giovedì 21 marzo 2024

Il calvinismo di Kiko e del Cammino, nel negare la grazia santificante

Dettaglio di uno sgorbio kikiano:
"l'anima" è totalmente
"in braccio al demonio"...

Ho recentemente avuto uno scambio di messaggi con una donna che qui chiamerò "A.", statunitense, e che è stata nel Cammino per quindici anni. Fra le tante cose, nel parlare dei Novissimi, è emerso un aspetto scioccante di ciò che il Cammino Neocatecumenale insegna riguardo al peccato e alla grazia.

Nota: la questione "pecore e capri" riguarda la citazione del Vangelo di Matteo (cfr. Mt 25,31-33):

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Nota: l'escatologia è la scienza teologica delle "cose ultime", cioè sul destino definitivo e finale delle persone e del creato.



  • "Cosa hai imparato riguardo all'escatologia e specificamente riguardo al Purgatorio e al Giudizio finale?"

Di fatto, non molto sul Purgatorio. Non c'è stata nessuna spiegazione in termini chiari. Non era un argomento che [i cosiddetti "catechisti" del Cammino] hanno trattato in gran dettaglio, ecco. Direi che il Purgatorio era qualcosa di implicito. Il Giudizio finale era più riferito al tuo ultimo giudizio alla fine della vita, ma non mi sembra che fosse stato formalmente insegnato qualcosa contro gli insegnamenti della Chiesa. Cristo giudice è un'icona piuttosto comune... Ma perché mi chiedi del Purgatorio e del Giudizio finale?

Quanto a pecore e capri... mi sembra che stai toccando la questione della confusa dicotomia neocatecumenale riguardo alle anime scelte da Dio e all'incapacità del singolo di essere perfetto. Per loro non esistono livelli intermedi: sei contemporaneamente un prescelto e un "incapace di non peccare". Nessuna gradualità. Nel Cammino non mi è mai stata data una spiegazione della differenza fra peccato mortale e peccato veniale: perfino il più remoto giudizio nei pensieri veniva considerato grave come il sesso prematrimoniale. Era tutto ugualmente cattivo e vergognoso. Così la loro definizione di santità non riguardava l'anima che si è impegnata a praticare le virtù e a peccare di meno (poiché ciò sarebbe impossibile in quanto siamo tutti peccatori), ma riguardava semplicemente l'aver riconosciuto le proprie debolezze, il proprio status di peccatore, la propria indegnità, abbandonandosi tutto alla misericordia di Dio. Dunque, direi, che le pecorelle lì non ci sono perché sarebbero un'illusione.

  • "Tempo fa avevo già notato che il concetto di «grazia santificante» e l'essere «in stato di grazia» sono assenti dalle catechesi neocatecumenali, e ciò che mi dici sembra chiarirne il motivo... È come se Kiko e i cosiddetti «catechisti» siano considerati il carisma e la grazia, il che forse spiega perché si danno da fare a declassare la vera grazia attuale e santificante". 

C'è davvero una linea confusa fra il messaggero e la grazia stessa. Per di più, la causa che i fratelli di comunità indicano come motivo di svolta nella loro vita morale, non è nei sacramenti, ma nella comunità stessa. Ora, comunità e interazione sociale sono state scientificamente dimostrate la "cura" per manie, ansietà, depressioni, e altri problemi. Così, in un certo qual senso, si sentono liberati dai demoni, ma senza ricevere una chiara guida su come far permanere la propria anima in uno stato di grazia santificante. È stato qualcosa che mi ha molto confuso durante la mia crescita, e sì che io sono una persona che studia ed è capace di ascoltare. Adesso so come rimanere in stato di grazia (attraverso la frequente confessione e la devota comunione), ma prima di ciò non mi era così chiaro. C'era quel loro continuo ripetere che stai sempre dispiacendo a Dio, che per certi versi potrebbe anche essere vero, ma quanto è davvero utile insistere semre su quello.

La tensione verso la santità, la ricerca della perfezione lungo tutto il proprio pellegrinaggio terreno, sono concetti totalmente assenti nel Cammino. Per loro è "o tutto o niente", e il concetto di "perfezione" (nel senso di virtuosa imitazione di Cristo), è semplicemente considerato impossibile. Ciò è estremamente contraddittorio. È importante distinguere fra peccato veniale e mortale, fra la grazia santificante e la grazia attuale (la grazia per agire). Sono fortemente convinti di abbisognare della grazia attuale per poter fare qualsiasi cosa, ma il concetto di grazia santificante è praticamente assente, se non del tutto.

Con l'ignorare o negare la realtà della grazia santificante, Kiko Argüello e il Cammino Neocatecumenale sono pericolosamente vicini all'insegnamento calvinista della "totale malvagità dell'uomo". In quell'ottica, le anime non hanno bisogno di santificarsi perché la santità viene "imputata" solo da Dio.

41 commenti:

  1. La vendita dei beni, è la disponibilità sempre pronta mettendosi a disposizione è la chiave che apre il paradiso in terra ai camminanti & soci, è l'aldilà quando dipartiranno.Semplice !

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    1. Nel "vangelo secondo Kiko" succede infatti che:

      - si presenta il giovane ricco che dice "io già faccio le Lodi, la Decima, le Convivenze", e si sente dire "no, non vendere i tuoi beni, dopotutto tu sei un figlio di Catechisti Itineranti, mica un fesso qualsiasi!"

      - le folle invece si sentono dire: dovete assolutamente farvi un tesoro in cielo! dovete provarvi con Mammona! dovete vendete tutti i vostri beni e darli ai Poveri (cioè ai cosiddetti "Catechisti"), così avrete un tesoro in cielo (cioè il cielo sono le tasche di Kiko e dei cosiddetti "Catechisti").

