venerdì 24 febbraio 2023

Sì, la fede nella Presenza Reale vien trasmessa anche "visivamente"

Qui la versione in inglese dell'articolo a cura del blog "Neocatechumenal Way in the USA".

 
Uno studio americano del 2020 riporta che il 70% dei cattolici intervistati non credeva nella Presenza Reale (infatti non ci credono nemmeno i neocatecumenali).

Un sacerdote americano ha commentato lo reazione tardiva dei vescovi USA dicendo: «è un po’ come se un uomo venisse morso da uno squalo e gridasse solo un'ora dopo».

Questa mancanza di fede nei confronti del Santissimo Sacramento, infatti, va avanti da mezzo secolo (oh ma che combinazione! proprio l'arco di tempo in cui hanno fatto effetto certe elucubrazioni "teologiche" intese a far sentire il popolo "più protagonista" delle liturgie, cioè a rendere la liturgia uno spettacolino autogestito, proprio lo stesso errore che avviene nelle "piccole comunità" neocatecumenali).

L'autore dell'articolo sopra citato propone quattro soluzioni per tamponare il problema:

  1. riportare il tabernacolo al centro di ogni chiesa (anziché nasconderlo in qualche cappella laterale)
  2. abolire la "comunione sulle mani"
  3. eliminare i cosiddetti "ministri straordinari"
  4. ripristinare la "comunione esclusivamente in ginocchio".
Il bello è che il sacerdote che scrive l'articolo non è un "tradizionalista". Ha semplicemente identificato, dal punto di vista di un normale sacerdote, alcune delle cause principali della progressiva perdita di fede nella Presenza Reale.

Il tabernacolo "al centro" serve visivamente a far capire chi è il "Padrone di casa" e verso Chi è orientato tutto. La prima cosa che ti colpisce è ciò che vedi (motivo per cui le chiese sono sempre state storicamente belle, armoniose, ricolme di arte: la bellezza salverà il mondo, ma quella stessa bellezza ha già largamente contribuito alla fede di venti secoli di storia della Chiesa).

Se il tabernacolo non è "al centro", si veicola visivamente l'idea che la chiesa sarebbe una specie di "aula liturgica", un posto dove convenzionalmente si fanno "attività di preghiera", che è un concetto riduttivo rispetto a quello di "luogo consacrato a Dio". E quindi in tal caso, nel lungo andare, i sacramenti vengono a poco a poco percepiti come meri simboli aggiuntivi al formulario liturgico e alle suppellettili sacre utilizzate.

Ricordiamo che nel Cammino Neocatecumenale tale "aula liturgica" è quasi sempre una stanzetta isolata che non ha niente di sacro e viene imbottita solo dei gadget designed by Kiko, stanzetta (o hall di albergo) in cui "celebrare" separatamente (dunque funzionale al "separarsi dai cattolici"). Come se il Cammino fosse una religione kikolatrica completamente estranea al cattolicesimo, di cui si limita a scimmiottarne alcune formule e alcuni cerimoniali.

Da una "celebrazione eucaristica" del Cammino:
un tipico barman neocatecumenale,
col coppone kikiano per il "rito mistico"
dell'abbeverarsi tutti allo stesso calice
E la Comunione "sulle mani", ancor più che la figura dei cosiddetti "ministri straordinari", veicola visivamente l'idea che il Santissimo Sacramento sia una specie di "snack importante dal punto di vista simbolico, magari anche un po' sacro", per il quale non è nemmeno necessario un sacerdote (cioè un uomo consacrato a vita per essere intermediario tra gli uomini e Dio).

Ed infatti nel Cammino Neocatecumenale il cameriere liturgico "passerà a servirli", come dice Kiko, sovvertendo il principio che solo il sacerdote è intermediario tra l'uomo e Dio.

Chi ha perso la fede nell'aspetto sacrificale dell'Eucarestia, esagera subito l'aspetto del "banchetto" (e nel caso del Cammino portarlo agli estremi con la "Comunione seduti", come se foste voi a concedere generosamente udienza a Dio).

Con la Comunione "seduti e passerà a servirli", si veicola in modo particolare l'idea che "sembrerebbe brutto non comunicarsi" (quanti neocatecumenali carichi di peccati mortali fanno comunioni sacrileghe!), si trasmette l'idea che deve essere tutto festoso e conviviale (inducendo tutti a fingersi allegri per far credere agli altri di star "andando bene"), si fa passare l'idea che la Comunione sarebbe un "simbolo di unità della comunità" (anziché il momento più importante del tuo percorso personale verso la salvezza), tant'è che nel Cammino la particola va mangiata "tutti insieme contemporaneamente al sacerdote" (contrariamente a quel che prevedono i documenti liturgici).

