domenica 3 aprile 2022

Kiko e padre Mario ordinano al popolo neocatecumenale: "Si torni tutti al coppone questa Pasqua!".

Un post dedichiamo a un punto cruciale da sempre per il Cammino e posto al centro dell'ultimo annuncio di pasqua in due punti, da Kiko e da padre Mario.

L'irrinunciabilità della comunione sotto le due specie per tutti gli adepti, nella maniera stabilita da Kiko e Carmen ab origine e mai emendata. E a questo punto la difesa a spada tratta del coppone a tutti, senza più tergiversare.


Ripropongono la loro catechesi eucaristica, per sottolineare il valore del calice del vino a cui tutti devono comunicarsi, perchè il Sangue di Cristo esplichi in nostro favore la sua forza salvatrice. Si propongono come coloro, gli unici, che hanno incarnato questa verità (gli unici salvati?), poichè SOLO LORO da sempre si sono comunicati tutti senza eccezioni al coppone ottagonale.

Il COVID li ha fermati, ma ricalcitrano contro il pungolo, e non accettano di ricalcitrare invano. Insofferenti alla obbedienza e allergici ad ogni forma di sottomissione che non sia al re Kiko.

Scalciano e ricalcitrano, come muli ostinati e asini cocciuti.

Non si possono guardare!

Da questo passaggio dell'annuncio si comprende definitivamente - se ancora ce ne fosse bisogno - che:

  • mai si faranno correggere dalla Chiesa (vedi inutile Lettera del Cardinal Arinze del lontano 2005);
  • mai si piegheranno alla storia, agli eventi esterni che non dipendono dalla volontà dell'uomo;
  • mai si piegheranno - è chiarissimo a questo punto - neanche a Dio. La cui Volontà si manifesta appunto, oltre che nella parola della Chiesa a cui hanno tolto ogni valore e che da sempre ignorano, anche in tutti quei fatti che superano l'uomo e non dipendono dalla sua volontà (questo se lo dicono da soli nei loro scrutini; è l'abc del lessico neocatecumenale!). Come sempre, le loro stesse parole li condannano.


da:   ANNUNCIO DI PASQUA
Roma -Sacrofano, Fraterna Domus
         20 marzo 2022

Kiko: Cristo fa la messa, il Seder Pasquale, in cui anticipa nel sacramento, nel memoriale della Pasqua ebraica. Lui dirà che questo pane significa l'uscita dall'Egitto, che Dio rompe la schiavitù. L'uomo è schiavo del peccato. "Questo è il mio Corpo": lui rompe la schiavitù con la sua morte. E questa coppa del Sangue dell'Alleanza -perché l'Alleanza si deve sigillare con sangue -"questo è il mio Sangue." L'entrata della nostra umanità nella terra promessa non è sigillata con sangue di capre o agnelli come è stata la prima alleanza, ma con il suo stesso Sangue. Ossia, il giuramento che Dio fa sulla nostra salvezza è stato fatto col Sangue di Cristo versato per noi; di forma che se qualcuno dubitasse dell'amore di Dio "ecco il Sangue di Cristo per te". Non è il sangue di una capra o di un agnello: è Cristo stesso che ha versato il suo Sangue perché il Padre ti introduca nella sua casa. Il Sangue di Cristo ha il valore vero di santificarti, di purificare i nostri peccati. Cristo è la nostra Pasqua; è stato già immolato per noi. 

VI INVITIAMO A RIPRENDERE IL CALICE IN QUESTA PASQUA DOVE SIA POSSIBILE. IN TANTE PARTI GIA’ LE COMUNITA’ HANNO RIPRESO IL VINO. SPERIAMO IN ITALIA SI POSSA DURANTE IL TEMPO PASQUALE. (pag.8s.)


Cosa comporta il coppone riempito fino all'orlo.


Nel testo dell'Annuncio si fa ricorso al grassetto e si rimarca la disposizione centrale ponendola in carattere maiuscolo

Non ce la fanno proprio più. 

La storia li ha piegati lì dove la Chiesa non è riuscita mai. Spiegano ancora, come fosse la prima volta, il perchè non possono e non vogliono rinunciare alla comunione sotto le due specie ed esclusivamente 'fatta' nella modalità invalsa nelle comunità e consolidata da 50 anni di ostinata cocciutaggine e reiterata disobbedienza incurabile e cronicizzata.

Temendo che i fratelli non avessero ben compreso, prima del suo intervento, torna sull'argomento il padre Mario.

P. Mario: Kiko nell’ Annuncio di questa sera, ha parlato di riprendere la comunione al Calice, e ve lo ripeto nel caso non lo abbiate capito: tutti auspichiamo che con la Pasqua si possa tornare al calice.
(Applauso)
Però cercate di parlarne con i Vescovi, intercedete, alcune comunità già celebrano con il calice per chi vuole, senza farne propaganda fuori. Per esempio, nella Diocesi di Madrid già è possibile, sono tolti tutti i divieti: allora dove è possibile, con prudenza e con pazienza, cerchiamo di provvedere, come possiamo senza suonare le trombe. Va bene? (Applauso) (pag.18)


Il super-paladino del coppone eterno
sempre felice e contento


Ecco, come sempre leggere il padre Mario crea ogni volta una indignazione più grande! Per il suo ruolo, perchè riesce ogni volta ad essere peggio ancora di Kiko, e non si capisce come sia mai possibile!
Trapela, neanche tanto sottotraccia, che già da tempo fanno, dovunque possono, come sempre hanno fatto.
Quando sono costretti a privarsi delle loro 'consegne' soffrono crisi di astinenza terribili; che gran dipendenza crea mai il Cammino Neocatecumenale! Noi stessi ne siamo stupiti ogni volta.

Solo i figli del demonio sono così impossibilitati alla sottomissione e all'obbedienza come loro.

Non suonate le trombe! Niente propaganda. Pazienza... prudenza!  

Queste le raccomandazioni del presbitero dell'equipe internazionale.
Quando non gli conviene sanno tenere anche il profilo basso.

Neocatecumenali intenti a suonare le trombe
per farsi notare dal Papa in visita a Malta

E noi che li amiamo, invece, li mettiamo in prima pagina, perchè tutti sappiano, perchè tutti vedano. Non si pùò "tenere nascosta una città collocata in cima a un monte"!

Confidiamo che anche questa ultima sconsideratezza contribuisca a scardinare il cammino, creando o alimentando all'interno divisioni e discordia tra i talebani e fanatici e quei fratelli che ancora conservano un minimo di sano "buon senso".

________

Per un'ultima volta
vogliamo mettere bene in evidenza queste due espressioni correlate del sopraccitato discorso di Kiko:

" Il Sangue di Cristo ha il valore vero di santificarti, di purificare i nostri peccati. "

" VI INVITIAMO A RIPRENDERE IL CALICE IN QUESTA PASQUA... "


Dando ad intendere che, privati del calice, non si ha accesso pienamente alla salvezza:

comunione al Corpo di Cristo (il pane) è comunione alla Sua Morte;
comunione al Sangue di Cristo (il vino) è comunione alla Sua Resurrezione.

Solo con questo partecipi alla morte e resurrezione.

Questa è la bislacca catechesi di Carmen riportata dopo 50 anni  con diabolica ostinazione. Ecco spiegata l'irrinunciabilità del ripristino del coppone nelle eucarestie del cammino:

Senza il vino si ha accesso alla salvezza solo per metà. E quidi NON si ha accesso!

E' preclusa "l'entrata nella terra promessa" e che "il Padre ti introduca nella sua casa".


Tragica conseguenza dell'asserto è che comunicarsi solo al pane (o peggio all'ostia) per i neocatecumenali equivale a non comunicarsi affatto. (Cosa veramente pensano costoro della Messa celebrata in Parrocchia e del destino dei 'cristiani della domenica'?)


Dulcis in fundo:

P.S. I due gran personaggi non ne fanno cenno, ma di certo le loro speranze si fondano anche sulla fine dello stato di emergenza santaria, che scatta in Italia il 31 marzo prossimo, e sancita dalla Lettera della CEI che contiene le nuove disposizioni in proposito. 

Si parla però di "Misure dettate dal buon senso", quello che precisamente manca a questa manica di pericolosi fanatici facinorosi.

Se poi si leggono con attenzione gli "Orientamenti per la Settimana Santa 2022" che la CEI ha indirizzato alle Chiese Locali in vista della Settimana Santa con tutte le nuove disposizioni, è lampante la inammissibilità della comunione al coppone ottagonale al quale accedono un numero di fratelli che oscilla tra i 25 e i 45 a coppone; quando lo si riempia fino all'orlo ho visto anche questo!

