mercoledì 14 agosto 2024

La (inutile) lettera di Pasquale

https://blogimg.goo.ne.jp/user_image/24/b8/86984e77954ba4ce3498397b06ed95ea.jpg
Giappone: pagliacciate kikolatriche
(il girotondino col "passetto" e i battimani)
inflitte dai "missionari" neocatecumenali

Premessa importante: il Cammino Neocatecumenale è «un cavallo di Troia... una setta protestante-ebraica, che di cattolico ha solo la decorazione». Le sue celebrazioni religiose sono molto diverse da quelle della Chiesa cattolica. Il suo insegnamento (le cosiddette "catechesi") è molto diverso da quello della Chiesa cattolica. Ma soprattutto, al suo interno vige tutta una serie di porcherie (per esempio l'obbligo di pagare le "Decime", l'ubbidienza cieca ai cosiddetti "catechisti", le confessioni pubbliche, ecc.), per cui se qualcuno vi parla bene del Cammino dicendo di averlo frequentato, o lo ha frequentato troppo poco, o sta mentendo.

Qualche anno fa era comparsa sui social neocatecumenali la lettera di un certo Pasquale dalla comunità neocatecumenale del carcere di Poggioreale, a Napoli. Dal carcere, tale Pasquale aveva scritto nientemeno che a Kiko Argüello, autoeletto "iniziatore" del Cammino, parlandogli di certe cosiddette "catechesi" tenute da dei cosiddetti "catechisti" i quali avevano parlato di «un certo Kiko, spagnolo» che aveva fondato un certo «Cammino Neocatecumenale», di una certa "liberazione dalle schiavitù", dopodiché se ne sono andati a casa loro e i vari Pasquale sono invece rimasti in carcere. (i kikolatri chiameranno "miracolo" ogni conversione alla kikolatria, ma cala improvvisamente il silenzio tombale quando qualcuno abbandona la kikolatria per tornare alla Chiesa cattolica)

Il citato Pasquale è cascato nella trappola kikolatrica probabilmente solo perché l'ultima volta che aveva avuto a che fare con la Chiesa fu da bambino quando venne battezzato. Quando il Cammino dice di star convertendo i "lontani", in realtà sta dicendo che può far colpo solo su chi ignora le cose della fede. Se il citato Pasquale avesse avuto un po' di infarinatura dottrinale e un minimo di vita sacramentale, non avrebbe preso sul serio le corbellerie che i cosiddetti "catechisti" (dotati esclusivamente del mandato di Kiko, non certo "inviati dal vescovo" o "dal Papa" come -mentendo- sono soliti affermare) sono andati a propinargli.

La sua lettera, scritta in spagnolo e poi opportunamente svanita dal blog kikolatrico che l'aveva pubblicata (nonostante fosse il solito inutile peana pro-Kiko), era tutto un entusiasmo per "il Signore", "la celebrazione", "la Parola", "l'allegria", "la Bibbia"... Vorrei vedere la sua allegria quando gli pioverà addosso la tegola dell'obbligo delle Decime. Il Cammino è sostanzialmente una truffa: inizia con l'entusiasmo, prosegue col finto entusiasmo, continua in eterno a spolparti per bene con l'ipocrisia del fingere entusiasmo.

L'aspetto tragicomico della faccenda è che questo Pasquale è uno dei pochi che potrebbe risultare almeno un pochino credibile qualora vantasse che il Cammino lo ha sottratto dalla droga, dalla tentazione di affiliarsi alla camorra, eccetera (a differenza del tipico travet neocatecumenaloide che prima viveva tranquillamente tutto casa e parrocchia e poi, dopo le cosiddette "catechesi iniziali", va vantandosi che il Cammino lo ha sottratto da una vita di aborti omicidi droghe divorzi discoteche eccetera). Magari Pasquale può vantarlo con sincerità, in seguito sarà obbligato a vantarsene (possibilmente inventando nuovi e più spettacolaristici particolari) perché il Cammino esige il tuo show da "Grande Convertito", esige liturgicamente che tu lodi senza sosta il Cammino e i suoi autonominati "iniziatori" e la gerarchia di cosiddetti "catechisti", e nel frattempo - sempre attraverso ricatti morali - esige il pagamento di "decime" e collette e quant'altro. Pecunia non olet...

Lo scopo del demonio è quello di allontanare le anime da Dio, e generalmente gli conviene allontanarle a poco a poco, magari addirittura instillando un entusiasmo religioso (ma indirizzato subdolamente verso l'idolatria, come ad esempio il Cammino e i suoi due autoinventati "iniziatori" spagnoli), ed instillando una "allegria" che è fondata sul Signore solo a parole (ma nei fatti è fondata solo sull'identitarismo, solo sul proprio club di appartenenza, cioè si menziona "il Signore" ma si intende sé stessi, la propria attività, la propria etichetta, i propri autoproclamati "iniziatori" e "catechisti": tutta autoreferenzialità). Quel povero Pasquale, per quanto in trappola, prima o poi si sarà trovato di fronte al bivio, cioè di fronte alle ineluttabili domande: come mai nella Chiesa si insegna una cosa diversa da quella del Cammino? come mai nella Chiesa si celebrano i sacramenti in maniera diversa dal Cammino? mi conviene scegliere la Chiesa, o scegliere di rimanere nel Cammino? E chissà che la sparizione dal web della sua lettera non sia dovuta proprio a questo rendersi conto di essere stato buggerato dalla setta eretica di Kiko e Carmen.

Da notare che a far proselitismo in carcere sono non soltanto i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali, ma anche i protestanti e altre sètte. La sporadica presenza di qualche sacerdote cattolico non cambia la situazione. Grazie alla protestantizzazione dell'Italia, il sacerdote cattolico, quand'anche cappellano del carcere, è solo una minoranza tra le tante, e le "tante" sono immensamente più zelanti. Ce lo insegna in particolare un episodio della vita di santa Francesca Cabrini, che durante il viaggio in nave tentò di organizzare una raccolta fondi per i poveri, e fu superata in zelo, organizzazione, show, presa sul pubblico, successo, tempismo, incassi, da un ministro protestante. La giovane commentò: i ministri di satana sono sempre più zelanti dei ministri di Dio. Fu una lezione che la segnò per tutta la vita. Quelle sue parole le ricordo sempre ogni volta che qualcuno parla dell'apparentemente infaticabile attivismo proselitista dei cosiddetti "catechisti" del Cammino. 


E invece, nella Chiesa cattolica...

Chiariamoci: è normale l'entusiasmo di chi riprende a poco a poco un percorso religioso a causa dell'imbattersi in una realtà ecclesiale (movimenti, associazioni, parrocchie, conventi, anche solo l'avere un'amica suora). È normale che uno possa considerare importante, meritevole, consigliabile, ciò che ha incontrato e che in qualche modo gli ha cambiato la vita. Ma per quanto buono, si tratta di uno strumento, non del fine. Il fine è la salvezza del singolo. La Chiesa non è una federazione di club, la vita di fede non è un campionato, la salvezza non la produce la tessera di appartenenza a tale o talaltro gruppo.

Di fronte a Dio non conta il club di appartenenza. Conta la propria fede: senza fede non ci si salva. E contano le proprie opere buone: la fede senza opere è vana. Dunque si deve necessariamente dedurre che movimenti e associazioni a volte possono essere un apprezzabile sostegno per la propria vita di fede, altre volte possono essere solo un'etichetta, un club a cui appartenere, seguendone le attività, il gergo, gli orari, ma che in fin dei conti aiuta poco o nulla la propria fede personale. Cioè, in quest'ultimo caso, o è uno spreco di risorse, o è addirittura la via per la perdizione. Davanti a Dio la validità di un movimento o associazione riguarda la crescita spirituale del singolo, non robette come i numeri degli iscritti ("500mila neocatecumenali in 293 paesi!"), delle attività ("abbiamo oltre 128 seminari! facciamo la convivenza mensile in albergo!"), degli applausi ricevuti ("da 153 grossi vescovi! Kiko evangelizza i vescovi con la Nueva Estetica che salverà la Chiesa!")...