La maniera cattolica di fare la Comunione, cioè "in ginocchio e alla bocca", fatta "processionalmente" (si va a riceverla), dal sacerdote (anziché dai cosiddetti "ministri straordinari") porta invece i fedeli a capire tante cose, ad esempio che:

  • che il sacerdote è l'intermediario tra l'uomo e Dio (è stato Nostro Signore a istituire il sacerdozio, nella persona degli Apostoli e dunque di coloro a cui gli Apostoli avrebbero trasmesso il mandato) e nessun laico deve arrogarsi prerogative sacerdotali;
  • che solo attraverso il sacerdote puoi ricevere il Pane di Vita Eterna;
  • che la decisione di ricevere la Comunione è tua, personale, libera (per questo ti muovi decidendo tu);
  • che non è un gesto obbligatorio: chiunque potrebbe decidere di non fare la Comunione quel giorno (semplicemente non alzandosi per andarla a ricevere), perché potrebbe non avere la coscienza pulita (o anche soltanto perché prevede di partecipare ad un'altra Messa, o ha già fatto la Comunione in una Messa precedente);
  • che accogli il Signore umilmente, cioè in ginocchio (poiché quel Pane di Vita Eterna è vero Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, non è un simbolo, non è una cosa simbolica, non è un gesto che simboleggia qualcos'altro);
  • che è sbagliato considerare "poco dignitoso"  il non fare la Comunione (non è una rappresentazione simbolica da fare "tutti insieme")
  • che l'inginocchiarsi (avendone la salute! non è mica richiesto a chi è in sedia a rotelle o alquanto anziano) ti aiuta fisicamente a capire l'importanza di ciò che stai facendo e la necessità di essere umile davanti al Signore;
  • che le tue mani, anche se linde e pulite, non sono le mani consacrate del sacerdote, non sono degne di sfiorare il Santissimo Sacramento (dopotutto stai facendo la Comunione per la tua salvezza, non per eseguire uno show pseudoreligioso; l'importante è mangiare quel Pane di Vita Eterna, non il prendere una specie di "sacro gettone di sacra presenza").

50 commenti:

  1. io tornerei alla messa in latino, per ricreare il mistero che è tipico di Dio
    T.A.

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    1. T.A.
      Purché non fatta in netta contrapposizione con la riforma liturgica, la qual cosa ha costretto Papa Francesco a mettere paletti con le ultime disposizioni proprio a causa di questi atteggiamenti sbagliati.

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  2. Sandra)
    Diciamo che essere sacerdote non è garanzia di santità. È un peccatore, nemmeno lui sarebbe degno di consacrare o distribuire il Corpo di Cristo.

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  3. Le suore di Pienza che si sono rivelate al Vaticano provengono tutte dal cammino neocatecumenale,spero ne facciate un post

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    1. Ancora una volta conviene ricordare la natura sui iuris dei monasteri contemplativi femminili, che hanno una propria autonomia giuridica (ribadita anche dalle norme più recenti, come l’istruzione Cor orans). La comunità di Pienza è costituita da religiose italiane e straniere, con varie provenienze ecclesiali (per esempio il Cammino neocatecumenale), originariamente presenti nel monastero “Santa Maria delle Rose” di Sant’Angelo in Pontano, nel maceratese. Dopo un’esperienza in Olanda, nel 2017 sono state accolte a Pienza dall’allora vescovo mons. Stefano Manetti. Una comunità giovane in tutti i sensi, anche per l’età media delle componenti decisamente più bassa rispetto ad altre realtà costrette a chiudere dall’anagrafe. La diocesi concede loro i locali del seminario e le sostiene anche economicamente (un monastero di nuova fondazione, non dispone infatti di propri beni). Le monache dal canto loro alla vita di preghiera affiancano anche l’ospitalità e il lavoro, come stabilisce la Regola di San Benedetto.

      https://lanuovabq.it/it/le-monache-di-pienza-non-ci-stanno-a-passare-per-disobbedienti

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    2. Suggerisco anch'io un approfondimento su queste suore di Pienza, non so se tutte, ma certamente collegate al neocatecumenalesimo (lo so di sicuro).
      La loro storia è molto strana e la loro disobbedienza sospetta.

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    3. Piccolo off-topic: quando dai "piani alti" cominciano a far strani giochetti coi soldi raccolti... C'è una testimonianza su Minutella e i soldi (e le menzogne, e le umiliazioni, e le registrazioni), che per parecchi versi ci ricorda il porcaio neocatecumenale.