(N.B. Si insegna ad assumere il vino bevendo rigorosamente dagli angoli - per evitare sgocciolamento sui lati del coppone ottagonale - per cui da ogni angolo bevono in media dai 4 ai 5 fratelli a distribuzione) 

Per disposizione ribadita dalla CEI nell'ultima Lettera, precisiamo, permane espressamente questo per la distribuzione dell’Eucaristia: 

“i Ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia preferibilmente nella mano”

Figuriamoci se si può intendere concesso abbeverarsi allo stesso calice (coppa o coppone) tra le 30/40 persone alla volta, per di più in anguste salette!

Come ha fatto mai Padre Pio a diventare santo?


66 commenti:

  1. Se i camminanti pensano che la Comunione al solo Pane (che è totalmente Cristo), valga la metà della comunione al Pane e al Vino, allora non considerano l'Eucaristia di valore infinito.
    L'infinito, infatti, non è mai la somma di due o più parti, per quanto "grandi" possano essere. E' infinito in se stesso.

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    1. Al di là del cammino neocatecumenale, le parole di Cristo nel Vangelo sono chiare: il corpo e il sangue di Cristo sono l'eredità che ha lasciato ai suoi figli ed io come battezzata desidero accedere all'eredità che Lui mi ha lasciato. C'è un dogma della Chiesa? Le parole di Gesù sono superiori, altrimenti perché il sacerdote fa la comunione nelle due specie? La Chiesa ortodossa non è mai venuta meno a questo comando di Cristo

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  2. Coppone è l'acronimo di :

    Catecumenale Orrido Perennemente Polemico Ormai Catecumenalmente Eretico

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  3. Devo fare una serie di premesse prima di scrivere ciò che penso su alcuni punti, per chiarire meglio il mio pensiero e per non farlo distorcere da qualcuno e per non dare a pensare che io sia contro qualcuno, specialmente contro la Chiesa o altro.

    Per me se vogliono fare l'Eucarestia nelle due specie questo non è un problema, anzi vi dico che era l'unica cosa che apprezzavo lì dentro, non proprio fatta a quel modo, cambierei molti elementi, dalle salette, ai canti, dipinti, coppone, ecc, ecc. La farei diversamente, ma il dare anche il vino, come segno, ecco che l'apprezzo.

    Il segno, chiamiamolo così, che non hanno potuto fare la loro celebrazione nc è arrivato, lo abbiamo vissuto, nessuno lo può cancellare. Sappiamo che delle menti fanatiche cercheranno, in ogni modo, di cancellarlo nella mente degli altri ( perché il loro scotto è sapere che tu hai capito e visto, questo gli brucia), ma la cosa è evidente a tutti, è avvenuta, dal 2020 che sono decaduti. Vi rammento che ci hanno provato all'inizio della Pandemia, e sono finiti in TV sulla rete nazionale, ovviamente con alcuni deceduti. Vi rammento che anche tra i grandi capi, non faccio nomi, sono finiti in ospedale ( si diceva che il Covid fuggiva da loro, e invece è arrivato), vi rammento che la situazione è mondiale. Spero che la oltrepassiamo, per il bene di tutti, ma solamente Dio sa quando e come: SIAMO NELLE MANI DI DIO, E COME GESU' DOVREMMO DIRE: PADRE SIA FATTA LA TUA VOLONTA' NON LA MIA.

    Premetto anche che rispetto la Chiesa, ovviamente, ma devo sottolineare che ho rispetto della gerarchia, cioè in coloro che Dio ha messo come Pastori, e so che sono chiamati a vegliare sulla Chiesa ( diciamo così) e che devono dare delle disposizioni. Ma io so di essere un membro dela Chiesa, ne faccio parte, e quindi scrivere alcune cose credo non sia un grandissimo peccato, forse è giusto scriverle.

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  4. Inizio.

    Costoro hanno emanato un messaggio a tutte le comunità, perché sappiamo che operano in questo modo, e cioè fanno questa loro convivenza, chiamiamola così, e poi da lì partono delle disposizioni e altre cose utili al loro cammino. Per cui vi saranno altri che recepiscono, specialmente i talebani ( io li definisco così, senza offese, ma il mio definire ha un senso) di zona, e poi a loro volta si metteranno a martello verso coloro che chiamano fratelli. Ora io non sto qui a scrivere fiumi di parole sul pericolo di quel messaggio, conosciamo tutti la situazione pandemica, per cui non starò a dire cosa potrebbe avvenire, questo, se avverrà, lo si vedrà in futuro.
    Il mio punto è un altro.
    Mi collego, in questo mio scrivere, a padre Ariel (verso il quale sono in disaccordo su alcuni punti del suo scrivere, ma se sono in disaccordo su alcuni punti, questo non significa che padre Ariel scriva solamente scemenze o menzogne) il quale fece un articolo sul suo blog, sui non vax e si vax, e infondo all'articolo descrisse la situazione neocat. Se volete ve lo andate a leggere, non starò qui a dilungarmi sull'artico scritto da padre Ariel.
    Mi collego a quell'articolo, perché ha un grande fondo di verità, ovviamente per me, e cioè, se questi, mettiamo caso, stanno già facendo la comunione nelle due specie alla maniera nc, e mettiamo caso che ora in larga parte riprenderanno, sapendo che vi è stato questo messaggio dentro la Chiesa,, perché, carissimi, è inutile che ci illudiamo, costoro operano dentro la Chiesa, dentro le parrocchie, e sono supportati e collegati a dei vescovi e altri. In poche parole sono visti e seguiti. Per cui, quel messaggio emanato tra di loro, ora circola dentro la Chiesa, cioè tra di noi, indirettamente, ma costoro se opereranno a quel modo, ecco che molti vedranno, e tanti altri ne faranno pubblicità ( i fanatici tra di loro andranno in giro a sponsorizzare, a vantarsi, li conoscete, per cui sapete cosa intendo e come operano, faccio un piccolo esempio: vedi! Da noi si fa tutto normale! Noi abbiamo fede! Il tuo parroco, tradizionalista e invecchiato in vecchiumi decaduti, non ha la fede, vi dovete convertire! E cose simili, dette direttamente, o indirettamente, cioè con un fare indiretto, ma che ha quel sapore)
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  5. E per cui mettiamo caso che è così, cioè questi faranno la loro celebrazione, e quindi nella Chiesa ci saranno due pesi e due misure.
    E cioè, io entro in chiesa e devo stare con la mascherina, devo stare attento ad una serie di cose, descritte dalla Cei e che saranno fatte rispettare, perché in parrocchia vi sono i controlli, e cioè se provi ad entrare senza mascherina, ecco che subito ti richiamano, direi giustamente, e per cui la devi subito mettere. Ovviamente con tutti i fastidi, in quanto non si respira bene e delle volte sembra che tu stia per soffocare ecc, ecc.
    Al contrario, ci vedremo delle persone, sempre in chiesa, che celebrano passandosi il „COPPONE“, che è molto più pericoloso del togliersi la mascherina, perché con un minimo senso di logica, vi chiedo: secondo voi è più pericoloso stare in chiesa senza mascherina o bere al coppone?
    Al coppone entri proprio in contatto con la saliva del prossimo, e oggi sappiamo cosa comporta.
    Questo mio scrivere, non è un voler terrorizzare qualche nc e allontanarlo dalla sua celebrazione, ripeto, a suo rischio e pericolo, e lui è libero di fare o non fare. Se Dio vuole che sia così: AMEN! Io sono una semplice creatura, non sono Dio.
    Ma il mio punto è diverso e mi collego, in parte, all'articolo di padre Ariel.
    Cioè vi sembra normale che vi siano due pesi e due misure?
    E cioè che alcuni siano tenuti a sottostare a delle regole, anche se sono giuste, ed altri no?

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    1. solo sentire il nome di p.Ariel ci mette i brividi ma andiamo avanti

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    2. che padre Ariel ti mette i brivido o non te li mette, sapendo che il tuo scrivere è solamente un andare contro a priori, ecco che non interessa a nessuno.
      Credo che interessi il contenuto, non le sensazioni che attraversate.
      Quelle le abbiamo capite stando i mezzo a voi, e molte volte, sappiamo, passate dai brividi all'odio.
      Ma hai detto bene una cosa: andiamo avanti.

      CDD.

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  6. Se dovesse avvenire una cosa del genere, e cioè che questi facciano, o stiano facendo, la loro celebrazione al coppone, ecco che cari signori vescovi: NON CI SIAMO, PROPRIO PER NULLA!
    Ci dovrebbero dire, questi signori ( i vescovi) il perché? Cioè, per caso, mi viene da pensare ( ma potrei sbagliare, anzi spero di sbagliarmi) che amano sottomettere solamente alcuni a delle regole, invece verso altri, non sapendo in pieno il perché, amano fargli fare ciò che vogliono?
    A questo punto ci dovrebbero rispondere e spiegarci il perché? Si, spiegarci. Perché cari signori tutti, costoro sono dei vescovi, non i padroni, neanche il Papa è un padrone.
    Le risposte a queste domande potrebbero essere molte e con varie sfumature.
    Spero che non si capisca male il mio scrivere, infatti ho dovuto fare delle premesse.

