giovedì 17 novembre 2022

Aprire la Bibbia a caso è dannoso per l'anima e per la propria vita

In questo blog abbiamo parlato diffusamente in varie occasioni della pratica neocatecumenale di "aprire la Bibbia a caso", ma vale la pena fare un riassuntino per i nuovi lettori.
Nel cammino la lettura delle Scritture rappresenta un'attività molto importante, tanto da dedicare ad essa una delle obbligatorie celebrazioni settimanali cardine del Cammino, la "celebrazione della Parola" e da considerarla una delle "gambe" del cosiddetto "Tripode" neocatecumenale (parola, liturgia, comunità), ovverossia una parte della vita del neocatecumenale senza la quale il Cammino "non si regge", non funziona. Naturalmente non è l'unico caso in cui la lettura delle Sacre Scritture riveste un ruolo di primo piano: il neocatecumenalesimo, da buona "religione del libro" al pari di islamismo ed ebraismo, utilizza la Bibbia a ogni pie' sospinto e quasi in ogni momento, preghiera, tappa, ritiro spirituale, pellegrinaggio... spesso e volentieri con la mediazione di laici (i catechisti). 
Il neocatecumenale, da solo o in gruppo, viene spinto a "interrogare" la Bibbia, soprattutto in momenti di dubbio, dilemma, o difficoltà, aprendo il volume in una pagina a caso e meditando il passo che esce.
A dirla in questo modo non sembrerebbe così male, no? Del resto la Bibbia è il testo di riferimento di noi cristiani, che male c'è a prendere ispirazione per la vita di tutti i giorni dalle parole che vi sono scritte?

In realtà in questa pratica comune al neocatecumenali e a molte sette e derivazioni protestanti cela gravi rischi per la propria vita concreta, la psiche, e persino la propria anima. Vediamo il perché.

Un primo serio pericolo per chi indulge in questa prassi riguarda l'influenza sulla vita quotidiana. I neocatecumenali vengono spesso indotti dai propri catechisti ad aprire la Bibbia a caso in momenti di difficoltà o indecisione e sono portati a farlo anche senza ricevere questo suggerimento perché il rituale dell'apertura a caso avviene in molti momenti sin dall'inizio del cammino e anche alla presenza dei sacerdoti: il neocat è portato a credere che sia una cosa buona e prassi normale della Chiesa. Dalle parole che leggono, quasi sempre senza ombra di direzione spirituale, molti traggono conclusioni che corroborano le proprie scelte in questioni fondamentali della vita, quali la scelta di una vocazione, la scelta di un lavoro, il comportamento da tenere con un genitore, la scelta di avere un figlio, e così via. Decisioni che possono influenzare pesantemente la vita di una persona e la sua relazione con gli altri, anche in modo irreversibile fino a causare danni molto seri non solo a se stessi ma anche a quelli che li circondano.

Il secondo punto da sottolineare è il danno psichico che può verificarsi in persone già fragili. Immaginiamo dei soggetti che vivono gravissimi problemi famigliari o sociali (e la buona parte dei camminanti vive situazioni di questo tipo, a causa delle quali si avvicina al Cammino stesso), che si trovano in condizione di necessità, nel bisogno di trovare risposte alle proprie angustie e dubbi. Tali persone vedranno nella "parola a caso" in primo luogo una facile scappatoia a una seria meditazione e riflessione personale, in secondo luogo tenderanno a piegare le parole secondo ciò che più sarà consolante e comodo per la propria vita, ovvero vi leggeranno una sorta di "profezia" che si auto-avvera. O, in alternativa, in certe espressioni dure, private della necessaria esegesi e guida, potrebbero vedere una forma di lontananza di Dio, di rimprovero o addirittura di condanna. Non pensiamo di esagerare se sosteniamo che questa pratica potrebbe danneggiare la stabilità psichica di una mente magari già indebolita.

Infine non è da sottovalutare il più grave e importante danno spirituale causato dalla apertura a caso della Bibbia. Se non attentamente guidata, anche se effettuata con le migliori intenzioni, aggiungendo meditazioni o preghiere, può assumere la forma di una vera e propria divinazione, altrimenti detta "cleromanzia". Affidare al caso, cioè alla sorte o "fortuna", l'estrazione di un versetto biblico è l'equivalente di chi gioca numeri alla lotteria e spera che siano quelli fortunati; far dipendere dalla sorte (come i divinatori dell'antichità: tante diffuse pratiche divinatorie pagane richiedevano il lancio di oggetti e l'interpretazione della disposizione casuale degli stessi), le decisioni della propria vita fa pensare all'episodio della pitonessa (1Samuele 28, 3-11) nel quale il re Saul interroga i profeti, invoca sogni e infine costringe un'indovina a evocare lo spirito del profeta Samuele per conoscere il proprio futuro. L'apertura della Bibbia a caso è, quando priva di guida e direzione spirituale, a tutti gli effetti una pericolosa divinazione, la ricerca di una combinazione di parole che letta opportunamente riveli "il futuro". Serve specificare che ciò va contro il primo comandamento?
Agli eventuali neocatecumenali che ci leggono anticipiamo che non serve a nulla citare il rituale della "scrutatio" neocatecumenale (pallida caricatura della scrutatio cattolica che è sempre diretta da un sacerdote), solo ipocritamente ammantata da momento di preghiera e di condivisione ma nella quale in realtà il neocat si trova a pescare da solo i versetti della Bibbia citati a margine, inseguendo, in un ideale albero di riferimenti, una risposta ai problemi della propria vita.

I neocatekiki con la schiuma alla bocca diranno che prendere la parola a caso è una pratica comune della Chiesa e comunque "chi siamo noi per giudicare?", ma per dissipare questa obiezione citiamo un interessante articolo di Aleteia, pubblicato a ottobre 2019, nel quale padre Alain Bandelier divulgatore religioso francese responsabile di Foyer de Charité (Istituto di Carità) e redattore del settimanale cattolico francese "Famille Chrétienne" ammonisce e invita alla prudenza circa la prassi dell'apertura a caso delle Sacre Scritture. Dice il padre:
"Bisogna ... rimanere prudenti e misurati. Rendere sistematico, o più o meno “magico”, l’uso di questa pratica comporta un pericolo spirituale e psicologico. Le personalità fragili possono cercarvi una sorta di sicurezza che le assolve dalla responsabilità – come se il nostro destino fosse scritto, come se non dovessimo più assumere i rischi del libero arbitrio e del dibattito intelligente.
Più chiaro di così non potrebbe essere. E aggiunge il padre:
Di converso, le persone con un carattere dominante o persuasivo possono cercare di usarlo, in modo consapevole o meno, per manipolare un gruppo o degli individui. Alcuni dicono “Prendiamo un versetto”, altri “Leggiamo un versetto a caso”. Sono espressioni fuorvianti. Aprire la Bibbia non è come giocare alla lotteria o prendere una carta. È compiere un atto di fede. Significa in primo luogo entrare in un atteggiamento di preghiera, ascoltare in modo umile e attento. È quindi un abbandonarsi al Signore nell’atteggiamento di un discepolo aperto alle indicazioni, di un figlio che cerca di obbedire.

Servono spiegazioni? Questa descrizione di persone con carattere dominante e persuasivo che usano la scrittura per manipolare gruppi o individui, non vi ricorda qualcuno?

Anche il padre cita casi in cui alcuni Santi hanno fatto ricorso a questo strumento per comprendere meglio certi momenti della propria vita, compiere determinate scelte, approfondire il senso di eventi importanti (ad esempio Santa Teresa di Lisieux, San Bernardo), ma appunto si tratta di giganti della fede, con una vita spirituale intensa e vivificante, che avevano già un colloquio attivo con Gesù alimentato dalla preghiera fervente e dalla partecipazione assidua ai sacramenti. Nel loro caso ricorrere alla lettura di un passo evangelico preso a caso era solo un modo per mettersi in ascolto di Dio e dissipare le ultime ombre proiettate dall'umano timore sulla volontà di Dio già pienamente compresa e vissuta ogni giorno. Non è invece salutare utilizzare strumentalmente il libro, cercando in esso passi dei quali non si comprende appieno il significato per confermare pensieri già formati, attribuendo a Dio determinate scelte e sottraendosi ai rischi del libero arbitrio. 

La Sacra scrittura non si interpreta da sé, come diceva alcuni decenni fa l'eretico Kiko, per parallelismi, ma solo attraverso l'unica e autentica interpretazione che è data dalla Chiesa. Dice il Catechismo della Chiesa cattolica:

108 La fede cristiana tuttavia non è una « religione del Libro ». Il cristianesimo è la religione della « Parola » di Dio: di una Parola cioè che non è « una parola scritta e muta, ma il Verbo incarnato e vivente ». Perché le parole dei Libri Sacri non restino lettera morta, è necessario che Cristo, Parola eterna del Dio vivente, per mezzo dello Spirito Santo ce ne sveli il significato affinché comprendiamo le Scritture.

109 Nella Sacra Scrittura, Dio parla all'uomo alla maniera umana. Per una retta interpretazione della Scrittura, bisogna dunque ricercare con attenzione che cosa gli agiografi hanno veramente voluto affermare e che cosa è piaciuto a Dio manifestare con le loro parole.

110 Per comprendere l'intenzione degli autori sacri, si deve tener conto delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei « generi letterari » allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di raccontare, consueti nella loro epoca. « La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa nei testi secondo se sono storici o profetici, o poetici, o altri generi di espressione ».

E' molto meglio, se siete nel dilemma, o nella sofferenza, interrogare un buon padre spirituale, nutrire la propria anima con il Pane di Vita, frequentare la Messa e confessarsi spesso: nel cuore liberato dall'oppressione delle umane debolezze sarà il Cristo stesso vivo e vero a parlare, lo Spirito Santo a consigliare i Suoi figli. Non serve rivolgersi ai falsi profeti che Bibbia in mano ingannano i poveri e i miseri in cerca di luce. Non vi porteranno alla salvezza ma dentro un fosso!

131 commenti:

  1. Ah la bibliomanzia, questa praeclarissima pratica del Cammino Neocatecumenale! Non se ne parla mai abbastanza, eppure è la causa di e la soluzione a, tutti i problemi del Cammino! (cit.)

    Perché mai si dovrebbe organizzare una Scuola di Bibbia della durata complessiva di anni 4, per leggere il Sacro Libro da cima a fondo, sotto la sapiente guida di buoni esegeti; quando si ha invece la possibilità di trascinare i fratelli a girare in circolo per 30 anni, aprendo il Sacro Libro a caso ogni volta che questo serve a far quadrare i conti?

    FungKu.
    Uno dei motivi per cui mi hanno buttato fuori dal Cammino, è perché avevo messo dei segni sui quei libri della Bibbia che non parlano di morti ammazzati e di vendette divine, e quindi aprivo sempre lì. Ma non è che mi hanno scoperto, hanno solo detto che non era giusto che solo a me il Signore rivolgesse solamente buone parole. Che ci vogliamo fare, sono fatti così, se non c'è il sangue di Ignacio sopra l'arena (cit.) non sono soddisfatti!

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    1. Meno male che c'è FungKu a tirarci su di morale altrimenti..




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    2. ...altrimenti interviene il solito troll con uno dei suoi tanti nickname, a ragliare le solite asinerie da neocatecumenale.

      La Scrittura non è comprensibile se non alla luce della Tradizione e del Magistero.

      E la Tradizione e il Magistero non sono cominciati certo nel 1962-1969.

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  2. Dopo aver aperto la bibbia a caso, aprono i loro conti corrente a Kiko & Company

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  3. La Chiesa ci insegna che la fede poggia su tre pilastri: Scritture, Tradizione, Magistero. Ma ci insegna anche che il primo - le Scritture - è comprensibile solo alla luce degli altri due. Motivo per cui fino a tempi recentissimi ("preconciliari"), ai laici era fortemente sconsigliata la lettura della Bibbia: prendereste fischi per fiaschi, perché non siete esperti di Tradizione e di Magistero, e quindi non avete gli strumenti fondamentali per poter comprendere le Scritture.

    È anche vero che i laici le Scritture le capivano comunque - cioè capendo quel che c'è davvero da capire, senza diventar professori di qualche dettaglio secondario, senza ridurre la fede a una laurea in teologia -, visto che il partecipare frequentemente alla Messa garantiva un ciclo di letture "ordinato" e spiegato dal sacerdote. Frequentare i sacramenti è sempre stato molto più valido del mettersi a tavolino con gli occhialetti a metà naso a scrutare qualche oscuro passo delle Scritture (come se Nostro Signore avesse detto "andate, e diventate professori esperti del libro speciale").

    Le Scritture (alcuni dicono "Scritture", altri dicono "Bibbia", ma siamo lì) sono state scritte lungo diversi secoli, da diversi autori (ad esempio il libro di Isaia ha almeno tre autori diversi, di diverse epoche, di diverso stile narrativo, diversa mentalità, ecc.), e non era mai stato inteso come un "libro magico" di "ricette garantite" (tanto meno un libro in cui ogni pagina avrebbe lo stesso identico peso delle altre).

    L'apertura della Bibbia "a caso" è un fraintendimento totale, è un considerare la Bibbia una specie di libro magico di magiche ricette infallibili. È quindi un peccare di idolatria, l'illudersi che la Bibbia sarebbe una sorta di magico oracolo pronto per tutte le tue situazioni quotidiane. La "divinazione", come spiegato sopra, è idolatria, è un pretendere di estrarre forzosamente il parere di Dio eseguendo determinate operazioni, anche se infiocchettate da canti e preghiere e meditazioni e ceri kikiani comprati nel kiko-shop autorizzato.