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    4. Piccolo off-topic: Tim, autore del blog Jungle Watch, in tutti questi anni non ha mai smesso di lottare contro l'aborto a Guam, e per i diritti dei bambini non ancora nati. Stavolta propone una riflessione su un caso particolare: una donna incinta è in carcere e ha denunciato lo stato della Florida perché suo figlio - non ancora nato - è "illegalmente ed erroneamente detenuto". Nella giurisprudenza americana la detenzione illegale è una questione piuttosto seria, anche se l'innocente in oggetto, non essendo ancora nato, pur avendo gli organi, cuore battente, attività fisica, non gli vengono ancora riconosciuti i "diritti civili". Se quella donna ottenesse un qualche minimo risarcimento, il dibattito andrà più in alto delle scarne e ridanciane notiziole di cronaca sui giornali.

      p.s.: il neocatecumenalismo, che a parole è contro l 'aborto, nella pratica "non resiste al male". Al massimo i kikos si fanno vivi in occasione di manifestazioni solo per esibire i propri cartelloni kikolatrici, la grattugiata di chitarrelle, tamburelli, nacchere, charangos.

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    5. Piccolo off-topic: tradizionalmente le chiese (e qualsiasi altro edificio dedicato al culto, alla vita consacrata, ecc.) venivano costruite affinché piacessero anzitutto a Dio. Si arrivava al punto che anche gli angoli meno visibili al pubblico erano finemente affrescati, scolpiti, dipinti, perché «tanto comunque li vedono gli angeli di Dio». I cattolici elevano costruzioni a Dio, non a sé stessi, non ad un qualche santo fondatore - al quale al più viene intitolato un edificio.

      Invece Kiko Argüello eleva monumenti a sé stesso (le Domus, i "catechumenium"...) ed esige che vi viga esclusivamente la sua cosiddetta "nueva estetica", i suoi sgorbi, le sue patetiche imitazioni di stili ebraici (Kiko ha la fissazione di farsi bello agli occhi degli ebrei moderni scimmiottando gli stili ebraici antichi).

      Può capitarvi invece in un libro di architettura, che gli autori atei e moderni reclamano addirittura la canonizzazione del Brunelleschi, perché la cupola del duomo di Firenze è un «miracolo», qualcosa di «impossibile» con gli strumenti disponibili nel Quattrocento. Il Brunelleschi avrebbe informalmente "vinto" il concorso mostrando ai notabili fiorentini un modellino di come sarebbe avvenuta la costruzione (per strati concentrici anziché con centinature, per le quali "le foreste toscane non sarebbero bastate" a fornire legno a sufficienza). È tuttora la più grossa cupola esistente al mondo. All'epoca si intendeva dar gloria al Signore, e per il Signore si era disposti a costruire chiese bellissime (la cui costruzione poteva durare anche più di un secolo) da lasciare senza fiato, non "monumenti a sé stessi".

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    6. Che poi quelle suore ora a Pienza, hanno avuto una storia travagliata di cui abbiamo già parlato nel blog.

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    7. Il degrado degli ordini religiosi è piuttosto serio. Mi torna in mente il caso delle «improvvide suore e la loro improvvida Superiora Generale» che catapultano una giovane suora nel mondo dello spettacolo... e la suora poi abbandona il velo pochi mesi dopo la professione solenne.

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    8. L'articolo del 2018, che ho letto con interesse, purtroppo si è rallegrato troppo presto della débâcle neocatecumenale.
      A Pienza le suore adesso sono solo 13, ma vi confluiscono ugualmente vocazioni neocatecumenali.
      Alcune ragazze che si sono alzate per la vocazione al monastero sono state dirottate lì.
      Basta guardare la pagina facebook che, tra le altre, mostra diverse riproduzioni kikiane.
      Ho avuto a che fare con una di queste ragazze, tra l'altro bravissima persona, e so che lì c'è un mescolio di derive kikiane con la fede tradizionale.
      Ma le ragazze magari sono pure in buona fede.
      Ci sarebbe invece da chiedersi come mai la superiora non voglia accettare di essere rimossa e come mai dalla diocesi precisino che non debbono essere fatte offerte alla congregazione.
      Di solito è sempre nelle posizioni più in alto che avvengono i traffici, magari anche all'insaputa delle suore semplici.
      In mancanza di dettagli precisi, ipotizzare che la rimozione della superiora ribelle abbia qualche motivazione forte, non è peregrino.
      Marco

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    9. A seguto del Voto di Obbedienza,
      gli ordini del Vescovo competente, vanno eseguiti senza discutere, altrimenti il Voto stesso non avrebbe senso.
      Ruben.