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    2. praticamente il Vangelo in versione più moderna e adatta ai tempi di oggi...



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  2. Calvinismo è l'acronimo di :

    Certe Assurdita' Largamente Valorizzate Inducono Neocatecumenali In Stranezze Mamotreticamente Osservate

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  3. "sono pericolosamente vicini all'insegnamento calvinista della "totale malvagità dell'uomo".

    Non sono solo vicini, ci sono totalmente immersi.

    Un semplice esempio recentissimo si trova in un'omelia online del Pbro:

    "in Abramo siamo stati chiamati anche a noi, figli di Dio creati con il suo stesso Dna. Ma ascoltando una Parola diversa da quella che ci ha chiamati all'esistenza ABBIAMO CONTRATTO UN VIRUS MALIGNO CHE HA DANNEGGIATO IL DNA SPIRITUALE, E ORA UNA MALATTIA GENETICA HA MUTATO LA NOSTRA IDENTITÀ... Al punto che la superbia ferita inizia a schiumare ira e l'ira compie quello che non vorremmo: uccidere Cristo incarnato in chiunque contesti la nostra vita e i nostri criteri."

    Ritratto dell'uomo ma, soprattutto, del cattolico, visto che parla ai (e dei) fedeli della chiesa cattolica anche se lo ascoltano solo i neocatecumenali.

    Vorrei inoltre evidenziare che nel particolare dell'inferno riportato in foto si diparte il serpente del peccato originale, ma Kiketto ha operato una deviazione sulla destinazione della bocca del serpente rispetto all'originale Giudizio Universale di Novgorod, da cui ha copiato.

    Nel Giudizio Universale di Novgorod la coda del serpente si trova nell'inferno, dove c'è il diavolo con in braccio l'anima di Giuda, e la bocca morde il calcagno di Adamo.
    Ovvio. Adamo, il primo peccatore insieme a Eva, fu morso dal serpente del peccato.
    Adamo morso dal serpente.

    Nel Giudizio Universale di Kiketto, invece, la bocca del serpente va a mordere proprio Cristo.
    Naturalmente Kiketto non ha disegnato la bocca del serpente, come nell'originale, ma che si tratta del serpente è fuori discussione e se ha copiato la spiritualità dell’icona, ha anche copiato il senso che l’icona dà al serpente.
    Cristo morso dal serpente.

    Quando mi accorsi di questa aberrazione mi disfeci subito della riproduzione che avevo in casa, regalataci dai catechisti al termine del passaggio dell'Elezione, dove non rinnovi le promesse battesimali cattoliche, ma vieni proprio battezzato ad un altro dio. Non dico quale, ma si può immaginare.
    Marco

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  4. Ora cominciano gli annunci pasquali con tridui celtici separati con segni è midrash ebraici a go' go'.

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  5. Riprendendo il concetto del battesimo neocatecumenale ad un altro dio, perché più vado avanti e più me ne convinco.
    Mi arrivano le conferme anche non cercandole.

    Pochi giorni fa ho parlato con una ragazza neocatecumenale che ha una situazione familiare (famiglia neocatecumenale) drammatica, nel vero senso del termine. Si è aperta molto con noi, pur sapendo benissimo che abbiamo abbandonato il Cammino da tanti anni.

    Di recente i catechisti illuminati l'hanno bocciata al II° scrutinio, mettendola in una comunità nuova e con persone nuove, creandole un contesto di ulteriore disagio.
    L'hanno umiliata, non considerata pronta, invadendo il foro interno sulla relazione con il ragazzo che per l'appunto non è neanche in comunità. Anatema!
    Hanno aggravato la situazione già grave che sta vivendo in famiglia, e non per causa sua. Le hanno tolto gli appoggi, l'hanno giudicata e se ne sono fregati bellamente se ora sta in maggiori difficoltà "per il suo bene".

    Quel che c'è di buono, è che questa ragazza ha iniziato a nutrire profondi dubbi sul Cammino, anche perché persone nella sua stessa situazione col proprio ragazzo/a, sono state "promosse". Ma erano figli di VIP e sui "figli di" non si indaga più di tanto.
    Pare che tutta la comunità, costituita unicamente da "figli", abbia manifestato severi giudizi sul Cammino, ma a motivo del "gruppo" sociale non se ne vanno. Non è conveniente.
    Pensano male del Cammino, vivono come pare a loro su tutto (sesso, alcolici, mondanità), ma non lo lasciano per il "gruppo".
    Un totale disastro, insomma.
    Uno addirittura si è rifiutato di fare il rito non alzandosi dalla sedia, adducendo che gli pareva una cosa satanica. Era stato "promosso", ma senza rito ora non lo è più.

    Ora io mi domando: quale guida spirituale aggraverebbe mai una situazione già estremamente critica, che la ragazza si sta addirittura accollando in favore della famiglia e dei fratelli minori?
    Soprattutto se sta in un periodo critico va sostenuta, e farle mancare la sua comunità fiondandola con gente nuova alla quale deve ri-raccontare da capo tutto il suo dramma familiare (nel Cammino DEVI farlo), è un'azione bestiale, disumana.

    Noi abbiamo cercato di fare breccia nei suoi dubbi, tentando di "rivelarle" molte cose sul Cammino che non sapeva (naturalmente), ma le abbiamo anche suggerito di non prendere decisioni ora, perché con le situazioni che si ritrova, aggiungere un altro motivo si stigmatizzazione potrebbe essere troppo per lei.

    Questo il bel Cammino, tutto rose e fiori, dove i figli non si drogano, non bevono, non fanno sesso prematrimoniale e sono tutti casa e chiesa.
    Fosse vero.
    Questo l'approccio delle autonominate autorità laiche che tirano pedate a chi sta già disteso per terra con la bocca nella polvere.
    Cinismo, anaffettività, niente empatia né misericordia.
    Ma per i "figli di" è tutta un'altra musica.
    Marco

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    1. Ciò che dici non sempre è vero però…io sono una “figlia di” e “nipote di” e “sorella di”, eppure sono stata cacciata lo stesso!

