lunedì 14 febbraio 2011

Oltre 200 vescovi vanno a farsi evangelizzare in Galilea da Kiko Arguello. Un nuovo seminario NC a Trieste

Nel novembre scorso l'agenzia Zenit, nel riferire circa l'esito dell'udienza dal Papa del "tripode" del Cammino Neocatecumenale, affermava tra le altre cose che c'è intenzione di istituire dei seminari neocatecumenali nell'ambito dei seminari diocesani. Questo vuol dire che tanta documentazione sulla vera realtà dei seminari neocatecumenali e del Cammino su cui sono fondati, non è stata presa in considerazione. Il sacerdozio è per tutta la Chiesa: cosa ne pensano i vescovi di preti che "funzionano" solo se al servizio di un ambiente "chiuso" come il Cammino Neocatecumenale, che nonostante il suo Statuto finisce per assumere priorità perfino rispetto alla gerarchia ecclesiale? Cosa ne possono pensare i vescovi di questa "invasione" dei nocatecumenali nelle parrocchie e nei seminari?

Il portavoce spagnolo che ha diffuso la notizia affermava: "Queste realtà, dipendenti da ogni Vescovo locale e aperte su sua richiesta, hanno la vocazione specifica di formare sacerdoti per la missione in qualsiasi parte del mondo, in base alla spiritualità propria del Cammino Neocatecumenale". Dobbiamo arguire che la spiritualità secondo Kiko Arguello sia infinitamente più grande di tutte le altre, al punto da meritare diritto di prelazione nei seminari diocesani?

[Sul mons. Crepaldi, vescovo di Trieste, vedi precedente articolo di novembre 2010 in cui già commentavamo l'annuncio oggi divenuto realtà, sconcertati dal fatto che a darla fosse un vescovo ritenuto tra i più fedeli alla Tradizione]

Di mons. Crepaldi abbiamo letto la sua ultima lettera pastorale alla Diocesi (Essere lettera di Cristo a Trieste), che è innegabilmente edificante e cattolica. Nella lettera viene riportata anche la preoccupazione esplicita di un Magistero fedele alla "tradizione grande" della Chiesa, con citazioni del Concilio Vaticano II che diventano un crescendo di esortazioni ed affermazioni che accendono la speranza e che sembrano confermarci e incoraggiarci nel nostro 'sentire' cattolico incardinato "al Magistero ed alla Tradizione Apostolica" (espressioni testuali).

Non possiamo dunque non rimanere stupiti e disorientati nel constatare nei fatti che forse mons. Crepaldi ignora che il Cammino Neocatecumenale, nonostante la crescente opera di "mimetizzazione", rifletta e rappresenti la dinamica di discontinuità col Magistero, rifletta e rappresenti un'interpretazione (divenuta attuazione concreta) di inequivocabile rottura con esso, unita alla non obbedienza al Papa mascherata da proclami di fedeltà e da una morale farisaica... e così egli nei fatti sembra legittimare ciò che a parole combatte. Forse che certi altisonanti "numeri" del Cammino (sempre ballerini e mai esattamente verificati) quanto a vocazioni, famiglie, comunità, figli, possano far dimenticare o annullare tutte le difformità dottrinali e liturgiche evidenziate da decenni e da ogni parte del mondo? Forse che sarebbero state sanate formalmente nonostante la loro pretesa "segretezza", nonostante ne sia richiesta la pubblicazione, come se nella Chiesa potesse sussistere qualche dottrina segreta?

Il nostro sconcerto aumenta, nell'apprendere direttamente dall'organo diocesano on line la notizia che il vescovo di Trieste è reduce dall'invito di Kiko Arguello per uno stage in cui il maestro e predicatore è stato lo stesso Arguello, stage che si è svolto da fine gennaio 2011 nella cittadella neocatecumenale Domus Galilaeae, voluta, ottenuta e costruita dall'Arguello. Il mons. Crepaldi si è dichiarato così coinvolto ed entusiasmato, in compagnia di oltre 200 vescovi e 7 cardinali, come lui diventati attenti e riconoscenti allievi di Kiko Arguello.
(inseriamo qui a lato alcune immagini rivelative anche del faraonico contesto, a documentazione dell'evento)
Ricordiamo che il Papa ha detto che il Cammino è un dono dello Spirito. Perciò, bisogna dedurne che ogni menzogna danneggia ed inquina quel dono, che la vanità danneggia e ostacola quel dono, la superbia tradisce e danneggia quel dono, così come lo danneggiano la prevaricazione, l'inganno, le mezze verità e piccole ipocrisie, i trucchetti e i mezzucci con cui i "tifosi" neocat difendono la propria "squadra", nella palese contraddizione che quando si tratta di un peana pro-neocatecumenale dicono estasiati che sarebbe un "genuino incontro con il Signore" mentre a riguardo dei vescovi critici sul Cammino (come ad esempio nei recenti casi dei vescovi filippini e giapponesi), nel più gentile dei commenti affermano che il vescovo "non capisce il Cammino".

Ciò è già sufficiente a mostrare che per loro è più importante essere "tifosi" del Cammino che essere fedeli alla Verità. Ma a Nostro Signore interessa più la nostra fedeltà a Lui, oppure i risultati e i successi di qualche organizzazione?

Cosa dovremmo dunque dire dei danni fino ad oggi operati dal Cammino Neocatecumenale? Le anime sfruttate e poi espulse dal Cammino, gli insegnamenti erronei (dei quali attendiamo tuttora la pubblicazione "emendata e corretta"), le liturgie fai-da-te in spregio alle più chiare indicazioni del Santo Padre...
Queste cose evidentemente non sono un "dono dello Spirito" e dovrebbe esservi posto al più presto rimedio, piuttosto che annunciare gradassi le parole di qualche vescovo che non "bastona" il Cammino.
Nella foto a lato: la sala della Domus Galileae col "Giudizio universale" dipinto da Kiko Arguello, in cui si nota un grande spazio rosso popolato solo da un demone (evidente la teoria dell' "inferno vuoto").

Ebbene, si riconosca che tanti cattolici sono come minimo sconcertati nel sapere che un vescovo, e con lui molti altri, si sono di fatto fatti allievi di colui che ha codificato e eretto in sistema la devastazione della sacra Liturgia e dello spazio sacro, di colui che sta devastando la struttura della parrocchia, di colui che continua a reclamare la legittimità dell'arcano per il Cammino che ha ideato, per poter continuare ad essere libero di diffondere il suo insegnamento ambiguo e distorto, lontano da occhi indiscreti, senza controllo.

Ci domandiamo: forse non abbiamo evidenziato abbastanza chiaramente -documenti alla mano- quanto il percorso neo-catecumenale che sta entrando sempre più anche nella parrocchie di Trieste, come in quelle di tutto il mondo, è ben diverso dell'autentico catecumenato delle prime comunità cristiane?

