sabato 13 gennaio 2007

Ruolo dei sacerdoti nel cammino


Stralcio dal discorso di Giovanni Paolo II del 9 dicembre 1985, il punto che riguarda il ruolo dei sacerdoti nel cammino NC:

"3. Gli obiettivi che si propongono le vostre Comunità neocatecumenali corrispondono certamente a uno degli interrogativi più angosciosi dei pastori di anime di oggi, specialmente nei grandi agglomerati urbani. Voi intendete raggiungere la massa di battezzati adulti, ma poco istruiti nella fede, per condurli, attraverso un cammino spirituale, a riscoprire le radici battesimali della loro esistenza cristiana e per renderli sempre più consapevoli dei loro doveri. In questo cammino l’opera dei sacerdoti rimane fondamentale. Di qui la necessità che sia ben chiara la posizione che a voi spetta come guide delle Comunità, affinché la vostra azione sia in sintonia con le reali esigenze della pastorale. La prima esigenza che vi s’impone è di sapere mantener fede, all’interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cf. Presbyterorum ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce” (Giovanni Paolo II, Allocutio, 4, 13 dicembre 1979: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II/2 [1979] 1391).

Ci siamo più volte chiesti perché non ci sia traccia di questa parte del discorso del Papa sul loro sito. E' una delle tante indicazioni del Papa da loro disattese perché, se avessero attuato quello che dice il Papa, dove sarebbe il ruolo dei Catechisti e dei responsabili e tutta la rigida gerarchia strutturata da Kiko?

287 commenti:

  1. secondo i neocatecumenali invece i veri sacerdoti sono quelli che abbassano sempre la testa davanti alle loro fantasiose dottrine.
    Che vergogna totale!!!!
    Ma dove stanno i vescovi???

    RispondiElimina
  2. Io non mostro l'altra guancia a nessuno.
    Sono ateo fino alla punta dei piedi e non devo difendere niente. Ma ormai con le vostre cazzate contro chi ha approvato gli statuti del cammino avete superato ogni barriera
    Gli statuti li ha apporvati un santo, Giovanni paolo II e voi non siete degni di giudicare l'operato di un santo. Se lui ha giudicato che il cammino è conforme alle dirtettive della Chiesa voi statevene a cuccia. Cretinotti presuntuosi.

    RispondiElimina
  3. Zapatero non ti risponderò piu'.
    Il tuo cervello(e la tua bocca) non sono più grandi di quelli di una gallina ubriaca!!!

    RispondiElimina
  4. Ridi pure!!! crtetinotto, coglionastro, cazzeggiatore del cazzo.
    Io non ho paura di e3ssere come te.
    Io sono nato per le strade e il mio vocabolario è quello della polacca una prostituta che negli anni 60 batteva dietro al Municipio.

    RispondiElimina
  5. !!! tu sei abituato a dare in testa ma stasera hai trovato chi ti rompe il culo se continui a dire cazzate.

    RispondiElimina
  6. Mamma mia che confusione stasera in sto blog.
    Ho faticato non poco a leggere tutti i post.

    Vorrei dire che Zapatero,sicuramente neocatecumenale,fa bene a definirsi ateo fino alla punta dei piedi:è la verità!

    RispondiElimina
  7. A quelli che comandano quà dentro, basta far parlare !!! se non vi sistemo pure a voi. Voi oscurate chi ha voglia di dialogare o la zittite aggredendo. Siate seri e trattate tutti allo stesso modo. Chiudete questa sceneggiata o fate i seri.

    RispondiElimina
  8. Voglio solo invitare a trattare meglio
    Lucia e Zapatero, dopotutto
    qui solo possono esprimersi liberamente
    visto che i siti neocatecumenali
    tendono a essere oscurati appena qualcosa
    va storto e la predicazione anti-internet e' il nuovo caposaldo kikiano.

    RispondiElimina
  9. Hai fatto autogol Zapatero!

    Non puoi stabilire la validità del cammino su un'approvazione fatta dal carissimo Giovanni Paolo II per darvi un'addrizzata... e che tra l'altro per voi è carta straccia... parlo dello Statuto che dice tutt'altro, nel tentativo di sanare il sanabile, di quello che in realtà fate!

    E non puoi chiuderci la bocca né impedirci di pensare e di applicare il Logos, come ci esorta Papa Benedetto!

    Confuta qualcuna delle nostre accuse, invece di metterti strumentalmente come scudo un atto di grande 'carità' e zelo pastorale per tanti piccoli del grande Papa di cui stai profanando la memoria! Un atto che vi siete messi e vi state mettendo sotto le scarpe!

    Dicci cosa abbiamo detto di sbagliato o di menzognero o taci e vergognati!

    RispondiElimina
  10. Pero' a Zapate'
    stai esagerando che sei una caricatura?

    RispondiElimina
  11. Zapatero perché minacci?
    Chi sei tu per dirci "chiudete questa sceneggiata e fate i seri"?
    In che cosa non siamo stati seri? Mi sembra che la sceneggiata la state facendo voi con le vostre incursioni che a tutto mirano tranne che a dialogare.

    RispondiElimina
  12. Ma con chi ce l'hai Zapatero?

    RispondiElimina
  13. Giovanni Paolo II
    Fides et ratio
    ...

    6. Forte della competenza che le deriva dall'essere depositaria della Rivelazione di Gesù Cristo, la Chiesa intende riaffermare la necessità della riflessione sulla verità. E per questo motivo che ho deciso di rivolgermi a voi, Venerati Confratelli nell'Episcopato, con i quali condivido la missione di annunziare « apertamente la verità » (2 Cor 4, 2), come pure ai teologi e ai filosofi a cui spetta il dovere di indagare sui diversi aspetti della verità, ed anche alle persone che sono in ricerca, per partecipare alcune riflessioni sul cammino che conduce alla vera sapienza, affinché chiunque ha nel cuore l'amore per essa possa intraprendere la giusta strada per raggiungerla e trovare in essa riposo alla sua fatica e gaudio spirituale.

    Mi spinge a questa iniziativa, anzitutto, la consapevolezza che viene espressa dalle parole del Concilio Vaticano II, quando afferma che i Vescovi sono « testimoni della divina e cattolica verità ».(3) Testimoniare la verità è, dunque, un compito che è stato affidato a noi Vescovi; ad esso non possiamo rinunciare senza venir meno al ministero che abbiamo ricevuto. Riaffermando la verità della fede, possiamo ridare all'uomo del nostro tempo genuina fiducia nelle sue capacità conoscitive e offrire alla filosofia una provocazione perché possa recuperare e sviluppare la sua piena dignità.
    ...

    RispondiElimina
  14. E daje co sto sincretismo a 33? Sei un disco rotto!

    RispondiElimina
  15. Hei ragazzi, ho detto contro Kiko dite quello che volete che non me ne fotte un cazzo, ma lascita perdere quello che fatto il Papa defunto. Lo Statuto con cui ha approvato il Cammino è opera sua. Ho detto di lasciar peredere di attaccare gli Satuti, che sono un documento ufficiale del vaticano.
    Attaccate tutte le storture che volete che non me frega un cazzo, ma lasciate perdere quello che ha approvato la Chiesa ufficiale: Lo Statuto.
    Credo che Giovanni paolo II sia più Santo di Arinze.
    Poi scazzatevi con i neocatecumenali quando volete. Siete della medesima pasta cristiani di paglia che si azannano fra loro.

    RispondiElimina
  16. Da sempre è stato così prima i cristiani li azzanavano e divoravano i leoni ora si azzannnano e si divorano fra loro.
    Bell'esempio che date. Fottetevi.

    RispondiElimina
  17. Ma zapatero è un neocatecumenale? Possibile che si siano ridotti cosi?
    Sembra na caricatura.

    RispondiElimina
  18. Quando mancano gli argomenti...

    RispondiElimina
  19. Poi vengono ai Martiri Canadesi e sembrano dei santarellini.
    Eh,Zapatè?
    Nun sarai per caso uno di loro eh?
    Travestito da caricatura.

    RispondiElimina
  20. Sti neocatecummeni una ne dicono e cento ne pensano.
    Ma che c'azzeccano tutte ste stupidate che stasera zapatero ha infilato qui?
    Ma perchè nun gliele cancellate?
    Deturpano sto blog.

    RispondiElimina
  21. E tu chi ssei,33? Un personaggio della tombola?

    RispondiElimina
  22. ragazziiiiiiiiiiiiii!!!!!!! E dai... mettiamo da parte le nostre rabbie... Ammazza zapatero, sei ateo e sai così tante cose?

    Poi riguardo agli statuti le approvazioni sono ad experimentum...

    RispondiElimina
  23. vabbè io ti ho offeso romanetto? grazie, sei molto educato, figuriamoci come sei a casa tua!!! Sempre se il Cammino non te l'ha tolta la casa... buuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  24. Chiedo scusa a chi leggerà questa pagina se non abbiamo cancellato le volgarità, come avremmo voluto. Non l'abbiamo fatto perché parlano più di quanto non possiamo fare noi... chiunque può trovare la chiave di lettura delle dinamiche di questi post e saper fare i giusti 'distinguo'...

    Questo non significa che tollereremo qualunque cosa. Chiedo quindi a tutti, neocatecumenali e non che vogliono intervenire, di non lasciarsi dominare dalle reazioni evitando di lasciarsi trascinare in polemiche sterili.
    Meglio non rispondere che insultare. In ogni caso sappiate che cancelleremo ogni post scioccamente provocatorio o che contenga volgarità

    RispondiElimina
  25. Ma non è possibile... lascio qui la pagina con un centinaio di commenti, torno dopo poche ore e ne trovo oltre duecentoventi...! Queste pagine di discussione cominciano a diventare di fuoco, eh?


    Premessa importante: siamo cattolici, e pertanto abbiamo da ridire su ogni cosa che distorca la verità, tanto più se a distorcere la verità (e la tradizione, il magistero, la dottrina, la liturgia, ecc.) è gente che si autoproclama cattolica pensando che Kiko sia la verità ultima!


