giovedì 22 febbraio 2024

L'anomalia della Fondazione neocatecumenale

Il mancato adeguamento dello Statuto del Cammino

Stiamo ancora aspettando che lo Statuto del Cammino (approvato nel 2008 dall'allora Pontificio Consiglio per i Laici) venga modificato e regolarizzato secondo le normative previste nel Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita del 3 giugno 2021.

"interpretazioni" neocatecumenali:
il professore neocat censura il Papa
L'art. 35 dello Statuto 2008, infatti, al § 3 prevede che l'Équipe Responsabile internazionale (una volta eletto il successore di Kiko) duri in carica 7 anni (e non 5 come richiesto dal Decreto del 2021) e possa essere rieletta più volte (e non una sola volta, come da Decreto).

Altre realtà ecclesiali ci hanno già pensato a modificare il loro Statuto ma, come sempre, il Cammino Neocatecumenale ancora no.

Capisco però che nel caso dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, che è una Fondazione anomala e non un'associazione, l'adeguamento comporti dei problemi sul punto dell'organo adibito all'elezione dei futuri leader (il primo mandato della signorina Romero, che non fu nemmeno eletta ma scelta, sarebbe scaduto nel 2023 e pare sia stato rinnovato "tacitamente", il prossimo scade nel 2028).

Gli organi delle Fondazioni sono: Presidente, Consiglio di Amministrazione, Assemblea, Organo di Controllo.
Nello Statuto 2008 però non è previsto alcun organo, se non l'Équipe Responsabile internazionale e un non meglio specificato "Collegio elettivo" scelto dalla stessa équipe che sceglie sempre tutto, nominato "a vita".

Inoltre il Decreto del 2021 prevede che "Tutti i membri "pleno iure" abbiano voce attiva, diretta o indiretta, nella costituzione delle istanze che eleggono l’organo centrale di governo a livello internazionale" (art. 3).
Tutti i membri pleno iure (con pieni diritti).
Chiaramente questo è possibile applicarlo alle associazioni, dove si sa chi sono i membri. Nelle Fondazioni però non esistono membri, essendo costituite da un fondatore per destinare un patrimonio ad un determinato scopo. Quindi, chi sarebbero "tutti i membri pleno iure"?
Non tutti, infatti, solo il Collegio elettivo.

La confusione ingenerata dalla testardaggine dei capi neocatecumenali che, non volendo costituirsi in associazione, alla fine si sono comunque dovuti costituire in Fondazione (sebbene dubbia), adesso fa sì che gli adeguamenti siano problematici. Hanno fatto un miscuglio tra le norme delle associazioni e quelle delle fondazioni.

È vero che il Decreto 2021 prevede all'art. 7 che l'art. 3 (tutti i membri pleno iure) non si applichi a "gli altri enti non riconosciuti né eretti come associazioni internazionali di fedeli", a cui è stata concessa personalità giuridica e che sono soggetti alla vigilanza diretta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (quindi al Cammino Neocatecumenale che non è eretto come associazione, ma ha personalità giuridica ed è soggetto alla vigilanza del Dicastero).
Rimane però da capire se il Collegio elettivo (che non è un organo delle Fondazioni), possa assolvere ancora al compito assegnatogli nello Statuto 2008, perché nelle Fondazioni normalmente gli organi di governo non si eleggono ma vengono nominati da un organo specifico.

Troveranno la soluzione anche stavolta, senza Ryłko?



Cosa intendiamo per "Fondazione anomala"

Il diritto canonico rimanda al diritto civile per le regole generali e, sebbene non esista una definizione codiciale per le fondazioni in nessuno dei due, alcuni punti sono fermi. La definizione unanimemente accettata è che le fondazioni sono "enti in cui un soggetto o più soggetti fondatori [nel nostro caso Kiko e Carmen] destina/destinano il PROPRIO patrimonio al perseguimento di uno scopo".

Nelle fondazioni l'elemento preponderante è il PATRIMONIO (inteso come valore economico), a differenza delle associazioni dove l'elemento preponderante sono le persone.
Naturalmente il patrimonio deve essere PROPRIO, perché non si può disporre del patrimonio altrui.

Come si arguisce, ai fondatori della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE è stato concesso di costituire la loro Fondazione disponendo di un PATRIMONIO che non assolve a nessuno dei due requisiti richiesti per le fondazioni:

  1. non è un patrimonio dal valore economico (infatti lo definiscono "soli beni spirituali")
  2. non è loro proprio, perché il patrimonio spirituale della Chiesa Cattolica è della Chiesa Cattolica e non di due persone spagnole che ne possano disporre come a loro piace e conviene.
A posteriori, nei commenti allo Statuto 2008, alcuni legulei neocatecumenali (compreso mons. Arrieta, all'epoca e tuttora Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi) hanno maldestramente tentato di spiegare questa anomalia.
Intanto è singolare che abbiano cominciato a farlo ben quattro anni dopo, nel 2008, e non quando fu eretta la FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE nel 2004.
Allora tutti tacquero, invece che esultare.

Nel 2008 ci fu un labile richiamo all'"analogia", interpretando le norme del Codice di Diritto Canonico in maniera eccessivamente estensiva ed indubbiamente contro ogni logica e normativa giuridica attinente alle fondazioni, dette anche "pie volontà" o "pie fondazioni" dal diritto canonico.

Nemmeno mons. Arrieta fece mai riferimento né alla richiesta né all'ottenimento di una risposta da parte dell'allora Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, SOLO al quale spettava la funzione di interpretazione delle leggi della Chiesa.
Non è che un solo uomo, anche se Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, possa validamente e autorevolmente interpretare da sé stesso le norme del Diritto Canonico: c'è una procedura da seguire, naturalmente.
Come si sarebbe dovuto procedere?

In primis il Pontificio Conciglio per i Laici avrebbe dovuto sottoporre un dubbio interpretativo al Dicastero per i Testi Legislativi, perché trattandosi di introdurre una nuova tipologia di Fondazione (quella di "soli beni spirituali" e senza l'elemento essenziale della patrimonialità economica), la questione necessitava di una "interpretazione autentica" (che ha forza di legge e deve essere promulgata) e non di un semplice "chiarimento" (che comunque avrebbe dovuto sfociare in una Dichiarazione o in una Nota esplicativa).

