domenica 20 novembre 2022

Pellegrini nei "sacri luoghi" di Kiko e Carmen

PELLEGRINAGGIO  in "Enciclopedia Italiana" (dal lat. peregrinatio "viaggio in terra straniera"; fr. pèlerinage; sp. peregrinación; ted. Pilgrimschaft, Wallfahrt; ingl. pilgrimage).


Il pellegrinaggio è una pratica devozionale che consiste nel recarsi collettivamente o individualmente a un santuario o a un luogo comunque sacro e quivi compiere speciali atti di religione, sia a scopo di pietà sia a scopo votivo o penitenziale. La pratica del pellegrinaggio, sotto entrambe le forme, si trova in tutte le religioni perché è naturale che l'uomo visiti i luoghi santificati dalla presenza della divinità o dalle reliquie di un defunto insigne, eroe o santo, irradiando da essi più immediata e più efficace la virtù divina.

 

Pellegrinaggio cattolico

Pellegrinaggio  neocatecumenale

PELLEGRINAGGIO nel neo-linguaggio neocatecumenale (da non confondersi con il pellegrinaggio dei bigotti e inconvertiti cristianucci della domenica a Lourdes, Fatima o altri luoghi di devozione cattolica).

Il pellegrinaggio è una pratica devozionale neocatecumenale che consiste nel recarsi collettivamente o individualmente a un santuario o a un luogo comunque sacro a Kiko e Carmen e quivi compiere speciali atti di religione neocatecumenale, sia a scopo di pietà sia a scopo votivo o penitenziale,  a scopo economico- finanziario e di glorificazione del Cammino. La pratica del pellegrinaggio, sotto entrambe le forme, si trova in tutte le religioni ma non era importante, anzi , era un devozionismo inutile e superstizioso dei cattolici bigotti finché  non lo ha scoperto e sdoganato Kiko Argüello  perché è naturale che l'uomo visiti i luoghi santificati dalla presenza della divinità o dalle reliquie di un defunto insigne, eroe o santo, irradiando da essi più immediata e più efficace la virtù divina, in particolare se la santa è  la defunta Carmen e ancor più  santo è  l'ancora non defunto Kiko.


Leggiamo ora (e commentiamo) il resoconto di uno di uno di questi pellegrinaggi neocatecumenali dal titolo "Sui passi di Carmen e Kiko, riempiti della Sua grazia"

Lo scorso 25 agosto noi giovani di Poggiomarino, coordinati dal Centro Neocatecumenale di Salerno, siamo partiti per un pellegrinaggio in Spagna che ci ha dato modo di toccare con mano le meraviglie che il Signore ha fatto e continua a fare ogni giorno nella nostra vita.

Sono stati sei giorni molti intensi durante i quali il Signore ha parlato ad ognuno di noi attraverso la Sua parola (probabilmente con gli scrutini sui bus e l'apertura a caso della Bibbia) e ci ha donato l’opportunità di conoscere persone nuove, con le quali abbiamo legato come se ci conoscessimo già da tempo (persone nuove, cioè  neocatecumenali come loro che fanno le stesse cose che fanno loro, quindi è logico che sembri di conoscersi da sempre).

In questo pellegrinaggio abbiamo ripercorso il cammino vocazionale di Carmen Hernández, co-fondatrice insieme a Kiko Argüello del Cammino Neocatecumenale: siamo stati a Ólvega, suo paese natale e dove ha ricevuto il battesimo, a Tudela dove ha ricevuto la cresima e la sua prima chiamata vocazionale (quindi, come dicevamo, il cosiddetto pellegrinaggio riguarda la cofondatrice del Cammino neocatecumenale, non un santuario o altra meta religiosa).

Abbiamo potuto visitare e toccare con mano i luoghi dove, per opera dello Spirito Santo, è nato il Cammino Neocatecumenale (frase riportata in grassetto nell'articolo originale. Per opera dello Spirito Santo? Poveri giovani, il Cammino per loro è un vero e proprio messia...)

La "mistica" cameretta di Kiko
Siamo stati alla casa di Kiko a Madrid – oggi centro neocatecumenale diocesano –, dove l’8 dicembre 1959 ha accolto l’ispirazione della Vergine Maria – “Bisogna fare comunità cristiane come la Santa Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode e nelle quali l’altro è Cristo” – che lo ha portato successivamente, nel 1964, a fondare la prima comunità neocatecumenale nelle baracche di Palomeras Altas a Madrid. (Diciamo che tra l'ispirazione e la messa in atto sono passati  degli anni... per poi creare qualcosa che la Vergine Maria -se vogliamo dar credito alla supposta visione- non aveva richiesto, visto che il mandato era quello di creare piccoli gruppi che vivessero insieme in letizia come una famiglia, mentre Kiko e Carmen hanno creato grossi gruppi che non vivono assieme come una famiglia e che devono ancora imparare, con un percorso trentennale che comincia con il fango e la discesa nel peccato più fondo, cosa sia lode e letizia).

Abbiamo visitato importanti luoghi sacri spagnoli: il monastero della Concezione a Ágreda, il castello di San Francesco Saverio, la Basilica di Nostra Signora del Pilar a Saragozza (Visitati perché luoghi sacri a Carmen, probabilmente).
Siamo stati poi a Barbastro, in una chiesa che custodisce le spoglie dei 51 martiri claretiani uccisi durante la Guerra Civile spagnola; abbiamo visitato la cattedrale di Madrid, dove Kiko ha dipinto la corona misterica e dove è custodita la prima icona della Madonna del Cammino dipinta da Kiko nel 1973 (Non poteva mancare l'omaggio all'unica produzione artistica valida nella Chiesa odierna, quella di Kiko Argüello.. )

Giovani del Cammino
sull'orlo di una crisi di nervi


Abbiamo, poi, visitato la chiesa di Fuentes, luogo della prima convivenza con gli zingari e della prima Pasqua (la chiesetta di Fuentes è stata acquisita proprio per questo scopo, per essere luogo di pellegrinaggio alla riscoperta delle "radici" del Cammino); a Segovia, invece, siamo stati sulla tomba di san Giovanni della Croce.

Infine abbiamo pregato sulla tomba di Carmen al seminario “Redemptoris Mater” di Madrid (probabilmente ai giovani viene indicato, invece di pregare per Carmen, come sarebbe giusto ed indicato, di chiedere un miracolo a Carmen, da comunicare poi fra le migliaia di grazie che Kiko e Pezzi hanno sollecitato per poter far decollare la causa di beatificazione dell'impresentabile Hernández).

