giovedì 18 aprile 2024

In risposta ad un fratello del Cammino che dice che non conosciamo il Cammino perché non ne abbiamo fatto esperienza...

Io ho frequentato il Cammino Neocatecumenale per 35 anni, praticamente per tutta la mia vita, in qualità di responsabile della comunità, catechista e responsabile dell'équipe dei catechisti.
Ho completato tutto il percorso, anche il "Matrimonio Spirituale".
E tu?
Non so se come credenziali ti possono bastare.

Conosco il Cammino come le mie tasche, compresi i mamotreti studiati a memoria. Conosco tutti i suoi metodi (interni, naturalmente) e molti "fatti da galera".

Le mie sono certo accuse, ma non diffamazioni.
Potrei portare nomi, date e luoghi di ogni affermazione che faccio, quindi è storia vera e non diffamazione, come invece ho subìto io nel Cammino.
Anche su questo potrei riportare da parte di chi, nome e cognome, quando e perché.

Di argomenti ne ho a bizzeffe, anche perché una volta uscito ho conosciuto la Chiesa Cattolica, che nel Cammino non si conosce MAI.
Ho avuto sete di apprendere il suo deposito e il suo magistero, il Catechismo, il Rica e ogni documento utile.
Di certo però non risponderò a te, perché so che i neocatecumenali stravolgono sempre tutto e non c'è verso di avere un dialogo sincero e disteso con loro. MAI.

Tutto quello che tu elenchi io lo dico perché l'ho vissuto sulla mia pelle ed ho assistito anche ad altre distruzioni di persone a me ben note.

È una setta? Sì, perché se esci non approvando più le loro cose ti escludono e isolano totalmente. Mai rispetto. Non così per chi esce per motivi più personali che non coinvolgono il sistema.

Manipola le coscienze? Sì. Anche io fui manipolato a credere errori e invenzioni, per poi sentirmi dire che alla fine, siccome ero stato obbediente in tutto, ero diventato "superbo e giudicatore".

Divide le famiglie? Sì, io ho ancora due figli lì dentro (gli altri se ne sono andati) e, pur mantenendo un legame non troppo stretto, siamo sempre in disaccordo su tutto e ci sono molti argomenti tabù.
Disubbidienza liturgica,
fin dagli inizi del Cammino

Inventa dottrine eretiche? Sì. L'ho compreso quando ho incontrato la Chiesa Cattolica. Su tantissime cose c'è disobbedienza e odore di eresia. Non importa che dai "mamotreti" corretti siano state tolte le peggiori cose. Nel Cammino si continua a fare e a credere come prima (come catechista ho anche alcuni mamotreti “corretti” e ho visto cos’è stato tolto. Nonostante tutto, le credenze sono sempre rimaste uguali).

Fa proselitismo aggressivo? Sì, anche con la "Traditio", che feci per 3 anni. Con le 100 piazzate, che ho organizzato personalmente per anni. Col fatto che vieni invitato SOLO al Cammino e MAI alla Chiesa o alla parrocchia. Proselitismo SOLO per sé. Ingordi ed esperti di love bombing.

Ha il culto della personalità dei fondatori (non iniziatori)? Sì. Anche se molto meno nelle ultime generazioni, che tengono più a ciò che dice Kiko che non a Kiko come persona. Davanti a Kiko si prostrano quelli che si alzano per la missione, ed anche alcuni preti stupidi.

È una minaccia per la comunione ecclesiale? Sì, sì e sì. Ovunque, e conosco moltissimi luoghi, il Cammino ha portato divisione. Un tempo pensavo che fosse una sana persecuzione che subivano i neogatti a causa della loro fede. Oggi so perfettamente, per averlo visto e vissuto, che è perché i neogatti non comandano solo sulle comunità, ma anche sulle parrocchie che "guidano".
Io fui aggredito dai catechisti bellamente perché lavoravo "anche" per la parrocchia.

QUINDI, queste affermazioni non sono né false, né calunniose, ma fanno parte di un bagaglio di esperienze che era molto meglio non avere fatto.
È storia, vita vissuta direttamente e indirettamente, conoscenza di ciò che nel Cammino non conoscete perché lo tengono nascosto. Solo se esci e ti snebbi dalla manipolazione, ti si apre la possibilità di capire tante cose e di tenerle pure nella giusta considerazione, visto che voi minimizzate ogni alterazione che fate, come più sopra il "fratello" a proposito del latte e miele. Io l'ho bevuto per anni, e tu?

Purtroppo per te ho letto TUTTI i documenti delle approvazioni, ed avendo una formazione specifica, vi ho anche visto tutte le magagne e le trappole. Non ne parlerò qui.

Io invito per primi i miei catechisti, poi i catechisti regionali e poi tutti gli ex "fratellini" di comunità a fare un serio esame di coscienza (sanno cos'è davvero?) e a chiedere perdono a Dio per le loro ingiustizie su di me e su molti, coma anche per il sistema ingiusto che vige da sempre nel Cammino.
So che non lo faranno mai. Se avessero voluto farlo, l'avrebbero già fatto.

Declino il tuo invito a partecipare a una convivenza o a una celebrazione eucaristica. Già dato anche troppo e per troppo tempo, anche come responsabile delle convivenze, sia come catechista che come responsabile della comunità.
Ogni volta mi veniva il mal di testa, chissà perché...

Non assicurare NULLA quindi, niente sorprese, solo la piena coscienza che fate tutto come pare a voi. Vi basta sentirvi parte di qualcosa che apparentemente non nuoce, ma non sapete nulla.
Vacci tu, a "sorprenderti" e ad "ammirare". Vai a vivere la tua fede irreale fatta di sensazioni ed emozionalità, ma senza base.

Il Cammino NON È UNA FAMIGLIA, perché una famiglia non fa del male ai suoi componenti, anche se dovessero avere opinioni divergenti.
Quella della famiglia l'ho creduta anch'io per decenni, salvo poi scoprire che la famiglia Cammino Neocatecumenale è in grado di espellerti, calunniarti, umiliarti, farti molto male per poi non pensarci più.
Non so se augurarti di continuare a crederci, nella tua fantasiosa illusione, o sperimentare il calvario che ho sperimentato io, liberandomi però da ogni costrizione mentale e incontrando la vera fede della Chiesa Cattolica.
Ti assicuro: tutta un'altra cosa.

Il Cammino non è un'opera umana, no.
È opera di uno spirito non santo che subliminalmente opera nella Chiesa e che ha trovato posto nei fondatori della Fondazione Autonoma Cammino Neocatecumenale.
Uno spirito capace di farti vedere il bello dove c'è il brutto, il santo dove c'è la corruzione, l'amore dove c'è il cinismo, la Chiesa dove c'è il nemico della Chiesa.
Lo dite anche voi che il demonio (parola a voi così cara) fa passare per buone e belle le cose cattive, no? È una delle sue migliori capacità.

Io so già qual'è la mia volontà, ora chiarissimamente, una volta che il Signore mi ha aperto il cuore alla Chiesa Cattolica, passando dal calvario e riconoscendo il nemico.
Una di queste volontà è che faccia conoscere a tutti cos'è il Cammino Neocatecumenale per davvero, dietro la patina e la parvenza di "guardate com'è bello stare con i fratelli".
Io ho guardato fin troppo ed alla fine del buco ho visto solo perdizione.

Questo è già un blog di testimonianza, ma di quelle che non piacciono a te.
Quella che tu chiami denigrazione (che poi è quella che il Cammino fa sistematicamente verso le parrocchie) è semplicemente verità vissuta. Molti avrebbero preferito non viverla, ma una volta che è successo è bene che si sappia.

No, non mi benedire.
Le benedizioni neocatecumenali non sono sicure.
Non si sa chi sia il padre, né il figlio, né lo spirito.
Io un'idea ce l'avrei, ma so che è totalmente diversa dalla tua, fratello neocatecumenale.


Marco

61 commenti:

  1. "vi ho anche visto tutte le magagne e le trappole". Sarebbe bello sentire un po' di queste magagne. Sono uscito da poco dal cammino perché stava diventando una prigione, e vorrei tanto confrontarmi su certe cose. Grazie mille comunque per questa testimonianza.

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    1. Nelle circa 2800 pagine di questo blog, nella categoria "testimonianze", abbiamo pubblicato testimonianze di italiani e stranieri che hanno avuto a che fare direttamente e indirettamente col Cammino. Testimonianze provenienti da contesti diversi, esperienze diverse, mentalità diverse, che però fanno chiaramente emergere le "linee" fondamentali del Cammino.

      Quelle "linee" sono l'idolatria degli autonominati "iniziatori", e dei loro cosiddetti "catechisti", al punto da valutare la realtà con il metodo del "due pesi, due misure": se un fratello di comunità è sospettabile di aver pensato male di Tizio e Caio, "tu giudichi!", ma quando invece il cosiddetto "catechista" pensa male di Tizio e Caio, calpesta la dignità di Tizio e Caio, impone arbitrariamente (e irrazionalmente) a Tizio e Caio decisioni importanti per la loro vita e per la loro fede... beh, subito tutti a dire che il cosiddetto "catechista" sarebbe un "angelo disceso dal cielo", un "pover'uomo ma guidato da Dio", eccetera. Dopotutto l'idolo Kiko ha detto che «l'ubbidienza al catechista è tutto», ricordate?

      E così la setta neocatecumenale, «che di cattolico ha solo la decorazione», continua imperterrita a calpestare la vita e la dignità dei cosiddetti "fratelli delle comunità", polli da spennare economicamente, da usare politicamente, da sfruttare sessualmente (anche da pedofili), eccetera. Davvero: il Cammino viene dal demonio.

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    2. Grazie mille per la risposta!

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    3. Per poter essere esaustivi su tutte le magagne e le trappole celate nella procedura e nella formulazione di ogni singolo decreto di riconoscimento operato dal Pontificio Consiglio per i Laici a favore della Fondazione Cammino Neocatecumenale bisognerebbe scrivere un libro, perché le incongruenze e le distorsioni non sono riconoscibili ad una lettura che non tenga conto di ogni singolo termine od omissione.

      Intanto si inizia con Decreto di riconoscimento dello STATUTO AD EXPERIMENTUM del 2002.

      Abilmente viene taciuta la forma giuridica "riconosciuta" e si dà valore e risalto unicamente all'"approvazione" dello Statuto, per compiacere la fissazione "utile" dei capi neocatecumenali a non voler essere identificati come "associazione". Loro, quelli diversi da tutti gli altri che pure hanno itinerari e percorsi di fede portati avanti con metodi propri esattamente come il Cammino.
      Chi mastica di diritto, però, sa perfettamente che il "riconoscimento" viene dato all'entità ecclesiale e l'"approvazione" viene data allo Statuto. Ambedue sono necessari e l'uno non può esistere senza l'altro. Non sono la stessa cosa, ma due atti distinti e necessari. Prima l'autorità approva lo Statuto formulato dall'ente ecclesiale e solo successivamente riconosce giuridicamente l'ente con una precisa forma giuridica, per es. associazione.
      Era questo il vero contenuto delle parole di Giovanni Paolo II quando a più riprese sollecitava i neocatecumenali a redigere uno Statuto da sottoporre ad approvazione "in vista di un riconoscimento formale" dell'ente ecclesiale.
      Può essere illuminante ciò che dichiarò in un'itervista mons. Delgado Galindo, all'epoca Capo Ufficio al Pontificio Consiglio per i Laici:

      "Giovanni Paolo II, dopo aver incontrato gli iniziatori del Cammino formulò il desiderio che si procedesse alla REDAZIONE DI UNO STATUTO nel quale mettere per iscritto gli elementi giuridici presenti nella REALTÀ (realtà giuridica) del Cammino Neocatecumenale…
      Da quel momento iniziò una fase di lavoro più intensa, avviata nel 1997, durante la quale ci si confrontò direttamente con l’équipe responsabile del Cammino, alla ricerca della FIGURA GIURIDICA più adeguata alle caratteristiche del Cammino. Non un compito facile, perché CON MOLTA NETTEZZA gli iniziatori affermarono IMMEDIATAMENTE che NESSUNA DELLE FIGURE GIURIDICHE PREVISTE DAL CODICE DI DIRITTO CANONICO (1983) ERA CONFACENTE ALLA NATURA DEL CAMMINO...
      Generalmente si segue lo stesso percorso con tutte le ASSOCIAZIONI INTERNAZIONALI RICONOSCIUTE dal Pontificio Consiglio (quindi rivela che la forma giuridica "riconosciuta" era di "Associazione" internazionale "privata", altrimenti avrebbe dovuto esserci anche un Decreto di erezione a personalità giuridica pubblica, che non c'era). Questo percorso prevede per tutti l’approvazione degli Statuti con la formula ad experimentum...
      E sono momenti che prima o poi, nella vita di ogni REALTÀ ECCLESIALE, giungono sempre… (quindi il Cammino non è un "itinerario" ma una REALTÀ ECCLESIALE)...
      Generalmente, nella maggioranza dei casi, le ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE (e parla del Cammino Neocatecumenale) si rivolgono al dicastero al termine del periodo di sperimentazione, informando che non si ritengono necessarie modifiche allo statuto e chiedendone dunque l’approvazione definitiva. In altri casi la stessa REALTÀ ECCLESIALE, al termine dei 5 anni, evidenzia degli aspetti da modificare o da ritoccare, facendocelo presente (fugato ogni dubbio che il Cammino Neocatecumenale è giuridicamente una REALTÀ ECCLESIALE come tutte le altre e NON un "itinerario")."

      Continua...


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    4. Dunque, il Cammino Neocatecumenale è una REALTÀ ECCLESIALE come tutte le altre, ma non viene MAI detto in quale FORMA GIURIDICA è stata "riconosciuta" questa realtà. Escluso che si tratti giuridicamente di un "itinerario" o del riconoscimento della forma giuridica “itinerario”, cosa impossibile giuridicamente e da sbellicarsi dal ridere.
      L’omissione è importante, perché appoggia la volontà dei capi del Cammino andando contro alle normative giuridiche che prevedono che sia chiaro di che cosa si parla e vada inserito nel decreto di riconoscimento (cosa che per il Cammino non fu fatta per alimentare la credenza che fosse stato giuridicamente riconosciuto un "itinerario" e non una comune realtà ecclesiale con una precisa FORMA GIURIDICA come Associazione Internazionale, con tutte le normative da rispettare relative alle associazioni).

      Piuttosto singolare è il fatto che quando mons. Delgado rilasciò questa intervista alle porte dell'approvazione dello Statuto definitivo (fine 2006), non sapesse che ormai il Cammino Neocatecumenale era già stato eretto a FONDAZIONE AUTONOMA (2004).
      Parla di ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ancora riferendosi alla FORMA GIURIDICA passata e privata.
      Siccome da allora in poi mons. Delgado non ha mai più rilasciato interviste sul Cammino Neocatecumenale, penso più che proprio non sapesse dell'intervenuto cambio di "forma giuridica" in corso d'opera, addirittura prima della scadenza dei 5 anni di experimentum.
      Non penso omettesse, ma che proprio non sapesse e che le cose erano state fatte nel più puro nascondimento anche verso gli addetti degli uffici del Pontificio Consiglio, qualora davvero esista un Decreto di erezione a persona giuridica nella forma di "Fondazione autonoma", perché non è reperibile da nessuna parte e non ne è mai stata fatta alcuna debita pubblicità.
      Allo stato dei fatti pubblicamente conoscibili potrebbe essere anche inesistente, il che dichiarerebbe irrevocabilmente anche l’inesistenza del Cammino Neocatecumenale come entità riconosciuta all’interno della Chiesa Cattolica.
      In barba agli uomini, ma non in barba a Dio.