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  4. Eppure in Cammino sostengono di essere attentissimi ai segni! Ma quali? Se ci pensiamo bene, i segni a cui fanno tanta attenzione sono quelli che distinguono la celebrazione neocatecumenale dalla Messa cattolica, come i fiori sull'altare o, peggio ancora, il candelabro ebraico di fattura kikiana; oppure anche la fattura del pane, che nulla ha a che fare nè con l'ostia nè con il pane azzimo in quanto, a differenza di questo, non si conserva.
    Di questo articolo, mi ha colpito molto che la comunione processionale esalta il fatto che il fedele si accosta al Corpo di Cristo (e il verbo "accostarsi" è proprio esplicativo di questo) solo se in coscienza si ritiene degno o si è confessato, mentre la comunione al posto implica il fatto di doverla rifiutare, se appunto non ci sono i presupposti per poterla ricevere.
    I segni visivi sono di un'importanza fondamentale; quando durante la Messa i fedeli si inginocchiano, anche chi è distratto o superficiale viene richiamato all'estrema solennità del miracolo dell'altare, e, nonostante nella mia vita abbia partecipato a innumerevoli Messe, la commozione è sempre forte (naturalmente sono escluse dal novero tutte le Messe neocatecumenali).
    Come pure mi è capitato di commuovermi assistendo e partecipando al bacio delle palme delle mani di un novello sacerdote. Le mani di un sacerdote infatti sono state consacrate dal Crisma e amministrano il potere e la grazia di Dio nell’Eucaristia e il perdono dei peccati e impartiscono i sacramenti. Per questo si bacia la mano dell’uomo, perché quelle mani sono piene del potere di Dio.
    Il sacerdote non è cioè solo colui che "compie un servizio" come diceva a sproposito Carmen, come si trattasse di un pastore protestante: anzi, molto meno, perché se non altro il pastore protestante predica a lungo e insegna, il prete neocatecumenale deve "chiedere il permesso" al catechista laico.

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    1. D'altra parte, a rinforzo, va tristemente constatato che (alcuni) presbiteri del Cammino - e che siano RM o filoneocat riconvertiti non importa, perché su certi punti sono identici - mettono in chiaro ed in modo eclatante di voler essere considerati "come uno di voi, però con la vocazione".
      Ed i neocatecumenali imparano bene la lezione: un prete, anche se ha la vocazione, è uno come tanti, fa il suo cammino di conversione, è normale che commetta gli stessi sbagli degli altri e che questi sbagli si sappiano. Non giudicare, è normale.

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    2. certo, come no, stiamo subito baciano le mani al sacerdote............

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    3. Purtroppo gli unici segnio di cui si preoccupano sono quelli estetici. Come mi disse il catechista di zona: "prima entravi nelle chiese, tutte scure e piene di simboli antichi, quasi ti veniva la depressione. Adesso con la nuova estetica i simboli sono belli e ti portan "allegria".

      La loro e' una fede di apparenza, superficiale che si ferma all'estetica (che per me e' pure brutta), e poi cadono sulle cose importanti, come la comunione da asporto o come un simbolo di fraternita'.

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    4. @dd, "come uno di voi, però con la vocazione". D'altro canto lo dice anche il Papa che il clericalismo è una piaga della Chiesa e molti preti lo hanno imparato. Nella Chiesa nessuno è superiore a un altro, solo Cristo ("se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore").
      @porto, volevo risponderti nel treath precedente ma il mio commento molto garbato, a differenza dei vostri molto offensivi, non lo hanno voluto pubblicare. Evidentemente gli amministratori non ti reputano pronto a ricevere risposte o a difenderti. Boh...
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. E come direbbe il nostro amico:
      "quindi anche il sacerdote dell'articolo e' nemico del cammino..."

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    6. "quindi anche il sacerdote dell'articolo e' nemico del cammino..."
      Ben detto e grazie per la bella risata che mi hai fatto fare, Anonimo Texas!

      Puntini, che farai ora che nel blog sappiamo trollare da soli?

      A. Non.

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    7. Rispondo a FaV con le parole di Papa Benedetto XVI: «A tale riguardo, non possiamo discutere le questioni che vi sono connesse solo alla luce della pastorale, poiché qui si tratta di verità di fede, vale a dire la struttura sacramentale-gerarchica voluta da Gesù Cristo per la sua Chiesa. Poiché questa si fonda sulla Sua volontà come anche la delega apostolica poggia sul Suo mandato, esse sono sottratte all'intervento umano. Solo il sacramento dell'Ordinazione autorizza chi lo riceve a parlare e ad agire in persona Christi. E' questo, cari Confratelli, che bisogna inculcare sempre di nuovo con grande pazienza e sapienza, traendone poi le necessarie conseguenze» [Discorso ai Vescovi della Conferenza Episcopale della Repubblica Federale di Germania, il 10 novembre 2006].

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    8. Concordo con Valentina e la ringrazio per le precisazioni.
      Per il resto, è certamente un bene che i sacerdoti non spadroneggino sui fedeli, non li opprimano, che non diventino tiranni "del mondo".
      Anche se, personalmente, a parte qualche presbitero neocatecumenale, ho visto spadroneggiare sui fedeli solamente altri laici (e laiche) che si credevano/credono depositari di un carisma speciale ed investiti di una missione superiore. E questo, perché avevano "detronizzato" il parroco, o perlomeno la figura del sacerdote. E non erano tutti/e del Cammino, è un'abitudine diffusa ormai.