In secondo luogo, il Dicastero per i Testi Legislativi avrebbe dovuto rendere nota la sua risposta ai dubbi in forma scritta e pubblica. Questo perché se si introduce una nuova tipologia giuridica (e va fatto con legge o atto avente forza di legge), tutti ne possono beneficiare e non solo il Cammino Neocatecumenale, che potrà essere il primo, ma non l'unico.
E ciò deve essere noto a tutti, per chi volesse avvalersene.

Ma dicevamo che Mons. Arrieta, Segretario del Dicastero per i Testi Legislativi, non ha mai prodotto la prova che sia stata seguita questa procedura - cosa che, se fosse accaduta, avrebbe fugato ogni dubbio sulla legittimità di un'interpretazione talmente estensiva da risultare contraria ad ogni certezza relativa alle fondazioni (anche canoniche).
Inoltre, sul sito del Dicastero per i Testi Legislativi non figura alcuna interpretazione autentica, né alcuna nota esplicativa, né alcuna dichiarazione relativa alle fondazioni.

Anzi, proprio nel 2004, una Nota Esplicativa a proposito dei beni ecclesiastici delle associazioni e delle fondazioni con personalità giuridica pubblica "DICHIARA tali beni sottomessi alla potestà dell’autorità ecclesiastica competente, fermo restando che la PROPRIETÀ appartiene alle singole persone giuridiche."
(i neocatecumenali sono forse PROPRIETARI dei famosi "beni spirituali" menzionati nello Statuto 2008?)

Quale persona, se disponesse di un documento che legittima questa interpretazione analogica, non lo rammenterebbe nemmeno?

Penso che la risposta più logica è che non si dispone di un documento ufficiale.
Allora le parole di mons. Arrieta sono solo opinioni personali, senza alcun valore d'autorità.

Ci mostrino il documento ufficiale del Dicastero per i Testi Legislativi che autorizza ad interpretare analogicamente ed estensivamente il § 3 del can. 115 sulla presunta possibilità che i beni di una fondazione possano essere anche soltanto di natura spirituale e non materiale (o temporale), perché nel sito del Dicastero per i Testi Legislativi non lo troviamo.
Altrimenti siamo costretti a chiederci: com'è stato legittimato il ricorso all'analogia nel caso di specie? 



Una "anomalia" sostanziale

La questione esposta sull’«anomalia» della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE non è di lana caprina, ma ha un valore giuridico sostanziale.

Ma ce l'immaginiamo se qualcuno non legittimato né dal diritto civile né da quello canonico, si mettesse a bypassare le normative e l'unanimità interpretativa di esse, per poi porre validamente atti giuridici di conseguenza?
Sarebbe il caos.

Ecco dunque spiegata la necessità che venga seguita la corretta procedura (e dimostrata corretta), anche perché l'introduzione di una nuova figura giuridica ("fondazione di soli beni spirituali e senza patrimonio proprio"), in ogni caso deve essere operata da una legge o da un atto avente forza di legge, perché si tratta di un istituto totalmente nuovo e in contraddizione con le normative che disciplinano la materia (anche in ambito canonico).

Ogni singolo articolo informativo dell'epoca non sfiorava minimamente la questione giuridica, qualcuno al massimo dando per scontato che frugando nelle norme si potesse liberamente fare uso dell'analogia.

[Link] (PDF) al discorso di mons.Arrieta in costanza dell'approvazione dello Statuto 2008 (a posteriori di 4 anni, ovviamente). Dovesse "sparire", ce l'ho salvato.

I neocatecumenali, gli inventori della terza categoria di persone giuridiche canoniche: Associazioni, Fondazioni e… "METODI"!"

Marco

26 commenti:

  1. Link https://youtu.be/fon1Y0XOU_c Neocatecumenali (ed ex) in Scozia ! https://www.youtube.com/watch?v=fon1Y0XOU_c

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  2. Ecco, io vorrei chiamare all'appello a tutti quei vescovi, vicari, economi e preti di curia, e anche certi parroci, tutti sempre molto occhiuti e precisi quando ci sono di mezzo dei beni, delle fondazioni, delle donazioni, delle quote di iscrizione a un gruppettino insignificante... Lo sanno, lo sanno già benissimo del fiume carsico di soldi del Cammino Neocatecumenale. Ma forse c'è qualcosa del Cammino che li impaurisce...

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    1. Cosa sarà questo qualcosa? Chi lo scopre vince uno sconto sulla Decima del 4 % per tre mesi consecutivi.

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  3. @Marco
    Francamente, non riesco a capire il problema della sola fondazione di soli "Beni Spirituali", ammessa tra l'altro dal Codice di Diritto Canonico.
    Agli effetti legali è Persona Pubblica Vaticana e non potrebbe neanche aprire un conto corrente allo IOR; la vedo piuttosto difficile farlo "depositando" Beni Spirituali.
    Per il resto, ha la sola denominazione di
    "Persona Giuridica Pubblica" a norma del Codice di Diritto Canonico; allora cosa ci fa' il Popolo di Dio, ci gioca a carte?
    Ruben.
    ---

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    1. Ruben, il discorso è un po' complesso e per brevità si riassume, quindi capisco che possano mancare alcune informazioni.
      Se vuoi cerco di puntualizzare, stringendo come posso.

      La "fondazione di soli beni spirituali" non è ammessa dal CJC.
      Se il CJC avesse espressamente previsto le fondazioni di "soli beni spirituali" non si sarebbe dovuti ricorrere all'analogia, perché bastava la norma.
      Invece, il ricorso all'analogia, già da sé stesso evidenzia che non c'è una norma precisa, ma che dalle norme esistenti si cerca di ricavare qualcosa non esplicitamente previsto per estendere la normativa al derivato analogico.

      Il CJC così definisce le persone giuridiche e le fondazioni (abbrevio i cann.):

      "Le persone giuridiche sono costituite... come insiemi sia di PERSONE sia di COSE" (can. 114 § 1)

      "L'autorità competente della Chiesa non conferisca la personalità giuridica se non a quegli insiemi di PERSONE o di COSE..." (can. 114 § 3)

      "Le persone giuridiche nella Chiesa sono o insiemi di PERSONE o insiemi di COSE." (can. 115 § 1)

      "L' INSIEME DI COSE, ossia la FONDAZIONE AUTONOMA, consta di BENI o di COSE, sia SPIRITUALI sia MATERIALI..." (CAN. 115 § 3)

      "Le persone giuridiche PUBBLICHE sono insiemi di PERSONE o di COSE..." (can. 116 § 1)

      E qui ho elencato i principali canoni che parlano di persone giuridiche (pubbliche o private) e delle fondazioni autonome (il Cammino Neocatecumenale).