    CDD.

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  7. Faccio un esempio di come apprezzo la Comunione sotto le due specie.
    Ovviamente, sapendo che la Comunione fatta con l'ostia è lo stesso, infatti vi sono i Miracoli Eucaristici, che ci fanno capire che Dio è presente con il corpo e il sangue nell'ostia.
    Ma, se si vuole fare con le due specie, ecco che non sarei contro, diciamo così.
    Un esempio, che ho visto fare, è intingere l'ostia nel calice, un pochettino, e poi darla al fedele.

    Ora arrivo ai nc.

    E cioè, sappiamo, da alcuni commenti, ma vi rammento che noi, più o meno, siamo stati lì in mezzo, e per cui conosciamo, bene o male, i loro pensieri, e cioè, detto in poche parole, che loro dicono che fanno la comunione come si dovrebbe fare, e cioè che rispettano ciò che ha detto Gesù.
    Ovviamente, bisogna ammettere, Gesù ha detto : Mangiate...e bevete....
    Ma, mi permetto di scrivere: il pane, dal momento che affermate che voi siete i veri, siamo sicuri che era fatto come la ricetta del cammino nc? il coppone era quello? Cioè il calice? E come è stato distribuito e dove? E sappiamo che Gesù ha fatto l'Ultima Cena quella sera, e per cui, se dovessimo stare lì a scavare su come ha fatto, ecco che a quel punto dovremmo prima mangiare, faccio degli esempi, dell'agnello alla brace e altro, e poi fare la comunione. Quindi, invece di chiese e salette, perché anche loro, i nc, sarebbero nell'errore, dovremmo allestire, fatemi passare il termine, dei ristoranti, con brace, tovaglie, ecc, ecc.
    Quindi?
    Sinceramente non saprei, ma so per fede che Dio è come un vasaio, per cui ha modellato Lui la Chiesa ed a essa da la forma.

    CDD.

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  8. I cattolici credono nel potere di sciogliere e di legare della Chiesa.
    Per cui, se la Chiesa ha decretato che i fedeli devono comunicarsi ricevendo l'Eucaristia solo attraverso le specie del Pane, vuol dire che è conveniente così.
    Ci conviene fare così.
    Chi non crede a questa convenienza, non crede nel potere della Chiesa di sciogliere e di legare.
    Tanto più che il Messale è prescrittivo, cioè proibisce tutto ciò che non prevede espressamente.

    Fare in mopdo diverso non conviene, anche se sembra migliore.
    Tempo fa mi sono imbattuto in un pullman di turisti il cui autista, pensando che convenisse, ha seguito le indicazioni del navigatore satellitare secondo il percorso più breve, ma si è trovato a dover attraversare uno stretto ponte e ci ha incastrato il pullman.
    Per guadagnare un paio di minuti ha così perso molto tempo.

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    1. conclusione : non fare la comunione sotto le due specie se no rimani incastrato in un pullman

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    2. Anonimo, del tutto fuori luogo la tua spiritosaggine.
      Come sempre capite quel che volete, o cercate il pelo nell'uovo pur di non capire; dimostrate in ogni caso di temere le nostre argomentazioni e cercate in ogni maniera di sminuirle, invano concludo.
      Più in generale sintetizzo con un famoso detto: "il meglio è nemico del bene".
      In nome di una perfezione partorita dalla propria mente, molte volte, si finisce per perseguire il male più che il bene.
      Soprattutto quando si vuole essere "più realisti del re".
      "Il puro trova sempre uno più puro che lo epura"... E così discorrendo.

      Molte cose dimostra questo della fissazione della comunione di tutti i fratelli al pane azzimo e al calice del vino (coppone perchè troppo grande per essere vero!); ma ci basterebbe evidenziarne anche solo questo aspetto.
      Dove volete arrivare facendo i più perfetti tra i perfetti? I "nessuno come noi"? I "solo noi" e "come noi non c'è nessuno"?
      Vi rendete conto che non andate da nessuna parte? Anzi deragliate proprio irrimediabilmente fuori strada.

      Pax

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  9. Inviate i Nuclei Antisofisticazioni Sanitarie a controllare l'igiene delle coppe.

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  10. Dal blog Jungle Watch segnalano che il portale Kandit News, nel suo periodico Spotlight (vol.1, #8), ospita come articolo principale un riepilogo sui predatori della Chiesa cattolica con particolare riferimento alla setta neocatecumenale - classificata come "virus", in quanto dedita ad aggredire l'organismo fino a ucciderlo - che dopo aver ricevuto una meritata stangata a Guam sta comunque lavorando infaticabilmente per incistarsi come un cancro nelle isole del Pacifico (le Marianne, Saipan, Guam, ecc.).

    Nell'articolo indicato dicono che i fratelli del Cammino «...sono le persone più gentili che si possano incontrare», ma che nonostante tale facciata la leadership della loro setta ha un'agenda di espansione e conquista.

    Dicono che l'arcivescovo Byrnes «nuota in una vasca piena di squali» e che la Curia a Guam è zeppa di entità malvage (chiarendo che «non è un modo di dire»). Aggiunge che il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron era solo un «burattino» e che coloro che lo manovravano sono ancora attivi (ad eccezione del presbikiko pedofilo Cristobal, che è scappato ed è stato "spretato" mentre è ancora latitante).

    L'articolo chiarisce ancora una volta che sebbene ai kikolatri faccia molto piacere avere in loro potere il vescovo, a loro basterà anche un vescovo qualsiasi che non ostacoli le loro diaboliche trame. A Guam ancora sospettano che Byrnes sia stato scelto proprio dai burattinai di Apuron per limitare i danni (fanno il nome di Filoni, soggiogato dalla setta da tempo immemorabile, che aveva mandato il vescovo Hon dicendogli che la caciara sarebbe finita in un paio di settimane, salvo poi vedere Hon ricredersi di fronte ai fatti e alle testimonianze; l'articolo dice che Hon sarebbe stato sentito litigare furiosamente al telefono con Filoni, ma a suo tempo avevamo appreso da Jungle Watch che Hon aveva cominciato a ricredersi già quando a luglio 2016 fu denunciato perché non aveva rettificato le calunnie del vescovo pedofilo neocatecumenale). Inoltre conferma che furono i kikos stessi a montare lo scandalo contro ex parroco della cattedrale (molto amato dalla gente e poco gradito al Cammino), che informalmente era già stato scelto per diventare vescovo (stessa storia contro un altro sacerdote, a cui cambiarono i lucchetti della parrocchia mentre era stato convocato in curia dal vescovo pedofilo neocatecumenale, per lasciarlo di proposito in mezzo a una strada).

    La notizia più preoccupante è che l'arcivescovo Byrnes, che attualmente ha ancora problemi di salute, potrebbe venir rimpiazzato da un vescovo neocatecumenale dal Canada, per far ripartire la conquista di Guam e delle altre isole del Pacifico.

    Insomma, sulla stampa locale a Guam e dintorni, sta restando ampia traccia - e in lingua inglese - delle sporche manovre neocatecumenali contro la Chiesa Cattolica locale. Anche se i fratelli del Cammino sembrano «persone gentili», non bisogna mai dimenticare che la leadership neocatecumenale ha comodamente coperto lo schifoso operato di tanti pedofili, e che tale «gentilezza» ha il pessimo aspetto del non denunciare i propri leader perfino quando abusano di un proprio figlio.

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    1. Mi permetto umilmente di aggiungere una domanda retorica:

      - quella schifosa gentaglia kikolatra non si rende conto che prima o poi dovrà rendere conto al Creatore?

      L'aver coperto pedofili, calunniato cattolici, ostacolato la giustizia, ingannato, mentito, fatto le cose più oscene pur di salvaguardare il prestigio del tripode Kiko-Carmen-Cammino... e non aver osato minimamente contrapporsi allo scempio neocatecumenale, mai detta una parola contro i pedofili neocatecumenali, mai criticato i kikos più scandalosi (esempio: i kikos che colpevolizzano la vittima di un pedofilo neocatecumenale)...

      Quando si dice che i fratelli del Cammino sono le persone più «gentili» che potete incontrare, ricordatevi che Nostro Signore sa distinguere fra «gentilezza» e fede-speranza-carità. "Ma come, Signore?!, io sono sempre stato gentile, anche coi cristiani della domenica!", sì, proprio mentre eri gentilissimo e silenziosissimo di fronte agli abusi sessuali, alla corruzione, all'arroganza dei tuoi cosiddetti "catechisti", alle porcate della tua setta (esempio: vescovo neocatecumenale chiede al benefattore di mentire per proteggere il seminario kikiano)...

      Potranno ingannare noialtri con la loro "gentilezza", potranno forse perfino riuscire ad ingannare sé stessi, ma non potranno ingannare Nostro Signore.

