mercoledì 11 settembre 2024

Contrordine, fratelli di comunità: Kiko rivaluta la "religiosità naturale"... perché servono supporters per la falsa Sancarmen Santhernandez

Benedetto XVI accerchiato dai
«nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen
(complimenti per il product placement)

Diceva Kiko: "Questa la nostra religiosità naturale: quella che ci fa rivolgere a santa Barbara quando tuona."

Oggi dice Kiko: "Se avete un problema, rivolgetevi a santa Carmen! Poi scrivete le grazie ricevute ed indirizzatele alla mail..."

Questi neocatecumenali sono tutti religiosi naturali: se nella loro vita tuona, si rivolgono addirittura a una che non è nemmeno santa!

Ma il primo religioso naturale è Kiko e tutta la sua banda apicale: raccomandano addirittura la religiosità naturale ai loro sottoposti, per risolvere problemi e problemucci presso la non ancora santa a cui sono devoti.

Ma santa Barbara morì martire. E nel 306 non c'era nemmeno una casella di posta a cui inviare le grazie ricevute. E la Carmen?... Come minimo non hanno le idee chiare, ma credo che si tratti di molto peggio. 

Marco

34 commenti:

  1. Ricordiamo ai gentili lettori che il titolo di santità, nella Chiesa, viene dato ad anime che hanno vissuto in modo eroico le virtù della fede, della speranza e della carità. Eroico, cioè totalmente al di sopra dell'ordinario. Nel lungo e articolato processo di canonizzazione, le autorità della Chiesa valutano anche i miracoli (cioè i fatti assolutamente straordinari e scientificamente inspiegabili) ottenuti per l'intercessione di tale anima eroica e significativi per la fede (il principio è che se Nostro Signore accorda grazie per tramite di un'anima santa, si può essere certi che quell'anima è davvero santa e che tutta l'indagine sulle virtù eroiche era ben fondata).

    Dunque il titolo di santità non è un titolo nobiliare ma è un'indicazione che quell'anima è esemplare per tutti i cattolici, e non viene assegnato per l'aver "fatto cose importanti" ma viene assegnato alle anime che hanno vissuto in modo eroico le virtù cristiane. Motivo per cui sono stati spesso dichiarati santi soggetti che in vita hanno "prodotto", "fondato", "iniziato" poco e niente: ragazzine malaticce in clausura (come Teresa di Lisieux), bambini (come i pastorelli di Fatima, come Tarcisio), studenti (come Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis), ecc.

    Naturalmente Carmen non è santa, per quanto i postulatori kikolatri si affannino a farla sembrare tale a suon di reinterpretazioni di comodo, omissioni strategiche, circonvoluzioni di aria fritta. Per essere più precisi, la megera non era neppure cattolica, visto l'atteggiamento che per tutta una vita ha avuto nei confronti della gerarchia ecclesiale, delle verità di fede, della Tradizione, e che le sue "virtù" eroiche consistevano solo nel fumare sigarette (anche davanti al Papa), nell'interrompere il Papa mentre parla (caso più unico che raro, in tutta la storia della Chiesa), nell'arroganza e nella superbia infaticabilmente vissute, e soprattutto nel propalare vere e proprie eresie e promuovere strafalcioni liturgici (dunque non è un caso che sia stata alleata di Kiko per tutta una vita).

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  2. La "donna "Carmen che doveva tacere dinnanzi a GP II non è santa ! Se la chiesa di " Bergoglio ci ha salvati" la farà santa....allora sarà la fine.Ricominceremo come la chiesa primitiva...di nascosto,se no ci ammazzeranno tutti.Non sarà Nerone questa volta...ma il Vaticano stesso!
    Perché difende kiko, il CNC e la massoneria. Ho denunciato e dall'alto nessuno ci ascolta.
    Se, come una volta si diceva, NON SI MUOVE FOGLIA CHE DIO NON LO VOGLIA, allora Dio sa.Posso solo affidarmi a Lui. Non so se vedremo giustizia su questa terra.

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    1. Posso supporre che nemmeno la peggior cricca bergogliana, e neppure di fronte ad un bel fiume di soldi, regalìe e prebende (e minacce, ricatti e vendette trasversali, metodi tipici del Cammino), osi assumersi l'imprevedibile responsabilità di spingere agli onori degli altari una donna eretica e arrogante. Magari tenteranno qualche trucchetto per far credere a Kiko "lei no ma tu sicuramente sì" (cioè no a entrambi), tenteranno di tirarla per le lunghe (lunghissime), magari hanno già preso tutti i provvedimenti per far arenare il "processo" al momento giusto, chissà.

      È pur vero che in epoca conciliare, e specialmente dal pontificato di Giovanni Paolo II, sono state distribuite canonizzazioni e beatificazioni con un po' troppa faciloneria, ed è probabile che in un futuro anche non lontano verranno sottoposte di nuovo al vaglio della Santa Sede e possibilmente "bocciate" e fatte ripartire da capo... e che non arriveranno mai più in porto, visto che saranno morti tutti quelli che avevano interesse a spingere certi candidati magari virtuosi ma non davvero eroici.

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  3. Reborn in Christ, una chiesa evangelica con una lista di problemi legali più lunga dei rotoli del Mar Morto. Evasione fiscale, riciclaggio di denaro, falsa testimonianza, diffamazione, abuso dello status di organizzazione no-profit, però con un tasso di conversione - e una quantità e una qualità di agganci (anche un futuro presidente!) - sufficienti a risolvere tutti i problemi.
    Insomma, una chiesa esemplare.

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  4. La Fondazione Cammino Neocatecumenale ha preso tutte le precauzioni legali affinché non possa essere indagata sul piano economico: infatti si definisce "senza patrimonio".

    Se anche dovessero indagare una delle sue Fondazioni satellite, le altre continuerebbero a funzionare e si potrebbe sempre dire che è solo quella la mela marcia.

    Il punto centrale mai dibattuto sufficientemente è la legittimità di questa "Fondazione".
    Nei media sono comparse solo le scarsissime dichiarazioni di neocatecumenali o filo-neocatecumenali, tutte avvenute ben 4 anni dopo l'erezione a fondazione mediante un decreto introvabile e uno Statuto altrettanto introvabile.

