giovedì 17 gennaio 2019

Ipocrisie e furbate neocatecumenali a proposito della loro eucarestia delle "salette" e dei "saloni".

Ipocrisia neocatecumenale:
Tradire lo Statuto fin da quando è stato approvato dagli amiconi di Kiko che hanno messo il Papa davanti al fatto compiuto.

Corpo di Cristo in ostaggio:
in disubbidienza alla Chiesa
,
da sempre e per sempre

Non evidenzieremo mai abbastanza l'assurdo, inspiegabile, perpetuarsi nelle celebrazioni eucaristiche comunitarie del Cammino Neocatecumenale, per volontà dei suoi stessi Responsabili, degli innumerevoli abusi liturgici che l'hanno da sempre contraddistinta, rendendola un "unicum" nel panorama della Chiesa Cattolica. Sono riusciti, dal primo giorno in cui si sono insediati nelle Parrocchie di tutto il mondo ad oggi - sono passati più di 50 anni -, a mantenere invariata la celebrazione dell'eucarestia così come essa, ancora oggi, viene "consegnata" a tutte le comunità del mondo quando intraprendono questo percorso iniziatico. A questa "consegna" che è, a tutti gli effetti, una iniziazione liturgica per quelli che sono stati "chiamati" - intentendo per "chiamati", nel loro gergo, quelli che Kiko definisce "gli eletti fin dalla fondazione del mondo ad avere lui stesso e Carmen come catechisti inviati alla loro vita" - è dedicata l'intera giornata del Sabato, nella prima convivenza in cui nasce una nuova comunità (vedi Mamotreto delle Catechesi Iniziali); catechesi in gran parte da attribuire a Carmen Hernández e completamente smantellata, già tanti anni orsono, dall'inascoltato e bistrattato padre Zoffoli.

Giova riflettere sul prezioso lavoro che riunisce sapientemente vari contributi di commentatori di questo blog su tale inesauribile argomento, fatto di recente da Annalisa.


È vero ciò che dice il cardinale Schneider:
"del cristianesimo, nel neocatecumenalismo, rimane solo la decorazione".
Nel Cammino Neocatecumenale tutti i Sacramenti, e in particolare "l'Eucaristia ripensata in chiave di banchetto ed escludendo il sacrificio, invece che essere vissuti come "sacramenti" cioè come azioni di Dio, divengono azioni d'uomo, testimonianza di sé, esibizioni di fede: tanto più perdono le caratteristiche proprie di sacramenti della Chiesa Universale, tanto più diventano delle rappresentazioni comunitarie, dei simboli di un percorso tutto e solo umano.
Degli spettacoli, insomma, allestiti solo per alcuni, in cui Cristo è un invitato e non il Padrone di casa".
(Valentina)

"Scambiarsi idee e opinioni serve a noi, serve a qualcuno che è ancora dentro, e serve ad altri che forse riusciranno ad evitare anni di sofferenze come è successo alla maggior parte di noi."
Bruno



1) Ricevere la Comunione:
per la Chiesa vuol solo dire "Assumere il corpo di Cristo", non esiste un tempo in cui la ricevi distinto da un tempo in cui la mangi; quindi il giustificarvi dicendo che lo statuto dice "Ricevere in piedi" ma non specifica come va mangiata è una furbata eretica. Il Corpo di Cristo va assunto nel momento stesso in cui lascia le mani del Sacerdote (dal 1989 questo lasso di tempo per chi si comunica sulle mani è di qualche secondo, 3/4 al massimo).
Quindi già vi comunicate male in quanto avete (senza nessuna autorizzazione) "creato un tempo Eucaristico" che non esiste, ne come parte della Comunione ne proprio come tempo di attesa.

2) La Comunione la riceviamo da Cristo stesso:
Il celebrante durante la Consacrazione dice "prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo" non dice "questo è il Suo corpo", il Sacerdote agisce in "figura di Cristo", e lo diventa assumendone il Corpo e il Sangue di Cristo, (il Sacerdote deve sempre assumere sia il Corpo che il Sangue).
Per questo motivo il celebrante può distribuire la Comunione solo dopo averla (interamente Corpo e Sangue) assunta lui, lo stesso per i ministri straordinari della comunione o altri concelebranti.
Quindi vi chiedo, a che titolo il vostro responsabile (che fino ad un attimo prima stava casomai suonando la chitarra), si avvicina all'altare, prende un piatto e comincia a darvi un pezzo di pane?
Chi è che vi sta dando la comunione?
È un fratello? non può farlo!
È Cristo? allora quando quella persona è diventata Cristo? anche questo sarebbe un mistero della Fede e vorrei inginocchiarmi come per la Consacrazione.
In realtà nè il responsabile nè il Sacerdote (Presbitero), fintanto che non si accostano al Corpo e Sangue di Cristo, non ne possono assumere la "Figura".
Risultato: voi neocatecumenali non ricevete mai da Cristo il suo corpo.

