mercoledì 7 luglio 2021

Summorum Pontificum: anniversario e riflessioni

Quattordici anni fa Benedetto XVI promulgò il motu proprio Summorum Pontificum col quale affermava, nero su bianco, che la liturgia "tridentina" non è mai stata abolita, che non è necessario nemmeno il permesso dei superiori per celebrarla, e che ha pieno diritto di cittadinanza nella Chiesa al pari della liturgia "moderna".

Quel motu proprio ha scatenato tutte le furie dei modernisti e di tutti coloro che sotto sotto son convinti che la liturgia sarebbe una specie di "spettacolino", convinti che la Messa sarebbe una "messinscena", convinti che le norme liturgiche valgano poco e niente.

Ne approfittiamo per mettere alcuni puntini sulle "i" con alcune riflessioni sparse, specialmente a beneficio dei fratelli del Cammino che cominciano a chiedersi: se la liturgia è il culto a Dio gradito, perché dobbiamo imbottirla di parole umane e di omelie laicali?


Chi disprezza la liturgia tridentina sta disprezzando la Messa celebrata da giganti della fede come padre Kolbe, don Bosco, padre Pio, Pio IX, eccetera, sta disprezzando la Messa a cui hanno nutrito la propria spiritualità Teresa di Lisieux, Bernadette, Domenico Savio, i pastorelli di Fatima, eccetera.

C'è un altro fastidiosissimo problema per i modernisti: la liturgia approvata da Paolo VI nel 1969 continua a venir "spettacolarizzata" da troppi preti. Verrebbe quasi da dire: se la maggioranza dei preti moderni avesse celebrato con dignità, pietà e solennità la Novus Ordo, il successo della Vetus Ordo sarebbe stato minore. Se qui desideriamo consigliare a tutti - anche ai kikos - di gustare almeno qualche volta la liturgia "tridentina", è perché valga come "terapia d'urto", è per capire la differenza fra una liturgia "parolaia" - come quelle neocatecumenali - dove la Parola di Dio viene annacquata da troppe parole umane, e una liturgia che ha nutrito tutti quei grandi santi.

Queste considerazioni valgono anche per tante parrocchie dove la Messa viene "sbrigata" e "modificata" a seconda delle estrose paturnie dei celebranti. Dopotutto, coloro che hanno la fortuna di avere un sacerdote che celebra la Novus Ordo come "culto a Dio" anziché come spettacolino, sono quelli che meno avvertono il bisogno di "provare" la Vetus Ordo.

Qualche spiegazione per i non addetti ai lavori:

- Novus Ordo Missae, "nuovo ordinario della Messa", indica il rito promulgato da Paolo VI nel 1969; i testi originali sono in latino, le conferenze episcopali possono pubblicare una traduzione autorizzata in lingua locale; dunque la lingua ufficiale della liturgia è ancora il latino, anche se il Novus Ordo in latino non lo celebra praticamente nessuno; e c'è anche parecchia gente che non saprebbe distinguere il Novus in latino dal Vetus in latino;

- il Vetus Ordo Missae, l'antico ordinario della Messa, è quello che è rimasto sostanzialmente immutato dal IV secolo fino al 1962; l'ultima (piccola) modifica è stata approvata infatti da Giovanni XXIII nel 1962; ed è per questo che spesso viene specificato "secondo il Messale del 1962" per dire che si tratta della Messa "tridentina" anziché della Messa "moderna" (che è quella del Messale del 1965, caduto in disuso, e quella del Messale del 1969, quello in uso e con successive modifiche);

- come chiarito una volta e per tutte da Benedetto XVI, la liturgia tridentina non è mai stata abolita e non occorre nemmeno il permesso dei superiori per celebrarla anche nei giorni festivi e anche per le circostanze particolari (matrimoni, esequie, ecc.): cfr. Summorum Pontificum, articolo 5;

"Prima Comunione" neocatecumenale
(e secondo voi questo scempio
l'avrebbe "chiesto" il Vaticano II?)
- chi va blaterando che il Vaticano II avrebbe introdotto novità rivoluzionarie sta parlando della propria personalissima interpretazione di comodo. È noto che il Vaticano II, un Concilio "pastorale", per poter andare "incontro" ai fedeli, adoperò una terminologia un po' fumosa, ambigua, interpretabile in modi diversi. Così i furbacchioni hanno preteso di insinuare che il Vaticano II avrebbe comandato di ridurre la liturgia a uno spettacolino autogestito. Il Signore non vuole lo spettacolino; il Signore ha comandato "fate questo in memoria di Me", cioè il Sacrificio "incruento" con pane e vino. Le grattugiate di chitarrella kikiana non servono né a compiere quel Sacrificio, né a disporre l'animo dei fedeli ad assistervi pienamente: servono solo a far spettacolo, così come gli intermezzi di canzonette e balletti nei variety televisivi.


Dato che la liturgia non è uno spettacolino, ricordiamo sempre che quel che conta non è la sensazione di aver "partecipato", o l'emozione di sentirsi "partecipati".

Quel che conta veramente è l'essere stati coscientemente presenti al miracolo della Transustanziazione. Personalmente, perché Nostro Signore è in rapporto personale con ognuno di noi, singolarmente, uno per uno. Presenti lì, personalmente, in unione con Dio, desiderosi di esserci quando quel pane e quel vino diventano Corpo e Sangue di Nostro Signore e - nelle dovute disposizioni - poter accedere alla santa Comunione, "umiliandosi" davanti a Dio presente, accogliendolo con gioia e timor di Dio, coscienti che il Signore desidera la nostra più grande e infinita felicità, qualcosa che per noi è semplicemente inimmaginabile.

Tutto il resto è aria fritta.

Kikolatria: il santino di sanKiko
"Ma la gente deve partecipare di più!" Stai parlando del "prender parte" col cuore oppure del darsi da fare per autoprovocarsi l'emozione di aver fatto qualcosa?

"Ma il Vaticano II ha detto che..." Ha detto forse che bisogna sostituire il culto a Dio con una specie di spettacolino autogestito?

"Ma il sacerdozio comune dei fedeli!" Stai insinuando che il sacerdote (comune o non comune) equivale a fare il presentatore televisivo del talk-show a tema "sacro"?

"Ma chi canta prega due volte! anzi, tre!" Stai parlando del canto gregoriano o delle canzonette che hanno lo stesso ritmo della pubblicità delle merendine? Stai parlando del polifonico sacro o dei jingle pubblicitari incollati a qualche pezzetto di versetto biblico? Stai parlando della musica sacra tradizionale o dei flamenco schitarrati urlando come ossessi?

"Ma è una roba preconciliare da lefebvriani!" Significa che prima del Concilio nessuno aveva fede? Don Bosco era lefebvriano? Margherita Maria Alacoque era lefebvriana? Alfonso de' Liguori era lefebvriano?

"Ma la vita comunitaria!" Non è un sacramento. E non verremo certo "giustificati" dal fatto che uno della nostra comunità ha versato il doppio della decima ogni mese. Conta solo il nostro personale, personalissimo rapporto col Signore. Il ministero del sacerdote è quello di fare da intermediario tra la singola anima e Dio. La vita comunitaria - in qualsiasi sua forma - può essere un gradito e utilissimo aiuto, e può essere un fardello (come nel caso del Cammino) di cui conviene sbarazzarsi al più presto.

"Ma non potete seguire una cosa vecchia e superata!" Parli proprio tu, kikolatra? Non mi risulta che ogni nuovo canto di Kiko vi faccia considerare vecchi e superati tutti i precedenti canti di Kiko.


Attenzione: "partecipare" non significa eseguire chiassate ma significa "prendervi parte" - prender parte a qualcosa che avviene con o senza di noi, poiché il miracolo della transustanziazione avviene per opera del sacerdote, non perché i fedeli "contribuiscano" con la loro presenza o la loro attività.

Nella parlantina comune - anche e soprattutto neocatecumenale - "partecipare" viene invece erroneamente inteso in termini di spettacolino autogestito: se non fai la tua parte, non "partecipi", cioè hai vissuto male la liturgia, hai fatto riuscire male lo spettacolino, hai danneggiato gli altri partecipanti che si sono tanto tanto dati da fare per farlo riuscire. Quando i kikos si vantano di "vivere meglio" la liturgia, stanno parlando di uno spettacolino autogestito e riuscito, non di unione con Dio (al massimo stanno in unione con Kiko, visto che nelle loro carnevalate Kiko è onnipresente nei canti, nei drappeggi, nelle suppellettili sacre, nello stile della grattugiata delle chitarrelle, eccetera, ha comandato la disposizione delle seggiole, il tavolinetto smontabile con la fiera dei prodotti ortofrutticoli, l'alterazione delle formule liturgiche, il balletto-girotondo conclusivo, eccetera).

Invece la terminologia latina parla di actuosa participatio, "prender parte" anche negli "atti", cioè viverla. Solo che la lingua latina è molto più densa di quella italiana; il termine "viver meglio la liturgia" può essere facilmente frainteso in senso emotivo, di sensazioni, col sottinteso che deve funzionare come una droga eccitante (tant'è che Kiko e Carmen scrissero al Papa il 17 gennaio 2006 che le carnevalate neocatecumenali portavano i kikolatri «dalla tristezza all'allegria», come se fosse una sbevazzata di vino gratis tra gli ubriaconi in osteria; e i kikolatri non si stancano mai di blaterare sull'aspetto di "festoso banchetto" della "sacra cena", come se l'aspetto fondamentale - quello di Sacrificio Eucaristico - fosse da sminuire o da dimenticare).