Dov'è allora la santa coerenza? Abbiamo letto nei documenti del vescovo di Trieste sopra ricordati quanto di più bello potessimo sentirci dire e farci sperare come cattolici e poi purtroppo vediamo quanto i fatti smentiscano le parole... Ricordiamo che Crepaldi è il vescovo che, in difesa del Papa, scrisse meno di un anno fa parole come: "La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli. [...]". Oggi tuttavia egli sembra non accorgersi che il Cammino Neocatecumenale è una Chiesa parallela che risulta posta in prima linea, ma in realtà vive un 'altrove' che non si integra mai con la Chiesa 'normale'.

Non saranno ironie, sarcasmi e insulti (di cui siamo fatti bersaglio) a cancellare lo sconcerto e le domande che solleva l'entusiasmo di un vescovo che decide di passare sotto silenzio ai fedeli della sua diocesi i problemi legati a quel Cammino Neocatecumenale nel quale molte anime sono state, sono e saranno convogliate senza sapere a cosa vanno incontro. E come dovranno sentirsi tanti cattolici della chiesa tergestina che hanno lasciato il Cammino a causa di inutili fatiche, sofferenze, umiliazioni, sfruttamento, nel vedere ora il proprio legittimo pastore esaltare il Cammino stesso?

C'è almeno un altro motivo per cui ai difensori ad oltranza del Cammino Neocatecumenale converrebbe tacere e pregare. La firma per il decreto istitutivo del seminario neocatecumenale Redemptoris Mater di Trieste è avvenuta in uno dei luoghi più cari alla tradizione cristiana: come mai c'è stato bisogno di usare il Cenacolo (dico: il Cenacolo!) come "palcoscenico" per tale firma?

Perché le proteste di sacerdoti e laici non arrivano oltre una certa soglia? Perché molti sacerdoti che ben conoscono i danni del Cammino, desiderano tacere o sono costretti a tacere?

53 commenti:

  1. "... lo sconcerto e le domande che solleva l'entusiasmo di quel vescovo che decide di passare sotto silenzio ai fedeli della sua diocesi i problemi legati a quel "cammino di formazione", nel quale molti saranno convogliati senza sapere a cosa vanno incontro"
    --------------------

    io penso anche ai molti della nostra città che hanno lasciato il cnc già con fatica e sofferenza.
    come si devono sentire adesso che il loro vescovo lo esalta in quel modo?

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  2. Ad ognuno il suo ... di Vescovo :)

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/02/14/coi-neocatecumenali-i-vescovi-giapponesi-sono-proprio-stufi/

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  3. Il cammino sta perdendo terreno tra i fedeli semplici. Nella mia diocesi diminuisce il numero degli adepti, e i parroci, se non sono neocat, li cacciano. Non ho notizie di aperture del cammino in nuove parrocchie.

    Un vescovo come Crepaldi, membro della Curia e quindi senza esperienza di vita diocesana, ha voluto iniziare il rinnovamento come diceva Emma, nella linea del Magistero perenne, affidandosi al cammino, una realtà tutto sommato poco vicina alla vita parrocchiale concreta delle nostre diocesi.
    Ha firmato in un luogo straniero, lontano dalla sua città, in terra ebraica, dove solo i neocat possono celebrare, mentre ai fedeli normali, viene impedito dalle autorità ebraiche stesse.

    E' stato tutto calato dall'alto, deciso altrove, lontano sia fisicamente che spiritualmente dalla fede del popolo semplice della diocesi tergestina.

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  4. il 'sensu fidei' dei fedeli si ribella, i pastori fanno il contrario!

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  5. Sì, le foto parlano da sole.
    È sconcertante vedere quei vescovi, allievi attenti, pendere dalle labbra di Kiko Arguello, i nostri vescovi, i custodi della Liturgia, vanno a scuola di chi ha devastato ciò che sono in dovere di difendere, i nostri vescovi vanno in Galilea per farsi ammestrare da quel "maestro" che ha già sviato-deformato più di una generazione con le sue catechesi difformi, quei vescovi sono ripartiti riconoscenti dell`invito e si faranno sponsor del cnc.
    Di ritorno a casa loro, nella loro diocesi, parlano con le parole di Arguello, adottano il linguaggio kikiano, srotolano il tappeto rosso al cnc.

    La sacralità della Liturgia? Ma tutto è ok!
    I simboli e segni non cattolici? Nessuna importanza ! Tutto è ok!
    Le prassi altre, le parrocchie fagocitate e divise ? Ma di che cosa parlate? Tutto è ok!
    I metodi neocat, gli scrutini che violentano il foro interno dei camminanti?
    La decima?
    L`Arcano che il signor Arguello vorrebbe potere mantenere?
    TUTTO OK?

    È mai possibile che un vescovo di ritorno dalla Galilea esalti il cammino neocatcumenale, esortando i suoi fedeli a condividere il suo entusiasmo, ma sceglie di tacere ai suoi fedeli i problemi che pone questo "cammino di formazione?
    Sì, è possibile.

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  6. Io vorrei chiedere ai triestini di scrivere delle loro esperienze sul cammino, nelle loro parrocchie.
    E anche vorrei chiedere se valeva la pena fare tutto questo regalo al cammino in cambio di TRE seminaristi!!! ripeto TRE, secondo quando riportato dalle interviste al nuovo rettore.

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  7. Riprndo le parole di Michela:

    Ha firmato in un luogo straniero, lontano dalla sua città, in terra ebraica, dove solo i neocat possono celebrare, mentre ai fedeli normali, viene impedito dalle autorità ebraiche stesse.

    E' stato tutto calato dall'alto, deciso altrove,
    lontano sia fisicamente che spiritualmente dalla fede del popolo semplice della diocesi tergestina.

    Sconvolgente.

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  8. Ciò che è successo recentemente ci fa interrogare preoccupati. Per esempio, ci chiediamo:

    1) se mons.Crepaldi è stato così spesso attento a elogiare il Magistero e la Tradizione, c'era da aspettarsi che sostenesse un seminario tradizionale (per esempio dell'Istituto Buon Pastore)... come mai ha scelto proprio i neocatecumenali?

    2) seppure di fronte all'enorme entusiasmo di mons.Crepaldi per i seminari neocatecumenali, ci chiediamo: c'era proprio da utilizzare il Cenacolo (!!!!) come luogo per apporre la firma? L'apertura di un seminario è un evento così clamoroso per la fede cattolica da meritare cotanto "palcoscenico"?

    In particolare, ci chiediamo: cosa penseranno altri vescovi che hanno già aperto seminari neocatecumenali ma con meno enfasi? E ci chiediamo: che cosa penseranno altri vescovi che sono in procinto di aprire seminari neocatecumenali?

    3) l'evento sarebbe stato altrettanto frizzante se al posto dei neocat ci fosse stato un qualsiasi altro movimento ecclesiale? (magari di quelli che non hanno grossi mezzi economici e non hanno grossi appoggi nella gerarchia).