Il pellegrinaggio si è concluso con la celebrazione dell’Eucaristia in una parrocchia di Madrid, nella quale, come da tradizione del Cammino Neocatecumenale, ci sono state le chiamate vocazionali (ormai è divenuta una tradizione approfittare della buona predisposizione e dell'idealismo dei giovani per chiedere vocazioni per il Cammino).
Ringraziamo il Signore per questa opportunità che ci ha donato, per questi giorni in cui ha toccato il cuore di ognuno di noi. Gli siamo grati perché dopo il pellegrinaggio siamo tornati a casa rinnovati nello spirito e pieni della Sua grazia (dalle visite fatte, sono stati solo confermati nel Cammino neocatecumenale e convinti della sua origine soprannaturale e delle sue magnifiche sorti progressive).


Uno dei principali motivi
per cui i neocatecumenali fanno i pellegrinaggi...




48 commenti:

  1. Nella cameretta di Kiko era esposta anche la sua camicia di forza? Chiedo a quei pellecretini...

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  2. Come sempre, le attività "religiose" neocatecumenali consistono nell'autoaffermazione ("ehi gente, notatemi vi prego, io appartengo al club di Kiko!") e nei benefit secondari ("vado alla GMG/convivenza/pellegrinaggio, così mi trovo una ragazza" - attento a non finire a fare le "alzate"!).

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  3. Ma pagano per farsi pubblicare gli articoli, oppure la redazione è di banda?

    No, perché sai quanti pellegrinaggi non neocateumenali vengono fatti nel silenzio, senza sbandierare le notizie...

    E poi, ma chi sono 'sti giovani di Poggiomarino?

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    1. Poggiomarino è un comune in provincia di Napoli, di nemmeno 22.000 abitanti.
      Ci sono 2 parrocchie attive.
      Una è neocatecumenale e nel 2017 c'è l'ultima notizia pubblica delle catechesi, la decima. Nel 2017 c'erano 9 comunità e 250 neocatecumenali.
      Il Cammino è sorto nel 1981.
      Grancassa nella cronaca locale, ma in 43 anni non sono arrivati nemmeno a 300 in un paese di 22.000 persone.
      "Guarda come si amano" devono averlo detto in pochi.
      Si vede che Santa Carmen non ha funzionato molto.

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    2. Non è questo il tema o il problema, nella mia parrocchia di 9.000 teorici componenti a messa esclusa commemorazione dei defunti non vanno più di 200 persone. Al catechismo per la prima comunione 15 (quindici) iscritti.

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    3. Poggiomarino è l'acronimo di :

      Può Ora Gente Grandemente Ideologizzata Ostentare Mamotretiche Affermazioni Ridicolmente Ignobili Neocatecumenalmente Orride

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  4. Sei invidioso ByTripudio? I gruppi messa Tridentina languono, il messale di Pio v e' tornato in soffitta per restarci definitivamente.

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    1. Invidioso di che? Mica c'è un campionato in cui si guadagna punteggio basandosi sul numero dei partecipanti.

      La Messa "tridentina" ha alimentato la spiritualità di almeno quindici-sedici secoli di santi.

      E il bello è che quella celebrata oggi non contiene canzonette, non contiene "segni" inventati dai laici, non contiene monizioni, risonanze, girotondini idioti, non contiene chiassosi "segni della pace", non contiene sfilate di moda per le letture, non contiene laici che gridano a squarciagola, non contiene astruserie, non contiene parole che nella lingua parlata hanno troppe sfumature, non contiene laici che tentano di fare cose clericali, non contiene pagliacciate come la "comunione seduti" e i camerieri liturgici e i boccaloni-insalatiera...

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  5. Notizie da Guam: mons. Byrnes, due mesi dopo aver preso possesso dell'arcidiocesi, scrisse una lettera pastorale che riguardava il Cammino, il 15 marzo 2017. È utile ricordarne il contenuto oggi, per vedere come si sono evolute le cose.

    Sinteticamente, disse:
    - il Papa mi ha inviato per curare le divisioni esistenti in diocesi
    - molti fedeli cattolici fanno notare le storture liturgiche delle comunità del Cammino
    - ho chiesto ai "capi-catechisti" del Cammino di non formare nuove comunità per un anno
    - intendo rivedere il Direttorio Catechetico del Cammino
    - intendo assicurarmi che i "catechisti" del Cammino siano adeguatamente formati

    Ed emanò alcune norme:
    - non ci possono essere Messe "separate"
    - se sono Messe "di orario" della parrocchia, vanno indicate come tali
    - se sono quelle del sabato sera, una parte delle offerte va lasciata alla parrocchia
    - è il parroco a dover decidere quante Messe del sabato sera siano consentite
    - se ci sono più comunità neocat in parrocchia, il parroco può decidere che celebrino insieme
    - nelle Messe neocat deve essere possibile ricevere la Comunione alla bocca
    - la Comunione va consumata subito, senza aspettare
    - la Messa va celebrata all'altare o in una cappella consacrata; consentirò un periodo di due settimane per gli adattamenti.

    Qui sul blog a suo tempo commentammo queta "grande bastonatura al Cammino" e ora a distanza di oltre cinque anni e mezzo ci chiediamo retoricamente se i neocatecumenali di Guam abbiano finalmente cominciato a ubbidire.

    Il Cammino, infatti, è un cancro della Chiesa, un tumore spirituale. Passano le "due settimane", passano i mesi, passano gli anni, ma i neocatekikos, anche nei casi in cui facessero finta per un pochino di ubbidire, poi tornano alla maniera kikista-carmenista, poiché per loro Kiko vale più del Papa, Kiko vale più della Chiesa, Kiko e Carmen sono i fondamenti della loro idolatrica fede, e non gliene importa niente del fatto di essere completamente diversi e separati dalla Chiesa.

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    1. E’ interessante come l’articolo parli dei pellegrinaggi e pubblichiate commenti su Guam, deduco che in qualche modo siano inerenti all’argomento trattato vero?
      Pelagio

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    2. Piccolo promemoria: i neocatekikos infuriati che scrivono su questo blog lamentano sempre un "voi vi sbagliate", "non è così", "state infangando", eccetera. Non hanno argomenti, né hanno da testimoniare fatti. Per questo la loro strategia è sempre quella del "full damage control", cioè del limitare i danni il più possibile (a costo di usare menzogne e inganni e arroganza e tutto il resto del campionario kikiano-carmeniano).

