lunedì 21 dicembre 2020

Compendio della dottrina di Kiko Arguello (Inizio Corso e Annuncio di Avvento 2020) e dottrina cattolica di Padre Pio da Pietrelcina, Santo. Un confronto..

 


Teniamo sempre fisso lo sguardo in quella nobile augusta e santa comitiva che segue Gesù al Golgota: non vi è un solo che non porti la professione della vera fede in fronte, l’annegazione nel cuore e sulle spalle la croce ed animiamoci a seguire questo popolo avventuroso, in cui tutte le consolazioni vi sono unite a tutti i sacrifizi, tutte le speranze a tutte le virtù. (Pietrelcina, 1 luglio 1915,Padre Pio a padre Agostino, Ep. I, p.603) (*)

 ad una figlia spiritualeNon vi sgomenti la croce…le tribolazioni, le croci sono state sempre l’eredità e la porzione delle anime elette. Gioite, vi dico, nel vedervi cotanto privilegiata contro ogni vostro demerito. Quanto più siete tribolata, tanto più dovete esultare perché l’anima nel fuoco delle tribolazioni diverrà oro fino, degno di esser posto a splendere nella reggia del cielo. (Pietrelcina, 14 luglio 1914, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep. II, p. 128)

così conclude:  Purtroppo a percorrere questa strada ci vuole molta forza, ma coraggio, il Salvatore non vi farà mai venire meno il suo aiuto… Perciò affrettiamoci di unirci, di confonderci con tutte quelle anime pie e fedeli che vanno appresso al divin Maestro. Affrettiamoci, dico, di non rimanere dietro di molto a questa comitiva. (Pietrelcina, 4 agosto 1915, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep. II, p. 470)
La sequela neocatecumenale porta per altre vie. Offre miraggi. 
Kiko fa promesse di felicità e benessere:
"… Tu ci proteggi dal COVID, dal male, dalle malattie, ci proteggi da tutto" 
egli arriva ad affermare stoltamente per incitare a riprendere il cammino. Eppure ci sono state morti per COVID a causa di una ingiustificabile sconsideratezza e irresponsabilità. Ma Kiko da sempre cammina sui morti... purchè sia salvo il BUON NOME DEL CAMMINO.

Negli ultimi incontri neocatecumenali sta prendendo forma sempre più un'immagine falsa di dio, un dio che accontenta i fratelli del cammino in tutto, che si appaga nel vederli felici. Kiko, stretto nel suo angusto orizzonte, dell'insegnamento cattolico non trasmette ai suoi niente di niente. Che sia Inizio Corso o Annuncio di Avvento, di Quaresima o di Pasqua, la sua predicazione kerigmatica è sempre la stessa. Non sono previsti "esercizi spirituali" per i neocatecumenali. Diventati “cristiani adulti” e terminato l’itinerario di fede ormai da decenni, continuano a sentir parlare solo della LORO piccola comunità nella quale NON devono giudicare nessuno, di catechisti a cui DEVONO obbedire per tutta la vita, ringraziando Dio tutti i giorni di averglieli donati PER SEMPRE. 
 
 
Kiko, ormai al capolinea, ha a cuore una cosa sola: che i suoi adepti comprendano bene la loro “missione” tutta comunitaria e kikocentrica e l'adempiano.
Ben povera cosa davvero! E per arrivare a tanto ci son voluti 50 anni! (la giustificazione di Kiko: “Noi facciamo le cose sul serio, facciamo i cristiani adulti!"). Kiko assolutizza il suo pensiero distorto e carente della struttura portante della Fede fondata su una Tradizione bimillenaria, che lui insieme a Carmen ha inteso cancellare nel cammino. 
 
Egli, fino ad oggi, ha trasmesso non mezze verità ma complete menzogne e conclamate eresie. E, per dirla tutta, ha rasentato sovente la blasfemia.
 
Proponiamo qui un estratto dalla predicazione recente di Kiko per evidenziare a cosa sia ridotta la vita cristiana secondo la puerile e strampalata dottrina kikiano/carmeniana e per porla a confronto con la dottrina che emerge dalle esortazioni ai fedeli e ai figli spirituali di un grandissimo Santo contemporaneo: San Pio da Pietrelcina.. 
Santa umiltà di un Sacerdote.
 
A dimostrazione che la Chiesa, nei secoli, ha insegnato sempre le stesse medesime cose e che l’essenza del Cristianesimo permane identica nei secoli.

A leggere Kiko si resta annichiliti.

Ma a quale religione mai appartiene il suo insulso insegnamento?
 
 
 
 
 
Dall’Inizio Corso 2020:
 
Kiko: Cristo ci ha chiamato a vivere il cristianesimo nella Chiesa... in una maniera nuova, perché formate parte di un carisma che Dio vi ha dato, come lo ha dato a me: Lui mi ha scelto, contro ogni speranza.