    Come al solito i fautori del vaticansecondismo, nella pia illusione di "avvicinare" il popolo alle Scritture (gente che non sa con quale mano ci si fa il segno della croce, ha bisogno di leggere il Catechismo o la Bibbia?), hanno involontariamente dato via libera agli idolatri che non vedevano l'ora di fabbricarsi nuovi idoli e nuove "divinazioni". Quando perfino i Pontefici recenti raccomandano la lettura della Bibbia, dovrebbero anche ricordare non solo che la gran parte della Bibbia è composta da pagine che "ci dicono poco o nulla" (che cosa ti può importare di Oam, di Gabaon, dei cavalli, di Mamre, degli olocausti a cui staccare la testa da far bruciare sull'altare e spruzzarne il sangue sulla parete dell'altare...), ma anche che tale lettura non va presa in senso "divinatorio" (nemmeno per scherzo, nemmeno per dire: "oh guarda il Signore mi ha presentato questa pagina proprio adatta a me e alla mia situazione di oggi!", il che può essere una tua impressione, ma sei già sulla soglia del trattare la Bibbia come il Magico Magico Libro di Magiche Magiche Ricette Garantite).

    Chi volesse approfondire la propria fede, deve mettere da parte la Bibbia e leggere invece il Catechismo della Chiesa Cattolica. Lì c'è spiegato tutto, estensivamente, con tutti i riferimenti biblici e patristici e storici. "Ma la Bibbia è un testo sacro! è Parola di Dio!" Sì, ma se la Bibbia fosse stata facile da capire per tutti, Nostro Signore non avrebbe inviato ai suoi il Paraclito affinché spiegasse «ogni cosa» (cfr. Gv 14,26).

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    1. in sostanza siete cattolici e anti protestanti

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  4. A questo proposito ricordo tutta la pappardella della Carmen sullo scheletro della Parola e della Bibbia, che prenderebbe vita nell'assemblea: "la Scrittura è lettera morta, uno scheletro". Testuale.
    Questo scheletro prenderebbe vita grazie alle persone che hanno lo spirito e ne hanno esperienza.
    Poi però si contraddice, dicendo che per gli orientali la Bibbia esorcizza, perché "i demoni lo capiscono e tremano" (ma forse sempre soltanto in quelli che hanno già lo spirito).
    Nonostante dica che è bene anche leggere la Bibbia da soli (sempre però se hai lo spirito che le dà vita), il fine ultimo è quello di esaltare l'assemblea, come sempre: "E' nell'assemblea che il libro prende vita", "Un'assemblea cristiana che proclama le scritture è sempre molto di più del libro: è lo spirito che dà loro vita".
    Questo il concetto.
    Fare la scrutatio o aprire la Parola al caso da soli, quindi, funzionerebbe solo se "si ha lo spirito che dà vita allo scheletro".

    Ma il Catechismo della Chiesa Cattolica non dice questo:
    103: "la Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture"
    104: "Nella Sacra Scrittura, la Chiesa trova incessantemente il suo nutrimento e il suo vigore; infatti attraverso la DIVINA Scrittura essa non accoglie soltanto una parola umana, ma quello che è realmente: la Parola di Dio. "Nei Libri Sacri, infatti, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con loro".
    105: "Dio è l'Autore della Sacra Scrittura. "Le cose divinamente rivelate, che nei libri della Sacra Scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l'ispirazione dello Spirito Santo".

    Poi, appurato che l'autore della Sacra Scrittura è Dio, anche il CCC parla dello Spirito Santo necessario alla comprensione affinché non resti lettera morta, ma si tratta della Tradizione Apostolica che si attua attraverso il Magistero della Chiesa e non sull'interpretazione estemporanea del singolo.

    Così Carmen, da un lato esaltando l'assemblea e dall'altro concedendo facoltà a chi ha lo spirito di "dare vita" allo "scheletro della Scrittura", depista e bypassa totalmente il fatto che questo Spirito lo detiene la Chiesa nel suo Magistero legato alla Tradizione.
    Fa credere che si tratti dello "spirito" individuale, quello che pretendeva di avere Kiko fin dalle baracche, che indipendentemente dal Magistero della Chiesa porta ad interpretare personalmente le Scritture.

    Anche la semantica utilizzata da Carmen è respingente: laddove nella Chiesa si parla di Sacra e Divina scrittura, questa mezza teologa la definisce "scheletro", che non è il massimo, senza mai fare una sola volta riferimento alla Tradizione e al Magistero.

    Se questo è il pensiero neocatecumenale (e lo è), aprire la Bibbia al caso fa più male che bene.

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    1. e noi rispondiamo che fa più bene che male, anzi benissimo come nella pubblicità di Petrus di anni fa

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  5. Quindi ricapitoliamo. In questo post, chiaramente ispirato dal demonio, che odia la parola di Dio e che ispira continuamente il mondo a non leggerla e i cristiani che per leggerla o scrutarla bisogna essere "giganti della fede", l'autore ci dice che la lettura della bibbia in ambiente liturgico (lodi mattutine, liturgia della parola, scrutatio ecc...) "cela gravi rischi per la propria vita concreta, la psiche, e persino la propria anima." e addirittura l'autore maiestatis ci dice che: "Non pensiamo di esagerare se sosteniamo che questa pratica potrebbe danneggiare la stabilità psichica di una mente magari già indebolita". Noi che non siamo ispirati dal demonio, sappiamo che "questi gravi rischi per la propria vita concreta" si chiamano "conversione". Quindi il demonio, che odia la conversione dei Cristiani, ci dice attraverso questo post che leggere la Parola di Dio (la pratica della lettura della Parola di Dio a caso sempre in ambiente liturgico era molto in uso nelle prime comunità cristiane e da molti santi...) è pericoloso in quanto i cristiani finalmente potrebbero convertirsi, cioè modificare la direzione della propria vita (metanoia, cambiamento radicale "de capoccia" come si dice a Roma). Io direi che invece di ascoltare la parola del diavolo, anche attraverso questo blog, vale la pena di affidare la nostra vita alla Parola di Dio che non delude mai.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. E allora, abbiate finalmente il coraggio di svignarvela ufficialmente con gli evangelici.

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    2. "Evangelici" è il nome elegante dei protestanti.

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    3. Come scrive don Simone, «l’Avvento, cercate di viverlo e celebrarlo nelle chiese, non sui social media».

      p.s.: "nelle chiese" non significa al chiuso delle salette kikiane-carmeniane.

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    4. carissimo
      spiegami

      Il Deuteronomio spiega: « Poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo » (Dt 4,15-16)
      un abbraccio
      dom

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    5. meglio protestanti che cattolici tradizionalisti co me voi.

      FAV non scrivere...










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    6. Ma Fallacio, il post non dice questo.
      Ciò che tu hai scritto è la mala rivisitazione di un concetto diverso assai chiaro.
      Partendo dal principio: è chiaro che ci vuole uno Spirito per comprendere la Scrittura, ma questo ce l'ha il Magistero della Chiesa, non uno qualsiasi.
      I santi che tu citi, come anche Tripudio ha già scritto, potevano anche aprire la Bibbia al caso, perché era certo che l'avrebbero intesa secondo Magistero e quindi secondo lo Spirito, cioè non secondo uno spirito personale di sensazione o secondo un fuorviante insegnamento.
      Voi nel Cammino, però, siete molto distanti dal Magistero della Chiesa, perché voi siete formati al neocatecumenalesimo, ossia dalle "ispirazioni" di uno non autorizzato ad interpretare ma obbligato, come tutti, all'interpretazione magisteriale.
      E le "ispirazioni" di quest'uomo e compare, spessissimo si discostano dal Magistero.
      Avviene così che quando scrutate o aprite la Bibbia al caso, la intendete come ve l'hanno insegnata o come in quel momento vi passa per la testa, perché vi dicono anche che "lo spirito vi ispirerà, vi aiuterà a comprendere...".
      Questo è il pericolo di cui parlava l'articolo, non il fatto di leggere le Scritture in sé, come tu hai invece inteso, dando di demoni a chi si adopera per la difesa del Magistero.
      Per fare un esempio, che in passato è accaduto anche a me e quindi so come funziona, se leggete un passo sull'obbedienza a Dio, immediatamente l'associate all'obbedienza ai catechisti laici, che vi hanno inculcato essere permanentemente ispirati e con diritto di indagare le vostre vite.
      Essere obbedienti ai catechisti nel Cammino è un dictat.
      "Non c'è Cammino senza obbedienza ai catechisti!" Mi disse una volta un prete neocatecumenale della prim'ora. E in un certo senso mi aprì gli occhi, perché i catechisti stavano commettendo le peggiori cose in nome dell'obbedienza a loro dovuta.
      Questo per dire, ed è solo un esempio tra le migliaia disponibili, che per poter aprire la Bibbia al caso bisogna essere certi che quello che intendiamo sia davvero secondo la giusta interpretazione dettata dallo Spirito agli Apostoli (che non sono i catechisti, ma i vescovi, primo fra tutti il Papa).

      Sì, lo so che tu risponderai (se lo farai), che tu intendi soltanto e unicamente l'obbedienza a Dio e non ai catechisti, per rimanere nell'esempio, parte del discorso che sarebbe più facile da attaccare perché specifica, tralasciando tutto il resto.
      Ma quando uno riceve una "formazione" inadeguata, può scrutare e aprire la Bibbia al caso anche tutti i giorni, ma la intenderà sempre secondo quanto gli è stato insegnato.
      E qui sta il pericolo per voi.

      Ricordo anche l'apertura della Bibbia al caso che si faceva nei pullman durante i pellegrinaggi. Forse si fa ancora, non so.
      Un ragazzo/a dava l'esperienza e poi veniva aperta la Bibbia al caso solo per lui/lei.
      A volte interpretava direttamente il catechista, sulla base dell'esperienza data, a volte si faceva prima interpretare al ragazzo/a: "Che ti dice questa Parola?"
      Avendolo dovuto fare anch'io, come catechista accompagnatore, confesso che a volte non sapevo che dire, perché il passo al caso non c'entrava nulla con l'esperienza e dovevo malamente improvvisare.
      Poi con l'équipe se ne parlava e risultava chiaro che quella era una Parola "tosta", "difficile", che non c'entrava nulla col caso "in esame" e quindi ciò che mi ero trovato costretto a dire erano emerite scemenze.

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    7. @blog, inoltre, dice Papa Francesco: <>. Non lascia le cose come prima, dice il Santo Padre, cioè ti cambia la vita e ti converte, esattamente quello che il demonio attraverso questo post non vuole. Che tu ti converta e lasci che la Parola di Dio ti cambi. Poi il Papa prosegue: <>. Dice, bisogna che io sia lì all'appuntamento con quella parola e aggiungo io... E che non abbia paura di aprirla la bibbia e di ascoltare la Sua Parola.
      Fallacio Asino Vinicio

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    8. Aprire la Bibbia a caso è peccato mortale nella quasi totalità dei casi. In genere bisognerebbe proprio sconsigliare la lettura della Bibbia ai neofiti e alle persone incolte, in quanto favorirebbe fraintesi, errori e nei casi più gravi, eresie. Molto meglio mediare tramite Catechismo e scritti dei Santi.

      Tomista EX nc

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    9. @blog, inoltre, dice Papa Francesco: "La Sacra Scrittura è un tesoro inesauribile, è scritta “per uomini e donne che hanno nome e cognome”. Lo ha detto Francesco all'udienza generale, ricordando che la conoscenza della Parola non è questione di ripetizione meccanica ma di luogo in cui Dio incontra tutti e "non lascia le cose come prima"". Non lascia le cose come prima, dice il Santo Padre, cioè ti cambia la vita e ti converte, esattamente quello che il demonio attraverso questo post non vuole. Che tu ti converta e lasci che la Parola di Dio ti cambi. Poi il Papa prosegue: "Quel versetto della Bibbia è stato scritto anche per me, secoli e secoli fa, per portarmi una parola di Dio. E' stato scritto per ognuno di noi. A tutti i credenti capita questa esperienza: un passo della Scrittura, ascoltato già tante volte, un giorno improvvisamente mi parla e illumina una situazione che sto vivendo. Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, all’appuntamento con quella Parola". Dice, bisogna che io sia lì all'appuntamento con quella parola e aggiungo io... E che non abbia paura di aprirla la bibbia e di ascoltare la Sua Parola.
      Fallacio Asino Vinicio

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    10. @fallacio
      Prima di scrivere cose tipo: "post ispirato dal demonio" accendi i neuroni. Qui nessuno ha detto di NON LEGGERE la BIBBIA, ma di farlo come dice LA CHIESA. E la CHIESA dice che aprire la Bibbia A CASO per ottenere delle risposte è profondamente SBAGLIATO oltre che DANNOSO perchè puoi intenderla come vuoi. E nessun uomo di fede farà mai una cosa del genere. Questa cosa la fanno i protestanti dai quali ti invito ad andare. Troverai tanti punti in comune

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    11. Per Vinicio: non devi mettere le citazioni fra parentesi angolari perché non vengono pubblicate.

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    12. "Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, all’appuntamento con quella Parola".

      Papa Francesco, e lo si capisce bene dalle frasi successive, non intende l'appuntamento alla neocatecumenale, cioé al passaggio, alla celebrazione della Parola, alla scrutatio e chi più ne ha più ne metta.
      Papa Francesco per "appuntamento" intende la predisposizione del cuore, la "terra buona, che farà crescere quel germoglio", perché "Tutti i giorni Dio passa e getta un seme nel terreno della nostra vita".
      E poi aggiunge: "siamo noi i “tabernacoli” dove le parole di Dio vogliono essere ospitate e custodite, per poter visitare il mondo. Per questo bisogna accostarsi alla Bibbia senza secondi fini, senza strumentalizzarla. Il credente non cerca nelle Sacre Scritture l’appoggio per la propria visione filosofica o morale, ma perché spera in un incontro..."

      E poi... toh, il Papa comunica che la "lectio divina" si fa anche nelle parrocchie.
      Ma guarda...
      Così mette in guardia sul passaggio tra lettura e meditazione: "non bisogna scivolare in interpretazioni soggettivistiche ma inserirsi nel solco vivente della TRADIZIONE, che unisce ciascuno di noi alla Sacra Scrittura".

