giovedì 6 agosto 2020

Kiko e Carmen, una sola lucida follia.

Ecco, essi pongono insidie all'anima mia;
uomini potenti si uniscono contro di me…

Ogni parola che dicono è un peccato della loro bocca;
siano dunque presi nel laccio della loro superbia,
per le maledizioni e le menzogne che pronunciano.
(dal Salmo 58, 3.12)


Proseguiamo, dallo spunto offerto da Veterano, nel nostro confronto, partendo dal commento ai salmi di Sant’Agostino tratto dall’Ufficio Divino.
A proposito di quelli che si ritengono grandi per la loro santità; che si sentono importanti e sono gonfi di superbia; si sentono forti e, sentendosi forti, si levano contro i deboli, contro i fragili.

Arriva potente l'esortazione finale di Sant'Agostino:
"… O forti, che non avete bisogno del medico! Codesta forza non è salute, ma follia. Nessuno infatti è più vigoroso dei pazzi: essi sono più robusti dei sani; ma quanto più grandi sono le loro forze, tanto più vicina è la loro morte. Ci distolga, dunque, Dio dall'imitare questi forti. Dobbiamo, infatti, temere che qualcuno voglia imitarli. Ma il Maestro dell'umiltà, che si rese partecipe della nostra debolezza donandoci insieme la partecipazione della sua divinità, discese dal cielo per insegnarci la via e per essere lui stesso la via; e, fra tutte le altre cose, si degnò inculcarci per prima la sua umiltà."
Sant’Agostino parla di codesta forza come di follia e definisce questi forti “pazzi”.

Anche Kiko e Carmen, due folli? Legittimo il dubbio e plausibile come ipotesi!

Da veri "cristiani adulti", che non hanno avuto mai bisogno di fare il cammino, forse che i due "santi iniziatori" del Neocatecumenato facevano "a gara nello stimarsi a vicenda", nel "dar gloria l'uno all'altra"? (cfr. Rm.12, 10)
Neanche per idea! Si mostravano in pubblico, in ogni occasione, impegnati in una eterna guerra, in una lotta estenuante, sempre l'un contro l'altro armato.

Kiko, fors'anche più perfido di Carmen - uno dei due eccelle, come spesso accade nelle tristi accoppiate fatali che la storia ha conosciuto (“niente di nuovo sotto il sole” recita il Qoelet) - non scopriva mai del tutto le sue carte. Egli ha sopportato molto dalla folle sua complice ma, più furbo di lei senz'altro, mieteva a piene mani con la sua finta umiltà e ostentata pazienza tutta l’ammirazione dei fans e, soprattutto, il tenero amore delle donne itineranti dal represso istinto materno che riversavano abbondantemente su di lui: "Povero Kiko!” … novello Socrate nelle grinfie della sua bisbetica Santippe!
Santippe versa un secchio d'acqua
sporca in testa a Socrate.
Kiko ripeteva: "Carmen! Carmen! Te prego, siedete, statte zitta…” “Va bene! Sono orribile. Sono un mostro” “O Signore, che santa pazienza ci vuole con questa donna!". E, ieratico, ciondolava sconsolato la testa, tutto pieno di umiltà! Che santo davvero! Che esempio per tutti! Kiko mai diceva in assemblea cosa veramente egli pensasse di Carmen. Ha sopportato sì molto, ma assai di buon grado essendo Carmen donna non solo eccentrica ma anche molto facoltosa e influente.
Carmen a sua volta diceva: “Sono in guerra con Kiko dalle Baracche”. E questo è stato per tutta la vita. Dalle accuse del tempo di Palomeras di essere rimasto impantanato al Servo di Jahvè, fino al famoso piatto d'argento” su cui ella dichiarava di aver servito a Kiko, rozzo e ignorante, il Concilio Vaticano II.

Rimproverava continuamente al suo socio in affari di essere insopportabile: "Quando fai catechesi ripeti sempre le stesse cose!" Mentre Kiko si alzava e andava al leggìo lei, ridendo, gli mormorava dietro ma in maniera che tutti noi sentissimo: "Oggi che metti? Il compact disc N.1 o il N.2?". E qui scoppiava sempre una risata generale. (N.B. si parla nel cammino di una continua "ispirazione" imprevedibile, sempre cose nuove! Ma qui è Carmen stessa a dire il contrario - confermando che Kiko recitava come un compact disc - e a ragione: il Cammino? Una noia mortale!).