Lo ha portato il Signore giorno per giorno. E formiamo una realtà che oggi vediamo è importante per la Chiesa: l’iniziazione cristiana, fare cristiani, cristiani, cristiani veri, …

 ... Dovete ringraziare il Signore che vi ha donato Kiko Argüello che è per la vostra conversione, per Carmen Hernandez, per Mario Pezzi, per la signorina Maria Ascensión Romero, per coloro che Dio ha posto come suoi collaboratori per voi, per la vostra conversione e la vostra salute spirituale.

Coraggio, fratelli, coraggio! Il Signore ci ama tanto, si compiace di noi, ci vuole un bene dell’anima, dobbiamo essergli grati per il suo amore. Preghiamo gli uni per gli altri. Siamo contenti di essere con il Signore in questa convivenza: nessuno se lo merita! Ma il Signore ci vuole bene, ci dobbiamo compiacere nell’amore che il Signore ha per noi, ringraziarlo per il suo amore. Il Signore ci ama e la prova che Lui ci ama è che ha creato il Cammino Neocatecumenale per voi ed ha suscitato Kiko Argüello, Carmen Hernandez, Mario Pezzi per un cammino di conversione nella fede, un itinerario di educazione alla fede adulta. È tutto quello che il Signore ha pensato per voi e per noi. L’unica cosa che il Signore vuole per noi è che siamo grati per il suo amore e la sua benevolenza.

Sono 50 anni che facciamo convivenze e ogni anno il Signore ci visita, ci aiuta, ci conforta, ci lecca le ferite, ci dà coraggio e ci dice: andiamo avanti!

Al colmo dell'esaltazione Kiko offre un'ultima fausta previsione futura in conclusione dell'ultimo incontro a Madrid:

A Roma ho profetizzato un anno pieno di Spirito Santo e di grazia, per la Chiesa e per voi, allora, qui lo dico anche per voi. Se sono veramente un profeta, vi profetizzo che il Signore vuole che il 2021 sia un anno di grazia, di bontà, di gloria per il Signore, per la vostra famiglia, per la vostra comunità e per il Cammino, ecco perché dovete abbandonarvi completamente all’azione dello Spirito Santo.

In sostanza Kiko promette a tutti i suoi ancora per il futuro che hanno davanti felicità, prosperità e grazia. Il Signore non aspetta altro che compiacerli in tutto, affinchè essi si compiacciano in lui. Per il popolo eletto neocatecumenale tutto è meraviglioso, tutto si volge sempre in loro favore. E il loro dio si impegna molto con loro e si rallegra nel vederli allegri e contenti di tutti i doni che egli largamente elargisce da mane a sera.

Parafrasando l'Argüello, diciamo che:

Avere la propria comunità e i propri catechisti, poi, è il massimo della vita. Nessun altro al mondo ha un privilegio simile! Questi sono doni per cui è doveroso rendere grazie, notte e giorno.

Non può mancare un ultimo, accorato appello:

“Ordunque, miei amati, cosa temete? Abbandonatevi senza riserve alla… mia volontà!”

 

Ma Padre Pio, e tutti i Santi, lo smentiscono!

 

Oh quanto è sublime e soave il dolce invito del divin Maestro: “Chi vuol venire dopo di me, rinneghi se stesso, e (prenda) la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Era questo invito che faceva uscire santa Teresa in quella preghiera verso lo Sposo Divino: “O patire o morire”. Era pure questo invito che faceva esclamare santa Maria Maddalena de’ Pazzi: “Sempre patire e non morire”. Era pure per questo invito che rapito in estasi il serafico nostro padre san Francesco esclamava: “È tanto il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. Lungi sia da noi il lamentarci di quante afflizioni ed infermità piacerà a Gesù mandarci. (Pietrelcina, 26 novembre 1914, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep.II, p.249)
Seguiamo il divin Maestro per l’erta del Calvario carichi della nostra croce…ringraziamolo e teniamoci fortunati di tanto onore a noi fatto, sapendo che l’essere in croce con Gesù è atto sommamente più perfetto di quell’altro di contemplare solamente Gesù in croce. (Pietrelcina, 26 novembre 1914, Ep.II, p.249)
Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella, non essendovi altra strada che a vita conduce, se non quella battuta dalla Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al termine. (Pietrelcina, 1 luglio 1915, Padre Pio a padre Agostino, Ep.I, p.602)
Riaccendiamoci sempre più di amore per questa Mamma e siamo fidenti che nulla ci sarà negato, perché nulla manca a Lei, che ha un cuore di Madre e di Regina. (12 luglio 1959) … È Mamma! E se sembra di non volerci ascoltare, è prova anche certa che vuol essere ancor più che mai importunata. Quindi importuniamola a tempo opportuno, ma sempre confidenti e perseveranti, e questa sarà la nostra certezza e la nostra salvezza. (7 luglio 1959, brevi pensieri di Padre Pio ai suoi figli spirituali, dato che era malato, mentre fervevano i preparativi a San Giovanni Rotondo per ricevere la Madonna di Fatima).
Non poteva mancare l'invito del santo padre cappuccino a rivolgersi sempre a Maria, nostra Madre e Regina invocandola e standole sempre d'appresso nel cammino, per giungere con sicurezza al Figlio.