Il sacerdote agisce
"in persona Christi Capitis"

3) tutti Ricevono la Comunione, nessuno si dà da solo la Comunione (tranne il celebrante in quanto Figura Christi), se notate il vostro responsabile (o chi per lui) quando rimangono pochi pezzetti, se li prende direttamente (comunione self-service?), e torna al suo posto.
Risultato lui si dà da solo la comunione.
In questo caso dovrebbe tornare dal celebrante e ricevere anche lui la comunione, ma visto che già si "erge" a Cristo senza esserlo, a questo punto se può darla ad altri, a maggior ragione si auto dà la comunione.

Quindi vi consiglio, andate a parlare con un sacerdote non kikizzato, e chiedetegli se durante una Messa parrocchiale lui distribuisce la Santa Comunione ai fedeli prima di assumerla lui?; poi chiedetegli chi lo ha autorizzato invece a farlo nella Messa Neocatecumenale. Nello Statuto non c'è traccia, e di una cosa così importante deve esistere un documento ufficiale che in deroga al Messale Romano, ai Libri Liturgici ecc… autorizza un sacerdote a "stravolgere" il senso stesso di Eucarestia.
Chiedetegli perché lo fa? metteteli davanti all'evidenza che in Parrocchia fanno una cosa e nelle salette ne fanno una completamente diversa, e per farlo devono aver avuto istruzioni da qualcuno, e siccome la cosa è importantissima deve esistere un documento della Chiesa che li autorizzi.
Ovviamente la Chiesa non Ha mai autorizzato una cosa del genere.


- Il luogo dove si celebra l'Eucaristia è chiamato "ALTARE", ossia "alta ara": un'ara non è una tavola per cenare ma è una pietra sacrificale su cui si immolano le vittime.

Altare Maggiore, tra i capolavori della
Chiesa di "Santa Maria delle Grazie".

Certosa di Pavia
seconda metà del Cinquecento
(Kiko afferma che la Chiesa, senza di lui,
non conosce alcuna forma di arte)

- Il Sacerdote, presentando l'ostia consacrata al popolo dice "Ecco l'AGNELLO di Dio", che è un'espressione chiaramente sacrificale.
- La stessa parola "OSTIA", con cui si indica la particola del pane eucaristico, proviene dal latino "hostia", che vuol dire "VITTIMA".
- Anche la TOVAGLIA dell'altare può essere interpretata in senso sacrificale, infatti richiamerebbe la sindone che avvolse il corpo di Cristo, morto in espiazione dei peccati. Di qui nasce infatti la lunghezza laterale debordante della tovaglia da altare (molto lunga come la sindone), che raggiunge il pavimento, e che la differenzia da una normale tovaglia da pasto.

Cosa dice il Magistero?

Nella tradizione della Chiesa, la Messa è stata sempre SOPRATTUTTO SACRIFICIO, e poi ANCHE CONVITO. Lo stesso Giovanni Paolo II lo ha attestato dicendo: "L'Eucaristia è soprattutto un sacrificio" (Giovanni Paolo II, Dominicae cenae, n. 9).
Non è un errore teologico chiamare l'altare anche Mensa (cfr. 1Cor 10,21), tuttavia bisognerebbe farlo accentuando la terminologia dell'ALTARE che è, anche Mensa, rispettando il dato teologico tradizionale della priorità dell'aspetto sacrificale su quello conviviale.
Vorrei concludere riportando due citazioni:
"Nella Messa è immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che si offrì una sola volta in modo cruento sull'altare della croce. […] Si tratta, infatti, di una sola e identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì se stesso sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi. I frutti di quella oblazione (cioè di quella cruenta) vengono ricevuti in abbondanza per mezzo di questa incruenta" (Concilio di Trento, Sessio XXII: Doctrina et canones de ss. Missae sacrificio, capp. 1-2)
"Emerge talvolta una comprensione assai riduttiva del mistero eucaristico. Spogliato del suo valore sacrificale viene vissuto come se non oltrepassasse il senso e il valore di un incontro conviviale fraterno […]. Come non manifestare, per tutto questo, profondo dolore? L'Eucaristia è un dono troppo grande, per sopportare ambiguità e diminuzioni" (Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 10).
"Cristo Re" - Kiko Argüello, 1960
«Si usa uno specchio di vetro
per guardare il viso;
e si usano le opere d’arte per
guardare la propria anima» (G.B.Shaw) 

Per quanto riguarda la Liturgia è interessante ricordare cosa scrisse un Vescovo ai neocatecumenali della propria Diocesi.
Il Vescovo Michael G. Campbell (agostiniano; 76 anni ad ottobre 2015) della Diocesi di Lancaster (Inghilterra centrale, 105.000 battezzati) ha emesso un decreto sulla Liturgia neocatecumenale [PDF]:
Nel testo del suo decreto del 28 maggio 2017 si legge in particolare:

  • la liturgia non è una funzione privata ma celebrazione della Chiesa
  • le liturgie delle "piccole comunità" devono avvenire usando un altare consacrato
  • devono inoltre essere indicate sul bollettino parrocchiale (se di orario)
  • devono dare alla parrocchia una quota dei soldi raccolti
  • il parroco deve stabilire quante di tali liturgie sono ammissibili nella sua parrocchia, peraltro tenendo presente che un sacerdote, salvo i casi previsti dal Diritto Canonico, non può celebrare più di una Messa al giorno (è al vescovo che spetta decidere se e quando concedere il permesso - in caso di mancanza di sacerdoti - di celebrare due o tre Messe al giorno)
  • il sacerdote deve comunicarsi prima di distribuire la Comunione ai fedeli, come previsto dal Messale (IGMR 157,158; Redemptionis Sacramentum 97)
  • la Comunione va consumata subito, appena ricevuta, come previsto dal Messale (IGMR 161)
  • queste norme entrano in vigore il 1° luglio 2017.
Il 6 giugno 2017 lo stesso Vescovo ha dovuto emettere una chiarificazione per affermare che:

  • le norme date erano solo un ricordare norme valide per la liturgia di tutta la Chiesa
  • anche se il Cammino ha lo Statuto, lo Statuto non può rimpiazzare con proprie indicazioni liturgiche quelle già valide per tutta la Chiesa
  • le norme date dal vescovo, pertanto, non sono punitive
  • subito dopo la promulgazione di tali norme i neocatekikos in fretta e furia hanno voluto incontrare il vescovo, ma a dispetto di quanto affermato dai kikos alla stampa, nell'incontro non si è parlato né delle norme né di rinvii della loro applicazione;
  • quelle norme valgono per tutta la Diocesi, non solo per il Cammino.


Per completezza conviene riportare cosa dicono gli articoli indicati nel decreto:

  • Dall'ORDINAMENTO GENERALE del MESSALE ROMANO (IGMR = "Institutio Generalis Missale Romanum"):

"Non è questione di briciole o cose di questo tipo",
diceva Kiko a proposito dell'«ossessione» della Chiesa
per la «Presenza Reale»



157. Terminata la preghiera, il sacerdote genuflette, prende l’ostia consacrata nella stessa Messa e, tenendola alquanto sollevata sopra la patena o sopra il calice, rivolto al popolo, dice: Ecco l’Agnello di Dio, e, insieme con il popolo, prosegue: O Signore, non sono degno.

158. Poi, rivolto all’altare, il sacerdote dice sottovoce: Il Corpo di Cristo mi custodisca per la vita eterna, e con riverenza si ciba del Corpo di Cristo. Quindi prende il calice, dicendo sottovoce: Il Sangue di Cristo mi custodisca per la vita eterna, e con riverenza beve il Sangue di Cristo.

161. Se la Comunione si fa sotto la sola specie del pane, il sacerdote, eleva alquanto l’ostia e la presenta a ciascuno dicendo: Il Corpo di Cristo. Il comunicando risponde: Amen, e riceve il sacramento in bocca o, nei luoghi in cui è stato permesso, sulla mano, come preferisce. Il comunicando appena ha ricevuto l’ostia sacra, la consuma totalmente.

Dall'istruzione Redemptionis Sacramentum

97. Ogni volta che celebra la santa Messa, il Sacerdote deve comunicarsi all’altare al momento stabilito dal Messale; i concelebranti, invece, prima di procedere alla distribuzione della Comunione. Il Sacerdote celebrante o concelebrante non attenda mai per comunicarsi il termine della Comunione del popolo. (cf. Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione sulla Sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 55; Missale Romanum, Institutio Generalis, nn. 158-160, 243-244, 246).



A proposito del CANDELABRO EBRAICO a 9 braccia (la "Chanukkiah")

È importante ricordare che il Concilio Vaticano II afferma che nessuno ha il diritto di modificare la liturgia:
"assolutamente nessuno, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica" (Sacrosanctum Concilium, n. 22)
Cosa dice la Chiesa circa i ceri sull'altare?
L'art. 117 del Messale Romano prescrive:
"…In ogni celebrazione sull’altare, o accanto ad esso, si pongano almeno DUE candelabri con i ceri accesi, o anche QUATTRO o SEI, specialmente se si tratta della Messa domenicale o festiva di precetto; se celebra il Vescovo della diocesi, si usino SETTE candelabri…".
La "Chanukkiàh" è perciò un grave abuso, non solo perché ha nove candele invece che 2, 4, 6 o al massimo 7 (solo per il Vescovo della Diocesi), ma soprattutto perché non ha nulla ha a che vedere con la Messa cristiana!

Gli ebrei usano la "Chanukkiah" a 9 braccia durante la festa di "Hanukkah" (che dura otto giorni). Ogni sera si accende una candela in ricordo dell'olio sacro ritrovato nel tempio che avrebbe dovuto durare un giorno ma ne durò 8, il nono braccio serve per accendere gli altri 8.