    Il Papa "chiama" Kiko in Vaticano? ma certamente! ha chiamato i vertici del Cammino per la doppia reprimenda di novembre 2005, alla quale è seguita la lettera del cardinale Arinze (ahivoi, scritta in un italiano impeccabile e comprensibilissimo)... semmai è Gennarini che non capisce l'italiano. Tanto meno lo capiscono Kiko e Carmen, che il 17 gennaio 2006 hanno risposto che obbediranno ma a modo loro...

    Il Papa "chiama" Kiko alla giornata dei movimenti? ma certamente! quale miglior occasione per dichiarare al mondo di voler emendare il Cammino da tutti gli errori? E invece no: Kiko ne approfitta per fare una sua personalissima protesta sindacale.


    Ma su, cari amici neocatecumenali... diteci un po': che cosa si prova a fondare la propria fede su dei mentitori come Kiko e Carmen?

    Certo, i neocatecumenali provano a vivere il Vangelo. Purtroppo, però, provano solo secondo le elucubrazioni eretiche di Kiko e Carmen.

    I neocatecumenali sviliscono sempre il Vangelo, anche quando non lo brandiscono come arma.


    Diffamare il Cammino? Ma noi non diffamiamo nessuno! Ripetiamo solo quanto ampiamente esposto da persone molto più serie di noi (monsignor Landucci, padre Zoffoli, una discreta quantità di vescovi e cardinali, incluso il cardinale Arinze che vi trasmetteva le "decisioni del Santo Padre").

    Il Cammino è eretico, e papa Benedetto XVI non smette di concedervi possibilità per emendarvi. E voi invece approfittate di queste possibilità per continuare a disobbedire, propagare errori dottrinali, inculcare mentalità autolesioniste, cupe, tristi...


    Lucia, il Cammino ha molte storture, e la fatidica lettera del cardinale Arinze è stata disattesa. Lo ha detto Kiko stesso: «e per la Comunione... ci dà due anni». Capisci? Kiko non dice: "il Papa vuole XYZ, noi da oggi faremo tutti quanti XYZ". No! Kiko dice: «il Papa vuole XYZ, ma noi organizzeremo delle equipe per concordare coi vescovi i modi e i tempi... il Papa vuole XYZ, ma visto che ha detto "entro due anni" allora noi ci prenderemo tutti e due gli anni e poi vedremo se è il caso di obbedire a XYZ...»

    Chi ama veramente la Chiesa, non riesce a fare a meno di condannare ciò che si spaccia per Chiesa ma non lo è! Ecco perché chi NON critica il Cammino, o non lo conosce, oppure NON ama la Chiesa!



    Nota costruttiva: le espressioni critiche che utilizzano il termine "neocatecumenali" sono da applicare proporzionalmente alla foga kikiana che alberga nei singoli cuori.

    È ovvio che una persona di buon cuore che sta cominciando ad avvicinarsi al Cammino è ben diversa da un catechista fanatico o, peggio, un aspirante catechista.


    Parroco strafelice delle catechesi neocatecumenali: dev'essere ovviamente il tipico parroco che non sa come riempire la parrocchia. Se fosse un po' più avveduto, si chiederebbe: ma è meglio una parrocchia vuota o una parrocchia piena di eretici?

    Meglio una parrocchia dove c'è almeno la possibilità di insegnare qualcosa di cattolico, o meglio una parrocchia dove c'è la sicurezza che si sta insegnando qualcosa di eretico?



    Ultime notizie!

    Vi avevo parlato di un prete diocesano proveniente dai neocatecumenali.

    Sapete come lo chiamano in parrocchia? il cadavere.

    RispondiElimina
  26. Ah, ah, ah!

    Vorrei solo segnalare che i neocatecumenali "anonimi" ed i criptoneocatecumenali che stanno imperversando in queste pagine, stanno disobbedendo a Kiko che aveva emesso all'inizio dell'avvento uno speciale decreto di Censura Internet. Passaggi e scrutini sono in pericolo! La patente di cattolico adulto (che avreste ottenuto tra qualche decennio, se fosse andato tutto bene) si allontana!

    Infatti, mi domando come faranno alla prossima confessione pubblica quando il catechista di turno, credendosi un dio, oltre a chiedere minuziosamente i dettagli dei peccati sessuali veri e presunti, passati, presenti e futuri, chiederà urlando con voce roca anche "quanto avete utilizzato internet per cose non ammesse da Kiko e Carmen?"

    RispondiElimina
  27. Caspita che linguaggi fiuoriti stasera

    RispondiElimina
  28. fatemi capire...di cosa state parlando figliuoli?

    RispondiElimina
  29. Un secolo fa avevo parlato del Vangelo di eri, ma era su questa pagina?

    Eravamo rimasti su un "Fate quello che vi dirà" e stasera non sono nemmeno riuscita a leggere tutti i post.

    L'unica cosa di cui sono sicura è che continueremo a fare del nostro meglio.

    RispondiElimina
  30. I più "fioriti" li abbiamo camncellati...

    RispondiElimina
  31. Grazie Miriam.Concordo.

    RispondiElimina
  32. Ciao Francesco, grazie a te, scorrendo i post e sentendo che ne sono stati cancellati parecchi, ho un po' la sensazione della quiete dopo la tempesta...

    RispondiElimina
  33. Credo che gli incursori su questo blog abbaiano l'immunità, Trypudio ;-)

    RispondiElimina
  34. Mi sono accorta di un refuso, ma deve essere un lapsus freudiano...

    RispondiElimina
  35. Ma siete sicuri che papa Ratzinger e il Vaticano non siano favorevoli ai Neocatecumenali?A me sembra il contrario.

    RispondiElimina
  36. Che tristezza leggere certe mascalzonate ideologiche.
    Vedo zelanti difensori della verità, certo, ma della propria.
    Trovo molto sciocco continuare a etichettarmi come appartenente al Cammino per poter così acquietare la propria coscienza, lavarsene le mani e inquadrare tutto e tutti, sempre ai propri fini ideologici.
    Sarebbe troppo difficile nutrire qualche dubbio, vero? Sarebbe troppo inconcepibile che qualcuno abbia una visione diversa dalla vostra.
    Parlate di "cristianesimo" e poi non siete in grado neanche di accettare idee diverse dalle vostre, che trovano comunque e altrettanto rispettabilmente, asilo presso la Santa Chiesa.
    Questo è ovviamente il mio ultimo messaggio in questo blog, qui dove personaggi con modi veramente poco cristiani, si permettono di giudicare gl'altri, si permettono di insultarli e schernirli, tutto con il silenzio assordante di chi dovrebbe gestire questo blog. Evidentemente questi zelanti gestori, accettano anche ciò che non è affatto cristiano, pur di emanare la propria avversione ideologica nei confronti di chi oggi, volente o dolente, della Chiesa fa parte.

    Che il Signore ci illumini tutti.

    RispondiElimina
  37. Lucia,
    il tuo ultimo messaggio è davvero incomprensibile e contradditorio con tutto quanto hai scritto ieri...

    Sappi che i gestori di questo blog hanno in comune, oltre all'esperienza vissuta nel cammino e il successivo recupero e continuo nutrimento della retta fede nella Chiesa cattolica, anche un grande dolore per quello che sta succedendo da troppi anni ormai nella Chiesa e per i tanti 'piccoli' ingannati, fuorviati, massificati in comportamenti da soldati inquadrati e non da persone con coscienze mature... Il loro impegno è nato dalla reazione alle menzogne dell'intervista di Gennarini ed è arrivato fin qui proprio per questo! Almeno perché si sappia cos'è VERAMENTE il cammino e non ci si lasci ingannare da un dato formale e giuridico peraltro non definitivo, buono di per sé ma notoriamente e comprovatamente disatteso...

    Se tu davvero conoscessi il cammino non potresti essere rimasto indifferente di fronte a tutto questo!

    Trovo il tuo ultimo post di un'abilità 'mostruosa' nel proposito di delegittimare i gestori di questo blog che non accettano tutto perché molto ma molto hanno cancellato: ci sono dei post che non sono stati cancellati perché parlano da soli e mostrano cosa cio' che è autenticamente ideologico fa dire alle persone e gli atteggiamenti che fa assumere... poi ci sono anche alcune reazioni umane, che potevano essere più equilibrate, ma sono comprensibili se si considera l'incalzare dell'aggressione e la somma di sciocchezze e menzogne portate a sostegno del cammino...

    Sarai la benvenuta se vorrai eventualmente aiutarci confutando quello che abbiamo denunciato (è venuto fuori un sito intero che documenta) ma senza andare tropo lontani potrai fermarti su questa pagina e dirci che ne pensi sul ruolo dei sacerdoti nel cammino. Ti saremo grati tuttavia, se vorrai farlo portando argomenti razionali e fatti e non tricerandoti dietro il fatto che la Chiesa ha approvato lo Statuto. Perché è vero che la Chiesa ha approvato lo Statuto, ma questo se lo sono finora messo e continuano a metterselo sotto le scarpe, a detta degli stessi neacat che ne soffrono. Perché, ti sembrerà strano, ma qualche neocatecumenale con la ragione ancora in grado di distinguere c'è...
    Inoltre Giovanni Paolo II ha incoraggiato, e molto, i NC. Ma non so se ti sei dato la pena di leggere - 'stranamente' e completamente cassati dai siti neocat - gli insegnamenti dati proprio direttamente ai NC sul ruolo dei sacerdoti, appunto, e sulla riconciliazione, completamente DISATTESI. E allora? Chi e perché stai difendendo con tanto ardore? Non mi dire che difendi la Chiesa, perché il cammino con le sue strutture, gerarchie, metodi, prassi, contenuti, simboli 'altri' è solo una parodia della VERA Chiesa cattolica.
    Se non te ne sei accorto perché ti sei fermato al fatto che è stato approvato lo statuto, almeno documentati!