      Rilevo che in accezione giuridica "COSA" è tutto ciò che è suscettibile di appropriazione (beni ed energie) e può perciò formare oggetto di diritti. In questo senso, "INSIEME DI COSE".
      Inoltre, in accezione giuridica i "BENI" sono le "cose" che possono formare oggetto di diritti (art. 810 C.C.)

      L'insieme di PERSONE si concretizza normalmente con l' ASSOCIAZIONE.
      L'insieme di COSE si concretizza con la FONDAZIONE AUTONOMA (o non autonoma), che è un INSIEME DI COSE (“cose spirituali” suscettibili di appropriazione?) che consta di BENI o COSE "sia spirituali sia MATERIALI"

      L'analogia è stata compiuta su questa specificazione: "sia spirituali sia materiali", come se si potesse leggere in modo alternativo e disgiuntivo "o spirituali o materiali".

      In realtà la lettura disgiuntiva viene sconfessata da tutta la serie di cann. che disciplinano le FONDAZIONI e che dissuadono da un'interpretazione analogica "disgiuntiva" da riferirsi ai "soli beni spirituali":

      LIBRO V: i BENI TEMPORALI della Chiesa
      TITOLO IV: pie volontà in genere e PIE FONDAZIONI

      "Chi è in grado di DISPORRE LIBERAMENTE dei PROPRI BENI per diritto naturale e canonico, può lasciarli per cause pie sia con ATTO TRA VIVI sia con atto valevole in caso di morte." (can. 1299 § 1)

      "In diritto vanno sotto il nome di fondazioni pie:
      1) le pie FONDAZIONI AUTONOME, cioè la MASSA DI BENI destinati ai fini di cui nel can. 114, §2, ed eretti in persona giuridica dall'autorità ecclesiastica competente..." (can. 1303 § 1)

      "Il DENARO e i BENI MOBILI assegnati a titolo di DOTE siano immediatamente posti in luogo sicuro... allo scopo di custodire il denaro stesso o il ricavato dai beni mobili, ed al più presto siano cautamente ed utilmente investiti secondo il prudente giudizio..." (can. 1305)

      Continua...

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    2. Allora, due cose sono chiare ed esplicitamente previste dal CJC: che la FONDAZIONE AUTONOMA sia un INSIEME DI COSE e che venga trattata nel Libro dedicato ai BENI TEMPORALI (ossia materiali).

      Il fatto che nel diritto canonico si aggiunga che i BENI o COSE debbano essere "ANCHE" spirituali oltre che materiali, è di ovvia motivazione: nella Chiesa non possono esistere fondazioni che non contemplino "anche" l'aspetto spirituale oltre a quello materiale, come invece avviene nel diritto civile, dove può essere fondazione anche la "fondazione bancaria".

      Così, procedendo per analogia, dalla definizione statuita nel CJC, "BENI o COSE", si è tolto "cose" e si è lasciato "beni".
      Poi, dalla specificazione "sia SPIRITUALI sia MATERIALI" si è tolto "materiali" e si è lasciato "spirituali".
      Il risultato analogico è quindi che le FONDAZIONI possano essere di "beni spirituali".
      Ma c'è un problema con questa analogia.
      Come visto sopra, le FONDAZIONI AUTONOME riguardano i BENI TEMPORALI (materiali), come denaro e beni mobili e immobili, per cui le normative canoniche non contemplano la figura di fondazione di "soli beni spirituali".
      E questa è la mens legislativa. In questo senso va interpretata la norma, insieme a tutta l'unanimità giurisprudenziale relativa.

      In realtà la FONDAZIONE AUTONOMA canonica non è definibile come "Persona Pubblica Vaticana" ma, dal momento della sua erezione (da farsi con decreto), diventa "ente ecclesiale" ed ha la possibilità di essere anche riconosciuta civilmente.

      Dirò di più: i requisiti per essere riconosciuto civilmente devono esistere in potenza, anche se poi l’ente non richiede il riconoscimento.
      Sarebbe a dire che una fondazione che non contempli tutti gli elementi necessari (per esempio la dotazione patrimoniale o gli organi di governo), già di per sé solleva dei dubbi perché “in potenza” non è suscettibile di richiedere il riconoscimento civile.

      Quindi il CJC riconosce la FONDAZIONE AUTONOMA come INSIEME DI COSE (che può avere personalità giuridica pubblica o privata) e la disciplina nel libro dei BENI TEMPORALI, escludendo che tali beni possano essere "solo spirituali".
      Prevede inoltre che tali BENI TEMPORALI siano sotto la LIBERA DISPONIBILITÀ e PROPRIETÀ del fondatore, ed i "beni spirituali" non sono "proprietà di nessuna persona, casomai lo sono della Chiesa.

      Io non posso DISPORRE LIBERAMENTE dell'Eucarestia, per esempio, perché non è di mia PROPRIETÀ.

      Non so se sono riuscito a dare l’idea.
      Marco

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    3. Carissimo Marco, mi stai convincendo;
      infatti il § 3 del Can 115 che qui riporto, come giustamente dici, non può essere letto in modo ambivalente:

      "§3. L'insieme di cose, ossia la fondazione autonoma, consta di beni o di cose, sia spirituali sia materiali, e lo dirigono, a norma del diritto e degli statuti, sia una o più persone fisiche sia un collegio.",

      di conseguenza, un' erigenda Fondazione di diritto Canonico, richiede entrambi i presupposti ovvero sia spiritualita che materialità.

      Da ciò si evince che il § 3 dell'' Art 1 dellp Statuto è nullo in quanto "contra leges":

      "§ 3. Il Cammino Neocatecumenale, dotato di personalità giuridica pubblica2, consta di un insieme di beni spirituali3"

      Di conseguenza, vista la nullità del §3 dell' art.1 dello Statuto, verrebbe meno un importante presupposto
      fondativo, rendendo nullo l'intero Statuto; ergo il Cammino Neocatecumenale, giuridicamente; potrebbe essere anche inesistente.

      Marco, che hai il mio stesso vero nome; correggimi tranquillamente sulle mie modeste considerazioni.
      Ruben.
      ---

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    4. Non solo il § 3 dell'art. 1 dello Statuto 2008 dice quello che tu hai riportato, Ruben.