    Tutti hanno poi dato per scontato che l'iter procedurale dei riconoscimenti fosse andato secondo le regole.
    Nessuno si è posto mai la domanda se di fatto è stato così.
    Senti le dichiarazioni di Chinaglia, di Arrieta, di Kiketto e di Gennarini (poi più nessun altro) e ti fidi anche se capisci poco.
    Ma non c'è da fidarsi per niente: va fatta luce.
    Quelle dichiarazioni non provano nulla, sono solo parole accomodaticce.

    Si potrebbe così venire a scoprire che la Fondazione Cammino Neocatecumenale non è legittima, o addirittura non è nemmeno stata eretta. Mancano tutte le prove non solo dell'erezione, ma anche della correttezza delle procedure e del rispetto delle norme.

    In tal caso, siccome al di là degli uomini nostro Signore difende la Sua Chiesa, sarebbe come se la Fondazione Cammino Neocatecumenale non fosse mai stata riconosciuta davvero ed agisse come un corpo estraneo all'interno della Chiesa Cattolica.

    Da qui, anche la santità della sua paladina decadrebbe ipso facto.
    Marco

    PS. Prevengo qualsiasi neocatecumenale che venga a dire che "è stato approvato lo Statuto, il Direttorio, le liturgie...".
    Non può esistere l'approvazione di uno Statuto senza che sia collegato ad un ente ecclesiale. Gli "itinerari" non possono avere Statuti, mentre le Fondazioni sì.
    Ma non è possibile legalmente che si eriga una Fondazione nel 2004 e se ne approvi lo Statuto nel 2008, manca la necessaria contestualità.
    E quindi: lo Statuto 2008 a quale ente ecclesiale si collega? A quello "eretto" 4 anni prima quando era ancora in corso l'experimentum dello Statuto precedente?
    Qui non valgono i discorsi triti e imparaticci: servono basi legali che provino la legittimità di questa Fondazione e ad oggi non ce ne sono.
    Lo Statuto 2008, se non si collega contestualmente ad alcuna entità ecclesiale, è carta straccia.

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  5. Ribadisco ( anche se nessuno risponde o risponderà): sarebbe quindi l'uomo per il Sabato e non il Sabato per l'uomo?
    Saluti

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    1. Nel Cammino, purtroppo, è l'uomo (il fratello di comunità) per il Sabato (sera).

      C'è infatti un'abissale differenza fra le norme che paternamente ci dà la Chiesa (che rispecchiano l'ordine delle cose, la loro ragione, la loro logica: se per esempio ti chiedi perché il sacramento del battesimo può essere ricevuto una sola volta nella vita, ne scopri tutto il significato coerente con la dottrina della fede), e i regolamenti che il Cammino infligge ai suoi aderenti (cantare esclusivamente i canti di Kiko, mollare la Decima, partecipare alle cosiddette "convivenze"...), letteralmente i 613 precetti dei kikofarisei.

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  6. Religiosità naturale è l'acronimo di :

    Ridicole Eresie Larvatamente Intriganti Generano Immonde Obbrobriosità Straordinariamente Indecenti Terribilmente Abnormi Neocatecumenalmente Angoscianti Troppo Umane Reconditamente Assurde Lesivamente Escrementizie

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  7. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più nascosto

    Kiko è preoccupato perchè Carmen da molto tempo non da più segni visibili di miracoli. La interpella e lei, da Lassù, gli dice che sta sempre operando, ma non lo da a vedere perchè non la si accusi di sfornare miracoli a gogò. Kiko avvisa Semeraro che avvisa il Papa appena rientrato dal lungo viaggio e questi risponde : "hermano cardenal, esto viaggio es stado mas stancante, ma dopo una notizia cosi la stanchezza m'es passada de colpo. Es claro che Carmensita non si vuole vantare, e l'umiltà es signo de magna sanctitad, onde per cui procedamos senza indugio con la beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico contenente una fotocopia dell'ultimo numero di Civiltà Cattolica, insigne rivista dei Gesuiti, dove il dottissimo padre Gustavo Gutierrez dell'Università Cattolica di Salamanca ha scritto nell'intestazione di un articolo : "come si può diventare santi in poco tempo senza fare praticamente un tubo".

    e la causa continua....

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    1. Più che altro Carmen sarà inc....ta nera di tutto questo teatrino che hanno messo su per la causa di beatificazione, di tutti i camminanti che si rivolgono a lei con le richieste più disparate (ti prego, fammi andare bene domani all'esame; ti prego, fammi incontrare un/a ragazzo/a; ti prego, fa che mio figlio sia promosso a giugno; ti prego, fa che domenica non piova quando dobbiamo andare in convivenza, ecc. ecc.). Lei odiava i santi e particolarmente il culto dei santi. Lei sembra che fosse molto più coerente di Kiko nella propagazione dell'eresia, e difficilmente avrebbe apprezzato la svolta odierna a 360° della "dottrina" neocat. riguardante i santi e la devozione.
      Porto

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  8. Allora, c'è un prete neocatecumenale che in una sola predicazione è riuscito a fare questa descrizione del fedele cattolico, anche neocatecumenale (ammesso e non concesso che i neocatecumenali siano cattolici):

    1) Un cieco che prende per mano moglie e figli per accompagnarli nella buca.
    2) Uno che il demonio ha indotto a fare il male “per credersi più del Maestro”
    3) Uno che non dovrebbe essere libero di decidere cosa è bene e cosa è male
    4) Uno come Sansone che cedette alle lusinghe del demonio (Dalila), quando lo presero i Filistei (i peccati).
    5) Uno a cui il demonio ha cavato gli occhi donati dal Padre.
    6) Uno a cui è stato tolto lo stomaco e ha iniziato a sentire una fame atroce, per saziare la quale posa lo sguardo su immagini seducenti e avvelenate, scambiandole per il Paradiso
    7) Uno prigioniero e obbligato a girare intorno a sé stesso per soddisfare il suo ego
    8) Uno privo del discernimento
    9) Uno di cui moglie, marito, figli, parenti colleghi… diventano trave che pesa sugli occhi togliendo gioia e pace
    10) Uno che sogna felicità artificiali nella pornografia, negli acquisti a rate di idoli sempre nuovi, sublimando negli oggetti e nei progetti ciò che la sua fantasia avvelenata vorrebbe fosse la sua vita
    11) Uno a cui il demonio ripete il fatidico “stai sereno”
    12) uno che si autoconvince e cerca di convincere gli altri che “va tutto bene”, che sta da Dio perché è Dio
    13) Uno in cui il demonio è riuscito nel suo vero obiettivo, che non è solo farlo cadere nella buca, ma a cui occulta i peccati
    14) uno a cui il demonio inculca subdolamente che non ha bisogno di misericordia per farlo disperare della salvezza
    15) uno a cui il demonio induce il pensiero che non ha peccato “così gravemente” e quindi non ha bisogno di così tanta misericordia da scomodare la croce e il sangue di Cristo
    16) uno che quando (e non “se”) si ritroverà un grosso peccato tra le mani subirà un altro pensiero opposto del demonio: che è uno schifo, il più grande peccatore