      Il fumo di… inizia quindi da subito. E proprio di fumo si tratta quando le cose non sono chiare ma omesse e nascoste.

      Quando posso inserirò altro, per brevità sempre nella forma più stringata possibile, omettendo qualche analisi che tuttavia sarebbe utile e maggiormente chiarificante.
      Marco

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    5. Ti ringrazio davvero per questa spiegazione.

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    6. Sempre sui riconoscimenti dati alla Fondazione Cammino Neocatecumenale.

      Secondo step “sarebbe” il Decreto di approvazione dello STATUTO DEFINITIVO del 2008.

      Dico “sarebbe” perché è ciò che è noto a tutti, ma tra lo Statuto ad experimentum e quello definitivo c’è un altro importantissimo riconoscimento sempre taciuto, mai celebrato e tuttora non visionabile al comune fedele cattolico.

      Si tratta del DECRETO DI EREZIONE a persona giuridica pubblica nella forma giuridica di FONDAZIONE AUTONOMA, dicesi avvenuta il 28 ottobre 2004, come informano le note 2 e 3 del § 3 dell’art. 1 dello Statuto definitivo del 2008.

      Dopo 4 anni, è la prima volta che si sente pubblicamente parlare di questo Decreto di erezione fino ad allora sconosciuto ma fondamentale quanto ai “riconoscimenti” di una REALTÀ ECCLESIALE.
      Personalmente, dato che ogni altro decreto di riconoscimento è stato reso pubblico, non trovo ragione del fatto che questo sia tutt’oggi inaccessibile.
      Le uniche due ragioni plausibili, sono:
      1) non esiste;
      2) non è lecito in quanto emanato prima della scadenza dell’experimentum, che era stata accordata ad una figura giuridica diversa: Associazione Internazionale (privata), stando a mons. Delgado.
      Ma l’illiceità insiste prevalentemente sulla considerazione, prettamente di natura giuridica, che la figura giuridica “riconosciuta” non è contemplata dalle norme di diritto canonico (e nemmeno civile) e non è sufficientemente dimostrato che l’invocato ricorso all’analogia provenga dal dicastero competente ad operarla (Dicastero per i testi legislativi). Trattandosi di “lacuna normativa” per l'inesistenza di figure giuridiche analoghe, inoltre, avrebbe dovuto essere addirittura messa a conoscenza del Santo Padre e rimediata con vere e proprie norme di legge a disciplina della “nuova” figura giuridica, norme che nemmeno oggi esistono.
      La forma giuridica inventata dal Pontificio Consiglio per i Laici è quella della Fondazione autonoma “senza patrimonio proprio e di soli beni spirituali”, quando tutte le norme relative alle fondazioni prevedono la materialità dei beni e l’imprescindibilità del patrimonio, che ne sono elementi ESSENZIALI.
      Anche la cavillosa fantasia giuridica ha un limite: non si possono ribaltare completamente le norme con la scusa dell’analogia e creare una nuova figura giuridica che di “analogo” alle norme esistenti ha solo il nome: fondazione autonoma. A parte il nome, il contenuto è totalmente ribaltato e per niente “analogo” ma completamente diverso.

      Molto "fumoso" il fatto che si sia cambiata persona giuridica prima dello scadere dei 5 anni previsti per la figura giuridica legata allo Statuto ad experimentum.
      Molto "fumoso" il totale silenzio e l'irreperibilità del decreto anche negli archivi del fu Pontificio Consiglio per i Laici.
      Molto "fumoso" il millantato ricorso all'analogia ad opera di un dicastero non competente, col risultato di produrre non una figura "analoga", ma totalmente diversa nei basilari principi giuridici.
      Marco

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  2. Ancora sui riconoscimenti dati al Cammino Neocatecumenale.

    Il terzo step, quindi (non il secondo), è l'approvazione dello Statuto definitivo del 2008.

    Questo Statuto appare "volante", perché non è contestualmente legato ad alcuna entità giuridica riconosciuta.
    In realtà dovrebbe essere legato all'ultima figura giuridica, quella di "fondazione autonoma" del 2004, ma non è realistico che possa intervenire dopo 4 anni dal Decreto di erezione, in barba ad ogni norma che prevede la contestualità.
    Ciò fa venire in mente che esista anche un altro Statuto legato all'erezione della figura giuridica del 2004, anche esso totalmente ignoto, forse perché non divulgabile a causa delle incongruenze cui avrebbe dovuto soggiacere per giustificare l'inventata figura giuridica della "fondazione autonoma priva di patrimonio e composta da soli beni spirituali".
    I beni spirituali non sono di proprietà del Cammino Neocatecumenale e quindi non ne può neanche disporre come se fossero suoi.

    Tuttavia, anche se in modo non diretto ma mascherato addirittura in due note diverse, dallo Statuto 2008 emerge che 4 anni prima fu eretta la fantomatica Fondazione autonoma Cammino Neocatecumenale.
    La mancata chiarezza, anche stavolta, serve ad intortare i più, che probabilmente non sanno che un "itinerario" non può assolutamente detenere la personalità giuridica, né pubblica né privata.
    Così, tra il detto e il non detto, compreso l'indimostrato, il Cammino Neocatecumenale ha potuto continuare a mentire pubblicamente anche a mezzo dei propri portavoce dichiarando che la personalità giuridica pubblica non è stata riconosciuta ad una fondazione, ma ad un "itinerario".

    Domani scrivo un testo che descrive un metodo o un itinerario e poi vado a chiedere che a quel metodo venga riconosciuta la personalità giuridica. Mi riderebbero dietro...
    Ma è quello che i neocatecumenali tentano (con un certo successo pare) di far credere da sempre.

    Quindi, in sintesi, il "fumo" consiste nel non dichiarare esplicitamente che in senso giuridico il Cammino Neocatecumenale è una "fondazione autonoma" (totalmente inventata ed in dubbio di legittimità) ma voler far credere che sia un "itinerario", quando invece l'itinerario è solo il metodo utilizzato dalla Fondazione per il perseguimento del proprio scopo.
    Poi il "fumo" consiste nello scollegamento temporale e non contestuale con l'erezione a persona giuridica pubblica.
    Basta chiedersi: "Lo Statuto "di cosa"? Di un itinerario?
    In obbligo rispondere: "No. Lo Statuto di una fondazione autonoma inventata eretta 4 anni prima nel totale nascondimento e silenzio!"
    Non è "fumo"?

    Risparmio i commenti a proposito delle successive approvazioni del Direttorio e della "liturgia", perché se già si nutrono dubbi sulla legittimità o addirittura sulla reale esistenza del Cammino Neocatecumenale all'interno della Chiesa Cattolica, il resto non ha più valore.
    Tuttavia, volendo, anche su questi riconoscimenti ci sarebbero diverse "magagne e trappole" da evidenziare.
    Marco

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    1. Fumo è l'acronimo di :

      Francamente Uomini Mamotreticamente Orridi

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  3. Onore a te Marco, immagino quanto possa essere stata dura liberarsi da tali convincimenti che ormai sembrano fare parte di te ma evidentemente sei riuscito a mantenere uno spirito critico ed anche una certa libertà interiore per riuscire a compiere un passo del genere.. mi auguro tu possa ricostruire un rapporto sano anche con i figli che ancora ne fanno parte.. mio zio è arrivato alle tue stesse conclusioni dopo aver fatto il Catechista per tanti anni.. il mio babbo ci sarebbe arrivato anche lui ma non ha la forza, forse la voglia e il coraggio di uscire.. l'unica convinta è rimasta la mamma che in realtà avrebbe moltissime altre cose più importanti di cui occuparsi ma non mi aspetto più niente dai miei genitori, sono un pochino sereno solo perché son riuscito a convincerli che non devano mai più chiedermi di tornare lì dentro perché finirebbe molto male per tante persone oltre che per loro.. i figli soprattutto in età adolescenziale sono SEMPRE responsabilità in primis dei genitori e questo non credo riuscirò mai a perdonarglielo.. ci lavorerò.. però perlomeno loro vedo che lo fanno per loro stessi non per rompere la vita di altre persone.. immagino quanto possa esser dura da genitore tornare sui propri passi e rendersi conto di tutti gli errori commessi.. la Misericordia di Dio è Grande! Ovviamente nel cammino la interpretano quasi come se uno possa anzi quasi debba, andare a peccare anche in maniera grave subito dopo essere uscito da una celebrazione mentre sappiamo che non è così.. l'importante è appunto seguire i suoi insegnamenti, rimanere Fedeli alla sua Parola e alla Chiesa e anche, una cosa che a me ha aiutato tanto, conoscere un po' meglio la vita dei Santi può essere una grande spinta per ritrovare la Fede e la Speranza in Gesù Cristo, Dio e Maria!
    Buona notte a tutti.. il vostro caro Simich..

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  4. Sono in missione in un paese a maggioranza ortodossa da qualche anno. Non ricordo di essermi prostrato a Kiko quando sono partito, né materialmente né metaforicamente, ma ammetto che comincio ad avere una certa etá e la mia memoria non é infallibile. Chi parla di servizi quali sono il responsabile e il catechista definendoli 'credenziali', vuol dire che non ha capito niente fin dal principio. Chi vuole essere il primo sia ultimo.
    A chi definisce il cammino 'setta', sappiate che il 90% degli ortodossi definiscono 'setta' l'intera chiesa cattolica. E' una questione di prospettive e punti di vista. Benvenuti nel club delle sette!
    D.M.

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    1. Come al solito, pur di difendere il Cammino, sono disposti anche a dar ragione agli scismatici.

      Ora, i cosiddetti "ortodossi" sono per loro stessa volontà fuori dalla comunione con Pietro. Cioè stanno volontariamente dalla parte del torto, per cui il loro definire "setta" l'unica vera Chiesa, è al massimo un "cope", un alibi per dire a sé stessi "io ho ragione e loro no", contrariamente all'evidenza e al Vangelo.

      In particolare facciamo notare che "missione" è solo quella della Chiesa, poiché Nostro Signore scelse Pietro e gli Apostoli, ed inviò specificamente loro, accordando loro doni soprannaturali e l'intervento del Paràclito. Dunque nessuno può autodefinirsi "missionario" o "in missione", se l'autorità che lo invia non risale direttamente a Pietro. Un sacerdote di un ordine missionario, ordine riconosciuto e approvato dalla Santa Sede specificamente per le missioni, può dirsi certamente missionario, così come una suora di una comunità religiosa missionaria. Ma un laico non può qualificarsi formalmente "missionario"; se è sposato, i suoi doveri riguardano anzitutto coniuge e figli, non può mettersi a giocare a "fare il missionario" (o addirittura coinvolgere in tale giochino i propri familiari). Inoltre la "missione" non è una questione di chilometri di distanza, come darebbe invece a intendere l'ampollosa parlantina moderna. (E non tirate in ballo lo Statuto del Cammino, che non dà - né potrebbe dare - a dei laici valore alle "missioni" auto-organizzate del Cammino).

      I fratelli del Cammino che si fregiano del titolo di "in missione", sono stati infatti inviati solo da Kiko e dai suoi cosiddetti "catechisti". La loro "missione" consiste solo nel far crescere il Cammino, come prestigio, come numero di membri, e soprattutto come soldi. La loro "disponibilità" personale alla "missione", anche quando sia catalogabile come buon cuore, riguarda infatti non la Chiesa cattolica (che al più usano come paravento), ma il Cammino, a costo di porsi in netto contrasto coi vescovi (vedi i casi Guam e Giappone, tanto per cominciare). I kikolatri sono completamente incapaci di fare qualcosa per la Chiesa cattolica: lavorano esclusivamente per il Cammino, per la diffusione del Cammino, per sottrarre fedeli alla Chiesa e incistarli nel Cammino. Per fare tutto ciò, hanno bisogno di fingere di credere che la Chiesa coincida col Cammino ma... in una sola direzione: non vedrete mai un "camminante" fare qualcosa per la Chiesa togliendo risorse, prestigio o membri al Cammino, non vedrete mai un "camminante" assentarsi liberamente e volontariamente a una liturkikia per partecipare ad una liturgia cattolica, non vedrete mai un "camminante" assentarsi a una cosiddetta "convivenza" volontariamente e liberamente per compiere un'opera di carità (come l'assistere "la cognata malata").

      Insomma, il Cammino è spiritualmente un parassita, è socialmente una setta - nel senso pieno della parola: un ambiente che si "stacca", si "divide", crea "divisione". I suoi capicosca - l'aristocrazia kikolatrica composta da "responsabili", "catechisti", "itineranti", ecc. - non hanno alcuna autorità davanti a Dio e davanti alla Chiesa, perché nonostante i loro tanti paroloni, nonostante farciscano i loro discorsetti di termini del lessico cattolico e di versetti delle Scritture, hanno come riferimento ultimo solo il triplice vitello d'oro di categoria superiore, il tripode Kiko-Carmen-Cammino. Hanno la bocca piena del nome del Signore, ma il loro cuore è lontano da Lui, il loro cuore ha spazio solo per il triplice vitello d'oro.

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    2. Si, ma per gli ortodossi la falsa chiesa sei tu. Rimarró cattolico, anche se l'accozzaglia di menzogne che hai scritto mi sta facendo venire voglia di diventare ortodosso. Come si dice a Roma, te la sei cantata e suonata. Sono stato inviato da un sacerdote che ha parlato in nome della Chiesa, durante un'eucarestia. L'inconciliabilitá tra missione e famiglia é una tua invenzione. Che sono in missione é un puro e semplice fatto, non me ne sto fregiando e non lo considero un titolo.
      Ci sarebbero molti fatti che ti smentirebbero, ma non ho nessuna voglia di parlarne qui.
      Domanda da fondamenti di catechismo: chi é il padre della menzogna?
      D.M.

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    3. Non mi impressiona affatto che tu sia uno "in missione neocatecumenale", ne ho conosciuti parecchi e non tutti adorabili.

      Se tu non ti sei prostrato davanti a Kiko non significa che altri non l'abbiano fatto, come dimostrano certe foto reperibili sul web e improvvidamente postate dai tuoi fratelli.
      "Io non l'ho fatto" non vuol dire niente.
      Nemmeno io ho mai rubato, ma c'è chi ruba...

      Una cosa la dici giusta: la maggioranza dei neocatecumenali non ha capito niente fin dal principio, infatti reputa "credenziali" tutti i ruoli inutili che vengono elargiti e che i più si contendono a suon di lotte intestine più o meno agguerrite.
      Da noi era una lotta continua su tutto ed anche l'attuale responsabile della mia ex comunità (che già ai miei tempi faceva sempre di tutto per mettere me in cattiva luce), so che ha infine conquistato il "ruolo" a suon di delazioni, adulazioni e calunnie degli altri.
      Quasi 50 anni gli ci sono voluti, ma alla fine ce l'ha fatta!

      Se poi sono io quello a cui vorresti cantare il "non aver capito niente" perché hai letto nell'articolo che ho usato la parola "credenziali", forse sei tu a non aver ben capito che stavo rispondendo ad un giudicatore neocatecumenale che accusava che "qui si dicono cose senza conoscere il vostro Cammino".