      Ci sono anche le note 2 e 3 di detto articolo, nelle quali si trova il FONDAMENTO GIURIDICO dell'ente ecclesiale Cammino Neocatecumenale.
      Nelle note l'hanno messo...:

      2) Cfr. PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, 28 ottobre 2004 (Prot. N. 1761/04 AIC-110).
      Sarebbe il decreto di erezione a fondazione autonoma perché si riferisce alla "personalità giuridica pubblica"

      3) Cfr. can. 115 § 3: fondazione autonoma di beni spirituali.
      Lo dice chiaro: FONDAZIONE AUTONOMA DI BENI SPIRITUALI (con personalità giuridica pubblica).

      Le tue considerazioni, Ruben, mi sembrano corrette.
      C'è da aggiungere soltanto che non solo lo Statuto si presenta dubbio, ma prima ancora si presenta dubbio il riconoscimento di un ente ecclesiale nella forma giuridica di FONDAZIONE AUTONOMA DI BENI SPIRITUALI.

      Ripeto, hanno operato questo RICONOSCIMENTO basandosi sull'analogia, ma non risulta da nessuna parte che questa analogia provenga dall'organo competente (che non era il PCL ma il Dicastero per i Testi Legislativi).
      Il PCL istituzionalmente non poteva interpretare le norme giuridiche e, di conseguenza, se non è ricorso al Dicastero che invece ha il compito istituzionale per farlo, la sua interpretazione analogica non ha valore.
      Se non ha valore... le conseguenza giuridiche della Fondazione Cammino Neocatecumenale non sono rosee.
      Sono quelle che hai dedotto tu.
      Marco

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    5. @Marco
      Peraltro, il Decreto del PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, 28 ottobre 2004 (Prot. N. 1761/04 AIC-110). ,
      deliberava, diciamo "allegramente", su di un Aggregazione Ecclesiale, che a quella data si avvaleva di uno Statuto "ad experimentum", ovvero "in prova".
      Di conseguenza, deliberare una "Personalità Giuridica Pubblica", che è come in effeti è un Atto, sino a revoca
      definitivo, nei confronti di un' Entità "in fieri", è un pò un assurdo giuridico.
      Sto cercando in rete il decreto di cui sopra, che fino adesso non ho trovato.
      Ricidederlo al Dicastero dei Laici, la Famiglia e la Vita, sarebbe sicuramente perdere del tempo.
      Ruben.
      ---

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    6. Bravissimo Ruben!
      Hai centrato in pieno un'altra delle più strane anomalie.

      Hai colpito pienamente nel segno quando hai detto che il PCL “deliberava, diciamo "allegramente", su di un Aggregazione Ecclesiale, che a quella data si avvaleva di uno Statuto "ad experimentum", ovvero "in prova".

      Ecco quindi che molti nodi vengono al pettine, insieme a molte domande.

      Siccome lo Statuto 2002 doveva valere 5 anni, come posso erigere una FONDAZIONE dopo soltanto 2 anni, se all’atto dell’erezione della NUOVA FIGURA GIURIDICA devo necessariamente allegare un NUOVO STATUTO ad essa relativo?

      Forse si capisce perché nessuno ha fatto pubblicità del decreto del 2004.

      Quale Statuto vigeva tra il 28 ottobre 2004 e lo Statuto 2008: sempre quello ad experimentum del 2002, che si riferiva ad una diversa figura giuridica e non menzionava la “personalità giuridica pubblica”, o quello ignoto ai fedeli cattolici, legato alla nuova figura giuridica del 2004 con “personalità giuridica pubblica”?

      Penso che se fossi stato nei piedi dei neocatecumenali, anch’io avrei scelto di tacere...

      In effetti lo Statuto ad experimentum del 2002 era molto probabilmente collegato ad un'Associazione privata RICONOSCIUTA (perché "riconosciuta" si capisce dopo dall'intervista a mons. Delgado Galindo) e quest'Associazione non avrebbe dovuto "cambiare" natura giuridica in corso d'opera, perché quello Statuto era indissolubilmente legato ad essa.
      Tutt'al più, se proprio si voleva passare ad una nuova figura giuridica, andava fatto alla fine dell'experimentum, cioè nel 2007.
      Come mai non si è attesa la scadenza?
      Forse perché la nuova figura giuridica (Fondazione autonoma di SOLI beni spirituali) non è proprio legittima e quindi la si doveva “nascondere” al meglio possibile?

      In questo senso è molto probante l'intervista a mons. Delgado Galindo, che operò come consulente per la stesura dello Statuto 2002 in veste di Capo Ufficio del Pontificio Consiglio per i Laici e responsabile dei rapporti con le REALTÀ ECCLESIALI (non con i “metodi”).
      Questa intervista è sparita dal sito Korazim, ma si trova ancora nell'etere (e comunque l'ho salvata):

      https://forum.termometropolitico.it/505866-cammino-neocatecumenale-pontificio-laici.html

      Continua...

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    7. Mons. Delgado parlava tranquillamente di Associazioni internazionali riconosciute riferendosi al Cammino e disse anche che le Associazioni, al TERMINE dei 5 anni, normalmente si rivolgono al PCL confermando lo Statuto.

      Disse che "questa è una procedura standard per tutte ASSOCIAZIONI DI FEDELI RICONOSCIUTE DAL PONTIFICIO CONSIGLIO."
      Associazioni RICONOSCIUTE...

      Se all'epoca dello Statuto 2002 il Cammino Neocatecumenale non fosse stato un'Associazione riconosciuta, non avrebbe parlato così.
      Disse che alcune volte lo Statuto viene modificato e, nel caso del Cammino Neocatecumenale, l'approvazione DETINITIVA avrebbe anche dovuto tenere conto dell'intervenuta APPROVAZIONE CONGIUNTA DEL DIRETTORIO CATECHETICO.

      Mons. Delgado quindi sosteneva addirittura che l'approvazione dello Statuto definitivo sarebbe dovuta avvenire DOPO l’approvazione del Direttorio. Com’è prudente e logico...
      Sappiamo tutti che non è andata così.

      Invece che chiedere un rinnovo dell' experimentum (come hanno fatto altre realtà ecclesiali, dice mons. Delgado) per attendere l'approvazione del Direttorio, si è addirittura mutata la figura giuridica dell'ente e si è approvato lo Statuto 2008 prima del Direttorio...