    RispondiElimina
  38. Documento interessante tratto dall'Agenzia SIR:

    "Adriano Fabris, docente di etica della comunicazione all’Università di Pisa, intervenendo ieri al seminario sul “primo annuncio”, promosso a Roma dalla Commissione Cei per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, ha detto: “L’annuncio cristiano si può definire come tale e può presentarsi in maniera coinvolgente anzitutto come annuncio di senso per l’uomo”, evidenziando come nonostante “il nichilismo di chi ritiene di avere ormai preso congedo da Dio” e “il fondamentalismo di chi concepisce Dio come un’entità lontana, a cui si deve soltanto ubbidire”, sono “presenti e riconosciuti” nella nostra cultura “elementi religiosi” di matrice cattolica. Due, però, i rischi da evitare: trasformare l’identità cristiana nell’”espressione di una parte”, riducendo le parrocchie a piccole “oasi di senso” autoreferenziali e “poco incisive nel tessuto sociale”, e favorire “un uso strumentale, ideologico” del cristianesimo."

    RispondiElimina
  39. x Mic,

    è inutile che a oltranza usi le buone maniere quando vedi che qualcuno indica le storture comunicative che applicate qui dentro e in altre circostanze tacitamente approvi masclazonate ideologiche e vere invettive di personaggi come l'anonimo che si firma !!!, uguale a Zapatero.
    Quando qualcuno vi fa notare che se vi innalzate e detentori della "verità" mettendo in secondo piano le decisioni della Chiesa, tacete inesorabilmente.
    Ho letto diverse volte utenti che vi chiedevano se Giovanni Paolo II si fosse sbagliato, ma da voi arriva solo silenzio e la solita zolfa con cui vi rimpite la bocca. La "verità" l'avete voi e non si accettano altre visioni, di pari valore e forse anche più salde in quanto non sono altro che quelle della Chiesa e dei suoi organismi preposti a tali compiti.
    Ho letto la lettera di Ruini e la trovo esemplare, ma a voi non interessa. Che farci?
    Purtoppo, volevo terminare con il commento precedente la mia esperienza qui dentro, ma non vorrei che la mia rinuncia a commentare qui con voi per evidenti vostre chiusure ideologiche, non diventi per voi un atto liberatorio. Nutrite qualche dubbio ogni tanto! Fa bene e rinsalda la Fede!

    Lasciate le ideologie, la Fede non è ideologia!

    RispondiElimina
  40. Lucia,

    se io avessi detto, come penso, che Giovanni Paolo II si é sbagliato, mi saresti saltato addosso come farai adesso!
    Ma credo che Giovanni Paolo II possa essersi sbagliato nel magnificare certe cosa del cammino universalmente sbandierate - e poteva anche succedere perché non parlava "ex cathedra" - tanto più che certamente era circondato da chi gli dava informazioni positive, spero per ignoranza della vera realtà del cammino che se non ci sei dentro e non assimili e non maturi esperienza come nel nostro caso, non puoi conoscere.
    Con lo Statuto non si è certo sbagliato perché è un testo, sia pure essenziale, che però ha dei punti in cui corregge 'in nuce' certe storture... ma, ripeto, è totalmente disapplicato!

    La lettera di Ruini, che definisci esemplare, era diretta all'unica voce fuori dal coro che gli faceva problema e fa riferimento agli organi competenti che, purtroppo, tardando, penso eccessivamente, nel loro pronnunciarsi, hanno fatto sì che il problema si aggravasse fino ad arrivare ai giorni nostri...

    E' proprio perché abbiamo nutrito dubbi sul cammino, che non te lo consente, che siamo riusciti ad arrivare fin qui. E non pensare che non siamo mai stati presi da dubbi anche su questo nostro attuale impegno, che abbiamo risolto pregando e confrontandoci e facendo discernimento nella Chiesa, con VERI pastori...

    Tra l'altro mi accorgo che ancora una volta non hai confutato nulla e ti sei trincerato dietro la lettera di Ruini, nonché dietro l'accusa di voler affermare un'unica verità, quando noi non stiamo diffondendo dottrine ma criticando fatti e documenti, critiche che nessuno fino a questo momento è riuscito a confutarci o, se mai, proprio dal versante NC, ci ha confermato...
    E allora? Vogliamo continuare con questa sterile dialettica o forse non è ora che, a questo punto, qualche dubbio cominci a fartelo sorgere anche tu?

    RispondiElimina
  41. Per 33..
    Fai un discorso così specialistico che è difficile seguirti, specie da chi non ha orecchie per intenderlo, dato che di quei simboli e delle storture che rappresentano si nutre ogni giorno o ne è affascinato

    RispondiElimina
  42. Caro 33..
    quanto al tuo post su ragione e ideologie, Giovanni Paolo II con la Fides et Ratio (qualcuno ha postato due paragrafi stupendi proprio in questa pagina) e Benedetto XVI col suo richiamo al Logos confortano molto il nostrofar uso della ragione che è una della facoltà-dono ricevute dal Signore... che i nostri amici hanno messo in cantina lasciandola esercitare, per delega, ai loro iniziatori e ai loro catechisti... lo stesso dicasi per la loro coscienza e la loro libertà...

    RispondiElimina
  43. 33.., forse ti ha risposto Viator, ma vi siete intrecciati!

    RispondiElimina
  44. Trovo incredibile la strumentazione che fate del disorso di Ratisbona sul Logos.

    Ma ormai sembra abbastanza chiaro come state messi...

    ad ognuno le proprie conclusioni in merito.

    RispondiElimina
  45. Il Papa non ha parlato solo a Ratisbona del Logos! E sicuramente lui stesso ha contribuito alla stesura della Fides et Ratio.
    Scusa, ma perché dici "come state messi"?
    Pensi che siamo noi a corto di argomenti o non proprio chi ci confuta a suon di gerarchie e basta...

    RispondiElimina
  46. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  47. Invito Lucia a non attribuire a noi quelle che sono le sue intenzioni.
    Sei tu che dal primo post stai dicendo che se rispettiamo la Chiesa dovremmo stare zitti perche' la Chiesa si e' pronunciata a favore del Cammino (ma sdi questo pronunciamento, parziale ad experimentum, non preferisci addentrarti a discuterne le modalita' perche' sai bene che non sono proprio lineari).
    Noi invece abbiamo creato il forum e il sito non per zittire qualcuno ma per dare voce ai molti che nutrono dubbi sul cammino o che ne hanno fatto dolorosa esperienza (vuoi zittire tutte le persone che hanno sofferto a causa del Cammino e perche' cara Lucia, non sono figli di Dio anche loro e se hanno sofferto sara' perche' sono indemoniati o NON FORSE perche' qualcosa non va nel Cammino?). Per discutere i dubbi che le persone che entrano in contatto col Cammino possono avere alla luce della nostra esperienza e della conoscenza di molte cose che continuano a essere tenute nascoste nel Cammino.
    Le testimonianze che abbiamo raccolto inclusa la mia personale sono numerosissime e hanno pari dignita' di tutte quelle che sbandierano (spesso a vanvera) i grandi frutti del cammino. Da' fastidio che noi mostriamo questa realta',
    ma questa purtroppo e' una realta' non puo' essere negata. Sei capace tu Lucia di confrontarti con questa realta' discutendone quegli aspetti che forse fanno vacillare qualche tua certezza o preferisci continuare a dirci di stare zitti. Se vuoi discutere sei la benvenuta se no potrai continuare a dirci di stare zitti ma non credo sia una posizione di dialogo e quindi adatta a un blog-forum
    decidi tu, a meno che non abbia fatto del martellarci col tuo invito a starci zitti una missione personale o con mandato di qualcun altro.

    RispondiElimina
  48. Fratelli, davvero la nostra "faziosità" è più forte del nostro amore? Davvero non riusciamo a cercare il Vero? Davvero non riusciamo a "confrontarci" se non schierandoci?

    E' triste vedere come intraprendiamo vere e proprie "lotte" e come drammaticamente la Parola di S. Paolo si vede realizzata con le divisioni anche verbali e veementi che ci sono tra noi!

    E' stolto (permettetemi di dirlo non perchè io non lo sia) vedere che si arrivi a dire "tu l'hai detto per primo", "sono aggressivo perchè lo sei tu", "sono volgare perchè gli altri lo sono"... MA CRISTO CHE E' VENUTO A FARE? Possibile che ci siamo fermati a Meriba? C'è il Monte delle Beatitudini davanti a noi!!!! Ce lo vogliamo mettere in testa? "Avete inteso che fu detto dagli antichi 'ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico'. Io invece vi dico amate coloro che vi odiano"!!!

    La "legge" dell' "occhio per occhio" è stata ABROGATA! I Cristiani possono relazionarsi tra loro secondo questa legge???? e ANCHE QUI, TRA NOI, EMERGE QUESTA TESTIMONIANZA! EMERGE LA TESTIMONIANZA DI RIPAGARE CON LA STESSA MONETA! COME POSSIAMO CONTINUARE A CHIAMARCI CRISTIANI? MA QUESTO LO DICO A TUTTI! CON IN TESTA IL SOTTOSCRITTO!
    Quale deve essere la nostra bussola?
    Tutti noi dobbiamo fermarci un attimo e meditare! Chiedere la calma di Cristo e della Santa Vergine! Chiedere il dono dello Spirito! Facciamolo! E poi scriviamo!
    E soprattutto dobbiamo avere chiaro cosa stiamo facendo qua e qual è lo scopo di questi fratelli del Blog! E' STATO DETTO E RIPETUTO DA LORO IN PIU' CASI (E ANCHE E' EVIDENTE) CHE NON HANNO INTENZIONI "ANTI". ESPONGONO UNA SITUAZIONE. DOCUMENTANO ERORRI ED ESERCITANO IL LORO PROPRIO DONO SACERDOTALE BATTESIMALE.
    Hanno chiesto reiteratamente di rispondere e confutare i loro dati. Non hanno mostrato di "bandire" chi volesse confutarli. Nonostante anche i loro errori (non sono umani anche loro? O sono da comprendere solo coloro che si "sentono attaccati"?) stimolano il confronto. Attendono di essere smentiti con fatti chiari.