      Le credenziali andavano intese come livello di conoscenza, ma non c'era dubbio che una mentalità neocatecumenale dura e pura come la tua le comprendesse come "vanti".
      E infatti...

      Purtroppo per te del Cammino ho capito tutto. Sono "quasi" della prim'ora e conosco tutto dagli inizi.

      E poi, ma che te ne frega se gli ortodossi definiscono "setta" la Chiesa Cattolica?
      Sei o non sei cattolico?
      Ti senti settario?

      Nella Chiesa Cattolica non esistono "punti di vista". Magari ne esistono all'esterno, ma non nella Chiesa Cattolica che ha una tradizione ultra bimillenaria, un magistero ed un deposito che nessuno può toccare.
      Se tu ti dichiari facente parte della Chiesa Cattolica non puoi avere "punti di vista" sulla Chiesa Cattolica e se ne hanno gli altri non te ne deve fregare.
      Il tuo paragone è fuorviato.

      La Chiesa Cattolica, tra le altre è UNA, ed ogni tentativo di portare divisione è destinato a morire nel tempo.
      Quindi all'interno della Chiesa Cattolica non possono esserci prospettive e punti di vista. O sei UNO con essa, o sei fuori, a giudicarla una setta.

      Forse, se ti si apre la mente, ora puoi capire che una "setta" come la vostra all'interno della Chiesa Cattolica non può esistere o, se esiste, è destinata a perire.
      Nessuna "questione di prospettive e punti di vista".

      Quello che hai detto rivela molto di come voi neocatecumenali vedete la fede: prospettive e punti di vista.
      Io sono cattolico e se dico che voi siete una setta all'interno della Chiesa Cattolica non lo dico perché ho un "punto di vista", lo dico perché so perfettamente che voi non siete allineati al deposito della Chiesa Cattolica e, quindi, siete fuori.

      Buona missione neocatecumenale con gli ortodossi, quelli che considerano la Chiesa Cattolica come una setta perché forse conoscono "voi", che vi presentate come Chiesa Cattolica.
      Nel club delle sette, quindi, stacci tu.
      Marco

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    4. Dalle parole di D.M. si capisce facilmente che è neocatecumenale, e che non ha ancora capito che il padre della menzogna - cioè il demonio - è proprio il padre del Cammino.

      Vediamo anzitutto i madornali errori che ha compiuto nel suo commento delle 14:18.

      L'unica vera Chiesa è quella cattolica. Affermare che "per gli ortodossi la falsa chiesa sei tu" significa centrare il discorso non sulla Verità ma sulle tifoserie. In qualità di fedele cattolico, non mi interessa cosa pensano gli scismatici e gli eretici, poiché le loro opinioni sono fondate su una fede distorta, eretica, scismatica, ultimamente falsa, anche se menzionassero mille volte al minuto il tre volte santo nome di Nostro Signore.

      Non bisognerebbe apostatare nemmeno per scherzo. Affermare che vien "voglia di diventare ortodosso" significa essere pronti a rinunciare alla propria fede: e il peccato di apostasìa, gravissimo, il fratello D.M. vien qui a minacciarlo solo perché un fedele cattolico ha detto delle cose a lui sgradite.

      Nel tentativo di negare quelle cose, oltre a minacciare l'apostasìa, afferma (gratuitamente) che sarebbero false, cioè giudica temerariamente non solo il sottoscritto, ma tutta la Chiesa di tutti i tempi, e solo perché vuole difendere il suo titolo nobiliare di "missionario" neocatecumenale. Titolo elargito dalla gerarchia di Kiko e Carmen, non dalla Chiesa, elargito a coloro che in nome di Kiko-Carmen-Cammino vanno instancabilmente cercando di rastrellare adepti, soldi, e magari pure prestigio per la setta neocatecumenale.

      Per cavarsi d'impaccio avrebbe potuto dire che chi ha contratto il sacramento del matrimonio può "a modo suo, in certe circostanze, in qualche modo" contribuire alla missione della Chiesa (un generico "della Chiesa" per giustificare che in qualità di sposato ha preso impegno, davanti a Dio, nei confronti di moglie e figli, non può sottrarre tempo e risorse a costoro per giocare a fare il Gran Missionario in Remota Missione). Cioè avrebbe potuto usare la tipica parlantina postconciliare - quella fatta di untuose sfumature ("la Chiesa è sacramento di salvezza": un momento, ma i sacramenti non erano sette? "ogni battezzato è missionario": un momento, ma stiamo mettendo sullo stesso piano espressioni retoriche ed espressioni teologiche? "sono in missione": un momento, ma stiamo mettendo sullo stesso piano espressioni geografiche ed espressioni pastorali?...), quella fatta di paroloni altisonanti che possono significare tutto e possono significare niente (tanto alla fine dell'omelia tutti hanno già dimenticato quanto stavano ascoltando), cioè quella fatta per incensare dei titoli nobiliari immaginari di gente che ha a cuore anzitutto il gloriare i propri idoli, le proprie attività, il proprio autoproclamato "carisma".

      E invece no: come tutti i neocatekikos, da un lato viene a vantare il suo pregiato titolo nobiliare (neocatecumenale) e addirittura l'alto lignaggio kikolatrico ("sono stato inviato da un sacerdote", sottinteso: un presbikiko neocatecumenale, a nome di Kiko, di Carmen e del Cammino) addirittura "durante un'eucarestia" (sottinteso: quella organizzata dai neocatecumenali). Nega di considerarlo un titolo nobiliare, ma nel presentarsi dicendo anzitutto "sono in missione" (le prime tre parole del suo primo commento delle 9:28) ha praticamente affermato di appartenere all'Alta Nobiltà Neocatecumenale.

      Come al solito, quando centri il bersaglio, i kikolatri vanno su tutte le furie, perché in fondo in fondo lo sanno benissimo che "sono in missione" equivale a dire "sono migliore di voi perché c'ho il kikotitolo kikonobiliare, e qualsiasi cosa diciate oggi, abbiate detto ieri, o direte domani, dev'essere per forza falsa, perché solo io ho la verità in tasca, in qualità di kikonobile kikoaristocratico, perché Kiko è ViaCammino, VeritàMamotreti e VitaEsperienza".

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    5. Singolare che tu dica ad un cattolico: "per gli ortodossi la falsa chiesa SEI TU", invece che dire "SIAMO NOI", come verrebbe naturale ad un vero cattolico.

      La bocca parla dalla pienezza del cuore e nel tuo cuore, evidentemente, c'è una separazione dai cattolici anche se con la bocca ti dichiari cattolico.

      Non venirmi a dire adesso che si tratta di un refuso, perché da come hai risposto a Tripudio si capisce benissimo che il sacerdote ha parlato a nome della TUA CHIESA NEOCATECUMENALE, nella TUA EUCARESTIA NEOCATECUMENALE e ha inviato TE NEOCATECUMENALE a portare il CAMMINO NEOCATECUMENALE.

      Adesso poi, che i quattro gatti che precettate li catechizzate pure nelle VOSTRE CASE NEOCATECUMENALI, che legame avete con la Chiesa Cattolica?

      Per questo ti è venuto naturale dire ad un cattolico che per gli ortodossi la falsa chiesa è LUI e non "NOI".
      Già ti sei fatto neocatecumenale, che problemi ci sono ora a farsi ortodosso? Punti di vista...

      Tu non ti identifichi con la Chiesa Cattolica, caro neocatecumenale in missione neocatecumenale, ma con il TUO CAMMINO NEOCATECUMENALE e con i tuoi "punti di vista".

      Più chiaro di così...
      Marco

      PS. Forse non ti sei prostrato a Kiko "quando sei partito", perché tu non sei stato inviato direttamente da Kiko ma da un sacerdote neocatecumenale? Non sei nemmeno tra quelli "inviati" dal Papa?
      Inter nos nella saletta o nella chiesa dove siete solo neocatecumenali e non c'è nemmeno un vero cattolico "della domenica"... Sai, di quelli che osservano il Messale Romano e a cui non c'è bisogno che il Papa invii una lettera (rimasta inascoltata e quindi disubbidita) per obbligarli a fare la Santa Comunione "nel modo naturale di tutta la Chiesa".

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    6. Per il missionario in terra ortodossa
      Chi vuole essere il primo sia l'ultimo, parole che si sentono spesso nel Cammino, ma che si vedono davvero poco messe in pratica. Nel Cammino, che ha una struttura rigidamente gerarchica, i primi sono primi, e gli ultimi sono gli ultimi, tali restano e devono obbedienza assoluta ai primi. La carica di responsabile è molto ambita. Ti permette di diventare la longa manus dei catechisti nella tua comunità, ti permette di diventare catechista e addirittura capo equipe per diritto acquisito, ti permette di disporre a tuo piacimento della decima, senza dover rendere conto a nessuno. Generalmente i catechisti si sentono bene al di sopra dei loro catecumeni. Gli esempi sono tanti, in primis il fatto di sedersi in un tavolo a sé alle convivenze. E la spesso evocata "grazia di stato"? Come se avessero ricevuto l'ordine sacro... . E l'elezione? "Noi siamo stati eletti da Dio...", ecc. ecc. Macché ultimi e ultimi...
      Porto

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    7. Piccola chiosa. Vedete, col sacramento dell'ordine si è operai nella vigna del Signore. Anche un laico, anche un bambino, possono contribuire spiritualmente e materialmente al lavoro di quegli operai, ma non è il loro "mestiere". Anzi, se uno è sposato, in virtù del sacramento del matrimonio si è impegnato davanti a Dio a costituire una famiglia: i suoi doveri riguardano non il lavoro nella vigna (lavoro di insegnamento, guida, santificazione) ma riguardano la famiglia che ha formato. Non a caso la Chiesa esige che i sacerdoti vivano nel celibato, consentendo eccezioni rarissime proprio per evitare che la vita da padre di famiglia interferisca anche minimamente con la vita sacerdotale.

      Inoltre, non basta il sacramento dell'ordine per dirsi missionari. Occorre seguire ciò che indica l'autorità della Chiesa. Altrimenti si rema contro la Chiesa stessa, inseguendo i propri sogni di gloria ("ehi, sono missionario! applauditemi!"). Infatti, chi chiede di accedere al sacerdozio, chiede di servire in quella vigna secondo ciò che l'autorità della Chiesa gli dirà di fare.

      Piccola parentesi tragicomica: l'eretica Carmen era entrata nell'Istituto delle Missionarie di Cristo Gesù. Ci si aspetterebbe, teoricamente, che volesse consacrarsi a Dio rendendosi disponibile per le missioni che l'Istituto le avrebbe indicato. E invece voleva essere missionaria a modo suo (voleva essere al centro dell'attenzione) e operare solo dove faceva comodo a lei: assegnata ad una missione a Oruro, in Bolivia, preferì invece darsi da fare nei baraccati di Madrid. Quando le indicarono un'altra destinazione, lei se ne strafregò altamente, continuando fra i baraccati. Non è affatto sorprendente che venisse espulsa dalle Misioneras: è come se le consorelle e le superiore, dopo aver promesso alla Chiesa di contribuire alla missione consacrandosi interamente a Cristo, le chiedessero "ma allora perché hai chiesto di entrare qui se poi vuoi far di testa tua? perché diavolo vuoi interferire con ciò che ognuna di noi ha già promesso alla Chiesa?"

      In epoca postconciliare certe parole del lessico cristiano sono diventate un po' troppo inflazionate. Basta andar lontani per autoproclamarsi "in missione". Ma... un momento... "missione" di che tipo? Se non sei un sacerdote inviato dall'autorità della Chiesa con un esplicito scopo, cosa intende essere la tua presunta "missione"?

      Qualcuno potrebbe rispondere: "in qualità di battezzato, bla bla bla, la testimonianza cristiana, bla bla bla, il laicato, bla bla bla..." Certo, ma son tutti fervorini, son tutti paroloni altisonanti, espressioni usate per aggiungere enfasi a qualcosa che non è rilevantissimo per la comunità ecclesiale, e spesso neppure per il singolo, perché se tu laico vivi e lavori "qui" o "dall'altra parte del mondo", sei chiamato alle stesse cose, cioè a conoscere le verità di fede, a viverla, a frequentare i sacramenti - e se sei sposato, a curare anzitutto coniuge e figli, poiché il matrimonio era per l'appunto un sacramento.

      In realtà è la Chiesa - l'autorità della Chiesa - a stabilire cosa, dove, come, quando, della missione. Nessuno può improvvisarsi missionario, nessuno può fare a meno dell'autorità della Chiesa, nessuno deve credersi troppo intelligente e utile e addirittura indispensabile. Se nel gergo ecclesiale di tutti i giorni si parla di "missione" ogni volta che si intende "testimonianza lontano da casa", la vera missione è solo quella della Chiesa. "Tutti siamo chiamati, bla bla bla", sì, in senso generale sì, ma io non mi proclamo certo "missionario" solo perché trovandomi in un paese lontano da casa ho dato fulgido esempio di cattolicità entrando in una parrocchia alle cinque del pomeriggio. In qualità di fedele cattolico, so distinguere fra missione della Chiesa e miei doveri personali. E proprio perché ho a cuore la missione della Chiesa, che ne cerco l'opera, la indico a chi ne ha bisogno, mi faccio da parte lasciando che sia la Chiesa ad agire.

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    8. Eh, ma sai caro Tripudio, i neocatecumenali possono avere anche doppia o tripla vocazione. Hanno lo spirito che "passa", e quando passa...

      Hanno la vocazione al matrimonio ed anche la vocazione ad essere missionario.
      Quest'ultima la chiamano "fare la volontà di Dio" ed utilizzano spesso questa frase, per esempio negli annunci o nelle omelie di certi preti, quando vogliono intendere che se solo ti balugina nella testa di fare il missionario devi "fare quella volontà".
      Spesso "quella volontà" te la suggeriscono addirittura i catechisti.
      Nella mia ex comunità la suggerirono a molti, anche a me e alla mia famiglia. Frasi semplici ma insinuanti: "Vi vedrei bene per la missione, perché non partite? siete proprio adatti!" cose del genere.
      Da noi non partì mai nessuno, infatti eravamo una vecchia comunità priva di "carismi". Sterile.
      Ma in altri casi qualcuno si sente gratificato dalla valutazione positiva e si lascia intortare.

      Il problema delle famiglie però è che non basta che siano d'accordo marito e moglie, perché i figli non hanno quella stessa "vocazione", ma la subiscono.
      Ad un certo punto infatti misero la regola (credo mai rispettata) che non potessero partire quelli che avevano figli sopra ad una certa età. Gli adolescenti hanno già i loro problemi ed evidentemente riscontrarono troppi casi in cui questi adolescenti soffrivano "creando problemi".
      Qualche figlio subisce "questa vocazione" di buon grado e come un vanto, altri la subiscono come un peso e una grossa difficoltà. Comunque subiscono.

      Quei figli che a loro volta diventano "missionari", non sono molto diversi dai figli che finiscono a fare lo stesso lavoro dei genitori. Hanno già un canale aperto e lo percorrono.
      La vocazione non è ereditaria, e quindi...

      Nella Chiesa Cattolica le "vocazioni" non sono MAI collettive, ma personali.
      Nel neocatecumenalesimo, invece, hanno inventato le "vocazioni collettive": tutta la famiglia "in missione" a portare il neocatecumenalesimo.