No, non può essere stata la stessa Madonna ad aver ispirato a Kiko il suo strano e fuorviante Cammino! 
 
 
Madonna delle Grazie a San Giovanni Rotondo



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(*) Tutti i brani sono tratti dall’Epistolario, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni.

Ne aggiungiamo un'ultimo in nota sull'edificio spirituale:
Ogni anima destinata all’eterna gloria può benissimo dirsi una pietra destinata ad innalzare l’edificio eterno. Un muratore che vuole innalzare una casa ha bisogno innanzi tutto di passar a ripulitura le pietre che debbono entrare nella composizione della casa; e tutto questo l’ottiene a colpi di martello e di scalpello. Nella stessa guisa si comporta il Padre celeste con le anime elette, le quali fin dall’eternità furono dalla sua somma sapienza e provvidenza destinate alla composizione dell’eterno edificio. Dunque l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna deve essere ripulita a colpi di martello e di scalpello…questi colpi…sono le ombre, i timori, le tentazioni, le afflizioni di spirito, i tremori spirituali con qualche aroma di desolazione ed anche il malessere fisico. (Pietrelcina, 19 maggio 1914, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep. II, p. 88)


26 commenti:

  1. Si comincia già dal titolo delle catechesi di Kiko ad intuire che qualcosa non va: Annuncio di Inizio corso, per esempio, coniuga un termine che attiene alla fede, come Annuncio, che è omologo a Kerigma, e inizio corso, che fa pensare all'avvio di un anno accademico.
    Ed infatti nei discorsi dell'iniziatore, sempre più spazio ha la visione del Cammino neocatecumenale come una organizzazione umana, retta da uomini, dai docenti, cioè dai catechisti, e finanziata dai discenti, cioè dagli adepti, quel milione di persone suppergiù che, sperando di laurearsi cattolici, seguono i corsi organizzati ogni anno con fedeltà, affrontano gli scrutini, partecipano ai pellegrinaggi di classe ma soprattutto, appunto, versano le tasse di iscrizione.
    Non dobbiamo perciò stupirci che Kiko insista a fare le sue congratulazioni agli eterni studenti del CNC.
    Questa visione rimanda più alle organizzazioni di marketing piramidale che alla Chiesa, che unisce ed accoglie tutti i credenti, e nella quale veramente l'ultimo è il primo, perché Cristo è tutto in tutti, e l'aspirazione è alla santità, non all'abiezione, cioè all'essere 'peggiore di tutti'.
    Per questo motivo le parole di padre Pio stonano così tanto in confronto a quelle di Kiko.
    Ormai le sue filippiche sempre più caotiche e ripetitive sembrano sempre più i sermoni di un pastore pentecostale, ma non di uno di quelli 'normali', assai centrati comunque su fede e scrittura, ma di quelli che predicano il Vangelo della prosperità, che promette il centuplo in terra e l'immunità dal covid. E per ottenere tutto ciò, basta affiliarsi alla loro chiesa-organizzazione.
    Sembra impossibile ormai che si possa scambiare ancora questo delirio per cattolicesimo.

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  2. "Ho profetizzato", ha detto Kiko l'Autonominato Profeta e Vostro Catechista.

    Sì, come quando profetizzò che sarebbe morto martire dell'Islam non appena il Cammino avesse convertito cento musulmani. Infatti ne mancano ancora cento, per cui Kiko non muore mai martire dell'Islam.

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    1. A proposito, Kiko voleva mandare «ventimila presbiteri per la Cina». Quanti ne sono stati maandati finora? (Tenete presente che ad oggi, in totale, lungo tutta la loro esistenza, i seminari Redemkikos Mater hanno sfornato circa 1600 ordinazioni, inclusi quelli che poi si sono spretati).

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    2. Povero Kiko, non solo non morirà martire ma non riuscirà neanche a mandare i ventimila presbiteri in Cina.
      Qui le grosse restrizioni prese in Cina:
      http://www.asianews.it/notizie-it/Pechino,-norme-sulle-attivit%C3%A0-religiose-degli-stranieri:-religioni-come-spionaggio-51691.html

      Frilù

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Questo post può essere considerato come il proseguo di quello precedente.

    Ciò che colpisce nel confronto tra Padre Pio e Kiko, non è tanto lo spessore spirituale e di santità, gigantesche nel primo, rispetto al secondo, tanto sono ovvie, ma è la differenza di MENTALITA'.
    Padre Pio sente CON la Chiesa, Kiko, invece, sembra affidarsi allla stravaganza dell'"artista" che lo muove verso ciò che più gli piace.
    Chi non crede alla Fede della Tradizione, infatti, tende a credere a quello che vuole credere.
    Anche i nemici della Chiesa dicono di credere a degli ideali, ma questi rappresentano spesso più un pretesto o una scusa per tacitare la loro coscienza.

