giovedì 3 gennaio 2019

Curiosità malsana nel Cammino

Riportiamo una testimonianza molto significativa apparsa recentemente sul nostro blog.

Tipiche ipocrisie neocatecumenali
Sono stato nel CNC 15 anni. Al termine di un lungo periodo di serissimi problemi di salute incontro i catechistoni (Dio li perdoni).
L'interrogatorio (loro lo chiamano "giro di esperienze") é tutto sulla mia vita affettiva e la mia sessualità.
Nessuno spazio o tempo per condividere ciò che mesi di sofferenze e rischio della mia stessa vita mi avevano "insegnato" su me stesso e sul senso dell'essere vivo.
"Stai facendo la volontà di Dio?" chiedeva l'inquisitore. In codice: come stai conducendo la tua vita affettiva e sessuale?
No, non contava la fede, ma se e quali rapporti sessuale avevi.
Lo feci notare con sincerità e sdegno.
Ricordo anche io le urla, i versetti farisei recitati dal catechista-cantore-itinerante-siculo guardando il cielo, sommo sacerdote di un culto settario e ipocrita.
Mi é bastato per sbattere la porta.
La mia vita spirituale e personale (lode a Dio e gratitudine alla sua misericordia) é rifiorita da allora. 
(da: Un lettore)

Padre Dominique Auzenet, nell'articolo sulle derive settarie nella Chiesa Cattolica, commentando gli atteggiamenti di negazione dell'identità dell'altro, visto esclusivamente come un "oggetto di conquista", da parte di componenti di gruppi che hanno perso l'equilibrio di fede e di umanità, si è espresso così:
Tutto ciò ha anche a che vedere con la castità.
Quest'ultima caratterizza il nostro atteggiamento di profondo rispetto all'altro, nel complesso delle nostre relazioni umane.
Rispetto delle opinioni altrui, ascolto attento delle persone, rifiuto di giudicare, di etichettare, di chiudere in una scatola, di mettere la mano sull'altro, di nutrire una curiosità malsana nei suoi confronti…
Questa delicatezza è l'espressione della castità.
Viceversa, la sua assenza si esprime tramite atteggiamenti di seduzione, di predazione, di dominio, di manipolazione, di violenza psicologica
Nel Cammino Neocatecumenale non c'è questo atteggiamento di rispetto verso l'altro che può essere definito "casto", cioè puro, cristallino, disinteressato, pulito. 
È considerato invece opportuno forzare l'intimità altrui, di fronte a tutto il gruppo, la comunità; se l'interrogato non riferisce spontaneamente i particolari della propria vita personale, delle vicende private, anche sessuali, anzi, soprattutto sessuali, viene sollecitato con insistenza, in nome di Dio, ad aprirsi, mettendo così tutti a conoscenza di quanto normalmente dovrebbe essere detto solamente in confessione.

Poco importa se quanto viene riferito riguarda anche la vita intima di altri, fidanzati o coniugi. Addirittura a coppie anziane viene rivolta la fatidica domanda "Come va con il Sacramento?" che, tradotta per i non neocatecumenali, vuol dire "Fate all'amore?"
Si narra che un catechista assai talebano abbia rivolto questa domanda alla propria suocera, più che settantenne, di fronte alla figlia, ai catechisti e a tutta la comunità riunita per assistere agli scrutini, rimproverandola poi perché i due anziani vivevano come fratello e sorella.

Per non parlare del fuoco di fila a cui sono sottoposte le coppie più giovani, con la domanda "Sei aperto alla vita?" si sottointende "Hai rapporti nei periodi fertili, o non fai uso di altri contraccettivi?"
Ai giovani fidanzati, invece, si chiede se hanno rapporti sessuali... al subdolo scopo di affrettarne la data del matrimonio.