Chiunque abbia avuto a che fare col Cammino, anche senza farne parte, scopre rapidamente che i neocatecumenali:

  • dietro la maschera di mansueti agnellini si nascondono persone ignoranti che vogliono restare tali, spesso ipocrite e arroganti (perché così vengono addestrate: quando la verità smentisce il cosiddetto "kerygma" di Kiko, quando il Magistero e la Tradizione letteralmente sbufalano le cosiddette "catechesi" del Cammino, l'unico modo di non correggere il Cammino e i suoi autonominati "iniziatori" è quello di ricorrere alla fuga, all'ipocrisia, all'arroganza, al fintotontismo);
  • dietro il tanto ciarlare "ilsignore-ilsignore" si nascondono l'autoreferenzialità e l'idolatria (se il Signore fosse davvero "al primo posto", inevitabilmente tante ingiustizie del Cammino e dei suoi autonominati "iniziatori" verrebbero corrette o eliminate... specialmente se te lo chiede il Papa, come fece Benedetto XVI attraverso la lettera del 1° dicembre 2005, a cui ancor oggi i neocatecumenali disubbidiscono);
  • dietro l'attivismo neocatecumenale c'è solo l'espansione della propria setta: un kikolatra si rallegra non della conversione delle anime a Dio ma della conversione delle anime a Kiko. Per un kikolatra è gran festa l'adesione di un nuovo membro alle comunità neocatecumenali, ma resta indifferente di fronte alla conversione di un'anima all'unica vera fede dell'unica vera Chiesa;
  • dietro quell'affannarsi a voler sembrare più cristiani dei cristiani, si cela l'idea che sarebbe lecito e addirittura doveroso mentire e ingannare tutte le volte che ciò sia utile al prestigio e ai soldi della setta e dei suoi capicosca.
In poche parole, il Cammino è una setta perché chiama "evangelizzazione" solo la propria crescita, chiama "conversione" solo l'aderire al kikismo-carmenismo, chiama "salvezza" solo il "far bene il Cammino", chiama "carisma" solo le elucubrazioni dei propri autonominati "iniziatori" spagnoli, chiama "dialogo" solo ciò che dà ragione (o prestigio, o soldi) al tripode Kiko-Carmen-Cammino, chiama "demonio" qualsiasi parola o azione che possa intaccare il prestigio, i soldi e il numero degli aderenti della setta.

52 commenti:

  1. Pasquale è l'acronimo di :

    Possiamo Ancora Seguire Questi Uomini Allucinanti Largamente Eretici

    RispondiElimina
  2. Non si capisce niente in questo thread, perché il Cammino e' una setta?In carcere perché non ci vanno i cristianucci della domenica?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non capisci niente perché non leggi nemmeno le parti evidenziate in neretto.

      Il Cammino è una setta. "Setta", dall'etimologia latina, significa "separata" (volontariamente separata). Come già accennato sopra, il Cammino si separa dalla Chiesa sia sul piano liturgico (celebrando le tipiche carnevalate kikiane-carmeniane anziché la liturgia cattolica descritta dal Messale), sia sul piano dottrinale (insegnando le fandonie e le eresie di Kiko e Carmen anziché il Catechismo della Chiesa Cattolica), sia su tanti altri aspetti - organizzativo, identitario, ecc.: per esempio, il Concilio Vaticano II, nella costituzione dogmatica Sacrosanctum Concilium stabilisce (paragrafo 116) che il canto gregoriano deve avere «il posto principale» nelle azioni liturgiche. Nelle celebrazioni del Cammino il gregoriano non s'è mai sentito. Si deve dunque dedurre che il Cammino va contro il Concilio, e che quando la megera Carmen ha detto «gli ho servito [a Kiko] il Concilio su un piano d'argento» stava mentendo, e che chi definisce il Cammino "frutto del Concilio" sta mentendo.

      Ma un indicatore ancor più significativo del fatto che il Cammino è una setta, sta nella mentalità neocatecumenale secondo cui è lecito (e addirittura doveroso) mentire e ingannare, qualora ciò sia utile al prestigio e ai soldi della setta. Mentire e ingannare sono i pilastri fondamentali del Cammino: si veda ad esempio quando nelle cosiddette "catechesi iniziali" i cosiddetti "catechisti" promettono che nel Cammino «nessuno vi chiederà soldi»...

      Riguardo al carcere, quel carcerato Pasquale che ha scritto la lettera laudatoria a Kiko, è uno dei pochissimi che potrebbe affermare con un minimo di credibilità che il Cammino lo ha "salvato" da droghe risse crimini vari. Dopotutto, in qualità di carcerato per crimini non banali, può ancora essere un pochino credibile se afferma che un'esperienza religiosa (buona o cattiva che sia) lo ha (almeno temporaneamente) "salvato" dal compiere altri crimini. Invece la maggioranza assoluta dei neocatecumenali che si vantano che il Cammino li ha salvato da droghe risse crimini discoteche eccetera, è composta da gente che prima di incontrare il Cammino non aveva mai compiuto tali crimini. Era gente semplice, erano solo dei parrocchiani ignoranti e imborghesiti: ma nel Cammino bisogna sempre vantare dei Super Peccatoni Ultra Giganti, anche platealmente inventati, altrimenti non vieni considerato "convertito". Il Cammino li ha "salvati" da cose che non si sarebbero mai sognati di fare. Cioè il Cammino è stato irrilevante nella loro vita morale. (E che dire poi di gente che dopo 30-40 anni di Cammino ha gli stessi vizi e sozzure che aveva prima di aderire? il Cammino non ha prodotto in loro neppure un briciolo della conversione che hanno sempre vantato; il Cammino ha prodotto in loro solo ipocrisia, arroganza, superbia).

      Parafrasando il Vangelo, i cristianucci della domenica «vi precederanno nel regno dei Cieli», perché i cristianucci non sono ipocriti, arroganti, superbi, idolatri come voi kikolatri "dalla fede adulta" (fede negli eretici Kiko e Carmen).

      Elimina
  3. Faccio presente che la Fondazione Cammino neocatecumenale ha personalità giuridica solo all'interno dello Stato Vaticano e non ha alcuna rappresentanza all'esterno.
    È un ibrido malformato, invenzione giuridica di precise persone non autorizzate ad inventare, quindi inammissibile anche a livello di diritto canonico.

    Dopo che le aspirazioni di Kiketto sono rimaste frustrate perché nessun Papa ha mai accolto la sua richiesta di emanare un Breve per approvare il suo cammino di eterna discesa ha dovuto, ob torto collo, ripiegare non sul riconoscimento della sue deiezioni eretiche (come invece furono riconosciuti con Bolla papale gli esercizi di Sant'Ignazio) ma, come tutti i movimenti, sul riconoscimento della personalità giuridica dell'ente ecclesiale.

    Non volendo farlo come associazione ed inventando specifiche diverse da quelle delle associazioni, che invece ha pienamente tutte, ha trovato qualcuno nei dicasteri disposto ad assecondare le sue malsane velleità, inventando illecitamente (perché non autorizzato) una figura giuridica ad hoc.

    Ma questa figura giuridica illecita ed inventata, non contemplando le necessarie caratteristiche proprie di ciò che scimmiotta, non può essere riconosciuta sul piano civile, perché difetta di tutto ed è in contrasto con tutto ciò che contemplano sia le norme canoniche che quelle civili.

    Deve essere noto, quindi, che la Fondazione Cammino neocatecumenale non ha personalità giuridica civile e pertanto non può interagire all'esterno dello Stato Vaticano, dove è stata riconosciuta solo a livello ecclesiale.

    Può solo portare il suo proprio verbo, ma non può inviare missionari laici all'estero, per esempio, perché gli Stati riceventi esigono che l'organizzazione da cui partono i missionari sia riconosciuta civilmente sia dalla Stato di partenza che in quello di arrivo.
    Mica poco.

    Affinché dunque i missionari laici possano essere inviati, occorre fare ricorso ad organizzazioni riconosciute, come possono essere le parrocchie riceventi, previa richiesta del parroco, loro rappresentante legale, oppure genericamente fare riferimento a qualche struttura vaticana disponibile al pastrocchio.

    Quindi la Fondazione Cammino Neocatecumenale, non essendo un itinerario (sulla falsa immagine resa dai neocatecumenali, degli esercizi di Sant'Ignazio), ma essendo una Fondazione che ha come SCOPO/FINE un itinerario (come tutte le associazioni e le fondazioni), non può essere agevolmente e lecitamente esportata ovunque, bisogna ricorrere a degli escamotage ogni singola volta.

    Non sarà quindi MAI il Cammino Neocatecumenale di Taiwan (esempio) a richiedere i missionari laici neocatecumenali, perché non può farlo. Non è un'organizzazione civilmente riconosciuta e non ha rappresentanti legali.
    Sarà invece qualche prete, congregazione, diocesi o quant'altro che richiederà quelle precise persone (nome, cognome e generalità), indipendentemente dal contrassegno di neocatecumenali, anche se poi è noto tra sé che lo siano.
    Ogni volta così.