    Naturalmente ho condensato, ma le frasi sono esattamente del forsennato prete predicatore, che nei video si agita da attore con un sorriso ebete sempre stampato sulla faccia.
    Immaginiamo chi è?
    Marco

    PS. è seguito, per dare una misura, dall'equivalente della popolazione di Chivasso, un paesino in provincia di Torino.
    Rispetto a tutto il mondo, si può fare il paragone...

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  9. Altra chicca.

    Dicono che nel 2022 iniziarono a costruire un altro faraonico seminario RM ad Armagh, Irlanda del Nord.

    Per questo fecero una raccolta su buonacausa.org, mostrando come sarebbe dovuto risultare il seminario (faraonico) e dichiarando che chiedevano il costo di una camera per un seminarista: € 90.000.

    Ormai i termini sono scaduti a giugno ed hanno raccolto solo € 405.

    Ma...

    Sul sito del seminario si vede che la FASE 1° è stata completata nel 2016.

    La FASE 2° non viene mostrata, ma viene mostrata la deposizione della "prima pietra" (primaa?? Ma se è già tutto completato)

    Ah... ma la "prima pietra" era per i lavori di ampliamento!...

    Scrivono: "con la crescita sostenuta delle vocazioni, c'è un'urgente necessità di ampliare l'edificio esistente".

    Ancora: "La cerimonia ha segnato l'apertura del nuovo cantiere. In linea con la crescita delle vocazioni degli ultimi anni, la nuova estensione fornirà camere da letto aggiuntive, maggiori aree pranzo e soggiorno, nonché un bellissimo nuovo Oratorio. Si prevede che il progetto sarà completato entro la fine del 2023".

    Crescita delle vocazioni???

    Tuttavia, nella brochure reperibile nel sito del seminario, si apprende che SOLO per costruire 10 camere il costo è di € 495.000.
    Poi nell'ampliamento c'è anche la nuova cucina e il nuovo refettorio: € 285,560.
    E poi c'è il nuovo oratorio: € 506,600.
    In totale, SOLO L'AMPLIAMENTO è costato € 1.286.860
    Quanto sarà costato quindi l'intero seminario?
    Dunque...
    Il "santuario della Parola": € 403,380.
    L'area di studio: € 143,065.
    La cappella del Santissimo Sacramento: € 53,915.
    Il giardino interno: € 96,508.
    Totale: € 696.867 + 1.286.860 = totale complessivo € 1.287.556.867

    E infatti hanno fatto un'altra raccolta fondi su gofundme per € 500.000
    Dal giugno 2021 (più di 3 anni) hanno raccolto SOLO € 12.796

    Furbetti furbetti non mettono mai il numero dei seminaristi, ma dalle foto nel sito pare circa 13.
    Un miliardo e 300 milioni per 13 seminaristi! Wow!
    Dal 2014 al 2022 sono stati ordinati solo 4 preti e 1 diacono.

    E poi la Fondazione Cammino Neocatecumenale sarebbe "senza patrimonio proprio"... E certo, il patrimonio ce l'hanno tutte le fondazioni satellite...
    E che patrimonio!
    Marco

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    1. Quando si tratta di raccogliere soldi, i cosiddetti "catechisti" sono dei lupi rapaci, su questo non ci piove.

      Per cui la prima impressione nel vedere il fantozziano fallimento di quelle raccolte fondi è che siano state organizzate in buona fede da alcuni fratelli di comunità, e che i soldi provengano solo da amici e parenti di qualcuno che in teoria doveva essere spedito spedito in quel seminario. Tanto più che se non c'è un ordine perentorio del cosiddetto "catechista", gli altri fratelli normalmente si guardano bene dal mollare un singolo centesimo. (Il "provarsi coi beni" diventa infatti opportunità di ipocrisia: dopo che ti controllano fiscalmente e ossessivamente, finisci per "donare beni" solo quando ci sono gli squilli di trombe, solo quando il cosiddetto "catechista" ti vede bene).

      Le cifre grosse di quel seminario, invece, indicano un grosso giro di soldi - quasi certamente non proprio puliti - che vengono riciclati in opere di edilizia "ufficialmente" per il Cammino, ma praticamente intestate a enti controllati da qualcuno dei "non credenti ma praticanti" il kikismo-carmenismo. Che è gente ai livelli più alti del Cammino che sa benissimo che dopo la morte di Kiko il declino della setta andrà avanti sempre più rapido... e quindi si assicurano di avere il controllo di un immobile riciclabile da sfruttare quando il Cammino sprofonderà, per fare la bella vita.

      Immagina essere il proprietario di fatto di un immobile con 13 stanze del valore di qualche milione di euro: molli un centone a un operaio per fargli sradicare tutti gli sgorbi kikolatrici, abbattere le brutture come il plinto neoclassico all'ingresso, e rivendere l'immobile come opportunità per un mini albergo-agriturismo-b&b, magari anche al 90% del suo valore facciale così da liquidare presto. Dopodiché hai parecchi milioni nel conto in banca, coi quali vivere da pascià con parenti e figli senza dover più lavorare (probabilmente, in qualità di pezzo grosso del Cammino, probabilmente non avevi mai lavorato neanche prima): il sogno di tutti quelli che vogliono riempirsi i granai.

      Tali soggetti sono non credenti in Kiko: recitano solo una parte (vogliono sembrare praticanti il kikismo-carmenismo), solo per continuare a campare di rendita, per dare un comodo futuro ai propri figli, per accalappiare le opportunità di far bella vita dopo che il Cammino sprofonderà (e non manca molto, Kiko non è eterno, e già adesso il Cammino è striminzito e malmesso).