La cosa più grave è che non si tratta di casi particolari o di aberrazioni che riguardano solo alcuni facinorosi esagitati: al cosiddetto "catechista" viene specificamente insegnato a fare così, e sono ormai note le umiliazioni alle quali Kiko e Carmen sottoponevano gli itineranti nel corso delle convivenze a Porto San Giorgio.
Addirittura un sacerdote non neocatecumenale che, per fare loro un favore, si era aggregato ad un equipe itinerante,fu rimproverato da Kiko di fronte a tutti di aver fatto da padrino al figlio di una giovane per motivi inconfessabili.  
Kiko si è vantato più volte, a sproposito, della castità dei giovani del Cammino.
In realtà la castità in Cammino è la virtù più avversata, perché obbliga ognuno a mettere in piazza la propria intimità e ad ascoltare i particolari di quella altrui, sviluppando degli atteggiamenti e delle curiosità malsane.





30 commenti:

  1. Se da ragazzo avessi assistito a certi interrogatori avrei cominciato a ridere in modo irrefrenabile, tanto che nessun catechista, e tanto meno Kiko o Carmen, sarebbero riusciti a farmi desistere.
    E anche ora, leggendo queste righe tragiche, non ho potuto fare a meno di ridere: l'assurdo, pur essendo una tragedia, ha qualcosa di comico. Non per se stesso, ma in rapporto a chi lo subisce acconsentendo, redndendosi ridicolo.
    L'assurdo è tragico, il ridicolo è comico.

    La setta neocatecumenale, pur non essendo modernista, ha qualcosa in comune coi modernisti: semplifica e banalizza il cristianesimo.
    Mi viene in mente il Vescovo di Ferrara, che ha auspicato, per integrare i migranti, il "meticciato", senza (spero) rendersi conto che, per giudicare la moralità di un'azione, occorre tenere conto anche degli effetti prevedibili, soprattutto spirituali.
    In Italia il meticciato auspicato dal Vescovo non può che realizzarsi tra donne cristiane e uomini musulmani, con conseguenze catastrofiche.
    Praticamente il Vescovo invita all'apostasia le cristiane!
    Le soluzioni proposte dal Cammino sono altrettanto tragicamente banali.La morale cuniugale del Cammino è così semplicista da rimenere esterrefatti. L'apertura alla vita pè importante, ma la vita di famiglia non si può ridurre a cercare di fare figli e basta.
    L'anaffettività che spesso ha dimostrato Morfino ne è un esempio.

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  2. A volte le persone le battute più o meno salaci se le tirano da sole
    Un semplice sguardo a titolo e copertina dell'allegato fa affermare al maschietto: fossero tutte brutte e d'aspetto acido come te la castità sarebbe un fatto naturale.
    E' una cattiveria?

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    1. Veramente uno dei mantra più famosi del cammino era che "dio" aveva messo Carmen accanto a Kiko proprio per la sua bruttezza e per il suo carattere impossibile, proprio per evitare tentazioni della carne, alle quali sappiamo che Kiko cede spesso, a quanto riportato da egli stesso nei suoi diari.

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  3. Un mio amico lavora nella reception di un albergo dove una comunitá nc va mensilmente a fare " ritiri spirituali". Questo mio amico è stato "insidiato" sessualmente da una dura e pura del cammino, sposata con prole. Immagino che la tipa praticasse la castitá, ma solamente con suo marito