      Il fatto che questo blog sia in piedi da oltre 16 anni è dovuto al costante, continuo, incessante fiume di argomenti e fatti (cioè errori, scandali, malvagità) da parte del Cammino. Qualsiasi "novità" relativa al Cammino, infatti, riguarda o sue azioni propagandistiche ("abbiamo aperto altri cento seminari!!!") o scandali, malversazioni, disubbidienze alla Chiesa, malvagità a tutti i livelli.

      E quindi i kikos che vengono qui illudendosi di "rettificare" ci danno occasione di ricordare tali malvagità, scandali, propaganda kikiana, e di ricordarlo a chi avesse scoperto questo blog per caso, per la prima volta, o magari dopo aver saputo che in parrocchia ha il Cammino ma prima di accostarcisi vuole sapere di che si tratta.

      E quindi succede come quando a una "evangelizzatrice" neocatecumenale fu chiesto: «a che punto siete del Cammino? già la versate la Decima?» facendole avere un travaso di bile, un moto di stizza, e una crepa in quel sorrisetto di plastica.

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    3. Per rispondere al solito "Pelagio" del commento delle 11:50, faccio notare che lo spazio commenti serve anche per altre notizie, testimonianze, segnalazioni.

      Il fratello neocatekiko che oggi si firma "Pelagio", infatti, partiva dal presupposto che le pagine blog avessero una specie di "filo conduttore", un elenco di argomenti precisi da trattare.

      Facciamo notare che la pubblicazione delle pagine avviene cadenzata solo per motivi organizzativi, che non c'è nessun filo conduttore, che gli argomenti trattati riguardano il Cammino (escludendo solo la propaganda kikiana), e che finché il Cammino continuerà la sua opera (di inganni, menzogne, malvagità) questo blog avrà sempre molto materiale pubblicabile.

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    4. Non si capisce come le stesse persone che si rassegnano a non avere nessuna voce in capitolo con i propri catechisti neocatecumenali, e che accettano supinamente ogni loro iniziativa e anche ogni loro incomprensibile divieto (ricordo, proprio a proposito di pellegrinaggi, il divieto fatto alle comunità neocatecumenali di fare pellegrinaggi mariani oppure anche semplici gite a carattere culturale; divieto incomprensibile, al quale però guai non adeguarsi), che sopportano la totale chiusura al dialogo nel corso delle riunioni e convivenze e addirittura la presa in giro dei "questionari neocatecumenali", poi vengano qui a lamentarsi di non aver potuto liberamente deviare gli argomenti proposti nel blog secondo le proprie intenzioni. Tanta passività e tolleranza da una parte e tanto interventismo e insofferenza dall'altra fanno pensare al fatto che non siano personalità del tutto equilibrate, oppure che semplicemente abbiano scisso il mondo in due parti, una delle quali è totalmente intoccabile e sacra, l'altra tollerata solo fintanto che in qualsiasi modo non si oppone alla parte sacralizzata.

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    5. Io, oltre a questo, non capisco altre tre cose, e si tratta della stanza di Kiko:

      1. Sei Kiko, tieni la tua camera tutta scritta sui muri in quel modo satanico, e i genitori non te la fanno pulire e ripitturare a suon di sferza? Ma quanto sei viziato?
      2. Sei un neocatecumenale zuccone, normalissimo come tanti altri. Credi di andare in pellegrinaggio e invece il pellegrinaggio ti porta in una camera tutta scritta sui muri in quel modo satanico. E non esci urlando e correndo a chiamare un esorcista?
      3. Come il punto 2. solo che hai figli. Entri nella stanza del tuo guru e scopri che ha scarabocchiato impunemente la casa dei suoi genitori in quel modo satanico. Ancora non ti convinci a non affidargli i tuoi figli? Non hai paura che diventino indemoniati pure loro e che comincino a passare tutti i muri di casa al carboncino?

      FungKu. Eppure andavo malissimo a disegno (e comunque, non avete visto i disegni di FAV), ma neppure sforzandomi molto sono mai riuscito a cacciare delle porcherie sataniche di quella stazza!

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    6. anche noi non capiamo tante cose, per es. perché esiste questo blog.

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    7. Questo blog esiste per due motivi:

      1) perché il Cammino Neocatecumenale è profondamente diverso da come lo descrivono la propaganda kikiana e i documenti ufficiali

      2) perché chiunque abbia fatto osservazioni critiche sul Cammino in molti forum/blog/gruppi/social su internet è stato silenziato, mobbizzato, ingiustamente punito, "permabannato", eccetera. Specialmente quando tali osservazioni erano pacate, documentate, oneste.

      Sul serio, bastava cercare su Google "perché esiste blog neocatecumenali" per trovare un articolo come questo.

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  6. Ricordiamo ai signori troll che questo è un blog che ha per tema il Cammino Neocatecumenale. Spesso e volentieri si menzionano altre questioni della vita della Chiesa, solo per ricordare cos'è la Chiesa cattolica, cos'è la liturgia, cos'è il sacerdozio, e perché il Cammino va contro tutto ciò che è cattolico.

    Ricordiamo inoltre che la Messa è «vero culto a Dio gradito» (motivo per cui il demonio - quello vero - la odia), non è un cerimoniale ampolloso, non è una specie di scuoletta biblica, non è uno spettacolino autogestito, non è una pagliacciata, insomma, non è quel che fanno i neocatecumenali, sulle cui celebrazioni si possono muovere parecchi dubbi. (E nei non rari casi in cui celebrano invalidamente, ce ne rallegriamo perché significa una riduzione delle Comunioni "in peccato mortale" e della dispersione di frammenti del Santissimo Sacramento).

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  7. La messa Tridentina ha alimentato quindici secoli? Ah, ah, ah, questa si che è bella! L'hai sparata grossa proprio!! Ma se è rinascimentale, fu promulgata dopo il Concilio di Trento, cioè nel 1570, non è la messa di sempre, ma una messa moderna, che ha una vaga somiglianza con il sacramentsrio di S. Leone Magno che è del VI secolo, anche se il messale di Paolo VI, somiglia di può al sacramentsrio si Gregorio Magno. ByTripudio sei un ignorante, studia. Non sai nulla quante scemenze scrivi.

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    1. Come al solito, un asino ragliante neocatecumenale corre qui, sotto anonimato, a ragliare "lezioni" di kikismo-carmenismo.