"Non c'è vita cristiana senza comunità":
documento dei primi tempi del Cammino
che conferma l'eresia kikista-carmenista
In particolare, è il sacerdote a celebrare il Sacrificio Eucaristico. Se non c'è il sacerdote, non può esserci il Sacrificio. Pertanto si può anche dire - e fino a non troppo tempo fa si diceva sempre - che il fedele "assiste" alla Messa (assiste al Sacrificio, è lì presente volontariamente proprio per essere presente al Sacrificio celebrato dal sacerdote, Sacrificio a cui non può contribuir nulla perché avviene per opera del sacerdote, non per opera dei fedeli lì presenti). Tutti i discorsini capziosi sul "sacerdozio comune", sul fatto che "tutti celebrano", eccetera, sono solo tentativi di sminuire l'essenziale: e cioè che a celebrare il Sacrificio è il sacerdote, e che la presenza dei fedeli non cambia nulla di quel Sacrificio.

Gli eretici Kiko e Carmen hanno odiato talmente il sacerdozio ministeriale da aver insegnato insistentemente che "non c'è Eucarestia senza comunità", come se Nostro Signore avesse detto "fate piccole comunità in memoria di Me".

(da: by Tripudio)

81 commenti:

  1. Insistiamo tanto sulla questione perché da sola è sufficiente a far capire dove sta la crisi nella Chiesa cattolica.

    Chi accetta l'idea che la liturgia sarebbe una specie di sacro spettacolino, ha con ciò stesso già messo in dubbio l'efficacia dei sacramenti e di conseguenza la divinità di Colui che personalmente li istituì, e di conseguenza le verità di fede non sarebbero strettamente dipendenti l'una dall'altra ma sarebbero solo una collezione di "cose da credere"...

    La liturgia, invece, è il vero culto a Dio gradito. La validità della liturgia e dei sacramenti dipende non da sforzi umani ma dal fatto che Nostro Signore ha personalmente garantito l'efficacia: «a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (cfr. Gv 20,23), come a dire "vi do quest'incarico col sacramento della confessione e vi garantisco che il sacramento funziona sempre, al punto che vi posso dire: "quando non li rimetterete resteranno non rimessi".

    Dunque i fedeli davvero cattolici si accostano alla liturgia e ai sacramenti sapendo che Dio opera, e perciò non pretendono di fare "spettacolino". È Dio che opera, non il fedele; è Dio che compie il miracolo (della Transustanziazione, del perdono dei peccati, dell'adozione a figli di Dio...): il fedele, di suo, non aggiunge nulla, non può aggiungere nulla, può solo scegliere di unirsi di cuore a Dio.

    Le canzonette, l'Ambientale, le Monizioni, il Darsi da Fare, quel patetico arrabbattarsi a fare Preparazioni di qua e Preparazioni di là, è completamente inutile. L'unica cosa utile è l'unione con Dio, unione personale, di cuore, perché Dio non è una specie di critico d'arte che va guardando la percentuale di cantori, ostiari, responsabili, non va contando l'esibizione di gadget griffati Kiko e di cloni kikizzati presi in offerta dalle Paoline - tanto meno va smarcando caselline Excel di quanto "malloppo" hai mollato al Cammino. I sacramenti sono efficaci perché li ha istituiti il Signore, non perché ci sia una folla di babbioni che sgrattugia la chitarrella e strizza al massimo le corde vocali. Quello che conta, davanti al Signore, è la disposizione del cuore, non la quantità di "spettacolino" eseguito.

    La liturgia "tridentina" ha come caratteristica ben visibile quella di essere culto a Dio. Si usa solo la lingua sacra - tranne per l'omelia -, ogni gesto e ogni formula hanno una lunghissima tradizione (tradizione fatta di modifiche assolutamente minime perché lungo i secoli anche i più alti papaveri ecclesiastici, anche i più grandi santi, avevano un sacro timore di metter mano alla liturgia, non volevano inquinarla di "cose umane"), tutto è proteso verso Dio (perfino il sacerdote è "orientato verso Dio", cosa che in gergo comune dicono "dà di spalle ai fedeli", come se fosse necessario guardarlo in faccia al pari del conduttore di uno show televisivo della domenica pomeriggio).

    La liturgia "moderna" (quella promulgata da Paolo VI nel 1969) ha offerto purtroppo troppe diaboliche occasioni di ridurla a spettacolino. Infatti la stragrandissima maggioranza dei preti in circolazione tollera (o addirittura inserisce) qualche "modifica" al rito. Sono molto rari quelli che celebrano la Novus Ordo in maniera sobria e senza alterazioni, e restano comunque soggetti allo show dei laici (la sfilata di "lettori" all'ambone, il "coro" di ragazzine con le canzonette che sembrano jingle pubblicitari delle merendine, i "preparatori" di gadget e cartelloni e disposizione delle sedie, le ridicole "preghiere dei fedeli"...).

    Per questo consigliamo la terapia d'urto: assistere alcune volte alla Messa tridentina fino a cominciare ad assaporare la differenza tra liturgia e spettacolino.

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    1. E comunque, qualsiasi riduzione a "spettacolino", finisce miseramente per diventare messinscena patetica, cerimonialismo pacchiano; cfr. ad esempio le facce "morte" (altro che «dalla tristezza kikiana all'allegria kikiana») dei giovani kikos alla GMG di Kiko.

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    2. Aggiungo pure che l'odio alla liturgia tridentina è "trasversale"; si consideri ad esempio il fatto che Radio Maria, in tutta la sua storia, ha trasmesso una sola volta - bontà sua e del clerico-stalinista Fanzaga - una liturgia tridentina.

      "Ma in latino non si capisce niente!" E dove c'è mai scritto che devi diventare latinista universitario? Nella liturgia conta l'unione con Dio, oppure il dotto professoralismo dei traduttori di formule? (e comunque, a furia di vivere la liturgia in latino, la capivano anche gli analfabeti; si tratta dopotutto di latino, non di proto-sanscrito vetero-arabo antico cinese occulto primordiale).

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  2. Concordo pienamente con Pax: il Cammino non è affatto espressione del Vaticano II, ma di un non fantomatico Vaticano III avvenuto solo nella mente dei modernisti, che all'apparenza si dimostrano entusiasti del Vaticano II, ma aggiungono sempre che, però, non si è avuto abbastanza coraggio.

    Ma, evidentemente, non è questione di coraggio: se alcune istanze sono state BOCCIATE è perché erano ERETICHE.
    E quelli che interpretano il Vaticano II in modo da disubbidire al Vaticano II fanno come i camminati che interpretano gli Statuti del Cammino in modo da disubbidire agli statuti.

    Per i modernisti l'approvazione del Vaticano II è un pretesto per fare quello che gli pare, così come per i camminanti l'approvazione dello statuto è un pretesto per fare quello che gli pare.

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    1. Esatto. E purtroppo (ripeto: purtroppo) l'errore fondamentale è stato proprio il Concilio, che Giovanni XXIII annunciò di punto in bianco sorprendendo perfino i suoi più stretti collaboratori.

      Fu un errore perché, al di là delle buone intenzioni (di cui son lastricate le vie dell'inferno, ricordiamolo sempre: le buone intenzioni non rendono automaticamente buona una causa), fu la risposta sbagliata al momento sbagliato. Ti piove addosso il Concilio nel momento in cui serpeggia la voglia di novità, e perciò anche un Concilio "con ottime intenzioni" finisce per prestare il fianco a chi vuole fare la rivoluzione. Ed infatti rivoluzione fu: ognuno lo interpretò a modo suo - cfr. ad esempio la megera Carmen: «a Kiko ho servito il Concilio su un piatto d'argento» - e ogni ribelle ha sempre avuto la scusa del Concilio per giustificare le proprie invenzioni (qualche esempio: il Concilio non ha mai detto di "girare gli altari", il Concilio non ha mai detto di abolire il latino, il Concilio non ha mai detto di fare la Comunione "sulle mani"...).

      Doveva essere un Concilio "pastorale", e invece non appena hai un'idea pastorale leggermente diversa dallo scempio in corso, ti accusano di essere divisivo, scismatico, ribelle, eretico, come se il Concilio "pastorale" fosse un superdogma che annulla tutti gli altri.

      Per evitare "divisioni", il Concilio Vaticano II non condannò il comunismo, col risultato che gli anni '70 e '80 sono stati un continuo e tumultuoso incensare gli idoli "di sinistra" da parte di vasti settori della Chiesa.

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    2. L'articolo odierno è tutto di by Tripudio.

      Sono pubblicati in successione tre suoi commenti al post "Perché consigliamo la "Messa tridentina" ai kikos" che trovi a questo link:

      https://neocatecumenali.blogspot.com/2021/04/perche-consigliamo-la-messa-tridentina.html

      Sono stati solo ricopiati e messi in evidenza di nuovo perchè molto esplicativi e chiarificatori.

      Siamo sempre grati a Tripudio per il suo lavoro e le sue considerazioni.

      Pax

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    3. Noi no, e continuiamo con le nostre liturgie, fosse solo per fare un dispetto a by Tripudio

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    4. Oh che bello: continuano con le loro liturgie sbagliate... per fare un dispetto a qualcuno.

      Ennesima dimostrazione che la liturkikia è uno spettacolino il cui centro non è Dio, ma solo Kiko e la sua superbia e il fare un dispetto a qualcuno.

      Il demonio - quello vero - è molto soddisfatto del Cammino Neocatecumenale.

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    5. Perchè, quale sarebbe il demonio falso? Dite tutte le cose, non le frasi a metà. E poi perchè il demonio dev'essere soddisfatto del Cammino? Ve l'ha detto lui, per caso?

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    6. Col termine "il demonio (quello vero)" indichiamo ciò che indica la Chiesa col termine "demonio".

      Siamo costretti a precisare "quello vero" perché nel Cammino Neocatecumenale si usa il termine "demonio" per indicare le sfortune per il Cammino, le cose che tolgono il prestigio al Cammino, le combinazioni di eventi che intaccano le attività del Cammino. Per esempio, quando un kikos dice che il "demonio" gli ha fatto trovare traffico in autostrada mentre andava alla cosiddetta "convivenza".