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  4. Forse intendevi che la auto-castrazione diventerebbe un fatto naturale, non la castità.
    La castità, attributo per eccellenza di Nostro Signore Gesù e della Vergine Maria, non nasce dalla bruttezza, ma, al contrario, dalla bellezza dell'anima.
    Saper amare con purezza, senza doppi sensi, senza secondi fini, senza ambiguità, senza sovrapporre la propria libido o le proprie insoddisfazioni al semplice bene dell'altro: tutto ciò è impossibile per chi non mette il proprio cuore e la propria mente al riparo da certe temperie del mondo.
    Un indizio di poca purezza è proprio la curiosità malsana nei confronti dell'intimità altrui, l'irrispettosità verso ciò che l'altro ha di più santo; ciò che, in ultima analisi, in cammino si insegna che sia necessario tollerare perché da quella umiliazione dovrebbe cominciare la tua rinascita spirituale.
    Il fatto è, invece, che l'abbrutimento non finisce mai e la rinascita non inizia.
    È sintomatica l'esperienza riportata: dopo una lunga malattia, un periodo di prova, un momento di forte contatto con il dolore ma anche con la mano misericordiosa di Dio sulla sua vita, un catechista "di alto rango" era capace solo di chiedere, e pretendere, una relazione sulla vita sessuale, naturalmente di fronte a tutta la comunità.
    Questa insistenza solo per arrivare ad una dimostrazione: che sei sporco e ti puoi riscattare solo pagando, con la tua vita, le tue scelte vocazionali, i tuoi beni.
    Anche in questo caso, si tratta di castrazione e non di castità, operazione che certi personaggi che hanno abdicato a tutte le virtù non solo teologali, ma umane, applicano continuamente su sé e sugli altri.

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  5. Personalmente mi sono trovato dalla parte del catecumeno "scrutato" dal super-talebano catechista di turno e devo dire che ho provato di tutto, meno che la voglia di ridere.
    E' stata una esperienza umiliante.
    Talmente assurda da lasciarmi senza parole, con il cervello scollegato e un senso di angoscia assoluta.
    Insultato pubblicamente per non aver adempiuto ad uno dei tanti obblighi Kikiani a cui ho sempre affermato di non volere adempiere.
    Nel cammino funziona così, ti si chiede di essere sincero e poi quando lo fai ti mettono alla gogna.
    Non interviene nessuno in tuo favore, compresi i tuoi familiari e questa per me è stata la cosa più brutta che ho dovuto sopportare.
    E' una ferita che ancora mi lacera l'anima e che ha rischiato di uccidere il mio matrimonio.
    Loro sbagliano tutto e tu che sei stato sincero vieni annullato e fatto sentire in colpa proprio perchè sei stato sincero.
    Nessuno interviene, per paura ma anche per il sottile piacere nel vederti umiliato per avere rifiutato di fare una cosa che anche altri non vogliono fare ma alla quale non hanno il coraggio di opporsi.
    Bisogna fare buon viso a cattivo gioco, bisogna fingere di essere obbedienti, guai ad essere sinceri.
    Stare nel cammino significa rinunciare a se stessi, annullare la propria volontà e almeno nelle "salette" fare finta di essere bravi e obbedienti catecumeni.
    Poi fuori fai come ti pare, ma davanti ai catechisti, sguardo basso e mea culpa.
    Allora diventi un buon catecumeno, degno di fiducia e pronto per avere anche tu un posticino al sole.
    Non mi meraviglia il ruolo del Morfino del post precedente.
    Il cammino è una farsa in cui c'è da recitare un ruolo, da come sei convincente dipende il tuo futuro radioso all'interno della setta.
    LUCA

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  6. Condivido al 100% che una curiosità morbosa sulla vita sessuale degli altri, che la Chiesa non richiede neanche in confessione (a meno che non serva ad individiuare il peccato) incentiva alla lussuria.
    Anzi, è vera e propria PORNOGRAFIA.
    Perché se si racconta un fatto in generale, è un conto, se lo si racconta con dovizia di particolari, invece, la mente umana tende in qualche modo a ricostruire la scena. E' come leggere un libro: quasi peggio delle immagini, perché i particolari raccontati a volte stimolano la fantasia più di un'immagine.

    Ricordo anni fa di aver letto che un sacerdote famoso per le sue prediche tonanti contro l'impudicizia, fu trovato morto d'infarto in un cinema in cui si trasmetteva un film porno. Forse era lì in buona fede, per conoscenza (gnosi kikiana) ma è stato imprudente.
    Chissà che razza di fantasmi dentro le teste di certi catechisti. Una pornografia mentale il cui risultato potrebbero essere i vari Morfino.
    Per i giovani, poi, è molto più devastante dei gionaletti porno, perché manifesta una perversione più contorta e meno spontanea.