Carmen godeva molto, era evidente a tutti, nel mettere costantemente in ridicolo Kiko. Era l’unica che poteva permettersi di maltrattarlo, di strapazzarlo in pubblico senza pietà, fino a strattonarlo fisicamente respingendolo lontano da lei con violenti spintoni, una vera cafona senza ritegno né un minimo di pudore. Carmen amava ostentare la sua indipendenza e libertà assoluta di dire tutto quello che le passava per la testa e di dirlo in qualsiasi momento e alla presenza di chicchessia.
In altre circostanze, poi, accusava esplicitamente Kiko di essere stato un inguaribile donnaiolo (che dobbiamo pensare? Che Kiko ha potuto gestire questo suo problemino mettendosi accanto un'arpia e megera come Carmen Hernández, anche d'aspetto?).
Ci fu un tempo nelle convivenze di itineranti, ancora entrambi abbastanza giovincelli, in cui Carmen diceva a Kiko, schernendolo pesantemente:
"Smettila di recitare che vorresti morire presto… perché il morire è certamente migliore! Altro che morire! Se qui viene una persecuzione, tu molli tutto e scappi su un'isola deserta con la tua svedese." (solito divertimento di Carmen e risata generale dell'assemblea plaudente).
Ma alla fine, scappi o non scappi il Kiko, tutte queste espressioni la dicono lunga sulla “stima” che Carmen nutriva per lui. E rincarava la dose: “Sei malato di Yo Yo Yo”, questo il consueto ritornello di sottofondo di Carmen. E poi ancora: “Sei uno showman, fai solo spettacolo tu e la tua chitarra”. Lo accusava di megalomania per le sue costruzioni. Diceva: “Io non sono d’accordo… non resterà pietra su pietra!”. Queste alcune delle sue espressioni ricorrenti, che ognuno ha potuto ascoltare nelle varie circostanze.

Tra loro due era tutto così. Se a voi pare normale!

Per Kiko, tenace in maniera indescrivibile (non ha mai ascoltato un consiglio neanche da Carmen, se una cosa la teneva fissa in testa alla fine si sarebbe fatta) era facile farsi valere: “Il Signore lo vuole!” questo il mantra. “Deus vult!”. Il Signore “ci ispira”: di aprire Seminari nostri, di costruire Domus, di fare Concerti, e così via. Mentre Carmen lo accusava inutilmente di far tutto solo per il suo IO smisurato e di aver contaminato il Cammino di “kikianismo”.

Tutti conoscono la frase famosa di Carmen “Non voglio morire kika”. Significherà qualcosa che chi è stata al suo fianco per una vita intera, condividendo la missione e la responsabilità del governo del cammino, lo abbia rimproverato ogni santo giorno della stessa cosa!

Certo le parole di Carmen non avevano alcun valore per Kiko, nè hanno mai minimamente influenzato l'alta considerazione che egli ha sempre avuto di se stesso mentre si autoproclamava convinto il "Novello Apostolo delle genti" esaltandosi nell'affermare il “non sono io che vivo, ma Cristo vive in me” di San Paolo! Mentre chi vede Kiko, vede Kiko e basta!

Questo egli era con Carmen e, alla fine, si faceva sempre secondo la sua “ispirazione.

Di fronte alle inossidabili convinzioni del presunto e incontestabile “profeta di Jahvè” perdeva di senso anche per noi, che eravamo operativi all'interno dell'esperienza, chiedere conto delle contraddizioni, delle incongruenze, delle giravolte innumerevoli di tutti quegli anni e delle stravaganti sarabande improvvisate con sempre maggior frequenza.

La risposta supponente per ogni interrogativo era sempre la stessa: "Lo Spirito lo vuole! Tu hai l'idolo della tua intelligenza!".

E vogliamo parlare della Chiesa?

“La Chiesa ci chiede di dirle finalmente noi chi siamo! Ma noi non lo sappiamo" blaterava Kiko. Come a dire “navighiamo a vista!”… non lo sappiamo neanche noi, cosa possiamo risponderle?

Potremmo tradurre: “tutto dipende dalla mattina come mi alzo” in una banalizzazione squallida di tutto.

Ci sono un'infinità di detti kikiani da riportare, che presuppongono la sistematica dissacrazione della Terza Persona della SS. Trinità in atto nel Cammino: peccato contro il Secondo Comandamento "Non nominare il Nome di Dio invano", che essendo il “peccato contro lo Spirito Santo è l'unico peccato che non potrà mai essere perdonato" (Mt.12, 31-32) .

Kiko imponeva il suo comandamento "nuovo": "Non dovete fare mai confronti. A uno di voi diciamo una cosa ad un altro, nella medesima situazione, un'altra… (e, come al solito) “lo spirito ci ispira! "

LO SPIRITO!… LO SPIRITO!… Sulla loro bocca il termine spirito, si trasforma in una parolina magica che scioglie ogni enigma e tutto volge in loro favore. Che chiude per sempre la bocca da un lato agli adepti/ fedeli/camminanti, e dall'altro alla stessa Chiesa, per non parlare di Carmen; questo non come chi ha a cuore "la volontà di Dio", ma come chi ha di mira solo la propria volontà che si concretizza ogni volta nel poter fare impunemente il proprio porco comodo!

