lunedì 27 febbraio 2023

Annuncio di Quaresima 2023

Inizia la Quaresima e, mentre i fedeli cattolici normali si recano in parrocchia ad ascoltare il parroco che spiega il valore purificatorio di digiuno, preghiera ed elemosina, la Chiesa Autocefala Neocatecumenale riunisce a parte, nelle sue proprie strutture, il suo sacro concistoro, per ricevere la sacra parola del suo Neonapoleone Autoincoronato Kiko Argüello, il quale, dal canto suo, irradia coi suoi sacri lumi il valore spirituale di questo tempo liturgico e, già che c'è, pure gli IBAN per le cospicue offerte in denaro attese dai fratelli della base.

Leggiamo quindi il mamotretino stagionale dell'annuncio di Quaresima. Stavolta, o i ghostwriters del Cammino sono riusciti a ricalcare il Kiko dei vecchi tempi, cari lettori, oppure gli è proprio scappato di mano e parla a ruota libera, tronfio, mitomane ed autoreferenziale come siamo abituati a leggere nei vecchi mamotreti. I pochi elementi cattolici posticci non riescono a coprire eresie e sfondoni. E tanto meglio così, perché quando Kiko parla a ruota libera si vede bene a cosa vada incontro chi si avvicini al Cammino per la prima volta, proprio mentre nelle parrocchie si tengono le Catechesi Iniziali del Cammino Neocatecumenale.


Cominciamo bene, a pagina 3, con la notizia che la santadecategoriasuperiore si sta stufando di fare miracoli:

"Molti di voi siete stati a Madrid, all’apertura della causa di Beatificazione di Carmen. Penso che siate stati contenti. Tutti abbiamo vissuto un giorno di grazia, di grande comunione, di gioia: per potere vivere insieme questo momento così importante per noi, e per tutto il Cammino. Adesso già possiamo chiamare Carmen: “Serva di Dio”. E speriamo nel suo aiuto. Ci ha detto Charly, il postulatore della Causa, che dopo quel giorno è diminuito il numero di grazie ricevute; e dovrebbe essere tutto al contrario! Adesso dobbiamo notificare di più tutti i favori ricevuti per sua intercessione, perché questo può accelerare il processo."

Sarà un messaggio cifrato per Puntini, che ultimamente ha riferito solo un miracolo di Carmen ogni due post? Oppure, magari, la grazia vera - e già ottenuta - consiste nel fatto che, tramite questa diminuzione di miracoli, il Signore ci fa capire che la Serva Padrona sta chiedendo intercessioni e preghiere per sé, invece di dover aiutare gli altri, magari? Vedremo se il senso di pìetas dei neocatecumenali saprà superare l'ironia della sorte toccata alla fondatrice del Cammino, la quale, avendo disprezzato i Santi in vita venne proclamata santa a sua volta dopo morta, così che nessuno pregò per lei, né chiese Sante Messe per la sua anima.

Segue l'elogio funebre del Cardinale Pell e di Papa Benedetto XVI, a cui Kiko aveva augurato la morte per sottrarre il suo Cammino alle ben meritate correzioni. Subito dopo, e questo lo precisiamo per chi vive in zona sismica - e siamo tanti: non leggete a pagina 3, laddove Kiko dice, parlando del terremoto in Turchia: 
"Ad Antiochia ci sono tre comunità. La situazione è drammatica. La parrocchia cattolica è rimasta in piedi ma c’è 1 sorella morta sotto le macerie. Preghiamo per loro e per tante persone morte. Facciamo un applauso per loro."
Come successo per l'Ucraina, il "focus" è sempre e solo sul Cammino, cui appartiene la povera sorella deceduta sotto le macerie. L'applauso alle vittime è l'ennesimo rumore inutile sulle disgrazie altrui (che ben si coniuga col girotondo e il battimani ai funerali), da parte di questo grandissimo cafone della mente, del corpo e dello spirito.


Kiko conferma poi che il Cammino non dura affatto 7 anni come aveva promesso al Papa per ottenere l' "approvazione". Se i neocatecumenali usano questa bugia nelle salette, ebbene: è una bugia:

"Molti si scandalizzano di quanto lungo è il cammino, ma un albero quanto più ha radici profonde tanto più alto e forte cresce! Noi mettiamo radici, forti radici."

E anche: 

"E speriamo che i nostri preti non cadano nella trappola della religiosità naturale che è una trappola che può venire dal demonio."

Dunque Kiko spera che i "nostri preti" cioè i presbiteri del Cammino, il settore considerato più debole e incline a vizi e peccati, non cadano nella trappola della religiosità  naturale, che sappiamo essere, per Kiko, la santa devozione cattolica, che inevitabilmente li allontanerebbe dai loro compiti di "distributori di sacramenti" a loro assegnati nell'ambito delle comunità.

Il guru ci conferma anche che il Cammino non finisce in parrocchia come promesso inizialmente al Papa (cfr. mamotreto delle catechesi iniziali) per ottenere l' "approvazione". Soprattutto se questa parrocchia è fatta di gente a modo, che ha studiato un minimo di Catechismo e quindi non crede ad una sillaba dei discorsi di questo imbroglione:

"Dove finisce il cammino? In una parrocchia bene con gente borghese? No, fratelli! Evangelizzando per tutto il mondo, sicuro!"

Con i "borghesi", altrimenti detti "cattolici della domenica", non si vuole contaminare. A meno che non si mettano in fila con gli altri per autoaccusarsi ed umiliarsi pubblicamente in comunità. Ed ecco il solito ritornello:

"È necessario fare dei cristiani, preparare cristiani autentici con delle radici, con delle crisi, con problemi, con sofferenze, e questo richiede molto tempo. Una fede che  non sia basata soltanto sul sentimento, ma che sia basata sulla storia, sulla risposta a Dio  nella storia e sul combattimento...Essere sufficientemente umile per essere paziente con me stesso, con i miei difetti, ecc., non è facile!"

Forse che Kiko vuole insegnare la pazienza cristiana indispensabile nelle inevitabili difficoltà della vita? Purtroppo sappiamo bene che no. Quando il guru accosta le parole "autenticità" e "sofferenza" vuole intendere che, finché i fratelli non ammettono pubblicamente che la loro esistenza prima del Cammino era fango e che, grazie al Cammino, hanno capito di essere stati ciechi, non saranno graditi al sistema. Chi non è passato per il Cammino può ugualmente rendersi conto di questo fatto, leggendo i dialoghi di scrutini nel mamotreto del secondo passaggio.

Ovviamente questa implicazione vale anche al contrario: se vai a dire ad uno di questi catechisti fanatici che tutto sommato sei tranquillo e confidi nel Signore, se il catechista è particolarmente kikizzato rischi di trovarti un avvoltoio che aspetta solo una tua caduta, per poter esultare con un: "e lo sapevo!". Per convalidare le persone, Kiko vuole prima vederle sbriciolate e poi rincollate a modo suo, durante un tempo molto lungo.


Ricordiamo anche che la tesi che per essere cristiani occorra fare un simile corso di laurea, l'ha sostenuta pubblicamente anche don Pezzi in una recente intervista. Ma la Chiesa allora che battezza i bambini appena nati, con la fede vicaria dei genitori e dei padrini, e che forma sacerdoti in pochi anni di Seminario, ha sempre sbagliato tutto? Ci vogliono trent'anni per formare un cristiano autentico, con l'ausilio dei testi sgrammaticati di Kiko e la costante protestantizzazione della dottrina e mistificazione dei Sacramenti?

Notiamo poi che per il guru spagnolo il combattimento  non è  finalizzato al perfezionamento di sé, per amore di Dio e del prossimo, ma ad essere pazienti con se stessi e con i propri peccati, come ricordato nel suo "Inno allo Spirito  Santo" fatto cantare alle comunità a Pentecoste.

Ma in tutto questo, non sia mai che Kiko dia il buon esempio in ciò che raccomanda: dopo aver recitato la parte del profeta tormentato in un quartiere malmesso di Madrid, negli anni '60 si è insediato a Roma in una zona borghese della domenica, dal quale non si è mai più allontanato molto, neppure dopo averlo "evangelizzato". È invece rimasto a crogiolarsi nello stesso piatto su cui ora sputa pubblicamente e non è mai tornato a vivere da baraccato sofferente tra i baraccati sofferenti. 

In definitiva, quel primo maldestro ruolo del santone delle favele si conferma per quello che fu: un virtuosismo da sfoggiare con enfasi, perché questo tipo di sensazionalismo colpisce le emozioni dei figli del benessere. E si sa, dei ricchi, meglio se milionari, a Kiko piace sicuramente una cosa: i loro soldi.

Segue uno sproloquio sul combattimento spirituale, ma per capire dove vada a parare saltiamo subito alle conclusioni cioè, a pagina 21

"Ascension: [...] Dobbiamo fare una colletta perché siamo in difficoltà. All’inizio della Quaresima farete una colletta per comunità per aiutare l’evangelizzazione.

Kiko:
Una colletta! Siate generosi, coraggio! La vita è un passaggio."

Ed ecco, subito dopo, un paginone pieno di IBAN vari, della fondazione "Famiglia di Nazareth" per l' evangelizzazione (leggi: neocatecumenalizzazione), con l'esortazione a non inviare raccomandate o vaglia postali. 


Annuncio di Quaresima, Roma - Seminario Redemptoris Mater, 8 Febbraio 2023
Primissime parole di Kiko: Buonasera a tutti. Complimenti al pittore del retablo, l'ha fatto molto bene! Preghiamo: Ti rendiamo grazie Signore...

Ma come vengono spinti verso gli IBAN i fratelli neocatecumenali? Torniamo allo sproloquio kikiano sul combattimento spirituale, una mini catechesi sui vizi capitali, copiata (non sappiamo quanto fedelmente) da Isaia Di Scete, padre del deserto del V secolo. Apprezziamo il fatto non scontato che Kiko abbia dato un riferimento da poter controllare. 

Senza grande sorpresa, notiamo che la parte sull'avarizia è di quattro volte più lunga di quelle relative agli altri vizi. Come al solito, il guru mette in chiaro che se qualcuno non sgancia il dinèro al Kiko, sta dimostrando che odia Dio:

"RAMI DELL’AVARIZIA, dell’affanno di denaro, dell’amore al denaro: non credere che Dio ha cura di te.

Anzi, l’avaro è tale perché ha disprezzato le promesse, ha disprezzato le promesse di Dio. Dio ha detto: “Perché vi angustiate per la vostra vita, cosa mangerete, cosa indosserete?”. Bene, l’avaro non ha ascoltato questo, l’ha disprezzato, ha avuto disprezzo per questa Parola, l’ha considerata spazzatura. Ha detto: “Questa Parola è stupida”. E Dio deve contenere gli angeli custodi che aiutano l’uomo perché non lo aiutino, perché nella sua libertà l’uomo non veda l’agire divino; o deve dire agli angeli: “Fatelo di nascosto, perché lui disprezza la mia opera”, per questo accumula, lavora. Dio non c'è!

Un altro ramo dell’avarizia è la vanagloria: l’avaro è un vanaglorioso, ama molto il comfort, lo stare bene, desidera la gloria mondana. L’avaro è implacabile, ha un cuore duro.

Altra ramificazione dell’avarizia: carenza di coscienza; l’avarizia ha distrutto l’anima, gli manca la compassione. L’avarizia gli ha indurito il cuore, ha durezza dentro e non crede nel giudizio divino, non crede che c’è un Dio che lo castigherà. Crede nel denaro!"

Citando Isaia di Scete, Kiko legge che il giogo soave di Cristo, in grado di affrancare il credente dall' oppressione dei peccati, porta a:

"la purezza, l’assenza di collera, la temperanza, la bontà, la dolcezza, l’allegria di spirito, la temperanza."

Esattamente al contrario dei comportamenti apprezzati nei catechisti neocatecumenali, protervi, collerici, incontinenti, lugubri e spesso rancorosi, mai sorridenti, mai accondiscendenti: esattamente  come i loro "esempi spirituali", i loro iniziatori.

