domenica 23 agosto 2020

CATECHESI KIKIANA DI UNA MADRE A UN FIGLIO “PER LA TRASMISSIONE DELLA FEDE”

È da più di 50 anni che il bricoleur Argüello insegna ai suoi adepti come si fa a peccare, con molti esempi, e quanto il peccato sia necessario per incontrarsi con l’amore di Dio che “ti ama così come sei, peccatore e non vuole che tu cambi”.

Allora, se l’importante è solo ottenere e godere egoisticamente dell’amore di Dio rimanendo peccatori impenitenti che fanno i loro porci comodi, la frequentazione delle salette neocatecumenali è quello che fa per te. Perché così diverrai uno che “ha una missioni importantissima” nella chiesa, pur rimanendo il solito peccatore impenitente amato da Dio.

Sulla base di quanto ben conosciamo in merito alla malefica dottrina kikiana sul peccato, proviamo a vedere come risulterebbe nel caso in cui la sentissimo pronunciata da una madre nel mentre “passa la fede al figlio” secondo gli insegnamenti neocatecumenali.

Dopo aver ascoltato, chiediamoci se mai potremmo parlare così ai nostri figli, che amiamo e di cui desideriamo il bene. Se mai potessimo impartire loro una tale istruzione, credendo addirittura che possa essere per il loro bene.

"Passare la fede davanti alla menorah"
Virgolettato in espressioni kikiane, la madre direbbe:

“Figlio mio, "tu sei carne da macello”, sei “diverso da tutti gli altri bambini perché sei nato in una famiglia cristiana”, quindi è buono e giusto che “tu rinunci alla partita di pallone la domenica mattina insieme ai tuoi amici”, perché nella nostra famiglia si fanno le lodi domestiche.

Ricordati che “fuori da qui c’è il demonio”, che “sempre ti inganna”, è cosa buona quindi che tu frequenti solo ed esclusivamente amici neocatecumenali, o al massimo avvicini gli altri per “convincerli a venire alle catechesi”, per la loro salvezza.

Quando sarai grande, è cosa molto buona che tu possa prendere in sposa una “figlia del Cammino”, perché solo con una di queste ti potrai intendere, parlando lo stesso linguaggio, frequentando le stesse persone e, soprattutto, credendo alle stesse cose.
Ricorda, noi siamo diversi.

Non preoccuparti se tutto questo adesso ti può sembrare un po’ limitativo, più avanti capirai che “è una grazia, un privilegio avere una comunità” in cui condividere coi fratelli il percorso di fede, e ringrazierai.

È “una grazia, infatti, vivere in una famiglia cristiana (neocatecumenale) e soprattutto avere dei CATECHISTI che ti guidano in ogni cosa” e a cui ti puoi riferire sempre quando hai problemi. Per ogni cosa, anche sulla scelta della scuola, per esempio, perché “loro sono illuminati dallo spirito santo” e sanno sempre qual è la cosa giusta da fare per te e per tutti.

Se poi dovessero sbagliare, perché sbagliare è umano, non ti devi preoccupare, perché “Il Signore trae il bene dal male” e tutto si aggiusterà.

Anche se ti dovessero proibire di sposare la ragazza che ami, perché non è dei nostri, e ti intimassero di lasciarla se non viene a frequentare le catechesi, non ti crucciare, il “Signore ti darà in sposa la donna che ha scelto per te”, una buona ragazza neocatecumenale, una dei nostri.
Perché, lo sai, “fuori c’è il demonio”.
"Fuori c'è il demonio"

Se tu “farai bene il Cammino”, parteciperai ad ogni incontro in cui sempre il “Signore passa”, avrai la “fede adulta” e “potrai camminare sulle acque della morte”.

Perché, figlio mio, l’uomo è circondato da un “cerchio di morte che gli impedisce di passare all’altro” e solo quando avrai percorso i “sette gradini di discesa per immergerti nelle acque della morte”, potrai riemergere come uomo nuovo.

Questo percorso è importante per tutti, lo è per te, perché noi “non possiamo non peccare”, siamo “figli del demonio”, il “demonio è nostro padre” e ci inganna continuamente “costringendoci al peccato”.