    Continua...

    RispondiElimina
  4. Se invece Kiketto avesse ottenuto il Breve che agognava, avrebbe avuto il riconoscimento del suo "catechismo" e non del suo "movimento", come invece è successo.
    Col riconoscimento del catechismo neocatecumenale, allora sì che sarebbe stato esportabile ovunque senza burocrazie, perché ogni parrocchia del mondo si può avvalere liberamente degli esercizi di Sant'Ignazio, ma non del catechismo neocatecumenale che, oltre ad essere valido solo per il Cammino, è pure segreto da sempre (per ovvie ragioni mai tenute in considerazione nemmeno dalla Santa Sede).

    Però, agire con l'inganno e coi raggiri per ottenere uno straccio di riconoscimento con procedure illecite, non solo non può essere "santo", ma produce anche la conseguenza che non solo il catechismo neocatecumenale, ma tutta la struttura organizzativa sia "settaria", cioè separata.
    Da lì prende campo e si spiega il tanto male che la Fondazione Cammino Neocatecumenale ha prodotto alle persone e ad intere famiglie perché, in quanto "separata", non gode dell'assistenza dello Spirito Santo che mai distruggerebbe anche una singola persona.

    Probabile che non sia più in vita quando verrà il giorno che il pentolone verrà scoperchiato e la Chiesa sarà costretta ad ammettere che, all'atto pratico e giuridico, la Fondazione Cammino Neocatecumenale non ha mai fatto davvero parte della Chiesa, perché qualcosa di illecito e contra legem non può avere alcuna validità ab initio, dovendosi considerare nullo fin dall'origine.

    Se qualcuno discorda dall'analisi che ho proposto, produca documenti ed argomenti sul piano strettamente normativo. Sono sempre disposto a rivedere le mie posizioni se mi viene presentata l'evidenza che tutte le norme canoniche sono state ottemperate. Evidenza che ad oggi non esiste.
    Marco

    RispondiElimina
  5. Le evidenze a cui mi riferisco sono:

    1) dichiarare e dimostrare che cos'era il Cammino sul piano giuridico in costanza dello Stauto 2002.
    Non si può conferire uno statuto ad un "itinerario", ma ad un ente ecclesiale. Quindi, che forma giuridica aveva questo ente ecclesiale nel 2002?
    Mons. Delgado Galindo, capo-ufficio e poi sotto-segretario del PCL, dichiarò trattarsi di un'associazione internazionale.

    2) Importante. Produrre il documento di erezione a Fondazione Autonoma "senza patrimonio proprio e di soli beni spirituali", datato 28 ottobre 2004 4 (Prot. N. 1761/04 AIC-110). Introvabile anche solo a livello di protocollazione.

    3) Spiegare come mai si è potuto cambiare persona giuridica (da associazione a fondazione) in corso di experimentum, addirittura conferendo la personalità giuridica pubblica che due anni prima la presunta associazione non aveva e come mai non si è attesa la fine dell'experimentum prescritta per l'anno 2007.

    4) Spiegare come sia possibile che, all'atto di erezione di una persona giuridica pubblica, non se ne approvi anche il suo Statuto (datato 2004).

    5) Spiegare a quale ente ecclesiale è connesso lo Statuto 2008 (nelle note si fa riferimento alla fondazione autonoma di 4 anni prima) e spiegare come sia possibile che un ente ecclesiale eretto nel 2004 produca uno Statuto approvato nel 2008.

    6) Documentare se c'è stata una domanda al Dicastero per i Testi Legislativi per il ricorso all'interpretazione analogica che ha prodotto una nuova tipologia di figura giuridica e se si è avuto responso affermativo.
    In mancanza, l'introduzione di una nuova figura giuridica come una "fondazione senza patrimonio senza beni materiali" è illegittima, perché proveniente da un dicastero non competente, adibito soltanto ai riconoscimenti giuridici legittimamente previsti dal CJC.

    7) Produrre l'evidenza che il Dicastero per la Dottrina della Fede ha realmente approvato il catechismo neocatecumenale, non essendo sufficiente la dichiarazione del PCL di "aver debitamente consultato la Congregazione per la dottrina della fede", magari anche solo per telefono.

    8) Produrre inoltre il documento ufficiale con il quale il Dicastero per la Dottrina della Fede avrebbe "consegnato l'incarico di dare un'apposita approvazione al PCL", dicastero non competente in assoluto per le approvazioni della dottrina.

    In mancanza di spiegazioni e produzione di documenti ufficiali, l'iter delle approvazioni della Fondazione Cammino Neocatecumenale non risulta corretto secondo le norme canoniche, introducendo figure giuridiche ambigue di cui non risulta da nessuna parte la legittimità.
    Marco

    RispondiElimina
  6. Sarebbe interessante avere nomi e cognomi dei responsabili vaticani di questo pasticcio - o obbrobrio - giuridico Vaticano. Chi è così gentile da fare una ricerca in tal senso?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero un giorno di vedere la fine dello scempio neocatecumenale.

      Elimina
    2. Per non farsi ingannare dalla "propaganda kikiana" (fu la stessa megera Carmen a coniare questo termine, visto che la kikolatria si svolgeva letteralmente davanti ai suoi stessi occhi), occorre ricordare alcuni punti importanti:

      1. Benedetto XVI non voleva approvare il Cammino.

      Lo disse esplicitamente ai vescovi giapponesi ad aprile 2008, corsi in visita due volte in un mese a Roma perché ogni volta che venivano rassicurati da qualche importante esponente dei dicasteri vaticani si scoprivano subito dopo le magagne dei kikos. La notizia trapelò anche da un'intervista ad un officiale dell'allora Pontificio Consiglio per i Laici, che il giorno dopo fu costretto a rimangiarsi tutto (evidentemente minacciato), e che "stranamente" non ha mai più fatto carriera.

      Venti giorni dopo che Benedetto XVI aveva rassicurato i vescovi giapponesi, Rylko annunciò a Kiko che l'approvazione dello Statuto era cosa fatta e che bisognava preparare i festeggiamenti. Ora, o Benedetto XVI è un mentitore che pur di difendere gli interessi del laico eretico Kiko va mentendo ai vescovi giapponesi e agli officiali vaticani... oppure Benedetto XVI è stato messo di fronte al "fatto compiuto" da gentaglia che se ne strafrega di ciò che il Papa desidera.

      Siccome sappiamo che Benedetto XVI era amante della buona liturgia (promulgò perfino il Summorum Pontificum), e siccome non ci risulta che fosse un mentitore spudorato, dobbiamo per forza di cose considerare valida la seconda ipotesi, cioè che i kikolatri mettono il Papa di fronte al "fatto compiuto" - ed è una cosa successa purtroppo molte volte...

      2. Il paterno abbraccio degli ultimi papi (specialmente Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) non implica l'approvazione delle carnevalate liturgiche, delle eresie, e delle altre ingiustizie del Cammino.

      Quel "paterno abbraccio" era la flebile (e a nostro avviso del tutto infondata) speranza che il Cammino potesse venir cambiato dall'interno, dal buon cuore di quei fratelli delle comunità per i quali la Parola di Dio è più importante della parola di Kiko e Carmen, quei fratelli per i quali bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini (l'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" è un errore madornale), quei fratelli per i quali i sacramenti non sono riducibili a una pagliacciata, quei fratelli per i quali la giustizia non può essere calpestata solo perché fa comodo ai capicosca della setta... ebbene, tali fratelli, sono evidentemente già usciti dal Cammino. Motivo per cui quel "paterno abbraccio" non ha prodotto i risultati che i papi speravano.

      3. La Chiesa non è un'azienda e Nostro Signore non guarda certo i numeretti. Tant'è che c'è più gioia in cielo per un peccatore convertito (convertito al Signore, non al signor Kiko) che per cento giusti che non hanno bisogno di conversione (e aggiungiamo pure: il Cammino che vanta di avere "più di centoventisette seminari", non impressiona né le alte sfere ecclesiastiche, né Nostro Signore).

      Gli adepti del Cammino Neocatecumenale vantano conversioni fasulle poiché nelle comunità vige l'ipocrisia (lo show delle confessioni pubbliche: "mi faccio schifo, ma il Signore mi salva sempre"), più quella bizzarra faccenda del darsi l'autorizzazione a peccare (l'autocompiaciuto "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!", sottinteso: "i miei peccati? è tutta colpa del Signore che mi ha tolto la magica mano dalla testa, mica è colpa mia!").