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    2. A proposito di vocazioni, a fronte di un numero così esiguo di nuovi " presbiteri" ho notato, almeno dalle mie parti, un fiorire di diaconi permanenti all'interno del cammino. Forse un tentativo di neocatecumenalizzare la Chiesa dal suo interno?

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  10. Sono quella che commenta sempre ot. Volevo raccontarvi cosa è successo ieri sera.
    Mio marito è stato di nuovo riacciuffato dai neocatecumenali dopo che per mesi e mesi quasi non frequentava più, ma sono riusciti a convincerlo a fare il passaggio del Credo e ora ci è di nuovo dentro con tutte le scarpe ( per fortuna non è fanatico e sa mettere la famiglia prima dei nc).
    Ieri sera sono andata in " celebrazione " insieme a lui e alla fine della messa siamo stati intercettati nientepopodimeno che da Filippo Di Mario, uno dei pezzi grossi del cammino, che forte della sua posizione altolocata, si affanna a fermare la gente e chiedere dei fatti loro per poter avere l'occasione di fare il profeta e dire la sua parola salvifica.
    E così ha fatto anche ieri sera. Io ho perso il lavoro da poco per cui ovviamente in clima in famiglia non è dei più sereni. Ebbene lui ha voluto parlarci, e dire che avremmo dovuto partecipare a un incontro con lui che si era tenuto qualche sera fa così avremmo potuto ascoltare la sua parola ( quella di Di Mario non di Gesù) che sicuramente avrebbe potuto illuminarci e essere utile alla nostra vita. Lui ci vuole aiutare e vuole parlare con me per capire perché io ho lasciato il cammino e che forse quello che mi è successo è perché Dio vuole umiliarmi, e forse c 'entra il fatto che io ho lasciato il cammino. Lui dice che mio marito deve farsi gli affari suoi, non deve starci male x il mio licenziamento perché questa è una questione fra me e Dio, e che noi viviamo per il nostro tornaconto personale e non per il Signore ( come faccia a saperlo visto che non ci frequentiamo, proprio non lo so, ma lui evidentemente ha il Carisma e sa leggere i cuori della gente). Ha sciorinato banalità su banalità e quando alla fine gli ho detto che noi abbiamo un caro amico prete ( non nc) che ci fa da direttore spirituale è ammutolito perché ovviamente dire che lui avrebbe potuto fare meglio di un sacerdote sarebbe stato troppo pure per lui. Insomma la conclusione è che dobbiamo andare ad ascoltarlo in un incontro che sta cercando cdi organizzare a breve perché così lui ci può aiutare.
    Il tipico nc di alto bordo: io ho l'illuminazione divina per dirti che tu invece sei umiliato da Dio. E anche se ti conosco appena sono in grado di darti consigli sulla tua vita privata e sulle tue faccende quotidiane.
    Anche mio marito non è riuscito a prenderlo sul serio.
    Scusate la digressione ma davvero non ho mai avuto a che fare con un uomo tanto superbo e pieno di sé.
    Elena

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    1. Dopo diversi anni di silenzio da quando uscimmo dal Cammino, il capo catechista ci contattò per un incontro.
      Prima di uscire, di incontri ne avevamo fatti a bizzeffe, tutti autoritariamente condotti dai catechisti.

      Affinché non potessero dire, oltre a tutto ciò che avevano già detto su di noi, che li avevamo rifiutati, dicemmo loro che sì, certamente li avremmo incontrati, ma non in un rapporto catechista-catecumeno. Semplicemente come normali fedeli, alla pari.

      Risultato?
      Il gran catechista nemmeno rispose e non si fece risentire, salvo tornare all'attacco molti mesi dopo come se nulla fosse.
      Così dimostrò che non eravamo noi ad interessargli, ma la sua autorità su di noi, alla quale nemmeno si sognò di rinunciare.

      Bella gente, eh?
      Marco

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  11. Una domanda importante: la lettera di Arinze la posso trovare da qualche fonte ufficiale? Le disposizioni di quella lettera sono ancora da rispettare?
    Oggi una neocatecumenale di mia conoscenza ha detto che non è vero che durante la tappa del Padre Nostro viene più volte detto che siamo figli del demonio, qualcuno può raccontarmi meglio questa tappa? Grazie mille.

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    1. http://www.internetica.it/neocatecumenali/lettera-Arinze.htm
      A meno che non ci siano dei documenti che la annullino (e non ne sono a conoscenza), è ancora valida.

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    2. Ricordiamo che sebbene colloquialmente la chiamiamo "lettera di Arinze", è in realtà la lettera della Congregazione per il Culto Divino, contenente le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI, messe nero su bianco dal prefetto della Congregazione (che all'epoca era il cardinale Francis Arinze).

      La lettera è datata 1° dicembre 2005 e i contenuti erano stati anticipati più volte al Tripode Kiko-Carmen-Pezzi, in particolare il 19 (forse 20) novembre 2005 in un'udienza privata da Benedetto XVI.

      La lettera è parte integrante dell'articolo 13 dello Statuto del Cammino (l'articolo che tratta della liturgia neocatecumenale) e non è mai stata "superata" o "abolita", perché per farlo occorre un atto giuridico equivalente (altre «decisioni del Santo Padre», che esplicitamente modifichino o aboliscano, e che vengano inviate per iscritto dal Papa o dal dicastero che si occupa della liturgia).

      Da notare che le «decisioni del Santo Padre» si sintetizzano nell'espressione conclusiva: il Cammino seguirà i libri liturgici approvati senza aggiunte né omissioni.

      Dunque i neocatekikos ancor oggi disubbidiscono al Papa, alla Chiesa, ai documenti liturgici, e persino al loro stesso Statuto.

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    3. @Uomo libero
      Non può ammetterlo, è inutile che glielo chiedi, e più avanti ti spiego perché.

      Io, come ho detto in un altro commento, ho fatto solo la convivenza di apertura del Padre Nostro (e grazie a Dio, non so quante convivenze si facciano in totale nel corso degli anni per "chiudere" questa tappa, ma per come sono strutturati tipicamente i passaggi saranno credo 2-3 convivenze). In quella convivenza di apertura "siete figli del demonio" fu ripetuto in praticamente tutte le catechesi della convivenza, che durò dal venerdì sera a domenica a pranzo. E fu ripetuto nel solito stile neocatecumenale: urlandolo sguaiatamente e senza spiegare cosa intendesse Gesù nel Vangelo di Giovanni né a chi si rivolgeva.