      Ti assicuro che, avendo incontrato diverse famiglie "in missione" neocatecumenale nei loro luoghi di "missione", ne ho trovati anche di arrabbiati, depressi, per nulla disponibili e per nulla propensi all'accoglienza calorosa (solo a quella di facciata).

      E poi non è vero che "lasciano tutto".
      Ne conosco di quelli che non hanno lasciato la casa, per esempio; di quelli che sono partiti solo dopo aver trovato un buon lavoro in terra di missione, per esempio (anche migliore di quello precedente); di quelli che stanno più "a casa" che in missione con mille giustificazioni, per esempio; di quelli che in terra di missione hanno fatto una brillantissima carriera, per esempio (dedizione al lavoro più che altro); di quelli che tornano indietro non considerandosi adatti; di quelli che lasciano addirittura il Cammino.

      Di tutto questo non si parla, ma accade normalmente.
      Poche "vocazioni collettive" funzionano.
      Marco

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    9. @Marco(ottimi post!)

      Aggiungo quanto segue:

      Non tanto stranamente, il "Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici 28 ottobre 2004" che sancisce il
      riconoscimento della Personalità Giuridica addirittura Pubblica, al Cammino Neocatecumenale è scomparso dal web.
      Il decreto stesso, emesso da un Pontificio Consiglio, in primis, ha sicuramente efficacia nello Stato della Città del Vaticano, poi, in base all' Art. 7 § 2 del Concordato Stato/Chiesa, poi, su domanda dell'interessato(CN), ottenere il Riconoscimento Giuridico anche in Italia, cosa che allo stato attuale non è avvenuta, in quanto non Risulta iscrizione al Registro Prefettizio P.G.
      Di conseguenza, in Italia è, come in effetti è, dal punto di vista giuridico, INESISTENTE.
      Ha solo un indirizzo.
      Pronto ad accettare chiedendo venia, eventuali smentite.

      Da evidenziare poi, che in un passato relativamente recente la Santa Sede emanava quanto segue:

      Legge N. DL sulle persone giuridiche dello Stato della Città del Vaticano, 06.12.2022

      https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/12/06/0911/01899.htm

      ovvero una legge piuttosto completa ed esigente, per quanto riguarda i requisiti ed ottemperanza alle norme
      in essa contenute.
      Si sarà adeguato il Cammino? Se no, il "Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici 28 ottobre 2004",
      è NULLO.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    10. A seguito mio ore 18,02
      ho rilevato, che aprendo il link

      https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/12/06/0911/01899.htm

      stranamente da errore 404, cosa
      che quando ho postato non avveniva.

      è comunque possibile fare una ricerca web su

      Legge N. DL sulle persone giuridiche dello Stato della Città del Vaticano, 06.12.2022

      per bypassare tranquillamente il
      problema.
      Ruben.
      ---

      Elimina
    11. La Fondazione Cammino Neocatecumenale non potrà mai chiedere il riconoscimento in sede civile perché manca dei requisiti fondamentali della patrimonialità e della materialità (temporalità) dei beni.
      Qualora lo chiedesse, non lo potrebbe ottenere.

      Ma non credo che ai capi neocatecumenali importi il riconoscimento civile, tanto per i maneggi economici hanno le loro Fondazioni Famiglia di Nazareth.

      A mio avviso, la Fondazione autonoma Cammino Neocatecumenale è stata proprio concepita per esplicare effetti solo nella Chiesa, anche se una certa giurisprudenza accreditata prevede che i requisiti necessari debbano esistere comunque, sia che si chieda il riconoscimento civile, sia che non lo si chieda.

      Molto interessante il DL che hai scovato.

      L'ambito di applicazione riguarda tutte le persone giuridiche, anche quelle non strumentali ma che derivano da iniziativa privata (come la Fondazione Cammino Neocatecumenale), a patto che abbiano sede nello Stato Vaticano.

      Questo spiegherebbe molte cose riguardo alla Fondazione Cammino Neocatecumenale ed al suo Statuto:

      1) il fatto che nello Statuto non è indicato chiaramente "il tipo della persona giuridica" come invece previsto (c'è solo suddiviso in due note, quindi non è chiaro)
      2) il fatto che non sia indicata la "sede legale" della Fondazione come previsto. Sarebbe emerso, magari, che la sede è nello Stato Vaticano.
      3) il fatto che nello Statuto 2008 si specifica "servizi resi a titolo gratuito", quindi volontariato.
      E il volontariato, secondo l'art. 14 del DL legge citato: "consiste in prestazioni libere e gratuite" = "servizi resi a titolo gratuito", con (tra le altre) "finalità di collaborare alla missione di evangelizzazione della Chiesa", che è quella rivendicata dal Cammino Neocatecumenale.
      Tuttavia, "L’organizzazione è tenuta ad iscrivere in un apposito registro i volontari che svolgono la loro attività in modo non occasionale" quindi, per esempio, i catechisti.
      Se è una Fondazione registrata, devono essere registrari anche tutti i catechisti...

      Siccome queste persone giuridiche debbono essere registrate presso l’Ufficio Giuridico del Governatorato, che è pubblico, chi abita in zona può tranquillamente verificare se la Fondazione Cammino Neocatecumenale, persona giuridica pubblica, è iscritta in quel registro.

      Questo per lo meno ne certificherebbe l'esistenza.
      Tuttavia non ne certificherebbe la legittimità, perché senza accesso agli atti (decreto costitutivo e Statuto contestuale) non è dato sapere come abbiano risolto la questione della mancanza degli elementi fondamentali della patrimonialità e della materialità dei beni.

      È chiaro che possono esistere organizzazioni basate sul volontariato, ma devono comunque sottostare alla normativa contenuta in questo DL quindi, per esempio, devono dichiarare il capitale di costituzione; devono dichiarare l’elenco dei volontari e le polizze assicurative, ecc...

      Hanno voluto scegliere la forma giuridica di "fondazione autonoma" con personalità giuridica pubblica e quindi dovrebbero ottemperare a tutte le norme che questo comporta.
      Sinceramente, non credo che lo abbiano fatto perché l'anomalia dell'assenza di patrimonio e di beni materiali, gioco forza comporta l'impossibilità di ottemperare a precise norme di legge tutte le volte (molte) in cui ci si riferisce al patrimonio, alla dotazione patrimoniale, ai beni dell'ente e via dicendo.
      Marco

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    12. Per rispondere a Marco:
      - sono stato inviato durante un'eucarestia da un sacerdote ordinato da San Giovanni Paolo II. Successivamente ho partecipato, alla prima occasione, ad un'udienza in sala Nervi concessa da Benedetto XVI al cammino, durante la quale sono state inviate missio ad gentes e a cui hanno partecipato coloro che giá erano partiti in missione prima dell'udienza.
      - il punto di vista é la tua storia, per ciascuno diversa, la prospettiva é il piano di salvezza che Dio riserva a ognuno di noi, per ciascuno diverso. Non trovo nulla in comune tra il modo in cui io vedo la Chiesa Cattolica e il modo in cui la vede, ad esempio, Tripudio, e non sono d'accordo che il magistero sia un assoluto in cui bisogna credere e basta; primo perché é impossibile conoscerlo tutto, secondo perché vorrebbe dire credere nel riflesso di Dio, e non in Dio, adorare il creato e non il creatore, terzo perché se viene meno la libertá, viene meno la chiesa, che non é mai impositiva. La fede é un'illuminazione e viene prima dall'ascolto e poi dall'intuizione che ció che si é ascoltato é vero, in altre parole viene da un'azione congiunta di Padre, Figlio e Spirito Santo. Fosse per me, ridurrei il credo ad una sola frase 'Credo in Gesú Cristo, Figlio di Dio'.
      Se la fede viene dalla conoscenza della dottrina, allora bene hanno fetto i farisei, che hanno accusato Cristo in nome di una dottrina dettata direttamente da Dio a Mosé. Ma infatti io vi ritengo, in fondo, i 'nuovi farisei', quelli che inchioderebbero Cristo se venisse oggi. Si perché voi gli direste: Signore, i tuoi discepoli prendono cibo senza essersi lavati le mani e non rispettano il digiuno! come sta scritto nell'articolo xxxx del catechismo della Chiesa Cattolica! Signore, i tuoi discepoli prendono l'eucarestia seduti e non in piedi, oppure in piedi ma poi la consumano seduti trasgredendo il codice!
      Signore, sei entrato in casa di un peccatore! Hai guarito di sabato! Ti sei proclamato Figlio di Dio! Sei un bestemmiatore!

      Dio puó far sorgere figli di Abramo dalle pietre.
      Cristo dice del centurione pagano 'In Israele non ho trovato nessuno con una fede cosí grande!'
      Cristo dice a Pietro, quello che poi l'avrebbe tradito: 'Beato te Pietro, perché né la carne né il sangue te lo hanno rivelato (che sono il Figlio del Dio vivente), ma il Padre mio che é nei cieli'.

      - in risposta a 'Che tu non l'hai fatto (prostrarsi a Kiko), non vuol dire niente' . Invece vuol dire tutto, perché se affermi che 'quelli che partono in missione si prostrano a Kiko', basta che uno non lo faccia perché tu venga smentito.
      - in risposta a 'che ti frega se per gli ortodossi siete una setta'. Stiamo dicendo la stessa cosa, non me ne frega niente. I cattolici non sono una setta perché gli ortodossi dicono che lo sono. I cattolici nel cammino neocatecumenale non sono settari solo perché voi dite che lo sono.
      Sono cmq personalmente convinto che molti ortodossi, ebrei, musulmani, anche atei, mi passeranno avanti in paradiso (regalate a Tripudio una veste nuova a rimpiazzo di quella che si é appena stracciata).

      Per chiudere, come voi siete stati liberi di uscire dal C.N., lasciate libero chi ha trovato nel C.N. un cammino di fede che loro ritengono valido, di frequentarlo. A voi che importa?

      Piccola 'chiosa'. Questo 'Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo veritá', mi porta ad una conclusione. La Veritá é Cristo, voi di certo non siete Cristo (spero che almeno a questo ci arriviate). L'unico altro che si é spacciato per detentore della veritá é colui che disse 'Non é vero che morirete! Anzi, se mangerete dell'albero i vostri occhi si aprirebbero e diventerete come Lui!'. La felice colpa é stata giá commessa, non c'é bisogno di altre. Chiudete questo blog, oppure continuate a nutrirvi dell'albero della conoscenza del bene e del male, collezionando il male e seminando tenebra. 'La luce é venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito la tenebra.'

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    13. Piccola chiosa all'omelia di D.M. delle 12:08.

      D.M. è stato "inviato" da un presbikiko neocatecumenale, ma anziché dire neocatecumenale ci dice "ordinato da GP2", come se ciò desse nobiltà ed autorità al titolare, mentre il suo appartenere al Cammino sarebbe un dato vergognoso da nascondere (così come il fatto che è un "invio" in missione neocatecumenale).

      D.M. ha quindi partecipato ad un'udienza in sala Nervi durante la quale sono state inviate dai capicosca neocatecumenali delle missiones neocatecumenales ad gentes neocatecumenales. Anche qui agita come specchietto per le allodole il nome di Benedetto XVI senza precisare che non è stato né Giovanni Paolo II, né Benedetto XVI, né la gerarchia cattolica ad "inviare". È il vecchissimo trucco del "facciamo gli invii davanti al Papa così poi mentendo diremo «ci ha inviati il Papa!»".

      In Sala Nervi, per "far numero" (claque), erano presenti anche quelli già precedentemente "inviati" ("inviati" dai capicosca del Cammino): il Papa, infatti, non avrebbe accettato di ricevere in udienza un manipolo di persone che se la canta e se la suona e si auto-invia. E poi fa sempre figo vantarsi dicendo falsamente "il Papa riceve i «missionari» del Cammino!" I kikos sono sempre ossessionati dal dover esibire titoli di prestigio.

      D.M. fa quindi finta di credere che Dio abbia come "piano di salvezza" anche il far deliberatamente abbracciare cose che offendono Dio (anzitutto le eresie), un "Dio cattivo" che per di più "ti manda le disgrazie" per convertirti, mentre noi cattolici siamo convinti del contrario (cioè che Dio non approvi il male, e che dia ai peccatori volta per volta occasione di abbandonare le eresie, di rinnegare ciò che offende Dio, e più si accettano queste occasioni di grazia e più ci si avvicina alla salvezza), proprio alla luce del Vangelo e delle vite dei santi.

      D.M., poi, banalizza la dottrina cattolica come se fosse un contenuto meramente "culturale". Eppure è proprio dal Vangelo che vediamo che Nostro Signore ha speso il massimo tempo ed energie a insegnare, a far capire, a sfidare la ragione umana (come quando chiede se sia più facile perdonare i peccati o sanare un paralitico). I neocat hanno bisogno di ignorare la dottrina perché altrimenti capirebbero che Kiko e Carmen sono eretici e che il Cammino è sbagliato.

      Dunque i neocatecumenali sono i nuovi farisei perché pretendono di ridurre la vita di fede all'interminabile elenco di 613 precetti kikiani-carmeniani (dalla Decima alle Lodi a Kiko, dal figliare come conigli alle "convivenze", dall'esibire la gadgettistica kikolatrica come le Palme Alte all'identitarismo delle strombazzate di chitarrelle e bonghetti, dall'urlare il Preconio al "consegnare" canti kikiani, fino alla "comunione seduti" e agli strafalcioni liturgici, allo show delle "alzate", alla guerra ai vescovi che non vogliono il Cammino, al corrompere chierici e laici a suon di bustarelle, ecc., fino alla suprema ipocrisia del far la predica "lamorediddio-lamorediddio, ilsignore-ilsignore" mentre si nasconde la polvere sotto il tappeto).

      Se davvero D.M. non si è prostrato a Kiko, non cambia il fatto che tanti altri kikolatri (inclusi presbiteri) si sono prostrati a Kiko mendicandone la "benedizione" - mentre il fratello D.M. non ha assolutamente nulla da dire in tema, perché non ha alcuna intenzione di domandarsi se abbiano fatto bene o no, e se Kiko abbia fatto bene o no a elargire "benedizioni" e a farsi trattare da superstar-idolo.

      Il Cammino Neocatecumenale è un cammino di fede in Kiko e Carmen, due autoinventati "iniziatori" laici, eretici, propagatori di un cumulo di eresie di cui non si sono mai pentiti (motivo per avere serie preoccupazioni sulla sorte della Carmen). Ritenere "valido" il Cammino è come un drogato che continua a ritenere "valida" la droga, e accusa i non drogati di essersi fatti un'opinione sbagliata proprio perché non si drogano.

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    14. Uh, mamma mia!

      Alla fine ti sei esposto per quello che sei, infilando nella tipica logorroica parlantina neocatecumenale un sacco di eresie anti-cattoliche.
      Mi fai paura.

      E mi fa paura che nella nostra Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica possano esistere eretici come te.

      Eresie:

      1) non sono d'accordo che il magistero sia un assoluto in cui bisogna credere e basta perché vorrebbe dire credere nel riflesso di Dio, e non in Dio.

      2) se viene meno la libertá, viene meno la chiesa, che non é mai impositiva

      3) Fosse per me, ridurrei il credo ad una sola frase 'Credo in Gesú Cristo, Figlio di Dio'

      Il resto è noia.
      Il trito delle catechesi neocatecumenali in versione Bignami.
      Il "punto di vista" neocatecumenale.