Il “peccato è necessario perché si possa poi sperimentare la misericordia”, quindi, quando ti si presenterà davanti la tentazione e tu vi cadrai, ricorda che “l’unico che ha vinto le tentazioni è stato Gesù Cristo, noi uomini non possiamo”.

Di tutto questo però non ti devi preoccupare, “perché il Signore ti ama così come sei, peccatore, e non vuole che tu cambi”.

Anzi, il Signore ama proprio il peccatore, è morto per i peccatori e se tu guarderai a Lui quando cadi nel peccato, come al serpente innalzato sul bastone di Mosè per il popolo nel deserto, sarai salvato.
Poi, se vuoi, ti potrai confessare”, ma ricorda bene che la salvezza ti viene dal credere a Gesù Cristo, al suo amore, alla sua croce. Questo basta.

Ricordati di “non giudicare”, perché “tu non sei migliore di nessuno” anzi, “devi considerarti l’ultimo, il più peccatore di tutti”. “Se alcuni peccati non li hai ancora commessi, è perché il Signore ti ha tenuto una mano sulla testa”, ma se il Signore ti toglie quella mano, “sei capace dei peggiori abomini”, magari in una lite con tua moglie “prendi il coltello e scorre il sangue…”.

"Quando il Signore ti toglie la mano dalla testa…"
Quando avrai scoperto la tua natura, la natura di peccato che ti rende un mostro e ti imprigiona nel cerchio della morte”, non ti preoccupare, sappi che il Signore ti ama così come sei e “non devi fare alcuno sforzo per cambiare”, “tutto ti sarà dato gratis quando arriverà lo spirito santo e ti farà un uomo nuovo”.

Perché non c’è bisogno di essere “moralisti, perfettini, legalisti e volontaristi”, nessuno sforzo: “il cristiano è quello che compie la virtù senza sforzo”. Se ti devi sforzare, è segno che non sei cristiano, che confidi in te stesso”.

Quindi, io ti dico, va’ e pecca, conosci il peccato, conosci ciò di cui sei capace, conosci la tua natura corrotta fino in fondo e solo dopo potrai sperimentare la misericordia”.

Accetta di essere peccatore, non essere esigente con te stesso, perché il Signore ti ama”.
Ti ama così come sei e non vuole che tu cambi, non c’è bisogno di sforzarsi né di fare nulla: la salvezza è gratis”.

La fede, infatti non deriva mica dalle opere, ma dal credere a Gesù Cristo.
Quindi, se tu credi a Gesù Cristo come tuo salvatore, questo basta. “La salvezza è gratis, non devi fare nulla”.
Devi solo “fare bene il Cammino”, perché “il Signore passa” e tu devi essere presente quando passa per te.

Scoprirai così che potrai ottenere “la vita eterna già qui, su questa terra”, perché “l’uomo è fatto per la felicità”.

Non ascoltare quelli che ti dicono che la felicità totale e sempiterna non è possibile su questa terra, perché l’uomo è soggetto alla sofferenza.
Se tu sei “un cristiano adulto”, non soffrirai più, in nessuna circostanza, perché “Gesù Cristo, sulla croce, ha già sofferto per te, perché tu non soffrissi più ed avessi la felicità”.
Altrimenti che ha sofferto a fare Gesù sulla croce, se gli uomini dovessero continuare a soffrire?
No, “Cristo ha sofferto al posto tuo, perché tu oggi possa non soffrire, essere felice”.
Se soffri quando ti capita qualcosa di doloroso, è perché “non hai in te la vita eterna”, ricordatelo.

Quindi va’, figlio mio, e fa’ tesoro di questi insegnamenti che la chiesa, “attraverso i nostri CATECHISTI” ci ha impartito.
Se hai un problema, non andare dal prete, ma sempre dai catechisti, perché loro sono “illuminati dal Signore e parlano per opera dello spirito santo”, confidati con loro e loro ti illumineranno e ti guideranno.