A pagina 9 parte il ritornello condensato della solita catechesi camminocentrica e ultraconfusionaria in linguaggio tipico, che ben conosciamo dai mamotreti: abbracciare la Croce, vendere i beni, Nostro Signore Gesù Cristo subisce uno scrutinio (la riedizione kikerètika delle 3 tentazioni di Nostro Signore nel deserto), vendere i beni, la suocera bisbetica, il quinto figlio che arriva e non lo volevi, vendere i beni, l'astenersi dal giudicare il prossimo qualunque cosa faccia, la cognata ammalata, vendere i beni, la sottomissione al nemico, la tentazione del pane, lasciarsi massacrare sul lavoro senza reagire e vendere i beni, la tentazione della mormorazione contro chi ci fa del male, e tutto il menù dei concetti kiki.

Ad eccezione del fatto che, quando la contrarietà o, peggio, lo scandalo travolge qualcuno dei loro notabili, allora sì che scattano denunce, minacce, connivenze e trasferimenti, secondo il caso.

Chi non è entrato ancora in Cammino sappia cosa lo aspetta, perché chi ne è uscito non ne vuol più sapere.


Va nei dettagli il Kiko a pagina 11, sfumando i contorni dell'abuso sessuale su minore, che nella sua narrativa ambigua diventa un "chissà cosa", insinuando che si tratti non di pedofilia ma di vicende di mutuo consenso e colpa condivisa. Osiamo troppo? No di certo, perché questa narrativa, in perfetto stile neocatecumenale, è da lungi collaudata, come già visto in altri casi (leggi anche qui e qui). Si tratta dell'egualitarismo delle colpe e capitalismo delle immunità:
"E che significa salire sulla croce? Per esempio, adesso arrivi a casa e ti chiama la polizia dicendo che ha trovato tua figlia non so dove con un tizio, e non so che ha fatto. Uh! Ti hanno dato una botta nello stomaco, vero? Mamma mia! “Mia figlia... Che succede? Mia figlia!”. 
Bene, tu sali sulla croce e andando in macchina al commissariato per questo evento così brutale, così difficile, tu tranquillo: sali sulla croce con Cristo, aspetta tutto il peggio con Cristo, non scendere! È facile? Speriamo di sì. La croce viene sempre a cercarti: forse è molto tempo che non preghi e grazie a quel fatto hai cominciato a pregare. Salire sulla croce significa accettare totalmente la tua realtà storica, quello che ti uccide, che ti distrugge: accettarlo come proveniente da Dio. 
Non opporre resistenza al male è il cuore del Vangelo. Non opporre resistenza al malvagio o al male. Entra nella croce confidando in Dio, sapendo che Dio è causa prima e che niente di male ti può succedere; se Dio lo permette per te, sarà buono per te!"
Naturalmente Kiko fa come sempre un gran pasticcio, confondendo l'episodio della figlia finita in non si sa quale guaio ed il martirio cristiano fino al sangue per testimoniare la fede. Inoltre, la raccomandazione a rimanere del tutto atarassici e come beoti di fronte ad eventi tragici, soprattutto riguardanti la famiglia e i figli, contribuisce a creare quelle personalità frigide ed insensibili che caratterizzano molti camminanti e a creare lancinanti ferite affettive nella prole..

Per non parlare di quando certi "fattacci" accadono all' interno del Cammino e le vittime vengono obbligate dai catechisti a chiedere perdono ai loro violentatori, mentre criminali sono protetti (vedi anche qui), premiati con ruoli di rilievo e avanzamenti di "carriera" nella gerarchia neocatecumenale.
 
A proposito di nemici, vogliamo dimenticare che Kiko è scappato davanti al SARS-CoV-2, lasciando in campo le comunità italiane con l'ordine di riunirsi, motivo per cui alcuni comuni sono stati chiusi per i loro raduni ed alcuni fratelli sono purtroppo deceduti? E come parla oggi Kiko del periodo pandemico? (a pagina 7):
"Perché basta un cambiamento sociologico - come adesso è successo con il Covid -, e la gente cambia tutto; e non solo la pandemia, perché dall’inizio del secolo, la partecipazione ai sacramenti è diminuita della metà nella maggioranza dei paesi europei."
Ma come si fa a fidarsi di lui quando le sue opere non collimano per niente con i discorsi suadenti (suadenti almeno in tentativo)? A proposito di belle parole, Kiko ha trovato (o gli hanno passato) e lo ripete ai suoi, l'aneddoto dell'anacoreta e del calzolaio (pag. 13):
"Un monaco si credeva santissimo (racconto di nuovo questo aneddoto) un angelo dice che c’è un altro superiore a lui. Incuriosito, va in Egitto per vederlo e trova che è un calzolaio che lavorava in una strada malfamata, terribile. Questo anacoreta dice al calzolaio: “Per tutta la vita ho cercato un’opera che fosse gradita a Dio, e credevo che per essere graditi a Dio bisognava lottare contro i vizi, contro i piaceri, con digiuni, ecc. Ma risulta che tu sei un laico e dicono che sei superiore a me. Allora io ho perso tanti anni! Qual è l’opera che tu fai, che vale più di tutte le mie?” “Beh, io lavoro”. “Anch’io lavoro!” “Vado a messa la domenica”. “Anche io vado a messa la domenica. Ma tu sei sposato, hai figli: che fai?” “Do’ la decima, osservo i digiuni e le astinenze di Quaresima”. “Ma tutto questo è normale”.

Mentre parlavano, arrivano dei ragazzacci che stanno giocando e uno comincia a bestemmiare come un turco contro la Madonna e contro Cristo, dicendo cose orribili, bestemmie spaventose. Dice il monaco: “Come puoi lavorare qui sentendo tutte queste barbarità? Cosa ti passa per la mente?”. E quello dice: “Ogni volta che sento una barbarità penso: Quello sicuramente va in paradiso e io non sono sicuro. Ogni volta che sento una bestemmia dico: Sì, adesso bestemmia ma sicuramente quello è migliore di me e va in paradiso”. E il monaco dice: “Questo mi supera”, perché con tutta la sua ascesi lui si credeva migliore di tutti; e quel calzolaio considerava che quelli della strada erano migliori di lui."


Una breve storia molto interessante ed edificante, che ben si coniuga con lo spirito di molte anime mistiche. Peccato per la consueta mancanza di referenze. Peccato che Kiko lo predichi ai fratelli nel solito discorso neocatecumenale del privarsi di ogni giudizio sugli altri e della non resistenza al maleLo riporta al suo uditorio per insegnare che:

"la fede adulta consiste nel considerare gli altri  superiori a te. Chi non si sente qui inferiore agli altri non conosce ancora la fede."
Peccato che, allora, nessun neocatecumenale sia adulto nella fede, in quanto convinto di essere nell'unico cammino di fede valido nell'ambito della Chiesa Cattolica. E questo riguarda Kiko più di tutti quanti i fratelli, in quanto il guru dichiara di non aver mai sbagliato e di essere sempre stato direttamente ispirato dallo Spirito Santo. Peccato anche che Kiko non abbia mai riconosciuto non solo superiori ma neppure eguali. Mai ha permesso a qualcuno di comporre canti o di dipingere per il Cammino. Mai ha permesso che la predicazione deviasse dai suoi mamotreti. La lista è lunga. Basti osservare che mai ha lasciato il suo ruolo di capo indiscusso a qualcuno più giovane.

Tuttavia, le opere del guru parlano (v. anche qui e qui) e sappiamo che molto gli manca per iniziare a dare il buon esempio. Insiste comunque a recitare la parte del buon predicatore:

"Non soltanto puoi accettare l’ingiuria, ma devi chiedere a Dio che qualcuno ti ingiuri, devi cercare di assomigliare a Cristo: unica gloria del cristiano è assomigliare a Cristo crocifisso. E a te non si può parlare a voce alta, né ingiuriare, né parlare male; tutti devono obbedirti... Come è possibile che siamo diventati nemici della croce di Cristo? E portiamo il nome di cristiani! È una gloria, una corona per il cristiano assomigliare a Cristo. Allora se nel lavoro ti viene un problema, non essere fesso: credi che quelli, ce l’hanno con te? No, è Dio! Se tuo marito ti ingiuria è Dio che lo permette per te, è Dio che viene a cercare frutto, che ti vuole aiutare."

Anche qui ci sarebbe molto, moltissimo da commentare; abbiamo preclari esempi di neocatecumenali del tutto assenti dal lavoro, che prendono giorni di malattia per partecipare alle convivenze, o giostrano con i permessi di maternità mettendo in grave difficoltà i colleghi e che poi concludono che le reazioni alterate altrui sono una "prova" mandata loro da Dio, di cui vantarsi!

Manca sempre, nei discorsi di Kiko e dei suoi cloni kikatechisti, il richiamo all'onestà, al retto comportamento prima di ogni altra cosa. Il problema sul lavoro o in famiglia creato da te, con il tuo comportamento, la tua freddezza, il tuo delirio religioso non è una croce o un martirio da attribuire a Dio, non è una prova per il tuo perfezionamento ma la conseguenza di tuoi precisi atteggiamenti.

Segue un richiamo a 1Corinzi 1, 28-29 : 28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.

"Chi mangia e beve la Comunione senza discernere quello che mangia e beve, mangia la sua condanna. Noi mangiamo nell’Eucarestia Dio che si è fatto pane, pane che si spezza per noi. Tanto si è dato Dio all’uomo che si è fatto pane, si è fatto uomo, tanto che si è donato totalmente."

Peccato che proprio loro siano i primi a togliere sacralità e consapevolezza nell'animo dei comunicandi, svalutando l'importanza d'accostarsi alla Santa Comunione in grazia e confessati.


Una volta terminati gli applausi per Kiko, interviene Don Mario che, pur essendo Don, non rilascia catechesi ed anzi commenta, rivolto al suo laico profeta (pag. 15):

“Il tuo annuncio Kiko è stato un cibo sostanzioso che alimenta il nostro spirito: come un cioccolato caldo e spesso!”
Sic transeunt Munera Sacerdotis. Sappiamo come è fatto Don Mario, conosciamo il suo ruolo-modello di presbitero sottomesso del Cammino, eppure ciò non ci salva dal rimanere esterrefatti ogni volta che rompe il silenzio.

I brevi interventi di Don Mario e di Ascensión si concentrano nelle cinque pagine rimanenti dopo le tredici di Kiko. 

Da parte di Don Mario Pezzi, tra le altre cose, troverete la glorificazione della cerimonia di apertura della causa di beatificazione di Carmen e della memoria del Papa Benedetto XVI, a cui, come abbiamo già detto Kiko aveva augurato la morte, per poi rallegrarsi delle sue dimissioni. Kiko dixit, in spagnolo, nel video qui sotto:




Don  Mario Pezzi, nel suo intervento, ha cercato proprio a questo proposito di riscrivere la storia del Cammino, negando quanto dichiarato esplicitamente da Kiko nel 2017 a Portorico (hanno pure tolto il video da internet, ma sarà difficile per loro eliminare tutte le copie che gli utenti hanno già avuto modo di scaricare). Infatti si è premurato di dire: 
"Grazie all’appoggio di Papa Francesco, il Cammino è stato salvato quando alcuni settori hanno cercato di togliere l’Eucaristia in piccole Comunità" (in grassetto nel testo). 
Ora il Papa Benedetto XVI è diventato, nella fertile immaginazione dei capintesta del Cammino "alcuni settori della Chiesa ".

Questo tentativo di alterare la realtà, dichiarandosi uniti e obbedienti al temuto Papa Francesco (chiamato in quell'occasione da Kiko, quattro anni dopo la sua nomina, "cardinal Bergoglio") e a Papa Benedetto, è una risposta financo troppo diretta ed esplicita a quanto il nostro blog ha denunciato a suo tempo e ripreso in uno specifico articolo subito dopo la morte di Benedetto XVI

Altre affermazioni peregrine del presbitero dell'equipe internazionale riguardano il Concilio Vaticano II, cui tenta in tutti i modi di collegare Kiko e Carmen e il Cammino Neocatecumenale, a suo parere ispirato alle 4 Costituzioni  conciliari, al punto di dichiarare che la "restaurazione del Catecumenato  per tappe (attuato da Kiko e Carmen) fosse "auspicato dal Concilio Vaticano II". 

Nulla di più falso! Vero invece è che il Concilio Vaticano  II auspicò l'introduzione del catecumenato per gli adulti non battezzati, poi copiato, dilatato e sfigurato nell'attuale Cammino Neocatecumenale.
 