      Inoltre, nella Chiesa Cattolica il pentimento include il riconoscere di aver offeso Dio (cfr. l'Atto di Dolore), mentre nel Cammino sono erroneamente convinti che il peccato riguardi solo le difficoltà umane, sono ereticamente convinti che Dio non si possa "offendere" (eppure loro stessi leggono e "preparano" continuamente la Bibbia, come diavolo fanno a non capire? idolatria, cari miei, i neocatecumenali sono idolatri, adorano il triplice vitello d'oro di categoria superiore Kiko-Carmen-Cammino).

      Elimina
    3. Piccola postilla: il salesiano Bertone era un personaggio piuttosto influente su Benedetto XVI, e agli inizi del pontificato molti erano rimasti sorpresi dalla strana nomina. Noi che non abbiamo grosse entrature in Vaticano non possiamo sapere i come e i perché di certe stranezze di tutti i pontificati dell'epoca conciliare. Incluso l'intervento a gamba tesa riguardo al seminario kikolatrico di Takamatsu (oggi felicemente soppresso, e con l'intera conferenza episcopale giapponese che ha gli occhi ben aperti su qualsiasi tentativo neocatecumenale di far proselitismo; ormai in Giappone i neocat locali sono pochissimi, tutti gli altri neocat sono "di importazione" e non è detto che siano capaci di restarci a lungo). E comunque sappiamo riconoscere la propaganda kikiana fatta esclusivamente di inganni e menzogne.

      Per esempio secondo la propaganda kikiana il seminario neocatecumenale di Takamatsu fu "trasferito a Roma". Questa è una boiata tanto comica quanto ridicola. I vescovi giapponesi, di loro legittima autorità, hanno soppresso quel seminario. Quindi il massimo che i kikolatri potrebbero dire (se volessero dire la verità) è che dopo la soppressione hanno deciso di aprire un nuovo seminario a Roma appioppandogli l'etichetta di "Seminario per il Giappone". Che non significa niente, e non vincola in nessun modo i vescovi giapponesi.

      La panzana del "trasferito a Roma", attribuita poi nientemeno che a Benedetto XVI (senza che Benedetto XVI abbia mai firmato, o almeno detto in pubblico, che voleva "trasferire") serviva solo per calmare l'ira funesta di Kiko il Terribile, in quanto l'eretico spagnolo non accetta sconfitte, non accetta soppressioni dei suoi avamposti, non tollera di vedere sul mappamondo che ha in salotto (ce l'ha davvero) un vistoso buco senza bandierina col suo logo aziendale.

      Vale lo stesso per la pomposa panzana del seminario "per l'Asia" installato (temporaneamente, e non è detto che duri molto) a Macao. I capicosca della setta avevano mobilitato di tutto e di più per aprire un seminario kikolatrico a Tokyo (immaginate come si son galvanizzati all'idea di rientrare in grande stile in Giappone, addirittura nella capitale del Giappone), trovando ovviamente la ferma opposizione dei vescovi giapponesi, e così applicarono il "piano B" di aprirlo a Macao. Non riuscirono nel loro intento neppure inducendo il Bergoglio a firmare una lettera di propaganda kikiana, neppure blaterando che l'iniziativa era di un dicastero vaticano. Che figuraccia!

      Come sempre, ricordate che per i neocatecumenali se un presbikiko e un paio di seminaristi vivono in un appartamentino minuscolo da qualche parte del mondo, loro lo chiameranno ampollosamente Seminario Missionario Diocesano Redemkikos Mater (mi rifiuto di dire "Redemptoris Mater" perché il titolo della Beatissima Vergine "Madre del Redentore" non merita di essere dissacrato usandolo per definire delle strutture dove si insegnano le eresie e si celebrano carnevalate liturgiche idolatriche).

      Il Cammino non cresce da oltre vent'anni. Anzi, sta decrescendo, e sempre più vistosamente, perché quelli che abbandonano sono molti di più di quelli che aderiscono - e ai piani alti del Cammino lo sanno benissimo, visto che tentano continuamente di fare "il gioco delle tre carte" (più gli accorpamenti di comunità e le soppressioni inevitabili) per far sembrare a Kiko che tutto vada ancora benone.

      Noialtri invece auguriamo una lunga vita a Kiko, sia perché abbia tempo di rinnegare le sue eresie e convertirsi alla fede cattolica, sia perché più va avanti e peggio è per il Cammino (in quanto non smette mai di sparare emerite vaccate autocelebrative, e in quanto ultraottantenne sta vedendo la misera fine di tutti gli storici "aspiranti al trono").

      Elimina
    4. Secondo me, l'interessante non sono tanto i nomi e i cognomi, ma il riconoscimento degli obbrobri giuridici, chiunque li abbi messi in atto.
      Il Cammino Neocatecumenale non è il pozzo di intrallazzi e maneggi vari perché li ha compiuti questo o quello. Lo è e basta.

      Se poi, con la presa in carico degli imbrogli emergono anche dei nomi (già alcuni li sappiamo, e sono tutti finiti in disgrazia), ben venga per l'identificazione delle responsabilità.
      Ma l'importante è che venga smascherato il pentolone, non tanto il cuoco che ha cucinato la pozione.

      A noi vittime del Cammino, molte con persone care ancora all'interno, interessa primariamente che la si smetta di provare a raddrizzare questo albero contorto, ma che lo si metta in grado di non produrre più i suoi frutti velenosi.
      Marco

      Elimina
  7. https://infovaticana.com/2024/08/15/el-caso-sodalico-un-antes-y-un-despues-dentro-de-la-iglesia/

    Avanti il prossimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comunicazione di servizio: chiederei a Simich di scriverci in email all'indirizzo della redazione ( redazione.osservatorioncn@gmail.com ).

      Elimina
    2. Da Wikipedia si apprende che il peruviano Sodalicio de Vida Cristiana è stato commissariato anche "a seguito delle numerose segnalazioni che riguardano il REGIME INTERNO, la FORMAZIONE e la GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA" giunte alla Santa Sede nel corso degli ultimi anni".

      Che alla Santa Sede non siano giunte numerose segnalazioni analoghe riguardo al Cammino Neocatecumenale?
      Nessuno ci crede.

      Allora perché si commissaria il Sodalicio e si lascia stare il Cammino Neocatecumenale, segnalato da decenni per gli stessi motivi (più anche altri)?

      L'articolo linkato parla di abusi sessuali da parte del fondatore, ma anche che "il denaro, la corruzione, le minacce, gli abusi di potere ecc. sono stati fondamentali nella decisione di Roma di agire contro il Sodalicio. Affari fraudolenti: apparentemente si trattava di operazioni senza scopo di lucro, ma fonti ben informate spiegano a questo mezzo che le loro società hanno riciclato centinaia di milioni di fondi offshore. Riciclare denaro proveniente da ogni parte. "Quanti Sodalicio abbiamo in chiesa? (Falsi carismi che servono solo interessi nascosti)”.

      Bisogna per forza che il fondatore sia un abusatore per scoperchiare il pentolone anche su altro?
      E se lo fosse ma non ce ne fosse l'evidenza, per esempio per omertà? Il resto non avrebbe valore?

      Inoltre penso: è stato espulso il fondatore, ma se esiste corruzione, abuso di potere, minacce e altro, poteva portarle avanti lui solo o si tratta di una struttura malsana?
      Dubito che solo il fondatore sia l'unico responsabile dei venefici maneggi.
      Quindi, espellere il fondatore e mantenere tutto il resto risolve la questione?
      Non credo proprio.
      Marco

      Elimina
  8. @ By Tripudio


    Forse in Giappone, i neocatecumeni saranno pochi, ma il problema è che anche i cattolici non sono molto più numerosi. Le statistiche mostrano un declino e le conversioni al cattolicesimo sono rare. Non è sorprendente, data la letargia della Chiesa Giapponese, che dopo aver rifiutato il Cammino Neocatecumenale ha fatto poco altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispondiamo a questo ennesimo esempio di tracotanza neocatecumenale.

      Anzitutto lo scopo della Chiesa è quello di proseguire l'opera di Nostro Signore - opera di insegnamento della retta fede, di amministrazione dei santi sacramenti, di guida spirituale delle anime. Sono queste, davanti a Dio, le cose che devono fare gli operai della vigna del Signore.