    4) un vescovo che "sposa" con tanto entusiasmo il Cammino Neocatecumenale, non teme di essere fonte di divisioni? (cfr. ad esempio il giudizio di tanti vescovi italiani e stranieri, prima e dopo le "approvazioni" del CNC)

    Specialmente in virtù del fatto che qualora Versaldi venga promosso a più alta sede, il suo successore dovrà farsi carico del peso delle sue scelte (cfr. il caso del Giappone: ci sono voluti quasi vent'anni per poter chiudere il seminario neocatecumenale di Takamatsu che, come tutti i seminari neocat, preparava "preti kikiani" anziché preti veramente a disposizione della Santa Chiesa).


    Nota: nonostante le invettive di certi ambienti ecclesiali, in verità nessun movimento ecclesiale possiede un proprio "seminario" nel quale costruirsi il proprio "clero".

    Esistono, al più, società di vita apostolica e congregazioni religiose che esplicitamente dichiarano di seguire una determinata spiritualità, ma che sono ultimamente sottoposte alla gerarchia ecclesiastica anziché al proprio "fondatore".

    Questo non avviene per il Cammino Neocatecumenale, dove, come si vede nella foto pubblicata dallo stesso mons.Crepaldi, la firma del nuovo seminario avviene nelle mani di Kiko Arguello.

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  9. "La Diocesi avrà così due Seminari, come due polmoni entrambi indispensabili: uno diocesano e uno, sostenuto dal consenso degli Organismi diocesani, con un’intonazione più missionaria."

    Sanno i triestini che i seminaristi dei RM fanno il cammino neocat e seguono l`insegnamento di Arguello dispensato dai catechisti al potere dei quali sono sottoposti, come seminaristi dapprima e come presbiteri in seguito?
    È un polmone indispensabile un seminario che forma i suoi seminaristi con il rituale sincretista creato a tavolino da Kiko Arguello, sulla base di testi che per il momento restano segreti?


    "Due cammini formativi all’interno della stessa comunità diocesana per dare risposte convincenti a problematiche pastorali assai complesse e diversificate."

    Due cammini diversi, con prassi diverse, due cammini paralleli.


    "Il nuovo Seminario avrà, inoltre, una spiccata caratterizzazione internazionale che andrà a sintonizzarsi con i migliori profili storico–culturali della nostra città di Trieste, ponendosi di fatto come un richiamo ad allargare gli orizzonti della globalizzazione."

    Allargare gli orizzonti della globalizzazione !?! Quid?

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  10. Le fraternità tradizionali sono l'unico e piccolo baluardo della vera Tradizione Cattolica...

    Il problema della apparente schiofrenia nasconde scenari più complessi, come abbiamo visto riguardo le presunte "approvazioni" che a scatola chiusa non sono.

    La Volontà del Papa per l'apertura dei Seminari Nc è quella che si inseriscano nei piani formativi validi per tutti. Magari quella di mettere a capo un Vescovo rispettoso della Tradizione, potrebbe essere un buon intento.

    Bisogna vedere se ne avrà la forza e se rimarrà fedele a questo intento.

    Ma nel frattempo le fraternità tradizionali sono il "lume" acceso per la Fede. Per questo sarebbe quantomai necessario che venissero sostenute in ogni modo, e che la SPX sciolga ogni indugio e entri anche canonicamente...

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  11. ...togliendosi di torno certi "elmenti"..

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  12. Chi ha preso quella iniziativa?
    La Chiesa tergestina da quel che mi è detto è stata messa davanti al fatto compiuto, le iniziative e decisioni vengono da altrove.

    Spetta ora ai Triestini di informarsi, testimoniare, domandare spiegazioni al loro vescovo, domandare che quel pecorso così osannato dal vescovo esca dal segreto.

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  13. Prima o poi qualcuno dovrà chiedere a mons.Crepaldi come abbia fatto la diocesi di Trieste dalla fine del V secolo fino ad oggi, a vivere con un solo "polmone".

    Quanto alle vocazioni, il Cammino Neocatecumenale si pone dunque come "secondo polmone", con ugual peso rispetto a tutto il resto del mondo cattolico.

    E gli altri movimenti ecclesiali? E le associazioni? E gli ordini religiosi? Meritano ognuno un loro "polmone", oppure vanno tutti ricondotti al primo "polmone"?

    Se io fossi neocatecumenale, invece di festeggiare cercherei di stemperare i toni delle affermazioni di Crepaldi perché tutta quell'enfasi ordinariamente porta a divisioni... figuriamoci poi per il fatto che si tratta del Cammino, che è famoso nel mondo per essere sempre fonte di divisioni.

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  14. Monsignor Crepaldi non è un vescovo "tradizionalista", ha già celebrato con i neocatecumenali senza nessuna modifica alla loro liturgia.
    Niente nelle sue parole può farci sperare in un suo intervento.
    Non è forse sorprendente che un vescovo si rivolga ai suoi fedeli in quel modo, invitandoli ("obbligandoli") a condividere il suo entusiasmo, ad essere riconoscenti per quella "grazia", per quel dono, per un atto da lui compiuto lontano da Trieste e senza che, apparentemente, i fedeli ne fossero informati ?
    Il vescovo dice testualmente di avere avuto la " grazia di firmare, in uno scenario spirituale unico ed irripetibile, i decreti istitutivi nella nostra Diocesi del Seminario missionario Redemptoris Mater.
    Addirittura la grazia!
    Coinvolge i suoi fedeli, che a Trieste sono ignari di ciò che sta succedendo, e li descrive come grati al Signore per questa luminosa tappa che ci faceva raggiungere come chiesa diocesana., sicuro anche che aiuteranno il seminario.
    Quel tono enfatico, molto emozionale, che punta sulle emozioni di chi legge, non può nascondere e annullare le domande logiche che quell`iniziativa e decisione non mancheranno di sollevare.
    Insomma d`accordo che l`emozione oggi governa tutto, che senza dubbio il vescovo di Trieste ha fatto una full immersion nell`emozione della convivenza neocatecumenale, ma la logica, la ragione, il buon senso e la Fede cattolica chiedono la loro parte, non possono essere ignorati e annullati.

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  15. L'arcivescovo di Trieste non è rimasto contento di quello che ha trovato in diocesi.
    Il cammino invece, ha fatto atto di obbedienza, e si è schierato subito in difesa del vescovo.
    E questo è stato molto apprezzato.
    Non concordo con quanto è stato scritto - Stefano78- sulla possibilità che un vescovo riesca a guidare e controllare il cammino.
    Il Vescovo purtroppo non si è voluto informare su quanto danno il cammino negli anni passati ha causato alla chiesa locale. Non ha tenuti conto delle indicazioni date al cammino dai vescovi precedenti.
    Si è mosso autonomamente, nel silenzio. Conosceva il cammino, ha concelebrato a Pola, nel seminario Redemptoris M., al modo in cui celebra il cammino.
    Si è lasciato irretire dalle belle parole, dalle esperienze dei neocatecumenali.
    Ha voluto credere che il crollo della fede si possa curare con i movimenti ( e non solo il cammino ncn).

    per adesso il nuovo seminario non ha una sede e gli 8 seminaristi ( 3 triestini e 5 stranieri) sono alloggiati in case private.

    un bel passo falso, anche per l'orgoglio di un Vescovo che ha dimostrato di non saper valorizzare le poche e deboli forze cattoliche presenti in città, per affidarsi ad un pacchetto "pronti in mano", che gli riserverà amare sorprese.

