sabato 15 agosto 2020

La Madonna Assunta in cielo schiaccia la testa del serpente

«Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa; se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita!»
(Dichiarazione del maligno espressosi durante la santa azione del noto esorcista padre Gabriele Amorth)


Mi accingo a scrivere questo testo alla vigilia della festività della Vergine Maria assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Un tempo prezioso per valutare la questione concernente l' opposizione avversa del Cammino alla vera, dignitosa, cosciente e sublime venerazione mariana contraddistinta da una costante: il santo Rosario.

Lo svilimento della Vergine Maria e della pratica del santo Rosario è il segno che identifica ogni singolo miscredente bestemmiatore. E Kiko, di bestialità, ne ha affermate e attuate a bizzeffe, ad iniziare dalla fantomatica visione mariana che avrebbe - dice lui con animo ignobile - suscitato il Cammino con tutte le sue eterodossie. Un movimento nemico dell'anima, che contempla l'insieme delle massime e delle dottrine contrarie alla retta ragione ed agli insegnamenti di Cristo, dove il fondamento è basato sulla cupidigia delle ricchezze, l'or­goglio della vita e l'impurità, non può di certo essere frutto di un'ispirazione divina. Una contraddizione che non può trovare assenso.
- Trattasi di una sedicente visione che né lui né i suoi fautori hanno mai ritenuto essere degna di essere vagliata dalla Santa Madre Chiesa -


Ma perché nel Cammino non si prega l'Ave Maria?
Eppure i momenti di ritrovo comunitario kikiano sono molteplici. Qualche esempio: si potrebbe pregare il Rosario prima della Parola settimanale o della Celebrazione eucaristica; magari al posto delle inutili prove dei canti con annesse verifiche dei cembali, delle nacchere e dei bonghi.
Perché a conclusione della liturgia eucaristica Kiko non dispone che le comunità preghino il Rosario, una singola Ave Maria oppure un Salve Regina? In fondo sono loro stessi a dire di essere un Cammino scaturito da un'apparizione della Vergine…oppure no?
Basterebbe escludere la bisboccia caratterizzante il termine (tutta la celebrazione in realtà) del “rito neocatecumenale” per ritrovarsi d' improvviso con un vantaggio di almeno mezz'ora da dedicare alla Corona della Madonna. Mi riferisco alla danza finale, alle litigate per accaparrarsi i fiori, alle chiacchiere (per nulla cristiane) etc.
Eppure, lasciatemelo dire, l' ora non è mai tarda quando c'è da ingozzarsi e bere all'agape post celebrazione.
Per non parlare delle convivenze di uno o più giorni in cui non è previsto alcun momento da dedicare al Rosario… e si potrebbe continuare a stilare l'elenco.
Chiaramente il loro astio verso Maria si estende inevitabilmente anche a Cristo. Diceva Sant'Annibale Maria di Francia: "Non ama Gesù chi non ama Maria; e più si ama Gesù e più si ama Maria".

Ancora una volta tendo a ricordare l'azzardo di Kiko avvenuto nel 2017, quando espresse senza coltre il suo parere circa una impurità di Maria che, associata ad ogni uomo, non sarebbe mai condotta in Cielo in anima e corpo... quando i dogmi di fede affermano esattamente il contrario.
Non sussiste alcun bisogno di attendere una tappa da effettuare dopo anni di disorientamenti spirituali per ricevere “finalmente” la corona e tentare un approccio con la preghiera del Rosario. Inoltre c'è da considerare che la pratica non viene incentivata neanche dopo la cosiddetta "tappa di Loreto". Quindi, in definitiva, nel Cammino la Corona della Mamma Celeste non trova mai espressione.

Prendiamo in considerazione l'estetica che Kiko ha offerto ai suoi affiliati, dipingendo in maniera deprimente la Vergine e il Bambino.

“Madonna e Gesù Bambino non andrebbero ridicolizzati. Sciocco chi l' ha fatto!" Queste le parole del parroco della chiesa di San Ciro rivolte a Carlos Atoche, autore di un murales raffigurante la Madonna con in braccio una scimmia.
L' associazione con i lavori di kiko sorge spontanea, così come logica nasce la considerazione che non di arte si tratta, ma di blasfemia!