      Davanti a Dio non contano i numeri, non conta l'organizzazione (quantunque sia necessaria), non contano i grossi discorsi.

      In Giappone i cattolici sono una minoranza assoluta: appena lo 0,4 per cento della popolazione. Ma Nostro Signore non ci ha dato un foglio Excel da riempire di numeretti. Non importa se i cattolici siano il 90% come a Guam o lo 0,4% come in Giappone. Importa solo che possano conoscere e vivere le virtù cristiane (fede, speranza e carità), e che possano nutrire la propria anima con la santa dottrina e i santi sacramenti. Ed importa anche che la gerarchia ecclesiale - dal Papa fino all'ultimo dei diaconi - lavori nella vigna anche per queste anime, e per la conversione di altre anime.

      Non importa se in Giappone i neocatecumenali sono "pochi" o "molti". Importa solo che sono eretici. Cioè che inquinano la retta dottrina, cioè compiono l'opera del demonio. Inquinano la liturgia e i sacramenti, cioè compiono l'opera del demonio. Inquinano la spiritualità delle anime (sia quelle del Cammino, sia quelle fuori dal Cammino) dando scandalo con la loro idolatria per il vitello d'oro di categoria superiore Kiko-Carmen-Cammino, dando scandalo con la loro ipocrisia (lupi travestiti da agnellini), eccetera, compiendo l'opera del demonio. Non è un caso che alla tappa del Padre Nostro devono "liturgicamente" autoproclamarsi "figli del demonio". Il Cammino, dopotutto, è ispirato dal demonio (quello vero, non il simpatico portasfortuna che fa trovare coda al casello quando si va alla convivenza kikolatrica).

      Quanto alla presunta "letargia" della gerarchia cattolica in Giappone, si direbbe invece che sono ben svegli visto che hanno capito bene che il Cammino è letteralmente una setta eretica, e hanno deciso di sradicarne quel pericoloso avamposto di Takamatsu (e di impedire che se ne aprisse uno a Tokyo), e guardano al Cammino con motivata e ragionevole diffidenza. Ma naturalmente l'anonimo kikolatra giudica temerariamente i vescovi giapponesi perché -ohibò!- hanno nientemeno che... "rifiutato il Cammino". È come qualcuno che rifiuta di prendersi una grave malattia.

      E poi, che diavolo significa "ha fatto poco altro"? Cosa c'era da fare? L'anonimo kikolatra confonde la realtà con la sua ignoranza delle cose (non sa quanto impegno ci mettano sacerdoti e vescovi giapponesi nel pascere il gregge che Dio ha loro affidato, e quindi li giudica).

      Vedete, il Cammino, essendo eretico, educa proprio a questo: alla tracotanza, al giudicare, all'arroganza, al mentire, all'ingannare, al calunniare. "Gnuòòò, gnuòòòò! i vescovi giapponesi hanno rifiutato il Cammino!" Hanno fatto bene. Hanno rifiutato un tumore spirituale.

      Elimina
    2. Ci mette un po' di tristezza (ma non troppa sorpresa) scoprire che i vertici di gran parte dei movimenti ecclesiali abbiano "scheletri nell'armadio" oltre alle classiche porcherie finanziarie.

      Il punto è che i movimenti, quasi tutti sbocciati in epoca conciliare, volevano essere una risposta alla crisi della Chiesa, volevano promuovere ciò che le strutture ecclesiali sembravano trascurare, volevano rinvigorire la vita di fede nel momento in cui la vita di parrocchia sembrava più un peso che un vantaggio nella vita dei fedeli. Ma le buone intenzioni non bastano. La crisi della Chiesa, iniziata già col cosiddetto movimento liturgico, cresciuta poi nel dopoguerra, si è drammaticamente acuita col Concilio.

      Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni. I fondatori dei movimenti, trovatisi seguiti da centinaia di anime, addirittura migliaia, per poi vedere decine di migliaia e più, hanno ceduto alla tentazione di voler consolidare il proprio "potere", di istituzionalizzarlo, di mettersi sullo stesso piano dei vescovi (anche senza dirlo a chiare lettere): "il vescovo ci chiede X ma noi faremo Y perché il vescovo non può permettersi di ostacolare il Mio/Nostro Carisma". Hanno letteralmente perso quell'umiltà del servire la Chiesa e soprattutto l'umiltà del curare anzitutto la propria anima. Il fatto di essere un grande leader non toglie nulla al fatto che dovrai lottare fino al tuo ultimo respiro per agguantare quella salvezza eterna. E tutte quelle manovrine per conservarti "leader" (cioè padrone) di quelle anime, a che ti gioveranno?

      Certo, anche ai santi è stata talvolta necessaria qualche manovra sopra le righe. Don Orione fece sparire i registri prima che i curiali gli ispezionino l'istituto, di modo che non potessero sapere "chi", "quanti", "come", e non potessero sequestrargli (e devastare) la fatica di una vita intera (intesa a salvare anime anziché a gonfiare numeri). Sant'Atanasio, doppiamente scomunicato, corrompe con bei soldini le guardie che lo tenevano imprigionato. Si tratta di santi. Lo facevano per la salvezza delle anime, lo facevano per la fede, lo facevano perché avevano riscontrato la profonda disonestà di coloro che in nome dell'ubbidienza pretendevano di devastare l'opera. Invece i vertici dei movimenti ecclesiali della nostra epoca sembrano intenzionati anzitutto a preservare il proprio feudo, il proprio piccolo potere, parlano e agiscono come se fossero intenzionati a gestire (e trar vantaggio) dalla propria "opera". Come se dopo aver iniziato in buona fede per la gloria del Signore, si fossero convinti di poter campare "di rendita" (sul piano economico, su quello ecclesiale, magari anche su quello della lussuria...). Addirittura in qualche caso non avevano mai veramente avuto a cuore la gloria di Dio, come Maciel (accusato fin dai tempi del seminario di voler costituire una comunità di suoi fedelissimi...), che gestiva un fiume di soldi e donazioni, e aveva amanti e figli, e i suoi più stretti collaboratori (che sapevano, eccome se sapevano) continuavano a coprirlo (e a ingannare Giovanni Paolo II, e infatti fu solo all'inizio del pontificato ratzingeriano che giunse la stangata), e quel suo libro tanto pregno di spiritualità, era un clamoroso plagio di uno sconosciuto sacerdote sudamericano...

      Elimina
    3. Anche in assenza di scandali (come ad esempio nel caso di don Giussani o di Martinez), nei movimenti alligna sempre la mentalità del "noi siamo più speciali, pertanto sulla questione soldi e sulla questione gestione fedeli, non accettiamo suggerimenti, non consentiamo trasparenza, non prendiamo ordini". (E poi quando si insediano i successori il movimento in questione comincia a prendere pian piano una noiosa piega, quella del "parlarsi addosso"). Il motivo per cui non abbiamo gran fiducia nei movimenti ecclesiali è che una volta passato il periodo iniziale di entusiasmo si autoriducono a club autoreferenziali. Certo, non in bianco e nero ma in varie tonalità di grigio, chi più, chi meno, finiscono per sentirsi speciali, finiscono per coltivare una mentalità quantomeno discutibile (anche se celata dietro grandi sorrisi e lodi al Signore), finiscono per dimenticare che i movimenti passano, la Chiesa resta, finiscono per dimenticare che lo scopo stesso del movimento era quello di facilitare alle anime la comunione con Dio, non quello di costituire un Grande Importante Gruppo Dotato di Carismi Importanti.

      Il Cammino Neocatecumenale ha tutti i peggiori difetti riscontrabili nei movimenti, e per di più propina eresie, strafalcioni liturgici, e assurde e dolorosissime ingiustizie ai danni dei fratelli più semplici e vulnerabili. (Come il dover "chiedere perdono al proprio stupratore per averlo indotto in tentazione": letteralmente ciò che il demonio vuole, cioè annichilire la vittima, distruggerne la speranza, far soffrire ancor più chi ha già troppo sofferto).

      Elimina
    4. Non so se riuscirò mai a scrivere in maniera chiara della mia esperienza nel cammino. Dico solo che dopo quattordici anni mi stava distruggendo. Questo blog è stato un ulteriore aiuto ad uscire da quella che è una vera e propria setta.

      Elimina
    5. Almeno la maggioranza dei movimenti sono costituiti in associazioni e devono sottostare alla diretta direzione nell'amministrazione dei beni che possiedono, devono rendere conto dell'amministrazione, presentare un fedele rendiconto dell'impiego delle offerte e delle elemosine raccolte...

