sabato 9 aprile 2022

Perché sono uscita dal Cammino neocatecumenale

UNA STORIA VERA*** PER UNA PASQUA RESPONSABILE 

Testimonianza tratta dalla pagina Facebook "Il Cammino neocatecumenale: il ritorno dell'eresia degli albigesi" 

Perché sono uscita dal cammino neocatecumenale. 

Purtroppo chi entra nel cammino non ha la percezione di ciò che gli sta accadendo, e non se ne rende conto finché è all'interno della comunità. 
Per fortuna, nel mio caso, ha agito  la Provvidenza, che si serve di fatti e avvenimenti per toglierti le fette di prosciutto dagli occhi e iniziare a vedere le cose nella giusta prospettiva. 
 
Entrata in cammino intorno ai vent'anni ne sono uscita 25 anni dopo, durante la tappa dell'elezione. Elezione rimandata allungata distorta con la scusa della comunità raccogliticcia, della nostra poca fede. 
 
Nella mia lunga esperienza nel cammino non ci sono fatti eclatanti che possono essere interpretati al punto da poter essere suscettibili di denuncia. Sono piccoli condizionamenti continui, che forgiano la vittima  durante tanto tempo. 
Si inizia parlando di libertà, di come attraverso il cammino scoprirai il Signore e il cristianesimo e come questo ti renderà libero. 
In realtà piano piano vieni completamente coinvolto nella loro ottica, non hai più diritto a pensare con la tua testa, a pregare come facevi, ad apprezzare le tradizioni religiose, perché fuori dal cammino non c'è vera fede. 
Durante i passaggi sei costretto a dire cose intime davanti a tutti, pure in chiesa di fronte a tutti, e a subire la critica e il giudizio dei catechisti, che infine impongono scelte di vita che potrebbero avere conseguenze assolutamente negative. 
 
Ho visto matrimoni forzati, nati e morti a causa delle imposizioni dei catechisti (i miei erano tra i cefali). 
Ti obbligano a rinunciare a tutto il tuo tempo al punto che se sei responsabile o catechista dovrai celebrare due volte a settimana, fare due volte a settimana catechesi, due preparazioni per le catechesi e se ci scappa anche per le celebrazioni. 
 
Non esistono compleanni o riunioni con i familiari. 
Non esiste Pasqua con i familiari. 
Non esistono le malattie dei familiari perché se devi andare in convivenza lo devi fare e basta. Anche se tua madre anziana è in ospedale o se hai i genitori infermi o i figli malati. 
Pian piano non hai più amicizie, perché quando trovi il tempo per frequentarti con altre persone? 
Non hai tempo neanche per stare con i figli:  tanto è più importante andare in comunità e mandarci anche loro. Saranno i loro catechisti ad "aiutarli" a crescere, a decidere, a capire. 
Al posto dei genitori... 
 
Ti succhiano soldi. Anche se stenti economicamente, a loro esclusivo vantaggio. 
I segni di beni devono essere cospicui, perché sennò non hai fede e devi tornare indietro nel cammino. 
E poi ci sono i cosiddetti regali, cioè libri icone video di Kiko, che regali non sono perché li devi pagare tutti. 
 
Le convivenze sono obbligatorie, perché se non vai non hai fede. Non si scelgono luoghi accessibili a tutti ma alberghi e anche a più stelle. 
'Dio non voglia una convivenza in un luogo umile, perché sennò non volete bene al Signore!' Anche se c'è stato il terremoto, non hai più la casa e nemmeno i vestiti e le scarpe. 
 
Ma ciò che resta al fondo di tutto è la paura che mettono nel cuore delle persone, perché se non fai esattamente quello che dicono, se non obbedisci senza farti domande, se non ti kikizzi completamente, allora il demonio ti prenderà e ti farà soffrire tantissimo
E tu per paura rimani. Per paura del demonio, per paura di rimanere solo ( che ormai già lo sei perché non hai più rapporti veri con le persone, tutti offuscati, vilipesi e annientati dalla kikizzazione).

E invece una volta fuori sei finalmente libero dall'unico vero faraone che è il cammino, che ti tiene schiavo di leggi, norme, obblighi che tu subisci perché ti hanno ingannato. 

E una volta fuori ritrovi amicizie, semplicità, l'umiltà di ritrovarti in chiesa senza dover fare roboanti monizioni, senza giudicare la religiosità naturale di quei poveracci che non sono in cammino, ma pensando di essere parte realmente di una comunità, perché sei uno tra i tanti, e ridimensionando la presunzione che solo nel cammino c'è la fede.

Sono fuori, grazie a Dio, e la mia vita mi è stata donata di nuovo.



142 commenti:

  1. Promemoria importante per i fedeli cattolici:

    - il gergo neocatecumenale modifica arbitrariamente il significato di certe parole del lessico cristiano

    - "piccola comunità", nella parlantina neocat, non significa "comunità piccola, cioè composta da poche decine di membri", ma significa solo "comunità che segue pedissequamente i dettami eretici-pagliacceschi di Kiko Argüello e Carmen Hernández"

    - "evangelizzazione", nello slang neocat, non significa far conoscere il Vangelo ma significa solo "eseguire le carnevalate kikiane-carmeniane e tentare di costituire nuove comunità neocat (a danno delle parrocchie e delle diocesi, e adoperando qualsiasi trucchetto, inganno, astuzia, menzogna)

    - "catechesi", nella retorica neocat, non significa presentare gli argomenti del Catechismo della Chiesa Cattolica, ma significa solo ripetere a pappagallo le fandonie e le eresie di Kiko e Carmen, evitando domande e discussioni e soprattutto evitando confronti con il Catechismo, con il Magistero, con la Tradizione

    - "apertura alla vita", nel gergo neocat, non significa accogliere tutti i figli che Dio vorrà donarvi, ma significa solo il tentare di sfornare figli come conigli in modo da poter vantare "famiglie numerose" per poter fingere di essere "più cattolici dei cattolici" (e anche per assicurare alla setta nuovi membri che a 18 anni dovranno pagare la Decima a Kiko)

    - "libertà", nella magniloquenza neocat, non significa libertà ma significa solo "adesione ai dettami della setta kikiana-carmeniana e alle paturnie del cosiddetto «catechista» in auge al momento"

    - "poca fede", nei discorsi neocat, non significa "poca fede" ma significa solo il non aver ottemperato ai millemila obblighi del Cammino: pagare le "Decime" (la vera Chiesa non le ha mai chieste), recitare le Lodi a Kiko ("Lodi Domestiche") la domenica mattina (in modo da non farvi andare alla normale Messa della parrocchia), partecipare alle cosiddette "convivenze" (la vera Chiesa non ha mai comandato di far "convivenze" per far crescere la fede delle comunità cristiane di qualsiasi epoca), ecc.

    Nella santa Chiesa - quella che da due millenni prosegue l'opera di Nostro Signore, guidando spiritualmente le anime, insegnando loro la santa dottrina, santificando le anime mediante i sacramenti - c'è posto per tutti, per ogni sensibilità. Anche se la forma della Chiesa è "comunitaria" (infatti è organizzata in "parrocchie" e "diocesi"), il "fare comunità" (alla maniera neocat) non è affatto necessario alla vita del cristiano (e lo notiamo dalla vita di tanti santi, inclusi i santi eremiti).

    I movimenti ecclesiali - incluso il Cammino - sono chiamati ad essere un aiuto, non un fardello. Il Cammino fallisce miseramente tale compito poiché è fondato sull'idolatria del Vitello d'Oro di Categoria Superiore, cioè il Tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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  2. Il predominio della piccola comunità, che esautora i Sacramenti e il ruolo dei Sacerdoti, oggetto del post precedente.
    Oggi, in continuità, e attraverso il racconto di una delle tante esperienze tutte uguali, aggiungiamo agli esautorati i fedeli, le singole persone. Come il fondare 'piccole comunità' - ragione sociale, cardine e fulcro del Camnino - finisce per porre, come conseguenza, al centro la comunità stessa e togliere l'uomo.

    E dunque: Sacramenti, Sacerdoti, Fedeli, tutti asfaltati. Dal momento che 'casa' del neocatecumeno non è più la Casa di tutti i cattolici, la Chiesa, ma la struttura neocatecumenale stessa. Che assurge, come sotto gli occhi di tutti, ad idolatria.

    Qualcuno può dire:
    "Ma noi siamo nella Chiesa!"...
    ... eh NO!

    Perché, oramai, è troppo evidente che con la scusa dei lontani, della pedagogia necessaria 'per un tempo' (infinito- sic - ecco il guaio grosso!) questo fantomatico 'cammino' si è preso tante di quelle "libertà" che pian piano lo hanno differenziato del tutto dalla Chiesa, il Cammino è diventato altro.
    E questo "altro" è per sempre, a quanto pare. Quindi era solo una squallida SCUSA.
    ........

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  3. ........

    C'è, fuori dubbio, una frase cult di Kiko che assurge ad 'excusatio non petita, accusato manifesta', questa:

    "È il Cammino per l'uomo, non l'uomo per il Cammino".

    Che bisogno ha di dirlo così? E di ripeterlo tanto spesso?

    Kiko rivendica di essere lui stesso al servizio completo di ogni singolo fratello che abbraccia il suo progetto, e sul suo esempio dà ad intendere che fa lo stesso ciascun catechista inviato da lui a evangelizzare.
    Ricorda spesso ai fratelli che lui ha 'rinunciato a tutto" per servire nell'evangelizzazione!
    Ma è chiaro come, proprio seguendo con zelo il suo esempio, tutti gli itineranti e i responsabili di zona sono piuttosto dediti all'incremento numerico e al prestigio del C.N., che va perseguito e preservato con ogni mezzo più o meno lecito e passando all'occorrenza sulla vita dei fratelli stessi, se necessario, che non vengono tutelati e ai quali mai si rende giustizia. Su questo abbiamo dato tantissime testimonianze.
    In tutto questo il singolo resta letteralmente stritolato.
    Cosa ha di cattolico e di cristiano tutto questo?
    Non solo, direi che è inumano proprio, va contro l'uomo.
    Tutto il contrario del Maestro.

    Pax

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    1. Quindi, di conseguenza, perciò............................................................................

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  4. Il Cammino Neocatecumenale provoca flatulenza

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  5. @L'autrice del thread

    A parte tutte le sciocchezze e falsità scritte, su una pagina di faceboock, che definire pittoresca sarebbe un eufemismo, vorrei chiedere, all'autrice di questo thread, spero vivamente mi risponda, da cosa si è liberata? Perchè prima non si sentiva tale, cosa la faceva sentire non libera? Ora però che dice di essersi "liberata" ci piacerebbe sapere da cosa? Come vive la dimensione comunitaria della propria fede? Spero che il suo lasciare il Cammino non sia una chiusura in se stessi, in una fede superficiale, anonima, come ho visto purtroppo in molti che hanno lasciato il Cammino. Spero che sarà d'accordo che la fede si vive insieme agli altri, in empatia con i fratelli e sorelle, non si vive da soli, in modo individualistico, personalistico, solitario. Spero che la sorella non pensi, come alcuni usciti dal cammino, che sia sufficiente amare Dio in modo individualistico, partecipare ai sacramenti in modo individuale, infatti ciò è inutile se non si amano anche i fratelli e sorelle, come non è possibile fare comunione con Dio, escludendo i fratelli e sorelle. Credo che la sorella sarà d'accordo che la fede, senza la carità, l'amore verso i fratelli e sorelle, non ha ragione di esistere è una fede morta. Ha lasciato il Cammino? Bene ha fatto la sua scelta, ma questa scelta porterà poi ad un progresso nella fede, carità? Porterà ad un cristianesimo più maturo, adulto, consapevole? Porterà ad una maggiore comunione con gli altri? Oppure porterà all'indifferenza nella fede? Ora che ha lasciato la comunità neocatecumenale in quale comunità si identifichera ? Da cosa si è liberata precisamente? Dalla preghiera, dai sacramenti vissuti in un contesto comunitario? Dall'interagire con gli altri? Ci piacerebbe che ci spiegasse, perchè speriamo che, nell'illusione di essersi liberata solo dal Cammino, non si sia liberata di Gesù Cristo, che le ricordo non è solo nei sacramenti, ma anche nella comunità, nei fratelli e sorelle. L'altro è Cristo anche fuori dalla comunità neocatecumenale, quindi anche fuori è chiamata a vivere la carità fraterna, la comunione, ma fattivamente, non in modo astratto. Il Cammino è un aiuto a vivere il proprio battesimo con più consapevolezza, ma se la sorella riesce senza nessun aiuto, Deo gratias, ma riuscirà ad essere una cristiana vera solo con la eventuale vita parrocchiale? Lo speriamo per lei. Vorrei che mi rispondesse, grazie.

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    1. @anonimo
      Caro anonimo, NON sono io l'autrice della testimonianza, della mia vicenda ho parlato già in altri interventi e ne parlo ancora nella vita di tutti i giorni, ma se vuoi provo a risponderti io. Premetto che considerare l'esperienza di una persona come "sciocchezze e falsità" è molto poco rispettoso, e che lo scriverla su Facebook non la rende meno veritiera (ti ricordo che su Facebook ci sono anche diverse pagine di propaganda neocatecumenale oltre a svariate pagine di pubblicità di merchandising del Cammino).

      Per rispondere alle tue domande, tanto per iniziare, uscendo dal Cammino mi sono liberata da un'atmosfera pesante e dolorosa dove i miei coetanei nei circa 10 anni di permanenza mai mi hanno fatta sentire una di loro solo perchè non nata in comunità. Ho sempre subito queste cose pensando che andavo in comunità per il Signore, ma come hai detto tu, la fede si condivide anche con i fratelli e le sorelle, e questo atteggiamento è segno di elitarismo e di chiusura, altro che amore cristiano. Per fare uno dei tanti esempi, in un periodo in cui non frequentavo più per via di impegni vari, una volta ho incontrato i miei ex fratelli a Messa e hanno fatto finta di non vedermi; quando poi ho avuto un lutto importante, nonostante all'inizio la comunità mi fosse stata vicina, in seguito ho subito un insieme di giudizi, pettegolezzi e domande inopportune sulla mia vita e situazione familiare che mi hanno provocato altro dolore e che alla fine mi hanno fatto uscire per sempre (quando facevo presente il mio diasgio a chi di dovere, la situazione veniva minimizzata, forse perchè non si voleva avere problemi con i catechisti...)

      Una volta lasciata la comunità sono tornata nella mia parrocchia d'origine, non dimenticherò mai la prima Messa dopo l'uscita dal Cammino, ho sentito un senso di accoglienza e di amore, come se ritornassi a casa dopo tanto tempo. Ho anche iniziato un percorso con un padre spirituale con cui mi trovo molto bene, e coltivo ogni giorno il mio rapporto con Dio nella preghiera personale e parrocchiale (quando i miei doveri di Stato me lo consentono). Mi sento in comunione con la Chiesa ogni volta che partecipo alla Messa e alle preghiere parrocchiali, anche senza conoscere in dettaglio la storia personale dei miei vicini di banco (mentre in Cammino la dignità e l'intimità della persona vengono violate dagli scrutini pubblici con domande che solo il confessore dovrebbe fare e che rappresentano una violazione del foro interno e quindi un peccato mortale).

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    2. (contiua)
      Ti ricordo infatti che la Salvezza viene dai Sacramenti, non dall'appartenenza o meno ad un gruppo ecclesiale, e che non è scritto in nessun punto del Catechismo della Chiesa Cattolica (che ti invito a leggere) che ci si salva in gruppo, o tutti insieme in una comunità, perchè il Signore vuole fare una storia di salvezza personale con OGNUNO di noi,non con un gruppo in particolare. Chi prega da solo,anche nell'intimità della sua stanza (come raccomanda Gesù nel Vangelo) non è un individualista perchè è in comunione con la Chiesa universale. Che dire degli eremiti o dei padri del deserto allora? Vivevano e pregavano da soli, ma molti sono anche Santi.

      Riguardo l'amore e la carità tra fratelli, è vero che nelle comunità ci si aiuta, ma sempre tra membri del Cammino, come fanno anche gruppi non cristiani, come anche i massoni e fedeli di altre religioni, ma come hai appena detto, "l'altro è Cristo anche fuori della comunità neocatecumenale". Nel Cammino invece chi esce non viene quasi più contattato, vengono incoraggiati i matrimoni tra camminanti e si invita a tagliare i ponti con familiari fuori dalla comunità, e di tutto questo ho esperienza personale.Questa NON è carità cristiana, ma piuttosto una mentalità tipica delle sette (tra i testimoni di Geova, gli Amish, gli Scientologists succedono le stesse cose).

      Vi hanno convinto che lasciare il Cammino equivale a lasciare Cristo, ma questo è falso. Uscendo dal Cammino io sono rinata, la mia fede non è venuta meno perchè me l'ha trasmessa la mia famiglia che non è neanche neocatecumenale, e la Chiesa stessa è già uno strumento valido per vivere il proprio battesimo con maggiore consapevolezza, in questo ci sono molti aiuti, come la direzione di un bravo padre spirituale. Se pensi che la vita parrocchiale non basti, come spieghi che la Chiesa continua a canonizzare persone, anche giovanissime, che sono diventate Sante perchè si sono distinte nelle attività parrocchiali e nella frequenza ai Sacramenti, senza far parte di un Cammino?