    Invece di organizzare i Primi Nove Venersì del Mese per i giovani, si organizzano tali tipi di scrutini. Il risultato: Apuron e compagnia bella.

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  7. La mentalità neocatecumenale, profondamente idolatra e perciò anche ipocrita, banalizza la virtù della purezza come un elenco di divieti sessuali - specialmente quando lo "sporco" è nel cuore di chi giudica, come in quell'episodio commentato tempo fa a proposito del padre neocatecumenale che picchia selvaggiamente la figlia "rea" di mangiare una banana senza usare forchetta e coltello.

    In realtà per noi fedeli cattolici la virtù della purezza riguarda una disposizione del cuore, disposizione che tra i suoi effetti ha anche la tensione verso la castità, e soprattutto la ferma decisione di rimettersi al più presto in piedi qualora si cada, e in ogni caso di evitare le occasioni di peccato perché (come si diceva una volta) "nella battaglia delle tentazioni, vincono solo i codardi" (quelli che le fuggono).

    Nel neocatecumenalismo quella "disposizione" (virtuosa) viene invece surrogata da un'ossessione (moralismo) che produce subito gli effetti contrari: "eh, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni" (praticamente un autodichiararsi "casti ma solo finché non ci sono tentazioni").

    Kiko e Carmen sono sempre stati notoriamente ossessionati dai peccati sessuali, il che già sarebbe sufficiente per chiamarli ipocriti per tutte le volte che nelle loro omelie hanno menzionato anche solo di striscio la verginità e la castità. Il fatto di essere riusciti a nascondere abbastanza bene le loro peggiori inclinazioni non li rende automaticamente casti (dopotutto è mentalità protestante di bassa lega quella del "è peccato solo se qualcun altro se ne accorge"). Parlare eccessivamente di certi argomenti dimostra chiaramente che hanno qualche serio problema personale col tema.

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    1. "...a proposito del padre neocatecumenale che picchia selvaggiamente la figlia "rea" di mangiare una banana senza usare forchetta e coltello."
      ---
      E se la figlia avesse osato mangiare un cono gelato, sicuramente cosa assai piu' disdicevole, nella mente contorta di cotanto padre, quale pena sarebbe scattata, l'ergastolo in qualche monastero affiliato?

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    2. il "Calippo" quello si che è sempre stato un gelato "ambiguo"

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    3. Fanno come i Musulmani, non tutti ( altrimenti gli ipcriti urlano al grande Peccato contro il Concilio Vaticano Secondo, Nostra Aetate) cioè ai depravati appartenenti a quella religione,che vedono una donna, gli sale la lussuria, dentro di loro, per cui il Peccato si aziona dentro di loro, e che fanno? Lapidano, costringono le donna a vestire il burka, e altre cose. Dovrebbero essere lapidati loro, in quanto contengono il peccato internamente, invece, proiettano la propria colpa sul prossimo,accusando il prossimo. Se accade ad una figlia,come il caso citato nel commento, ecco che la cosa è gravissima, non che non sia grave in altri ambiti, ma in famiglia è il massimo della depravazione. In quanto il Peccato domina e detta legge in quella famiglia, ed un padre, che dovrebbe essere il custode della famiglia, ne diviene il portatore di Peccato. Ovviamente finendola di distruggere. Certamente ci sono anche le situazioni nelle quali una donna commette colpe, infatti nell'Eden furono cacciati entrambi, al 50%, per cui... Ma altra cosa è accusare una figlia di come stia mangiando un frutto, la depravazione è in colui che giudica un atto normalissimo per un atto insano. Che male c'è nel mangiare un frutto? Evidentemente la depravazione arriva a tanto.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  8. Il post è pertinente quanto pochi altri.
    Il successivo intervento di Valentina delle 13 e 33 e poi quello di Tripudio delle 15 e 45, centrano il nocciolo della questione.

    E' tipico delle sette e delle ideologie fissarsi su alcuni punti tralasciando tutti gli altri.
    Se il Vangelo non viene preso integralmente, infatti, lo si snatura e lo si trasforma in ideologia.

