giovedì 4 gennaio 2024

I "MUST" NEOCATECUMENALI DEI MISSIONARI INVIATI DA KIKO

Facce da neocat:
tristezza,
omologazione,
depressione

Durante il tempo di pandemia i più diligenti ed affezionati neocatecumenali si son dati da fare per pubblicare qualsiasi cosa li avesse potuti mettere in evidenza, dato che l’evidenza "in presenza" era impossibile. 

Su youtube, per esempio, si possono ancor oggi reperire incredibili performance, come anche sulle loro pagine facebook, dove mostrano se stessi in eccessi di vanagloria, credendo di mostrare il loro "Cammino": foto a go go, esibizioni canore in quantità industriale, anche individuali per i più narcisisti, altari domestici addobbati non tanto per essere utilizzati quanto per essere mostrati, nella patetica intenzione di apparire obbedienti alle disposizioni kikiane.
Riservatezza: MAI. 
Mostra di sé: SEMPRE.

Ma questi eccessi di protagonismo a volte tornano utili, perché esibiscono lati che forse per loro sarebbe meglio se rimanessero nascosti. 

Ultimamente ci siamo imbattuti in uno di questi video, molto casereccio, in cui si è preteso di “intervistare” una famiglia neocat in missione kikiana a Londra. 
Forse sarebbe stato meglio per loro se non l’avessero fatto, perché oltre a mostrare come tentano di far assurgere quotidianità comuni a tutti ad importanti interventi di Dio con loro, propinano candidamente eresie pure e discrepanze cronologiche, il tutto online. 

Si tratta di un'intervista (originariamente su youtube ma l'account è stato poi opportunamente "terminato") a Nancy e Antonio Milanese della parrocchia di San Giovanni apostolo a Catania, in missione a Londra, dice, da 10 anni. 

Questa coppia con 7 figli è approdata a Londra dopo 2 anni in Camerun. 

Allora iniziamo dalla parte più semplice e meno influente, che potrebbe essere frutto di dimenticanze e disattenzioni, poco ammissibili però quando parlando di se stessi si danno informazioni alle persone di tutto il mondo. In quei casi occorrerebbe precisione e correttezza perché, se i conti non tornano, poi è possibile che qualcuno non creda che siano del tutto vere...

Vediamo quindi la cronologia, ricostruibile da dichiarazioni rilasciate qua e là dalla coppia e dalla loro segnalazione come famiglia missionaria sul sito della loro parrocchia di origine. 

L'intervista è del 2020. Dicono di essere sposati da 25 anni, quindi dal 1995, e da "10 anni" a Londra, dopo aver fatto due anni di "missione" neocatecumenale in Camerun. 
10+2 fa 12, normalmente. 
Dicono però che dopo 15 anni di matrimonio hanno dato la disponibilità a partire per la missione. 
25-15 fa 10, normalmente. 
Stando all'intervista del 2020 hanno dunque dato la disponibilità a partire dal 2010, dieci anni prima.
Quindi prima domanda: Come fanno ad essere in missione da 12 anni? 2 in Camerun e 10 a Londra?
Mah, forse si sono ricordati male… 

Però non è l'unico dato che non torna. 
Dicono di aver dato la disponibilità alla missione dopo 15 anni di matrimonio. Allora nel 2010. 
Però dicono anche di aver ricevuto l’invio da Benedetto XVI nel 2006.
Nota chiarificatrice: in realtà i "missionari" neocat non sono mai stati inviati da un Papa ma dai responsabili del Cammino; cfr. Benedetto XVI il 12 gennaio 2006 che usa verbi in forma impersonale come se non fosse lui a inviare, e a dire che sono stati i kikos a chiedergli l'invio e a ricordare l'importanza della liturgia, e perfino a dire continuate ad annunciare il Vangelo - cioè non è un "invio", ma è solo una continuazione di qualcosa di già fatto), e Francesco il 1° febbraio 2014 che disse chiaramente: "i vostri responsabili vi invieranno").
I kikos mentono quando dicono "ci manda il Papa". Il Papa non li manda in missione nemmeno se loro glielo chiedono.
Dunque i conti non tornano: com'è possibile che nel 2006 vengono "inviati" ma ci mettono quattro anni prima di "dare la disponibilità" ad essere inviati?
Mah!

Ammesse le dimenticanze e le imprecisioni, ma tra 14 e 10 anni c’è una bella differenza in un arco temporale ridotto. Alla partenza per il Camerun, dicono, avevano già 4 figli. 
Sul sito parrocchiale, si dice che solo l’ultimo nato, che oggi ha 7 anni, sarebbe nato in Inghilterra:
"Antonio e Nancy Milanese con 7 figli il cui ultimo nato, Raffaele, ha avuto i natali nella città della Regina..."
Ci chiediamo dove siano nati il penultimo ed il terz’ultimo figlio, dato che dal Camerun sono passati subito all’Inghilterra. 
A Catania forse? 
Son tornati (a spese altrui), per partorire i figli? 
Hanno avuto anni di interruzione tra il Camerun e l’Inghilterra?
Come mai la confusione è su numerosi punti?

Quel che dicono questi "sposi missionari", col tipico stampo neocatecumenale dove sembra che certe occorrenze della vita capitino solo a loro e che "con l’aiuto di Dio" solo loro le possano superare ed accettare. 

La pandemia e il lockdown li abbiamo vissuti tutti, con tutte le difficoltà annesse e connesse, non c’è nulla di speciale. E tutti siamo sopravvissuti. Tutti li abbiamo in qualche modo accettati, tutti li abbiamo superati, in mezzo a disagi e difficoltà di tutti i tipi. Perché allora questa coppia viene intervistata e le viene specificamente chiesto “come ha vissuto il lockdown”, visto che non è una loro prerogativa personale? 
Ah, erano in 9…
Mah… Propaganda fatta un po' troppo frettolosamente? 

Peggio per loro, perché questa propaganda non fa loro molto onore. 

L’intervista rivela subito uno dei MUST del Movimento Neocatecumenale:
“Sono una coppia con le sue divergenze e i suoi litigi, ma loro sono stati tenuti insieme da Gesù Cristo.”
Maddai… 

Quante coppie al mondo non si separano e vivono la loro quotidianità con disaccordi, litigi e riappacificazioni? 
Tantissime: tutte quelle che non si separano.
Se quei kikos vivono non in santità, ma con i litigi di tutti, in cosa si differenziano dagli altri che non si separano?

Loro, che “dovevano essere buttati nella spazzatura”, sono invece stati tenuti insieme da Gesù Cristo.
Può darsi, ma allora ci devono spiegare come e in che cosa, dato appunto che molte coppie, nessuna "del Mulino Bianco", riescono a stare insieme. 

Dove, quindi, la differenza? 
Possibile che tutte le coppie neocatecumenali siano destinate a separazione certa, ma restano insieme solo "per opera di Dio" che avverrebbe esclusivamente perché "fanno il Cammino"?
Non vedo alcuna differenza con tante coppie “normali” e non neocatecumenali.

Altro MUST neocatecumenale: il partire "in missione" da veri dilettanti allo sbaraglio: non conoscevano la lingua! Che è l’inglese…
Oggi un po’ di inglese lo conoscono tutti, anche se hanno fatto solo le scuole medie. 
Non è mica il giapponese… Ma loro no, in qualità di neocatecumenali devono proprio partire come "dilettanti allo sbaraglio".

Nell'intervista a dei neocatekikos ovviamente non può mancare qualche SPARATA ERETICA: ringraziano Dio che li ha messi all’interno di UNA chiesa. Lo ripetono più volte: UNA chiesa. 
Non LA Chiesa. 
Una Chiesa” vuol dire tante cose, soprattutto la non identificazione con LA Chiesa, che non è “una” tra le tante. 
Ma è l’UNICA: LA CHIESA. Non “una” Chiesa. 

Introducono così quello che vanno a portare come missionari neocatecumenali per il mondo, quello in cui LORO credono. LE LORO ERESIE. 

Il marito, forse senza nemmeno rendersene conto, tenta una similitudine tra se stesso e Gesù Cristo. Eh sì, perché:
Gesù Cristo era un uomo, con le sue paure, che piangeva, che soffriva… Un uomo... Ma che CON L’AIUTO DI DIO E DELLO SPIRITO SANTO E’ RIUSCITO AD ELEVARE LA SUA NATURA UMANA A QUALCOSA DI DIVERSO.” 

Sul serio: questi sarebbero non solo "cristiani" dalla "fede adulta" ma addirittura "missionari"? Mah!