      Concludendo, uscendo dal Cammino mi sono liberata delle violenze psicologiche (scrutini pubblici, giudizi, ecc.) economiche (decima) e dagli abusi liturgici che avvengono in disobbedienza al Papa, e sono più serena e consapevole della mia fede, e auguro questa serenità anche a voi!

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    3. alla fine non riuscite ad uscire dal vs schema mentale: chi esce dal cammino non potrà mai avere una fede adulta.
      solo voi siete garanzia di questo, ti lascio tranquillo nel caldo del tuo brodo.
      p.s.
      a me solo che uno dice che si è sentita liberata mi interroga profondamente, a voi mai un dubbio

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    4. Non pretendo di ripondere per l'autrice della testimonianza, dico però che tu sei totalmente fuori tema.

      Lei non ha detto che ora vive la fede privatamente. Tutt'altro: ha detto che la vive in parrocchia e che si trova bene con gli altri perché si sente libera.

      Cosa intende per libera? Penso che intenda che può vivere la propria fede senza dover dimostrare di essere la prima della classe e senza temere di essere giudicata, anche perché, se pure fosse giudicata, ora non gliene importa più nulla e, anzi, è contenta perché così ha meno occasioni per insuperbirsi.

      L'autrice ha parlato di coercizioni psicologiche, di giudizi malevoli, di richiesta continua di soldi, di morbose domande sulla vita intima delle persone, di poca o nessuna empatia, delle paure che mettono i catechisti dicendo che fuori dal Cammino si incontra il demonio...
      Su questo ti devi confrontare.

      Anche perché che la fede non si vive privatamente lo sappiamo tutti.
      Fattene una ragione: ci sono parrocchie in cui si fanno catechesi, ci si incontra tra famiglie, c'è l'adorazione comunitaria settimanale, la lectio divina settimanale, e altro ancora.

      Il vostro problema non è quello di ritagliarvi un posto nella Chiesa, ma è quello di tagliare fuori gli altri dalla Chiesa, ma così facendo correte il rischio di trovarvi fuori voi.

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    5. Inoltre, con la scusa che la fede non è privata, voi la spersonalizzate.
      Avete famiglia, ma anche in famiglia vivete il Cammino.
      Mi immagino che razza di genitori pedanti e noiosi che siete.
      Siete sradicati dalla società, non avete più rapporti coi parenti, coi parrocchiani della vostra parrocchia, coi vecchi amici.

      E' chiaro che occorre fare delle scelte coerenti di vita, ma voi vivete nel mondo non come testimoni della gioia e della pace del Signore, ma come una sinagoga a parte. Come gli esseni, che Gesù nei vangeli non nomina mai.
      Ma così facendo correte il rischio che quello che comunicate non è Cristo, ma che voi siete una specie aliena. Cioè che comunicate solo voi stessi come persone strampalate e stravaganti con deliri religiosi.

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    6. 13:26

      E che è 'sto scrutinio?
      Non vi passa mai, vero, la voglia di frugare nei fatti degli altri.

      Per forza, che poi la gente se ne va dal Cammino E dalla Chiesa, le reazioni allergiche agli abusi melliflui sono violentissime, negli individui sani.

      A. Non.

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    7. Si è liberata dal giogo del cammino. Ora è libera e non ti deve nessuna risposta. LIBERA.

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    8. Ho letto con attenzione tutti i commenti e sempre più mi convinco che il cammino neocatecumenale fa male a tanti e soprattutto alla Chiesa stessa, perché quando sento che la fede adulta si può avere solo frequentando il cammino già questo mi mette in allarme. Dunque tutti i santi, i martiri, i cattolici e cristiani del mondo non potranno mai avere una fede adulta se non frequentano il cammino....
      Tanti argomenti raccontati dalla sorella che si è sentita liberata li condivido pienamente perché li rivedo in tante persone che in parrocchia si sentono estranee mentre in comunità si esaltano. I movimenti dovrebbero fare parte della Chiesa e non dividere, siamo tutti fratelli e sorelle in Cristo non solo i frequentatori del cammino.
      La Chiesa è Una,Santa, Cattolica e Apostolica.
      Non è vero che nelle parrocchie si vive una fede superficiale e individualista, l'assemblea è importante in una liturgia, le associazioni come Azione Cattolica, la Caritas, le Vincenziane e Francescane sono presenti e al servizio della chiesa.
      Dio ci ha creati liberi e poi arriva il trascinatore di turno a dettare legge.
      Abbiamo la Parola, i Sacramenti,i sacerdoti che possono aiutarci a crescere nella Fede.

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    9. Ho letto con attenzione tutti i commenti e sempre più mi convinco che il cammino neocatecumenale fa male a tanti e soprattutto alla Chiesa stessa, perché quando sento che la fede adulta si può avere solo frequentando il cammino già questo mi mette in allarme. Dunque tutti i santi, i martiri, i cattolici e cristiani del mondo non potranno mai avere una fede adulta se non frequentano il cammino....
      Tanti argomenti raccontati dalla sorella che si è sentita liberata li condivido pienamente perché li rivedo in tante persone che in parrocchia si sentono estranee mentre in comunità si esaltano. I movimenti dovrebbero fare parte della Chiesa e non dividere, siamo tutti fratelli e sorelle in Cristo non solo i frequentatori del cammino.
      La Chiesa è Una,Santa, Cattolica e Apostolica.
      Non è vero che nelle parrocchie si vive una fede superficiale e individualista, l'assemblea è importante in una liturgia, le associazioni come Azione Cattolica, la Caritas, le Vincenziane e Francescane sono presenti e al servizio della chiesa.
      Dio ci ha creati liberi e poi arriva il trascinatore di turno a dettare legge.
      Abbiamo la Parola, i Sacramenti,i sacerdoti che possono aiutarci a crescere nella Fede.

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  6. Grazie a Voi del blog sono riuscita ad aprire gli occhi, il Signore ha avuto pietà di me e sono tornata nella Chiesa,in Parrocchia. Quest' anno mi sposo con un bravo ragazzo conosciuto fra i cristiani della domenica. GRAZIE GESÙ!

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  7. @Pietro non del cammino

    Quale schema mentale? E' il Vangelo che dice questo, il Magistero della Chiesa, non è uno schema, la fede adulta? E dove sta, dove la vedi nelle parrocchie? Quali ci puoi fare l'elenco? Mi sono interrogato, vorrei che mi rispondesse come vedi, spero di ricevere risposta. Non pretendi di rispondere? Ma poi rispondi però, come mai? La fede in parrocchia è comunitaria? E come traspare questa comunionalità, se nelle assembleee parrocchiali, spesso i fedeli nemmeno sanno come si chiamano, il vicino spesso è uno sconosciuto? Quale comunione vedi? Non è un modo di vivere la fede privato e individualistico secondo te? E cosa è comunione questa? Nelle parrocchie, che poi sono sempre più vuote, si danno i segni di comunione e unità? In cosa consiste la comunionalità della parrocchia volete dircelo per cortesia? Coercizioni, giudizi malevoli, perchè la parrocchia ne è esente? Si vede che la frequenti poco, tutti i difetti che la sorella vede nella comunità neocatecumenale, in parrocchia sono mille volte accentuate. Se questa sorella frequenterà solo la parrocchia, ma anche a questo credo poco, se ne scapperà scandalizzata, quando avrà conosciuto la realtà. Se sapete che la fede non si vive in solitudine, perchè poi continuate a viverla così? Perchè non cambiate e continuate a viverla nello stesso modo? Cioè da soli, anche se fisicamente vicini, le assemblee parrocchiali sono anonime, o mi sbaglio? I documenti della Chiesa anche lo dicono, solo voi lo negate. Catechesi, adorazione, si incontra famiglie, ma comemai ciò non è più sufficiente a niente e le parrocchie sono sempre più vuote? La secolarizzazione avanza, non ti poni la domanda? Ti sembra sufficiente quello che si fa nelle parrocchie secondo te? Non tagliamo fuori nessuno, quello tu non capisci, noi offriamo una uniziazione cristiana in piccole comunità, proprio perchè la pastorale della parrocchia ormai è insufficiente proprio e anche perchè la parrocchia è dispersiva la comunità è grande, impersonale, anonima. Che tu fai le adorazioni, le catechesi, tutto quello che vuoi, non serve nemmeno più a conservare quel poco che nella parrocchia è rimasto.Quindi di cosa parli?

















    Il vostro problema non è quello di ritagliarvi un posto nella Chiesa, ma è quello di tagliare fuori gli altri dalla Chiesa, ma così facendo correte il rischio di trovarvi fuori voi.

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    1. Il fratello camminante in un grappolo di 20/30 acini, nella prima tranche ha fatto ben 13 domande.
      Nella seconda tranche ne ha fatte ben 20.

      O è molto confuso e chiede lumi, o è ripetitivo compulsivo, o crede di star facendo uno scrutinio neocatecumenale.

      Io non risponderò all'acino n° 12 del grappolo neocatecumenale, perché le sue domande sono ripetitive, provocatorie e carta letta. Di nessun interesse.

      Dirò solo a questo fratello che la "comunionalità" (comunione, fratello, comunione) con 20/30 persone soltanto, delle quali si sa vita morte e miracoli, a me non interessa e nemmeno mi pare "comunionalità".

      La comunione nella Chiesa è di ben più ampio respiro e comprende non solo i credenti, ma tutto il genere umano che, com'è ovvio, non può essere conosciuto nel profondo in ogni singolo componente.
      Il punto di partenza è il singolo che, nell'unità con altri singoli, forma un insieme con un cuore unico.

      Voi non riuscite proprio a capire cos'è la Chiesa, e credete che un gruppetto-grappolo di un numero irrisorio di persone possa rappresentare la comunione del "guarda come si amano, loro 20".

      Per amare non occorre conoscere.
      Madre Teresa amava l'uomo, per esempio, ed è stata vicino a migliaia di persone sofferenti e morenti che nemmeno conosceva.
      Quello è amore. Quella è comunione.

      Non certo uno sparuto gruppettino autoreferenziale che per amare ed entrare in comunione ha bisogno di conoscere la vita altrui fin nelle pieghe più personali, non riuscendo a fare altrettanto con chi non appartiene a circoletto.
      Il cristiano adulto ama, non gli importa di sapere se quello che ha davanti un giorno rubò, tradì la moglie o ebbe dei vizi. Non gli importa, come non importò a Gesù quando morì per l'umanità.

      Vi hanno intortati ben bene. Intortarono anche me ma, per grazia di Dio, ora si è aperto il Cielo e vedo molto più chiaramente. Se amo, amo, e amo tutti, chi conosco e chi non conosco.
      Mi faccio pena per come ero e provo pena per chi è ancora così.

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    2. il tuo vero problema è che al di là degli slogan non puoi dimostrare quanto affermi.
      il cnc è praticamente finito, ed è finito in un buco nell'acqua.
      non ti disturbare a controbattere, armati di pazienza e poi a suo tireremo le somme

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    3. Anonimo delle 19 e 07: io ho provato a leggere il fratello camminante per 3-4 volte, ma è talmente ripetitivo e noioso che non sono riuscito ad arrivare in fondo.
      Ma mi sono bastate 2-3 per capire quello che voleva dire, cioè che il Cammino è la vera Chiesa e la parrocchia è un'istituzione pagana. Che i camminanti sono i veri cristiani e i parrocchiani non hanno fede.

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    4. Neo:
      il parlare per slogan è tipico di chi non ha le prove di quanto afferma.
      Ma in fondo l'anonimo camminante, con tutta la sua confusione, fa una figura meno ridicola di Fallacio, che cercava di argomentare ma, alla fine, rimaneva sempore scornato.

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  8. @anonimo
    scusa se rispondo al posto di Pietro, ma quello che dici secondo me non è molto giusto. Io la fede in parrocchia la vedo quando le persone danno prova di fede nei momenti di lutto, e di queste persone ce ne sono diverse, o nei missionari laici che lasciano tutto per mettersi a servizio della diocesi nell'evangelizzazione di posti lontani, negli accoliti che distribuiscono la Comunione con fede e rispetto, nel sacerdote della mia parrocchia che a 88 anni va ancora a distruibire la Comunione nelle case agli ammalati, e potrei continuare a lungo...

    Questi sono solo i frutti visibili, ma la fede delle persone la conosce solo il Signore, e solo a Lui sta giudicarla; io comunque mi sento in comunione con il mio vicino di banco in chiesa anche se non conosco il suo nome, solo per il fatto che siamo fratelli in Cristo, non ho bisogno di conoscere i suoi peccati tramite scrutini o redditio varie per sentirmi sua sorella nella fede.

    Ovviamente di scandali, chiacchiere ecc ce ne sono anche nelle parrocchie, è inutile negarlo, ma solo in Cammino il responsabile dello scandalo è trattato da perseguitato e la vittima costretta a chiedere perdono per averlo giudicato, come nelle sette...

    Dici che le parrocchie sono vuote, ma sei mai entrato in una parrocchia di recente o lo dici perchè magari lo hai letto sugli orientamenti alle equipes di Kiko? Perchè ad esempio la mia parrocchia è molto frequentata e il Cammino non c'è mai stato! Chi ti dice che in parrocchia la fede si vive in solitudine? Nella mia ci sono tantissimi gruppi diversi, oratori, scout, azione cattolica, ex allievi, praticamente una seconda famiglia per chi li frequenta..

    Dire che quello che offre la parrocchia da solo non basta è assolutamente anticattolico, anche perchè una persona che in silenzio entra in Chiesa e dialoga con il Signore nel Sacramento sta già facendo un'opera di bene in favore del mondo intero, e un atto del genere agli occhi del Signore vale più di tutte le frequentazioni agli incontri del Cammino magari fatti anche senza voglia ma solo per non far arrabbiare il responsabile.

    Santa Teresa Benedetta della Croce prima di diventare carmelitana e patrona d'Europa era una filosofa ebraica, una volta disse di essersi convertita anche perchè un giorno passeggiando vide una donna che entrava in chiesa con le buste della spesa per trovare un momento di preghiera, quella donna non sapeva neanche di essere vista ma ha dato un grande esempio lo stesso...

    Per rispondere alla tua domanda: sì, mi sembra sufficiente ciò che fa la parrocchia, se produce frutti di santità da circa 2000 anni...

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    1. Gloria: hai ragione.
      Descrivi la tua parrocchia in modo molto realista ma anche gioioso e positivo.
      Tutt'altra cosa della tristezza deprimente, maschecherata col chiasso, che si respira nelle salette insieme alla muffa.

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    2. @Pietro
      Ti ringrazio! Da piccola ci sono cresciuta, ora che sono adulta e ho più responsabilità non posso più farlo come una volta, ma hai centrato il punto, l'allegria è proprio uno dei segni distintivi della mia parrocchia, perchè è retta dai Salesiani e per Don Bosco l'allegria era uno dei pilastri dell'oratorio e una delle vie per la santità. Tra l'altro, alcune coppie che si sono sposate da adulte in parrocchia si erano conosciute proprio lì da ragazzini, questo a prova che i legami profondi possono nascere anche senza fare il cammino.
      OT: di bambini che si sono ammalati di muffa nelle salette ne ha parlato anche CruxSancta...

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  9. Credo che gli interventi dell'anonimo traumatizzato dalla parrocchia siano preziosi perché confermano la testimonianza che abbiamo pubblicato.
    Si riesce a cogliere dalle sue espressioni l'incredulità di fronte al fatto che ci siano dei cristiani autentici al di là di quell'uno per mille che sono le comunità neocatecumenali, la paura di uscire fuori dal contesto della comunità, il trauma di non sentirsi a proprio agio quando va in parrocchia (forse perché vorrebbe che la parrocchia seguisse le regole che si applicano nel Cammino?).
    Tutto ciò che esprime evidenzia uno stato di timore, di insicurezza, di incapacità di uscire dal nido protettivo -ed anche oppressivo- della piccola comunità, che un po' dispiace e che non dovrebbe far parte dell'atteggiamento psicologico fiducioso e sereno del credente.
    Probabilmente gli è stato insegnato che la comunione deve venire dagli sforzi umani, dimentico o inconsapevole del fatto che è Cristo che viene a renderci fratelli. E che la Chiesa è costituita, oltre che dalla sua parte pellegrinante, da Cristo nostro Capo, e anche dagli angeli, dai santi e dalle anime purganti, che fanno parte della comunione all'interno della quale scorre l'amore e la preghiera di intercessione.
    E che se anche fossimo buttati in una cella profonda senza poter avere contatti con nessun essere vivente, non per questo si inaridirebbe la nostra vita spirituale.
    Così non è, per nostra fortuna. Fuori dalla comunità poi l'amore al prossimo si esercita ancor meglio, perché 'se amate quelli che vi amano, che merito ne avete?'
    Sì, lo so che all'interno della comunità si gioca ai nemici, per poter affermare senza tema di smentite di amare il nemico. C'è un grande sforzo di auto conferma e di auto certificazione. I neocatecumenali se lo dicono da soli, quanto bravi sono, perché stranamente, al di fuori delle salette, ancora nessuno se ne è accorto, anzi! Poi non dobbiamo stupirci se sono amareggiati come il nostro Anonimo😥.