      Lo stesso avviene con tantissimi altri termini del gergo cattolico. Quando un kikos blatera che è stato "perseguitato" mentre "evangelizzava", in realtà non parla delle persecuzioni dei cristiani ma del fatto che la gente comune conosce già i segreti del Cammino (come ad esempio le Decime).

      Ah, il demonio (quello vero) detesta il Summorum Pontificum, perché tale documento afferma - con l'autorità del successore di Pietro - che la liturgia tradizionale non è mai stata abolita.

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  3. Magari pensassero solo che la Liturgia sia uno spettacolino, per quanto grave sia! La verità è che nel C.N. la Liturgia deve essere per forza stravolta. Per rispondere alla logica che nella mente malata o perversa (o entrambe le cose) degli Iniziatori informa tutta la loro invenzione.

    Lo dicevamo a proposito di Gv.9.
    Lo stravolgimento sistematico del Vangelo risponde alla stessa identica logica: togliere Dio e Gesù Cristo dal centro e mettercisi loro.

    Tutto nel Cammino distoglie da Dio. Dal Dio vivo e vero. Dal Dio della rivelazione.
    La liturgia è pensata per dare risalto al percorso iniziatico e alla predicazione che lo informa: kikocentrica; e alla irrinunciabilità di entrambe le cose.

    Che significa questo?
    Che al centro viene messa sempre e soltanto la "comunità" ("piccola" perfino). Essa è il top per vivere "efficacemente" l'eucarestia (e lo stesso vale per la penitenziale).
    Si istilla negli adepti, in modo subdolo, il disprezzo assoluto per la Messa in forma individualistica come dicono loro (ripetono che senza assemblea la messa non ha senso... ridotta ad atto di devozione privata deprecabile in tutti i sensi e dannosa).
    ........

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  4. I veri nemici del Concilio Vaticano II, oltre ai lefebvriani, sono i modernisti e gli stessi camminanti.
    Solo che i modernisti e i camminanti sono più pericolosi perché lo vogliono cambiare dall’interno, come in un processo naturale. Un po’ come la lobby lgbt che si appella a dei presunti "diritti naturali" per snaturare la natura.

    Il Concilio, ad esempio, mette in evidenza quello che la Chiesa sa fin da quando Gesù ha detto di non giudicare, anche se non sempre è stato applicato: che, cioè, un conto è il peccato, e un conto è il peccatore: il primo va condannato, il secondo salvato.
    Il Concilio, solo, ha fatto che questa verità fosse una priorità pastorale.

    Ma questa differenziazione tra il peccato e il peccatore non va giù ai modernisti che, per andare “avanti”, sono costretti a tornare “indietro”.
    Cioè: per far passare il matrimonio fra omosessuali come naturale, occorre che l'omosessualità-peccato non sia separata dalla persona omosessuale.
    Un po' come quando non si conoscevano tanti processi psicologici e c'era la tandenza ad accomunare la tendenza patologica dell'omosessualità al peccato dell'omosessualità.
    Solo che, mentre una volta si tendeva a dare all’omosessuale un giudizio negativo perché l’omosessualità era considerata un disvalore, i modernisti fanno l’opposto: con la scusa della misericordia, assolvono preventivamente l’omosessuale e, di conseguenza, vogliono che si “assolva” anche l’omosessualità.

    Un po' come nel Cammino, per cui l'uomo si identifica pienamente col peccato originale e i peccati attuali che ne sono conseguenza, rimanendo sostanzialmente sempre un corrotto e uno schifo, senza speranza di ottenere l'innocenza neanche dopo la confessione.

    Per il Cammino l'uomo, più che peccatore, è schiavo del peccato anche dopo la confessione, più che avere l'inclinazione al peccato ereditata dal peccato originale, è un vizioso, anche dopo la confessione. Senza speranza.
    Una identificazione tra peccato e peccatore che fa comodo al Cammino, che si propone come una via facile (si fa per dire) per la salvezza, che si ottiene a grappoli, aderendo semplicemente al Cammino, e perciò ubbidendo ciecamente ai catechisti che ubbidiscono ciecamente a Kiko.

    RispondiElimina
  5. ........

    A proposito del Sacramento della Confessione (per completare l'argomento) non si parla mai, ad esempio, della necessità di avere un confessore (anatema), che sia un prete fuori dal cammino, poi, non ne parliamo proprio....

    Kiko sa cosa necessita all'anima dei neocatecumenali e una Penitenziale al mese è più che sufficiente... e se d'estate si allungano i tempi, c'è l'appuntamento dell'Inizio Corso con la Penitenziale - preparata con scrutatio e digiuno - alla quale approderanno i fratelli come naufraghi, dopo le vacanze, ormai ridotti alla canna del gas.
    L'importante è che riprendano la frequenza ai sacramenti ben imbottiti del kikiano verbo che inesorabilmente li coprirà' di "fango" e indirizzerà nella giusta direzione! Per questo chi ha problemi seri, spirituali e di ogni altro genere, avrà un solo desiderio: parlare con i propri catechisti, per i casi più penosi, in privato, previo appuntamento.
    La confessione sacramentale, in piedi davanti al presbitero al centro dell'assemblea (unica che conta e dà valore a tutto) tra canti e suoni assordanti, si riduce anch'essa ad un ignobile spettacolino. Nessun orientamento il sacerdote è autorizzato a dare, nessuna direzione spirituale è ammessa.
    Questo tanto per dire che nel Cammino tutto è "spettacolino autogestito". Di cattolicità, ecclesialità, ZERO.
    Il bravo presbikiko ti assolvera' e ti dirà immancabilmente: " Fai il Cammino e parla con i TUOI catechisti!"
    ........

    RispondiElimina
  6. ........

    Il C.N. è tutto un obbrobrio, usa Dio per sponsorizzare se stesso. Per adescare e legare indissolubilmente a sé i suoi seguaci.
    Un sacrilegio! Non solo un abuso palese.

    L'eucaristia neocatecumenale chiude il cielo. Oscura Dio. Ti stordisce con i suoi "segni" inutili e dannosi e fuorvianti.
    Al centro sei tu, i fratelli della tua comunità, il perfetto adempimento - maniacale - delle variegate INUTILI consegne kiko/carmeniane in proposito. Atte solo a distogliere, distogliere, distogliere dal Cuore Pulsante della Liturgia Eucaristica che resta del tutto oscurato; di esso si istilla negli adepti un profondo disprezzo, lo si definisce fuorviante rispetto alla Pasqua... bla bla bla. Prodotto delle successive incrostazioni che si sono sovrapposte nei secoli (tutti quei secoli di Storia della Chiesa che Kiko e Carmen hanno depennato. Palesando, senza farne mistero, la loro assoluta condanna del Concilio di Trento, in particolare.

    Pax

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    1. Viva il Concilio Vaticano II, abbasso il Concilio di Trento

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    2. Anonimo 7 luglio 2021 15:48
      Viva il Concilio Vaticano II, abbasso il Concilio di Trento
      ---
      Scusa ma che stiamo allo stadio? Andiamo!...

      Ruben.

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  7. Introibo ad altare Dei
    ad Deum qui laetificat juventutem meam

    E' questa la messa che piace a voi, vero? Tenetevela. Noi preferiamo le nostre ottime, magnifiche, meravigliose nonchè opportune liturgie, del resto approvate dal Vaticano. Amen

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    1. Forse sono approvate dal "nuevo Vaticano", la Domus Galilaeae, non certo dal Vaticano cattolico romano.

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    2. Approvata? Quando?
      Mi citi il documento di approvazione della MESSA secondo il rito del Cammino?
      No, è? Tientela tu una Messa NON approvata (che per il Messale Romano è equivalente di: DISAPPROVATA)

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    3. Non siete approvati per niente. Ancora dovete ottemperare alle disposizioni di Arinze confermate nello Statuto. Campa cavallo...!

      Meraviglioso il latino, almeno non sentiamo le orride traduzioni!

      Poi, fattene una ragione, ancora oggi il Latino E' la lingua ufficiale della Chiesa.

      Faresti bene a seguire il consiglio di Tripudio e andare almeno una volta ad assistere ad una Messa Tridentina. Magari ti si apre la mente e il cuore: C'è sempre speranza!

      Percepiresti almeno l'abisso che vi separa!

      Poi usi tutti quegli aggettivi per la vostra eucarestia! Non ti rendi conto che denotano solo il vostro fanatismo, il livello emozionale alto con cui vivete tutto.

      Vengono i kikatekisti, e vi esaltate.
      Fate un passaggio e vi gasate.
      Fate l'eucarestia e vi caricate.
      Danzate, urlate e il vino "a grandi boccate" vi dà alla testa.

      Siete dei pagliacci. Esaltati.

      Quando cantate il Credo, alle Palme o anche ai funerali, non vi si può sentire. Strepitate come ossessi, a chi grida di più (questo il vostro primato nella fede) come doveste dimostrare al mondo non si sa cosa.

      Dio dov'è? Dio dov'è? Dio dov'è?

      Eh sì tenetevi Kiko, questo vi meritate.

      Intanto il COVID ci ha pensato a togliervi il pane azzimo e il coppone da mano.

      AMEN

      E anche questa è Volontà di Dio.

      Meditate sulla storia che Dio fa. Dio è Uno.

      Pax

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    4. Notate come il furibondo fratello del Cammino delle 11:43, dall'alto della sua asinerina, raglia più forte che può.

      Non è questione di "quale Messa vi piace". È questione di "celebri la liturgia o lo spettacolino?"