E quindi continua:
E questo SENTIRMI UOMO COME GESÙ CRISTO, VEDERE LUI CHE È RIUSCITO, questo ci ha aiutati, perché ogni giorno cadiamo, ogni giorno abbiamo i nostri peccati, le nostre tentazioni, i problemi coi figli, ne abbiamo 7 e 4 in cielo.” 
Ma ci rendiamo conto di cosa portano queste persone? 

Il cattolicesimo? 

Cristo era un uomo che "È RIUSCITO AD ELEVARE LA SUA NATURA UMANA…"

Per loro Gesù NON E’ DIO. 
NON E’ DIO!!

Per loro Gesù sarebbe stato solo un semplice uomo che, CON L’AIUTO DI DIO E DELLO SPIRITO SANTO, ha "elevato" la sua natura umana. 
Come fanno i santi, semplici uomini. 

Padre, FIGLIO e Spirito Santo. 
Per loro c’è il FIGLIO, Gesù, che aiutato da altri”, cioè il Padre e lo Spirito Santo, È RIUSCITO ad elevare la sua natura… 

Dov’è la NATURA DIVINA di Gesù nelle parole di questo “missionario” neocatecumenale? 

Ma, come se non bastasse, ne spara un’altra ancora più grossa, a conferma che ciò che ha detto prima è proprio quello che crede: LUI SI SENTE UOMO COME GESÙ CRISTO E, QUEL VEDERE CHE LUI E’ RIUSCITO (!!!!), lo ha aiutato, perché tutti i giorni "si cade e si pecca" (come... come Gesù Cristo? secondo la loro mentalità).

E’ come dire: “Se c’è riuscito Lui, Gesù, con lo stesso aiuto che Dio ha dato a Lui ci riuscirò anch’io!” 
Sì perché ogni giorno cadiamo, ogni giorno abbiamo i nostri peccati… 

Infatti, poi aggiunge: 
L’UNICA COSA CHE CI FA FIGLI DI DIO È AVERE QUESTA SOMIGLIANZA CON GESU’ CRISTO”!!!
Non ci fa figli di Dio il SACRAMENTO del Battesimo, ma la somiglianza con Gesù! 
Eccerto, allora ci vuole l’aiuto di Dio! 

Peccato però che GESÙ NON AVESSE PECCATI, come insinua questo signor missionario dei miei stivali.
Gesù era il MESSIA, l’AGNELLO SENZA MACCHIA
Non era un uomo e basta come questo signore. Non aveva peccato. Non è mai caduto. 
GESÙ ERA ED È DIO
Oltre che umana, ha natura divina.
Al sentir dire pubblicamente queste palesissime eresie, ho rabbrividito. E deve aver rabbrividito anche qualcun altro, visto che mentre questa pagina blog è stata pianificata per la pubblicazione, il video è "molto opportunamente" sparito da Youtube.
L'intervistatrice poi pone loro due domande e nelle loro risposte emergono le solite cavolate neocatecumenali, prestampate:
I figli fanno la loro missione a scuola e sono contentissimi” 
Ma poi dicono che hanno avuto ribellioni e crisi e loro, per aiutarli, oltre che con la preghiera, li hanno COSTRETTI alle Lodi domenicali. Il toccasana…
Qui a Londra è una società difficile” 
Più che altrove? Poverini, per loro sempre cose difficili… 
Addirittura nelle scuole parlano di sesso e masturbazione!
Allora fanno proprio come fa il Movimento Neocatecumenale, che non fa altro che parlare si sesso e masturbazione. 
Ho avuto diverse volte schifo nel sentire dentro la mia ex comunità persone adulte che parlavano del loro autoerotismo o di questioni intime di sesso all’interno della coppia. 
Schifo davvero. Si perde il senso della decenza e del limite.
E solo perché Kiko e Carmen, fondatori del Cammino, per tutta una vita indulgevano a scabrosi discorsetti a tema sessuale.

Ad un certo punto all'intervistatrice le scappa di parlar chiaro per un attimo:
Com’è stato PORTARE IL CAMMINO NEOCATECUMENALE a Londra?” 
Chiaro cosa portano i sedicenti "missionari" neocatecumenali?
Non il cristianesimo, il cattolicesimo, la Chiesa. No. 
Loro PORTANO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE. 
Loro portano “UNA” Chiesa. 

Non ne dubitavamo. 
E’ da mo’ che lo diciamo… 

Naturalmente la coppiettina non corregge. Per loro è naturale portare “il Cammino Neocatecumenale”, manco ci pensano alla Chiesa. 

Nella risposta emerge un altro MUST neocatecumenale:
Noi veniamo invitati dai vescovi per aiutare nella pastorale della parrocchia dove c’è di bisogno.”
E dov’è che c’è bisogno?
Nella parrocchia dove siamo arrivati già c’erano 3 comunità da 15 anni. Noi continuiamo il lavoro che qualche altro ha iniziato. Poi operare l’ecumenismo e cercare sempre un punto di comunione con gli altri cristiani. Quello che facciamo è rispettare.” 
Quello che fanno è RISPETTARE. 
Mica portare il cattolicesimo.
Quello che fanno è AIUTARE ALTRE COMUNITÀ.
Mica aiutare i cattolici.
Quello che fanno è OPERARE L'ECUMENISMO.
Ma sentiteli:
Lo spirito è quello di annunciare Gesù Cristo e basta. Soprattutto con la nostra vita, se poi c’è tempo, come diceva San Francesco, parlate pure.” 
Attenzione, quando dicono "annunciare Gesù Cristo" stanno parlando di ciò che per loro era un peccatore che "con l'aiuto di Dio" si è elevato bla bla bla.
 
Evidentemente questi non fanno neppure catechesi. Se le avessero fatte, l’avrebbero detto.
Hanno quindi solo cambiato comunità, da Catania a Londra. 
Stanno in una parrocchia dove in 15 anni sono nate solo 3 comunità e vorrei vedere quanto numerose.

Eppure, gli stessi neocatecumenali, proprio parlando di Benedetto XVI nel 2006, affermano che questi "missionari" dovrebbero andare nelle aree scristianizzate, e quindi non comodamente a far da supporto in parrocchie già pronte e neocatecumenalizzate, come quando nelle comunità ormai composte da tutti giovani figli mettono a supporto i "responsabili in appoggio" presi dalle comunità più anziane:
"...la famiglia riceve il mandato di evangelizzare aree scristianizzate o pagane, con la missione di fare presente una comunità cristiana che sia “perfettamente una cosa sola, perché il mondo creda”...
Hanno intervistato i "missionari" che NON portano all’estero (avendocelo già trovato pronto) il MOVIMENTO NEOCATECUMENALE, come uno sputo nell’oceano. In totale: tre gatti + due. 

Dov’è la loro importanza? 

Poi arriva pure il MUST della precarietà.
A loro non è mancato nulla, pur non lavorando il marito durante il lockdown. Come molti. 
Hanno potuto mangiare tutti i giorni. Nella costosa Londra.

Però, alla fine di settembre, "scenderanno a Catania". (A proposito: perché? non erano "in missione"? la "missione" prevede delle vacanze-premio? per i soli genitori o anche per i 7 figli?) Evidentemente sono così precari da pagarsi anche i viaggi (non solo aereo).
Coi soldi di chi? 
Molto probabilmente dei fratellini siciliani che pagano le spese di un’intera famiglia solo perché diffonda il neocatecumenalesimo cambiando semplicemente parrocchia. 

Eccoli, senza vergogna, i missionari neocatecumenali.

31 commenti:

  1. Must è l'acronimo di :

    Mamotreti Urticanti Straordinariamente Terrificanti

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  2. Ricordiamo ai nuovi lettori del blog alcuni concetti fondamentali per capire le questioni discusse in questa pagina.

    1. Questo blog è dedicato al Cammino Neocatecumenale; questo spazio commenti riguarda i temi trattati nelle pagine blog, e non riguarda le persone che qui scrivono pagine o commenti.

    2. Gli incarichi di natura ecclesiale, così come qualsiasi altro incarico ecclesiale, sono responsabilità dell'autorità della Chiesa. Responsabilità anche e soprattutto di fronte a Dio: coloro che hanno tollerato o addirittura appoggiato il Cammino, ne pagheranno amarissime conseguenze. Nostro Signore legge nei cuori, e sa bene che "avevano lo Statuto!" non è una scusa.