    Mentre per l'ideologia progressista l'unica questione di cui, di fatto, si deve occupare la morale è quella sociale, per il Cammino l'unica questione di cui deve trattare la morale è quella sessuale.

    E' giusto mirare alla giustizia sociale, ma senza ESCLUDERE le altre branche della morale, così come è giusto occuparsi della morale sessuale, ma senza escludere la giustizia sociale.
    Al di fuori del contesto generale, infatti, la giustizia sociale viene perseguita come se l'uomo fosse solo una realtà materiale, per cui assume finalità sbagliate e modi di operare sbagliati.
    Per la morale sessuale le dinamiche sono simili: presa a se stante perde di profondità e di significato e diventa puro legalismo materialista, in quanto si perde la spiritualità che anima la legge. Diventa opera senza grazia. Come direbbe il Papa, meglio l'ateismo che un cristianesimo ipocrita.
    Ecco spiegato il "mostro" Morfino.

    Onore a chi ha combattuto il "mostro" e ne è uscito ferito ma vittorioso: Rebel e "Un lettore", la cui testimonianza ha aperto il post

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  9. Ringrazio Luca per il racconto della sua personale esperienza. Nulla vale più di questo per confermare che i nostri non sono "giudizi" gratuiti o preconcetti.

    Nel cammino funziona così, ti si chiede di essere sincero e poi quando lo fai ti mettono alla gogna. (Luca)

    Luca hai descritto molto bene con poche parole.
    Le risposte che si aspettano o per meglio dire suscitano loro stessi indirizzandoti abilmente vanno tutte nella stessa direzione. A un certo punto tutti i fratelli finiscono per raccontare esperienze fotocopia. Tutte uguali. Lo spirito è uno, quello kikiano, che il "bravo" catechista, o meglio catechista "Bravo" riesce ad inculcarti. Il fatto di sottolineare che nelle comunità tutti sono sinceri serve a rendere credibili prima a chi recita la solita filastrocca le cose che egli stesso dice.
    Poi se uno si distacca dal copione imposto ed è sincero davvero succede precisamente quello che tu racconti e che in tanti di noi fuorusciti abbiamo sperimentato sulla nostra pelle.
    Poi altro che diventare un cuor solo e un'anima sola, i fratelli stanno a guardare e forse si rallegrano quando i coraggiosi - chi credono di essere - vengono sonoramente e pubblicamente umiliati.

    Pax

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  10. Per pietro non del cammino. Quando dici "Non per se stesso, ma in rapporto a chi lo subisce acconsentendo, redndendosi ridicolo." Secondo me semplifichi troppo una condizione di sudditanza. Il neocat che subisce questo interrogatorio crede sia per la fede, approvato e voluto dalla Chiesa e molto difficilmente e dolorosamente si accorge dell'abuso. In questo l'omertà e la totale assenza di solidarietà dei "fratelli" fa gioco, minando le basi dell'auto consapevolezza del malcapitato. I neocat più scaltri, i carrieristi, imparano presto a mentire, a dire quello che i catechisti si aspettano fingendo autoflagellazione e a scindere sistematicamente quello che dicono da quello che fanno. Gli ingenui, i testoni che ci credono a cui mi riferisco io, prendono mazzate.

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    1. Hai ragione. Me ne rendo conto.
      Il mio intento non era tanto quello di dilungarmi sul problema del plagio psicologico, che in questo blog è stato trattato più volte, e in modo molto approfondito, da chi certe cose le conosce meglio di me, a volte anche per esperienza diretta.
      Non intendevo mancare di rispetto a chi certe cose le ha vissute sulla propria pelle, ma solo dare una spiegazione non “scientifica”, soprattutto a me stesso, sul perché il Cammino spesso mi fa arrabbiare, ma anche ridere.