      La liturgia "tridentina" è rimasta sostanzialmente invariata lungo diciassette secoli (piccola precisazione storica: le parole "Introibo ad altare Dèi" sono state aggiunte nel frattempo perché tutti i pii sacerdoti, uscendo dalla sacrestia prima di cominciare la celebrazione, si rivolgevano al Signore col salmo 43). Cioè ha nutrito ed arricchito la spiritualità di diciassette secoli di santi.

      Ed ecco che il furente fratello del Cammino delle 11:43, ragliando a più non posso, tenta di convincere sé stesso che sarebbe solo una questione di gusti estetici, col sottinteso che lui sarebbe autorizzato a gustarsi la nueva estetica degli eretici spagnoli Kiko e Carmen, mentendo a sé stesso perché né il Papa né il Vaticano hanno mai approvato la liturkikia.

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    5. Anonimo 7 luglio 2021 11:43
      Introibo ad altare Dei
      ad Deum qui laetificat juventutem meam
      ---
      Si questa è la Messa che piace a me e che ho avuto il privilegio di assistervi fino all'età di 15 anni, ora ne ho
      71.
      Ammesso e non concesso che tu conosca il Latino, ti sembra poco "un Dio che rende lieta la tua giovinezza"?

      Ruben.

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    6. E' questa la messa che piace a voi, vero? Tenetevela. Noi preferiamo le nostre ottime, magnifiche, meravigliose nonchè opportune liturgie, del resto approvate dal Vaticano. Amen
      ---
      No! Le vostre fanno letteralmente schifo ed il Vaticano non le ha affatto approvate; vedi "Lettera Arinze" in nota 49 del vostro Statuto.
      Statuto del quale non avete mai seguito in toto, nè una parola nè una virgola, altrimenti non parlereste neanche di decime.

      Ruben.

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    7. furente fratello, asineria, colui che raglia....questi insulti ci spronano a seguire ancora di più le nostre liturgie, che sono approvate.

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    8. Quando dopo lo scempio dell'Eucarestia i catechisti vennero a casa mia per calmare i miei dubbi, la prima cosa che dissero e' che esiste una carta falsa che gira su internet del Cardinal Arinze che non vale a nulla...

      Figuratevi voi come stanno questi kikos...

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  8. bella liturgia faccia a muro....

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    1. Il commento delle 12:28 è chiaramente di un fratello del Cammino Neocatecumenale.

      Nel Cammino, infatti, anche se non espresso a chiare lettere, non credono nella Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento.

      Ed infatti pensano di guardare un muro. "Faccia a muro".

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    2. faccia a muro, dici?

      Ecco la prova che per voi Dio non c'è.

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    3. Dopotutto l'eretico Kiko ha scritto in uno dei suoi dipinti: «Dio è Parola, Liturgia, Comunità». Sottinteso: Dio è il Cammino. Dunque, per i kikos, il Tabernacolo è solo un armadietto più elegante, nel quale si può infilare la Bibbia e magari anche qualche altro gadget kikiano, tipo il santino di Sankiko.

      Per questo gli asini vengono qui a ragliare senza sosta. Hanno già capito di aver sbagliato tutto ma non vogliono ammetterlo, non hanno il coraggio di ammetterlo, hanno paura di dover trarre l'unica logica conclusione: ripudiare l'idolo Kiko-Carmen-Cammino.

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    4. Tanto per cambiare siete incoerenti, dite di parlare solo del Cammino, poi parlate del Summorum Pontificum. Cosa c'entra con il Cammino? Questa è la tipica ipocrisia, la solita falsità di questo blog. Comunque se volete parlare del Summorum Pontificum avete trovato pane per i vostri denti. Conosco molto bene il Messale promulgato da S. Pio V, per averlo studiato, come ho studiato le radici di questo Messale che non è assolutamente la Messa di sempre, ma semmai una messa moderna, un Messale nato nell'età rinascimentale per arginare il protestantesimo, con il proposito, non adempiuto, di tornare alle radici, cosa che non riuscì e quindi ci si accontento'di ispirarsi al sacramentario di S. Gregorio Magno, del sesto secolo che però è assai più simile al Messale di Paolo VI. Siete cascati male conosco l'argomento a menadito.

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    5. Detto da gente che prega sulle cosiddette 'icone' di Kiko, fa veramente raccapricciare.
      Mi chiedo se questa espressione 'faccia a muro' (dove il muro sarebbero il Tabernacolo e il Santissimo) è proprio contenuta in qualche mamotreto del guru o cosa.
      Poi questi cretini vorrebbero istruire sulla dottrina cattolica e sui dogmi coloro che desiderano essere battezzati! Vade retro.

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    6. Faccia a muro è l'acronimo di :

      Facciamo Ancora Cerimonie Catecumenali Inneggiando Adesso A Mamotreti Unanimamente Ridicolmente Orripilanti

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    7. Bene, bene, l'ambientino si sta scaldando. Attendiamo i salaci commenti di FungKu e quelli (purtroppo) di FAV e le prevedibili risposte del blog. Su, scrivete, su, scrivete......

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    8. "bella liturgia faccia a muro...."

      Questa è la prova provata che a Messa non ci sei mai stato, neanche se credi di esserci andato.
      Vatti a confessare bestemmiatore eucaristico.

      Irene

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    9. Anonimo 7 luglio 2021 16:00
      Bene, bene, l'ambientino si sta scaldando. Attendiamo i salaci commenti di FungKu e quelli (purtroppo) di FAV e le prevedibili risposte del blog. Su, scrivete, su, scrivete......
      ---
      Noi scriviamo, tu rosica.

      Ruben.

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    10. Premessa importante: nella mentalità neocatecumenale ingannare e mentire sono azioni sante, qualora utilizzate per difendere il prestigio del Cammino. In questa ottica va considerato il commento delle 13:24.

      Quando qui rispondiamo agli asini raglianti del Cammino, lo facciamo solo per dare modo agli altri lettori del blog di trarre le loro conclusioni a partire dai punti fondamentali della fede.

      Punto fondamentale: la liturgia non è uno spettacolino. La liturgia è culto a Dio. La liturgia si vive personalmente, in unione con Dio. La liturgia non è una recita da "far sembrare riuscita". La liturgia ha per protagonista Dio, ha per intermediario il sacerdote, ed è culto a Dio "con o senza i fedeli", con o senza le attività dei fedeli, con o senza canti, con o senza intermezzi pubblicitari.

      Chi prende parte ("partecipare") alla liturgia, lo fa esclusivamente per i benefici spirituali che può trarne personalmente. Un immenso tesoro di benefici spirituali è lì che attende ognuno di noi. Il solo esser presenti quando si compie il miracolo della Transustanziazione è una vera pioggia di grazia divina. «Cosa sarebbe il mondo senza la Messa?» si domandava padre Pio, e parlava sul serio, senza esagerazione, senza eufemismo.

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    11. Ora, l'asino ragliante delle 13:24 ci chiede: perché parliamo del Summorum Pontificum? Anzitutto perché è valido per tutta la Chiesa. Se il Cammino proclama di esser parte della Chiesa, dovrebbe gioire per il Summorum Pontificum, anziché trattarlo come se fosse un obbrobrio da dimenticare.

      Ma il problema - come già evidenziato tante volte in questo blog e altrove - è che i kikos non credono nella Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento. Anche se a parole dicessero il contrario, non credono nella Presenza Reale. Non ci credono, proprio non ci credono, davvero non ci credono! Trattano il Santissimo Sacramento come se fosse una specie di sacro gadget, meritevole forse di un armadietto più lussuoso (decorato secondo i dettami di Kiko e del costo di 12-15-18000 euro nei kiko-shop più rinomati), ma che per loro non è veramente il Corpo e Sangue di Nostro Signore: per loro è solo uno "snack speciale" da consumare comodamente seduti pulendosi le dita sui pantaloni per sbarazzarsi dei frammenti (il Cammino è una valanga di sacrilegi eucaristici).

      Come già detto sopra (ma l'asino ragliante neocat fa finta di non leggere, oppure è davvero un analfabeta funzionale che conosce la lingua italiana ma non riesce a comprendere il senso di ciòà che legge), alla luce del Summorum Pontificum noi invitiamo tutti - e specialmente i kikos - a partecipare per un po' alla liturgia "tridentina" per poi domandarsi: che differenza c'è tra il culto "gradito a Dio" e quella specie di spettacolino autogestito che bisogna far "sembrare riuscito"? Una vera "terapia d'urto": passare dalla cagnara kikista-carmenista, un fiume di parole umane che offusca la Parola di Dio, alla liturgia che ha nutrito la spiritualità di tutti i santi e tutta la cristianità lungo 17 secoli, nella quale è evidente che perfino il sacerdote celebrante è orientato a Dio, e che non c'è proprio posto per spettacolini e sceneggiate, perché ogni simbolo, ogni paramento, ogni suppellettile sacra, hanno tutti una lunghissima storia di santità a sorreggerli - anziché l'armamentario di gadget kikiani che Kiko ha imposto per glorificare sé stesso.

      E vogliamo dirla tutta? Non è vero che il "Messale di san Pio V" sarebbe nato nel Rinascimento. Queste sono frottole che certi professoroni di liturgia vanno blaterando perché odiano la liturgia tridentina ma non possono dirlo a chiare lettere, per cui la denigrano inventando panzane ("ispirarsi!" "moderna!" "solo per arginare!" e altri esimi ragli di somari d'alta asineria) e facendole studiare come se fosse oro colato. Gli asini raglianti - a loro volta odiatori del Sacrificio Eucaristico e della liturgia che santifica le anime - apprendono con estrema gioia il tronfio e noioso elenco di pregiudizi "anti-tridentini" e corrono qui convinti di poterceli ripetere e metterci a tacere (col sottinteso che il Summorum Pontificum sarebbe a sua volta un gravissimo errore...).