    3. Le vocazioni (incluse quelle genericamente dette "alla missione") vanno vagliate dalla Chiesa, perché non è "missione" l'andare come dilettanti allo sbaraglio convinti superbamente di "testimoniare" qualcosa. I cosiddetti "missionari" neocatecumenali (più i vari "itineranti", "catechisti", ecc.) non hanno alcun valore davanti a Dio, poiché non sono stati inviati dalla Chiesa.

    4. Anche quando i neocatecumenali fanno una messinscena di "invio", non possiamo essere così tonti da credere che l'autorità della Chiesa invii degli emeriti eretici, idolatri, massacratori della liturgia e della dottrina, che calpestano anche materialmente il Santissimo Sacramento.

    5. Il vero missionario non solo rifiuta le eresie e gli strafalcioni liturgici, ma chiede umilmente alla Chiesa di vagliare la propria vocazione ("vagliare": stabilire se è vera o no, e di che tipo è), e se l'esito è positivo chiede di essere mandato dove la Chiesa desidera, non dove una qualche organizzazione ha degli interessi. Il missionario è al servizio della Chiesa, non di qualche organizzazione che si autoqualifica "Chiesa" senza esserlo. Il missionario ha a cuore la diffusione dell'unica vera fede nell'unica vera Chiesa, non ha a cuore le sorti di una qualche organizzazione (men che meno un'organizzazione eretica e idolatrica come il Cammino).

    6. Le cosiddette "missioni" neocatecumenali consistono solo nel consentire a Kiko Argüello di piantare una bandierina in più sul mappamondo che detiene in salotto (davvero, lo diciamo senza alcuna ironia, non è figurativo), e nell'estrarre fedeli dalle parrocchie per infognarli nel Cammino (meglio se sono in grado di versare ricche "Decime").

    7. Anche i cosiddetti "seminari diocesani missionari" del Cammino, che abusano pomposamente del termine Redemptoris Mater, servono esclusivamente alle esigenze del Cammino, cioè fabbricare preti che celebrino la liturgia degli strafalcioni e che ubbidiscano ai cosiddetti "catechisti" laici neocatecumenali anziché al proprio ordinario. Inoltre tali "seminari" funzionano anche come avamposto per alloggiare gratis i cosiddetti "itineranti" neocatecumenali e tanti altri bislacchi soggetti che gravitano attorno alla gerarchia kikolatrica. Da notare che il famigerato McCarrick, spretato e privato del titolo di cardinale per abusi sessuali su giovincelli, era ospite con tutti gli onori del seminario neocatecumenale di Newark. Così pure il famigerato vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, che aveva tentato di rubare alla diocesi una proprietà multimilionaria per intestarla ai Gennarini.

    8. Notoriamente, dovunque si è incistato il Cammino, si sono create dolorose divisioni con la chiesa locale. Per i neocat, le diocesi, le parrocchie, la curia, e soprattutto i soldi dei cattolici, sono il terreno di caccia, di saccheggio e di vandalismo.

    9. Da molti anni abbiamo fatto notare che i capicosca della setta neocatecumenale si stanno attivando per intestarsi personalmente proprietà e immobili, e "sistemando" i propri figli in comodi e ben pagati posti di lavoro (grazie alle raccomandazioni neocat). Sono come i topi che si preparano a fuggire dalla nave che affonda. Non sono credenti in Kiko, ma solo praticanti in Kiko: conservano soldi e prebende per quando il Cammino affonderà, e si muovono come se pensassero che il crollo sia ormai imminente.

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    1. Nello spazio commenti della precedente pagina blog c'era un pregevole esempio di un "Pbro" (così si firma) neocatekiko di stanza in Giappone, che ha eseguito i soliti "MUST" elencati nella presente pagina blog, che racconta di non poter più stare in affitto ma di dover comprar casa.

      Ci permettiamo di non credere troppo al racconto perché per la mentalità neocatecumenale, specie quella dei capi, è lecito e addirittura doveroso raccontar frottole pur di indurre i fratelli delle comunità a metter mano al portafoglio e "mollare il malloppo". Ricordate quando vi dicevano di star raccogliendo soldi per i missionari e invece servivano per fare grossa speculazione immobiliare a Roma? Chissà, magari anche il sullodato "Pbro" ha capito che il Cammino sta per crollare e che al momento del crollo non sarà conveniente essere un inutile "missionario in affitto".

      Chiarisco "inutile": "inutile" perché i cattolici giapponesi non hanno bisogno di lui, la diocesi non ha bisogno di lui, le "famiglie" in missione non hanno bisogno di lui - se non per le celebrazioni kikolatriche -, la società giapponese non ha bisogno di lui. Nessuno ha bisogno della kikolatria, che è inutile, molesta, dannosa, eretica.

      Per capire, provate per un attimo a riflettere su quante volte avete visto nelle parrocchie la figura del "prete extracomunitario che non capisce niente di italiano e che celebra in modo raffazzonato una Messa che vi fa venir voglia di andare in un'altra parrocchia".

      Tale tipologia di prete di importazione ha avuto il suo piccolo successo, in questi ultimi decenni, perché molti vescovi erano sufficientemente stupidi da pensare che il loro compito fosse solo amministrativo/gestionale, fosse solo quello di "coprire le parrocchie" non importa come, e che quindi sarebbe meglio un prete di importazione che celebra in modo scalcagnato e che capisce poco e niente quando confessa (e che magari ha delle severe lacune dottrinali, anche se sapesse ripetere a menadito le posizioni teoretiche di qualche oscuro teologo tedesco), piuttosto che ordinare preti dei cosiddetti "tradizionalisti" attenti alla liturgia, ai sacramenti, alla guida spirituale, alla dottrina, poco propensi a fare manovrine dietro le quinte per assecondare le furbate dei curiali di turno, e ancor meno propensi di lasciare la parrocchia in balìa di laici clericalizzati, men che meno quelli che vogliono imporre il proprio movimentino ecclesialuccio.

      Il sullodato "Pbro" (così si firma, credo che sia una bislacca abbreviazione di "presbìtero", perché gli pareva proprio osceno firmarsi con sac. Nome Cognome) che parla giapponese peggio di questi preti di importazione, che ha uno stile e una mentalità che per i giapponesi è fastidiosamente di importazione, che vorrebbe imporre modi, metodi, liturgie, canti e tutto il resto di importazione, quando finiranno le "rimesse" di soldi dall'Italia avrà qualche brutta gatta da pelare. E non dovrebbe meravigliarsene: è andato lì per Kiko, è naturale che al venir meno di Kiko si ritrovi pesce fuor d'acqua.

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  3. Nel Cammino, come sappiamo bene tutti, vige la corsa alla procreazione a causa una malintesa interpretazione tutta loro dell'Humanae Vitae.

    Normalmente, uno si aspetterebbe che ogni famiglia, anche super numerosa, dovesse campare con le proprie risorse come fanno tutte le famiglie normali, perché non si fanno figli a sbafo di altri.
    Però sappiamo che lì non è così per tutti: ci sono quelli che, pur lavorando, vengono mantenuti dagli altri e solo così possono mettere al mondo squadre di calcio di figli.
    Loro chiamano "PROVVIDENZA" questo sistema interno di contributi.

    Negli scritti per bussar cassa del Pbro sopra ricordato, si legge senza veli:
    "Vi trasmetto il ringraziamento delle famiglie in missione con me qui in Giappone, che SPESSO HANNO ATTINTO ALLA VOSTRA GENEROSITÀ quando il lavoro e gli sforzi degli stessi figli non arrivavano a coprire le spese."
    Ed anche:
    "Gli ho parlato di voi (al vescovo Maeda) e della vostra fedele generosità, come quella di tanti altri che, attraverso di voi, il Signore sicuramente susciterà."

    Ma questo Pbro va pure oltre:
    "E così eccoci, alla vigilia del 2024, di fronte a questa ennesima, nuova e affascinante avventura, nella quale vi chiediamo, NEL NOME DEL SIGNORE GESÙ CRISTO, di entrare con noi."

    Chiede soldi per acquistare una casa NEL NOME DEL SIGNORE GESÙ CRISTO...

    Quindi le due o tre famiglie in missione LAVORANO, ma non riescono a coprire le spese NONOSTANTE GLI SFORZI ANCHE DEI LORO FIGLI.
    Comprensibile, quando c'è una quantità di figli che supera di gran lunga le entrate economiche.

    Ma lì vige l'assunto della paternità irresponsabile: più figli fai e più ben visto sei, qualcuno li camperà... (cioè la provvidenza irresponsabile, quella che estorce denaro a destra e a manca sull'egida della "liberazione dall'idolo denaro").