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    2. rif. by Tripudio oggi 15:08

      "Potranno ingannare noialtri con la loro "gentilezza", potranno forse perfino riuscire ad ingannare sé stessi, ma non potranno ingannare Nostro Signore."
      ---
      Siamo sicuri che credano veramente in Nostro Signore, piuttosto che ai loro dei terreni(vitelli d'oro), come Kiko & Co.??...

      Ruben.

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    3. Bisognerebbe capire perchè si incaponiscono così per la conquista di queste isolette del Pacifico, talmente piccole che Guam, la più grande, ha solo 163.941 abitanti.
      Saipan ne ha 48.000.
      Se si pensa che Roma ne ha 2.873.00, il confronto è agevole.

      Sperdute nell'Oceano, difficilmente raggiungibili e con scarse relazioni col resto del mondo.

      Anche se tutti gli abitanti di Guam e Saipan, per assurdo, diventassero neocatecumenali, sarebbero sempre nel mezzo dell'Oceano da soli.

      Magari sarà perché si tratta paradisi fiscali. Guam è tra i 9 paesi della blacklist UE. Come anche Palau.
      Sarà perché non accettano sconfitte, come in Giappone.

      Dall'Europa a Guam in aereo ci vuole un giorno e passa. Dall'America praticamente uguale.
      Un volo a/r può costare dalle oltre 2.000 € fino a 5.000.

      Ma perché non lasciano perdere?
      Guam è già super cattolica. Non ha bisogno dei neocatecumenali missionari.



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    4. Forse contano proprio sul fatto che sia difficilmente raggiungibile. Possono fare quello che vogliono e prima che vengano a controllare ce ne passa.

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    5. mi è sempre rimasta oscura l'enfasi su quelle "conquiste" posti isolati dai quali non può partire nessun "assalto"
      al massimo si può rimanere lì.
      La Francia ( per esempo ) dopo 50 è sempre al palo.

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  11. Noto che don Pezzi predica il ritorno al calice 'per chi vuole'. La frase è sibillina, ma fa capire cosa sta succedendo nelle comunità, dove hanno reintrodotto in modo sotterraneo -appena ieri la CEI ha permesso la comunione nella forma normale, cioè in bocca, e non risulta che abbia reintrodotto il bere allo stesso calice dei concelebranti- la comunione sotto le due specie; ma alcuni delle comunità (forse più di alcuni) non vogliono bere allo stesso calice.
    Bene. Dal momento che la comunione per i neocatecumenali in particolare è simbolo di unione della comunità, tant'è che non si contempla che ci sia chi, magari perché bisognoso di confessione, non si comunica, mi chiedo come va a finire la loro esibizione di unità dal momento che c'è chi si astiene dal calice.
    Anche le regole che vengono date dalla Chiesa prevedono che si dia la comunione sotto le due specie per intinzione solo se si sa che tutti coloro che intendono comunicarsi lo faranno in quel modo: proprio per non creare differenze! La comunione è piena anche fatta sotto una sola specie, ma se si decide di farla sotto ambedue, questo deve riguardare tutti i comunicandi.
    Senza dubbio, mai come ora, le comunità sono divise e i loro responsabili cercano di ripristinare l'unità o facendo finta che i motivi di diverse opinioni non esistano (come consigliato da don Pezzi) o reintroducendo forzatamente qualcosa di non necessario (la comunione sotto le due specie) con supremo disinteresse del fatto che danno segno di 'discomunione' al proprio interno, come amano dire loro stessi, di solito criticando gli altri.


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    1. Confermo Valentina,
      l'unica volta che ho fatto la Comunione nelle due specie per intinzione, è stato quasi cinquant'anni fa, in occasione del mio matrimonio, così come previsto dalla Chiesa, come privilegio degli sposi, Ministri loro stessi del Sacramento.

      Sostengo, come ho sempre fatto, la consustialità del Corpo di Cristo nel solo pane, ovvero l'Ostia Consacrata.

      Ruben.

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    2. Fino a non troppo tempo fa si insegnava che per ogni essere vivente "non c'è corpo senza sangue, non c'è sangue senza corpo". Un corpo senza sangue è cadavere ammuffito, mentre il sangue separato dal corpo si rapprende e non è più sangue. Un anziano sacerdote mi ricordò questa cosa proprio parlando della frenesia che avevano certi ambienti (non solo neocat) di introdurre la "novità" intesa a tentare di accalappiare altri membri nel gruppo.

      È il clericalismo neocatecumenale, che per sembrare "più cristiani dei cristiani", deve assolutamente scimmiottare ciò che fanno i sacerdoti (che si comunicano, a norma di Messale, sotto entrambe le specie). Per chi crede che quello è il Corpo di Cristo, la Comunione fatta normalmente - o anche solo con un minuscolo frammento o una sola goccia - è una Comunione completa, identica a quella del sacerdote. Chi crede che il Santissimo Sacramento sia una specie di "sacro snack", pretenderà di riceverlo nella forma più spettacolare possibile (pagnottone sbriciolose e boccaloni-insalatiera designed by Kiko).

      E pensare che in altri tempi vennero scomunicati gli utraquisti, i fanatici del dare la Comunione "sotto le due specie" anche ai laici. Quando ciò è consentito dalla Chiesa - e nelle modalità previste dalla Chiesa cioè non facendo la gazzarra come i neocatecumenali - allora bene; ma reclamare "entrambe le specie" (utraque, dal latino) significa non aver capito niente del Santissimo Sacramento e di essere già sfociati nell'eresia (come i neocatecumenali, convinti che la Comunione sotto una sola specie sarebbe qualitativamente inferiore alla modalità kikiana-carmeniana).

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  12. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più sanitario

    Kiko stava guardando in tv i filmati del viaggio del Papa a Malta e ha notato che il Papa zoppica sempre di più. Ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha eliminato il dolore al ginocchio del Papa, permettendogli di camminare bene e concludere con serenità il viaggio. Kiko ha avvisato Semeraro, che ha avvisato il Papa quand'era ancora a Malta, che ha detto : "formidable, hermano cardenal, l'intervento de Carmensita demonstra que vuol bene al Papa e quindi alla Chiesa che io rappresento, quindi premiamola con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con 5 flaconi di Aulin, potentissimo antidolorifico, e un biglietto : "Sancto Padre, dove non arriva la medicina, arriva Carmensita. Saludos Kiko".

    e la causa continua.....

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  13. Il Sangue di Cristo ha il valore vero di santificarti

    Ma ci rendiamo conto della gravità di questa affermazione, del peso specifico di quel
    "valore vero"?
    Ma perchè, il Corpo di Cristo ha un valore finto? O, come loro intendono, il Corpo di Cristo, spezzato nel pane azzimo, ha il "valore vero" di rompere la schiavitù, la morte; come il Sangue di Cristo quello di donare la vita? Per avere accesso alla resurrezione, alla salvezza, è imprescindibile avere accesso al Sangue, al vino, attraverso la comunione sotto le due specie. Altrimenti si resta zoppi. Questa la sintesi del loro contorto pensiero.
    L'annuncio di Pasqua ha il pregio di averli messi allo scoperto, si sono pienamente manifestati.

    Potere assoluto dei 'segni'! I segni che troneggiano nel cammino, che vanno fedelmente riprodotti, altrimenti non si dà la 'vita eterna' ...neocatecumenale.
    Come tutti gli eccessi, anche qui, si finisce per scivolare dalla verità all'errore e all'eresia.
    Non è necessario professare errori marchiani. Anzi più spesso si assolutizzano singoli aspetti della verità, si prescinde dalla Tradizione e retta interpretazione della Chiesa. E l'eresia è dietro la porta.
    ........

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  14. ........

    Vorrei porre una domanda:

    Ma perchè Dio ha permesso questa pandemia, che nessuno poteva immaginare, proprio nel tempo in cui vi veniva chiesto di evangelizzare incessantemente tutte le nazioni, tutte le parrocchie?
    Perchè ha reso impossibile la comunione al calice per tutti i fedeli camminanti?
    Non vi pare di forzare la storia, con questa smania di riprendere le vostre vecchie, irrinunciabili abitudini?
    Non sarebbe stato meglio dire ai fratelli: "Tranquilli, facciamo con pace la volontà di Dio, comunichiamoci all'Ostia consacrata, come tutti i cattolici fanno da secoli, Dio è più grande e ci donerà la Sua grazia, senza diminuzione alcuna!".

    Perchè non portare i fratelli, almeno una volta, alla fede? Sganciandoli dall'ossessione di dover per forza eseguire alla lettera tutte le consegne per arrivare al traguardo? Quasi che la grazia divina, lo 'spirito che dà la vita', possa essere subordinato alla legge e al suo pedissequo adempimento? Qui si torna indietro invece di andare avanti! Ma che cammino di fede è questo?

