lunedì 30 maggio 2011

"Nuova Evangelizzazione": un obiettivo da raggiungere per mezzo della TRADIZIONE!

DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AI PARTECIPANTI ALL'ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Signori Cardinali,
Venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari Fratelli e Sorelle,

quando lo scorso 28 giugno, ai Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo annunciai di voler istituire un Dicastero per la promozione della nuova evangelizzazione, davo uno sbocco operativo alla riflessione che avevo condotto da lungo tempo sulla necessità di offrire una risposta particolare al momento di crisi della vita cristiana, che si sta verificando in tanti Paesi, soprattutto di antica tradizione cristiana. Oggi, con questo incontro, posso costatare con piacere che il nuovo Pontificio Consiglio è diventato una realtà. Ringrazio Mons. Salvatore Fisichella per le parole che mi ha rivolto, introducendomi ai lavori della vostra prima Plenaria. Un saluto cordiale a tutti voi con l’incoraggiamento per il contributo che darete al lavoro del nuovo Dicastero, soprattutto in vista della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che, nell’ottobre 2012, affronterà proprio il tema "Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana" [sarà interessante vedere cosa ne uscirà fuori].

Il termine “nuova evangelizzazione” richiama l’esigenza di una rinnovata modalità di annuncio, soprattutto per coloro che vivono in un contesto, come quello attuale, in cui gli sviluppi della secolarizzazione hanno lasciato pesanti tracce anche in Paesi di tradizione cristiana. Il Vangelo è il sempre nuovo annuncio della salvezza operata da Cristo per rendere l’umanità partecipe del mistero di Dio e della sua vita di amore e aprirla ad un futuro di speranza affidabile e forte. Sottolineare che in questo momento della storia la Chiesa è chiamata a compiere una nuova evangelizzazione, vuol dire intensificare l’azione missionaria per corrispondere pienamente al mandato del Signore. Il Concilio Vaticano II ricordava che “i gruppi in mezzo ai quali la Chiesa si trova, spesso, per varie ragioni, cambiano radicalmente, così che possono scaturire situazioni del tutto nuove” (Decr. Ad Gentes, 6). Con sguardo lungimirante, i Padri conciliari videro all’orizzonte il cambiamento culturale che oggi è facilmente verificabile. Proprio questa mutata situazione, che ha creato una condizione inaspettata per i credenti, richiede una particolare attenzione per l’annuncio del Vangelo, per rendere ragione della propria fede in situazioni differenti dal passato. La crisi che si sperimenta porta con sé i tratti dell’esclusione di Dio dalla vita delle persone, di una generalizzata indifferenza nei confronti della stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla dalla vita pubblica. Nei decenni passati era ancora possibile ritrovare un generale senso cristiano che unificava il comune sentire di intere generazioni, cresciute all’ombra della fede che aveva plasmato la cultura. Oggi, purtroppo, si assiste al dramma della frammentarietà che non consente più di avere un riferimento unificante; inoltre, si verifica spesso il fenomeno di persone che desiderano appartenere alla Chiesa, ma sono fortemente plasmate da una visione della vita in contrasto con la fede.

Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, oggi appare più complesso che nel passato; ma il nostro compito permane identico come agli albori della nostra storia. La missione non è mutata, così come non devono mutare l’entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli. Lo Spirito Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori (cfr At 2,1-4), è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato annuncio di speranza agli uomini del nostro tempo. Sant’Agostino afferma che non si deve pensare che la grazia dell’evangelizzazione si sia estesa fino agli Apostoli e con loro quella sorgente di grazia si sia esaurita, ma “questa sorgente si palesa quando fluisce, non quando cessa di versare. E fu in tal modo che la grazia tramite gli Apostoli raggiunse anche altri, che vennero inviati ad annunciare il Vangelo… anzi, ha continuato a chiamare fino a questi ultimi giorni l’intero corpo del suo Figlio Unigenito, cioè la sua Chiesa diffusa su tutta la terra” (Sermo 239,1). La grazia della missione ha sempre bisogno di nuovi evangelizzatori capaci di accoglierla, perché l’annuncio salvifico della Parola di Dio non venga mai meno, nelle mutevoli condizioni della storia.

Esiste una continuità dinamica tra l’annuncio dei primi discepoli e il nostro. Nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai smesso di proclamare il mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ma quello stesso annuncio ha bisogno oggi di un rinnovato vigore per convincere l’uomo contemporaneo, spesso distratto e insensibile. La nuova evangelizzazione, per questo, dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace l’annuncio della salvezza, senza del quale l’esistenza personale permane nella sua contraddittorietà e priva dell’essenziale. Anche in chi resta legato alle radici cristiane, ma vive il difficile rapporto con la modernità, è importante far comprendere che l’essere cristiano non è una specie di abito da vestire in privato o in particolari occasioni, ma è qualcosa di vivo e totalizzante, capace di assumere tutto ciò che di buono vi è nella modernità. Mi auguro che nel lavoro di questi giorni possiate delineare un progetto in grado di aiutare tutta la Chiesa e le differenti Chiese particolari, nell’impegno della nuova evangelizzazione; un progetto dove l’urgenza per un rinnovato annuncio si faccia carico della formazione, in particolare per le nuove generazioni, e sia coniugato con la proposta di segni concreti in grado di rendere evidente la risposta che la Chiesa intende offrire in questo peculiare momento. Se, da una parte, l’intera comunità è chiamata a rinvigorire lo spirito missionario per dare l’annuncio nuovo che gli uomini del nostro tempo attendono, non si potrà dimenticare che lo stile di vita dei credenti ha bisogno di una genuina credibilità, tanto più convincente quanto più drammatica è la condizione di coloro a cui si rivolgono. E’ per questo che vogliamo fare nostre le parole del Servo di Dio Papa Paolo VI, quando, a proposito dell’evangelizzazione, affermava: “È mediante la sua condotta, mediante la sua vita, che la Chiesa evangelizzerà innanzitutto il mondo, vale a dire mediante la sua testimonianza vissuta di fedeltà al Signore Gesù, di povertà e di distacco, di libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in una parola, di santità” (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 41).

Cari amici, invocando l’intercessione di Maria, Stella dell’evangelizzazione, perché accompagni i portatori del Vangelo e apra i cuori di coloro che ascoltano, vi assicuro la mia preghiera per il vostro servizio ecclesiale e imparto su tutti voi la Benedizione Apostolica.

70 commenti:

  1. Siamo perfettamente d'accordo sul valore della Tradizione (T maiuscola) senza la quale non c'è Chiesa, Una, Santa, Cattolica, Apostolica.

    Evidentemente la Tradizione è sottintesa alla Nuova Evangelizzazione.

    Ma questo titolo mi sembra una forzatura. Nel testo il papa non cita una sola volta la parola Tradizione.

    non vorrei che voi intendeste per Tradizione le tradizioni o adattamenti/scelte pastorali che sono stati necessari nel passato per annunciare il Vangelo come modello unico per l'annuncio nel mondo di oggi. Perché altrimenti travisereste il pensiero espresso in questo intervento del Papa.

    RispondiElimina
  2. penso che il senso di Tradizione che c'è nel titolo sia proprio quello della TRADIZIONE (Tutto maiuscolo)

    Poi chiaramente, se uno ha le fette di prosciutto sugli occhi e la vuole vedere nel modo di "orientamenti passati" è un'altra storia.

    Piuttosto non corriamo il pericolo di considerare "orientamenti passati" quello che invece è la "sostanza", perchè (e questo al prescindere dalle modalità del cammino in cui però ho visto un rischio maggiore e sicuramente una maggior consapevolezza di essere NEL GIUSTO) il rischio è quello di cambiare tutto (liturgia, visione di Cristo, visione dell'uomo) in qualcosa che è molto diverso da quello che era l'insegnamento degli Apostoli

    RispondiElimina
  3. il rischio è quello di cambiare tutto (liturgia, visione di Cristo, visione dell'uomo) in qualcosa che è molto diverso da quello che era l'insegnamento degli Apostoli

    Grazie aleCT, per aver evidenziato il senso dell'articolo.

    La TRADIZIONE, quella che insieme alla Parola di Dio e al Magistero che la interpreta coerentemente è alla base della RIVELAZIONE, è l'unico fondamento della Evangelizzazione! Che, come in questo discorso emerge CHIARAMENTE, non è "nuova" perchè in sè ci sia qualcosa di "nuovo" o di cambiato da annunciare; è "nuova" perchè ha bisogno di nuovi METODI per essere applicata che non cambino NULLA del contenuto della fede.

    Infatti anche il CCC dice:

    80 “La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono tra loro strettamente congiunte e comunicanti. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una cosa sola e tendono allo stesso fine” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 9]. L'una e l'altra rendono presente e fecondo nella Chiesa il Mistero di Cristo, il quale ha promesso di rimanere con i suoi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (⇒ Mt 28,20).

    81 “ La Sacra Scrittura è la Parola di Dio in quanto è messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito divino”.

    Quanto alla Sacra Tradizione, essa conserva “la Parola di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli”, e la trasmette “integralmente ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano”.

    82 Accade così che la Chiesa, alla quale è affidata la trasmissione e l'interpretazione della Rivelazione, “attinga la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l'una e l'altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di rispetto” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 9].

    Il fondamento della Evangelizzazione è nella TRADIZIONE. Il Papa in questo discorso non la nomina per nome ma la esprime e la descrive.

    Infatti dice chiaramente che esiste (deve esistere) una CONTINUITA' tra il "primo annuncio" e quello che si deve fare ORA. Lo SPirito SAnto è LO STESSO. Ora come IN TUTTI I SECOLI PRECEDENTI. Questa esplicitazione è importantissima ed è esattamente la base su cui è stato costruito questo dicastero.

    La "Continuità" NON E' SOLO UN ENUNCIATO. E non esiste PER FORZA, solo perchè è stata enunciata! La COntinuità DEVE essere concreta e tangibile! "Quello che era Sacro e Grande per le Generazioni precedenti lo è anche per noi OGGI"! COsì dice il Papa! E così deve essere in CONCRETO.

    RispondiElimina
  4. Stefano78 mi spieghi cosa vuol dire per te:""Quello che era Sacro e Grande per le Generazioni precedenti lo è anche per noi OGGI"! COsì dice il Papa! E così deve essere in CONCRETO"

    RispondiElimina
  5. La Radio Vaticana stasera ha dato , tra le altre, due notizie: il discorso del Papa riportato nel thread e l'ennesimo, trionfalistico reportage di Debora Donnini sulla giornata di pre-evangelizzazione dei giovani neocatecumenali a Dusseldorf.

    Mi chiedo ancora una volta: che senso ha avuto ed ha istituire un nuovo dicastero per la rievangelizzazione dei popoli di antica cristianità se poi, come prima, più di prima si continua scientemente ad appaltare, anzi a delegare alla cieca la rievangelizzazione a un movimento come quello neocatecumenale, i cui annunci,le cui catechesi, le cui prassi gnostiche sono ancora oggi sconosciuti alla moltitudine dei vescovi e dei cardinali?