      Del resto io stesso, anche se non a certi livelli, sono stato coinvolto in una comunità carismatica degna della curva nord. E, devo confessare, che tendenzialmente sono o, almeno, ero, portato al fanatismo.
      Ma io sono stato avvantaggiato, rispetto ai camminanti, per due motivi:
      1) perché, per quanto su di giri, in quella comunità carismatica vigeva il patto di un’assoluta ubbidienza alla Chiesa e al Vescovo. Eravamo tutti d’accordo: se il Vescovo avesse voluto chiudere la comunità, un secondo dopo non ci sarebbe più stata.
      2) Perché, sebbene avessi vissuto per anni lontano dalla Chiesa, non avevo perso uno iota della mia fede e se avessi visto qualcosa che mi allontanava dalla Chiesa, sarei uscito dalla comunità. Ero così aggrappato alla Chiesa che mi aveva salvato che, ricordo, pensavo di essere l’ultimo di tutti, ma anche che era più facile il rinnegamento di un santo che il mio.

      Probabilmente la mia fede fu preservata grazie ai Primi 9 Venerdì del mese.
      Avevo 12 anni quando vidi affisso nella porta di una chiesa l’invito a partecipare a tale pratica. Mi informai e venni a sapere che vi era legata la promessa di Gesù della salvezza dell’anima e non ebbi pace finché non l’ebbi portata a termine.
      Poi, per anni ho vissuto la più grande delle contraddizioni: avere fede ma vivere contro di essa. Per questo quando tornai a “casa” ero deciso a non lasciarla più.

      Eppure io stesso sono arrivato al fanatismo. Ancora oggi un mio amico più saggio e intelligente di me, che ha condiviso con me l’esperienza di quella comunità, mi “rinfaccia” ridendo che io, per ben due volte, mandato dalla comunità, ho disintegrato, con un ultimatum, due fiorenti gruppi di preghiera che lui aiutava a crescere.
      Col tempo divenni più saggio e toccò a me subire la stessa cosa: un gruppo che seguivo fu disintegrato dal rozzo intervento di un altro amico. Io però continuai ad aiutare il gruppo ugualmente e questo comportò grossi attriti con gli altri duri e puri, che successivamente sono diventati più saggi anche loro.
      Ma non uscii dalla comunità per questo, ma perché nel frattempo mi ero sposato e gli impegni famigliari non mi permettevano di seguire tutti gli impegni comunitari.

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  11. I neo catecumeni sono ossessionati dalla sessualità.
    Sei gay? Devi dirlo e subito nasconderlo. I catechisti ti indirizzeranno (molto molto con ricatti spirituali giocando sui tuoi sensi di colpa, anche se sei casto) al seminario. Oppure a sposare una "sorella" del cammino d far figli.
    Se poi la tua inclinazione drammaticamente emerge: ciò accade perché Dio ti ha levato la mano dalla testa o hai saltato qualche convivenza.

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    1. Mai un omossessuale è stato indirizzato in seminario, piuttosto in itineranza

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    2. In seminario non so, ma a sposarsi Sì!

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Come dimenticare negli scrutini la domanda rivolta pubblicamente alle coppie: "Siete aperti alla vita"?

    L'aspetto tragicomico è che la fanno proprio a tutte le coppie, comprese quelle ultraottantenni.

    Ricordo ancora il mio megakikatekista capo equipe che di fronte all'assurdità di rivolgerla ad autentiche mummie cercava di giustificarla arrampicandosi sugli specchi.

    L'unico motivo è che Sankiko ficcanaso ha ordinato di domandarlo a tutti, e loro da bravi pappagalli obbedienti si adeguano sfidando il ridicolo.

    Ci sarebbe da ridere se non avessero fatto piangere tanta gente.

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    1. Ai più anziani la domanda mi consta sia: "Come va con il sacramento", cioè ciò che vogliono sapere è se hanno rapporti sessuali. È evidente quindi che non è l'apertura alla vita la loro preoccupazione, ma l'apertura al sesso.