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    1. La parrocchia, anzi la diocesi: anni ed anni di battimani e di canti urlati alla Messa, di risonanze imbarazzanti all'omelia, di amici partiti dietro alle nozioni di Kiko, che vengono ripetute a menadito, compresi i giudizi. Gente lasciata a peccare per anni perché non si può non peccare. Ci provi, a discutere, ma è peggio che andar di notte, alla fine hai colpa tu che li contraddici e non sai cosa sia la vera fede. Gente che si sposa e poi torna da mamma dopo un anno (- sai,li avevano messi insieme i catechisti...). Gente che si lamenta perché gli chiedono sempre soldi. Gente che si lamenta perché non vede la luce, a cui nessuno dice che sta facendo scorta di buio proprio nello stesso ambiente in cui va a lamentarsi di non vedere la luce.

      Eh la parrocchia, anzi la diocesi, può essere traumatizzante, soprattutto quando sei l'unico o uno dei pochi che non ne vuole sapere di andare dietro a questa corrente di pensiero, con i fanatici che ti guardano con un sorrisetto di sufficienza e commiserazione.
      Parrocchia ferocemente neocatecumenalizzata, ovviamente. Anzi, diocesi.

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    2. Diocesi è l'acronimo di :

      Demenziali Idee Ormai Catecumenalmente Eretiche Strafalcionalmente Irritanti

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  10. se una persona non è riuscita ad essere testimone in parrocchia a maggior ragione può esserlo in una comunità neocatecumenale. Se una persona non faceva comunità in parrocchia a maggior ragione resterà sola anche in comunità N.C. Voi N.C. siete rimasti a Mosè e Abramo noi Chiesa siamo di Cristo.
    Camminate, camminate , forza ,che prima o poi tornerete alla Chiesa.

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    1. come, tornerete? Noi siamo nella Chiesa

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  11. Anonimo delle 15 e 50:
    sei confuso e fai confusione.

    1) La parrocchia è la prima "comunità di base" riconosciuta dalla Chiesa. Fa parte della stessa struttura della Chiesa e come tale non ti puoi permettere di disconoscerla.
    Finché la Chiesa fa riferimento alle parrocchie, me ne infischio di quello che ne pensa Kiko, tu e tutto il Cammino.

    2) La parrocchia fa riferimento ai battezzati cattolici di un territorio, per cui alla Messa domenicale puoi trovare chi ci va per abitudine, chi ci va una volta tanto, ecc.
    Un conto sono i cattolici che frequentano la parrocchia abitualmente e che vi fanno un costante riferimento anche come comunità di vita, un conto è chi vi capita di tanto in tanto.
    Ma anche verso questi ultimi la parrocchia deve mostrarsi accogliente, piuttosto che sbob, come fa il Cammino.

    3) Ci sono parrocchie di poche anime per lo più attempate e ci sono parrocchie vivissime, e ambedue sono degne di rispetto.
    La vitalità della parrocchia non è da confondere con il puro attivismo, come si fa nel Cammino. La misura della fede e della carità la dà il cuore, e non la pura attività.

    4) Mentre noi possiamo generalizzare i difetti che ha il Cammino senza giudicare le anime, in quanto ogni comunità del Cammino fa esattamente le stesse cose di tutte le altre, tu non puoi generalizzare sulle parrocchie perché, al contrario del Cammino, nelle attività pastorali si adattano alle persone. In tal senso ogni parrocchia ha una sua originalità. E gli stessi parrocchiani hanno esigenze diverse e risposte diverse: c'è chi non va mai in chiesa, chi ci va solo la domenica, chi ci va tutti i giorni e poi collabora in qualche iniziativa.
    Per cui, se dici che i parrocchiani non hanno una fede vera, le cose sono due: o commetti un grave peccato di giudizio, perché alcuni la fede vera la possono benissimo avere, o contesti la Chiesa che afferma che la parrocchia è un'istituzione adatta a formare nella fede.

    In conclusione, dire che la parrocchia non funziona solo perché ci sono cattolici che la frequentano che lasciano a desiderare, è come dire che il matrimonio non funziona perché ci sono molti divorzi: un'IDIOZIA.

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  12. Anonimo tutto stranito che chiedi all'autrice del post da cosa mai si è sentita liberata.

    Ma la risposta è semplice, scusa: da tutte le leggi imposte nel Cammino.

    Gesù ripete: "Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi."

    Parafrasando, nel vostro caso: "Conoscerete le consegne kikiane e diventerete schiavi".

    Chi può negare che il Cammino è fondato su questo?

    Dice Kiko: "Senza obbedienza ai catechisti non esiste il Cammino".
    Quindi? Di cosa parlate?

    I dettami degli Iniziatori si sono sostituiti ai dettami della Chiesa inglobandoli, a volte. Superandoli sempre, appesandendoli di inutili e dannosi orpelli non richiesti.
    Tanto simili a quelli messi in opera dagli scribi e farisei ipocriti, che Gesù rimprovera aspramente portando esempi concreti e concludendo col dire "e di cose simili ne fate molte"!

    Ma come somigliano a voi! È davvero impressionante.
    .........

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  13. ........

    Marco 7:1-13

    Ve lo copio integralmente, val proprio la pena leggere la parola di Gesù.
    Bolzano all'occhio la perfetta assonanza. Gesù con questi esempi concreti richiama due cose:

    Primo:
    prendono il comandamento di Dio e lo "arricchiscono" ( come se ce ne fosse bisogno). Ma alla Parola non va aggiunto NULLA!

    Secondo:
    Dice Gesù: Voi eludete "il comandamento di Dio". Ma per cosa lo eludono? E continua "per osservare la vostra tradizione".
    Proprio la vostra fotografia.
    Scusate, ma non siete quelli che risuonate la parola ?
    Ma che risuonate?
    Voi fate solo l'eco a Kiko, avete la testa imbottita delle sue false interpretazioni. Questo il vostro veto problema!
    La confusione regna sovrana.

    Ecco il testo del Vangelo:
    1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
    Questo popolo mi onora con le labbra,
    ma il suo cuore è lontano da me.
    7 Invano essi mi rendono culto,
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
    8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 9 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
    .........

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    1. Come kikiani che preferiscono dare la decima anziché aiutare un familiare in difficolta. Dicono che la decima è obbligatoria e per il familiare ci penserà Dio!

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    2. Abbiamo capito : il Vangelo è contro il Cammino...........................................................

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    3. @anonimo
      semmai il contrario...

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  14. ........

    Quando poi dai ad intendere che in comunità si realizza l'amore tra i fratelli, solo perché uno fa parte del cammino, ti superi proprio.
    Ma quale amore?
    E comunque non puoi darlo per scontato, non è matematico.
    Non siete detentori di niente.
    In Cammino ci si sente oppressi, gravati, esperienza di tanti che non puoi contestare.
    E quando vai in difficoltà, quando non ti fai andare tutto bene per forza, come quasi tutti fanno, l'amore intorno a te si dissolve e tutti ti guardano storto.

    Solleciti risposte.
    Il Blog è tutto una risposta.
    La sorella che ha dato la sua esperienza spiega proprio quello che tu chiedi di sapere.
    Ma hai letto la sua testimonianza?
    Certo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Proprio vero!

    Poi avete un altro grosso impedimento alla comprensione.
    Quello che Tripudio descrive bene nel primo commento a questo post.
    Avete la testa in confusione perché avete stravolto tutto, finanche il linguaggio.

    E che volete capire?

    Prendete assi per figure.

    Siete irrecuperabili e dovete solo ringraziare il vostro caro Kiko.

    "Il gergo neocatecumenale modifica arbitrariamente il significato di certe parole del lessico cristiano".

    Rifletti bene su questo.

    Pax

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  15. E comunque non si può non notare che la 'piccola' comunità dovrebbe essere più commisurata alla famiglia di Nazareth (3 persone) che alla comunità neocatecumenale (fino a 50 elementi, con meno di 13-15 viene fusa con altre comunità). Kiko non è stato fedele alla propria ispirazione iniziale che prevedeva comunità piccole e intime come la famiglia di Nazareth, che convivano (la comunità neocatecumenale non convive mai, pure in convivenza va negli alberghi, non cucina insieme, non si vivono insieme né i momenti di lavoro né quelli di svago) in umiltà, semplicità e lode. È veramente strano che si continui a dare tanto risalto ad un messaggio che si riferisce a un progetto che è stato tradito, e che mai è stato realizzato.
    Allo stesso modo, gli Statuti non descrivono la vita e l'attività di una o di tante piccole famiglie, ma una specie di corso di formazione, che si articola su più fasi non tanto come il catecumenato (che non presuppone una riabilitazione del candidato ma una istruzione nei misteri della fede) quanto piuttosto come un percorso riabilitativo simile a quello degli alcolisti anonimi.
    Come si può proporre questa struttura che nasce già tradendo le proprie premesse iniziali e si sviluppa in modo non coerente ai propri stessi Statuti, come alternativa alla parrocchia o addirittura di esempio ad essa, non lo so proprio, ci vuole un gran coraggio.

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    1. O una gran faccia di corno. Come suol dirsi.
      Questa a loro non è mai mancata - li ho ben conosciuti - unita a una gran dose di presunzione smodata e ridicola prosopopea.

      In tanti ci cascano (speriamo sempre meno, nell'inversione di tendenza a cui assistiamo); questo l'ulteriore inquietante elemento distintivo.

      Pax

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    2. Ah, adesso il Cammino è come gli Alcolisti Anonimi, non l'avevamo ancora sentita..........................

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    3. @anonimo
      anche gli alcolisti anonimi si siedono in circolo e raccontano la propria esperienza, e si aiutano vicendevolmente, raccontano anche di traumi come negli scrutini

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  16. Ieri sono andato a Messa alla mattina. Sono andato, abbastanza, in anticipo, e mi sono seduto. Vicino a me vi era un uomo sui settanta ( credo, non gli ho chiesto l'età), solo ( alcuni che conosciamo che sono disabilitati mentalmente lo giudicherebbero) che era seduto. Entrambi eravamo seduti e aspettavamo l'inizio della funzione. A poca distanza c'era il Tabernacolo. Eravamo in tre, io, l'uomo, e Gesù. Vedevo quell'uomo in silenzio, educato, che in attesa aspettava l'inizio della Santa Messa. Quell'uomo emanava dignità e nello stesso tempo una semplicità, educazione, fede in quanto poteva stare al bar a giocare a carte ( è un esempio).
    Non sapevo il suo nome, questo non conta è secondario, quello che contava era l'essere lì ad attendere l'inizio della Santa Messa e l'unirsi al Signore.
    Poi, ovviamente, sono arrivati altri, anche i sacerdoti e altri.
    Vi ho riportato questa esperienza per farvi capire l'assurdita di certa gente, che si autogonfiano tra se stessi di parole, che hanno l'effetto di gonfiarsi, ma nella realtà non producono nulla, il contrario.

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    1. Questa è una cosa che un neocatecumenale duro e puro non capirà mai purtroppo. Per questo non può fare altro che sminuire qls esperienza cattolica che esuli dal cammino. Perchè dovrebbe ammettere che il metodo del cammino è sbagliato.

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  17. --
    Ora, siccome anonimo ha scritto, ed ha ripetuto ciò che sappiamo, ecco che mi chiama in causa, cioè è doveroso rispondere.
    1o: Quell'uomo era educato e in un silenzio sacro, diciamo così, diversamente da queste persone che parlano, parlano, parlano, si gonfiano di parole umane.
    2o: Tra me e quell'uomo vi era la pace, infatti parlava il silenzio, cioè Dio, diciamo così ( chi vuol capire capisce), a differenza di persone che si danno abbracci e altro, ma dentro hanno odio e calunnie e sfruttamenti e si fanno pagare i conti dal prossimo.
    3o: non lo conoscevo e non sapevo il suo nome, ma se andiamo a verificare, ecco che non so il nome di molti, è impossibile sapere il nome di tutti. Costoro, i talebani nc, credono che sapendo il nome e cognome di una persona e sapendo altro come un episodio raccontato ( e si sa che raccontano e fanno raccontare in base alla situazione, vi rammento che questi infilano figli in Vaticano ( è un esempio concreto, reale, che ci fa capire la falsità di queste persone, altri infilano al Comune, altri in altro luogo) e si muovono in base a chi hanno davanti, cioè disprezzano quella persona che odiano, e coprono e gonfiano chi amano, come figli, amici, figli di altri catechisti, ecc, ecc Questa è la loro comunità che millantano, nulla di differente dallo spirito mondano, con la Sacra Famiglia, che mettono a credere di seguire, non hanno nulla da spartire) in un giorno nei loro passaggi o altro che fanno, e del passato, cioè fatti già passati, e credono a quel punto di conoscere la persona. Non sanno che l’altro, essendo falso, cioè l’ambiente è falso di base ( in base a gli esempi fatti in precedenza) ecco che hanno una conoscienza falsa su di lui, cioè sul prossimo che hanno davanti. Poi, aggiungo, sono talmente ottusi, che si basano sul fatto di conoscere il nome e cognome del prossimo, e, vi ripeto, qualche racconto di lui, ed ecco che a quel punto si credono migliori, cioè dal momento che so nome e cognome ecco che sono migliore di te in quanto tu non sai il nome di Tizio e Caio e Sempronio. Ovviamente vi tireranno fuori altre argomentazioni, come noi diamo il bacio della pace, beviamo al „Coppone“ ( vi rammento sono dal 2020 che è decaduto, chiedetevi tutti se il virus è più forte di Dio, cioè di un‘Opera di Dio) e tante altre. Tutte differenziazioni per cui si sentono migliori, e si dicono di avere la fede adulta, realmente di adulto non hanno nulla, solo l’involucro esterno, una pittata, infatti il loro leader è un pittore, infatti si limitato a dare a queste persone ciò che è in suo potere, una colorata e niente più, DENTRO SONO VUOTI.

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  18. ---

    Hanno solo la parvenza di cristianità. Come bambini nella fede si autogonfiano di ciò che fanno tra di loro e si sentono migliori. Evidentemente vi è una o più persone che emanano il messaggio, e alcuni lo recepiscono e se ne sentono orgogliosi.
    Infatti, cari signori, vi chiedo: conoscete il nome di quel cristiano che va a Messa, ma anche alla celebrazione nc, in Cina, o in India, o altro luogo?
    Risposta: NO!
    Quindi, seguendo l’ottusità di certe persone, ecco che siccome non conosci Tizio il cinese, Sempronio l’indiano, ecc, ecc, ecco che non siamo veri cristiani e non si forma comunità!
    Occhio e croce siamo 7 miliardi di persone, credo che una persona che fa una vita, diciamo, normale può ricordare ( attenzione, ricordare) il nome di 200 0 300 persone ( numero messo così a titolo di esempio), per cui tutti i 6 miliardi e passa ecco che non li conosco per cui non sono cristiani e non stiamo vivendo il cristianesimo.
    Questo esempio che vi ho fatto vi fa capire ciò che ho scritto, ovviamente io scrivo ciò che sento, so che voi percepite altro che arricchisce notevolmente la situazione nc. E cioè tutto quanto si sta riportando, cioè tutti i commenti ci fanno capire come sono dei FANATICI, che si vivono la loro fede, con regole imposte dal pittore, che gli ha dipinto la testa e gli occhi, e credono che la REALTA‘ CREATA DA DIO sia ciò che vivono loro.
    Ovviamente di tutto questo non gli entrerà nulla dentro la testa, sono stuccati da molte mani di vernice, una di queste: APPROVATI.
    Ma, chiedo: trovate scritto a qualche parte che questi sono migliori perché conoscono il nome e cognome e un episodio ( il più delle volte falso) di quella persona che frequenta le salette nc?
    Ora mi fermo qui, il senso si è capito.

    CDD.

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    1. L'unica cosa che confermiamo è che siamo APPROVATIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  19. @blog

    Hanno risposto tutti(male) tranne chi avrei voluto che rispondesse. Nessuno risponde realmente perché quello che dico è vero. In genere lasciare il Cammino vuol dire lasciare la fede e spesso anche la Chiesa. Quanti usciti dal Cammino ho visto fare questo percorso, uscire dal Cammino, frequentare la parrocchia per un poco, non trovare nulla, per poi lasciare anche la parrocchia. Nella migliore delle ipotesi si cade nella tiepidezza, in una fede annacquata. Tanti sono gli esempi che ho visto, potrei fare nomi e cognomi. Quando un demonio lascia una dimora, vaga per luoghi aridi,allora torna con sette spiriti peggiori, così e' "osservatori" inutile che lo negate.

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    1. Ti è stato detto tante volte, ma non lo capisci! Che coloro che escono dalla comunità perdano la fede, abbandonino la frequenza dei Sacramenti, è una dimostrazione di come stare in comunità provochi l'allontanamento dalla Chiesa e non l'avvicinamento di cui tanto vi vantate! Per quanto riguarda la fede 'annacquata', a nessuno compete il giudizio della qualità della fede altrui, anche l'ergersi a giudici è un viziaccio e un gravissimo problema spirituale trasmesso e coltivato in cammino: così grave da annullare ogni sforzo devozionale del tutto umano che compiate.
      Ma come, Kiko ripete trenta volte ad ogni sua apparizione di non giudicare il fratello! Ma forse questo comandamento vale solo all'interno della 'piccola comunità': tutto ciò che non ricade tra le pareti della saletta non siete in grado né di apprezzarlo, né di comprenderlo, né di perdonarlo, né di non giudicarlo. Che poi la verità è che ci sono feroci giudizi anche all'interno della comunità, e questo è il motivo per cui chi se ne allontana si sente liberato da una pesante cappa di piombo e finalmente in grado di riprendere in mano la propria vita materiale e spirituale, senza l'oppressione di quei fratelli maggiori tanto più giudicanti quanto più ignoranti.