Da’ loro obbedienza, obbedienza cieca e totale”, soprattutto quando ti dicono cose che “non ti tornano”, perché non è obbedire se si fanno le cose che anche noi condividiamo: l’obbedienza è su ciò che non ci torna, che non comprendiamo, ma che comprenderemo a suo tempo.

Se fai tutto questo, e “fai bene il Cammino, otterrai la fede e la felicità eterna”.



Grosso modo, condensando al massimo, questi sono i punti fondamentali che il Movimento Neocatecumenale “passa” nelle cosiddette catechesi, e quindi anche quelli che è normale passino nella “trasmissione della fede ai figli”, se non a parole, sicuramente come impostazione.

Ora che ci penso e che l’ho scritto, con la riappropriazione della ragione, mi rallegro di non aver impartito mai questi insegnamenti ai miei figli e mi spiego perché sia loro che noi genitori siamo sempre stati considerati “diversi”, buonini, moralisti, legalisti, volontaristi, clericalisti e, in quanto tali, “giudicatori”.

19 commenti:

  1. Come in ogni setta degna di essere chiamata così, anche il Cammino comanda perentoriamente di passare la "fede" (la fede in Kiko) ai figli.

    Il paradosso è che gran parte di tali figli, di fronte all'oppressione, si ribellano più volentieri. Ciò avviene perché nel Cammino non esiste libertà personale, tranne che a parole, e non esiste la libertà risultante dalla fede, poiché la "fede" del Cammino non è la fede cattolica ma solo fede in Kiko.

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    1. Tripudio mi permetto di correggerti.
      Il CN comanda perentoriamente di INCULCARE la fede Kikiana ai figli.
      Costringerli, anche con la forza, almeno finché sono minorenni, alle lodi domestiche, all'entrata in comunità a 12-13 anni.
      Il massimo della concessione è farli entrare nel post_cresima rigorosamente neocatecumenale (se c'è), altrimenti nulla, solo la comunità, perché potrebbero rovinarsi con una predicazione più Cristiana.

      Quindi Eucarestia e convivenze neocatecumenali già da piccolissimi e nessuna conoscenza di altre realtà parrocchiali diverse dal CN.

      Nel periodo dai 6 ai 12 anni vengono affidati alle cure dei didascali neocatecumenali.

      Non c'è scampo per i figli del cammino, dalla culla alla tomba solo Kiko ed il suo CN.

      LUCA


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    2. Caro Tripudio, nel Cnc di libertà ce n'è a vendere. Per essere comunità non bisogna solo andare alle celebrazioni, ma è necessario che la comunità tutta sia presente anche quando un solo fratello va a mangiare in pizzeria in quanto la comunità deve essere segno di unità per quelli che non credono nella Chiesa Cattolica, fondata da nostro Signore Gesù Cristo. Le comunità neocatecumenali dovrebbero essere delle piccole nomadelfie.

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    3. Il caro pasqualone Arpasqualone si contraddice in maniera plateale: nel Cammino c'è libertà ma DEVI DEVI DEVI fare cose che la Chiesa non richiede.

      Figurarsi, vuoi andare a mangiare una pizza? Devi andarci con la comunità, devi. Devi sposarti con le "figlie di israele" (del Cammino), devi uscire solo con i tuoi fratelli di comunità, se ti fidanzi con una la DEVI far entrare nel Cammino... DEVI-DEVI-DEVI. E hanno perfino la barbara temerarietà di chiamarlo "libertà".

      Ora, gli strumenti della salvezza sono i sacramenti istituiti dal Signore (la comunità non è un sacramento) e la fede cattolica (non quella kikiana-carmeniana imbottita di eresie e strafalcioni).

      Il Cammino inverte causa ed effetti. Nella Chiesa, l'aspetto comunitario è direttissima conseguenza della fede. Quando viene meno la fede, viene meno anche l'unità della Chiesa. L'unità non è il prodotto di macchinazioni umane ben riuscite, ma è solo il prodotto della fede. Quando papi e vescovi ci invitano all'unità, di fatto ci stanno invitando a vivere la fede, non a fingere di essere uniti.