Ennesimo prodigio kikocarmeniano.

Se qualcuno, poi, finito il Cammino, ha addirittura osato chiedere conto del tradimento della madre di tutte le promesse fatte all'inizio e ripetute per anni che il Cammino sarebbe finito nella Chiesa, gli è stato candidamente risposto che, se questo era vero un tempo, "Il Signore ora ha ispirato altro” Che vuoi farci? Bisogna obbedire a tale "signore" tanto volubile!

Troppo comodo vero? Un sistema infallibile per assicurare “Vita Eterna” non all’anima, ma alle loro intemperanze e ammantare di Verità Rivelata le loro molteplici menzogne, propinate al popolino allevato nella più crassa ignoranza.
"Neanche io so cosa è il cammino! Il Signore apre strade! Egli sempre ci sorprende! Noi non sappiamo nulla Sono un peccatore, sono un peccatore!" questa la sintesi estrema di Kiko.

Bisognava vedere la sua espressione sofferta! Eternamente tormentato da interrogativi senza risposta e da quel travaglio interiore tradito dalla sua voce e dai suoi sospiri, qualcosa che solo i veri santi conoscono! Un attore nato!

Ecco come sono riusciti, lui e Carmen, a fare sempre e solo ciò che hanno voluto. Un sistema infallibile, ma che bravi davvero! Chapeau!

Perché …noi siamo un'altra cosa, noi non siamo come gli altri…

Con questo ritornello martellante Kiko ha convinto i suoi che ogni intervento della Chiesa sul Cammino, ogni correzione imposta, è mettersi contro il Volere stesso di Dio.

Chiesa contro Dio. Per volontà di Kiko.

Obbedienza ai Vescovi contro Obbedienza a Kiko e Carmen. Una cosa sola è certa: Dio va con loro!

Delirio di onnipotenza
quando l’amore al potere
diventa un gioco pericoloso



Per questo Kiko, Carmen e il Cammino mai hanno obbedito alla Chiesa e, tante volte, si mettevano di traverso alle decisioni dei Vescovi proprio per saggiare la docilità e la vera devozione dei presbiteri dediti al Cammino alla loro suprema autorità. Per vedere in ultima istanza e messi di fronte ad una scelta a chi avrebbero obbedito alla fine.

Siamo al delirio di onnipotenza:

E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai
! (Mt.11, 23)


Kiko è l'inviato del Padre "per salvare la Chiesa", egli stesso lo afferma, mettendolo sulla bocca "dei Papi" (tutti i Papi... cioè nessuno!):
"I Papi hanno detto che il Cammino Neocatecumenale viene dal cielo per la salvezza della Chiesa: hanno questo carisma di discernimento. Noi siamo tutti dei privilegiati, perché Dio ha mostrato in noi quest'opera, che non è nostra" (citazione tratta dalla fantasmagorica Lettera di Pentecoste 2020)

Queste autorevoli parole sono risolutive di ogni questione. E non è forse follia pura questa?
Quale più grande superbia vogliamo ancora vedere sotto il cielo?

Da questa radice velenosa è generato, consolidandosi in ogni ambito del Cammino, un atteggiamento diffuso di lotta in opposizione a tutti quei Pastori (dai Parroci, Vescovi, Cardinali fino allo stesso Papa) che non riconoscano, senza altri orpelli: Kiko è un santo! Kiko è il profeta degli ultimi giorni!

E dunque, chi ancora può sorgere dopo di lui? Chi può sostenerne il confronto? Chi mai può osare di mettersi contro?

31 commenti:

  1. Nel libro pubblicato ultimamente su Carmen, lei afferma di aver sempre bistrattato Kiko per difendere il cammino dal peccato di superbia che abita in ogni uomo ma di volergli molto bene e stimarlo molto.
    Libero.

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    1. Sì, è facile trovare scuse a posteriori. Intanto i fatti non cambiano di valore: il peccato di superbia è il fondamento di tutto il Cammino.

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    2. Questo ti dà la quota della sua connaturata pazzia.

      Pax

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    3. Forse stimava la sua bravura nell'ingannare il prossimo, perché Kiko sapeva nascondere al pubblico le sue vere intenzioni meglio di lei .. sarebbe stato meglio avesse avuto a cuore di difendere le persone e non il Cammino..
      Posso avere pena per il fatto che erano seriamente tarati psichicamente .. ma intanto i danni fatti restano e la mia vita irrimediabilmente rovinata .. per questo non riesco ad avere la stessa pena per me stessa, per essermi lasciata ingannare.