      Negli anni, una volta lasciato il CNC, ho considerato attentamente cosa significasse mettere in discussione il cammino, e la conclusione è questa: è una realtà talmente permeante a livello materiale, psicologico, spirituale ed emotivo che significa accettare di veder tutto sgretolarsi: ogni convinzione, ogni concetto, ogni priorità, ogni relazione, ogni convinzione circa la Fede. Significa accettare di vedersi sgretolata l'identità in ogni suo aspetto e livello. Si tratta realmente e letteralmente di una vita tutta da rifare ex novo, a partire dal rapporto con sé stessi e con Dio e poi a cascata su tutto il resto (lavoro, relazioni, soldi, ecc.). Non è facile: se un catecumeno dovesse ammettere che sì, quella frase in quella tappa viene ripetuta senza sosta (o mettere in dubbio una qualsiasi delle follie del CNC), capisci che scenario si apre? Significa che tutto il sistema su cui basi la tua vita vacilla, significa entrare in un'insicurezza totale prendendo le distanze da tutta la tossicità di cui si è ormai permeati. Quanto è più facile lasciare tutto così? Quanta maggiore tranquillità per la psiche?

      Quando comunicai alla mia psicoterapeuta (catecumena) che per me era chiaro che la maggior parte dei problemi che avevo erano indiscutibilmente ed evidentemente acuiti dalla mia appartenenza a quell'ambiente e che ero intenzionata a lasciare il CNC, lei mi rispose testuali parole: "Rischi di diventare schizofrenica". E la tragedia vera è che da un punto di vista clinico-patologico, aveva ragione: stavo scardinando alla base il sistema su cui poggiava la mia identità, essendo io stata dall'età di 7 anni nell'ambiente neocatecumenale, e questo mi esponeva a un reale pericolo di non riuscire a ricostruire. Quello che non poteva dire era "Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere". Ci sono voluti anni, sofferenze indicibili e grazie talmente grandi e misteriose da essere impronunciabili, ci è voluta la Santa Madre Chiesa, la sua pazienza, il suo infinito amore, e soprattutto ci è voluta la Vergine Maria. Se guardo questi 10 anni, mi commuove guardare come veramente il Signore è il Buon Pastore, e che non esistono ferite che non possa guarire.
      Ai catecumeni viene strappato via quel santo dono e quella divina facoltà che si chiama senso critico, che va a braccetto con la libertà. Ne hanno paura, non sapendoli utilizzare. L'arte è invece lasciarsi formare in queste due dimensioni, per scegliere Dio consapevolmente e liberamente. Ma loro non sono né consapevoli né liberi, né possono quindi insegnare ad esserlo.

      Un anno dopo tornai da quella pseudo psicoterapeuta per saldare il conto di alcune sedute, le feci notare che no, non ero diventata schizofrenica e che, se un cammino di fede è in grado di determinare l'insorgere di patologie mentali o comunque determinare la salute mentale, era più che evidente che non agiva nel piano della Fede.

      Autore della lettera

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  12. Il weekend passato kiko ha fatto la convivenza che dovrà rimpinguare un pò le casse , si saranno inventati cose nuove ed astruse o attingeranno ad i tempi d'oro quando non esisteva internet ?

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  13. Puoi iniziare con questa, poi puoi cercarla nel sito della Congregazione Culto Divino e disciplina dei sacramenti.

    https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/46462.html

    Frilù

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    1. A titolo di cronaca - e per capire quanto il Cammino e i suoi iniziatori siano mentitori e ingannatori - Kiko e Carmen, che già a novembre 2005 sapevano che avrebbero ricevuto quella lettera, evitarono astutamente di parlarne in giro.

      Ma qualche settimana dopo il giornalista Tornielli apprese del contenuto della lettera (non era un mistero che papa Benedetto XVI aveva preso quelle «decisioni») e ne scrisse un pacato articolo su Il Giornale attorno al 21 dicembre 2005, intitolato "la Messa è una sola: adeguatevi" (che è esattamente ciò che intese dire il Papa).

      L'ineffabile Gennarini andò su tutte le furie. Negò il contenuto e addirittura l'esistenza della lettera e pretese da Tornielli una clamorosa rettifica, con chissà quali sottintese minacce. Tornielli ubbidì.

      Ma il 1° gennaio 2006 copia della lettera finì nelle mani del giornalista Magister, che la pubblicò e commentò. In quegli stessi giorni l'ineffabile Gennarini stava cercando di turlupinare l'apologeta americano Jimmy Akin, dicendogli (testuale) che "è la prima volta che nella Chiesa si accettano delle variazioni liturgiche...". Ma Akin il testo della lettera l'aveva letto, e aveva intitolato i propri articoli blog con "Neocatechumenal spin", "il raggiro neocatecumenale", perché aveva capito benissimo che non erano state affatto "approvate" variazioni liturgiche. (Lo spostamento del segno della pace - che è un segno facoltativo - non fa testo).

      Kiko presenterà ai suoi luogotenenti la lettera solo il 22 febbraio 2006, dicendo testualmente "il Papa ci dà due anni". Chiaro il sottinteso?

      Il 1° dicembre 2005 in quella lettera, in extremis e forse addirittura all'insaputa di Benedetto XVI, era stata aggiunta la clausola che "entro due anni" le pagliacciate - specialmente la "comunione seduti" - andavano tassativamente corrette. Ora, pare estremamente improbabile che Benedetto XVI (che già da cardinale annotava che la crisi della Chiesa era dovuta anzitutto a un crollo della liturgia) acconsentisse ad un supplemento di due anni di abusi liturgici. Ma anche accettando tale assurda ipotesi, vien da chiedersi: se il Papa ti dice di correggere una cosa "entro due anni", tu cosa capisci? Un cattolico capisce che deve correggerla subito, e che il termine ultimo di "entro due anni" non è una concessione data a chi la desidera, è al massimo per qualche caso particolare di cui non è a conoscenza e dunque non è chiamato in causa. Se il Papa avesse detto "entro due mesi" o "entro due giorni", il cattolico avrebbe capito ugualmente che deve correggere subito, e che è già un abusare della paterna pazienza del Papa il rinviare la correzione di un solo giorno.

      E invece Kiko disse "il Papa ci dà due anni", col sottinteso che fino a un anno e 364 giorni tutti possono infischiarsene del Papa.