      Invece nel Cammino c'è questa insistenza ossessiva sulla "comunità", come se la piccola comunità non fosse uno strumento ma fosse il fine. Se la "piccola comunità" neocatecumenale fosse lo strumento della fede, i kikos sarebbero felici che qualcuno si assenti per andare a vivere i sacramenti altrove: l'importante è vivere bene i sacramenti, non il marcare presenza alle iniziative del proprio club. Se il Cammino fosse solo uno strumento al servizio della fede della Chiesa, allora i kikos sarebbero felici di andare laddove la fede si vive meglio e i sacramenti si celebrano meglio, perché il loro scopo sarebbe quello di migliorare la fede.

      Invece no: nel Cammino vige il contrario della libertà, nel Cammino vige un DEVI-DEVI-DEVI funzionale al successo prettamente terreno della comunità e del Cammino. Se manchi ad una convivenza perché hai preferito un pellegrinaggio a Lourdes, invece di essere felici per te che compi un gesto inteso a farti crescere la fede, si infuriano, te la fanno pagare cara.

      La libertà nel Cammino non esiste: esiste solo il tu DEVI-DEVI-DEVI ubbidire al cosiddetto "catechista". Il Cammino è uno strumento del demonio, perché al demonio fa certamente piacere che dei sedicenti cristiani siano costretti a fare a meno delle opere della Chiesa e ad inseguire un ideale di "piccola comunità" che è un banale assembramento umano e che sotto sotto ha la pretesa di sostituirsi alla Chiesa (infatti i kikos credono di essere la "vera Chiesa"... perché glielo ha detto Kiko, eh!)

      Negli altri movimenti ecclesiali, anche quelli dove il senso di comunità è fortissimo, gioiscono quando un loro membro cresce nella fede anche se lo fa senza il loro "movimento". Con tutte le critiche che si possono fare ai movimenti, nessuno di loro si azzarda a farti ricatti morali come quelli del Cammino ("dietro quella porta c'è il diavolo! che fai, te ne esci?").

      «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo», dice la Bibbia. La religione neocatecumenale - che non è cattolica - confida nell'idea che la "piccola comunità" (così come programmata dai nuovi falsi profeti Kiko e Carmen) sarebbe indispensabile per giungere alla fede. Ma questo è un controsenso, visto che anche i bambini di sei anni possono accedere alla santità. Altro che mega-cammini ultra-trentennali con "ubbidienza assoluta" ai cosiddetti "catechisti" laici ignoranti e arroganti e idolatri.

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    4. @Arpas

      "Per essere comunità .. è necessario che la comunità tutta sia presente anche quando un solo fratello va a mangiare in pizzeria"
      -----
      Sì ricordo .. le tarde serate chiassose in pizzeria, degne continuazioni delle chiassose celebrazioni .. in cui la comunità è segno di unità soprattutto tra giovani nello spirito che ridono e parlano sguaiatamente disturbando gli altri clienti, bevono in modo smodato, fanno "catechesi" non richieste ai camerieri verso i quali spesso sono pure molto cafoni e maleducati .. tanto che la volta successiva quando li vedono venire da lontano impallidiscono .. deve essere 1 segno di conversione da parte di " quelli che non credono nella Chiesa Cattolica, fondata da nostro Signore Gesù Cristo " ma credono nel rispetto reciproco e soprattutto non credevano possibile tanta sfrontatezza ed arroganza da parte di gente che si vanta, a gran voce, di essere "di Chiesa" .
      Non te ne sei mai accorto Arpas, di questa reazione "di ribrezzo" alla presenza vostra? O credi che tutto vi è permesso perché pagate? No?
      Certo di queste cose si accorgono solo quelli come me, che erano "gregari" della vostra bella testimonianza in pizzeria e stavano in silenzio al proprio posto vergognandosi di essere in vostra compagnia .. questa era l' UNITÀ che c'era tra me e "voi" ..

      Non ti disturbare a precisare che tu nn eri nella " mia comunità " .. so già la tua risposta: "da te mai successe certe scene al ristorante"..

