online, la notizia appare solo sul sito del Dicastero e nemmeno i neocatecumenali l'hanno resa nota nel loro sito.

      Incontro con Papa Francesco il 27 gennaio, col Prefetto (e anche col Segretario e Sotto-segretario) del Dicastero da cui dipendono il 2 febbraio, e tutto solo per comunicare i successi del Cammino e le cose che tutti riscontriamo post-pandemia?

      Beato chi ci crede.

      Il Prefetto non si scomoda sempre. Per esempio all'incontro con i 33 assistenti ecclesiastici dell'antica ed importante Associazione della Gioventù Cattolica Polacca, c'era solo il Segretario.

      A lume di naso, visto che viene taciuto il VERO MOTIVO di questi incontri, qualcosa bolle in pentola.

      Pare solo a me, o ultimamente il Cammino fa meno proclami e se ne parla sempre di meno?
      Pare solo a me, o in ogni occasione (inizio corso e annunci) fanno sempre almeno un discorso sulla "persecuzione" che li aspetta?
      Marco

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    4. Ricordiamoci sempre, che il Dicastero dei Laici, della Famigla e la Vita, custodisce nel proprio caveau, i 13 tomi del Direttorio Catechetico del Cammino, da quasi 16 anni; mai pubblicato e/o reso noto, quindi ormai, di fatto SEGRETO.
      Ruben.
      ---

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  12. Salito al padre anche mons claudiano strazzari il rettore dei rettori (red mat di roma) nonché uno dei 72 cefalopodi… i miei erano al funerale a s Giovanni o San Paolo non ho capito , comunque non alla parrocchia sotto casa per uno così ehehehe ao ormai kiko li sta a seppellì tutti!!! Manco mike Bongiorno!!!!

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  13. @Marco
    Vedo che l'articolo non è firmato, ma sembra scritto dai classici giornalisti neocatecumenali come Cernunzio o la Pellicciari, che fanno solo propaganda per il Cammino. Chissà cosa c'è realmente dietro a quell'incontro.

    Frilù

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    1. Le mie ipotesi?
      Più di una, perché più di una sono le situazioni di inadempienza del Cammino Neocatecumenale.

      1) Revisione dello Statuto in base alle normative emanate da Papa Francesco sulla durata degli incarichi di governo.
      2) Messa in regola della situazione della sig.na María Ascensión Romero Antón, a proposito della quale non si seppe nulla sul rinnovo del primo mandato. Siamo già al secondo mandato che scade nel 2028.
      3) Invito all'adeguamento delle DECISIONI di Papa Benedetto XVI del 2005 sull'Eucarestia.
      4) Adeguamento della figura dei catechisti in base alle normative emesse da Papa Francesco sull'istruzione e la ministerialità della figura del catechista. Atrimenti non potrebbero più essere definiti catechisti perché "senza ministero".
      5) Improbabile, ma non impossibile (se la Chiesa volesse veramente fare repulisti), richiesta di rendicontazione del patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione "senza patrimonio proprio", attraverso le Fondazioni "figlie" Famiglia di Nazareth.

      Buoni motivi affinché il Prefetto insieme ai suoi diretti subordinati possa incontrare la triade, ce ne sono diversi.
      Marco

      PS. Sì, l'articolo non è firmato, ma fa parte delle notizie del Dicastero. Se vai online, è anche L'UNICO. Nessun'altra fonte riporta questa notizia. Quasi come se il Dicastero fosse "obbligato" a riportare le notizie degli incontri, mentre non lo sono tutte le altre testate che hanno invece taciuto.
      Notare l'inserimento della notizia nella pagina di Associazioni e Movimenti (prima del titolo) e nei tag: Movimenti e comunità / Associazioni laicali.
      Molto strano che un "itinerario"-persona giuridica figuri in questo novero...

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  14. @Frilu'
    Frilu',
    anche dopo le "feria VI" presso la CDF del dicembre 2012 e gennaio 2013; avevano ammesso, con "la faccia come il sedere", che tutto si era svolto nel massimo della disponibilità e comprensione reciproca.
    Ne segui' una Sentenza della stessa Congregazione, della quale Kiko si "c**o' letteralmente sotto", savo poi essere momentaneamente salvato, dall'avvicendamento ai Vertici della Chiesa.
    La sentenza attualmente non è operativa ed, i Vaticano non si butta mai nulla.
    Ruben.
    ---

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  15. Per battere di più sul ferro, evidenzio quello di cui si è parlato di recente qui sul blog.

    Il Dicastero LFV ha riconosciuto una nuova associazione, la Comunità Magnificat.
    Nella notizia del riconoscimento si legge:
    "consegna di un nuovo Decreto con cui il Dicastero ha RICONOSCIUTO la Comunità Magnificat come associazione internazionale di fedeli, APPROVANDONE gli statuti ad experimentum per cinque anni."

    RICONOSCIMENTO giuridico e APPROVAZIONE degli Statuti NON SONO LA STESSA COSA, come aveva ben chiaro anche Giovanni Paolo II quando premeva che i neocatecumenali stilassero gli Statuti "in vista di un riconoscimento giuridico".

    Per il Cammino, differentemente da come risulta chiaro sopra nel comunicato, sono stati APPROVATI gli Statuti definitivi nel 2008, ma il RICONOSCIMENTO giuridico è avvenuto nel 2004...
    L'approvazione dello Statuto non è contestuale al riconoscimento, come nel caso in esame e come deve essere fatto.
    Il che, giuridicamente parlando è MOLTO STRANO e, direi, impossibile.

    https://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/news/2024/comunita-magnificat--una-nuova-associazione-riconosciuta-dal-dic.html

    Marco

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    Risposte
    1. @Marco
      Ero rimasto a 100 e secondo il link
      da te inviato, apprendo che le Associazioni e/o Movimenti, riconosciute dal DLFV, sono attualmente 117.
      Non nascondiamoci dietro a un dito; non bastando più la Verità rivelata ed il Vangelo, che rendono l'uomo libero; avanza inesorabilmente la gnosi, con il Cammino Neocatacumenale dal Catechismo segreto, in buona compagnia dei Focolarini, approvazione con Statuto Segreto ed altri....
      Mi domando sempre: in fondo il
      Cattolicesimo è una Religione d'amore, che molto ti dà chiedendoti il giusto; perché rovinarsi quindi la vita, attraverso queste oltre cento associazioni delle quali, in quanto, sapendo molto poco. lo gnosticismo è di casa?
      Ruben.
      ---

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