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    9. Caro Vinicio, voi siete il massimo del clericalismo, solo che al posto del prete avete messo i catechisti laici.
      Il problema del clericalismo è spadroneggiare, imporre, tiranneggiare, sentirsi superiori...e, dall'altro lato, lasciar spadroneggiare, lasciar imporre, lasciar tiranneggiare, considerare superiori ai quali va tributata cieca obbedienza.
      Il problema non è la figura alla/verso la quale ciò avviene. Il problema è che avviene.
      Siccome per voi il prete conta meno di zero, essendo solo il distributore dei sacramenti e non l'intermediario tra Dio e il popolo (ricorda che è stato detto esplicitamente nelle catechesi iniziali: "Nel Cristianesimo non c'è tempio, nè altare, nè sacerdoti nel senso della religiosità naturale"), il clericalismo eccessivo lo rivolgete ai catechisti laici che spadroneggiano, impongono, tiranneggiano e si credono ispirati dallo spirito santo h24.
      Marco

      P.S. Riporto fedelmente la parola di Kiketto:

      "NON C'È TEMPIO nel senso di luogo sacrosanto, in cui si rende un culto sacro, la casa di Dio dove Egli abita, mentre il resto sono luoghi profani...
      Allo stesso modo nel cristianesimo NON C'È ALTARE, nel senso di una pietra sacra cui nessuno si può avvicinare nè tanto meno toccare. Di questo, quelli di voi ché avete vissuto il cristianesimo a livello di religiosità naturale, avrete una piccola esperienza: quando andavate a Messa, vi mettevate dietro, e se ti capitava di essere vicino al tabernacolo sentivi un tuffo al cuore, perchè ti avvicinavi all'intoccabile, al luogo dove c'era il sacro. Noi cristiani non abbiamo altare, perchè l'unica pietra santa è Cristo, Pietra angolare. Perciò noi possiamo celebrare eucaristia sopra un tavolo: e la possiamo
      celebrare in una piazza, in campagna e dove ci piaccia. Non abbiamo un luogo in cui esclusivamente si debba celebrare il culto.
      NON ABBIAMO NEMMENO SACERDOTI nel senso di persone che separiamo da tutti gli altri perchè in nostro nome si pongano in contatto con la divinità. Perchè il nostro sacerdote, colui che intercede per noi è Cristo."

      Queste poche righe sono piene di errori madornali, perché si sono deliberatamente attribuite al tempio, all'altare e al sacerdote caratteristiche che non sono proprie del cristianesimo (nel senso di...), ma molto più simili a quelle dell'ebraismo.

      Quindi la Chiesa non ha sbagliato a istituire le parrocchie, l'altare consacrato e i sacerdoti.
      Siete solo voi che lo credete.

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    10. Per riprendere il concetto, vorrei dire al caro Vinicio che dipende dalle mistificazioni di Kiketto, che la Chiesa Cattolica, ben lungi dall'essere annoverata nella religione naturale come vorrebbe far intendere Kiketto, ha le parrocchie (tempio), l'altare consacrato e i sacerdoti (vescovi, ministri ordinati...).

      TEMPIO (o parrocchia):
      Can. 368 - "Le Chiese particolari, NELLE QUALI E DALLE QUALI SUSSISTE LA SOLA E UNICA CHIESA CATTOLICA, sono innanzitutto le diocesi..."
      Can. 374 - §1. "Ogni diocesi o altra Chiesa particolare sia divisa in parti distinte o parrocchie."
      Can. 932 - §1. "La celebrazione eucaristica venga compiuta nel LUOGO SACRO, a meno che in un CASO PARTICOLARE la necessità non richieda altro; nel qual caso la celebrazione deve essere compiuta in un luogo decoroso."

      Allora, nella Chiesa Cattolica la CELEBRAZIONE EUCARISTICA VA CELEBRATA NEL LUOGO SACRO, non "nel senso" che gli altri luoghi siano profani, come nell'ebraismo.

      ALTARE:
      Can. 932 - §2. "Il sacrificio eucaristico SI DEVE COMPIERE SOPRA UN ALTARE DEDICATO O BENEDETTO; fuori del luogo sacro può essere usato un tavolo adatto, purché sempre ricoperto di una tovaglia e del corporale."
      Can. 1235 - §2. È opportuno che in ogni chiesa vi sia l'altare fisso...
      Can. 1239 - §1. L'altare, sia fisso sia mobile, deve essere riservato unicamente al culto divino, escludendo del tutto qualsivoglia uso profano.
      Can. 938 - §1. La santissima Eucaristia venga custodita abitualmente in un solo TABERNACOLO della chiesa o dell'oratorio.
      Can. 940 - Davanti al tabernacolo nel quale si custodisce la santissima Eucaristia, brilli perennemente una speciale lampada, mediante la quale venga INDICATA e sia ONORATA LA PRESENZA DI CRISTO.