      PS
      All'elenco delle cose NECESSARIE "per essere comunità" aggiungerei anche la "presenza in spirito " del "grande occhio" dei "catechisti" e dei "fratelli controllori" nella stanza nuziale tra moglie e marito .. che si materializza ogni volta che riescono ad ESTORCERE, con armi psicologiche raffinate e ingannevoli, le informazioni più intime di una vita di coppia .. le quali poi, al momento opportuno, saranno gridate pubblicamente ad 1 microfono, da persone soggiogate o vendute che hanno perso ogni senso del PUDORE, dentro una Chiesa ...
      naturalmente .. "Cattolica fondata da nostro Signore Gesù Cristo", il Quale disse avete fatto della mia casa una spelonca di ladri .
      Ricordati, Arpas, che non solo il denaro si ruba, anche la dignità, il rispetto, la possibilità di 1 vita migliore, 1 cammino VERO per trovare Dio .. anche queste cose possono essere rubate e VOI, tra cui TU, neocatecumenale Arpas, siete esattamente quelli che le rubate.

      PPS
      "Le comunità neocatecumenali dovrebbero essere delle piccole nomadelfie."
      ------
      Più che altro, con tutta quella libertà farlocca che VENDETE .. dovrebbero essere delle piccole comuni .. come erano quelle dei figli dei fiori .. le chitarre le avete, la promiscuità pure e soprattutto la droga allucinogena in forma, non chimica, ma spirituale !

      Complimenti per il "SEGNO" che credete di essere .. sì, come il triangolo giallo di pericolo radioattivo..

      Io, se potessi usare metodi di governo che vanno molto di moda ultimamente, vi impianterei un chip di riconoscimento a tutti voi NC, vi imporrei il distanziamento di almeno 2 metri dalle persone normali e a quest'ultime l'obbligo di indossare, in vostra presenza, mascherine per le orecchie che non consentano di udire il vostro mortifero canto delle sirene !

      Davanti a mali estremi, quale voi siete, le precauzioni non sono mai troppe..

      State nella VOSTRA UNITÀ e statemi lontano perché non sempre i contatti ravvicinati vanno a vostro vantaggio ..

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    5. @arpas
      Lasciamo stare le EViDENTI contraddizioni del tuo intervento che sono già state messe in luce.
      Mi hanno parlato spesso del fatto che "fare il segno della croce in pizzeria" era già evangelizzare e bla bla bla. Per carità: andate in pizzeria come "comunità" però poi comportatevi da cristiani..perchè se poi quello che fate è comportarvi da pagani maleducati allora meglio che quel segno della croce non lo fate. Per il semplice fatto che "gli atei" poi lo collegano al vostro comportamento IPOCRITA.

      Poi per favore..non citare Nomadelfia. Perchè Nomadelfia è una cosa ben specifica nata da una grande intuizione. Pechè lì c'era veramente la libertà dei figli di Dio. Perchè lì almeno a 18 anni puoi scegliere se rimanere o meno. E non ti parlano del demonio che c'è fuori e del paradiso che c'è dentro.
      Stai zitto che ci fai migliore figura.

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  2. CLASSICO ESEMPIO DI CATE-SEGHE MENTALI NEUROCATECUMENALI...

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  3. Complimenti per il post.
    Una miriade di espressioni VERAMENTE dette da Kiko, inserite in una storia verosimile che condensa tutta la dottrina del Cammino sul peccato!
    Leggere uno dietro l'altro tanti spropositi di Kiko fa un certo effetto.

    Dio ti AMA come sei, anche peccatore: è vero, ma c'è un particolare che Kiko omette: Dio non ti VUOLE come sei.
    La verità va detta tutta intera, le mezze verità sono spesso anche mezze bugie e perciò, in campo cattolico, ERESIE.
    Se uno ha un figlio che guida a 200 all'ora, certo che lo ama anche quando va a folle velocità, ma proprio perché lo ama vuole che non lo faccia.
    Se il figlio continua a guidare come un pazzo è perché disprezza le parole del genitore.