    Padre Pio era cappuccino e fondatore dei Gruppi di preghiera che prendono il suo nome, e sicuramente sarà stato grato al Signore per queste cose, ma mai hai ripeturo agli aderenti dei Gruppi, fino allo sfinimento e con enfasi sproporzionata, di ringraziare per l'eccelsa grazia di appartenere ai Gruppi di preghiera, senza nemmeno fare cenno alla Chiesa!
    Se avesse parlato dei Gruppi come Kiko fa del Cammino, i gruppi avrebbero avuto forse più aderenti ma la Chiesa, probabilmente, meno fedeli.

    Padre Pio è totalmente concentrato su Gesù e sulla Chiesa e perciò è molto devoto alla Madre di Dio e della Chiesa.
    Kiko è totalmente concentrato su se stesso e sul Cammino e perciò è molto grato a Carmen, che gli ha offerto il Cammino su un piatto d'argento.

    Penso che Carmen, con la sua depressione che la rendeva così poco attraente, avesse avuto bisogno di un'istrione come Kiko per realizzare una "chiesa" come diceva lei.
    Solo che Kiko si è rivelato ingestibile e col suo speciale "carisma" (quello dell'istrione ciarliero) ha preso l'assoluto comando del Cammino spacciandosi per l'inviato da Dio, mettendoci poi molto del suo, così come il ghiribizzo dell'"artista" si manifestava.

    Fatto sta che parole di Kiko sono sconcertanti. A cominciare dalla prima citazione riportata:
    "Cristo ci ha chiamato a vivere il cristianesimo nella Chiesa... in una maniera nuova".

    Come se Gesù avesse anche potuto chiamare Kiko e il Cammino FUORI dalla Chiesa, ma il Cammino, invece, è chiamato a starne dentro, con tutti i pro (le strutture ecclesiali a disposizione) e i contro (attenzione nell'esprimersi per non farsi scoprire).
    Per questo la chiamata a vivere il Cristianesimo in "maniera NUOVA" è più che sospetto: è in odore di eresia

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  5. Annuncio dell'Avvento 2020 di Kiko Arguello
    Hermanos camminantes del Cammino, semos arrivados a fine anno e ve annuncio con mucho gaudio in meo corazon que el Segnor arriba adelante per nosostros e vosostros, a patto que vos siate obbedientes a los catechistas e non leggiate las fetensias dell'Osservatorio, qui venes dal diablo. Non ve preoccupate nada della pandemia, en le convivense continuate a bere vino insieme dal copon, nada pericolo por vos porchè el Segnor ve protegge. E soprattutto aprite i vostri borson e sganciate mucho dinero por la decima, porchè el camino est pobresito e necessina di mucho euro por la sua attividad.
    Buon natale a vos todos
    Kiko, Maia e don Mario

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  6. Nel pomeriggio di un 25 dicembre qualsiasi, uno scrittore si convertì alla vera fede ascoltando il canto del Magnificat cantato da bambini. In latino. In gregoriano. Senza alcuna grattugiata di chitarrelle. Senza il rito kikiano del "perché questa notte kikiana è così speciale". Senza pagliacciate col girotondino idiota.

    Bisognerà ricordare ai cari eretici fratelli del Cammino che non è vero ciò che dicono i loro cosiddetti "catechisti", che il Signore salverebbe "a grappoli". È vero solo dal punto di vista statistico. Cioè uno o si danna ritrovandosi dannato insieme a coloro che ha contribuito a far dannare, o si salva ritrovandosi salvato insieme a coloro che ha contribuito a portare al Signore. (Ma a Kiko fa comodo confondere la statistica con la volontà).

    Suppongo infatti che potrebbe essere bastato, in quel 25 dicembre qualsiasi, una sola anima lì in cattedrale ad offrire a Dio le proprie preghiere per la salvezza delle anime. Un gesto innocente e fiducioso, "come i bambini" - magari uno dei bambini del coro stesso - apprezzato dal Signore e ricompensato in un modo che l'autore del gesto non conoscerà mai se non in paradiso.

    Altro che il club zingaresco dei pagliacci schitarranti, tutti presi dai 613 precetti kikiani. Uno dei diabolici errori fondamentali del Cammino è che per salvarsi sarebbe necessaria la comunità kikiana. Questo è falso. La salvezza è un fatto profondamente personale. La grattugiata di chitarrelle - nelle polverose salette o davanti alla webcam - strimpellando alla maniera di Kiko, sono una messinscena umana, inutile oltre che imbarazzante, che non alimentano la fede (e non sono gradite al Signore) ma solo la superbia dell'«io sono migliore dei cristiani della domenica, però in pubblico devo qualificarmi come il peggiore di tutti in modo da sembrare umile».

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  7. Che differenza tra l' uno e l' altro scritto. San Pio diletta, rincuora e dolcemente esorta l' animo del fedele a rivolgersi al Buon Dio; Kiko tedia, importuna, espone concetti molesti orientando verso la sua narcisistica persona.