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    2. Intanto, se sono usciti dal Cammino, significa che anche nel Cammino non hanno trovato nulla, o addirittura hanno trovato cose non buone. Altrimenti non uscivano.

      Se poi sono usciti anche dalla Chiesa, è perché nel Cammino hanno ricevuto un trauma dal quale non sono riusciti a riprendersi. Ne ho conosciuti anch'io diversi di questi che, identificando erroneamente il Cammino con la Chiesa, ne sono rimasti disgustati.

      Ma com'è che riuscite a dire che chi esce dalla Chiesa è perché non trova nulla, mentre non riuscite a dire la stessa cosa riguardo a chi esce dal Cammino?

      Questa della casa spazzata nel Cammino, che accoglierebbe sette demoni qualora uno se ne vada, è una storiella molto in voga nel Cammino. La sanno anche i bambini. É terrorismo psicologico.

      Io credo invece che i sette demoni arrivino proprio mentre uno è nel Cammino e, ben installati e pasciuti, condizionino la fede della gente (liturgie dissacranti, ipocrisia, tante menzogne, obiettivi mancati, catechismo sviato, nepotismo, dittatura, usurpazione...). Ogni volta che date la decima o soldi nelle collette sacrificate al dio Cammino: la Chiesa non figura, tutto solo per voi e la vostra chiesa.

      Quando uno esce, per spazzare la casa ci mette tempo, e a volte quei demonietti si incavolano e aprono guerra perché non vogliono essere scacciati.
      Qualcuno accetta il combattimento (solitudine, disastri economici, divisioni familiari, umiliazioni, stigma, delusione, idee e convincimenti sbagliati...) e il Signore pian piano spazza la sua casa purificandolo al crogiuolo.
      Altri non ce la fanno, perché quei demonietti hanno precisamente lo scopo di allontanarlo dalla fonte dell'Amore e della Verità.

      Ha allontanato più gente dalla Chiesa il Cammino Neocatecumenale che le persecuzioni dei primi secoli. C'è poco da vantarsi.

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    3. SDT, e cambia nome nata vota, magari il prossimo personaggio che ti inventi ce la fa.

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  20. Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore. Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. La vicinanza è nel cuore di DIO, non nel contatto dei gomiti. Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. Ma attenti a non esagerare. Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. Sbagliano l'uno e l'altro.
    Enrico Medi

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  21. Il cammino orami è finito, camminanti fatevene una ragione, ormai siete rimasti in pochi che ancora non hanno aperto gli occhi. E sarete sempre meno, perché per fortuna, ogni giorno qualcuno apre occhi, mente e cuore. Però ora vorrei dire anche a chi va in chiesa,e non va più in comunità, quindi ai cristiani della domenica, per intenderci, che parlate di amore, comunità, etc etc. Anche nella chiesa c'è tanta ipocrisia e falsità. Tantissimi che parlano bene ma nella vita di tutti i giorni sono peggio di chi non crede, presuntuosi, incivili, strafottente. Parlano di umiltà ma poi nella vita, suoi social si vantano di tutto, e sono pieni di sé. Quindi il problema nei catecumeni e non catecumeni nella chiesa è che si parla bene, ma nei fatti la maggioranza sono incoerenti. Preferisco chi non si riempe la bocca di Dio, ma nei fatti vive il vangelo, e spesso è chi non va in chiesa. Ex catecumeni ed ex credente.

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    1. Certo, c'è ipocrisia anche nella Chiesa, proprio come nel Cammino, ma la differenza sta nel fatto che il Cammino è una scuola di ipocrisia, mentre se segui la Chiesa integralmente, ti santifichi.
      Cioè: se sei ipocrita sei un cattivo cattolico perché sei incoerente, mentre sei un buon camminante perché sei coerente con il tornaconto del Cammino.
      Pietro

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  22. @Valentina Giusti

    No cara Valentina, ti inganni o ti ostini nel non voler accettare la verità dei fatti. Chi lascia il Cammino, tranne rare eccezioni che confermano la regola, va nella parrocchia nell'illusione che possa continuare il suo percorso e sostituire la vita parrocchiale a quella della piccola comunita' ma dopo poco tempo, quando viene a conoscenza di cosa sia la vita parrocchiale, con i parrocchiani che non accolgono, che non sono cristiani adulti, si scoraggia e allora abbandona anche la parrocchia e i sacramenti e perde la fede. Questo l'ho visto tante volte e ciò accade perché si è rifiutata la chiamata di Dio al Cammino Neocatecumenale e se in esso si era accompagnati dalla sua benedizione nel fuori da esso, non si ha più la sua approvazione e la benedizione anche se egli ci ama ugualmente, perché abbiamo rigettato la sua volontà e preferito la nostra. Se usciamo dal progetto di Dio e agiamo di testa nostra, restiamo soli con noi stessi e con i nostri limiti, ci consegniamo nelle mani di satana che porta sette spiriti peggiori, perché trova la nostra anima spazzata e adorna. Andando via dal Cammino a, cui Dio ci aveva chiamati, diventiamo un ostacolo al Regno di Dio e per questo che la benedizione di Dio, come la sua elezione ci vengono tolti, siamo messi nelle mani di satana per la nostra conversione e allora siamo risucchiati dal mondo e dalle sue lusinghe. Ecco perché' anche voi state su questo blog in continua agitazione, con sentimenti non di pace, perché siete usciti dal progetto di Dio e non trovate il vostro posto nel progetto di Dio, perché volete ragionare con la vostra testa. Ecco perché tanti fuoriusciti dal Cammino, perdono la fede, la carità, la speranza entrando in un anti cammino che conduce a perdere la fede, a fare la guerra al Cammino e alla Chiesa, a non avere mai pace nel cuore. Questa è la verità cari miei "osservatori" riflettete conosco ex del Cammino che si sono rovinati la vita.

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    1. @ ANONIMo
      Tutta questa insistenza dimostra che devi convincere qualcuno, fosse anche te stesso, che fuori dal cammino c'è il nulla.
      Questo bisogno di sminuire sempre e comunque dimostra solo una cosa: che siete INSICURI e che siete SUPERBI.
      Lasciati dire una cosa: Il Gesù Cristo di cui si parla nel cammino è uscito dalla testa di Kiko. Non c'entra nulla con la Seconda Persona della Santissima Trinità.

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    2. Questa è propaganda!
      Tutti possono verificare che per il Cammino essere cristiani si riduce a credere al cammino, obbedire al Cammino e combattere per il Cammino.

      Sei come la propaganda ucraina che parla di soldati russi uccisi, di civili morti ma tace sulle enormi perdite del suo esercito.
      Ma per conoscere la verità sul cammino non bisogna fare riferimento ai sensali dell'informazione, basta informarsi in prima persona sul cammino.

      La dottrina della Chiesa è chiara: come uno stato si può difendere da un'aggressione solo se ha possibilità di riuscita e se i danni che provoca la difesa siano minori a quelli della resa, così le catechesi delle aggregazioni ecclesiali devono essere un'eco del catechismo della Chiesa.

      Papa Pio IX si arrese ai piemontesi per evitare un alto numero di vittime e il Cammino dovrebbe arrendersi alla Chiesa per evitare ancora danni alle anime.
      A che giova che il Cammino faccia tante cose ma ostacola la salvezza delle anime perché disprezza la pastorale sacramentale?

      Pietro

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    3. LA dottrina della Chiesa sulla legittima difesa dice qlc di un pò diverso e cmq non che se domani gli ucraini si arrendono i russi smettono di ammazzare innocenti. Non facciamo paragoni qualunquisti.

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    4. Sottoscrivo le tue parole AleCt sui paragoni qualunquisti. Grazie.

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    5. Uh, mamma mia, poveraccio, come ti hanno giocato bene!

      Ripeti automaticamente e perfettamente le più grosse fandonie neocatecumenali come se fossero Verità!

      Eh beh, adesso parlo, ma nel tuo caso penso proprio che non ci sia speranza: sei uno dei pappagalli maggiormente riusciti dall'addestramento neocatecumenale.
      Tocchi concetti molto alti senza cognizione di causa e, irrimediabilmente, vaneggi.

      PUNTO UNO: Chi lascia il Cammino è un "segno" che nel Cammino non stava bene. Perché? Ah, colpa sua, risponderesti. Beato chi ci crede.

      PUNTO DUE: "chiamata di Dio al Cammino Neocatecumenale". Con questa bufala hanno raggirato molta gente. Anche me per un tempo. É una bufala che conosco benissimo, perché l'ho vissuta e ha ritardato di molto la mia uscita dalla setta.
      Intanto Dio non chiama "al Cammino Neocatecumenale", ma casomai alla Chiesa: la forma attraverso la quale si va a farne parte non è importante: Cammino, Focolare, Rinnovamento, cristianità della domenica o altro. Ci mancherebbe altro che Dio si disturbasse a smistare la gente tra i vari movimenti, chiamandola un po' qui un po' lì. Quando i movimenti non esistevano, cioè circa 60 anni fa, la gente alla Chiesa ci andava anche più di adesso.
      Poi c'è da dire che se la "chiamata" vale per il Cammino, vale per ogni altra realtà e quindi Kiko ha rifiutato la sua chiamata ai Cursillos, potendo benissimo diventare un "santo" anche dove il Signore "lo aveva messo". Carmen uguale, doveva restare nelle Missionarie della carità, anche se non la mandavano in missione, obbedendo. Loro sono i primi che non hanno accettato di stare "dove Dio li aveva messi", ma predicano agli altri di rimanere nel loro Cammino Neocatecumenale, dove il Signore avrebbe "chiamato".
      Ridicoli, incoerenti e manipolatori.

      PUNTO TRE: "abbiamo rigettato la sua volontà e preferito la nostra". La Chiesa, per "volontà di Dio" intende che ognuno giunga alla salvezza e conduca alla salvezza. La volontà di Dio è la salvezza dell'uomo, la sua santificazione.
      Dal CCC: "Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini, per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono così resi partecipi della divina natura".
      Dio non predetermina "come" devono essere le scelte degli uomini, ogni uomo fa le sue scelte, basta siano in ordine alla santificazione.
      Dio non ha predestinato mai nessuno ad essere neocatecumenale. Essere neocatecumenale non fa quindi parte della "volontà di Dio", ma di una scelta umana che può anche cambiare. Nel Cammino non ci sono voti vincolanti da rispettare.

      PUNTO QUARTO: le baggianate conseguenti a questa malsana e manipolatoria impostazione sono ad uso e consumo dei creduloni e sono molto utilizzate dal Cammino: "il progetto di Dio su ti te" (che è stare nel Cammino), "agire di testa vostra" (che è pensare e scegliere), "i sette demoni" (che è terrorismo), "l'elezione di Dio che viene tolta a chi se ne va" (altro terrorismo, perché Dio non "elegge" al Cammino), "essere messi nelle mani di satana" (lasciare il Cammino non significa aderire a satana, ma liberarsi da satana, il seduttore).

      Poi la sentenza, tipicamente neocatecumenale e non cattolica: "Voi siete usciti dal progetto di Dio e non trovate il vostro posto nel progetto di Dio, perché volete ragionare con la vostra testa"

      E con quale testa dovremmo ragionare, con quella di Kiko il seduttore?

      La ragione fa parte della fede, mio caro fratello, le cose non stanno affatto come vi propina il vostro seduttore terrorista.

      Quanto alla pace nel cuore, nessuno può indagare.
      Se non c'è pace quando si critica, nemmeno i camminanti hanno pace, perché criticano continuamente la Chiesa, le parrocchie, i preti e quelli che senza conoscere chiamano cristiani della domenica.


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    6. @anonimo
      credo che quello ingannato sia stato tu; quando sono uscita dal Cammino non mi sono mai neanche lontanamente immaginata di voler rivivere gli schemi della comunitò in parrocchia, forse questo può succedere a chi entra in Cammino senza aver prima avuto un'esperienza appunto nella parrocchia e quando ci va si sente un pò spaesato, ma credo che sia un atto di superbia dire che i parrocchiani non hanno fede adulta, perchè non conosci i loro cuori e la loro esperienza di vita...

      Una persona perde la grazia di Dio con il peccato (la può riavere con la Confessione), non se esce dal Cammino, se ci pensi ci sono persone che sono uscite da conventi e seminari per i motivi più validi ma non hanno perso la fede, anzi la Chiesa ammette sempre la possibilità di cambiare idea prima di prendere i voti, o di sposarsi nel caso del matrimonio, perchè sono scelte definitive e non da prendere alla leggera. Entrare in Cammino non è una vocazione, anche solo per il fatto che a chi sente la vocazione vengono dati tutti gli strumenti per documentarsi sulla scelta di vita che vuole abbracciare, e sulla congregazione in cui vuole entrare. A chi partecipa alle catechesi iniziali da esterno non viene spiegato che si sta entrando in una comunità a vita, negli annunci non vi qualificate neanche come neocatecumenali, e così ingannate tante persone, come avete fatto anche con me, e questo secondo me è molto ingiusto.

      Anche le sette dicono che uscendo da lì si perde le benedizioni e le approvazioni, credo che tu abbia subito dei condizionamenti psicologici senza rendertene conto e mi dispiace sinceramente per te, credimi. Dio non toglie nessuna benedizione a chi cambia idea sul Cammino, e come puoi anche solo pensare che Dio veda i suoi figli come un ostacolo quando ai suoi occhi siamo tutti preziosi e soprattutto dopo che siamo costati a Gesù il Suo Sangue?

      Parlando di lusinghe del mondo, stare in Cammino non ti garantisce l'immunità da esse, anzi ho sentito molte testimonianze anche di figli di catechisti che anche quando erano in comunità si sono dati alle cose del mondo, per non parlare di alcuni comportamenti che ho visto con i miei occhi. Questo non lo dico per giudicare, ma per farti capire che quello che dici non ha basi. Gli stessi neocat sulle pagine instagram raccontano le cose scandalose che fanno in convivenza, fatti due domande. Si può uscire dal Cammino ed avere una vita sana ed equilibrata, conosco persone che uscite dal Cammino hanno avuto grandi benedizioni che aspettavano da anni, io stessa ora ho una vita molto tranquilla e sobria, pur nelle difficoltà di tutti i giorni.

      Per concludere, ti invito a leggere i commenti di altri neocat in giro per il blog, vedrai quanta rabbia e maleducazione hanno avuto verso chi scrive qui. Noi in realtà siamo molto sereni, ma scriviamo su questo blog per dare una testimonianza e cercare di aiutare il prossimo, la prima forma di carità è dire la verità, e consigliare i dubbiosi è una delle opere di misericordia spirituale...

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  23. Se per i camminanti uscire dal Cammino equivale ad uscire dalla Chiesa, allora è vero che si considerano LA Chiesa.
    Ed è vero che tutte le sltre realtà riconosciute dalla Chiesa, a cominciare dalle parrocchie, loro non le riconoscono.
    L'anonimo del Cammino ci conferma come per il Cammino il discernimento che vale è quello di Kiko, non quello della Chiesa.
    Pietro

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  24. 'Chi lascia il Cammino, tranne rare eccezioni che confermano la regola, va nella parrocchia nell'illusione che possa continuare il suo percorso e sostituire la vita parrocchiale a quella della piccola comunita'
    Ecco, qui hai ragione. Chi va in parrocchia pensando di trovare le stesse dinamiche delle comunità neocatecumenali rimane sicuramente deluso. Sarebbe come se un ex Testimone di Geova uscisse dalla Sala del Regno e pensasse di ritrovare le stesse abitudini nella parrocchia cattolica: nella Chiesa nessuno gli chiederà più di fare tot ore alla settimana da pioniere facendo apostolato per Geova, né di fare lunghi studi su come aggirare la Bibbia e dimostrare che Cristo non è Dio.
    Seriamente: è dura lasciare le consuetudini e le abitudini, così pure come le amicizie: in comunità c'è una fraternità che si ferma alla porta della saletta. Ma una volta fatto lo strappo, c'è un mondo da guadagnare!
    'Andando via dal Cammino a, cui Dio ci aveva chiamati, diventiamo un ostacolo al Regno di Dio e per questo che la benedizione di Dio, come la sua elezione ci vengono tolti, siamo messi nelle mani di satana per la nostra conversione e allora siamo risucchiati dal mondo e dalle sue lusinghe'.
    Ecco, per questa seconda affermazione non c'è molto da consigliarti se non di ragionare sul fatto che Dio ci chiama tutti alla salvezza e ai Sacramenti nella Chiesa. Non al Cammino neocatecumenale. Quella del Cammino neocatecumenale non è una vocazione: potrebbe essere uno strumento, se non mettesse in testa a tante persone, come a te, d'essere dei predestinati.
    Ti consiglio di allontanarti per un periodo dalla frequenza del Cammino per cercare di ritrovare le ragioni profonde della tua fede. Se non ce la facessi da solo, ti consiglio di cercare l'aiuto e la guida di un buon padre spirituale.

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    1. ovviamente il padre spirituale non dev'essere del Cammino.................................................

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    2. guarda che sono proprio i presbiteri cnc che non fanno direzione spirituale, sei nei fatti costretto a cercarne un'altro

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  25. Piccolo O.T.