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    4. Dici proprio bene Roberta e cogli nel segno.
      Pur tanto diversi erano uguali in una cosa. Nel totale disinteresse per chi avevano davanti. Per loro le persone non contavano nulla in quanto tali. Incapaci di empatia e privi di sentimenti. Secondo me avevano proprio entrambi seri problemi relazionali che camuffavano sotto la falsa idea che chi ha fede veramente non è affettivo. Non ama nessuno in realtà, umanamente parlando. Segno di avere la sfera affettiva malata. A cosa si riduceva l'amore per loro cristianamente parlando? All'amore al nemico, nella dimensione della croce del non resistere al male neocatecumenale (attenzione, non cattolico!). È qui potremmo sciorinare tutte le tristi esperienze di legare i poveri, le vittime, gli indifesi nei ceppi invisibili del perdono a chi ti ha usato violenza in qualunque forma.
      Una cosa aberrante.
      Per cui senza dubbio Carmen apprezzava di Kiko le arti di soggiogare il prossimo. Di mentire, di usare le persone senza scrupolo.
      Per tutto questo un post come quello di oggi, che potrebbe anche farci sorridere per quanto sono stati ridicoli entrambi, ci lascia l'amaro in bocca. Per i troppi ricordi del male seminato di cui, come tu dici, restano le conseguenze devastanti per tutta la vita appiccicate addosso.
      Anche io spesso mi rimproverò mille cose per quanto subito.
      Per questo ti prego col cuore di non farti altro male oltre quello ricevuto.
      Unite nella preghiera chiediamo a Dio di risanare le nostre ferite per pietà.

      Pax

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    5. No, Libero, attenzione. Come Carmen disse ufficialmente alla cerimonia di approvazione degli Statuti ad experimentum, nel Cammino c'era il rischio di "morire kikos" (e lei avrebbe fatto di tutto per non farlo...purtroppo per lei è morta kika, la demenza non le ha consentito altra scelta personale).
      Quindi il suo problema non era quello di salvaguardare il Cammino da una generica ed umana superbia, magari anche dalla propria, ma proprio dall'influenza della personalità di Kiko e dell'omologazione a lui.
      Poi, io, sfortunatamente ho acquistato e letto i Diari di Carmen pubblicati e la frase che riporti tu non l'ho trovata. Mi sapresti indicare la pagina esatta da cui l'hai tratta? Grazie.

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  3. Ottimo post che spiega benissimo l'"anima" del Cammino. Da salvare e mettere in evidenza.
    Parlo di "anima" del Cammino perché il Cammino non ha un'anima propria, ma ha vissuto di questo ridicolo e triste dualismo tra i due spagnoli, e ora vive della malinconia di Kiko.

    La sostanza del Cammino è tutta qua: un atto di teatro, un teatro dialettale, dove i protagonisti, di solito un marito e una moglie stravaganti, quasi sempre urlando a squarciagola, dicono scempiaggini e se ne dicono di tutti i colori.
    Mentre il pubblico entusiasta ride a applaude qualunque cosa dicono o fanno.
    Divertente, non c'è che dire, ma anche profondamente triste, perché per molti, e per gli stessi protagonisti, tutto ciò non è una simulazione, ma la realtà.

    I mondi virtuali possono essere ben costruiti e possno divertire, o comunque interessare, come i libri o i film di fantasia, ma la differenza tra chi è folle e chi è "normale", è che il primo pensa che sia tutto vero.
    Come se si entrasse a Disney World e poi ci si convincesse che il mondo sia tutto là e la realtà fosse quella.
    Che valore possono avere le scelte "concrete" operate in una simulazione irreale?

    Ancora più triste è pensare all'inganno in cui sono caduti anche molti Pastori.
    Non sempre per colpe oggettive, spesso solo perché ingannati abilmente, ma, in ogni caso, tutto ciò ha qualcosa di grottesco, anche perché il primo atto dura da oltre 50 anni.

    Certi fenomeni mi fanno sempre venire in mente il film di Peter Sellers "Oltre il giardino", in cui un ritardato mentale che ha fatto per tutta la vita il giardiniere, viene scambiato per un esperto finanziere e tutto ciò che dice, cioè semplici concetti di giardinaggio, vengono scambiati per metafore profondissime, finché un gruppo di finanzieri non decide di candidarlo per la predidenza degli Stati Uniti.