      Non ti hanno insegnato che i nostri fratelli ebrei avevano le loro 613 mitzvòt senza che nessun Dio li avesse autorizzati ad averle?
      E non ti hanno insegnato che invece Gesù ha autorizzato Pietro e i suoi successori a legare e sciogliere sulla Terra perché questo sarà legato e sciolto nei Cieli?

      Ma come puoi fare un paragone con i farisei e gli Apostoli (che non siete voi catechisti neocatecumenali)!

      Il Magistero della Chiesa Cattolica, e tutto il suo deposito, discende direttamente dall'autorità di Gesù!

      Se a te non sta bene questo, libero di andare.
      Nemmeno gli ortodossi ti vorrebbero, meglio con i protestanti, più vicini al "tuo punto di vista".

      Purtroppo per te, quanto alla "libertà", la Chiesa è stata voluta "gerarchica" da Gesù.
      Se quindi tu pensi che il deposito della Chiesa non sia "impositivo" in nome di una libertà che tu personalmente rivendichi tanto da venirci pure a dire che il Credo così com'è secondo te non va bene,
      va' a dire al Papa che nella "libertà" lo cambi secondo il tuo punto di vista, oppure va' a dirgli che tu sei libero di fare e pensare diversamente e non vuoi imposizioni da nessuno se non da Kiketto.

      Tu, caro neocatecumenale, sei fuori, ma proprio fuori.
      Metti angoscia.

      Fatti la tua chiesuola "libera" come molti altri hanno fatto e lascia in pace i cattolici che nel depositum fidei ci credono davvero.
      Fatti Papa, vescovo o che altro vuoi, dato che credi di saperne più di tutti.

      Roba da matti.
      No, da eretici.
      Marco

      PS.
      Sai chi è un altro che si è spacciato per detentore della Verità? Colui che ha detto:
      "Noi (cattolici e neocatecumenali) siamo figli del demonio e lui è il nostro padrone, ma basta ascoltare e "intuire che è vero" e ci si salva" per "un'azione congiunta di Padre, Figlio e Spirito Santo".
      Chi sarà?
      Dicendovi che siete del demonio e non insegnandovi il modo che la Chiesa Cattolica ha da sempre sperimentato per la lotta contro di esso, vi lascia ignudi ed in balia di colui di cui è il portavoce. Vi toglie le vere armi ed il risultato sei tu.

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    15. Si, si, conosco i vostri meschini sistemi per mettere tutti a tacere. Si passa all'insulto. "Roba da matti! Tu sei fuori! ecc.... ecc..." Si sminuisce in sordina il contenuto quando non si hanno risposte "Il resto (cioé citare le scritture), é noia."
      Allora, visto che non ho molto tempo, riporto qui solo Rm 10,9-17 (che noia eh!)
      "9 Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10 Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12 Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
      14 Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? 15 E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! 16 Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? 17 La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo."

      Fai una cosa, visto che il Credo é l'identikit del cristiano cattolico, la prossima volta che vai a messa, prendi qualcuno a caso e chiedigli:
      1- cosa vuol dire che la Chiesa é cattolica
      2- cosa vuol dire 'Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre'
      Poi scrivi pure qui le risposte.

      Dai, che in fondo stai facendo un gran servizio predicando il tuo dio nazionalsocialista che non lascia liberi.
      Probabilmente tu non sei entrato liberamente in cammino e adesso vieni a sfogarti qui mettendo in piazza la vita dei tuoi catecumeni. Fai molto attenzione a questo, perché la vita degli altri non ti appartiene. Visto che ne sei uscito, lascia liberi gli altri.

      Ripeto (che noia....), le piú belle professioni di fede, per me eretico, sono:
      - quella del centurione 'di soltanto una parola e il mio servo sará salvo'
      - quella di Pietro 'tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente'
      - quella del centurione davanti alla croce 'Veramente questi era il Figlio di Dio'
      - quella del ladrone 'Gesú, ricordati di me quando sarai nel tuo regno'
      - quella di Tommaso 'mio Signore e mio Dio'
      e lo sono perché sono rivelate

      Peró anche il tuo dio hitleriano non nego che possa esercitare un qualche fascino su alcune frange di cattolici di estrema destra.
      D.M.

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    16. Come prevedibile, il fratello D.M. in mancanza di argomentazioni ricorre al citare a sproposito le Scritture, agli insulti e... al proiettare addosso a noi i meschini sistemi in voga nella parlantina neocatecumenalizia.

      Vedete, nel deserto il demonio tentò Nostro Signore proprio adoperando le Scritture (cfr. Lc 4,1-13).
      Troppo comodo manipolare le Scritture.
      Troppo comodo proclamare che Gesù è il Signore - infatti ci riescono a dirlo persino i protestanti, salvo poi evitare di prendere sul serio il resto del Vangelo, specialmente riguardo alla missione affidata a Pietro e agli Apostoli uniti con lui.

      Troppo comodo dire che il Signore "perdona sempre", come fanno i neocatecumenali dimenticandosi di spiegare che possono essere perdonati solo quelli che si ravvedono. Nostro Signore disse all'adultera «va' e d'ora in poi non peccare più» (cfr. Gv 8,10-11), e stranamente l'adultera non si mise a questionare dicendo "ehi Signore ti sbagli, dopotutto Dio perdona sempre, ce lo ripetono i nostri cosiddetti catechisti ad ogni convivenza! e poi se il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni! e poi l'uomo non può non peccare!"

      Quanto al "dio nazionalsocialista" di cui blatera D.M., sta nuovamente proiettando. Infatti è nel Cammino che vige l'idea che "il Signore ti manda le disgrazie per convertirti": un "dio" sadico e cattivo, che chiaramente non è l'unico vero Dio infinitamente misericordioso e infinitamente giusto. (Ma tanto l'unico dio dei neocat è il sommo Kiko).

      Notate poi come il fratello D.M. minimizza e addirittura evita di considerare che Nostro Signore ha investito il meglio delle sue risorse e del suo tempo a insegnare, spiegare, chiarire, sfidare all'uso della ragione.

      Notare anche la conferma da quelle stesse professioni di fede - come Pietro: da chi mai poteva aver imparato l'espressione "il Figlio del Dio vivente"? chi gliel'aveva insegnata? da dove gli provenivano conoscenze dottrinali del genere?
      Vedete, chi dice di amare una persona e poi non ha alcuna curiosità su ogni dettaglio della vita di tale persona, non la ama veramente. Una delle primissime domande rivolte a Gesù fu proprio questa: «maestro, dove abiti?» (cfr. Gv 1,38). Invece l'esperienzialismo neocatecumenale sottintende che "fare esperienza" renderebbe inutile la conoscenza della dottrina, e ridurrebbe i sacramenti a un mero momento sociale: i neocatecumenale sono veramente protestanti. Per questo hanno un diavolo per capello quando si menziona la dottrina, per questo vanno su tutte le furie quando si ricorda loro che la Messa è valida anche se non è presente l'assemblea e il prete celebra da solo, per questo sono così indiavolati quando si ricorda loro che man mano che apprendono la vera dottrina cristiana si accorgono dei madornali errori del Cammino e dei suoi autonominati "iniziatori".

      Ecco perché il fratello D.M. ricorre a tutte le astuzie furbette della parlantina neocatecumenale. Proprio come ricorreva alle espressioni impersonali riguardo il suo titolo nobiliare di "missionario [kikiano]", alle buzz-words ("udienza in Sala Nervi!") per evitare di spiegare che è stato inviato dai neocatecumenali e non dal Papa (come invece, mentendo, avrà sempre affermato), e come ci riversa addosso pezzi di Scritture solo per evitare di tornare sugli argomenti per lui "spinosi". In fondo in fondo lo sa benissimo di essere al servizio dell'idolatria, e lo sa benissimo che al di fuori del Cammino il suo titolo nobiliare non conta nulla.

      p.s.: il sottoscritto non ha mai fatto il Cammino, e neppure partecipato alle ingannevoli "catechesi iniziali". Ma l'idea che mi feci del Cammino - conoscendo personalmente qualche neocatecumenale, giovani e meno giovani, appena iniziati o di lungo corso - è stata confermata dalle testimonianze di chi c'è stato dentro e ne è uscito, e dall'atteggiamento di chi orgogliosamente (o ingenuamente) resta ancora dentro.

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    17. Purtroppo mi trovo costretto a risponderti, anche se avrei voluto finirla perché so che con voi non è possibile il dialogo. Scade sempre nella minuziosa ricerca di personalizzazioni e rinfacci.
      Di solito è quando vi incavolate.

      Tuttavia, siccome rivendichi sempre l'ultima parola, ti darò un po' di filo da torcere, stavolta.

      Cominciamo con il trito e ritrito appello agli "insulti".
      Non voglio fare il fratello che imputa all'altro fratello di aver iniziato lui il litigio ma, nero su bianco, quello che ha iniziato a personalizzare e offendere sei stato proprio tu:

      - accozzaglia di menzogne che hai scritto
      - io vi ritengo, in fondo, i 'nuovi farisei'
      - spero che almeno a questo ci arriviate

      Chiarito questo, verificabile con un'agile rilettura cronologica dei post, è chiaro che i "meschini sistemi" sono stati usati per primi da te.
      Sai, un tempo avrei glissato, ma siccome ora mi sono un po' stufato che facciate sempre le vittimucce quando siete i primi carnefici, puntualizzo.

      La noia non è la citazione delle Scritture, ma l'utilizzo delle Scritture per tentare di aver ragione.
      E infatti, siccome non hai sfondanto, alle repliche ti sei bello che incavolato ed hai continuato a sciorinare i tuoi epiteti e le tue illazioni con ancora maggior veemenza:

      - il tuo dio nazionalsocialista che non lascia liberi
      - Probabilmente tu non sei entrato liberamente in cammino e adesso vieni a sfogarti qui mettendo in piazza la vita dei tuoi catecumeni
      - la vita degli altri non ti appartiene
      - tuo dio hitleriano
      - frange di cattolici di estrema destra

      Per ogni affermazione ho una risposta ponderata e non mi sorprende affatto che tu parli così.

      1) Il mio Dio lascia liberissimi, mi ha dato il libero arbitrio, una coscienza, una ragione e una legge morale iscritta nel cuore come a tutte le sue creature.
      Proprio in virtù di questi doni, che nel Cammino sono sottostimati e bistrattati, posso dirti che attenersi al depositum fidei della Chiesa Cattolica non è una questione di mancanza di libertà, ma una consapevole scelta.
      Credere che "liberamente" si possano avere idee proprie in merito o, peggio, criticare l'eredità che Gesù ha lasciato alla Chiesa Cattolica (e non a Kiketto) perché la tenesse in deposito, non è la libertà dei figli di Dio, ma la rivendicata libertà di chi crede di poter fare come gli pare "tanto è uguale".
      Ti invito poi a meditare sul termine "nazionalsocialismo" che hai utilizzato per descrivere i cattolici non neocatecumenali o solo me, cattolico non neocatecumenale:
      Da Treccani: "Principio centrale di esso è il mito della superiorità della razza ariana. L’individualismo democratico fu ripudiato in funzione del nuovo principio della ‘comunità’, etnicamente e biologicamente intesa come riunione di tutti i Tedeschi in una sola grande Germania sotto la guida di un capo carismatico, il Führer".
      Trasposto risulta: "Principio centrale di esso (Cammino Neocatecumenale) è il mito della superiorità della razza neocatecumenale. L'individualismo della fede e crescita di fede individuale e personale fu ripudiato in funzione del nuovo principio della ‘COMUNITÀ’, etnicamente e biologicamente intesa come riunione di tutti i neocatecumenali in una grande sola Chiesa Neocatecumenale, sotto la guida di un capo carismatico, Francisco José Gómez Argüello Wirtz".

      Continua...

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    18. Non imputare agli altri quella che è la VOSTRA realtà.

      2) Io sono entrato liberissimamente nel Cammino: avevo 20 anni e venivo da una famiglia atea, che addirittura mi ha fatto ostracismo. Pensa te quanto le tue illazioni siano lontane dalla verità!
      Quello che in modo sprezzante tu chiami "sfogo" non è altro che il desiderio di risparmiare a tanti la tortura della fede neocatecumenale, in primis a precisi miei familiari.
      Non vorrei che alla fine scoprissero tutto ciò che ho scoperto io, meglio prima.

      3) Sulla frase "la vita degli altri non ti appartiene" veramente c'è da sorridere, detto proprio da voi i cui catechisti si appropriano letteralmente delle vite altrui. E senza averne alcun titolo.
      È ormai proverbiale come ad ogni occasione i vostri padroni vi debbano "discernere" la vostra propria storia. Anche su cose che con la fede non hanno nulla a che fare, addirittura istigando i malcapitati a lasciare fidanzati/e se non sono del vostro Cammino.
      Sarebbe già troppo se si limitassero a propagare le catechesi neocatecumenali senza poi aver titolo sulla gente, dato che addirittura nel vero catecumenato per adulti (RICA) gli scrutini non riguardano affatto la vita delle persone ed il loro foro interno, ma solo la fede.
      Voi, senza titolo, vi arrogate un diritto inesistente persino nella catechesi battesimale della Chiesa Cattolica e incombete sulla vita delle persone totalizzandola.
      La vita degli altri non vi appartiene.
      Sciorinate le catechesi neocatecumenali, ma lasciate stare le persone.

      4) Solita inversione di situazioni: il dio hitleriano lo avete voi. Quello che se gli pare vi "toglie la mano dalla testa", quello che manda disgrazie affinché uno si converta, quello che pretende la decima ipotizzando che "tutti" abbiano l'idolo dei soldi, quello che "se non vai in convivenza sei tiepido" e mille mila altre esigenze e regole.

      5) Questo non lo vorrei dire, perché non è opportuno parlare di politica. Ti informo solo, qualora tu non lo sapessi, che in Spagna il Cammino viene identificato e verificato come il più estremista di destra di tutti, coinvolto capillarmente nel sistema politico. Ce ne sarebbe da dire, ma non qui e non ora. Tu non lo sapevi?

      Anche per me le professioni di fede che tu citi sono molto significative.
      Io le intendo in senso cattolico, apertura e Grazia. Non troppe parole per ficcare la presunta fede a forza nella gente, ore e ore di asfissiante e soporifero indottrinamento.
      Tutti i personaggi da te citati, infatti, non avevano avuto nessuno attaccato ai... a parlargli per ore e ore in modo da "dare loro la fede adulta".
      Contraddittorio, no?

      E con questo termino il mio interloquire.
      Lascio a te l’ultima parola, se proprio ti interessa.
      Io ho finito lo sterile confronto.
      Marco

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    19. Si, sono d'accordo. E' un confronto senza fine che non porterá a niente. Sarebbe stato interessante poter dialogare su alcuni punti, ma questo non mi sembra il luogo adatto, sia per le tempistiche di risposta sia per la censura operata, che non accetto.
      Ti ringrazio per aver esposto le tue idee in maniera civile.
      Buona giornata
      D.M.

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    20. Ricordiamo al fratello kikolatra D.M. che questo è un blog, cioè lo scopo principale è di informare, indicare, suggerire spunti di riflessione.
      Il fatto che abbia uno spazio commenti - come pressoché tutti i blog - non implica che questo sia un "forum" di discussione con l'immediatezza dei botta-e-risposta, anche perché i "moderatori" non sono una squadra attiva 24/365.