    E' ormai quasi un anno, che abito di fronte alla Parrocchia di Santa Maria Goretti in Roma;
    qui non si fa la Benedizione Pasquale delle case, bensì, tramite lettera postale del Parroco, implicita richiesta in denaro.
    A "CHI" andrà il denaro?
    Ruben
    ---

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    1. E voi rispondetegli con una bella lettera, con tanti cari auguri di Buona Pasqua, i saluti al Kiko ed allegati i soldi del Monopoli! (O i buoni sconto finti della Coop, le foglie secche, quello che arriva sotto mano)

      Falsario FungKu In Libertà Vigilata, Piccoli Precedenti. Stampiamo ogni sorta e modello di cartamoneta, anche personalizzata a piacere.

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    2. Sì vede che le uniche case in cui entrano i sacerdoti di quella parrocchia sono quelle dei fratelli del Cammino. Quelle saranno super benedette! Poi qualcuno viene qui a parlare di assenza di koinonia nelle parrocchie... A questo punto, smettano di fare la letterina ipocrita con la richiesta di soldi. E pure l'ottopermille, chi lo paga più, per una chiesa che assume i connotati grifagni di Kiko Argüello?

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  26. @Alect

    Cara amica non è insistenza ma esperienza vissuta lungamente, in parrocchia e nel Cammino Neocatecumenale. Ho partecipato ad un incontro diocesano, un accolito, futuro diacono permanente, non appartenente al Cammino, faceva una riflessione sulla koinonia, comunione nelle parrocchie, interloquii con lui ed era d'accordo con me che nelle parrocchie di koinonia c'è n'è poco o nulla. Lui sosteneva che ciò è un grande problema. Come vedi non è solo il Cammino o il sottoscritto a dire e ad aver notato ciò, ma tutte le persone oneste, intelligenti, lo vedono e lo notano, solo voi fate gli struzzi e non volete vedere una cosa evidente. Quindi lasciando il Cammino si trova questo, il Cammino esiste anche per questo, ma voi vi ostinate a non voler capire.

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    1. Forse all'accolito era il caso di chiedere se gli risultava che la presenza delle comunità del Cammino neocatecumenale aumentasse la comunione in parrocchia. La risposta non avrebbe potuto che essere negativa, se sincera. In parrocchia il cammino porta divisione e litigiosità per la sua occupazione degli spazi comuni e la poca flessibilità. Lo stesso progetto della totale occupazione della parrocchia e della sua trasformazione in comunità di comunità neocatecumenali fa comprendere che l'unica comunione possibile è la totale sottomissione di tutti, anche dei parrocchiani rimasti, agli ordini del laico Kiko.

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    2. Anonimo10 aprile 2022 13:28

      Ma invece di intrattenerti in modo accanito sulla carenza di comunione nelle parrocchie, perché non pensi alla vostra di discomunione?
      Siete tenuti insieme con la colla dell'autoritarismo kikiano.
      Non solo.
      Ma il suo stesso sistema dittatoriale tiene nascosto, come ogni dittatura che si rispetti, il vero stato in cui versa il Cammino.
      Gonfiando numeri e successi, minimizzando fallimenti e criticità, sempre più diffusi ovunque. Come la discomunione, appunto, imperante soprattutto nelle comunità che hanno finito e strafinito il Cammino.

      Pax

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  27. Il cammino è una parte del problema. Non è UNA soluzione tantomeno LA soluzione.
    La differenza che c'è tra te e il futuro diacono permanente è che lui servirà LA CHIESA e farà il suo per migliorare la mancanza che sente. Il cammino lavora solo ed unicamente per se stesso. E questo è incotrovertibile.
    Altrimenti non si spiegherebbe il voler "evangelizzare" persino i profughi siriani scacciati dall'ISIS. Invece di inginocchiarvi davanti a loro perchè martiri (testimoni) della loro fede che avete fatto? Siete andati a fargli la lezioncina. Alla faccia della "koinonia".

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  28. @ delle 11,23 .
    Ti hanno catechizzato per bene anonimo.delle 11,23, io uscita dal cammino mai smesso di frequentare la chiesa , mai smesso di pregare e di cercare il Signore. Mi spiae per té ma lo Spirito di Dio soffia dove vuole e non lo puoi ne manipolare ne tratteberlo dove vuoi , é uno spirito libero . Tu sei libero ?

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  29. Ho letto tra i commenti molti processi, giudizi gratuiti.
    Se la testimonianza parla di liberazione perché dovete metterla in dubbio?
    Liberazione da che? Si chiede.
    Ma la testimonianza è chiara e lo spiega nel dettaglio.
    E se uno, dopo che ha passato una vita dentro, dai venti ai cinquanta anni, gli anni migliori, dice che una volta fuori si sente rinato, perché metterlo in dubbio? Cosa vi spinge?
    Eppure conoscete bene le cose.
    La testimonianza ci parla di quello che è il Cammino correttamente inteso, aggiunge un dettaglio non da poco, i suoi genitori sono tra i cefali, pezzi grossi, pezzi di storia neocatecumenale.
    Eppure ritiene di aver ricevuto una grazia grande il giorno che ha aperto gli occhi. Nonostante tutto.
    È vero che ti tengono legato con la paura. Pessimo sentimento, che viene alimentato solo da chi non ha forza intrinseca.
    Paura ingigantita alla fine dalla minaccia di rovina certa e di cadere in braccio al demonio, di trovare il buio pesto, una volta chiusa la porta della squallida saletta per sempre dietro di sé.

    Pax

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  30. Anche per me, come ho avuto modo di dire in precedenza, uscire dal Cammino è stata una liberazione. Liberazione da cosa? Da tutti i lacci e lacciuoli delle mille norme, precetti e imposizioni neocatecumenali, a partire dalla messa il sabato sera, la parola il mercoledì, la convivenza mensile, la scrutatio mensile per i ragazzi, i passaggi, e poi le cento piazze, i pellegrinaggi per sentire kiko dire sempre le stesse cose, le riunioni per questo e per quello. E inoltre l’ostilità di alcuni fratelli che non ci perdonavano di essere stati eletti responsabili al posto loro, l’ambiguità e la falsità dei catechisti che davanti ci dicevano belle parole e dietro operavano contro di noi. Uscire da un ambiente così tossico è stata una liberazione unica. Non ne ho sperimentate di simili in vita mia.
    @Anonimodelle 11.23
    Da quello che dici Dio chiamerebbe al Cammino neocatecumenale (Dio chiama a seguirlo, non a questo o quel movimento!!), ma se uno ne esce e comincia a frequentare la parrocchia allora, secondo le tue parole, non starebbe facendo la volontà di Dio. Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Come me, molti fuoriusciti prendono a frequentare la parrocchia come quelli che voi chiamate con disprezzo i ‘cristiani della domenica’, e scoprono un mondo e un modo di vivere la fede autentico.

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  31. @anonimo ( dategli il numero di FAV )
    ma vi decidete una volta per tutte?
    "Il cammino non è per tutti" o "fuori dal cammino c'è solo la perdizione" o "realtà ecclesiale"
    se prima non decidete chi siete realmente ogni discussione è inutile
    n.b.
    torno a ripetervi MAI vi interrogate su niente, in ogni caso fatevene una ragione senza la Chiesa voi non esistereste e senza la Chiesa voi non esistete.
    per capirci meglio NON potete "rimpiazzare" la Chiesa...altro che parrocchia atomica

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  32. @neo, hai scoperto l'acqua calda. Senza la Chiesa nessuno di noi sarebbe qui a discutere, perché vorrebbe dire che non c'è stato Cristo, non sarebbe morto e soprattutto non sarebbe risorto. Il centro è Cristo e su questo non c'è dubbio, ma l'amore a Cristo non può prescindere dall'amore ai fratelli e anche di questo non c'è dubbio. Il punto è: è possibile fare esperienza di amore fraterno, in una chiesa dove non conosci nessuno, dove allo scambio della pace molti fanno finta di non guardarti per non dover porgerti la mano (questo prima del covid, perché ora è ancora peggio...)? La fede non è un fatto intimistico tra te e Dio soli, ce lo ha detto Gesù mille volte che non puoi dire di amare Dio e poi odi il fratello! Dove la fate questa esperienza? La stessa vita di Cristo è sempre stata "in comunità", mai da solo. Nella comunità degli apostoli, con i discepoli, tra le folle! Non era un asceta tibetano. La comunità dà la possibilità di vivere la fede nel modo più giusto, cioè con la preghiera, la liturgia, la parola, ma anche la condivisione e l'amore fraterno, che comprende naturalmente il perdono vicendevole. Fuori dal cammino tutto questo non è possibile, è inutile che ci girate intorno e che vi sbracciate a raccontare storie delle vostre parrocchie, le conosciamo anche noi. In parrocchia da me tolto il cammino e gli scout ci sono una decina di persone impegnate nella parrocchia e tra di loro a mala pena si conoscono e spesso neanche si salutano. Anche le esperienze vostre sono spesso di solitudine davanti al tabernacolo, per carità, è bella l'adorazione, anche noi la facciamo, ma oltre all'amore a Cristo è fondamentale l'amore ai fratelli sennò facciamo di Gesù un asceta tibetano e non il figlio di Dio, il Dio uno e trino che è quindi "comunione" in sé stesso.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. E chi ti dice che non c'è amore ai fratelli?
      Lodice Kiko? Mario? Tu? il rettore? o altri?
      puoi darci la prova, CONCRETA, che non vi è amore al fratello? E puoi dirci dove c'è amore nel farsi pagare il conto all'Albergo mentre si hanno i soldi propri?
      Per cortesia, siccome leggi, e dici di mare il fratello e fai il maestro: rispondi!

      CDD.

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    2. @Fav
      senza la Chiesa non ci sarebbe nemmeno il Cammino, di conseguenza se le parrocchie si esitnguessero si estinguerebbero anche le comunità, visto che le persone le reclutate in parrocchia tramite cartelloni, catechesi, traditio nelle vie adiacenti alla parrocchia, ecc. Godere dell'insucesso delle parrochhie e sperare che si estinguano non è da cristiani, anche il nemico di Dio spera di vedere la Chiesa fallire, ma la Chiesa durerà fino alla fine dei tempi, e questo lo insegnano ai bambini del catechismo, dovreste capirlo anche voi che vi vantate di essere adulti nella fede...

      "E' possibile fare amore frateno in una chiesa dove non conosci nessuno?" assolutamente SI, e le nostre testimonianze te lo dimostrano. Non ho bisogno di conoscere tutta la vita di una persona per amarla e trattarla come il Signore si aspetta da me, e che c'entra che fanno finta di non guardarti mentre ti scambi la pace? magari sono solo persone timide, e comunque il gesto della pace con il bacio e l'abbraccio lo fanno anche i protestanti. Tra l'altro meglio chi ti dà la pace con la mano in parrocchia che chi ti dà la pace con il bacio in comunità e poi ti ignora o ti parla alle spalle.

      "Dove facciamo questa esperienza"? nei mille gruppi parrocchiali presenti. Ti racconto un'altra cosa, ho partecipato a dei pellegrinaggi dove conoscevo l'1-2% delle persone, ma subito tra noi c'è stato clima di fratellanza, condivisione, aiuto (anche economico), preghiera, e le testimonianze la faceva solo chi se la sentiva, senza pressioni, ed è stato bellissimo, altro che "fuori dal Cammino tutto questo non è possibile"...apri gli occhi ed allarga gli orizzonti, te lo dico senza rancore!

      Tra tutte le esperienze di fede che ho fatto, il non essere salutata ed esclusa l'ho sperimentato solo quando ero in Cammino,e solo perchè non ero nata in quel contesto, e quindi potete anche fare l'adorazione ma se poi trattate le persone così è tutto inutile; ovviamente ci sono anche le eccezioni, ovvero persone buone della comunità con cui ancora sono in contatto, però mi piacerebbe vedere l'apertura verso il prossimo in tutti i neocat, non in alcuni soltanto, dovrebbe essere la regola e non l'eccezione.

      Ci dici che nella tua parrocchia apparte il cammino e gli scout non c'è altro, ma ti ricordo che tu stesso dicevi che l'esperienza di un singolo non è l'esperienza di tutti!

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    3. ma tu lo hai mai fatto un passo verso queste persone "frigide" come le definisci tu, o stai sempre aspettando che lo facciano loro.
      perché caro mio la comunione si crea se si vuole realmente non è una "magia" che piove dall'alto e non puoi "resistergli".
      e infatti la comunione dentro le comunità non è automatica e molto spesso è di facciata, o al massimo non va al di la delle celebrazioni.
      ti ricordo che nella consegna iniziale del cammino si diceva esplicitamente ( lo trovi nei mamotreti ) "e dopo ogniuno a casa sua".
      E inoltre è scoraggiata e demonizzata qualsiasi forma di frequentazione al di fuori delle occasioni istituzionali.
      senza parlare della IMPOSIZIONE per i catechisti di non avere contatti con i catecumeni, cosa che per comunità della stessa parrocchia tutto fa tranne che comunione.

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    4. Vinicio a parte il fatto che in comunità la gente si azzanna, oltre ad azzannare quelli di fuori, in modo più o meno aperto/subdolo.

      Cosa sono i fratelli?

      Il prossimo è, per cominciare, il nucleo di persone della situazione in cui siamo/in cui il Signore ci ha messo: il coniuge, i figli, i genitori, la famiglia, gli amici etc... e poi il prossimo è chi capita a tiro, in gradazioni di scambio molto diverse a seconda della situazione e delle responsabilità del caso. Ma sempre nella struttura che è data dalla Chiesa. Il fratello è il vicino di banco a Messa, come più volte è stato fatto notare, come da Gloria e altre persone, o chiunque assista alla Messa in altro luogo in quel momento, per esempio.

      Non si tratta di chiudersi in circoletti chiusi e impermeabili, tipicamente repulsivi e sprezzanti dell'ambiente esterno, con riti ed ideologie a parte. Cosa succede in questo caso? Che la comunità diventa il famoso "uno" di Kiko e che il "rapporto privilegiato individuale" col Signore ce l'ha la comunità, come corpo unico. Buttati fuori tutti gli altri che loro-non-sanno, loro-non-possono-capire. Appena dici qualcosa di non mamotretico ti guardano pure con la faccia attonita da "e da dove mi sbuchi fuori tu? Ma che c'entri tu col signóre?!". Se non è individualismo questo. Criticando l'individualismo passate all'individualismo comunitario. L'importante è imporsi sulla Chiesa.

      E, per inciso: non è mica un problema solo del Cammino. Siete in buona compagnia, con tante altre belle iniziative per i laici. Il Cammino è solo il più estremo e il più dannoso. Ci si può riunire in gruppi, perché no, ma quando ciò diventa un'esclusiva, addirittura al punto di escludere la Chiesa stessa (cioè i cattolici della domenica, che vi piaccia o meno), finisce davvero che per esasperazione si finisca ad augurarsi l'abolizione di ogni iniziativa dei (dannosissimi) laici.

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    5. @FAV

      "@neo, hai scoperto l'acqua calda. Senza la Chiesa nessuno di noi sarebbe qui a discutere,"

      L'acqua calda la conosciamo tutti e speriamo che non finisca mai, quello che Neo voleva dire, e che abbiamo capito tutti tranne voi, è che nel Cammino sputate nel piatto in cui mangiate. Programmaticamente.

      A. Non.

      Elimina
    6. esatto
      e poi FAV è un fatto che non attirate più nessuno e avete pure una pessima reputazione ( che voi vi ostinate a chiamare "persecuzione" ).
      di queste due cose, conosciute ai più alti livelli è proibito parlarne, e di conseguenza MAI vi fermate a chiederevi come mai, guarda che la domanda disperata di Kiko ( chiedetevi perché non siete uno ) non era retorica, ma non avete le risposte perché in realtà era lui a dovervele dare, se il cammino non ti dava niente era ed è sempre colpa del camminante, e può andar bene per singoli casi sporadici, ma quando perdete fior di catechisti e di comunità che hanno finito il cammino allora questo approccio non sta più in piedi.
      ma è veramente così complicato fermarvi e analizzare i problemi?
      certo se l'approccio sul singolo è "se parlano male di te interrogati perché sicuramente gli hai dato occasione" mentre sul cammino è "ci stanno perseguitando" non si avrà mai uno spirito di verità.

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    7. @Fav
      Ma lo sai che con questi argomenti avete un poco rotto le scatole?

      "Fuori dal cammino tutto questo non è possibile, è inutile che ci girate intorno e che vi sbracciate a raccontare storie delle vostre parrocchie, le conosciamo anche noi"
      e quindi cosa ti raccontiamo a fare? Tanto per te fuori dal cammino tutto vale zero. L'unico modo per vivere la comunità è SOLO quello del cammino. Lo capisci che sono questo dimostra quanto siete setta?

      Senti un poco: ve l'hanno mai fatto "scrutare" la parabola del Buon samaritano? Secondo te lui conosceva vita morte e miracoli di quello che aveva incontrato PER CASO sulla strada? Secondo me NO eppure GLI SALVA LA VITA.
      Puoi forse negare che lui abbia avuto amore per colui che ha incontrato? O forse non vale?ù

      Sai qual è la verità? che uno come lui nel cammino verrebbe ostracizzato e tacciato di essere ipocrita...anche solo perchè spende soldi per qualcuno che non c'entra nulla con il cammino.