    Tristezza anche per il fallimento della vita dei due iniziatori.
    Mi immagino la solitudine disperata di Carmen e Kiko, che ormai non può non sentire che il tempo gli sta sfuggendo e che il Cammino non ha rinnovato un bel niente e, anzi, è in ritirata.
    Due vite come quelle di Scrooge, della storia "Lo spirito del Natale". Due ricchi disperati, che hanno fatto a meno della famiglia e dei figli per rimanere soli, perché è da presumere mai abbiano sentito sentimenti genitoriali verso i loro adepti osannati. Sembra piuttosto che li abbiano visti sempre come rivali, visto come facevano di tutto perché tenessero la testa bassa e visto come reprimevano chi osasse alzarla anche solo un po'.

    Anche se lo spirito del Natale ha molti elementi che certo non sono cristiani, alla fine però c'è una sorta di umana "redenzione", perché il protagonista diventa buono.
    Sarà stato così anche per l'amara Carmen? E Kiko capirà i suoi errori? Non rimane che che pregare per la loro salvezza e per le loro vittime.

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  4. Uomo Libero!!!!!!!!!!!6 agosto 2020 alle ore 10:26

    IL CAMMINO NEUROCATECUMENALE AVVELENA ANCHE TE! DIGLI DI SMETTERE..

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  5. Per me, in altri tempi ultima ruota del carro nc, l'interrogativo circa la santità di Kiko e Carmen non esiste proprio: non sono santi, non lo sono mai stati e mai lo saranno.
    Forse il quesito può essere un altro:
    Quanti di noi che li abbiamo sopportati in silenzio (più o meno), giustificandoli addirittura (inqualificabile demenza), credendo nella loro parola (fuorviati dai tanti preti che, pecoroni, che vedavamo seduti in silenzio), quanti di noi, per causa loro, abbiamo già acquistato un certo grado di santità?
    Naturalmente sto ironizzando, spero mi perdoniate, anche sulle lacrime versate da molti di noi.
    Grazie, Pax, per la tua testimonianza così vera e così vivida.
    M.i.B.

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  6. Grazie proprio di cuore per il tuo commento Pietro.
    Offre begli spunti.
    Il cammino è tutto un teatro che, purtroppo, non è una simulazione ma la realtà... dalle tinte fosche della "malinconia di Kiko.
    Anche trovare efficaci confronti per mettere in evidenza, come tu fai, aiuta la comprensione più di mille teoremi.
    Hai composto un bel post che mi appresto a mettere in evidenza.

    Pax

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  7. Mi unisco a M.i.B. per ringraziare Pax, sia per il patrimonio di conoscenze personali dovute all'aver vissuto in prima persona un bel pezzo di storia del Cammino dovendo (purtroppo per lei) avere dei rapporti personali e diretti con Kiko, Carmen e con altri personaggi di spicco della gerarchia neocatecumenale, sia per la memoria vivida e il coraggio di attingere a certi ricordi che molti ex hanno invece preferito rimuovere o sfumare perché carichi di negatività, sia per il brio e la facilità narrativa con cui riporta tantissimi flash di storia vera e segreta del Cammino neocatecumenale e dei suoi iniziatori e li mette a confronto, come in questo thread, con vita, opere, affermazioni dei santi, creando violentissimi e stupefacenti effetti chiaroscurali.
    Il confronto fra la Carmen vera e la Carmen dei Diari o delle immaginette sui social, fra il Kiko vero e il Kiko delle Baracche, delle Anotaciones, delle lauree ad honorem, è veramente stridente e stupefacente e, senza Pax, non ne avremmo avuto l'evidenza che può nascere solo dalla testimonianza diretta e di prima mano.
    Il sapere che sono molti coloro che sanno la verità sul Cammino e molti che ne sono usciti, mi fa sperare e credere che ci siano altri Pax che, unendosi a lei, al momento opportuno, possano sovvertire tentativi di falsificazione della storia ma, soprattutto, di aggressione ulteriore, da parte di questi mascalzoni mistificatori di ciò che è più santo e vero, alla Santa Chiesa e all'empireo dei suoi Santi.