      Inoltre la cosiddetta "censura" dei commenti riguarda solo quelli che:
      1) non contribuiscono alla discussione
      2) ripetono sterilmente cose già largamente smentite, magari smentite sulla stessa pagina
      3) sono chiaramente intesi a far perdere tempo a chi legge.

      Questo blog non è né l'unico, né il più autorevole punto informativo sul Cammino.
      Infatti gran parte del materiale proviene da altre fonti (libri, siti web, gli stessi social dei fratelli del Cammino), e qui cerchiamo sempre di indicarle.
      Per conoscere in dettaglio i problemi del Cammino avete testi più autorevoli di noi - dai libri di padre Zoffoli a quelli di don Ariel Di Gualdo.

      Il fratello D.M., come tutti i par suoi infognati nella setta neocatecumenale, sta cercando di mostrarsi come la vittima incompresa, di cambiare argomento, di insultare, di lamentare che non ci sarebbe "dialogo" (secondo lui il "dialogo" consiste nel dargli ragione).

      Noialtri - anche quelli che da tanti anni hanno smesso di contribuire al blog - ci basiamo invece su ciò che la Chiesa ha sempre detto e sempre fatto (e sempre documentato). Dunque per sbufalare noi, il fratello D.M. dovrebbe prima sbufalare la Chiesa.

      Invece D.M. viene qui ad esprimere tutto il suo rancore perché dopo essersi presentato col titolo nobiliare di missionario, gli abbiamo ricordato che le "missioni" del Cammino non sono missioni della Chiesa ma hanno il solo scopo di racimolare adepti, prestigio e soldi per la setta; gli abbiamo ricordato che un laico non può dirsi missionario, visto che il sacramento del matrimonio gli dà ben altri doveri di stato (che non può e non deve sacrificare giocando a fare il "missionario") e visto anche che i missionari veri e propri sono solo quei consacrati che la Chiesa ha esplicitamente incaricato (e non quelli che un anonimo presbikiko kikolatrico "invia" a nome di Kiko e Carmen, sia pure "durante un'Eucarestia" o nientemeno che "in Sala Nervi").

      Gli abbiamo ricordato poi che non sono mai stati né il Papa, né i vescovi, a "inviare" (tanto meno a "chiedere") dei sedicenti "missionari" del Cammino (per gran parte addirittura laici), e che l'«evangelizzazione» non è il mestiere di distribuire prediche (tanto meno prediche dei laici Kiko e Carmen, anche se le chiamassero "catechesi"), e che è una grave menzogna - che sarà stata detta chissà quante volte anche dal fratello D.M. - affermare "ci manda il Papa, ci manda il vescovo".

      Soprattutto, gli abbiamo ricordato che il piano di salvezza di Nostro Signore non prevede il peccare, il professare eresie, l'eseguire carnevalate spacciandole per "eucarestia", l'estrarre "decime" anche da padri di famiglia e pensionati minimi (con o senza la scusa del provarsi con "mammona"), ecc., e che la conoscenza della dottrina cattolica - secondo quanto consentono le proprie capacità intellettive - è assolutamente fondamentale (non si può "testimoniare" ciò che non si conosce; il solo "far esperienza" non basta, perché chiunque, anche i protestanti, può illudersi di aver "fatto esperienza" senza porsi in ascolto di Nostro Signore che insegna).

      Facciamo infine notare come il fratello D.M., di fronte al ricordargli errori, scandali e problemi del Cammino, non si sia minimamente sbilanciato a condannarne almeno uno. Il fatto è che nella mentalità idolatrica-kikolatrica, tutte le pastoie del Cammino sono "ispirate dallo Spirito", col sottinteso che non si possono correggere. Perfino quando c'è in ballo un cosiddetto "catechista" pedofilo, la tendenza della setta neocatecumenale è quella dell'intimidazione mafiosa e dell'insabbiamento.

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  5. Il cammino neocatecumenale è una grandissima SOLA!! DETTA ALLA ROMANA!!
    IO SONO EMIGRATA IN AUSTRALIA ED IO E MIO MARITO LO ABBIAMO CONOSCIUTO LI ,ATTRAVERSO UNA FAMIGLIA IN MISSIONE ITALIANA!
    PER CIRCA 30 ANNI CI ABBIAMO CREDUTO CHE FOSSE CATTOLICO!
    MA DIO ESISTE, E CI HA DATO LA GRAZIA DI USCIRNE.A PEZZI!! MA ORA FUORI! FUORI! SENZA RITORNO!!È UNA SETTA CHE NON SEMBRA SETTA, PERCHÉ LA FURBIZIA DEL DEMONIO TE LA COPRE CON I PRETI CHE FANNO SI CHE LA GENTE CREDA LO SIA!! MA I PRETI NON CONTANO PROPRIO NIENTE! NEMMENO NEL TEAM DEI CATECHISTI! CONTANO SOLO I LAICI, CHE COMANDANO NEI SEMINARI, E NELLE COMUNITÀ! IL PRETE È UNO SCHIAVO DI KIKO E CATECHISTI, AL LORO SERVIZIO.TROPPO LAVATI DI CERVELLO PER CAPIRE E TROPPO IDOLATRI PER DISCERNERE LA VERITÀ.
    GRAZIE AL VOSTRO SITO E AD ALTRI, HO APERTO GLI OCCHI!!
    GRAZIE SIGNORE !! ERO TROPPO RIBELLE AI CATECHISTI, E NON CI MANDARONO MAI IN MISSIONE, ANCHE SE CI ALZAMMO VARIE VOLTE!! LA CROCE IN TESTA ME LA MISERO QUANDO CONTESTAI I MIEI CATECHISTI (NAZIONALI) DI NON OFFENDERE GLI EMIGRANTI COME NOI, DICENDO CHE I MISSIONARI AVEVANO UN DISCERNIMENTO PIU ALTO E DIVERSO, DI CREDERE ALLA PROVVIDENZA ECC..INVECE GLI EMIGRANTI PENSAVANO SOLO A FARE SOLDI!!
    MA I SOLDI LI CHIEDEVANO DI CONTINUO !! E CHI PAGAVA ERAVAMO NOI, I LAVORATORI! NON I MISSIONARI, SEMPRE A SCROCCO E MAI A LAVORARE! CON TANTI FIGLI HANNO SEMPRE (E ANCORA) CAMPATO CON IL SUDORE DEGLI ALTRI! VERGOGNA! PURE SAN PAOLO DICEVA DI LAVORARE, CHE NON VOLEVA ESSERE UN PESO PER LE COMUNITÀ.
    MA I CATECHISTI TI UMILIAVANO SE LAVORAVI UN PO DI PIÙ O NON POTEVI ANDARE ALLA CONVIVENZA PER INTERO, PERÒ POI I SOLDI NEL SACCO CE LI METTEVAMO ANCHE PER LORO!!
    MA I VESCOVI, CAPISCONO IL DOPPIO GIOCO DI QUESTI INFAMI!
    GESÙ STA TORNANDO....CARI NEOCATECUMENALI...PREGATE!!

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    1. Il loro problema è che pregano il loro dio kiko.
      Infatti nelle "kikone", il Redentore è rappresentato sempre con le fattezze di Kiko.
      Letteralmente Kiko ammannisce i suoi autoritratti (e i suoi sgorbi di "nueva estetica") spacciandoli per opere d'arte religiosa...

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    2. INFATTI ,IL DIO KIKO E IL DIO COMUNITÀ!! NELLA RISONANZA SI PARLA DI.... "LA COMUNITÀ MI HA INSEGNATO, LA COMUNITÀ MI HA FATTO CAPIRE, LA COMUNITA È LA MIA FAMIGLIA, ATTRAVERSO LA COMUNITA HO SCOPERTO!!! MA NON SI DICE" GESÙ MI HA FATTO CAPIRE, GESÙ È MIO AMICO E FRATELLO, IL MIO DIO! GESÙ MI HA ACCOLTO!! LA PAROLA GESÙ NON SI NOMINA, PERCHÉ IL DEMONIO NON SOPPORTA IL SUO NOME!! LA PAROLA GESÙ NON SI DICE, NON SI NOMINA.
      SETTA ERETICA .MA DIO SA E PROVVEDERÀ.SONO IN TANTI AD USCIRNE, SPECIE I GIOVANI.
      SE DIO LO HA PERMESSO,SARÀ PER DARE GLORIA A LUI NELLA VERA MESSA E NELLA CHIESA DI GESÙ CRISTO NOSTRO SALVATORE✝️🙏

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  6. D.M., se è tutta una questione di prospettive, allora magari sei tu che non hai capito nulla fin dal principio.

    Marco e autori del blog, vi ringrazio per questa ennesima conferma a distanza di anni, trovo sempre sorprendente come tutti coloro che grazie a Dio lasciano la setta neocatecumenale riportano sempre e ovunque le stesse criticità, e come adepti quali il D.M. di turno riescano con poche parole a confermare, ancora sempre e ovunque, la veridicità di quanto qui viene puntualmente denunciato.

    Riguardo i mamotretri, un aneddoto su una mia personale esperienza: ero ancora nella setta, e parlando con una collega, anche lei neocatecumenale, dichiarò con estrema nonchalance che alla sua équipe, per fare le catechesi, erano stati consegnati i mamotretri non corretti nonostante fossero disponibili quelli "corretti" (?), perché "quelli vecchi sono i mamotretri fedeli alla predicazione di Kiko".
    Un abbraccio a tutti voi!

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  7. Visto che voi sapete tutto di tutto del Cammino, perché non pubblicate TUTTI i mamotreti? Ovviamente a puntate se no esce fuori un post di migliaia di pagine. Vi piace l'idea?????????????????????

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    1. No, non ci piace molto l'idea.

      Precisiamo anzitutto che la pubblicazione di tutti i "mamotreti" di Kiko e Carmen aggiungerebbe solo conferme a ciò che si sa già dei due eretici impenitenti spagnoli. Inoltre la quantità abominevole di pagine dei "mamotreti" renderebbe una faticaccia frustrante anche la sola lettura riassuntiva. (Due diverse persone di due diverse regioni italiane, che hanno collaborato a questo blog, mi hanno mostrato personalmente, dal vivo, i volumi dei "mamotreti" a loro disposizione, più la ragguardevole quantità di materiale da altre occasioni, convivenze "grosse", ecc.).

      In qualità di fedeli cattolici, vogliamo contribuire a mostrare che il Cammino contiene madornali errori liturgici e dottrinali, errori deliberatamente introdotti dai suoi autoproclamati "iniziatori" e di cui questi ultimi non hanno mai voluto correggere né si sono mai pentiti, errori che come minimo danno luogo a gravi problemi sul piano della fede e della vita morale (e le tantissime testimonianze da diversissime esperienze lo hanno sempre confermato).

      Inoltre, prima di noi e molto meglio di noi, a spiegare i gravissimi errori del Cammino e dei suoi autoeletti "iniziatori", avevano già provveduto altri (da mons. Landucci e padre Zoffoli in poi).

      Quando dico "noi", mi riferisco a tutti coloro che hanno contribuito a questo blog con testimonianze, articoli, commenti, segnalazioni, traduzioni. La gran parte di loro aveva vissuto il Cammino dall'interno, scoprendo - con dolore e sofferenza, perché avevano iniziato in buona fede - che il Cammino veramente viene dal demonio. L'aver contribuito a questo blog è stato solo un modo come un altro per far circolare le notizie; esistono altri siti web, gruppi, ecc., anche su altre piattaforme (per esempio su Facebook Testimonianze di ex neocatecumenali), ma Google generalmente privilegia nelle pagine di ricerca le proprie piattaforme (come Blogspot) anziché Facebook e altri.

      Nota: questo blog non avrà più motivo di continuare nel momento in cui Kiko rinnegasse pubblicamente gli errori che ha insegnato, oppure l'autorità della Chiesa condannasse il Cammino sul piano liturgico e sul piano dottrinale.

      In entrambi i casi, tutti i seguaci di Kiko saranno costretti a scegliere se restare fuori dalla Chiesa (cioè nelle eresie e negli strafalcioni liturgici), oppure se adeguarsi alla Chiesa (cioè rinnegando le eresie e gli strafalcioni liturgici).

      Da notare che ciò che fa andare in bestia i neocatecumenali è il vedere che un "ex neocatecumenale", uscendo dalla setta, ritrova la fede e la serenità di vita. Non è vero che "fuori dal Cammino c'è solo la perdizione e il demonio", al contrario! È proprio il demonio che vuole che tu resti in Cammino e ti procuri la perdizione grazie all'ipocrisia, allo sfruttamento, al calpestare la dignità, il buonsenso, la ragione. Davvero il Cammino è «una setta protestante-ebraica, che di cattolico ha solo la decorazione».

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    2. Non servono questi cosiddetti mamotetri, non so nemmeno la parola! Io da povera emigrante che sono, alla mia età,con quasi 30 anni di CN alle SPALLE, ora che vado in chiesa e il prete fa l'omelia, mi ritrovo sempre in lacrime! Di gioia ma anche un po' di amarezza, per aver perso tanto tempo in una setta balorda!! L'omelia è così diversa e fresca, così ricca di storia e semplice allo stesso tempo!!
      I NC se le sognano certe belle omelie dai buoni parroci che umilmente lavorano nella vigna del Signore!
      Ne ho sentire di eresie dal mio prete di comunità, rettore del Seminario RM kikiano! E quelli di mamotetri dove li mettiamo? Anni ed anni a sentire di come gli ebrei sono i prescelti, che loro hanno la ricca storia alle spalle, che noi non siamo i prescelti ma co-eredi!! Se potevo dirgli a sto prete"ma fammi il piacere! Convertiti al giudaismo e non assillarci più!!
      Anche oggi in chiesa uscira' una lacrima, per la gioia di sentire la verità e la vera predicazione cattolica, di un prete qualunque che lavora ONESTAMENTE alla vigna del Signore. Senza baciare i piedi di kiko e dei suoi catechisti.Amen a questo.

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    3. A proposito di quello che ha ribadito Tripudio circa l'origine del cnc, vorrei citarvi un libro che sto (ri)leggendo: uno psichiatra, partendo dalla sua esperienza con dei pazienti che sono vittime di (o affetti da) malvagità, inizia uno studio su quali possano essere le caratteristiche comuni e nel corso di questo partecipa a degli esorcismi. La sua consulenza viene richiesta anche per determinare se i casi che saranno trattati rientrano unicamente nelle patologie psichiche curabili coi metodi scientifici o se sia necessario un intervento di tipo spirituale. Al di là del fatto che, alla luce della sua esperienza, non sia possibile una categorizzazione netta, la maggior parte dei casi presentatigli sono curabili con i metodi conosciuti da lui. Ma vi sono due casi che presentano delle caratteristiche diverse e gli faranno ammettere che Satana esiste, è proprio reale. La cosa interessante sta nell'analisi che fa dei due casi, di cui vorrei condividere questo breve passo: "...infatti, il potere di Satana si esercita unicamente attraverso la fede umana nelle sue menzogne. Entrambi i pazienti erano caduti nella possessione perché avevano creduto alla sua falsa, seducente promessa di "amicizia". E la possessione veniva mantenuta perché essi credevano alle sue minacce, che sarebbero morti senza di essa..." (!!!... vi suona familiare?)
      "E la possessione fu terminata quando entrambi scelsero di non credere più alle sue bugìe, ma di trascendere la propria paura fidando nel Cristo risorto e pregare il Dio della verità per la loro liberazione... ". (M. Scott Peck - "People of the lie - The hope for healing human evil).
      Meditate, neokatekiki, meditate! La liberazione è a un passo da voi, basta solo che decidiate di farlo. O non avete urlacchiato per anni, al suon di chitarrella sgrattuggiata, "chi ci separeràaaaaa...?" Da cosa? Dall'amore di Dio, o dalla simbiosi col gruppo che vi caricate addosso e che vi parassita senza che voi riusciate a staccarvene?, quindi, anche quell'urlacchiata non era altro che teatro, come tutto il resto?