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    8. Ciò che dice Neo è molto importante. La comunione neocatecumenale si deve verificare solo in fase celebrativa o di preparazione alle celebrazioni. Attivamente si proibisce che si sviluppino iniziative e attività che coinvolgano la comunità al di fuori di quanto previsto in scaletta e, idealmente, pure le amicizie, soprattutto fra catechisti e catechizzati.
      Sembra quasi che la comunità venga gestita come un convento, ove il moltiplicarsi delle amicizie al di fuori della regola può dare avvio a disordini e a scandali. Potrebbe andare pure bene, solo se il Cammino fosse un ordine religioso e avesse una regola scritta.
      Comunque, al di là del giudizio positivo o negativo che se ne può dare, ciò che non si può dire secondo me è che il modello neocatecumenale possa e debba proporsi a tutti i credenti, anche solo per il fatto che lo dicono loro stessi: il catecumenato è un periodo di apprendistato e deve concludersi, come ogni percorso di apprendimento (possibilmente in tempo utile prima di diventare nonni) e lasciare la persona libera di autodeterminarsi. La comunione vera non può avere dei limiti e degli step; soprattutto non si può verificare finché si istituiscono delle liturgie separate, per il fatto che i credenti 'erano assidui all'insegnamento degli Apostoli, alla comunione, alla frazione del pane e alla preghiera'. E soprattutto: i catecumeni non stavano in gruppi a parte. Né una cosiddetta necessità di formazione permanente può essere un motivo per una segregazione a vita dalla grande comunità dei credenti, anzi: dovrebbe essere l'esatto contrario.

      Elimina
    9. Penso che la frase maggiormente denotante la vostra e la tua superbia sia: "Fuori dal cammino tutto questo non è possibile".

      Quindi, 50 anni fa, quando ancora il Cammino non c'era, la Chiesa era sbagliata e disfunzionale perché non "offriva" occasioni di comunione?

      Guarda che quello che hai detto ti condanna e svela il dannoso pensiero delle comunità e dei camminanti.

      Credete che "fuori dal Cammino" non sia possibile la comunione. Non sia possibile nulla.
      Questo giudizio su tutti quelli che sono "fuori" dalla vostra setta è veramente temerario e ne dovrai rispondere.

      Poi credi significativo il fatto che Gesù vivesse in comunità (degli Apostoli), non interrogandoti nemmeno per un attimo sul fatto che Gesù doveva istruire gli Apostoli in vista della Chiesa.
      Gesù infatti non ha mai detto che si dovessero fare gruppettini di 12 com'era il loro, ma ha detto invece di portare la Sua notizia a tutte le genti.
      Gesù non è mai stato come un "fratello di comunità", era il Maestro. Se voleva poteva dire che facessero piccole comunità come la loro. Ma non l'ha detto.
      Questo l'ha detto Kiko che, non pago di dividere le comunità dalla Chiesa, ha anche avuto la bella pensata di dividere le comunità tra di loro all'interno del Cammino.

      É il Signore che offre all'uomo le occasioni di comportarsi cristianamente con chi ha davanti, non l'uomo che si crea un'oasi privata in cui crede di potersi comportare cristianamente.

      Nella vita si incontrano persone da aiutare, da amare e da perdonare in ogni occasione: in famiglia, nel lavoro, tra amici, tra sconosciuti. Il cristiano non fa distinzioni tra chi è "fuori" e chi è "dentro".
      Addirittura il cristiano ama, aiuta e perdona anche chi non è nella Chiesa, figurati com'è ampio il suo campo d'azione.

      Svegliati, Vinicio, "fuori" sono possibili tante cose che da "dentro" non vedete.

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    10. @anonimo 13:45, non puoi paragonare la Chiesa di oltre 50 anni fa con quella di oggi. Il cattolicesimo era religione di stato, non c'era il divorzio, non c'era l'aborto. Le Chiese erano strapiene e prima di cominciare la lezione a scuola facevamo il segno della croce e la preghiera. Oggi non è più così e se non da segni di comunione fraterna la chiesa non li da più nessuno. Poi dici: "Gesù infatti non ha mai detto che si dovessero fare gruppettini di 12 com'era il loro", infatti per la distribuzione dei pani e dei pesci Gesù ha fatto dividere la folla in gruppi di 50. Chissà perché..., forse perché la folla è troppo impersonale e non dà segni di comune-unione ?
      Fallacio Asino Vinicio

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    11. @Fav
      per una volta concordo con te, la secolarizzazione è in atto da tantissimo tempo, ma credo che si siano divise le persone in gruppi da 50 per motivi pratici più che per motivi teologici

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    12. Nemmeno ai tempi delle domus ecclesiae c'erano il divorzio e l'aborto. Neppure il cristianesimo era religione di stato.

      Che vuol dire?

      Non c'entrano nulla le due cose.

      Non è che se oggi ci sono il divorzio e l'aborto bisogna restaurare un'epoca andata di domus ecclesiae, dove peraltro non c'erano divorzio e aborto.

      Questa dei pani e dei pesci, nel Vangelo di Giovanni 6, non dice affatto che furono divisi in gruppi di 50. Nel Vangelo di Marco i gruppi erano di 100 e di 50, frazione di 5 e di 2, per comodo. E comunque sedevano tutti sullo stesso prato.

      Non mescolare le cose.
      Il mondo d'oggi non giustifica il ritorno a ciò che la Chiesa ha già deciso che fosse superato.

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  33. Il cammino neocatecumenale è una vera prigione. Ti rinchiude in un limbo fuori dal mondo e ti strappa via dalla Chiesa e da Cristo Gesù!! Ma vi rendete conto che si arriva anche a non conoscere nessuno all'inteno della propria Parrocchia!!!!

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  34. Nel mio movimento, quando sono entrato 22 anni fa, c'erano ovviamente persone che lo lasciavano e altre che entravano, il rapporto uscite/ingressi era dato ufficialmente dal movimento 1 a 4, per cui dicevano che i focolarini erano in continuo aumento fino ad arrivare a essere 2.400.000, dato ufficiale riportato nelle schede del movimento, per cui i focolarini erano i più numerosi nella galassia dei movimenti ecclesiali, seguiti dal Cammino con un milione, sempre detto da loro, e gli altri molto meno numerosi, per es. Cl era sui 70.000 aderenti. Siccome, esclusa l'Azione Cattolica, questi movimenti non hanno tessere, come sbucano fuori questi numeri? Presumendo che non se li inventino, c'è solo un modo per saperlo : in ogni gruppo un nuovo arrivato comunica al suo responsabile un recapito per avvisarlo per gli incontri o altre iniziative, e il responsabile a fine anno fa un consuntivo ed dice : a Cagliari, per es. sono arrivati tot nuovi aderenti, e li comunica alla sede centrale di Rocca di Papa, che fa il consuntivo globale di tutti i gruppi del mondo e arriva a dire : quest'anno nel movimento ci sono tot aderenti, e si confronta con quello dell'anno prima per vedere se è aumentato o no. Piccolo particolare : quelli che vanno via, in genere non avvisano, se ne vanno e basta, quindi come si fa a sapere realmente se il nunero è in crescita o meno? Senza contare poi che non si mettono il problema dei motivi delle defezioni. La stessa Chiara Lunbich anni fa, e lo dico con molta tristezza, parlando dei fuoriusciti, diceva : se qualcuno se ne va, lasciatelo andare in tutta libertà, vuol dire che non era atto a stare nel nostro movimento. Tutto qui? Io una domanda in più me la sarei fatta,ma contestare Chiara era tabù, come lo è nel Cammino per Kiko, diciamola tutta. Attendo sviluppi. Aldo dei focolarini di Cagliari

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    1. Non conosco dall'interno la realtà dei focolarini, ma è certamente diverso che se ne vada un semplice aderente rispetto per esempio ad un membro di un focolare, magari dopo una vita di militanza e dopo aver dato tutti i suoi stipendi al movimento; soprattutto poi per chi lavora all'interno di una qualche attività del movimento stesso, andarsene vuol dire perdere tutto.
      Quindi la risposta della Lubich se non altro pecca di grande superficialità.
      Quando uno che ha dedicato la vita gratuitamente ad una associazione se ne va, non si possono fare spallucce e sarebbe invece necessaria una verifica critica degli errori commessi.
      Ma, se non altro, Chiara non accusava i fuoriusciti di aver perso la fede e non gli prospettava il fallimento umano e spirituale come succede nel Cammino.

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    2. Si, condivido. Aldo

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    3. Questo dei numeri è sempre un giochetto pericoloso.
      Piuttosto che contarsi almeno una volta l'anno pensassero piuttosto a convertirsi.
      Poi lo sport di fare censimenti non porta bene nell'economia della salvezza. Il Re Davide docet. E lo pagò caramente, lui è purtroppo tutto il popolo con lui, puniti duramente dal Signore.
      Ma questi leggono la Parola a intermittenza. Alcune cose le ometteno o non dicono nulla alla loro vita chi sa perché.

      Ricordo anche io che i totali si facevano sempre per addizione.
      Mai per sottrazione, agli incontri dei catechisti mai si chiedeva di dar conto delle defezioni, comunità fuse per numeri divenuti esigui o chiuse proprio, insieme al cammino, in Parrocchie non facili ai dettami.
      Potremmo scrivere un romanzo.

      Pax

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    4. docili ai dettami. Scusate.

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  35. Fallacio quando argomenti così sei insuperabile nel dimostrare che non si può parlare quando si hanno le idee confuse da false categorie. Categorie che avete concepito modellandole sull'idolatria comunitaria/kiko-carmeniana.
    Ci accusi di fede intimista.
    Dici che Gesù ha sempre vissuto tutto comunitariamente e che non era 'un asceta tibetano'... e così via. Ma che c'entra?

    'Nella comunità degli apostoli, con i discepoli, tra le folle!' Così Gesù ha vissuto, in controtendenza alla orrida Parrocchia che per voi - viva la sincerità - è il male assoluto.
    Ti spingi fino a confessare apertamente il vostro vero credo (amen) che idolatra la comunità piccola e il Cammino che la creò.
    Ti spingi fino a dire chiaro e tondo, senza pudore:
    "Fuori dal cammino tutto questo non è possibile, è inutile che ci girate intorno..."
    E pretendi che ti diamo pure ragione.

    Pax

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    1. @pax: "in controtendenza alla orrida Parrocchia che per voi - viva la sincerità - è il male assoluto.". Questo lo dici tu cara @pax. Io non l'ho detto, anzi passo in parrocchia buona parte del mio tempo libero. Solo che, per poter fare in parrocchia esperienza di amore fraterno (e di perdono vicendevole) lo puoi fare solo se sei inserito in una comunità e conosci veramente chi ti sta vicino. La parrocchia ideale infatti è proprio quella che è comunità di comunità come anche molti Papi hanno sempre auspicato.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. @Pax
      Fav dimentica che è vero che Gesù aveva una vita pubblica e sociale, ma erano molti i momenti in cui si ritirava da solo in preghiera e che ha passato 40 giorni nel deserto in raccoglimento spirituale

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    3. @Fav
      mi fa piacere che tu passi del tempo in parrocchia, mi auguro anche al di là del tempo che passi in Cammino, ma non credo che puoi fare esperienza di amore fraterno solo se conosci chi ti sta vicino o se sei inserito in una comunità, come ti hanno fatto notare, si possono aiutare molti sconosciuti, io stessa ho fatto parte di un'associazione di volontariato ospedaliero dove poteva iscriversi anche chi era ateo o di un'alra fede, e quando andavamo nei reparti i pazienti non li conoscevamo affatto, tra l'altro quest'associazione era laica e non c'entrava niente con la parrocchia. Ti racconto questo non per vantarmi, ma per farti capire che l'amore fraterno può essere un ideale condiviso anche dagli atei, anzi ci sono dei non credenti che si comportano meglio di chi crede. Infine, sei sicuro che il Papa parlasse di comunità neocat nel suo discorso?

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    4. Ti ripeto la domanda:
      puoi darci la prova, CONCRETA, che non vi è amore al fratello? E puoi dirci dove c'è amore nel farsi pagare il conto all'Albergo mentre si hanno i soldi propri?

      Questa domanda ti sarà ripetuta molte volte per dimostrare che tipo di "amore" frateno hai del prossimo. E vediamo se esci allo scoperto.

      CDD.

      CDD

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    5. FAV inutile che fai il giocoliere con me.
      Stai buttando veleno sulla Parrocchia da più fiate e ora cerchi di fettarla in caciara. Ma non funziona così.
      Concludo solo che certe esperienze raccontate Vi fanno troppo male e non le tollerate perché vi smascherano e basta.
      Vogliamo essere più chiari?
      Le comunità non sono segno di niente.
      L'amore e l'unità, un miraggio.
      Questa la realtà. Vi siete posti voi in contrapposizione alla Parrocchia. Avete fatto i maestrini.
      Vi diete eretti a salvatori. E non avete salvato nulla. Neanche voi stessi, temo.
      Siete solo una conventicola di persone isolate dal resto del mondo che perseguono i loro fini meschini. Fuori del vostro contesto non fate bene a nessuno. È proibito esplicitamente da Kiko, con la scusa che si tradisce il carisma e si persegue la realizzazione personale del sentirsi più "buoni".
      Assurdità. E basta.
      Infine, neanche ai vostri fratelli fate del bene. Chi esce dal cammino lo dimenticate in un attimo, dopo 30 anni insieme. Complimenti!
      Siete straordinari con le pecore perdute, con i nemici e con chi vi fa del male.
      Un amore avete unico, Mai visto prima.

      Pax

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    6. E FAV continua a scrivere................................................................................

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  36. Più gente esce dal Cammino (perché la gente esce e non entra più), più è forte la conferma del fatto che il Cammino è stato costruito a bella posta per selezionare ed ospitare
    principalmente due grandi categorie di persone:

    1. I PREFERITI. Gente innamorata della propria cattiveria, dei propri vizi e del proprio desiderio di supremazia ideologica o fattuale su qualcosa o su qualcuno. Questi si trovano benissimo a camminare nelle scarpacce deformate dei fondatori, non gli si rivolta lo stomaco a cantare i canti di Kiko, né a ripetere i suoi mamotreti, né a guardare le sue onnipresenti kikonacce.

    2. LA RISERVA DI ENERGIE. Persone che non vogliono o non sanno misurare la profondità della cattiveria dei fondatori e dei loro preferiti.

    La riserva si divide a sua volta in

    2.1 persone esageratamente pazienti, inesperte o anestetizzate, cioè, che hanno tutte le evidenze davanti agli occhi ma preferiscono evitare di mettersi a collegarle, fosse per onesti motivi religiosi oppure di perbenismo e pigrizia o altro.

    2.2 persone già fortemente provate da disordini sia altrui che propri, che non ne possono più di incontrare altro disordine e altra cattiveria e che sperano di avere veramente trovato il rifugio promesso alle catechesi iniziali. Loro non ce la fanno proprio a pensare, vengono presi per stanchezza e mancanza di energie.

    E contiamo pure una categoria 2+1 =3 , gli ibridi disincantati che sono un misto dei primi due e si formano cammin facendo, con l'evolvere delle dinamiche intra-comunitarie.

    I manifestoni delle catechesi iniziali parlano chiaro: vuoi conoscere qualcuno che ti ama così come sei? E chi è che vuole conoscere qualcuno che ti ama così come sei?

    Quelli che sanno di essere detestabili.
    Chi crede nell'amore incondizionato, per buonafede o giusto perché il concetto suona bene (perché fa credere di essere arrivati al traguardo senza faticare).
    Chi non ce la fa più perché è troppo provato dalla vita.

    E i neocatecumenali vengono a dire che fuori dal Cammino non c'è salvezza. Fuori dal Cammino c'è la Chiesa che hanno (parzialmente) devastato quegli stessi figuri che pure hanno incoraggiato ed agevolato il Cammino per meglio devastare la Chiesa, ecco cosa c'è. Il Cammino fa parte del problema che il Cammino pretende (in malafede e con, non buona, ma pessima volontà) di voler risolvere.

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  37. @Blog

    Vorrei porre ancora una domanda, spero finalmente che qualcuno di voi mi risponda. Dato che gli Atti degli Apostoli riferiscono che le prime comunità cristiane godevano della simpatia dei pagani ed erano ammirate per come si amavano, potete voi dire, oggettivamente, che si possa dire lo stesso delle vostre e nostre parrocchie? La gente che non frequenta la vostra parrocchia, vedendovi, può dire oggettivamente, guardate come si amano? Se la risposta e no, mi spiegate allora che senso ha la parrocchia? Se la parrocchia non trasmette questo amore fraterno, questa comunione, a cosa serve? E' una struttura che da i sacramenti ma se non generano carità, amore verso i fratelli e sorelle, a cosa servono? Cosa serve che io prendo Gesù nell'eucarestia, e sia unito a lui se poi odio il suo corpo mistico, cioè la Chiesa, se poi non lo riconosco nei fratelli e sorelle, nella comunità? L'altro è Cristo anche fuori dal Cammino, questo principio vale per tutti i cristiani, non solo per chi fa il Cammino. Cristo è presente anche nei fratelli ma se questi mi sono indifferenti o se gli sono ostile è a Cristo che si rivolge la mia indifferenza o ostilità. Può Gesù approvare questo modo di vivere la fede? Il Vaticano II ha parlato di ecclesiologia della comunione e l'essenza della Chiesa è la comunione, non i dogmi, la dottrina, la teologia, ma la carità, l'amore per i fratelli e sorelle. Il giudizio particolare di Dio su di noi, non avverrà sulla dottrina, sulla teologia, ma sulla carità. A Dio importa poco che partecipiamo alle celebrazioni se poi non amiamo come lui ama, la fede da sola è insufficiente, anche il demonio crede all'esistenza di Dio, ma non basta, se non c'è anche la carità. Comunque per cortesia, vorrei che mi rispondeste, cosa pensano i lontani della vostra parrocchia? La ritengono una comunità che accoglie?Grazie

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    1. Un lontano che arriva in parrocchia partecipa alla Messa, può confessarsi, comunicarsi e fare adorazione pure perpetua, sentendosi da subito un membro di diritto della comunità parrocchiale.
      Un lontano che arriva alla comunità neocatecumenale non può neppure partecipare alla Eucarestia, se ammesso viene sottoposto a interrogatorio e al controllo imbarazzato di persone che gli devono spiegare come comportarsi. Non può confessarsi fino alla prossima penitenziale rumorosa per non più di tre minuti (sempre se viene ammesso). Per poter entrare come aderente nella 'chiesa neocatecumenale 'deve aspettare le catechesi iniziali, e per restarvi stanziare nei successivi decenni i soldi con cui potrebbe comportarsi casa. Per poi alla fine dichiarare di non sentirsi neppure d'essere cristiano.
      Questo penso basti a spiegare quanta accoglienza abbia un lontano in parrocchia o in comunità.