      In sintesi, come già detto sopra e altrove:

      - il Summorum Pontificum è per tutta la Chiesa. Dunque, in teoria, anche per il Cammino. Solo che nel Cammino vige la mentalità secondo cui la liturgia sarebbe uno spettacolino autogestito e pertanto i kikos non sono interessati al Sacrificio Eucaristico ma solo al "banchetto festoso (e chiassoso, e parolaio), nel quale non c'è posto per il Sacrificio, non c'è posto per la Transustanziazione, non c'è posto per la Presenza Reale, non c'è posto per il Sacerdozio ministeriale: c'è posto solo per Kiko.

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  9. Vissi con costernazione gli avvenimenti "modernistici" che in tempo di pandemia si enfatizzarono. L'obbligo di accogliere prettamente in mano l'Ostia consacrata mi arrecò una notevole sofferenza, quindi espressi questa mia contrarietà in un umile thread proprio qui, su 'Osservatorio'. Quella pubblicazione così modesta fu motivo di scandalo non soltanto per i nc, ma anche per alcuni (pochi) ex dall'indole marcatamente kikiana, i quali aggredirono i miei pensieri e la mia persona tacciandomi, in sintesi, per una superba priva di una fede vera e salda. Eppure affermavo un concetto semplice e discreto: 'il momento della Comunione va vissuto con sacralità e somma dignità, poichè i gesti esterni composti e riverenti - che il cammino ha degenerato in gesti mondani e profani - favoriscono la comprensione del grande mistero sacramentale.'
    L'accanimento di queste persone sorge dalla banalizzazione della santa Messa appresa in cammino, dove i falsi profeti dell'ambiente addormentano le coscienze rendendo l'Eucarestia un condensato di egocentrismo, festa, riti folcloristici ed eccentrica euforia, omettendo consapevolmente e volutamente la realtà del peccato, la necessità della redenzione ed il rinnovamento del sacrificio della croce sull'altare. 
    Le modalità in cui vengono celebrati i sacramenti nel movimento dell'Argüello, ne degradano gravemente la sacralità.

    Grazie Tripudio per questo testo rilevante, diretto ed efficace. E grazie a te Pax, che riesci sempre a cogliere il bello e ad esaltarlo.

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  10. La Messa Novus Ordo è nata per avvicinare alla devozione, con la traduzione in lingua nazionale, ma anche con la semplificazione delle rubriche ed il ritorno a una concezione del rito che si discosti dalla solennità delle cerimonie pubbliche per avvicinarsi invece all'intimità e alla semplicità dell'offerta a Dio, della preghiera a Lui e della Sua azione salvifica.
    Ma i contenuti della Santa Messa sono sempre quelli, e cioè la riproposizione del sacrificio salvifico di Cristo, celebrato dal sacerdote in persona Christi e la partecipazione del popolo come assemblea dei salvati e dei beneficiati chiamati, uno per uno, a nutrirsi del Corpo e del Sangue di Cristo.
    Spero di non fare errori, mi sto esprimendo con parole mie.
    Visto che sono nata con la Messa di Paolo VI, la amo moltissimo: ma nel contempo 'la soffro', per la facilità con cui viene strumentalizzata non solo dai kikos di turno. Per questo, sono felice del fatto che il significato fondamentale della Santa Messa sia custodito nella sua celebrazione tradizionale: quella che, in particolare, come in uno scrigno, protegge il suo cuore eucaristico dagli attacchi di antichi e nuovi protestanti, il cui unico scopo è distruggere il sacerdozio ministeriale e la fede nel Sacramento.
    Naturalmente, e come sempre, le mire distruttive si nascondono sotto le vesti della modernità o addirittura del recupero di antichi valori.
    In sintesi: per chi esce dall'esperienza neocatecumenale, la Messa antica ha un altissimo valore pedagogico, perché dilava in pochissimo tutti gli errori di impostazione e di sostanza per il solo fatto di essere ciò che è. Voglio dire questo: potremmo parlare per decenni degli errori sacrileghi della Eucarestia neocatecumenale, ma basterebbe assistere ad una sola Santa Messa in rito tradizionale per capirlo 'per differenza'.
    Per questo motivo, la consiglio a tutti i neocatecumenali ed anche agli ex neocatecumenali o a chi ha subito in parrocchia il loro influsso: costituisce infatti, con la sua esemplarità, l'antidoto agli errori di Kiko, il trattamento d'urto.
    Anche per questo dai soloni del Cammino è così ferocemente avversata.






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    1. @Valentona Giusti.
      Ho partecipato varie volte alla messa Tridentina, se proprio lo vuoi sapere, non ha sortito alcun effetto, non ci trovo proprio nulla, studio e conosco la liturgia e non mi faccio abbindolare dai tradizionalisti, anzi mi ha fatto apprezzare ancora di più la riforma liturgica e le celebrazioni del Cammino. Io credo che tu non abbia capito cosa sia la Messa sia Tridentina che Paolina, ecco il tuo problema, non hai capito niente della messa, scrivi solo un sacco di scemenze a vanvera ma hai capito poco o nulla e puoi scrivere solo qui, tra ignoranti come te. Ma tu della messa, come gli altri di questo blog non avete capito un acca.

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    2. Intanto la Messa detta Tridentina, è la Messa in rito straordinario non la Messa dei tradizionalisti, come dici tu, mentre le cosiddette 'celebrazioni' del Cammino non si sostanziano in un rito approvato dalla Chiesa ma, per lo più, sono contraddistinte da abusi e delitti eucaristici che conosci benissimo perché più volte ne abbiamo parlato.
      Il fatto che tu ne sia consapevole quindi secondo me non è un titolo di merito ma aggrava la tua posizione, perché non stai facendo nulla, da cattolico, per chiedere il rispetto del Messale al celebrante.
      Magari tu non avessi capito un'acca: non dovresti rispondere un domani di questa omissione.

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  11. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Promemoria tecnico: carità è anche aiutare i fratelli (del Cammino) ad abbandonare l'errore.

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    2. Promemoria tragicomico: si parla di Summorum Pontificum e i kikolatri vanno su tutte le furie, come se fossero stati colpiti da una secchiata d'acqua santa...

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  12. @blog, correva l'anno 2011 e un certo padre Lorenzo vi inviava questo commento. Sono passati più di 10 anni ma sembra scritto oggi e con il post di oggi è più che confermata la sua visione.
    Anonimo 28 giugno 2011 17:36

    Cari Amici, ho visitato con cura questo sito per ore prima di scrivervi, e francamente sono rimasto molto deluso dal modo in cui strumentalizzate qualsiasi notizia per modellarla" addosso alla vostra crociata contro la Chiesa ed i suoi movimenti.
    E' evidente la vostra posizione Lefevriana e per difenderla non esitate a dare addosso a questo splendido movimento suscitato dalla Vergine Maria.
    Ne sono dispiaciuto e mi auguro per il futuro che utilizziate il vostro tempo in cose piu' edificanti per la Chiesa, ma sopratutto per la vostra Fede offuscata da un giustizialismo che vi porta a muovere critiche "pesanti" anche nei confronti del nostro amato Papa.
    Giovanni Paolo II non era uno sprovveduto, ed il suo occhio, per fortuna, ha piu' discernimento del vostro, dove tra l'altro, vedo piantata un bella trave.
    Vi auguro tanta Pace ed auspico che nella Chiesa le persone come voi si occupino di cose piu' edificanti.
    P. Lorenzo

    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Pace all'anima sua, padre Lorenzo ha avuto sicuramente molti meriti (se il commento era suo) ma era purtroppo pesantemente kikizzato.
      Ecco un altro esempio tratto da un predicozzo in cui dimostrava la sua neocatecumenalizzazione:

      Caro lettore, sono l'Apostolo Tommaso e ringrazio padre Lorenzo per avermi dato l'opportunità di darvi un consiglio fraterno per la crescita della vostra fede in Gesù risorto, a cui il Padre celeste ha dato ogni potere in cielo e in terra. Dopo la morte del mio e tuo Signore, rimasi molto deluso e pensai che fosse tutto finito e decisi così di lasciare il gruppo degli apostoli per ritornare al mio vecchio lavoro. Feci un grande errore perché, quando Gesù apparve per la prima volta dopo la sua risurrezione, ero assente, credendo che Gesù fosse un impostore. Una cosa importante vorrei consigliarti ed è questa: non lasciare mai la comunità dei credenti.
      Anche se la comunità è costituita da uomini e donne che non sono ferventi, rimani con loro ad ascoltare la parola di Dio, a pregare e ad amare. La comunità non è fatta di uomini e donne perfetti, ma perfettibili. Gesù ci diceva sempre: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". Frequenta la tua comunità assiduamente e non solo quando hai voglia. Se diserti le riunioni, potrebbe accadere che proprio durante quella riunione in cui sarai assente il Signore appare. Il Signore fu molto buono con me perché decise di apparire la seconda perché io potessi vederlo. Frequenta la tua comunità di preghiera assiduamente se vuoi vedere e gustare la presenza del Signore e se vuoi imparare ad amare. Il mio augurio è che un giorno potrai dire: "Ho visto il Signore!".

      Apprendiamo da questa filippica che san Tommaso pensò che Gesù fosse un mistificatore e che la compagnia degli Apostoli era scipita come quella della comunità neocatecumenale dopo trent'anni di parole inutili, di merkabah shekinah dayenu e kippah.
      Certo, aveva ben studiato la kikiana Cena Pascuàl, con Cristo risorto, san Tommaso assente perché incredulo e Giuda invece bello pimpante.
      E infatti...guai a saltare un mezzo incontro! (soprattutto quello in cui si raccoglie la decima eh) Perché Cristo potrebbe passare allora, con il ciuffo lungo sulla testa come il pagano kairòs.
      Fosse stato con noi in questi tempi avrebbe detto che chi diserta le sacre riunioni kikiane (non chi non va a Messa) "non ha la resurrezione dentro"?
      Speriamo che non si sarebbe spinto a tanto!