    Il neocatecumenale costruisce un concetto di salvezza che è basato sull' uomo, cioè che è ottenibile da sé. Al contrario, il vero cristianesimo che è il cattolicesimo, parla di una salvezza che proviene, e non può essere diversamente, da Dio.

    Pax ha inserito questa precisazione al princio del thread, nei versi dedicati alle espressioni dei santi che, ovviamente, contraddicono Kiko. La prima questione messa in rilievo è: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua." (Luca 8,1-2)

    Un brano che sottolinea il guaio più marcato del contesto eretico. L’espressione "venir dietro a me" designa la sequela del discepolo che deve avere come emblema di imitazione il suo Maestro e Signore, muovendo i passi della vita sul suo stesso sentiero. Ma chi è il maestro e il signore per il camminante immerso con tutte le scarpe nella setta? La risposta è ovvia e inconfutabile: Kiko. Il guru - del quale imitano ogni passo, espressione, cadenza, movenza - che obbiscono pedissequamente.
    Per il cammino Cristo non è modello di santità - parola della "santa di categoria superiore" - perciò (secondo loro) lo è Kiko. Una follia che genera una dimensione di fede prettamente orizzontale, egoistica, deviata e dannosa. Il neocatecumenale cerca l' allegria e la serenità interiore eliminando tutto ciò che comporta un sacrificio, che quindi sia conseguibile da sé aderendo alle tappe e ai vari comandi kikiani.

    Comprendiamo il senso del "prenda la sua croce": sopporti la sua tribolazione; prenda equivale a porti, sopporti. Riceva con pazienza, disse, tutto ciò che soffre a causa mia -.
    Ma questo concetto non corrisponde a quello concepito dai ncn che, invece, stravolgono la croce di Cristo visivamente e significativamente, ritrovandosi a portare su di sé il peso morto di Kiko assorbendo le sue miserie, la sua smania di potere e successo che per il camminante comune corrisponde al raggiungimento delle tipiche tappe ncn; al vanto proveniente dalla loro conquista e dalla compiacenza d' essere avanti ai "giovani" (non di età ma di "passaggi ncn") che possono in tal modo asservire perché, secondo criterio kikiano, ad ogni tappa corrisponde un più elevato potere ed una spiritualità più netta ed elevata che giustifica anche la sopraffazione.
    Quindi, dicevo, si ritrovano questo mostriciattolo sulle spalle che li guarda e indirizza per la via già tracciata dal narcisista, che conduce sui suoi passi, non certo su quelli di Nostro Signore Gesù Cristo.

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    1. Questi kikiani si portano dietro un male spirituale d' alta entità che mal sopportano e di cui non riconoscono l' origine, pensano infatti che la loro insoddisfazione provenga dai loro difetti che contravvengono alle "tavole di Kiko", ritrovandosi a girare in cerchio.
      Ci si riduce ad effettuare riti insoliti, preghiere stravanti, celebrazioni pazze, confessioni folli, danze grottesche etc. senza nulla ottenere, perché tutto ciò che si vive e patisce non trova conforto in Cristo, al quale non viene riservata alcuna offerta. Per non parlare del fraintendimento causato del cammino che rende indecifrabile cosa sia la normale sofferenza e quella invece procurata appositamente dalle circostanze neocatecumenali. Ad esempio: è sofferenza provocata appositamente non potersi prendere cura della cognata ammalata per partecipare alla convivenza; è sofferenza dare contro alla proprio moglie puntandole il dito, descrivendone dinanzi alla comunità i suoi difetti - sino a inventarne o enfatizzarli - sin nei particolari più intimi; è sofferenza lasciare i propri familiari e le proprie sicurezze per "evangelizzare" in Congo trascinando con sé i propri figli; è sofferenza dare gli ultimi soldi che son rimasti in tasca per soddisfare il precetto kikiano della decima (per timore superstizioso); è sofferenza alzarsi alle 3 di notte per pregare secondo le imposizioni kikiane risentendone il giorno dopo a lavoro oppure in famiglia; è sofferenza venir maltrattati e, nonostante tutto, esser costretti a chiedere perdono all'oppressore etc.
      Ecco la sofferenza cui ci si assoggetta nel momento in cui si aderisce alle pretese del sistema, un fardello inutile che atterrisce e non aggrada a Dio. Una pena finalizzata al proprio io, sopportabile soltanto in virtù del progredire nella classifica neocatecumenale che trasporta da un passaggio all' altro. Mera gratificazione che nulla giova allo spirito ma che piuttosto lo uccide.

      Il neocatecumeno (o catecumeno come ama definirsi) per ogni problematica o disagio si rivolge ai propri catechisti, i quali lo scrutano invadendo il suo intimo orientandolo sulle tracce di Kiko.

