mercoledì 19 agosto 2020

Non mollano i giovani neanche con la Pandemia.



Tutto uguale in tutto il mondo, agli ordini di Kiko come sempre.


Al grido "Habla, Señor, que tu siervo escucha!"


"Parla, Kiko, che il tuo servo ti ascolta"
Nonostante il COVID o, forse, meglio dire a causa del COVID itineranti, catechisti e responsabili si stanno attivando a livello locale nei vari Centri Neocatecumenali e nelle Parrocchie per riprendere le fila, mettendo in riga in primis i giovani e per tenerli in caldo con una chiamata vocazionale, organizzata per zone e inserita in un pellegrinaggio nei dintorni..

È di questi giorni, infatti, la notizia largamente attesa della cancellazione del consueto incontro vocazionale annuale dei giovani con Kiko, come da calendario degli eventi neocatecumenali programmati per tutto l'anno in corso e diramato da Kiko stesso alle comunità nell'Annuncio di Quaresima dello scorso 13 febbraio 2020. Sembra di essere in un altro pianeta!


Diceva Kiko:
"Il 5 settembre [2020] avremo un incontro vocazionale molto importante a Roma al Circo Massimo, alle 17."
Anche questo evento è saltato, come tutti gli altri incontri convivenze a raduni. Il COVID ha inferto senza alcun dubbio un colpo ferale al Cammino Neocatecumenale dal quale sarà difficile rialzarsi. E comunque nulla più sarà come prima.
E dunque i Vertici del Cammino hanno dovuto escogitare altre forme per tenere in piedi l'intera baracca e mantenere il controllo capillare sulle persone.

Gli itineranti responsabili di Regione, nel dare le disposizioni generali a cui attenersi, hanno precisato che:
"Il pellegrinaggio è vocazionale ma non significa che sia esclusivamente per ragazzi e ragazze. Se sono presenti coppie che fanno servizio di supporto al pellegrinaggio, o altri fratelli e sorelle più adulti, va specificato che la chiamata è rivolta a tutti e si fanno le chiamate come alle convivenze di Inizio Corso."
Questo in Italia, ma vediamo in Spagna per esempio. Troviamo le stesse medesime indicazioni, segno di una precisa regia dall'alto.

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Quanto segue è tradotto da un articolo di CruxSancta:

 " Nel Cammino Neocatecumenale ci sono parole il cui significato è elastico, molto elastico, molto più elastico del chewing gum. Una di queste è la parola "gioventù". Lo si vede ogni volta che organizzano le "chiamate vocazionali". Il tutto è portato avanti sempre dallo stesso Kiko che ama ascoltare se stesso e poi ai giovani viene chiesto di sentire una chiamata di Dio per il presbiterato, per la vita consacrata o per altre funzioni necessarie al Cammino Neocatecumenale, come diventare triglie o domestiche per famiglie numerose o itineranti pigri. Fatto sta che, negli ultimi anni di carestia e precarietà, quando si chiede ai giovani di “alzarsi” è normale vedere che i bambini si alzano e vengono ammessi e anche pensionati e pensionati anticipati. Quindi, sulla locandina dobbiamo intendere la parola «giovani» nel suo ampio senso neocatecumenale, vale a dire: "attirare e portare tanti quanti ne servono".
Il resto del messaggio è straordinariamente chiaro: «Parla, signore, il tuo servo ascolta» (La citazione corretta include virgole e manca il solitario "!" che appare nell'opuscolo). Per una volta l'obiettivo dell'incontro è chiaramente affermato: coloro che rispondono alla chiamata di Kiko saranno chiamati ad ascoltare come servi e obbedire come servi, dal momento che il Signore lo manda a parlar loro. Perché è richiesta ai giovani un'obbedienza assoluta al Cammino, come è richiesta a tutti, e d'estate non fanno riposare neanche loro. E non può essere! Ecco perché devi tenerli legati saldamente e fare incontri anche d'estate - occasione propizia per fare nuove conoscenze - in modo che si uniscano e si accoppino all'interno del ghetto neocat.   
(da: CruxSancta)




"Estoy aquí para hacerte
una oferta única, así que escucha.":

Cioè, in pratica: "Giovani!
Lasciate perdere ogni altra cosa!
A distruggervi ci penso io!"

Ma la cosa più scandalosa è che le direttive dall'alto precisano che non c'è limite di età, né alcun discrimine dipendente dalla Tappa di Cammino. Addirittura si ha il fondato sospetto che non gliene freghi niente se ad essere coinvolti nell'evento siano giovani che nel cammino neanche sono entrati!
Che dire?
Forse gli faranno le scuole serali o organizzeranno corsi accelerati per far fare "il salto", come a scuola si fa per recuperare gli anni perduti!


Insomma, per farla breve, l'età minima è scesa a 13 - 14 anni. Sì, avete ben compreso, anche solo 13 anni! Certo, più bassa di così!
La verità è che sono nei guai seri, più ancora di ogni più nera previsione e di quello che vogliono far credere.



Ricordate anche voi i primi anni, quando ancora si davano una parvenza di serietà?
Il minimo richiesto era aver fatto la Tappa della Traditio o almeno il Secondo Scrutinio.
Azzerate tutte le condizioni, ora tutto fa brodo. Stanno proprio “alla frutta”, ridotti ormai alla canna del gas. E intanto giocano con le vite umane con una disinvoltura ancor più grande, mano a mano che vedono sfuggir loro di mano la situazione.

In verità bisogna dire che non si son fatti mai troppi scrupoli a distruggere impunemente la gente. Non è da meravigliarsi. E col passar del tempo potevano solo peggiorare!
Intanto negli ultimi anni è saltato alla ribalta sempre più un altro efficace strumento che utilizzano in modo spregiudicato per accalappiare giovani da asservire alla loro causa. È il famoso "post-cresima". Si vantano - mentendo - di portarlo avanti "con spirito di servizio" nelle Parrocchie dove si fa il Cammino. In realtà il "post-cresima" è solo il mezzo che utilizzano per traghettare i ragazzi dalla parrocchia al cammino neocatecumenale nella speranza che in molti, oltre ad entrare in comunità e coinvolti dagli incontri vocazionali, vadano soprattutto a riempire le fila sempre più ridotte dei seminaristi dei numerosi R.M. al servizio di Kiko sparsi per il mondo.


E cosi, tra pellegrinaggi, post-cresima, abbassamento dell'età minima, ad un certo punto si è annullato anche il discrimine che imponeva, per l'ammissione al Centro Vocazionale, di aver fatto almeno una metà del percorso neocatecumenale o quanto meno - riducendo proprio all'osso - gli anni in cui si mettono le prime basi. Fino al punto che, tolta di mezzo anche l'ultima condizione pregiudiziale ossia di fare almeno parte del cammino, si approda al sospirato Incontro Vocazionale annuale con Kiko con tutte le carte in regola per "offrire la propria vita per l'evangelizzazione". Tradotto: carne da macello! Per Kiko Arguello, ovviamente!



“Come condannati a morte”
carne da macello da sacrificare a Kiko.
A proposito: sono 90 kikos, o molti di meno?

Ne lasciamo la descrizione a  Pietro (NON del Cammino) che con una sola immagine, in una sintesi estrema, descrive quanto di fatto avviene nel Cammino, e non solo in occasione delle Chiamate Vocazionali:


"Non voglio certo negare altri tipi di esperienze, ma quando si confonde il modo di fare con l'essenza del messaggio evangelico, l'esperienza che si dice di aver vissuto potrebbe essere in gran parte frutto di suggestione.
E la suggestione sta ai frutti dello Spirito, come l'allegria del vino sta alla gioia frutto dello Spirito Santo."



Kiko gioca moltissimo sulla suggestione. Molto bravo a gestire moltitudini di ascoltatori e portarli ad uno stato di ebrezza crescente. Un vero specialista nel campo.


Poi come pronuncia la magica parola "Si alzino ora quelli che si sentono chiamati dal Signore a…" si vedono stuoli di inebriati fratelli sciamare ai suoi piedi.

Atterrando nella realtà verifichiamo poi che in tanti negli anni hanno fatto dietro front, tanti ragazzi hanno iniziato senza mai finirlo il percorso nei Seminari R.M. con grande dispendio di risorse economiche che hanno gettato al collasso intere comunità e, cosa ben più grave, logorando se stessi per aver stravolto irrimediabilmente, sotto l'onda dell'entusiasmo e in maniera sconsiderata, la propria vita per sempre.
In seguito molti di loro ne sono rimasti irrimediabilmente distrutti, perdendo identità e orientamento.

Alla fine della fiera i poveretti, insomma, non sono più "né carne né pesce", come suol dirsi.



57 commenti:

  1. Uomo Libero!!!!!!!!!!!19 agosto 2020 alle ore 07:53

    I FIGLI DEL CAMMINO SONO LA NUOVA CLASSE DIGERENTE..