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  8. Correttivo della superbia è l'umiltà, su tale cura e buona predisposizione d' animo, sant' Agostino fonda la riflessione capeggiante lo stimolante e bellissimo thread odierno.
    Kiko è infatuato di sé stesso, ciò è talmente palese da non poter sfuggire ad alcuno. Egli non vuole intendere ragione, non tollera alcuna contraddizione e, a stento, è riuscito a sopportare l' estenuante Carmen, la quale gli dichiarava guerra per rabbia repressa e non certo per amore volto alla correzione. Ad entrambi è sempre piaciuta la compagnia degli adulatori, così che potessero crogiolarsi in quella soddisfazione pessima che deteriora l' anima, il corpo e la psiche. Una situazione senza via di mezzo che ammala tutto l' insieme!
    Star con loro - parlo degli innocenti ritrovatosi loro malgrado nel contesto - non infonde alcuna pace, piuttosto esaspera e conduce ad essere perennemente rivolti a Dio; non certo per loro santa influenza, ma per richiesta perpetua di liberazione dalla loro squallida presenza.
    Due personaggi che si sono opposti ad ogni benevola trasformazione interiore perché assetati di potere e guadagno; soddisfazione personale che nulla vale in realtà, ma che per loro rappresenta la vita! L'ossigeno - avvelenato - che gli permette di avanzare nella gloria infida del mondo! Quanto potranno durare respirando aria intossicata? Forse son già morti ancor prima di perire nel corpo.
    Ricordiamoci che non c'è vera santità senza la pratica dell'umiltà. L’umiltà si fonda su due basi: la verità e la giustizia. Attraverso la verità ci conosciamo così come siamo; a Santa Teresa d’Avila piaceva ripetere: “L’umiltà è camminare nella verità”. E la giustizia ci inclina ad agire secondo questa conoscenza. Entrambe queste basi risultano essenziali, ed entrambe sono state volutamente bandite dalla vita dei due iniziatori.
    Due meschini privi di umiltà e, di conseguenza, mancanti di santità, che erano soliti dichiarare una frase principe e standard che racchiude tutta la loro disumanità e superbia: "Tu non vali niente!".

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  9. Fuori tema ma importante.
    Precisazione della Congregazione della Dottrina della Fede.

    QUESITI

    Primo: È valido il Battesimo conferito con la formula: «Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»?

    Secondo: Coloro per i quali è stato celebrato il Battesimo con la suddetta formula devono essere battezzati in forma assoluta?

    RISPOSTE

    Al primo: Negativamente.

    Al secondo: Affermativamente.


    Chiedetevi neocatecumenali se i vostri figli sono realmente battezzati, perché questa precisazione sembra proprio rivolta a voi.
    http://m.vatican.va/content/francescomobile/it.html#salastampabollettino
    Leggete bene tutto.

    Frilù

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    1. Grazie infinite Frilù! Molto, molto interessante... Non ho al momento contezza del fatto che addirittura in Cammino si sia alterata la formula battesimale.
      Sono certa però del fatto che sia alterato lo spirito e la consapevolezza del ruolo dell'assemblea nell'ambito della azione sacramentale.
      "Alterare la formula sacramentale significa, inoltre, non comprendere la natura stessa del ministero ecclesiale, che è sempre servizio a Dio e al suo popolo e non esercizio di un potere che giunge alla manipolazione di ciò che è stato affidato alla Chiesa con un atto che appartiene alla Tradizione."
      E quante formule sacramentali ed atti sacramentali hanno i neocatecumenali ignorato o modificato anche tuttora?
      Aggiungo un indirizzo che porta direttamente al documento che ci hai indicato.

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    2. Il battesimo dei bambini del cammino prevede una immersione graduale del corpo del battezzando, soltanto alla dicitura "e dello Spirito Santo" s'immerge completamente. Nel battesimo cattolico è necessario aspergere la testa del bambino per tre volte.
      Sarà valido il battesimo dei nostri figli???
      M.i.B.

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    3. Errata corrige: questo è il link corretto.

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  10. Magari fosse scappato su un'isola deserta con la sua svedese...

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    1. Dopo un po' la svedese se la sarebbe data a gambe levate ☺️
      M.i.B.

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  11. Valentina non vorrei sbagliarmi ma sono due documenti differenti. Quello che indichi tu è l'istruzione per le parrocchie da parte della Congregazione per il Clero di qualche giorno fa, che ho iniziato a leggere e che appena ho tempo vorrei riportare alcuni punti. Quello invece che ho riportato io è una precisazione da parte della Congregazione della Dottrina della Fede sulla formula esatta per il Sacramento del battesimo.

    Frilù

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    1. Grazie per la segnalazione: avevo anch'io quel documento aperto e l'ho copiato al posto dell'altro.
      È questo il link corretto? Si intitola “Responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubbio sulla validità del Battesimo conferito con la formula “Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, 06.08.2020

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. "Tu non vali niente!".