      Ma non basta.
      Mons. Delgado spiega anche che alla data della scadenza dei 5 anni di experimentum, se non si chiede il rinnovo dell’experimentum, al massimo "entro qualche settimana" la realtà ecclesiale deve procedere alla richiesta dello Statuto definitivo. Se non lo fa, sarà il PCL a sollecitare.
      Tutti sappiamo invece che lo Statuto definitivo del Cammino Neocatecumenale avvenne ben l'anno successivo e non si è mai parlato di richiesta di proroghe.
      Il ritardo si è trasformato da "qualche settimana" a quasi un anno… Qualche problema?

      Questa intervista fu rilasciata da mons. Delgado 8 mesi prima della scadenza dello Statuto ad experimentum, quindi a novembre 2006, quando il Cammino Neocatecumenale aveva ormai cambiato figura giuridica da 2 anni, essendo stato eretto come FONDAZIONE AUTONOMA DI BENI SPIRITUALI nel 2004.
      Pare che mons. Delgado nemmeno lo sapesse.
      Pare che NESSUNO LO SAPESSE, fino a quando è comparso magicamente nello Statuto 2008, 4 anni dopo…
      Ma questo decreto esiste davvero?

      Forse, nella sua intervista mons. Delgado spiegò cose che non avrebbe dovuto spiegare, perché non sembra che abbia rilasciato altre interviste dopo questa, pur rimanendo nel PCL (dal 2011 come Sotto Segretario), quindi anche durante il periodo di approvazione dello Statuto definitivo.
      Marco

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  4. Esiste il GOLDENMINUTE nelle comuità da sempre !

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  5. A quanto mi risulta, la fondazione vaticana con soli beni spirituali è accompagnata da una fondazione italiana a norma del diritto civile italiano, che fa da cassaforte del tutto al riparo dalle grinfie del Vaticano... così mi è stato detto, ma la notizia è da verificare.

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    1. La FONDAZIONE autonoma CAMMINO NEOCATECUMENALE non è riconosciuta né riconoscibile in sede civile per mancanza degli elementi necessari, quindi esiste solo in ambito canonico.
      Dichiarata nello Statuto come "Fondazione autonoma di beni spirituali" e senza patrimonio proprio, naturalmente non può compiere negozi giuridici in campo civile (es. vendere, comprare, ricevere donazioni...)

      Ma dovendo invece gestire un ingente patrimonio (spese, acquisti, ricezioni di donazioni di decine e decine di milioni di euro) è stata pensata la "genialata" di costituire tante Fondazioni diocesane da riconoscersi civilmente e quindi in grado di compiere negozi giuridici.

      Si ha così la situazione che la FONDAZIONE MADRE (quella dello Statuto, per intenderci), dichiarata senza patrimonio, fa gestire il suo ingente patrimonio alle FONDAZIONI FAMIGLIA DI NAZARETH che da essa discendono.

      Esempio pratico: per evitare complicazioni con le tasse intesto tutto a mia moglie (quindi non ho nulla), ma lei gestisce il denaro PER ME, su mia indicazione e soddisfacendo le mie volontà.
      Per nulla etico, ma diffuso...

      Quindi è VERISSIMO che la FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE è accompagnata dalle varie FONDAZIONI FAMIGLIA DI NAZARETH (anche più di una nella stessa città) e da altre Fondazioni con denominazioni diverse (come la Fondazione Obra Artística Kiko Argüello, per es.) che fanno da cassaforte per la gestione del multimilionario patrimonio.
      I soldi passano da lì.

      Tuttavia, pur se al riparo dalle grinfie del Vaticano, queste Fondazioni vengono erette a livello diocesano e un controllo da parte del vescovo dovrebbe esserci.
      La maggioranza dei vescovi che le erigono, però, sono filo-neocatecumenali o se le ritrovano dal vescovo precedente. Non credo vogliano impelagarsi con le questioni economiche della fondazione "senza patrimonio".

      La parcellizzazione a livello diocesano, inoltre, comporta anche un altro astutissimo vantaggio: qualora dovesse trovarsi nei guai una di queste Fondazioni diocesane, le conseguenze sarebbero limitate a questa.
      Le altre Fondazioni continuerebbero a funzionare tranquillamente e l'impatto sulla FONDAZIONE MADRE sarebbe ammortizzato.

      Se invece la FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE avesse detenuto il patrimonio, come previsto dalle norme del CJC, allora sì, su di essa e sul suo UNICO patrimonio da essa gestito, si sarebbero potuti operare CONTROLLI sulla gestione.
      Ma come diceva il buon Arrieta, nel caso UNICO della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE, "il PROBLEMA non esiste", perché le è stato concesso di dichiararsi "senza patrimonio proprio".
      Astuti come serpenti...
      Marco

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    2. Ma "miti come colombe" invece mai, mai, mai. A dimostrazione della vera natura del movimento neocatecumenale. ...come serpenti. E il serpente chi simboleggia?
      Porto

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  6. Fatte tutte queste precisazioni, può allora risultare più evidente l'assenza di uno Statuto 2004 allegato al decreto di erezione della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE.

    Siccome gli Statuti si riferiscono all'ente che si erige e ad esso vanno contestualmente allegati, il fatto che si sia riconosciuta nel 2004 una "fondazione autonoma" e non ci sia alcuno Statuto puzza un po' di sotterfugio.

    Anzi, prima bisogna verificare che gli Statuti siano in regola con il fine religioso, i mezzi a disposizione, ecc. e poi si erige l'ente ecclesiastico.
    Ecco perché Giovanni Paolo II nel 1997 diceva: "avete iniziato al Sinai il processo della stesura di uno Statuto del Cammino. È un passo molto importante che APRE LA STRADA verso il suo FORMALE RICONOSCIMENTO GIURIDICO da parte della Chiesa".
    Gli Statuti si APPROVANO, gli enti ecclesiali si RICONOSCONO giuridicamente tramite decreto di erezione.
    Se non avessero redatto alcuno Statuto, non si sarebbe potuti procedere al riconoscimento giuridico dell'ente.

    Infatti nel 2001, sempre Giovanni Paolo II, scrisse una lettera di sollecitazioni al card. Stafford, in cui ribadiva "l’importanza di alcuni ADEMPIMENTI INELUDIBILI, dai quali dipende l'esistenza stessa del Cammino. Tra questi, la stesura di una precisa normativa statutaria IN VISTA DI UN SUO FORMALE RICONOSCIMENTO GIURIDICO. Si apriva così una fase nuova, decisiva per l'avvenire di questa REALTÀ ECCLESIALE (non di questo "itinerario")... Culmine di questo processo è l'ATTO UFFICIALE DEL RICONOSCIMENTO (dell'ente ecclesiastico) e dell' APPROVAZIONE degli statuti."