    Non era proprio necessario introdurre un'altra divisione tra i fedeli di una diocesi che sono sempre stati divisi dalla lingua, dalle culture, e dai confini che la storia ha modificato.

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  16. ...Non concordo con quanto è stato scritto - Stefano78- sulla possibilità che un vescovo riesca a guidare e controllare il cammino.

    Infatti!
    E' solo una pia illusione....nonostante le armi spuntatissime dello Statuto e adesso anche di un fantomatico Direttorio approvato...

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  17. La riprova ce l'hanno ampiamente data - e senza mezzi termini - i valorosi vescovi del Giappone..., ma anche mons. Benigno Papa.

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  18. La Volontà del Papa per l'apertura dei Seminari Nc è quella che si inseriscano nei piani formativi validi per tutti. Magari quella di mettere a capo un Vescovo rispettoso della Tradizione, potrebbe essere un buon intento.

    ma se per statuto i seminaristi DEVONO seguire l'iter formativo del cammino marcati stretti dai catechisti come chiunque altro e, anche una volta sacerdoti, restano assoggettati ai catechisti, rinunciando così al loro Munus regendi et docendi!!!

    Come si può tollerare questo, se si crede ancora nel sacerdozio e non nella sua laicizzazione, che pare quasi inarrestabile, insieme ad una impropria clericalizzazione dei laici?

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  19. Ho vissuto sette anni a Trieste e il vescovo di prima, mons. Ravignani, tenne il Cn in trieste molto ai limiti e sotto controllo...tuttavia ha provato anche a sollecitare una vitalità NELLE PARROCCHIE che però non c'è stata, o è stata molto carente...
    Trieste NON HA SEMINARI...e non ha neppure seminaristi... in sette anni ha nominato solo un presbitero... e se il piatto piange e le PARROCCHIE non si muovono, il pastore va a cercare altre pecore pronte a rispondere e naturalmente, il vescovo, PAGHERA' lo scotto...

    Non so vedere il futuro, ma se mons. Crepaldi saprà attivarsi DI PERSONA (cioè, che se ne interessi PERSONALMENTE dettando leggi e modalità d'impianto e seguendole nella formazione, in fondo il seminario E' DEL VESCOVO E NON DI KIKO) è probabile anche che IN FUTURO tale Cn potrebbe anche cambiare...
    Forse sono troppo ottimista, forse voglio solo sperarlo, forse non voglio deludermi troppo di questa scelta, forse mi fido troppo del Papa...ma certo è che mi fido di Gesù Cristo che sa sempre come mettere a posto le cose e i disastri che noi combiniamo ^__^

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  20. Ci sforziamo sempre di essere ottimisti perché nonostante le loro debolezze sono pur sempre i nostri pastori.

    Ma la crisi delle vocazioni non si risolve assoldando "mercenari" che hanno già ampimente dato prova della loro attitudine.

    E comunque, se all'improvviso cento vescovi chiedessero cento seminari neocatecumenali, nonostante le "alzate" massicce (più nei numeri della propaganda che nella realtà), non sarebbero certo tutti accontentati nella loro necessità di tamponare le parrocchie scoperte.

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  21. Qualcuno mi può dire se è vero che il parroco della cattedrale di Trieste è un neocatecumenale?
    C`è una così grave carenza di sacerdoti a Trieste che il vescovo non aveva altra scelta?

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  22. a Trieste ci sono 6 seminaristi diocesani, che sono pochi ma non pochissimi.
    Ci sono sacerdoti giovani di grande vitalità, che il vescovo precedente ha mandato a studiare fuori sede, da cui ci attendiamo frutti in termini di pastorale, e già qualcosa si comincia a vedere.
    Abbiamo la messa tradizionale ( prefestiva) praticamente dai primi anni '80.

    E' vero che in cattedrale il parroco è neocatecumenale; nella foto è la persona in piedi accanto all'Arcivescovo che sta firmando.
    E' un uomo intelligente che ha saputo presentare i neocatecumenali come persone obbedienti al vescovo, e questo al nostro vescovo è bastato.

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  23. capisco che un vescovo non legga internet, ma non posso credere che nessun fedele come pure sacerdote (tanto più parroci o ex parroci di Trieste che mi risulta abbiano allontanato le comunità nc dalla loro parrocchia), non abbiano cercato di aprirgli gli occhi!

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  24. Caro Tripudio la mia era l'ennesima provocazione ^__^
    La convivenza con i "mercenari" c'è sempre un pò stata nella Chiesa, ma certamente non a questi livelli e non di questo spessore...
    Non vedo al momento altre vie d'uscita, e se non le vedo, il mio non è uno sterile ottimismo, per ottimismo intendo semplicemente rivolgermi a quella parabola sulla ZIZZANIA che per me resta un mistero....ossia, il Signore in un certo senso CE LA IMPONE senza che noi possiamo estirparla ^__^ ed anzi, CI OBBLIGA ad una CONVIVENZA per la quale, dico io stessa al Signore: "perdonami Signore, ma così è una battaglia persa!!"
    poi mi riprendo dallo sconforto e ripeto a me stessa: "Quanto degna sei d'amore, o Divina volontà!
    Tu vuoi questo? e allora che sia! VADANO LORO PER LA LORO STRADA, IO CERCHERO' DI RIMANERE NEL SOLCO ARATO DAI SANTI...."
    E lentamente, inesorabilmente è il Signore stesso CHE FA INCONTRARE I "SUOI" a condividere QUESTI DOLORI... ^__^

    Ma resta palese che ciò che stiamo SUBENDO in questi termini qui dispiegati, nasconde anche una volontà DIVINA per noi oggi incomprensibile... ^__^
    Lavoriamo pertanto come e con quei POCHI Vescovi e tanti - perchè tanti sono - sacerdoti che hanno capito l'inganno parrocchiale del Cammino e con coraggio combattono NON quel Carisma che potrebbe esserci in se, ma la SPAVALDERIA DI UN INSEGNAMENTO KIKIANO che non porterà altro che illusioni dopo, come spiegava Mic ma anche tu stesso caro Tripudio, dopo IL COLPO DI FULMINE, DOPO IL PRIMO INNAMORAMENTO...perchè gira che ti rigira, chiunque si innamora di UN GRUPPO ne resta PRIGIONIERO E SCHIAVO, mentre non è un caso, come insegna la stessa santa Caterina da Siena della quale quest'anno festeggiamo i 550 anni dalla Canonizzazione con il SILENZIO DI QUESTI VESCOVI SULLA PATRONA D'ITALIA E COMPATRONA D'EUROPA E DOTTORE DELLA CHIESA....
    la quale, appunto, insegna che SE NON CI SI INNAMORA DELLA CHIESA IN QUANTO TALE, TUTTO E' ILLUSIONE, TUTTO E' VANAGLORIA, TUTTO SI RIDUCE A SODDISFARE SE STESSI E LE PROPRIE VOGLIE, DIMENTICANDO DI MORIRE A SE STESSI PER FAR VIVERE LA CHIESA...