Nel libro di Lino Lista c'è scritto giustamente:
"Il candelabro Hannukiah con otto bracci più il servitore, quindi, è relazionato con la restaurazione del Santuario e il rifacimento di un altare nuovo, perché il precedente analogamente all'olio era stato profanato dagli ellenisti.".
Potremmo fissare l'attenzione sulla "restaurazione" del Santuario.
Utilizzando questo simbolo sull'altare forse Kiko vuol simboleggiare che il Cammino è la "restaurazione" della Chiesa di Dio?
Quanta superbia!!! …e quanta stoltezza!!! (anche di tutti coloro che seguono questo "falso profeta"!)

Liturgia neocatecumenale: al centro non c'è Dio ma Kiko,
presente coi suoi orridi autoritratti e coi suoi insulsi
gadget obbligatori. Notare inoltre i prodotti ortofrutticoli,
che Kiko non ha mai criticato né proibito (cioè ha voluto).


E cosa dice il Magistero della Chiesa circa gli ADDOBBI FLOREALI e la disposizione dei FIORI?

Nelle Precisazioni della Conferenza Episcopale Italiana al "Messale Romano" del 1983 si afferma:
n° 14: "[…] Si faccia attenzione a non ridurre l’altare a un supporto di oggetti che nulla hanno a che fare con la liturgia eucaristica. Anche i CANDELIERI e i FIORI siano sobri per numero e dimensione e la collocazione non sia tanto ingombrante da sminuire il valore delle suppellettili sacre e dei segni liturgici."
L'Ordinamento Generale del MESSALE ROMANO (OGMR) al Capitolo V: "Disposizione e Arredamento delle Chiese per La Celebrazione Eucaristica" prevede quanto segue:

n.° 305: "Nell’ornare l’altare si agisca con moderazione. […] L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che SOPRA la mensa dell’altare, si disponga ATTORNO ad esso."

n.° 306: "Infatti SOPRA la mensa dell’altare possono disporsi SOLO LE COSE RICHIESTE PER LA CELEBRAZIONE DELLA MESSA: l’Evangelario dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi."



Ancora una volta i neocatecumenali commettono un abuso liturgico quando mettono i fiori, e in tempo di Pentecoste persino prodotti ortofrutticoli (avete notato le banane nella foto qui sopra, no? la liturgia delle banane!), sopra all'altare, perché la Chiesa è molto chiara: i FIORI vanno disposti ATTORNO all'altare, ossia nelle sue vicinanze.

Ambone, oppure un semplice leggio?

Il termine "ambone" deriva dal greco "anabàinein" che vuol dire "salire", "messo in alto", perché esso è costituito da un rialzo al quale si accede normalmente mediante alcuni scalini.
L'importanza della Parola di Dio e la sua recezione da parte dell'assemblea richiedono la valorizzazione del luogo da cui si annuncia tale Parola. Il recente Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) afferma che "l'importanza della Parola di Dio esige che nella chiesa vi sia un luogo adatto dal quale essa venga annunciata e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l’attenzione dei fedeli" (OGMR n. 309).
L'ambone deve essere una nobile ed elevata tribuna, deve essere, come l’altare, unico e FISSO, non un semplice leggio mobile: "un leggio qualunque non basta" (Inter Oecumenici 96); inoltre non deve diventare “supporto per altri libri all'infuori del Lezionario e dell'Evangelario" (Precis. al Messale Romano 1983 n.16).
L'ambone, perciò, come mensa della Parola deve essere riservato unicamente alla proclamazione delle Letture, del Salmo Responsoriale e del Preconio Pasquale, ma può essere usato anche per l'Omelia del celebrante e la preghiera dei fedeli (OGMR n.309); non è, dunque, consentito dare annunci, informazioni o anche spunti di riflessione dall'ambone Distinto dall'ambone è, invece, il leggio, che può essere mobile e viene usato dal commentatore o dall'animatore del coro.
È importante sottolineare che un ambone deve essere benedetto prima di esser destinato all’uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano (Cf. RITUALE ROMANO, Benedizionale, 1992, Benedizione di un nuovo ambone, nn. 1238-1266).

È quindi evidente che i neocatecumenali commettono un abuso liturgico sia quando utilizzano un Ambone per fare l'ambientale oppure le ammonizioni, e sia quando, non celebrando l'Eucarestia in Chiesa, proclamano le Letture, il Vangelo e l'Omelia da un semplicissimo leggio che non è stato neanche benedetto o consacrato.
(da: Annalisa)

16 commenti:

  1. Carissimi, state attenti, tutti, che ci soni padroni della la Casa di Vostro Padre ( cercate di capire l'ambito spirituale, cioè cosa significa Casa di Vostro Padre, non è fatta di mattoni, ma vi parlo spiritualmente), perchè? Perchè, costoro, gli ipocriti, cosa fanno? Si dicono perseguitati, cioè si dicono che il loro modo di fare l'Eucarestia e altro è perseguitato, ma vi dico, in Verità, che non è vero, sono loro che perseguitano. Provate ad inginocchiarvi durante la Consacrazione, capirete chi avete davanti. Provate a dire la vostra, cioè i vostri punti dove ci credete fermamente. Vi perseguiteranno, con ogni mezzo. La loro tecnica è quella d fare gli agnelli, perseguitano in Nome di Dio, nessuno si deve azzardare a dire una cosa contraria, perchè, secondo loro offendi lo Spirito Santo. Come se fossero loro stessi lo Spirito Santo, e cme se sapessero i Pensieri di Dio. Dove riconoscere la Verità, i Gesù, confrontateli con la Parola di Gesù, semre, capirete che si usa lo Spirito Santo, cioè la parla Spirito Santo, per odiare il prossimo. Sanno che larma migliore è quella di farsi passare per perseguitati, per cui usano quella strategia, ma la Verità li smaschera, perchè sono pieni di odio, calunniano, dicono parole amare, giudizi, ledono la libertà dei figli di Dio, cercano soldi su soldi, impongono cosa devi dire, cosa devi pensare, cosa devi fare, e se non fai, ti perseguitano, apertamente, o nascosti nell'ombra, a sempre persecuzione. Nessuno può privarvi della vostra libertà, nessuno può farsi Padrone nella Casa del Padre, non si fa Padrone Dio, ma è un Padre, figuriamoci gli uomini. Uno si fa il Padrone, Satana, perchè è un illuso, per cui: AMEN!

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    1. Carissimi, qualcuno si chiederà: ma è verità tutto questo?!
      Se non mi credete, cioè se non credete alle mie parole, e vi dico che in un certo senso fate bene, perchè mai poggiare sugli uomini, ma su Dio, ecco che vi metto i fatti, cioè ciò che si nasconde dietro nell'ombra. I fatti, non sono opinioni, ma sono situazioni che si vengono a manifestare, per cui, l'opinione umana non c'è, c'è la realtà.
      Questo è quello che fanno nascosti nell'ombra, come si muovono dietro, leggete attentamente, vi rimetterò, nuovamente, i passaggi importanti, che li vanno a smascherare:

      Anonimo9 novembre 2018 08:41

      A questo coatto poliprofeta del nulla, per giunta traditore "settembrino" in quanto, vista l'aria che tirava, ha deciso di cambiare repentinamente divisa, sputando ripetutamente nel piatto su cui finora aveva disinvoltamente mangiato, rigiro il consiglio che aveva ad altri suggerito, ovvero lo invito caldamente a portare direttamente nel cuore esoterico dell'Islam (per definizione locale, non mia) e cioè a Teheran, la sua intelligentissima sinòssi interpretativa della religione cui prevalentemente si aderisce in quei paraggi, al fine di far loro prendere coscienza ai fedeli locali di essere degli idolatri.

      Le frasi chiave, che vi fanno capire come sono:
      coatto poliprofeta del nulla - per giunta traditore "settembrino" - in quanto, vista l'aria che tirava, ha deciso di cambiare repentinamente divisa - sputando ripetutamente nel piatto su cui finora aveva disinvoltamente mangiato.

      Carissimi, queste sono le persone che dobbiamo combattere, perchè semina la zizzania nella Casa del Padre. Costoro si muovono nell'ombra, e colpiscono i figli di Dio, sono persone piene di odio e di ogni sopraffazione. Usano i figli di Dio per fini personali, io ho mezzo capito chi sia, ma non ne ho la certezza, e per farvi capire, a tutti, che uomo è, ASPETTO ANCORA LA SUA TELEFONATA ( è un vigliacco). Non sono uomini, sono delle ombre, che si muovono nella Chiesa Cattolica, Satana li ha introdotti, per seminare la discordia. Amano comandare, credono che la Casa del Padre appartenga a loro, si credono inviati da Dio, realmente sono mossi dal Demonio. Se qualcuno si volesse prendere, no so come, il compito di stanarlo, sappia quel qualcuno che Dio lo ricompenserà, e no poco. Non dico di fargli del male,mai il male, ma dico di assicurarlo alla giustizia, ovvero lo dovete bloccare nel seminare la zizzania. Oviamente ha dei compari, verso i quali si realaziona, anche questi vanno bloccati. Per ovvi motivi, che ho descritto.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  2. È tutto l’insieme che non va, ed i primi responsabili sono i cosiddetti presbiteri che disobbediscono alla Chiesa per obbedire al teatrino messo su dal signor trettre dottor (h.c.) burattinaio Arguello.
    Anche dopo l’Eucaristia disobbediscono. La purificazione dovrebbe essere fatta dal celebrante, che recita una preghiera particolare. Invece è affidata all’ostiario, al responsabile o a chi capita.
    E il presbitero zitto.
    Zitto come anche durante le kikatekesi mentre si impartiscono eresie e falsità.
    Zitto come anche durante gli scrutini, quando i kikatekisti massacrano l’anima e la mente dei malcapitati di turno.