Un documento di ventitre pagine, zeppo delle solite eresie e sparate misticheggianti, autocelebrative e scandalose, soprattutto se confrontate con decenni di cattive azioni. Si sono voluti riunire da tutto il mondo per ascoltare Kiko ma meglio avrebbero fatto ad andare ciascuno nella sua parrocchia, nel raccoglimento.

La degna chiusura di questo mamotretino è quindi l'esortazione finale di Kiko, che ne riassume il senso più profondo:

"Una colletta! Siate generosi, coraggio! La vita è un passaggio."



Ringraziamo l'amico Chuck White di Guam, autore del blog "The Thoughful Catholic" per aver messo a disposizione il mamotreto. Trovate il PDF a questo link.

99 commenti:

  1. Confido in Kiko, per avere il mio conto corrente ripulito

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  2. "Ci ha detto Charly, il postulatore della Causa, che dopo quel giorno è diminuito il numero di grazie ricevute; e dovrebbe essere tutto al contrario! "
    Ma perché dovrebbe essere il contrario? Semplicemente perché si comportano come gli speculatori di borsa: visto che l'azienda è stata rilanciata con una ricapitalizzazione o una fusione o altro, l'inizio cioè della sospirata causa di canonizzazione, tutti dovrebbero correre a comprare il titolo e il valore dovrebbe salire, le notifiche delle "grazie" concesse da Carmen aumentare... corrispondendo al lavoro di chi sta compiendo l'encomiabile sforzo di mettere un'aureola posticcia sul capo della più improbabile candidata alla santità cattolica di tutti i tempi.
    Già in annunci precedenti il popolino neocatecumenale era stato incitato in tutti i modi a costruire e inviare attestazioni di produttività della santa di categoria superiore ed erano state denunciate le zone che non rispondevano con sufficiente alacrità, segno che i catechisti responsabili di riferimento non tempestavano a sufficienza gli adepti a cercare la presenza di Carmen ovunque, quando le cose vanno per il verso giusto, soprattutto in occasione di gravidanze difficili, parti travagliati, malattie di bambini ... problematiche che non scarseggiano di certo nelle coppie neocatecumenali, che se non figliano (anche qui, la logica è quella della produzione!) non dimostrano obbedienza ai catechisti. Tanta spontaneità nella fama di santità di Carmen corrisponde al modo in cui sempre gli iniziatori hanno affrontato le sfide neocatecumenali: le loro aspettative devono sempre essere soddisfatte, utilizzando qualsiasi mezzo, soprattutto se meno lecito, per ottenere il "miracolo" di cui poi fintamente si stupiscono, attribuendolo ad uno speciale favore divino.

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    1. improbabile candidata alla santità cattolica di tutti i tempi..........................................................................

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    2. "la più improbabile candidata alla santità cattolica di tutti i tempi": definizione indovinatissima, grazie Valentina!
      Porto

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    3. Grazie a te Porto! Sarà la "santa degli improbabili"...

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  3. Kiko bussa sempre a denari. Ogni volta che fa insinuazioni sull'avarizia o su mammona, significa che vuole avidamente i vostri soldi. È Kiko l'avaro.

    L'episodio dell'anacoreta è una storiella imbecillissima - della quale il punto più pimpante è il momento in cui Kiko poteva fermarsi a dire «dei ragazzi bestemmiavano, e allora il calzolaio...», no, Kiko vuole per forza specificare "chi" bestemmiavano e "come" bestemmiavano, come se nel suo intimo accarezzasse languidamente il viziaccio turpe della bestemmia, e chissà se non gli è già sfuggita qualche bestemmia in pubblico, e chissà se non abbia pure fatto ipocritamente finta di "aggiustarla" con altre elucubrazioni estemporanee. Kiko "accarezza" un po' troppo certi viziacci, specialmente sessuali. A parlar troppo (e con troppa dimestichezza) di certe turpitudini, significa che ci pensa un po' troppo, e purtroppo è ben noto che Don Kikolone ha un sacco di orrendi scheletri nell'armadio - e c'è gente che sa, lo sa bene, anche ai massimi livelli del Cammino, gente che tace perché è comodo, ma davanti a Dio ne è connivente e complice. Quando gli scandali travolgeranno Kiko (ci auguriamo che succeda mentre Kiko è ancora vivo, cosicché abbia occasione di pentirsene, poiché finora è tutto proteso sulla direttissima via verso l'inferno) gli asini raglianti fingeranno di cadere dalle nuvole, ma sarà troppo tardi.

    L'episodio dell'anacoreta mi fa anche ricordare il caso di una donna di mezza età che guidava la "preghiera" di un gruppo carismatico in una parrocchia di queste parti. Subito dopo la fine della "preghiera" tutta imbottita di canti di lode e di gioia, lascia gli altri in chiesa e svicola in sacrestia, dove prorompe in una bestemmia, proprio un attimo prima di accorgersi che in sacrestia c'era il parroco. Questo episodio è solo una delle tantissime dimostrazioni della "spettacolarizzazione" della fede (di cui Kiko e Carmen e i loro adepti sono professionisti). Tolta la parte meramente "scenografica", resta solo una megera bestemmiatrice che si gusta le glorie mondane, nella fattispecie di povere anime pie (inclusi preti e frati) che vanno a chiedere umilmente consigli spirituali alla "santona" scenografica, e che prendono per oro colato le elucubrazioni di costei, la quale solo per circostanze contingenti ("carriera" di santona iniziata tardino, e niente famiglia ricca a sostenerla) non ha sviluppato il proprio impero a dimensioni tipiche del kikismo-carmenismo.

    L'unica cosa vera dell'episodio dell'anacoreta è che ci sono tanti religiosi che, adagiatisi sulla regolarità della propria vita, si sono convinti di essere automaticamente più santi degli altri (anche Lutero incappò in un errore del genere, sebbene dal versante opposto). Nostro Signore, nel commentare il caso di Marta e Maria, disse invece che "l'anacoreta" Maria si era scelta «la parte migliore» rispetto alla "calzolaia" Marta (cfr. Lc 10,38-42). Lungo tutta la storia della Chiesa si è sempre elogiata la preminenza della vita contemplativa (che non è per tutti, nel senso che pochi sono in grado di farla) rispetto a quella attiva. Ebbene, Don Kikolone sovverte il Vangelo (e quindi anche la Tradizione) e altera una di quelle pie storielle dei Padri del deserto, per far cosa? Per titillare "bestemmie" e per reclamare puntuali pagamenti della "Decima". Il demonio è molto soddisfatto di Kiko, suo servitore.

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    1. Storiella imbecillissima, eh? E grazie ancora per l'ennesimo asini raglianti, se non lo leggiamo tutti i giorni ci preoccupiamo....................................................................................................................................

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  4. Finalmente l'annuncio di Quaresima, era ora....................................................................................................

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    1. Puntinibus, ci sono i racconti di H P Lovecraft, se siete a corto di letture.

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    2. L'aspetto comico della situazione è che gli altri movimenti ecclesiali sgomitano per far conoscere in giro gli interventi del proprio fondatore. Non puoi andare dai focolarini che subito ti escono un interminabile video della Lubich.

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    3. A proposito di quest'ultimo intervento, quando si parla nel blog del mio movimento intervengo per precisare alcune cose. Non nego quello che ha scritto by Tripudio, ma da quando sono nel movimento dei focolari da 23 anni non mi risulta, parlo della mia comunità di Cagliari, che quando uno viene da noi gli facciamo vedere video interminabili di Chiara Lubich. A noi non è successo, da qualche altra parte è possibile. I primi due anni che ero nel movimento il nostro capogruppo ci diceva nelle riunioni : "se ognuno di noi riuscisse a portare la prossima volta un amico, oggi siamo 50, domani saremmo 100." Io ci ho provato, parlandone con parenti, amici, colleghi di lavoro, parrocchiani, ma non ne ho cavato piedi. Parlandone poi in comunità, pensando che la pecca fosse mia che magari sono poco empatico o poco convincente, mi risposero che questo problema era comune a tutti, cioè è difficilissimo convincere qualcuno a entrare da noi, io infatti non ci ho più provato e neanche hanno insistito più a dircelo i nostri capi. Aldo dei focolarini di Cagliari

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  5. L'aneddoto del monaco e del calzolaio (a sapere dove Kiko l'ha trovato) è usato per trasmettere alcuni dogmi kikiani, in forma più o meno esplicita. Li possiamo enunciare per come escono dalla bocca e dagli atti del Kiko:

    - Io che sono laico sono superiore a tutti i preti, perché io ho il carisma e loro no!

    - E quindi sono superiori a tutti i preti pure tutti i miei kikatekisti, anche se sono ciabattini, perché lo dico io, che ho il carisma!

    - Sopportate, sopportate, sopportate. Sopportate anche la gente che commette i peggiori atroci delitti contro Dio e i Santi e contro le orecchie del suo prossimo. Sopportate quelli a cui vorreste sparare, quelli che si comportano come bestie sataniche deformate dal peccato! Voi sopportate! Siete peggio di loro!

    - Ancora preghi e fai tutto bene? E quindi sicuramente ti senti santo! Se fai tutto bene! Probabilmente non hai ancora capito che sei peggio di uno che bestemmia. Devi essere inferiore a me, capito?

    Kiko sarà andato a cercare gli scritti delle anime mistiche, che in effetti raggiungono rari livelli di umiltà - se non ricordo male, proprio San Francesco d'Assisi ad un certo punto si angustiava perché era convinto di essere peggiore di Satana. Poi Kiko ha kikato tutto quello che ha letto (o magari ascoltato, come per esempio gli interventi su Internet dell'ottimo Padre Serafino Tognetti, ad ulteriore danno delle anime dei fratelli.

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    1. Finalmente un amico del Cammino, dopo padre Livio Fanzaga di Radio Maria : il padre del deserto del V secolo Isaia De Scete...............................................................................................................................

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    2. Quindi anche Chuck White di Guam e' nemico del cammino. Siamo 1 a 1 cari puntini

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    3. Anche Chuck White, caro Anonimo Texas, anche lui....................................................................................

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  6. questo Annuncio come tutti i precedenti è ottimo magnifico meraviglioso nonché opportuno e lo condividiamo al 100 %

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    1. Bravi, condividetelo e fate sapere a tutti che Kiko è un guru e il Cammino una setta. Quando poi sarete arrivati sulle più alte vette, lasciate una copia pure lì per gli alpinisti, casomai ne avessero bisogno per accendere un fuoco. Sempre che non sia proibito.

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    2. Come ha ben visto l'asino ragliante delle 11:44, anche noi lo abbiamo "condiviso" qui sul blog per commentarlo. Più a lungo vive Kiko, e più boiate esalerà, e peggio sarà per il Cammino. Vi ricordate di quando disse seriosamente «Dio ci parla attraverso i testimoni di geova»?

      (Talmente seriosamente che all'epoca un testimone di geova abboccò all'esca e credette che qui noialtri si criticasse coloro che attraverso la setta del Cammino entrassero nella setta dei testimoni di geova)

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    3. Se lo condividi al 100% prepara i soldi, l'IBAN non sta mica lì per farsi ammirare.

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  7. Bravo!
    In fondo, ognuno ha quel che si merita...
    Ruben

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  8. Cosaaaa???? Carmen si sta stufando di fare miracoli? Ma se ne abbiamo raccontato solo 200, per arrivare a 9000 ne mancano ancora 8800..........

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  9. Mentre scrutavo questo mamotreto e l'esauriente articolo qui proposto, una parola dal sapore fortemente mistico ha insistentemente occupato la mia mente: discernimento. Il discernimento, che il vangelo identifica come occhio e lampada del corpo (cfr. Matteo 6, 22-23), viene perennemente spento e afflitto dalla realtà kikiana, dentro la quale esso diviene una scatola vuota, un nome senz'anima.
    Kiko cita con disinvoltura i Padri del deserto non sapendo che essi proclamano con costanza che «il discernimento è la madre e la custode di tutte le virtù». Dunque, prima ancora di esorcizzare la sua inclinazione viziosa proponendo un compendio striminzito degli scritti di abba Isaia (perlomeno questa afferma sia la fonte), sarebbe stato opportuno che si soffermasse sul seguente insegnamento: "Presta continuamente attenzione alle voci che parlano dentro di te e prega Dio che ti conceda di conoscere quale di queste ti conviene ascoltare."
    (Isaia di Scete)

    Perché è proprio da una voce interiore e da una mancanza di discernimento sano e concentrato di verità, che ha avuto luogo la genesi del cammino. Una visione mariana - divenuta in seguito una locuzione interiore - mai rettamente e seriamente analizzata, ha fatto sì che circolasse la voce che Maria avesse istituito il cammino. Un inganno da pelle d'oca. Ed è proprio da una proibizione del discernimento spirituale e vocazionale che i nc si ritrovano sottomessi e inseriti in una vocazione non attinente al proprio desiderio.