    E così Kiko e padre Mario in perfetta sinergia pressano i fratelli per riportarli sui binari giusti. Fanno evidentemente una forzatura che sfocia in violenza psicologica e non solo.

    Quando quelli che riconosci come maestri ti dicono: Dovete fare così e basta, altrimenti non andiamo da nessuna parte!

    E, mentre si comanda (perchè solo il linguaggio del comando conoscono questi prepotenti) da un lato di non discutere nè di vax-novax, nè di guerra in Ucraina, nè di alcun argomento di attualità divisivo; dall'altro si mette in campo un motivo di dissidio interno prodigioso ed inevitabile, con cui tutte le comunità dovranno per forza fare i conti, in mezzo a tutte le diverse sensibilità facimente immaginabili, che sono nelle comunità, come dappertutto.

    "Dovete comunicarvi al calice tutti." Già è guerra e si scatenano feroci giudizi tra i fratelli di comunità, divisi tra i soliti talebani e tutti gli altri che sono rimaste persone abbastanza normali e utilizzano ancora il buon senso, condannato da Kiko senza appello, sempre.

    Pax

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  15. In un'istruzione dell'ufficio delle celebrazioni liturgiche del Pontefice si danno le seguenti specifiche:

    L’Istruzione Redemptionis Sacramentum (RS), promulgata nel 2004, illustra il contesto di simile pratica: «Al fine di manifestare ai fedeli con maggior chiarezza la pienezza del segno nel convivio eucaristico, sono ammessi alla Comunione sotto le due specie nei casi citati nei libri liturgici anche i fedeli laici, con il presupposto e l’incessante accompagnamento di una debita catechesi circa i principi dogmatici fissati in materia dal Concilio Ecumenico Tridentino» (RS, n. 100).

    Le lodevoli intenzioni spesso urtano contro la pietra d’inciampo catechetica ora menzionata. Senza dubbio, la Santa Comunione sotto le due specie illustra l’intenzione di Cristo, che noi mangiamo il suo Corpo e beviamo il suo Sangue. Tuttavia, il desiderio della Comunione sotto le due specie non sempre si è accompagnato con la fedeltà alle norme dei libri liturgici e con il supporto alla dovuta formazione, per evitare che ci fossero abusi nei confronti dell’Eucaristia o equivoci a livello dottrinale. Mentre molti hanno recepito che l’Eucaristia è «fonte e culmine» della vita cristiana, la trasmissione dei principi dogmatici del Concilio di Trento è stata spesso vista come fuori moda. L’Istruzione RS ha perciò affermato chiaramente che la coerenza con i libri liturgici e con gli insegnamenti di Trento è intrinseca alla «pienezza del segno».(...)
    Non di rado, l’essenziale deficit di consapevolezza eucaristica si rivela quando, per mancanza di formazione, i ministri straordinari della Comunione fanno riferimento al «distribuire il vino». Proprio questa terminologia suggerisce che il principio dogmatico di Trento non è stato assorbito all’interno del percorso di preparazione. Forse qualcuno ha potuto sentire parlare di «sostanza» e «accidenti» nel contesto della sua educazione religiosa passata, ma magari deve aver pensato che, nel frattempo, in qualche modo la Chiesa è andata avanti. Per le generazioni moderne, il Concilio di Trento potrebbe non essere stato neppure citato all’interno della formazione dottrinale, la quale invece sottolinea che «il popolo può ricevere il Corpo senza il Sangue, senza che ne derivi alcun inconveniente, perché il sacerdote offre e consuma il Sangue a nome di tutti; inoltre perché […] in ciascuna delle due specie Cristo è contenuto per intero» (san Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, III, q. 80, a. 12, ad 3). Perciò, sotto la specie del pane è presente anche, per «concomitanza», il preziosissimo Sangue.

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    1. "con il presupposto e l’incessante accompagnamento di una debita catechesi circa i principi dogmatici fissati in materia dal Concilio Ecumenico Tridentino"
      E come no? Ricordiamo tutti quale incessante catechesi dà il CN sul Concilio di Trento!
      Addirittura Kiko ha censurato nell'inno di San Tommaso per il Corpus Domini, la parte centrale che spiega in cosa consiste la transustanziazione.
      È chiaro che vuol dare il segno che la Chiesa "è andata avanti" (come scritto nell'istruzione dell'Ufficio del pontefice) e di certe cose è inutile parlare.
      "L’Istruzione RS ha perciò affermato chiaramente che la coerenza con i libri liturgici e con gli insegnamenti di Trento è intrinseca alla «pienezza del segno»".
      Quindi i neocatecumenali non sono abilitati a dire che la loro comunione sotto le due specie serve a dare la pienezza del segno, dal momento che "dimenticano" di affiancarlo con la formazione sui principi del Concilio di Trento. Invece l'istruzione Redemptionis Sacramentum dice che senza formazione adeguata non si realizza nessuna pienezza del segno.
      La cosa è abbastanza chiara, mi sembra.

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  16. @Valentina Giusti

    Non è affatto chiara invece, il Concilio di Trento non ha permesso la comunione sotto le due specie, solo perchè i Luterani facevano la comunione sotto le due specie, in polemica, con la Chiesa Cattolica, ma non ha mai negato il valore della comunione sotto le due specie, nè poteva farlo, dato che per quasi un millennio, la comunione è stata fatta solo sotto le due specie e sulle mani, esistono molte testimonianze che lo confermano. Come poteva dunque il Concilio di Trento smentire quasi mille anni di prassi liturgica? Rimane vero che la comunione sotto le due specie esprime meglio il senso di banchetto, questo dice il Messale Romano e altri documenti, e la comunione sotto una sola specie è solo un fatto disciplinare dettato da motivi pratici, non teologici o dottrinali. Oltretutto il Vangelo è chiaro, Gesù ha detto di mangiare e bere, non solo di mangiare, dopodichè non vogliamo negare il valore della comunione solo sotto la specie del pane, è validissima ed è opportuna in grandi celebrazioni, per motivi igienici, ma un conto è dire questo, altro è negare il valore della comunione sotto le due specie che è più fedele al Vangelo, alla tradizione più antica della Chiesa.Mi sembra che tu abbia le idee molto confuse. In quanto a formazione, non ci batte nessuno cara Valentina e tu lo sai bene.

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    1. Ora avete la prova a fatti di quanto affermo, che si credono più fedeli ecc,ecc.
      Ognuno tragga le sue conclusioni.

      CDD.

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    2. @anonimo
      se per formazione intendi i mamotreti di Kiko allora hai ragione, se intendi gli studi di teologia non sono sicura di quanto dici; nessuno comunque ha mai detto che la Comunione sotto le due specie non sia valida, in molte parrocchie si fa anche a prescindere dal Cammino, quello che invece non capisco è come Kiko abbia potuto reinventare il modo di ricevere questo sacramento, con il pane azzimo che richiama la Pasqua ebraica e una formula di sua invenzione per farlo preparare alle ostiarie...

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    3. SDT, di imbattibile ci sono solo i documenti originali. Se ti sei appassionato alle storpiature rahneriane leggi piuttosto Cornelio Fabro o se preferisci Stefano Fontana o Michael Davies. Oppure fai come ti pare, che tanto è lo stesso. Ad ogni modo:

      Dagli Acta del Concilio di Trento, pagg. 82 e seguenti, copiato e incollato da:

      http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1545-1563-,_Concilium_Tridentinum,_Canones_et_Decreta_(Testo_divulgativo),_IT.pdf

      Che poi la comunione sotto entrambe le specie sia comandata dal Signore, non si deduce neppure dal discorso di Giov. VI, comunque esso, secondo le varie interpretazioni dei santi padri e dottori, debba intendersi. Infatti, chi disse: Se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo e non berrete il suo sangue, non avrete la vita in voi, disse pure: Se qualcuno mangerà di questo pane, vivrà in eterno (322). E Chi disse: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna (323), disse anche: Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo; e finalmente chi disse: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui (324), disse, tuttavia: Chi mangia questo pane, vive in eterno (325).


      "Perciò la santa madre Chiesa, consapevole di questo suo potere nell’amministrazione dei sacramenti, anche se all’inizio della religione cristiana l’uso delle due specie non era stato infrequente [CHE NON VUOL DIRE "LA NORMA"], col progredire del tempo, tuttavia, mutato in larghissima parte della Chiesa quell’uso, spinta da gravi e giusti motivi, approvò la consuetudine di dare la comunione solo sotto una sola specie e credette bene farne una legge, che non è lecito riprovare o cambiare a proprio capriccio, senza l’autorità della stessa Chiesa.


      1. Se qualcuno dirà che tutti e singoli i fedeli cristiani devono ricevere l’una e l’altra specie del santissimo sacramento dell’eucaristia per divino precetto o perché sia necessario alla salvezza, sia anatema.