      Alla fine del Cinquecento il Papa san Pio V confermò la liturgia tradizionale, che oggi impropriamente chiamiamo "tridentina", ma che è documentabile essere stata usata almeno fin dai tempi di papa san Gregorio I (che divenne Papa nel 590), e probabilmente fin dai tempi di papa san Gelasio I (che morì nel 496), e che nel corso dei secoli aveva avuto pochissime modifiche e del tutto secondario. Ci sono indizi che farebbero risalire le parti essenziali della Messa fino ad almeno papa san Damaso I (che morì nel 384, e che quindi in gioventù aveva assistito alle persecuzioni e a Costantino). È legittimo quindi dire che per almeno quindici o sedici secoli è stata in vigore la liturgia che oggi convenzionalmente chiamiamo "Messa tridentina", "Messa di sempre", "Messa gregoriana", "forma extraordinaria"... (Purtroppo nella storia della liturgia gli unici documenti assolutamente certi sono molto tardi, come il Sacramentario gelasiano il cui manoscritto più antico è databile all'ottavo secolo).

      Allo stesso tempo Pio V decise di abolire tutte le forme liturgiche che non vantassero almeno due secoli di documentata tradizione. Evidentemente poco prima e durante il boom protestante erano comparse "nuove" liturgie (proprio come quella neocatecumenale negli anni del Vaticano II: chi altera la fede inevitabilmente altera anche la liturgia). La liturgia ambrosiana, avendo all'epoca più di due secoli di documentabile tradizione, fu invece confermata. (Esistono altre forme liturgiche, praticamente estinte, che vengono ancor oggi celebrate in un singolo posto del mondo solo per "tenerle in vita", solo per evitare che un futuro Papa possa abolirle).

      Quando oggi si definisce qualcosa come "tridentino", ci si riferisce generalmente all'esemplare riordino delle cose fatte dal Concilio di Trento e in concomitanza, non necessariamente a novità nate solo a partire da quel Concilio. Per esempio i seminari divennero un'istituzione la cui formazione fu considerata obbligatoria per accedere al sacerdozio, ma non è che prima di Trento si ordinassero preti a casaccio e senza formazione. È solo che dal Concilio tridentino si stabilì la necessità di un'adeguata formazione per tutti i sacerdoti - formazione spirituale e teologica.

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    2. Come dice il cardinale Sarah, nella Messa nuova o nella Messa antica, ciò che è fondamentale è orientarsi verso la croce. Per questo i neocatecumenali in bella mostra al centro dell'altare ... hanno messo un candelabro ebraico, che celebra una festa post cristiana, di pregevole fattura kika.

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  8. Quale spunto di riflessione, propongo qualche estratto dell' omelia del Cardinal Sarah alla Santa Messa conclusiva di un pellegrinaggio cattolico.

    Chartres, Pentecoste 2018. Il Cardinal Sarah celebra, in rito antico, la Messa di fine pellegrinaggio nella gigantesca cattedrale di Notre-Dame de Chartres. Sono presenti almeno 12 mila persone, principalmente ventenni. La Cattedrale è piena, il sagrato è stracolmo di gente, così come la piazza laterale. Da fuori si segue la Messa sui maxischermi e, nei momenti opportuni, con massima compostezza, i fedeli si inginocchiano sulla ghiaia e sull'asfalto.

    Una manifestazione di potenza del rito antico? Qualcosa di cui vantarsi, alla maniera dei neocatecumenali? Al contrario: è la solennità del rito a ben accordarsi con la devozione e con la buona volontà di questi giovani, a cui nessuno chiede di "alzarsi" davanti a tutti, per contarsi. Forse che i giovani "cattolici della Domenica" vengono lasciati liberi di vivere da comodi paganacci, una volta soddisfatti da questa intensa esperienza? Nemmeno per sogno.

    Dice il Cardinal Sarah rivolgendosi ai giovani:

    "Cari giovani, voi avete provato spesso questa lotta fra la luce e le tenebre che è presente nelle vostre anime. Qualche volta siete sedotti dai facili piaceri di questo mondo. Con tutto il mio cuore sacerdotale vi dico: “Non abbiate esitazioni: Gesù vi donerà tutto. Seguendolo potrete essere dei santi e non perderete nulla, ma guadagnerete l’unica gioia che mai vi sarà tolta. Cari Giovani, se qualcuno di voi oggi si sente chiamato da Cristo a seguirlo come sacerdote, come religioso o religiosa, non esitate a dire a lui “fiat”! Un sì entusiasta e senza condizioni. Dio vuole aver bisogno di voi! Quale gioia e quale grazia!

    L’Occidente è stato evangelizzato dai santi e dai martiri. Voi, giovani d’oggi, sarete i santi e i martiri che le nazioni attendono per una nuova evangelizzazione. Le vostre patrie hanno sete di Cristo! Non tradite le loro attese! La Chiesa ha fiducia in voi. Io prego perché siano numerosi fra voi coloro che risponderanno alla sua chiamata durante questa Messa. Alla chiamata di Dio, a seguirlo. A lasciare tutto per Lui, per la sua luce. Quando Dio chiama, è una chiamata radicale a seguirlo fino al dono totale, fino al martirio del corpo e del cuore."

    Un invito ultimo, radicale. Per Dio, Colui senza il quale la vita si spegne, che occupa il centro dell'anima del chiamato. Nessun numerone kiko da gonfiare. Nessun guru a cui appartenere. Nessun mutuo sull'evangelizzazione da vantare: stringe il cuore, pensare a quei ragazzi che, animati di buona volontà, si sono ritrovati ad ascoltare Gennarini invece che il Cardinal Sarah.

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    1. Nella medesima omelia, il Cardinale richiama fortemente tutti i pellegrini al valore del silenzio e alla nobile semplicità della Sacra Liturgia:


      "Cari pellegrini, senza silenzio non c’è luce. Le tenebre si nutrono del rumore incessante di questo mondo, che ci impedisce di rivolgerci a Dio. Prendiamo come esempio la liturgia della Messa di oggi. Essa ci porta all’adorazione, al timore filiale e amorevole davanti alla grandezza di Dio. Essa culmina nella consacrazione, ove tutti insieme rivolti all’altare, gli sguardi diretti all’Ostia, verso la croce, ci comunichiamo in silenzio, nel raccoglimento e nell’adorazione.

      Fratelli, amiamo quelle liturgie che ci fanno gustare la presenza silenziosa e trascendente di Dio, e ci rivolgono al Signore. Cari fratelli sacerdoti, ora mi rivolgo a voi in particolare.

      Il Santo Sacrificio della Messa è il luogo in cui voi troverete la luce per il vostro ministero. Il mondo che noi viviamo ci sollecita senza pausa. Siamo costantemente in movimento. È grande il pericolo di scambiarci per degli “operatori sociali”. Non porteremmo più al mondo la Luce di Dio, ma la nostra luce personale, che non è quella che attendono gli uomini.