    Se allora si erige un ente ecclesiastico "Fondazione autonoma di beni spirituali", occorre che ad esso sia collegato uno Statuto relativo a questa Fondazione.
    Ma non sono pubblici né il decreto di erezione a fondazione, né il relativo Statuto del 2004.

    E qui sorgono le domande da un milione di dollari, perché gli Statuti di una Fondazione autonoma debbono rispettare certi requisiti, che poi sono quelli della Fondazione stessa.

    Come redigere allora validamente lo Statuto di una fondazione autonoma se non si ha "dotazione patrimoniale", né è dichiarata la sede dell'ente, né figurano organi di governo o di controllo...?

    Sarei molto interessato a vedere con i miei occhi il decreto di erezione a Fondazione autonoma del 2004 ed anche il relativo Statuto, ma non ce n'è traccia da nessuna parte per i comuni cattolici, nemmeno negli atti del PCL.
    Stranamente, nel 2004 né la stampa né il Cammino Neocatecumenale pubblicizzarono questo grande evento, chissà perché...

    Ci si sarebbe aspettati di leggere qualcosa come quando avvenne il RICONOSCIMENTO della Comunità Papa Giovanni XXIII, sempre nel 2004:

    "In data 25 marzo 2004, giorno dell’Annunciazione, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha ottenuto la conferma del RICONOSCIMENTO come Associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio con personalità giuridica da parte della Chiesa tramite il Pontificio Consiglio per i laici. Ha ottenuto altresì l’ APPROVAZIONE DEFINITIVA degli Statuti e della Carta di fondazione che ne forma parte integrante."

    Il tutto contestuale e non, come per il Cammino, il RICONOSCIMENTO come Fondazione autonoma nel 2004 e l' APPROVAZIONE DEFINITIVA degli Statuti nel 2008...
    Eh ma la Comunità Papa Giovanni XXIII fa un cammino evangelico di santificazione, mentre le Comunità Neocatecumenali fanno un "cammino di discesa"...
    A forza di scendere dove si arriva...?
    Marco

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    1. C'è sicuramente del torbido, nel Dicastero per i Laici la Famiglia e la Vita, che è erede per quanto riguarda i laici,
      del soppresso Pontificio Consiglio per i Laici.
      Il Dicastero di cui sopra infatti, "decreta", decreta in continuazione, ma i decreti che secondo il Diritto Comune,
      hanno forza normativa e legale, dovrebbero necessariamente essere a conoscenza di terzi, anche per eventuali opposizioni, ma fatto non lo sono.
      Delle oltre cento Associazioni e Movimenti riconosciuti dal DLFV, presenti nel proprio repertorio, viene riportata
      solo la data del Decreto di riconoscimento.
      Ad esempio, per i Focolarini, l'approvazione è contestuale con gli Statuti, che rimangono a tutti gli effetti segreti.
      Altro dicorso è per il Cammino Neocatecumenale il quale, rende noti i Decreti a lui pertinenti, nel momento in cui gli fanno comodo, salvo poi farli sparire dal web; continua infatti a rendere noto il decreto di approvazione dei
      propri Statuti, che rimangono poi lettera morta, come parvenza di leggittimità.
      Ruben.
      ---

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    2. P.S. Al mio del 24 febbraio 2024 alle ore 09:04:
      Tra l'altro, essendo un Decreto, soprattutto di un Dicastero Vaticano, dotato dell' "oppnibilità a terzi" ovvero,
      "l'idoneità di un atto giuridico ad esprimere la sua efficacia anche nei confronti dei terzi e non solo delle parti.";
      di conseguenza i Decreti Vaticani, compresi quelli dell" ex PCL, ora DLFV, sono rivolti non solo ai diretti destinatari, bensì in quanto parte terza, a tutto il Popolo di DIO; quindi, caro Dicastero per i Laici,
      la Famiglia e la Vita, essendo , il Decreto PCL prot. 1436/10/AIC-110, del 26/12/2010, contenente
      l'approvazione del Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale, rivolto come "parte terza" a tutto
      il Popolo di Dio, "ex lege", DEVI rendere NOTO e FRUIBILE a tutti il contenuto dei 13 tomi catechetici.
      Mi documenterò e nell'attuale Legislazione penale Vaticana, è previsto il reato di Omissione di Atti di Ufficio.
      Ruben.
      ---

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    3. Concordo con Ruben quando scrive che gli statuti dei Focolarini sono segreti. Me ne sono accorto da solo quando li cercavo sul sito nostro o su Città Nuova e non trovavo niente. Proprio due giorni fa dopo aver letto i vostri post ho provato a ricontattare mia cugina, quella che mi ha fatto entrare nel movimento nel 2000, e mi ha detto che se riesce a trovarli mi da una copia. In contemporanea ho contattato il focolare maschile di Cagliari, uno di loro dice che ha trovato strana questa mia richiesta ma in tutti i casi dicono di non avere una copia perchè il nostro Statuto è in fase di revisione dopo il decreto vaticano sulle cariche dei presidenti. Mi ha promesso che appena sarà pronto me lo farà avere. In ogni modo continuo a non capire perchè tenere segreto un documento del genere. Se fossi un mal pensatore direi che non vogliono far sapere cose che non sono contemplate e che fanno oppure cose contemplate che non fanno, ma non voglio credere che il motivo sia questo. Poi ho notato nelle riunioni e convegni vari che mai e poi mai si parla dello statuto, come fosse una cosa del tutto marginale, e che nessuno abbia mai chiesto niente in proposito. Vediamo gli sviluppi. Aldo dei focolari di Cagliari.

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  7. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare ai gentili lettori che il Cammino non viene da Dio, non è "ispirato dallo Spirito", non è vero che "evangelizza" nel nome del Signore.