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  6. Il cammino è come una cassetta della frutta ,con i frutti belli sopra in bella mostra e tutti i marci bacati in fondo !

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    1. Se vogliamo essere precisi, l'ipocrisia neocatecumenale si applica specialmente quando si trovano in situazioni "pubbliche" - tipo una Messa celebrata dal vescovo o da un alto prelato, che abbia nomea di essere un po' "Faraone", cioè poco propenso al neocatecumenalismo e poco facile da corrompere/minacciare. In tal caso alla Messa fingono di essere "cristiani della domenica": niente Comunione "seduti", niente canzonette urlate come indemoniati, niente omelie laicali, e se il prelato è di quelli da tener buoni, evitano perfino le "monizioni" e le altre pagliacciate.

      Questo genere di ipocrisia è presente in tutti i movimenti ma non in modo così spinto... poiché gli altri movimenti hanno molte meno vergogne da nascondere. Nel Cammino, invece, l'ipocrisia non solo è lecita, ma è comandata e raccomandata.

      E se ci ritroviamo a ripetere queste cose ancor oggi, nel 2024, è perché ancor oggi, nel 2024, c'è gente che testimonia che in sessant'anni nel Cammino non è cambiato proprio nulla.

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  7. chissà quanti neocatecumenali hanno preparato le PALME ALTE da esibire nelle processioni e sui balconi per far capire che il loro dio è solo KIKO

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    1. il nostro Dio è Dio e Kiko è il suo profeta.

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    2. Il vostro "dio" è il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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    3. Se "è Kiko il suo profeta" e non menzioni tutti gli altri, di gran lunga migliori di quel patetico otre rigonfio di boria, la semplice conseguenza è che è un altro Dio, così come altro è il vostro vangelo...

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  8. Quest'anno la palma kikiana costa (solo) 20 euro ...... il resto la mano destra non sappia cosa fà la sinistra è ovvio !

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    1. Devono pur mostrare di essere più speciali degli altri.
      Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che talvolta non sarebbero così superbi e boriosi (e idolatri) come sono sempre stati.

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  9. Domenica delle Palme 2024
    Parrocchia di Santa Maria Goretti in
    Roma, dirimpetto a casa mia: il portale
    d'ingresso incorniciato dalle Palme kike,
    come a implicitamente voler affermare,
    la Parrocchia è controllata dla Cammino
    Neocatecumenale; di fianco al portale, un piccolo banchetto dove si distribuiranno i
    ramoscelli d'ulivo ai Cristiani di Serie B.
    Non essendo io tale, mi sono fatto una bella e salutare passeggiata di circa 500 metri, fino alla Parrocchia di Santa Emerenziana, dove le Palme sono uguali per tutti, tornandomene a casa, con la Pace(quella vera) nel cuore.
    Ruben.
    ---

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    1. A seguito del mio post delle 13,40,
      mi è capitato un fatto stupefacente:
      rientrando a casa
      dalla trattoria dove avevo consumato il pranzo, ho trovato sullo zerbino del portone del palazzo, abbandonati , due ramoscelli d'ulivo.
      Il primo impulso è stato di non prenderli, in quanto probabilmente venivano dalla Parrocchia NC; poi mi sono detto: -Prendili, in ogni caso sono sempre benedetti.
      Con questi due ramoscelli in mano,
      appena rientrato nel mio appartamento, sono scoppiato in un pianto dirotto; erano lacrime di gioia! Ho capito, che anche nelle Parrocchie dove il Cammino predomina, esistono Fedeli Cattolici Autentici ed io da adesso, pur continuando a non condividere
      il Cammino, sarò uno di loro.
      Per contrastare il Cammino, non serve fare riferimento ad una Parrocchia alternativa, lasciando soli i pochi ma pur sempre presenti
      Cattolici della Domenica.
      Ruben.
      ---

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  10. https://kairosterzomillennio.blogspot.com/2024/03/kiko-arguello-annuncio-di-pasqua-2024.html ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE kikoland 2024

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    1. Ci siamo collegati a questo link, risponde negativamente.

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    2. Il link funziona (le parole dopo "html" non vanno inserite, e nemmeno va inserito il codice di tracciamento di Facebook, quello che contiene "spref" e "fbclid"), al più si può andare su quel blog e cercare Annuncio Pasqua 2024.

      Da notare che il presbikiko autore di quel blog, qualche tempo fa ha dovuto censurare qualche pagina già pubblicata perché i suoi cosiddetti "catechisti" gli fecero una feroce reprimenda. (Ma a quanto pare non è servita a lungo).
      Da notare poi che quel presbikiko in passato scopiazzava dal nostro blog i testi di quegli Annunci (chiamiamoli più correttamente "autoannunci", visto che sono autoreferenziali), talvolta dimenticando di togliere le nostre considerazioni critiche inframmezzate nel testo.
      Da notare anche che in passato quel presbikiko ha censurato (suppongo spontaneamente) alcune frasi che svelavano le porcate neocatecumenali (non solo in termini di dottrina e liturgia).

      Abbiamo spesso commentato sul nostro blog gli Autoannunci di Kiko che annuncia sé stesso, elucubrazioni autoreferenziali e imbecilli (e spesso anche eretiche). A una certa diventa anche noioso, perfino a fronte del tragicomico complottismo kikolatrico che ha sempre cercato di scoprire chi e come ci inviava i testi degli autoannunci prima che venissero consegnati ai capibastone della setta. Ormai Kiko è ottantacinquenne, gli resta poco tempo per pentirsi pubblicamente e amaramente delle sue eresie e di tutto il resto. Ed infatti in pubblico è da molti anni che non ha davvero più niente di nuovo da dire (a parte gloriare sé stesso e comandare che i suoi adepti facciano altrettanto): persino l'invenzione di nuove "tappe" finali non convince più.