    Chi esordisce qui dicendo che tutto è ideologia e fazione, GIA' ESSO STESSO E' IDEOLOGO E FAZIOSO! Anche se questa fosse una fazione, basterebbe per mettersi agiudicare e condannare e disprezzare? E se lo facessero gli altri, dovremmo trovare giustificazione per farlo all'ennesima potenza fino a "vincere"? Fratelli, non sto giudicando ma mi sto fermando a riflettere e capire se Cristo guida la nostra vita. Anche nei nostri errori! Ho letto spesso negli ultimi messaggi "quello che fai non è evangelico", "se fai così non sei cattolico", ecc. Ma come possiamo solo azzardarci a emettere queste sentenze? Prima della Sentenza, il Signore ha diramato l' "anno della Misericordia"! E chi siamo noi per non considerarla quando ci confrontiamo? E d'altra parte facciamo errore comunque quando pensiamo che INDICARE UN ERRORE EQUIVALGA AD ODIARE CHI LO COMMETTE! NON E' FORSE AMORE INDICARE LO SBAGLIO PROPRIO AFFINCHE' NON SI COMMETTA? E' IL MODO, CARISSIMI, CHE MANIFESTA LA VOLONTA'! PER IMPEDIRE AD UNO DI RUBARE, AD ESEMPIO, SI POSSONO "TRANQUILLAMENTE" AMPUTARE BRACCIA E GAMBE!!! MA E' QUESTA LA VOLONTA' DI DIO? A LUI IL GIUDIZIO! A NOI LA RICERCA DEL SUO VOLTO!

    Ho visto che continuate a "scontrarvi" su frivolezze.
    Spesso si vede eretto come un pugnale il concetto: "Lo Statuto approva il Cammino, chi critica il Cammino è lui stesso eretico"!
    Niente di più falso e assurdo!
    Io stesso critico il Cammino NON IL SUO STATUTO! Lo Statuto è stato uno dei tanti (il più grande) tentativo del Pontefice di RIFORMARE il Cammino! Di dargli un'ANIMA per la sua stessa vita! Anzi! Dalle parole del Santo Padre l'angoscia è più grande, perchè disse che lo Statuto doveva essere la RAGIONE STESSA DI VITA ED ESISTENZA DEL CAMMINO! Seguirlo doveva non solo dare autenticità al Cammino, MA ADDIRITTURA LA SUA STESSA LICEITA'!LA SUA STESSA POSSIBILITA' DI ESISTERE!
    A parte il fatto che il Cammino NON E' STATO APPROVATO (QUESTO E' INNEGABILE! INNEGABILE!), ma la sua approvazione temporanea si poggia su un documento che indica una strada diversa da quella che realmente sta compiendo il Cammino! E questo sarebbe un segnale drammatico per la sua CONVERSIONE!
    Molto di quello che è presente nello Statuto, E CHE NON E' STATO RISPETTATO, è presente anche nelle lettere Vaticane e in quella ultima di Arinze!
    La presenza nelle Parrocchie e nelle funzioni delle Parrocchie, chiesta nello Statuto, l'obbedienza al Parroco, al Vescovo e alla Chiesa tutta, l'apertura totale della Messa celebrata per il Cammino A TUTTI I FEDELI, il Ruolo dei Catechisti, il Ruolo del Sacerdote, la pratica della Tradizione Cattolica nelle devozioni e nella pietà popolare, ecc, ecc, ecc...
    Questo Statuto non può essere un coltello da agitare davanti agli altri come il Vangelo!
    Il Vangelo è Misericordia!

    Io chiedo un proposta affinchè l'errore sia allontanato da tutti noi, senza differenze di "cammini" e senza giudizi e condanne su di NOI!

    Diciamo di NO al Demonio, maledetto, che fa di tutto per dividerci mentre la Volontà di Dio su di noi è che siamo PERFETTI NELL'UNITA' all'ombra della Verità Cattolica!

    RispondiElimina
  49. x Stephanos78

    trovo giustissimo il tuo commento, finalmente qualcosa si muove da queste parti.
    Quello che però vorrei farti notare sono due cose:
    1.
    Nonostante in diversi hanno lasciato commenti affermando che le correzioni sono state applicate, si continua a indicarle come le principali storture.
    Ora, perchè non credere a quanto testimoniato? La colpa sarà di chi mente, non trovi?

    2.
    Questo benedetto Statuto è stato approvato ad experimentum e varrà fino alla fine di questo anno.
    I fatti sono questi. Ora, il Cammino se è identificato per il suo Statuto e questo suo Statuto è attualmente "vagliato", perchè ci si incagliano le menti sopra?

    Qualcuno ha parlato di ideologie e di zelanti, ed in effetti, proprio questo traspare nella maggior parte dei commenti.

    RispondiElimina
  50. "Cominciano le grandi esposizioni del Santissimo, (prima mai
    esistite) , perché la presenza era in funzione della
    celebrazione eucaristica e non il contrario. Il pane e il vino
    non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male. Il pane
    e il vino sono fatti per essere mangiati e bevuti.
    Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un
    tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia
    per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va
    a male."

    Lo avete detto questo a Giovanni Paolo II?
    Lo avete proclamato al congresso eucaristico?

    RispondiElimina
  51. Stephanos:

    "Diciamo di NO al Demonio, maledetto, che fa di tutto per dividerci mentre la Volontà di Dio su di noi è che siamo PERFETTI NELL'UNITA' all'ombra della Verità Cattolica! "

    Tu lo dici, noi lo diciamo, ma chi è schiavo del cammino (a partire dai suoi iniziatori) lo fa?

    E stiamo attenti a non dare al demonio, che pure ne ha tante, quelle che sono in primo luogo le NOSTRE responsabilità, perché non siamo in grado o non VOGLIAMO una buona volta scegliere...

    RispondiElimina
  52. Caro anonymous
    prima di accusare di menzogna qualcuno
    bisogna argomentare beme
    Vedi qui ci sono persone che muovono
    da testimonianze diverse
    molte testimonianze convergono nel dire che nelle comunita' nulla e' cambiato, alcune dicono che qualcosa sta cambiando
    e qualche richiesta viene soddisfatta
    nessuna fin'ora ha detto che tutte le richeiste fatte nella lettera di Arinze sono state applicate (e soprattutto non dimenticare quella fondamentale sull'Eucarestia" mai attuata in nesuna comunita').
    Del resto se la reazione di Kiko alla lettera di Arinze e' stata aspettiamo i 2 anni poi sivedra' allora e' chiaro che solo poche comunita' "illuminate" con preti conscienziosi hanno pensato ad adeguarsi mentre la maggior parte tira a camparee aspettando il termine dei due anni e sperando quindi in una transizione.
    Perche' delle due l'una o i cambiamenti vanno applicati e allora si ammette che per 30 anni Kiko ha fatto praticare a dei cristiani una liturgia eucaristica sbagliata (e i danni di questi errori non sono "umanamente " calcolabili)
    oppure siccome Kiko non ha mai ammesso di aver sbagliato si continuera' a tirare a campare sperando che il peso raggiunto fon ora alla fine permetta di rinvio in rinvio di farla franca.
    E tutte le persone che hanno sofferto sulla loro pelle le conseguenze di questi errori dovrebbero tacere?
    Noi continuiamo a fare informazione e a informare quante piu' persone possibili che nel Cammino vi sono degli errori delle storture fondamentali e che finche' questi errori non vengono corretti ogni indivduo ha il diritto di sapere che forse intraprendere tale Cammino e' rischioso per la salute della propria anima (la cosa piu' importante per ogni individuo).

    RispondiElimina
  53. Forse bisogna fare chiarezza per l'ennesima volta:

    1. tutti i contenuti della lettera di Arinze sono già presenti indirettamente nei documenti firmati da Giovanni Paolo II(Cito soltanto l"Ecclesia de Eucharistia" o la "Dies Dominica");

    2.ne discende che la lettera di Arinze,se i neocatecumenali avessero accolto le precedenti indicazioni pontificie(non dirette esclusivamente a loro),certamente non avrebbero ricevuto la lettera di Arinze; non c'è soluzione di continuità tra l'atteggiamento di Giovanni Paolo II e quello di Benedetto XVI nei confronti dei neocatecumenali(e ci mancherebbe altro!),salvo che non si vogliano strumentalmente(come fanno i NCN nel loro sito ufficiale) brandelli di discorsi del defunto Papa che accreditano da parte del defunto pontefice un'immagine ossequiosa e soltanto zelante verso il Cammino;

    3.la ragione di questo blog non è quella di condannare tout court i neocatecumenali,bensì il loro atteggiamento sordo ed evasivo dinanzi alle prescrizioni della Chiesa.
    Un atteggiamento che ha evidentemente molto da nascondere.
    Un "molto" che in buona parte abbiamo svelato nel sito

    www.internetica/it/neocatecumenali...ecc.

    I nuovi arrivati in questo blog,specialmente quelli come Lucia,vadano sul sito se vogliono avere documentazioni oggettive e la smettano di rivangare problematiche almeno (da noi)superate e di lanciare accuse gratuite.