    Per precisione, i “tanti giovani dal Giappone che hanno potuto partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù in Portogallo” grazie alla "fedele" generosità altrui, sono praticamente tutti figli dei “missionari”. Lo si vede dal Calendario scaricabile ai link segnalati dal Pbro: i giovani giapponesi sono solo 10 e non sappiamo nemmeno se neocatecumenali o amici “invitati” gratis, com'è uso fare. Gli altri (oltre 20) sono tutti occidentali, quindi figli o annessi e connessi.
    Ricordo la GMG del Brasile, quando dovemmo pagarci per intero l’esosa quota di diversi nostri figli (esosa perché ricomprensiva anche di chi non poteva pagare, tipo i seminaristi o figli di...). Fu per noi uno sforzo economico dal quale ci vollero anni per risollevarsi. Nessuno ci aiutò.
    Che cretini!
    Ma all’epoca credevo (ancora per poco) alla provvidenza neocatecumenale, che consiste sempre in una sfida a Dio.

    Continua...

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  4. C'è una sostanziale differenza tra le famiglie numerose "che restano" e quelle che "partono" per le LORO missioni.
    Quelle "che restano" sono chiamate a contribuire al sostentamento di quelle "che partono", per il solo fatto che sono "missionari del LORO movimento". Implantatio Iter Neocatechumenicum.

    E così, le "famiglie missionarie", che hanno gli stessi bisogni e necessità di tutte le altre e non di più (a parte i continui viaggi di ritorno in patria), godono di vantaggi speciali, perché SPESSO ATTINGONO alla GENEROSITÀ di altre famiglie che, come loro, lavorano ed hanno le loro stesse necessità.

    Lo so per esperienza: anche a noi veniva richiesto ogni piè sospinto di foraggiare le famiglie di una certa missione con cui eravamo correlati (e non solo a noi). Ma anche noi avevamo diversi figli ed il bilancio familiare era sempre in bilico, senza che però nessuno foraggiasse noi, che dovevamo "liberarci dell'idolo dei soldi".

    Quindi, alla fin fine, partire per la "missione neocatecumenale" comporta anche certi vantaggi economici di cui gli altri non godono.
    Non solo non ne godono, ma sono anche chiamati a campare chi è partito e che, naturalmente, non è in grado di mantenersi autonomamente per il numero esagerato di figli che ha.

    Ora COMPRANO ANCHE CASA, con i soldi che andranno sui conti personali del suddetto Pbro.

    SICUREZZA.

    Quella SICUREZZA che altri, chiamati a mantenerli, spesso non hanno perché loro devono sempre "provarsi coi beni". Magari non hanno nemmeno la casa di proprietà.

    Scusate se dico questo, ma io sono uno di quelli che sono stati DISSANGUATI dal Cammino Neocatecumenale e assistere a queste manipolazioni non fa che ricordarmi che nel Cammino vige la regola del disequilibrio: c'è chi prende e c'è chi dà. Non tutti dànno.
    Sono due categorie ben distinte.
    So che quando ero manipolato NEL NOME DEL SIGNORE GESÙ CRISTO ho fatto mancare ai miei figli cose che invece ho dato ai figli degli altri (per esempio una prestigiosa scuola privata e molto altro più normale e quotidianamente necessario).

    Quindi, "Neocatecumenali che dànno", NEL NOME DEL SIGNORE GESÙ CRISTO, COMPRATE CASA a quelli che prendono (e che, magari, hanno lo stesso vostro numero di figli)!

    Andate e vedete.
    Io ho visto anche troppo.
    Marco

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  5. Nel Cammino neocatecumenale ad un certo punto ci si accorge che i catechisti usano due pesi e due misure. Nel nostro caso la coppia di ex responsabili, che erano amici del figlio del catechista capo, al momento della decima si alzavano platealmente e se ne andavano. Sapevano di poterlo fare e di poter restare "impuniti". E così era: per evitare di metterli in imbarazzo, il catechista capo agli incontri non chiedeva mai come andava con la decima, cosa che era previsto facesse. Se la stessa cosa la avesse fatta qualcun altro che non era nei favori dei catechisti, sarebbe sicuramente stato aspramente redarguito davanti a tutti. .... Una schifezza che di cristiano non aveva davvero nulla.
    Porto

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  6. Mi permetto di aggiungere, a beneficio dei lettori occasionali di questo blog che nella mentalità neocatecumenale prima si agisce come dice Kiko, e poi si cerca furbescamente una "pezza d'appoggio" fra le parole del Papa.

    Per esempio, l'apertura alla vita. È una questione molto semplice: "accettare tutti i figli che Dio vorrà donarvi", come si dice anche nella liturgia del matrimonio. Trattandosi di dono, non è giusto né rifiutarlo, né estrarlo a forza. L'autorità della Chiesa ci ha ripetutamente spiegato, ad esempio, che i cosiddetti "metodi naturali" non costituiscono un rifiuto. E ci ha anche spiegato che il "far figli come conigli" è altrettanto sbagliato, perché i doni di Dio vanno trattati come doni di Dio.

    Nella mentalità neocatecumenale, invece, se tua moglie non è in gravidanza praticamente ogni anno, significa "sicuramente" che state usando anticoncezionali (e quindi tirano in ballo la Humanae Vitae ma a sproposito), oppure che vi siete dati a chissà quali perversioni sessuali e stravizi. Sul serio, partono sempre pensando male di te. Uno "sconticino" te lo fanno solo se hanno capito che se vai via le tue mancate "Decime" saranno una grave mazzata sul budget. Ma in linea generale i kikolatri "devono far tanti figli" - sottinteso: "far figli come conigli" - perché devono sembrare "più aperti alla vita" degli altri cattolici. Che tanto poi i figli li rifilano ai vari nonni, babysitter e "didàscali"... che ipocriti!

    Altro esempio, l'evangelizzazione. Per noi cattolici riguarda il testimoniare il Vangelo nella nostra vita - cioè, in parole povere, far bene i nostri doveri di stato: chi lavora, chi studia, chi è padre di famiglia... infatti chi viene meno ai suoi doveri, non sta evangelizzando, ma sta solo facendo un'inutile predica, per quanto elegante possa sembrare tale predica. (Ricordiamo inoltre che è piuttosto raro che un laico debba "spiegare il Vangelo" agli altri: lasciamo che i preti facciano i preti, ed evitiamo di somigliare ai protestanti che ti vogliono infliggere prediche e sermoni a tutto spiano; Escrivà de Balaguer spiegava che il meccanico che testimonia il Signore non è quello "che costa meno", ma quello che lavora meglio, quello che segue la perfezione di Dio nel proprio stato di vita e perciò, trattandosi di un meccanico, è quello che ti sistema l'auto in modo che il difettuccio non si ripresenti; il meccanico che invece si mette a giocare a fare il predicatore è solo uno che rende fastidiose le cose della fede, perché se vado dal meccanico per far riparare l'auto, il mio obiettivo è trovare l'auto riparata: la predica indesiderata non mi ripara certo l'auto; sono onestamente rari i momenti in cui si applica davvero perentoriamente il detto paolino "opportune et importune", sono rari i momenti in cui un laico è davvero chiamato a parlare di Gesù a qualcuno, perché viviamo in un'epoca e una società dove tutti - specialmente i non credenti - credono di avere le idee già chiare su Gesù Cristo).

    Nella mentalità neocatecumenale, inoltre, il diffondere il Cammino, il procurare adepti e soldi alla propria setta kikolatrica, costituirebbe "evangelizzazione". E quindi quando il Papa raccomanda a tutti i cattolici di evangelizzare, i kikolatri lo fraintendono deliberatamente e si vantano di essere evangelizzatori, si vantano (ipocriti!) di aver testimoniato ed evangelizzato, come se il testimoniare il kikismo-carmenismo e le sgrattugiate di chitarrella alla maniera kikiana costituissero ubbidienza al Papa.

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    1. Ricordiamo inoltre che in un paese in cui c'è già presenza cattolica (come il Giappone: vescovi, diocesi, clero giapponese nativo del Giappone), l'unica "missione" possibile è quella di sostenere la Chiesa locale, cioè ciò che lì è già esistente, cioè dare ai cattolici locali più celebrazioni della Messa; vorrei dire anche "più opportunità di confessarsi" e "più insegnamento della dottrina" ma per confessare e per insegnare le cose della fede occorre conoscere bene la lingua dei destinatari, per capire bene cosa dicono e per evitare di trasmettere svarioni, ambiguità, approssimazioni, immoralità, vere e proprie eresie, a causa del non padroneggiare bene sfumature, espressioni idiomatiche, contesti, similitudini, ecc. (Ricordiamo che "imparare una lingua" non consiste banalmente nell'apprendere un elenco di regole grammaticali e un elenco di vocaboli, ma nel padroneggiare bene un modo di esprimersi, una mentalità, le sfumature, i sottintesi, le formalità...).