      Sant' Agostino afferma tutt' altra cosa:
      Ecco quel che fecero i santi martiri. Entrarono in se stessi e si scrutarono; si conobbero dentro di sé e furono scontenti di sé; si affrettarono a rivolgersi a Colui che li aveva plasmati per rivivere di vita nuova in cui perseverare, in cui far scomparire quello che, per loro personale iniziativa, stava diventando il loro essere, e in modo che si conservasse quello che Dio aveva creato in essi. Ecco il rinnegamento di sé.

      Grazie Pax, il tuo thread mi colpisce.

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    2. Quello che dici, Rebel, mi fa venire in mente quell'Inno allo Spirito Santo di Kiko che idealmente doveva sostituire la sequenza di Pentecoste, in cui lo Spirito Santo veniva invocato per poter accettare i propri peccati.
      Il versetto era il seguente:

      Lui, il "Paraclito",
      ci difende sempre
      e ci insegna ad essere pazienti
      con noi stessi e con i nostri peccati.

      È esattamente il contrario di quanto spiega Sant'Agostino: entrare dentro di sé vuol dire invariabilmente piangere i propri peccati e lo Spirito Santo viene per trasformarci, non per aiutarci a tenerceli per poter fare, per tutta la vita, il gioco del neoconvertito.

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    3. Questo ci fa comprendere quanto Kiko sia deviato e, di conseguenza, quanto sia distorta la sua dottrina fondata sull'essenzialità del peccato.
      Egli contraddice i Santi quindi la santità non gli appartiene. Ma in fondo i Santi sono coloro che cercano il volto del Signore: “La conoscenza della gloria divina rifulge sul volto di Cristo” 2 Cor.4,6., mentre Kiko si affanna per indurre gli adepti a contemplare il suo di volto, l' unico ricercato e perpetuamente meditato in cammino (tutto ciò che osservano e attuano i ncn riporta a Kiko).

      Diceva bene Carmen: Kiko è un profeta luciferino che trascina all' inferno molteplici anime. Eppure - che strani i neocatecumenali - reputano la Hernández una Santa "d' alto rango" ma non sostano su questa frase significativa che le appartiene. Un pensiero preciso e deciso che non è certamente un dettaglio.

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    4. Sono d'accordo con la tua descrizione. I Santi con la S maiuscola portano a Cristo non a girare in tondo per trovarsi sempre allo stesso punto il primo giorno delle catechesi e dopo 30 anni di cammino.

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  8. Pensare che un tempo mi facevo abbindolare...ma infatti ero totalmente depressa

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  9. A titolo di curiosità: l'azienda ingaggiata dai kikos per "coprire" la truffa del (felicemente soppresso) seminario neocatecumenale multimilionario di Guam è oggi nei guai per aver tentato una cover-up di uno scandalo di abusi sessuali su minori riguardante "la Chiesa" (viene il sospetto che "la Chiesa", in questo caso, sono in realtà i kikos e i loro amiconi).

    Piccolo commento di Jungle Watch: "consigliamo alla Roca di smettere di prender soldi da operativi neocatecumenali in modo da poter continuare a sopravvivere".

    A chi cadesse dalle nuvole consigliamo l'articolo: «il Cammino Neocatecumenale è una "ferrovia sotterranea" per predatori sessuali».

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    1. Segnalo anche una Lettera Aperta a mons. Crepaldi contro l'ipotesi di introdurre frettolosamente una "assoluzione collettiva" proprio adesso che la maggioranza dei cattolici ha qualche seria lacuna riguardo a peccati, pentimenti, assoluzioni, sacramenti.

      Lo svilimento del sacramento della confessione, nel Cammino Neocatecumenale, malamente rappezzato con la sceneggiata delle "penitenziali" (giacché il Cammino non educa al curarsi l'anima e ad accedere liberamente e frequentemente al sacramento), è uno dei tratti più rognosi della perfida setta di Kiko e Carmen.

      Per confessarsi bene occorre... confessarsi spesso. Quanto "spesso", lo suggerirà il confessore; idealmente, la maggioranza dei cristiani dovrebbe confessarsi almeno una volta ogni due settimane. "Imparare" a confessarsi è come imparare a guidare l'auto: si impara guidando spesso e facendo attenzione ogni volta. A poco a poci, si impara.

      Nel Cammino inoltre non si insegna mai la distinzione fra peccati mortali (quelli in cui sussistono le tre condizioni: materia grave, piena coscienza, deliberato consenso) e veniali (quelli in cui vengono a mancare una o due di tali condizioni), fermo restando che i peccati veniali sono troppo spesso l'anticamera o l'humus per quelli mortali.

      Nota tecnica: Crepaldi è quello che dieci anni fa acconsentì ad aprire un seminario neocatecumenale a Trieste. Nostro Signore gliene chiederà severamente conto.

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    2. Purtroppo i padreterni fanno i figli crocifisso (si dice). La convinzione del vescovo Crepaldi di saper tenere a bada i supercatechisti del Cammino ha avuto i suoi costi nella diocesi. Anche se il cammino è rimasto asfittico, purtroppo ancora alligna, pronto a fiorire con il prossimo presule. Speriamo di no, date le facce patibolari dei suoi gerarchi.