      Nessun cristiano praticante ha paura di aprire il testo SACRO ed ascoltarlo, altrimenti andrebbe a farfalle e non in Chiesa.
      Il punto però rimane sempre quello: siamo uniti alla Sacra Scrittura nel solco della Tradizione.

      Tradizione che non è, come qualcuno scriveva prima, "cattolicesimo tradizionalista", ma la Tradizione Apostolica, che sta alla base della trasmissione della fede.

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    13. @Fallacio
      io capisco che ormai siete abituati a vedere il demonio in ogni critica costruttiva al Cammino, ma hai letto male il post. Qui stiamo dicendo che la Parola di Dio va letta il più possibile, ma va interpretata con l'aiuto di un padre spirituale e non da soli, che non vuol dire non leggerla affatto. Secondo te il consiglio di leggere la Bibbia il più possibile e di cercare un padre spirituale è un consiglio demoniaco? Anche io ricordo ancora questa pratica dell'apertura a caso della Bibbia nei pullman alla GMG, c'era chi prese decisioni importanti sul proprio stato di vita anche sulla base che uscì lo stesso passo del Vangelo ad altre persone nella stessa situazione, e a commentare il passo della Bibbia uscito a caso c'erano catechisti esterni che neanche conoscevano i nostri nomi; la scelta dello stato di vita è una decisione molto molto delicata, e un padre spirituale è d'obbligo per non sbagliare, è questo che stiamo dicendo nel post, e che ripetiamo sempre
      Gloria

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    14. in sostanza, se leggi la Bibbia da solo sei protestante se è presente un prete che ti dà le dritte giuste sei cattolico. Meglio il primo caso.......
      ..

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    15. @anonimo
      ma allora che ci state a fare nella Chiesa Cattolica? tanto anche Kiko ormai l'ha detto che "è meglio andarsene tra i protestanti", tra l'altro anche i protestanti chiedono la decima, promuovono l'endogamia e hanno una celebrazione eucaristica come la vostra...oppure, cosa che vi auguro, siete ancora in tempo a tornare nella Chiesa Cattolica per il bene della vostra anima
      Gloria

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  6. Siete talmente ignoranti che fraintendete anche il Concilio di Trento.

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    1. Vuol dire che ce lo faremo spiegare da Kiko, suo fan da sempre 😉

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    2. Cosaaaa? Kiko fan del Concilio di Trento? E che stimmo a pazzia?

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  7. Sempre il discorso in cui chi parla bene del cammino viene da Dio chi critica parla la lingua del demonio...
    Basta dai...

    Mi spiace proprio
    dom

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  8. Forse una letturina a questo grande classico della storiografia contemporanea vi renderebbe meno fondamentalisti
    Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele


    “Questo testo riconduce la nascita d'Israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l'apporto dell'archeologia e dell'epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, Liverani riporta i materiali testuali all'epoca della loro redazione, ricostruisce l'evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d'Israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia NORMALE dei due piccoli regni di Giuda e d'Israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia INVENTATA, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l'esilio in Babilonia. Gerico NON è crollata al suono delle trombe di Giosuè, la conquista della Terra Promessa NON è mai avvenuta così come narrato, Salomone NON aveva un grande regno e FORSE il Dio del Sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di Mario Liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per PROVOCARE una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come "La Bibbia aveva ragione" di Werner Keller.”
    Detto estremo orientale: “Chi meno s’appoggia meno cade” (chi ha orecchie per intendere intenda)

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  9. Trovatemi una sola immagine di Kiko che appaia in pubblico nelle vesti di profeta insignito e iniziatore dove non porti la Bibbia sottobraccio, nel suo fodero di pelle nera, pronto ad estrarla quando si erge su un leggio, accingendosi al ministero di catechista che si è autoconferito.

    Spesso Kiko ripeteva essere la Bibbia la sua sposa. Lasciando immaginare un rapporto di intimità, una perfetta interconnessione.
    Kiko e la Bibbia e la sua interpretazione fatta da lui e applicata ai singoli fratelli in un contesto di discernimento mirato, o inserito nei fantomatici "scrutini", autentica trovata geniale del neocatecumenato altamente qualificante del contesto.

    Ora, a mio avviso, è precisamente questo che inquina alla fonte questa pratica così diffusa tra i camminanti.
    L'identificazione con Kiko. Il suo modo di imporsi ai fratelli.

    Perché la Parola di Dio si traduce in parola di Kiko in senso lato e la " risposta " ai quesiti concreti la si riceve come risposta del Cammino (per bocca dei propri catechisti, da Kiko inviati alla tua vita) PERCHÉ SOLO IL CAMMINO DA' RISPOSTA agli interrogativi esistenziali irrisolti e una direzione sicura alle scelte di vita futura proprie del tuo essere 'eletto'. Creatura nuova.

    Pax

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  10. Questa distorsione fa il paio con la pessima consuetudine di rispondere alla domanda che potremmo formulare così (tipo catechismo ai bambini):
    "Chi ti ha salvato?"
    Risposta:
    "Mi ha salvato il Cammino!".

    Questo è, sotto gli occhi e dentro le orecchie (aperte) di tutti.

    Un ritornello ricorrente:

    Il Cammino ha salvato il mio matrimonio.
    Il Cammino mi ha liberato....
    Sono grato al Cammino...

    Ecco perché tra i neocatecumenali tutto è idolatria.

    Pax

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  11. Aprendo a caso la Bibbia in una situazione particolare, ne ebbi un responso tale che mi convinse a non farlo mai più. Era il periodo in cui andavano di moda i bicchierini e i pendolini nelle sedute spiritiche fai da te e sono certa che quell'episodio fu una vera e propria manifestazione satanica. Per cui concordo con quanto scritto nell'articolo; la Bibbia è un libro sacro, è Parola di Dio, non va usata assolutamente come strumento divinatorio.

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    1. @valentina, durante una liturgia, o in un momento di preghiera a Dio, con tanto di invocazione allo Spirito Santo non può esserci una manifestazione satanica, sono le basi ragazzi... Ti sei ingannata, forse per la paura di conoscere la volontà di Dio.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Sapessi quante cose sataniche ho visto accadere proprio dopo quell'invocazione...

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    3. Fallacio:
      Può esserci eccome, così come tanti presunti maghi e fattucchiere fanno uso dell'acqua santa.
      Lo spirito maligno può traverstirsi da angelo di luce.
      Tutto ciò che è "strano" e sfugge al discernimento della Chiesa e all'indagine scientifica è facile che sia terreno di caccia del demonio, dalla pranoterapia, all'ufologia, ecc.

      Conosco un sacerdote esorcista che mi ha detto come tanti che vanno da lui provengono dal Cammino.
      Non che tutti siano da liberare, ma in ogni caso ci vanno perché distrutti psicologicamente (per cui hanno bisogno di cure) o dai sensi di colpa (per cui hanno bisogno del direttore spirituale).

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    4. una volta in una saletta uno apri a caso la Bibbia e lesse che un segno grandioso era apparso, è nella saletta compari una statuetta con la faccia di Kiko

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  12. Caro Tripudio, se ti stai riferendo al periodo pre-conciliare ti informo che della Bibbia veniva letto (nelle liturgie domenicali) nemmeno il 10% (potrei sbagliare sulla percentuale ma di poco). Il merito del Concilio è stato quello di ampliare la lettura della bibbia nelle liturgie con la riforma dei lezionari, del messale ecc..
    Quello che è la vita cristiana è illuminato dalla Scrittura, la nostra vita è nella Scrittura, perchè quando essa viene proclamata si fa carne nella vita della Chiesa, e questo non grazie a magia, ma per l’azione dello Spirito Santo.
Che quelle pagine ti dicano poco o nulla è un tuo pensiero, perchè la tua vita non è uguale a quella degli altri e tu non decidi per gli altri. Se vuoi raccomandare ai pontefici qualcosa, scrivi una lettera magari ascoltano il tuo consiglio dato che ne sai più di loro.
E ti ricordo che se davvero io dovessi scegliere tra Catechismo e Bibbia io non sceglierei, perchè il primo è frutto della seconda e non viceversa. Togli la Scrittura al catechismo e cosa ti resta? Su cosa si fonda? Può bastare solo il magistero? Assolutamente no. Può bastare solo la scrittura? No.
    “E’ chiaro dunque che la sacra tradizione, la sacra scrittura e il magistero della chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che non possono indipendentemente sussistere, e che tutti insieme, ciascuno secondo il proprio modo, sotto l’azione di un solo Spirito santo, contribuiscono efficacemente alla Salvezza delle anime” (DV 10)
    Questo aut aut che proponi è assolutamente infondato.
    E soprattutto, il Paraclito lo abbiamo ricevuto nel battesimo. Ricordati che gli apostoli erano pescatori, non scribi nè sacerdoti. Gesù avrebbe dovuto scegliere gli altri no? Sarebbero stati più preparati a capire quello che stava predicando. Quello che ti manca è il concetto di sensus fidei fidelium. Il sensus fidei è il magistero che precede nella Chiesa. Perchè un fedele, che non sia ordinato, può leggere la Bibbia? Perchè è battezzato. Il sacerdote non è il detentore della Parola di Dio, altrimenti insieme al battesimo ci avrebbero inviato alla scuola per studiare esegesi. E non solo, la Parola di Dio non è solo la scrittura, la Sua Parola sono parole e fatti intimamente connessi, questo lo dice la DV.
    Pelagio

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    1. L'errore madornale di "Pelagio" (nomen omen! l'eretico Pelagio era quello che insinuava che ci si può salvare da soli, con le proprie forze, senza adeguarsi alla divina grazia) è credere che la Bibbia sia "uniformemente distribuita" e "obbligatoriamente da leggere". Sono due errori prettamente protestanti. I protestanti, nel loro odio feroce verso la gerarchia cattolica, vollero minimizzare il valore del Magistero e della Tradizione (e quindi anche dell'insegnamento della fede) illudendosi che basterebbe la sola Bibbia (un loro tipico slogan era: sola Scriptura), errore che certi protestanti che si fingono cattolici hanno furbescamente tramutato in "la Bibbia è talmente importante da essere importantissimissima più di tutto il resto".

      Ora, la Bibbia contiene un sacco di pagine a carattere "storico" (racconti di battaglie in posti ancor oggi non identificabili, episodi del tutto secondari del tipo "tizio mandò caio di chiedere a sempronio cosa pensasse di pinco pallino", addirittura l'apostolo Paolo che dimentica il suo mantello a casa di uno, ecc.) e considerazioni ripetute più e più volte in tutte le salse. Già questo dovrebbe bastare a capire che le Scritture vanno interpretate da un'autorità che le chiarisca anziché essere lette cercando la "formula magica del giorno". L'interpretazione autorevole serve proprio a dare il giusto peso ad ogni pagina, ogni capitolo, ogni versetto, per evitare che nella lettura qualcuno parta per la tangente.

      L'autorità-interprete può essere solo il Papa e i vescovi uniti con lui, perché è stato a loro che Nostro Signore ha dato il mandato di pascere gli agnelli, è per loro che ha inviato il Paraclito a spiegare e ricordare ogni cosa. Basterebbe già solo questo fatto a capire che i cosiddetti "catechisti" e la loro "cleromanzia" biblica sono in grande errore e portano i fratelli neocatecumenali a grandi errori.

      Se l'autorità-interprete scegliesse della Bibbia il "dieci per cento" o anche meno dell'uno per cento da usare nella liturgia, per noi fedeli - che dobbiamo seguire l'autorità, così come il gregge segue il suo legittimo pastore - non fa differenza. Possiamo però essere certi che la selezione di pagine bibliche nella liturgia ha una logica, un senso, un fondamento e quindi non dobbiamo improvvisarci professorini di esegesi e lamentare che "si legge solo il dieci per cento". In particolare dobbiamo ricordare che le letture della Messa non costituiscono una specie di "scuoletta biblica" per apprendisti stregoni. Le letture fanno parte della liturgia, non sono un raccontino spiritualino, non sono il balletto che inframmezza le diverse parti dello show televisivo pomeridiano.

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    2. Quando il protestante che su questo blog si firma "Pelagio" blatera che «la nostra vita è nella Scrittura», ha ridotto la fede cristiana a una "religione del libro", dove la fede si misurerebbe in quantità di pagine del libro e numero di versetti declamati ad ogni occasione. Si può essere cristiani - e anche santi, come ad esempio i pastorelli di Fatima - senza aver mai letto una pagina di Bibbia, senza aver mai fatto pagliacciate come la scrutatio neocatecumenale, senza aver mai preso grossi titoloni di studio in teologia biblica. I pastorelli di Fatima conoscevano i concetti fondamentali del Catechismo e pregavano insieme il rosario, ancor prima della Prima Comunione. Cuori semplici, di quelli meritevoli del «lasciate che i bambini vengano a me» (cfr. Lc 18,16), che ebbero il rarissimo onore non solo di essere assistiti dall'Angelo, ma di incontrare la Beatissima Vergine.

      Per questo si può essere certi che gli incoraggiamenti di vescovi e pontefici sul leggere la Bibbia costituiscono al massimo un aiuto a una fede già vissuta (e già solida riguardo alla dottrina cristiana, altrimenti non capirebbero le pagine bibliche), non costituiscono un fondamento della fede (e comunque non raccomandano di leggere la Bibbia "aprendo a caso" oppure "dalla prima all'ultima pagina", proprio a causa di quanto già detto sopra). Il che ci fa guadagnare la triste certezza che quei vescovi e pontefici dovranno rispondere della loro grave responsabilità, davanti al Signore, di aver dato al gregge il cibo spirituale sbagliato nel momento sbagliato. Infatti il gregge del Signore oggi ha due problemi fondamentali: l'ignoranza della dottrina della fede, e il vivere male (o non vivere affatto) i sacramenti. Di fronte a questi due problemi, consigliare la lettura della Bibbia è una cura sbagliata al momento sbagliato - tranne forse per quei pochissimi cattolici che si sono sforzati di conoscere la dottrina secondo quanto consentivano le proprie capacità intellettuali e che si sforzano di vivere degnamente e frequentemente i santi sacramenti.