    L'epiclesi, o invocazione dello Spirito, è il preambolo che caratterizza anche alcune celebrazioni del cammino, ma come tutti i rituali anch'esso è stato spogliato della sua essenza divenendo una cantilena funebre dal sapore mistificato che angoscia l'animo. È vero che il discernimento spirituale è un dono dello Spirito che opera in noi, ogni persona ha però in sé delle facoltà umane che devono collaborare con esso. Lo Spirito santo agisce attraverso le nostre qualità intellettuali, pertanto non bisogna adagiarsi a quella cantilena funebre di cui prima, confondendo lo Spirito con la parola di Kiko...dei catechisti. Divenendo talmente docili e malmessi da acconsentire ad ogni ordine dei briganti del cammino, ritrovandosi addirittura ad affannarsi nel ricercare miracoli da poter affibbiare a Carmen perché, come dice Kiko e riportano i catechisti: "è diminuito il numero di grazie ricevute; e dovrebbe essere tutto al contrario! Adesso dobbiamo notificare di più tutti i favori ricevuti per sua intercessione, perché questo può accelerare il processo". Che barzelletta!
    Deve esserci sinergia tra lo Spirito santo e le facoltà umane; bisogna leggere e interpretare con la propria intelligenza senza cedere il pensiero ai catechisti, i quali non definirei assolutamente degli illuminati ma bensì degli affamati di potere.

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    1. Il cammino è fatto apposta per aiutare a discernere. L'insegnamento che ricevono i seminaristi del cammino ve la sognate. Lo saprò meglio io di te che sono anni che frequento i seminari....... da quando mio marito è morto 4 anni fa. Ne vuoi sapere di più di me? A me ha aiutato a discernere la mia vocazione di oggi, il servizio ai fratelli e sono felice

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    2. E te pareva!!
      Mai una vocazione al di fuori del Cammino.

      Frilù

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    3. Brava, magari li dentro ti troveranno il nuovo fidanzato

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    4. Noi vorremmo proprio scordarci la preparazione che ricevono i presbiteri nei seminari neocatecumenali, però purtroppo ce li mandano poi in parrocchia e in ogni campo, formativo, pastorale, sacramentale, dimostrano vacuità ed impreparazione mortificante!
      Certo, in seminario RM avranno avuto mutande pulite e vestiti stirati grazie a te e ad altre vedove o coppie in età reclutate per fare un "servizio ai fratelli"... ma null'altro.

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    5. "Noi vorremmo proprio scordarci la preparazione..."
      tanto per fare un esempio indimenticabile, che l'anonimo delle 19:06 senz'altro rievoca: l'infestante Studente Di Teologia Quella Vera, uno dei troll majores del blog. Un giorno aprì dei libri e scoprì che quelli che credeva fermaporta non sono altro che raccolte di pagine scritte. Da quel momento, ritenendo di essere il solo detentore del segreto del fermaporta, si adoperò senza requie nello sciorinare tutte le varianti dell'espressione "voi siete tutti degli ignoranti", in ogni commento che esprimeva nel blog.

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    6. noooo, Studente di Teologia noooooo, bastano già FAV, Martello, Leobardo, Giuseppe, PedroS, abbiate pietààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààà

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    7. Amica bella il discernimento non esiste nel CNC, lo fanno i catechisti per te. La stragrande maggioranza dei seminaristi entra perché in qualche scrutinio i catechisti dicono "Noi vediamo per te il sacerdozio". Questo è il discernimento in stile CNC: "noi vediamo bene per te". Raccontatele allo specchio ste storielle.

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  10. Grazie Jubilate Deo per la tua lucida e attenta analisi. Le parole del guru sui vanagloriosi mi sembra che facciano con molta precisione il suo ritratto: "Un altro ramo dell’avarizia è la vanagloria: l’avaro è un vanaglorioso, ama molto il comfort, lo stare bene, desidera la gloria mondana.". Non è kiko che ama star bene? Che ama sigari e aragoste? Mangiato bene e sentirsi bene? Essere servito e riverito? Non è lui che ama il confort al punto da avere chi lo mantiene, da avere addirittura un "maggiordomo" che ogni mattina gli portava la colazione e il giornale? Non è forse lui che sopra ogni cosa ama la gloria mondana? L'essere riconosciuto come primo catechista, unico e insostituibile, che paragona se stesso a San Giovanni Battista in mezzo a voi? Quelle parole a me sembrano esattamente ritrarre Kiko come in uno specchio.
    Porto

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  11. Dice Kiko: "E che significa salire sulla croce? Per esempio, adesso arrivi a casa e ti chiama la polizia dicendo che ha trovato tua figlia non so dove con un tizio, e non so che ha fatto. Uh! Ti hanno dato una botta nello stomaco, vero? Mamma mia!...
    Non opporre resistenza al male è il cuore del Vangelo. Non opporre resistenza al malvagio o al male. Entra nella croce confidando in Dio, sapendo che Dio è causa prima e che niente di male ti può succedere; se Dio lo permette per te, sarà buono per te!".

    Per Kiko non opporsi al male è il cuore del Vangelo? Se mai non opporsi al malvagio. Ma anche il detto di non oppersi al malvagio, come tante espressioni di Gesù, va interpretato secondo la dottrina della Chiesa e, anche, secondo la logica, altrimenti non bisognava opporsi nemmeno a Hitler.
    Kiko invece interpeta a orecchio, quasi che il non opporsi al male significasse non opporsi ai malvagi del Cammino qualunque cosa facciano.

    Lui, che non ha figli, fa divertito un esempio su una disgrazia che può riguardare le figlie degli altri, e ci fa poi la morale. Ma Gesù ha detto che chi scandalizza i piccoli è meglio per lui che gli fosse legata una macina di mulino al collo e gettato in mare. Gesù si preoccupa per i figli degli uomini, Kiko fa la morale: la differenza la fa l'amore.
    Se don Bosco non avesse resistito al male, ma lo avesse accettato, tanti ragazzi non sarebbero stati salvati da una vita di sfruttamento e la salvezza avrebbe raggiunto meno persone.

    Salire sulla croce non consiste nell'accettare il male, ma nell'andare in croce per combatterlo. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, ha detto Gesù, non beati quelli che offrono il male che subisce una figlia.
    A Dio non si può offrire il male, ma la sofferenza che il male causa.
    Non è vero che se "Dio lo permette è buono per te", come dice Kiko, perché il male non è buono. Semmai il male che Dio permette è perché, attraverso la grazia che Dio ci dona, possiamo trarre del bene.

    Queste precisazioni non sono questioni di lana caprina, non sono minuzie. Lo sarebbero se il pensiero di Kiko sul peccato fosse chiaro, ma siccome non lo è, il suo modo confuso e sbagliato di esprimersi favorisce una cattiva interpretazione del Vangelo, tanto che i camminanti tacciono qualunque cosa subiscono e regalano con le collette un vero patrimonio al Cammino sottraendolo ai veri poveri e spesso anche alla propria famiglia che ne ha bisogno.

    Kiko, nonostante la profondità delle sue radici, non ha ancora capito che quando Gesù dice di non giudicare si riferisce alla coscienza e non agli atti umani e alla psicologia delle persone che può essere invece coinvota nel male commesso.
    La Chiesa, infatti, dice che riguardo il foro interno ha autorità il confessore, ma riguardo il foro esterno le leggi ecclesiastiche.
    Infatti la Chiesa giudica eccome: non la coscienza, ma sulla colpevolezza o meno delle persone, come quando ha condannato il Vescovo pedofilo del Cammino Apuron, condanna che i camminanti non hanno mai accettato sebbene sia stata ratificata dal Papa il persona.
    Dicono di ubbidire al Papa? E allora smettano di coprire Apuron e se pensano che Apuron è perseguitato, ammettano che, allora, il primo dei persecutori è il Papa.

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    1. Precisazione: indipendentemente se qualche traduzione potrebbe riportare che Gesù ha detto di non opporsi al male, l'importante è il concetto che occorre interpretare il Vangelo secondo la dottrina della Chiesa e non secondo Kiko.
      Come dice proprio il Concilio Vaticano II, la Chiesa va incontro al peccatore (per convertirlo), ma non accetta nessun compromesso col male, che condanna senza appello.

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    2. Grazie Pietro per la tua analisi lucida e quanto mai necessaria. Kiko ha capito benissimo qual è l'insegnamento di Gesù sul male, ma confonde le cose apposta per confondere e disorientare i suoi adepti. E lo fa perché nel suo cuore non alberga amore, ma solo vanagloria, desiderio di dominio, di potere, di primeggiare sugli altri. Lui non ha idea di cosa significhi soffrire per un figlio, ma neanche di cosa significhi soffrire per la persona amata e neanche di cosa significhi amare. Inoltre, il cosiddetto "non resistere al male", come è stato più volte osservato, nel Cammino vale solo per i piccoli camminanti, mica per i capicosca. Pensate un po', durante il covid è bastato che dei giornali pubblicassero una notizia vera, e cioè che a causa di una convivenza neocatecumenale, svoltasi quando già la CEI aveva raccomandato di evitare assembramenti e raduni, delle persone si erano infettate e alcune purtroppo erano anche morte a causa del Covid, è bastato che questa notizia, ripeto vera, fosse pubblicata, che subito hanno messo in moto i loro legulei per minacciare azioni legali e per mettere tutto a tacere. Mettere a tacere che per loro colpa delle persone erano morte. Se fossero stati cristiani, avrebbero ammesso la loro colpa e avrebbero chiesto perdono. Giusto? Il cristiano deve chiedere perdono. Oppure no? L'unica cosa certa che si può dedurre dal loro agire è che non sono cristiani. Infatti sono diabolici. Questo modo di agire viene dal maligno, non da Dio. Ugualmente viene dal maligno la richiesta costante e pressante di soldi, e l'accusa di avarizia, richieste fatta a persone che magari hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, fatta da uno che non ha mai lavorato. Persone alle quali ogni mese viene chiesto di dare la decima parte dei loro guadagni, anche se queato li mette in difficoltà. Una vergogna. Ma loro, nella loro boria sconfinata, non sanno nemmeno cosa è la vergogna.
      Porto

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    3. L'errore (voluto) di Kiko spesso non nasce da uno stravolgimento totale del vangelo, ma da una sua mutilazione. Esorta a salire sulla croce e ad affrontare la sofferenza spesso ingiusta, ma dimentica sempre di chiarire che, prima delle virtù teologali, vanno adempiuto quelle umane, senza le quali non c'è scorciatoia che tenga per la santità. Magari fosse un errore solo di dialettica: esso si traduce in comportamenti e in stili di vita e porta a una grande superficialità e confusione spirituale.

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    4. E l'esorcista dirà: "È più facile uscire una persona dal Cammino, che il Cammino da una persona!"

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  12. Nell'articolo è riportato dall'Annuncio di Kiko questo:

    "È necessario fare dei cristiani, preparare cristiani autentici con delle radici, con delle crisi, con problemi, con sofferenze, e questo richiede molto tempo. Una fede che non sia basata soltanto sul sentimento, ma che sia basata sulla storia, sulla risposta a Dio nella storia e sul combattimento...Essere sufficientemente umile per essere paziente con me stesso, con i miei difetti, ecc., non è facile!"
    ____________

    E' racchiusa in queste poche espressioni tutta la truffa neocatecumenale, tutto il suo inganno.
    Quanto esposto sarebbe il frutto del sistema degli scrutini col quale - alla scuola di Kiko - i catechisti entrano a gamba tesa nella vita e nelle coscienze dei fratelli che fanno il cammino.