    RispondiElimina
  6. Hai ragione Francesco, aggiungo alla tua domanda un`altra, che è poi contenuta nella tua : che senso ha promuovere una evangelizzazione che non porta la Tradizione, la Dottrina e la LITURGIA della Chiesa, ma quelle elaborate, un pò più di 40 anni fa, da un laico, un pittore spagnolo che si considera l`apostolo della nuova evangelizzazione?

    Se è vero, ed è vero, che l`Eucaristia, è la fonte e il culmine della nostra Fede, quale fede portano i neocatecumenali là dove sono inviati?

    Portano la Chiesa di Cristo o la chiesa di Kiko?

    RispondiElimina
  7. Invito i blogger di questo spazio di riflessione, che seguo sempre con interesse, per il suo attento monitoraggio sul panorama ecclesiale, a leggere questo testo di don Curzio Nitoglia:
    Vero e falso cristianesimo
    ● Il cristianesimo integrale è una cosa seria, non conosce le mezze misure, i compromessi, gli accomodamenti, le mescolanze dei princìpi. Da princìpi assolutamente certi (Fede e Morale) tira conclusioni logiche, che portano ad una vita fatta di Conoscenza della Verità (Fede) ed amore del Bene (Carità). Ma non si può conoscere il Vero senza combattere il falso e l’errore; non si può amare il Bene senza odiare o separarsi dal male. “Militia est vita hominis super terram” (Giobbe). Occorre essere assolutamente integri e intransigenti nei princìpi, anche se “elastici”, misericordiosi e comprensivi della umana fragilità e limitatezza nelle questione di mezzi e di pratiche.

    ● “La Grazia non distrugge la natura, la presuppone e la perfeziona” (San Tommaso D’Aquino). Perciò dobbiamo prima essere veri uomini e poi buoni cristiani. Infatti La vita naturale è l’unione dell’anima col corpo, la vita soprannaturale o cristiana è l’unione dell’anima con Dio. La morte è la separazione dell’anima dal corpo, la dannazione è la separazione dell’anima da Dio a causa del peccato.

    ● Essere vero e integrale cristiano significa camminare verso una meta che è Dio, senza deviare a destra o a sinistra, per quanto umana limitatezza possa permetterlo. Una delle raccomandazioni principali che dobbiamo farci sempre è quella di non mentire mai a noi stessi e a Dio che vede ogni cosa anche i pensieri più reconditi. Bisogna aderire alla Verità anche se non ci piace e se ci ripugna.

    ● Il vero cristianesimo è il contrario del modernismo (“la cloaca in cui confluiscono tutte le eresie”, San Pio X) per il quale non esiste una Verità assoluta, oggettiva, stabile, ma tutto è prodotto dalle esigenze o dal capriccio umano. Dio è il prodotto dell’uomo! Che assurdità, depravazione, degenerazione!
    --------------
    alla luce di queste parole di sapienza non allineata ai tempi moderni, vorrei chiedere a voi tutti se questa Chiesa docente ci può assicurare l'aderenza perfetta alla Verità eterna, lasciando che il gregge di Cristo sia condotto da falsi pastori, eretici conclamati come il sig. Kiko, al quale essa (Madre e Maestra permissiva) ha lasciato la briglia sul collo per 48 anni, ed ora ha promosso all'alto incarico di evangelizzatore, con tutta la sua cricca, immagino.
    Come può farci credere questa Gerarchia, inchinata davanti al concilio Vat.2 e alla sua DICHIARAZIONE di libertà per tutte le religioni, di essere ancora, come nel passato, totalmente aderente alla Verità, anche quando è scomoda da annunciare al mondo che la rifiuterà sempre, essendo sempre sotto il dominio del principe della menzogna.
    Come si fa a non vedere che il papa attuale è in perfetta continuità col suo predecessore, il quale a sua volta è un perfetto esecutore dello spirito del concilio, culminato nelo spirito di Assisi, che ci porterà tutti alla negazione del vero Dio, di Gesù Cristo, imponendo ai cristiani il silenzio, per rispetto alle diverse religioni.
    Io con tanti semplici fedeli che sento parlare nella piccola vita quotidiana, vedo solo le enormi contraddizioni che si vanno ingigantendo, annebbiando le menti, anzichè illuminarle, per un semplice motivo: che questa Chiesa rinnovata dal concilio ha preteso e pretende di servire 2 padroni: Cristo e il mondo. Ciò mi pare inconcepibile, secondo il Vangelo, ma essa continua imperterrita a proporci questa posizione doppia, incurante della sua stridente contraddizione con Cristo e con se stessa, con quella che ESSA è/era DA SEMPRE.
    A questo punto che significato si può dare alla parola "Tradizione", che pare sempre più un vuoto contenitore, dal bel suono, utile a convincere i diffidenti circa la reale continuità di questa Chiesa con la Chiesa di sempre ?

    RispondiElimina
  8. ancora, in una lettera del 1927 :
    scritti di Padre Massimiliano Kolbe.

    "La massoneria dirige tutto questo movimento antireligioso e immorale e mette a disposizione grosse somme di denaro per la formazione di nuove sette...La Massoneria è senza dubbio il capo del serpente infernale. Non dico i massoni, perché sono persone infelici, ma le loro finalità, la loro organizzazione rivolta contro Dio e contro la felicità delle anime»

    RispondiElimina
  9. Ho l'impressione che questo discorso sia costruito su misura per i movimenti.
    Non si parla di Tradizione, si usa spesso la parola 'nuovo' senza indicare di che novità si tratta, si parla di stili di vita ( e quindi si parla di laici), non si nomina il ruolo del sacerdote.
    Io capisco solo che la nuova evangelizzazione sarà affidata solo ai laici. Come se la chiesa non avesse più fiducia nei suoi sacerdoti.

    RispondiElimina
  10. non ero ancora intervenuta e stavo per scrivere quel che ha appena detto Michela, aggiungendo che il problema non è nemmeno tanto il coinvolgimento dei laici, che sarebbe il benvenuto se i sacerdoti fossero loro le guide e i santificatori.
    Il problema principale sono i contenuti della "nuova evangelizzazione" di conio neocat, che non è nuova solo nello stile, ma purtroppo anche negli insegnamenti e nelle prassi, perfino nel rito.

    La conseguenza: nuove generazioni di 'diversamente credenti'.

    Se ben interpretate la parole del Papa danno degli indirizzi validissimi. Il problema è che tra i protagonisti (vedi recente nomina di Kiko a consultore) c'è chi interpreta e agisce a modo suo. Ma il problema ancor più grande è che chi dovrebbe vigilare lascia che continui a farlo.

    RispondiElimina
  11. “La Grazia non distrugge la natura, la presuppone e la perfeziona” (San Tommaso D’Aquino). Perciò dobbiamo prima essere veri uomini e poi buoni cristiani.

    questo è esattamente il contrario dello svuotamento del falso concetto di sé operato del cammino, perché la vera "opera" dell'uomo in Dio e ritrovare e edificare il suo vero sé in Cristo. Non si tratta quindi di 'svuotare', di rinnegare, ma di 'trasformare' quello che è da vincere o da modificare con l'aiuto insostituibile della Grazia Santificante.

    RispondiElimina
  12. Dice Renato:
    Stefano78 mi spieghi cosa vuol dire per te:""Quello che era Sacro e Grande per le Generazioni precedenti lo è anche per noi OGGI"! COsì dice il Papa! E così deve essere in CONCRETO"

    Vuol dire quello che ha detto il Papa, quando ha scritto questo concetto lampante: ciò che è stato DA SEMPRE il contenuto dell' Evangelizzazione, NON PUO' CAMBIARE. Quello che è stato creduto "sacro e grande", contenuto dell'Evangelizzazione (il Culto, da cui l'Evangelizzazione trae origine; l'Intercessione dei Santi, che sono aiuto concreto e irrinunciabile dell'Evangelizzazione, soprattutto quella della Vergine Santa), lo è anche ora. Il che significa che questa continuità DEVE AVERE UN CORPO. Non può essere solo "proclamata" e ritenuta esistente solo per questo!

    Se io proclamo la continuità della Tradizione, come fa il Papa qui, e poi faccio le pasque ebree, NON SONO COERENTE. E sono nella condizione di incoerenza lamentata nel discorso del Papa, qui!

    RispondiElimina
  13. Condivido le perplessità di Michela.
    Non vedo la parola Tradizione nel discorso del Papa, anche se la si dovrebbe o potrebbe dedurre dal contenuto, vedo invece molte parole che potranno essere strumentalizzate molto facilmente dai neocatecumenali.

    Quante volte "il nuovo" è citato?

    "...rinnovata modalità."

    Rinnovata come? Da chi? E se e quando il rinnovamento, calpesta, devasta, distrugge il volto dell`annuncio cristiano?Se quella rinnovata modalità non porta le prassi della Chiesa ma quelle di un movimento?

    "Il Vangelo è il sempre nuovo annuncio della salvezza"

    È vero, ma quando questo annuncio viene fatto non secondo la Tradizione della Chiesa ma tramite prassi, metodi, insegnamenti che riflettono la visione personale di un laico spagnolo, tutto va bene?

    "Sottolineare che in questo momento della storia la Chiesa è chiamata a compiere una nuova evangelizzazione,"

    Talmente nuova da calpestare ciò che è stato fatto nel corso della storia della Chiesa?

    "Lo Spirito Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori (cfr At 2,1-4), è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato annuncio di speranza agli uomini del nostro tempo. "

    Se è lo stesso Spirito perchè i neocatecumenali rigettano con orgoglio, prepotenza e superbia le prassi della Chiesa cattolica?
    Perchè non portano la Liturgia della Chiesa, ma "il rito"del loro movimento?

    Esiste una continuità dinamica tra l’annuncio dei primi discepoli e il nostro. Nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai smesso di proclamare il mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ma quello stesso annuncio ha bisogno oggi di un rinnovato vigore per convincere l’uomo contemporaneo, spesso distratto e insensibile."

    Talmente rinnovato, e con così tanto vigore, da sconvolgere ciò che è stato vero e sacro per la Chiesa durante i secoli?

    "Se, da una parte, l’intera comunità è chiamata a rinvigorire lo spirito missionario per dare l’annuncio nuovo che gli uomini del nostro tempo attendono,"

    E se,e quando, questo annuncio nuovo, tradisce, calpesta, svuota l`annuncio cristiano della sua essenza?

    RispondiElimina
  14. Forse nella foga critica vi è sfuggito, tra il resto, un piccolo particolare: sono aperti i lavori del Dicastero PER TROVARE (il che vuol dire che non è stato ancora trovato!) un "progetto di nuova evangelizzazione" che obbedisca a quelle carattersitiche che sono imprescindibili e che abbiamo ricordato.
    "..Mi auguro che nel lavoro di questi giorni possiate delineare un progetto in grado di aiutare tutta la Chiesa e le differenti Chiese particolari, nell’impegno della nuova evangelizzazione"..

    Il Sinodo di ottobre sarebbe interessante seguirlo passo passo. E vedere cosa ne uscirà!

    Non riusciamo a capire che questo discorso RELATIVIZZA i "metodi evangelizzatori", ivi compreso il CnC, nei confronti della Evangelizzazione stessa, il cui contenuto non deve mutare?

