venerdì 8 aprile 2011

Il Papa contraddice Kiko: l'Eucarestia non è solo l'Ultima Cena

"Un arcaismo che volesse tornare a prima della Risurrezione e della sua dinamica ed imitare soltanto l'Ultima Cena, non corrisponderebbe affatto alla natura del dono che il Signore ha lasciato ai discepoli".

Lo scrive il Papa nella seconda parte del suo "Gesu' di Nazaret".

"Con l'Eucaristia - spiega - è stata istituita la Chiesa che diventa se stessa a partire dal Corpo di Cristo e insieme, a partire dalla sua morte, è resa aperta verso la vastità del mondo e della storia". Dunque, spiega Benedetto XVI marcando una forte differenza con la concezione protestante della messa come "memoriale" della cena di Gesù con i discepoli, "l'Eucaristia è al contempo il visibile processo del riunirsi, un processo che nel luogo e attraverso tutti i luoghi è un entrare in comunione con il Dio vivente che dall'interno avvicina gli uni agli altri.

La Chiesa si forma a partire dall'Eucaristia. Da essa riceve la sua unità e la sua missione. La Chiesa deriva dall'Ultima Cena, ma proprio per questo deriva dalla Morte e Risurrezione di Cristo, anticipate da Lui nel dono del suo corpo e del suo sangue".

Dopo l'Ascensione, del resto, "il Signore viene mediante la sua parola; viene nei sacramenti, specialmente nella santissima Eucaristia; entra nella mia vita mediante parole o avvenimenti". Per il Papa "esistono, però, anche modi epocali di tale venuta" e cita in proposito "l’operare delle due grandi figure di Francesco e Domenico, tra il XII e il XIII secolo"; che "è stato un modo in cui Cristo è entrato nuovamente nella storia, facendo valere in modo nuovo la sua parola e il suo amore; un modo in cui Egli ha rinnovato la Chiesa e mosso la storia verso di sé. Una cosa analoga - secondo Ratzinger - possiamo dire delle figure dei santi del XVI secolo: Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio portano con sé nuove irruzioni del Signore nella storia confusa del loro secolo che andava alla deriva allontanandosi da Lui.

Il suo mistero, la sua figura appare nuovamente, e soprattutto: la sua forza, che trasforma gli uomini e plasma la storia, si rende presente in modo nuovo".
(notizia della AGI)

Ricordiamo invece cosa "insegna" Kiko Arguello:

- la messa neocat fa passare i fratelli di comunità... "dalla tristezza all'allegria" (Kiko: lettera al Papa del 17-1-2006)

- la messa neocat vuole significare qualcos'altro:
"Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa. Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando parlano della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c’è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell’uomo all’egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l’umanità). Più tardi – continua Kiko spiegando i motivi dell’importanza della Comunione sotto la specie del vino – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino. Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati. Abbiamo scelto di fare la comunione seduti soprattutto per evitare che nei movimenti si versasse per terra il Sangue di Cristo. Il fedele, con tutta calma accoglie il Calice, lo porta alla bocca e si comunica con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, specifica Carmen. (Kiko, conferenza stampa del 14-6-2008)

Papa Benedetto XVI:
"Un arcaismo che volesse tornare a prima della Risurrezione e della sua dinamica ed imitare soltanto l'Ultima Cena, non corrisponderebbe affatto alla natura del dono che il Signore ha lasciato ai discepoli".

I neocatecumenali sono famosi per le loro chiassate liturgiche e perché snobbano l'adorazione eucaristica. Sentiamo dunque che ne dice papa Benedetto XVI:

"Nell'Eucaristia, infatti, il Figlio di Dio ci viene incontro e desidera unirsi a noi; l'adorazione eucaristica non è che l'ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto d'adorazione della Chiesa. Ricevere l'Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo. Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste. L'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella Celebrazione liturgica stessa. Infatti, «soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura poi anche la missione sociale che nell'Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri»" (Sacramentum Caritatis)

Ed ancora (contro i cosiddetti "modernisti" ed in particolare contro i neocatecumenali):
"Raccomando vivamente ai Pastori della Chiesa e al Popolo di Dio la pratica dell'adorazione eucaristica, sia personale che comunitaria... Inoltre, raccomando che nella formazione catechistica, ed in particolare negli itinerari di preparazione alla Prima Comunione, si introducano i fanciulli al senso e alla bellezza di sostare in compagnia di Gesù, coltivando lo stupore per la sua presenza nell'Eucaristia" (Sacramentum Caritatis).

47 commenti:

  1. Non sono d'accordo sul fatto che Kiko dice che l'eucarestia è solo l'ultima cena.
    Nessuno mette in dubbio il valore ed il significato della Pasqua e della celebrazione eucaristica come "Pasqua della settimana".
    In essa anzi viene esaltato il significato del "mistero pasquale" e del passaggio dalla morte alla vita.

    Sono invece d'accordo sul fatto che la celebrazione eucaristica, per come viene impostata nelle comunità, tende a discostare i fedeli dall'atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo, prediligendo invece l'aspetto della "festa".
    In tal modo c'è l'evidente rischio che le persone (o meglio alcune di esse) possano non comprendere il valore di ciò che stanno celebrando.