    In quel "non è facile" sta tutta la loro superbia: la presunzione di avere una ricetta per ciascuno, buona per tutti.
    In quel "è necessario" dell'incipit esprimono tutta la supponenza di chi indebitamente si fa carico di una missione che nessuno gli ha dato: Fare cristiani autentici, con radici profonde.

    Ed è così che hanno fatto disastri immani. Distribuendo a profusione quello che chiamano "discernimento". Il "discernimento" ai kikatekisti discende direttamente da Kiko che li ha inviati, e per il fatto stesso che è lui che "li invia" ad evangelizzare.
    Kiko ha lo spirito, e lo dà a chi vuole. Chi è in comunione con lui (che non significa assolutamente che sia in comunione con la Chiesa, dal momento che li ho sentiti - Kiko e Carmen - ripetere fino alla nausea "Ma tu obbedisci a noi o al vescovo?") e fino a quando è legato a lui ha la garanzia certa di avere (bestemmia) lo spirito santo. Fino al punto che se un catechista sbaglia, Dio stesso interverrà per mutare in bene i suoi stessi errori (altre allucinanti affermazioni dei due sodali).

    E da questo bel sistema dovrebbe discendere il saper vivere nella storia l'essere cristiano?
    Queste cose molte volte le abbiamo ripetute. Un cristianesimo scevro dal sentimentalismo.

    E Kiko per giustificare l'infinito cammino ripete che ci vuole moooltooo teeempooo....
    Che ruolo ha la Grazia santificante? Per cui un bambino può confondere i superbi di cuore?
    Quale scuola cervellotica può sostituire la sapienza che discende dal cielo? E che Dio concede agli umili, ai poveri in spirito?

    Quanto sono lontani da tutto questo! Quanto lontani dagli insegnamenti della vera e unica Maestra di santità: la Vergine Maria!

    Ma, ragazzi, è evidente l'imbroglio.
    Dietro questi sproloqui kikiani insensati c'è solo una cosa: il suo intento neanche tanto celato - a questo punto - di tenere gli adepti (coloro che per loro sventura gli hanno messo la vita nelle mani) in uno stato di asservimento totale che duri per sempre.
    Bravo! Bello il furbacchione.

    Pax

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    1. Esatto. Un cristianesimo scevro da sentimentalismo, cioè, per come lo intendono loro, da affettività, ed anche da razionalismo, cioè del tutto inabilitato all'uso di autonomo ragionamento, perciò basato unicamente sulle emozioni, in particolare su "certe" emozioni suscitate a comando. Per questo è così difficile uscirne...non ti lasciano nessun appiglio.

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  13. Il Sommo Pontefice, è al corrente di che cosa i Neocatecumenali hanno fatto in ostracismi e cattiverie, a quei preti da loro reputati ostili alle loro eccentricità dottrinali e liturgiche, usando il braccio armato dei loro fedeli sodali come l’inamovibile cancelliere del Vicariato di Roma Giuseppe Tonello, in grado di fare il bello e cattivo tempo, o di decidere come e in che modo tagliare le teste di certi preti ostili alla “Chiesa” del Signor Kiko Argüello? Siccome nulla di questo per adesso è stato fatto, ciò mi induce a leggere Traditionis custodes come un provvedimento reso necessario dalla situazione che si è creata, ma che al tempo stesso manifesta ancora una volta la parzialità e gli squilibri di questo Augusto Pontificato, nel quale ci si cura a giusta ragione di coloro che hanno avuto l’aperta indecenza di usare il Missale vetus ordo per attaccare un intero Concilio della Chiesa e una riforma liturgica, senza però curarsi minimamente di coloro che in modo non meno insolente e arrogante fanno della liturgia ciò che vogliono e come vogliono direttamente nella Diocesi di Roma sotto le finestre del Sommo Pontefice.

    https://isoladipatmos.com/sono-un-teologo-custode-della-tradizione-in-linea-con-il-pensiero-del-teologo-andrea-grillo-me-lo-impone-lonesta-intellettuale/

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    1. Andrea Grillo è parente di Beppe Grillo??????????????????????????????????????????????????

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    2. Don Ariel ce l'ha (giustamente) contro quelli convinti che la Tradizione consista in Pizzi & Merletti, amanti dell'aspetto esterno (che vogliono il più barocco e sontuoso possibile), ma estremamente poco avvezzi a qualsiasi altra questione tradizionale. Cioè in pratica si tratta di "tradizionalisti" (virgolette d'obbligo) che commettono lo stesso errore dei neocatecumenali: ridurre la liturgia ad uno spettacolino sacro. Mentre i neocatecumenali imbottiscono il proprio spettacolino di vaccate kikiane-carmeniane, quel genere di sedicenti "tradizionalisti" (virgolette d'obbligo, poiché non lo sono in realtà) vuole invece vedere uno spettacolino tutto Pizzi & Merletti, considerando poco attraente una Messa "bassa" (cioè senza tutto l'apparato e tutti gli accessori e il coro e l'organo e i canti e tutto) e cercando - ove possibile - di trasformare in spettacolino pizzemerlettaro anche le Messe Summorum Pontificum.

      Purtroppo la Traditionis Custodes è peggio della chemioterapia (che nella speranza di colpire le cellule malate colpisce qualsiasi cellula), e notoriamente l'indole bergogliona riguardo alla liturgia fa pensare che l'obiettivo da colpire fosse più il cattolicesimo tradizionale vero che quello che si crogiola in Pizzi & Merletti. (Detto fra parentesi, i pizzemerlettari solitamente sbavano anche per le cronache della nobiltà decaduta, di quella decadente, e di quella che decadde, fingendo di non notare che la maggioranza assoluta di tali personaggi era piuttosto sprovvista di fede e di dirittura morale; e mi fermo qui per non infierire).

      Invece, a noi cattolici che non sputiamo sulla Tradizione, non importa molto della Sorella del Principe che sposa il Secondogenito del Re, tanto meno della sontuosa cerimonia, tanto meno del costosissimo ed elaboratissimo abito bianco di lei (il bianco una volta simboleggiava la castità prematrimoniale, la signora invece è incinta di tre mesi), tanto meno delle personalità mondane presenti al pranzo di nozze. (No, non sto parlando del matrimonio della Sorella dell'Itinerante che sposa la Figlia del Catechista Responsabile Regionale, però sono certo che anche voi avete notato che nel Cammino Neocatecumenale c'è tutta una "aristocrazia" di "nobili" d'alto rango kikiano-carmeniano, quelli che la Decima non la danno ma la prendono, quelli che anche quando vengono "estratti" con la "cleromanzia" finiscono sempre automaticamente nei luoghi che desideravano, i più comodi e confortevoli... invidiate, gente, invidiate! ...e mettete mano al portafoglio, che andare in "missione" per conto di Kiko costa un botto!)

      Noi cattolici che consideriamo preziosa la Tradizione - poiché un'innumerevole schiera di santi la testimonia con frutto - vediamo nella Messa quel particolarissimo miracolo che è il sacramento dell'Eucarestia, e pertanto per "abbellire" la Messa ci basta presentarci "con cuore contrito e umiliato", e per quanto possiamo apprezzare un Pontificale con Diàcono e Suddiàcono, ci sta bene anche una Messa "bassa", solo "letta", senza fronzoli. In particolare non apprezziamo nulla che non sia esplicitamente previsto dal Messale, perché per noi cattolici la Messa non è uno spettacolino (tanto meno "spettacolino liberamente ispirato dal Messale"), ma un «fate questo in memoria di me». Per noi cattolici vale il fatto incontestabile che una vasta schiera di santi ha tratto grandissimo frutto dalla liturgia semplicemente vivendola così come previsto dal Messale e dai documenti liturgici, senza spettacolarizzarla, senza giocare a fare gli inventori di "nueve estetiche specialmente liturgiche".


      p.s.: quanto all'«insigne, colto e qualificato teologo sacramentario» citato nell'articolo, se fossi in lui coglierei il fin troppo chiaro (e autorevole) sarcasmo e rivedrei drasticamente le mie posizioni... oppure, in mancanza di intelligenza, mi offenderei... oppure, in mancanza totale di intelligenza, mi sentirei lusingato e apprezzato.

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    3. Ah, c'è anche il fatto che noi cattolici sappiamo che la liturgia si evolve - ed infatti la Messa cosiddetta "tridentina" si è consolidata già nel VI secolo (forse anche prima ma non disponiamo di documenti storicamente inoppugnabili), e si è evoluta con minuscole modifiche fino al 1962 (ultima revisione, approvata da Giovanni XXIII, sì, lo stesso Papa che poi annuncerà il Concilio Vaticano II, i cui fautori indiavolati pretenderanno di mandare in soffitta quel Messale di cui Giovanni XXIII aveva appena autorevolmente autorizzato quell'ultima modifica: come a dire, che se hai un po' di emicrania, la cura non è l'aspirina ma la ghigliottina; e in nome di pretesi "abusi" e "rigidità" che talvolta avvenivano nelle liturgie tradizionali, hanno promosso un nuovo Messale che fin da subito, e ancor oggi, e praticamente ovunque è oggetto di abusi, strafalcioni, svarioni, spettacolarizzazioni: la cura è stata molto peggiore del presunto male).

      "Minuscole modifiche" poiché anche i più grandi Pontefici avevano grande timore di metter mano alla liturgia senza grossissimi motivi per farlo: nessuno si voleva prendere la responsabilità, davanti a Dio, di alterare la liturgia (bisogna non credere in Dio per fabbricare una nuova liturgia...). "Minuscole modifiche" avvenute per lo più a causa della fede dei sacerdoti più pii - come ad esempio quei tantissimi che prima di celebrare Messa recitavano parti dei salmi 42 e 43 ai piedi dell'altare, per predisporre la propria anima a compiere il divin sacrificio, abitudine che divenne poi parte integrante della liturgia: «introìbo ad altare Dèi... iùdica me Deus et discèrne causam meam...».

      E bisognerebbe anche ammettere che se la bolla Quo Primum di san Pio V del 14 luglio 1570 scomunicava i nemici della "tridentina" solo per «preciso stile retorico», allora anche la Traditionis Custodes va considerata «preciso stile retorico» da deridere e ignorare a piacere (così come merita), e così pure le altre solennissime bergoglionate e perle di gesuitismo postconciliare, come ad esempio l'Amoris Laetitia. Ma di questo ne parleremo un'altra volta.

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    4. Quando infatti si dice pomposamente che la liturgia postconciliare riprendeva "parti del cànone di Ippolito" e robe così, mi spiegate perché diavolo (e sottolineo "diavolo") Kiko e Carmen hanno deciso di alterarla?

      Cioè, rifletteteci, cari asini raglianti: se la liturgia Novus Ordo è stata approvata per tutti nel 1969, perché diavolo (e sottolineo "diavolo") Kiko e Carmen vi hanno comandato di alterarla, perché diavolo (e sottolineo colui che più apprezza la riduzione carnevalesca-spettacolaristica-parolaia-caciarona della liturgia) continuate a celebrare quei famigerati strafalcioni ancor oggi nel 2023?

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  14. "una parola dal forte sapore mistico" ma qui stiamo a parlare dei problemi umani non di fede. Il problema è umano!

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    1. Il problema umano è riconducibile a quello di fede perché ognuno si regola come crede, letteralmente. Se è coerente. Altrimenti è un ipocrita, cioè si regola al contrario o in modo non completamente conforme a come dice di credere. O scavandosi nicchie ed eccezioni. Ma comunque crede a qualcosa e siamo di fronte ad un problema di fede.

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    2. In questo senso, di fronte allo zombificio ideologico del Cammino Neocatecumenale, non mi capacito di come non ci sia un esercito di scrutatori dei testi che metta in evidenza i meccanismi, marchiani e pasticcioni, con cui questi soggetti riescono a programmare i cervelli della gente, manco si trattasse di intelligenze artificiali.

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    3. Visti gli argomenti e le forze in gioco, "marchiani e pacciani" e`più adeguato che "marchiani e pasticcioni"

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    4. Il problema antropologico esiste, ed è strettamente connesso al problema religioso. Molti non lo capiscono, o perché non conoscono perfettamente il Cammino neocatecumenale o perché sono ancora neocatecumenali nel profondo. Purtroppo il Cammino, lo dicono loro stessi, i camminanti, non è una spiritualità, ed è vero, nel senso che nega e ottunde la spiritualità. Produce così personalità frigide, anaffettive, addirittura che mostrano avversione al sacro. Anche qui, potrebbe essere utile, per risolvere il problema antropologico, andare in cura da uno psicologo, mentre per risolvere quello spirituale consiglio l'esorcista.