      Ciò che il mondo attende dal sacerdote è Dio e la Luce della sua Parola proclamata senza ambiguità né falsificazioni.

      Dobbiamo saperci volgere verso Dio, in una celebrazione liturgica raccolta, piena di rispetto, di silenzio e impressa di sacralità. Non inventiamo nulla nella liturgia, riceviamo tutto da Dio e dalla Chiesa. Non cerchiamo lo spettacolo o il successo.

      La liturgia ce lo insegna: essere preti non è prima di tutto fare molto.
      È essere con il Signore sulla Croce! La liturgia è il luogo in cui l’uomo incontra Dio faccia a faccia. È il momento più sublime in cui Dio ci insegna a «riprodurre in noi l’immagine di suo figlio Gesù Cristo affinché egli sia il primo di una moltitudine di fratelli» (Rm 8,29). Essa non è, non deve essere, un’occasione di lacerazione, di lotta e di disputa.

      Nella forma ordinaria del Rito Romano come nella forma straordinaria, l’essenziale è di volgerci verso la croce, verso Cristo, nostro Oriente, nostro tutto, nostro unico orizzonte.

      Sia nella forma ordinaria sia in quella straordinaria, sappiamo sempre celebrare, come oggi, secondo quello che insegna il Concilio Vaticano II, con una nobile semplicità, senza sovraccarico inutile, senza estetica fittizia e teatrale, ma con il senso del sacro, la preoccupazione principale della gloria di Dio e con un vero spirito di figli della Chiesa di oggi e di sempre! "

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    2. "Ciò che il mondo attende dal sacerdote è Dio e la Luce della sua Parola proclamata senza ambiguità né falsificazioni.
      Dobbiamo saperci volgere verso Dio, in una celebrazione liturgica raccolta, piena di rispetto, di silenzio e impressa di sacralità. Non inventiamo nulla nella liturgia, riceviamo tutto da Dio e dalla Chiesa. Non cerchiamo lo spettacolo o il successo."
      Che dire? L'esatto opposto della proposta neocatecumenale!
      Ed anche la chiamata vocazionale è totalmente e limpidamente al servizio della Chiesa, non di un movimento, e neppure legata alla liturgia tradizionale, seppure chiaramente essa è amata ed ha ispirato quel convegno, come deve essere per essere autentica.

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    3. Davvero stringe il cuore. Anche a pensare che molti di loro magari sono figli di famiglie numerose, di genitori "sedotti" dal Cammino, che hanno seguito alla lettera i dettati kikiani, mettendo a tacere la ragione e magari trascurando i loro doveri genitoriali, che forse si sono anche indebitati per pagare il cosiddetto "pellegrinaggio" per andare a sentire Gennarini, la moglie di Gennarini e pure il figlio. Loro sicuramente non si sono indebitati, anzi... Magari una parte del costo del pellegrinaggio è andata pure a loro, chissà.
      Porto

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  9. Ditemi se tutto questo non si applica anche al CN: https://medium.com/@zelphontheshelf/10-signs-youre-probably-in-a-cult-1921eb5a3857

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    1. Certo che c'è un forte collegamento con il CN!
      A suo tempo proponemmo un questionario simile, però specializzato per i gruppi religiosi, con 30 domande, che riecheggiano comunque nel documento della CEF (Conferenza Episcopale Francese).
      Da consultare in proposito anche il test della Triade Oscura 2 e 3 (questo lo devono fare catechisti e presbiteri neocat).

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    2. EC: test della Triade Oscura 1, 2 e 3 (questo lo devono fare catechisti e presbiteri neocat).

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  10. @By Tripudio

    Sei solo un ignorante, parli del messale di Pio V, ma non sai nulla, Papa Pio V, dopo il Concilio di Trento, incaricò una commissione di riformare la liturgia. Ma quale Papa Damaso? Sono sciocchezze, leggende farlocche che raccontano i tradizionalisti, sei talmente ignorante che non conosci nemmeno la bolla Quo primum tempore di Pio V la quale scrive:

    "Per la qual cosa abbiamo giudicato di dover affidare questa difficile incombenza a uomini di eletta dottrina. E questi, infatti, dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili per la loro castigatezza ed integrità - quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo - e avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori, che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti, hanno infine restituito il Messale stesso nella sua antica forma SECONDO LA NORMA DEGLI ANTICHI PADRI".

    Sai chi sono questi antichi padri? Cosa intendeva dire Pio V? Alludeva al Sacramentario di S.Gregorio Magno, che è del VI secolo, ma prima ci sono stati sei secoli di liturgia, non raggiunti dai padri di Trento, i quali non riuscirono a tornare all'origine e nemmeno potevano date le limitate conoscenze dell'epoca, gli scarsi mezzi, l'urgenza data dalla riforma protestante. Il messale di Paolo VI è senza dubbio più somigliante a quello di S.Gregorio Magno, infatti il messale di S.Gregorio certamente non comprendeva la preghiera ai piedi dell'altare, nè l'ultimo Vangelo, la comunione era molto probabilmente fatta sotto le due specie e sulle mani, e i comunicandi erano in piedi, c'era la preghiera dei fedeli, assente nel messale di Pio V, c'erano più letture nella liturgia della Parola, come emerge dalla prima apologia di S.Giustino Martire e lo scambio della pace. Ti ricordo inoltre che tante prassi della messa tridentina sono successive all'anno mille, non c'erano nel messale Gregoriano, come la preghiera ai piedi dell'altare, comunione sulla lingua e in ginocchio, l'ultimo Vangelo, l'epistola etc. Dunque insisto nel dire che la messa tridentina è una messa rinascimentale che somiglia vagamente alla messa di S.Gregorio Magno. Del resto abbiamo la prima apologia di S.Giustino Martire che ci illustra bene come si celebrava nei primissimi secoli e confrontandola con la messa Tridentina la differenza è notevole, sotto tanti punti di vista. La riforma liturgica post Vaticano II è riuscita ad arrivare alle fonti, cosa che non è riuscita ai riformatori di Trento, pertanto si può dire che la Messa di Paolo VI è di sempre, più che quella di Pio V. Chiamare quindi la messa tridentina di sempre è un falso storico, una mistificazione che non ha fondamento, il messale di Pio V è il messale della messa privata del Papa, quindi della diocesi di Roma, per questo è scarsamente comunitario, fu imposto a tutta la Chiesa a causa della riforma protestante, ma la riforma che lo precedette fu incompleta. Dunque le tue sono solo mistificazioni, il messale di Pio V va messo in soffitta mentre deve essere adottato quello di Paolo VI.