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  2. Che cosa succede in pratica? Succede che ieri, cioè fino a qualche anno fa, ad essere inviati a questi incontri per giovani con chiamata vocazionale (grande pensata di Kiko fin dal 1984 a margine di una giornata per i giovani pre-GMG) erano solo giovani del Cammino; e fino a qualche anno fa, si sa, i giovani in Cammino erano solo figli di neocatecumenali e per "giovane" non si intendeva "bambino" di certo.
    Ad ogni modo, già allora, questo incontro 'trappola' in cui si conta sulla stanchezza della giornata massacrantee le ore di catechesi ipnotica, il caldo, la sovraeccitazione del momento per indurre i giovani ad alzarsi ed andare verso la tribuna senza avere assolutamente una chiara idea di ciò che questo un domani, comporterà, ha indotto molti a chiedersi che cosa fosse in realtà questo Cammino che credevano di conoscere.
    Intendo dire: già allora questa iniziativa era scandalosa, soprattutto perché in Cammino l'insegnamento era totalmente opposto, come spiega l'articolo: non potevi ritenere di aver capito nulla della fede e neppure di te stesso prima di aver superato il precatecumenato. La dissonanza era ed è clamorosa.
    Ma ora, che succede? Succede che un ragazzino/a di 13 anni che ha frequentato un corso per la cresima in parrocchia, venga mandato dai genitori a seguire i corsi di post cresima organizzati sempre in parrocchia senza sapere che si tratta di corsi neocatecumenali.
    I genitori sono felicissimi perchè il figlio/a sta in un un ambiente sicuro e perdono il contatto di ciò che davvero fa, visto che è una regola dei padrini di post-cresima del Cammino di non comunicare direttamente con le famiglie e di spiegare loro nulla di più di ciò che dichiarano ufficialmente di fare.
    I genitori del ragazzino/a non sanno che il proprio figlio verrà invitato più volte a entrare nel Cammino Neocatecumenale e che è a questo scopo che vengono organizzati questi corsi di post-cresima. E questo è già gravissimo perché si tratta di un vero e proprio adescamento. Ma non c'è limite al peggio!
    Da quest'anno, un ragazzino/a di 13 anni che nulla ha mai avuto a che fare con l'ambiente e le metodiche del Cammino viene invitato alla mattina con la 'parrocchia' ad un un innocente incontro estivo e può tornare tornare alla sera a casa come prossimo prete o suora per Kiko, quindi soggetto alla trafila del percorso vocazionale con catechisti neocatecumenali ma soprattutto a tutte le conseguenze psicologiche che, per un bambino, può comportare il pensare di aver già fatto una scelta di vita così enorme.
    Tutto è iniziato con la frequentazione della parrocchia, per tenerlo lontano dai pericoli del mondo e invece ci si ritrova con un figlio/a agganciato da un gruppo religioso che assolutamente non dialoga con la famiglia e che ha una influenza diretta invece sul minore!
    Il tutto è avvenuto tramite la parrocchia.
    A me verrebbe voglia di denunciarli tutti, a partire dal parroco.

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    1. Specifico che le indiscriminate alzate vocazionali neocatecumenali del 1984 avvennero a margine del Giubileo internazionale dei giovani indetto a Roma da Giovanni Paolo II.

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    2. Cara Valentina che dici (mi permetto di evidenziare quelle che sono secondo me le parole chiave):

      "un ragazzino/a di 13 anni che ha frequentato un
      corso per la cresima in parrocchia , venga mandato dai genitori a seguire i corsi di post cresima organizzati sempre in parrocchia
      ..
      I genitori sono felicissimi perchè il figlio/a sta in un un ambiente sicuro
      ..
      viene invitato alla mattina con la 'parrocchia' ad un un innocente incontro estivo e può tornare tornare alla sera a casa come prossimo prete o suora per Kiko, quindi soggetto .. a tutte le conseguenze psicologiche ..

      Tutto è iniziato con la frequentazione della parrocchia , per tenerlo lontano dai pericoli
      ..
      Il tutto è avvenuto tramite la parrocchia . "
      --------
      Perché ti scandalizzi o stupisci dopo 50 anni?

      Il CN è un servizio offerto o prodotto venduto dalle parrocchie;
      il CN non ha vita propria non avrebbe emesso il primo vagito fuori dalla Chiesa, sarebbe esaurito da tempo se fosse uscito dalla Chiesa, come Kiko ha varie volte fintamente minacciato, continua a sussistere SOLO tramite la Chiesa.

      Io non farei perciò tante distinzioni tra "Cammino" e "Parrocchia" perché nelle parrocchie dove c'è il CN le due strutture sono indistinguibili ..
      .. denunciare? :) a chi? :)

      Il CN non sarà cattolico, ma la Chiesa cattolica di oggi mi sembra sempre più NC.

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    3. Tu hai ragione Roberta. Ma qui si sta parlando di minori. In Italia non puoi fare nulla o quasi nulla se un figlio maggiorenne aderisce di sua iniziativa a Scientology. Diversa è la situazione nel caso dei minori.
      Poi io non mi scandalizzo. Ho solo detto che, da genitore, andrei dai Carabinieri. Con un po' di esposti di questi genere sulle spalle, i Parroci si guarderebbero bene dallo sponsorizzarli.
      Ma non è detto che non succeda o che non stia già succedendo.

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  3. Per la serie Cafonate Blasfeme trasmettiamo la puntata di oggi: lo stampo neocatecumenale per le pagnottone/focacce liturgiche del Cammino.

    Il dettaglio che più si fa notare è l'orrido crocifisso-sogliola adoperato come manico del coperchio (dovete "impugnare il Signore" per fare le pagnottone).

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    1. Esiste perfino una videolezione (offerta da un famoso kikoshop che incidentalmente vende il prodotto) su come si fanno le pagnottone kikiana. Notatene il font kikizzato per i sottotitoli. A circa un minuto e mezzo si vede l'azione furiosa dell'impugnare il Signore.

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  4. IL problema dei catecumeni non è che si autodistruggono da soli, sinceramente chi se ne frega, ma che rompono a chi sta fuori con la loro arroganza ed in più, non sono rinchiusi tra loro, ma sono tra noi, con la benedizione della chiesa, che invece di caccacciarli, li aiuta a diffondersi. La vera responsabile è la chiesa, che ha permesso il diffondersi di questa setta per 50 anni. Per i danni che hanno fatto nessuno paga, ne loro, ne la chiesa e ne dio, che dorme beato, ma paga chi ha subito ed ha visto la propria autostima e vita distrutta.
    Uno che ha buttato gli anni più belli e che sarebbero stati la base per una vita da adulto sana, in una setta di fanatici ed ignoranti, che ancora oggi non hanno pagato, anzi la vita premia loro ed i figli.

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    1. "non sono rinchiusi tra loro, ma sono tra noi, con la benedizione della chiesa"
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      Carissimo,
      se avessimo avuto autostima non saremmo finiti lì (cercando qualcuno che ci volesse bene e a cui voler bene supponendo che l'ambiente della Chiesa fosse SANO) e se ci fossimo finiti, ci saremmo ancora, con 1 super-autostima, arroganti, materialisti e anafettivi come loro, vincenti nella vita ..
      ma, sinceramente, ormai ti importa? Gesù non ha vinto così, quindi forse c'è speranza anche per noi .. non di essere vincenti, ma di essere un giorno, non so come .. amati anche noi, noi che non siamo stati capaci di "una vita da adulto sana", forse non ci siamo impegnati abbastanza, non so (le tare famigliari sono difficili da superare per 1 bambino e 1 adolescente) .. ma di certo nessuno ci ha aiutato (per carità, non che qualcuno fosse obbligato ad aiutarci! Mica perché uno si chiama "prete" o "Chiesa" o "gruppo cattolico" deve tutelarti dagli inganni morali .. ti possono dare il pacco alimentare, ma in quanto ad 1 aiuto morale .. ognuno per sé e Dio per tutti, sei grande ormai!
      Così ci deride la Chiesa a me e a te!) e se qualcuno ci ha aiutato, almeno a me, NON erano persone chiesaiole .

      Quindi, quello che io ho capito (ma vale per me, forse tu puoi aver fortuna e fare 1 strada migliore) è che se loro stanno rinchiusi nella benedizione della Chiesa, è proprio da quest'ultima che bisogna star lontani o almeno avere la MAX attenzione a tenere le distanze (ben più del distanziamento governativo!) e ripeto, parlo per le persone con le nostre problematiche e sensibilità, perché gli ambienti di Chiesa (sperimentato ampiamente direi) ci fanno senz'altro
      più male che bene.
      Anche la Chiesa, come la società di oggi, è per i forti, per chi ha "reti" famigliari o amicali cioè infine per i vincenti e quando il Papa rimbrotta contro l' ingiustizia si riferisce esclusivamente a quella economica. Tu appartieni a qualche "categoria protetta"? Io no, se è così anche per te, il "bene" da parte della Chiesa ce lo possiamo scordare.

      Però lasciami dire quello che credo, anche se non è allineato con il pensiero di questo blog (che apprezzo per la libertà di espressione che dà ad ognuno): Dio è Dio e la Chiesa è la Chiesa
      (mi fermo, consapevole che può essere l'apertura di 1 discorso molto ampio.. )
      non lasciamoci confondere anche su questo ..
      Un abbraccio

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    2. Hai perfettamente ragione. La colpa e' di chi nei vertici della Chiesa continua a non fare niente per porre fine a questa setta.

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    3. Grazie ROBERTA Salerno, per le tue parole e perché hai compreso il mio stato d'animo.Non vado più in chiesa perché come dicevo prima, perché è responsabile come la setta dei danni fatti ad ognuno di noi, chi più chi meno. E sono d'accordo con te, chi è uscito dal cammino ed ancora fiduciosa della Chiesa, è perché nonostante tutto hanno le spalle coperte, una vita piena e vincente. Per quanto riguarda Dio e la Chiesa, non credo neanche in Dio, perché lui è il creatore di tutto, ed è responsabile e non può lavarsi le mani con la scusa che ci ha lasciati liberi di scegliere, e se ne frega del male sulla terra. Io non ho scelto di essere come sono, e di subire le ingiustizie e sofferenze non per colpe mie.
      Purtroppo chi non c'è dentro non può capire, grazie ancora Roberta.