      Che ve ne fate di un "missionario" che non conosce benissimo la lingua del posto? A stento sarà abile a celebrare Messa (visto che il Messale usa formule precise che lui può leggere), ma non sarà in grado di confessare o di insegnare la dottrina (come fate a parlare con cattolica esattezza del dogma dell'Immacolata Concezione, o delle due nature umana e divina di Nostro Signore? come fate a spiegare la differenza fra scrupoli e rimorsi?...) E diciamocelo onestamente: se davvero volete aiutare i cattolici giapponesi, il loro primo problema è economico: non hanno l'otto per mille, non hanno nessun aiuto. Provate a pagare le bollette delle loro parrocchie, donate loro arredi, paramenti, suppellettili sacre (di quelli belli, non gli sgorbi kikolatrici né le brutture moderniste)... L'autoproclamato "missionario" crede di andare a fare l'eroe in terra altrui, crede di saperne più dei cattolici che vorrebbe "evangelizzare", cioè è superbo e arrogante.

      E figuratevi quando tale missionario è un laico. Che magari ha da pensare anche alla madre, alla moglie, ai figli... Cos'altro potrà fare, se non dare l'impressione di essere un adepto di una setta che tenta di adescare nuovi proseliti?

      Notoriamente i kikolatri partono in "missione" kikiana come dilettanti allo sbaraglio, per di più non necessari e non richiesti (ricordatevelo: quando dicono "ci manda il vescovo", "il vescovo ha richiesto che facciamo la missione", "ci manda il Papa", ecc., stanno mentendo sapendo di mentire, perché nessun vescovo ha bisogno nella sua diocesi di laici autoimpegnati che si mettano a giocare ai missionari, nessun Papa ha comandato loro di diffondere il kikismo-carmenismo a spese delle diocesi e delle parrocchie). E che i presbikikos che vanno in missione, vanno per assistere i kikolatri, non perché possano essere utili al vescovo. E se proprio celebrano per qualche parrocchia, è sempre e solo con l'intenzione di intrappolare nuovi adepti...

      Un vero missionario considera un sacro compito prepararsi bene per andare là dove non ha scelto lui ma i suoi superiori religiosi lo hanno inviato, e considererà una vera grazia il poter essere almeno un pochino utile alla Chiesa locale in cui viene inviato. Sarà sempre pronto a tornarsene, qualora l'ordinario del luogo non lo ritenga più utile alla diocesi, e considererà sempre un onore l'essere invitato dal vescovo - liberamente invitato, non perché si debba fare qualche favore a qualche organizzazione - a rimanere lì. E dunque un vero missionario non è neocatecumenale.

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  7. O.T.
    Non ho visto pubblicato un mio post, di un paio di settimane fa' dove, per onestà intellettuale, ho personalmente verificato che "la dogana" per i non camminanti,
    all' eucarestia NC del sabato sera, non c'è più.
    Ricordo che questo blog, nel bene e nel male, si ispira alla VERITÀ.
    Ruben.
    ---

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    1. Ahinoi, può occasionalmente capitare che qualche commento anonimo finisca in "Spam" e che non ci accorgiamo che c'è finito per sbaglio, e ce ne scusiamo. Ho ricontrollato adesso e vedo che tutti i commenti di Ruben degli ultimi mesi risultano correttamente pubblicati; mi sembra che il riferimento sia a quello del 31 ottobre alle 21:54, che pure risultava correttamente pubblicato.

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    2. Prendo atto e ringrazio per la cortese precisazione.
      Ruben.
      ---

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  8. Dice il "missionario neocatecumenale":

    "Gesù Cristo ERA UN UOMO, con le sue paure, che piangeva, che soffriva… UN UOMO... Ma che CON L’AIUTO DI DIO E DELLO SPIRITO SANTO E’ RIUSCITO AD ELEVARE LA SUA NATURA UMANA A QUALCOSA DI DIVERSO.
    E questo SENTIRMI UOMO COME GESÙ CRISTO, VEDERE LUI CHE È RIUSCITO, questo ci ha aiutati, perché ogni giorno cadiamo, ogni giorno ABBIAMO I NOSTRI PECCATI..."

    È più che chiaro che qui vige l'idea che Gesù fosse SOLO UOMO, ma che CON L' AIUTO DI DIO E DELLO SPIRITO SANTO È RIUSCITO ad elevare la sua NATURA UMANA "a qualcosa di diverso". LUI È RIUSCITO, quindi possiamo riuscire anche noi perché anche noi, come lui, ogni giorno cadiamo, abbiamo i nostri peccati...

    Era di fuori solo questo sedicente "missionario"?

    No!

    È ciò che passa nel neocatecumenalesimo.
    Anche il Pbro spesso e volentieri parla di Gesù come se fosse solo un uomo:

    "CRISTO con la sua Chiesa NON PUÒ FAL ALTRO che amare di nuovo." (non è onnipotente in quanto Dio)

    "Eccolo infatti... quasi IMPLORANDO d'essere, finalmente, "RICONOSCIUTO" e ACCOLTO.” (Cristo ci implora di riconoscerlo)

    "GELOSO PIÙ DI NOI della nostra libertà, Gesù ha visto..." (Cristo è più geloso di noi)

    "Gesù, "UOMO DI NOBILE STIRPE", morendo, risuscitando e ascendendo al Cielo, SAREBBE "PARTITO" verso il "LONTANO PAESE" del Padre "per ricevere un titolo regale..." (Cristo è un uomo di nobile stirpe (stirpe di Davide?) che parte per il paese del padre per ricevere un titolo)

    "per mostrarci il Signore come un "UOMO SEVERO" che "prende" l'amore che "non ha messo in deposito..." (il Signore è un uomo severo)

    "Anche oggi l'UOMO VERO, CRISTO risorto, si consegna a noi perché possiamo trafficare il suo amore con tutti." (Cristo è uomo vero. Soltanto)

    "Come GESÙ, che È STATO “GIUDICATO DEGNO dell’altro mondo” per essersi umiliato sino alla morte di croce, per non essersi difeso e aver offerto la propria vita." (Gesù è stato giudicato degno per i suoi meriti umani. Non era già degno in quanto anche Dio)

    Che dunque?

    Nel Cammino, a parte qualche aggiustamento di tiro ogni tanto, il messaggio che passa è che Gesù era SOLO uomo.
    Ma no, tranquilli, non è un'eresia.
    E’ solo un modo diverso di vedere le cose...
    Marco

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    1. Rincaro la dose aggiungendo al missionario neocatecumenale ed al Pbro neocatecumenale, anche le prediche di uno dei rarissimi preti giapponesi neocatecumenali.
      Giapponese di nascita, ma formato a 50 anni al RM di Roma appena aperto, perché nessun seminario lo accettava (lo dice lui stesso).

      Tal presbitero, Yukinori Taniguchi, dichiaratamente neocatecumenale e vissuto a Roma per quasi 20 anni, è rientrato in Giappone a 70 anni, non ha una parrocchia e si occupa solamente della comunità neocatecumenale affidatagli.
      Anche adesso scrive idiozie eretiche in un suo blog:

      "Le anime dei santi che sembrano impegnate a intercedere in paradiso per i peccatori sono in realtà in un sonno profondo...
      Se i santi, come le altre persone comuni, sono in un sonno perfetto fino al Giorno della Resurrezione, incapaci di percepire o ascoltare le preghiere dei peccatori che chiedono intercessione in questa vita, come possono mediare tra noi e Dio? Alcuni potrebbero arrabbiarsi e chiedersi se la chiesa abbia ingannato i suoi membri per molti anni...
      Ma se le anime dei morti e dei canonizzati dormono profondamente, come potrebbero accorgersi e ascoltare le nostre preghiere, e come potrebbero trasmettere le nostre preghiere e suppliche a Dio?...
      Lasciamoli dormire tranquillamente e profondamente....
      Si può dire che i fratelli protestanti sono un po’ più maturi delle masse cattoliche a questo riguardo...
      Non c’è dubbio che i nostri pensieri, le nostre preghiere e il nostro desiderio di intercessione per i defunti siano buoni. Anche se le anime dei nostri amati morti o santi sono in un sonno profondo."