Il murales blasfemo a confronto
con la Nueva Estetica di Kiko Argüello


- La somiglianza delle due scimmiette è innegabile. Per informazione dei lettori, il dipinto a sinistra (era un murales del pittore Atoche) fu ricoperto da una secchiata di vernice bianca da un cattolico di Avellino che non sopportava la visione della blasfemia ogni volta che apriva una finestra di casa. Magari prima o poi…
- Ps: E i neocat hanno pure il coraggio di citare Dostoevskij con “La bellezza salverà il mondo” relativamente alla loro "nuova estetica"!
Si, magari una bella secchiata di vernice a ricoprire quelle devastanti corone misteriche kikiane non sarebbe male, così da ricollocare il Crocifisso al centro della chiesa e della Dottrina. -

20 commenti:

  1. È l'inevitabile destino di tutte le brutture firmate da Kiko. Una volta morto, i capicosca della setta tenteranno di monetizzare gli immobili (le Domus, il terreno del Monte degli Ulivi, gli immobili a Roma, la proprietà terriera in Campania, ecc.) mentre nelle parrocchie imbrattate le sue "opere" verranno coperte da una santa e generosa mano di intonaco. Mi immagino la pasqualoneria internazionale - parodia estremamente ridicola della massoneria internazionale - tentare disperatamente di salvare il salvabile... e cercando di scansare le vendette trasversali delle mafie (piccole e grosse) che reclamano ulteriori favori dai capicosca del Cammino.

    Intanto vedo per caso che c'è un blog filo-neocatecumenale intitolato Testa del serpente (candidata ad essere schiacciata), che ha come sottotitolo "Rinunciare a tutto per salvare la testa" (in modo che venga schiacciata meglio), e che ospita numerosi articoli favorevoli alla propaganda kikiana e al sinistrismo clericale. Nonostante i numerosi camuffamenti e il patetico spiegone su Crisòstomo, ha dimenticato di ricordare che Nostro Signore ha usato il termine «prudenti come serpenti» come metro di paragone, non come lode al serpente e alla sua furbizia.

    Oh, a proposito: Lino aveva già spiegato il canto gnostico di Kiko Gesù percorreva tutte le città in cui il serpente gnostikiko è "astuto" anziché prudente.
    Perciò non è un caso che i kikos - addestrati a qualificarsi "figli del demonio" - abbiano tutta 'sta fissa per i serpenti...

    Quindi c'era uno dei pasqualoni che per commentare qui nel 2010-2011 si firmava "Urlo del Drago" (altra figura biblica rappresentante il demonio), figura che nel libro dell'Apocalisse troviamo in opposizione alla Donna vestita di Sole. Naturalmente "urlo" si riferisce alla maniera con cui i canti kikiani devono assolutamente essere strimpellati durante le liturkikie.

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    1. Matteo 10,16-18

      16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

      Vi confesso che questa non l'avevo messa a fuoco.
      Sorprendente. E dato che i canti restano impressi più di ogni altra cosa quell'astuto anziché prudente è tutto un programma... di vita e di stile che Kiko inculca nei suoi adepti.
      Siate astuti, sì astuti per, come stiamo vedendo ancor più in questi giorni, salvarvi ad ogni costo. A costo di menzogne e calunnie. Qualsiasi colpo basso.

      Lino Lista riappare sempre col suo impagabile lavoro.
      Grazie Tripudio che ci hai ricordato questo ennesimo capolavoro del nostro amatissimo amico per portare alla luce tutto quello che costoro trafficano col favore delle tenebre.

      Bellissimo il "canto gnostico di Kiko" da cui sguscia fuori il "serpente gnostikiko" con la sua testina sinuosa con la bocca piena di veleno.
      Sì hanno proprio la fissa dei serpenti.