    Ciò che mi da speranza (non dunque un mero ottimismo) è che mons. Crepaldi ha le idee chiare sulla tradizione e l'obbedienza alla Chiesa...e questo mi fa ben sperare che egli stesso CONTROLLERA' che ciò sia rispettato...non sarebbe la prima volta che il SIGNORE DA UN MALE SA TRARRE UN BENE ^__^
    noi siamo solo STRUMENTI....
    ciò che dobbiamo evitare è lo scoraggiamento, l'abbattimento, il farci soffocare dalla zizzania....
    poichè saremmo giudicati da Cristo ANCHE sulla stessa base e metro di misura con il quale avremo giudicati gli altri, per questo non mi rinchiudo in un semplice e sterile ottimismo, al contrario, continuerò a combattere la Buona Battaglia, giudicando perfino CIO' CHE E' MALE, come ci insegna il libro di Giobbe, QUALE OPPORTUNITA' DI UN BENE FUTURO...
    non so come avverrà ne quando, ma so che Cristo ha già vinto, e non mi resta altro che sperare che anche gli altri, questo mio prossimo spesso CIECO, possa VEDERE che cosa è davvero la Chiesa e come dobbiamo lavorare dentro e fuori...
    ^__^

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  25. MIc,
    non è stato chiesto il parere ai parroci!

    In questo ci vedo una forma di disprezzo per la città, che non è una città facile. Come si capisce dalle parole di Caterina, chi non è di qui non riesce a capire la tiepidezza dei nostri fedeli.
    Qui la situazione è diversa dal resto d'Italia ( forse assomigliamo a Milano...).
    Dovreste vedere i funerali! Non è prevista neanche la Messa in parrocchia, chi la desidera deve pagare un extra al comune.
    Tanti funerali senza neanche un diacono per una benedizione, molte cremazioni.

    E' evidente che un vescovo non riesce ad amare una città così malridotta,
    si è richiamato all'autorità e all'obbedienza dovuta dai pochi cristiani rimasti, e ha fatto tutto da solo!

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  26. si è richiamato all'autorità e all'obbedienza dovuta dai pochi cristiani rimasti, e ha fatto tutto da solo!

    chi si richiama all'autorità e all'obbedienze a non fa un Annuncio forte o lo lascia fare dagli eretici (per quanto formalmente approvati) mostra di partire col piede sbagliato.

    Il seme del cristianesimo è nel 'granellino di senape', non nella quantità e nell'esaltazione dei numeri... pochi ma buoni so che ce ne sono a Trieste! Li conosco personalmente. Com'è possibile che non li conosca e non se ne serva il vescovo!

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  27. OK, il vescovo non ha sentito i parroci e sembra non abbia fatto altro che richiamare all'obbedienza.
    Ma possibile che nessun parroco o nessun sacerdote o nessun fedele si siano fatti avanti per dire la loro?

    So che quando sono stati raggiunti certi livelli di 'ammaliamento' non si è ascoltati... ma questo significa che il vescovo è arrivato a Trieste già ammaliato in precedenza?

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  28. ... certe cosiddette "fedeltà alla Tradizione" mi fanno molto venire in mente la taqiya dei musulmani, i quali mentono nell'interesse dell'islam...

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  29. Come conferma anche l'anonimo, la situazione COME AL SOLITO è COMPLESSA.

    Per questo non si può assolutizzare.

    Se Triste è in agonia, la soluzione non è certo nelle "ricette uamane per aumentare i numeri".
    Ma è anche vero che se un Vescovo si ricorda chi è, e soprattutto si interessa di ciò che dice e fa il Papa, soprattutto ciò che ha detto e CHIESTO al CnC, allora non tutto è già fatto!

    Questo se si ricorda chi è. Se non se lo ricorda è necessario far dire molte Messe perchè chi può aprirgli gli occhi si trova in Cielo!

    Si dovrebbe anche attendere da quei fedeli che possono (non importa il numero) una testimonianza convergente, non un ATTACCO, con i dovuti modi, perchè si rilevino i problemi che provoca la PRASSI del Cn, facendo leva su ciò che invece la Santa Sede ha approvato.

    E dopo pregare!

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  30. Sulla scia di Anonimo che ha descritto l'altra piaga come quella dei funerali e cremazioni senza neppure la benedizione.... aggiungo PER ESPERIENZA DIRETTA che a Trieste vanno forte i gruppi di Medjugorje ma.... senza condurre a nulla di fatto...ho conosciuto un sacerdote che tale è diventato grazie ad un pellegrinaggio a Medjugorje 20 anni fa...^__^ ma al tempo stesso, il suo aiutante parroco che NON dice il Rosario per esempio, si diletta nell'occuparsi a curare il gruppo di Taizè...eppure ho sentito dagli stessi parrocchiani moltissime lamentele e divisioni al loro interno, NON C'E' COMUNIONE FRA I GRUPPI....
    alcune sere, per esempio, mentre c'è il gruppo del Rosario, si alternano DOPO il gruppo di Taizè senza dire il Rosario e pregando a modo loro...
    Al tempo stesso c'è un bel gruppo stabile alla Madonna del Rosario (della Salute) a riguardo della Messa antica ^__^

    Potrei dire per esperienza diretta che quando mons. Ravignani avviò l'iniziativa dell'Adorazione eucaristica settimanale all'inizio si vide molta partecipazione ma poi, lentamente, il gruppo si assottigliò sempre di più...
    I FEDELI CATTOLICI privi di un gruppo associativo FINISCONO PER ANNOIARSI, perchè?
    :-(

    I Vescovi cercano GRUPPI IMPEGNATI, non gliene posso fare un torto, i fedeli "singoli" NON SONO IN GRADO OGGI DI ASSUMERSI UN IMPEGNO COSTANTE, questo è anche uno dei drammi per i quali il Cnc è come una sorta di PUNIZIONE, così la vedo io...
    Del resto, immaginiamoci uno scenario di VITALITA' nelle Parrocchie, laici LIBERI ED INDIPENDENTI che si occupano della Sacra Liturgia in modo conveniente e sacro...al catechismo, ALL'ADORAZIONE EUCARISTICA, al Rosario, alle opere di carità, ecc... che portano come frutto LE VOCAZIONI...come accadeva una volta....ergo, per quale ragione il vescovo dovrebbe imporre l'inserimento di un Cammino DIVERSO DA QUELLO CHE HA E CHE PORTA FRUTTI? ;-)