      Inutile dire che alla scadenza di quei "due anni", il 1° dicembre 2007, nulla era cambiato nel Cammino, poiché nel Cammino se ne infischiano del Papa, giacché è lo stesso Kiko a infischiarsene del Papa.

      E non cambiò nulla nemmeno dieci anni dopo, e quest'anno saranno diciannove anni e scommetterei che nulla è cambiato.

      Da notare che il 17 gennaio 2006 (un mese e mezzo dopo aver ricevuto la lettera) il tripode Kiko-Carmen-Pezzi rispose scrivendo al Papa che avrebbero ripristinato certe parti della Messa che in certe "tappe" venivano soppresse (Credo, Gloria, ecc.) ma che almeno sul punto più importante, sulla Comunione, non avrebbero ubbidito. Benedetto XVI - che era pur sempre il Papa terrorizzato dai "lupi" fin dal primo giorno del suo pontificato -, anziché prendere seri provvedimenti, decise di usare la strategia della paterna benevolenza, sperando (inutilmente) che il Cammino cambiasse dall'interno. Tentarono altre volte di truffarlo - come a gennaio 2012, quando il card. Burke sventò il losco piano di Kiko e Carmen.

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    2. Cosa molto simile è accaduta per i riconoscimenti, a partire dal primo Statuto.

      Ce lo racconta mons. Delgado Galindo, Capo Ufficio al Pontificio Consiglio per i Laici durante tutto il periodo relativo alle approvazioni e ai riconoscimenti accordati al Cammino Neocatecumenale.

      Dal 1997 il PCL (compreso mons. Delgado) si confrontò direttamente con l’équipe responsabile del Cammino "alla ricerca della figura giuridica più adeguata alle caratteristiche del Cammino. Non un compito facile, perché CON MOLTA NETTEZZA gli iniziatori affermarono IMMEDIATAMENTE che NESSUNA DELLE FIGURE GIURIDICHE PREVISTE DAL CODICE DI DIRITTO CANONICO (1983) ERA CONFACENTE ALLA NATURA DEL CAMMINO".

      Così tutto si fermò...

      Allora Giovanni Paolo II, nel 2001, inviò una lettera al card. Stafford, allora presidente del PCL, per sollecitare e RIBADIRE LA COMPETENZA del PCL sul riconoscimento della REALTÀ ECCLESIALE Cammino Neocatecumenale (non "itinerario", realtà ecclesiale come tutte le altre).

      Infatti, nel mentre, Kiketto insisteva a volere il riconoscimento di un Breve, che non è il riconoscimento della REALTÀ ECCLESIALE, ma dell' "itinerario" (come per gli esercizi di Sant'Ignazio).
      Non fu accontentato ma, anzi, in risposta il Papa RIBADÍ che era competente il PCL, e quindi la considerò REALTÀ ECCLESIALE come tutte le altre.
      Con ciò decise e determinò CHIARAMENTE che il Cammino Neocatecumenale NON È UN "ITINERARIO", MA UNA "REALTÀ ECCLESIALE" (altrimenti la competenza sarebbe stata di altri, in primis del Papa stesso).

      E su questo non ci piove: decisioni di Giovanni Paolo II.

      Allora, dice mons. Delgado, che fu seguito "lo stesso percorso con tutte le ASSOCIAZIONI INTERNAZIONALI RICONOSCIUTE dal Pontificio Consiglio. Questo percorso prevede per tutti l’approvazione degli Statuti con la formula ad experimentum: è una fase di “rodaggio” che... consente alle REALTÀ APPROVATE (non agli "itinerari") di valutare esse stesse cosa fare ALLA SCADENZA DEL TEMPO STABILITO…"

      NON PRIMA, ALLA "SCADENZA DEL TEMPO STABILITO".

      E il tempo stabilito, per il Cammino Neocatecumenale, scadeva il 29 giugno 2007.

      Continua...

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    3. Però mons. Delgado prevedeva, nel caso del Cammino Neocatecumenale, che prima dell' approvazione DEFINITIVA della REALTÀ ECCLESIALE dovesse già essere intervenuta l'APPROVAZIONE CONGIUNTA del Direttorio catechetico da parte di 3 dicasteri: Congregazione per la Dottrina della Fede, Congregazione per il Culto Divino e Congregazione per il Clero.
      Il che avrebbe anche potuto comportare il rinnovo dell'experimentum per prorogare il tempo fino all'intervento di detta "approvazione congiunta" dei dicasteri.

      Alla fine dell'experimentum, infatti, la REALTÀ ECCLESIALE o chiede l'approvazione definitiva o chiede il rinnovo. E ciò avviene massimo nell'arco di qualche settimana dalla scadenza del termine.

      Sappiamo invece dalla storia che l'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CAMMINO NEOCATECUMENALE NON ASPETTÓ LA SCADENZA DEI CINQUE ANNI DI EXPERIMENTUM ma, nel 2004, (ben 3 anni prima della scadenza e solo dopo 2 dall'inizio dell'experimentum) venne eretta dal PCL come FONDAZIONE AUTONOMA (anomala).

      Di questa erezione a Fondazione non si seppe nulla nel 2004, tutto fu fatto alla chetichella e, ancora ad oggi, sono introvabili sia il decreto di erezione che il relativo Statuto della Fondazione.

      Ma questo mons. Delgado evidentemente non lo sapeva, perché candidamente ancora credeva, alla fine del 2006, che il Cammino fosse ancora un'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE che doveva terminare il suo experimentum.
      Invece, da ben due anni, era già una Fondazione Autonoma e l'experimentum si era malamente interrotto.

      Se lo era... perché di questa Fondazione non c'è alcuna risultanza da nessuna parte.
      Non vorrei che l'avessero inserita nello Statuto 2008 e invece non esiste...
      Per mons. Delgado non esisteva.
      Magari fu tenuto all’oscuro di tutte le manovrine sotto banco e prima della scadenza del termine.
      Oppure non ci furono nemmeno manovrine, ma semplicemente hanno inserito nello Statuto 2008 il richiamo a una Fondazione autonoma che “non esiste” proprio.
      Chi lo sa...