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    4. Anonimo delle 15e32...
      Dio ci lascia liberi di scegliere è vero...,ma non ci dimentichiamo che ci ha dotati di una ragione,per questo tante volte siamo noi stessi a procurarci del male,perchè non vogliamo usare la ragione,pensa che Io prima di entrare in cammino, ero stata avvisata dal mio parroco che non era cosa buona ma nonostante ciò mi sono buttata a capofitto,se avessi ragionato su quello che il mio parroco mi aveva detto,non mi sarei fatta del male da sola.Per questo
      Ti prego di riflette sul fatto che Dio è responsabile di tutto,c è un proverbio che dice:aiutati che Dio Ti aiuta,quindi se Dio mi aveva mandato il mio parroco per distogliermi dalla setta nc!!!e Io ho voluto fare di testa mia!!!non posso prendermela con Dio.
      Poi dici:non ho scelto di essere come sono...
      Io Ti dico che per quanto mi riguarda,come ho già detto sopra,tante volte sono proprio Io a scegliere di essere come sono,perchè voglio essere testarda e credo che tutto quello che faccio sia cosa buona e giusta,ma poi quando arriva la batosta mi rendo conto che non sono onnipotente.
      Se invece ascoltassi un pò di più la voce del Signore e mi affiderei a Lui,mi risparmierei tante delusioni e dispiaceri.
      Quello che Noi non possiamo evitare,purtroppo sono le malattie,ma comunque non dobbiamo pensare che ce li ha mandate Dio ed è contento del male che ci afflige lavandosi le mani.
      Dio ci ha dato un mondo pulito,se poi l uomo lo ha riempito di schifo,provocando a se stesso tumori e quant' altro,che colpa ne ha Dio?
      Mi dispiace tanto che Tu sia caduto in una depressione da dover ricorrere ad un psicologo,se mi permetti Ti suggerisco di aprire il Tuo cuore davanti al Santissimo e vedrai che la Tua anima avrà una pace che neanche Tu Ti immagini.
      Un caro saluto a Te e a chi si trova nelle Tue stesse condizioni.

      PS. Detto da una che sta attraversando un momento buio a causa di una malattia,per questo approfitto e vi chiedo di pregare per me.

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    5. Cara Lilly,
      ti ringrazio per quanto scrivi e confermo ogni tua parola. Ti assicuro la mia preghiera per la tua salute.
      Aggiungo che il consiglio di fare Adorazione è prezioso. A volte si è così feriti che è impossibile entrare in Chiesa, difficile accostarsi ai Sacramenti. Si è rotto quel legame di fiducia nella Chiesa che, lo sappiamo, è fatta di buoni e di cattivi, ma è terribile quando i cattivi sembrano esserne il vero volto. Siamo come quel poveretto ferito e malmenato dai briganti sulla strada di Gerico, impossibile fare altro che sanguinare e aspettare l'aiuto di Dio, perché dagli uomini, soprattutto da coloro che dovrebbero esserci fratelli, abbiamo ricevuto solo tanto male.

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  5. Cara Pax, non potevi descrivere meglio ciò che per il momento sta succedendo.
    Veterano

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    1. Bellissimo quel "per il momento". Aspettiamo di vedere dove arrivano. Da qualche parte pur arriveranno continuando su questa strada, ossia scadendo sempre più e scendendo sempre più in basso.

      Pax

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  6. Ricordo che quando nacque il mio primo figlio, poco più di un anno fa, il primo commento di mia suocera indottrinata fu che sarebbe stato un onore se un giorno mio figlio diventasse presbikiko. Ma certo quale più alto onore!! Le dissi subito che se mio figlio davvero un giorno sentisse questa splendida chiamata, ci sono mille seminari cattolici i quali lui può attendere! Io sto ancora nel cammino, non ci vado da mesi ormai, ma e mia responsabilità dare ai miei figli una sana istruzione cattolica perché la suocera non perderà occasione di presentare loro il dio secondo Kiko! Accetto consigli su come posso instaurare la fede nella mia casa lontano dal cammino!

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    1. Per me un problema del Cammino è proprio convincere le famiglie, soprattutto i padri di famiglia, che devono convincere i figli a forza di parole e possibilmente devono costringerli a forza ad ascoltarli. Personalmente, io sono e sarò sempre una estimatrice del valore impagabile dell'esempio. Sii prima di tutto ciò che vuoi trasmettere. Il mio consiglio è sempre quello di seguire la Messa feriale quando possibile da sacerdoti non neocat e fare letture cattoliche. Per la grande semplicità, consiglio la lettura del catechismo di San Pio V.

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  7. In ogni regime più o meno dittatoriale, poco prima della disfatta dello stesso, si assoldano i bambini tra le fila dei soldati quando vengono a mancare le forze valide (Hitler docet). Spero che i bimbi "alzati" siano un segno che preannuncia la fine del "cinquantennio" kikiani. Amen.
    M.i.B.

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    1. Questo articolo mi ricorda una tipica figlia del cammino che - assieme a sua sorella maggiore - fece questa baggianata vocazionale per diventare suora, durante la GMG in Germania. Entrambe, sotto effetto della suggestione dello spagnolo sclerotico, avrebbero voluto diventare suor; peccato non fossero nemmeno delle cristiane decenti. Ad oggi, non riuscendo a essere suore, una ha contratto il classico matrimonio combinato con relativi 3 figli, l'altra ha catturato un altro pesce lesso, in attesa di sposarlo, dopo che il cammino li avrà sistemati lavorativamente. Il tutto avviene nella loro comunità di Barletta...

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    2. Mi unisco al tuo auspicio M.i.B..

      In realtà siamo alla continua ricerca dei segnali che preannuncino la fine, a mio avviso certa e imminente, della deforme creatura generata dai due spagnoli.
      Certo è triste constatare che dall'inizio alla fine, rimarcata da questa assurda storia delle chiamate estese agli infanti, il Cammino si sia caratterizzato da sempre per l'uso scondiderato della vita delle parsone che si sono affidate a loro e in loro hanno riposto fiducia.
      Uso fino all'abuso, tante volte.
      E se a pagarne le spese sono stati in ogni caso i più piccoli e deboli (chi sa perchè!) ad avvantaggiarsene sono stati sempre i più forti ed arroganti.

      La mia esperienza mi ha insegnato che nel Cammino non è praticata la giustizia e neanche la misericordia. Perchè la copertura dei prepotenti è piuttosto tipo connivenza delle associazioni a delinquere ben organizzate dove i tiranni e i loro aguzzini si coalizzano (come ce ne fosse bisogno!) per tenere a bada, sotto controllo e rendere innocue le povere vittime indifese.

      Pax

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  8. Ciò che rende il C.N. aberrante è una cosa fondamentalmente:

    Non pone al centro l'uomo.
    Banale? Non tanto, direi. E per quanto banale va ben rimarcato!

    Ho nella testa il ritornello frequente di Kiko:

    NON E' L'UOMO PER IL CAMMINO, MA IL CAMMINO PER L'UOMO.

    E dunque esemplificava per far comprendere che tutto è al servizio del fratello nel neocatecumenato, soprattutto del fratello più piccolo: quello che lui definiva "l'ultimo".

    LA COMUNITA' CAMMINA COL PASSO DELL'ULTIMO!

    Altra baggianata seriale. Quelle palle mondiali che quando le senti dalla sua bocca, dopo che un poco hai imparato a conoscerlo, ti chiedi:
    "ma questo come fa ad avere una faccia di corno simile?!".

    Parlo dei tempi finali dell'esperienza, quando le lampadine si sono accese e devi solo tirare le somme... e hai davanti agli occhi e nel cuore la tua storia ben chiara e le sofferenze di tanti, depressioni e perdita del senso dovuti ad aver riposto incondizionatamente la fiducia negli oracoli dei propri catechisti.

    Visto l'argomento del post, parlo dei ragazzi in questo caso (ma tutte le fasce d'età sono colpite). In particolare dei cd. "figli del cammino", peggio se figli dei mega catechisti itineranti.
    E ricordo quando i catechisti avevano problemi con alcuni giovani già sulla via del non essere nè carne nè pesce e non trovavano niente di meglio che indirizzarli a Kiko stesso. Terapia intensiva: spedirli alla Domus fino a rinsavimento e reinserimento nel "progetto". Quale metodo migliore per chi è confuso che mandarlo in un luogo esclusivo, tutto kiko, con effetti speciali a ripetizione?
    Certo è il cammino per l'uomo, non viceversa. Come dubitarne?

    Pax

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    1. L'esperienza raccontata da Anonimo Texas più sopra specifica nel conreto quanto si è tentato di dire per tratti generali.

      Famiglia in cammino, famiglia storica... destino segnato!

      Pax

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    2. "Ciò che rende il C.N. aberrante è una cosa fondamentalmente:

      Non pone al centro l'uomo". Infatti pone al centro Dio, che è la cosa più importante!