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    2. Quelli che tu chiami "I dogmi la dottrina e la teologia", non sono virtuosismi per chi sa leggere e scrivere ma strumenti per aiutare i parroci ad aiutare se stessi ed i fedeli ad osservare i comandamenti di Nostro Signore, incluso l'amore a Dio, e a praticare le virtù, ciascuno secondo il grado a cui riesce ad arrivare.

      Quanto alla domanda sulla parrocchia, sicuramente si trova molto amore in numerose parrocchie e lo vediamo tutti i giorni, come ripetuto più volte da diverse persone, prima, durante e dopo questa domanda, e pure prima durante e dopo le prossime.

      A parte questo dato di fatto, non mi pare neppure formalmente corretto paragonare la parrocchia alla comunità, dal momento che la parrocchia sovrasta e contiene le varie comunità ed, in teoria, dovrebbe regolarle e non farsi fagocitare.

      Già il voler paragonare la parrocchia alle comunità è un desiderio, illecito, di metterle in concorrenza, mentre esse si relazionano in modo gerarchico l'una rispetto all'altra e sono obbligate a seguire modalità diverse.

      Ma non è questo che le rende diversamente amorevoli. È più amorevole un padre che vieta ed impedisce ai figli di frequentare cattive compagnie o una madre che li ascolta e li coccola? (O viceversa a seconda del temperamento)

      È più amorevole la signora che ti fa trovare il pavimento della chiesa pulito e gli arredi lucidati ed incerati in modo da poterti concentrare meglio nella preghiera o la catechista che studia e si prepara ogni sera per insegnare un buon catechismo ai bambini?

      Prendiamo l'esempio del parroco che mette a disposizione una saletta parrocchiale con babysitter per i giochi dei bambini piccoli che si trovano soli il pomeriggio in assenza dei genitori.

      Anche quello è un gesto di amore parrocchiale, lo è anche se le madri, quando vanno a riprendersi i figli, non si lamentano raccontando i fatti loro, le une con le altre, e parlando dei mariti, loro croce.

      Se non ci credete, vuol dire che per voi l'amore consiste in emozioni forti, al contrario delle fanfaronate di Kiko.

      Per finire, quello che vedono gli altri, dipende anche dagli occhi che hanno. Non è detto che tutti abbiano la vista buona o convergente.

      A. Non.

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    3. Quando vi fate pagare Hotel e altro, e giudicate il prossimo, con calunnie, diffamazioni, imposizioni, e altro.

      E' amore?
      Ripeto, forse non leggono, ma sappiamo che fanno finta, per ovvi motivi noti: E' amore?

      CDD

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    4. @anonimo
      per trovare una risposta alle tue domande dovresti fare un sondaggio tra chi non frequenta la parrocchia e chiedere queste cose, ma in ogni caso se molte persone in difficoltà da secoli si rivolgono alle parrocchie per l'aiuto prima che ad altre istituzioni secondo te non pensano che lì ci sia amore fraterno? In molti paesi del mondo le congregazioni religiose arrivano dove non arriva lo Stato, in ambiti come educazione, sanità,ecc. e di sicuro non guardano se un bisognoso è musulmano, induista, o altro.

      Sì, le prime comunità cristiane mettevano tutto in comune, ma lo fanno ancora oggi gli ordini religiosi che operano in parrocchia, e i monasteri. La differenza con il Cammino è che quando chiedono offerte lo fanno in umiltà e semplicità, non pretendono la decima (che tra l'altro non ha niente a che vedere con il cristianesimo) con il ricatto emotivo che se non dai i soldi sei attaccato al denaro. Molti monasteri hanno delle spese che neanche ti immagini, ma vivono di Provvidenza e di lavoro autonomo, altro che le lettere di Kiko in cui chiede 1 milione di euro per l'evangelizzazione (per il proselitismo ovviamente, perchè si può evangelizzare anche senza un centesimo).

      I Sacramenti sono la strada per il Paradiso, come disse anche Carlo Acutis parlando dell'Eucaristia, certo che poi devi amare anche il prossimo, ma questo vale anche per le comunità: che senso ha fare celebrazioni, scrutatio, decime, convivenze, se poi a una sorella muore un genitore e alcuni fratelli neanche mandano un messaggio? A me è successo di persona, e gli stessi fratelli si sono fatti vivi solo per fare battute su di me e la mia famiglia, tra l'altro basandosi su cose non vere. Per un lontano, questo è amore fraterno? Per un lontano, è amore fraterno quando ti dicono di rinnegare l'altro genitore perchè non in Cammino? Per me un lontano direbbe altro che "guardate come si amano"...

      Ovviamente ci sono anche le eccezioni, persone buone che pregano per me e vogliono aiutarmi nelle difficoltà anche una volta uscita dalla comunità, il problema vero che causa dolore è la mentalità di chi ha ideato le tappe del Cammino, soprattutto quella in cui ti chiederanno di rinunciare agli affetti che secondo loro non vivono secondo la Chiesa, questo è anticattolico, visto che Gesù frequentava i lontani proprio per salvarli...

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  38. @ anonimo

    "La gente che non frequenta la vostra parrocchia, vedendovi, può dire oggettivamente, guardate come si amano?"

    Potrei fare il nome di almeno 5 parrocchie compresa la mia in cui dicono una cosa del genere.

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  39. @Valentina Giusti

    Si ma si confessa e partecipa alla Messa ma poi come si sente un membro della comunità se non vi conoscete, non interagite e forse nemmeno sapete come vi chiamate? Se fosse sufficiente essere vicini fisicamente per stare in comunione, allora anche negli autobus, negli stadi, in carcere fanno comunione, ti pare possibile? Ma cara mia non basta essere fisicamente nello stesso posto per essere in comunione, se non si interagisce, se non si comunica, se non c'è empatia, se non ci si vuole bene, la comunione a cui ti riferisci è un fatto teorico astratto, mentre la vera comunione è un fatto concreto, significa essere uno in Cristo ma nei fatti, non a parole. Ripeti sempre lo stesso errore, pensando che ciò che conti sia andare materialmente nel tempio a prendere i sacramenti, questa è la pastorale sacramentale, ma questo non è lo scopo della Chiesa, ed è ampiamente dimostrato che questo tipo di pastorale è individualistico, non favorisce la comunionalità, perchè in questa impostazione, che deriva dal Concilio di Trento, la comunione, la comunità è secondaria, quindi questo fantomatico signore che viene in parrocchia prende i sacramenti, ma la comunità dove la vede? Probabilmente non ha nemmeno consapevolezza di appartenere ad una comunità, perchè nessuno gli ha mai spiegato questo concetto, gli è stato insegnato invece che ciò che conta è che si accosti ai sacramenti perchè li trova Gesù, la comunità è un fattore secondario infatti va a prendere i sacramenti individualisticamente ed è privo del senso comunitario. Il problema è proprio questo e stiamo cercando di farvelo capire in tutte le salse, perchè il senso della Chiesa non si esaurisce nel dispensare sacramenti, la Chiesa stessa è sacramento, segno, perchè i suoi membri sono uno in Cristo, ma ciò non in modo astratto ma concreto e purtroppo nelle parrocchie ciò non si vede, ma si vede solo dei consumatori di culto, di sacramenti, che però poi non vivono in fraternità tra loro, ma c'è un forte individualismo, egocentrismo. Proprio non volete capire quanto vi diciamo ed è per questo che tanti scappano dalla parrocchia o se ne stanno lontani. perchè non trovano nulla, solo culto.

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    1. @anonimo
      io mi sento parte della mia parrocchia e della Chiesa anche se il mio vicino di banco non sa come mi chiamo, non c'è nessun problema per me. Mi pare possibile anche essere in comunione con il mio vicino di posto in treno, ad esempio, solo per il fatto di essere due esseri umani, anzi è da cristiani essere aperti verso gli altri ovunque ci si trovi. Perchè pensi che non ci possa essere empatia tra persone che partecipano alla Messa? Guarda che non si va a Messa per fare salotto o conoscere gente, si va per alimentare la propria anima. Noi ex camminanti siamo stati rimproverati per essere entrati in comunità per la dimensione sociale, ma noi esterni in realtà non sapevamo neanche di entrare a far parte di un gruppo, pensavamo che si trattasse di catechesi parrocchiali, perchè è questo che la gente crede dai vostri annunci se non scrivete neanche di essere neocatecumenali.

      Questa cosa della pastorale sacramentale che non serve più la dice Kiko nei suoi orientamenti, quindi mi viene da pensare che tu li stia studiando per diventare catechista o che sei già un catechista. Ti vorrei far notare che anche Lutero voleva cambiare la dottrina della Chiesa, e sappiamo tutti come è finita. Da bambini in realtà ci viene insegnato che sono fondamentali i sacramenti ma allo stesso tempo è fondamentale non essere chiusi in sè stessi ma aiutare gli altri e stare in gruppo, te lo dice una persona che è cresciuta tra i salesiani, lì si stava sempre in compagnia e si condivideva la fede. Stai giudicando i parrocchiani come individualisti, egocentrici, consumatori di culto, ma come fai a conoscere i loro sentimenti e il modo in cui vivono la fede se non vai in parrocchia? e anche se ci andassi, con quale autorita' li giudicheresti? non vi insegnano a non giudicare in comunità? perchè questi giudizi non mi sembrano l'espressione di amore al prossimo. Di egocentrismo ne vedo molto nel Cammino, ogni discorso pubblico del fondatore è una lode alle sue opere, e senza voler giudicare Kiko come persona, ma solo come personaggio pubblico, a me sembra il sintomo di una personalità megalomane. Ma tu invece sai che molti scappano dal Cammino o se ne stanno lontani perchè crea solo divisioni? Guarda cosa è successo a Guam, a Callao, in Giappone, e in molte altre parrocchie dove i dipinti della Chiesa sono stati sostituiti dalle icone di Kiko (Kiko sa che le icone non si firmano?) senza preavviso

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    2. quindi lo scopo del cnc è fare un gruppo di "amiconi" non di trasmettere la fede?..e dire che sareste un cammino di iniziazione cristiana, che sforna cristiani adulti e invece siete e rimanete infantili.

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    3. Ma secondo te la Chiesa, che ha ben presto lasciato le domus ecclesiae per riunirsi nelle basiliche e nelle parrocchie, avrebbe sbagliato fin da principio?

      I primi cristiani, siccome erano pochi, si ritrovavano in "piccole comunità".
      Appena però sono cresciuti di numero si sono uniti in luoghi più grandi, che potessero contenere più persone.

      Se la Chiesa avesse valutato che il modo migliore era quello di rimanere nelle domus ecclesiae, di certo non avrebbe costruito enormi basiliche e le chiese.
      Ma la Chiesa invece ha preferito, deciso e attuato l'unione. Non è rimasta al piccolo gruppetto.

      Secondo voi quindi la Chiesa, che già aveva i piccoli gruppetti, ancora prima di Costantino avrebbe sbagliato tutto tendendo ad aprirsi e a unirsi invece che a mantenere i piccoli gruppetti, che erano piccoli non per scelta, ma perché all'inizio i cristiani erano pochi.

      Questo giudizio storico sulla Chiesa, che voi neocatecumenali sempre fate, manca di intelligenza e di abbandono fiducioso all'operato bimillenario della Chiesa.

      Tornare alle origini, qualora possa oggi avere un significato, non significa di certo rinchiudersi nelle domus ecclesiae, tentando di riprodurre un'epoca della Chiesa, peraltro breve rispetto ai secoli successivi, sulla quale la Chiesa è già intervenuta.

      Quanto all'espressione "comunità di comunità", presente nell'Istruzione "La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa", ripresa dall'Evangelii Gaudium di Papa Francesco, il significato non è propriamente quello che intendete voi.

      Viene infatti specificato chiaramente che si tratta di "componenti diverse che si articolano in parrocchia e che sono chiamate alla comunione e all'unità tra di loro".
      Si fa anche riferimento allo stile dei santuari, che sono luoghi di accoglienza, di vita di preghiera e di silenzio che ristora lo spirito, nonché di celebrazione del sacramento della riconciliazione e di attenzione per i poveri, affinché le comunità parrocchiali possano diventare aperte e ospitali come Chiesa accogliente.

      Si definisce la parrocchia come "“Santuario” aperto verso tutti", chiamata a raggiungere ciascuno, senza eccezione, ricordando che i poveri e gli esclusi devono sempre avere nel cuore della Chiesa un posto
      privilegiato.

      Quando voi sentite la parola "comunità", già vi si ottundono i sensi e pensate solo alla comunità neocatecumenale.

      La Chiesa, invece, se ne frega del disegnino di Kiko in cui da una comunità neocatecumenale centrale ne dipartono altre, sempre tutte neocatecumenali.
      Non lo prende nemmeno in considerazione. E non è affatto questo che intende quando parla di "comunità di comunità".

      Secondo il pensiero della Chiesa, espresso nel suo recente magistero, il disegnino di Kiko andrebbe modificato mettendo al centro la parrocchia e tutto intorno le varie diverse componenti, che sono anche espressione dei diversi movimenti che sono nati in essa.

      Nulla a che fare col disegnino neocatecumenale.

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    4. La tua esasperante mania antiparrocchiale ha una matrice.
      Vi serve per non guardare i guai di casa vostra. Vecchio espediente inutile.

      Ma dicci piuttosto come mai sono tante le testimonianze di chi una volta uscito dal cammino si sente LIBERO.
      Come mai tanti sacerdoti che danno la disponibilità per le vostre Penitenziali escono scandalizzati dal fatto di sentire sempre peccati di giudizio. Vi giudicate gli uni gli altri con ferocia. I catechisti cercano di tenervi a vada e allora impera l'ipocrisia, altra prerogativa neocatecumenale diffusissima. Rosicate gli uni contro gli altri, siete in eterna competizione. In equipe, nei gruppi di garanti. Poi ci sono le competizioni tra le Parrocchie storiche e primogenite. E questo è dappertutto. Competizioni tra itineranti. E potrei continuare.

      Dopo tutto questo vi manca in modo assoluto anche L'UMILTÀ, come dimostrano i tuoi saccenti commenti.
      Ora capro espiatorio è la Parrocchia.
      Così cercate pace con la vostra coscienza.
      Quando avrai finito magari rileggiti il post con mente sgombra se ne sei capace.

      Pax

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    5. E.C. I catechisti cercano di tenervi a bada.

      Approfitto della correzione per dire in aggiunta che, se tutto questo traffico che fate vi pare qualcosa di lontanamente somigliante con l'essere creatura nuova in Cristo che ama e fa comunione, siete proprio messi non male ma malissimo.

      Dopo tutti i proclami che avete fatto, tutti miseramente naufragati, ora fareste meglio a nascondervi.

      Pax

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  40. @Blog

    Potete conoscere anche tutta la dottrina, la teologia, le norme liturgiche, non è questo che vi fa cristiani, ma se avete l'amore verso Dio e i fratelli, non basta nemmeno amare solo Dio, se non si amano anche i fratelli, nè basta avere solo la fede, senza la carità fraterna. Tutto qui, il cristianesimo è questo, non è conoscere la dottrina cattolica o la teologia, non ve ne fate nulla, se non amate i fratelli e sorelle. Per questo noi diffidiamo molto di quanto scrivete, perchè pensiamo che dietro i vostri falsi argomenti dottrinali, ci sia solo incapacità di amare e accettare gli altri, incapacità di interagire, di rapportarsi agli altri, questo è il vero vostro problema, il resto sono scuse, argomenti pretestuosi. Scappare dal Cammino ha solo eluso il problema, ma se siete incapaci di amare gli altri lo sarete anche in parrocchia, vi tranquillizzerete la coscienza facendo religiosità, culto, ma non vivrete il cuore del cristianesimo che è la carità, l'amore verso Dio e i fratelli. Uscire dal Cammino vi fa vivere più nella carità? Avetefatto la scelta giusta, ma se ciò non accade allora riflettete su quello che avet scelto potreste aver commesso un grave errore.