    RispondiElimina
  54. Gli ultimi saranno i primi
    Niente da fare, continuano a sperare

    di Berlicche

    Mio caro Malacoda, sono stremato, secondo me non abbiamo nessuna chance di vittoria finale. Hanno ricominciato anche quest'anno. Chi? Ma come chi? Tutti! Che cosa? L'anno. Vedo che non capisci. Ma forse è meglio così. Solo chi non ha fino in fondo coscienza della tragicità di una situazione può continuare a sopportarla come se tutto procedesse bene. Però, vista la tua responsabilità, sono obbligato ad aprirti gli occhi.
    Nell'anno appena passato, il 2006 (quant'è insopportabile questa numerazione), ci siamo dati da fare non male. Una guerra in Libano, un genocidio strisciante in Sudan, un bel casino internazionale contro una frase del Papa, un po' di martiri cristiani, un vertiginoso aumento della confusione generale sulla vita e sulla morte (dagli embrioni ibridi uomo/animale alla bambina handicappata tenuta in formato mignon così è più maneggevole, le botte ai down, e un gran finale sull'eutanasia e la pena capitale). Che c'è da festeggiare? Tu dici che lo fanno per dimenticare, e che a questo ti sei molto applicato in questi ultimi giorni. Distrazione, distrazione, distrazione. Non si può dire che tu non abbia ragione, il tuo metodo nei secoli ha dimostrato di funzionare. ma mai fino in fondo. Se uno si distrae veramente, alla fine non festeggia più. Perlomeno non nei giorni comandati. Fa baldoria il martedì, non la domenica. Il 27 dicembre non il 31. C'è qualche cosa che ci sfugge in questa osservanza dei riti da parte di gente che dice di non aver più nulla di sacro. E credo, purtroppo, di intuire cos'è.
    Nei giorni scorsi ho seguito un mio assistito a Catania, ed è lì che ho capito l'inanità ultima dei nostri sforzi. Cerca di immaginarti un deserto nero, una città completamente distrutta dal terremoto e sommersa dalla lava - è successo nel 1693. Ripeto: completamente distrutta e sommersa. Hai capito bene. Beh, l'hanno rifatta tutta. Nello stesso posto. Con la lava. Non so se riesci a capire che cosa è successo. Hanno usato la lava che ha livellato la città, la lava che ha dato la morte a sedicimila catanesi su diciottomila che abitavano la città, per rifare le case dei catanesi, le chiese dei catanesi, l'università dei catanesi, le strade su cui in migliaia trascinano la statua di una donna che venerano come santa, Agata. Il vulcano li uccide e loro usano l'arma del delitto per ricominciare. È questo ciò di cui non riesco a capacitarmi. Ma è questo il segreto: il bisogno di ricominciare. Secondo me non lo sanno neanche loro il perché. Se chiedi in giro non ti sanno dire il motivo per cui ogni 31 dicembre passano la notte a festeggiare in attesa dell'anno nuovo. E già questo è un nostro successo. Però festeggiano lo stesso, aspettano. E questo non riusciamo a toglierglielo di dosso. Questa attesa della novità e questa speranza che il nuovo sarà meglio del vecchio, che domani sarà meglio di oggi, vive in manifestazioni irrazionali, in una gioia effimera, a volte stupida, grossolana, pacchiana, ma deve avere una ragione profonda se con tutta la nostra millenaria attività siamo riusciti solo a imbastardirla ma non a estirparla. Forse dobbiamo farcene una ragione. O sperare che duri solo lo spazio di una notte. Però che rabbia. Sentiamoci per Carnevale. Ciao.
    Tuo affezionatissimo Berlicche

    RispondiElimina
  55. Per Berlicche:

    "Distrazione, distrazione, distrazione."

    proprio questo è il tuo intento e anche allusioni sottili.
    Ma credi che la vivano solo alcuni privilegiati che tu conosci la "gioia dell'attesa..." e non ci volgiamo mettere anche quella dell'"incontro"?

    Non credere che noi siamo solo dei "moralizzatori" o dei Torquemada! Non ci siamo definiti da soli, ma ci hanno chiamati (un sacerdote: "sentinelle") e non credo, so, che la parola è tratta dalla Scrittura...

    RispondiElimina
  56. Ancora Berlicche,

    credi che tutto il male che c'è nel mondo non succeda anche perché il mondo e la creazione tutta "piange e geme in attesa della rivelazione dei figli di Dio".
    Non pensi che se "quelli che attendono e gioiscono" - ma per davvero, senza sottigliezze e senza ingonni -, come dici tu, fossimo in tanti, come vedi mi ci metto pure io insieme a tutti i miei amici del blog e a tutti i fratelli nella fede, qualcosa nel mondo potrebbe cambiare?

    RispondiElimina
  57. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  58. Voi argomentate, e loro agiscono!
    Voi date le vostre testimonianze, e loro portano avanti i loro progetti! Non hanno il minimo rispetto per le direttive ecclesiali e per le indicazioni del Papa!

    Continuano a generare dolore e a portare divisioni e fratture profonde nelle parrocchie e nelle famiglie, oggi come ieri! Tutto ciò è contrario alla preghiera sacerdotale del Signore: "che siano perfetti nell’unità”!

    Mentre qui si parla, a Santa Francesca Cabrini si muovono gli architetti e gli addetti ai lavori ! La grande Mensa si farà, gli affreschi si faranno! Centinaia di migliaia di Euro verranno spesi a maggior gloria del Cammino e ad onta indelebile di Santa Madre Chiesa!

    Vi saluto con tanto dolore e afflizione!

    RispondiElimina
  59. Cara Irene,
    purtroppo possiamo ben poco contro gli emissari del Nemico.Hai letto il post precedente?
    E' di chiara marca "sotterranea",cioè neocatecumenale!

    RispondiElimina
  60. Sono indignato per le parole scurrili del pifferaio che, a corto di argomenti, dice ciò che può: volgarità!

    Cancellatele, per favore!

    La cosa è davvero seria, se stanno dando tanti segnali di disubbedienza e di prevaricazione insieme.

    RispondiElimina
  61. Ho letto, Francesco, ho letto!
    Che dire? Non ci resta che attendere. Io so e credo che il Dio del Signore nostro Gesù Cristo non ha figli da perdere.

    A Lui chiediamo sostegno e conforto.

    RispondiElimina
  62. SE VI AFFACCIATE SUL BLOG ANTICIMICE…
    El senor Kirikus ha diramato a tutti i catequisti delle cimici neocat una precisa,lapidaria circolare riservata ,di cui divulghiamo il testo per gentile pregh…ehem concessione di uno di detti catequisti:
    “Caballeros!!!!
    Non affacciatevi mai al blog ‘ http://la verità sui neocat...’ est pericoloso,mucho pericoloso.
    Se vi capita di affacciarve,usate nick mucho musicales,del tipo:
    -PIFFERO;
    -SHOFAR;
    -TROMBON;
    -MANDOLINO.
    Dite che sono solo quatros gatti,insolentiteli e minacciate di non andarci piu.
    E quando uscite,sbattete la porta!!!!!! Bien????”
    Dona Carmenita ha aggiunto un P.S.,che volentieri aggiungiamo a nostra volta:
    “E dite a todos los visitatores del blog anticimice neocat che sono…. CABROOONEES!!!!!!”

    RispondiElimina
  63. Oltre che chiedere sostegno e conforto, cara Irene, cosa possiamo fare?

    Il primo che dovrebbe intervenire è il Parroco, almeno quello non neocat, ma mi dicono che kiko è andato sul posto e quindi non si discute, il lavori si faranno.

    Abbiamo già dimostrato proprio su questa pagina, e questo fatto ne è una riprova, che i sacerdoti non hanno alcun ruolo né potere su kiko e sul cammino, ma la Chiesa?
    Non potremmo produrre un documento e farlo pervenire con le nostre firme di 'cristiani della domenica' ma quelli che "Sine Dominico non possumus" al vicariato, alla diocesi, a chiiii????

    RispondiElimina
  64. Cominciamo a eleborare un testo e mandatecelo su neshama@tiscali.it

    RispondiElimina
  65. Ritornando al tema...

    Si nota che in molte comunità neocatecumenali al presbitero viene di solito riconosciuta o quasi "concessa" solo la dimensione cultuale e funzionale dell'ordine sacro, mortificandolo se non addirittura privandolo della sua connaturale dimensione giurisdizionale che - come ben sappiamo - è parte integrante e costitutiva dell'ordine stesso. Spesso, infatti, è il catechista che si appropria indebitamente della potestà giurisdizionale propria del sacerdozio ministeriale.

    Ci si chiede: quale consonanza c'è con la "Lumen Gentium", la quale precisa che i sacerdoti "nelle singole comunità locali di fedeli rendono, per così dire, presente il vescovo, (...) santificano e governano la porzione di gregge del Signore loro affidata" (n. 28; Ev 1/355)?

    Un presbitero, a me carissimo, mi ha confidato che dopo oltre 20 anni non ha chiaro ancora il suo ruolo di presbitero nell'équipe dei catechisti.

    RispondiElimina
  66. Con molti vescovi di mia conoscenza - di cui posso esibire interventi e testimonianze che fanno molto pensare - faccio osservare che va provocando confusione, malumori e disagi pastorali il fatto che ancora da parte delle comunità neocatecumenali si continua a celebrare in forma riservata e privata l'eucaristia del sabato sera e addirittura la veglia della Pasqua del Signore, evento strepitoso dell'amore di Dio teso per natura sua a radunare insieme tutto il popolo di Dio in un'unica grande famiglia.

    Si divide il popolo di Dio in due, come blocchi composti in classi e categorie diverse, l'uno di serie A e 1'altro di serie B, come fossero cioè schieramenti separati e contrapposti, incapaci di riconoscersi tutti fratelli. Hanno proprio torto coloro che pensano che le comunità neocatecumenali costituiscono una Chiesa parallela?

    Non dobbiamo accogliere in un'unica comunità anche i più poveri e i più deboli, i meno catechisticamente preparati che spesso, senza volerlo né saperlo, sono ritenuti fuori del recinto o forse sono rimasti "fuori" per colpa di noi stessi che ci riteniamo i più vicini, più praticanti e osservanti?