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  9. Infine sono sempre i più piccoli e gli innocenti a subirne di santa ragione. È consuetudine degli ambienti luciferini sfruttare le anime candide con l' intento di conseguire i propri loschi scopi. Nulla di nuovo quindi, dolore vecchio oramai.

    Questo thread risulta prezioso perché dimostrante un momento attuale che farà storia: la disfatta del Cammino. Un epilogo palesato dall'affanno di questi Responsabili, che pur di ottenere numeri e adesioni tralasciano le classiche pretese trascinando a sé persone d' ogni età e "provenienza". Sono allo stremo, soli e senza l' appiglio del guru, oramai svanito dalle scene senza concedere notizie di sé (che misero rispetto, nemmeno stentato, anzi nullo).

    Grazie Pax, questo post offre molteplici spunti e suscita ricordi. Ne espongo uno inerente al tema che mi è balenato d' istinto mentre provvedevo alla lettura.

    Ero un'adolescente ancora coinvolta nel contesto settario in oggetto, ospitata per un brevissimo tempo da una famiglia che avevo di già conosciuto tramite incontri sporadici a Porto San Giorgio.
    La famiglia in questione possedeva il suo posticino privilegiato nel movimento ed era costituita da sei persone. Il maggiore dei quattro fratelli fu sospinto alla "carriera" sacerdotale dagli ambienti per lui privilegianti: il cammino e la famiglia. Un giorno ci ritrovammo a discuterne e, con la prodezza e la naturalezza di un neocatecumenale quarantenne alle prese con la propria confessione pubblica, affermò: "sono depresso, molto amareggiato. Sono triste e non ho voglia di vivere". Concetti inadeguati ad un' anima così giovane, per tale accusavo profondo dispiacere.
    Il suo fine settimana era occupato dal percorso suscitato dalla "vocazione" inflittagli e gli altri giorni si ritrovava costretto a partecipare a varie circostanze neocatecumenali. Nessun amico, nessuna possibilità d'evasione, solo soffocamento senza pietà (ricordo la severità del padre e la sottomissione della madre, una tipica realtà neocatecumenale alla quale non ci si può abituare).
    Quindi chiesi a questo ragazzino perché non rivelasse ai suoi genitori il suo disagio e lui rispose perentorio: "non posso!"
    Dopo un attimo di pausa proseguì spiegandomi che furono proprio loro ad obbligarlo ad intraprendere la strada sacerdotale e che furono chiari circa la necessità di proseguire senza ripensamenti (un termine inadatto visto che non fu suo volere). E poi...che figuraccia avrebbero fatto dinanzi a quella comunità così elogiante l' evento? Come perdere tanta notorietà?
    Non conosco l' esito della vicenda, ma ho impresso il suo dolore.

    Eh sì, non mollano i giovani...mai!

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    1. Chi sa cosa vuol dire Dio a Kiko con l'arrivo del Covid!

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  10. Rebel e se il ragazzino grazie a questa prova è diventato un prete con i fiocchi? Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?
    La comunità sostiene i ragazzi non li condanna. Perfavore basta!

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    1. Ho notato che voi neocatecumenali continuate ad usare le preposizioni sbagliate. Il ragazzino nonostante questa prova, cioè nonostante il comportamento tirannico dei genitori e dei formatori (chiamiamoli così) del Cammino, può essere diventato un prete con i fiocchi, e non come hai scritto tu grazie a quanto detto sopra.
      Questo piccolo problemino grammaticale vi sta portando grossi problemi. Tornate a scuola, studiate un po', per favore! (O almeno a catechismo, per sapere cosa sia la volontà permissiva di Dio).

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    2. Carissimo anonimo,
      se quel giovane è diventato un prete con i fiocchi sarà stato solo frutto della Grazia di Dio, ma della sua sofferenza sarà chiesto conto a tutti coloro che l'hanno provocata.
      E poi finiamo con il dere che "la comunità sostiene"! Se il ragazzo in questione avesse deciso di entrare in un seminario diocesano altro che sostegno!

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  11. Senti Anonimo, sei tu un neocatecumeno coi fiocchi? Sai?

    Questa tua frase la dice lunga:

    Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?

    VOI SAPETE SEMPRE IL FINE DELLA SOFFERENZA PROVOCATA ANCHE A TORTO DAI CATECHISTI, PERCHE' COME KIKO DICE IL SIGNORE LI BENEDICE I CATECHISTI E ANCHE SE SBAGLIANO VOLGE AL BENE IL MALE CHE FANNO. Ma che marpione, anche lui coi fiocchi!!!

    Lo sai tu il fine della "Sua sofferenza" PROVOCATA da atteggiamenti irrispettosi dei ritmi di crescita di un ragazzo? Un ragazzo nel quale si proiettano i propri ideali, nel quale si vogliono realizzare i propri sogni, si vogliono ottenere quei successi che non si è stati in grado di riportare nella propria vita e si pretendono dai figli affinchè gratifichino l'orgoglio genitoriale?

    Poi sei sorprendente, dietro la siepe acquattato. E appari ogni volta che Rebel dà la sua testimonianza vissuta, limpida, inconfutabile.

    Sai quanti ne ho conosciuti anche io di ragazzi così? E non io e lei sole.


    Neanche c'è bisogno di scomodare psicologi per comprendere. E' questa la risaputa origine di moltissimi mali, che rendono molti figli del cammino dei disadattati, senza personalità propria, non aiutati a crescere e comprendere cosa desiderano nella vita e anche, perchè no, a comprendere la "Volontà di Dio per loro" (che non gliela dice nè Kiko nè il suo ignorante catechista e ignorantissimo genitore che vuole farsi bello davanti alla comunità con un figlio del R.M., poco importa se sarà infelice tutta la vita).

    Poi mi spieghi perchè ogni volta che Rebel dà la sua lucida, limpida, inconfutabile testimonianza appari con questa veemenza? Sbucando da dietro la siepe dove resti acquattato?

    Io stessa posso raccontare di tanti giovani che ho conosciuto che hanno subito le medesime cose, e come noi tanti altri possono dare testimonianza. Storie infelici e tristi come sono tutti i personaggi che si muovono sulla scena!

    Pax

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  12. Anonimo delle 19 e 22:

    tu giudichi Rebel di giudizio, mentre ti sfido a dire chi avrebbe giudicato.
    Rebel ha raccontato FATTI CONCRETI e ha giudicato fatti concreti.
    I fatti non solo spesso si possono giudicare, ma a volte si DEVONO giudicare.

    Non so se il ragazzo costretto a farsi sacerdote sia diventato un buon sacerdote, ma la stessa Rebel dice di non sapere come è andata la faccenda.
    Tu pecchi di una grave forma di pregiudizio.
    A Rebel è rimasto impresso il dolore del ragazzo, un dolore ingiusto provocato da un ingiusto Cammino.
    Su questo non pare esserci alcun dubbio.

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  13. Grazie Pax per avermi fatto capire la frase sgrammaticata dell'anonimo acquattato dietro la siepe ma sempre pronto a riemergere e a dare giudizi gratuiti senza neanche riuscire a mettere in fila quattro parole con un senso compiuto. Rileggevo la frase "Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?", senza riuscire a capirne il senso. In primis, anonimo delle 19.22, davvero, tornate a scuola, leggete, istruitevi un poco. Possibile che non siete in grado di scrivere in italiano corretto pensierini semplici semplici come quelli che cercate di esprimere? Non vi vergognate un pochino della vostra ignoranza delle norme più elementari della lingua italiana?
    In secondo luogo, voi neocat. vedete dappertutto il "giudizio". Che significato ha l'espressione "giudicare la sua sofferenza"? Nessunissimo significato. Rebel ha solo raccontato la sofferenza di una persona. Dove sta il giudizio? Lo vedi solo tu.

    Anche io ho conosciuto il caso di un ragazzo figlio di famiglia neocat. doc, cresciuto sostanzialmente da baby sitter e fratelli di comunità perché i genitori erano sempre fuori a far catechesi, e mandato a venti anni in seminario dopo averlo convinto che aveva una vocazione. Il ragazzo aveva evidenti problemi psicologici, manifestati anche in numerosi comportamenti sopra le righe, ad essere generosi, ma invece di farlo seguire da uno specialista o di aiutarlo in qualche modo, si pensò bene di convincerlo che il Signore lo stava chiamando e di spedirlo in seminario (ovviamente blasonato, trattandosi di famiglia neocat. doc superfanatica e quindi di alto "lignaggio"), sostanzialmente, credo, per liberarsi del "problema" e "scaricarlo" a qualcun altro. Ricordo che ogni volta che tornava casa era sempre triste, sconfortato. Nei suoi discorsi ricorreva assai di frequente la parola "peccato" e "peccatore", riferita a se stesso, in maniera quasi ossessiva. Sono passati molti anni, non so che fine abbia fatto, ma di una cosa sono certo: la sua non era una vera vocazione. Perché quando il Signore chiama davvero, la persona che sente questa vocazione e che aderisce alla chiamata in piena libertà, non è triste, ma tutto al contrario, si sente realizzata, si sente come "abbracciata" dal Signore. Almeno questo è quello che ho visto in due persone (non del Cammino) che ho conosciuto da vicino, un uomo e una donna, chiamati rispettivamente al sacerdozio e alla vita monacale. Entrambi mi parlavano di una grande gioia e di una incredibile pace che avevano sperimentato quando avevano accettato la chiamta di Dio. E questa pace si vedeva nelle loro persone, traspariva nei loro sgusardi, nelle loro azioni, nelle loro parole. Sicuramente anche loro erano peccatori e coscienti di esserlo, ma soprattutto nella loro vocazione vedevano l'amore di Dio per loro, l'azione della Sua grazia. Per questo erano felici.