      Dal 2006 ad oggi, su questo blog si sono succeduti in tanti a commentare, da diversi punti di vista, le vaccate esalate da Kiko e Carmen nelle occasioni pubbliche in cui i due spagnoli si degnavano di farsi adorare (Quaresima, Avvento, Inizio anno...), e dal momento che praticamente tutti quegli autoannunci sono identici, si può prenderne qualcuno a caso e rifletterci su. Purtroppo le notizie che abbiamo sui loro "scheletri nell'armadio" - ben note alla loro cerchia più ristretta - non sono ancora trapelate in forma documentabile. Ma ciò che riuscirete a nascondere agli uomini, Nostro Signore lo vede benissimo.

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  11. Dall'annuncio di Pasqua:

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  12. Dall'annuncio di Pasqua:

    ..."Il Concilio ha voluto recuperare il valore dei sacramenti, lasciando che i sacramenti parlino con il loro linguaggio: un bagno nell’acqua non è la stessa cosa di qualche goccia d’acqua sulla testa; mangiare il pane non è la stessa cosa che mangiare un'ostia; bere il vino non è la stessa cosa che non berlo: il vino è essenziale; tanto è così che senza vino non ci può essere Eucaristia"...

    Sempre con lo stesso discorso, solo loro sono nel giusto, tutta la Chiesa sbaglia.

    https://kairosterzomillennio.blogspot.com/2024/03/kiko-arguello-annuncio-di-pasqua-2024_24.html?m=1

    Frilù

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    1. Aggiungerei: "mangiare il pane come lo fanno LORO" perchè altrimenti "non è la stessa cosa". Poi dicono che noi "li odiamo"...ma non è che sono loro che odiano la CHIESA?

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  13. Sempre Kiko all'annuncio:

    "Il Giovedì Santo è importante il segno della "lavanda dei piedi", vivendo un momento di preghiera con il Sermone della Cena. Sant'Ambrogio poneva questo segno in riferimento al battesimo, al peccato originale che lascia una zavorra. Anche se siamo stati battezzati, abbiamo un tallone d'Achille; il demonio ci attacca al tallone: non accettiamo di essere umiliati dai nostri fratelli. Per questo è importante che non solo il presbitero, che è segno esplicito di Cristo che ci lava i peccati, si umilia, si fa servo, ma anche noi che ci mettiamo al servizio dei fratelli, lavando loro i piedi, crocifiggendoci per gli altri, prendendo su di noi i loro peccati."
    Questo per anonimo che l'altro giorno sosteneva che non si faceva più da tanti anni.

    Frilù

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  14. Interessante questo passaggio:

    > Per questo vi invitiamo, durante la cinquantina pasquale, ad annunciare il Vangelo nelle piazze per 3 domeniche. Tornate sempre contenti. Coraggio! Non abbiate paura! Se alla fine qualcuno è interessato, lo invitate a camminare con l'ultima comunità.

    Vuol dire che non c'è bisogno di fare le catechesi per essere aggregato all'ultima comunità. A me puzza tanto di un tentativo di rimpinguare le ultime comunità e di una ammissione del fatto che alle catechesi non ci va più nessuno.

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    1. Kiko:
      "Per questo vi invitiamo, durante la cinquantina pasquale, ad annunciare il Vangelo nelle piazze per 3 domeniche"
      ---
      Da 5 che erano dal 2013 in poi,
      sono diventate 3; come a dire "facciamole tanto per farle", tanto non essendo "produttive" alla causa, evitiamo ulteriori perdite di tempo.
      Ruben.
      ---

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  15. E anche questo:
    > Il Giovedì Santo è importante il segno della "lavanda dei piedi", vivendo un momento di preghiera con il Sermone della Cena. Sant'Ambrogio poneva questo segno in riferimento al battesimo, al peccato originale che lascia una zavorra. Anche se siamo stati battezzati, abbiamo un tallone d'Achille; il demonio ci attacca al tallone: non accettiamo di essere umiliati dai nostri fratelli. Per questo è importante che non solo il presbitero, che è segno esplicito di Cristo che ci lava i peccati, si umilia, si fa servo, ma anche noi che ci mettiamo al servizio dei fratelli, lavando loro i piedi, crocifiggendoci per gli altri, prendendo su di noi i loro peccati.

    Come era quella storia che la lavanda dei piedi non si faceva più da 10 anni?

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  16. Letta la seconda parte dello sproloquio pasquale 2024.

    Sono lieto di comunicare all'Anonimo mentitore di qualche giorno fa che la lavanda dei piedi neocatecumenale è sempre in vigore. Tale e quale a prima:

    "è importante che NON SOLO IL PRESBITERO, che è segno esplicito di Cristo che ci lava i peccati, si umilia, si fa servo, ma che ANCHE NOI ci mettiamo al servizio dei fratelli, LAVANDO LORO I PIEDI, crocifiggendoci per gli altri, prendendo su di noi i loro peccati"

    Quell'Anonimo neocatecumenale ha reso per ben due o tre volte FALSA TESTIMONIANZA pubblica (peccato contro l'ottavo comandamento).

    Si scopre anche che in "qualche parte" (in molte parti, altrimenti non l'avrebbero esposto al Papa) "c’è difficoltà" a fare la veglia Pasquale neocatecumenale.
    Papa Francesco se ne è lavato abilmente le mani: "parlate, dialogate" coi preti e i vescovi refrattari.
    Se poi non vi ascoltano, cavoli vostri. Io non ci metto lingua.
    Nessuna intercessione.
    Loro "obbediranno" al Papa. Quale altra scelta avrebbero?
    Andranno a spiegare ai preti e ai vescovi che "loro" non possono vivere senza la Veglia Pasquale neocatecumenale, che è il fondamento di tutte le catechesi kiko-carmeniane.
    Quelle "valide solo per il Cammino Neocatecumenale".