      Ricordo che mons. Arrieta, all’epoca semplice professore ordinario di Diritto Canonico nella Pontificia Università della Santa Croce, ma che dal 2007 diverrà (guarda caso) segretario del PCL, all’epoca dello Statuto 2002 rilasciò dichiarazioni contrarie a quelle di mons. Delgado, nelle quali precisava che: “anche se NON SI TRATTA DI UNA ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE, il Papa ha espresso la sua volontà che sia il PCL a continuare ad accompagnare l’attività apostolica del Cammino Neocatecumenale”.
      Ed anche: “Il testo del documento (Statuto) approvato ad experimentum per un periodo di cinque anni - elementare prudenza che la Santa Sede usa di solito quando si tratta di dare configurazione giuridica di QUALSIASI ISTITUZIONE…”

      Pur volendo glissare sui termini giuridici, non può fare a meno di parlare di “ISTITUZIONE”, perché il Cammino Neocatecumenale NON È UN “ITINERARIO”, ma un’ISTITUZIONE GIURIDICA, un ENTE ECCLESIALE.

      Poi, il professore di Diritto Canonico, un anno prima dell’approvazione dello Statuto 2008 e prima della scadenza dell’experimentum dello Statuto 2002, divenne segretario del PCL. Strano no?
      Marco

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    4. Quanto alla lettera di Arinze del dicembre 2005, mons. Delgado dice:

      “su quanto finora deciso NON C’È NEPPURE BISOGNO DI ASPETTARE DUE ANNI PRIMA DI UNIFORMARSI NEL MODO DI RICEVERE LA COMUNIONE: le indicazioni contenute nella lettera del cardinale Arinze sono CHIARISSIME. La si conosce, e DUNQUE LA SI PUÒ APPLICARE ANCHE SUBITO. Ma d’altronde le comunità neocatecumenali sono tante, e si è dato del tempo forse anche in considerazione di questo. Comunque, ogni punto affrontato in quella lettera ha una sua storia: ciò che è stato detto è stato detto, ma non è affatto scontato che sia tutto. Ma sarà solo la Congregazione del Culto Divino a potercelo dire”.

      Non siamo solo noi a dire che dovevano adeguarsi subito...
      Marco

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    5. Mi chiedo come mai Papa Francesco ha deciso di non chiudere il cammino come, invece, stava per fare Papa Benedetto XVI

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    6. su wikipedia è scritto che il cammino è "un itinerario di formazione cattolica" quindi smentisce quello che ha detto Marco... che ha ragione?

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    7. La voce wikipedia sul Cammino l'ha scritta un pasqualone kikolatra che ha adattato ogni riga e ogni parola alla propaganda kikiana, propaganda presente a piene mani anche nei documenti ufficiali (come lo Statuto del 2008, a cui gli stessi neocat disubbidiscono).

      La menzogna nasce direttamente nel Cammino, quando il 30 agosto 1990, dopo un pranzo in Vaticano in cui il vino scorse a fiumi, Cordes si premurò di porgere a Giovanni Paolo II una lettera da firmare. Una lettera scritta in gergo neocatecumenalizio, con addirittura qualche errore di grammatica, che fingeva di essere scritta da Giovanni Paolo II e indirizzata allo stesso Cordes. Non era scritta da Giovanni Paolo II: gli fu data da firmare e basta.

      Giovanni Paolo II, chissà come, firmò.

      Il giorno dopo l'Osservatore Romano si rifiutò di pubblicare la lettera, sebbene la firma fosse autentica... Ed infatti la lettera fu pubblicata solo sugli Acta Apostolicae Sedis con aggiunta una nota che diceva: «la Mente del Santo Padre, nel riconoscere il Cammino Neocatecumenale come valido itinerario di formazione cattolica, non è di dare indicazioni vincolanti agli Ordinari del luogo, ma soltanto di incoraggiarli a considerare con attenzione le Comunità Neocatecumenali, lasciando tuttavia al giudizio degli stessi Ordinari di agire secondo le esigenze pastorali delle singole diocesi».

      Dunque l'espressione "itinerario di formazione cattolica" non solo è stata inventata dai neocatecumenali (e ripetuta pappagallescamente e acriticamente dai kikolatri in ogni loro presentazione e documento), ma è stata fatta furbescamente firmare a Giovanni Paolo II, che subito dopo ha fatto chiarire di aver inteso "solo incoraggiare a considerare con attenzione" (cari vescovi, se proprio vi avanza del tempo, date un'occhiatina a quest'altra roba), lasciando però che i singoli vescovi si accollassero le responsabilità di accettare o non accettare.

      Ma il danno era fatto: i kikolatri affissero copia della lettera in tutte le diocesi dove erano incistati, e i parroci - che solitamente non stanno a compulsare con pignoleria gli Acta, che peraltro non vengono pubblicati certo ogni giorno, ci cascarono.

      Vedete, il Cammino si basa sulle menzogne, sugli inganni, sul porre il Papa di fronte al fatto compiuto (l'avrà letta la lettera prima di firmarla? l'avrà capita prima di firmarla?), sul fabbricarsi autoapprovazioni e spacciarle per "ci manda il vescovo, ci manda il Papa".

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    8. Gli itinerari non possono avere Statuti perché non sono persone giuridiche.
      Sarebbe come se un libro potesse avere uno Statuto.
      Già qui, con un minimo di ragionamento, si capisce che il Cammino NON È un itinerario, perché vi è uno Statuto e dicesi che sia una persona giuridica pubblica.

      Infatti dovrebbe essere una Fondazione autonoma, cioè un ente ecclesiale.

      L'"itinerario di formazione cattolica" è il FINE/SCOPO della Fondazione, come hanno anche tutte le associazioni ecclesiali.
      L'Azione Cattolica, che è un'associazione, ha il suo "itinerario di formazione".
      Il movimento dei Focolari, che è un'associazione, ha il "patto educativo".
      Comunione e Liberazione, che è un'associazione, ha "scuola di comunità".

      I furbetti hanno sempre spacciato la storiella dell'itinerario, facendo credere che il riconoscimento sia stato dato non alla Fondazione, ma al suo "fine".
      Poi, a macchia d'olio, tutti i media hanno sempre ricopiato questa definizione, come ricopiano sempre pari pari il primo scritto su un argomento, diffondendo acriticamente ciò che vi è scritto.

      I neocatecumenali sanno che non va utilizzata la ragione, che va "circoncisa", e quindi bevono tutto quello che viene loro sapientemente spacciato.
      Marco

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  14. Cmq i vari pasqualoni ci vanno a nozze leggendovi perchè (loro) (NON RESISTONO AL MALE ) con schitarata relativa !