    RispondiElimina
  15. ..guardate come è iniziato questo topic...e come è proseguito!

    RispondiElimina
  16. Caro Stefano,
    in tutti i discorsi del Papa sono riconoscibili questi chiari riferimenti alla Tradizione, quella vera, non quella "vivente", che cambia secondo le mode del tempo e che ha innestato principi simboli e prassi nuove nella Chiesa, non innovatori, ma decisamente "altri" dalla Tradizione Apostolica e tali da sovvertirla.

    Ma alle parole, purtroppo non sembrano corrispondere i fatti...

    Il Papa sembra aggirare l'ostacolo insormontabile di una realtà ecclesiale, renitente al cambiamento del senso di adeguamento cattolico, col trovare insieme le modalità nuove di evangelizzazione, lasciando intendere che la 'modalità cammino' non ha il monopolio dell'evangelizzazione e non dovrà monopolizzarla come invece tende a fare e di fatto lo fa senza che vengano posti dei limiti.

    Comunque credo che, quanto all'imminente sinodo, si corra lo stesso rischio del concilio, nel quale un minoranza sovvertitrice ma agguerrita ha imposto testi ambigui interpretati e applicati nel senso rifondativo della Chiesa (e non semplicemente rinnovatore).
    Indire questi sinodi, in cui i 'rampanti agguerriti' affinati e galvanizzati da anni di briglie sciolte e fatti compiuti non repressi, la faranno da antesignani del "nuovo che avanza", otterrà la prosecuzione se non il rafforzamento di quel che essi già sono riusciti ad imporre in tante diocesi.

    Finchè il Papa indica, consiglia, lascia fare, anziché governare anche espellendo gli errori o almeno correggendoli efficacemente senza applicare l'"inclusivismo spinto", la barca di Pietro sarà alla deriva... ed è una situazione di grande buio e confusione quella che stiamo vivendo, che non accenna a risolversi, nonostante le luci del Summorum, al quale non mancano inquinamenti a causa di sacerdoti e vescovi "ibridi" o "double face" che dir si voglia, oltre che viscerali resistenze...

    RispondiElimina
  17. Stefano78 ha ragione quando sottolinea che il pontificio consiglio deve trovare questo metodo.

    Ma è signidicativa la parte centrale in cui il Papa fa un'attenta analisi sul cambiamento culturale e sulla differente situazione rispetto al passato.

    Non si può negare che negli ultimi 40 anni il CNC abbia sostenuto proprio questa tesi, proprio questa necessità di una rievangelizzazione delle società secolarizzate.

    Sì, Stefano78, l'obiettivo è proprio quello. E Kiko è stato chiamato come consultore, per essere consultato, per portare la propria esperienza di evangelizzazione. per portare una nuova modalità rinnovata. sottolineo modalità, sinonimo di pastorale.

    Il risultato del futuro sinodo(ci scommetteri), sarà che in un mondo così plurale, c'è bisogno di una pluralità di modalità, si citeranno quelle già attuate fino a qui come buon esempio (secondo le relazioni dei consultori), e si puntualizzeranno alcuni punti fondamentali: importanza della Parola che chiama a conversione, della Liturgia Eucaristica come fonte di Grazia, uscire dalla pastorali esclusivamente sacramentali, centralità della catechesi agli adulti e alle famiglie, ecc...

    Una pacca sulla spalla ed un invito unitario a continuare sulla strada percorsa.

    Insomma pari pari il risultato degli innumerevoli consigli parrocchiali a cui ho partecipato.

    Pluralità nell'Unità, ecco la Chiesa Catttolica di oggi.

    Al.

    RispondiElimina
  18. sì, così sembra: pluralità nell'unità; ma UNITA' in Chi?

    RispondiElimina
  19. dice Stefano
    Non riusciamo a capire che questo discorso RELATIVIZZA i "metodi evangelizzatori", ivi compreso il CnC, nei confronti della Evangelizzazione stessa, il cui contenuto non deve mutare?

    -----
    no, non è chiaro. Da parte del pontefice manca ogni riferimento alla tradizione:
    e questo è gravissimo, perchè di fronte all'immobilismo della chiesa, ci sono già i movimenti che non aspettano altro che le 'vecchie' parole della 'vecchia' evangelizzazione vengano messe in soffitta perchè loro le hanno già sostituite con 'nuovi' significati.
    ti faccio un esempio concreto: nella Missio ad gentes è sparito il termine parrocchia, e quindi la chiesa sarà in case private.
    Ma questo chi lo sa?
    Però il papa fa riferimento ai tempi apostolici e all'inizio dell'evangelizzazione, e io, che ragiono come un ncn, lo interpreto come un via libera alla chiesa=casa del presbitero, come nel primo secolo.

    se non recuperiamo le 'vecchie 'parole della Tradizione che hanno costituito il nucleo dell'evagelizzazione di sempre ( redenzione- male -peccato-giudizio ecc.) apriamo la porta ai ncn, e alle loro novità.
    Ma, per fare questo non bastano laici di buona volontà, ci vogliono laici e sacerdoti ben formati.
    E nelle parole del papa non c'è nessun rifermento alla preparazione, solo agli stili di vita.

    La differenza tra me e te non sta nella critica, ma nel fatto che io, da ncn, leggo queste parole e comprendo anche quello che 'non dicono' direttamente.

    RispondiElimina
  20. Da parte del pontefice manca ogni riferimento alla tradizione:


    ..mi arrendo..

    RispondiElimina
  21. uscire dalla pastorali esclusivamente sacramentali, centralità della catechesi agli adulti e alle famiglie, ecc...

    "25. Nel messaggio che la Chiesa annunzia, ci sono certamente molti elementi secondari. La loro presentazione dipende molto dalle circostanze mutevoli. Essi pure cambiano. Ma c'è il contenuto essenziale, la sostanza viva, che non si può modificare né passare sotto silenzio, senza snaturare gravemente la stessa evangelizzazione.

    47. Peraltro non si insisterà mai abbastanza sul fatto che l'evangelizzazione non si esaurisce nella predicazione e nell'insegnamento di una dottrina. Essa deve raggiungere la vita: la vita naturale alla quale dà un senso nuovo, grazie alle prospettive evangeliche che le apre; e la vita soprannaturale, che non è la negazione, ma la purificazione e la elevazione della vita naturale. Questa vita soprannaturale trova la sua espressione vivente nei sette Sacramenti e nella loro mirabile irradiazione di grazia e di santità.
    L'evangelizzazione dispiega così tutta la sua ricchezza quando realizza il legame più intimo e, meglio ancora, una intercomunicazione ininterrotta, tra la Parola e i Sacramenti. In un certo senso, è un equivoco l'opporre, come si fa talvolta, l'evangelizzazione e la sacramentalizzazione. È vero che un certo modo di conferire i Sacramenti, senza un solido sostegno della catechesi circa questi medesimi Sacramenti e di una catechesi globale, finirebbe per privarli in gran parte della loro efficacia. Il compito dell'evangelizzazione è precisamente quello di educare nella fede in modo tale che essa conduca ciascun cristiano a vivere i Sacramenti come veri Sacramenti della fede, e non a riceverli passivamente, o a subirli."

    Autore?

    RispondiElimina
  22. Il compito dell'evangelizzazione è precisamente quello di educare nella fede in modo tale che essa conduca ciascun cristiano a vivere i Sacramenti come veri Sacramenti della fede, e non a riceverli passivamente, o a subirli."

    Il principio è sacrosanto. Nulla da eccepire. Ovvio che è necessaria la catechesi (cioè l'insegnamento: il munus docendi prevalentemente dei sacerdoti, delegabile a laici adeguatamente formati e coerenti nella fede vissuta.

    Il problema è chi catechizza cosa

    Non dimentichiamo che l'evangelizzazione non si fa soltanto andando per le strade, ma facendo formazione seria e, soprattutto, testimoniando...

    La prima evangelizzazione la garantiscono sacerdoti Adoratori che esercitano il loro munus sanctificandi celebrando vere Eucaristie e amministrando veri Sacramenti della Riconciliazione, educando le anime a viverli sempre più profondamente.

    RispondiElimina
  23. Dice Mic

    Il problema è chi catechizza cosa


    Certo. Infatti questo problema nasce dal fatto che il Sacramento non è più concepito come lo "sbocco" e il "nutrimento" dell'Evangelizzazione, COSI COME TRAMANDATO E CELEBRATO, ma è concepito come "STRUMENTO" E "METODO" esso stesso. Il "FINE" dell'Evangelizzazione, OGGI, è deinito sul "quante persone converto"! Quanti "partecipano".

    Per raggiungere questo "FINE", ci si infischia bellamente delle eventuali eresie.

    Per correggere questo gravissimo problema, è necessario ri-equilibrare l'Evangelizzazione riportandola nelle vie tradizionali. Il che non vuol dire resettare tutto a prima del COncilio! Ma fare quello che l' "Autore" della citazione che ho fatto dice: sfrondare il superfluo e l'adattabile MA NON IL NECESSARIO.

    La si può chiamare "corretta sintesi"? Meglio di no, se no qualcuno pensa ad Hegel!

    RispondiElimina
  24. "Pluralità nell'Unità, ecco la Chiesa Catttolica di oggi."

    Insomma la Chiesa del "c`è posto per tutti".
    C`è posto per chi ha rifiutato e continua a rifiutare le prassi cattoliche, la sacra Liturgia cattolica e la teologia liturgica cattolica, l`insegnamento cattolico, lo spazio sacro cattolico, molto meglio le elucubrazioni sedicenti "ispirate" di un pittore spagnolo, talmente ispirate, talmente preziose da tenere segrete perchè non si gettano le perle ai porci, noi cristiani della domenica.

    Unità? Ma dov`è l`unità?
    Si vede divisione, si vive divisione.
    Parole purtroppo che non ricoprono la realtà, parole che sono solo slogan per far passare la pillola amara della realtà di una Chiesa lacerata, dove ognuno coltiva il suo orticello, dove dietro una sedicente obbedienza al Papa c`è tanta ipocrisia, arroganza, orgoglio e disobbedienza.
    Parole che fanno comodo a chi sa che vive la diversità del suo movimento, diversità di forma e di SOSTANZA.

    Unità, ma in CHI ?

    RispondiElimina
  25. ...è chiaro che l' "unità" c'è solo per chi vuole rifondare la chiesa...

    RispondiElimina
  26. A me sembra evidente che la gerarchia usi due pesi e due misure.
    Se si vuole che i neocat restino nella chiesa, bisogna farli fare un po' quello che vogliono, anche rischiando l'eresia.
    E' quello che farebbe un padre di famiglia che non vuole arrivare alla rottura con il figlio ribelle.

    Non ha senso per me mettere a confronto le parole e i gesti del papa nel suo magistero ordinario con le parole e i gesti che fa quando si rivolge al cammino. Sono due magisteri diversi.

    Chi vuole fare una riflessione seria sul cammino dovrà farlo in base alle indicazioni della sua coscienza, confrontandosi con la vera dottrina,
    ma di sicuro non potrà contare nè sul papa, nè su molti dei vescovi della chiesa locale.