      Infine, ricordiamo che il Concilio Vaticano II è un concilio "pastorale", non è un concilio "dogmatico". Contrariamente a questo secondo tipo, un concilio "pastorale" dà indicazioni "pastorali", cioè contingenti e comunque non vincolanti per la fede. Per questo è lecito criticare il Concilio Vaticano II (per esempio la Fraternità San Pietro - FSSP - contempla nel suo statuto approvato dalla Santa Sede nel 2006 la possibilità di una "critica costruttiva" al Concilio). Coloro che instancabilmente reclamano l'applicazione del Concilio fingono di non sapere che quando un testo è ambiguo o troppo generico, si può "applicare" in troppi modi diversi, anche contraddittori: si veda ad esempio il caso della "costituzione dogmatica" Sacrosanctum Concilium, che comandava che il latino fosse conservato nella liturgia, e invece è stato inteso come "inventatevi una nuova liturgia celebrabile senza usare il latino, anzi, già che ci siete, girate pure gli altari e attivate la comunione sulla mano e altre robe, che la Sacrosanctum Concilium non prevedeva".

      In sintesi, i fanatici della lettura della Bibbia sono dei protestanti che fingono di essere cattolici.

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    3. Caro Tripudio, rimango sbalordito dalle tue parole, ma come puoi anche solo scrivere che i pontefici e i vescovi hanno sbagliato e dovranno risponderne davanti a Dio? Cioè fammi capire, tutto il magistero precedente al Vaticano II ti va bene, è ispirato, e quello che segue è imperfetto?
      Oltre al fatto che ho scritto 4 commenti che ancora non vedo pubblicati e che demoliscono tutte le chiacchiere che hai scritto sopra essendo parole della pontificia commissione biblica, ma a quanto sembra questo blog eccelle nella censura.
      Riguardo ai pastorelli di Fatima hanno vissuto quello che è stato loro concesso da Dio, ma qui siamo in tempi diversi, con alle spalle il tesoro del Vaticano II. Nessuno ha letto il Vaticano II con un ermeneutica della discontinuità, forse in questo caso dovresti alzare la voce e bussare alla San Pio X.
      Pelagio

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    4. dobbiamo dire a Pelagio quanto diciamo a FAV e Martello :Non scrivere........




      .

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  13. Non nego che Dio può parlare attraverso la lettura del Vangelo, così come può fare miracoli: San Francesco aprì il Vangelo a caso per conoscere la volontà di Dio, ma ha “fatto” anche miracoli, cosa che i camminati non fanno.

    Il fatto che Dio può operare in modo straordinario, significa però che di solito opera in modo ORDINARIO. I camminanti, invece, pretendono che tutto quello che fanno sia manifestazione dell’azione straordinaria di Dio.
    Ma quando qualcuno pensa di essere manovrato da Dio quasi fosse uno strumento inerte, in realtà è lui che “manovra” Dio.

    Il discernimento non si fa ponendo domande a Dio e pretendendo che egli risponda: questo modo di fare è una forma di bestemmia, perché tratta Dio come un pupazzo a cui si muove la bocca con la mano e gli si fa dire ciò che in realtà si vuole che dica.

    Quando i segni straordinari ci sono davvero, di solito stanno a confermare il discernimento ordinario, dovuto all’esercizio delle virtù cristiane, che si realizzano al modo delle virtù umane.
    Il discernimento cristiano, infatti, si manifesta quasi come una scelta logica, dovuta alla convergenza di ciò che si è maturato in preghiera, con ciò che si “sente” e ciò che consiglia il direttore spirituale.

    Ma come fanno i camminanti a discernere se leggono la Bibbia come i cartomanti fanno con le carte?

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  14. FALLACIO:
    il poist dice che la biblomanzia è una forma di divinazione. Anzi lo dice la Chiesa. Tu cosa ne pensi?

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    1. Fallacio, non rispondere, è una provocazione per farti fare l'ennesima figura del fesso..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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    2. Promemoria importante: gli asini raglianti azzeccano figuracce anche senza "provocazioni".

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    3. Grazie per l'ennesimo asini raglianti

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  15. ANONIMO derlle 14 e 01:
    Scrivi "W il Concilio di Trento", se ci riesci.

    Anonimo derlle 13 e 29: scrivi "W la Sacra Tradizione" e "Abbasso chi porta novità che la Tradizione esclude".
    Qui non si tratta di essere tradizionalisti, ma di non essere progressisti in campo teologico.

    Personalmente credo che il Cammino abbia favorito il libertinaggio anche all'interno della Chiesa: non tanto per quello che dice sulla famiglia o sull'apertura alla vita, ma per aver favorito una visione della Chiesa distopica, in cui ad essere mostruoso non è il futuro, ma il passato.

    Proprio come una società senza Dio porta necessariamente a manifestazioni aberranti, come alcuni scrittori avevano intuito, così, per Kiko e Carmen, la Chiesa del passato era senza Dio e ha portato a manifestazioni secondo loro aberranti.
    Poi sono arrivati loro...

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    1. @pietro non del cammino, che è assolutamente vero, ma la biblomanzia non può esserci in ambiente liturgico, altrimenti molti santi facevano divinazione. Studiate, invece di perdere tempo su questo blog.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Scrivi W il Concilio di Trento? Mai, piuttosto la morte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    3. Fallacio:
      dici che la biblomanzia non può essere in ambiente liturgico: che intendi?
      La liturgia non consiste in un "ambiente". Forse vuoi dire che per il Cammino l'aprire la Bibbia è una liturgia?

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    4. L'anonimo delle 11:40 vuole ovviamente morire al di fuori della fede cattolica. Che tristezza.

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    5. @pietro non del cammino, l'apertura della bibbia a caso, quando viene fatta, è SEMPRE durante una liturgia, liturgia delle ore, scrutatio, liturgia della Parola ecc... (c'è l'invocazione dello Spirito Santo, preghiere, croce, presbitero, insomma te l'ho detto decine di volte, ma tu aprila sta mente, svegliati!) e se invece di perdere tempo su questo blog avessi studiato cos'è la biblomanzia (che non deriva da bibbia, ma da libro = biblo) avresti scoperto che se l'apertura della bibbia avviene durante una liturgia questa non ha niente a che vedere con la biblomanzia. È chiaro? Però svegliati caro mio, non è che possiamo dire sempre le stesse cose.
      Fallacio Asino Vinicio

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    6. Ma questa è veramente un'asineria da neocatecumenale!

      Riepiloghiamo quanto detto dal Fallace Asino: «la [cosa idolatrica] è sempre durante una liturgia, c'è l'invocazione dello Spirito Santo, preghiere, croce, presbitero...»

      Capite il sottinteso neocatecumenalistico? Se una cosa è sbagliata, loro la inseriscono all'interno di una liturgia, eseguono qualche formuletta di circostanza ("invocazione dello Spirito Santo") e -BLAM!- la cosa sbagliata diventerebbe magicamente "giusta".

      Ma che furboni, che furbetti! Chissà, magari si illudono di riuscire a ingannare anche Nostro Signore!

      «Ma come ti permetti, Signore? noi eravamo approvati! noi facevamo la bibliomanzia-cleromanzia durante la liturgia col presbitero, croce, perfino con l'invocazione allo Spirito Santo! ma come osi, Signore? Tu giudichi!»

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    7. @fallacio
      Sarebbe il caso che ti svegliassi anche tu, e che cominciassi a studiare davvero. Secondo te il nome Bibbia da dove deriva, eh? Pensa a quante volte ci hai fatto ripetere tu quello che tutti, ma proprio tutti (muri e neonati compresi) sanno nelle salette neocat., e cioè che nell'eucaristia neocatecumenale il presbitero si comunica insieme ai fedeli (e non prima, come prescritto dal Messale Romano).
      Porto

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    8. @tripudio, a me sembra che per voi la Bibbia è un libro di favolette che qualcun altro vi deve spiegare. Non è una idolatria pensare che durante una "liturgia" c'è la presenza del Signore, perché ce lo ha detto Lui: "quando due o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro", non è una fiaba, è vero perché ce lo ha detto Gesù! e quando Dio è presente non ci può essere "divinazione" o "magia". Attenzione a pensare questo, perché come sapete meglio di me, il peccato contro lo Spirito Santo difficilmente Dio lo può perdonare e dire che una cosa che viene da Dio, in realtà viene dal demonio è un peccato gravissimo contro lo Spirito Santo. La bibliomanzia fa parte delle cosiddette "arti divinatorie", ossia magiche, con le quali il cartomante, mago o come cavolo si chiama, cerca di predire il futuro e lo spirito con il quale il presbitero o il catechista apre la bibbia a caso non è mai "divinatorio", ossia di predire il futuro, ma di rendere "visibile" la presenza del Signore anche attraverso la sua Parola, oltre che con lo Spirito Santo. Perfavore, fate attenzione, perché l'odio verso il cammino vi sta rendendo ciechi e vi sta portando in un terreno molto pericoloso dove l'insidia maggiore è proprio il peccato contro lo Spirito Santo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    9. @Fav
      Mi sono andato a ripassare i "Peccati contro lo Spirito Santo"' e tra questi non ho ravvisato neanche lontanamente "l'odio verso il Cammino"; fermo restando che, qui nessuno "odia", soltanto
      fermamente, si dissente.
      Ruben.
      ---

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  16. I catecumeni sono degli invasati come quelli che bloccano il traffico credendo così di salvare il mondo dall'inquinamento, ma nel frattempo rischiano di fare morire qualche malato bloccato nel traffico, per pura ignoranza. Così i catecumeni rovinano la vita degli altri convinti che dio parla agli uomini aprendo a caso la bibbia. Siete solo degli invasati creduloni. Anche leggendo un romanzo uno può vederci una risposta di Dio, se uno è invasato vede dio ovunque, in qualsiasi circostanza. In realtà è lui/lei che vuole conferme sulle sue scelte o vuol capire la sua sofferenza e si attacca a tutto. Catecumeni, ma ormai quanti sono rimasti, sono solo degli ipocriti manipolatori benestanti, truffatori.Ex fratello

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  17. Parte 4
    Ora, forse avete una visione più ampia…
    Partendo poi dal fatto che la parola a caso è un usanza rara nel cammino (gmg, visite dei catechisti) essa però avviene sempre con l’equipe presente, e nell’equipe vi è sempre un sacerdote (così almeno il vostro spirito clericale si placa un pò). Quindi la scrittura non è soggetta a privata spiegazione, ma sempre vagliata insieme.
    E poi mi chiedo: come è possibile che il demonio entri nella Parola di Dio? Ma vi rendete conto di cosa state dicendo? Voi avete perso un pò il senno, andate a leggere Newman e il sensus fidei, cioè voi parlate come se l’uomo si mettesse davanti a un libro, invece cari miei parliamo di un figlio di Dio, che si mette davanti alla Parola di Dio, sotto lo Spirito Santo (la preghiera di cui si parlava sopra). Questo per aiutarvi sull’interpretazione che un fedele può dare alla scrittura, potrà anche sbagliare, ma voi parlate come se Dio non esistesse.
    Poi mi sembrano inverosimili alcuni commenti che ho letto. Per esempio:
    Aprire la Bibbia a caso è peccato mortale nella quasi totalità dei casi. In genere bisognerebbe proprio sconsigliare la lettura della Bibbia ai neofiti e alle persone incolte, in quanto favorirebbe fraintesi, errori e nei casi più gravi, eresie. Molto meglio mediare tramite Catechismo e scritti dei Santi.
    Invito a leggere i documenti che ho riportato sopra.
    Pelagio

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    1. Non sai neanche di cosa parli. Ma il demonio quando tenta davvero, lo ha fatto anche con Gesù, utilizza proprio la Parola di Dio.
      Ti invito a leggere i Vangeli.

      Pax

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    2. No caro pax, non sai tu di cosa parli.
      Oltre al fatto che hanno pubblicato 1 solo dei miei 4 commenti ma vabbè almeno uno è uscito.
      Qui la questione è più seria. Nei Vangeli il demonio tenta Gesù usando la Parola di Dio, qui si parla di frapporsi tra la Parola di Dio (che è Dio) e il fedele. Cioè è come dire che la parola di Dio non potrebbe arrivare alla vita del fedele perchè soggetta a suo errore e ad azione del demonio. Ma vi rendete conto? Siete fuori dal mondo, anche quando è aperta a caso, e ripeto che sono solo rare volte, mai nel Cammino si fa da soli, sempre ci sono i catechisti e il sacerdote che illuminano la parola. Pubblicate le 3 restanti parti dei miei commenti e vedete, vedete come vi sbugiarda la PCB.
      Pelagio

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    3. Specifico che nei 3 lunghi commenti di Pelagio non pubblicati perché fuori tema e per economia di spazio, venivano semplicemente riportati con il copia incolla i paragrafi 25 e 26 della Dei verbum e quanto riportato in un documento della Pontificia Commissione biblica al paragrafo 3 "Ruolo dei diversi membri della Chiesa nell'interpretazione".
      Bastava mettere i link.
      Anticipo che non hanno a che vedere con l'argomento odierno e cioè con l'apertura '"a caso" del testo biblico così come effettuata nel Cammino neocatecumenale.

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    4. Notare l'ipocrisia del fratello kikolatra che oggi si firma "Pelagio":

      - l'usanza dell'aprire la Bibbia a caso... sarebbe... "rara" nel Cammino ("GMG, visite dei catechisti").

      Vedete? Non riuscendo a negare sempre l'evidenza, banalizzano, minimizzano, fingono che è roba di poco, tentano di cambiare discorso. Come quando il medico ti dice: "sua moglie è incinta ma solo un pochino pochino, a proposito, bella vittoria dell'Inter domenica, vero?".