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    2. E' da vedere se è stato voluto dalla vergine Maria. O è eretica anche lei? Pensate di essere superiori alla Chiesa che rispetta le persone e non va a scardinare con scrutini assurdi gli adetti. Voi siete terroristi dell'anima non diversi da quelli che uccidono negli attentati

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    3. Fallacio:
      W Papa Francesco! Dal 2013 prego ogni giorno per lui.
      Se per critiche pesanti ti riferisci, ad esempio, alla venerazione della Pachamama in Vaticano, le confermo qui ed ora. Il Papa ha sbagliato a permetterle e, spero, che almeno lui non l'abbia venerata, che avrebbe commesso un peccato mortale.
      Io non mi inchinerò alla Pachamama né se me lo ordina il Papa, né, tanto meno, se me lo ordina Kiko.
      Se tu vuoi prostarti supino alla dea Madre terra.
      Io obbedisco al Papa quando il seguirlo non contrasta in modo evidente contro la fede magisteriale della Chiesa ormai consolidata che, secondo il Vativano I (Primo) nessuno, nemmeno la Chiesa stessa può, anche se per ASSURDO volesse, cambiare.
      La tua più che venerazione al Papa mi sembra un'opera di lecchinaggio o, per dirla con più stile, di adulazione.
      Ma l'adulazione viene dal maligno.

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    4. La predica di Padre Lorenzo presbitero di Kiko su San Tommaso è triste e ridicola nello stesso tempo.

      Tommaso non era tornato al proprio lavoro abbandonando gli altri Apostoli, altrimenti non si sarebbe trovato nel Cenacolo la seconda volta.
      Tommaso probabilmente non aveva meno fede degli altri (forse a parte Giovanni che, giunto al Sepolcro, "vide e credette"). Anche gli altri, infatti, non avevano creduto alla Maddalena e, quando apperve loro Gesù la prima volta si spaventarono e lo presero per un fantasma.
      Credi davvero che se fosse stato presente Tommaso egli non avrebbe creduto come gli altri? O se gli altri non fossero stati presenti poi avrebbero creduto alle parole dei presenti? Forse qualcuno, ma forse nessuno.

      Anzi, nulla osta pensare che Tommaso possa essere stato chiamato da Gesù a credere senza vedere perch? la sua fede potesse essere un esempio, perché aveva visto in lui una potenzialità di fede particolare. Ma Tommaso è stato troppo "razionalista".
      Questo non lo so ma è possibile.

      Gesù, inoltre, sarebbe certamente apparso anche a Tommaso anche se questi avesse creduto agli altri Apostoli, perché la fede Apostolica si basa comunque sulle apparizioni di Gesù.
      E' la nostra che si basa sulla testimonioanza degli Apostoli, senza bisogno di vederlo risorto come gli Apostoli.

      Don Lorenzo era così kikizzato che la sua predica potrebbe benissimo essere fatta passare come una "catechesi" di Kiko, sia per il liguaggio che per le stupidaggini.

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  13. C'era un parroco neocatecumenalizzato marchigiano (o abruzzese? non ricordo) che, per tramite di un pasqualone, affermò che nel Cammino la liturgia tridentina veniva tenuta in Graaaande Considerazzzzione e che lui stesso si stava "informando" e la stava "studiando". Naturalmente dopo tutti questi anni c'è da dubitare che abbia mai "studiato informandosi" o che l'abbia mai celebrata.

    Il punto è che nel Cammino vige la frenesia del "fare". Preparare, fare il girotondino, cantare, fare monizioni e risonanze, preparare, andare, fare, preparare, preparare, mollare il malloppo, preparare, fare, dire, preparare, preparare... Ovvio che poi gli stessi kikos (specialmente giovani) cominciano a stufarsi e a partecipare alla carnevalata pacchiana solo per socializzare e solo per evitare rappresaglie, giudizi, vendette.

    Invece - come Nostro Signore chiarì a Marta e Maria - il nocciolo della questione è il proprio rapporto personale con Dio. Il cristiano cura la propria anima, non la messinscena carnevalesca, desidera l'incontro col Signore, non il far "sembrare ben riuscita" la pseudo-recita kikizzata della settimana.

    La liturkikia è una messinscena ipocrita. Il nome del Signore è sulla loro bocca, ma il loro cuore è distante da lui. E resterà distante, nonostante si sforzino di urlare di più e di sgrattugiare chitarrelle nacchere tamburelli e charangos senza sosta.

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  14. «Kiko deve PER FORZA avere ragione!» disse fra sé e sé il kikolatra, «ora vado a cantargliene quattro a quelli del blog, farò una testimonianza cristiana grandiosa, dirò che il Cammino mi ha salvato da omicidi aborti risse discoteche divorzi droghe genocidi e quant'altro!». E sul blog gli fecero notare che il Cammino propugna un vergognoso inquinamento liturgico e dottrinale.

    «Oh, no! sul blog non ci credono che è tutto merito di Kiko e del Cammino! dovrò inventarmi qualche altra cosa per difendere la gloria di Kiko e del Cammino. Ora prendo un Grosso Titolo di Studi Teologici, con quello tapperò loro la bocca per sempre!"» disse fra sé e sé il kikolatra iscrivendosi all'istituto diocesano di scienze religiose.

    «Oh, no! sul blog continuano a pensare che l'esperienza vissuta di un padre Pio da Pietrelcina valga più di tutti i miei mega-titoloni teologico-liturgico-pastorali! Insistono a dire che i pastorelli di Fatima recitavano il rosario senza aver fatto alcuna "tappa"! Continuano a ricordarmi che Teresa di Lisieux è santa, mentre l'indiavolata Carmen Hernández non lo è! Ora cambio pseudonimo e fingo di essere un cristiano "non del Cammino", così loderò Kiko e il Cammino senza che loro se ne accorgano!».

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    1. Resta il fatto che è uno dei nostri migliori studenti! Ha già imparato a scrivere! Sulla lettura, ci stiamo lavorando.

      Prof. FungKu, Cattedra Di Tappologia e Punteggiatura Al Grosso Istituto Di Studi Teologici

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    2. Kiko ha sempre regione. Come il Duce, che l'Italia conduce ai suoi immortali destini, viva Mussolini. Su KIko le rime non ci tornano, le studieremo con calma....

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    3. Tappologia è l'acronimo di :

      Troppa Ansia Può Provocare Ora La Onnipresente Grandiosa Idea Approvata

      L'Idea è ovviamente quella del Cammino

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    4. Ruben è l'acronimo di :

      Restiamo Umani Benedicendo Eresie Neocatecumenali

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  15. @By Tripudio

    Ma cosa scrivi? Vaneggi! Non ti agitare tanto il Summorum Pontificum sarà abolito e la Messa Tridentina tornerà, giustamente, sotto l'autorità dei Vescovi. Perché è ridicolo che la Messa Tridentina sia concessa se esiste un gruppo di richiedenti, deve essere il Vescovo a ritenere di darla o non darla. Vedrai appena Pappa Ratzinger torna alla casa del padre ti saluto Summorum Pontificum, in pratica nella Chiesa sono pochissimi a volerlo ed appoggiarlo la maggioranza dei Vescovi non lo condivide. Ma poi a chi interessa questa messa Tridentina? Sono quattro gatti.

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    1. Ecco la mentalità kikolatrica, osservatene i tratti tipici:

      - "il Summorum Pontificum sarà abolito": sapete perché lo dice? perché il suo peggior incubo è che lo Statuto del Cammino verrà abolito. E sapete perché ne è convinto? perché è stato recentemente soppresso un intero movimento ecclesiale. Dunque anche il Cammino è in serio pericolo...

      - "il Summorum Pontificum sarà abolito": il diritto dei sacerdoti e dei fedeli è stabilito dalla bolla Quo Primum Tempore promulgata il 14 luglio 1570 da san Pio V con validità «in perpetuo». Il motu proprio di Benedetto XVI era inteso a correggere un abuso - quello del voler sopprimere la Messa "tridentina" e perseguitare chiunque la desideri -, non a fare manovrine di politica ecclesiale. Essendo la liturgia "tridentina" fumo negli occhi e spina nel fianco per i modernisti, è ovvio che i facinorosi kikos la odino, e che i kikos meno facinorosi si limitano a starne alla larga il più possibile...

      - "tornerà, giustamente, sotto l'autorità dei Vescovi": sapete perché lo dice? perché il Cammino considera odiosa e fastidiosa l'autorità dei Vescovi. Lo sa anche lui il proverbio "diocesi che vai, vescovo che trovi": cioè che l'unità dei vescovi attorno al Papa è una cosa di cui si parla sempre ma che di fatto non avviene mai (nemmeno con un Papa altamente progressista come Bergoglio). Lo sa anche lui che il Cammino i vescovi se li compra o li minaccia. Inoltre sa anche che i vescovi, su certi temi - come la liturgia tridentina - sono talmente pavidi da muoversi in branco (impedendola di fatto, perché hanno paura che gli altri vescovi della loro regione ecclesiastica facciano baccano);

      - "in pratica nella Chiesa sono pochissimi a volerlo": il kikolatra non sa che la Chiesa non è una democrazia e che le cose nella Chiesa vanno valutate sull'essere giuste o ingiuste, non sull'essere popolari o impopolari. Il Summorum Pontificum corregge un errore - quello di voler spedire in soffitta la liturgia "tridentina" -, non è un provvedimento riguardante la popolarità;

      - "sono quattro gatti": sapete perché lo dice? perché sa che il Cammino è composto di quattro gatti. Sono vent'anni che il Cammino non "cresce" più nemmeno nelle sue false statistiche ufficiali (che vent'anni fa dicevano "mezzo milione" o "un milione" di aderenti nel mondo, cioè nel migliore dei casi meno dello 0,07% rispetto al numero di cattolici), e si sta sgonfiando continuamente perché intere famiglie per grazia di Dio abbandonano la setta, e il fiume delle "Decime" è sempre più rinsecchito, mentre i capicosca di livello più alto si sono già assicurati rendite, immobili e posti di lavoro pregiati (nel frattempo va avanti la furiosa lotta dei pretendenti al trono kikiano, ma solo per grattar via le ultime briciole di ricchezza).