    Rebel conclude così il suo commento che illustra perfettamente l'essenza marcia dei due protagonisti principali e ideatori della saga neocatecumenale.
    Di certo li ha conosciuti bene entrambi, parlando a ragione di disumanità e superbia alla base di tutto.
    Perché scrivo? Perché do il mio contributo? Perché ritengo semplicemente mio dovere portare a conoscenza delle cose che ho visto e sentito per anni e che, alla fine, per misericordia di Dio mi hanno spinta ad abbandonare il cammino, senza mai più voltarmi indietro.
    È proprio vero che quella frase di disprezzo profondo era molto spesso sulle labbra di Kiko e di Carmen anche in quest'altra formula molto usuale e più esplicativa: " Chiediti chi sei oggi tu senza il Cammino?".
    Frase ambigua e subdola al tempo stesso, un messaggio molto chiaro e un avvertimento. Erano soliti, di preferenza Kiko il conduttore designato in quanto capo-responsabile di tutto, rivolgersi con questa precisa espressione in particolare a chi nei giri di esperienza piantava qualche grana o mostrava stanchezza e velleità di cambiamento. Kiko, con quella sua arietta furbetta e ammiccante invece di aiutare nel merito il soggetto in questione si rivolgeva a lui pronunciando in maniera risolutiva la famosa frase "Chi sei tu senza il cammino". E ti insinuava il dubbio dei dubbi.
    E certo! Dopo che, anno dietro anno, sei stato ridotto a nulla, sempre a correre dietro a loro lasciandoti alle spalle tutto il resto e tagliando anche i ponti dietro di te... Ma dove credi di andare. Se vai via di qui non arrivi lontano.... Queste le minacce lanciate nel subconscio ma a volte anche a parole sparate in faccia, senza tante cerimonie!
    Questo il vero messaggio che Kiko è Carmen volevano trasmettere.
    Questa l'unica risposta, indolore solo per loro, ad ogni minimo problema potesse insorgere o a qualunque grana uno volesse piantare.
    Facendoti abbandonare tutto, negandoti l'autonomia economica e privandoti del domani il Cammino finisce per tenerti totalmente in pugno e si trasforma in un mostro. I primi anni ti mostra la bella faccia perché tu possa fidarti, abbandonarti senza riserve nelle sue braccia. Poi pian piano di anno in anno si fanno sempre più frequenti le minacce, gli avvertimenti, i "guai" apocalittici. E la tua vita si trasforma in un incubo.
    È necessaria una buona dose di carattere, molta determinazione, propensione al sacrificio perché risalire la china non è facile per nessuno e ricominciare daccapo quando non si hanno più trent'anni un'autentica impresa!
    È necessario sopra ogni altra cosa l'aiuto dal cielo e una fede salda nell'aiuto di Dio, poiché sul fatto che sia cosa buona e giusta fuggire via non hai più il più piccolo dubbio.

    Pax

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    1. Grazie Pax, hai descritto alla perfezione in poche frasi il metodo diabolico del Cammino per ridurti alla sua mercè e renderti di fatto incapace di anche solo pensare alla tua vita senza Movimento Neocatecumenale. Privarti dell'autonomia economica è uno dei primi modi. Se questo è vero sopratutto per quelli che partono per la "missione", i catechisti ci provano anche con quelli che rimangono. Uno dei modi è convincere le donne sposate che devono lasciare il lavoro, oppure convincerle che il loro lavoro non consente loro di curarsi dei figli, che devono essere numerosi, e quindi che devono trovarsene uno magari part-time, generalmente pagato una miseria. Spesso però il lavoro della donna è importante o fondamentale per l'autonomia economica della famiglia perché il solo stipendio del marito non basta. E poi il lavoro e l'indipendenza economica sono importanti per contribuire al benessere complessivo di una persona, e questo non significa affatto farne un idolo, come si esprimono i cosiddetti "catechisti". Negli anni ho visto alcuni casi di depressione in donne che avevano un lavoro spesso più di prestigio e meglio pagato di quello dei rispettivi mariti e che sono state convinte e a volte quasi costrette a lasciarlo. Una pena infinita... donne dallo sguardo spento, figli tristi e depressi, mariti fanatici seguaci dei loro "catechisti"... Non c'è davvero niente di cristiano, solo una diabolica volontà di asservimento ai propri malvagi fini.

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    2. Quanto dolore.
      Hai proprio ragione, tante donne valenti sono rimaste turlupinate e si sono spente negli anni. Unisci l'enfasi eccessiva che veniva data alla piena sottomissione della moglie al marito in tutti gli scrutini, dal secondo passaggio in poi. E, dal momento che nel cammino tutto si trasforma in legge (e solo come regola da osservare senza nessuno spirito viene recepito a causa della deformazione strutturale che il cammino stesso provoca inevitabilmente) non ha trovato equilibrio neanche nella legge dell'amore che tutto informa nel cristianesimo, come ben insegna San Paolo.
      La frase era "Chi comanda è il marito"
      I fratelli hanno anche un bel metro di paragone quotidiano, ed è la rigida regola che vige nelle equipe di kikatekisti.
      "L'ultima parola è del capo-equipe" Ossia, si poteva anche discutere MA tutti alla fine bisognava obbedire al responsabile dell'equipe.
      Superfluo aggiungere che capo-equipe era il laico marito della coppia di responsabili (solo raramente responsabile era il presbitero e solo in alcune equipe di itineranti, quelli di fede provata kiko-carmeniana e quindi peggiori di qualunque laico). Povere donne! Soggette due volte, in una realtà dalla quale ogni spirito si è allontanato sempre di più per lasciare il posto a un sistema ferreo di governo tutto umano.