      Vorremmo anche far notare che le accuse al Cammino non sono un elenco scollegato di critiche e di opinioni, ma sono tasselli di un mosaico che fanno vedere il quadro generale. Solo in una setta idolatrica come il Cammino poteva sussistere l'aprire la Bibbia a caso per estrarne una qualche divinazione. In nessun altro gruppo cattolico, nemmeno quelli più sensibili alla lettura della Bibbia, compare una roba del genere.

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    5. Pelagio:
      Che intendi per "entrare nella Parola di Dio"?
      In ogni caso il demonio non "entra" nella Parola di Dio, ma se può servire, come per tentare Gesù nel deserto.
      E si può servire della tua testa per farti capire fischi per fiaschi.

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    6. Hai già le tue risposte. Non lambiccarti più il cervello.

      Pax

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    7. "Nell'équipe vi è sempre un sacerdote"

      Nel Cammino vige una gerarchia stretta ed assoluta che non dipende dal sacramento dell'ordine.
      Se il sacerdote è inferiore in grado, perché magari ha meno anni di Cammino dei catechisti, oppure perché è addirittura stato formato da loro come catecumeno, oppure perché è un parroco non neocatecumenale, conta l'anzianità di anni di Cammino e di passaggi e il sacerdote deve stare sottomesso.
      Se non lo fa, viene anche duramente ripreso dai catechisti laici, che prevalgono sempre.
      L'ho dovuto vedere più volte e quindi non è un caso isolato. É il modus del Cammino.
      Solo i preti della prim'ora, contemporanei ai catechisti quanto ad anzianità di camminamento, a volte vengono tenuti in considerazione ed anche raccomandati.
      I preti, comunque, non aprono mai la Bibbia al caso nei consessi neocatecumenali.
      Questa è una specialità tutta dei catechisti e normalmente il prete non interviene mai nell'interpretazione data dal laico neocatecumenalizzato sulla vita altrui.
      Come se non ci fosse o non gli fosse consentito esprimersi.


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    8. @Neo
      Molto bene vediamo un pó..
      GMG 1 volta ogni 3 anni
      Visite dei catechisti: 2 volte all’anno, una all’inizio è una alla fine.
      Riporto della convivenza: 1 all’anno
      Pellegrinaggio intermedio: 1 all’anno
      Durante l’avvento: 3 volte all’anno
      Veglia del corpus domini: 1 volta all’anno
      Incontro singolare di un fratello: ti concedo 2 volte all’anno.
      Molto bene adesso facciamo il conto, facendo la differenza tra giovani ed adulti di cammino.
      Giovani di cammino: mettiamo che cada la gmg e siamo a 10 volte all’anno.
      Andiamo con chi ha finito il cammino: quindi non vanno alle gmg ne ai pellegrinaggi intermedi, non hanno la visita dei catechisti.. siamo a 5 più o meno.
      Bene caro Neo ecco quanto i neocatecumenali sono dipendenti dall’apertura a caso della Bibbia. E questo l’hai detto tu non io, 10 giorni all’anno, 10 su 365 è tanto in effetti.
      Adesso scusami ma vado a rispondere agli altri tuoi amici che hanno scritto castronerie peggiori delle tue.
      Pelagio



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    9. È interessante come Pelagio si appigli ai numeri. Al di là delle occasioni "istituzionali" in cui si apre la Bibbia a caso, sono moltissime le occasioni in cui il singolo lo può fare perché gli è stato insegnato come utile, desiderabile e santo, come detto da Neo nella chiusa del suo commento. Vogliamo contarle?
      Ma, al di là di questo, se Pelagio non cercasse disperatamente di difendere il cammino difendendone gli errori (e in ciò, sbagliando, perché difenderebbe il cammino molto più e molto meglio ammettendone gli errori e provando a correggerli) forse appunto sarebbe più credibile.
      Comunque il problema secondo me è proprio la presenza di catechisti e presbiteri che "illuminano" la parola aperta a caso, in quanto la applicano al singolo, traendone direttive divine per il singolo, non certo facendone esegesi.
      Naturalmente questa operazione, fatta in contesti liturgici (come ci rammenta Vinicio) è assai più penosa e aggressiva per il singolo sottoposto a "giudizio divino" perché fatta di fronte a tutti. Non si parla poi di ciò che avviene non solo nei bus della GMG, ma durante la Veglia del Corpus Domini, in cui i "fratelli" si occupano direttamente di spiegare l'oracolo divino aperto a caso dalla Bibbia, come fosse un gioco di società.

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    10. Pelagio,
      lo capisci da solo che senza scomodare le "aperture" private ma solo ricapitolando le tue stesse affermazioni TUTTI i camminanti una volta all'anno partecipano a questa prassi, perché cosi si deliea.
      Detto questo se questa è una prassi, come ampiamente dimostrato, non ci vuole un sociologo per spiegarti che la maggior parte agirà in autonomia secondo la stessa prassi.
      Aggiungiamo che MAI è stato detto di non farlo, e MAI è stato detto di esere prudenti, e MAI è stato detto di mon abusarne.
      Questo è il problema, e se anche fosse stato uno solo sarebbe stato gravissimo, visto che vi vantate che basta che uno solo si converta.
      Sai com'è, chi salva un solo uomo salva il mondo intero, altrettanto vale se lo distrugge.

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    11. Poi che ridere...in un pulman di 50 persone questo giochino lo fate 50 volte..in una settimana.
      Per la Veglia del Corpus Domini, gruppi di 6/10 dieci volte in un paio d'ore.
      Lo capisci cosa trasmettete? La vedi l'istruzione?

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  18. Aprire la bibbia a caso: mi avete fatto venire in mente altra triste usanza del CN.
    Il catechista apre la bibbia a caso, ad occhi chiusi, e mette il dito in un passo; lo proclama con enfasi e con aria teatrante fa capire già dall'espressione che il Signore ha scelto quel passo essendo giusto per la vita di chi ascolta.
    Poi lo "spezza" e dà lui una parola.
    A quel punto, non conta più il passo letto: nella lettura può anche esserci scritto "bianco" ma se deve andare a parlare di "rosso", con un giro di parole ci arriva.
    E così ho recepito io ed ho trasmesso incautamente.
    Il problema, infatti, è che in quel passo chi ascolta dovrebbe rivederci la propria vita e il segreto per scelte importanti (vocazione sacerdotale, matrimoniale, scelte di lavoro o di famiglia, perfino cose più materiali come acquisto della casa, della macchina, destinazione dei beni).
    E' chiaro che in gran parte questa parola (fortunatamente) si disperde e ognuno la mette via, non ci fa più caso e sceglie di testa propria: e infatti tante di queste persone poi se ne vanno (o vengono cacciate).
    Ma qualcuno la crede. Magari entra in seminario o sposa una donna; magari butta via un bene di valore o rinuncia ai soldi.
    Poi si pente di quello che ha fatto ma forse è troppo tardi: chi ha carattere riesce a fuoriuscirne, a raccogliere i "cocci" della propria vita e a riprenderla in mano con tanto dolore (io sono dovuto andare in terapia).
    Altri non ce la fanno manco a fare questo e restano lì; si autoconvincono che quella è la storia che gli ha dato il Signore e sono costretti a rimanere succubi di certe persone e di ciò che dicono: non ce la fanno ad ammettere di aver sbagliato a fidarsi di loro e che la loro vita va a rotoli soprattutto per aver scelto non con la testa propria ma telecomandati da altri.
    Tutto ciò non si trova negli statuti, non è a conoscenza del Papa o dei Vescovi, viene negato da chi è dentro. Ma è così e quando te ne accorgi forse è troppo tardi per tornare indietro, o almeno lo credi e non hai la forza per cambiare direzione.
    Per uscirne hai bisogno di aiuto: un sacerdote che ti ascolta e ti sostiene, anche un terapista che ti aiuta a riconquistare un pò di autostima.
    A forza di sentirti dire che "noi siamo niente più il peccato" perdi stima di te stesso.
    Io capisco che molti "osservatori" qui si soffermano su "strafalcioni liturgici" o "cattive interpretazioni della scrittura": magari sarà pure vero (anzi spessissimo lo è) ma il vero problema del cammino neocatecumenale è più a fondo, e l'apertura della "bibbia a caso" è una componente essenziale del vero cancro che vi è nel fondo.
    Auguri a tutti quelli che se ne accorgono e cercano di uscirne fuori.

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  19. La Bibbia 'è la sorgente della sapienza divina' (Giovanni 1, 1-2). Essa è la Parola di Dio per questo, chiunque si avvicina alla Sua lettura, lo deve fare con rispetto, molta umiltà e ossequio. Le Sacre Scritture vanno concepite alla luce della tradizione vivente di tutta la Chiesa. Non basta mantenere la Bibbia sottobraccio come fa Kiko per ottenere credibilità. Secondo un detto dei Padri «Sacra Scriptura principalius est in corde Ecclesiae quam in materialibus instrumentis scripta» ossia «la Sacra Scrittura è scritta nel cuore della Chiesa prima che su strumenti materiali». - Infatti la Chiesa porta nella sua Tradizione la memoria viva della Parola di Dio ed è lo Spirito Santo che le dona l'interpretazione di essa secondo il senso spirituale. -
    Per i nc l'interpretazione delle Sacre Scritture è soltanto uno sforzo individuale basato comunque su una base catechetica alterata di origine kiko/carmeniana, essa non è mai confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa. Il popolo di Kiko non si preoccupa del corretto e reciproco rapporto tra l'esegesi e il Magistero della Chiesa, ma accoglie senza ragione tutto ciò che gli viene inculcato dal cammino. Aprono una pagina della Sacra Scrittura e la richiudono perché non gli piace e la riaprono di nuovo, finché poi trovano ciò che li soddisfa. Questa esperienza è totalmente negativa e oscura; nell'eventualità che capitino delle pagine riferenti drammi e miserie, l'animo si agita e sopraggiunge una sorta di infelicità e un implacabile timore di ciò che sará, ci si sente in pericolo e rifiutati da un dio punitivo. La superstizione insita in questa forma subdola e grave di "bibliomanzia" è esplicita e fortemente lesiva.

    Questa usanza viene attuata in diverse occasioni neocatecumenali e in alcuni casi diviene il pretesto di crisi familiari e depressione. Una depressione che scaturisce dal timore di cui prima, vale a dire quello di avere a che fare con un dio a cui si ritiene di stare antipatici, un guaio! La bibliomanzia, oltre che offensiva verso Nostro Signore, e ciò non è di poco conto, riesce ad alterare l'animo e l'approccio alla vita del singolo. Essa è l'espressione più che palese della tentazione diabolica che Pelagio afferma non poter sussistere.

    Benedetto XVI afferma: “soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio che si fa guida, norma e regola per la vita della Chiesa e la crescita spirituale dei credenti. Ciò comporta il rifiuto di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata a una sola analisi, incapace di accogliere in sé il senso globale che nel corso dei secoli ha guidato la Tradizione dell'intero Popolo di Dio”

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    1. Ti spiego Ratzinger mettendo nella parentesi la mia spiegazione semplificata: "soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio che si fa guida, norma e regola per la vita della chiesa e la crescita spirituale dei credenti (il cammino è nella chiesa...è la chiesa stessa che lo ha deciso. La protagonista del cammino è la Parola di Dio che viene studiata anche in presenza di un prete e con la guida del dizionario di teologia biblica dufur, che non nominate mai per farci sembrare degli sprovveduti. Dunque la crescita spirituale dei catecumeni avviene proprio nel seno della chiesa).
      Ciò comporta il rifiuto di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata ecc...(come ho detto prima i nostri studi sono fatti davanti ai rappresentanti della chiesa che sono i presbiteri e con il supporto della tradizione dal dufur alle catechesi che sbagli a dire che sono di Kiko e Carmen perché sono della chiesa. Se le catechesi e le interpretazioni non erano della chiesa ci davano l'approvazione che ci hanno dato?)

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    2. Ricordiamo ai lettori cattolici che la presenza di "rappresentanti della Chiesa" non fa diventare santo un gesto sbagliato.

      Esempio: l'inaugurazione della nuova sede della Massoneria [link] con il vescovo di Terni-Narni-Amelia, rappresentante della Chiesa, a tagliare il nastrino colorato, secondo la logica neocatekika è tutto a posto, va tutto ben, madama la marchesa, c'erano i Rappresentanti della Chiesa, madama la marchesa!

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  20. Colpiscono i continui inviti a studiareche i camminanti ci fanno.
    Bene, purché lo studio non consista nel trovare il modo di far quadrare la Scrittura con le proprie idee, e se l'interpretazione della Chiesa è di troppo, tanto peggio per l'interpretazione della Chiesa.
    In ogni caso, prima dello studio è necessario la fedeltà alla Chiesa, perché la Chiesa ha già "studiato" per noi.

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  21. C'è un'analogia tra l'aprire la Bibbia a caso come si fa nel Cammino, cioè con la certezza assoluta che Dio parla come un oracolo, e le "profezie" dei "catechisti" considerate come dettate da Dio.
    Ma se è vero che sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo si parla di profezie e di profeti, è anche vero che si parla pure di false profezie e di falsi profeti, che, per dirla con Fallacio, erano in un "ambiente liturgico".

    Come se basta essere in un ambiente liturgico (quale più iondicato della parrocchia?) per poter interpretare da soli la Paroila di Dio.
    Ma se gli stessi autori sacri della Bibbia scrivevano secondo la loro personalità e il linguaggio e la mentalità dei loro tempi, sebbene fossero pienamente ispirati, quanto più noi, non ispirati infallibilmente, da soli, interpreteremmo la Bibbia condizionati da mille cose?

    Per questo c'è la Chiesa, che, come gli autori sacri, sebbene parli il linguaggio del tempo che le è attuale, è pienamente ispirata, per cui non è condizionata.