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    5. E l'esorcista dirà: "È più facile uscire una persona dal Cammino, che il Cammino da una persona!"

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    6. Parafrasando Ibraimovich: "Puoi togliere un ragazzo dal CNC, ma non toglierei il CNC dal ragazzo". E purtroppo, da uno che è cresciuto nel CNC, è vero. Ci vogliono anni per superare i danni che il CN fa nei giovani e negli adolescenti e spesso c'è bisogno di terapie psicologiche.

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    7. Dallo psicologo sarebbe meglio ci andassero i vituperabili catechisti del Cammino, ma prima che gli diano in mano i giovani. Tolte di mezzo le pietre dello scandalo, non si costruisce nemmeno l'edificio dello scandalo.

      FungKu. Ma Ibraimovic è pure lui un personaggio di Tolstoi come Ivan Ilic? O è il calciatore, come l'altro Ivan Ilic? Perché di Tolstoi ci fidiamo abbastanza, ma di quelli del MIlan invece... E comunque ditegli a Ibraimovic calciatore, che a maggio li aspettiamo di nuovo per dargli il resto, noi della Samp.

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  15. in sostanza, se un camminante fa il calzolaio si salva, perché nessuno è più bravo di lui a fare le scarpe agli altri..................

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    1. E il cammino è una sòla, una chiesa parallela dei miei stivali!
      Abbiamo capito l'essenziale Puntini, anche dall'ultimo banco. Per FAV invece non assicuro, lui fa sempre di testa sua.

      FungKu. Però alla Lazio non gliela perdono la vittoria di ieri sera contro la Samp. Amore al nemico un cavolo!

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  16. Faccio notare che, come avviene spesso, Kiko si è preso anche la 2° comunità di S. Francesca Cabrini.
    Nell'annuncio di Avvento e nella convivenza di IC era presente solo la 1°.
    Significa che quelli della prim'ora scarseggiano e quindi vengono avocate a sé le comunità successive, magari anche frutto di fusioni. Già visto succedere.

    Padre Domenico, che saluta i neocatecumenali, è padre Domenico Bertogli, cappuccino ottantaseienne modenese legato al neocateumenalesimo (icone kikiane, pane azzimo e vino, passaggi vari...)
    https://www.alamy.it/foto-immagine-la-turchia-a-padre-domenico-bertogli-celebrando-roman-catholic-mass-antakya-ex-antiochia-nella-provincia-di-hatay-31916515.html
    https://www.alamy.it/foto-immagine-la-turchia-a-padre-domenico-bertogli-dicendo-la-santa-messa-presso-la-chiesa-cattolica-romana-antakya-ex-antiochia-hatay-provincia-31916516.html
    https://www.cappuccini.org/2022/11/04/5813/
    http://www.messaggerocappuccino.it/parola/17-e-sandali/e-sandali/615-2014mc4-mis-1
    https://www.alamy.es/foto-turquia-padre-domenico-bertogli-decir-misa-en-la-iglesia-catolica-romana-de-antakya-antigua-antioquia-provincia-de-hatay-31916520.html
    http://www.anadolukatolikkilisesi.org/antakya/it/2007/2007-03.asp
    https://www.alamy.es/foto-turquia-padre-domenico-bertogli-decir-misa-en-la-iglesia-catolica-romana-de-antakya-antigua-antioquia-provincia-de-hatay-31916521.html
    http://www.anadolukatolikkilisesi.org/antakya/it/2007/2007-05.asp

    Ovunque si legge che padre Domenico è un frate cappuccino, ma in realtà è colui che portò il Cammino Neocatecumenale ad Antiochia (3 comunità neocatecumenali dal 1988. Lui arrivò nel 1987). Opera in quella che viene chiamata Domus Ecclesiae.

    "Quest’anno (2016) in occasione della domenica delle Palme ad Antiochia 5 fratelli della seconda comunità neocatecumenale della parrocchia hanno dato la testimonianza, reditio, della loro fede. La seconda comunità è stata quindi unita alla prima per un totale di 15 fratelli (per la maggiore ortodossi), di cui 8 catechisti."

    https://laliberta.info/2016/05/29/la-festa-che-colora-di-primavera-e-solidarieta-san-martino-in-rio/

    Prima comunità: 15 fratelli (di cui 8 catechisti).
    Alcuni articoli passati ne contavano 120 in due comunità.
    Decimazione?

    Comunque, padre Domenico ora non è più ad Antiochia, ma a Istanbul. Purtroppo in un video attuale dice che Antiochia è completamente distrutta. Siamo uniti nel dolore di tutti, vittime e sopravvissuti.
    Marco

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  17. A inizio corso 2021 era stata annunciata la fusione di prima e seconda comunità di S.F. Cabrini, successivamente nei vari annunci riportata sempre come 1a comunità.
    Ora, probabilmente per un maldestro copia incolla, è ricomparsa la seconda. Fosse stata associata una comunità successiva non catechizzata da Kiko e Carmen sarebbe stato detto: i neocat ci tengono da matti a queste cose.

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  18. "Ci ha detto Charly, il postulatore della Causa, che dopo quel giorno è diminuito il numero di grazie ricevute; e dovrebbe essere tutto al contrario! Adesso dobbiamo notificare di più tutti i favori ricevuti per sua intercessione, perché questo può accelerare il processo."
    ---------

    Mi riallaccio al commento puntuale come sempre di Rebel.
    Non si possono sentire!!!
    DOVREBBE essere tutto il contrario...
    DOBBIAMO notificare di più....

    E dai! Con tutti sti' DOVERI.
    Tutto sulle forze e sullo sforzo.

    Ma cosa avevano promesso???

    Lo ricordo solo io???

    PaxĹ

    RispondiElimina
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    1. Ma come? Se hanno SEMPRE detto che il cristiano fa tutto SENZA sforzo, e lo hanno ripetuto sempre, sempre e sempre. Adesso si devono sforzare per esigere che Carmen aumenti a spron battuto "grazie" e "miracoli"? Forse anche Carmen si è stancata di sforzarsi. Penserà: "Dopo una vita che abbiamo detto ai fratelli che non devono sforzarsi, adesso che si è aperta la causa, basta sforzi. Vi rendete conto che sforzo sovrumano mi è costato produrre 9000 grazie, graziette e... in così poco tempo?". Adesso lasciatemi in pace, sforzatevi voi. E se non riescono, sforzate anche la fantasia....
      Porto

      Elimina
  19. Come ho spiegato nel mio precedente commento - smontandoli pezzo pezzo - ficcano nella testa dei seguaci che opera ardua è IMPARARE (e quindi insegnare) l'arte di essere cristiani DOC, accreditati.
    Roba solo alla loro portata.
    E poi danno questi esempi di fede adulta? Di Dio che opera con i FATTI? Ci parla nella STORIA?
    Tutto quello che accade viene da Dio.
    Tutto lo permette, fino ai tuoi più inenarrabili peccati vergognosi. (Kiko dixit)

    E poi PERCHÉ costoro non accettano che la Carmen non fa PIÙ tutti quei miracoli (farlocchi per di più come loro)?

    Questa non è VOLONTÀ DI DIO??
    Che razza di catechisti sono?

    Imparino prima loro la lezione e la vivano IN PACE.

    Fratelli, avete capito?
    DOVETE notificare miracoli. E se non ne avete... beh INVENTATEVELI.

    Nulla di male, Kiko è una vita che vi racconta favole, proprio nulla avete imparato da lui?

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi ricordo che Kiko aveva promesso "ti assicuro che Dio ti darà cento milioni! " È pure scritto nei mamotreti. Ma cento milioni di che? Quindi spero che sia una falsa promessa, perché io a Kiko, tramite i suoi catechisti, ho mandato un solenne vaf***...

      FungKu. Confidando nel fatto che Dio ne capisce, sia di promesse che di investimenti.

      Elimina
  20. Non solo non ricordano: ma riescono a digerire senza problemi tutto e il contrario di tutto! Che la canonizzazione di Carmen la voglia la Chiesa tutta e il popolo di Dio, per esempio: quando nessuno l'ha mai conosciuta veramente. Anni di lontananza dai riflettori: a nessuno di loro, del popolino neocat che rideva ai suoi tragici balbettii degli ultimi periodi, è importato nulla...neppure di sapere esattamente di cosa soffrisse.
    E Ascension va in giro per le diocesi a spiegare chi fosse Carmen! Peccato che abbia un pubblico plaudente ma rigorosamente sempre e solo neocatecumenale.

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  21. Questo mamotreto è tragicomico ma, al netto di tutti i moti di scandalo ed incredulità che esso suscita, è profondamente desolante. Ricorda, più degli ultimi mamotretini, i testi kikiani degli anni 70.

    In esso emergono a tinte forti sia la pervicace volontà di disintegrare i fratelli in cammino e di ricostruirli secondo ciò che la setta comanda, che quella di ridisegnare la Chiesa tutta secondo la comodità viziose del guru Kiko. I congiurati parlano pochissimo di Madre Chiesa per se stessa, preferendo insistere sulle buone, ottime relazioni che la Chiesa ed i Papi avrebbero con il Cammino. Quando invece sappiamo bene che ormai questa associazione è malvista un po'ovunque, a causa dei danni che ha provocato.

    E quale migliore occasione della Quaresima, per manipolare i fratelli? Invece di invitare al digiuno, invitano a darsi in pasto al nemico: un sacrificio bieco ed inutile in cui il sacrificato viene mangiato da qualcuno, o qualcosa, che rimane avido quanto prima, se non di più.

    Invece di invitare a pregare, recitano sbrigativamente i rozzi testi kikiani, desolanti quanto tutto il resto. Persino per le vittime del terremoto, uno sbrigativo "preghiamo, eh" cede subito il posto all'applauso. Per richiamare all'elemosina, il terzo strumento di conversione quaresimale raccomandato dalla Chiesa, parla diffusamente Kiko contro l'avarizia, più che contro tutti gli altri vizi. Segue paginone con IBAN del cammino.

    In definitiva, uno scempio. Perlomeno, è esplicito.

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  22. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più stufo

    Durante l'annuncio di Quaresima, Kiko si è lamentato che il numero dei miracoli di Carmen è in diminuzione, quasi si fosse stufata di farne ancora, per cui chiede di segnalarne altri per poter accellerare la causa di beatificazione in Vaticano. Purtroppo segnalazioni ulteriori non ne sono arrivate e Kiko, per tagliare la testa al toro, ha invocato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha fatto comparire nella scrivania dello studio di Kiko al Centro Ufo di Porto San Giorgio un libro di 1000 pagine contenente 400 nuovi miracoli effettuati tutti insieme nel giro di due giorni. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, ero seguro que Carmensita se stava reposando un poquito per poi riprendere con lena a fare miracolos, quindi procedamos con la beatificasion". Semeraro ha pensato : "400 nuovi miracoli, 400 regali di Kiko al Vaticano" ma non l'ha detto perchè è brutto far capire che c'è venalità dietro la causa. Quindi ha avvisato come di consueto Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco contenente il libro su citato, e un biglietto : "Sancto Padre, 400 nuevi miracolos ma un solo regalito, el Cammino ora es a corto de dinero, non por nada ho chiesto una corposa colletta".

    e la causa continua....

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  23. A proposito dell'episodio (ipotetico, ma non è detto) del padre sereno mentre la figlia era stata presumibilmente violata raccontato da Kiko
    Il 27 febbraio del 1862 nasceva al Cielo san Gabriele dell'Addolorata, gemma dell'ordine Passionista.
    Un episodio della sua vita ci fa capire come avesse un coraggio invidiabile.

    Erano gli anni in cui i Garibaldini percorrevano la penisola e alcuni di essi passarono dalle parti del convento di san Gabriele.
    Il santo udì le urla di una donna e corso fuori dalla cappella vide un garibaldino in procinto di violentarla. Senza esitare, estrasse dalla fondina del brigante la pistola e gliela puntò alla testa, intimandogli di togliere le mani di dosso alla donna.