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  14. Fino a due anni fa ho fatto parte del cammino per 10 anni, avendo avuto una relazione con una neo-catecumenale per 3 anni che all'improvviso senza dirmi nulla si è alzata alle classiche chiamate neocatecumenali all'età di 25 anni e dopo 1 settimana mi ha lasciato. So che poi è entrata in un seminario redentoris mater lontano da dove abito io. Dopo 1 mese dal fatto sono uscito dal cammino ed ad oggi non riesco più a credere in Dio. Tutte le volte mi chiedo perché sono stato anni lì, facendo finta di non vedere le storture. Sto facendo psicoanalisi da una psicologa 1 volta a settimana per vedere di stare meglio, ma il pensiero di lei che non c'è più mi tormenta. Ringrazio voi del blog perché denunciate queste situazioni, in cui rovinano la vita delle persone

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    1. Ringrazio te, caro Anonimo e tutti quelli che hanno voluto contribuire condividendo con il Blog le loro esperienze sull'argomento del post così delicato e scottante.
      Una cosa ha suscitato la mia curiosità. Tu parli della tua ex fidanzata che si è alzata, come tanti, agli incontri di Kiko e poi ti ha lasciato. Tu dici che è presso uno dei Seminari R.M. Sparsi per il mondo. Ma a che titolo, visto che è una giovane donna?
      Le alzate delle ragazze sono, più comunemente, per andare ad aiutare le famiglie itineranti o in missione con prole numerosa. Oppure per le missioni ai Parroci a due a due. Nei Seminari le donne vengono assegnate per "servire" in tutto. Da cuoche a cameriere a inservienti. Ma, di norma, vengono mandate le vedove che si alzano o, comunque, donne attempate per evitare tentazioni. 25 anni mi sembrano davvero pochi per essere ammesse a questo "servizio per l'evangelizzazione".
      Le vedove diventano come le mamme del Seminario e nel tempo libero si riuniscono a pregare sempre per il Seminario.


      Pax

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    2. Piccola aggiunta necessaria.

      Mi sono riferita alle alzate delle ragazze per i servizi all'evangelizzazione poiché tu parli di servizio ai R.M..
      Naturalmente quando Kiko fa la chiamata per le ragazze, la prima "vocazione" che si menziona è quella per la vita contemplativa: monastero di clausura.
      Poi la storia ci racconta che anche lì tendono a non inserirsi nel contesto, ma piuttosto a tentare la colonizzazione.
      In molti monasteri hanno seminato lo scompiglio, come dovunque.

      Pax

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  15. @ Porto
    Rileggevo la frase "Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?"

    Eh sì!
    Questa frase contiene in se stessa molto dello "spirito del cammino" pessimo!

    In questo caso specifico Anonimo risponde a Rebel e alla triste storia che ella racconta.
    E dunque in questo caso particolare cosa leggiamo?
    Leggiamo che la sofferenza di questo ragazzo è causata dalle pressioni indebite esercitate dal contesto neocatecumenale e, in particolare, dalla famiglia che ha investito molto sul fatto di avere un figlio R.M.. Come dice Rebel: bando ai ripensamenti! Non c'è spazio per nessun dietro front.
    Che rispetto dimostrano per il percorso di discernimento, necessario per un vaglio opportuno della vocazione che è una scelta per tutta la vita?
    Nessuno. Si dà per scontato che il cammino intrapreso va portato fino in fondo, senza tentennamenti.
    Quante volte ho sentito anche io la sconsiderata affermazione, da catechisti o come in questo caso - e a loro somma vergogna - da genitori fanatici - "TU HAI LA VOCAZIONE!". Fine della discussione.

    Ma chiediamoci perché tutto questo?
    Ma perché nel contesto neocatecumenale tutto è inquinato dal porsi al centro e sacrificare a se stesso ogni cosa. Lo fa Kiko, lo fanno gli itineranti, abilmente nascondendo dietro un fintissimo "noi perdiamo la vita"... nella evangelizzazione. Quando invece sono intenti a costruirsi un regno, e in grande competizione gli uni con gli altri a dimostrare chi è il più bravo. (Le famose bandierine sulle cartine geografiche ostentate in convivenza di itineranti!)

    In questo caso i genitori insensibili e ciechi e sordi alle neanche tanto velate richieste di aiuto di un figlio insicuro e disorientato non trovano nulla di meglio da fare che spingerlo verso una scelta che, lungi dal rispondere al cuore e alle aspettative del ragazzo, serve a loro per darsi lustro nel cammino, essere invidiati e ammirati e rispettati da molti allocchi che si aggirano sognanti nelle salette!

    Ecco spiegato com'è che accade che un tipo come Anonimo, inconsciamente ma forse neanche troppo, si faccia scappare una frase tanto infelice quanto crudele:

    "Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?",

    Visto che la sofferenza di cui trattasi è stata inferta alla povera vittima scientemente da persone adulte, addirittura dai suoi stessi genitori i quali dovrebbero essere coloro che nella vita "ti aiutano" nel percorso di crearti un futuro secondo le tue tendenze e aspettative, non coloro che "ti lanciano" nel vuoto senza paracadute!

    Pax

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  16. Rileggevo ancora dal nostro Anonimo, fonte di inesauribile ispirazione, la frase

    "Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?",...

    E, per completare il quadretto (ma diciamo pure che basterebbe un poco di impegno ancora e potremmo anche fare un bel trittico!) mi sovviene un'altra ricca casistica tipica e propria del C.N.. Veri collezionisti di capolavori nell'arte malefica di distruggere le persone.
    Quella riguardante le vittime di abusi e soprusi e violenze di cui tanto abbiamo parlato riportando storie vissute.

    Anche in questo caso la frase riportata da Anonimo stigmatizza la faccenda. Poiché, in queste tristi storie, al momento dell'emergere dello scandalo, i capintesta del cammino si sono difesi sempre dichiarando l'assurda che "Se Dio ha permesso che tu subissi violenza è senza dubbio per il tuo bene"

    In sostanza, ribellarsi al violentatore è ribellarsi alla storia che Dio ha permesso. Non perdonare e chiedere giustizia, idem. È non voler entrare nella croce... Salvezza per te.

    ... Che ne sai tu? Che giudichi la sua sofferenza SENZA CHE NE SAI IL FINE????

    Ecco, un fine hanno queste tristi e squallide storie, un fine VOLUTO da Dio stesso per il tuo bene, questo è sicuro nella loro testa bacata ( Dio avrei dovuto scriverlo minuscolo, il dio del cammino!)

    Sofferenze provocate da uomini violenti e senza scrupoli
    Che hanno un fine di bene per te
    Perché Dio lo ha permesso....

    Pensate voi a cosa conduce, portata alle sue estreme conseguenze, il metodo in uso negli scrutini neocatecumenali nei quali i kikatekisti, spaccando il capello, pretendono di dare un senso ad ogni minima cosa della tua vita.
    Senso pilotato, strumentalizzato per adescarti, bloccarti e sistemarti per sempre nel contesto neocatecumenale.

    Meglio mi fermo qui. Se no faccio notte.

    Pax

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  17. Una precisazione.

    I neocatecumenali parlano spesso di giudizio a sproposito.
    Lo usano come un'arma: a volte difensiva, a volte di attacco.
    Nelle loro mani il giudizio diventa un'arma micidiale, come una semplice forchetta nelle mani di Steven Seagal.

    Ma l'uomo ha la ragione che lo porta a dare giudizi. Solo che i giudizi devono essere improntati alla prudenza, per cui spesso vanno intesi come ipotesi, e non devono mai riguardare la COSCIENZA delle persone.

    I camminanti invece giudicano spesso la coscienza delle persone, ma dicono di non giudicare quando invece il giudizio può essere dato con certezza, come quando si tratta di giudicare le loro confessioni pubbliche un'abuso sia psicologico e morale, sia delle norme della Chiesa.

    Inoltre, quando si parla di ipocrisia dei neocatecumenali, si intende quella di una categoria di persone, di una setta, e non delle singole persone.
    Un po' come faceva Gesù coi farisei.
    E' vero che Gesù conosceva benissimo ciò che è nel cuore di ogni persona, per cui avre potuto giudicare anche la coscienza, ma in genere sembra che Gesù accusi di ipocrisia i farisei come categoria, anche se ammette che ci fossero quelli che erano in buona fede.
    Quando Gesù li apostrofa con le parole "misericordia voglio, non sacrificio", per sacrificio non bisogna intendere i "fioretti" ma il sacrificio cultuale, cioè la legge. Ma Gesù non contrappone la misericordia alla legge, solo finalizza la legge alla misericordia, che è l'anima del Vangelo.

    "Misericordia voglio e non sacrificio" è un'espressione dell'Antico Testamento che per i farisei non era una novità.
    Gesù evidenzia solo come essi, in nome di Dio, tralasciassero il comando di Dio. Il massimo dell'ipocrisia.
    Il fatto è che erano ormai diventati una setta che, come tutte le sette fondamentaliste, sottolineavano dei concetti della Scrittura secondo il loro comodo, tralasciandone altri.
    Come fanno i neocatecumenali.