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    1. Ma perche voi che fate parte del circoletto vi amate?
      E sopratutto tu e il tuo capo kiko amate chi non fa parte del cammino?

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    2. @anonimo
      su una cosa sono d'accordo, non basta conoscere la dottrina della Chiesa per essere cristiani, ciò che rende cristiani è l'aderenza ai principi del Vangelo e l'amore al prossimo, Gesù infatti rimproverava i farisei per l'osservanza rigida delle regole ebraiche ma senza avere amore al prossimo. Tra l'altro, anche un ateo potrebbe studiare teologia e filosofia della fede cattolica ma senza credere. La Chiesa infatti ha canonizzato dei giovanissimi che neanche sapevano leggere e scrivere ma che si sono distinti per amore a Dio e al prossimo. Se poi vogliamo palare del rapporto con gli altri, sono proprio i neocat che cercano la compagnia di altri neocat, in parrocchia comparite solo a Pasqua (salvo qualche eccezione), anche se il Papa vi aveva comandato di celebrare almeno una volta al mese con gli altri, fate i pellegrinaggi e le gmg per conto vostro e incitate al matrimonio tra altri camminanti. Uscire dal Cammino ci ha fatto aprire un mondo, e io personalmente ci rifletto spesso

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    3. Interagire non significa amarsi. Mi diceva uno di voi che a volte quando vi incontrate volano le sedie! Altro che porgere l'altra guancia!
      Pietro

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    4. Siccome io ero sempre stato un neocatecumenale anomalo, avevo molti rapporti con i parrocchiani non neocatecumenali e mi intrattenevo spesso e volentieri con loro.

      Una volta lasciato il Cammino cambiai parrocchia, andando in una senza neocatecumenalesimo.

      Dopo anni, però, dovetti tornare nell'ex parrocchia a causa di un funerale a cui non potevo mancare.

      Lo volete sapere?

      I parrocchiani mi accolsero con calore, mi aggiornarono sulle loro vite e mi sentii in comunione totale.

      Gli ex fratelli della mia stessa ex comunità nemmeno mi salutarono (la maggioranza) e chi lo fece abbozzò un secco "ciao" da lontano, con un sorrisetto deficientemente imbarazzato stampato in faccia.
      Niente da condividere, niente da dirsi, zero comunione.

      Già lo sapevo, ma la prova del nove fu facile in quell'occasione.

      Ma di quale comunione andate parlando, se nemmeno salutate una persona che è stata nella vostra "comunione" per decine d'anni?
      Siete solo falsari, ipocriti e doppi.
      Nella realtà nulla corrisponde alle belle parole d'amore e carità che dite con lingua biforcuta.

      Ma la resa dei conti è già in atto, vi conviene prepararvi.

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  41. Uno degli errori dei camminanti è che universalizzano la loro esperienze, come se il Cammino, al apri della Chiesa, potesse universalizzare ciò che gli appartiene.

    Fallacio dice che nella sua parrocchia, senza il Cammino, rimarrebbe ben poco, e questo concetto tende a universalizzarlo.
    Infatti continua parlando come se nel Cammino tutti si amassero fraternemente e fossero un cuore solo e un'anima sola... e parla come se nel "resto" della Chiesa sia scontato che la fede venga ridotta a un fatto privato.
    Forse non si rende conto perché ripete solo quello che gli hanno insegnato, ma di fatto diffama il nemico perché il Cammino riceva gloria dagli uomini.

    Fallacio probabilmente pensa davvero che il Cammino non è "la" Chiesa ma solo un'aggregazione ecclesiale, ma parla come se fosse l'elite della Chiesa, in cui si è capito tutto mentre nel resto della Chiesa regnano le tenebre.
    Fallacio perciò percepisce, senza rendersene conto, che il Cammino è la vera Chiesa, e fuori dal Cammino ci sono solo tenebre, e questo comunica agli altri.

    E' incapace di comunicare quello che il cervello gli dice, cioè che il Cammino è solo un'aggregazione ecclesiale come le altre, perché il cuore gli dice tutt'altro, cioè che il Cammino è la vera Chiesa.
    Un'atteggiamento dovuto a un condizionamento ormai acquisito, simile a quello dei gatti randagi che, anche se gli si offre del cibo, non si avvicinano nonostante la fame perché l'istinto alla fuga li condiziona di più del cibo amichevolmente offerto.

    Ma la mia esperienza personele, che però nonassolutizzo, è la seguente:
    1) Di tutti i miei conoscenti che sono usciti dal Cammino LA MAGGIOR PARTE frequentano la LORO parrocchia con assiduità.

    2) Nella mia parrocchia non c'è il Cammino, eppure ci sono incontri catechetici, l'adorazione settimanale dopo la Messa del venerdì, le lectio divina col Rosario, incontri tra famiglie, e altro incontri ancora.

    3) Conosco moto bene due coppie di sposi di cui una del Cammino e una di ex del Cammino, da loro so come nel Cammino c'è molta carenza di carità. Mi hanno raccontato cose che farebbero impallidire molti "cristiani della domenica".

    Un'esperienza personale, la mia, ma che contrasta totalmente con il Cammino "paese delle meraviglie" che ci raccontano certi camminanti.

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    1. Cammino : paese delle meraviglie, altro epiteto da aggiungere al nostro libro che non riusciamo a pubblicare perchè in continua evoluzione..................................................................

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  42. cari "osservatori" non vi sentite un pò come i farisei?? pensate di potervi salvare tramite la legge, ma come hanno ben ricordato alcuni fratelli qualche riga più sopra "Il giudizio particolare di Dio su di noi non avverrà sulla dottrina, sulla teologia, ma sulla carità" e qua di carità ne vedo ben poca, ora risponderete "nelle vostre comunità non c'è carità" e giù ad abbaiare contro quando la realtà è che l'unità tra i fratelli del cammino è una perla preziosa e mi dispiace per quanti di voi l'anno perduta, e qualcuno risponderà "da quando sono uscito sono libero e ho riscoperto la fede" però intanto passa tutto il giorno in questo blog da anni a dare spazio al demonio e al giudizio che vi logora... riconciliatevi con Cristo e anche con i vostri "EX"fratelli di comunità e Dio potrà guarire le vostre ferite e darvi la pace....ultimo suggerimento... cambiate un pò le vostre "esperienze" che sembrano un copia e incolla da 10 anni a questa parte
    Giuseppe

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    1. esattamente come le vostre reddito e/o esperienze urlate melle 100 piazze.
      se fate gli stessi casini in ogni parte del mondo adesso è colpa nosta?

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    2. Bravo Giuseppe, un applauso a Giuseppe: ora gli crediamo e facciamo come dice e pensa lui.
      Perché Giuseppe sa la realtà, è lui che decide cosa deve fare e cosa non deve fare qualcuno, altrimenti se qualcuno non fa ciò che pensa lui, ecco che è peccatto, e ascoltate: TUTTI CONTRO DIO!
      Perché, dobbiamo sapere, che Dio è solamente con loro, gli "Approvati", e ha abbandonato tutto il mondo, il mondo era in attesa del 1960 ( circa), non dell'anno 0.
      E che vulleme fà, uagliù, chist è, nu semm approvat, e vu no.

      CDD.

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    3. Suppongo che tu come un fariseo non ti ci senti. Congratulazioni.
      Se ti sentissi come un fariseo allora ti renderesti conto di essere come un pubblicano.
      Ma questo è tipico dei cristiani della domenica che si confessano perché credono nella pastorale sacramentale.
      Pietro

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    4. @anonimo
      Sig. Giuseppe, pochi commenti più in alto ho scritto la stessa cosa, cioè che non basta l'osservanza dei precetti per salvare l'anima, ma ciò che conta è l'amore verso Dio e il prossimo, che non vuol dire amare solo i fratelli di comunità. Agli occhi di Dio è più gradita una preghiera di cuore che la partecipazione a tutti gli incontri della comunità, mentre in Cammino si insisteva sulla frequenza assidua, anche a costo di sacrificare impegni importanti di lavoro e famiglia. Ricordo anche che negli ultimi tempi che frequentavo si chiedeva conto del motivo di ogni assenza, anche durante l'estate, dove si ha diritto al riposo. Non ho nessun problema con gli ex fratelli, con alcuni ho ancora contatti, ma il modo in cui mi hanno ferita l'ha guarito già Dio, se ne continuo a parlare è per dare la mia testimonianza. Se per unità intendi una realtà in cui i problemi con gli altri vengono minimizzati per il buon nome del Cammino allora non è un tipo di unità sana, anche nelle dittature le persone vanno d'accordo perchè non posso aprire bocca. Se le testimonianze sono simili in tutto il mondo non è il caso di cambiare qualcosa? come ad esempio, iniziare a rispettare gli Statuti e ad obbedire alla gerarchia della Chiesa?

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    5. Capito, Giuseppeeeeee????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

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  43. ma ancora non avete capito che il vostro peggior nemico è proprio quello slogan:
    "guardate come si amano"
    se non vi si fila più nessuno è proprio perché guardano e non vedono questo benedetto amore.
    altrimenti sareste pieni di gente da non sapere dove metterli
    e adesso non mi tirate fuori la storia dei numeri...perchè il cnc senza i numeri non sta in piedi ( altrimenti spiegatemi la corsa agli accorpamenti )

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    1. @neo
      che poi, parlando di numeri, i neocat sono solo 1 milione su 1 miliardo di cattolici,senza contare i fuoriusciti

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    2. x Gloria: erano un milione!
      Lo dicono loro che sono un milione.

      Si saranno ridotti ad un terzo, circa. E scendono sempre più, nessuno entra. Si sono ridotti nel fare fusioni su fusioni, molti hanno abbandonato, e si sono fatti conoscere. Ci sono comunità di cinque persone, entrano sette o otto, e dopo spariscono quasi tutti. E vi parlo di zone popolose, di una città abbastanza popolata.
      Hanno seminato discordia, calunnie, giudizi, offeso le persone che si fidavano di loro, hanno odiato senza ragione il prossimo, si credevano migliori e gli unici a cui lo Spirito Santo parlasse, non sanno che nel momento in cui ti credi di essere qualcuno, ecco che decadi immediatamente, in quanto lo Spirito non può stare con l'ingiustizia.
      Parlavano e volevano parlare e sparlare, e nello stesso tempo odiano se qualcuno parla e dice ciò a loro non suona nelle proprie orecchie, vogliono dirigere il prossimo e lo odiano se non abbocca e non si fa dirigere perché ha capito chi ha davanti, si credono difensori di un loro carisma, ma odiano chiunque non si conforma a quel carisma che hanno dentro la testa, cioè il carisma, di cui parlano, è dentro la loro testa e per cui desiderano vedere il prossimo sottomesso alla loro volontà, mentre, ovviamente, loro si sentono liberi e approvati e santificati, e per cui se fanno azioni malvagie ecco che diventano magicamente azioni buone, mentre l'altro, che vorrebbero sottomettere, è un contro Dio, un demonio, un orgoglioso, un invidioso, e qualsiasi cosa fa è sbagliata e se gli spiattella la verità in faccia, ecco che è il male in persona.

      Ritornando ai numeri, secondo me non sono un milione, ovviamente non li ho contati, per cui è una mia impressione.Ma analizzando la situazione, che mi viene raccontata alla lontana, perché io con queste persone non ho nessun rapporto, salvo su questo blog, ecco che non sono un milione.
      Stanno scendendo, scendendo, e scendendo.
      Ovviamente( devo affermare e far leggere per continuare a spiettellare la verità in faccia a costoro) a me se scendono o salgono non importa nulla, non godo del loro fallimento e del loro successo, per me o ci sono o non ci sono, è lo stesso.

      CDD.

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    3. Sottoscrivo. Se dessero testimonianza davvero! Ma non ne danno e collezionano scandali dovunque.

      Pax

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    4. Insomma : quanti sono nel Cammino una volta per tutte? Non riusciamo più a dormire con questo atroce dubbio che ci arrovella. Facciamo un sondaggio : noi diciamo che sono un milione, voi che sono molto di meno. Dite il numero esatto e confrontiamo i dati. Se vinciamo noi, ci pagate la decima per un mese. In caso contrario noi ci impegnamo per un mese a seguire in parrocchia le messe normali, con tanto di rosari, adorazione eucaristica et similia. Ci state? Piuttosto : l'arbitro chi lo fa?

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    5. @Anonimo 13 aprile 2022 11:37
      Quanti sono i NC lo sapete soltanto VOI, che con pedissequa quadratura di testa tutto registrate e tutto sapete
      di ogni singolo adepto della setta; quindi, su quanto sopra detto, è sufficiente ricorrere alle quattro operazioni aritmetiche, diciamo l'addizione, senza ricorrere alle Scienze Statistiche ed esperti del caso.

      Occupandomi del caso Neocatecumenale da poco più di vent'anni, stimavo anche scrivendolo su questo blog, la loro consistenza in circa 1.200.000 intorno al 2012/13 ; oggi loro stessi parlano di 1.000.000, ovvero -200.000 che ragazzi, sono tanti eh!
      Ruben.
      ---


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    6. Ruben, anch'io sono convinta che sono sovrastimati. Hanno sempre giocato coi numeri per dimostrare che ilsignore'connoi.... imbroglioni... e sanno di esserlo, ossia strategia premeditata. E so quel che dico!

      Pax

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  44. FAV a altri, vedo che non rispondete, se ci siete battete un colpo.
    Due dubbi, i direi certezze.

    Un virus può essere più forte di Dio? Cioè di un'opera che dicono essere dello Spirito Santo? E' dal 2020 che la vostra celebrazione è crollata, siete bloccati. Come mai? ( scommetto che in quel caso non direte nulla)
    Quando vi fate pagare gli Hotel, calunniate, giudicate gli altri, ad esempio, lanciate giudizi al prossimo e gli dite sei attaccato al denaro, sei orgoglioso, sei chiuso allo Spirito Santo, sei contro il Papa, sei contro Dio ecc, ecc, e voi fate le stesse cose moltiplicate alla potenza, ovvero sbafate dentro Hotel verso coloro che chiamate fratelli mentre gli tirate fuori i soldi e una volta ottenuti li pugnalate alle spalle con odio e disprezzo, quando calunniate il prossimo, quando sparlate male del Papa e dei vescovi, quando avete calunniato sacerdoti, quando avete sopraffatto il prossimo, ecc, ecc. In quel caso, ci chiediamo: siete quei cristiani che millantate di essere? Oppure leggete il Vangelo e lo usate contro il prossimo che odiate? Cioè pensate di incarnare quella Parola di Dio, ma realmente fate il contrario?

    CDD.

    P.S.: sono molte volte che scrivo che sono pronto ad andare davanti ad una commissione, di vescovi, giudici e altri, ovviamente giusta, e vediamo realmente se le mie sono fantasie, oppure realtà. Basta che fate un cenno, piccolino, e sono pronto, filmiamo tutto e poi lo divulghiamo.

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    1. Concordiamo al 100 % con CDD di andare in commissione. C'è un problema : Kiko sarà d'accordo? Quasi certamente no, quindi non se ne farà nulla. Peccato, perchè l'idea era buona...............................................................................................................................................................................................................

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  45. L'insistere sulla necessità assoluta di una comunità più ristretta di quella che già offre la Chiesa è sentirsi una super chiesa.
    È chiaro che riunirsi e confrontarsi può aiutare. Ma questo c'è sempre stato e si fa anche nelle parrocchie.
    Ma non è necessario in assoluto, altrimenti riunirsi in comunità ristrette sarebbe una legge ecclesiastica.
    La Chiesa di per se è sacramento di unità, ma le comunità di base non sono un Sacramento!
    Forse per questo voi pensate che senza assemblea la Messa non vale, perché considerate l'assemblea il Sacramento!
    I Sacramenti sono sette! La Chiesa che li amministra è una.
    Il resto è un di più, che può diventare di meno per chi capisce fischi per fiaschi come voi.
    Pietro

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  46. Intendiamoci, non c'è niente di male a costituire comunità in cui i membri si aiutano a vicenda a vivere la fede.

    Il male comincia quando un sedicente "itinerario" propone ambiguità, eresie, ingiustizie, a gente che spesso non è capace di discernerle. Ed era gente che aveva aderito al Cammino perché la pubblicità diceva "catechesi per adulti". Speravano di crescere nella fede, li hanno fatti crescere nell'eresia. I capicosca della setta idolatrica neocatecumenale hanno una responsabilità gravissima davanti a Dio.

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    1. Sul serio? Sapete anche cosa pensa Dio del Cammino? Abbiamo capito : Dio è nemico del Cammino. Pazienza.................................................................................................

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    2. Credo che con quest'ultima deduzione puoi scrivere la parola FINE.

      Pax

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  47. Giuseppe 11 aprile 2022 15:49

    Eh dai! Ancora con questa storia che noi qui stiamo a dare spazio al demonio e al giudizio... ma sempre con questa tarantella?
    Non siete credibili.
    Tutto quanto vi va storto è dal demonio. Ma sentili i santerellini! E noi vi giudichiamo e sempre con questo giudizio.
    Siete monotoni.
    Ma perché piuttosto non vi interrogate?
    Perché non vi guardate ogni tanto allo specchio?
    Forse scoprireste che dovreste ringraziarci!

    Poi come sempre ti chiedo: perché tu stai qui tutti i giorni a leggere le nostre cattiverie ingiustificate?
    Sei proprio un perdigiorno, amico caro.

    Pax

    RispondiElimina

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