      È evidente che questo pretonzolo ha adottato pienamente l'idea protestante del "sonno escatologico", di cui Lutero scrisse: "Dormiremo fino a quando Cristo arriverà e busserà alla nostra tomba". Il sonno può durare secoli e millenni, ma sembrerà sempre un attimo, perché nel sonno non ci accorgiamo del passare del tempo.

      Questo pretonzolo dubita del Catechismo della Chiesa Cattolica e degli articoli del Credo sulla comunione dei santi.
      Dice: "Non mi hanno convinto".

      Quanto al considerare Gesù SOLO UOMO, come i precedenti nominati non si fa scrupoli:

      "Per riprendersi da quel fallimento (peccato di Adamo ed Eva), Dio iniziò immediatamente una lunga storia di salvezza e, quando giunse il momento, scelse una coppia di UOMO e DONNA (la Vergine Maria e il Cristo Salvatore) che fossero ESATTAMENTE UGUALI AGLI ANTENATI che avevano fallito in modo così spettacolare e ci ha dato la possibilità di RIPROVARE LO STESSO TEST. In questo caso gli esaminati dovevano sostenere l'esame esattamente nelle stesse condizioni dell'antenato umano. In altre parole, dovevano essere MIRACOLOSAMENTE LIBERATI DALL' HANDICAP DEL PECCATO ORIGINALE EREDITATO DAI LORO ANTENATI...
      Ora, se la morte è entrata nella storia umana a causa del peccato originale, è logico che Maria, nata al mondo in uno stato immacolato, sia salita al cielo senza conoscere la morte.
      Ed era naturale che GESÙ, CHE HA EREDITATO LO STATO IMMACOLATO DELLA VERGINE MARIA, fosse libero anche dalla schiavitù della morte."

      Capito???

      Gesù, solo uomo, sarebbe senza peccato perché nato dalla Vergine immacolata!!!!
      Non il contrario, cioè che la Vergine dovesse essere immacolata perché prescelta per essere la Madre di Dio.

      Questo pretonzolo considera "corrotta" la Chiesa in Giappone e "le riforme che un tempo accoglievano l'arrivo della primavera a Takamatsu (RM neocatecumenale) e venivano apprezzate dai fedeli, sono svanite e ora sono di nuovo in crisi. In alcune diocesi la corruzione sembra essere arrivata fino ai vertici...
      Si dice che tutti i vescovi del Giappone si siano uniti contro il Vaticano per forzare la chiusura del Seminario Redemptoris Mater della diocesi di Takamatsu."

      No comment.

      E son già tre dimostrazioni di come il neocatecumenalesimo, nelle persone dei suoi esponenti più visibili, va a predicare per il mondo il suo personalissimo ed eretico verbo, naturalmente spargendo fango sulla Chiesa, specialmente su quella locale.
      Marco

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  9. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello della Befana

    La sera del 5 gennaio, vigilia dell'Epifania, è tradizione che nelle salette delle varie comunità si faccia una festa per i bambini del Cammino con tanto di Befane mascherate. In una di esse è successo che la Befana era talmente brutta che i bambini si sono messi tutti a piangere per lo spavento. Il capo catechista ha implorapo Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha trasformato la faccia della Befana in quella di Carmen, facendo ritornare ai bambini il sorriso. Il capo catechista ha filmato tutto con lo smartphone e l'ha inviato a Kiko che l'ha inviato a Semeraro che l'ha fatto vedere al Papa che ha detto : "hermano cardenal, con esto interviento Carmensita ha operado un vero miraclo : ha demonstrado que ella es più bella della Befana, contrariamente a quanto di dice, quindi merita la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con una Befana di scuola napoletana del XVIII secolo, la stessa che fa i presepi, del modico valore di 45000 euro. Il Papa l'ha fatta metter nella Pinacoteca Vaticana in una teca con un cartello : "anche le Befane, nel loro piccolo, contribuiscono alla santificazione".

    e la causa continua...

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  10. Buongiorno a tutti, ho iniziato a seguire questo interessante blog che mi ha aperto gli occhi su una realtà di cui avevo solo sentito parlare (per altro molto male). Volevo sapere se esiste un blog simile che parli di altri movimenti carismatici svelando eventuali magagne. Grazie in anticipo per la risposta e che Dio vi benedica!

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    1. Probabilmente ne troverai più sui social che sul web, cercando le parole-chiave giuste. Per trovare articoli sul Cammino, mi bastava cercare qualcosa come "neocatechumenal problem", oppure "problema cammino".

      Tieni presente che a differenza del Cammino - che ha metodi e contenuti sostanzialmente identici da quasi 60 anni, e guai a chi tentasse di correggere -, negli altri movimenti ecclesiali è possibile che errori e sbavature vengano corretti (così come è possibile che emergano problemi nuovi), e quindi determinate accuse potrebbero esser diventate obsolete.

      Tieni anche presente che qui il nostro punto di partenza è la fede cattolica. Potresti incappare in gruppi e articoli che parlano delle specifiche ingiustizie subìte da qualcuno, e veder criticare l'intera Chiesa, o comunque esagerare certe questioni. Questo atteggiamento "vendicativo" o "vittimista" non ci riguarda (e lo chiariamo ogni volta che pubblichiamo testimonianze sul Cammino): il dato della fede cattolica (dottrina, sacramenti, ubbidienza, liturgia, ecc.) è un dato oggettivo, cioè che chiunque può verificare, perfino un ateo può verificarlo, perché non ci sono né "segreti", né "arcani", è tutto pubblicamente documentato, senza trucchi.
      Per esempio, se a te il gioco degli scacchi non interessa per niente, ma hai davanti il caso di qualcuno che vuol cambiare le regole durante il gioco, capisci che si è posto da solo dalla parte del torto, anche se non conosci le regole degli scacchi e non te ne importa niente di capirle. Così, un ateo onesto, può ben riconoscere che il Cammino è dalla parte del torto perché ha alterato la liturgia e la dottrina.

      Specialmente su Facebook, si trovano molti gruppi che documentano ingiustizie di certi soggetti ecclesiali... ma lo fanno in spirito di vendetta, lo fanno per calunniare gli altri, per fingersi migliori. Nulla togliendo al dolore dei singoli, le cui aspettative, il cui impegno, le cui fatiche, il cui buon cuore sono stati traditi, sfruttati, calpestati, umiliati, è sempre necessario osservare ciò che ha creato il problema, non i soli dolorosi sintomi. Perché in qualsiasi congregazione ecclesiale, in qulsiasi associazione, può sussistere il caso che Tizio e Caio calpestano Sempronio fino a indurlo ad abbandonare, o espellendolo. Ma anni dopo l'evento, il povero Sempronio può sentirsi dire "eh, ancora non hai voltato pagina?", cioè venir accusato di nuovo di ciò che non ha mai compiuto, mentre Tizio e Caio hanno fatto carriera (o hanno abbandonato) per altri motivi, lasciando intatta l'ingiustizia (o addirittura moltiplicandola).

      Dunque quello che il grande pubblico deve conoscere è il meccanismo con cui è avvenuta l'ingiustizia verso Sempronio, è la mentalità che ha spinto Tizio e Caio a calpestarlo convinti di onorare Dio (convinti erroneamente). Quando racconti di un incidente con la moto, devi spiegare che quell'automobilista aveva fretta e non si è fermato allo stop, e devi spiegare che è pericoloso non moderare la velocità nei pressi di un incrocio. Altrimenti sarai sempre quello che guida un veicolo "pericoloso" (la moto) e che quindi "se l'è cercata".
      Son costretto a specificarlo perché chi non conosce le dinamiche interne di un gruppo ecclesiale può subito prendere fischi per fiaschi, rinfacciando ad esempio a qualcuno di non aver pienamente ubbidito ai superiori, senza capire che quando un superiore ti perseguita (oppure, come nel Cammino, è tenuto a considerarti pollo da spennare e da umiliare crudelmente), la questione non è più del "me contro lui", ma è invece "perché diavolo succedono queste cose". Ci aspettiamo, infatti, che in un ambiente cattolico tutti cerchino la gloria di Dio, tutti, specialmente chi comanda. E invece... succedono cose come nella congregazione dei Legionari di Cristo: il loro capo promuoveva la dottrina e la liturgia, e poi in privato viveva di lussi e lussurie, e per interi decenni sono riusciti a insabbiare lo scandalo (abbindolando perfino Giovanni Paolo II).