    C'è un'ipocrisia dovuta dal peccato personale, che però non possiamo giudicare, e c'è un'ipocrisia dovuta, per dirla con Papa Paolo VI, a una "struttura di peccato", che va giudicata.
    Il Cammino ammette e, più ancora, INSEGNA, varie strutture di peccato che lo rendono una SETTA.
    Una setta di fatto, anche se è riconosciuto dalla Chiesa, così come un peccatore che si confessa ma non è pentito, è un peccatore di fatto anche se assolto

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    1. Grazie Pax e grazie Pietro.
      Quello che scrivete è molto chiaro.
      Mi meraviglio sempre di Pietro, che anche non avendo fatto il CN riesce ad entrare perfettamente nel cuore delle questioni più importanti, chiarendo con grande intuizione e semplicità i punti più complessi.

      LUCA

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  18. "Perfavore basta!"

    Perché mi supplichi di smetterla Anonimo? Cosa ti spinge ad un' esternazione così penosa?
    Sei certamente stressato, d'altronde non potrebbe essere altrimenti dato il contesto ostile che frequenti.

    "Che ne sai tu che giudichi la sua sofferenza senza che ne sai il fine?"

    Ecco la frase principe del cammino, quella volta alla difesa della setta che prevede la soppressione della ragione e della coscienza. Un concetto che beneficia il cammino perché mette a tacere la voce della verità. Ti pare che io aderisca a quello che intendi? Ma se non mi sono astenuta dal pronunciarmi neanche quando i potenti del cammino mi esortavano a tacere sul male arrecatomi da un katechista e dal movimento intero?
    Illuso e patetico come tutti i neocatecumenali che calpestano gli innocenti pensando di cavarsela senza ripercussioni divine. Dio esiste, e non corrisponde a quel dio infido al servigio di Kiko che voi adorate ed inseguite.

    "Rebel e se il ragazzino grazie a questa prova è diventato un prete con i fiocchi?"

    Che superbo che sei. Pensi che senza il cammino nulla si adempia, quindi esoneri il Signore ed anche l' intelletto; il male va bandito non certo eseguito con la scusante che esso sia fautore di eventi santi.
    Come se il vostro male ( poiché al Cammino coincide il male: il tormento, la pena, la sventura, la disonestà e l' avversità ) fosse necessario come un martirio; il risultato di un'illuminazione divina che comporta la famosa, pagana e gnostica discesa nell' inferno di Kiko, da arrecare anche a quegli innocenti che altrimenti se ne guarderebbero bene. Per tale, se a quei tempi avessi ceduto ai ricatti psicologici e spirituali del cammino, mi sarei ritrovata mio malgrado immersa in quel fondale fangoso impossibilitata ad uscirne incolume perché schiacciata da sensi di colpa insensati e soggetta ad un mea culpa ignobile che mi avrebbe trattenuta in quella voragine. Non ci provare Anonimo, con noi non attacca, mi dispiace piuttosto per tutta quella gente fragile che non è riuscita a difendersi e che oggi non conosce ancora speranza.
    In due parole hai espresso un condensato di idee kikiane da far inorridire.
    Siete subdoli e diabolici, non c'è che dire!

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. @ Rebel

    Dici bene:
    Siete subdoli e diabolici, non c'è che dire!

    Ma anche se si industriano con astuzia sempre diabolica a camuffarsi ben bene per mostrarsi assolutamente nel vero e nel giusto, poi dalle loro stesse parole salta fuori inconfutabile la loro vera natura e si palesano i loro veri intenti.
    Pensano di riuscire a tenerli occulti agli occhi altrui. Ma si illudono.

    Come hai detto il solo desiderio che li anima è che tu finalmente sparisca.
    Anche io in un precedente commento ho spiegato (19 agosto 20:33) questa illogica ma palese ossessione persecutoria nei tuoi confronti.

    Certo perché tu cogli sempre nel segno e sei per loro insopportabile. Certo perché la tua testimonianza viva li inchioda, al di là di ogni più dettagliata confutazione tentino di mettere in campo, infilando uno dietro l'altro i più patetici luoghi comuni del cammino di cui fanno parte ancora, purtroppo per loro, e del quale noi, grazie a Dio e alla Madonna, non facciamo parte più e da tempo.

    Vogliono distoglierci?
    Con i loro
    "Per favore, basta!"?

    E' inutile rivolgerci questa supplica. Se ne facciano una ragione!

    Abbiamo una missione precisa. Non intendiamo sottrarci. Penso di poter parlare per te, parlando di me. Ci accomuna tanto dell'esperienza fatta in quel contesto infetto.
    Siamo qui. Ci restiamo. A rispondere ad un preciso dovere di coscienza. Dare la nostra testimonianza. Dire alla luce del sole quello che abbiamo conosciuto di loro, di ciò che sono veramente, nelle stanze oscure riservate ai ribelli dove il vero volto degli iniziatori si disvela e appaiono i mostri di disumanità che sono.

    Pax

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  21. Vogliamo completare il quadro?

    Ecco:

    La descrizione di Rebel:

    Per tale, se a quei tempi avessi ceduto ai ricatti psicologici e spirituali del cammino, mi sarei ritrovata mio malgrado immersa in quel fondale fangoso impossibilitata ad uscirne incolume perché schiacciata da sensi di colpa insensati e soggetta ad un mea culpa ignobile che mi avrebbe trattenuta in quella voragine.

    Sai quanti/e ne ho conosciuti/e ridotti in quello stato che descrivi tanto bene?

    Nel cammino non è solo questione di tappe nel cammino di discesa. No!!!
    Ma anche di veri e propri ricatti psicologici e spirituali che ti accompagnano mentre percorri la Kenosis che ti porta alle... Acque del Battesimo? No dici bene al fondale fangoso in cui resti invischiato, impossibilitato ogni giorno di più ad uscirne. Condannato.
    I mea culpa e i sensi di colpa completano l'opera.
    È tutto un sistema che avvilisce l'essere umano, lo abbrutisce, lo condanna ad un mondo oscuro e tenebroso.
    Altra via per scampare il pericolo non esiste se non quella di mettere mille miglia tra noi e loro Impedirgli di interferire e influire sulla nostra vita perché le conseguenze della loro presenza opprimente a lungo andare sono pessime è difficilmente curabili.

    Il "fondale fangoso" (altro che acque del Battesimo) si addice a descrivere bene quanto tocca in sorte agli illusi camminanti che, dopo anni e anni di attesa, al termine si ritrovano in una condizione finale peggiore di quella di partenza.
    Sfido a smentire. Quante lamentele si alzano dalle comunità che hanno finito il cammino ormai da anni!
    Lamentele soffocate anche quelle, che si smorzano in gola, come soffocate sono le richieste di giustizia, il pianto dei poveri, la sofferenza dei tanti depressi disseminati nel cammino MA che vanno tenuti nascosti, tutti, agli occhi del mondo.
    Non sia mai ne risenta IL BUON NOME DEL CAMMINO!!!!
    Vero?

    Pax



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    1. P.S.
      Non posso fare a meno, ogni volta che si parla del ruolo del fango nel cammino - e qui è addirittura un "fondale fangoso" per sottolineare che a nessuna fonte di vita conduce il cammino, acqua zampillante, acqua benedetta, fonte battesimale. No. Ma a quanto si è sopra descritto. - di ricordare con amore il nostro Lino Lista.

      Pax

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  22. Il cammino è una piovra che ha i suoi tentacoli dappertutto, mi fanno una pena infinita i bambini che nascono nel cammino, la loro esistenza è rovinata dal primo vagito. Io ringrazio Dio tutti i giorni per avermi fatto uscire. Mi meraviglio è scandalizzo per la chiesa che permette ancora questo scandalo. Ma è possibile che Papa Francesco che io definisco meraviglioso non faccia niente?

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  23. Noi facciamo il post cresima in Parrocchia. Viene gestito da 3 coppie del cammino neocatecumenale. Ogni venerdì i nostri figli vanno a casa di una coppia di questi sei catechesi. Devo dire che siamo molto contenti. Sono persone speciali che si occupano della trasmissione della fede, ma soprattutto, si stanno spendendo per aiutare i ragazzi a stare insieme. A nessuno dei nostri figli e a noi, è mai stato fatto fare qualcosa di obbligatorio. Durante il lookdown i catechisti, sopratutto due di loro, hanno seguito ogni giorno costantemente i nostri figli e anche noi famiglie. L'esperienza del dopo cresima nella mia parrocchia, gestita dai catechisti del cammino è fantastica. Non tutte le realtà sono uguali e nemmeno tutte le persone sono uguali. Vi prego di non generalizzare. A presto, Irene

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    1. Irene, intanto grazie per aver confermato il titolo: non 'mollano' i giovani neppure durante la pandemia.
      Non so se tu sia neocatecumenale ma, nel dubbio che tu non lo sia, sappi che il post cresima del Cammino, al di là della capacità umana e personale delle coppie dei padrini, è organizzato sempre e dappertutto nello stesso modo ed esclusivamente per un fine: fare entrare i ragazzi in una comunità neocatecumenale. A questo scopo essi lavorano per tre anni, durante i quali fanno, almeno una volta all'anno, una 'alzata' per entrare in una comunità. Se una coppia di padrini non 'produce' risultati in questo senso, non le viene rinnovato l'incarico. Quindi, bravi, umani, soprattutto interessati, direi.
      Ma nell'articolo odierno, che forse non hai letto, si specifica chiaramente che anche i ragazzini di 13 anni, cioè al primo anno di corso e anche se di famiglia non neocatecumenale, verranno invitati ad alzarsi per entrare in convento o in seminario.
      Il che significa che, se magari dell'emozione del momento, si dovessero alzare, verranno avviati ad incontri di discernimento vocazionale con catechisti neocatecumenali. Quindi un ragazzino di 13 anni potrebbe trovarsi una volta a settimana con i padrini neocatecumenali, entrare in comunità e quindi fare due incontri a settimana fino a ore tarde più una preparazione a turno più una giornata di convivenza mensile, e se si è alzato durante l'incontro vocazionale essere sottoposto ad altri incontri specifici, sempre con adulti del Cammino neocatecumenale.
      Ora: una qualsiasi madre sarebbe preoccupata dal fatto che il proprio figlio a 13 anni sia sottoposto a un rapporto continuo fino a quattro sere alla settimana per un totale di 12 ore e pure le domeniche con adulti di uno specifico movimento che, per dirla in modo gentile, non brilla per rispetto della privacy e della autodeterminazione dell'individuo, men che meno se è un minore, più facilmente manipolabile.
      Naturalmente se sei neocatecumenale non tenere conto di questo commento (anche se forse sarebbe il caso di pensarci un po' su comunque, a non forzare le scelte dei propri figli fin dall'infanzia).