      Pax

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  2. Disse un sacerdote di Avellino quando fu realizzato il murale detto "Madonna del mandrillo", che probabilmente l'autore, in un momento di forte auto-coscienza, intendeva fare un omaggio a sua madre.
    Credo che lo stesso si dovrebbe dire dell'obbrobrio dipinto da Kiko, senza fare altri commenti. Come pure di tante altre sue 'opere'. Effettivamente anche Kiko sentiva la propensione per i murales, a cominciare dagli sgorbi inquietanti sulle pareti della sua camera per finire con i poster, o affreschi digitali, che purtroppo troviamo in più di un tempio cattolico. Anche i caratteri che usa sono tipici dei graffitari. Sarebbe stato forse anche più apprezzato, se avesse decorato i sottopassaggi e i vagoni della metro.

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  4. Questa festa meravigliosa mi ha infuso speranza è dato allegria.
    Ringrazio Rebel per averla messa in evidenza. Davanti a Maria le tenebre arretrano atterrite e le forze del male sono ridotte allo sbando. Chi non fugge in tempo lontano da lei resta annientato sotto il suo calcagno. Il veleno del serpente non ha più potere.
    Sono certa che Kiko pagherà caro il suo strumentalizzare continuamente la Madonna. Lo dicevamo al post del cazziatone dei kikatekisti ai fratelli delle comunità disobbedienti.
    Per riportarli nell'alveo nominano a sproposito la Santa Vergine continuamente, come se fosse dalla lor parte e a tutela delle lor continue malefatte.

    Ma se non si può nominare il Nome di Dio invano, io credo che il Signore non concede a nessuno di pronunciare invano il Santissimo Nome di Maria.
    Questo anche è nel conto salato che Kiko si appresta a pagare. Gli augurerei di scontare in terrà quanto più possibile. Meglio sarebbe.

    Ma finora mi pare sia nell'elenco di quelli che in vita hanno avuto già i loro beni e poi.... giacciono ineluttabilmente nei tormenti.
    Lo compiango, con Carmen già trapassata e tutti i loro compari.
    Invece di nominare Maria invano, la invochino piuttosto.
    Credo che Lei sola, se invocata, può ancora illuminarli....
    A nessuno va negata un'ultima possibilità.

    Pax

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  5. Meravigliosa la Vergine vestita di sole con in capo le 12 stelle, come descritta nell'Apocalisse, che compare come seconda immagine nell'articolo odierno!
    I Padri concordemente vedono in essa sia la Chiesa, sia la Madonna; Kiko invece ci vede il kerigma (inteso come annuncio neocatecumenale) e afferma addirittura io oggi sono per voi la Vergine che sta dando alla luce in voi Gesù Cristo, sto gestando in voi il Figlio di Dio.
    Sì insomma...il volo pindarico fra la Vergine vestita di Sole, la Madonna, la Chiesa e Kiko che sta incubando nei suoi adepti Gesù Cristo fa un po' pensare che non ci sia molta omogeneità fra la lettura della Chiesa e quella kikiana.
    D'altronde, basterebbe avere una conoscenza parziale del catechismo dei fanciulli per accorgersi degli sfondoni del guru.
    Non dico che i neocatecumenali siano tutti ignoranti: semplicemente hanno sviluppato una enorme tolleranza all'errore, per cui basta una leggera somiglianza lessicale per far credere loro le verità kikiane simili o coincidenti alle verità cattoliche.

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    1. Invece vedo una certa congruenza fra le balordaggini di Argüello e il Salmo 26:

      Come una donna incinta che sta per partorire
      si contorce e grida nei dolori,
      così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
      Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori
      quasi dovessimo partorire: era solo vento;
      non abbiamo portato salvezza al paese
      e non sono nati abitanti nel mondo.

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  6. OT: esattamente cento anni fa, il 15 agosto 1920, avvenne la battaglia della Vìstola, in cui il debole esercito polacco riuscì a respingere i bolscevìchi - che dal 16 dovettero ritirarsi subendo ingenti perdite, concludendo così sconfitti la guerra contro la Polonia che avevano condotto per due anni.

    Nei libri l'evento è riportato come "battaglia di Varsavia" includendo i giorni dal 13 al 25 agosto, ma in realtà gli eventi decisivi furono sul fiume Vìstola il 15, ed infatti in lingua polacca viene chiamato "il miracolo della Vìstola" - Cud nad Wisłą. In Polonia la vittoria è attribuita alla Madonna nera di Czestochowa, che era stata invocata con un ottavario di preghiera nei giorni precedenti. Si racconta che Stalin andasse su tutte le furie quando sentiva anche solo nominare quel fiume.