      A. Non.

      PS scommettiamo che il vostro don Kiklón, con la sua inseparabile stola nera da antiprete, è scomunicato? Ai posteri, eccetera.

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    4. Nelle questioni dottrinali ci si addentra chi ha la volontà e la capacità di focalizzare il contenuto dei testi stampati.

      Al neocatecumenale medio, invece, e soprattutto al catechista, premono le seguenti cose:

      1. sfumare i concetti con frasi volutamente ambigue o non concludenti
      2. avere sempre pronta una scappatoia
      3. andare avanti di fallacia logica in fallacia logica
      4. emozionare la gente (canta che ti passa)
      5. sbeffeggiare i detrattori (o morire nell'intento)

      6. la prassi: Trento o non Trento, hai da fa' la comunione bevendo dal coppone. Punto. Anche se sei in peccato mortale. Punto. E per fartela piacere, eccoti il catechista che ti prende le parole "banchetto" e "messale", ci compone una frase invincibile che suoni un pochino di senso compiuto, e i fratelli tutti zitti a credere, obbedire e ... e basta.

      A. Non.

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    5. "Bevete tutti insieme dal Coppone! 2022"

      è l'aggiornamento di

      "Non desertate le celebrazioni in presenza! 2020-2021"

      E ve lo dice qualcuno che non è si è trovato esattamente d'accordo con proprio tutto quello che è stato detto e comandato sull'argomento pandemico in questi anni.

      Ma le idee dei neocatecumenali superano se stesse in ogni occasione.

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    6. "Quanto a formazione non ci batte nessuno", dice il neocatecumenale medio, convinto di avere la conoscenza. Tipico.

      Specifico che la formazione kikiana la conoscono più a fondo solo i catechisti, il resto delle masse se ne disinteressa e non sa nulla.
      Chiedete pure a qualcuno senza titolo nelle comunità, se sa il perché ed il percome di ciò che fa.
      Vi darebbero solo risposte confuse. Perché non sanno. Ascoltarono una volta delle catechesi su molti punti, ma poi se le sono ben presto dimenticate. Probabilmente nemmeno le hanno capite. Vanno avanti solo perché piace loro chiacchierare, fare risonanze, dire la propria, battere le mani e ballonzolare, andare all'ambone fa chic.
      Sai quanti ne ho conosciuti così, la maggioranza assoluta.

      Il nostro imbattibile formatore-formato non si rende conto che la formazione dipende totalmente dal formante, che si accosta a certi concetti piuttosto che ad altri, nega, trasforma e mescola e porta il suo personale punto di vista.
      Oggi anche nella Chiesa si va a base di opinioni. Chi la pensa in un modo, chi la pensa in un altro, su tutto, Comunione compresa.
      Sono pochissimi quelli che conoscono e si attengono precisamente alle raccomandazioni e alle prescrizioni dei documenti della storia, consapevoli che solo stando in quanto dice la Chiesa si sta nella custodia di Pietro. Che Pietro ci piaccia oppure no.

      Il punto malato e fanatico dei neocatecumenali è che non si piegano agli eventi, andando avanti come bulldozer per difendere le loro convinzioni.
      Se la pandemia ha cambiato le carte per tutti, chi non è fanatico attende il suo tempo e non forza la storia.

      Avrebbero mostrato il tanto sperticato "discernimento" solo se si fossero umilmente e tranquillamente adeguati alla Comunione per come è stato ed è possibile farla, attendendo in santa pace tempi migliori per loro.

      Invece non si fa altro che sentire che bramano il ritorno al calice e alla focaccia azzima, spingendone la ripresa anzitempo. Addirittura consigliano di dialogare coi vescovi per ottenere ciò che vogliono.
      Fare la Comunione come tutta la Chiesa, anche solo per un tempo, non li soddisfa. Vogliono ad ogni costo il loro metodo, come se la Comunione fosse questione di metodo.

      É questo che li denuncia di fanatismo.
      Avere ottenuto la possibilità di fare la Comunione sotto le due specie, che tra l'altro fanno in un modo diverso da come era stata concessa, non fa di quel metodo un assoluto.
      Se i tempi parlano diversamente, con discernimento ci si adegua e si fa Come la Chiesa ha sempre fatto da più secoli, rinunciando alla propria concessione e alla propria metodologia.

      Il vero discernente illuminato avrebbe spiegato, in tempo di pandemia, che va benissimo fare anche la comunione senza vino, rassicurando i propri adepti che quel che conta non è il metodo, ma la Comunione in sé.
      Invece, per fanatismo, hanno dato a tutti l'impressione che per loro quel modo di comunicarsi fosse inadeguato, fremendo a più non posso solo per ritornare ad un mero metodo personalizzato.

      Questo è fanatismo. Questa è mancanza di discernimento e sana formazione.

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    7. In sostanza : fare la Comunione sotto le due specie è più bello, che fa rima con Arguello. E poi volete mettere una sana bevuta di vino consacrato? L'importante è berne un sorso, troppo ubriacherebbe.......................................................................................................................................................................................................

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    8. Ecco, a volte un commento di Puntini è più esplicativo di mille parole e dotte spiegazioni: il rischio è proprio quello, la "sana bevuta di vino consacrato", la profanazione, la desacralizzazione non solo del segno ma della realtà del Corpo e del Sangue di Cristo.

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    9. ci aggiungiamo la "chicca"
      La cosegna era di bere tre sorsi, passare le dita sulle labbra e con le dita toccarsi le orecchie e gli occhi.
      Poi questo segno è stato abolito nel senso di non essere più consegnato ma chi lo ha ricevuto continua a farlo ( parlo di toccarsi gli occhi e le orecchie ). I tre sorsi permangono, poi c'è chi si bagna solo le labbra.
      In ultimo, il vino va finito per ovvi motivi e se per caso si sbaglia la quantità qualcuno si DEVE sacrificare e via a girare ancora finché finisce.

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    10. @Neo, ricordo che alla prima convivenza di ritorno, il responsabile mise nel coppone una bottiglia intera per soli 20 di cui molti tredicenni. Il sacerdote (presbikiko) mi fece cenno di bere cio che era rimasto, ma era la meta del coppone quasi. Dopo 3 sorsi non ce la feci piu quindi penso bene di finirlo lui!
      Niente di male ma si queste cose capitano spesso anche qui.

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    11. Confermo questi ricordi concreti.
      Quanto c'è dietro! Ora solo lo capisco. Tra gli itineranti tutti eseguivano il rituale finale di passarsi le dita sulle labbra bagnate, per poi ripassarsele sulle orecchie e sugli occhi. Ecco, su tutti i sensi passare il segno della salvezza: aprire l'orecchio, aprire l'occhio alla vista... Gesu' ha detto 'prendete e bevete', ma loro fanno ancora di più. Si automiracolano ogni volta.
      Tutta una sceneggiata nel Cammino, invenzioni e trovate a più non posso. A rimarcare la loro unicità.
      Anche quello dei tre sorsi. Ma chi ci riusciva? Essendo vino porto a forte gradazione il rischio di partire era alto! Vero anche che, se avanzava vino nella coppa, si continuava a girare perché finisse, o fino a quando non si arrivava a uno in grado di scolarlo tutto d'un fiato. Anzi si conosceva chi erano i capaci, e così il ministrante andava a colpo sicuro, quando voleva risolvere veloce.

      Pax

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    12. senza contare che il Porto non sarebbe vino consacrabile, tant'è che ora i vari Kiko Shoo vendono vino ad hoc. ( questo vuol dire che per decenni si è condacrato il Porto con tutte le considerazioni del caso)
      non ho idea se invece gli itineranti a Porto San Giorgio si siano adeguati o meno

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  17. Quella della comunione sotto le due specie al popolo fu un semplice pretesto per cominciare a scardinare non solo e non tanto il Sacramento dell'Eucaristia, ma soprattutto il sacerdozio ministeriale e con esso la Chiesa cattolica tutta.
    Rimproverava infatti Lutero a Carlostadio (altro 'riformatore' dell'epoca) di aver fatto consistere il cristianesimo in questa 'cosa da nulla' del comunicarsi sotto le due specie.
    Anche per Kiko e Carmen è un semplice pretesto, che dà la possibilità di rendere la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo un banchetto riservato agli eletti del Cammino, motivo per cui tengono tanto alla sua reintroduzione.
    Che si faccia formazione nelle comunità neocatecumenali è una pietosa bugia; in particolare l'odio e l'antipatia per le proposizioni dottrinali del Concilio di Trento, annunciate fin dalle catechesi inziali, permeano di sé tutto ciò che il Cammino fa ed è.
    Quindi, visto che l'istruzione Redemptionis Sacramentum dichiara che non c'è pienezza di segno nella comunione sotto le due specie in assenza di formazione continua sui principi affermati dal Concilio di Trento, l'Eucarestia neocatecumenale non solo non introduce il fedele in modo più completo nel Mistero Pasquale, ma espone le Sacre specie al rischio concreto di profanazione.