    RispondiElimina
  27. ...A me sembra evidente che la gerarchia usi due pesi e due misure.

    Direi, ahimè, che ne usi molti, ma molti di più...
    La diplomazia a oltranza e il politiccally correct stanno soffocando l'annuncio evangelico romano...

    RispondiElimina
  28. Io continuo a non capire qual è il senso di questa falsa unione, di questo terribile illusorio minestrone di tutti gli errori e di tutte le derive e abusi che esistono nella Chiesa da oltre 4 decenni. A mio avviso quel grande impasto di tutte le diverse modalità di credere e celebrare (tutte più o meno in deriva apostatica, perchè al-lontanesi da quella vera di sempre, che è l'UNICA)un impasto che contiene molti "inclusi" di varie grandezze, materiali e colori, e che non lo rendono affatto OMOGENEO, come ci vorrebbero far credere, merita solo un nome : IRENISMO sincretista, e della peggiore specie .E' un menzognero impasto di diversità che ha un solo scopo: quello di avviare il popolo ignaro e passivo (condotto al guinzaglio senza sapere DA CHI e A QUALE META ultima....)a quell'impasto sincretistico ancora più grande, planetario, che sarà la grande religione universale indifferenziata umanitaria, senza nome, di certo senza più il nome di "cristiana".
    Questa è l'idea che da tempo sono stata costretta a formarmi, osservando il lento inesorabile degenerare di tutte le certezze dottrinali antiche, che ormai la Chiesa non vuole insegnare più, in nome dell'accettazione del "diverso", così come i naturalisti fanno nuovi aggiornati studi tutti attenti alle "bio-diversità" da salvaguardare.
    Così nella Chiesa c'è posto per tutti: per tutte le diversità, a pari merito. Così mi pare che non abbia più alcun senso il comando di Nostro Signore: "Andate, predicate, battezzate nel Nome del Padre, del Figlio , dello Spirito Santo".
    Mi pare che stia fatalmente tramontando la coscienza della Chiesa di essere APOSTOLICA; e purtroppo, insieme con questo titolo, anche gli altri (simul cadent), visto che si legge già spesso l'espressione plurale "le Chiese", che fino a qualche anno fa era inconcepibile....
    e così il discorso si può applicare ai termini "cattolica" e "santa": quale significato oggi rivestono questi due aggettivi ?
    riuscite a verificarlo nella coscienza dei fedeli odierni -di 20-30-40 e più anni- e confrontare le risposte con ciò che si sapeva fino a 30 anni fa ?
    Una-Santa-Cattolica-Apostolica non hanno più il significato che avevano per 19 secoli e mezzo.
    Stanno per cambiare il loro contenuto DI SEMPRE, anzi stanno per perderlo del tutto.
    Scusate, ma non posso fare a meno di essere pessimista, osservando da vari anni il "trend", come si chiama quella tendenza continua nella direzione voluta dal cosiddetto ecumenismo ( a larghissimo raggio ) che ha abbattuto tutte le barriere, iniziando -ahimè- da quelle dei significati, delle de-finizioni di parole di uso comune.
    Grazie alla falsificazione del linguaggio, accettata fin dal concilio 21.mo, attraverso la voluta ammbiguità (ispirata certamente da satana), la Chiesa di Cristo ha cambiato i propri connotati DI SEMPRE: è diventata irriconoscibile, anche a se stessa.
    Talvolta essa parla di santità, ma non si ricorda più che cosa ciò significhi, e idem dicasi per "sacerdote" o "sacro", parole che come è facile constatare, non si usano più.

    RispondiElimina
  29. Scusate perché non pubblicate i miei commenti forse vi sono scomodi?

    Forse li avee persi e perciò ve li rimando:

    1) Scusa Stefano78 una volta "demonizzate" Paolo VI quando impone una riforma della messa ed una volta lo citate come roccaforte della tradizione. Ma fatemi capire a che gioco giochiamo e quali sono le regole?

    2) Cara Michela quando affermi: "Chi vuole fare una riflessione seria sul cammino dovrà farlo in base alle indicazioni della sua coscienza, confrontandosi con la vera dottrina,
    ma di sicuro non potrà contare nè sul papa, nè su molti dei vescovi della chiesa locale."

    sento puzza di protestantesimo

    RispondiElimina
  30. Basterebbe (si fa per dire) che responsabili della Chiesa avessero il coraggio di fare un "sondaggio" sullo stato della Fede nel mondo, su come, che cosa, in Chi credono i cattolici, sui contenuti della Fede in chi si dice praticante.
    Con delle domande precise, sui fondamentali della nostra Fede, sui concetti basilari della Fede cattolica.
    E che poi avessero il coraggio di pubblicare i risultati di quel sondaggio,e che in seguito senza irenismo, relativizzazioni, banalizzazioni,studiassero e analizzassero quei risultati.

    Ma quel coraggio non l`avranno, sanno perfettamente che i risultati sarebbero catastrofici, dovrebbero ammettere che qualche decenno di anarchia,libertà,irenismo e buonismo, di assenza di autorità che prende i provvedimenti punitivi necessari, hanno seminato una terribile confusione e divisione, che l`ignoranza nei fedeli cattolici è devastante.

    C`è chi quel sondaggio lo ha fatto, in Francia, i risultati sono rivelatori e sintomatici, non solo presso i fedeli, ma presso i sacerdoti, il 27% non crede alla Presenza reale di N.S.G.C. nell`Ostia consacrata!

    Oggi del resto, se notate, diventa sempre più raro che si dica "cattolico", gli si preferisce "cristiano", si esaltano le differenze, si esorta a guardare ciò che unisce, a quello stesso Dio, a quell`unico Dio, che ci unisce ben oltre i confini della nostra Chiesa, che ci unisce non nell`uniformità ma rispettando le differenze di ognuno.
    Se poi per strada vengono persi i concetti fondamentali della nostra Fede, è solo un dettaglio trascurabile.

    RispondiElimina
  31. Sono stato nel cammino per 23 anni come responsabile in una parrochia a Malta. Ho lasciato il Cammino perche ho scoperto che c'e' un tirannia organizzata. Quello che dice Eusebio ( il catecista che a portato il cammino a Malta) non si e' discutibilie, l'importante avere soldi per finanziare il progetto di un Catecomenium (edificio). Nonn importa da dove hai ottenuto questi sildi. Una volta uno non fa parte del cammino i catecisti lo scomuncano. Mi hanno avertito che ci sara molta soffernza fuori dal cammino. Bene, allora adesso la sofferenza non e' una virtu. Io, mi sento molto grato che Cristo mi ha aperto gli occhi e nono faccio piu, di questa setta con tanti segreti e con tant mancanza di discernimento. Tanti catecisti sono arroganti, e il loro lavoro e di demonizare i loro catecumeni ed anche mentire, come hanno fatto nel mio caso. Attenti ai Lupi.

    RispondiElimina
  32. Scrive Michela " "Chi vuole fare una riflessione seria sul cammino dovrà farlo in base alle indicazioni della sua coscienza, confrontandosi con la vera dottrina,
    ma di sicuro non potrà contare nè sul papa, nè su molti dei vescovi della chiesa locale."


    Risponde Renato:"sento puzza di protestantesimo"

    Ahhahahah!
    Ed è un necoatecumenale che parla di "puzza di protestantesimo"!
    Beh, a dire il vero, se vogliamo essere precisi, a parte la "puzza" di protestantesimo, un neocat dovrebbe sentire anche quella di ebraismo, di gnosticismo, di una certa forma di esoterismo, e anche quella massonica.

    Se si è in buona fede, e non disonesti, si capisce benissimo ciò che ha voluto dire e ha detto Michela.
    È purtroppo vero che se ci limitiamo a leggere i discorsi dei pontefici e di molti vescovi al cammino nc vediamo dei richiami, sempre gli stessi, ma non vediamo menzionate le eresie, le gravi aberrazioni liturgiche, i gravissimi strafalcioni teologici che fondano quelle aberrazioni, lo stravolgimento dello spazio sacro, non vediamo mai menzionati i metodi che sappiamo quanto siano intrusivi.
    È vero che leggendo quei discorsi e osservando l`effettiva ASSENZA di correzione , malgrado tutte le distorsioni, le gravi anomalie, che continuano come prima e meglio di prima, un cattolico medio, senza preparazione, con una formazione precaria, POTREBBE dedurne che tutto va bene, che il cammino nc obbedisce alle norme della Chiesa, al Papa e al suo Magistero.
    È dunque vero che, se vogliamo "fare una riflessione" seria sul cammino nc DOBBIAMO riferirci alla TRADIZIONE della Chiesa, alal sua DOTTRINA, alla sua TEOLOGIA eucaristica, al MAGISTERO perenne del Papa.

    RispondiElimina
  33. Scusate perché non pubblicate i miei commenti forse vi sono scomodi?

    scomodi o sciocco, inutile stillicidio?

    RispondiElimina
  34. Vorrei solo dare il benvenuto a Josie che ci ha scritto da Malta e augurargli un buon cammino fuori da quel cammino che senza dubbio conosce molto bene!
    Sperando che continuerà a portare qui la sua testimonianza, senza dubbio preziosa.

    RispondiElimina
  35. Grazie Josie della tua testimonianza.
    Coraggio, avanti!
    Rimaniamo uniti nel Signore e nella preghiera, per ognuno di noi e per la Chiesa tutta.

    RispondiElimina
  36. Mic grazie per lo sciocco, ma credo che su questo blog pubblichiate solo i commenti che vi convengono e a cui sapete rispondere e sempre in chiave anti cnc.

    Com'è che se il Cammino non obbedisce al Papa è eretico e se non obbedite voi è discernimento? Com'è che Paolo VI una volta è santo (vedi citazione di Stefano) ed una volta è fautore di rovina per la Chiesa col N.O. ed il Concilio...

    Piccola annotazione per MIC che dice:"La prima evangelizzazione la garantiscono sacerdoti Adoratori che esercitano il loro munus sanctificandi celebrando vere Eucaristie e amministrando veri Sacramenti della Riconciliazione, educando le anime a viverli sempre più profondamente."

    Ma lo sai cos'è una prima evangelizzazione? I preti adoratori che celebrano vere eucaristie, le celebrano per chi? Ma lo sapete che il 90% della gente non va in chiesa? Ma non sapete che per celebrare occorre la fede? E san Paolo ci ricorda nella lettera ai Romani (posso citarla o anche questo è protestantesimo?) come crederanno se nessuno lo annuncia e come lo annunceranno se non sono inviati poiché la fede viene dall'ascolto del Kerygma. E sì Dio ha voluto salvare il mondo(facendo dono della fede) attraverso la stoltezza della predicazione. Solo chi crede celebra il vero culto (Rom 12,1) di cui la santa eucaristia è sorgente e culmine.

    RispondiElimina
  37. ed ecco il risultato della 'pubblicazione' di testi che non danno alcun contributo: la solita sterile inutile demenziale discussione su sofismi pretestuosi.