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  14. Purtroppo la frase fatidica era rivolta non solo alle mummie ma anche a quelle coppie che avevano da poco avuto un figlio,genitori di figli piccoli lasciati rigorosamente lasciati a casa poco importava se avevano partorito da poco... Mi sento di dire giù le mani dalla vita delle persone, basta ficcare il naso sulla sessualità dei figli di Dio ma chi da il diritto ai catechisti di guidare e condurre la vita delle persone ? Si facciano da parte grazie!

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    1. Il problema è che non si fanno da parte perché loro sono ispirati da Dio,quindi tutto quello che fanno è per il tuo bene.
      Magari tu oggi non lo capisci, magari non sei d'accordo, ma se vuoi continuare a fare il cammino neocatecumenale nella tua comunità devi e ripeto devi obbedire e devi fare quello che ti dicono loro che sono ispirati dallo Spirito Santo.
      Se poi qualcosa non va come previsto allora vuol dire che non hai fatto esattamente come ti hanno chiesto anzi ordinato.
      Devi entrare nella logica che loro non sbagliano mai perché sono ispirati H24 dallo Spirito Santo.
      E poi se anche sbagliano va bene lo stesso perché tu sei stato obbediente e allora ci pensa il Signore a sistemare le cose.
      Spero di essere stato chiaro.
      LUCA

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    2. Se l'obbedienza ai CATECHISTI per il cammino è tanto importante e se i catechisti sono automaticamente ISPIRATI dallo Spirito Santo, per cui se parlano mentre dormono il camminante che ascolta considera le loro parole un oracolo, perché non hanno scritto di questa ubbidienza negli statuti?
      Sarà per caso perché sapevano benissimo che NON SAREBBERO STATI APPROVATI?
      Se è così, come penso, solo questo atto di ipocrisia dimostra che nel Cammino c'è del marcio.
      Se è così il Cammino non è marcito, è nato marcio.

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  15. «Chi non si sdegna quando c’e motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni» (San Giovanni Crisostomo).

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  16. Carrissimi, una bomba. Ascoltate!
    Mi trovo su Youtube, in un video di un frate francescano, che ha parlato di esorcismi, un frate anziano, molto bravo. Ho dato una letta ai commenti, e su alcuni sono interevenuto, in quanto c'è stato un musulmano che ha auspicato bombe nelle chiese. OK! Spulcia, spulcia, commenta, commenta, mi sono imbattuto in un giro di commenti. OK! Cosa mi capita?
    Ecco la bomba, leggetela attentamente:

    Daniele Arconti
    Risposta in evidenza
    Daniele Arconti
    Isaia Paolo Geremia Nessuno dei tre. Men che meno la Watch Tower, setta quasi satanica... Lutero era ed è rimasto in buona parte della sua teologia cattolico. Calvino aveva le sue strane idee. La Parola parla da sola se là si studia senza occhiali. Basta chiedere la luce dallo Spirito. Ti sei mai chiesto perché la lettura è l'interpretazione della Bibbia era prerogativa del clero fino a poco tempo fa? si sono accorti che non possono più tenere sotto chiave la gente ed hanno cominciato a cambiare. Ti sei mai chiesto perché solo da pochi decenni ci sono i neo-catecumenali ed i carismatici? Gente che dichiara SOLO IN GESÙ C'È SALVEZZA etc. Cose mai successe prima. Ti sei mai chiesto perché i carismatici sono nella maggior parte dei casi cacciati via dalle loro chiese? A Padova c'è un gruppo di cattolici carismatici che ha dovuto cominciare a riunirsi negli stadi perché il "prete" non li vuole. E la persona che tiene questi incontri è una donna. Te lo dico perché li conosco personalmente. Vedi quante cose strane ci sono? La gente comincia ad aprire le scritture, a sperimentare il vero cristianesimo ma a certi preti questo non sta bene. Per caso si vedono detronati? Penso proprio di si

    https://www.youtube.com/watch?v=5BJNwEI4PA0&lc=z22yfx3ikymtjfjkfacdp432p4osn0gzkk5m4dil5k5w03c010c.1546614673419801

    Fanno paura. Gli ho appena chiesto a quale gruppo apartiene. Sto attendendo la risposta.