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    1. Praticamente il kikolatra delle 22:39 ha confermato tutto ciò che ho detto salvo montare gigantesche polemichine su quisquilie secondarie e tentare i soliti trabocchetti della propaganda kikiana.

      Per esempio, le "preghiere ai piedi dell'altare" sono chiaramente un'aggiunta posteriore. Ma come avevo già detto, si tratta di modifiche minimali della liturgia. Nessuna formula venne stravolta. Nessun rito venne rivoluzionato. Lo stesso san Pio V indicò "la norma degli antichi padri" come fonte (e non è affatto detto che si riferisse solo ad un qualche preciso documento che oggi precisamente sarebbe nelle precise mani di precisi teologi liturgici).

      Riguardo al modo di fare la Comunione, al di là del fatto che la Comunione "alla bocca" è pressoché certamente di origine apostolica - cioè già in uso quando alcuni Apostoli erano ancora viventi - il furbetto neocatekiko delle 22:39 insinua che certe cose sarebbero "successive" cioè -a suo dire- sbagliate, fingendo di non sapere che certi usi si sono consolidati proprio per l'onore che è dovuto al Santissimo Sacramento. I neocatekikos sono nemici giurati del Santissimo Sacramento e vorrebbero ridurlo a "sacro snack per simboleggiare l'unità comunitaria" per cui hanno profondamente in odio qualsiasi cosa serva a onorarlo: hanno in odio l'inginocchiarsi davanti al Santissimo, hanno in odio la Comunione "alla bocca" (perché quel gesto sembra proprio che l'intermediario fra l'uomo e Dio (cioè il sacerdote) ti amministri il Pane di Vita Eterna senza che tu faccia lo show), hanno in odio l'andare processionalmente a fare la Comunione (perché significa che uno ci va di sua volontà e responsabilità, senza "salvezze a grappoli"), hanno in odio i tabernacoli (e infatti nel Cammino vige lo sbagliatissimo "tabernacolo a due piazze" di cui parlammo su questo blog almeno dal 2010)...

      L'accecamento ideologico neocatecumenale si vede dal fatto che per qualificare come sbagliata una cosa, la indicano come "detta dai tradizionalisti". Praticamente proiettano su imprecisati "tradizionalisti" il vizietto neocatecumenale di inventare fandonie per giustificare il proprio idolo.

      Quindi - sempre adoperando le classiche tecniche neocatecumenali del "posso ammettere anche il novanta per cento di vero pur di infilarci un dieci per cento di falso" - blatera che la riforma liturgica vaticansecondista "è riuscita ad arrivare alle fonti". Ma se lo stesso Bugnini e gli stessi addetti parlavano di essersi "ispirati" a delle "fonti" che loro stessi ammettevano essere tuttora irreperibili!

      E poi, di grazia, che significa "tornare alle fonti"? Il tipico neocatecumenale parla come se fra Costantino e il Vaticano II ci fosse solo buio, impostura, errore, e solo grazie al Tripode Kiko-Carmen-Cammino tutto sarebbe tornato alla luce, solo grazie a tale triplice idolo il concilio "pastorale" Vaticano II sarebbe stato finalmente applicato. Come a dire che lungo 15-16 secoli i Pontefici, la gerarchia, i santi, si sarebbero tutti sbagliati perché non pagavano la Decima a Kiko.

      E se c'è un Messale che tra non molto finirà in soffitta, è quello di Paolo VI. Non saremo noi a mandarcelo, ma coloro che fin dalla sua promulgazione capirono universalmente che "con questo Messale ognuno potrà sbizzarrirsi come gli pare". Il problema fondamentale della liturgia vaticansecondista è che il nuovo rito è arrivato quando un sacco di gente voleva giocare a far la "rivoluzione", anche liturgica.

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  11. Sono più che convinto che a questi poveri ragazzi pellegrinanti nei sacri luoghi del kikianesimo, non sarebbe mai venuto in mente autonomamente di andarli a visitare.
    É il vertice che ha messo su tutto l'ambaradan. Disposizioni dall'alto.
    Piano piano si comincia a parlarne, poi ad indirizzare le persone, e col tempo i luoghi "santi" accrescono fino a formare un vero e proprio itinerario.
    Questi ragazzi vanno dove li portano.
    Sono coloro che li portano che hanno assimilato una parola qua e una là, distribuite in modo da far intendere che è cosa gradita onorare i sacri luoghi dove i due spagnoli hanno calpestato la terra.
    Nel kikianesimo infatti non esistono solo le raccomandazioni esplicite, ce ne sono molte di più implicite, e chi non l'ha bazzicato per anni ed anni non le può nemmeno immaginare nella loro forza condizionante.
    É come la questione dell'"apertura alla vita". Nessuno ti dirà mai esplicitamente che devi fare dai cinque figli in su, ma lo percepisci dentro ai discorsi, dal tesserino di riconoscimento che durante le presentazioni richiede che dopo il tuo nome tu dica quanti figli hai, dall'entusiasmo davanti a famiglie-modello prolifiche, dalle intromissive domande su come vivi la sessualità nel matrimonio...
    Tutto contribuisce a creare un'ideologia, un indirizzo.
    E così questi ragazzi, che magari non hanno mai conosciuto né Kiko né Carmen, si ritrovano a dover ripercorrere tutta la loro vita, magari anche ad entusiasmarsi di fronte agli inquietanti scarabocchi di Kiko nella sua camera.
    Per la "memoria", come diceva Pezzi.
    Infatti queste ultime generazioni sono più legate all'ambiente che è stato creato intorno a loro, che ai due spagnoli venuti dal nulla, tanto cari ai loro nonni-genitori.
    Se si perde l'ammirazione verso i capi, poi pian piano l'ambiente diventa tascurabile. Se se ne trova uno più accattivante si può sempre scegliere diversamente.

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    1. Si, hai ragione. Questi ragazzi neocatecumenali sono proprio la seconda generazione cresciuta a pane e Kiko. Vanno dove li mandano. Però è triste pensare a tutti questi ragazzi cresciuti in famiglie troppo numerose a cui fin dall'infanzia hanno fatto il lavaggio del cervello. È triste pensare che alcuni di loro si alzano, presi da entusiasmo giovanile, per buttare la vita in un Cammino che è un errore colossale. C'è gente che si approfitta di loro, della loro giovane età, della loro mancanza di maturità. Sarebbe interessante intervistare quei tanti giovani che si sono alzati e poi, magari dopo anni, sono usciti dal seminario o dal convento. Spesso escono anche dal Cammino, ma di loro nessuno parla!
      CI si approfitta dell'entusiasmo giovanile, che è molto molto pericoloso, vi prego lasciatemelo dire.