      Insomma, il ragliante asino viene qui a parlare delle sue ancestrali paure, e dall'alto della sua colossale ignoranza in tema liturgico, giuridico, pastorale, dottrinale, sociale... ha paura di chiedersi come mai è bastata una "pandemia" a ridimensionare drasticamente il neocatecumenalismo. Ha paura di chiedersi come mai sankiko e sancarmen non riescono più a far crescere la setta. Ha paura che la setta si vaporizzi subito dopo la morte di Kiko, pur essendo già mentalmente pronto all'idea di fare le Alzate davanti alla barbetta bianca del Gennarini anziché davanti al sommo Kiko-che-ti-cambia-la-vita.

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    2. Uh, la barbetta bianca del Gennarini? Ora che ci penso, sul trono di Kiko potrà sedere solo un outsider, e solo per cinque anni... Vedremo cosa saranno capaci di inventarsi quelli del cerchio magico di Kiko.

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    3. Anonimo, sei informatissimo! Ma te le ha dette la Chiesa queste cose? Quando la senti salutala tanto da parte mia.

      FungKu, Non Posso Telefonare A Tutti, Ogni Tanto Delego

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    4. Aspettavano con trepidazione la morte di Benedetto XVI, si sono accontentati del suo ritiro e oggi, non avendo santi a cui votarsi, si ritrovano Francesco con i suoi decreti, il non gradimento dei Movimenti (compreso il Cammino) e l'inizio della chiusura a partire da quelli più piccoli.
      A questo punto non resta loro che augurarsi anche la morte di Francesco, finché magari non torna un Papa come Giovanni Paolo II prima maniera. Sì, perché in ultimo anche lui si appassì di fronte alla movimentazione laicale.

      Stanno proprio messi maluccio e quel che si rifiutano di capire è che quando la barca sta per affondare viene abbandonata. Esattamente come ha fatto don Costantino di Bruno per il Movimento Apostolico.
      Vescovi acquiescenti prenderanno il distacco, nelle sale curiali romane faranno altrettanto e pian piano la grande pompa del Cammino Neocatecumenale sembrerà un palloncino sgonfio.

      Mi dispiace solo per i camminanti in buona fede, gli allocchi che tutto hanno creduto, specialmente tanti poveracci dell'America Latina.
      Però, tra le opzioni, meglio assistere alla caduta del gigante d'argilla ed avere l'occasione di salvarsi l'anima.

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  16. Per quanto mi riguarda se dovesse un prete neocatecumenale celebrare la S Messa non non la considererei valida. Un prete che accetta le deformazioni della S, Messa alla Kiko ed le sue eresie, di fatto è eretico pure lui. Neoc. andatevi a leggere cosa dice degli eretici S: Tommaso D'Aquino

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  17. https://youtu.be/7cPbFsVx2m4 🙏

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  18. Come chiarito su un articolo su Chiesa e postconcilio, il motu proprio Summorum Pontificum qualche tragico difetto ce l'aveva.

    Ora, è certamente il documento più importante di tutto il pontificato di Benedetto XVI. A dircelo, è lo stesso cardinal Ratzinger, nell'agosto del 1984, quando concesse a Vittorio Messori una lunga intervista che venne poi pubblicata nel 1985 in un libro, Rapporto sulla fede, che fu una sgraditissima sorpresa per i nemici della liturgia. In quell'intervista Ratzinger disse che la crisi in cui versava la Chiesa era dovuta «in gran parte al crollo della liturgia».

    La liturgia e la fede sono strettamente connesse. Ciò in cui credi, si rispecchia inevitabilmente in ciò che celebri (e, per estensione, in come preghi): se per te la Comunione è solo uno snack speciale da mangiar comodamente seduti quando scatta il segnale, a parole puoi ripetere pure mille volte "Risuscitò" ma col cuore stai considerando l'Eucarestia una specie di sacro gadget da utilizzare per simboleggiare l'unità fraterna. A parole puoi ripetere diecimila volte il nome del Signore, e però se celebri uno spettacolino carnevalesco chiamandolo abusivamente "Eucarestia", stai mentendo, anche se sei pieno di religiosa allegria. Se la tua liturgia è imbottita ossessivamente di simboli kikiani, canti kikiani, drappeggi kikiani, suppellettili kikiane, monizioni kikizzate, risonanze kikizzate, girotondino kikiano, pagnottone kikiane, gergo kikiano... non puoi proclamarti cattolico perché è chiaro che sei un kikolatra. Se la tua liturgia non può fare a meno di mettere Kiko al centro di tutto, significa che nella tua fede non c'è il Signore al centro di tutto, ma c'è il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

    Nel 1985 - ed ancor oggi nel 2021 - la crisi in cui versa la Chiesa è dovuta in gran parte al crollo della liturgia, cioè al crollo della fede, poiché chi crede "male", celebra "male" - oppure, in latino: lex orandi, lex credendi.

    Gli aspiranti "fondatori" Kiko e Carmen, nei primi anni '60, pretesero che i loro seguaci celebrassero carnevalate ai tavolacci delle Palomeras, con grattugiate di chitarrella, con consumazione di pagnottone e boccaloni di vino (a Kiko è sempre piaciuto rimpinzarsi, e dopotutto per "convincere" i poveri ad aderire alla sua setta non c'era niente di meglio del dare l'impressione delle Grandi Mangiate...), una roba che fece impallidire l'arcivescovo Morcillo che li voleva scomunicare. Poi, "chissà come", Morcillo fu riportato a più miti consigli, e "molto opportunamente" morì nel 1971 quando Kiko e Carmen, incistati a Roma da poco più di un annetto, erano ancora molto lontani dall'essere notati dalle autorità ecclesiastiche (e il primo a "notarli" fu il cardinal massone Bugnini, che ovviamente li lodò...).

    L'articolo sopra citato ci ricorda che nel XX secolo c'è stata «una sorta di escalation di prurito o mania di riforma liturgica». E potete capire bene che chiunque sia bramoso di modificare la liturgia ("vorremmo fare una celebrazione un po' particolare", dissero gli sposi al parroco...), significa che la sta adeguando alla propria modificata (in senso peggiorativo) fede. I kikolatri, che credono così ciecamente a Kiko e così poco alle verità della fede cattolica, non accetteranno mai l'idea che si possa celebrare in maniera diversa da come comanda Kiko, men che meno nel rito "tridentino" che ha nutrito diciassette secoli di santità cattolica - che loro rifuggono più della peste. A parole potrebbero perfino elogiare padre Pio, ma non si chiederanno mai cosa ne penserebbe veramente padre Pio dei loro strafalcioni liturgici e delle loro convinzioni eretiche.

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    1. A noi risulta che il vescovo Casimiro Morcillo era entusiasta del Cammino, quando venne a Palomeras Altas a visitare le baracche, tanto da chiedere a Kiko e Carmen di estendere l'esperienza in alcune parrocchie a Madrid e a Zamora, poi scrisse al card. Dell'Acqua allora vicario di Paolo VI per farsi ricevere da lui. Il resto è noto. Annibale Bugnini massone? Lo diceva Mino Pecorelli, il direttore di OP che pubblicò un elenco di 112 presunti massoni in Vaticano, Pecorelli mori ucciso nel 1979. Sta a vedere che la massoneria adesso appoggia il Cammino? Le avete le prove? su, pubblicatele....Bugnini non è quello che più di tutti si è occupato della riforma liturgica del Concilio? E' per questo che ce l'avete con lui?

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    2. Notizie come "Morcillo chiede a Kiko e Carmen di estendere bla bla bla" vengono esclusivamente da fonti neocatecumenali, cioè dalle menzogne famose come "propaganda kikiana". Peraltro è stato Kiko stesso ad ammettere - voce dal sen fuggita, poi richiamar non vale! - che Morcillo li voleva scomunicare. Poi "qualcosa" dev'essere successo e Morcillo fu addomesticato. Da notare che Morcillo González aveva una diocesi di tre milioni di anime e un clero di migliaia di sacerdoti: figurarsi che interesse poteva avere per due giovani laici (una ex suora scacciata per disubbidienze e un borghesotto sgrattugiatore di chitarrella) che si erano messi a giocare ai missionari nei baraccati...

      Il Cammino collezionò in Spagna una colossale serie di clamorosi insuccessi - motivo per cui han dovuto ampiamente modificare i racconti mitici dei leggendari inizi del Cammino, e per cui senza spiegazione ha abbandonato i baraccati dedicandosi alle parrocchie benestanti romane. Nel 1967 Kiko dipingeva simboli massonici nei suoi sgorbi a tema religioso, nel 1968 approdava

      Quanto al cardinale Dell'Acqua, chissà chi è stato a convincerlo a "invitare" i due spagnoli a Roma. Non sarebbe stato affatto il primo caso di alto ecclesiastico con pessimi consiglieri - una costante, per quel che riguarda le fortune del Cammino. Anche la figura del don Dino Torreggiani - sacerdote innamorato della Spagna e che restò lì - è stata altamente mitizzata: facile fidarsi di due giovincelli (nel 1967 Kiko non aveva neanche ventott'anni) se li si conosce poco e niente; e dopotutto erano gli anni del Concilio, cioè - nella mentalità popolare - gli anni della rivoluzione nella Chiesa, per cui chiunque inventasse qualcosa di nuovo andava incoraggiato per forza.