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    1. Alla Beatissima Vergine riconosciamo anche il titolo di debellatrice di tutte le eresie. È inevitabile - e perfettamente logico - che una qualsiasi distorsione delle verità di fede su Nostro Signore abbia come puntualissimo contorno la distorsione delle verità di fede relative alla Regina degli angeli e dei santi. Più sono eretici, e più tentano di denigrare la Madre di Dio, a volte in modo sottile (come Kiko e i suoi orridi dipinti e la grande panzana dell'apparizione e il rinviare il rosario all'apposita "tappa") ma non per questo meno diabolico.

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  7. A proposito della Madonna, vorrei ricordare quello che diceva San Massimiliano Kolbe, di cui ieri ricorreva la festa e l'anniversario del martirio: "Chi ha Maria come madre, ha Gesù come fratello"

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    1. Allo stesso modo, i buoni sacerdoti dicevano sempre che "chi ha abbandonato il Figlio, è perché aveva cominciato col trascurare la Madre". E d'altronde, come potrebbe essere fondata la fede nel Figlio, se non si ricorre a Colei che lo portò in grembo?

      La fede è una cosa che risiede nel cuore, non negli spettacolini esibiti al pubblico. Il fatto che occasioni importanti (un rosario detto insieme, una Messa festiva, una processione mariana...) abbiano un che di "spettacolare", non significa che il loro contenuto è proporzionale alla spettacolarità (e non significa nemmeno che quei momenti, per essere buoni, devono essere del tutto insignificanti e privi di segni e di apparenza).

      Nella mentalità neocatecumenale, invece, è tutto uno spettacolarismo. Per loro l'importante non è la liturgia o la recita del rosario (altrimenti andrebbero molto volentieri anche a quelle non organizzate dal Cammino, anche da soli, anche senza farsi riconoscere come kikolatri, anche senza tentare di kikizzare tutto alla prima occasione); per loro l'importante è solo "quanto e come abbiamo spettacolarizzato" la liturgia e il rosario. Per questo sono campioni di pagliacciate: girotondini idioti alle liturgie del sabato sera con copponi e seggiole pieghevoli, allestimenti di palcoscenico domenicale per le Lodi Domestiche al Kiko Domestico, esibizione ossessiva (specialmente in occasioni diocesane ed ecclesiali) del vastissimo armamentario di gadget kikiani (chi spettacolarizza ha sempre un insano desiderio di farsi notare dai non credenti in Kiko), fino ai prevedibili sarcasmi furiosi contro chi critica tali spettacolarismi (sono convinti addirittura che siccome Kiko suscita le "alzate" allora nella Chiesa scarseggiano le vocazioni, col sottinteso che le vocazioni cattoliche, non avendo tutto quel ridicolo cerimoniale pubblico della predica del santone laico autonominatosi iniziatore, non sarebbero né tante né vere vocazioni).

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  8. Ricordiamo sempre l'arte neocatecumenale del camuffarsi - riuscendo persino a mentire a sé stessi.

    "Ma noi abbiamo un sacco di devozione mariana! dopotutto a Kiko è apparsa la Madonna!"

    "Ma noi abbiamo un sacco di devozione eucaristica! dopotutto in Israele abbiamo alla Domus nientemeno che una cappella dell'adorazione!"

    Ma i nostri sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia?"

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. E' indubbio che nel Cammino non si parla mai di Maria, e quando se ne parla, lo si fa ai fini del Cammino e non per condurre alla devozione e alla venerazione della Madre di Dio. La venerazione è riservata solo a Kiko.

    Ma anche in altri ambiti e realtà ecclesiali c'è poca sensibilità mariana ma, a differenza del Cammino, queste altre realtà non si percepiscono come realtà bastanti a se stesse, capaci di soddisfare tutte le esigenze spirituali dei loro aderenti, ma ammettono come un "principio di incompletezza" e ammettono che gli appartenenti possano liberamente andare a cercare quello che non trovano da loro in altri ambiti ecclesiali, a cominciare dalla parrocchia (parlo in generale, perché gruppi settari come il Cammino possono esserci ovunque, anche se non così grandi come il Cammino).