      Anche le fondazioni autonome subiscono vigilanza e controlli: devono rendere conto del loro operato, devono fornire i un elenco completo dei beni mobili e immobili con gli oneri annessi...

      Ma il genio malefico dei neocatecumenali è arrivato addirittura a inventare una "fondazione autonoma di soli beni spirituali e senza patrimonio proprio", evitando così ogni controllo sul piano patrimoniale.

      Quindi, la Fondazione Cammino Neocatecumenale di fatto È ESENTE DA OGNI CONTROLLO PATRIMONIALE.

      Non così però le sue varie fondazioni autonome, per la maggiore denominate Famiglia di Nazareth, che sono civilmente riconosciute, possono compiere negozi giuridici e incamerano e spendono denaro.
      Quelle esistono a livello diocesano e dovrebbe essere ogni vescovo delle diocesi in cui esistono a controllare e vigilare sull'impiego dei beni di ogni tipo, come anche sulle entrate "di ogni tipo".

      Credo sia chiaro a tutti che un conto è controllare un'unica fondazione principale e un conto è controllarne decine e decine sparse per il modo.

      Il sistemino quindi è diabolicamente strutturato, perché la "povera ed indigente" Fondazione Cammino Neocatecumenale non verrà mai controllata in quanto, poveretta, non ha patrimonio.
      Ma sarà altrettanto difficile controllare ogni Fondazione che da essa dipende e che per essa lavora, perché lo dovrebbero fare all'unisono tutti i vescovi delle diocesi in cui esiste una Fondazione Famiglia di Nazareth e la coordinazione non è semplice, come non è semplice distinguere la connivenza e la protezione dalla rettitudine del controllante.
      Esistono poi molte altre fondazioni che afferiscono alla "povera" Fondazione principale, tutte con nomi diversi e per fini diversi, magari molte nemmeno riconoscibili, come la fondazione a nome della sorella di Carmen, Elisa Hernandez Foundation - Redemptoris Mater Seminary of Callao (Peru), oppure la Fundacion Domus Jerusalem, con sede a Panama per l'aquisto del terreno sul Monte degli Ulivi, dichiarato "donato" da un benefattore (mentre invece era lo stesso Cammino che l'aveva acquistato, sborsando sull'unghia oltre 5 milioni di euro...)

      Che schifo!
      E poi si occupano del Sodalicio, lasciando che il serpente neocatecumenale continui a strisciare e a fare ogni volta alleanza con Mammona.
      Marco

      Elimina
    6. Sodalicio è l'acronimo di :

      Sorpresi Osiamo Dedurre Ancora Larvate Idee Catecumenalmente Indecenti Ormai

      Elimina
    7. Segnalo anche che a Padova esisteva la "Fondazione San Pio X per l'evangelizzazione la nuova evangelizzazione", i cui conti sono disponibili sul sito https://fondazionesanpiox.org/

      Elimina
  9. Ma perchè poi la lettera di Pasquale sarebbe inutile? Non ho capito! E comunque attendiamo sempre fiduciosamente che By Tripudio risponda alle nostre domande che gli facciamo ormai da tanti anni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La lettera di quel Pasquale certamente manifesta entusiasmo per una realtà religiosa appena incontrata.

      Ma è una lettera inutile perché al di là del ripetere a pappagallo la propaganda kikolatrica non fa altro. È come se il Pasquale in questione avesse incontrato solo la "propaganda kikiana".

      Se dopo poco tempo sparisce dal web (proprio quando avrei voluto riportarla qui per intero), può essere solo perché il suo autore ha lasciato il Cammino, non importa per quale motivo, e quindi i kikolatri devono far finta che non è mai esistita.

      Ne approfitto per ricordare ai lettori che questo blog esiste dal 2006 e che vi hanno contribuito numerose persone, per tempi più o meno lunghi. Il sottoscritto, nel 2006, non era neppure presente.

      Nota bene: alle domande retoriche non diamo risposta. Questo blog è per spiegare, documentare, testimoniare, non per estenuare autori e lettori. E comunque i neocatecumenali sono nemici giurati della verità, perché la verità danneggia il Cammino. Pertanto quando fanno una "domanda", non la fanno perché vogliono capire, ma la fanno solo per cercare - come i farisei - appigli e scuse per aggredirti, sminuirti, bullizzarti, infangarti, calunniarti. Dopotutto Kiko e Carmen, alla cosiddetta "tappa del Padre Nostro", li obbligano ad autoproclamarsi "figli del demonio". Pertanto vorranno compiere le opere del "padre loro".

      Noi non aspiriamo a convertire i kikolatri ma ad informarli. Perché spesso qualche fratello delle comunità comincia a prendere sul serio la Parola di Dio anche quando è in conflitto con la Parola di Kiko. Oppure a chiedersi perché il Cammino proibisca opere di carità sostituendole col "dare soldi al Cammino". E allora ha già un piede fuori dalla setta, è già incamminato verso il ritrovare la fede, la serenità interiore, la speranza, cioè proprio le prime tre cose che il kikismo-carmenismo gli ha tolto.

      Elimina
    2. https://youtu.be/WJ5uv6OmwUg?si=fd0h_0wF9QbkEBZf
      Segnalo questo video. È interessante.

      Elimina
    3. Quasi quasi gli scrivo un messaggio "lei parla proprio come Tripudio, anzi, per quanto mi riguarda lei è proprio Tripudio!", come fece qualche asino ragliante sul sito web di don Ariel.

      Elimina
    4. Ahahahahahah grandissimo Tripudio. Comunque è un bene avere queste piccole perle su YouTube, anche se purtroppo è un canale poco seguito

      Elimina
  10. Consigli di lettura: le lettere dei lettori a Valli a proposito del tragicomico declino liturgico della neochiesa conciliare ("neochiesa" perché i Credenti nel Concilio sono convintissimi di non aver nulla da spartire con la Tradizione cattolica, rea di essere "preconciliare", che per loro significa "sbagliata").

    In tempi lontanucci, nel 1982, nell'intervista a Messori, l'allora cardinal Ratzinger lamentava che la gran parte della responsabilità della crisi della Chiesa era dovuta (testuale) «al crollo della liturgia».

    La liturgia è crollata negli anni '60.
    Prima nel marzo 1965, quando fu pubblicato il "messale del Concilio". Correva voce che il Concilio stesse per lanciare una nuova liturgia, e quindi qualcuno corse ai ripari pubblicando un Messale (non il completo rito cattolico - che prevede benedizionali, liturgia delle ore, ecc. - ma solo il Messale) che conteneva un po' di novità ma conservava ancora molte cose tradizionali (incluso il latino per la parte della liturgia eucaristica). Già con questo Messale non si poteva più parlare di "messa in latino", visto che la liturgia della Parola era celebrabile in lingua parlata.

    Ma i rivoluzionari della liturgia, per tramite del loro esponente di punta il cardinal massone Bugnini, proseguirono la loro opera fino in fondo. Nel 1967 fu "collaudato" il nuovo ordine liturgico (Novus Ordo), ma la celebrazione - riservata ai soli cardinali ed eseguita in latino - non piacque (alle votazioni ricevette "non piace" o "piace solo un pochino"). Chissà per quale diavolo di motivo l'opera bugniniana andò avanti sino alla fine e il rito ottenne l'approvazione di Paolo VI, che lo impose a tutti (senza però abolire il rito tradizionale) a partire dalla prima domenica di avvento del 1969.

    Quel nuovo orrore liturgico attrasse fin da subito una quantità abominevole di abusi, visto che il nuovo Messale era imbottito di "tuttavia" e di generiche (e pericolose) espressioni tipo "oppure può scegliere una preghiera adatta...".

    Insomma, il Novus Horror partorito dal Bugnini 55 anni fa ha una storia di ben 55 anni di abusi liturgici di cui tantissimi cattolici (come in quelle lettere inviate a Valli) si stupiscono e si addolorano. Tra gli abusi liturgici del Novus Horror annoveriamo come caso notevole le carnevalate liturgiche del Cammino Neocatecumenale (che in verità eseguiva mostruosi abusi liturgici già a metà degli anni '60 perché i laici Kiko e Carmen hanno sempre creduto di saperne più della plurimillenaria saggezza della Chiesa), carnevalate in vigore ancor oggi.

    E tutto questo alla luce di quelle parole di Ratzinger nel 1982.