    Mi pare un po' un problema che ci sia gente che "non può vivere" se non fa a modo suo, disdegnando il modo normale della Chiesa Cattolica.

    Poi lo sconsiderato invito a riprendere i pellegrinaggi in Israele, tanto la guerra è solo a Gaza (e gli aeroporti non sono a rischio?).

    Fregandosene cinicamente della guerra in atto, i capi neocatecumenali hanno pure il coraggio di dire:

    "Le comunità sono FELICISSIME perché TUTTO È VUOTO , non c’è bisogno di fare la fila, puoi stare al Santo Sepolcro tutto il tempo che vuoi e sono FELICISSIMI in questo tempo SENZA TANTI TURISTI"

    Che bello!

    Pure i turisti sono più prudenti di loro.
    Poi, dovesse malauguratamente accadere qualcosa, direbbero pure che sono "martiri" impavidi, mentre sono solo gente squilibrata e imprudente che vuole sempre strafare, oltre a foraggiare una Domus Galilaeae in crisi economica se non frequentata dai paganti.

    Ma che aspettano a metterli all'angolo, questi qui?
    Ah, forse Papa Francesco ha ragione: se ora ci sono più preti e vescovi contrari al separatismo neocatecumenale, moriranno presto da soli.
    Di sicuro, se non intercede per loro il Papa, pochi altri ormai intercederanno.
    Marco

    PS. Pregherei vivamente la redazione di fare un articolo su questo annuncio. Kiketto e Ascensora superano sé stessi. Grazie.

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  17. Quest'anno, avendo mia suocera che sta vivendo con noi (visto che la sua unica famiglia siamo noi, non i fratelli di comunita') ho la palma alta fuori la porta di casa mia... perche lei ha appena fatto il passo della palma.

    Che faccio co sta palma?

    Io e la mia famiglia, ieri abbiamo ricevuto il rametto di "categoria inferiore"

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    1. Con la palma blasfema di serie A,
      ci accendi il barbecue; i rametti di
      categoria inferiore ma validamente
      Benedetti. li metti sopra qualche immagine sacra, naturalmente non Kika.
      Ruben.
      ---

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  18. Per i finti tonti:

    - davanti a Dio, i cosiddetti "catechisti" e i cosiddetti "responsabili" non hanno alcun valore - né per la vostra vita spirituale, né per la Chiesa, perché non è stata la Chiesa a sceglierli -, ma hanno solo una gravissima responsabilità nei vostri riguardi perché in qualche modo vi state fidando di loro, e perciò ogni volta che vi trasmettono eresie, kikolatria, o l'invito a compiere immoralità (anche solo il togliere il saluto agli "ex"), si avvicineranno molto più rapidamente all'inferno (credete forse che all'inferno ci vadano solo Stalin e Hitler? credete che così come è possibile ingannare gli uomini, sarebbe possibile ingannare Dio? credete mica che all'inferno ci andrebbero quelli che non pagano la Decima o si assentano alle convivenze?);

    - la Chiesa garantisce solo ciò che la Chiesa stessa ha stabilito, cioè non è mai un "fate come vi pare, fate come vi dice il vostro santone spagnolo preferito"; dunque il voler cercare alternative ("bof, la lavanda in mancanza del presbitero la fa il catechistone") significa voler allontanarsi dalla Chiesa (ricordiamoci che "in mancanza del presbitero" potete benissimo andare in una normale parrocchia cattolica dove il sacerdote c'è; e comunque, è molto più importante confessarsi e comunicarsi che eseguire attività spettacolaristiche; a che pro darsi da fare per la "lavanda dei piedi", per giunta ridotta a messinscena del catechistone/responsabile, e poi comunicarsi con la coscienza non pulita?);

    - non è stato Dio a darvi quei cosiddetti "catechisti", e non è stata nemmeno la Chiesa; è stato invece il laico laido eretico Kiko Argüello, e lo ha fatto solo per gloriare (e arricchire) sé stesso (contestualmente al calpestare la vostra dignità e soprattutto il vostro portafoglio);

    - nel giorno del giudizio non potrete difendervi enumerando quante convivenze, quanti scrutini, quante centopiazzate, quanti seminari, quante Domus, quante carabattole kikolatriche, quante grattugiate di chitarrella, quanti fiori sul tavolinetto smontabile, quanti girotondini imbecilli. Ma vi si chiederà conto di come avete maltrattato il Santissimo Sacramento, di come avrete maltrattato il vostro prossimo (che era anzitutto colui che a causa del Cammino avete trascurato, disprezzato, diffamato, non visitato, eccetera), vi si chiederà conto di come avete sotterrato il talento della vostra intelligenza anziché usarlo per capire le cose della fede e gli errori del Cammino e dei suoi autoproclamati "iniziatori" e dei loro cosiddetti "catechisti";

    - per vivere bene il Triduo occorre adeguarsi a ciò che propone la Chiesa Cattolica, non a ciò che hanno inventato due eretici spagnoli bramosi di essere idolatrati, temuti, ubbiditi, e soprattutto pagati. Ogni volta che scegliete di vivere qualcosa alla maniera neocatecumenale anziché alla maniera della Chiesa, avete commesso peccato di scisma (avete voluto allontanarvi volontariamente dalla Chiesa), peccato di superbia (avete deciso che ciò che dice Kiko vale più di ciò che richiede la Chiesa), avete disprezzato la Chiesa (avete scelto le vostre polverose salette e i vostri insulsi alberghi anziché le parrocchie cattoliche, i monasteri cattolici, i conventi cattolici, la Chiesa cattolica).