    Non è perciò difficile trovare persone che, pur appartenendo a uno specifico gruppo parrocchiale, possano anche far parte di un gruppo del Rosario parrocchiale o guidare la recita del Rosario prima della Messa.

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  11. Il problema a mio parere non si sostanzia nella recita o meno del rosario (sappiamo che i neocat lo recitano, come pure le Lodi. Abbiamo appena letto il richiamo WhatsApp del catechista di zona con tutti i doveri del buon catecumeno elencati e richiamati, quindi sappiamo ogni cosa e ciòche non sappiamo lo immaginiamo facilmente).
    Il problema nasce sempre da quella frasetta: la fede a cui siete chiamati 'mediante' il Cammino Neocatecumenale.
    Abbiamo assistito o vissuto personalmente proprio questa parabola e questo ossimoro neocatecumenale: il kerigma che ti chiama a credere senza fare nulla, anzi possibilmente facendo esperienza di peccato per convertirti meglio e poi, uno dopo l'altro, come i noccioli di una indigestione di ciliegie, tutti gli 'adempimenti' che devi fare, non se vuoi restare nella Chiesa ma se vuoi restare nel Cammino, solo 'mediante il quale' puoi mantenere la fede, restando cioè lì 'dove Dio ti ha chiamato'. Decima, preghiera notturna, Eucarestia kika, convivenze, collette, scrutini, pellegrinaggi kikiani, rosari, cinquantine, traslochi di parrocchia, missioni nelle case, centopiazze, ancora collette, viaggi in Israele, scrutatio, GMG, preparazioni...l'elenco sarebbe lunghissimo.
    Diceva don Tomaselli che per essere un buon cristiano basta attenersi ai precetti della Chiesa (possibilmente non peccare, mantenere una condotta cristiana nel rispetto dei Pastori e delle autorità, confessarsi, partecipare alla Santa Messa) e poi fare un po' di preghiera personale e di meditazione.
    Tutto troppo semplice? Assolutamente no...tutto troppo importante e profondamente vero.
    La Madonna, che è la personificazione stessa della fede, ci conduce sulla strada della semplicità, della autenticità, della bellezza, della pace: per questo è la nemica delle eresie, che non sono mai semplici, mai belle, mai rasserenanti, come tutto ciò che non viene da Dio.
    Per questo una Ave Maria che sorge dal cuore, come auspicato dall'articolo, può renderci liberi da tante sovrastrutture che inceppano la nostra fede e la nostra vita. Vale per tutti, naturalmente.

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    1. Hai fatto centro.
      All'ansia del camminare del Cammino, contrapponi la pace, che non è disimpegno, della maternità della Chiesa.
      Ai volti arcigni e ai ghigni e alle parole dure e beffarde di Kiko e Carmen, che renderebbero amare anche le cose più semplici, la Chiesa si manifesta il suo volto materno attraverso Maria, per cui diventa dolce e semplice la fede.

      La fede è semplice perché è per i semplici, la fede del Cammino è complessa perché è per i sempliciotti e i creduloni che si fanno gabbare.
      Le parole di don Tomaselli danno ristoro all'anima perché eco delle parole di Gesù, che chiama a se gli affaticati e gli oppressi. Sono parole meravigliose.
      Sentirsi accolti dalla Chiesa, e perciò da Gesù e da sua Madre, è la gioia più grande che c'è.

      Purtroppo questo rapporto diretto con Gesù e con Maria attraverso la preghiera a cui fai riferimento, che avviene nella Chiesa, nel Cammino è sostituito dal rapporto diretto coi catechisti e con le sovrastrutture del Cammino stesso, che invece di condurre alla Chiesa, fungono da ostacolo

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    2. Grazie Pietro NDC! Hai spiegato ciò che avvertivo indistintamente nel modo più corretto e completo, come sempre.
      Aggiungo, per chi si chiedesse se è possibile essere neocatecumenale e vivere la fede nel modo più semplice ed autentico, che sì, a mio parere è possibile; solo non 'mediante' il Cammino, ma 'nonostante' il Cammino e a volte 'contro' il Cammino.
      Basta cambiare preposizione...