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    1. penso che questi non sono cattolici ma protestanti.
      O sono Pentecostali, una comunità a se stante che riunisce tanti carismatici fuoriuscito o cacciati dalle loro comunità di origine.
      Ma potrebbero essere anche carismatici evangelici. Il fatto è che, purtroppo, fanno adepti anche tra i cattolici.
      Anche una mia amica ha fatto la scelta insana: da cattolica è diventata carismatica evangelica.
      In effetti confondono tra l'interpretazione della Bibbia, che per i cattolici è lasciata al Magistero della Chiesa, e la preghiera e la meditazione attraverso la Bibbia, che è più che altro un confronto della nostra vita alla luce della Parola di Dio (sempre interpretata come dice la Chiesa)
      Se ti rispondono facci sapere chi sono.

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    2. Fossero cattolici, bene che siano stati cacciati. Il problema è che il Cammino ancora non è stato cacciato. Perché i carismatici che pensano di interpretare la Bibbia lo dicono e non hanno interesse a colonizzare le parrocchie. Si riuniscono allo stadio.
      I camminanti invece hanno due facce: con una adulano la Chiesa e con l'atra tramano contro di essa. Con una mano distraggono e con l'atra sottraggono

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    3. Isaia, nei social è facile trovare molte persone che, dopo aver girovagato nei gruppi cattolici tipo carismatici o anche neocatecumenali, passano poi direttamente alle chiese evangeliche protestanti, per poi uscire anche da queste perché intolleranti d'ogni regola e finire per essere dei cani sciolti, cioè delle persone che si autodefiniscono cristiane ma non aderiscono a nessuna chiesa, perché tutte, secondo loro, tradiscono la Parola di Dio.
      Certo che chiunque abbia ascoltato le catechesi iniziali del Cammino ne esce con la convinzione che la Chiesa ha sbagliato per duemila anni e viene pure confermato nel caso avesse delle idee anti clericali, per cui non mi stupisce che il tuo interlocutore citi i neocatecumenali fra coloro che, nella Chiesa cattolica, stanno "aprendo gli occhi".
      Non abbiamo idea della portata del fenomeno, certo che è più che probabile che per molti cattolici in cerca di autenticità il Cammino non sia altro che un passaggio per uscire definitivamente dalla Chiesa, non per riavvicinarsi ad essa. Cito al proposito un articolo di Osservatorio di qualche tempo fa.

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  17. Il Papa ha detto che un ateo è meglio di un cattivo cattolico. Giusto, ma è bene precisare: NON TUTTI gli atei sono meglio dei cattivi cattolici, ma quelli che NONOSTANTE siano atei, sono più umani dei cattivi cattolici.
    Cioè: gli atei INCOERENTI sono meglio dei cattolici incoerenti.
    Perché solo se un ateo che NON si comporta da ateo è meglio di un cattivo cattolico.
    L'ateismo infatti richiede di comportarsi come se Dio non ci fosse, e perciò come se l'uomo non fosse un essere dotato di DIGNITA' che solo la sua ANIMA può giustificare. L'ateo coerente, infatti, può arrivare ad ogni efferatezza, dalla pedofilia (Mario Mieli), agli eccidi (Hitler e Stalin).
    Un po' come i musulmani: sono quelli "cattivi", cioè che non seguono fino in fondo il Corano, ad essere quelli buoni.
    Il cristiano cattivo, invece è quello incoerente e più è incoerente, più è cattivo (ma le incoerenze si cancellano con la confessione).

    Stesso discorso può valere per i camminanti.
    E' vero, ce ne sono di bravissimi, ma è perché, da qualche parte, sono INCOERENTI rispetto al Cammino. Probabilmente grazie alla fede ricevuta da cristiani della domenica.
    Dovrebbero però estendere la loro incoerenza anche in ambiti considerati tabù: dalle "confessioni" pubbliche, al modo di ricevere l'Eucaristia

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