      SAVONAROLA

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    2. Un commentatore (in un'altra pagina blog) c'è uno che si vantava di aver fatto nientemeno che cinquant'anni di Cammino.

      Cioè, capite? 50 anni di Cammino, e se ne vanta pure!

      Ma immaginate un po' cosa significa stare da mezzo secolo nella setta di Kiko e di non aver ancora acquisito la patente di "fede adulta" e di avere ancora l'obbligo di Decime, Convivenze, Celebrazioni nelle salette del sabato sera, e sorbirsi Monizioni, Ambientali, Risonanze, e dover ripetere sempre che il Cammino ti ha salvato da Risse Divorzi Discoteche Omicidi Aborti Droghe... e di dover ubbidire ciecamente a qualche cosiddetto "catechista" che quando ancora non era nato voi già eravate Paganti Decima, e però ti comanda a bacchetta con arroganza e disprezzo e devi perfino fingere che sia un Angelo Disceso dal Cielo che ti sta Dando una Parola per la Tua Vita!

      Roba che neanche i film di Fantozzi!

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  12. Pietro non del Cammino22 novembre 2022 alle ore 13:14

    Poche sere fa, incontrandomi con i componenti di un gruppo di preghiera, il discorso è caduto sul Cammino neocatecumenale, che è presente in una parrocchia vicina a quella dove si incontra il gruppo per pregare.
    Un mio amico, che non ha alcun pregiudizio contro il Cammino ma che conosce molti camminanti, senza voler polemizzare, con poche parole ha centrato uno dei problemi fondamentali del Cammino.

    Partendo dal disegno che mostra prima la discesa verso il basso e poi la risalita, ha detto che il pericolo è che per i camminanti la discesa possa diventare la meta.
    Che il pericolo sia reale lo dimostra questo post.
    PRIVATAMENTE si può andare in pellegrinaggio alla tomba di Carmen e là dove è sorto il Cammino?
    Se uno ci crede, penso di sì, ma ufficialmente no.
    I camminanti certo diranno che loro ci vanno privatamente, ma di fatto molti ci vanno come i musulmani vanno alla Mecca, per cui psicologicamente lo vivono come un pellegrinaggio ufficiale per il Cammino, che si presenta come l'espressione più autentica dell'intera Chiesa.

    Il Cammino, perciò, favorisce una fede tutta sua e i camminanti che vogliono sinceramente vivere la fede cattolica, la vivono come dei "border line", in modo schizofrenico.
    In questa situazione è facile perdere di vista la meta vera.

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    1. Mi permetto di ricordare un tema piuttosto importante: il diabolico errore "la salvezza attraverso il peccato".

      Ora, è pur vero che nel caso della natura umana e della grazia che la "aggiusta", "i pezzi di ricambio sono migliori degli originali". Il peccatore che accoglie la grazia si trova in una condizione addirittura migliore di chi non ha mai peccato (ce lo dice Nostro Signore nel Vangelo in diverse occasioni, anche quando dice che c'è più gioia nei cieli per un peccatore convertito che per tanti che non hanno bisogno di conversione). Ma questo non significa mai che per avvicinarsi a Dio occorrerebbe "fare l'esperienza del peccato". Peccare ti allontana da Dio. E comunque siamo mortali, cioè potresti ritrovarti ad aver peccato ma a non aver avuto il tempo di convertirti. E comunque siamo già qualificabili - tutti, anche i santi - come peccatori, come inclini al peccato, come bisognosi della grazia, per cui non c'è mai motivo, tanto meno necessità, di "peccare" per poter fare esperienza della grazia.

      C'è da dire che l'invenzione dell'assurdità della "salvezza attraverso il peccato" risale almeno a diversi secoli fa, quando certi ebrei si fecero abbindolare da un falso messia che al momento buono si convertì all'islam. E un suo seguace, decenni dopo, finse di convertirsi al cattolicesimo - e così fecero i suoi seguaci. Fuori, sembravano candidi agnellini perseguitati; dentro, erano volontariamente una valanga di oscenità e falsità, convinti che per fare bene esperienza della grazia occorresse prima far bene l'esperienza del peccato.

      Ora, si nota quello stesso madornale errore nella mentalità neocatecumenale e nella predicazione di Kiko e Carmen.

      Quando Kiko dice che occorre fare l'esperienza del peccato, del sentirsi peccatori, sta insinuando proprio che i suoi adepti dovrebbero crogiolarsi nei peccati. È una cosa che ci ricorda il tentatore nel giardino dell'Eden: «diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male...» (cfr. Gn 3,1-7) senza dire che quella "conoscenza del male" era l'inimicizia con Dio.

      E lo notiamo anche in tutta la predicazione kikiana-carmeniana che minimizza e banalizza il "cercare Dio", l'adoperarsi per "accogliere la grazia", addirittura il ricevere l'assoluzione sacramentale domani, se vuoi, sigillerai [in confessione]...»).

      C'è anche una spiegazione umana a tali madornali errori ed eresie. Ed è il fatto che l'uomo peccatore che non si adopera per rialzarsi è un comodissimo burattino, anche dal punto di vista psicologico. Una concezione pessimista e funerea delle cose della vita, il delegare ogni sforzo mentale alle direttive dei cosiddetti "catechisti", l'autoassolversi comodamente ("quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!": come se fosse il Signore a voler farti peccare!) e nello stesso tempo fingersi agnellini candidi e mansueti (vengono qui a vantarsi di quanto digiuno quaresimale hanno fatto e poi la loro vita è tutto un vendicarsi, un calunniare, un fare porcherie in famiglia e nella società, "tanto il Signore perdona sempre, e poi il Signore salva a grappoli, e poi il Signore ti salva se fai bene il Cammino cioè paghi la Decima e vai alle convivenze...").

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    2. Nel Cammino viene predicato che ogni "male" che Dio "ci manda", compresi i peccati degli altri, è per la nostra conversione...

      I kikos credono in un "dio cattivo", sadico, crudele, proprio il contrario dell'unico vero Dio annunciato dall'unica vera Chiesa.

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    3. E' vero.
      I camminanti non si rendono conto che è vero che la grazia della redenzione è superiore a quella della creazione, ma questo vale solo per il peccato originale.
      Dopo l'incarnazione del Figlio, infatti, non può esserci una grazia maggiore.
      E se Dio permette il peccato, è perché l'uomo lo ha scelto liberamente e lui, che opera sempre bene, lo adopera come strumento di pentimento e di conversione. Proprio perché non lo accetta.
      Per i camminanti, invece, sembra che permettere significhi acconsentire.