    Mic grazie per lo sciocco, ma credo che su questo blog pubblichiate solo i commenti che vi convengono e a cui sapete rispondere e sempre in chiave anti cnc.

    non ho dato dello sciocco a te ma ai tuoi due commenti che obbiettivamente non mi sembrano il massimo dei contributi: non sono altro che battute superficiali che veicolano accuse infondate che avrei fatto bene a continuare ad ignorare

    Com'è che se il Cammino non obbedisce al Papa è eretico e se non obbedite voi è discernimento? Com'è che Paolo VI una volta è santo (vedi citazione di Stefano) ed una volta è fautore di rovina per la Chiesa col N.O. ed il Concilio...

    Il cnc non è eretico solo perché non obbedisce al Papa, ma perché veicola contenuti e prassi non cattoliche (ne abbiamo dato ampie dimostrazioni).
    Quanto a Paolo VI è a tutti noto il suo ondivago governo: encicliche sublimi ed una riforma liturgica frutto del combinato lavoro di massoni (Bugnini) e protestanti (gli altri suoi sei maggiori collaboratori) che ha 'fabbricato' -parole di Ratzinger- il nuovo rito a tavolino...

    Piccola annotazione per MIC che dice:"La prima evangelizzazione la garantiscono sacerdoti Adoratori..."

    Ma lo sai cos'è una prima evangelizzazione? I preti adoratori che celebrano vere eucaristie, le celebrano per chi? Ma lo sapete che il 90% della gente non va in chiesa? Ma non sapete che per celebrare occorre la fede? E san Paolo ci ricorda nella lettera ai Romani (posso citarla o anche questo è protestantesimo?) come crederanno se nessuno lo annuncia e come lo annunceranno se non sono inviati poiché la fede viene dall'ascolto del Kerygma. E sì Dio ha voluto salvare il mondo(facendo dono della fede) attraverso la stoltezza della predicazione. Solo chi crede celebra il vero culto (Rom 12,1) di cui la santa eucaristia è sorgente e culmine.


    OK. lo so che la fede è trasmessa attraverso l'annuncio del Kerygma. Ma se a darlo sono dei sacerdoti Adoratori o dei laici ben formati da loro, in luogo di pappagalli ammaestrati non credo sia la stessa cosa.
    Ma non è che questo "kerygma" così enfatizzato, che spesso diventa uno slogan, è l'alibi per fare qualcosa di diverso?
    Non è kerygma qualunque normale predicazione di un sacerdote Adoratore o catechesi di un laico Adoratore (che quindi tira fuori dal suo cuore ciò che serve in ogni situazione)? Mentre quando si amministrano i sacramenti con tutti i sacri crismi viene garantita in maniera speciale la "terapia di mantenimento"?

    Chi crede cosa celebra il vero culto? e cos'è il vero culto?

    il Sacrificio di Cristo ri-presentato al Padre, che ci nutre anche del Pane vivo disceso la Cielo (il Corpo e Sangue del Signore che ci 'configura' a Lui) o la festa della comunità di commensali piena di sincrestistici gesti e simboli?

    RispondiElimina
  38. Riferendomi al primo post di Renato, TUTTO il Discorso del Papa è permeato nel solco DELLA TRADIZIONE ;-) non era necessario scriverlo testualmente, lo ha riportato nel senso stesso del Discorso, specilamente racchiuso in questa frase:

    La missione non è mutata, così come non devono mutare l’entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli. Lo Spirito Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori (cfr At 2,1-4), è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato annuncio di speranza agli uomini del nostro tempo. Sant’Agostino afferma che non si deve pensare che la grazia dell’evangelizzazione si sia estesa fino agli Apostoli e con loro quella sorgente di grazia si sia esaurita, ma “questa sorgente si palesa quando fluisce, non quando cessa di versare.

    La TRADIZIONE non deve essere ricercata da noi nel termine letterale, MA IN TUTTA LA DINAMICA che MUOVE(MOVIMENTO-CAMMINO) LA CHIESA DI IERI E DI OGGI...
    Lo Spirito Santo non ha mai terminato il suo compito, spiega il Papa, NON E' MUTATO NELLA DOTTRINA, MA SONO MUTATE LE CONDIZIONI CHE VIVIAMO...

    In questo contesto LA TRADIZIONE che è MOVIMENTO ECCLESIALE, cerca NUOVI MODI per farsi comprendere...
    Lo Spirito Santo è il motore stesso della TRADIZIONE...che illumina e AGISCE...

    ^__^

    RispondiElimina
  39. Lo Spirito Santo è il motore stesso della TRADIZIONE...che illumina e AGISCE...

    questo è vero per chi si nutre e cresce nell'alveo della Tradizione Apostolica.

    Ma come la mettiamo per chi rinnega la Tradizione da Costantino la Vaticano II e fa del suo Kerygma il fatto che l'uomo pecca per paura della morte e Cristo lo salva a prescindere dalla sua risposta, basta che "faccia il cammino(NC)", anziché il fatto indicibile che Cristo è Risorto e col Suo Sacrificio ha vinto la morte perché ha vinto il peccato (la disobbedienza d'origine) che è la causa di ogni peccato e della morte spirituale che ne è conseguenza perché è allontanamento da Dio e dal Suo Progetto per noi. E ci libera e ci salva attraverso la nostra risposta di fede e di vita?

    Ecco, posta questa ineludibile premessa, come la mettiamo con i nuovi kerygmatici annunziatori della rivelazione kikiana, anch'essi sostenitori di una tradizione, ma solo e unicamente di quella conciliare riveduta e corretta dal loro iniziatore?

    RispondiElimina
  40. ti faccio un esempio concreto: nella Missio ad gentes è sparito il termine parrocchia, e quindi la chiesa sarà in case private.
    Ma questo chi lo sa?
    -----

    Michela, nelle Missio ad Gentes, non è sparito il termine parrocchia, è la parrocchia che non esiste più.

    le missio sono inviate dove la parrocchia ha cessato la pastorale di sacramentalizzazione, perchè non aveva più a chi elargire il Sacramento.

    Sono stato sabato e domenica aColonia, in una Missio ad gentes per la quale molti ragazzi stanno pregando il rosario giornalmente.

    Il parroco, ci ha spiegato che lui ha 7 parrocchie da gestire, e alcune sono deserte (DESERTE). niente cura dell'edificio materiale (una chiesa bellissima, che senza le comunità sarebbe stata forse venduta, sì, vendono le chiese), niente cura di quello spirituale, perchè nessuno invia i figli al catechismo, nessuno si confessa, nessuno partecipa all'eucaristia.
    la parrocchia ora è composta da 3 famiglie, 1 italiana con 10 figli, 1 spagnola con 4 ed 1 tedesca senza figli. 2 seminaristi, 1 diacono, 5 comunità neocatecumenali recenti a seguito dell'annuncio di queste 3 famiglie.

    Nulla più. altro che termini, ma sostanza.

    Mi duole leggere che si confonde il binomio Vangelo-Sacramento (inscidibile), con il binomio evangelizzazione-sacramentalizzazione.

    la sacramentalizzazione è fondamentale, ma deve essere alimentata dall'evangelizzazione. in passato era alimentata dalla cultura (i miei non credendo in gesù mi mandarono al catechismo perché non mi sentissi anormale rispetto alla massa... beato stratagemma ha usato Dio per me).

    Oggi non è più così. e non è sufficiente la testimonianza di vita del sacerdote, perchè anche lui può peccare. e non è corretto negare la santità dell Chiesa, a causa dell'empietà del singolo. e viceversa. i cristiani sono quelli che si rialzano grazie a Lui, non quelli buonini buonini.

    Al.

    RispondiElimina
  41. dice Renato
    2) Cara Michela quando affermi: "Chi vuole fare una riflessione seria sul cammino dovrà farlo in base alle indicazioni della sua coscienza, confrontandosi con la vera dottrina,
    ma di sicuro non potrà contare nè sul papa, nè su molti dei vescovi della chiesa locale."

    sento puzza di protestantesimo
    ------------

    non è protestantantesimo perchè quello che il papa non sa è che il cammino estorce soldi come una setta qualsiasi.
    questo lo sappiamo solo io ( come ex-neocat) e te ( ancora neocat);
    questi ed altri segreti non escono dalla comunità.
    I direttori devono restare segreti, e così nessuno potrà confrontare quanto scritto negli statuti con quanto realmente si fa.
    Non lo sa il papa e non lo sanno i vescovi.
    Ecco perchè io non contesto il papa, dico solo che Kiko è un gran bugiardo e tiene nascoste cose fondamentali alla gerarchia.
    Tutto questo finirà quando qualcuno si unirà e comincerà a chiedere i danni alla chiesa e al cammino per il denaro estorto con la decima e al secondo passaggio.

    Io e te lo sappiamo benissimo che le catechesi sul II passaggio unite a qualche testimonianza documentata della donazione di beni di valore, farebbero saltare il cammino in poco tempo

    poi all'esterno del cammino potete pure raccontare la favoletta dell'arcano che si svela via via nelle varie tappe, ma la realtà è quella che denuncia chi vi conosce direttamente ed indirettamente.
    E purtroppo la gerarchia, oggi come oggi, non conosce quello che sappiamo noi.

    RispondiElimina
  42. Renato, quello che io ed altri contestiamo della evangelizzazione ncn, è che è fatta per portare le persone a fare il cammino, non per condurle alla chiesa.
    Chi ascolta la vostra predicazione non è libero di scegliere, viene costretto a fare il cammino,
    in edifici, quando possibile, costruiti dal cammino,
    viene introdotto ad una liturgia diversa
    non viene introdotto alla vita parrocchiale,
    Mic ti ha anche spiegato che il Cristo che ti fa conoscere il cammino, non è il Cristo annunciato dalla chiesa cattolica.

    QUESTA NON E' EVANGELIZZAZIONE!

    Proprio oggi ho conosciuto una famiglia, che da quando non c'è più il cammino in parrocchia, non va più a Messa. Ho invitato la figlia più grande ad andare a Messa da sola, ma per adesso non vuole, perchè le è stato inculcato una specie di disprezzo verso il nuovo sacerdote che 'non sa' celebrare in modo così attraente, come il sacerdote ncn.
    E non si tratta di un caso isolato.

    RispondiElimina
  43. non è protestantantesimo perchè quello che il papa non sa è che il cammino estorce soldi come una setta qualsiasi.
    ------

    questa frase è passibile di querela.

    chiedo una immediata precisazione da parte di michela, perchè è una frase falsa, e non le è concesso minimamente diffamare in questo modo.

    Alessio

    RispondiElimina
  44. Tutto questo finirà quando qualcuno si unirà e comincerà a chiedere i danni alla chiesa e al cammino per il denaro estorto con la decima e al secondo passaggio.
    ------

    Questa frase è ancora più passibile di querela.

    Sa dove va il denaro del secondo passaggio? ai poveri per la carità, io stesso insieme al parroco l'ho consegnato.

    Sa dove va la decima? alla comunità stessa, si raccoglie e il responsablie la redistribuisce come un padre di famiglia in funzione delle necessità.

    Michela, non crederò mai più nè che esisti veramente, nè che hai fatto il cammino.