    Attualmente a taluni Vescovi NON importa che tipo di frutto portano... pensate che nelle cronache missionarie si raccontava che gli indigeni del posto si ammavalano per i frutti che i missionari portavano dal proprio paese ^__^ idem, il vesco Cambini per esempio si ammalò per aver mangiato un frutto esotico, ma poi l'organismo si abituò, idem gli indigeni i quali COMINCIARONO A PREFERIRE I FRUTTI DEI MISSIONARI ^__^
    c'è molta simbologia in tutto ciò...come la storia del povero Giobbe costretto ed obbligato a subire durissime prove per testimoniare la sua fede in Dio tanto da arrivare a dire: se da Dio accetiamo il Bene, perchè non dovremmo accettare anche il Male?
    non che Dio sia l'autore del Male, ma lo permette...sta a noi mobilitarci per testimonarGli la nostra fedeltà e FIDUCIA...LOTTANDO ragionevolmente fin dove possiamo...
    ^__^

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  31. possono (non importa il numero) una testimonianza convergente, non un ATTACCO, con i dovuti modi, perchè si rilevino i problemi che provoca la PRASSI del Cn, facendo leva su ciò che invece la Santa Sede ha approvato.

    a quanto mi risulta il vescovo non è stato ATTACCATO da nessuno e tuttavia ha imposto la sua 'preferenza', diciamo 'sposata' a seguito di esperienza anomala e tutta emozionale, senza evidentemente conoscere (o forse conosce ed approva; il che sarebbe peggio) le anomale prassi, che non sono cambiate nonostante le approvazioni.

    E' semplicemente questo che stiamo mettendo in risalto, senza con ciò 'attaccare' se ci chiediamo cosa succederà ai Triestini, ai quali resterà una pesante eredità anche quando il vescovo attuale sarà promosso...

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  32. A Mic
    per motivi di segretezza che non conosco, la notizia dell'apertura del seminario era stata annunciata da Kiko dopo un'udienza dal papa ( in novembre ), mentre in curia si sapeva almeno da giugno, ma con l'ordine di mantenerla segreta.

    E' già tanto che sia rientrata l'idea di dare a Kiko il seminario diocesano, e adesso si sta cercando un edificio da affittare o acquistare.

    Chi va a parlare dal vescovo? Chi ha una famiglia distrutta, magari a causa del cammino,
    chi è in depressione, sempre a causa del cammino
    chi ha un senso di colpa enorme, e ha paura della propria ombra, grazie a quelle persone che sono fotografate sorridenti e vincenti nel Cenacolo?
    o forse chi è uscito dalla chiesa e si è avvicinato ai protestanti o ai movimenti orientali?
    chi si è trovato un'altra donna, e ha lasciato il cammino e i suoi problemi dietro le spalle?

    Le persone che mi vogliono bene mi hanno sconsigliato di andare dal vescovo a presentare questi problemi, per non mettere a rischio me e la mia famiglia da possibili ritorsioni e accuse.
    Vedete a cosa siamo ridotti, a considerare il cammino come un'organizzazione mafiosa, che potrebbe farci del male.

    Credo che anche molti sacerdoti non abbiano voglia di esporsi al rischio di calunnie.

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  33. ...sta a noi mobilitarci per testimonarGli la nostra fedeltà e FIDUCIA...LOTTANDO ragionevolmente fin dove possiamo...


    ESATTO

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  34. Credo che anche molti sacerdoti non abbiano voglia di esporsi al rischio di calunnie.


    Capisco questi timori.

    Ma il problema non si risolve da solo. Occorre chiedere aiuto (anche qui) per ricevere indicazioni opportune per esporre i problemi in tutta onestà e senza alcun attacco diretto e veemente! Perchè questo è un fondamento perchè la testimonianza venga almeno solo ascoltata (eh già! Siamo questo!).

    Si può anche optare per la lettera, oltre che per l'udienza. Lettera da spedire per conoscenza ai vari dicasteri romani.

    Ma la testimonianza documentata non può mancare per rilevare i problemi della prassi Nc.

    Se avete ragionevoli dubbi sulle possibili "ritorsioni", vi capisco. Ma allo stesso tempo la situazione rimarrà invariata e Trieste avrà bisogno di maggiori preghiere e di qualche fraternità tradizionale che possa fare la differenza... O di un aiuto direttamente dal Cielo, il che paradossalmente è più probabile vista la situazione che descrivi

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  35. Caterina,
    secondo me i problemi sono due, te li dico semplicemente, non ho la preparazione che hai tu
    - una chiesa che ha rinunciato ad usare il linguaggio che le era proprio nella liturgia e nella catechesi: morte- sacrificio- male- redenzione ecc.
    - la non preparazione dei fedeli sui temi di morale, ai quali i fedeli non si sentono più obbligati, perchè non hanno fatto proprio il legame tra fede e ragione e quindi le considerano imposizioni dall'alto.

    Le divisioni tra i gruppi forse ci saranno sempre, ma le trovo meno gravi rispetto a quello scritto sopra.

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  36. Stefano, se il tuo lavoro dipendesse da un neocatecumenale,
    andresti a denunciare le storture del cammino, presentandoti con nome e cognome?
    E' una cosa su cui sto riflettendo in questi tempi...

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  37. E poi c'è un'altra questione:
    non credo che noi abbiamo responsabilità nella guida della chiesa.
    Devo prima capire quanto male il cammino mi ha fatto, quanto mi ha indebolito dal punto di vista umano. Sembra un'idiozia, ma ogni volta che pubblicate foto in cui riconosco qualche catechista con cui ho parlato o che mi ha 'scrutinato' sento una debolezza pervadermi il corpo, perdo le forze.
    Alle volte non riesco neanche a pregare, leggo i salmi, credo che per adesso possa bastare questa mia sofferenza, che unita a quella degli altri fuoriusciti, viene offerta dai nostri angeli a Dio, per il bene di tutta la Chiesa.
    Non vorrei mettermi una croce addosso da sola perchè non ho il coraggio di uscire dall'anonimato.
    Al papa va bene così, a molti vescovi va bene così, tante persone e tanti sacerdoti che conosco, condividono i nostri dubbi sul cammino, quindi penso che c'è una base 'sana' nella chiesa.
    L'unica cosa su cui non ho dubbi è che la nostra sofferenza ha un senso, anche se non lo vedo, e quindi anche a me va bene così.

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  38. SEGRETO, SEGRETO, SEGRETO; questo è il mantra che accompagna da sempre il cammino neocatecumenale.
    E che i responsabili della nostra Chiesa hanno coperto rendendosene complici.