    RispondiElimina
  67. VANGELO E VITA

    Quali modi e linguaggio usare verso gli uomini e le donne in ricerca? Il dovere e la bellezza di testimoniare Gesù nella società di oggi al centro di una due giorni di riflessione e confronto

    Le «nuove» domande dei cercatori di Dio

    Sul primo annuncio, a Roma un seminario della Commissione episcopale per la dottrina della fede e la catechesi L'arcivescovo Forte: dobbiamo dare ragione della nostra speranza

    Da Roma Mimmo Muolo

    Da duemila anni in qua è sempre tempo di «primo annuncio». Ma oggi questa forma di proposta della fede cristiana sta assumendo forme ed esigenze nuove in relazione anche all'evoluzione della società. «Non aumenta solo la secolarizzazione - fa notare monsignor Bruno Forte - Crescono di numero pure i "cercatori di Dio". E nei loro confronti dobbiamo essere in grado di rendere ragione della speranza che è in noi». L'arcivescovo di Chieti-Vasto ha aperto ieri il seminario di studio sull'argomento, organizzato a Roma dalla Commissione episcopale per la dottrina della fede e la catechesi, di cui è presidente.
    Eccellenza, che cos'è propriamente il primo annuncio?
    «È il kerigma di cui parla il Nuovo Testamento, cioè l'annuncio centrale della fede cristiana: Gesù morto e risorto è l'unico salvatore dell'uomo. Accanto al termine kerigma c'è però nel Nuovo Testamento anche la parola catechesi. Ora, la distinzione tra questi due termini è importante, perché la catechesi costituisce l'approfondimento del kerigma. E non si può fare a meno né dell'uno né dell'altra».
    Non è strano, in una nazione di antica evangelizzazione come l'Italia, tornare a parlare di primo annuncio?
    «In effetti, nel corso dei secoli la distinzione tra kerigma e catechesi, nelle situazioni di cristianità come quella italiana, si è oscurata. L'accento andava soprattutto sulla catechesi. Oggi, invece, ci accorgiamo che la catechesi, pur indispensabile per tutte le fasce di età, se non è appoggiata sul primo annuncio, rischia di essere come un edificio senza fondamento».
    E questo a motivo delle mutate condizioni socio-religiose del Paese?
    «Di certo nella società italiana post moderna, in un contesto segnato dalla secolarizzazione, ma anche da un ritorno di Dio, abbiamo avvertito il bisogno di riflettere su come proporre il primo annuncio della fede a quanti si pongono la domanda di cercare Dio. E anche a chi non se la po ne, nel tentativo di suscitare innanzitutto questa stessa domanda».
    Chi sono, sotto il profilo sociologico quelli che lei definisce "cercatori di Dio"?
    «Ogni uomo o donna che coltivi il desiderio di conoscere il Dio cristiano, o che abbia comunque una nostalgia dell'assoluto e dell'eterno e che si ponga seriamente le domande ultime sul senso della vita. Sotto questa qualifica possiamo incontrare una grande varietà di persone: giovani e adulti, operai e studenti, professionisti o addetti ai servizi più diversi nella società, immigrati. In altre parole non c'è un unico destinatario, così come non c'è un unico punto di partenza. Possiamo trovarci di fronte a persone che vogliano approfondire la fede ricevuta quando erano bambini o non credenti o anche appartenenti ad altre religioni».
    A chi tocca, dunque, farsi promotore del primo annuncio?
    «Ogni battezzato è chiamato ad essere testimone e quindi anche soggetto del primo annuncio agli altri. Si suole dire che un tempo erano i genitori a trasmettere il primo annuncio ai figli, ma questo è solo relativamente vero. Spesso ci si apriva alla fede per incontri che esulavano dalla famiglia. Insomma le possibilità di fare il primo annuncio sono tante e diverse, soprattutto in una società complessa come la nostra. Ecco perché dovrebbe sentirsi responsabile del primo annuncio chiunque abbia avuto il dono di incontrare Gesù e sia pronto a rendere ragione della speranza che questo incontro ha acceso nel suo cuore, come ci ricorda il testo della prima Lettera di Pietro che ha fatto da leit motiv al Convegno di Verona».
    E le modalità?
    «Proprio a motivo della varietà dei destinatari è particolarmente difficile definire una modalità unica per il primo annuncio. C'è ovviamente un contenuto centrale (la risurrezione di Gesù, la fede nel Dio Trinità-Amore), c'è un linguaggio da utilizzare (il più comprensibile per tutti), c'è un'esperienza da proporre (il "venite e vedete" che risuona gi à sulla bocca di Gesù e che costituisce la condizione di ogni proposta di esperienza cristiana nel tempo), ma c'è naturalmente anche la complessità di destinatari, linguaggi, situazioni quanto mai diversi e variegati».
    Il seminario dirà qualcosa da questo punto di vista?
    «Lo scopo è quello di vedere se sia possibile elaborare uno strumento che possa servire per il primo annuncio. Una sorta di "lettera ai cercatori di Dio". Naturalmente non è scontato che questo sia possibile o utile. Ma porsi il problema è quanto mai importante per chi come i vescovi, i sacerdoti, gli operatori pastorali son impegnati sul campo».

    RispondiElimina
  68. Vi ricordate di me? Sono della parrocchia di Santa Francesca Cabrini ed è un po' che non scrivo sul blog, ma vi ho sempre seguiti. Oggi ho visto i manifesti che invitano i parrocchiani a partecipare alle catechesi neocatecumenali. Non vi dico che cosa ho provato!

    Per quanto riguarda i lavori che vogliono intraprendere, mi viene da chiedere: ma chi ha la responsabilità pastorale della parrocchia: Kiko o il parroco con i suoi presbiteri?
    Se basta qualche passaggio di Kiko - in Avvento e in Quaresima - a stravolgere con il suo annuncio la pastorale parrocchiale e la stessa architettura della chiesa, che cosa ci sta a fare il parroco? A che cosa serve il Consiglio pastorale parrocchiale? E i pastori della Chiesa che compito hanno? Lo stesso Papa non viene ascoltato, mentre ciò che dice Kiko diventa “testo sacro”.

    Fratelli carissimi, capisco perfettamente ciò che prova Irene perché lo provo anch’io. Le vostre perplessità sono pari alle mie!

    RispondiElimina
  69. Grazie per i lucidissimi interventi,Luigi.

    RispondiElimina
  70. vi sottopondo la mia amara riflessione:

    il card Ruini ha scritto una lettera, quella diretta ai parroci e ai responsabili neocat della diocesi, riguardante l'applicazione delle NORME del Papa date da Arinze con la famosa lettera...

    ebbene, il vescovo di settore della stessa diocesi - che è la stessa del Papa - sembra non aver nienete da ridire sul fatto che le due importanti parrocchie romane svranno l'architettura sconvolta, con la rimozione dell'altare dal presbiterio, sostituito dalla mensa in mezzo al popolo... tutto questo alla faccia delle NORME del Papa trasmesse da Arinze, sull'adeguamento alle quali gli è stato chiesto di vigilare !!!

    Per non parlare della 'strana' iconografia con cui l'iniziatore del cammino si prepara ad imbrattare le chiese stesse...

    Ergo, è ininfluente ricorrere al Vescovo (il parroco lo avrà già fatto inutilmente, se gli architetti neocatecumenali stanno già visionando la parrocchia).

    Da notare l'ulteriore anomalia determinata dallo strapotere neocat che tutti quelli qui intervenuti negano ad oltranza: il parroco non può nemmeno presentare il problema al consiglio pastorale perché ufficialmente non gli risulta alcun progetto... ma gli architetti sono già all'opera per ordine di kiko...

    Signore, ma fino a quando?

    RispondiElimina
  71. Com'è è che al seminario organizzato dalla CEI sul "primo annuncio" che ci ha segnalato l'anonimo delle 17:11 non è stato invitato Kiko, mentre il relatore intervistato non fa neppure un accenno al cammino NC che sembra averne l'esclusiva?

    RispondiElimina
  72. Se la Chiesa si pone giustamente il problema del "primo annuncio" sicuramente non ritiene di avere il pacchetto soluzione chiavi in mano nel cammino NC (aenza possibilità di controllare il contenuto)!!!

    O no?

    RispondiElimina
  73. Anzi,è l'unico!
    Il resto baggianate!

    RispondiElimina
  74. Sfido gli autori di questo blog e i loro accoliti a dimostrare il contrario.

    RispondiElimina
  75. Il futuro della Chiesa è nel Cammino Neocatecumenale.Se non c'è una vera iniziazione cristiana ci sarà solo apostasia e null'altro.Sappiatelo.

    RispondiElimina
  76. Stanti cosi le cose,caro anonimo dell'ultimo post, possiamo licenziare benissimo Benedetto XVI,tutta la curia romana,tutta la rerarchia ecclesiale e tutte le realtà ecclesiali diverse dai Neocatecumenali?
    Io ne prendo atto!
    Ma perchè non scrivi queste cose al papa?

    RispondiElimina
  77. Vedo che ,malgrado i tanti tentativi di farvi ragionare sulle pecche e sui limiti enormi del vostro cammino neocatecumenale,continuate a dire e a pensare sempre le stesse cose.
    Peccato!

    RispondiElimina
  78. Anonimo delle 18:36, potrei darti ragione se quella del cammino fosse una vera iniziazione cristiana.

    Per tale si spaccia, ma NON LO E' !!!

    RispondiElimina
  79. Posso comunque informarvi che il Vaticano sta seguendo attentamente tutto l'evolversi dei vari movimenti,specialmente dei Neocatecumenali.
    Ma anche per altri l'attenzione è desta.Si pensi al Rinnovamento dello Spirito che ha già ottenuto l'approvazione definitiva degli Statuti,ma che nell'ultima convocazione di dicembre a Rimini ha ritenuto di dover cambiare parecchi aspetti del suo regolamento che di sicuro non fa parte degli statuti,ma comunque è un'emanazione di essi.
    La congregazione per i Laici sta effettuando una mole enorme di lavoro,cercando di salvare sempre ciò che è buono.
    Ma nel caso dei Neocatecumenali si trova a un punto morto perchè gli iniziatori hanno rifiutato cordialmente ogni forma di dialogo.
    La cosa preoccupa molto.

    RispondiElimina
  80. Si,siamo tutti preoccupati in effetti.

    RispondiElimina
  81. ...meno chi dovrebbe veramente esserlo...

    RispondiElimina
  82. Caro Anonimo delle 16:57, tu chiami in causa anche il Rinnovamento, ma non penso crei gli stessi problemi.

    Nella mia parrocchia c'è un gruppo abbastanza numeroso del Rinnovamento che si riunisce due volte la settimana, ma durante le celebrazioni sono tutti lì, a pregare con noi, anzi animano i canti e sono davvero al servizio della parrocchia e le loro riunioni non sono a porte chiuse, può entrare chiunque voglia!