    Chiedo una rettifica e il prendersi immediatamente la responsabilità di quanto scritto, anche da parte degli altri gestori del blog.

    Alessio

    RispondiElimina
  45. Hei Al!

    Sul "bottino" del II passaggio ne abbiamo già parlato su questo blog ...

    Riguardo alla decima ... lascia perdere!
    A secondo della sensibilità del "responsabile", i catechisti chiedono o no, qualche volta, che vada a rimpinguare "debiti" vari fatti anche per regalie fatte per "oleare" tra i sacri corridoi ...

    RispondiElimina
  46. Allora rendete PUBBLICI i vostri conti, voi che pretendete che il cammino ncn non ha un patrimonio proprio!

    Dove li trova Arguello i soldi per costruire chiese, seminari, e la sua cittadella in Galilea?

    Dove li trova i soldi per tutti i suoi continui viaggi ovunque nel mondo e per invitare cardinali e vescovi in Galilea?
    Chi finanzia gli itineranti?

    Tante sono le testimonianze sulla decima.
    Ad ogni volta che si evoca la decima salta l`immediata piccata reazione neocat, ma se la situazione è così limpida, se ciò che è testimoniato qui da tempo, e in modo assolutamente convergente, è, secondo voi, falso, fate tutto alla luce del sole.
    Uscite dal sistema perverso del SEGRETO.
    Fate tutto alla luce del sole, uscite allo scoperto, aprite le porte, pubblicate i vostri testi, insomma se siete nella Chiesa, se siete cattolici, comportatevi come tali.

    RispondiElimina
  47. Alessio,
    ti è stato detto più volte che ci sono varie tipi di raccolte:
    oltre a quelle straordinarie ci sono
    1.per gli itineranti, dopo le convivenze, annunci..
    2. al secondo passaggio: si raccolgono soldi liquidi, ma anche beni di valore come automobili e gioelli,
    i quali vendono venduti e al vescovo viene consegnata una buona parte dei denari liquidi, così che egli possa pensare che tutto sia frutto di una libera raccolta e non della vendita di beni personali.

    3. la decima: vien divisa in tre parti, una per la parrocchia, una per le necessità del cammino ( per la liturgia, fiori, convivenze...)
    una terza per il centro neocatecumenale.

    Caro Alessio, solo per un breve periodo la decima serve per le necessità dei fratelli più bisognosi. Ben presto i bisogni dei fratelli saranno sostituiti con quelli della comunità. Se avete giovani, dovrete contribuire alle GMG.
    Ricordati che presto dovrete comprare tutti i libri della liturgia delle ore e pagare il pellegrinaggio a Loreto, oltre alle normali convivenze dei passaggi.
    Per non parlare delle spese di fine cammino, veste bianca e pellegrinaggio in terra Santa.
    A quel punto però, i poveri della comunità saranno già usciti.

    nessuno mi querelerà mai, perchè sai benissimo che l'ultima cosa che vogliono Kiko e C. è che emergano pubblicamente le magagne del cammino,
    e l'ultima cosa che vogliono i miei catechisti è che racconti cosa mi hanno detto per convincermi a dare dei beni preziosi.

    Apri gli occhi, caro Alessio,
    il tuo parroco è neocat?
    versi i soldi in mano o su un conto corrente?
    Qualcuno ti dice come sono stati spesi i soldi che hai dato al parroco? Hai letto il bilancio della tua parrocchia?

    RispondiElimina
  48. l`immediata piccata reazione neocat
    -----

    nessuna piccata reazione, ma alle parole devono seguire gli atti, ma non miei, VOSTRI.

    Se Michela ritiene un'estorsione (reato penale) una parte del rito del secondo passaggio che lei sostiene di aver fatto, vada immediatamente in procura.

    art629 Codice penale:
    Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a se' o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, e' punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da lire un milione a quattro milioni.
    La pena e' della reclusione da sei a venti anni e della multa da lire due milioni a lire sei milioni, se concorre taluna delle circostanze indicate nell'ultimo capoverso dell'articolo precedente.

    ECCO COSA E' ESTORSIONE.

    Non c'è bisogno di alcuna associazione per presentare un esposto, poichè per l'obligarietà dell'azione penale i magistrati sono tenuti ad indagare alla prima segnalazione.

    denuncia i catechisti, il responsabile della comunità che raccoglie fisicamente i beni raccolti, il parroco e il viceresponsabile che hanno aperto il conto corrente a triplice firma, il vescovo che partecipava e che sa tutto (c'è il cesto nel mezzo), chiedano che sia consegnato il resoconto firmato della raccolta, i nominativi delle persone che hanno ricevuto l'aiuto.

    Si indaghi, Michela, muoviti Michela, se credi in ciò che scrivi. Agisci. Se la ritieni un'estorsione è tuo dovere agire.

    Oppure è solo illazione e calunnia.

    Si discuta di dottrina, di ecclesiologia, di sacramenti, di magistero, di modernismo, di gnosticismo, di unità in chi, di simulacri, di mense ipertrofiche, di pagnotte, di Chiesa, ma sui reati penali non si può scherzare o lasciarsi andare a frasi ingiuriose sapendo che dall'altra parte c'è sempre un'altra guancia da schiaffeggiare.

    Mic, nulla da dire? Dove porta sta guerra? questa santa battaglia?

    Stefano78, è questa la tua battaglia?

    Quale obiettivo ha questo blog? Punire, capire, osservare, spaventare mentendo?

    Piccata la mia reazione? è poco...

    Alessio

    RispondiElimina
  49. Se invece mi vuoi querelare per aver detto che il cammino è settario, agisce come una setta, o mettila come vuoi...
    sappi che tempo fa avevo letto i criteri di Lifton che definiscono una setta, e sono rimasta impressionata ritrovandoli nel cammino.
    Capisco che dopo l'approvazione romana è ardito definire setta il cammino, ma sulla base di un'esperienza di più di 20 anni, sarei felice di raccontare perchè considero il cammino una setta ad un vescovo, e anche ad un giornalista, preferibilmente cattolico.

    RispondiElimina
  50. Dice "Al":

    Mi duole leggere che si confonde il binomio Vangelo-Sacramento (inscidibile), con il binomio evangelizzazione-sacramentalizzazione.


    Duole anche a me, perchè non sono io che "faccio confusione", ma chi si lamenta della "pastorale sacramentale"! E' chi fa queste DISTINZIONI che provoca il problema!

    La Pastorale DEVE (sottolineo DEVE) essere "Sacramentale". Nel senso vero del termine e non nel senso che gli dà il cammino. E il senso che gli da il CnC è quello di una parrocchia dove si celebrano "solo" i Sacramenti senza far emergere il contenuto e senza fede...

    In realtà i Sacramenti sono essi stessi, COSI' COME SONO, un "Annuncio"... Il Papa stesso ha detto e ribadito che la migliore catechesi sulla Messa è la MESSA STESSA BEN CELEBRATA, SECONDO TRADIZIONE (mistagogia).

    Il fatto è che le Messe celebrate nelle Parrocchie, per la maggioranza dei casi, sono "soggettive". Ivi incluse quelle Nc. Si va dalla sciatteria immonda, agli abusi più vari, alle "pasque ebree", alle "sante cene".

    Questi "Sacramenti", così celebrati, "hanno" (chi li celebra ha) la grande responsabilità di rendere RELATIVI loro stessi, perchè CAMBIANO a secondo dell' USO che se ne vuol fare! Il CnC li USA per portare i fratelli dalla "tristezza all'allegria" e per farli entrare in comunità! E farceli rimanere.

    Invece i Sacramenti TRADIZIONALI SONO LA FONTE E L'APICE dell'Evangelizzazione! Essa esiste perchè DEVE PORTARE AI SACRAMENTI! il "fine" dell'Evangelizzazione SONO I SACRAMENTI COME TRAMANDATI! Ovviamente non in modo "passivo", certo. Ma questa "passività" (che non è una novità!) non giustifica l'abbattimento della Tradizione!

    Cosa invece che avviene REGOLARMENTE perchè è "giustificata dai famosi frutti"! Io ti porto TOT persone a "credere" (A CHI?), per cui il mio "METODO" è GIUSTO E BUONO! Tra l'altro IO ho riportato la Chiesa agli ALBORI, perchè DICO CHE AGLI ALBORI ERA COSI', PAROLA DI KIKO, quindi tu ti sbagli, io no! Io ho i frutti tu no!

    Sarebbe interessante sentire cosa pensa Kiko dell'Annuncio del Vangelo fatto da San Paolo all'Aeropago, che NON EBBE QUASI NESSUN FRUTTO! Che la Verità su Cristo e sui Sacramenti che proclamò San Paolo fosse in realtà bugia?

    RispondiElimina
  51. Invece i Sacramenti TRADIZIONALI SONO LA FONTE E L'APICE dell'Evangelizzazione! Essa esiste perchè DEVE PORTARE AI SACRAMENTI!
    ------

    quoto, o non farei il catechista dei bambini, che preparo al sacramento attraverso il CCC.

    ma se ad un certo punto non ci fossero più bambini che chiedono il sacramento? se non ci fosse nessuno che si vuole confessare?

    Chi chiameremo? Gli acchiappafantasmi?!?

    Condivido gran parte di ciò che scrivi, ma forse tu non hai a che fare con le parrocchie, le foranie (cosa che io invece ho ben chiara perchè partecipo a tutto quel che è organizzato).

    Mai io crederò all'efficacia di una evangelizzazione che non porta ai sacramenti.

    Alessio

    RispondiElimina
  52. Stefano78, è questa la tua battaglia?


    Sai bene che non lo è. Mi hai letto e mi leggi da tempo, e mi fai questa domanda perchè conosci già la risposta.

    Ma tu non hai risposto ai famosi "punti di partenza" che avevi fatto finta di definire "un inizio". Perchè l'inizio, anche da parte tua, non c'è.

    Ti avevo scritto che, a prescindere dalle critiche nel merito di certe affermazioni o della risocntrabilità diretta o meno di certe accuse, il problema sta ad un fondamento che NON AVETE INTENZIONE DI CAMBIARE! Finchè esisterà il fondamento SEGRETO del CnC, tu o chiunque altro potrete dire e negare OGNI COSA, andando ad indignarvi per qualsiasi COSA, perchè c'è IL SEGRETO. Ad esempio tu non prendi nemmeno in minima considerazione che quello che ha SPERIMENTATO MICHELA sia vero. Fino a prova contraria è vero quello che dici tu ed è vero quello che dice lei!

    Io sono contrario PER QUESTO, a questo tipo di "confronto". Perchè diventa stillicidio. Questo è un dato di fatto.

    Ma finchè il CnC non avrà CURA PASTORALE dei SOFFERENTI a causa SUA, la ferita non si rimarginerà! Finchè il CNC NON SI RELATIVIZZERA' e la pianterà di esaltarsi con "i frutti", fregandosene di quelli avvelenati che partorisce, la ferita non si rimarginerà!
    Se continuerà così affermerà implicitamente che dei sofferenti A CAUSA SUA non gliene importa un fico secco!

    RispondiElimina
  53. Mai io crederò all'efficacia di una evangelizzazione che non porta ai sacramenti.