    PAURA, PAURA che viene instillata come un veleno in chi subisce le pressioni, le colpevolizzazioni, i famosi svuotamenti di sè, i continui riferimenti a Satana, la distruzione della fiducia in sè, della stima in sè, con la costruzione della dipendenza a chi detta la sua legge, con la formazione dell`identità di gruppo.
    E il passaggio doloroso, anche se necessario, nel deserto della solitudine per ricostruirsi dopo aver lasciato il gruppo.

    CONSAPEVOLEZZA del potere esercitato sulle anime, sulle coscienze, sulla psiche e sulla mente, una traccia profonda, una ferita profonda che, anche se guarita, lascia una cicatrice che si riveglia e fa male ad ogni richiamo di quell`esperienza.

    POTERE esercitato sulle anime , POTERE reale e OSCURO di chi può vanificare la volontà del Papa, di chi può mentire e disobbedire, di chi può invitare=convocare vescovi di tutto il mondo e trasformarli in allievi DOCILI E RICONOSCENTI.

    IMPOTENZA di chi sa, di chi vede, di chi ha subito e subisce, di chi soffre senza essere ascoltato e protetto.

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  39. Cara Michela.

    Credo esistano modi per tutelare il proprio MOTIVATO anonimato, senza togliere nulla alla reale testimonianza dei fatti, che è assolutamente indispensabile in questi casi.

    Ovviamente ogni situazione va ponderata. Nessuna può essere uguale ad un altra, riguardo i problemi che possono scaturire.

    Però credo si possa comunque dare un contributo, nei modi e nei tempi più consoni, ovviamente.

    Riguardo la Responsabilità nella Chiesa, nessuno dice che se la debba prendere chi non ce l'ha. Ma fare quello che si può, nel proprio ruolo e stato, non credo sia voler "sopperire" alla carenza di Responsabilità.

    Ogni cosa deve rimanere così come l'ha Voluta Cristo! A chi il Ministero Ordinato, il Ministero Ordinato. A chi le Membra, Le Membra.

    Ma ogni cosa deve svolgersi in armonia. E quando questa manca, ognuno faccia la sua parte.. E solo la sua.

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  40. ...la propria parte potrebbe anche essere solo pregare e fare penitenza

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  41. ...la propria parte potrebbe anche essere solo pregare e fare penitenza

    credo che siano molti, soprattutto i fuoriusciti del cammino -insieme a tante Anime Vittime che il Signore suscita in ogni tempo- ai quali è stato riservato questo 'posto' nella Chiesa, Stefano, a causa dei pastori indaffarati e distratti e lontani e chissà cos'altro...

    ma chi, insieme alla preghiera e alla penitenza di cui è capace, denuncia i cani muti e i guardiani ciechi (Isaia, 56,10), non credo che sia "fuori posto" nella situazione in cui siamo, oggi, Stefano. Non si sostituisce ai pastori, ma è una 'sentinella' che fa il suo compito, al quale evidentemente non può e non deve rinunciare...

    Se nemmeno si accorgono (o se ne infischiano) delle eresie, ormai propagate come sussidi da parte di un card. Vicario, come possono dare ascolto a chi, come te, penserebbe di agire esclusivamente facendo valere il rispetto di una legge 'grimaldello' violata col permesso di chi anziché approvarla avrebbe dovuto respingerla?

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  42. Questo thread ha il "merito" di concentrare alcuni degli aspetti più inquietanti dell`influenza deleteria che l`iniziatore del cammino neocatecumenale esercita sui pastori della Chiesa cattolica, con l`aiuto di personaggi importanti dentro e fuori il Vaticano.

    Inconcepibile, ma vero, lo stage di tutti quei vescovi e cardinali e curiali che sono andati a scuola da un laico, lo stesso laico di cui conoscono perfettamente l`operato.
    Che cosa ne deduce la cattolica semplice che vede quelle foto e ascolta quei vescovi che sembrano ammagliati, sedotti e conquistati, dal loro nuovo maestro
    spagnolo?
    Che cosa se non che per quei pastori la Liturgia, la Tradizione e l`insegnamento della Chiesa contano poco o niente se messi in raffronto con l`enfasi di un uomo che porta avanti il suo progetto rifiutando con orgoglio e arroganza anche le decisioni del Papa?
    Contano di più i numeri neocatecumenali, la generosità apparente nello zelo e concreta negli aiuti economici, del rispetto e obbedienza al sacro Deposito della Fede?
    È questa la Chiesa postconciliare?
    Una chiesa nella Chiesa è stata lasciata crescere ed ora gli stessi che l`hanno lasciata crescere e diffondersi, invece di rendersi conto degli errori e correggerli, di limitare i danni dopo averli identificati e nominati, si mettono al seguito di quel maestro che ha rifiutato e rifiuta la Tadizione, la Liturgia e la Dottrina cattoliche.
    Vi pare poco? A me no.

    Inconcepibile, scioccante, la firma dell`istituzione del RM di Trieste nel Cenacolo.
    Non trovo parole per descrivere lo sdegno che mi provoca quella foto.
    Ancora un segno evidente del potere neocatecumenale.
    Possiamo restare indifferenti?
    Far finta di non sapere? Di non vedere?

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  43. la cosa che più sconvolge è la foto del vescovo a bocca aperta, spostato in avanti, con gli occhietti stretti e attenti.

    questa foto spero sia un tarocco.

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  44. questa foto spero sia un tarocco.

    purtroppo è vera... e comunque i 'tarocchi' non sono di casa qui da noi

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  45. "Perché le proteste di sacerdoti e laici non arrivano oltre una certa soglia? Perché molti sacerdoti che ben conoscono i danni del Cammino, desiderano tacere o sono costretti a tacere?"

