mercoledì 21 maggio 2025

Papa Leone XIV conosce già le porcate neocatecumenali

C'è un punto della carriera ecclesiastica di papa Leone XIV che ci fa ben sperare.

Ed è il fatto che a suo tempo è stato chiamato a dare una prima sistemata ai grossi guai lasciati dal Cammino - cioè da un vescovo neocatecumenale, dai suoi scagnozzi, dai suoi presbikikos, dalle comunità neocatecumenali incistate nelle parrocchie.

Infatti nel 2020 per un anno è stato amministratore apostolico (cioè facente funzioni del vescovo in attesa che la Santa Sede ne nominasse uno) della diocesi peruviana del Callao, una diocesi martoriata dal Cammino Neocatecumenale, che in precedenza aveva avuto un vescovo (tale Irizar) che i giornali locali definivano "il più grande amico del Cаmmino in Perù", ed il cui successore era proprio un vescovo neocatecumenale (tale Del Palacio, formato [?] nei seminari del Cammino), che venne "fulminato" dal Bergoglio durante la settimana santa del 2020 perché stava per scoppiare uno scandalo piuttosto grosso a base di neocatecumenalismo, di malavita e riciclaggio di denaro sporco e chissà cos'altro (non fu certo l'unico caso; cfr. ad esеmpio il caso del pedovescovo neocatecumenale Apuron, condannato in via definitiva sia da tribunali laici che dalla Santa Sede e dal Papa).

Nonostante non avesse raggiunto l'età pensionabile e non avesse problemi di salute, il Del Palacio si lamentò del siluramento (affermando che non gli sarebbero state date motivazioni) e "volontariamente" si ritirò e da allora è sparito da tutte le cronache ecclesiali (ma potete star certi che è rimasto al servizio del Cammino, dopotutto nei primi anni '70 ne era già un pezzettone grosso).

Possiamo dunque facilmente dedurre che Leone XIV è certamente a conoscenza di cosa succede ad affidare incarichi a dei neocatecumenali, di cosa succede a neocatecumenalizzare le parrocchie o addirittura le diocesi, di cosa succede specialmente alla liturgia e alla dottrina quando c'è di mezzo il Cammino, di come vengono trattati i fedeli e i sacerdoti che non aderiscono al Cammino... e anche di cosa succede alle risorse della diocesi quando qualche neocatecumenale ha almeno un pochino di potere decisionale.

I fratelli del Cammino fingeranno ipocritamente di tifare per Leone XIV ma sotto sotto sanno benissimo che conosce il marciume della loro setta idolatrica. E lo sanno anche i loro capibastone, specialmente quelli che corsero a fare full damage control al caos lasciato nel Callao per poter operare ancora dietro le quinte.

Ricordiamo che i fedeli cattolici accolsero Prevost con gioia:

Diamo il benvenuto a Mons. Robert Francis Prevost, O.S.A, l'amministratore apostolico della diocesi del Callao, che sarà responsabile delle indagini su tante denunce fatte, denunce di corruzione come quella dei colletti bianchi, insabbiamento di abusi di minorenni, appropriazione di immobili, licenziamenti arbitrari e violazione dei diritti umani...
Abbiamo pubblicato sul blog a suo tempo altre testimonianze tra cui ad esempio la fissazione sul "dare la Decima", che i neocatecumenali vorrebbero estendere a tutti:
[Del Palacio] Ripeteva il discorso del Papa ma ha travisato il messaggio... a proposito dell'essere cristiani, tra le molte cose che ha detto c'è incredibilmente il dare la DECIMA perché questo ti dà la salvezza, tu vivi miseramente perché non dai la decima; rispetto agli altri argomenti - preghiera, digiuno ed elemosina -, gran parte del tempo il vescovo neocatecumenale l'ha passata a parlare della decima fino a che non ha dato la colpa della povertà dei sacerdoti...
Senza contare che da quando gli è venuta la "vocazione" kikolatrica, in appena quattro anni è stato fatto prete dal Cammino.

E chissà di quante altre robacce neocatecumenali è a conoscenza Leone XIV. Non si prospettano tempi allegri per Don Kikolone.