    E poi c'è gente - specialmente nel clero - che si meraviglia che i fedeli che riscoprono (o più spesso "scoprono") la liturgia "vecchio ordine" (Vetus Ordo), quella che si era celebrata per 17 secoli consecutivi (e forse più, ma non siamo in grado di documentarlo con certezza assoluta), quella che padre Pio aveva celebrato fino all'ultimo, quella che i vescovi (e ancor più il Bergoglio) considerano come fumo negli occhi (come detto sopra, i credenti talebani della Religione Conciliare provano disgusto o addirittura odio verso tutto ciò che sembra "preconciliare", proprio come se il Concilio fosse una Nuova Religione, una Nuova Chiesa, un qualcosa di Nuovo e completamente distinto dalla Chiesa cattolica a cui appartenevano Gregorio Magno, Tommaso d'Aquino, Teresa di Lisieux, padre Pio...).

    Davanti a Dio, un colpetto di tosse di Teresa di Lisieux vale più di tutta la cosiddetta "evangelizzazione" del Cammino dal '64 a oggi. Quel colpetto di tosse è vissuto in grazia di Dio e con genuino amore per il Signore presente nel Santissimo Sacramento. Nessuna ipocrisia, nessun foglio Excel, nessun mappamondo con le bandierine, nessuna messinscena con tamburelli e battimani. Soprattutto, nessuna carnevalata liturgica e nessuna riduzione del Santissimo a una specie di sacro snack.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In Puglia, meglio non specificare la città, i mega catechisti stanno chiedendo soldi per una sala nuova con elementi in oro. Qualcuno ha maggiori dettagli? Inoltre, molta gente sta uscendo dalla setta, stanchi e alcuni stanno scoprendo lo schifo.

      Elimina
    2. Scusa in che città, per caso Foggia?

      Elimina
    3. ha detto "meglio non specificare la città" e tu gli chiedi la città.... è proprio vero che qua siete tutti celebrolesi... comunque vedrete che salone nuovo con elementi in oro verrà fuori... sbaverete nel sapere che è fatto con i soldi della diocesi abilmente manovrati.... hahahaha il grande piano stà prendendo forma!!

      Elimina
    4. Ma tu sei matto o soltanto incapace di intendere?

      Mi fa paura il tuo commento.
      Sembrano proprio parole del demonio.
      "Soldi della diocesi abilmente manovrati... hahahaha il grande piano stà prendendo forma!!"
      Terribile.
      Marco

      Elimina
    5. Dio mio.. state veramente messi male.. ma che parole sono? "Soldi della diocesi abilmente manovrati". A me il cammino inizia a fare paura.

      Elimina
  11. Come confondere le persone.

    Dalla pagina facebook del Pbro:

    "Ai suoi occhi (di Gesù) vi sono solo persone che, A CAUSA DEL DEMONIO, hanno perduto la memoria della loro identità, della casa paterna, della Parola d'amore che le ha create."

    "A causa del demonio"... Mica dice la verità tutta intera e cioè: a causa dell'ADESIONE al demonio.
    Nel suo parlare, sembra sempre che il solo responsabile sia il demonio e mai l'uomo che aderisce alla sua proposta.

    "Siamo un po' come giocatori di poker, e, per questo, molte volte siamo caduti nel bluff de demonio."

    L'uomo come un giocatore di poker che, solo per la foga del gioco, cade nel "bluff" del demonio.
    Quel "bluff" si chiama TENTAZIONE, ma il Pbro non riesce proprio a dirlo.
    Pare che l'uomo sia solo a combattere la tentazione, come un giocatore di poker, senza che possa intervenire la Grazia che vince sul "bluff", se l'uomo lo combatte con Dio a fianco. L'uomo combatte, Dio vince.

    "Ma ancora una volta, oggi, il Signore viene alla nostra vita, attraverso un fratello, un catechista, un sacerdote, e ci annuncia il suo amore. Non dobbiamo far altro che OBBEDIRE e "andare e vedere".

    Classico. OBBEDIRE.
    Ma se uno ti dà una notizia, non obbedisci se vai a vedere Gesù (come Natanaele).
    Ci vai perché ti solletica, ti incuriosisce, lo vuoi fare. Decidi tu se farlo o no.
    Ma nel Cammino la mettono sempre sul piano dell' OBBEDIENZA, stavolta anche al "fratello" oltre che al catechista e al sacerdote.
    Ma OBBEDIRE di che? A chi?

    E una signora, abituata a questo tipo di predicazione, come d'uopo ringrazia:

    "Attraverso lei, padre, trovare 'le parole per dirlo...' configurarsi autenticamente nel Rapporto che ci costituisce... grazie per questo dono. E mi scuso, che per una volta mi sono permessa di commentare."

    Addirittura, poveretta, si scusa se "si è permessa" di commentare "per una volta"...
    Ah, santà umiltà neocatecumenale!
    Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ai lettori occasionali occorre sempre ricordare che il Cammino mistifica termini del lessico cristiano.

      La virtù dell'ubbidienza viene stravolta a indicare l'ubbidienza cieca ai cosiddetti "catechisti" del Cammino.

      La misericordia di Dio - che non è mai in contrasto con la giustizia di Dio: è impossibile che l'infinita giustizia di Dio possa venir scalfita o annullata dall'infinita misericordia di Dio - viene spacciata come se fosse una specie di comodissima autorizzazione a peccare. Nel Cammino, col metodo del "la goccia scava la roccia", viene instillata la convinzione che "l'uomo non può non peccare", cioè che sarebbe inutile resistere alle tentazioni, cioè che Nostro Signore si sarebbe sbagliato a dire all'adùltera «va' e non peccare più».

      Il sullodato Pbrò, anche se fosse convinto che sono tutte arzigogolate frottole, deve continuare a raccontarle altrimenti gli tolgono la comoda diaria neocatecumenalizia... Vedete, il vero dramma di tanti kikolatri è che vengono tenuti al guinzaglio (sociale, economico, lavorativo, ecc.) fino alla morte. I capicosca della setta - proprio come gli apparatchik staliniani - hanno pronto in ogni momento tutto un set di possibili ritorsioni, rappresaglie e vendette, che applicheranno con diabolica crudeltà e nessuno scrupolo. Proprio come se fossero entusiasti servi del demonio, veri lupi travestiti da mansueti agnellini.

      Elimina
  12. Per fortuna, qualcuno comincia ad aprire gli occhi. Evidentemente la misura è colma.
    Porto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene Porto, gente che ha finito il cammino che sta notando tante cose che non vanno. Purtroppo non è semplice uscire, questo noi ex lo sappiamo...

      Elimina
    2. Ma ve lo ricordate che don Kikolone si vantava di aver fatto un esorcismo all'intera Cina, durato "30 minuti"?

      Come le altre numerosissime prove che il Cammino viene dal demonio, anche questa è stata abbastanza ripetuta, è facile da ricordare. Certo, a tanta gente capita di impiegare parecchio tempo prima di accorgersi della puzza di bruciato che per tutto il tempo aveva letteralmente sotto il naso...

      Elimina
  13. Dato che il Cammino educa alla menzogna, educa anche a mentire a sé stessi.

    Una ragazza ci scrive che i cosiddetti "catechisti" la stanno martellando, "come un disco incantato che si rompe", dicendole continuamente - in tutte e tre le occasioni con cui ci si è confrontata - che il suo fidanzato deve assolutamente entrare in Cammino. Col ricatto morale del "se lui ti ama, lo farà per te".

    Dato che il fidanzato è ateo, il ricatto dei cosiddetti "catechisti" va tradotto così: "se non vuole perderti, sarà costretto a fingere di essere dei nostri, sarà costretto persino a mentire a sé stesso (e quando le cose andranno male diremo che il demonio vi ha ingannati)".

    Certo, certo, io sono il primo a sconsigliare caldamente di fidanzarsi con una persona non cattolica (o peggio "atea", cioè troppo spesso ostile a qualsiasi cosa abbia lontanamente a che fare col cattolicesimo), e sono pure il primo a pensare che la castità prematrimoniale non sia un hobby ma un impegno che santifica e fortifica la propria spiritualità (non solo il futuro matrimonio), e che il fidanzarsi con un soggetto "ateo" non è certo la miglior premessa per la castità. Ma qui stiamo parlando di fatti già avvenuti.