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    2. A quanto detto sopra vorrei aggiungere che certe dinamiche le ho osservate fin da piccolo anch'io, in parrocchia, meravigliandomi che persone timorate di Dio potessero agire contro Dio (attraverso mancanze di carità piuttosto gravi, per giunta spesso avvenute davanti al Tabernacolo, al massimo nascoste dalla foglia di fico del "ma qui sono io a dover prendere le decisioni"). Ancor maggiore era il mio disappunto quando si trattava di preti (cioè, capite? uno che ha abbracciato il sacerdozio, che consacra tutti i giorni l'Eucarestia, che siede in confessionale ad assolvere tanti peccatori, che prega molte volte al giorno ripetendo salmi e preghiere che severamente lo ammoniscono...).

      Solo da adulto capii che la combinazione malefica di certi brutti tratti caratteriali, insieme alla fede tiepida, superficiale, o addirittura simulata (simulata poiché assente), crea questo fenomeno del "credente che calpesta altri credenti" (con spettacolari esempi in quella aristocrazia di sagrestia che di fatto decide al posto del parroco), del responsabile di gruppetto che fa il prepotente mentre sfoggia il sorrisetto, del capogruppo che si comporta praticamente da bullo mentre si atteggia a santarellino, del pretino pretenzioso e arrogante che però "è così perché lo dico io" (fateci caso: i cosiddetti "catechisti" del Cammino funzionano proprio così).

      Soggetti che rovinano ogni associazione, gruppo, movimento, dove hanno guadagnato qualche incarico, o peggio i pretini che consegnano la parrocchia ai laici che lo assecondano (una "consegna" che avviene durante gli anni, e che magari non era lo scopo del pretino, ma che avviene perché in ogni occasione il pretino si dava da fare più per il proprio tornaconto che per la fede della Chiesa, e i volponi approfittavano di ogni spiraglio). Potrei raccontare tanti tristi aneddoti, specialmente su come pretini di poca fede invariabilmente "consegnavano" la parrocchia a qualche gruppetto o movimento (notare che in latino "consegnare" si dice tràdere, "tradire"), ma esulerebbe dal tema di questo blog, ed abbiamo comunque in passato già dato numerosi esempi di come il Cammino si avvantaggi proprio delle debolezze della Chiesa (ad esempio quando "convertirono" al kikismo-carmenismo il vescovo Fukahori, aprendo così il seminario kikolatrico di Takamatsu a spese dei cattolici), che poi è la stessa dinamica per cui un brutto male colpisce più facilmente (e più duramente) una salute già debilitata.

      Il motivo per cui Giovanni Paolo II aveva tanto a cuore i movimenti, comunque, era il fatto che era molto raro trovare fedeli entusiasti della propria parrocchia (e dunque della propria vita di fede). I movimenti sembravano rispondere a tale crisi. Ma Giovanni Paolo II non aspirava a sostituire l'aristocrazia di sagrestia con l'aristocrazia dei gruppetti dei movimenti. Aspirava invece a rivitalizzare le parrocchie. Sapeva che i movimenti "passano", la parrocchia "resta", e perciò comandò che i movimenti si dessero tutti una regolazione statutaria e avessero referenti presso i vescovi. Di fatto, questa fu la condanna a morte dei movimenti, perché tutto quell'entusiasmo (chiamiamolo così) era per gran parte dovuto al fatto di potersi spacciare come migliori della parrocchia infischiandosene dei vescovi. Tale condanna, a fuoco lento, sta procedendo lentamente ma inesorabilmente almeno dagli anni '90. Un movimento ecclesiale, dopo che viene "istituzionalizzato", non è più un'alternativa alla parrocchia, al massimo è un'aggiunta alla parrocchia, e allora per garantirsi il successo non può far altro che... dare ciò che la parrocchia stessa dovrebbe dare, e darlo meglio. In altri termini, essere davvero al servizio del vescovo, anziché sentirsi più speciali degli altri.

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    3. Vedete, i grandi discorsoni altisonanti sulla Missione, sull'Annuncio, sull'Evangelizzazione, sono troppo spesso aria fritta di superbi che hanno l'urgenza di vantarsi di essere superiori agli altri cristiani. Ed infatti quei discorsoni si scontrano tutti tragicamente con la dura e cruda realtà dei fatti. Una realtà fatta di gente che non ha bisogno delle novità in pompa magna, tanto peggio se spettacolaristiche, ma che ha bisogno solo dello stretto essenziale - cioè dottrina e sacramenti. Una realtà fatta di gente che crede di saperne già abbastanza sulla fede, sulla Chiesa, su come rapportarsi a Dio.

      La vita di fede non è uno spettacolo (tanto meno un'esibizione di numeri, e di "numeri" da baraccone). Dovrebbero già essersene accorti, fin dai "formidabili anni" del Concilio, tutti quei pretonzoli che in nome della rivoluzione in corso si diedero da fare a spettacolarizzare, per poi rapidamente accorgersi che in parrocchia restavano solo quelli che potevano cavalcare l'occasione per mettersi in mostra (come ad esempio la sfilata di moda alle "letture", o l'esibizione canora del "coro"), mentre i "vicini" fuggivano (erano lì per dottrina e sacramenti, non per rifare in parrocchia gli show domenicali pomeridiani), e i "lontani" fuggivano ancor di più (uno col cuore addolorato che cerca di tornare alla fede dei suoi padri e trova in parrocchia lo zecchino d'oro degli scemi, cosa farà? scapperà via).

      Vale così anche in terre come il Giappone, dove una presenza cattolica già c'è (e nel caso specifico è anche plurisecolare, ed è sopravvissuta a interi a secoli di persecuzioni sanguinose). Immaginatevi nei panni di un vescovo giapponese a cui viene riferito che nella sua diocesi è comparso qualche "Pbro" che lui non conosce, che lui non ha invitato, che non parla la lingua del posto ma si esprime come un baluba, che ha una maniacale fissazione per un santone nato vissuto e pasciuto dall'altra parte del mondo (e che non è in good standing con la Chiesa)... cosa farà questo vescovo? Davanti a Dio, in qualità di successore degli Apostoli la responsabilità su quel gregge è la sua, deve evitare che le pecorelle e gli agnelli del gregge a lui affidato possano incontrare (e farsi turlupinare da) questo sedicente "missionario" - in realtà mercenario, perché vuole fregare agnelli e pecorelle per immolarli al santone spagnolo. Ciliegina sulla torta: il sullodato "Pbro" sui suoi social mostra di avere grande interesse non per la società giapponese, non per i cattolici giapponesi, ma solo per la propria setta (del santone spagnolo), e per il proprio paese d'origine (cronache italiane, fatti italiani, gente italiana, politica italiana, dibattito italiano...).

      Che il "Pbro" sia lì in Giappone già da interi decenni a cercare nuovi adepti per il santone, non cambia la situazione. Come già detto mille volte, se l'ordinario del luogo non ti vuole, fai le valigie e smammi, subito. È il vescovo ordinario del luogo ad avere la responsabilità sul proprio gregge. E gli eventuali kikolatri giapponesi non hanno bisogno di un "Pbro" italiano per vivere la fede, così come non hanno bisogno della liturkikia, non hanno bisogno delle canzonette kikiane grattugiate su chitarrelle tamburelli nacchere e charangos.

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    4. "Crede di saperne già abbastanza", è da intendersi "a ragione o a torto crede di..."
      Perché c'è anche gente che legittimamente è stufa di sentirsi ripetere certi slogan biblici quando il problema principale è trovare un confessore comprensivo e intelligente, o trovare una Messa celebrata degnamente.

      I neocatecumenali, proprio come i protestanti, son convinti che il loro ripetere Grossi Paroloni Biblici li renda automaticamente superiori a chiunque incontrino, li renda automaticamente meritevoli di lode, rispetto, ubbidienza, soldi.
      E quindi restano urtati e sbalorditi (e furenti, anche se ostentano il sorrisetto di circostanza) quando qualcuno conosce i loro patetici trucchetti.

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    5. "I loro patentati trucchetti".

      Conosco diversi di questi missionari neocatecumenali, come anche l'andamento di certe missio ad gentes.
      Nel tempo mi sono fatto un'idea del perché collezionino così tanti fallimenti e non riescano ad "attirare le folle". Che non riescano è un dato certo, per lo meno tutti quelli che conosco io o di cui ho letto le interviste.

      Non riescono perché dietro c'è sempre il solito trucchetto: avvicinare le persone, farsele amiche, invitarle a casa propria e poi, al momento opportuno, tramutarsi in maestri che pretendono di insegnare le cose della fede. Da amici a maestri.