    Ogni volta che un kikolatra raglia un'espressione del tipo "ma noi invece facciamo così", sta con ciò stesso proclamando di essersi volontariamente allontanato dalla Chiesa cattolica.

    Ecco perché i kikolatri detestano così profondamente gli ex neocatecumenali che vivono serenamente la loro fede, dedicano il loro miglior tempo a coniuge e figli, frequentano i sacramenti e vivono la spiritualità cattolica secondo ciò che la Chiesa propone, ivi inclusi piccoli gesti (dai fioretti ai pellegrinaggi, dalle giaculatorie alle semplici e anonime opere di carità, ecc.), e che soprattutto riconoscono quegli errori neocatecumenali, la loro radice, il loro allignare in varie forme dentro la Chiesa, e il fatto che il padre di quegli errori - e dunque il padre del Cammino - è il demonio.

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    1. E allora perché questo discorso non lo fai anche stigmatizzando il comportamento di mons.Lefebrve che continuava a celebrare con il messale tridentino nonostante la proibizione di S.Paolo VI e perché non fai lo stesso discorso con chi ancora chi usa la parola non indurci in tentazione mentre Papa Francesco ha stabilito che si debba dire non abbandonarci alla tentazione?Parli di ubbidienza solo quando ti fa comodo e su quello che ti fa comodo ipocritamente e falsamente, siamo alle solite.

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    2. Sarò prolisso ma è necessario per chiarire le questioni.
      Non faccio "quel discorso" a Lefebvre perché la sua disubbidienza non aveva i perfidi caratteri di quella neocatecumenale. In materia liturgica Lefebvre (e altri tradizionalisti meno famosi e non legati a lui) voleva solo continuare a celebrare ciò che non era mai stato abolito. La sua vera disubbidienza fu solo quella di non aspettare "la prossima festa mariana" (15 agosto 1988), data per la quale Giovanni Paolo II gli aveva informalmente concesso di ordinare un vescovo. Dato che negli anni precedenti la Santa Sede si era rimangiata fin troppe promesse, e dato che questa data era a sua volta un rinvio di una promessa precedente, e dato che Lefebvre era vecchio ed era stanco delle troppe giravolte vaticane, decise di non aspettare e di ordinare tre vescovi (a cui poi subito se ne aggiunse un quarto), due mesi prima di quella data. Si giustificò dicendo che era in "stato di necessità" ma il problema di usare una buona e valida scusa è che qualunque eretico potrà poi volerla sfruttare a sua volta: "nel Cammino abbiamo bisogno di un vescovo neocatecumenale, ci sentiamo anche noi in stato di necessità!" (poi scoprirono che bastava fabbricarsi "presbiteri" in strutture totalmente kikizzate, e turlupinarono anche Giovanni Paolo II, e infine si fabbricarono i vescovi neocatecumenali, dal pedofilo Apuron allo spregevole Del Palacio, ma questa è un'altra storia).

      Paolo VI non aveva proibito formalmente la liturgia tridentina (Benedetto XVI il 7 luglio 2007 fu costretto a ricordare a tutti che «non era mai stata abolita», e nonostante le limitazioni imposte da Francesco non è stata abolita né proibita, poiché vale l'indulto perpetuo concesso da san Pio V nella Quo Primum): si era solo augurato che la Novus Ordo la sostituisse, aspettandosi che nessuno avesse più interesse a celebrare l'antica (visto che ormai erano anni che i più si aspettavano una qualche "rivoluzione" liturgica). E le cose, come facilmente prevedibile, non andarono come previsto da Paolo VI: la nuova Messa non produsse gli effetti desiderati ma solo più bigotteria ("le vecchiette che concelebrano", i laici "onnipresenti", la celebrazione ridotta a uno "show" canterino quando non a un cerimoniale buonista, e la gente che ripete formule senza capirle - per esempio nessuno ti sa spiegare cosa significhi esattamente "rendiamo grazie a Dio", ecc.), e soprattutto una valanga di abusi liturgici come non s'era mai vista prima, quasi come se la Novus Ordo li invogliasse. Tutti i "tradizionalisti" (non solo Lefebvre, e non solo dell'epoca, ma anche chi diventa "tradizionalista" oggi) se ne erano resi conto e avevano tratto le logiche conseguenze.

      La lingua parlata si presta a equivoci (la gente che promuove l'aborto lo fa per la "salute", la gente che promuove l'eutanasia lo fa per "amore"...) e quindi, mentre è ragionevole che preghiere e formule liturgiche in lingua parlata possano essere aggiornate nel corso del tempo, è come minimo un po' sospetto che nel giro di pochi decenni ci sia stato bisogno di fare tante revisioni. Sono ovviamente problemi solo di chi non prega in latino. Il latino, "lingua morta", lingua tradizionale della Chiesa, non rischia di cambiare significato ai singoli vocaboli. Quell'Ave Maria che si diceva nel medioevo, è la stessa che si dice oggi, quei termini giuridici in uso già nei primi secoli hanno lo stesso significato ancor oggi.

      Vedete, l'ubbidienza non è un servilismo e non è un mero "eseguire gli ordini". L'ubbidienza che dobbiamo alla gerarchia ecclesiale riguarda solo la nostra salvezza, e la dobbiamo solo perché a Pietro fu detto «pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle». E quindi non si può ubbidire se ti venisse chiesto di peccare, o di ridurre la tua fede, o di tifare Juve. Riconoscere che Lefebvre aveva torto nell'ordinare più vescovi (se ne avesse ordinato uno solo sarebbe stato completamente diversa la questione), non tocca il fatto che la liturgia "tridentina" non è mai stata abolita.