    Quello che Kiko non dice, è che, sebbene Dio ci ami sempre, se pecchiamo siamo noi che non amiamo!
    Il paradosso del Cammino è che da una parte dice che Dio va amato sopra a tutto (vero) ma dall'altra dice che non si può non peccare.
    Da una parte si "scruta" la Parola per conosce la volontà di Dio, e dall'altra non si dà peso alla verità più importante, che non è quella se andare in comunità nonostante la cognata sia malata, ma quella di fuggire il peccato!
    Siamo al colmo dell'ipocrisia.

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  4. Una delle cose che maggiormente dispiace ai kikos più zelanti è il fatto che una gran quantità di "ex" del Cammino - scacciati via o indotti ad andarsene -, una volta fuori dal Cammino, non ha trovato "l'inferno" e nemmeno la perdizione, ma ha ritrovato la serenità e anche la fede. Codesti kikos, anche se lo negassero, di fatto augurano il peggior male a chi abbandona la setta. Un augurio che viene dal demonio (cioè dal vero ispiratore del Cammino). Odiano profondamente l'esistenza di qualsiasi cosa buona al di fuori del Cammino.

    Penso ad esempio a quelle famiglie numerose del Cammino, uscite in blocco dalla setta, che hanno finalmente assaporato l'essere famiglia numerosa perché non più oberate dai mille impegni della setta, dalle mille tasse comunitarie, dalle millemila recite obbligatorie della figura di perfetto adepto kikista-carmenista. Per il Cammino non c'è peggior vergogna del vedere degli "ex" fratelli migliorare spiritualmente e materialmente una volta usciti dal Cammino. È per questo motivo che fin dalle origini, gli eretici Kiko e Carmen hanno severamente comandato di escludere il più possibile gli "ex" ("non comprate più i suoi libri! ha un demonio!" Kiko e Carmen dixerunt), financo a toglier loro il saluto. Non sia mai che qualcuno si accorga che il Cammino è un'inutile sovrastruttura (per di più eretica) alla normale vita di fede adatta ad ogni cristiano.

    A noialtri cattolici sorge un moto di gratitudine a Dio per essersi degnato di ridonare fede e speranza a coloro che erano invischiati (spesso persino loro malgrado, a causa di parentele e di altri "equilibri" sociali e familiari difficili da intaccare) della perfida setta di Kiko.
    Una delle cose che maggiormente dispiace ai kikos più zelanti è il fatto che una gran quantità di "ex" del Cammino - scacciati via o indotti ad andarsene -, una volta fuori dal Cammino, non ha trovato "l'inferno" e nemmeno la perdizione, ma ha ritrovato la serenità e anche la fede. Codesti kikos, anche se lo negassero, di fatto augurano il peggior male a chi abbandona la setta. Un augurio che viene dal demonio (cioè dal vero ispiratore del Cammino). Odiano profondamente l'esistenza di qualsiasi cosa buona al di fuori del Cammino.

    Penso ad esempio a quelle famiglie numerose del Cammino, uscite in blocco dalla setta, che hanno finalmente assaporato l'essere famiglia numerosa perché non più oberate dai mille impegni della setta, dalle mille tasse comunitarie, dalle millemila recite obbligatorie della figura di perfetto adepto kikista-carmenista. Per il Cammino non c'è peggior vergogna del vedere degli "ex" fratelli migliorare spiritualmente e materialmente una volta usciti dal Cammino. È per questo motivo che fin dalle origini, gli eretici Kiko e Carmen hanno severamente comandato di escludere il più possibile gli "ex" ("non comprate più i suoi libri! ha un demonio!" Kiko e Carmen dixerunt), financo a toglier loro il saluto. Non sia mai che qualcuno si accorga che il Cammino è un'inutile sovrastruttura (per di più eretica) alla normale vita di fede adatta ad ogni cristiano.

    A noialtri cattolici sorge un moto di gratitudine a Dio per essersi degnato di ridonare fede e speranza a coloro che erano invischiati (spesso persino loro malgrado, a causa di parentele e di altri "equilibri" sociali e familiari difficili da intaccare) della perfida setta di Kiko.

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    1. "perché il Signore dovrebbe darmi la pietra o il serpente"?
      Per il semplice fatto che Kiko si è fatto un dio a sua immagine e somiglianza. In questo è esattamente come i greci ed i romani che avevano dei con tutti i pregi e i difetti degli uomini...ma avevano i superpoteri.
      Infatti Kiko è un pagano a tutti gli effetti.