    Infatti, per dirla in breve:

    - nella mentalità neocatecumenale (dall'ultimo dei "fratelli di comunità" fino agli autoproclamati "iniziatori" Kiko e Carmen), è la Chiesa a dover adeguarsi al Cammino, non viceversa, è la Chiesa a dover essere vagliata e corretta dal Cammino, non viceversa, è la Chiesa a dover farsi plasmare dal Cammino, non viceversa... (esempio: la rivendicazione sindacale di Kiko: "ma quanto è difficile, santo padre, che i vescovi capiscano di aver necessità dei «carismi» del Cammino!") - questo atteggiamento superbo e arrogante non può provenire da Dio ma solo dal demonio;

    - nella parlantina neocatecumenale i vocaboli del lessico cristiano vengono usati cambiandone il significato. Cioè usano termini cristiani per mentire, per indicare cose non cristiane, per indicare robette inventate da loro. Per esempio, chiamano abusivamente "evangelizzazione" l'allestimento di nuove comunità neocatecumenali. Chiamano abusivamente "catechisti" i pretoriani di Kiko che insegnano non il Catechismo ma solo il kikismo-carmenismo. Chiamano vergognosamente "ubbidienza" solo quella dovuta ai loro cosiddetti "catechisti" mentre se ne infischiano delle «decisioni del Santo Padre» (anche quando confluite nello Statuto del Cammino)... Tutto ciò non può essere ispirato da Dio ma solo dal demonio;

    - nelle attività neocatecumenalizie, i fratelli del Cammino vengono spremuti come limoni fino all'ultimo centesimo, calpestati, sfruttati, bullizzati, adoperati come pedine su una scacchiera, vengono coinvolti in mille attività, caricati di mille fardelli, sottoposti a mille regole e regolette, ma non viene mai insegnata loro la vera fede, non viene mai fatta loro celebrare la vera liturgia della Chiesa, non vengono mai loro fatti conoscere gli immensi tesori spirituali della tradizione cattolica. E no, il cantare continuamente "ilsignore-ilsignore" e la "scecchinàdessignòre", è solo una foglia di fico su tali immense vergogne. Indiscutibilmente ciò non può essere volontà di Dio, ma solo del demonio;

    - nella mentalità neocatecumenale ingannare e mentire sono azioni sante, qualora compiute per proteggere i soldi e il prestigio del Cammino e dei suoi autonominati "iniziatori" e i loro cosiddetti "catechisti". Ed in particolare, provano profondo disprezzo per chi abbandona il Cammino, per chi denuncia le malefatte del Cammino, per chi chiede giustizia di fronte alle ingiustizie del Cammino. Questo autorizzarsi a mentire e ingannare (e infangare, e calunniare, e disprezzare, eccetera) non proviene da Dio ma solo dal demonio.

    Ogni volta che rivediamo gli interventi di tutti gli ultimi papi, scopriamo che non hanno mai elogiato quelle cosacce. Non hanno mai elogiato la liturgia degli strafalcioni. Non hanno mai invogliato a bullizzare, a ingannare, a calpestare, a sfruttare. Si sono rivolti al buon cuore dei singoli fratelli del Cammino, nella paterna - e a nostro avviso infondata: infatti i difetti del Cammino dal 1964 ad oggi sono sempre gli stessi - nella paterna speranza di poter "aggiustare" il Cammino facendo leva su quel buon cuore, facendo leva su quei fratelli per i quali un termine come "evangelizzazione" implica l'attività della Chiesa anziché la setta neocatecumenale.

    Abbiamo semplicemente troppe certezze riguardo al fatto che il Cammino è ispirato dal demonio, piace solo al demonio, ubbidisce davvero al demonio. Ricordatevi che il demonio non chiede di fare l'esatto contrario della Chiesa, ma chiede solo di scimmiottare malamente la Chiesa. Per il demonio non c'è niente di meglio di eretici che si ostinano nell'eresia.

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    1. Vi preghiamo di notare che anche quando i fratelli del Cammino sembrano docili spirituali affabili mansueti gentili sorridenti e in buona fede, non si convincono mai davanti a nessuna evidenza, non ammettono mai che qualcosa è sbagliato nel Cammino (o negli autonominati "iniziatori", o nei loro cosiddetti "catechisti" e tutti i VIP neocat come "itineranti", "responsabili", ecc.), hanno sempre una specie di "blocco" mentale e spirituale, non riescono proprio a intaccare minimamente la loro fede nel triplice vitello d'oro di categoria superiore (Kiko-Carmen-Cammino). A costo di fingere e di mentire, si autoproclameranno ubbidientissimi a Dio e alla Chiesa, ma nel loro cuore c'è posto solo per il triplice vitello d'oro di categoria superiore. Proprio come se la fede in Kiko-Carmen-Cammino fosse più importante della fede in Dio e nell'adesione alla Chiesa che ha personalmente istituito per la nostra salvezza.

      Ed in particolare, tra di loro avviene proprio come i farisei davanti a Nostro Signore: persino quando costoro assistevano ai miracoli, avevano sempre da ridire (guarisce in giorno di sabato! sdegnatevi! cfr. Lc 13,14-15). Ma come?! Un miracolo - che è tale perché solo Dio lo può compiere - è appena avvenuto davanti ai tuoi stessi occhi, proprio tu che hai scrutato notte e giorno le Scritture, proprio tu che preghi nelle pubbliche piazze ed esibisci le Palme Alte sul balcone a Pasqua per far capire a chi appartieni veramente, proprio tu sei così incapace di vedere i veri miracoli che Dio compie e vai invece cianciando di approvazioni, di "giorno di sabato" e di altre quisquilie e pinzillacchere che c'entrano come i cavoli a merenda?

      p.s.: per i non addetti ai lavori: nella setta neocatecumenale chiamano "miracolo" non ciò che solo Dio può compiere (cioè qualcosa di soprannaturale, qualcosa che contravviene temporaneamente alle leggi dell'universo da Lui stesso istituite) ma solo le attività del Cammino e l'ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" del Cammino. Le "alzate" davanti a Kiko? Un "miracolo"! L'andare alla "convivenza" nonostante le liti con coniuge o figli? Un "miracolo"! «Nell'albergo dopo il digiuno kikolatrico della conversione kikolatrica abbiamo mangiato bene? un "miracolo"! (sic! sul serio).

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    2. Infine ricordiamo un'ovvietà: gli strafalcioni liturgici e dottrinali del Cammino (e tanto più i sacrilegi, le eresie, le lussuose coperture ai pedofili neocat, ecc.) non sono ammessi da nessuna delle "approvazioni" - né dallo Statuto, né dagli incoraggiamenti verbali di papi e vescovi, né dal Codice di Diritto Canonico, né dagli interventi dei dicasteri vaticani, ecc.

      Non c'è neppure alcuna motivazione "pastorale": nulla autorizza il Cammino a insegnare emerite fandonie o addirittura eresie, nulla autorizza il Cammino a celebrare carnevalate.