    Alessio


    Allora ABOLISCI la liturgia NC come è praticata! Conduci alla Fede della Chiesa DI SEMPRE! Non solo "del Vaticano II"... che è concepito come un "punto zero", invece che DAVVERO inserito nella Tradizione della Chiesa!

    La "Continuità" deve esistere NELLA REALTA' non solo negli eneunciati!

    RispondiElimina
  54. "nessuna piccata reazione, ma alle parole devono seguire gli atti, ma non miei, VOSTRI."

    E perchè non devono seguire i tuoi atti o quelli dei responsabili neocatecumenali?
    Perchè il cammino nc non pubblica i suoi conti?
    Perchè sempre e comunque questo culto del segreto?

    Come potete scrivere nello statuto che il cammino nc non ha un patrimonio proprio? (Art.4)
    Perchè non menzionate la decima,
    ma un generico "vengono effettuate collette...", la cui gestione è lasciata alla responsabilità dei responsabili delle comunità?

    Perchè la decima non è menzionata espressamente?

    RispondiElimina
  55. Ma tu non hai risposto ai famosi "punti di partenza" che avevi fatto finta di definire "un inizio". Perchè l'inizio, anche da parte tua, non c'è.
    ------

    Sono partito per la germania venerdì pomeriggio, che vuoi, lì avevo altro da fare.

    il tread lo conosco e lì sarà possibile nei prossimi giorni continuare il discorso.

    e perchè finta, sai bene anche te se leggi ciò che scrivo, che su quello ragiono e rielaboro altrove.

    ma a questa frase la risposta è no:
    Allora ABOLISCI la liturgia NC come è praticata!

    No. perchè non va abolita affatto, perchè dà frutto. potrebbe darne di più fotocopiando il Novus Ordo?(ecco cosa sostiene il Papa).

    Lo pensi davvero? lo pensate davvero?

    Su questa frase che dici invece concordo in parte:
    Ma finchè il CnC non avrà CURA PASTORALE dei SOFFERENTI a causa SUA, la ferita non si rimarginerà!

    Stai parlando di una sofferenza intrinseca al metodo, o frutto dell'errore del singolo (catechista, responsabile, ecc...)?

    Se la sofferenza è intrinseca, allora dovrebbe realizzarsi in tutti (ma allora inutile discutere dell'applicazione o meno di direttive comunque fallaci, si perde tempo), se invece è nell'applicazione allora però devi riconoscere che il CNC intrinsecamente è positivo (itinerario post battesimale, tappe, celebrazione della parola, scrutini come approvati nel direttorio, ecc...).

    facciamo un sondaggio, fra chi ci legge su quale idea pensano, e se ritengono questa discussione fra me e te una perdita di tempo o l'unico sbocco possibile della vicenda.

    ma nel viaggio (14 ore di pulman)ho letto un libro sul rapporto fra Carisma ed Istituzione. Ebbene vi si affermava che o l'Istituzione respinge immediatamente il Carisma, oppure nel tentativo di istituzionalizzarlo, soprattutto se vi riesce, finisce per riconoscerne la necessità, e di fatto finisce per convergere ad esso come 2 rette convergenti, o si trasforma in un'istituzione plurale che ammette ogni cosa, purchè gli assomigli.

    alessio

    RispondiElimina
  56. Perchè la decima non è menzionata espressamente?

    Perchè lo statuto non la prevede!

    RispondiElimina
  57. No. perchè non va abolita affatto, perchè dà frutto

    Lo sapevo che avresti risposto così! E questa risposta dimostra ancora una volta che iL Cattolicesimo in cui credo io è DIVERSO da quello in cui credi te!

    Delle due l'una: QUALE E' QUELLO VERO?

    Io credo, fermamente, che quello vero è quello insegnato e creduto NEI SECOLI DEI SECOLI! Con "modi" differenti, certo. MA LO STESSO CATTLICESIMO! NEI SECOLI DEI SECOLI! LO STESSO CULTO! LO STESSO SIGNIFICATO! LO STESSO DOGMA!

    Tu invece pensi (!) che A PRESCINDERE DA QUELLO CHE INSEGNA ANCHE QUESTO PAPA, INSIEME AI PRECEDENTI, il Culto sia UN MEZZO di cooptazione. Un mezzo per "i frutti" che sono più "importanti" del Culto! Questo perchè non concepisci il Culto come lo concepisco io. E come lo ha concepito la Chiesa (e grazie a Dio lo concepisce ancora così, almeno formalmente) nei secoli dei secoli!

    In questo modo non credi nemmeno che il Culto sia Santo e Buono per quello che è! Non credi che la Missione tua e della Chiesa sia ri-dare al Culto la Gloria SUA PROPRIA, che non deve essere resa "funzionale" perchè il Culto ti precede! Amare la Chiesa sarebbe sottomettersi alla sua "legge della Preghiera e della Fede" COSI' COME ESSA E' ED E' STATA TRAMANDATA. Solo i "nuovi modi" dovrebbero comprendere come annunciarlo "meglio" all'uomo d'oggi. Il che, per voi, si è trasformato in un UTILITARISMO che relativizza tutto, tranne se stesso!

    potrebbe darne di più fotocopiando il Novus Ordo?(ecco cosa sostiene il Papa).

    Lo pensi davvero? lo pensate davvero?


    Se vuoi sapere quello che penso è che il NOM deve tornare ad essere "Gregoriano", come è nella Mens del Papa. Ma questo è un discorso che ci porta a divagare. In ogni caso se voi celebraste il NOM IN REALE CONTINUITA' con la Tradizione, porterebbe dei frutti VERI. Con una sola persona? EMBE'?

    Ti riformulo la domanda: San Paolo apostolo, davanti al suo FALLIMENTO di Atene, che doveva pensare? Che la Verità proclamata, sulla Fede e i Sacramenti, ERA BUGIA? Lui si trovava davanti a ZERO FRUTTI!

    AFFRANCATEVI DA QUETSA FISSAZIONE!

    RispondiElimina
  58. "se invece è nell'applicazione allora però devi riconoscere che il CNC intrinsecamente è positivo "

    Un movimento che
    -rifiuta gran parte della Tradizione,
    -rifiuta la Liturgia cattolica(adottarla sarebbe una catastrofe secondo Arguello)
    -sconvolge lo spazio sacro,
    -diffonde, e vuole mantenere SEGRETO, un insegnamento =pseudoteologia=fondamento teologico, approvato dopo essere stato emendato e corretto e dopo essere stato tollerato durante diversi decenni malgrado i suoi gravi errori,
    -usa metodi intrusivi e lesivi del foro interno della persona,
    -disobbedisce al Papa e obbedisce sempre in primis all`iniziatore,

    NON è intrinsicamente positivo ma È NEGATIVO.

    Quando i neocat decideranno di obbedire al Papa e modificheranno la loro "liturgia",
    quando toglieranno il pesante coperchio del segreto, sopprimendo l`arcano,
    quando pubblicheranno i loro testi,
    quando lasceranno perdere il loro orgoglio di essere l`élite, di essere diversi,
    quando accetteranno di piegarsi alle norme della Chiesa,
    quando, quando, quando......

    Allora e solo allora, potremo dire che i nc sono nella Chiesa di Cristo e non nella chiesa di Kiko.

    RispondiElimina
  59. ma nel viaggio (14 ore di pulman)ho letto un libro sul rapporto fra Carisma ed Istituzione. Ebbene vi si affermava che o l'Istituzione respinge immediatamente il Carisma, oppure nel tentativo di istituzionalizzarlo, soprattutto se vi riesce, finisce per riconoscerne la necessità, e di fatto finisce per convergere ad esso come 2 rette convergenti, o si trasforma in un'istituzione plurale che ammette ogni cosa, purchè gli assomigli.

    innanzitutto questo non è vangelo... e assomiglia piuttosto ad una diagnosi del nemico chissà, magari di conio massonico?

    Non sono complottista; ma tutti questi arzigogoli che ci propini mi sanno di turlupinatura ben costruita.

    RispondiElimina
  60. Beh, non è la prima volta che Alessio ci "presenta" la sua teoria secondo laquale la Chiesa finirà per convergere, confluire, nel cammino nc!
    Che poi vada alla ricerca di libri a sostegno della sua tesi non deve sorprenderci, come non deve sorprenderci il lingaggio che diventa confuso o confusionario, appena si toccano elementi ben precisi,ad esempio la decima e la contabilità neocat.
    Dopo una reazione più che piccata, nell`impossibilità di smentire le informazioni di Michela, di rispondere alle mie domande, scrive un commento che è un modello da incorniciare e che mic ha perfettamente definito!

    RispondiElimina
  61. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  62. Ho domandato: "Perchè la decima non è menzionata espressamente?"

    Risponde Stefano: "Perchè lo statuto non la prevede!"

    Hai ragione, Stefano, lo statuto prevede delle "collette" per varie necessità.
    La non menzione delle decime è senza dubbio stata voluta dai giuristi che hanno redatto lo statuto e il PCL ha avallato quella che è una grave omissione.

    Lo statuto dice anche che il cammino nc non ha patrimonio proprio, eppure la sua ricchezza salta agli occhi, è evidente.

    Con quali soldi Kiko Arguello costruisce ovunque i suoi seminari, le sue chiese, ha costruito la sua gigantesca e ricca Domus in Galilea, finanzia i suoi viaggi e quelli dei suoi kikos, gli itineranti, gli inviti fatti in Galilea a cardinali e vescovi che accorrono per farsi istruire?

    Senza dimenticare i beneficiari della "generosità" neocatecumenale, che sapranno essere riconoscenti al momento opportuno.
    Purtroppo quando questi beneficiari sono vescovi e cardinali, il beneficio secondario per il cammino nc, ma forse primario perchè quello mirato, sarà la disponibilità di quei beneficiari a chiudere gli occhi su tutte le anomalie, su tutte le storture, sulla divisione e discordia che porta il cammino nc nella diocesi, nelle parrocchie.

    Conteranno solo la generosità, lo zelo, i numeri, umani e di un altro genere, che poi sul cammino, in cammino, vengano rifiutati, calpestati, stravolti e devastati, i fondamenti della nostra Fede, la Tradizione, la Liturgia con la sua teologia litugica e il suo spazio sacro, la struttura parrocchiale, l`insegnamento cattolico, sembra oramai,e da tempo, essere un dettaglio insignificante.

    RispondiElimina
  63. Stai parlando di una sofferenza intrinseca al metodo, o frutto dell'errore del singolo (catechista, responsabile, ecc...)?


    Tutte e due le cose.

    Se la sofferenza è intrinseca, allora dovrebbe realizzarsi in tutti (ma allora inutile discutere dell'applicazione o meno di direttive comunque fallaci, si perde tempo),

    Non è affatto vero! La sofferenza che provoca il CnC deriva dalla sua PRASSI. Che nell'ottica di Kiko è SANTA per il fatto stesso che viene applicata. Il fatto che dovrebbe far soffrire tutti, se fosse intrinsecamente non buona, è una fanfaluca. Soffre CHI NON ENTRA NELLA LOGICA DELLA PRASSI. Chi vi si adatta, invece, o non soffre, o soffre ma sopprime la sofferenza.