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    3. Come scriveva Benedetto XVI il 7 luglio 2007 parlando della liturgia "tridentina":

      «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.»

      Dunque ad essere in errore sono coloro che non considerano sacra e grande la liturgia tridentina (cioè non conoscono la storia della Chiesa e non capiscono bene cos'è la liturgia), sono in errore coloro che non la considerano una ricchezza di tutta la Chiesa di tutti i tempi, e ancor più coloro che non vogliono darle il giusto posto, e soprattutto più coloro che la giudicano dannosa o addirittura tentano di proibirla. Lo dice Benedetto XVI. Lo ha scritto chiaro e tondo.

      Lefebvre, come tutti gli altri "tradizionalisti" anche non legati a lui, lo aveva già capito alla fine degli anni '60 e nei primi anni '70. Voialtri avete una fissazione-ossessione con Lefebvre solo perché il suo caso fu il tormentone estivo del 1988 su giornali e telegiornali, e l'onda lunga di quel tormentone per interi decenni ha fatto erroneamente identificare la sua persona con qulasiasi cosa riguardi il latino o la Tradizione, il che è una clamorosa asineria: ma dopotutto i modernisti sono fatti così, amano cortocircuitare le discussioni, amano ipersemplificare: "Lefebvre cattivo, tridentina cattiva, voi che non apprezzate il Cammino dovete per forza essere lefebvriani cattivi e tridentini cattivi". E poi si lamentano quando qualcuno fa notare che simili ragli d'asino non costituiscono spiegazione e tanto meno controargomentazione.

      I cosiddetti "tradizionalisti" - cioè chiunque abbia capito che i tesori della Chiesa, cresciuti nella fede della Chiesa, nella santità della Chiesa, nella preghiera della Chiesa, meritano il "giusto posto", e non possono essere improvvisamente "del tutto proibiti" o addirittura "giudicati dannosi" - sanno riconoscere fra un'ubbidienza cristiana e un servilismo ipocrita. Sanno benissimo che il parroco che ha paura di ripercussioni curiali, se da un lato è umanamente comprensibile ("il coraggio, se uno non lo ha, non se lo può dare", come diceva il famoso don Abbondio dei Promessi Sposi), dall'altro è tutto da criticare, perché in nome di piccinerie come il "quieto vivere" un parroco evita di "dare il giusto posto" a quegli immensi tesori della Chiesa (come la liturgia tridentina).

      Qualcuno potrebbe facilmente obiettare che anche la Novus Ordo può essere celebrata in modo sobrio e degno, senza canzonette, senza cartelloni, senza strette di mani sudate ciondolando fra le navate, senza cerimonialismi, senza buonismi, senza sospironi, senza pagliacciate. Purtroppo ciò accade raramente - fortunati quelli che non avendo a disposizione la "Tridentina" hanno un sacerdote del genere -, e comunque non è un argomento contro la forma liturgica che Gregorio Magno, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, padre Kolbe, padre Pio e tanti altri hanno apprezzato e amato per tutta la loro vita.

      Sul serio: per quale diavolo di motivo - letteralmente diavolo - la liturgia che padre Pio aveva amato per tutta la vita fino a settembre 1968, veniva snobbata e disprezzata dai due eretici spagnoli Kiko e Carmen a novembre 1968 quando si incistarono a Roma, per poi diventare improvvisamente superata, obsoleta, da vietare, a partire dall'avvento del 1969?

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    4. È chiaro che il «fate questo in memoria di Me» è stato vissuto nella santità per tutta una vita da padre Pio ("che sarebbe il mondo senza la Messa?", e non parlava certo del Novus Horror), è stato invece vissuto come una carnevalata spregevole e pagliaccesca dai due eretici snob Kiko e Carmen (e dai loro idolatri), anche quando padre Pio era ancora vivente, e perdura ancor oggi per i fratelli del Cammino, che si illudono che nel loro cerimoniale parolaio e caciarone, a furia di ripetere "ilsignore-ilsignore" e a furia di urlare grattugiando sulle chitarrelle, si trasformerebbero in "primi cristiani delle origini cristiane" e nientepopodimenoché in "riscopritori del battesimo dell'itinerario di iniziazione" con una improbabile "fede adulta" nel vitello d'oro di categoria superiore. Altro che la fede di Teresa di Lisieux (che per esempio, da ragazzina, proprio per devozione alla Messa che oggi chiamiamo "tridentina", chiese e ottenne la grazia della conversione di un condannato a morte).

      Vedete, la liturgia è inevitabilmente specchio della fede vissuta. La fede di padre Pio "esigeva" quella forma liturgica, la fede di don Bosco, o Angela da Foligno, o padre Kolbe, o la Veronica Giuliani, "esigevano" quella stessa liturgia. La fede che la Chiesa custodisce da venti secoli si esprime molto più nella "tridentina" (forte dei suoi almeno quindici secoli di santità vissuta, col Canone che probabilmente risale agli Apostoli stessi) che nelle carnevalate di certe parrocchie di oggi e ancor peggio nelle pagliacciate idolatriche neocatecumenali del sabato sera.

      La nostra fede non è una cosa che deve "adeguarsi ai tempi". Non sono "i tempi odierni" a dettare ordini alla fede; è la fede, invece, ad essere criterio per discernere "i tempi odierni". Se qualcuno - come Kiko e Carmen - blatera che occorre "adeguarsi", sta già dicendo che la fede vale così poco da dover cambiare secondo i tempi e le mode. Ed infatti nel Cammino l'unica fede che conta è quella autoreferenziale (il Cammino stesso) e verso i due idoli spagnoli autonominati "iniziatori".