    Non contento, fronteggiò gli altri garibaldini che avevano estratto le pistole, pronti a fare del santo un colabrodo.
    Per far capire loro che "c'è un nuovo sceriffo in città" prese la mira e centrò una lucertola ad una distanza considerevole, giusto per esibire la buona mira.
    Intimoriti, i garibaldini si diedero alla fuga.

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    1. in sostanza San Gabriele è un nemico del Cammino......

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    2. In sostanza:

      - chiunque favorisca la liturgia della Chiesa (così come comandata dalla Chiesa attraverso il Messale e gli altri documenti liturgici), è "nemico" del Cammino, in quanto il Cammino celebra una liturgia alterata, modificata, carnevalesca;

      - chiunque promuova la santa dottrina cattolica (così come pubblicamente insegnata dalla Chiesa, proclamata dal Magistero, spiegata nel Catechismo, ecc.), è "nemico" del Cammino, in quanto il Cammino non promuove la santa dottrina cattolica ma le strampalate ed eretiche elucubrazioni dei «nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen;

      - chiunque promuova la salvezza delle anime, di ogni singola anima, la giustizia (anche in questo mondo), è "nemico" del Cammino, in quanto il Cammino invita i suoi adepti a "non resistere al male", e a lasciarsi andare al peccato "che tanto il Signore salva a grappoli".

      Se al posto di san Gabriele dell'Addolorata ci fosse stato un kikolatra, si sarebbe avvicinato alla vittima cantando Non resistete al male e rimproverando la povera donna dicendole: "tu giudichi! devi chiedere perdono al tuo violentatore perché lo hai indotto in tentazione! sei troppo in braccio a Mammona! siamo approvati!"

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    3. Che San Gabriele sia nemico del cammino gia si sapeva.
      Io invece vorrei sapere se Padre Ariel e' nemico di Tripudio riguardo la messa in latino...

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    4. Non lo considero mio nemico; penso che sia solo molto seccato da tutti quelli che credono di dover insegnargli qualcosa (dai social). Però, se sulla questione della Messa tridentina possiamo avere idee differenti (ma ne spiego il motivo nel commento di ieri delle 11:53 e nei commenti immediatamente successivi), non si può negare che riguardo al Cammino sia giunto alle nostre stesse conclusioni pur partendo da un punto di vista diverso dal nostro.

      E ha scritto un intero libro per spiegarsi meglio, impegnando la sua faccia, il suo nome, la sua reputazione. Il che vale molto più di un anonimo su un blog.

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    5. Anonimo Texas: tu hai fatto una domanda più che ragionevole. Con tutta la simpatia per don Ariel credo però che l'unico a dargli sempre ragione sia Ariel stesso... E lui ci tiene che sia così!

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  24. Scrive Rebel molto bene:

    "Deve esserci sinergia tra lo Spirito santo e le facoltà umane; bisogna leggere e interpretare con la propria intelligenza senza cedere il pensiero ai catechisti, i quali non definirei assolutamente degli illuminati ma bensì degli affamati di potere."
    ------------

    Chi legge senza capire una mazza, scrive:

    "una parola dal forte sapore mistico" ma qui stiamo a parlare dei problemi umani non di fede. Il problema è umano! "
    ------------

    Ecco il solito Anonimo invidioso che, come Rebel appare, inizia a schiumare rabbia e, accecato, a sparare sentenze insulse.

    Chi ha l'anima unita al Signore per mezzo di Maria, può ben parlare di cose spirituali e umane insieme, facendo unità; poiché Gesù ci ha salvati interamente: anima, corpo e spirito.
    Qui si parla di cose concrete e tu non lo cogli.
    Rebel difatti parla di facoltà umane e intelligenza non asservita al governo altrui, si tratti pure di catechisti (Bah, e che catechisti!). È opinabile, a proposito di discernimento, che siano illuminati. Cosa dubbia quando trattasi di kikatekisti.
    Una sola cosa è certa, come dimostrano: sono "affamati di potere".
    Avviene così che per loro si compie il Vangelo di Matteo con le sue 7 maledizioni ai farisei ipocriti.

    Scusa sai, ma cosa di più concreto di questo vai trovando?
    Quale analisi umana?
    Parli da insensato invidioso. Trova pace!

    Pax

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    1. P. S.
      Dimenticavo.

      Rispondevo a Anonimo 28 febbraio 2023 alle ore 09:31


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  25. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più bello

    Kiko durante le votazioni per il rinnovo della segreteria del Pd ha raccomandato ai camminanti di non andare a votare perchè il Pd, essendo di sinistra quindi di ex comunisti e di ex Dc peggio dei comunisti, contrastava con le idee del Cammino che sono notoriamente di destra, cioè FI, FdI e Lega. Tuttavia parecchi camminanti disobbedienti sono andati lo stesso a votare, scegliendo Elly Schlein che quindi ha vintoc con il loro voto determinante. Kiko ha fatto un cazziatone a questi disobbedienti, chiedendogli di giustificarsi pena l'espulsione dal Cammino. Costoro hanno risposto : "abbiamo votato la Schlein perchè è molto più brutta di Carmen, cioè carmen è molto più bella di lei": Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "Bueno, hermano cardenal, se Carmensita es diventada più bella, è signo que es anchè più sancta , quindi? Beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un libro scritto da un'estetista che trucca le attrici in tv, dal titolo : "Come fare diventare bella una donna brutta".

    e la causa continua...

    RispondiElimina
  26. A pagina 17 del mamotreto di Quaresima si riportano queste affermazioni di don Pezzi:
    "Kiko e Carmen sono stati sempre uniti al Papa, sia a San Paolo VI, sia a Papa Giovanni Paolo I, sia a Papa San Giovanni Paolo II, come a Papa Benedetto XVI, e ora a Papa Francesco. Noi siamo di Gesù Cristo – celesti - e crediamo che Papa Francesco sia stato inviato dal Signore, dallo Spirito Santo per il bene della Chiesa. Non condividiamo la battaglia che si sta facendo per denigrarlo - soprattutto dopo la morte di Papa Benedetto - e lo amiamo, preghiamo ogni giorno per Lui.
    Grazie all’appoggio di Papa Francesco, il Cammino è stato salvato quando alcuni settori hanno cercato di togliere l’Eucaristia in piccole Comunità. Fin dall’inizio del suo Pontificato ha mostrato grande stima di Kiko e Carmen".
    ..eccetera.
    Ormai da tempo abbiamo compreso che a don Pezzi spetta l'ingrato compito di metterci una pezza (nomen omen!), su tutti gli svarioni neocatecumenali, in particolare su quelli specificamente segnalati dal nostro blog.
    Non credo certo che le Loro Maestà si abbassino a leggerci e a risponderci: sono altri, quelli che ci leggono, non i pedros e i leonardos, bensì persone che hanno sufficiente autorevolezza per chiedere alle gerarchie neocatecumenali conto di atti, omissioni, dichiarazioni.
    E quindi ecco don rapPezzi che si affanna a dichiarare che loro non hanno nulla contro papa Benedetto (noooo): il quale a sua volta non aveva istituito una commissione per togliere la Messa dalle loro mani sacrileghe (noooo, erano "alcuni settori") ...e sì, li ha "salvati" papa Francesco... ma nooo, loro lo amano, anche se non lo nominano mai, o lo nominano a sproposito attribuendogli timori sul Great Reset, oppure ancora si scordano che è Pontefice e lo chiamano "cardinal Bergoglio"! E quel video di Kiko, quello in cui augurava la morte a papa Benedetto? Non esiste più, lo abbiamo tolto, dice donabbondiescamente... peccato che non si possa mai eliminare nulla dalla rete. E quei mamotreti in cui lui stesso, il rapPezzi, attribuiva a papa Francesco preoccupazioni per il Great Reset? Eh, anche quello non esiste, non è mai stato messo in rete, e se è stato messo è una bozza non corretta. "Noi siamo di Gesù Cristo, siamo celesti..."
    Il tutto senza che il naso si allunghi, le gambe si accorcino e dalla foto della Serva cada l'aureola lucidata con il Sidol.
    E anche questo problema è risolto...almeno fino al prossimo articolo. 😉

    RispondiElimina
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    1. Cosa posso dire di uno che suggella una sfilza di consapevoli menzogne con un "noi siamo di Cristo, siamo celesti " se non che sta contravvenendo al secondo comandamento e chiama a testimonio Dio e il Suo santo Nome a copertura dei propri sotterfugi? Il fatto che sia il sacerdote a farlo, cioè la persona che ai vertici del Cammino dovrebbe rappresentare la Chiesa, aggrava l'entità del danno; tanto più che ha dichiarato di essersi "scritto" l'intervento, quindi c'è l'aggravante della premeditazione.
      Riflettete neocatecumenali: a uno che è infedele sul poco, come si può affidare il molto, cioè la propria stessa esistenza?

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  27. Gli annunci di quaresima, come quelli di pasqua, sono sempre tutti uguali. Poi è chiaro che si calca molto la mano sull'avarizia e alla fine si inculca il pensiero che la cosa più importante è quella di mettere soldi per le fondazioni varie senza rinunciare alla decima eccetera.

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    1. più che tutti uguali, sono tutti bellissimi, ottimi, magnifici, semplicemente meravigliosi.............................

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    2. @Anonimo1 marzo 2023 alle ore 14:43
      Stai in modalità ironica, oppure sei un talebano NC?
      Ruben

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    3. Penso che sia un fanatico perso del Cammino.... Non è lui lo stesso che a volte termina i suoi commenti con le parole "sotto la fulgida guida del sommo Kiko", o una cosa del genere, dicendo che li condurrà alle somme vette.... di che cosa poi? Mi sembra lo stesso stile...
      Porto

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    4. L'anonimo dei "puntini" scrive anche con qualche altro pseudonimo e si illude che noialtri non lo sappiamo.
      Ma mentre a noi non importa un fico secco di quale asino si nasconde dietro tanto ragliare, loro sono invece ossessionati dallo scoprire le nostre identità per poter fare meglio mobbing, doxxing, stalking e quant'altro. Come se non avessero mai capito che il loro problema non è questo blog (e nemmeno chi ci scrive pagine o commenti): il loro problema è «i nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen.

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    5. Diciamo che Puntini è un po' tutto a tutti, e se è neocatecumenale gli faccio i miei complimenti per l'autoironia (ma per me non lo è, né lo è mai stato............................). Ci scommetterei un buon 10% di decima 😀😃🙂

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  28. La foto di Kiko con quel pescione con i dentoni a cosa si riferisce??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    1. Sicuramente si riferisce al fatto che sappiamo che Kiko è un appassionato di pesca. Stai sereno Puntini, sappiamo che anche lui ha diritto ai suoi hobbies, basterebbe che la smettesse di pescare grossi vescovi...