    Perciò i camminanti che interpretano la Parola "secondo loro" con la scusa che sono in un "ambiente liturgico" (e che vuol dire? Che le attività del Cammino sono equiparate alla liturgia?), in realtà la interpretano secondo i mamotreti.

    Una prova? San Paolo scrive che i profeti siano sottomessi ai profeti. Per cui le presunte profezie vanno vagliate, e non considerate come assolute. Soprattutto se sono rivolte a un'anima che potrebbe esserne sconvoilta.

    Tante volte i "catechisti" del Cammino pretendono di "profetare" quasi come usassero la lampada di Aladino, come quando prevedono per chi esce dal Cammino un futuro di perdizione e disperazione: in realtà sembrano esprimere un desiderio.

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  22. Nella preghiera la Scrittura può rappresentare un aiuto ma la sostanza rimane la preghiera.
    Dio si può comunicare all’anima attraverso la Scrittura? Certamente, in modo analogo a come avviene nell’adorazione.
    Lo strano è quando ci si approccia alla Scrittura non per CAPIRE, ma per non capire, cioè come fosse un oracolo che va peso alla lettera e con "fede" cieca, come fanno i camminanti.

    Il significato della Scrittura è interpretato dalla Chiesa, e chi prega con la Scrittura deve interpretare la sua vita in base al significato autentico che le da la Chiesa.
    In tale contesto non c’è nulla di strano se si constatano dei “segni dei tempi”, cioè se capisce qualcosa su ciò che il Signore vuole per noi “qui ed ora”.
    Ma in genere questi “segni dei tempi” si capiscono “a posteriori” e non anticipano il futuro.
    Mentre per i camminanti le "profezie" stanno nella testa dei loro "catechisti" come le previsioni delle maghe stanno nella loro palla di cristallo.

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  23. Beh, capisco che ogni volta che scrivo "notizie da Guam" avvengono parecchi travasi di bile fra i neocatekikos che seguono questo blog; eppure le notizie sono lì nell'internet, pronte da leggere e da commentare.

    Dunque, a febbraio 2017, le notizie sui giornali dicevano che papa Bergoglio aveva inviato a Guam il suo maggior "oppositore", il cardinal Burke, affinché cominciasse a far luce sullo scandalo del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, che si stava dipanando ormai da qualche tempo.

    Giunto sull'isola, a Burke fu fatto subito il nome di Tim perché conosceva bene la situazione e valeva la pena sentirlo. Burke preferì non seguire il consiglio che gli veniva dato da più parti, poiché Tim era un laico senza incarichi ufficiali in arcidiocesi, ed anzi sarebbe stato catalogato come "piantagrane".

    Quando però Burke tornò in Vaticano, il suo segretario chiese a Tim una testimonianza autenticata, "ciò che avrebbe detto a Burke se fosse stato a colloquio con lui". Il che consentì a Tim di esporre in modo dettagliato - molto meglio di quanto non avrebbe potuto fare a voce - quer pasticciaccio brutto der vescovo pedofilo neocatecumenale.

    Ci vorrà parecchio tempo, più di un anno, prima che il Papa rigettasse la richiesta di appello di Apuron e lo rimuovesse.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Scrive PELAGIO alle 11 e 25:
    "Nei Vangeli il demonio tenta Gesù usando la Parola di Dio, qui si parla di frapporsi tra la Parola di Dio (che è Dio) e il fedele. Cioè è come dire che la parola di Dio non potrebbe arrivare alla vita del fedele perchè soggetta a suo errore e ad azione del demonio".

    Pelagio fa il gioco delle tre carte, perché se il demonio può usare la Parola di Dio per i suoi fini, perché non potrebbe farlo anche attraverso l'apertura della Bibbia?

    Ad esempio: mettiamo che Pelagio fosse in dubbio se andare da una cartomante e chiedesse consiglio a Dio sul da farsi, che forse il demonio non può far sì che apra la Bibbia là dove i versetti, estrapolati dal contesto e creduti come la risposta divina, sembra diano il permesso di andare?

    Non ci sarebbe da meravigliarsi, visto che Pelagio ha tentato Dio perché ha preteso che gli rispondesse esattamente come ha deciso lui, per cui Dio permette che sia ingannato proprio attraverso la fede di cui si vanta.

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    1. @Pietro (non del cammino)
      Guarda a volte mi sembra che sia più amartiologici di quello che accusate essere il cammino.
      Tutti abbiamo presente il momento in cui Gesù va nel deserto e viene tentato con la parola di Dio dal maligno. Molto bene, e quelle stesse tentazioni le viviamo noi. Però vi sfugge una cosa: a quelle tentazioni Gesù ha risposto con la parola stessa. La vita del cristiano è un combattimento, il demonio ti colpisce e tu lo colpisci, cadi e ti rialzi, si combatte. Quello che state scrivendo riguardo all’azione del demonio, che aprire la bibbia a caso è tentare dio, che ti porta al peccato, che ti porta a scelte sbagliate…parlate come se Dio non esistesse, come se Lui non avesse potere sulla storia. Come se uno sbagliasse e Lui non ne potesse trarre fuori il bene (e ancora dovete dimostrare che sia un errore).
      Poi riguardo all’esempio che fai: mai avrò il dubbio se andare o no da una cartomante (ma questo penso sia stata una svista da parte tua, ma mi torna utile comunque). Oltre al fatto poi che il demonio non mette il dito fermando la pagina della Bibbia (che sarebbe un’azione straordinaria, e sappiamo che la sua azione ordinaria è nei pensieri, ma questa la considero un’altra svista da parte tua). Ora il demonio, usando la parola, mi dice di andare dalla cartomante, benissimo. Ti rendi conto che non hai nominato una sola volta l’azione di Dio? E Dio dove sta in tutto questo? Non agirà forse Dio?
      “…se avessimo la Parola di Dio sempre nel cuore, nessuna tentazione potrebbe allontanarci da Dio e nessun ostacolo ci potrebbe far deviare dalla strada del bene – ha dunque concluso Papa Francesco – sapremmo vincere le quotidiane suggestioni del male che è in noi e fuori di noi; ci troveremmo più capaci di vivere una vita risuscitata secondo lo Spirito, accogliendo e amando i nostri fratelli, specialmente quelli più deboli e bisognosi, e anche i nostri nemici“ questo è il Papa sulla lotta con le tentazioni.
      E poi il demonio non può far altro che sussurrarti l’idea che andare dalla cartomante sia buono per te, ma non ti porta dalla cartomante. Tra l’idea di andare dalla cartomante e l’andarci vi è la tua libertà, la tua coscienza formata, Dio che combatte insieme a te, perchè il demonio è stato vinto.
      Secondo le tue parole vedo che il problema qui non è l’aprile la Bibbia a caso, il problema qui è molto più profondo.
      Pelagio

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    2. È chiaro che molta parte nell'urgenza di consigliare di non aprire la Bibbia a caso, sta nel fatto che il singolo possa usare la Bibbia come uno strumento di divinazione (sul passato, presente o futuro non importa: sempre di divinazione si tratta).
      Ma, nel caso del Cammino, questo è proprio il minore dei problemi, perché invece l'apertura a caso della Bibbia viene usata da altri per poter rafforzare il proprio prestigio divino, in quanto persona che la interpreta, sia costui il catechista oppure anche il presbitero: non è il fatto d'essere sacerdoti che giustifichi l'intento di voler rivestire il proprio consiglio umano di forza soprannaturale, anzi!
      Ancora peggio se tutto ciò avviene davanti al Santissimo, in ambito liturgico, o dopo aver invocato lo Spirito Santo, perché la situazione stessa condurrà la persona oggetto della "parola profetica" a commento del versetto della Bibbia alla convinzione che Dio stesso le abbia parlato.
      Si tratta, a ben vedere, di una forzatura indebita della coscienza del singolo in cui i neocatecumenali sono specializzati.

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  26. La differenza tra l'incontro con Dio che si fa nel pregare con la Bibbia e la biblomanzia sta nelle intenzioni.
    Chi fa biblomanzia pretende risposte certe da Dio, come fosse un oracolo. Interroga Dio come un giudice fa con l'imputato pretendendo che risponda con un sì o con un no, o ricevendone istruzioni su come "montare" la propria vita.
    Ma quando con Dio si vuole un si o un no, egli non risponde.

    Dio ci vuole suoi collaboratori anche nel prendere decisioni tanto che Gesù nel Vangelo non risponde mai direttamente alle precise domande che fanno su di lui.
    Davanti a Pilato tace, davanti a Caifa risponde "Tu l'hai detto", i farisei li invita a guardare almeno alle sue opere.
    E perfino quando annuncia la sua divinità, lo fa sì in modo chiaro, ma con un'espressione indiretta, che occorre elaborare: "Prima che Abramo fosse, Io sono".
    E, anzi, a volte è lui che fa domande: "La gente chi dice che io sia?"

    Per cui si può cercare ispirazione nella Bibbia, ma sempre soddisfacendo il modo di fare di Dio, che cerca la nostra collaborazione.
    Ma per i camminanti, che credono a Kiko come infallibile in ogni parola che dice, è difficile accostarsi alla Bibbia senza considerarla uno strumento di divinazione.

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  27. Il 4 dicembre sono stati invitati & è pagati pure i poveri per la vacanza in spagna secondo voi ?

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    1. Certo! Nel senso che qualcuno pagherà loro i settecenteuro per aumentare la claque.

      Da notare che non si è mai vista una tifoseria acclamare l'apertura di un processo di beatificazione. Infatti i "tifosi" degli altri santi sapevano benissimo che l'apertura di un processo non implica né il risultato positivo, né tanto meno l'ottenerlo in tempi brevi. Sono solo i neocatecumenali ad aver bisogno di far credere di essere veramente devoti della megera.

      Della quale, peraltro, quelli che l'hanno vista in vita, ne ricordano benissimo l'arroganza, la saccenza, il caos "catechetico" intriso di ambiguità, eresie e autocelebrazione, più l'amore per il lusso, i soldi, il potere, e l'ossessione per le questioni sessuali pari solo a quella per le sigarette...

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  28. solo voi potevate scrivere che aprire la Bibbia a caso è peccato mortale. Pazzesco!!!!!!!!!!!!!!

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    1. Infatti nel Cammino Neocatecumenale l'azione dell'"aprire la Bibbia a caso" è un gesto "divinatorio", che pretende di estrarre la volontà di Dio sulla propria vita (che dunque è anche un criterio per il futuro), come se la "mano che apre a caso" fosse non umana ma divina. È inteso come un "costringere Dio" a parlare. È trattato come un gesto "magico", nel senso che esegui il gesto "naturale" e ti aspetti un risultato "soprannaturale", come se i neocatecumenali avessero fabbricato un ottavo sacramento, quello del Libro, quello dell'estrarre una "parola di Dio per la tua vita". Poco importa che lo facciate con tutto il contorno di invocazioni, liturgie, amuleti kikiani e carnevalate varie: è un gesto che va contro il Primo Comandamento.


      Catechismo della Chiesa Cattolica - Divinazione e magia

      [2115] Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L'imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità.

      [2116] Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che « svelino » l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

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    2. Nel n. 2116 non leggo ricorso alla parola di Dio, e poi chi dice che vogliono prevedere il futuro? È illuminare il presente caro mio, ma se non portano il clergyman per te non possono farlo. Spero che il tuo clericalismo ti permetta di aprire gli occhi prima o poi
      Pelagio

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    3. E leggi ogni tanto, poi cerca di capire e infine intrvieni.
      Il peccato è insito nello scopo/spirito con cui lo fai.

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    4. Il caro fratello eretico che si firma col nome di un eretico (Pelagio), essendo sostanzialmente della stessa pasta dei farisei, cerca appigli verbali per fingere di aver ragione, cerca astuzie e sofismi per fingere che gli altri abbiano torto.

      Ora, il giochino neocatecumenale dell'aprire la Bibbia a caso parte con lo sbagliatissimo presupposto che un gesto umano (quello dell'aprire il libro) obbligherebbe Dio a parlare e ad agire. (Già basterebbe questo a capire che si va contro il Primo Comandamento)

      Ora, gli unici gesti umani che "obbligano Dio" (fra virgolette) sono i sacramenti.
      Ma i sacramenti (fra virgolette) "obbligano Dio" soltanto perché è stato Dio stesso a garantirli.
      Per esempio, quando il sacerdote celebra l'Eucarestia o amministra un'assoluzione, può essere certo che quei suoi gesti e quel suo pronunciare determinate formule ottengono un risultato soprannaturale proprio perché è stato Dio a garantirlo esplicitamente: «fate questo in memoria di me».

      Ora, Nostro Signore non ha stabilito nessun sacramento dell'Apertura a Caso della Bibbia.
      È un giochino neocatecumenale (mutuato da frange protestanti esagitate), è un giochino di divinazione, cioè dell'estrarre forzosamente la volontà divina a partire da gesti umani.
      È come se i kikos avessero inventato un nuovo sacramento, e credessero ciecamente nella sua efficacia.

      Nota tecnica: il "pensiero magico" è quello che crede di creare qualcosa semplicemente assegnandovi un nome.
      Sarebbe come dire che questa non è una pera ma una mela perché io mi ostino a chiamarla "mela".
      Anche se è stata raccolta dal pero.

      Al contrario, il pensiero "realista", è quello che dà i nomi alle cose a partire dalle loro reali caratteristiche.
      Se ho raccolto un frutto da un pero, non può essere una mela e nemmeno una banana, perché dal pero si raccolgono solo pere. Il nome è la conseguenza della realtà, non la premessa. (motivo già sufficiente per pensare che l'apertura della Bibbia a caso è solo un'apertura della Bibbia a caso, senza conseguenze "divine").