    E ce n’è voluto in passato per reintrodurre Gloria, Credo e Agnus Dei che la Sacra Trimurti neocat aveva abolito.
    E anche allora i presbiteri zitti di fronte allo stravolgimento liturgico.

    I primi responsabili dicevo, sono loro, i presbiteri Redemptoris Mater.
    Tra l’altro, mi fanno anche pena. Non so quanti di loro abbiano una vera vocazione, con tutto quel che ne consegue.

    E c’è un altro aspetto da considerare. Premetto che parlo per cognizione di causa e non per sentito dire.

    Spesso si è detto dell’astuta trovata di Sankiko patrono degli affaristi: incardinare i novelli presbiteri nelle diocesi e così dalle stesse farli stipendiare per poi spedirli in tutto il mondo a suo esclusivo servizio.
    In altre parole, lavorano per il cosiddetto Cammino a spese dei cristiani della domenica.

    Tutto giusto, è un danno per le diocesi.

    Il punto è che si tratta di persone, usate senza scrupoli da Sankiko sfruttatore senza preoccuparsi delle conseguenze umane. Eppure la vita di un uomo dovrebbe valere qualcosa.

    Mi spiego meglio. Escono dal Redemptoris Mater ordinati sacerdoti di Santa Romana Chiesa ma nel contempo presbiteri del Cammino neocatecumenale.
    Hanno studiato Teologia ma devono ingoiare tutte le balordaggini dei Mamotreti vecchia maniera impartite dagli ignoranti kikatekisti laici durante le kikatekesi.

    Come sacerdoti ordinati sono maestri autentici della fede (munus docendi) ministri di grazia (munus sanctificandi) e pastori del Popolo di Dio (munus regendi). Invece durante gli scrutini devono tacere e ingoiare l’inquisizione kikatekistika sulla pelle dei malcapitati camminanti.
    Anzi, se fanno il Cammino devono subirli pure loro.

    Già questa schizofrenica situazione prima o poi li metterà in crisi.

    Non basta. A livello personale, quando rientrano dalle assurde missioni neocat in giro per il mondo, tornano appesantiti nell’animo.
    Il guaio è che rientrano in diocesi nelle quali nessuno li conosce, in cui non hanno punti di riferimento, direttori spirituali, superiori che sappiano di loro.
    Vengono messi in una parrocchia, della quale non capiscono niente, e partono di testa, con tutte le conseguenze del caso.

    Già immagino qualche neocat duro e puro strillare “da me non succede”! Invece succede, e ne conosco personalmente alcuni.

    Il cosiddetto Cammino questo è: sfruttamento delle persone per realizzare le ambizioni di Sankiko megalomane.
    Sei in crisi? L’ordine è lasciarti cuocere nel tuo brodo.
    Lasci? Vieni immediatamente dimenticato e nessuno ti cerca più.
    Obbedisci al vescovo anziché a Sankiko? Guerra totale.
    L’importante è la setta, non le persone.

    E la Gerarchia che fa? Se la dorme nell’attico dei cieli (magari restaurato a spese del Cammino).

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  3. Questo lasciar fare quello che vogliono ai neocatecumenali,non aver da subito fermato ogni abuso,
    non troncare ogni eresia, lasciare violentare le coscienze senza mai intervenire, ecc..ecc.. ecc.. ha come risultato la perdita di credibilità nella chiesa. Che dire? complimenti

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  4. https://issuu.com/officialschool/docs/annuncio-quaresima-2010

    Da pagina 14 a pagina 17 Kiko rinnega sè stesso.
    Ovviamente sta mentendo, anziché riconoscere le proprie eresie e pentirsi afferma che erano propedeutiche all'evangelizzazione dei lontani.
    Vuol farci credere di essere sempre stato tridentino ma di aver finto per ragioni pedagogiche.
    Kiko ma a chi vuoi darla a bere?
    Se pensi davvero ciò che dici, ordina a tutte le comunità del mondo di celebrare la Santa Messa, e non la pagliacciata che tu stesso hai creato a tua immagine e somiglianza.
    Pentiti.
    Convertiti.
    Dichiara pubblicamente di aver sbagliato, di aver colpevolmente diffuso eresie gravissime.
    E fai offrire il Santo Sacrificio della Messa in suffragio dell'anima di Carmen, anziché canonizzarla a destra e a manca. Sii cattolico dato che non ci sei mai riuscito, forse ad 80 anni suonati sarebbe arrivata l'ora no? Rinnega te stesso, calpesta il tuo io e pentiti finché Dio ti concede ancora tempo.

    Tomista ex NC

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  5. È sempre bene ricordare uno dei frutti dell'idolatria neocatecumenale: i cosiddetti "ostiari", cioè i fratelli incaricati di fabbricare le focaccine liturgiche dello chef Kiko, spesso aggiungono spezie varie (olivette, olio, persino lievito) "per far venire più morbide le pagnotte per la celebrazione".