      Pax

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    3. Pensa che il mio capo equipe si vantava di aver ricattato la sua futura moglie dicendole che se non avesse seguito le catechesi lui non l'avrebbe sposata. Siccome era una cosa che ripeteva di tanto in tanto, una volta un fratello gli fece notare che si trattava di un ricatto, ma lui negò e andò ovviamente su tutte le furie... A me, che invece affermavo che non avevo costretto la mia futura moglie a seguire le catechesi come condizione per sposarla, mi vedeva ovviamente come fumo negli occhi. Hai ragione Pax, quanta cattiveria verso le donne e verso tutti i soggetti deboli...

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  14. Nei Diari di Carmen, oltre ad un continuo mantra depressivo sul proprio non essere, essere nulla, mutismo, incapacità di parlare, sarò malata, taccagneria, fumo drogato eccetera, ci sono pure alcune frasi stupefacenti che forse ci fanno avvicinare meglio al suo pensiero ed alla sua personalità. Fermo restando che quel Gesù di cui parla continuamente è un Gesù-maggiordomo, che deve 'venire' continuamente a farle cambiare umore, a rimediare alla sua noia, al male di vivere, all'invidia per Kiko, al complesso di persecuzione, all'odio per clero e vescovi, al vizio del fumo, addirittura al dispetto per il fatto che il suo compleanno od onomastico non venivano onorati a dovere.
    Ecco la frase che metto in evidenza. Chiarisco che non è uno dei suoi tanti sfoghi ma è una idea per una catechesi alle 'ragazze' itineranti da inserire nelle equipe.
    Sono nel Signore sicura e libera, perché ne lo ha dimostrato con fatti chiari, della Missione che Dio, per sua misericordia, mi ha affidato e della collaborazione con Kiko, che non so fino a quando sarà: non eterna ovviamente anche se fosse per sempre.
    Qui c'è il mio presente e il mio futuro.
    E colui che sta collaborando con me è Gesù Cristo. E questa collaborazione eccezionale sta dentro tutta la tradizione della Chiesa.

    Altro commento invece sulla liturgia della Pasqua (non la liturgia della Chiesa, si intende, ma la pseudo liturgia del Cammino):
    La lotta di attacco alla liturgia mi dà senso in questo battagliare. (...) Passività. Anni per creare la comunione, l'amore, e consegnamo il catecumenato come pasto al clero.
    Nel frattempo avevano già prenotato la "sala" per celebrare la "loro" veglia di Pasqua. A dispetto della liturgia e del clero.
    La Missione della Riformatrice con la collaborazione di Kiko emerge finalmente fra le tante lagne e sospiri. Ah, non dimentichiamoci del Gesù-cameriere-collaboratore familiare.

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  15. Dopo 30 anni. Sono scappata dal cammino
    ... Il cnc mi ha portato via gli anni piu belli ha annullato i miei desideri le mie aspirazioni, l unica cosa che non mi ha portato via |è stata la convinzione di essere figlia di Dio libera e amata davvero per come sono.

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  16. @ Valentina

    riporta dai Diari di Carmen:

    La lotta di attacco alla liturgia mi dà senso in questo battagliare. (...) Passività. Anni per creare la comunione, l'amore, e consegnamo il catecumenato come pasto al clero.

    questa frase è un concentrato del vero pensiero di Carmen.
    Lo hanno riportato nei diari per far emergere il tormento dello spirito della novella mistica trepidante per i destini incerti della Madre Chiesa a causa degli "infermi" nella fede" - don Sanfilippo dixit - che non comprendono il dono prezioso del Cammino Neocatecumenale, unica salvezza per la Chiesa.
    Ricordo la eclatante affermazione di Kiko:
    I Papi hanno detto che il Cammino Neocatecumenale viene dal cielo per la salvezza della Chiesa.
    Di sicuro una così sarà canonizzata. Le sue battaglie contro il clero magnone passeranno alla storia più delle imprese eroiche dell'ardimentosa Santa Giovanna D'Arco e porteranno alla Chiesa Universale frutti copiosi.
    Spargerà miracoli sul popolo pellegrinante che la implora e veglierà benedicente dal cielo a custodia della sacra eredità per i secoli dei secoli. Amen

    Pax

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    1. Pax, mancava la nuvoletta con il volto "sorridente" (....) di Carmen che si materializza sopra piazza San Pietro durante l'Angelus del Papa......

      LUCA

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