      Allora, nella Chiesa Cattolica C'È L'ALTARE, certamente non "nel senso" di pietra sacra che nessuno può toccare o avvicinare (come nell'ebraismo). E c'è anche il TABERNACOLO con la PRESENZA DI CRISTO, che è il luogo dell'intoccabile (va custodito e chiuso a chiave) ed è il luogo dove c'è il SACRO. Normale che si possa avere un tuffo al cuore. Guai se non lo si ha. Lì c'è Cristo vivo.
      Per cui noi cristiani CATTOLICI, abbiamo un luogo dove celebrare il culto, anche se in CASI PARTICOLARI può essere celebrato in altro luogo DECOROSO (per esempio non nella chiesa diroccata e fatiscente di Fuentes de Carbonero, mancante anche di corrente elettrica, dove Kiketto celebrò la prima Pasqua neocatecumenale, come minimo consacrandosi ad altra religione).

      Continua...

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    11. SACERDOTE:
      Can. 910 - §1. "Ministro ordinario della sacra comunione è il Vescovo, il presbitero e il diacono."
      Can. 834 - §2. "Tale culto allora si realizza quando viene offerto in nome della Chiesa da persone legittimamente incaricate e mediante atti approvati dall'autorità della Chiesa."
      Can. 835 - §1. Esercitano la FUNZIONE DI SANTIFICARE innanzitutto i Vescovi, che sono i GRANDI SACERDOTI, i principali DISPENSATORI DEI MISTERI DI DIO e i MODERATORI, i PROMOTORI e i CUSTODI di tutta la vita liturgica nella Chiesa loro affidata.
      §2. Esercitano la stessa funzione i presbiteri, i quali cioè, partecipi essi stessi del sacerdozio di Cristo, come suoi ministri sotto l'autorità del Vescovo, sono CONSACRATI PER CELEBRARE IL CULTO DIVINO E SANTIFICARE IL POPOLO.

      Allora, nella Chiesa Cattolica c'è il sacerdote (o presbitero, o ministro ordinato), non "nel senso" di persona "separata" da tutti gli altri (come nell'ebraismo), ma nel senso che "in nostro nome si pongano in contatto con la divinità" per santificare il popolo. Esattamente ciò che esclude Kiketto.

      Quindi nella Chiesa cattolica ci sono tempio, altare e sacerdote, ma "non nel senso di cui parla Kiketto", bensì nel senso cattolico del termine, che Kiketto manco prende in considerazione, volendo attribuire a questi tre elementi prerogative inesistenti nel cattolicesimo e chiamandoli "religiosità naturale", come se il cattolicesimo fosse una religione naturale.

      Nel cristianesimo inventato di Kiketto, però, tutto questo NON C'È, perché per lui l'unica pietra santa è Cristo e l'unico sacerdote è Cristo (che è anche vero), ma quel Cristo istituì la Chiesa Cattolica con mandato di sciogliere e legare e questo è ciò che la Chiesa ha sciolto e legato in sua rappresentanza.
      Che a Kiketto piaccia o no.
      Marco

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  5. Piccolo promemoria tecnico: il gesto di baciare le mani al sacerdote era dovuto alla fede popolare che riconosceva con affetto e gratitudine che quelle mani erano esattamente le mani che consacravano l'Eucarestia, che amministravano la Comunione, che si muovevano per benedire, assolvere, ungere gli infermi... Cioè erano le mani che maggiormente beneficiavano i cristiani.

    Il gesto era talmente diffuso che nella liturgia "tridentina" il ministrante bacia gli oggetti che porge al sacerdote, e le mani del sacerdote. È uno di quei paradossi che si possono comprendere solo ricordando che il sacerdote, uomo virile, riesce a "domare" persino un gesto che normalmente rischia l'ambiguità.

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    1. E poi siccome nell'ordinazione si ungono le mani con il crisma, baciare le mani del sacerdote è come baciare Cristo stesso. Come rispose un uomo al sacerdote che si schermiva: “Non bacio lei. Bacio il Signore nelle sue mani consacrate".

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  6. come facevano nel film Il Padrino con Marlon Brando : bacciamo le mani don Corleone............

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    1. Evvabbè, Puntinibus, quello era "don" ma di un altro ministero.

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  7. Puntinibus è l'acronimo di :

    Può Un Neocatecumenale Troppo Ideologizzato Negare Insistentemente Balordaggini Umanamente Strafalcionesche

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    1. Può? Certo che può. Come una

      Persona Ideologizzata Glorifica Negli Anni Numerose Eterodossie, Lavorando Con Ubbidienza........................................ (cit.)