      Chiunque sia stato avvicinato nel tempo, senza sapere che la mira ultima era quella di attirarlo nel proprio giro insegnandogli dottrine, si sente preso per il fondelli e rimane deluso, quindi non aderisce.

      Capisce che quel presunto "amico" o "vicino" non era interessato a lui o alla sua amicizia, ma l'aveva avvicinato e circuito solo per attirarlo nei propri numeri.
      L'amico, inspiegabilmente e senza preavviso, si trasforma in maestro e pretende di darti degli insegnamenti che tu non hai richiesto. Non sapevi dove voleva andare a parare e hai creduto che il tuo rapporto con lui/loro fosse alla pari.
      Non si erano dichiarati da subito per quello che volevano fare, ma hanno agito alle tue spalle non pensando a te come persona, ma come possibile adepto.

      E questo non è un trucchetto?
      Non è celato proselitismo?

      Ecco perché, secondo me, le missio ad gentes e le famiglie neocatecumenali in missione non battono chiodo.
      Qualcuno forse non se ne rende nemmeno conto ma, per seguire le indicazioni del furbacchione spagnolo, utilizzano e circuiscono le persone non per loro stesse, ma con un un unico fine: attirarle nel Cammino Neocatecumenale, nemmeno alla parrocchia o alla Chiesa.

      Ricordo ancora perfettamente quando lo spagnolo diceva di farsi amici i vicini o/e i genitori dei compagni di scuola dei propri figli, portando loro torte e biscotti ed invitandoli a casa propria spacciandosi per "amici".

      Nelle missio ad gentes neocatecumenali, è certo che non sono le persone a chiedere "ragione della fede" (che forse nemmeno vedono in quel gruppettino chiuso), ma sono i neocatecumenali a proporre le catechesi in casa propria, proprio come venditori di pentole.

      Io mi metto nei panni degli "avvicinati con secondo fine" e penso che una volta compreso che questi presunti "amici delle torte e biscotti" si vogliono trasformare in maestri, quindi con la presunzione di avere qualcosa da insegnarmi dismettendo il ruolo dell'amicizia alla pari, mi sentirei preso per il c... e non ne vorrei sapere più nulla di loro.

      Un conto è che siano i lontani ad avvicinarsi per ciò che hanno visto.
      Un altro conto è andare a caccia di possibili adepti spacciandosi per amici disinteressati.
      Il primo caso è frutto dello Spirito Santo.
      Il secondo caso è frutto del raggiro umano e quindi sterile.

      Inutile decantare numeroni su numeroni della merkabah.
      Così com'è impostata, l'evangelizzazione neocatecumenale a tradimento non porterà mai frutti.
      E non è perché la gente "lontana" non ne vuole sapere, tutta presa com'è dal "mondo".
      È perché si dànno segni sbagliati e la gente si sente manipolata e sfruttata quando capisce che torte e biscotti non erano segni di amicizia disinteressata ma strumenti di captatio benevolentiae nell'accezione moderna.
      Marco

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  11. Stamattina (ora italiana) da Takamatsu il "Pbro" (così si firma, sebbene né in Italia né in Giappone tale firma abbia senso) affermava di aver parlato della sua prossima avventura immobiliare giapponese (comprare casa e terreno per un totale di 300mq) col cardinal Maeda, il quale avrebbe nientemenoché "benedetto l'iniziativa" del comprar casa (furbescamente il fraseggio del "Pbro" non fa capire se il cardinale sia stato avvisato anche del progetto di costruirci una grande Sala del Regno di Kiko).

    Orbene, conosciamo i nostri polli, e per lunga esperienza sappiamo che nel gergo neocatecumenale, quando vi dicono che un sacerdote, un vescovo, un cardinale, un Papa, "benedicono" un'iniziativa neocatecumenale, può significare solo due cose: o che l'ecclesiastico di turno è stato messo al corrente in maniera molto ma molto vaga, informale e al volo (tipo: dire "ho comprato casa!" mentre scende per le scale in fretta, due o tre piani più giù di chi teoricamente doveva sentirlo), oppure che il presunto "benedicente" ne è del tutto all'oscuro. Anche perché il card.Maeda sarà stato ben informato dal clero e dai suoi due predecessori (mons.Suwa e mons.Mizobe) sui tentativi neocatecumenali di ricostruirsi una presenza aùmm'aùmm a Takamatsu dopo le ingloriose vicende del seminario kikolatrico e della ribellione dei presbikikos di stanza in Giappone.

    È uscito anche il prezzo: 60.000 euro, più altri 30.000 per costruire la Sala del Regno di Kiko, e il tutto verrebbe quasi 100.000 euro (come vedete, i numeri crescono ancor prima che termini la frase: 60+30=100, matematico, no?). Tragicomicamente l'IBAN è italiano (ohibò, il "Pbro" è da tanti decenni in Giappone, e ancor oggi detiene un conto corrente in Italia? e addirittura una Postepay italiana? è come se non avesse mai veramente voluto lasciare l'Italia...) E poi, come farà a trasferire le donazioni in euro dal suo conto italiano a quello della proprietaria immobiliare giapponese (convertendoli in yen) in modalità che risultino limpidamente legali per il fisco italiano e quello giapponese? E come mai chiede i centomila euro agli italiani, non ci sono benefattori giapponesi? Nemmeno fra i tantissimissimi neocatecumenali giapponesi? "Dioprovvede" riguarda solo le tasche dei "fratelli" del Cammino italiani?

    L'intuito mi dice che se anche la raccolta fondi andasse benone, l'epilogo non sarà quello gradito a Kiko. Non ci permetteremo di ipotizzare che la proprietà sia stata già acquisita (cosa che comporterebbe che il gruzzoletto da raccogliere in Italia abbia qualche altro fine), ma non abbiamo certo dimenticato l'abitudine neocatecumenale a mentire spudoratamente riguardo alle raccolte fondi.

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    1. Conto?

      Ne ha ben 4 di conti, tutti intestati a suo nome.
      3 a Roma (si vede dagli IBAN) più un paypal.
      Privati.
      Soldi che vanno a lui.
      Se poi i soldi fossero più del previsto, che fa, se li tiene?

      Poi, per quel che mi risulta cercando nei siti giapponesi, all'indirizzo del Pbro (Busshozan-cho) ci sono diverse case in affitto, da 250 a 400 €.
      Come mai invece vogliono comprare e non spostarsi di pochissimo rimanendo in affitto?

      Sarà per deformazione, ma a me piace vederci chiaro nelle cose.
      Cercando "case in vendita" a Busshozan-cho, mi escono case anche molto grandi al costo di 30.000 €.
      Cifra giusta quella richiesta al Pbro?
      Marco

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  12. https://www.youtube.com/watch?v=ftDaotQM8NE (kika)?

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  13. https://silerenonpossum.com/costituzione-apostolica-vicariato-roma/

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  14. Vergognatevi,pubblicate solo quello che volete voi. Brucerete all'inferno

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    1. Battutina simpatica ma non fa ridere.

      Nel giorno del Giudizio i kikolatri, furentissimi, si ribelleranno contro Nostro Signore, urlando cose del tipo: "ma come Ti permetti, Signore? noi avevamo lo Statuto! avevamo centoquaranta seminari! facevamo la Decima! avevamo le missioni e gli itineranti! avevamo i catechumenium e le Domus! avevamo le variazioni liturgiche! Signore, ma come Ti permetti? Tu giudichi!!!".

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    2. Il problema non c'è perché, come dice Kiko, ci si salva a grappoli

      Rassegnatevi!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    3. Giuseppe lasciatelo dire stai veramente male

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    4. Ricordate una cosa che i profeti venivano eletti da Dio non dal popolo. Devono essere i fatti che lo dimostrano non lui che si auto proclama,!.... Inutile che dite "come dice Kiko". Kiko non è nessuno fino a prova contraria. Non è altro che una persona che millanta di aver avuto una visione non confermata da nessuno se non da lui stesso. Ma andate a tutti cercare Dio al posto di cercare Kiko....E smettete di mettervi nella posizione di poter giudicare "brucerete all'inferno". Quindi caro Giuseppe tu sai come giudica Dio o meglio tu sei Dio?

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  15. Caro Giuseppe il Papa ha detto da Fazio che l'inferno è vuoto quindi quelli del blog e affini non possono bruciare in esso.

    Chiaroooooooo???????????????????

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    1. Grande concordo. In realtà ora è vuoto tra un po' ci va Giuseppe e amici a riempirlo all'inferno se continuano così

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