      Che poi uno, attraverso il pentimento e la conversione, possa poi possedere un grado di grazia superiore a prima, è dovuto solo alla sua carità, cioè alla santità personale, come tanti santi ci dimostrano. Ma l'aumento della grazia dopo aver peccato, non avviene in automatico, come sembrano pensare i camminanti.
      Infatti i santi che erano stati peccatori, dopo la conversione, si sono ben guardati dal tornare a peccare.
      La strada migliore è sempre quella della Madonna, che è sempre stata immacolata.

      Santa Teresina di Lisieux dice che Dio è come un padre che mostra il suo amore rialzando i figli che inciampano e cadono per via dei sassi, ma il padre dimostra un amore speciale, se così si può dire, quando, pur di non far cadere un figlio, lo precede togliendo i sassi su cui potrebbe inciampare.

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  13. Promemoria: per chi vuole essere alla moda consiglio l'articolo: Neocatecumenal Fashion, Oh Yeah!

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  14. By Tripudio sei solo un'ignorante, parli del messale di Pio V ma nemmeno sai cosa sia. Sei ridicolo!

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    1. E voi non avete mai letto una riga dei documenti del CVII. Siete più che ridicoli

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    2. Non sono un ignorante. Semplicemente, non sono un kikolatra.

      Il Cammino, come già detto in altra pagina blog recentemente, è pienamente inserito nella mentalità modernista. Cioè considera vecchie e superate le cose che hanno invece acceso il cuore e la spiritualità di venti secoli di santi. E quindi anche il Messale "di san Pio V" (virgolette necessarie perché Pio V non s'inventò nulla).

      I modernisti - e quindi anche i fanatici kikolatri - adoperano sempre gli stessi trucchetti verbali, le stesse acrobazie oratorie, per insinuare ciò che non possono dire chiaramente. E quindi blaterano di "primi cristiani" (che non grattugiavano chitarrelle, né pagavano Decime obbligatorie), di "comunione anticamente fatta in piedi" (quando loro sono i primi a sedersi), di "evangelizzazione" (che loro intendono come la creazione di nuove comunità di Paganti Decima e nuovi monumenti al narcisismo di Kiko), di "conversioni al Signore" (cioè al signor Kiko, visto che tali presunti convertiti non si azzardano minimamente a vivere qualcosa che non gli sia stato programmato dai cosiddetti "catechisti" neocat), eccetera, adoperando parole del lessico cristiano ma svuotandole di significato.

      Ma è una tecnica che può funzionare solo con gli sprovveduti, come il tragicomico "siamo approvati". Non siamo più negli anni '70 e '80, quando la segretezza e il non lasciar nulla di scritto potevano ancora far vacillare il cattolico che obiettasse qualcosa.

      E basterebbe come dimostrazione definitiva anche il solo fatto che il Cammino finora non ha mai rinunciato ai suoi errori fondamentali, come ad esempio la "comunione seduti".

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    3. È perché il Vaticano non ci ferma?
      Kerigma 2022

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    4. Ma quanto sono ignoranti certi personaggi? Più sono ignoranti, più fanno dei copia incolla da destra e da manca dandosi arie di grandi esperti.
      Ma non hanno letto un libro che sia uno sufficientemente serio sugli argomenti che pretendono di trattare.
      Per quanto riguarda la Messa tradizionale, il tema è abbastanza specialistico, ma generalmente i cattolici che non la conoscono sono benevolmente interessati.
      I neocatecumenali no: pur non sapendone nulla, molto spesso, e pur non avendovi mai assistito, la odiano visceralmente.
      Che sia l'effetto degli scherni kikiani alla Messa a cui malvolentieri pare, ma spesso, assisteva? Addirittura ogni giorno, a suo dire, quando.stava nelle baracche. Messe di cui, siccome non le comprendeva, diceva che erano incomprensibili e "troppo brevi" (forse non andava mai alle Messe domenicali... o entrava solo per fare la comunione, come si vantava di fare Carmen). Insomme, le Messe per lui (e per tutti i neocatecumenali) si valutano sulla durata, sui decibel raggiunti e sull'abbigliamento dei convenuti, oltre che sulla consistenza del pane e la qualità del vino. C'è più speranza che un ateo ne capisca qualcosa, di una Messa dignitosa, che un neocatecumenale, dopo un tal lavaggio del cervello.

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    5. Kerigma 2022: mi pare un po' esagerato, pretendere che il Vaticano si occupi delle vostre gite in Spagna alla riscoperta delle radici del Cammino!

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    6. Il Vaticano vi ha già fermato approvando lo Statuto.
      Perché voi non lo rispettate?

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  15. A proposito della Messa Tridentina rispetto a qualla kikiana:
    la prima, anche se è proibita, è esente da errori, in quanto la liturgia esprime la fede, per cui dire che la Messa Tridentina è sbagliata equivale a dire che la fede fino al Vaticano II è sbagliata, mentre la messa kikiana è sia proibita (vedi lettera Card. Arinze riportata dallo statuto) e sia sbagliata.

    La Messa Tridentina non è certo stata proibita perché fosse sbagliata! Ma la messa kikiana sì.

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  16. ma questa polemica tra Vetus e Novus Ordo quanto deve durare, per tutti i secoli dei secoli???????????

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    1. Ohibò, sei un marziano? Non sai che a far perdurare la polemica sono gli stessi vescovi e addirittura il Papa?
      Papa Bergoglio che durante tutto il pontificato ha insultato i cattolici tradizionali definendoli "rigidi", "sgranarosari", eccetera?

      E i vescovi, tipo un certo Brambilla, che all'improvviso e senza motivo negano il permesso della Messa tridentina alla parrocchia di Vocogno, che la celebrava da quindici anni sempre con la chiesa strapiena? Sono i fedeli stessi che si chiedono come mai, pur non avendo disubbidito in nulla, pur non avendo pasticciato in nulla, pur non avendo fatto nulla di male, vengono "puniti"... mentre, aggiungo io, le "Messe neocatecumenali", zeppe di pagliacciate, abusi liturgici e dissacrazioni, addirittura calpestando il Santissimo Sacramento e non in modo metaforico, proseguono indisturbate: è l'ennesima conferma che la crisi della Chiesa si vede anche dalla questione liturgica, l'inquinamento della fede produce inevitabilmente inquinamento liturgico (e protezione di tale inquinamento, a scapito di chi vive quella fede e quella liturgia che fino ai tempi di padre Pio erano ordinaria amministrazione).

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