      Nella setta eretica neocatecumenale vige la kikolatria. Pertanto se Kiko ha detto che bisogna aprire la Bibbia a caso "per conoscere la volontà di Dio", Kiko ha comandato la divinazione, ha assegnato un valore "magico" all'aprire la Bibbia a caso, ha fatto un'affermazione basata sul "pensiero magico".

      "Magico" significa adoperare arbitrari gesti e parole per estrarre un risultato soprannaturale. "Magico" significa che i kikos si aspettano un risultato "soprannaturale" (conoscere la volontà di Dio) solo perché il termine "aprire la Bibbia a caso" ha avuto - da Kiko e dai suoi pretoriani - quest'aura di gesto magico che obbliga Dio a "reagire" facendo sì che la tua mano trovi il versetto giusto.

      E quindi, nella proverbiale ipocrisia neocatecumenalizia, il gesto in questione viene contornato di gadget importanti (woo-hoo! la presenza dei rappresentanti della Chiesa! wooooooh, il contesto liturgico! woo-hoooo! le invocazioni allo Spirito!). Come a dire, secondo quel famoso proverbio napoletano, che a furia di aggiungere rum su una cacca di cane, diverrà un babà.

      Il fratello Pelagio, peraltro, non si è ancora accorto che nessun santo aveva mai fatto "divinazione" biblica, e nessun Papa l'aveva mai raccomandata. Il massimo che potrà trovare è "ispirazione", è l'aver trovato accidentalmente un passo biblico che ha aperto la mente. Notare il termine "accidentalmente": non era volontaria divinazione, e non era su comando dei cosiddetti "catechisti".

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    5. Pelagio sbatte i piedini per terra e piagnucola: nooo! noooo! se una cosa si fa nel cammino, deve essere per forza giusta!

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    6. La biblomanzia è stata condannata nel Concilio di Orléans (VI secolo)

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    7. L'ho scritto io e lo ribadisco: aprire la Bibbia a caso è peccato; farlo prima di compiere una scelta è peccato grave. Significa tentare Dio, significa essere fatalisti, superstiziosi, fideisti. Interpretare la Bibbia in modo personale a prescindere dal Magistero, dai Padri, dell'esegesi, causa fanatismo, produce orde di invasati. Ha fatto bene la Chiesa in passato a vietare la diffusione della Bibbia al popolo non istruito.

      Tomista EX nc

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    8. San Giovanni Paolo II lo accettate o è anche lui preconciliare e nemico del Cammino?
      Ecco cosa scrive in "Fides et ratio" (n.55):

      "Non mancano neppure pericolosi ripiegamenti sul fideismo, che non riconosce l'importanza della conoscenza razionale e del discorso filosofico per l'intelligenza della fede, anzi per la stessa possibilità di credere in Dio. Un'espressione oggi diffusa di tale tendenza fideistica è il « biblicismo », che tende a fare della lettura della Sacra Scrittura o della sua esegesi l'unico punto di riferimento veritativo. Accade così che si identifichi la parola di Dio con la sola Sacra Scrittura, vanificando in tal modo la dottrina della Chiesa che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ribadito espressamente. La Costituzione Dei Verbum, dopo aver ricordato che la parola di Dio è presente sia nei testi sacri che nella Tradizione,(73) afferma con forza: « La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa. Aderendo ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera costantemente nell'insegnamento degli Apostoli ».(74) La Sacra Scrittura, pertanto, non è il solo riferimento per la Chiesa. La « regola suprema della propria fede »,(75) infatti, le proviene dall'unità che lo Spirito ha posto tra la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa in una reciprocità tale per cui i tre non possono sussistere in maniera indipendente.(76)

      Non è da sottovalutare, inoltre, il pericolo insito nel voler derivare la verità della Sacra Scrittura dall'applicazione di una sola metodologia, dimenticando la necessità di una esegesi più ampia che consenta di accedere, insieme con tutta la Chiesa, al senso pieno dei testi. Quanti si dedicano allo studio delle Sacre Scritture devono sempre tener presente che le diverse metodologie ermeneutiche hanno anch'esse alla base una concezione filosofica: occorre vagliarla con discernimento prima di applicarla ai testi sacri."

      Tomista EX nc

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    9. La Chiesa ha fatto malissimo a proibire la Bibbia in passato con la scusa dell'ignoranza della gente. Cos'è, paura di diventare protestanti eh???????????

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    10. Sai com'è, ai bambini si dà il latte, mica la carne.

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  29. PELAGIO:
    Non accennato all'azione di Dio perché nella biblomanzia l'azione di Dio non c'è, perché è una pratica che la Chiesa ha già condannato molti secoli fa.
    Non sono io a condannare la biblomanzia, ma la Chiesa! E se la condanna vuol dire che è possibile aprire a caso la Bibbia senza che Dio risponda: quella è la sua Parola, ma non è la sua risposta.
    Se estrapoli una parola dalla Parola e te ne servi per i tuoi fini, è solo la tua parola, con in aggiunta la colpa di dire che è di Dio.

    La tua è una risposta troppo lunga per una considerazione tanto semplice che si può riassumere così: "come il demonio può citare le parole della Scrittura, così può usare per i suoi fini le parole della Bibbia letta come una cartomante legge le carte".
    Questo era chiaro anche alla Chiesa dei primi secoli. Prenditela con la Chiesa.

    L'esempio che ho fatto non è stata una svista, ma è stato voluto. Ma non perché penso che tu vuoi andare da una cartomante, ma perché, parlando di biblomanzia, per rendere meglio l'idea ho pensato di fare un esempio su una pratica simile.

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  30. PELAGIO:
    forse non hai capito il senso di quanto ho scritto e cioè che aprendo la Bibbia a caso e trattando Dio come una sibilla, può inserirsi il demonio e, comunque, la parola che "esce" non è la risposta attesa e ciò che vi si "legge" al massimo è quello che vuole o quello che teme.

    Nel mio intervento ho semplicemente spiegato che, come il demonio può citare la Bibbia, così se ne può servire attraverso la biblomanzia.
    Se non lo sapessi, la biblomanzia è stata già condannata dalla Chiesa!

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    1. Pelagio : grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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    2. Non è che non ha capito. Finge di non capire. È la vecchissima tattica neocatecumenale del fare i finti tonti. Il Fintotontismo Neocatecumenale. Non gli basta nemmeno la citazione degli articoli del Catechismo, per convincersi. Non si convincerà mai che il suo idolo ha torto in qualcosa.

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    3. Fintotontismo è l'acronimo di :

      Forse Ingenui Neocatecumenali Travisano Ora Terribili Oscenità Nascondendo Troppi Inverecondi Segreti Mamotreticamente Occulti

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  31. Camminanti, ma allora proprio non capite.
    Non è peccato aprire la Bibbia per pregare e confrontarsi con la Parola di Dio e non è peccato cercare di conoscere la volontà di Dio nella preghiera, anche fatta con l'ausilio di un brano della Bibbia. Ma è peccato aprire la Bibbia a caso aspettandosi, "sim salabim", un risposta certificata, come fatta da Silvan in persona.
    Ma non c'è da stupirsi, vista la vostra fede in Kiko.

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    1. Caro Pietro, i camminanti che scrivono qui capiscono benissimo, fanno solo finta di non capire perché è più comodo fare così e perché cercano in questo modo di sfinirci. Pia illusione, anzi senza "pia".
      Porto

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    2. qui su questo blog c'è anche la testimonianza di una ragazza che per un pò di tempo era stata fidanzata con un ragazzo neocatecumenale, e la cosa non era ben vista perchè lei non era in comunità...alla fine il ragazzo decise di lasciarla anche perchè aveva aperto la Bibbia a caso e dal passo che era uscito aveva capito che lei non andava bene per lui...qui il link:

      https://neocatecumenali.blogspot.com/2017/06/come-seppellire-la-fidanzata-se-non-e-figlia-del-cammino.html

      Gloria

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    3. non c'è da stupirsi.....................................................................................................................................

      Elimina
    4. ce ne vuole per sfinire quelli del blog, è gente dura e tosta, capito camminanti? In campana..................

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    5. In realtà è fin dai primi giorni di esistenza di questo blog nel 2006, che i tromboni neocatecumenali le tentano di tutte pur di zittirci.

      E una delle loro tattiche è tentare di prenderci per estenuazione, per sfinimento. Ripetere sempre le stesse castronerie neocat, col loro fintotontismo, in attesa che noialtri rispondiamo per la milionesima volta sulla stessa questione già spiegata e chiarita un milione di volte.

      Ma -ripeto- potranno forse un giorno ingannare noi, ma non potranno mai ingannare il Signore.

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  32. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello della Bibbia aperta a caso

    L'altro giorno nella IV comunità della parrocchia di san Ponziano a Vimercate si teneva la consueta riunione nelle salette. Il catechista, Giulio De Bernardis, diede la Bibbia a uno a caso, Anselmo De Amicis, che la apri a caso e lesse un brano dell'Apocalisse che annunciava che Carmen sarebbe stata beatificata nel giro di un mese. De Bernardis avverti il parroco don Simone De Francisci, che avverti il Vescovo mons. Augusto De Sandris, che avverti Semeraro che avverti il Papa che disse : "hermano cardenal, esto es un signo grandioso del Cielo. El Segnor vuole che l'ottima Carmensita diventi beata, e noi procedamos in tal sienso".
    Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con la Bibbia di Gerusalemme usata in quella riunione, dove tutte le pagine, circa 1200, erano tutte uguali, cioè il brano letto da De Amicis.

    e la causa continua...

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  33. 1970 - 19 novembre - 2022

    Muore a Napoli don Dolindo Ruotolo.
    Ridotto a letto dai suoi 88 anni, dalla malattia che lo perseguita sin dalla fanciullezza, dagli esiti di una emiparesi che sopporta eroicamente da 10 anni, da una broncopolmonite che da diversi giorni lo ha messo definitivamente a mal partito, dopo aver avuto l'assoluzione e preso il Viatico dalle mani del confessore p. Giovanni Galasso, serenamente spira dopo che verso le 17 sembra visibilmente rinfrancato e liberato dalla contrazione degli arti che lo opprime dai tempi della sincope, quasi con un sorriso sul volto, a significare l'ineffabile beatitudine che ha iniziato a contemplare.
    Nel generale raccoglimento della casa, si diffonde nell'aria un profumo di gigli, sentito dai presenti e accolto come stigma ultimo della sua straordinaria santità.
    La notizia si diffonde come un fulmine per Napoli.
    I fedeli dei Quartieri tributano un lungo omaggio a colui che per anni è stato "o vecchiariello d'a Madonna" il quale, armato del suo solo Rosario, ha seminato bene di ogni sorta, prendendo su di sè l'onere di riparare i peccati di una società sempre più senza Dio in una totale offerta della sua vita e del suo sacerdozio, santo come ebbe a definire lo stesso P. Pio che quasi cacciava i fedeli napoletani giunti a S. Giovanni Rotondo, dicendo che ben potevano rivolgersi a quel piccolo prete partenopeo invece che arrivare da lui.

    Pregate per noi, Don Dolindo!
    Pregate per noi!

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  34. No forse siete voi che non capite..vorrei rispondere a tutti i commenti ma sono da solo e non riesco per ora.
    Riguardo quello che commenta tripudio, dopo aver letto che i ministri ordinati sono meno peccatori dei comuni fedeli, preferisco non replicare più per non mostrare quanto sia irragionevole.
    Per il resto vi ripeto: nessuno apre la Bibbia cercando di indovinare il futuro. L’aprire la Bibbia è mettersi davanti all parola e dire: come questa parola dà luce alla mia situazione oggi?
    Quello che voi sbagliate è nel definire l’intenzione con cui si approcciano. L’intenzione è retta, e non si tratta di magia. Chiarito questo, tutto il resto sono solo sproloqui.
    Pelagio

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    1. Infatti Kiko porta la Bibbia con sé come fosse un'agenda; probabilmente la apre a caso la mattina o al bisogno, "divinando" gli impegni della giornata. Tra non molto si inventera' un' "app"(a pagamento) affinché tutti possano
      divinare via web comodamente anche in autobus.
      Ruben.
      ---

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  35. Nei suoi commenti Pelagio ha fatto riferimento due volte al clericalismo, o spirito clericale, volendo con esso attaccare chi scrive qui.
    Oggi con "clericalismo" viene comunemente intesa la concezione che attribuisce al clero una deferenza eccessiva ed un senso di superiorità morale.
    Anche Papa Francesco in effetti l'ha condannato e ne ha data una definizione: "i chierici si sentono superiori, i chierici si allontanano dalla gente, i chierici dicono sempre: “questo si fa così, così, così, e voi andate via!”».
    Quindi il problema del clericalismo è insito nell'autoritarismo, nel senso di superiorità, nel non considerarsi pari alla gente, nel decisionismo.

    Nel Cammino Neocatecumenale il clericalismo è stato soppiantato da quello che potremmo definire "laicalismo", perché le stesse cose sbagliate attribuite al clero, lì vengono messe in opera dai catechisti laici, ai quali va la deferenza ed il senso di superiorità.

    Analizzando le parole di Papa Francesco, e sostituendo il termine "clero" a "catechista neocatecumenale" si ottiene l'effetto realistico della visione del catechista all'interno del Cammino:

    - "I catechisti si sentono superiori" ed il popolino li riconosce come tali. Hanno l'illuminazione permanente e possono sia indagare che decidere sulle vite altrui (quando scrutinano, quando "bocciano", quando "profetizzano", quando interpretano...)
    - "I catechisti si allontanano dalla gente", raccomandazione che viene addirittura fatta quando uno diventa catechista, di non familiarizzare troppo coi catecumeni, non partecipare con loro ad uscite e viaggi che non siano stabiliti dal neocatecumenalesimo. Non essere amici. Sedersi a tavoli speciali senza mescolarsi con la gente. Pretendere obbedienza assoluta.
    - i catechisti dicono sempre: “questo si fa così, così, così, e voi andate via!”». Devono trasmettere il carisma e le regole kikiane. Si fa sempre come dicono loro, talvolta contro l'opinione del parroco. Chi non si adegua viene direttamente espulso o messo in condizione di andarsene da sé per le angherie e le persecuzioni che riceve.