      Nella Chiesa cattolica, invece, si possono adeguare "ai tempi" le strutture, gli uffici, certe indicazioni pratiche, ma storicamente la liturgia è stata modificata pochissimo e mai in senso sostanziale. Motivo per cui esistono diverse forme liturgiche che per non lasciarle "morire" vengono ancor oggi celebrate, come ad esempio il "rito mozarabico", solo perché sarebbe spiacevole "dimenticare" qualcosa che per numerosi secoli ha avuto importanza nella vita di fede di tante anime. (Non si affannino i lorsignori a notare che l'ultima edizione del Messale mozarabico è stata approvata nel 1992 da Giovanni Paolo II: le precedenti modifiche risalivano al XVIII secolo; come al solito, "quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito": quando vien fatto un esempio qualsiasi, l'asino raglierà su uno dei dettagli secondari anziché vedere se e come l'esempio conferma la visione d'insieme).

      A fronte di tutto questo, non si può fare a meno di chiamare "raglio d'asino" qualsiasi discorsetto che implichi che quel che ieri era tesoro per padre Pio oggi va disprezzato, dimenticato o vietato, va definita "asineria" qualsiasi elucubrazione che implichi che la liturgia sarebbe uno "spettacolino" o comunque da "abbellire" al di là di ciò che esplicitamente consentono i documenti liturgici, va qualificata "corbelleria" (quando non eresia) qualsiasi riduzione della vita di fede a un elenco di slogan, di sospiri, di attivismi, di comunitarismi, che faccia passare in secondo piano l'importanza fondamentale dei sacramenti e della liturgia (sul serio, credete forse che Nostro Signore abbia istituito i sacramenti e la liturgia solo per perdere tempo?).

      È chiaro, infine, che il «fate questo in memoria di Me» è stato vissuto molto più dal tanto deprecato Lefebvre che da gran parte dei movimenti ecclesiali contemporanei, di cui il Cammino è la peggior espressione perché ha trasformato la liturgia in una pagliacciata idolatrica e squallida.

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  19. Cmq i preti che debbono (obbedienza) ai laici katekiki anche non essendo un clericale,io questa cosa non l'ho'mai capita !

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    1. Un contributo, per farti meglio capire il tuo interrogativo: molto probabilmente anzi, quasi certamente, l'Arcivescovo massone Annibale Bugnini autore della riforma liturgica "Novus Ordo", nella propria loggia massonica, doveva obbedienza ad un laico, anziché al Papa.
      La storia continua; i più alti vertici della Chiesa, sono contaminati dalla massoneria, quindi visti i cattivi esempi che vengono dall'alto, i presbiteri del Cammino si adeguano.
      Ruben.
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  20. Shemà Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, le tue forze.

    Con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. Il denaro, simbolo del potere; con il denaro – sentiamo dire – si ottiene tutto. Israele nel deserto presto si è fatto un idolo d’oro per chiedere le cose delle quali aveva bisogno. I soldi risolvono tante cose… Soldi, potere, IDOLATRIA. Colui che ha potere si teme, si rispetta. Il lavoro mi realizza, mi costruisce, mi permette di guadagnare soldi e possedere delle cose. Avere potere: dominare.

    Quante discussioni per denaro, quante sofferenze. “Tutto questo ti darò” – e gli mostra le ricchezze e le glorie di questo mondo – “se tu mi adori”. Ecco la tentazione. Guadagnare il mondo, essere famoso, che tutti ti ammirino, ti vogliano bene. Fama e denaro. “A che serve all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?”. Lavorare, lavorare, con tutte le sue forze: il lavoro, il denaro, la politica, il potere. “Di chi è quell’immagine?” dice Gesù Cristo quando gli mostrano la moneta del Cesare. “Di Cesare”, gli rispondono. “Allora date a Cesare quello che è di Cesare”… Gesù sopra la croce, con le mani di lavoratore e falegname trafitte dai chiodi, mani e piedi con cui faceva forza nel lavoro. Amerai Dio con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. La Chiesa ci invita ad uscire dall’alienazione che ci procura il denaro e l’affanno di esso. Ci parla di elemosina, fate elemosina, “fatevi tesori nel cielo”, “vendete i vostri beni”. Ai notabili e farisei dell’epoca, amici delle ricchezze, dice: “date quello che avete in elemosina ed ecco che tutto sarà puro per voi”. Parole fuori della realtà… Tu sei fuori della realtà e della vita, schiavo del denaro, giorno e notte con il cuore secco di avarizia e di idolatria. Convertiamoci a Dio tu ed io.

    Anch’io sono tentato tutti i giorni: senza denaro non si può far niente… è necessario viaggiare, mangiare, vestirsi, avere una riserva per gli imprevisti. Usciamo dall’idolatria e restituiamo quello che abbiamo rubato, a causa della nostra avarizia, ai poveri. Il cuore, il pane, il digiuno, l’anima, l’orgoglio, la preghiera, le forze, il denaro, l’elemosina SOLDI SOLDI SOLDI A KIKOLAND & KATEKIKI GIRANO LA FRITTATA COME VOGLIONO !

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    1. È degno di nota come subdolamente e disonestamente Kiko coinvolge il suo uditorio nel furto, questo sì, perpetrato da lui e dal suo Cammino verso i camminanti, alcuni dei quali sicuramente poveri, con pochi mezzi. Che ne sa lui che chi lo ascolta ha rubato i soldi ai poveri? A quanto mi consta, la maggior parte di chi fa il Cammino sono persone che vivono del proprio lavoro, che non si fanno mantenere dai catecumeni, come invece fa lui. E allora come si permette di usare il plurale "abbiamo rubato"?
      Porto

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    2. "Opprimere i poveri":
      Uno dei Quattro Peccati, che Gridano Vendetta al cospetto di Dio!
      E Kiko aspirerebbe alla Santità?..
      Come avrebbe detto il buon Toto',
      "Ma mi faccia il piacere"!...
      Ruben.
      ---

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