      Ciliegina sulla torta, nessun documento pubblico (neppure lo Statuto del Cammino) prevede le "Decime". Se le avete pagate, siete stati fregati. Se continuate a pagarle, siete proprio fessi. Se continuate a non capire, siete davvero degli asini capaci solo di ragliar forte quando qualcuno vi fa notare le storture della setta. Se proprio volete "provarvi con mammona", versatele a opere cattoliche in cui il Cammino non c'entra niente. Nostro Signore apprezzerà. Mammona - cioè il Cammino - non apprezzerà, e i cosiddetti "catechisti" vi individueranno e ve la faranno pagare cara, senza che ciò comporti un qualche merito presso Dio (non è che nel giorno del giudizio possiate difendervi dicendo che eravate sempre stati puntuali alle "convivenze" e alle "Decime"! non è stato Nostro Signore a comandare le "Decime", ma solo l'avidità dei due eretici spagnoli Kiko e Carmen).

      p.s.: i soldi che avete speso per la salute dei vostri familiari, per l'educazione dei vostri figli, ecc., valgono come "Decima già pagata", valgono come un "già abbastanza provati con mammona", poiché anziché spenderli per lussi e sfarzi li avete spesi per onorare il sacramento del matrimonio, cioè per onorare Dio. Per esempio, nel sacco nero delle "Decime" metteteci una fotocopia della bolletta del gas: se i cosiddetti "catechisti" hanno a cuore il "provarsi con Mammona", apprezzeranno (nel qual caso fatecelo sapere, saremo lieti di testimoniare per la prima volta l'esistenza di cosiddetti "catechisti" per i quali il Dio Uno e Trino val più del dio Quattrino); se invece i vostri cosiddetti "catechisti" hanno a cuore solo i soldi, vi rimprovereranno furentissimi (col sottinteso che pur di dare soldi alla setta dovevate rovinarvi di raffreddori febbri bronchiti e polmoniti).

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    3. Intanto a Guam è spuntata la notizia che il "vicario generale" di mons.Byrnes è stato ridotto allo stato laicale (spretato). Ricorderete che tale "vicario" aveva qualche serio problema (omosessualità e altro), e a Guam non s'era mai capito il motivo per cui fosse stato scelto da Byrnes (o fosse stato imposto a Byrnes).

      L'ipotesi di Tim era che Byrnes fosse stato scelto dai capicosca neocatecumenali perché si illudevano di manovrarlo facilmente, quanto basta per insabbiare gli scandali e conservare la fatidica Yona property in mani kikolatriche. Invece Byrnes li ha sorpresi e delusi, vanificando il piano neocatecumenale nell'ultima settimana utile (scaduti i cinque anni, infatti, la truffaldina Deed of Restriction non poteva più essere annullata). I neocatecumenali si sono vendicati riuscendo a provocare a Byrnes un esaurimento nervoso, al punto nel 2022 Byrnes fu più assente che presente, e a marzo 2023 rassegnò le dimissioni "per problemi di salute" (ad appena 64 anni), mentre nel frattempo il sullodato vicario aveva avuto in mano le redini della diocesi quel tanto che basta per lasciare un bel po' di danni in più a quelli ereditati dalle sporche manovrine neocatecumenali. Ora che tale vicario è stato spretato - non si sa se per sua richiesta (accusava anche depressione, pare), o perché ha combinato qualcosa quando è rientrato negli USA -, la situazione diocesana a Guam è ancora caotica, senza vescovo, con a capo un amministratore apostolico (sacerdote filippino incardinato a Guam).

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  8. Se volete una catechesi coi fiocchi, leggetevi l'Annuncio di Quaresima di Kiketto:

    https://kairosterzomillennio.blogspot.com/2024/02/kiko-arguello-kerygma-di-quaresima-2024.html?spref=fb&fbclid=IwAR0qtOwq7JNRS6K_KMp7uW8sRwIO5TABUUU6MYCvBT41LXHqxpO8QEPC8HU

    Imparerete che:

    1) Senza persecuzione entra la discomunione.
    2) Al cristiano NON SI ADDICE l'umiltà, né l'obbedienza, né la santita. SI ADDICE il discernimento.
    3) Avere soldi impedisce di avere discernimento.
    4) Per avere discernimento bisogna avere la povertà totale.
    5) Non bisogna odiare solo la propria stessa vita, ma anche la propria anima: "Chi non odia la sua anima non può essere mio discepolo" (forse "mio" si riferisce a "discepolo di Kiketto").
    6) Dio SI VUOL FAR AMMIRARE come un ragazzo che salta dal trampolino perché a una ragazza piace.
    7) Il Salvatore è venuto a fare un'"opera buona": divinizzarti, fare di noi un solo spirito con Cristo.
    8) Cristo dice: "devo SUBIRE UN BATTESIMO e come sono angustiato fino che non si adempia”. SUBISCE Un BATTESIMO DI SANGUE.
    9) La vera povertà non è quella dei soldi, è quella della vecchiaia che va verso la morte, e la morte è la povertà.
    10) Dio ha designato la quantità di Pasque che dobbiamo vivere per crescere in santità.
    11) Chi non vuol seguire il cammino di Cristo, se ne vada dal Cammino Neocatecumenale (perché solo lì si ama Cristo).
    12) “Shemà, Israel, amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”, vuol dire CON TUTTO IL TUO DENARO.
    13) Basta giudicare un fratello come negligente, basta sparlare di un fratello perché Dio ti ritiri immediatamente la COMPUNZIONE.
    14) Bisogna amare la COMPUNZIONE.
    15) Bisogna essere contenti che ancora sentiamo l'amore di Cristo in noi; domani ci può essere ritirato (Dio ritira il suo amore).

    Fate questo e sarete dei veri neocatecumenali.
    Marco

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    Risposte
    1. Caro Marco,
      per quanto personalmente mi riguarda, a Kiko, "il gesto dell'omrello", non glielo toglie nessuno.
      Ho 74 anni ed ottima salute però,
      nella mia prudenza mi sono dato un'aspettativa, di vita terrena di altri 10 anni da vivere, a Dio piacendo,
      in una normale serenità.
      La "catechesi" di Kiko, dalla quale
      traspare una malcelata invidia, verso il mondo, non a lui assimilato, è meglio di una commedia tragicomica.
      L'individuo, portasse pure jella?!..
      Ruben.
      ---

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  9. Tranquilli che oggi il caminito e tutto annacquato, avere soldi,successo, benessere,porta al comando al discernimento,agli onori .Se sei povero & malato sei fuffa ! per i caporioni !

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