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    2. @Irene,

      ma perché della " trasmissione della fede ", visto che ci tenete, non vi occupate direttamente voi genitori invece di delegare a questa gente?
      Avete modo di controllare o di farvi raccontare dai figli ciò che viene detto durante queste riunioni? Ma lo sapete che i NC quando dicono "fede" non intendono la genuina fede cattolica bensì modi di intendere e vivere il Cristianesimo ALTERATI, a cominciare dal "senso di obbedienza" a "loro" instillando, goccia a goccia, con l'APPARENZA di "lasciare liberi" o "non obbligare" che l'obbedienza "a loro" è "fare la volontà di Dio"? Continuando col fare parlare i ragazzi (quale adolescente non ha bisogno di parlare delle sue problematiche e confrontarsi con altri?) ma, non per il loro bene, bensì per il loro MALE, per conoscere i punti deboli di ognuno e sapere come agire psicologicamente per CONVINCERLI a entrare nel CN, dove verranno ossessionati (se già non lo stanno facendo ora) con una immagine sbagliata del peccato:
      dai discorsi ossessivi che instillano sensi di colpa, all' induzione al lassismo , con la scusa che "l'uomo non può non peccare", cioè praticamente 1 invito al DISIMPEGNO a migliorarsi .. quale cosa peggiore per 1 giovane in crescita? Non tenere conto delle sue inclinazioni e aspirazioni (secondo il significato della parola "educare"=aiutare a far venire fuori e sviluppare ciò che già c'è di bello e buono nel ragazzo) ma INCULCANDO concetti estranei, che non gli appartengono, e ingigantendo ed esasperando ogni piccola cosa negativa che il ragazzo può dire di sé , invece di aiutarlo a superarla confidando in Dio.
      Anziché aiutarlo a confidare in un Dio buono, con cui costruire 1 rapporto PERSONALE , instillano l'idea di 1 Dio castigatore, oppure indifferente a tutto tranne che a 1 cosa: la loro partecipazione diligente a tutti gli incontri del post-cresima .. questa viene fatta passare come l'unica cosa che Dio vuole da loro. Quindi, non 1 rapporto PERSONALE con Dio tramite 1 preghiera SANA e una riflessione intelligente di ogni ragazzo individualmente, ma un rapporto con Dio che ha CONTINUAMENTE bisogno della MEDIAZIONE di questi "adulti" (mi rifiuto di chiamarli catechisti perché i catechisti sono quelli che, dopo adeguata PREPARAZIONE - da non confondersi con gli anni di esperienza NC - trasmettono il CCC) con il risultato che il ragazzo fa, non la volontà di Dio, ma quella del "catechista".
      Non lo vedi che li stanno educando ad un culto di personalità? Altro che "trasmissione della fede"!

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    3. E se, giustamente, il desiderio di voi genitori è che stiano insieme ai loro coetanei, perché non li iscrivete piuttosto in un gruppo sportivo secondo le loro preferenze? Anche lì c'è da vigilare su compagni e allenatori ma è più facile accorgersi se qualcosa non va, è tutto più alla luce del sole .. non ci sono incontri segreti dentro le case di altri genitori .

      Irene, non ho capito questo che dici (o forse sì):
      "i catechisti, sopratutto due di loro, hanno seguito ogni giorno costantemente i nostri figli e anche noi famiglie"
      ------
      Che significa che hanno "seguito" voi famiglie?
      Vi hanno "rassicurato" con la loro bella faccina pulita e sorridente, con la loro voce suadente, che i vostri figli erano in buone mani? Che niente di quello a cui ti ho accennato sopra avveniva?
      E tale lavaggio del cervello lo hanno fatto addirittura "ogni giorno"?

      Beh, a quanto dici .. "fantastico"! Pare abbia funzionato .. tutta la famiglia presa nella rete tramite l'adescamento dei figli.

      Ma se siete dei buoni genitori, mettetevi una mano sul cuore, informatevi, non ascoltate solo le informazioni di "parte" e non badate solo all'apparenza di questi che vi sembrano brave persone, perché sono solo rotelle in 1 ingranaggio più grande (e malefico) ;
      come ha detto Valentina:
      "il post cresima neocatecumenale .. è organizzato sempre e dappertutto nello stesso modo ed esclusivamente per un fine: fare entrare i ragazzi in una comunità neocatecumenale"
      ---
      quanto di peggio si possa desiderare per un figlio.

      Capisco che dei genitori facciano fatica e un qualsiasi "aiuto" sia visto come manna dal cielo .. ma, ripeto, mettetevi una mano sul cuore, fate il bene dei vostri figli, VOGLIATE il vero BENE dei vostri figli, non appena per il momento presente, ma perché siano messi in grado di costruirsi il loro futuro e non si precludano ciò che può realizzare la loro vita per aver ascoltato e assimilato e fatta propria la volontà di "altri" che vogliono solo usarli.

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  24. @ Anonimo (19 agosto - 11:15)

    Caro Anonimo, quello che dici è vero e turba molto.

    La vita premia loro e i loro figli.
    Sì, pare che la fanno sempre franca.
    Non consola pensare che tutto si sitema ...alla fine.
    Anche io provo tanto dolore a vedere che, dopo tutto il male compiuto impunemente, vanno avanti alla grande, più arroganti e sicuri di sè che mai.

    Con Roberta ti abbraccio anche io e con lei ti ripeto.
    Dio è Dio e la Chiesa è la Chiesa: non lasciamoci confondere.
    A pagarne il prezzo saremmo come sempre noi, per l'ennesima volta.

    Pax

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  25. Lilly (20 agosto 7:28)

    scrive:

    ...se Dio mi aveva mandato il mio parroco per distogliermi dalla setta nc!!!e Io ho voluto fare di testa mia!!!non posso prendermela con Dio.
    ____

    Ieri mi era sfuggito il tuo commento.
    Anche io ti assicuro la preghiera per il tuo stato di salute. La pace che custodisci e la fiducia in Dio rendono ancora più incisive le tue parole.

    Ho messo in evidenza questo passaggio del tuo commento perchè mi hai richiamato alla mente una esperienza che anche io ho vissuto.

    Il Signore mi aveva avvertita attraverso mio marito come te attraverso il parroco.
    Ma, come tu dici, anche io sono una gran testarda e, finchè non prendo una batosta secca che mi lascia stordita, mai imparo. In verità negli anni ho imparato, a mie spese, che le persone a cui dovremmo dare più retta sono quelle a cui il Signore ci affida reciprocamente per la grazia di stato (tra questi non sono certo i kikatekisti inviati alla nostra vita da Kiko Arguello, che dovrebbe per primo lui stare sottomesso alla Chiesa per ogni decisione che invece prende da solo con totale arbitrio. Nessuno ha assegnato loro la "grazia di stato" per comandare sulla vita delle persone e pretendere obbedienza cieca. cfr. Statuti).
    Certo non possiamo prendercela col Signore, ma solo con noi stessi!
    Era venuto a trovarci una persona con la quale condividevo interessi comuni per conoscere la mia famiglia. Quando andò via mio marito, col suo solito stile scarno ed essenziale, mi disse solo una frase: "A me questa persona non piace"
    Io archiviai la faccenda, come sempre, pensando tra me e me: "E' sempre il solito!".
    Ebbene la batosta è arrivata, puntuale, e ancora una volta ho dovuto riconoscere che mio marito aveva ragione e io avrei fatto bene ad ascoltarlo. Mi sarei risparmiata l'ennesima amarezza. Non ho ancora avuto il coraggio di riconoscerlo con lui. Ho tenuto per me questa storia. Spero solo di aver imparato la lezione. Non è mai troppo tardi.

    Pax

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  26. @ Arpas21 agosto 2020 08:28

    "Ciò che rende il C.N. aberrante è una cosa fondamentalmente:

    Non pone al centro l'uomo". Infatti pone al centro Dio, che è la cosa più importante!

    ______

    Perdonami Arpas, ma che dici?