    Dopo tanti anni di cammino avevo la sensazione che la realtà nc occupasse nella Chiesa un posto di rilievo. In realtà non è così. Ho parlato con vari sacerdoti cercando una specie di assoluzione: volevo lasciare il cammino ma temevo di offendere gravemente Dio. Solo uno di loro, per motivi personali, aveva approfondito l'argomento e conosceva abbastanza bene la situazione. Tutti gli altri hanno confessato di sentirsi impreparati in materia.
    Questo non può stupire: chi volesse approfondire la realtà del cammino, fosse pure un sacerdote, quali testi può consultare? Lo statuto non è di grande aiuto, le catechesi non sono ancora disponibili... Chiedere informazioni a chi è in cammino? Non è autorizzato a rivelare nulla di quanto accade in comunità.
    I catechisti, parlando con il parroco non nc, lo faranno secondo le istruzioni ricevute dall'alto.
    Ricordo alcune celebrazioni alle quali era stato invitato il parroco: tanto per cominciare ci veniva raccomandato di essere puntuali (in comunità i ritardi erano la regola) e tutto si svolgeva in un clima che all'epoca trovavo di scarsa spontaneità... per esempio si cercava di non eccedere nel numero e nella lunghezza delle risonanze. Se ben ricordo queste ultime non dovevano essere più di tre.
    Ho letto la lettera del Vescovo di Trieste e ho riconosciuto le tecniche di seduzione di Kiko: si mettono gli uomini di Chiesa davanti alla terrificante prospettiva di una società sempre più materialista e priva di valori cristiani, magari accennando al fatto che nel frattempo i musulmani crescono di numero, e si propone come rimedio la "nuova evangelizzazione".
    Ma questi laici che dovrebbero evangelizzare chi sono, e soprattutto come vengono preparati? Io stessa, come molti altri, sono andata per le strade nel tempo di Quaresima, per fermare i passanti e dare loro la "buona notizia". Se ci penso, mi vengono i brividi.
    Qualcuno dice che chi è uscito dal cammino dovrebbe testimoniare pubblicamente quanto vi avviene, ma io condivido i timori di Michela. Dopo aver combattuto una battaglia personale per ritrovare la serenità, chi di noi ha voglia di scontrarsi con avversari agguerriti e con probabili agganci "importanti" nella società in cui viviamo e lavoriamo? E poi, che prove possiamo portare? Tutto avviene nel segreto.
    Trovo che la cosa più utile sia continuare a parlare del cammino in forma anche anonima, come si fa in questo blog, affinché i misteri vengano resi pubblici e chi vorrebbe entrarvi o è all'inizio si renda conto di quanto accade e tragga le sue conclusioni.

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  46. Spero di tutto cuore, come cattolica, che il vescovo di Trieste legga le testimonianze, reazioni e domande che ha suscitato il suo annuncio dell`apertura del RM a Trieste.
    Forse non è informato, forse non sa, dico forse.
    Certo le voci di chi conosce il cammino neocatecumenale per averlo fatto, anche come catechista e responsabile, per avere famigliari nel cammino nc, amici e conoscenze che lo hanno fatto, di chi sta seguendo in terapia chi è uscito , contano poco o niente, non sono ascoltate, sono trascurate se non schernite e giudicate false, non hanno il peso del potere neocatecumenale, hanno solo il peso della sofferenza VERA di chi ha vissuto sulla sua pelle l`esperienza neocatecumenale, di chi ha visto la sua famiglia divisa, lacerata, dal cammino nc, hanno solo il peso dell`incomprensione di chi non arriva a capacitarsi che ciò possa succedere nella Chiesa cattolica, che chi sta devastando le parrocchie, chi ha calpestato la Dottrina e sconvolto la Liturgia cattolica, chi insegna che la Tradizione della Chiesa si è fermata a Costantino per rinascere con il Concilio Vaticano II , sia ammirato, lodato e anche ringraziato e diventi maestro di stage per vescovi e cardinali.
    Sconvolgente.
    Sì, spero di tutto cuore che, passato il momento dell`emozione per coinvolgente possa essere stata, quei pastori aprano occhi, orecchie e cuore, e si rendano disponbili all`ascolto dei fedeli che dicono la loro incomprensione, che testimoniano le loro esperienze.

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  47. Incredibile. Non pensavo che la paura di essere scoperti nella propria malafede arrivasse fino a questo punto. Procedura degna dell' URSS: i dissidenti non esistono. E se parlano si zittiscono. Questo mi fa pensare: oltre ai miei commenti (che erano corretti e rispettosi) quanti altri ne avete censurati ?

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  48. ne abbiamo censurati quanto basta per non far diventare questo blog una succursale dell'autodifesa del Cammino nc, sempre con le stesse considerazioni che, se sfogli un po' il blog, ti accorgerai che abbiamo confutato tante e tante volte fino alla nausea.

    Chi vuol contraddirci è sempre il benvenuto, purché non lo faccia con i soliti triti e ritriti cliché ed inoltre documenti quello che afferma.

    Davanti a fatti concreti saremmo ben lieti di ricrederci o di constatare che qualcosa è davvero cambiato

    Del resto noterai che quando sono addotte riflessioni o poste domande anche in qualche modo 'scomode' o impegnative non viene mai censurato nulla.

    Devi sapere che la moderazione (che non è "censura") e che all'inizio non c'era, non è stata instaurata per criteri tipo Soviet come cortesemente affermi, ma per arginare il fiume di insulti e di 'disturbi' di ogni genere da parte di neocat stizziti privi di argomenti

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  49. Bene. Allora vi chiedo di pubblicare quanto segue:
    1) Se davvero conosceste le catechesi del cnc, sapreste che Kiko non ha mai sposato l'idea dell'inferno vuoto, anzi. Per quanto inoltre riguarda il dipinto della Domus, se guardate bene lo "spazio rosso" di cui parlate non è che un demone che porta in braccio un dannato. Questa è la verità, dunque pubblicatela e ammettete di aver sbagliato.
    Per quanto riguarda il blog di autodifesa del cnc: è chiaro che se mettete on line delle falsità, dovete anche attendervi a delle smentite.A meno che quel che vi interessa non sia la verità ma calunniare il cnc.

    RispondiElimina
  50. quanto alla teoria dell'inferno vuoto, non c'è bisogno di dirlo esplicitamente: se Kiko insegna che responsabile del nostro peccato è il demonio e siamo salvati perché ha fatto tutto Cristo; il che è vero, ma non esclude la nostra risposta e il nostro impegno, che non consiste nel fare il cammino...

    Detto questo è piuttosto facile dedurre che chi è tenuto in braccio dal demone sia un 'non camminante'... e del resto che siano preda del demonio vien detto di tutti coloro che lo criticano!

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  51. Ogni tanto viene qualche neocatecumenale a dire che tutti gli ultimi Pontefici avrebbero "studiato e approvato le catechesi di Kiko".

    Ora, questa è una panzana colossale.

    Prima di tutto perché se un Papa dovesse studiare anche soltanto un mini-riassunto delle "catechesi" di ogni autoeletto "iniziatore" di movimenti, cammini e associazioni... allora non avrebbe più tempo neppure per respirare.

    In secondo luogo, è una panzana per il fatto che le catechesi kikiane sono tredicimila pagine zeppe di espressioni ambigue e addirittura errori (lo ha ammesso pubblicamente Kiko stesso e nessuno dei suoi scagnozzi ha fatto una piega): vuoi che un Papa si debba mettere a spulciare tredicimila pagine contenenti ambiguità ed errori grossolani? Dopo il terzo o quarto errore, un colossale Pontificio Sbadiglio avrebbe suggellato il giudizio del Papa.

    Inoltre tali testi non sono stati pubblicati: Kiko ha detto che "sarebbe un male" se venissero pubblicate le sue catechesi segrete. Su questo siamo d'accordo con Kiko: sarebbe un male per il Cammino se si scoprisse che la tanto vantata approvazione delle catechesi non ha corretto tutti gli errori.

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