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  8. Se nel fumo dello smog
    c'è chi scrive in questo blog
    ma è soltanto un vero troll
    che balla il rock and roll
    che si firmi con Puntini
    nascondendo Gennarini
    che si firmi con Martello
    per proteggere l'Arguello
    che si firmi alfin Fallacio
    per non essere mendacio
    se vuol far l'imbrattamuri
    saran invero tempi duri

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  9. Tommaso V.
    Scrivo qui perchè è l'ultimo post pubblicato, quindi il piu seguito. Sul Risuscitò 2023, sono indicati gli autori dei canti. Dunque lo Shemà è attribuito a Giorgio Filippucci. Ho letto e seguito molte discussioni perniciose riguardo questo argomento, e mi è sembrato opportuno farlo presente a tutto il blog. Buona giornata

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    1. E quindi?
      Rimane il fatto che Kiko non sopporta chi lo mette in ombra.
      Ci ha messo 40 anni per attribuirgli quello che tutti sapevano e per di più dopo anni ( decenni ) che Filippucci e morto.
      E siccome da come scrivi non sai niente, ti faccio presente che le cassette dei canti di Filippucci in giro negli ultimi anni 80 furono messe al bando non dovevano essere usate.
      Cosa intendevi dimostrare cin il tuo post?
      n.b.
      Quelle versioni erano e restano le migliori in assoluto.

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    2. Se hanno rimesso le cose al loro posto, sarà per un guadagno maggiore. Intanto, tutti i neocat degni di tale nome ripeteranno ad una sola voce: "nessuno-ha-mai-mai-mai-mai-cambiato-la-paternità-del-canto-shemà-mai-mai-mai".

      Si staranno gonfiando ideologicamente per compilare le carte del il processo canonico di Kiko, che era buono, bravo, ispirato, un santo.

      Generoso, ha sempre riconosciuto i talenti di chi lavorava alla sua arte. Ha dato spazio ai giovani, li ha incoraggiati a coltivare ciascuno le proprie qualità.

      A. Non.

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  10. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più rifornitore

    Alcuni giorni fa un certo Amedeo Diotallevi, catechista della IX comunità della parrocchia di S. Maria in Valpolicella in quel di Ancona si recava il venerdi sera alla convivenza di tre giorni nell'Albergo Le Tre Torri di Marina di Pietrasanta in Versilia, quando a metà strada la macchina si è fermata per mancanza di benzina. Sicuro di aver fatto il pieno prima di partire e non notando perdite di benzina, disperato perchè non c'era un rifornitore nel giro di 150 Km ha implorato Carmen, e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha riempito di benzina il serbatoio dell'auto permettendogli di continuare la strada. Arrivato a destinazione, ha informato i confratelli che hanno avvisato il direttore dell'hotel che ha avvisato il Vescovo del posto che ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, Carmensita es la Provvidensia in persona,, inutile dire che si deve accelerar con la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un furgone con 500 taniche di benzina da 5 litri l'una più un biglietto : "Con esta benzina nel Vatican siete a posto per un mese. Saludos Kiko".

    e la causa continua...

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    1. a beh pensavo che carmen gli faceva apparire direttamente un distributore accanto alla macchina ferma

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    2. Certamente! E il benzinaio, tutto sorridente, una volta fatto il pieno dice: "non c'è bisogno di pagare, tantodioprovvede" (cioè "gonfieremo il conto e lo rifileremo alla comunità dicendole che è troppo attaccata a mammona").

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  11. Un amico appena tornato dalla Messa delle 7:30 mi scrive: «Nel periodo quaresimale non si recita il Gloria ma, come un palinsesto, bisogna rimpiazzare il tempo con cose e pause più lunghe cantate e fatte. Insomma bisogna occupare un’ora vuoi o non vuoi».

    Ebbene, anche lui ha finalmente capito il concetto di liturgie ridotte a spettacolino sacro. Basterebbe già questo per garantire di non finir mai nella setta neocatecumenale.

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  13. VINICIO, alle 17 e 04 di venerdì 24 febbraio, dice che: "Nella Chiesa nessuno è superiore a un altro" ma, come spesso gli capita, fa confusione come un pugile "groggy" e sull'orlo del KO.

    In realtà è corretto dire che "Dio non fa preferenze di persone", perché di fronte a Dio tutto è ordinato anche per gerarchie, e c'è una "gerarchia" riguado alla santità, dove Maria Vergine è all'apice, e c'è una gerarchia nella Chiesa militante, e in cui Kiko è esattamente come tutti i laici: non ne fa parte perché vi fanno parte solo i ministri ordinati, ai quali va dato ciò che gli spetta come dispensatori dei misteri divini.
    Ad esempio nella Confessione i sacerdoti hanno un potere anche di direzione spirituale, RICONOSCIUTO dalla Chiesa, che nessun catechista, vero o presunto, può avere.