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  7. OOPS!

    Su Jungle Watch segnalano un articolo in inglese di Crux Now che parla del famigerato focolaio neocatecumenale di Covid19 ad Atena Lucana, di cui avevamo commentato (ricevendo numerosi insulti dai kikos) qui sul blog a marzo...

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    1. Sempre su Jungle Watch, oggi commentano un articolo in catalano pubblicato a settembre 2017. L'articolista originale, dalla Spagna, dimostra di "conoscere" molti dettagli della vita diocesana di Guam, e stranamente riporta il punto di vista neocatecumenalizio.

      È talvolta spassoso leggere articoli di propaganda kikiana e rettificare le falsità dette dai neocatecumenali, estremamente amici della menzogna (e del Padre della menzogna).

      Impagabile la battuta nei paragrafi conclusivi: i ventimila presbiteri per la Cina che Kiko annunciava pomposamente, sono in realtà al servizio della "chiesa patriottica cinese"...

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  8. Impagabile la battuta nei paragrafi conclusivi: i ventimila presbiteri per la Cina che Kiko annunciava pomposamente, sono in realtà al servizio della "chiesa patriottica cinese"...

    Doppia bugia un una sola frase?
    In pratica significa che i presbiteri della Chiesa patriottica cinese sono 20.000 ed in realtà sono tutti neocatecumenali????

    LUCA

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    1. Per chi ci leggesse per la prima volta:

      Kiko pomposamente proclamava che grazie aai seminari neocatecumenali missionari Redemptoris Mater avrebbe mandato ventimila "presbìteri" in Cina, ma il numero ufficiale dei "presbìteri" neocat sfornati dai seminari R.M. è ad oggi poco più di 1500 negli oltre trent'anni di attività (gran parte di tali seminari ha meno di sei membri in totale, inclusi rettore, vicerettore e laici che fanno le pulizie), e il dato non tiene conto né dei numerosi abbandoni del sacerdozio, né degli spretati per scandali vari, né di coloro che hanno abbandonato il Cammino e abbracciato la fede cattolica e passati a servire l'intera Chiesa.

      Una volta uno dei tanti raglianti asini neocat proclamò che Kiko le spara grosse "perché è spagnolo". Come a dire che se detieni la cittadinanza di un determinato paese sei autorizzato a sparare determinate categorie di panzane e nessuno deve poterti criticare.

      Ma anche a farglielo notare, il sullodato asino ragliava sempre più forte e si rifiutava di considerare la realtà. L'idolatria istupidisce, solo la vera fede fa rinsavire.

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  9. Ottimo condensato della dottrina neocatecumenale. Di solito siamo abituati a sentirla rivolgere agli adulti e applicata ai figli fa un certo effetto.E' proprio vero che nelle famiglie neocatecumenali si respira quell'aria lì lo so per certo.
    Chiesa un corno.
    Mario

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  10. Ero una neocatecumenale zelante, la classica ragazza che trovava felicità fittizia nel cammino, la ragazza neocat modello, quella che era destinata a essere qualcuno nel cammino.
    Un giorno mi fidanzo con un ragazzo fuori dalla comunità e apriti cielo: i "fratelli" mi dissero che mi avrebbe rovinata e dissero ogni sorta di male su di lui.
    Il giorno del mio fatidico secondo scrutinio avevo litigato con il mio ragazzo, come succede in tutte le coppie; i catechisti e la responsabile di comunità, altra neocat modello, mi intimarono di chiudere con lui, pena il non essere mai felice (sì, hanno detto proprio così).
    Io non l'ho mai lasciato, ma tutte le volte che parlavo di lui ero tacciata del grave crimine di "non ubbidire ai catechisti".
    Ho lasciato il cammino due anni fa e ho paura perché ogni qual volta che litigo con il mio ragazzo, sento dentro me la minaccia dei catechisti.
    Io con il tempo la sto superando, ma paura per tutte le persone plagiate come me.

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