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    4. Il cammino purtroppo sbaglia in tante cose perché disconosce alcune verità della chiesa. Sto affrontando un processo di nullità matrimoniale e mi sono sentito dire dai catechisti che non esiste che nel cammino si facciano “cose del genere” (come se non fosse un organo della chiesa cattolica il tribunale ecclesiastico), che non esistono matrimoni non validi e che devo “accettare la mia croce” anche se la mia croce significasse vivere consapevolmente un matrimonio non valido. Ah ovviamente sono stato allontanato dal cammino per aver fatto notare che rifiutare alcune verità della chiesa è scismatico…

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  8. O.T.
    Ordinazioni Diocesi di Roma, ieri 21 Aprile
    Mai come quest' anno, il Seminario Neocatecumenale "Redemptoris Mater" di Roma è stata "la montagna che ha partorito il topolino" infatti il rapporto, dimensioni Seminario/produzione presbiteri anno, è quanto meno imbarazzante.
    I presbiteri ordinati sono infatti soltanto DUE; riporto di seguito, il link del Redemptoris Mater di Roma dove nel l filmato intro, si potranno valutare le dimensioni megagallattiche del complesso, in relazione ad una produzione presbiteriale del tutto trascurabile:

    https://www.redemptorismater.it/

    Una legittima domanda; "chi" paga tutto questo spreco?
    A voi le considerazioni in merito.
    Ruben.
    ---

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  9. O:T:
    Dalla Legge N. DL sulle persone giuridiche dello Stato della Città del Vaticano, 06.12.2022

    -Articolo 3
    Requisiti di costituzione
    § 3. All’atto costitutivo o allo statuto deve essere allegato lo stato patrimoniale dell’ente, da cui risulti con chiarezza il patrimonio iniziale della persona giuridica e la provenienza dei conferimenti. Il capitale di costituzione non può essere di valore inferiore a euro 50.000,00.

    Articolo 21

    Disposizioni transitorie e abrogazioni

    -1. Le persone giuridiche già registrate devono adeguarsi alle disposizioni della presente legge entro tre mesi dall’entrata in vigore.

    I tre mesi sonno passati da " lunga pezza", come si dice a Roma, il Cammino si sarà adeguato?
    Se avete voglia di leggervi l'intera Legge, vedrete che essa è molto severa, in tema di bilanci e varie rendicontazioni.

    ---
    Statuto Del Cammino Neocatecumenale:
    Titolo I
    -Art. 3
    § 3. Il Cammino Neocatecumenale, dotato di personalità giuridica pubblica,
    consta di un insieme di beni spirituali.

    Vista la legge spora citata, allo stato attuale, il § 3, dell'Art.3 dello Statuto del Cammino Neocatecumenale è nullo, in quanto, prevedendosi una dotazione di almeno Euro 50.000, il "patrimonio(insieme) di beni spirituali, se mai fosse esistito, non esiste più.
    Sempre pronto a chiedere venia, a chi mi portasse valide controdeduzioni in merito,
    Ruben.
    ---

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    1. Caro Ruben, sono contento che qualcuno cominci ad aver voglia di capire e ad interrogarsi.

      In realtà le cose sono ancora un po’ più complesse per quanto riguarda la Fondazione Cammino Neocatecumenale.

      Se fosse stata una Fondazione sicuramente “legittima”, quindi osservante tutte le normative, di certo avrebbe dovuto avere sia la dotazione patrimoniale che gli organi amministrativi, i rendiconti annuali e tutto il resto.

      Siccome però, tramite l’analogia (che può operare solo il Dicastero competente, Dicastero per i Testi Legislativi, e non il PCL) è stata inventata la figura giuridica della “Fondazione autonoma senza patrimonio proprio e senza beni materiali”, la dotazione è esclusa in sé perché non c'è patrimonialità.

      Il punto nodale, però, si trova a monte.
      È legittima una tale forma giuridica di fondazione, essendo stata operata l’analogia da un organo non competente e, a ben guardare, con un risultato nemmeno troppo analogico ma totalmente opposto alle norme?
      Non pare ci sia mai stata nemmeno una formale interrogazione al Dicastero per i Testi Legislativi, altrimenti l’avrebbero detto sicuramente.

      La questione verte tutta sulla legittimità di questa pretesa Fondazione priva di ogni elemento patrimoniale.
      Se fosse legittima, allora non c’è bisogno della dotazione patrimoniale, perché in quanto legittimamente “anomala” esclude ogni patrimonialità.
      Ma se non è legittima, di fatto non esiste e quindi nessuna norma le si può applicare.

      Il mio modesto parere, dopo aver studiato a fondo la questione, è che ci siano diversi dubbi sulla sua legittimità, almeno finché le procedure non vengono spiegate e comprovate in ogni passo.

      Le domande senza risposta e i dubbi in merito sono questi:

      1) Perché lo Statuto 2008 è intervenuto ben 4 anni dopo l’erezione a Fondazione autonoma invece di essere contestuale come previsto dalle norme? Come si giustifica questa discrepanza temporale?

      2) Perché nello Statuto 2008 non si dice chiaramente che si tratta di una Fondazione autonoma (“anomala”), ma si cela l’informazione in due note diverse continuando a dire che la personalità giuridica è stata riconosciuta ad un "itinerario"?

      3) Perché, se si tratta di una Fondazione, nello Statuto non viene indicata la sede come previsto dalle norme?

      4) Perché si è potuto cambiare forma giuridica (senza darne pubblica notizia) prima del termine 5 anni di experimentum, dato che lo Statuto 2002 era connesso ad una diversa figura (molto probabilmente Associazione Internazionale privata)?

      5) Quale Statuto è stato in vigore dopo l’erezione a Fondazione autonoma, dal 2004 al 2008, sempre quello connesso alla figura giuridica precedente?

      6) Perché, date tutte le pubblicazioni di tutti gli altri riconoscimenti, non si riesce a trovare il Decreto di erezione a Fondazione autonoma né lo Statuto che ad esso dovrebbe essere connesso?

      7) C’è stata o non c'è stata un’interrogazione al Dicastero per i Testi Legislativi quanto all’interpretazione analogica ed è stato reso pubblico il relativo responso?

      8) Perché, se nell’ordinamento canonico è stata introdotta una nuova figura giuridica, non ve n’è traccia nel CJC?

      Continua...

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    2. Intanto, stante l’irreperibilità del Decreto del 2004 di erezione a Fondazione, si potrebbe fare un controllo presso l’Ufficio Giuridico del Governatorato, dato che è pubblico.
      Questo almeno dimostrerebbe se questa Fondazione anomala è registrata oppure no.
      Se è registrata esiste, quindi esistono anche l’irreperibile Decreto e l’irreperibile Statuto.
      Se ne avessi voglia ed opportunità, potresti farlo tu Ruben, dato che sei di Roma.

      Se non fosse registrata, i dubbi aumenterebbero in maniera esponenziale perché ci sarebbe da chiedersi dove cavolo compare questa Fondazione dato che, nel caso, esisterebbe solo per lo Stato Vaticano.
      La risposta potrebbe non essere molto accettabile.

      Se invece è registrata, allora rimangono sempre attivi i quesiti sopra posti su come ciò sia possibile.

      Non si tratta di sputare sentenze, ma senza dimostrazioni ufficiali e convincenti è chiaro che uno si preoccupi della legittimità delle procedure adottate, dato che c’è chi ha figli e parenti all'interno della Fondazione Cammino Neocatecumenale. Come ne ho io, per esempio.
      Marco

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  10. A proposito dei riconoscimenti giuridici dati al Cammino, vorrei evidenziare la discrepanza tra le aspirazioni frustrate di Kiketto e la nuda e cruda realtà.

    Gli uomini possono agire anche male e raggirare, ma siccome la Chiesa è di Gesù non può succedere che venga introdotto ufficialmente qualcosa che non è suo.

    Infatti Kiketto aspirava a che le parrocchie, dopo il CVII, diventassero "comunità di comunità neocatecumenali" e pretendeva che la Chiesa gli riconoscesse con un Breve tutto l'ambaradan catechetico neocatecumenale, come fu fatto con Bolla Papale per gli esercizi spirituali di Sant'ignazio.
    Questo paragone completamente fuori senso lo hanno fatto anche molti neocatecumenali d'autore nei commenti sugli Statuti.
    Fissazione "utile".
    Ciò che voleva Kiketto: essere riconosciuto come Sant'Ignazio.
    Credeva di aver fatto qualcosa che anche lontanamente fosse paragonabile a lui. Voleva un Breve. Un riconoscimento non del suo movimento, ma della sua OPERA.

    REALTÀ nuda e cruda:

    Le parrocchie non sono diventate "comunità di comunità neocatecumenali" e nessun Papa ha emanato alcun Breve.

    Il Cammino è stato riconosciuto come una delle tante REALTÀ ECCLESIALI che dipendono dallo stesso Dicastero.
    Tuttavia, anche se ormai i desiderata e le "profezie" di Kiketto sono miseramente cadute, essendo stato trattato né più né meno come tutti gli altri, la "parvenza" di diversità l'ha dovuta continuare a reclamare, rompendo le scatole a tutti.

    Come dichiarò mons. Delgado: "CON MOLTA NETTEZZA gli iniziatori affermarono IMMEDIATAMENTE che NESSUNA DELLE FIGURE GIURIDICHE PREVISTE DAL CODICE DI DIRITTO CANONICO ERA CONFACENTE ALLA NATURA DEL CAMMINO"
    Ci provarono. Kiketto voleva il Breve. Voleva assomigliare a Sant'Ignazio.
    Voleva il riconoscimento della sua "opera", non del suo "movimento".

    Non fu assecondato nella sostanza, ma per accontentarlo in modo che almeno potesse vantare un'unicità nella compagine delle REALTÀ ECCLESIALI di cui faceva pienamente parte e che funzionavano esattamente come la sua (evangelizzazione, itinerari, proprio metodo...), escogitarono l'anomala "fondazione autonoma fatta di soli beni spirituali e senza patrimonio proprio".

    Non un' Associazione ma una Fondazione, potendo scegliere solo tra queste due opzioni per conferire la personalità giuridica pubblica al movimento, dato che la volontà vaticana era di riconoscere la REALTÀ ECCLESIALE e NON L'OPERA, il catechismo "così somigliante agli esercizi spirituali di Sant'Iganzio".

    Che poi la fondazione anomala procuri molti vantaggi a Kiketto quanto ai controlli di ogni tipo da parte delle autorità è un'altra questione "utile", ed oltretutto consente di continuare a mentire spacciando il Cammino come un "itinerario" e non come una "Fondazione", come un' OPERA e non come un MOVIMENTO.

    Il riconoscimento dell'itinerario con un Breve avrebbe davvero comportato l'accoglimento del catechismo neocatecumenale per tutta la Chiesa e si sarebbe rivolto all'OPERA.
    Il riconoscimento come Fondazione di una realtà ecclesiale è invece il mero riconoscimento del MOVIMENTO e, per giunta, con la specifica che il "proprio catechismo" possa valere solo entro i confini del movimento stesso.

    Kiko sconfitto, ma ha ottenuto anche troppo.
    Marco

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    1. I kikos avevano pure macchinato per farsi istituire come "prelatura personale", come l'Opus Dei (cioè una "diocesi senza territorio" ma con un vescovo e dei sacerdoti e fedeli sparsi per il mondo). Con la differenza che non essendo cattolici, sarebbero stati ancor più evidentemente l'eresia incistata nella Chiesa, il corpo estraneo, il tumore.
      Non ci sono riusciti (le condizioni per diventare prelatura personale sono troppe e troppo complesse per pressoché chiunque, ci mancherebbe che ogni gruppetto autoreferenziale brighi per diventare una sorta di "chiesa autonoma" all'interno della Chiesa), altrimenti avrebbero dovuto nominare Kiko vescovo (proprio lui che il 17 gennaio 2006 scrisse al Papa l'equivalente di "ubbidiamo solo a ciò che ci piace", cioè si sente superiore anche al Papa).

      Come sempre, auguro lunga vita a Kiko, sia affinché abbia tempo di pentirsi e rinnegare la sua eresia e le sue numerose e orrende porcate (di cui il suo "cerchio magico" è al corrente ma si guarda bene dal denunciare), sia perché più vive e più danneggia il Cammino (riguardo non solo a ciò che va insegnando, ma anche riguardo alla vecchiaia e morte dei pretendenti al trono: ormai da molti anni non esiste nel Cammino una figura che possa sostituirlo - anche l'ineffabile Gennarini è ormai piuttosto anziano -, e quindi alla morte di Kiko il Cammino imploderà con ancor più velocità e ignominia di adesso).

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    2. Quindi : Opus Dei si e il Cammino no? Qui si fanno figli e figliastri. Ah, è vero che Escriva de Balanguer aveva il permesso di Paolo VI a celebrare la messa in latino come p. Pio. E infatti p. Pio era contro il Cammino. Ora si che è tutto chiaro.........

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    3. Piccola chiosa: la questione non è "il latino" ma l'amare la liturgia cattolica e celebrarla degnamente.

      Ed infatti, se ci fate caso, chi desidera la Messa in latino è - che curiosa combinazione! - qualcuno che già ama la liturgia, qualcuno che già la celebra con sobrietà, dignità, con rispetto dei riti, poiché ama il Signore, e dunque ama celebrarne i suoi divini misteri, ama renderGli culto, ama onorarLo così come tutta la Chiesa lo ha sempre onorato.

      Fateci caso: chi disprezza la "messa in latino" generalmente è qualcuno che considera la liturgia una carnevalata, una messinscena, una sorta di spettacolino a tema sacro, una recita autogestita dove si sciorinano i Canti del Fondatore, ci si Finge Convertiti nelle Risonanze, si smollano Pompose Monizioni per sembrare intelligenti e studiati... cioè nel Cammino l'assemblea celebra sé stessa e l'idolo Kiko, pur nominando mille volte il nome del Signore.

      Quanto al "figli e figliastri" basterà notare quanto sono stati ubbidienti alla Chiesa coloro che hanno seguito Escrivà, e quanto invece sono disubbidienti alla Chiesa gli adoratori del triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino.

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    4. Negli scritti di Escrivà non ci sono eresie, quelli di Kiko li hanno dovuti riscrivere in maniera sostanziale perchè erano pieni di eresie di matrice protestante.