    Ovviamente in tal caso quel pane è invalido (poiché non è azzimo secondo le chiare indicazioni della Chiesa: non doveva avere alcun ingrediente aggiuntivo) e dunque dopo la consacrazione resta pane normale, per cui non diventa il Corpo di Cristo, per cui non c'è Comunione e per di più la dispersione di frammenti resta solo uno spreco di cibo umano anziché un grave sacrilegio dell'Eucarestia.

    L'aspetto tragicomico della faccenda è i fratelli "ostiari", di abissale ignoranza perché Kiko e Carmen così hanno voluto, non vengono mai sgridati da nessuno. Dopotutto le celebrazioni neocat devono solo fare apparenza, e quindi se la consacrazione non è valida nessuno ha da ridire (l'importante è che abbia prodotto tanti canti e tanti interventi "spontanei"), se quelle restano pagnotte anziché diventare Corpo di Cristo, a nessuno importa nulla (l'importante è aver grattugiato le chitarrelle e fatto il girotondino imbecille conclusivo).

    p.s.: questa tragicomica faccenda non succederebbe più se il Cammino, nella sua proverbiale idolatria, smettesse di fare la Comunione alla maniera di Kiko e Carmen e ricominciasse a farla secondo quanto stabilisce la Chiesa Cattolica e richiesto persino dallo Statuto del Cammino! E invece l'unico risultato ottenuto da tale Statuto dal 2008 ad oggi è stato... l'alzatina ipocrita.

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  6. Notizie da Guam: i neocatekikos continuano alacremente, e per quanto possibile lontano dai riflettori, nella loro guerra di riconquista di Guam. Avendo adesso conquistato qualche personalità del mondo politico, possono diffondere meglio il tumore neocatecumenale sull'isola.

    Uno dei più aberranti commenti neocat che vengono citati dà esattamente idea di ciò che neppure il club dei pasqualoni italioti oserebbe apertamente pronunciare: «Believe and worship your own Rock», che nel contesto significa: "continuate pure a credere e adorare la vostra pietra".

    È un chiaro riferimento al neodogma di Kiko e Carmen secondo cui se il Signore voleva essere adorato nel Tabernacolo, si sarebbe fatto pietra. Ed è contemporaneamente una gravissima ammissione, una vera autocertificazione della loro apostasia dalla fede, del loro aver rinnegato il cattolicesimo e per di più in odio all'Eucarestia (il vero sacramento dell'Eucarestia, quello dei santi, quello della Tradizione, quello della parrocchia sotto casa): disprezzano chi riconosce Gesù presente nel Santissimo Sacramento, disprezzano il Tabernacolo che ospita il Re dei Re, disprezzano quella Presenza Reale.

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    1. I commenti dei kikos sono naturalmente zeppi di errori grammaticali. Questo succede un po' perché gran parte dei fratelli del Cammino di Guam sono in realtà "di importazione" (corrono di qua e di là e sembra che siano numerosi sia qua che là, ma se si fermano... scoprite che non sono tanto numerosi come sembravano), soprattutto perché sono persone molto ignoranti, e spesso per entrambi i motivi.

      È stupefacente notare come la pasqualoneria internazionale adoperi le stesse terminologie, le stesse ipocrisie, le stesse menzogne in tutto il mondo. È lo standard neocatecumenale, il Cammino è esattamente quello. Quei poveri imbecilli, dopo essere stati per interi decenni martellati sempre con gli stessi slogan e le stesse violenze psicologiche dai cosiddetti "catechisti" - tutti uguali poiché sceltissimi dalla scuola di Kiko e Carmen - sono sostanzialmente "zombificati", non sanno esprimere nient'altro, hanno il più nero terrore di uscire dai loro schemi.

      Questo, anche se preso da solo, è un argomento già sufficiente a riconoscere che il Cammino è ispirato dal demonio (quello vero). La fede cattolica ti apre la mente, l'idolatria te la circoncide. La fede cattolica, poiché ti ha dato delle certezze assolute che valgono persino se i tuoi maestri le negassero («se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!»: cfr. Gal 1,8), non può essere aggiustata secondo le comodità di tal santone, di tal gruppo, di tale o talaltra esigenza.

      Un fedele cattolico sano di mente, quando aderisce ad un qualsiasi altro movimento ecclesiale o associazione, in qualità di cattolico lo fa per crescere nella fede, lo fa per vivere meglio i sacramenti, lo fa per un reciproco sostegno spirituale. Perciò desidera la giustizia di Dio al di sopra del prestigio di tale movimento o associazione. Il suo scopo non è la sottile superbia del distinguersi dai cosiddetti "cristiani della domenica". Vi dirà che se tale movimento o associazione non riescono a facilitarti l'accesso ai sacramenti con le dovute disposizioni, allora è inutile. Se non riescono ad accenderti dentro quel fuoco di desiderio di conoscenza delle verità di fede, allora è una perdita di tempo. Se non promuovono (direttamente o implicitamente) una sana e solida devozione mariana, allora significa che sono dei passatempi religiosi che si ammantano di cristianità ma non sono utili alla salvezza.