    RispondiElimina
  83. Carissimi,
    ho inserito un nuovo articolo per proseguire la discussione anche con le novità sul tentativo (speriamo che resti tale!) di scempio delle due parrocchie romane

    RispondiElimina
  84. PONTIFICIUM CONSILIUM PRO LAICIS

    DISCORSO DEL CARDINALE PRESIDENTE
    JAMES FRANCIS STAFFORD

    Porto San Giorgio
    Domenica 30 giugno 2002



    Sono lieto di essere qui a Porto San Giorgio con voi, catechisti itineranti, venuti da tutti i continenti e radunati in preghiera di lode e di ringraziamento a motivo dell'approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale da parte del Pontificio Consiglio per i Laici. Il 28 scorso infatti, ho consegnato nelle mani di Kiko Argüello, di Carmen Hernández e di Don Mario Pezzi, il Decreto di approvazione degli Statuti, firmato da me, come Presidente del Dicastero, e da S.E. Mons. Stanislaw Rylko, come Segretario del medesimo, e recante la data del 29 giugno 2002, solennità dei SS. Pietro e Paolo.

    Si tratta certo di un atto giuridico, ma di profondo significato ecclesiale e di questo occorre essere ben convinti. Sbaglierebbe chi pensasse che tale approvazione statutaria sia un mero adempimento burocratico, quando invece rappresenta il compimento di un vivo desiderio del Santo Padre, espresso fin dall'incontro del 24 gennaio 1997 - che voi certamente ricorderete - e ribadito nella Lettera autografa a me indirizzata il 5 aprile 2001, con la quale confermava al Pontificio Consiglio per i Laici l'incarico di portare a termine il delicato processo di discernimento e di approvazione degli Statuti come "appuntamento ineludibile" per "l'esistenza stessa del Cammino".

    II mio breve discorso oggi toccherà tre punti principali: in primo luogo il grande dono che il Cammino Neocatecumenale rappresenta per la Chiesa; in secondo luogo il significato del processo di elaborazione degli Statuti e l'importanza degli Statuti stessi; e in terzo luogo quattro campi che richiedono speciale attenzione nella vita del Cammino, ossia il rapporto con i Vescovi, i sacerdoti e la parrocchia nel suo insieme nonché le altre comunità ecclesiali, come pure il rispetto scrupoloso della libertà del singolo, con speciale enfasi sul "foro interno".

    Già in diverse occasioni il Santo Padre aveva sottolineato l'abbondanza di frutti di conversione, di fede matura, di comunione fraterna e di slancio missionario delle Comunità Neocatecumenali, riconoscendo il Cammino come "un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni" (AAS 82 [1990] 1513-1515). Non posso inoltre non ricordare le parole che il Papa vi rivolgeva per i trent'anni di vita del Cammino: "Quanta strada avete fatto con l'aiuto del Signore! Il Cammino ha visto in questi anni uno sviluppo e una diffusione nella Chiesa veramente impressionanti (...) come l'evangelico granello di senape, è diventato, trent'anni dopo, un grande albero, che si estende ormai in più di 100 paesi del mondo (...)", sottolineando inoltre "l'abbondanza dei doni che il Signore ha concesso in questi anni a voi e, per mezzo vostro, a tutta la Chiesa". Perciò il Papa in quel discorso inseriva questo vostro fecondo sviluppo nel quadro di una fioritura di carismi e di nuove modalità espressive della Chiesa in quanto mistero di comunione missionaria (cfr Giovanni Paolo II, Discorso del 24/1/1997).

    A questo incoraggiante riconoscimento occorreva tuttavia dare concreta risposta mediante l'esame e la conseguente approvazione degli Statuti del Cammino. La realtà tanto consistente quanto composita, costituita dalla presenza delle Comunità neocatecumenali in numerosissime diocesi e parrocchie di tanti paesi diversi, l'opera dei catechisti itineranti e delle famiglie in missione, l'esistenza di oltre quaranta seminari diocesani "Redemptoris Mater" legati all'esperienza del Cammino, come non poteva contare su una "chiara e sicura regola di vita" (cfr Giovanni Paolo II, Lettera autografa cit., n. 2) traducibile nella stesura di norme statutarie? Affidandosi alla sola tradizione orale, non si andava forse incontro al rischio dell'indeterminatezza, lasciando il tutto in balia di eventuali arbitrarietà dovute alla mancanza di riferimenti certi, da tutti conosciuti e rispettati? Oggi queste norme statutarie approvate dalla Santa Sede - come ben si dice nel Decreto - costituiscono ferme e sicure linee-guida per la vita del Cammino.

    L'importanza di uno Statuto è stata sempre più consapevolmente capita dagli iniziatori del Cammino, i quali, insieme ad alcuni collaboratori, si sono instancabilmente impegnati nel dialogo con il nostro Dicastero, affinché potesse essere conseguito lo scopo indicato dal Santo Padre per il bene della Chiesa e, in particolar modo, del Cammino Neocatecumenale stesso. Oltre cinque anni sono stati impegnati nello studio delle diverse e successive bozze di Statuti, sottoposte al Pontificio Consiglio per i Laici. Il dialogo è stato vivace, a volte anche difficile, ma sempre guidato da un alto senso di consapevolezza e di carità ecclesiale. Durante questi anni, il Pontificio Consiglio per i Laici ha sempre operato in stretta collaborazione con gli altri dicasteri della Curia Romana direttamente interessati alla questione, in ragione e nell'ambito delle rispettive competenze.

    Diverse osservazioni ci sono pervenute dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che sono state debitamente incorporate nel testo definitivo. In questi anni numerosi sono stati i contatti con singoli Presuli e Conferenze Episcopali di tutto il mondo per la valutazione dell'esperienza del Cammino a livello locale, diocesano e nazionale, mentre numerosi Patriarchi, Cardinali e Vescovi hanno scritto al Santo Padre per incoraggiare l'esame e l'approvazione degli Statuti. Ripetute sono state da parte nostra le consultazioni con esperti in materia canonica e non abbiamo tralasciato di considerare con attenzione tantissime altre testimonianze ed osservazioni provenienti da persone che conoscono da vicino l'esperienza del Cammino. Questo lungo processo di elaborazione e di esame degli Statuti è stato allo stesso tempo occasione provvidenziale e tempo forte di discernimento della proposta e dell'esperienza del Cammino Neocatecumenale da parte della Santa Sede e si conclude con questa "ulteriore garanzia dell'autenticità del vostro carisma" (cfr Giovanni Paolo II, Discorso del 24/1/1997; Lettera autografa cit., n. 2), quale è l'approvazione degli Statuti.

    Gli iniziatori del Cammino e coloro che li hanno aiutati durante questo processo possono attestare con quanta determinazione il Pontificio Consiglio per i Laici ha proceduto per adempiere il mandato del Santo Padre nell'ambito della propria competenza, nonché con quanta cura e rispetto ha operato affinché fosse interamente rispettata la realtà del Cammino secondo le linee proposte dai suoi iniziatori. Non è infatti diritto del nostro Dicastero elaborare e imporre norme statutarie alle diverse realtà, le quali godono della libertà di esprimere negli Statuti sottoposti alla considerazione della Santa Sede il carisma, gli scopi, la pedagogia, lo "stile" e le modalità specifiche di procedere e di operare loro propri. Anche nel caso del Cammino dunque, l'intervento dell'autorità ecclesiastica si è limitato a verificare ed assicurare la conformità degli Statuti alla dottrina e alla disciplina della Chiesa, affinché l'esperienza del Cammino possa ancora dare maggiori frutti di quel "radicalismo evangelico e di straordinario slancio missionario che esso porta nella vita dei fedeli laici, nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali [insieme alla] ricchezza delle vocazioni suscitate alla vita sacerdotale e religiosa" (cfr Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici, 29/VI/2002), assicurando altresì che questi buoni frutti si radichino sempre più nel terreno fecondo della Chiesa cattolica.

    Nello stesso tempo la Santa Sede ha molto insistito su alcuni aspetti fondamentali e sui quali vorrei ora richiamare la vostra attenzione. I rapporti dei cristiani tra loro sono governati dalla grande legge dataci da san Paolo: "Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo" (Ef 5, 21). Questo principio dottrinale e morale, radicato nella dignità di ogni battezzato, governa i rapporti tra tutti i cristiani. Nell'ultima parte del quinto capitolo della sua lettera, san Paolo applica questo principio al particolare rapporto esistente nell'ambito della Chiesa. I primi catechisti nella Chiesa sono i Vescovi, successori degli Apostoli, consacrati da Dio e assistiti dallo Spirito Santo per essere buoni Pastori del loro gregge, a capo delle diverse Chiese locali, incaricati quindi della delicata e pressante responsabilità di annunciare il Vangelo di Cristo, di essere i dispensatori dei divini misteri, di insegnare la verità della fede e della sicura dottrina e di presiedere su tutti i fedeli, radunati nell'unità della carità. Ai Vescovi quindi, uniti al Santo Padre nel Collegio apostolico, dovete fare sempre rispettoso e ubbidiente riferimento. Nulla senza il Vescovo! Lo Statuto è dato ai Vescovi - come viene detto nel Decreto - quale "importante sostegno" nel loro "paterno e vigile accompagnamento delle Comunità Neocatecumenali" (cfr Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici, 29/VI/2002). Lo Statuto è strumento al servizio della comunione e perciò è "strumento al servizio dei Vescovi" (cfr art. 5 degli Statuti). Ci piace ricordare ed applicare qui quanto diceva il Santo Padre nella sua Lettera Enciclica Redemptoris Missio, quando, al numero 72, chiedeva ai Vescovi cordialità e magnanimità nell'accoglienza delle nuove realtà presenti nelle diocesi e a quelle un vero spirito di umiltà nel proporre e seguire il proprio cammino, inserendosi nel tessuto vivo e multiforme delle comunità cristiane. È vero che l'approvazione degli Statuti da parte della Santa Sede è come un invito e una garanzia perché l'esperienza del Cammino continui a svilupparsi in molte nuove diocesi, fermo restando che, come dicono gli Statuti stessi, tocca ad ogni Vescovo "autorizzare l'attuazione del Cammino Neocatecumenale nella diocesi" (art. 26) perché proceda nelle parrocchie dove è stato espressamente invitato. Lo Statuto quindi investe i Vescovi di grande responsabilità. "Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo": questo principio governa i rapporti tra i Vescovi e tutti coloro che appartengono al Cammino.