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  10. Si tratta di un confronto interessantissimo che merita alcune considerazioni. Innanzitutto vediamo che ne dicono i biografi: l'uno di origini ebraiche, nato a Leon, al nord della Spagna; l'altro di famiglia umile, nato a Pietralcina, nel sud dell'Italia. La freddezza dell'uno si scontra contro la gioia e i patimenti del secondo (se ci fate caso su internet sono state oscurate tutte le immagini in cui Kiko piange o soffre; fa parte anche questo della propaganda di regime?). Il secondo punto di confronto riguarda il rapporto con la Chiesa: l'uno fu osteggiato fino al punto di essere inquisito dal Santo Uffizio (padre Gemelli lo accusava di autolesionismo), l'altro è servito e riverito dal Vaticano! Il terzo punto di confronto riguarda i movimenti da loro fondati: le comunità neocatecumenali chiedono sempre soldi (una vera e propria cleptocrazia!) ma sono inibite dalla recita del Rosario e dal culto dei santi (Orientamenti all'equipes per la fase di conversione, p. 43); i gruppi di preghiera di Padre Pio sono aperti al pubblico e non obbligano a pagare le decime. È evidente il culto della personalità di cui è affetto Kiko ma come si può pensare di farne un santo?

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  11. 'Perciò affrettiamoci di unirci, di confonderci con tutte quelle anime pie e fedeli che vanno appresso al divin Maestro. Affrettiamoci, dico, di non rimanere dietro di molto a questa comitiva.' (Pietrelcina, 4 agosto 1915, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep. II, p. 470)

    Quando mai Kiko ha invitato i suoi a confondersi con tutte le anime pie che seguono Cristo? Assolutamente mai! Al contrario: kiko propugna la divisione anche all'interno dello stesso CNC (le comunità sono separate nell'ambito stessa parrocchia) e ancor più dagli altri fedeli e/o dagli altri movimenti laicali.
    Persino nell'ultimo Annuncio di Avvento, così 'ispirato' da aver superato le barriere dall'arcano (su ogni mamotreto di Kiko è riportata la raccomandazione a non metterla in internet, questo invece èstato pubblicato e tradotto sul sito ufficiale del Cammino), ci tiene a sottolineare che il neocatecumenale non vive la fede individualisticamente, come il cattolico, ma in comunità, e SOLO in comunità scende lo Spirito Santo, al punto tale che quando il neocatecumenale morirà, verrà assunto in cielo e lì si apriranno i libri dove sarà letto...il suo attestato di frequenza alla comunità! Non per nulla si sentono gli eletti.

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  13. Alla predicazione di Kiko di Inizio Corso riportata nel post c'è una premessa davvero sconcertante e altamente indicativa con cui Kiko intende spiegare la sua "vocazione" la sua apodittica affermazione che Dio lo "ha scelto, contro ogni speranza".

    Questa qui:

    "Il Signore mi ha toccato profondamente dentro quando mi ha fatto incontrare con la sofferenza degli innocenti e mi ha fatto sentire la presenza di Cristo, veramente, che era presente nella gente che stava vivendo le conseguenze dei peccati di altri. E perché?"

    Accidenti! Kiko si chiede pure il perchè!
    Cioè, non solo non si vergogna di narrare che tutto è cominciato accanto agli innocenti sofferenti, rimarca pure che egli ha incontrato Cristo prorio in coloro che vivono le "conseguenze dei peccati degli altri". Ma come si fa? Quando di cura degli innocenti maltrattati e di correzione dei peccatori nel suo cammino non c'è la minima traccia?

    Di fronte a tanta sfacciataggine vien da chiedersi: ma Kiko ci è o ci fa?

    Forse quest'uomo davvero è un alienato totale. Come si spiega questa cosa?

    Come è potuto succedere che Kiko sia passato con tanta disinvoltura e convinzione piena sul fronte opposto, addirittura, dalla parte dei malfattori? Di coloro che infieriscono sui deboli? Totalmente al finco dei violenti e degli abusatori? Infatti, in quale altro contesto che non sia il c.n. costoro godono di altrettanta tolleranza, difesa, legittimazione addirittura? Alla luce della perversa dottrina coniata dagli Iniziatori della inevitabilità del peccato?

    Questa cosa lascia senza parole, letteralmente.

    Possiamo concludere che la incoerenza palese e la contraddittorietà in cui Kiko cade rovinosamente, da sole, sono la prova inconfutabile della menzogna che risiede nelle radici stesse del cammino.
    Se tu davvero hai incontrato, come dici, il Signore negli innocenti schiacciati e indifesi, passerai il resto della tua vita al loro fianco e al loro servizio, come tantissimi SANTI VERI hanno fatto fino all'ultimo giorno della loro vita.