      Qualunque laico impegnato - e ancor più il sacerdote impegnato nella parrocchia - riesce rapidamente a notare quei particolarissimi indizi riguardanti la vita spirituale dell'interlocutore movimentistico: "appartiene ad un club religioso, oppure ha trovato qualcosa che lo educa a godersi di più l'immensità dei tesori spirituali della Chiesa? sta dedicando tempo ad un hobby religioso oppure ha trovato un aiuto su misura delle sue personali attitudini per «gustare e vedere quant'è buono il Signore»?" Non basta ripetere la cantilena "Signore, il Signore" per essere cattolici. Se una cosa è vera, lo è per il bambino come per l'anziano, è vera per l'ignorante e il dotto, è vera per il peccatore e per il santo, lo è per il "cristiano della domenica" come per quello che ha aderito ad un movimento. Esempi: l'adorazione eucaristica, il rosario, le giaculatorie, e le piccole devozioni e mortificazioni che nessuno - salvo forse proprio il direttore spirituale - conosce.

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    2. Consiglierei all'autore della frase incriminata di leggere il martirologio di San Tarcisio
      Tarcisio era un ragazzo di 12 anni che, per difendere Gesù Eucaristico che stava portando come conforto ai cristiani perseguitati nelle carceri SI FECE PICCHIARE A MORTE.
      Non so se mi spiego!

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    3. Questi si farebbero ammazzare solo per Don Kikolone...

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  7. «Believe and worship your own Rock»

    Ti meravigli? Perché? Pensa al gruppo neocat su Facebook "IL CAMMINO NEOCATECUMENALE TRAMITE CRISTO SALVERA' IL MONDO E LA FAMIGLIA". Ovvero il Cammino è il salvatore ed opera per mezzo di Cristo, suo strumento.
    Nulla di nuovo sotto il sole...

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  8. Un piccolo contributo coerente con il post. Questo era il pensiero del Cardinale Giuseppe Siri:

    Il sacro non è soltanto il rito: è la presenza nel rito della realtà significata. Quando si mitizza il rito, si perde il senso della sostanza che contiene. Non ci si meravigli poi che l’Eucarestia divenga per taluni una semplice festa dell’unità umana, in cui Dio è semplicemente spettatore. Qui, siamo non alla eresia, ma alla apostasia.

    [Pensiero del Cardinale Giuseppe Siri tratto dalla rivista "Renovatio", VI, 1970]

    Fabio

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  9. Il cammino sparirà e la chiesa salverà anche quelli del cammino. E non come dice kikolone che il cammino salva questo ...quello... quell'altro... capito neocat?

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  10. Non fosse esistito il cammino neurocatecumenale, tanti avrebbero dovuto andare a lavorare....

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  11. Ultime notizie da Guam: il vescovo pedofilo neocatecumenale si era distinto anche per aver stuprato un quattordicenne, D.M., figlio di devoti cattolici dell'isola di Saipan, durante i fine settimana in cui il ragazzo non poteva tornare a casa dai suoi. I fatti sono avvenuti quando Apuron era già vescovo da oltre dieci anni, nel 1994-1995 (un anno prima che col benestare di Apuron i kikos si incistassero sull'isola: e da allora ad oggi non hanno mai proferito parola contro il loro amato pedofilo).

    Intanto la Yona property (con un centinaio di stanze più diversi locali comuni) - quella che i kikos avevano agguantato per farne il seminario neocatecumenale di Guam, successivamente disonorato e soppresso un anno fa - è stata messa in vendita al prezzo di 7,5 milioni di dollari, soldi che finiranno nel fondo risarcimenti per le vittime dei preti pedofili e del vescovo pedofilo neocatecumenale. Le masserizie lasciate dai kikos quando vennero giustamente sfrattati sono state vendute per ricavare ancora qualcosa - sono più di duecento le vittime da risarcire. La diocesi sta affrontando il procedimento di bancarotta controllata (che in gergo legale americano è detta "Chapter 11"). Papa Francesco oltre quattro mesi fa aveva detto che contro Apuron le "evidenze sono chiare", ma la diocesi ancora non ha ricevuto da Roma notizie sull'esito della richiesta di appello da parte del pedofilo neocatecumenale.

    Il disgraziato e soppresso seminario neocatecumenale di Guam vanta diciotto ordinazioni sacerdotali, presumibilmente tutte operate dal vescovo pedofilo neocatecumenale. Di tali diciotto "presbìteri", quelli tra loro che ancora non hanno gettato la tonaca alle ortiche si porteranno addosso per tutta la vita la vergogna di essersi affidati ad un pedofilo per ricevere gli ordini sacri.

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    1. "Papa Francesco oltre quattro mesi fa aveva detto che contro Apuron le "evidenze sono chiare", ma la diocesi ancora non ha ricevuto da Roma notizie"
      -------------
      ecco un caso in cui sperare che la giustizia di Dio si manifesti attraverso quella CIVILE .. a quanto pare quella "ecclesiastica" è 1 po'.. evanescente.

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