    La Santa Sede si è anche preoccupata di precisare negli Statuti il peso da dare alla figura del parroco, nonché di valorizzare la presenza, nella Comunità neocatecumenale, del presbitero e del suo compito di governo, di insegnamento e di santificazione; così come di porre l'accento sul rispetto dovuto alla vocazione dei chierici e alla disciplina dei religiosi che percorrono il Cammino.

    Molto sentita è stata la forte affermazione della salvaguardia del "foro interno" delle persone, intesa non a restringere il "cammino" di conversione secondo la pedagogia propria della comunità, bensì a garantire la libera scelta delle persone, al contempo valorizzando sempre di più il sacramento della Penitenza, secondo quanto recentemente indicato dal Santo Padre nel Motu proprio Misericordia Dei. Molte sono state le osservazioni incorporate nel testo e in tutto ciò devo dare atto agli iniziatori del Cammino di aver accolto con ubbidienza ed intelligenza quanto proposto, che secondo loro corrisponde alla vera natura e prassi del Cammino stesso.

    In particolare modo tengo a sottolineare qui l'aspetto fondamentale rappresentato dalla vostra piena apertura di spirito e fattiva disponibilità ad essere inseriti nelle comunità cristiane parrocchiali e diocesane al servizio non solo di coloro che percorrono il "Cammino", ma di tutta la comunità, offrendo i doni e i talenti che il Signore vi ha dato e al contempo apprezzando e valorizzando tutto ciò che lo Spirito suscita nella vita dei fedeli attraverso diversi itinerari di formazione cristiana e di modalità di espressione del Suo mistero di santità e di comunione. San Paolo "fa culminare le sue esortazioni, che descrivono una vita pervasa dallo Spirito, con la richiesta rivolta a tutti i credenti di sottomettersi gli uni agli altri ... . Inoltre i doveri sono elencati come doveri reciproci: "Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo"" (C.S. Keenan).

    Affido ad ognuno di voi questi Statuti, alla responsabilità di ciascuno davanti a Dio. Siete tutti corresponsabili nell'adeguare il vostro operare alla regola che vi è stata data, le cui indicazioni normative vanno rispettate integralmente. Gli Statuti infatti sono stati esaminati e rivisti nei minimi particolari: ogni espressione ha un senso. Essi devono essere sempre per ognuno di voi, e per tutti voi, guida illuminante per una crescita feconda nella Chiesa e per la Chiesa.

    Certo non si può chiedere tutto ad uno statuto. Essendo strumento giuridico non può costituire un orientamento sistematico e approfondito in materia dottrinale, liturgica e catechetica. Non a caso, infatti, gli Statuti del Cammino rimandano esplicitamente al Direttorio catechistico ("Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti") i cui diversi volumi avete presentato alle competenti Congregazioni e che aspetta l'esame e l'approvazione congiunta della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e della Congregazione per il Clero. L'approvazione degli Statuti può essere un autorevole e utile supporto al lavoro di revisione in corso.

    Inoltre l'approvazione degli Statuti è stata concessa ad experimentum per un quinquennio, il che impegna il Pontificio Consiglio dei Laici non solo ad adempiere diligentemente l'incarico affidatogli dal Sommo Pontefice "di continuare ad accompagnare il Cammino anche in futuro" (cfr Giovanni Paolo II, Lettera autografa cit., n. 3) ma anche a proseguire il dialogo con gli iniziatori del Cammino per discernere e verificare l'applicazione degli Statuti nella prassi del Cammino stesso.

    Ciò che veramente importa è che questi Statuti, approvati dal Pontificio Consiglio per i Laici adempiendo al desiderio del Santo Padre, siano per voi motivo di gratitudine, letizia, sicurezza e speranza nel vostro cammino, nonché richiamo della divina Provvidenza ad una sempre più grande responsabilità verso il dono che il Signore vi ha dato per la santificazione delle persone, per l'edificazione delle comunità cristiane, per un crescente slancio di "nuova evangelizzazione" sino agli estremi confini della terra a maggior gloria di Dio.

    A chiunque abbia conosciuto il Cammino neocatecumenale è familiare la rappresentazione della croce gloriosa, che alcuni hanno anche a casa loro. Nella catechesi per la convivenza del primo scrutinio, Kiko Argüello proclama: "La croce gloriosa è il segreto profondo dei cristianesimo... La croce è proprio il cammino della nostra salvezza".

    È la croce di Gesù che informa il Decreto e gli Statuti, la cui approvazione celebriamo oggi. Il mistero della croce, nel quale ogni cristiano è stato battezzato, è un unico mistero, il mistero dell'amore del Padre e del Figlio. Fino alla fine del suo pellegrinaggio terreno, il Figlio si è abbandonato in amore obbediente a Dio: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc 23, 46).

    In questi anni in cui camminerete insieme nell'applicazione di questi Statuti, vi chiedo di essere attenti a tutte le strade che portano a Dio, indicate dall'amore obbediente di Colui che è morto in croce. L'accettazione e l'applicazione fedele degli Statuti nonché l'obbedienza al Santo Padre e ai Vescovi della Chiesa sono centrali nella ricompensa promessa a coloro che seguono la strada segnata dalle Beatitudini: "Una buona misura versata nel vostro grembo, pigiata, scossa e traboccante" (Lc 6, 38).

    L'amore obbediente richiede la povertà che informa le Beatitudini. Mediante l'amore obbediente sarete sempre più condotti nel mistero della pienezza della gloria di Dio rivelata nella croce di Gesù. Quanti tra voi camminano per queste strade benedette saranno come bambini, come gli angeli che vedono costantemente il volto di Dio. La vostra santa semplicità vi dischiuderà l'indivisibile semplicità di Dio.

    RispondiElimina
  85. Stralcio a caso dal discorso qui sopra, evidentemente inserito con intendo propagandistico:

    "Molto sentita è stata la forte affermazione della salvaguardia del "foro interno" delle persone, intesa non a restringere il "cammino" di conversione secondo la pedagogia propria della comunità, bensì a garantire la libera scelta delle persone, al contempo valorizzando sempre di più il sacramento della Penitenza, secondo quanto recentemente indicato dal Santo Padre nel Motu proprio Misericordia Dei"

    E' una delle tante indicazioni date dalla Chiesa purtroppo come le altre regolarmente disattesa, e non è da poco, perché riguarda il rispetto della persona e la sua tutela psicologia e morale...

    RispondiElimina
  86. La Chiesa, nella sua maggioranza, ancora non si è svegliata. Basta ritornare al Convegno di Verona e ricordare la distanza siderale che ha separato il discorso del Papa da tutte le altre parole che in quel convegno son state dette. Facendo sempre salve alcune rare eccezioni. Un festival dell'ovvio, del curialese, dell'"acculturato", dell'incomprensibile parlarsi addosso tipico dei cristiani che rincorrono formule e mezzi del mondo. Mentre in alcuni ambienti il soffio dello Spirito suscita e fortifica carismi capaci di riannunciare il Vangelo e condurre le persone alla fede attraverso cammini seri ed esistenziali di conversione, molti si affannano ancora a guardare al passato, a schemi atrofizzati di pastorale tesa a conservare il sempre meno che resiste in parrocchia, sbiadendo il cuore del cristianesimo tra filantropie, dialoghi e progetti culturali in cui nessuno si sente coinvolto.
    E, soprattutto, molti, spesso strumentalizzando perfino il Papa, si mettono di traverso all'opera dello Spirito, opponendosi ai carismi, puntando a celebrazioni domenicali massive autoreferenziali, che non aiutano assolutamente le nuove generazioni ad un incontro serio e decisivo con il Signore ed il suo mistero pasquale. Il Concilio appare lontanissimo, anche se è sempre sulla bocca di tutti. Si continua a confondere il Popolo di Dio con masse anonime e non si cura l'oggettivizzazione della fede nella vita, se non per quanto riguarda i grandi temi che il "mondo" reclama: pace, giustizia, ecologia etc.
    Frutto di questo sconsiderato modo di guardare alla Chiesa è un livellamento verso il basso, che prevede sconti paternalistici sul matrimonio, sull'apertura alla vita, sul rapporto con il denaro. Si urla l'unicità della famiglia e se ne invoca la difesa, ma non si predica più l'umile adesione alla volontà di Dio nell'accogliere i figli che Egli ha pensato e la trasmissione della fede, dove sono oggi questi cristiani?
    La schizofrenia che sembra aver preso la Chiesa, dove si da per scontata la fede, ma si predica mondanamente o moralisticamente, produce alla fine i frutti che emergono
    ad esempio dall'inchiesta sull'eutanasia. Sarebbe interessante chiedere, all'uscita dalle messe domenicali, quanti credono davvero alla resurrezione del Signore, al suo potere nella vita di tutti i giorni, nel proprio matrimonio, nei rapporti di lavoro, sul denaro, sull'apertura del cuore alla vita.
    Il numero di figli che hanno le belle famigliole che vanno in chiesa la domenica la dice lunga: o hanno tutti problemi di sterilità, o usano metodi anticoncezionali.... Basterebbe questo per aprire gli occhi. Per non parlare dell'amore al nemico che, sappiamo, essere il cuore del cristianesimo, la vita celeste che Gesù ha mostrato e che i cristiani incarnano, la vera ed unica Luce per le Nazioni....

    La conclusione è, come al solito, una sola. Di fronte a questo occorre aprire gli occhi, e, al di là dei dibattiti, delle polemiche, delle diatribe interne, è improcrastinabile evangelizzare questa Nazione. Porta per porta, ufficio per ufficio, negozio per negozio, persona dopo persona, Annunciare, opportunamente e inopportunamente, il Vangelo, attraverso la stoltezza della predicazione, l'unica con la quale, non dimentichiamolo, Dio ha voluto salvare il mondo.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.