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  18. Pillole Sul Sentiero.

    Vi sono tanti dolori che incontriamo nel nostro vivere, e cioé vediamo che si creano divisioni e fazioni. La guerra che si sta facendo ne è un grande esempio, proprio grande, infatti la guerra porta ai massimi termini ciò che nella società avviene quotidianamente.
    Infatti, ecco che si creano gruppi in ogni luogo e questi hanno la voglia, definiamola così, di puntare altri e di dare a questi del male.
    E cioè, il male entra dentro nei cuori, li seducie, li addomestica, e poi si scatena verso alcuni con molta violenza, con il fine della sua diffussione. E si apre la mattanza dei deboli o degli indifesi.
    Ritornando all'ambito nc, perché in questo blog trattiamo questo argomento, ecco che assitiamo a questa diffusione. Cioè, si compattano dei gruppi, e questi si credono degli eletti, quelli che hanno più fede, io sono catechista e tu mi devi obbedienza perché è Dio che dice questo, in quanto Dio ci fa capire la sua Volontà attraverso Kiko, infatti Kiko ci dice in continuazione che Dio parla attraverso di lui, ne vediamo anche i segni ( matrimoni ricostituiti, fede salda, siamo un milione e più, ecc, ecc), io sono fedele al catechista ( ovviamente a parole, dopo quando si deve pagare il conto e altro, ecco che non si è più fedeli), non ti ho visto fare quella determinata cosa che io ho fatto ( mentre facevo delle cose giudicavo gli altri che non le facevano), ho sentito che hai parlato male o ti sei lamentato, fai cose che non fanno parte del nostro ambito per cui sei un nemico, in quanto le cose che fai ci sembrano strane ( significa che satana li sta già tentando dentro, per arrestare chi secondo loro agisce non in base a quanto si aspettano di vedere, come se tutti fossero degli stampini nc) ecc, ecc.
    Per cui, vi ho fatto degli esempi su come si creano gruppi e questi poi si scatenano sugli altri, gli altri spesso soli ( ma con Dio) in quanto non fanno gruppo in quel momento perché non compattati dal demonio, indifesi, i quali hanno la colpa di stare a vivere e cercare di andare avanti nella vita secondo ciò che credono e pensano.
    Il senso del mio scrivere si è capito, ovviamente le sfumature sono molteplici.
    Cosa fare?
    E' difficile, ma bisogna staccarsi da tutto questo, perché il male è diffusivo, e cioè non ci si deve far prendere dal ripagare con la stessa moneta, ma bisogna evitare le occasioni di fare altro male.
    Sicuramente la via è Gesù, Lui ha perdonato, e si perdona per ristabilire il bene sul male, specialmente nel nostro cuore, perché il perdono va ad annullare e sciogliere il male e ristabilisce la Pace nel cuore.
    Molte volte vediamo il prossimo se è degno di perdono, cioè se egli continua nel faren le sue azionio, cioè non cambia e va sempre su quella strada, ecco che ci potremmo dire: che senso ha perdonare, se lui poi continua?
    Infatti!
    Ma credo, che il perdono serve più a chi subisce il male, nel senso che è un'arma nell'allontanare dal nostro cuore gli effetti del male, le ferite: rancori, odio, vendette, ecc, ecc.
    Per cui, è bene perdonare, ma con consapevolezza, cioè dopo aver perdonato, per cui si è ristabilita la Pace nel cuore, è meglio stare lontani dal male, cioè fuggire le occasioni di peccato, come, ad esempio, diceva padre Pio: Satana è un cane rabbioso legato ( qualcosa di simile) se ti avvicini ti morde, se ci stai lontano non può farti del male ( ovviamente, aggiungo io, il cane rabbioso abbaia, per cui le tentazioni arrivano, ma è sicuramente diverso dal ricevere i morsi.

    Che Gesù ci dia la Pace nel cuore.Pace.

    CDD.

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  19. Questa ansietà nel riproporre il coppone è angosciante. Sembra che sussiste una sorta di angustia causata dell'impossibilità di utilizzare l'insalatiera, ma questo stato d'animo non ha motivo di esistere giacché "Gesù è tutto intero anche nelle piccole particelle del Pane Eucaristico". E le tentano tutte per convincere i fedeli a passarsi, di bocca in bocca, la grande coppa, lo denota lo strano meccanismo comunicativo mirato a persuadere le comunità un pò più granitiche con frasi del tipo: "IN TANTE PARTI GIA’ LE COMUNITA’ HANNO RIPRESO IL VINO. SPERIAMO IN ITALIA SI POSSA DURANTE IL TEMPO PASQUALE". Insomma, sono dei segnali subliminali, delle chiare esortazioni ad utilizzare il calice che i catechisti avranno già accolto e divulgato.
    Questi termini utilizzati da Kiko e Mario, e questa apprensione, fanno sì che si percepisca la seguente istruzione: lo scopo di ricevere la comunione sotto le due specie è che i fedeli ricevano più grazia di quando si comunicano sotto una sola specie (mentre la fede cattolica insegna che coloro che ricevono una sola specie, non rimangono privi di nessuna grazia necessaria alla salvezza).
    Come se il comunicarsi soltanto con il pane fosse quasi un peccato. La comunione con le due specie, accomunata al fatto che il sacerdote si comunica in concomitanza con l'assemblea, sembra inoltre un tentativo di principio di sovvertimento delle gerarchie interne della Chiesa, come se i nc rifiutassero qualsiasi distinzione tra clerici e laici. Ma venendo meno il sacerdote, sparisce anche il sacrificio e, conseguentemente, anche la vittima e quindi la fonte di tutte le grazie della Chiesa. 
    Cari neocatecumenali, nel pane c’è tutto Gesù e noi fedeli siamo chiamati a sentirLo nell’anima e nel corpo mentre cammina donando tutta la sua presenza di pane di vita fino al momento dell’infinito dono dell’ultima stilla del Suo Sangue, cercando di avvertire nel nostro petto, quel colpo di lancia di cui parla Giovanni (19,34) "colpì il costato con la lancia e ne uscì sangue ed acqua".

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  20. Durante le celebrazioni del cammino sussiste il pericolo di disperdere e quindi profanare il vino consacrato. Ma anche le ragioni igieniche, che hanno un motivo più che valido per essere menzionate, tanto più perchè è proprio a causa d'esse se nel tempo caratterizzato dalla pandemia è stato loro proibito di utilizzare il calice, hanno una valenza significativa. Un paio di anni addietro, o poco più, un ragazzo testimoniò di aver contratto un'infezione in seguito alle sconsiderate pratiche neocatecumenali.

    Il magistero della Chiesa afferma in modo cristallino e svariate volte che il Signore Gesù è presente sacramentalmente sotto ciascuna specie, sia nel pane che nel vino consacrati, donando tutto il frutto di grazia dell’Eucaristia anche ricevendo solo una delle due specie (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n° 1390).
    Non credere in questa verità rende insicuri e dà l'idea che se una persona ricevesse anche solo ed esclusivamente il sangue di Cristo, oppure solo il Suo corpo, non entra sempre e comunque in comunione con il corpo ed il sangue del Signore, con tutta la sua persona, con tutta la sua realtà sacramentale. Ed è gravissimo! Un insegnamento luciferino!

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    1. Sono d'accordo. Credo che il rischio sia che molti, nelle comunità neocatecumenali, preferissero innanzitutto la particola, utilizzata per mesi nel periodo della pandemia, e molto probabilmente si chiedessero perché non riceverla, appena ritirate le limitazioni causa Covid, direttamente in bocca, magari anche con l'intinzione nel calice, volendo fare la comunione sotto le due specie. Motivo per il quale i catechisti neocatecumenali si sono affrettati a reintrodurre quanto prima il loro pane e scalpitavano già da mesi (don Pezzi suggerendo di 'convincere' i vescovi non si sa con che argomenti) per il calice.
      Come sempre quando le comunità si 'imbastardiscono' partecipando a iniziative parrocchiali per essere in unità con il popolo di Dio, ecco che arrivano i catechisti a pretendere l'applicazione delle direttive elitarie, divisive e spiritualmente nocive di Kiko e Carmen.
      Senza questa continua opera di 'reductio ad Kikum', le comunità neocatecumenali seguirebbero il Messale, non attenterebbero al foro interno, non praticherebbero un'esazione continua di danaro. Perderebbero cioè quegli aspetti negativi e controversi in cui qualcuno sostiene che risieda il loro supposto carisma.

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    2. Ricordavo male: don Pezzi non suggeriva di convincere i vescovi ma di 'conquistare' i vescovi. Il verbo usato è significativo, visto che ha la stessa radice di 'acquistare'.