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  12. Sono uscita dal cammino, e il mio giudizio sul fatto che sia meglio rimanere nella Chiesa piuttosto che farne parte rimane invariato, però devo dire la verità: so che il Rosario ogni giorno si prega dalla tappa di Loreto in poi, anche se è stata una decisione di papa Woijtyla; e ricordo delle occasioni in cui si è prega il Rosario tutti insieme, ad esempio quando dei fratelli sono in difficoltà, e anche quando ho perso mio padre e hanno organizzato una veglia di preghiera dove abbiamo recitato il Rosario anche se cantato; ricordo anche pellegrinaggi ai santuari mariani esteri, come nelle gmg; ricordo anche l'iniziativa di Kiko di far pregare il Rosario tutti i giorni davanti al sacramento per le famiglie in missione ad alcuni giovani, una cosa comunque abbastanza impegnativa e difficile da portare avanti almeno per me, che non ci sono riuscita; tuttavia rimango dell'idea che l'apparizione di cui parla Kiko debba essere vagliata da chi di competenza; un mio ex catechista diceva che non si sapeva bene se era un'apparizione o una ispirazione e che con il tempo lo avremmo saputo; ho anche saputo che durante la pandemia si recitava il Rosario insieme su zoom, cosa a cui mi aveva invitato la mia ex sorella di comunità e carissima amica, ma che comunque si faceva anche in altri gruppi (era un'iniziativa anche di un gruppo con cui sono stata a Medjugorje infatti)

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    1. Ci sono tre problemi fondamentali:

      1) il fatto che il Rosario è una preghiera adatta anche ai bambini, per cui l'averla rinviata alla cosiddetta "tappa di Loreto" significa averlo di fatto proibito a chiunque - inclusi i bambini - non abbia ancora completato tale tappa. Questo è semplicemente diabolico;

      2) il fatto che preghiere e altre attività devono essere eseguite dai camminanti alla maniera progettata da Kiko - si veda ad esempio le "Lodi domestiche della domenica mattina", con cero kikiano, chitarrella con canti kikiani, drappeggi e kikone, gadget kikiani vari;

      3) il fatto che il valore di tali preghiere e attività viene riconosciuto solo nel fatto di aver ubbidito a Kiko. Dunque i kikos non apprendono la bontà del Rosario e delle Lodi e di tutto il resto, non si convincono che sono cose buone per il Signore "con o senza il Cammino", ma si convincono che bisogna farle solo perché lo comanda Kiko, solo per adeguarsi alla "tappa" della comunità. Non appena Kiko comandasse di smetterla con le Lodi, immediatamente smetterebbero tutti. Non appena Kiko dicesse di aggiungere nel Rosario una preghiera a Budda, immediatamente la farebbero tutti. Kiko è ispirato dal demonio anche quando consiglia il Rosario, poiché non consiglia il Rosario come tesoro spirituale della Chiesa, ma come Nuevo Gadget della Tappa Comunitaria Kikiana.

      Negli altri movimenti ecclesiali, invece, il Rosario e tutto il resto vengono raccomandati poiché sono tesori spirituali della Chiesa e dunque giovano a tutti "con o senza il nostro movimento". E soprattutto senza dover "aspettare" di aver passato l'apposita tappa. Ma pensate quant'è diabolico, di fronte ai santi pastorelli di Fatima che neanche avevano fatto la Prima Comunione e già recitavano insieme il Rosario, arriva negli anni '60 il diabolico Cammino Neocatecumenale che in onore di satanasso "sposta" il Rosario all'apposita "tappa" - dopo la quale andrà pregato "alla maniera di Kiko", e adoperando le kikone autocelebrative di Kiko, e con quei canti di Kiko che dietro boriosi paroloni (tipo "shekinà") cela maldestramente il suo profondo odio per la Beatissima Vergine, debellatrice di tutte le eresie.

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    2. Io in effetti in tutta sincerità non vedo perché un cristiano non possa recitare il Rosario e la liturgia delle ore senza dover fare il cammino, sono mezzi che la Chiesa offre da secoli e assolutamente non è religiosità naturale, quella stessa religiosità che in realtà ha portato alla salvezza e anche alla canonizzazione di molti

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