    Se io vengo educato IN UN UNICO MODO e considero questo Modo come UNICO POSSIBILE, non mi pongo NESSUN PROBLEMA. Quello che vedo è quello che è (Hegel insegna)! Per cui, i "diversi" sono gli altri. Sono "quelli di fuori", che non "conoscono" (ovvero: "quello che conosco è quello che provo").

    Non mi pongo il problema della Dottrina della Chiesa, perchè sono stato educato a credere PER FEDE (fideismo?) che la dottrina del Cammino E' la CHIESA STESSA. Per cui, stare nel Cammino, in modo TOTALE, equivale a stare nella Chiesa NELLA PIENEZZA. Il CnC, infatti, ha una prassi TOTALIZZANTE come nessun altro MOvimento! Ha Teorie proprie, teologia propria, Liturgia propria, organizzazione e Gerarchia propria. Per questo quando dice di non volersi definire movimento, ma CHIESA, ha una sua logica... Il che la dice già lunghissima! E la dice lunga anche il motivo per cui Papa GIOVANNI PAOLO II volle dotare il CnC DI UNO STATUTO CHE LO INSERISSE NEL DIRITTO CANONICO E CHE LO CONCRETIZZASSE COME MOVIMENTO CATTOLICO.

    La PRASSI del CnC è POTENZIALMENTE dannosa. Il che non vuol dire che lo sia "in atto". Ma già solo questo non può essere accettato.

    se invece è nell'applicazione allora però devi riconoscere che il CNC intrinsecamente è positivo (itinerario post battesimale, tappe, celebrazione della parola, scrutini come approvati nel direttorio, ecc...).


    Ciò che è "positivo" nel CnC è la sua "approvazione", la sua FORMA che emerge dall'approvazione. Il CnC "approvato" (fondato sulle sue correzioni) è il DONO di cui parla il Papa. E' la definizione che gli ha dato Emma nell'altro articolo. Quello è il DONO.

    Invece il CnC della PRASSI, che è l'unico CnC "possibile" a quanto pare, NON E' "DONO" MANCO PER NIENTE!

    ma nel viaggio (14 ore di pulman)ho letto un libro sul rapporto fra Carisma ed Istituzione. Ebbene vi si affermava che o l'Istituzione respinge immediatamente il Carisma, oppure nel tentativo di istituzionalizzarlo, soprattutto se vi riesce, finisce per riconoscerne la necessità, e di fatto finisce per convergere ad esso come 2 rette convergenti, o si trasforma in un'istituzione plurale che ammette ogni cosa, purchè gli assomigli.


    Questa teoria la conosco. E' UNA TEORIA POLITICA di origine MATERIALISTICA. Applicabile ad alcuni PARTITI politici in rapporto alle "correnti eterodosse interne". Esse possono essere "costituzionalizzate", mediando e assimilandone le istanze. Questa "costituzionalizzazione" è tenato necessaria quanto sono forti queste "correnti". Se avviene porta inevitabilmente ad un assorbimento delle istanze della "corrente".

    Ma, a questo punto, mi domando: siamo nella Chiesa di Cristo oppure in un partito politico, dei più squallidi, come magari pensa una gran parte di "cattolici adulti"?

    RispondiElimina
  64. Anch'io volgio proporvi un indovinello: di chi è questa citazione?

    "Si osa affermare che il Concilio Vaticano II non è vincolante; che la fede sarebbe in pericolo altresì a motivo delle riforme e degli orientamenti post-conciliari, che si ha il dovere di disobbedire per conservare certe tradizioni. Quali tradizioni? È questo gruppo, e non il Papa, non il Collegio Episcopale, non il Concilio Ecumenico, a stabilire quali, fra le innumerevoli tradizioni debbono essere considerate come norma di fede! Come vedete tale atteggiamento si erge a giudice di quella volontà divina, che ha posto Pietro e i Suoi Successori legittimi a Capo della Chiesa per confermare i fratelli nella fede, e per pascere il gregge universale, che lo ha stabilito garante e custode del deposito della Fede.



    E ciò è tanto più grave, in particolare, quando si introduce la divisione, proprio la dove congregavit nos in unum Christi amor, nella Liturgia e nel Sacrificio Eucaristico, rifiutando l’ossequio alle norme definite in campo liturgico. È nel nome della Tradizione che noi domandiamo a tutti i nostri figli, a tutte le comunità cattoliche, di celebrare, in dignità e fervore la Liturgia rinnovata. L’adozione del nuovo “ Ordo Missae ” non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’Ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo. Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino"

    RispondiElimina
  65. non è difficile riconoscere nella citazione proposta le taglienti parole di Paolo VI.

    Ma dovete notare che Paolo VI si riferisce al NO, mentre il rito neocat è "altro" anche rispetto al NO, reso possibile da questa 'forma' riveduta e corretta arbitrariamente (oltretutto è un laico e non ne aveva potestà secondo la Sacrosanctum Concilium!).

    DOVETE NOTARE inoltre che Benedetto XVI ha solennemente affermato la dignità dell'antico Rito "mai abrogato"!

    Non trovatevi "pezze a colore" che neppure stiracchiate si attagliano al vostro abominevole (nella sua accezione biblica) rito!

    RispondiElimina
  66. ma a questa frase la risposta è no:
    Allora ABOLISCI la liturgia NC come è praticata!

    No. perchè non va abolita affatto, perchè dà frutto. potrebbe darne di più fotocopiando il Novus Ordo?


    Ecco i piedi d’argilla del bel castello di frutti e di numeri. Ed ecco come un neocat sa trarre acqua al suo mulino dalle diatribe sulla liturgia. Della serie toglietemi tutto ma non il mio ‘risuscitò trallallallà’, perché, si sa, il NO è una scelta perdente, è una messa scialba, lo dicono anche i puri tradizionalisti…

    Bè, informo l’anonimo non più anonimo Alessio che ‘fotocopiare’ il No (ma come parli, direbbe Moretti, le parole sono importanti…) non è un optional, non è oggetto di scelta o di discussione. E’ invece il punto di partenza d'obbligo, tolto il quale ogni argomentazione perde credibilità e senso.

    RispondiElimina
  67. Oggi non è più così. e non è sufficiente la testimonianza di vita del sacerdote, perchè anche lui può peccare. e non è corretto negare la santità dell Chiesa, a causa dell'empietà del singolo. e viceversa. i cristiani sono quelli che si rialzano grazie a Lui, non quelli buonini buonini. dice Anonimo Alessio

    La santità di un sacerdote, anche di un solo sacerdote, è seme di vita eterna, è il dito di Dio che disegna la Sua bellezza sul mondo intero. Così come l’empietà di un solo sacerdote è una ferita che fa sanguinare anche l’inuit del polo nord. Non so di che chiesa parli tu, ma nella Chiesa Cattolica che amo e che conosco i cristiani sono proprio quelli ‘buonini buonini’ che dici tu, sono i miti e i puri di cuore che vedranno Dio, sono quelli che non sopportano di stare neppure un attimo lontani dal loro Signore, sono i santi anonimi che nella fatica di ogni giorno restano ai piedi della Sua Croce e imparano da Lui cos’è vivere e morire. E sono proprio loro i frutti che rendono gloria a Dio senza alcun bisogno di Kiko e dei suoi catechisti d’assalto per conoscere e amare e servire il loro Signore.

    RispondiElimina
  68. Quando leggo Jonathan, mi rallegro (nel senso delle Beatitudini) perché vedo le meraviglie che il Signore opera in un'anima...
    Mi sembra di 'profanare' qualcosa di bello e di grande; ma inserisco cosa sono (o non sono) capaci di cogliere i nostri interlucutori neocat.
    Estratto dal mazzo dei commenti non pubblicati (ma cosa si potrebbe rispondere a cachinni come questo?)

    jonathan, scusami
    ma tu fuori di casa ci vai ?
    E se si, cosa vedi ?
    E se quello che vedi è tutto fuorchè vicinanza al Signore, cosa proponi di fare ?
    Sei d'accordo nel affermare che quello che viviamo oggi, sia socialmente che nella Chiesa, è il risultato di quello che è stato fatto negli anni precedenti.
    Con questo non dico che tutto era sbagliato, anzi molte cose erano giuste per quegli anni, ma oggi è diverso e quelle scelte non hanno alcun effetto.

    Il discente cresce col maestro ma anche il maestro deve crescere perchè il discente è diventato maestro e ha diffronte discenti diversi.


    Piccola osservazione: il nostro Maestro è anche il nostro Signore e di certo non deve crescere, perché è Dio!

    Se il maestro è il cnc, allora ha senso l'ultima frase. E allora ci conferma che siamo in un percorso gnostico: il Cnc cresce man mano che i camminanti lo "fanno". Ergo, è un'opera umana...

    RispondiElimina
  69. Mic, io leggo diversamente queste parole, anche alla luce di quanto scritto già da altri neocat.
    Il discente è il cammino e il maestro è la chiesa o il papa.
    sembra che i neocat dicano che, adesso che sono stati approvati a scatola chiusa, la chiesa deve tenerseli così come sono, ed in più deve modificarsi al suo interno ( il maestro che impara dal discepolo) per non rinnegare se stessa e l'approvazione data, e per permettergli di continuare a fare e a predicare anche cose eterodosse.

    RispondiElimina
  70. Brava Emma. Negli sattuti c'e' scritto che i catekisti laici sono come 'direttori spirituali' . Quando hanno fatto la spiegazione su questa tema hanno detto che il sacerdote assolve i peccati ma i catecisti danno la direzione spirituale. Prima di tutto i nostri catecisti non hanno un sacerdote nel loro equippe. Sono gente senza alcun teologia e nessun insegniamenti sui valori morali. Se uno e' scelto catecista, si diventa un direttore spirituale. Una nostra catecista di nome Monica ha aggredito fizicamente mia molgie in una festa di familglia. Siamo stati stupiti, quando abbiamo riportato questa vicenda al nostro cap catechista, la risposta era 'Lei (Monica) e sempre la tua catechista. Il lavoro del presbitero in comunita e di fare le celebrazioni, non si puoi dare direzzione spirituale nel sacramento di riconciliazione.I catechisti ribadiscono che non e' lecito di confessare prima della Eucaristia. Quando un gruppo della nostra comunita andave per fare l'adorazion di fronte al Santissimo, il capo catecista mi ha detto che questo non si puoi fare nel cammino. L'inganno piu pericoloso e' che al inizio non ti dicono la verita. Questa e la verita.! Se uno sapesse al inzio, che uno per ezempio viene martellato con domande ed affermazioni davati a tutti, anche al presbitero, non entra mai nel cammino. Tanti commenti sono stati rivolte alle collete (segrete). La colletta e segreta. Quella che fa la mano destra non bisgnia spare la mano sinistra. Bene, Allora durante le scrutini, quando ti martellano con domande, si chiede se dai la deicma o no. Non ci sono scuze. Se uno non da la deicma, non sta facendo il cammino, e si puoi ritocedere in una comunita inferiore. Questa e testimonianza vera., che solo fuori dal cammino si realizza che non is realizza qundo sei dentro

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.