    Pax

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  14. LA risposta è semplice: Kiko i poveri non li ha mai "incontrati". Al massimo ha pa ssato un poco di tempo con loro vivendo questa cosa come la può vivere un ragazzo viziato che gioca a fare il San Francesco di turno. Il demonio (quello vero) in queste baggianate ci sguazza perchè sono frutto di orgoglio e superbia. E sono questi i peccati più gravi.

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    1. Hai fatto una sintesi compiuta.
      Certo, per essere credibile, tentare di essere vero, l'esperienza che racconta di aver incontrato la conversione attraverso i poveri è quello che ci vuole. Fa scena.
      Kiko mi appare sempre più un teatrante che recita una parte ben studiata, si veste da santo, da persona alla ricerca del senso della vita. Tormentato come pochi dal travaglio esistenziale di chi vuole arrivare al senso vero della vita. Ma poi tutta la sua vera natura e tutta la sua ipocrisia vengono fuori da quello che ha creato. Un mondo di gente soggiogata che ruota intorno a lui, alla sua persona e alle sue discutibili creazioni. Kiko si dice da solo di essere un profeta, un grande artista, pittore di fama, musicista e soprattutto il prescelto nel disegno divino di salvezza.

      Pax

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  15. Buongiorno, voglio ricordare solo una cosa visto che si parla di Padre Pio: negli anni 80 un gruppo di suore voleva acquistare una casa (molto, forse troppo grande) in via della Maglianella a Roma. Essendo in dubbio se avrebbero fatto bene o no, visto anche il costo elevato, andarono a chiedere a Padre Pio cosa ne pensasse e il Santo profetizzò: "FATE BENISSIMO ANCHE PERCHE' QUESTA CASA SARA' IN UN PROSSIMO FUTURO MOLTO IMPORTANTE PER TUTTA LA CHIESA". Una volta acquistato le suore si resero conto che era troppo grande e volevano venderlo ad una associazione laica. Giovanni Paolo II ci spinse ad acquistarlo in quanto serviva un seminario perché era il posto era bello ed il seminario era utile e soprattutto necessario (parole sue). Il seminario dalla sua apertura fino ad oggi è un seminario REDEMPTORIS MATER DIOCESANO, dove sono avvenuti anche numerosi miracoli e dove lo stesso Giovanni Paolo II ha presieduto un'eucarestia (come dite voi in stile neocatecumenale). Detto ciò si può dire qualsiasi cosa ma non che due santi dell'elevatura di Giovanni Paolo II e Padre Pio fossero contrari al cammino. Saluti a tutti

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  16. Negli anni 80 Padre Pio era già da 20 anni in Cielo, quindi non può aver consigliato l'acquisto di un immobile. Ma mettiamo che tu abbia sbagliato data.
    Può essere che questo edificio, nel futuro,sarà importante per la Chiesa, ma non certo per la funzione attuale, quella di sfornare preti inadeguati e devoti a Kiko.
    Poi l'acquisto non è stato un affare pulitissimo: voi avete fatto collette su collette per raccogliere fior di miliardi (in lire), ma ufficialmente risulta che sia stato donato.
    Possiamo stare sicuri che in queste pastette San Pio non c'entra per nulla, quindi eviterei di nominarlo.

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  17. Ecco è apparso il solito contafrottole. Certo ne sparate sempre di più grosse.
    Poi è ridicolo che tiriate in ballo Padre Pio. Il Santo una profezia, tanti anni prima, l'aveva già fatta e non in forma generica, ma proprio sul Cammino, bocciandolo, e sugli iniziatori definendoli falsi profeti dei tempi nostri.

    Ma premesso questo va detto che in una occasione così importante: l'apertura del primo Seminario R.M., non poteva mancare il solito racconto epico che vi contraddistingue.
    Un'aurea soprannaturale vi circonda e vi sovrasta. Tutto vi sorprende e siete guidati dal cielo "per vie sconosciute" come Kiko ripete.
    Si narra che la madre superiora dell'ordine di suore proprietario del grande complesso aveva fatto un sogno che non riusciva ad interpretare: "Questa casa sarà grande per le vocazioni nella Chiesa". Ella non comprendeva, ma tutto intese quando, interrompendo le trattative in corso, arrivò la richiesta del cammino per un seminario. Fu così che le suore vendettero e il c.n. acquistò.

    Ora che sia stata configurata o no come donazione sotto il profilo legale, poco importa. Di certo è stata pagata e profumatamente, 5.000.000.000 di lire all'epoca, anche se veniva valutata ancor più.
    Ma potevano mai farsi mancare sorprendenti esperienze, uniche?
    Mai.
    Fatto sta che le comunità furono tutte spremute ben bene.
    Fanno tanti miracoli, ma quello di moltiplicare il denaro ancora non gli riesce.
    Venivano raccolti e portati pro manibus all'incaricato per conto di Kiko e Giampiero. Fiumi di soldi, dei quali mai un rendiconto.
    Ma la superiora ha sognato. Kiko è ispirato.Tutto è un progetto di Dio.

    Pax

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