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  14. Sempre sull'argomento dignità e ruolo del sacerdozio ministeriale, cioè del sacerdote, rispetto a quello comune proprio dei battezzati, traggo dal sito del Vaticano da un Istruzione della Congregazione per il Clero del 4 agosto 2002:

    Se il sacerdozio comune è conseguenza del fatto che il popolo cristiano è scelto da Dio come ponte con l’umanità e riguarda ogni credente in quanto inserito in questo popolo, il sacerdozio ministeriale invece è frutto di una elezione, di una vocazione specifica: ‘Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici’ (Lc 6, 13-16). Grazie al sacerdozio ministeriale i fedeli sono resi consapevoli del loro sacerdozio comune e lo attualizzano (cfr. Ef 4, 11-12); il sacerdote infatti ricorda loro che sono popolo di Dio e li abilita all’ ‘offerta di quei sacrifici spirituali’ (cfr. 1Pt 2, 5), mediante i quali Cristo stesso fa di noi un eterno dono al Padre (cfr. 1Pt 3, 18). Senza la presenza di Cristo rappresentato dal presbitero, guida sacramentale della comunità, questa non sarebbe in pienezza una comunità ecclesiale [da una allocazione di Giovanni Paolo II].

    Nel seno di questo popolo sacerdotale il Signore ha istituito dunque un sacerdozio ministeriale, a cui sono chiamati alcuni fedeli perché servano tutti gli altri con carità pastorale e per mezzo della sacra potestà. Il sacerdozio comune e il sacerdozio ministeriale, si differenziano per essenza e non solo per grado [citazione della Lumen Gentium]: non si tratta soltanto di una maggiore o minore intensità di partecipazione all’unico sacerdozio di Cristo ma di partecipazioni essenzialmente diverse. Il sacerdozio comune si fonda sul carattere battesimale, che è il sigillo spirituale dell’appartenenza a Cristo che «abilita ed impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla sacra Liturgia della Chiesa e ad esercitare il loro sacerdozio battesimale con la testimonianza di una vita santa e con una operosa carità» [Catechismo della Chiesa Cattolica].

    Il sacerdozio ministeriale, invece, si fonda sul carattere impresso dal sacramento dell’Ordine, che configura a Cristo sacerdote, in modo da poter agire in persona di Cristo Capo con la sacra potestà, per offrire il Sacrificio e per rimettere i peccati [ Concilio di Trento ].
    Ai battezzati, che hanno ricevuto in seguito il dono del sacerdozio ministeriale, è stata conferita sacramentalmente una nuova e specifica missione: quella di impersonare nel seno del popolo di Dio il triplice ufficio - profetico, cultuale e regale - dello stesso Cristo in quanto Capo e Pastore della Chiesa [ Giovanni Paolo II ].
    Pertanto, nell’esercizio delle loro specifiche funzioni agiscono in persona Christi Capitis e, allo stesso modo, di conseguenza, in nomine Ecclesiae [ Sacrosanctum Concilium ].

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    1. Cosa state insinuando, che per il Cammino non c'è differenza tra sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale???????????????????????????????????????????????????????????????????????

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    2. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. quello di Maurizio Costanzo

      Dopo la scomparsa di Maurizio Costanzo, Kiko ha letto una sua biografia in cui Costanzo dichiarava di essere ateo, ma prima di morire ha recitato l'Ave Maria. Ha chiesto lumi a Carmen e lei, da Lassù, gli ha detto che all'ultimo momento, con uno schiocco di dita, ha convertito Costanzo, e infatti i suoi funerali si terranno in una chiesa, anzichè essere funerali civili. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "fantastico, hermano cardenal, se Carmensita ha convertido Costanzo vuol dire que es una sancta particular, quindi merita la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con 1000 DVD contenenti le 4000 puntate del Maurizio Costanzo Show. Il Papa ne segue una al giorno,e ha detto : "por sentire 4000 puntate ci vogliono 4000 giorni, per cui 4000 : 365 = 10,9 anni, a preferensia meglio ascoltare i 400 canti del Cammino eseguiti da Filippucci".

      e la causa continua...

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  15. Inserico qui un un'interessante approfondimento sul monastero di Pienza per non disturbare la discussione sull'ultimo post.

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/02/alcune-precisazioni-per-ristabilire-la.html?m=1

    Una riflessione (pensa male e indovinerai). Ma non è che tutto questo successivo accanimento sia richiesto sempre, come agli inizi, dal cerchio neocatecumenale!

    Frilù

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    1. Grazie Frilù per la tempestiva segnalazione! La penso anch'io come te, dietro a tanto accanimento intravvedo una regia o comunque una compartecipazione neocatecumenale.
      Essi, che si ritengono i creatori delle vocazioni (tutte le vocazioni di chi ha la sventura di associarsi a loro), non possono accettare di buon grado che qualcuno si svincoli dalla loro autorità.
      Esattamente come nel caso di don Rosini, che senza la difesa direttamente del Papa sarebbe stato sicuramente distrutto. Naturalmente non possiamo trarre conclusioni prima di aver acquisito tutti gli elementi, ma di primo acchito pare comunque che anche Monsignor Viganò, alle cui tesi neocatecumenali autorevoli facevano l'occhiolino, li abbia ben inquadrati. Si fanno proprio riconoscere ovunque e da tutti.

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