      Paolo VI non c'entra col successone del Cammino. Successone peraltro breve, e circoscritto per l'80% a Italia e Spagna, ed estintosi vent'anni fa - più per gli scandali interni (esiste un popolo di ex neocatecumenali almeno quadruplo dei kikos ancora credenti in Kiko) che per le circostanziate denunce di padre Zoffoli e altri.

      Sul Bugnini massone è stato scritto abbondantemente, non ripeterò qui quello che è reperibile su carta e su internet. Naturalmente, dato il tema, Bugnini ha negato, e - per convenienza - anche i massoni hanno negato che Bugnini era dei loro. Quanto alla riforma liturgica, Bugnini ha scritto un ponderoso volume ("La riforma liturgica") in cui racconta come è stata fatta. Una lettura piuttosto noiosa, ma con parecchi spunti agghiaccianti. Ne ho lette solo poche parti, roba da far sentire davvero il puzzo del fumo di satana entrare nel tempio di Dio. La liturgia Novus Ordo (e tutto il suo vastissimo oceano di abusi di contorno) merita solo di essere dimenticata - e non è troppo lontano il giorno in cui ciò avverrà: celebrarla degnamente è una fatica pazzesca, è una liturgia fatta proprio per invitare agli abusi e all'annacquamento (e non a caso è stata progettata a tavolino da un massone).

      La massoneria ha sempre avuto il dente avvelenato con la Chiesa. Non a caso, la massoneria detiene il record di condanne da parte della Chiesa (centinaia di condanne negli ultimi tre secoli), più di qualsiasi altro ente o di qualsiasi eresia. Alla massoneria è gradito ogni inquinamento della fede, della liturgia, della morale, del sacerdozio. Dunque gradirà il Cammino anche se non lo avesse pesantemente influenzato almeno a partire dal 1967. Si può pensare che i massoni abbiano molto a cuore i rivoluzionari "fai da te" - perfino certuni etichettabili come tradizionalisti (che so, un Minutella), purché creino divisione, errori, approssimazione, autoreferenzialità, idolatria...

      Il Cammino viaggia sempre più velocemente verso la sua caduta. E il tonfo sarà enorme. Infuriarsi non cambierà le carte in tavola.

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  19. Come spiega il post: il Cammino non c'entra nulla col Vaticano II ema invece, è figlio del modernismo.

    Il Vaticano II NON è stato un Concilio dogmatico, ma pastorale, per cui dal punto di vista della dottrina doveva rassicurare i "conservatori" e preoccupare i modernisti, che volevano cambiare le "regole".

    Ma il Concilio NON ha cambiato la dottrina cattolica, che in gran parte è TRIDENTINA, anche se a molti è parso di sì.

    L'equivoco è nato dopo, quando si è trattato di tradurre "pastoralmente" il Concilio.
    A quel punto i modernisti hanno cercato di trasformare un Concilio pastorale in un concilio dogmatico capace di rendere invalidi i dogmi precedenti. Cosa velleitaria e impossibile perché, se un dogma si potesse cancellare ed essere sostituito da un altro opposto, non sarebbe un dogma.

    In un mondo fluido i dogmi rappresentano dei punti fermi, che lo si voglia o che non lo si voglia, che siano daccordo i monsignori che governano la Chiesa, o che non siano daccordo.
    Padre Pio disse a una sua figlia spirituale che sarebbe arrivato il tempo in cui si sarebbe dovuto seguire la fede dei padri senza dare ascolto nient'altro.

    Un Concilio Vaticano II dogmatico lo volevano i modernisti e non l'hanno ottenuto, hanno così agito ABUSIVAMENTE sulla pastorale in modo da portare avanti le loro eresie.
    Ecco come è nata, tra le altre scempiaggini, la "liturgia del Cammino", che la Chiesa NON HA MAI APPROVATO ma che, purtroppo, non ha mai nemmeno contrastato seriamente.
    Spesso infatti non basta dire come si DEVE fare, ma occorre specificare anche come NON SI DEVE fare.

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    1. Mi spiego: la riforma liturgira di Papa Paolo VI non ha nulla di sbagliato, ma altre pseudo riforme NON approvate, come quella di Kiko e Carmen, contengono errori evidenti

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    2. Nota tecnica per i non addetti ai lavori: la riforma liturgica fu scritta da vari soggetti (di cui l'esponente di spicco era il cardinal massone Bugnini), ricevendo infine l'approvazione di Paolo VI.

      Se convenzionalmente la chiamiamo "riforma di Paolo VI" è solo perché è stato lui ad assumersi la responsabilità di farla entrare in vigore.

      Ricordiamo inoltre che Paolo VI non approvò a scatola chiusa, ma intervenne in alcuni casi per correggere degli eccessi davvero seri - pensate un po', i progettisti del Novus Ordo Missae avevano eliminato perfino il segno della croce iniziale, e Paolo VI intervenne affinché venisse ripristinato.

      La prima celebrazione nel Novus avvenne privatamente, nel 1967, per vari alti papaveri ecclesiastici; la maggioranza dei quali votò non placet ("non mi piace") oppure placet iuxta modum ("mi è piaciuta solo un poco").

      Quando portarono a Paolo VI le prove definitive che Bugnini era massone, Bugnini venne esiliato (nominato "nunzio apostolico in Iran", e naturalmente si guardò bene dal lamentarsene per evitare che si capisse il motivo della nomina). Certa storiografia contemporanea si è affannata senza sosta per dimostrare che Bugnini, poverello, avrebbe solo chiesto un incarico all'estero lontano dal chiasso di Roma...

      Ma ormai er pasticciaccio brutto era fatto.

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    3. @pietro non del cammino, quindi una celebrazione del sabato sera che fa parte della pastorale liturgica della Parrocchia (art 13 comma 2) non è stata approvata? Come te lo spieghi che la Santa Sede inserisca nella pastorale liturgica una celebrazione che non approva? Sono curioso di saperlo grazie.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. @fallacio
      Quello che vi hanno approvato è il segno della pace prima dell'offertorio e la comunione IN PIEDI al posto (intesa come tutto l'orbe cattolico che QUANDO RICEVE la comunione la CONSUMA IMMEDIATAMENTE..mentre voi vi siete inventati la "manducazione" seduti tutti insieme...compreso il sacerdote..cosa espressamente vietata. E questo dimostra la vostra ipocrisia)

      TUTTO IL RESTO ovvero monizioni perenni e lunghissime, ambientali, risonanze, balletti SONO ABUSI che voi continuate a fare pensando di saperne più della Chiesa.
      Questi sono fatti concreti, carissimo

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  20. Anonimo delle 12e 01: condivido i tuoi concetti.
    A me pero' risulta che le disposizioni di Papa Francesco sulla durata dei responsabili dei movimenti ha scontentato solo i camminanti.
    Conosco aderenti di altri movimenti che invece lo hanno accolto bene.
    Spesso anche con giubilo...
    La differenza e' che per i camminanti kiko e' profeta, super apostolo, papa vero, idolo da venerare...

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  21. Anonimo delle 8:
    quello che non hai capito e' che, se un giorno il Vetus Ordo sara' abolito, non sara' perche' contiene errori, ma per altre ragioni. Non esclusa quella per cui il Vetus Ordo ESCLUDE gli errori che non possono essere immessi di nascosto senza risultare evidenti.
    Dire che contiene errori, infatti, e' come dire che la Chiesa e' stata eretica per oltre mille anni.
    Roba da luterani e kikiani.

    Ne consegue che in futuro puo' essere ripristinato.

    Quando invece la Messa del Cammino sara' abolita, o, meglio, non essendo mai stata approvata, sara' condannata, non potra' mai piu' esistere nella Chiesa, perche' sara' condannata per i suoi errori.

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  22. Vi avviso che il carrozzone va avanti da sè.
    I centri neocatecumenali stanno organizzando un pellegrinaggio con i giovani di tre giorni (senza pernottamento). Dicono che è su precisa disposizione di Kiko, e infatti questa idea era già nell'aria dall'anno scorso. Al terzo giorno indovinate? C'è la cosiddetta chiamata vocazionale.
    Con le regine, con i suoi re,
    il carrozzone va avanti da sé

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    1. E quindi?
      Sarebbe una notizia?
      CDD

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    2. Qualcuno ha interesse a quanto scrivi?
      CDD.

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    3. Grazie dell'avviso. Ma i giovani pellegrineranno anche di notte? Al terzo giorno come minimo saranno storditi... cotti a puntino per le alzate...

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    4. E che dovrebbe significare l'organizzazione di un mini pellegrinaggio di 3 giorni?
      Una cosa sola: c'è disperato bisogno di precettare alzatori e alzatrici, perché il carrozzone si sta fermando, complice il covid.
      Poveri ragazzi, accontentarsi di vivere in una prigione dai fili invisibili, tutti emozionati dall'essere salmista o didascalo, quando fuori c'è la libertà dei figli di Dio.
      Libertà che mai hanno gustato e che quindi nemmeno possono ipotizzare.
      Vadano, vadano a pellegrinare e si alzino davanti a Kiko o chi per lui: potrebbe essere l'ultima volta che vedono il loro profeta in veste di leader.
      Questo è storico. Segna un'epoca.

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    5. "I centri neocatecumenali stanno organizzando un pellegrinaggio con i giovani di tre giorni (senza pernottamento)"

      Considerando i danni alle strutture che fanno i giovani neocatecumenali ci credo che lo fanno senza pernottamento...

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  23. Il carrozzone va avanti da se la cantava Renato Zero sarà un neocat pure lui?

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