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    1. Allora darò loro un altro buonissimo motivo per non resistere al "male" della verità.

      Dopo accurate ricerche ho ottenuto le informazioni che intendevo trovare riguardo all'invio dei "missionari" neocatecumenali, dato che gli Stati richiedono garanzie attraverso le leggi sull'immigrazione.

      1) Se fanno partire i "missionari" col visto/permesso di soggiorno come lavoratori, nessun problema.
      Di fatto sono lavoratori in trasferta che poi fanno anche il Cammino Neocatecumenale all'estero e cercano di precettare adepti per il Cammino Neocatecumenale.
      La loro situazione giuridica, comunque, è di lavoratori e non di missionari.
      Sono in tutto e per tutto autoreferenti e non dipendono (legalmente) da alcuna organizzazione.
      Sono semplicemente degli immigrati.

      2) Diverso il caso in cui le famiglie partano col visto/permesso di soggiorno di "missionari".

      Premetto subito che il Cammino Neocatecumenale, in quanto non riconosciuto civilmente come organizzazione/ente/associazione, non può inviare "missionari", perlomeno dall'Italia.

      E questo in virtù della "Convenzione per il Servizio in Missione dei Fedeli Laici", documento della Conferenza Episcopale Italiana riferito all' Ufficio Nazionale per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese.

      Affinché i laici possano partire come "missionari", infatti, occorre che vi sia un' ORGANIZZAZIONE DI RIFERIMENTO che presenta la documentazione al Vescovo e sarà poi il Vescovo ad autorizzare l'invio.

      Siccome però il Cammino Neocatecumenale, non essendo civilmente riconosciuto, non può essere una legittima organizzazione di riferimento, decade tutto fin dal primo step.

      E il fatto che debba essere civilmente riconosciuto è di vitale importanza, perché sarà l'organismo di riferimento a "provvedere alle spese di viaggio di andata e di ritorno, all’inizio e al termine del servizio, inoltre in presenza di necessità particolari provvede anche alle spese prive di specifiche coperture finanziare."

      Se non lo fa, può sempre essere citato in giudizio.
      Ma se non è civilmente riconosciuto, è impossibile citarlo in giudizio e quindi il "missionario" maltrattato non può ottenere tutela.
      Ed è già successo che i "missionari" non abbiano trovato tutela.

      Per la Spagna è quasi lo stesso, solo che non è il Vescovo ad inviare, ma l'organizzazione/associazione direttamente: https://conferenciaepiscopal.com.es/wp-content/uploads/2014/06/comisiones_misiones_LaicosMisioneros.pdf

      Comunque, per l'Italia DEVE essere il Vescovo ad autorizzare l'invio e, se lo fa senza che ci sia una LEGITTIMA organizzazione di riferimento, ne dovrebbe rispondere in caso di problemi.

      Non si possono inviare a caso fedeli cattolici senza che appartengano ad una qualche legittima organizzazione che prepara missionari.

      Si potrebbe dire che il Cammino sia quest'organizzazione ma, non essendo un'entità legittimamente riconosciuta nel territorio italiano, non può offrire le debite garanzie di tutela necessarie in caso di problemi legali perché è INESISTENTE.

      Chi invia dunque i cosiddetti "missionari" neocatecumenali?
      Non gli immigrati con visto di lavoro, ma proprio i veri "missionari" (se ce ne sono)?
      C'è qualche vescovo che si prende la responsabilità di inviare intere famiglie allo sbaraglio senza che siano tutelate da una legittima organizzazione civilmente riconosciuta, commettendo quindi un illecito?
      Marco

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  15. Notizie da Guam: un giornalista locale ha commentato un articolo del New York Times che parla di preti abusatori sessuali che venivano "parcheggiati" nelle isole del Pacifico - sottinteso "Guam" - tra cui un "itinerante" di cui sul NYT non viene fatto il nome. Ma "itinerante" è un termine del gergo neocatecumenalizio.

    Subito è comparso un lungo commento - che si conclude con un equivalente di "bof, scherzavo", inteso evidentemente solo a scansare querele - in cui l'autore (con nome falso e profilo ancora più falso) rivanga nelle infamanti accuse (già smontate tutte dal tribunale) contro Tim, autore del blog Jungle Watch. Evidentemente i pasqualoni di Guam ancora ricorrono ai classici metodi neocatecumenali (infangare, calunniare, odiare) e ancora non hanno digerito la stangata ricevuta dal Cammino a Guam, anche se il nuovo vescovo dell'isola sembrava favorevole alla setta di Kiko e Carmen e quindi sta comunque bollendo qualcos'altro nel pentolone neocatecumenalizio.

    Il commento anti-Tim usa le stesse argomentazioni inventate dai kikolatri a suo tempo, che comparvero sul giornale italiano La Stampa nel 2021: evidentemente i kikolatri di Guam hanno come fonte esclusiva alcuni pezzettoni grossi del Cammino in Italia, che ripetono sempre le stesse calunnie pur sapendole già smentite e sbufalate.

    Tim conclude ricordando che il procedimento di bancarotta della diocesi - dovuto per gran parte ai danni lasciati dal vescovo pedofilo neocatecumenale, che aveva accolto e protetto altri preti pedofili - è concluso, ma il processo contro Apuron non è ancora concluso, e prima o poi potrebbe tornare a far notizia. E si parlerà ovviamente di nuovo del Cammino e delle sue oscene ramificazioni.


    Intanto approfitto per ricordare ai lettori che l'Osservatore Romano è il quotidiano non ufficiale della Santa Sede ("non ufficiale" perché ha una sua propria "linea editoriale", pur legatissima alla Santa Sede, ma scegliendo quali argomenti meritano risalto) e riporta notizie generali, articoli e riflessioni. Un po' come Radio Vaticana e Vatican Media.

    Gli Acta Apostolicae Sedis (AAS) sono una pubblicazione ufficiale dei documenti della Santa Sede. Ha la forma non di un quotidiano ma di un'enciclopedia con un nuovo volume ogni anno (a partire dal 2003 c'è più o meno un aggiornamento ogni mese).

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    1. L'articolo sopra indicato de La Stampa del 2021 era del neocatecumenalissimo Cernuzio, quello che a suo tempo candidamente ammetteva che il conteggio delle "vocazioni" neocatecumenali è gonfiato all'inverosimile. Il Cammino, dopotutto, si fonda sulla menzogna.

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