    Gesù per indirizzarci ha chiesto quale fosse il primo e più importante comandamento.
    Amerai il Signore Dio tuo
    Amerai il tuo prossimo COME TE STESSO

    e sono un solo comandammento

    Di quale Dio al primo posto parli mai? Quando i fratelli vengono vessati e oppressi?
    E, nella migliore delle ipotesi, usati come cose per "il progetto" idolatrico di un megalomane malato e di una mezza squilibrata con esternazioni tipiche dei bipolari?

    Scusa la franchezza e la crudezza, amico.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ad Arpas rispondo anch'io che solo al centro dell'anima della Chiesa come Sposa senza macchia e del singolo credente in Grazia, c'è Cristo, che è il mistico Sposo. Un movimento, una associazione, persino un ordine religioso è un modo umano che, al meglio che si possa pensare o dire, aiuta il manifestarsi ed il rafforzarsi di questa unione nel cuore dell'uomo e della Chiesa.
      Per quanto riguarda il CNC...al centro finora c'è stato l'uomo-Kiko e il progetto di riforma della Chiesa della donna-Carmen e l'obbedienza di tutti a costoro.

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  27. Per Irene

    Valentina mi ha chiesto più volte di scrivere un articolo su questo blog sul post_cresima neocatecumenale.

    Prima o poi lo farò, anche se il tuo commento mi consiglia di farlo il prima possibile.

    Ho le idee chiare sul post_cresima neocatecumenale, l'ho vissuto e lo vivo in prima persona, come genitore, come ex neocatecumenale e come catechista parrocchiale delle Cresime.


    Mi dispiace deluderti Irene, ma hanno ragione Valentina, Pax e Roberta.

    Questo post_cresima non è quello che sembra.
    Sicuramente ci sono persone di buona volontà che lo portano avanti ed è chiaro che è un impegno gravoso per loro.
    Ma queste persone volenterose e generose purtroppo vengono usate dalla organizzazione cammino neocatecumenale.
    Tu lo sai sicuramente che questo post_cresima si spaccia per una iniziativa parrocchiale aperta a tutti i ragazzi, infatti sono ammessi quelli che hanno fatto la Cresima ed anche quelli che non l'hanno fatta.
    Però il compito di padrini possono farlo solo coppie neocatecumenali, scelte all'interno del cammino neocatecumenale da catechisti neocatecumenali.
    Praticamente se la cantano e se la suonano nella scelta importantissima delle persone che gestiscono i tuoi figli.
    Spiegami anche perché questi incontri non possono essere fatti in parrocchia, magari dando la possibilità ai genitori di partecipare?
    Non ti sembra strano che una iniziativa spacciata per parrocchiale venga fatta nelle case private dei padrini neocatecumenali?

    Ti dico un'altra cosa, l'organizzazione che gestisce il post-cresima neocatecumenale fà parte integrante del cammino neocatecumenale, che di fatto è una realtà autoreferenziale con uno statuto approvato dalla Chiesa ma senza alcun controllo del rispetto di questo statuto.
    Questa gente teoricamente è nella Chiesa ma di fatto è una realtà parallela con una sua gerarchia ed una sua organizzazione che non ha niente a che fare con la Chiesa.
    Questo movimento cioè il cammino neocatecumenale è una delle realtà più criptiche, più segrete, più sconosciute all'esterno.
    Ed anche una di quelle più criticate e con maggiori problematiche segnalate da anni su questo blog e in tutto il panorama dei movimenti ecclesiali.
    Come ti chiede giustamente Valentina, se sei anche tu neocatecumenale sai di cosa parliamo, se non lo sei ti consiglio da genitore ex neocatecumenali (io) di informarti, ti consiglio di parlare con i tuoi figli e non prendere a scatola chiusa solo quello che vedi ma cerca di capire qualcosa di più di quello che non vedi.
    È importante per il tuo bene e per quello dei tuoi figli.

    LUCA

    RispondiElimina
  28. Per Irene

    Valentina mi ha chiesto più volte di scrivere un articolo su questo blog sul post_cresima neocatecumenale.

    Prima o poi lo farò, anche se il tuo commento mi consiglia di farlo il prima possibile.

    Ho le idee chiare sul post_cresima neocatecumenale, l'ho vissuto e lo vivo in prima persona, come genitore, come ex neocatecumenale e come catechista parrocchiale delle Cresime.

    Mi dispiace deluderti Irene, ma hanno ragione Valentina, Pax e Roberta.

    Questo post_cresima non è quello che sembra.
    Sicuramente ci sono persone di buona volontà che lo portano avanti ed è chiaro che è un impegno gravoso per loro.
    Ma queste persone volenterose e generose purtroppo vengono usate dalla organizzazione cammino neocatecumenale.
    Tu lo sai sicuramente che questo post_cresima si spaccia per una iniziativa parrocchiale aperta a tutti i ragazzi, infatti sono ammessi quelli che hanno fatto la Cresima ed anche quelli che non l'hanno fatta.
    Però il compito di padrini possono farlo solo coppie neocatecumenali, scelte all'interno del cammino neocatecumenale da catechisti neocatecumenali.
    Praticamente se la cantano e se la suonano nella scelta importantissima delle persone che gestiscono i tuoi figli.
    Spiegami anche perché questi incontri non possono essere fatti in parrocchia, magari dando la possibilità ai genitori di partecipare?
    Non ti sembra strano che una iniziativa spacciata per parrocchiale venga fatta nelle case private dei padrini neocatecumenali?

    Ti dico un'altra cosa, l'organizzazione che gestisce il post-cresima neocatecumenale fà parte integrante del cammino neocatecumenale, che di fatto è una realtà autoreferenziale con uno statuto approvato dalla Chiesa ma senza alcun controllo del rispetto di questo statuto.
    Questa gente teoricamente è nella Chiesa ma di fatto è una realtà parallela con una sua gerarchia ed una sua organizzazione che non ha niente a che fare con la Chiesa.
    Questo movimento cioè il cammino neocatecumenale è una delle realtà più criptiche, più segrete, più sconosciute all'esterno.
    Ed anche una di quelle più criticate e con maggiori problematiche segnalate da anni su questo blog e in tutto il panorama dei movimenti ecclesiali.
    Come ti chiede giustamente Valentina, se sei anche tu neocatecumenale sai di cosa parliamo, se non lo sei ti consiglio da genitore ex neocatecumenali (io) di informarti, ti consiglio di parlare con i tuoi figli e non prendere a scatola chiusa solo quello che vedi ma cerca di capire qualcosa di più di quello che non vedi.
    È importante per il tuo bene e per quello dei tuoi figli.

    LUCA

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  29. Sono cresciuto in cammino, anche se non ho vissuto il post cresima (ai miei tempi non si faceva), quindi so di cosa si parla.
    Il problema delle chiamate vocazionali è un problema molto serio. Non si tratta di un problema di età (ci sono tanti religiosi che già da bambini sentivano la chiamata alla vita religiosa), ma è un problema di mancanza di volontà e di libertà.
    Per la mia esperienza (e ho visto diverse situazioni del genere, nella mia e in altre parrocchie) i giovani vengono indirizzati dai catechisti alla vita religiosa dai catechisti. Spesso si approfitta dei momenti in cui sono più fragili (una crisi esistenziale, un problema familiare, un lutto, una delusione sentimentale, un momento di smarrimento sul futuro) per iniziare a mettere il tarlo nella loro mente che forse il Signore vuole qualcosa di diverso da loro. Poi il bombardamento continuo soprattutto nei pellegrinaggi e nelle GMG, le interpretazioni dei vangeli scelti accuratamente "a caso" e l'emozione del momento della chiamata vocazionale fa il resto.
    Poi questi ragazzi si ritrovano in seminario/convento di clausura, con grande pressione sulle loro spalle da parte della comunità che li deve sostenere economicamente, magari dopo aver interrotto l'università o aver abbandonato il lavoro.
    Dopo innumerevoli crisi, alla fine abbandonano l'idea di vita religiosa e ritornano alla loro vita di prima, senza lavoro, senza più amici, senza una propria vita.
    A questo punto, i catechisti, organizzano un matrimonio combinato con un partner nella stessa situazione e trovano un lavoro al ragazzo. In questo modo, le persone saranno ancora più legate alla comunità e non lasceranno mai perchè "hanno sperimentato la Provvidenza".
    Quelli meno forti di carattere, invece, rimarranno in seminario/convento e diverranno spesso preti fedelissimi al CN, sempre in crisi e sempre insoddisfatti della loro vita.

    RispondiElimina
  30. Per Irene

    Spero che hai letto attentamente questi commenti e spero che tu ne tenga conto quando i tuoi figli ti parleranno dell'invito dei loro padrini del post_cresima a partecipare ad "alcune" catechesi in Chiesa, tipo una volta a settimana, la sera, per circa 1 ora, per circa due mesi e mezzo.
    Irene ti consiglio di chiedere chi tiene questi incontri, perché è difficile che dicano espressamente che si tratta, guarda caso, del cammino neocatecumenale.
    Tranquilla che se non è già successo, succederà quanto prima.
    È importante che tu sia pronta a capite di cosa si tratta.
    Poi comunque i figli sono i tuoi e giustamente decidi tu, però almeno non farti prendere in giro, perché un conto è passare del tempo tra coetanei ed un conto è essere attirati con l'inganno in un movimento ecclesiale che lasciami dire è molto controverso e molto ma veramente molto "particolare", specialmente per ragazzini di 12-13 anni.

    LUCA

    LUCA

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