    Quel che mi interessa far notare è che i cosiddetti "catechisti" del Cammino conoscono un'unica soluzione a tutti i problemi: "entrare in Cammino". Avrebbero detto la stessa cosa se il fidanzato fosse stato cattolico praticante e convinto. Hanno letteralmente l'ossessione di racimolare nuovi adepti alla setta. Decenni fa l'ordine di scuderia, pardon, l'ordine del porcile neocatecumenale, era quello di preferire "le figlie di Israele", cioè di fidanzarsi solo fra neocat e neocat, e se qualcuno osava fidanzarsi con una persona "atea" subito calava la mannaia kikiana del "il demonio ti ha ingannato", cioè dovete mollarvi immediatamente perché è decisamente improbabile che un ateo aderisca al Cammino e viva il resto dei suoi giorni lodando il triplice vitello d'oro Kiko-Carmen-Cammino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho incontrato persone fuori dal Cammino molto molto migliori dei neocatecumenali, che sono gli ultimi e i peggiori di tutti nel vero senso del termine.
      Hanno una doppia faccia per quando si devono mostrare all'esterno (anche ai Papi e ai vescovi) e una per quando agiscono all'interno.
      Li conosco troppo bene e troppo da vicino, dall'interno, per questo vedo.

      Il Cammino ha la specifica di accaparrarsi persone buone e trasformarle in mostri insensibili, cinici, giudicatori, impietosi, senza carità, ottusi e aggressivi.

      Tutti peggiorano nel Cammino.
      Anche io peggiorai, ma grazie a Dio aprii gli occhi e trovai la Chiesa Cattolica, che mi ha salvato dagli insegnamenti eretici e dallo spirito del maligno che alberga lì dentro.

      Ho compreso che, come predica il guru venuto dal nulla, pian piano si trasformano davvero in uomini nuovi: uomini peggiori. Questa la rinnovazione: il peggioramento.

      Hanno distrutto la mia famiglia, portando divisioni e malvagità, creando situazioni veramente al limite.
      Ma io ancora non dispero, e prego più volte al giorno che "sia fatta la volontà di Dio" che non è, come credono i neocatecumenali, scegliere un lavoro, una fidanzata, una missione o farsi preti e suore.

      L'unica volontà di Dio è che ogni uomo si salvi.
      Per questo credo che salverà anche la mia famiglia dal maligno neocatecumenale che l'ha distrutta.
      Marco

      Elimina
    2. Quando uno critica il Cammino, lo accusano di "giudicare".

      Poi quando loro lanciano una serqua di insulti, fango, calunnie, e gli rinfacci che stanno "giudicando", fanno finta di niente. (Per verificare che è sempre stato così potete scorrere a caso lo spazio commenti di questo blog, indietro negli anni, fin dal 2006).

      Hanno proprio ragione, alla cosiddetta "tappa del Padre Nostro", ad autoproclamarsi solennemente "figli del demonio".

      Elimina
    3. Un po' di mesi fa, quando feci notare un po' di cose storte del cammino al mio ex padre spirituale (neocatecumenale fondamentalista) mi disse: "Hai un giudizio!!!"
      Insomma se noti qualcosa di storto nel cammino hai un giudizio. Oggi ci rido sopra ma questo fa capire come stanno messi.

      Elimina
    4. Questi ipocriti fano gli scandalizzati per la cerimonia di apertura delle olimpiadi, ma appena gli ricordo che e' ben peggior scandalo come loro hanno trattato l'eucarestia durante il covid (trasportandola nelle case in dei contenitori per conservare il cibo), li tutti muti...

      Elimina
  14. tappa del Padre Nostro", ad autoproclamarsi solennemente "figli del demonio (MA QUESTO SI DICE DAVANTI AL VESCOVO NEL RITO ?) o neggli scrutini davanti ai katekiki, prima di andare ad ingozzarsi a base di pesce ?

    RispondiElimina
  15. Risposte
    1. Vescovo?
      Ma quale vescovo...

      Mai visto un vescovo ad un rito, né quando li ho fatti da catecumeno né quando li ho fatti da catechista.

      Quella del vescovo è un mito.

      Magari qualche volta, da qualche parte... ma una rondine non fa primavera.
      Marco

      PS. se fosse presente il vescovo al rito del II° passaggio, occorrerebbe che fosse pienamente neocatecumenale, perché un fedele che volta le spalle all'altare e alla croce per mettersi a dialogare col demonio, non è che proprio tutti lo accetterebbero.

      Elimina
    2. Mi chiedo cosa c'è di cattolico nel rito del secondo passaggio... Sembra più un qualcosa di esoterico che cattolico

      Elimina
    3. Caro Marco chiedo a te perché ti leggo da diverso tempo. Potresti spiegarmi la tappa del Padre Nostro? Davvero ci si proclama figli del diavolo?

      Elimina
    4. Non dispongo del mamotreto della tappa del Padre Nostro, per cui vado a memoria, avendolo vissuto come catecumeno.

      La tappa del Padre Nostro è la penultima, precedente all'Elezione.
      Dura diversi anni perché è divisa in 3 tempi: 1) convivenza iniziale e consegna dei temi da sviluppare (per ogni petizione del Padre Nostro); 2) viaggio a Roma-Loreto; 3) convivenza finale e immancabili scrutini, ri-"consegna" del Padre Nostro a fedeli ai quali già fu consegnato e insegnamento del canto Padre Nostro.

      Linko un sito per ammirare alcune foto della "consegna": https://www.diocesisora.it/pdigitale/la-consegna-del-padre-nostro/

      Alla fine vengono stabiliti i "garanti", che sono normalmente i catechisti della comunità.
      Ogni mese c'è la "celebrazione dei garanti" (un gruppo di 6-7 persone) che dovrebbe finire con una lauta cena (dovrebbe, perché nelle comunità più anziane, stufe di cucinare e bagordeggiare, spesso non viene fatta).
      Il "garante" è colui che, fratello come te, deve però "garantire" la tua fede neocatecumenale davanti ai catechisti.
      Ogni neocatecumeno deve rispondere a domande precise poste dal garante e raccontare la sua vita dell'ultimo mese.
      Ogni gruppo dura uno o più anni e poi i gruppi vengono rimescolati.

      Non ricordo con esattezza se ci si deve dichiarare "figli del demonio" durante questa tappa.
      Ricordo però con estrema esattezza che l'essere "figli del demonio" ci veniva detto ogni tre per due, in ogni occasione. Impossibile non metabolizzarlo.

      L'intenzione sarebbe dimostrare che "da figli del demonio quali siamo, nel Cammino si può diventare figli di Dio".
      Peccato che accada proprio l'inverso: col Battesimo siamo già figli di Dio, ma nel Cammino gradualmente si diventa "figli del demonio".
      Testato e ritestato in anni e anni di vissuto. Viene acquisita proprio una mentalità diabolica, mascherata farisaicamente da buonismo (soprattutto verso l'esterno).

      Più avanti procedi nelle tappe, più acquisisci quella mentalità, che viene "consacrata" in ultimo con lo scimmiottamento del Battesimo nelle acque sudicie del Giordano, come fanno evangelici e protestanti per i loro battesimi.
      Marco

      Elimina
    5. Dio mio che assurdità. Grazie a Dio ne sono uscito in tempo. Grazie Marco per questo chiarimento. Inoltre la questione dei garanti è a dir poco scandalosa. Praticamente sono dei controllori.

      Elimina
  16. @Marco

    Mamma mia che ricordo che hai sbloccato! Io uscii proprio al Padre Nostro: feci la prima convivenza, dalla quale tornai con quel "Siete figli del demonio" che mi rimbombava in testa, lo gridarono per tre giorni consecutivi. E quello che dici, "mentalità diabolica, mascherata farisaicamente da buonismo (soprattutto verso l'esterno)", devo tristemente constatarlo con gli ex-fratelli: ogni volta che ne incontro qualcuno (quei rari che non fanno finta di non vederti) è esattamente così. Che amarezza! Io li vivo come momenti in cui Dio mi chiama a crescere nella Carità, ma è dura vederli così arroccati a qualcosa che, nel migliore dei casi è un nulla, nel peggiore (come è), è un'idolatria di rara perversione. E mi si gela il sangue se penso che questo riguarda anche i sacerdoti, e lo dico per esperienza diretta con un ex-fratello che è diventato sacerdote e ha sempre fatto finta di non vedermi sparlando di me come una comare qualunque, e intanto fa le sue omelie strillate e piene di spirito, secondo loro. La doppiezza che manifestano è veramente maligna.

    Autore della Lettera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma come è possibile che avviene tutto questo? Siamo ad un livello gravissimo..

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.