    Se quindi è un male il "clericalismo", altrettanto e forse più sbagliato è il "laicalismo" neocatecumenale, dove tutte le cose sbagliate attribuite al clero vengono pari pari perpetrate da catechisti laici che si sostituiscono al clero in tutto, tranne che nell'amministrare i sacramenti (anche se a volte ci sono andati vicini con la comunione in tempo di pandemia).

    Loro si vantano di non essere clericalisti, ma fanno di peggio: attribuiscono e riconoscono le peggiori prerogative del clericalismo a persone senza il sacamento dell'ordine, che non sanno nemmeno cosa sia la dottrina cattolica e che, in caso di abusi di ogni tipo, nemmeno vengono valutati al di fuori del cerchio neocatecumenale.
    Non c'è vigilanza, non c'è un tribunale ecclesiastico che se ne occupi, addirittura non c'è nemmeno conoscenza al di fuori del gruppo.
    Tutto viene gestito da parte della piramide laica anticlericale.

    Per concludere con le parole di Papa Francesco contro il clericalismo/laicalismo-neocatecumenale:

    "La vittima è la stessa: il popolo povero e umile, che aspetta nel Signore"

    Sempre che il popolo possa considerarsi povero e umile.

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    1. In estrema sintesi il "clericalismo neocatecumenale" è molto peggio del clericalismo.

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  36. Per cui per FALLACIO durante una liturgia non si può né sbagliare, né peccare.
    Ora capisco perché i camminanti, pur non seguendo il Messale romano, si dicono ubbidienti alla Chiesa e, pur non tenedo conto degli innumerevoli frammenti dell'Eucaristia, dovuti al pane consacrato fatto da loro stessi, arrivano, a volte, fino a calpestarli come se niente fosse.
    Ma questa è follia, che nulla c'entra con la fede.

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  37. Scrive PELAGIO:
    "Quello che state scrivendo riguardo all’azione del demonio, che aprire la bibbia a caso è tentare dio, che ti porta al peccato, che ti porta a scelte sbagliate…parlate come se Dio non esistesse, come se... uno sbagliasse e Lui non ne potesse trarre fuori il bene...".

    Vedo molta confusione.
    Certo che Dio può trarre fuori il bene anche dal male, ma se ti converti e cambi, altrimenti che bene tira fuori? Se il figlio prodigo non fosse tornato a casa, che bene avrebbe potuto trarne il padre?
    Il peccato è peccato e non si può dire che è un bene solo perché Dio potrebbe usarlo come strumento per la conversione.
    Così come una mazzata in testa fa male, non bene, anche se potrebbe convincere chi non vuole capire, a capire.

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    1. La confusione credo sia dalla vostra parte.
      Fammi capire bene: solo se ti converti e cambi Dio trae fuori il bene dal male, quindi se il figlio non fosse tornato Dio non avrebbe più operato nella sua vita? E poi che ruolo avrebbe la grazia in “solo se ti converti e cambi”? Suona molto come se dipendesse dalle mie forze. Il cammino di santificazione richiede si la libera risposta dell’uomo, ma non basta.
      Il peccato è sempre male, nessuno dice che è un bene, ma Dio è Dio perchè da quel male può portare al bene.
      Ma ripeto, nell’aprile la Bibbia e chiedere come quella parola illumina la mia vita in questo momento non vi è niente di male.
      Pelagio

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    2. La deliberata confusione è notoriamente uno degli strumenti del demonio.

      Noi fedeli cattolici partiamo dalle certezze - quelle della fede e quelle della ragione.

      Dio è onnipotente (certezza della fede), quindi può trarre il bene dal male (certezza ragionevole). Ma non sempre Dio trae il bene dal male: altrimenti dovremmo pensare che "non c'è niente di male" a compiere il male, tanto questo "Dio" in formato bacchetta magica trasformerebbe comunque tutto in bene, e quindi non ci sarebbe "niente di bene" a compiere il bene, ma allora bene e male si equivarrebbero, la giustizia e la malvagità si equivarrebbero, e quindi non avrebbe senso che Dio sia il bene assoluto ed estraneo a ogni malvagità... Dunque è solo in via eccezionale (si tratta di "eccezioni", che capitano in maniera a noi imperscrutabile), che Dio "estrae il bene anche dal male" (o più poeticamente, "miete da dove non ha seminato", cfr. Mt 25,24). Come per gli altri casi le azioni virtuose (come ad esempio il convertirsi) sono quelle che più consentono di accogliere la grazia santificante (che, come diciamo nella sequenza, lava ciò che è sordido, raddrizza ciò che è sviato...).

      Vedete, sono concetti e ragionamenti così semplici che ci può arrivare anche un bambino. Il voler "mischiare le carte in tavola", il voler "buttarla in caciara", il voler trovare contraddizioni cercando il pelo nell'uovo, sono il giochetto che facevano i farisei, sono tattica del demonio. Ai farisei non importava il trucco da usare per riuscirci, importava solo contraddire Nostro Signore.

      Al caro fratello eretico che si firma col nome dell'eretico "Pelagio", non importa capire, non importa spiegare, interessa solo contraddire, solo buttarla in caciara, solo difendere il suo triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino, solo difendere le strampalate astruserie "magiche" e divinatorie (come l'Apertura a Casaccio della Bibbia) e solo perché sono in auge nel Cammino. È disposto a ingannare e mentire, pur di difendere i suoi idoli (e i peccatucci degli idolatri più in alto di lui nella setta).

      A proposito. Nostro Signore non intese fondare una scuola di esperti di Bibbia. È una credenza protestante, motivata solo dal fatto di voler spazzare via la gerarchia sacerdotale e sostituirla con "teologi" laici scruta-perìcopi e conta-versetti. Il protestantesimo nasce con le furbate, le ripicche, gli inganni, la protesta di chi ha torto.

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    3. Se il figlio non fosse tornato al padre, l'amore del padre sarebbe stato inutile. Ci sarebbe sempre stato, ma il figlio non lo avrebbe "utilizzato" e non avrebbe prodotto nulla di buono in lui.
      Cioè: la grazia della conversione noi l'abbiamo, ma possiamo renderla inefficace.
      Se tu poi , èvuoi alludere al fatto che il figlio prodigo sarebbe comunque potuto tornare in un secondo momento: ovvio, come poteva tornare prima, ma poteva anche morire prima di tornare.
      Dalle tue parole si potrebbe dedurre che la Madonna ha fatto male a non peccare mai.
      E allora ammetti che mai sarebbe potuta diventare neocatecumena.
      La Madonna ci dimostra invece che se Dio può trarre fuori il bene anche dal male, ma dipende da quanto glielo permettiamo, a maggior ragione può trarre fuori il bene dal bene, anche se dipende da quanto glielo permettiamo.

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  38. Leggere spezzoni a caso di un qualsiasi testo, anche non sacro, raramente conduce ad una comprensione corretta di ciò che il testo intende dire.
    Versetti senza contesto possono essere piegati alle più libere (fantasiose?) interpretazioni.
    Il testo biblico é il "deposito" di molte tradizioni, epoche, situazioni storiche diverse e complesse e leggere nel contesto é doveroso se si vuole ascoltare. Se invece si vuol far dire alla Scrittura quel che si vuole... basta leggerla "piluccando" e isolando parole senza rispettare le intenzioni di chi, ispirato o no, le ha scritte.

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  39. Non bastava FAV e Martello ora anche Pelagio. Il prossimo chi sarà?

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    1. Ogni tanto compare qualche nuovo "trombone" neocatecumenale. Usano tutti le stesse "tattiche" e per fino le stesse parole, tant'è che li sgamiamo subito, loro e i loro cloni.

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  40. Io spero che i camminanti si rapportino in modo sano alle Scritture e non spero certo che facciano della biblomanzia, ma da come travisano la Bibbia e il Magistero dei dubbi li ho, per cui è bene precisare quello che dice la Chiesa riguardo alla divinazione. Poi se la vedranno loro.

    La confusione di Pelagio e Fallacio è comunque molto pericolosa.
    Fallacio, ad esempio, dice che chi partecipa alla liturgia non può sbagliare.
    Ma quello che dice la Chiesa è che i RITI liturgici approvati (tra cui non c'è quello catecumenale) non possono essere sbagliati in quanto espressione di fede.
    Perfino nella Messa un'omelia non necessariamente è esente da errori.
    Ma forse per liturgia intende SOLO quella del Cammino in cui i laici sono equiparati ai sacerdoti.

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    1. i riti Neocatecumenali sono approvati dalla Chiesa

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    2. Questo è clamorosamente falso - ma ai fratelli in Kiko piace molto vomitar menzogne.

      Non esiste alcun documento della Chiesa che approvi la liturkikia. Esistono - e molto ben delimitate - alcune possibilità, come l'eventualità di "brevi" monizioni - che devono essere "brevi".

      Riguardo agli strafalcioni liturgici neocatekiki esistono invece le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI, messe nero su bianco dal cardinal Arinze in quella lettera del 1° dicembre 2005 inviata a Kiko-Carmen-Pezzi. Arinze all'epoca era a capo della Congregazione per il Culto Divino. Quelle decisioni del Santo Padre sono divenute parte integrante dello Statuto del Cammino.

      Naturalmente, ancor oggi nel 2022, il Cammino disubbidisce al Papa, ai documenti liturgici, al proprio stesso Statuto.

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    3. Non esiste il rito Neocatecumenale
      Esiste il Rito Romano e il Rito Ambrosiano.
      Sono approvate solo le liturgie dei Riti degli scrutini.
      E ti dirò di più, le concessioni per la celebrazione eucaristica sarebbero solo per le celebrazioni nella piccola comunità, e non per le folle, vedi matrimoni etc.

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  41. È domenica mattina e si è svegliato il neocatecumenalato.
    Dalle 7 alle 9 frotte di messaggini neocatecumenalizi, sempre più infuriati.
    Quindi dalle 9 in poi silenzio.
    Saranno andati a Messa? Ma no, che hanno la carnevalata casalinga delle Lodi a Kiko.
    Devono allestire il tavolinetto con la tovaglia e tutti i gadget.
    Così come una bimba allestisce la casa delle bambole reinventandosi arredatrice ogni vo lta, loro allestiscono il tavolinetto esponendo il cero kikiano, la Bibbia col copribibbia kikiano, la "icona" kikona, il librone kikiano dei canti kikiani, più altri eventuali gadget kikizzati.
    Si mettono magari in giacchetta e cravattino come se dovessero andare a un matrimonio kikiano.
    Escono la chitarrella, le nacchere e i tamburelli.
    Spengono (o mettono in modalità "mute") il televisore.
    Danno la prima straziante artigliata alla chitarrella, come il pilota di formula uno che accelera in folle: "bruum, bruum".
    E lì inizia la messinscena parodistica della liturgia delle ore: le Lodi a Kiko.
    Che ovviamente ha tutto l'ambaradam articolatissimo di canti iniziali, finali, monizioni, risonanze, omelia, canti intermedi, canto finale, e se c'è spazio in soggiorno attorno al tavolinetto magari si fa anche il girotondino imbecille, anche se si è da soli in casa.
    L'importante è che duri parecchio, in modo da dare l'alibi del: "ieri sera sono stato alla celebrazione comunitaria, oggi ho fatto le Lodi, è già tardi, un po' troppo tardi per andare alla Messa della parrocchia, ma tanto quest'anno ci sono andato già due volte in parrocchia, cioè due più del necessario".

    Ah, le Lodi. Una roba da preti. Ma Kiko e Carmen ci hanno garantito che il "sacerdozio comune dei fedeli" si esplica imitando pedissequamente alcuni gesti sacerdotali. Incluse le Lodi - lodi a Kiko, naturalmente: sempre sia lodato il Kiko già elogiato.

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    1. Che poi si svegliano al mattino furentissimi, lividi di rabbia, e cliccano immediatamente su questo blog, e cominciano subito a sversare il loro tracimante odio, furioso disprezzo, contornato dalla solita saccenza degli ignoranti che vogliono restare tali, basato sulle solite menzogne e sui soliti inganni che fin dagli inizi del loro "cammino" hanno sempre adoperato.

      Proprio ciò che hanno fatto la sera prima, prima di andare a dormire. E anche ciò che avevano fatto prima di andare alla Celebbbrazzzione kikiana nelle polverose salette parrocchiali.

      Dopo lo sfogo furioso contro chi scrive su questo blog, cambiano immediatamente faccia e passano a recitare la parte dei mansueti agnellini convertiti che glorificano il Signore (cioè, per loro, il signor Kiko), ostentando quei sorrisetti plasticosi, falsi come una moneta da tre euro, ma sempre in auge. (Solo i cosiddetti "catechisti" si risparmiano la fatica del fingere sorrisi, tranne quando presenziano davanti al vescovo).

      Terminata la carnevalata (pardon, la "liturgia", loro amano dare nomi molto pomposi ai propri ridicoli cerimoniali), subito tolgono la maschera di mansueti agnellini e tornano con furia a commentare su questo blog - o in qualsiasi altro spazio online dove il Cammino non riceva lodi sperticate.

      È dura la vita del neocatekiko, ragazzi. Tanto più quando c'è da mollare il malloppo, cioè la Decima (che tanto alle raccolte fondi "per i seminari, le missioni, l'evangelizzazione", ci sono abituati: sempre a mollar soldi si sta, è il Cammino, ragazzi!). Non immaginate la rampogna che presero quelli che nel 2020 agli annunci del lockdown dissero "alé! si risparmia qualche soldino!", e si videro bussare alla porta dai cosiddetti "catechisti" che erano venuti personalmente - e in barba a tutti i divieti in vigore - a prelevare la Decima, in contanti e senza rendicontazione.

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    2. furentissimi : grrrrrrrrrrrrr

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