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  21. Su Jungle Watch fanno notare come il sopracitato portale Kandit News, che pure normalmente si dedica a temi un po' troppo popolari (nello stesso numero aveva le foto di gatti e cani dei lettori, e novità su arresti e incarcerazioni di criminali locali), nel suo articolo sulle porcherie del Cammino ha dimostrato di avere notizie di prima mano da Saipan (tra cui la notizia del possibile successore di Byrnes, un vescovo neocatecumenale proveniente dal Canada, che al momento non saprei identificare perché probabilmente non sarà un canadese ma il solito presbikikos d'import-export).

    La conquista di diocesi piccole ma "isolate" (come quella a Guam, quella a Saipan, ecc.) ha due vantaggi piccoli ma non trascurabili. Il primo è che il Collezionista di Bandierine e di Lauree Honoris Causa potrà infilzare un'altra bandierina sul mappamondo del suo salotto (non per modo di dire: Kiko davvero ci tiene alla conquista del mondo, non lo diciamo certo per scherzare). Il secondo è che una diocesi confinante "troppo vicina" implicherebbe un maggior peso - anzitutto psicologico - della conferenza episcopale del luogo. Per dire, in Italia è improbabile trovare drammatiche differenze fra due diocesi suffraganee o addirittura confinanti, quantomeno perché i fedeli che abitano ai confini dell'una non resterebbero sempre silenziosi di fronte a tali differenze (positive o negative che siano).

    In qualche altro caso, c'è un terzo vantaggio: quello del paradiso fiscale, come nel caso delle isole Turks e Kikos, che pur contando appena tremila cattolici (dei quali gran parte giovanissimi), sono un avamposto kikizzatissimo perché nel Cammino non conta il Dio uno e Trino, ma solo il dio Quattrino, e per i neocatecumenali il paradiso non è quello nell'alto dei cieli, ma è quello fiscale dove i capicosca possano procedere a immani operazioni di riciclaggio di denaro sporco (indovinate perché "per provarvi con Mammona" dovete dare i soldi proprio al Cammino, proprio in contanti, proprio senza alcuna rendicontazione, proprio senza far domande... indovinate perché quando vi chiedono soldi mentono spudoratamente sulla loro destinazione...).

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  22. Mi sono ricordato ora, leggendo questi interventi, quell'episodio successo agli inizi del lockdown, quando la Cei in base alle direttive del Governo, proibì di bere dal calice : in una comunitàdel Cammino, non ricordo più dove, continuarono con questa prassi del coppone-insalatiera e ci furono degli infetti, se non ricordo male 70 addirittura, ne parlò anche Lilli Gruber nel suo programma senza citare però il nome della comunità. Nel sito ufficiale del Cammino apparve una nota, non negarono che fosse accaduto l'episodio, contestarono solo la data : dissero che l'episodio era accaduto il giorno prima che fosse emanata la disposizione Cei, per cui, non sapendo ancora niente, non erano perseguibili penalmente. Ci fu anche una denuncia per procurato contagio, una cosa del genere. Non ne ho più sentito parlare, poi. Voi che notizie aveteP La cosa è andata avanti o è caduta nel nulla? Aldo dei focolari di Cagliari

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    1. Il fatto che la cosa sia stata velocemente insabbiata non cambia l'entità del problema.

      L'abbeveraggio "tutti dallo stesso coppone" era condannabile come anti-igienico da sempre, da molto prima della pandemia. E, nel caso del Cammino, è una clericalissima scimmiottatura della concelebrazione.

      Fra parentesi: la concelebrazione è stata una novità postconciliare (è una di quelle cose che il Concilio non prescriveva affatto, ma che con la scusa di essere "conciliari"...), si dice che fosse in voga in tempi antichissimi ma era caduta in disuso perché il valore della Messa è infinito e dunque il concelebrare è come uno "sprecare" la possibilità di una Messa in più. (Questo concetto è ancora ritenuto valido e se ne trova traccia nel Diritto Canonico riguardo alle offerte per le intenzioni di Messa; per esempio se 5 preti concelebrano, non hanno diritto a 5 volte l'offerta per la Messa, ma solo una singola offerta per il celebrante principale).

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    2. Caro Aldo, se riferisci ai fatti di Vallo di Lucania, fu un pasticciaccio brutto come solo i neocat riescono a fare. Se ne parlò perché dovettero isolare più paesi della zona e De Luca era inferocito. I neocatecumenali mandarono una lettera alla RAI in cui minacciavano azioni legali (perché loro non resistono al malvagio e non fanno causa, si sa), poi emendata.
      Ma l'aspetto peggiore fu la responsabilità delle convivenze scaricata sul giovane sacerdote che morì a causa del virus, come se lui, che aveva solo dato disponibilità per la penitenziale, fosse il capintesta del Cammino per la sua zona.
      Ciò la dice lunga sulla vigliaccheria di questi soggetti, sul rispetto che hanno per i morti, sull'irresponsabilità che li contraddistingue e sulla pretesa di non pagare mai dazio per le loro iniziative. Poi vengono con la faccia ispirata da cetrioloni a dire che Dio li ha inviati bla bla, le meraviglie bla bla eccetera. Vergogna!

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    3. I paesi erano Atena Lucana e Sala Consilina. Dei tentativi di sottrarsi alla responsabilità di quanto avvenuto ne parlammo nella seconda metà diquesto articolo.

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    4. Grazie Valentina per averci ricordato.
      Valore della memoria!
      Tante ne hanno combinate.
      Mai hanno rimorsi di coscienza.
      Vanno avanti come treni fino alla prossima nefandezza sulla quale getteranno sabbia, fino a seppellirla. Fanno sempre così. Sono vomitevoli.
      Poi quando non hanno altra via di uscita sono bravissimi a trovare il capro espiatorio di turno.
      Vittima innocente che si aggiunge alle altre mille di cui hanno disseminato il loro cammino di morte
      Altro che.

      Pax

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  23. Il mio amico neocat di Iglesias diceva che la denuncia avrebbe avuto serie conseguenze, anche lui era indignato, infatti è due mesi che non va in comunità per la storia del coppone, è decisamente un neocat anomalo, non so come fa ancora a rimanerci Aldo

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    1. Ce ne sono molti qui dalle mie parte che stanno abbandonando a causa del coppone e della Eucarestia da asporto che successe 2 anni fa. Alcuni aprono gli occhi e lasciano, altri hanno paura di lasciare per perdere amicizie e tutto il resto.

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    2. In ogni caso questo della coppa/noncoppa è una gran bella gatta da pelare. Kiko è un presuntuoso che neanche si rende conto di quanto può costargli caro intestardirsi. E dico io, meno male se almeno questo riesce a portare i nodi al pettine e a mettere in luce la meravigliosa indistruttibile "comunione" che ha impiegato 50 inutili anni per costruire.
      Come la Torre di Babele crolleranno e faranno un gran botto.

      Pax

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    3. Se i camminanti che sono un milione
      bevono tutti dal coppone
      per obbedire in coro a Kiko Arguello
      che dei figli di Adam è il più bello
      una splendida Pasqua sars'
      o che gioia e gran felicità

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    4. Odifreddi diceva che cretini e cristiani sono la stessa cosa perché la radice dei termini é la stessa ; chretien, quindi è un onore essere cretini

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    5. Cretino è un cretino, e basta.
      Come asino è un asino, e basta.
      Inutile che cercate sempre di riabilitarvi con questi mezzucci.
      Confronti opinabili con antiche assonanze...
      Odifreddi, poi!

      Pax

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    6. I cristiani sono coloro che appartengono a Cristo. Stai attento a chi fai passare gli epiteti idioti dell'Odifreddi di turno.

      Pax

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    7. @pax, l'epiteto "cretino" è nato proprio da "cristiano". Sia "cretino", che "Asino" che voi usate molto per definirci, erano epiteti che usavano i pagani per appellare i cristiani. Alla fine tutto torna.
      Fallacio Asino Vinicio

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    8. Mettiamola così: si tratta di appellativi affettuosi che distribuiamo pure in famiglia nei confronti di figli testardi e recidivi.
      Per quanto riguarda l'etimologia, non è sbagliato dire che derivi dal nome di Cristo, ma molto probabilmente perché gli affetti da ritardi mentali venivano definiti 'infelici' e 'poveri cristi', con riferimento alla figura di Cristo sofferente e non perché si volesse insultare nè i cristiani nè i poveri malati.
      Quindi altra plateale superficialità di Odifreddi, corretto in proposito anche dall'Accademia della Crusca.

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    9. ma soprattutto FAV l'unica cosa che hai trovato da commentare in questo thread e questa roba qua? fatti una domanda e datti una risposta.

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    10. FAV adesso è Marzullo?

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    11. e a questo punto viste le tue precisazioni la risposta di Pax avrebbe ancora più senso, e bada bene sei tu che glielo hai volto dare:
      "che cristiani che siete"

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