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  11. P.S. al mio del 21 aprile 2024 alle ore 22:14
    Se i risultati sono questi, le "alzate vocazionali" di Kiko sono demagogiche,
    farlocche e taroccate, in quanto, in rapporto alla moltitudine che, nei comizi di
    Kiko si "alza", i seminari RM, dovrebbero essere traboccanti di aspiranti-presbiteri;
    per non parlare poi delle ragazze che, "alzandosi" anche loro, avrebbero dovuto
    riempire i Monasteri di Clausura di mezzo mondo,, alle quali sono forzosamente destinate.
    Da quanto però, si legge e si vede in giro, detti Monasteri, per la scarsezza di Consacrate, sono in crisi perenne.
    Ruben.
    ---

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    1. Infatti chi si alza deve fare un percorso vocazionale, non viene immediatamento internato in un monastero o seminario e poi buttano le chiavi, proprio perché non é importante quanti si alzano, che mostra una disponibilitá di fondo a fare la volonta di DIo e a mettere la propria vita nelle sue mani, ma é importante chi ha veremente una chiamata al sacerdozio o vita consacrata e a questo servono i seminari.
      D.M.

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    2. Come sempre, quando parlano i kikolatri, "la toppa è peggiore del buco".

      Anzitutto nella Chiesa Cattolica non avviene nessuno show vocazionale, tanto meno uno show in cui il cantautore-idolo-eroe "invita".
      Invece nel Cammino avviene lo show. Come le a disponibilità a fare la volontà di Dio richiedesse uno show di cui poi nel Cammino occorra vantare il numero degli "alzati" - che puntualmente è compreso fra l'1,5% e il 3% dei presunti partecipanti all'adunata kikolatrica.

      Ricordiamo poi che chi desidera veramente fare la volontà di Dio può farla seguendo le indicazioni della Chiesa Cattolica, nelle strutture della Chiesa Cattolica.
      I seminari neocatecumenali servono solo per fare la volontà di Kiko.
      Infatti, come dice il loro statuto, intendono formare presbiteri "secondo la spiritualità e le esigenze del Cammino". Ed infatti tali "presbìteri" normalmente si trovano malissimo quando c'è da rendersi utili alla Chiesa Cattolica. (E i loro migliori elementi, quelli che durante il percorso hanno cominciato a intuire cos'è veramente il sacerdozio, lasciano il Cammino pur di servire la Chiesa, cosa che fa imbufalire a morte i kikolatri).

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    3. Quello che dici, fratello neocatecumenale, non mi corrisponde affatto.

      Nei centri vocazionali neocatecumenali non si guarda troppo per il sottile, la parte necessaria è soprattutto l'aderenza alle credenze neocatecumenali. Il resto è sovrappiù.

      Come catechista ho avuto per catecumeni diversi seminaristi ed uno solo è arrivato a prendere i voti.
      Sudamericano, naturalmente.
      Gli altri hanno interrotto prima del diaconato, sia per non soggiacere alle pressioni di clan familiari neocatecumenali, sia perché la vocazione non ce l'avevano proprio.

      Parlo con cognizione di causa ad alto livello perché i poveracci si sono confidati con me e mia moglie.
      Ah, e poi tutti dallo psicologo (so pure quale)... chissà perché...

      Altri seminaristi, che pure continuano il percorso (figli di clan) tengono comportamenti inadeguati, visto con i miei occhi. Balli sfrenati alle feste, ragazze sedute sulle ginocchia, troppa familiarità col sesso femminile, abbracci e moine e sigarette.

      Quindi, per mia comprovata esperienza, i centri vocazionali ripropongono la mentalità neocatecumenale secondo la quale anche i preti "non possono non peccare" per cui accettano troppo.

      La questione dei numeri non si liquida col ricorso ai centri vocazionali a giustificazione della falciante scrematura.

      Il problema vero è che si alzano bambini (sudamericani o figli di "missionari"), persone prese dalla emotività del momento ed anche persone che si alzano più volte a più incontri vocazionali, persone che frequentano già i centri vocazionali e tutti quelli che si sono lasciati convincere dai catechisti.
      Fa numero.
      Non avendo una vera vocazione se ne vanno da soli e molti si sposano.

      Sai quanti ne conosco, maschi e femmine, che hanno creduto "di avere la vocazione" perché erano single.
      Questi, appena trovano un compagno/a si defilano.

      La grande differenza tra "alzati" e "ordinati", quindi, non è dovuta al discernimento dei centri vocazionali ma alla grande kermesse emotiva e a volte indotta di gente indottrinata e senza vocazione alcuna.
      Le decine di migliaia di "alzati" non si riferiscono solo agli incontri vocazionali post GMG, ma anche ai mille mila incontri vocazionali ovunque nel globo organizzati dai neocatecumenali durante ogni anno.

      Se poi la scrematura fosse anche dovuta al "buon funzionamento" di centri vocazionali, peggio ancora.
      Vorrebbe dire che nel Cammino una grandissima quantità di persone (decine di migliaia) non ha discernimento sulla propria vita e crede, stranamente, di avere una vocazione che non ha.
      Come mai lo crede?
      Interessante riflessione.

      Comunque la metti, la discrepanza fra le decine di migliaia di "alzati" e i numeri di coloro che in quasi venti anni di alzate sono arrivati a conclusione o stanno concludendo, è troppo elevata per non mostrare un malfunzionamento e volute gonfiature.
      Proprio come i carri armati di Mussolini.
      Non il primo Kiketto ad usare la strategia di far sembrare molti i "pochi".
      Marco

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    4. Scommettiamo che lo psicologo è di Roma? Forse ho capito di chi parli.

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  12. Sempre riguardo al Redemptoris Mater di
    Roma, Seminario Primigenio del Cammino, Il Papa, estromettendo senza tanti complimenti il suo Vicario, Card. Angelo de Donatis, sostituendolo con un semplice Vicegerente, sta dimostrando di vole fare a tutti gli effetti, sempre di più il Vescovo di Roma.
    Essendo come in effetti è il suddetto RM, Seminaro Diocesano, diventerebbe in modo ancor più diretto, una struttura direttamente dipendente da Pontefice.
    Visto che, Papa Francesco, come più volte
    ha dimostrato, non gradisce "essere preso per i fondelli"(scusate la lieve, ma necessaria irriverenza), state sicuri, che in merito, ne vedremo delle belle.
    Ruben.
    ---

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  13. Nel cammino si sviluppa la sindrome (malata) del sabato del villaggio !!!

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  14. Dopo aver rinfrescato anche le mie conoscenze, mi pare opportuno rinfrescarle anche al fratello neocatecumenale in missione neocatecumenale in terra ortodossa.

    A volte le cose cadono nel dimenticatoio, ma è bene non dimenticare.

    Nel 2006 Kiketto annunciò a Zenit inglese, in un articolo del 23 ottobre (sparito di circolazione), che aveva fatto un accordo di collaborazione con la Chiesa Ortodossa, risultato di un incontro del 19 ottobre col metropolita Kirill (poi divenuto patriarca nel 2009).

    Questo "fantomatico" accordo prevedeva in una prima tappa l’"insegnamento dei principi di evangelizzazione del Cammino Neocatecumenale" e in una seconda l’"abilitazione dei sacerdoti ortodossi".

    Leggetevi l'articolo, presente ormai solo in siti su cui i neocatecumenali non possono mettere le mani, ed ascoltate le menzogne e i sogni di Kiketto e Pezzi.

    https://forum.termometropolitico.it/462965-neocatecumenali-sbarcano-russia.html

    Informando il presidente (Prefetto) del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, allora il Card. Walter Kasper, il Cammino Neocatecumenale PRESE L' INIZIATIVA TUTTA SUA di andare a proporre i metodi e i principi di evangelizzazione del Cammino Neocatecumenale alla Chiesa ortodossa russa.

    Buffo il ringraziamento del nulla:
    "Durante la riunione che hanno avuto nella Cattedrale di Mosca, la sera di venerdì 20, Kiko, padre Mario e Carmen hanno ringraziato le quasi 250 persone delle comunità neocatecumenali della Russia e dell’Estonia che si sono riunite in occasione della loro visita per la formazione e il sostegno dei gruppi".

    Nel 2006, "quasi" 250 persone in tutta la Russia (Mosca, San Pietroburgo, Volgograd e addirittura l'Estonia!)...

    Ma le cose non erano andate esattamente così e da ciò che è successo dopo Kiketto & Co. hanno fatto una terribile figuraccia, per non dire altro.

    Esattamente IL GIORNO DOPO la pubblicazione dell'articolo su Zenit, arrivò la tempestiva e CLAMOROSA SMENTITA dal Segretario del Dipartimento per i Rapporti Esterni del Patriarcato di Mosca:

    "NESSUN ACCORDO è stato raggiunto in quell’incontro, anche se abbiamo comunque riservato grande attenzione alle proposte del Cammino Neocatecumenale. Esso a mio parere resta però un’ ORGANIZZAZIONE MOLTO CONTRADDITTORIA...
    La posizione del Patriarcato di Mosca riguardo ai risultati della riunione del 19 ottobre era stata resa nota nel comunicato stampa DECR di quello stesso giorno, in cui è segnalato che Sua Eminenza Kirill, nel colloquio con il Cammino Neocatecumenale, ha puntato l’attenzione sulla necessità di uno sguardo ravvicinato alle differenti tradizioni spirituali, per valutare anzitutto se le idee degli odierni movimenti religiosi corrispondono alla tradizione teologale della Chiesa ortodossa. NESSUNA PROPOSTA È STATA PRESENTATA AI RESPONSABILI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE".

    Continua...

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  15. Dopo sole 24 ore Kiketto fu costretto a RIMANGIARSI TUTTO e la Russia comunicò l'avvenuta SMENTITA delle dichiarazioni che Kiketto aveva rilasciato a Zenit. Forse credeva che i russi non monitorassero la stampa estera.
    La smentita avvenne con una lettera dei responsabili del Cammino (ormai introvabile) al Patriarca russo. Tutto rimosso. Introvabile.

    Nel COMUNICATO DI SMETITA Kiketto è stato costretto a dire che "al Segretario per le relazioni interreligiose del Patriarcato di Mosca è stato affidato il compito di continuare il dialogo per poter approfondire il tema...
    In un secondo momento, se questa prima tappa avrà esito positivo, si esaminerà la possibilità di effettuare gli adattamenti necessari per poter proficuamente lavorare sul sentiero ecumenico percorso tanto da Giovanni Paolo II che da Benedetto XVI...
    Ci dispiace che sia potuto sorgere un fraintendimento circa le notizie rese note sull’incontro: concordiamo pienamente con il comunicato del Patriarcato di Mosca sul fatto che non sia stato raggiunto alcun accordo finale e confidiamo nella possibilità di continuare questo dialogo di approfondimento”.

    Dalla stampa russa (leggibile col traduttore), un commento su questo miserabile dietro front di Kiketto:

    https://www.sedmitza.ru/text/355430.html

    Certo, i neocatecumenali ci sono in Russia, ma niente incorporazione nella Chiesa Ortodossa.
    Possono agire solo in nome della Chiesa Cattolica che li ha accettati, a differenza della Chiesa Ortodossa che li ha rifiutati.

    Kiketto menzognero smascherato dal Patriarca Ortodosso!

    Nessuno mi dica "aveva capito male", perché prima di rilasciare certe dichiarazioni pubbliche di un enorme peso bisogna essere sicuri di "aver capito bene".
    Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marco,
      si vociferava anche di un accordo con la Chiesa Cinese, sicuramente no quella Vera e persguitata; ne sai qualcosa?
      Ruben.
      '---

      Elimina
  16. Cari cristiani, condivido al 100% il post, anche io e mio marito abbiamo lasciato il cammino più di 10 anni fa, dopo 35 anni, semplicemente perché la fede e un dono di Dio e non si acquista come i punti del supermercato per raggiungimento di livelli o imposizione di cose da fare ma e dono, e finalmente diventando cristiani della domenica togliendo tutte le imposizioni, sensi di colpa e altro subito nei 34 anni, ma partecipando alla messa domenicale e vivendo l’ intimità con Gesù nell’adorazione lo abbiamo incontrato.E meraviglia delle meraviglie i nostri figli adulti, non tutti perche alcuni hanno confuso cammino con chiesa e obbligati in passato a partecipare da bambini alle catechesi e passaggi sono rimasti schifati, hanno trovato una chiesa di amore e misericordia e sono certa che tutti avranno un incontro con Gesù.
    I più piccoli dei miei figli che non hanno frequentato le catechesi vivono bene nella chiesa la loro adolescenza, con la messa domenicale etc.Anche io sono giunta alla conclusione che il cammino è iniziato bene negli anni settanta, in parrocchia da noi la veglia era parrocchiale tutti, scout avis gruppi parrocchiali preparavano canti e letture , poi purtroppo per sete di potere credo gli iniziatori hanno aperto le porte al padre della menzogna facendo personale un opera che lo spirito santo aveva ispirato per la chiesa, e credo finirà perche il demonio e questo che vuole.
    Michela

    RispondiElimina
  17. Piccolo promemoria tecnico per i non addetti ai lavori.

    Per la vita cristiana sono importanti la fede, la speranza, la carità.
    Per alimentare queste tre virtù occorre il nutrimento già ottimamente collaudato dai santi: la conoscenza della dottrina cattolica (secondo quanto consentono le proprie capacità intellettuali), e il frequentare i sacramenti (anzitutto confessione e comunione) secondo le dovute disposizioni.

    Tutto il resto può essere utile ma non è indispensabile.

    Molti santi sono diventati tali senza mai leggere la Bibbia. Avevano appreso i contenuti del Vangelo e delle Scritture semplicemente partecipando a Messa (oh, ma guarda: il "ciclo" di letture è scelto con cura, in modo che chi frequenta la Messa a poco a poco si accorge dei nessi, dei significati, dell'importanza dei singoli punti, del perché la Chiesa fa e raccomanda certe cose anziché certe altre...). Dunque quando si parla di "ascolto della Parola", chi va frequentemente a Messa già sta "ascoltando la Parola", e per di più l'ascolta seguendo le linee che la Chiesa ha stabilito come importanti per vivere meglio i divini misteri.

    Inoltre è la conoscenza della dottrina a far capire la Bibbia, non viceversa. Nostro Signore ha insegnato, non ha messo un libro in mano ai suoi discepoli. Ha aiutato a capire, ha spiegato, ha chiarito, ha fatto allusioni, ha citato, ma non ha messo un libro in mano, perché non intendeva fondare una scuoletta biblico-teologica.

    Un madornale errore neocatecumenal-protestante è credere che bisognerebbe fare elucubrazioni bibliche - per di più "comunitarie", cioè in mezzo a gente che (come te) ne capisce poco e che (come te) sotto sotto preferirebbe far comunità mangiando insieme allegramente una bella pizza anziché esercitarsi come tanti aspiranti professorini fintoconvertiti a far prediche che sembrino "spontanee" sul tema "cosa mi avrà voluto dire il Signore con questo passo che ho deciso io (magari aprendo a caso), non la liturgia".

    L'attivismo neocatecumenalizio pretende di sostituire la fede con un elenco di attività "comunitarie" e personali. Le tragicomiche "lodi domestiche", le ridicole ed estenuanti "preparazioni", le farraginose e chiassose "eucarestie" nelle polverose salette parrocchiali, l'esibizione della costosa gadgettistica kikolatrica, e quegli psicologismi d'accatto, da quattro soldi, farciti di paroloni biblici e altisonanti. Il tutto mentre i capicosca inventano ogni trucco per estrarti i soldi dalle tasche e mandarli al sommo Kiko, ai suoi scagnozzi, a speculazioni immobiliari, o a chissà quali loschi affari di riciclaggio. Mentre nel frattempo ti fanno il "divorzio alla neocatecumenale", alla faccia del Cammino-che-salva-i-matrimoni.

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