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  29. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello della melagrana

    Kiko ha letto che, quando Elly Schlein è diventata segretaria del Pd, il segretario uscente Letta le ha passato le consegne dandole una bellissima melagrana. Ritenendo la cosa poco dignitosa ha invocato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha trasformato la melagrana in una bellissima mela rossa. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, es ovvio que Carmensita alludesse alla mela che Eva diede ad Adamo che ha mandato a casino l'umanità, es un avvertimiento a non mangiare la mela se no sono guai. Por aver salvato el mundo, merita la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con una mela Swarovsky del modico valore di 45000 euro, che il Papa ha fatto mettere nei Musei Vaticani in un teca con un cartello : "Anche la frutta, nel suo piccolo, contribuisce a diventare santi".

    e la causa continua

    RispondiElimina
  30. Dice Kiko:
    "Molti si scandalizzano di quanto lungo è il cammino, ma un albero quanto più ha radici profonde tanto più alto e forte cresce! Noi mettiamo radici, forti radici, e speriamo che i nostri preti non cadano nella trappola della religiosità naturale che è una trappola che può venire dal demonio. La religiosità naturale non è sufficiente, perché basta un cambiamento sociologico - come adesso è successo con il Covid -, e la gente cambia tutto; e non solo la pandemia, perché dall’inizio del secolo, la partecipazione ai sacramenti è diminuita della metà nella maggioranza dei paesi europei."
    I preti neocatecumenali (notare che non dice presbiteri) sono a rischio di cadere nella trappola della religiosità naturale.
    Questo è uno dei tanti spezzoni-meteoriti presenti nei mamotreti degli annunci che di per sé non si spiegano, e che sicuramente afferiscono a discorsi fatti durante le convivenze con gli itineranti, in cui ciò che viene detto resta off-records e la comunicazione si fa molto più diretta ed esplicita.
    Infatti, è proprio da una testimonianza fatta nel 2020 da una itinerante molto importante, responsabile di nazione, che vengono fuori queste frasi:
    "In questo non saper che fare e non poter uscire – hanno chiuso i voli – un giorno ci siamo chiesti cosa potevamo fare, e abbiamo detto: “Per prima cosa pensiamo ai preti”. 
    I nostri preti considerati inservibili, non hanno famiglia, non hanno lavoro, non hanno niente, stanno rinchiusi a guardare la televisione, possono cadere nella pornografia e nell’alcool, dobbiamo fare qualcosa! ”. 
    E un'altra itinerante aggiunge:
    "L’effetto di questa pandemia è stato anche che nei paesi più clericali, come per esempio le Antille Francesi o la Guyana Francese, i preti si sono resi conto che non potevano fare più nulla, che gli era impossibile fare qualsiasi cosa. Invece nelle famiglie dove il Cammino era maturato, queste famiglie erano in grado di fare celebrazioni domestiche senza i presbiteri". 
    E conclude:
    "È il frutto di 50 anni di Cammino, del fatto che noi abbiamo obbedito a quello che Kiko ci ha detto."

    Quindi in sintesi: religione naturale è per Kiko e i suoi catechisti equivalente alla devozione personale, cioè a ciò che permette di vivere la propria vita di fede anche nel caso disgraziato in cui manchino i sacramenti e venga ridotta la libertà personale e/o religiosa.
    Religioso naturale è stato il cardinale van Thuan, che ha tenuto viva la fede e la devozione durante 13 anni di prigionia, secondo questi criteri.
    Le radici della struttura monolitica e ritualistica neocatecumenale si infiltrano nel terreno della fede personale e le impediscono di svilupparsi e di fiorire.
    Mi viene in me il titolo di un libro dedicato a Carmen, "Sono in te tutte le mie fonti": in te, cioè nel Cammino.
    Eppure, Kiko intravvede un pericolo che i preti li abbandonano per tornare alla Chiesa: forse più di un presbitero neocatecumenale li ha rifiutati per scegliere la propria vera vocazione, considerata dai neocat "religiosità naturale".
    Raccogliamo anche questo frammento di notizia, come una tessera del puzzle neocatecumenale da custodire e ricordare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dice Kiko:
      "Molti si scandalizzano di quanto lungo è il cammino, ma un albero quanto più ha radici profonde tanto più alto e forte cresce!
      -----
      Non tutti gli alberi si comportano
      allo stesso modo: assimilo infatti il
      Cammino al pino, radici molte ma superficiali ed una volta cresciuto
      in altezza, inesorabilmente si sradica da solo precipitando al
      suolo...
      Ruben
      ---

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    2. State insinuando che il Cammino farà la fine del Pino, che pure rima???????????????

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    3. che si chiamino preti o sacerdoti o presbiteri è sempre la stessa cosa.......................

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    4. @Anonimo 2 marzo 2023 alle ore 08:08
      A parte che ho "insinuato" io da solo ed a meno che, tu non sia duro di comprendonio,
      mi sembra elementare trarne le conclusioni.
      Ruben
      ---

      Elimina
    5. Attenzione alla terminologia.

      "Presbìteri" (la cui etimologia greca indica "uomo anziano") è un termine molto formale, usato solo nei documenti importanti, o solo per dare tanta enfasi retorica. Nel linguaggio comune non ha senso usare il termine. I kikolatri lo usano perché sono clericalissimi.

      "Sacerdoti" (la cui etimologia latina sacer significa "sacro") è il termine corretto.

      "Preti" (versione contratta di "presbìteri") è un termine più colloquiale, usato in genere in ambito giornalistico.

      "Chierici" indica generalmente non solo i sacerdoti, ma anche i diaconi e i vescovi. Si usa però per indicare una categoria di persone, o per non specificare se il soggetto è sacerdote, o diacono, o vescovo.

      "Clero" indica generalmente la categoria dei sacerdoti, o i sacerdoti di una data diocesi (in quest'ultimo caso indica anche i diaconi).

      Occhio che "clericale" indica generalmente uno dei peggiori difetti dei preti, cioè l'autoritarismo ("si fa così perché lo dico io", non perché lo voglia davvero Dio). Sono "clericali" coloro che scimmiottano il modo di parlare e di pregare dei preti (per esempio i laici che recitano il Breviario, pardon!, la Liturgia delle ore, che è tipico dei soli chierici e consacrati - suore, frati, ecc.), e coloro che parlano e agiscono come se fossero topi di sagrestia...

      "Suore", "monache", "frati"... indicano diversi tipi di vita consacrata. Non sempre un monaco o frate è anche sacerdote.

      "Seminarista" (e i vari stadi di accolitato, lettorato, ecc., e gli antichi stadi di suddiaconato, ecc.) indica chi si sta preparando a ricevere il sacramento dell'ordine (cioè il sacerdozio).

      "Sacerdozio" (molto meglio del pomposo termine "presbiterato") indica la vita sacerdotale e, in certi casi, qualsiasi livello (dal primo, quello del diaconato, al secondo, quello del sacerdote, al terzo, quello della pienezza del sacerdozio, cioè l'episcopato).

      "Vescovo" indica la pienezza del sacerdozio, cioè un "successore degli apostoli". Il vescovo ordina sacerdoti ma con specifiche facoltà (dir Messa, confessare, ecc.: un sacerdote non può ordinare sacerdoti), e ordina diaconi con facoltà ancor più ridotte (possono dare benedizioni, ma non possono dare assoluzioni, non possono celebrare Messa, ecc.). Altre facoltà possono essere date anche a distanza di tempo (il vescovo che nomina un sacerdote "esorcista", giacché gli esorcismi li può fare solo il vescovo o il sacerdote esplicitamente incaricato dal vescovo).

      Notare che "parroco" è un incarico, "monsignore" è un titolo onorifico, "cardinale" pure è un titolo onorifico (ma che riguarda i piani più alti della gerarchia), "arcivescovo" è un titolo onorifico che riguarda questioni organizzative, ecc., "papa" (o anche "sommo pontefice", ecc.) riguarda il ruolo - quello del successore di Pietro.

      È il clericalismo neocatecumenale a pretendere di usare impropriamente presbìteri al posto di sacerdoti. Infatti lo scopo di Kiko è quello di scarnificare la figura sacerdotale di ogni legame col sacro. E poi a Kiko avranno detto che nei primissimi tempi della cristianità, i sacerdoti venivano scelti fra uomini anziani anche se erano sposati (dopotutto possiamo sospettare che gran parte degli Apostoli - tranne Giovanni, che era ancora giovanissimo - avesse moglie e possibilmente figli).

      Dunque, mentre la Chiesa è andata avanti col celibato ecclesiastico (nei primissimi tempi era consigliabile, quindi divenne di fatto obbligatorio, e infine divenne un requisito fondamentale), Kiko - come tutti i ribelli - vuole l'esatto contrario. Il sogno di Kiko è che il cosiddetto "catechista" celebri la liturkikia e sua moglie sparecchi alla fine. Kiko vuole la "sacra cena", anzi, solo "cena", visto che ha in orrore il "sacro", ha in odio il "sacramento", non vuole un "intermediario" tra l'uomo e Dio, ha in odio il "sacerdozio".

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    6. precisazioni inutili : preti, sacerdoti o presbiteri sono la stessa cosa.........................................................

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  31. Riguardo alla storiella dell'anacoreta e del calzolaio, ricordo chiaramente di averla sentita sicuramente una volta, ma forse anche due in discorsi riportati di Kiko. Del resto, dice/ripete sempre le stesse cose, e come osservato da Jubilate Deo adesso sta ritornando alle esagerazioni e alla verve distruttrice degli inizi. Poi notavo anche l'uso di verbi e parole a sproposito, solo per catturare l'uditorio. Ad es. il verbo "scandalizzarsi", usato molto spesso nel Cammino e in questo annuncio a sproposito per dire che le persone non capiscono perché il Cammino per formare "cristiani adulti" deve durare 30 anni, anzi sostanzialmente tutta la vita, perché non finisce mai. Se questo non fosse una cosa strana, perché a Giovannai Paolo II fu detto che durava sette anni? Ovviamente loro queato non lo ricordano mai. Io stesso ricordo perfettamente che duranbte i miei primi anni di Cammino si diceva a chiare lettere che una volta finito il Cammino ognuno sarebbe stato libero di andarsene per la propria strada, ad es. di ritornare alla parrocchia di appartenenza, e che le comunità si sarebbero sciolte. Perché poi hanno cambiato versione? Perché non spiegano ai fratelli come stanno le cose, cosa è cambiato da allora? Piuttosto sono loro che scandalizzano dicendo bugie su bugie.
    Porto

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    1. Il cammino dura tutta la vita, a GPII hanno detto che durava 7 anni per farsi approvare lo statuto, ma gli dovevano dire la verità, il Papa avrebbe apprezzato di più

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    2. anche perché un movimento che dura solo sette anni non ha ragione di esistere

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    3. sui sette anni non possiamo dire che GPII sia stato ingenuo, anche a scuola si entra, ci si sta un po' (chi più chi meno), poi si esce, ma la scuola è sempre là.

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    4. Un itinerario, come si vuole chiamare il Cammino neocatecumenale, ha un inizio e una fine. Riguardo a Giovanni Paolo II, credo che se avesse saputo che il Cammino neocatecumenale non aveva fine non è che avrebbe gradito di più, non lo avrebbe proprio approvato! Per quello gli hanno mentito. Del resto il mentire per "difendere" il Cammino è il tratto distintivo dei neocatecumenali.
      Porto

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  32. Aggiungo solo che metter ordine in questo fango fa venire il sangue marcio ogni volta, al constatare gli abusi che questi soggetti, dal più grosso ai più servili, hanno perpetrato sui fratelli per decenni, abusi che ancora continuano.

    I mamotretini (annunci di quaresima etc), finché avremo la possibilità di leggerli, sono utili condensati di Kikismo in azione. Lo scopo dell' esposizione, con un minimo di analisi, è di raggiungere i fratelli che hanno iniziato a porsi domande sul Cammino. Ogni giorno può arrivare qualcuno di nuovo.

    Con i detrattori sbrigativi di ogni ordine e grado, invece, non abbiamo alcun contratto. Né dovere di rendiconto.

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  33. O.T.
    Su youtube(sito in polacco) ho visualizzato video critici verso il Cammino;
    intanto spizzatevi questi due link, poi la ricerca continua:

    https://www.youtube.com/watch?v=cJoRDTONZtc

    https://www.youtube.com/watch?v=m4P1KWZX0Mc

    Sono sempre sgomento, di come la Chiesa continui a far finta di nulla a tanta evidente m***a.
    Penso che inequivocabilmente, che vi siano degli interessi reciproci.
    Fine O.T.
    Ruben.
    ---

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    1. Grazie Ruben per le segnalazioni. Il secondo non l'avevo mai visto...sicuramente è molto datato, vista l'età di Kiko e Carmen e il fatto che manchi l'"alzatina ipocrita" al momento della ricezione delle Specie.
      Ma è un video di valore, che inquadra proprio i pezzi di pane, si possono intravvedere addirittura i frammenti... mi chiedo come abbiano potuto far vedere così chiaramente la loro comunione sacrilega. Sicuramente dagli Statuti in poi questi video e queste immagini sono state tutte censurate, anche se tutto continua ad avvenire così, come ben sappiamo. Ma i video che "distruggeranno il Cammino" (come li definiva istericamente Kiko) sono stati tutti tolti di mezzo!
      Per loro sfortuna, però, il web è come la casa: nasconde, ma non perde nulla... sappiatelo, voi che mentite per difendere l'indifendibile e siete i sicari della vostra stessa coscienza.

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    2. sicari,eh??????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    3. @Anonimo 3 marzo 14.30: o "sicarioti", se preferisci...una assonanza/rima che aiuta la memoria...

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