    RispondiElimina
  2. Si vede uno stato confusionale crescente. Confondere catechesi sulle origini dell'eucaristia con l'eucaristia stessa mi sembra un errore metodologico grave e tendenzioso.

    I fedeli del Cammino nel celebrare l'eucaristia non fanno nessun memoriale di nessuna cena, ma celebrano il memoriale del mistero pasquale.

    La parola "significare" è usata nel contesto catechetico non in contrapposizione a realizzare, ma per spiegare proprio ciò che si realizza. Sarebbe importante che pubblichiate anche ciò che nelle catechesi si dice sulla presenza reale.

    Per cui non si vuole realizzare nessuna cena e sfiderei chiunque a dimostrare il contrario.

    E poi come potete affermare che nel cammino non ci sia nessuna adorazione? Siete forse capaci di scrutare i cuori di tutti quelli che partecipano alla messa?

    PS: la vostra malafede è significativa. Qual'è la data della foto in corredo al posto originale? Perché facendo così volete mostrare che nel cammino non si ubbidisce al Papa.

    RispondiElimina
  3. "Non sono d'accordo sul fatto che Kiko dice che l'eucarestia è solo l'ultima cena."

    Non solo lo dice, ma lo dimostra con le maxi tavolate attorniate dagli adepti.

    RispondiElimina
  4. Ah non sapevo che la Sacramentum Caritatis fosse scritta contro il Cammino, ma è quello che sottintendete.

    Ma credete veramente che il Papa sia un povero inetto? O ignorate che fu l'allora prof e poi vescovo Ratzinger a permettere l'apertura del Cammino in Germania. O ignorate che è sempre Il Card. Ratzinger ad aver studiato dal punto di vista dottrinale le catechesi del cammino? O ignorate che è l'attuale papa benedetto XVI che ha approvato gli statuti?

    Credete ancora che se ci fossero eresie sarebbero state approvate? Certamente il metodo taglia e cuci che avete adottato per affermare eresie è alquanto discutibile.

    O forse appartenete a quella schieri di "I GRANDI DELUSI DA PAPA BENEDETTO" descritti in questo articolo:

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1347420?ref=hpchie

    RispondiElimina
  5. X Anonimo:

    Sai meglio di me che celebrano il mistero pasquale in forma ebraica, rivivendo l'Ulitma Cena con i vari segni ebraici, (il Talmud, Menorah, Kadosh) quindi è una ri-attualizzazione dell'Ultima Cena, e la catechesi sull'Eucaristia viene fatta il giorno di Sabato per l'Eucaristia della sera stessa e per la formazione della nuova comunità.

    Io nel Cammino ho fatto poche adorazioni eucaristiche. Ho fatto adorazioni sui quadri della Chiesa con i fratelli questo si, senza esposizione del tabernacolo.

    P.S. Si può fare adorazione con il pane eucaristico fatto dalle ostiarie e consacrato? E dopo la consacrazione il pane che fine fa?

    RispondiElimina
  6. "Il Papa contraddice Kiko: l'Eucarestia non è solo l'Ultima Cena"

    Se l'avese veramente contradetto l'avrebbe fermato da tempo ma questo non è avvenuto anzi...

    Quindi rimangono solo discorsi mai attuati nella Chiesa post Concilio modernista Vaticano II...

    RispondiElimina
  7. Intanto, il Papa, nelle parole e nei gesti contraddice Kiko.

    I neocatecumenali inviperiti che cercano di costruire una spiegazione traballante deviando il significato delle parole (vecchio vizio, eh?) dovrebbero chiedersi: "ma come mai il Papa-che-ci-approva, poi, nelle sue celebrazioni fa esattamente ciò che Kiko ci ha proibito?"

    Dovrebbero chiedersi: "ma chi ha autorizzato Kiko ad assegnare "nuovi significati" all'Eucarestia?"

    Divertentissimo il tentativo di evitare che l'utente che si firma Raiden possa diffondere documenti compromettenti cioè... gli insegnamenti del Cammino Neocatecumenale. "Vattene via in silenzio", gli diceva praticamente l'anonimo delle 15:52. Davvero molto spassoso.

    RispondiElimina
  8. Ovviamente resta sempre necessaria la pubblicazione ufficiale e riconosciuta dagli stessi Kiko e Carmen. Altrimenti i cosiddetti "catechisti" potranno continuare ad insegnare sempre gli stessi vecchi errori ed avranno sempre l'alibi dell'incomprensione.

    Inoltre, oltre alla pubblicazione, dovrebbe esistere un modo per verificare che i cosiddetti "catechisti" insegnano la versione emendata e corretta e non il pastrocchio imparato a memoria e ripetuto pappagallescamente per oltre quarant'anni.

    Si potrebbe presumere che dopo l'annunciata "approvazione" delle strampalate catechesi kikiane-carmeniane, ai vertici del CNC stiano preparando qualche testo da dare in pasto alla stampa, costruito in modo tale da dire: "vedete? ci criticano senza motivo".

    In realtà, quello che vediamo sono i fatti. Il Cammino, da quarant'anni a questa parte, ha fatto dei piccoli cambiamenti assai secondari, solo quando era proprio inevitabile. Chiedo ai neocatecumenali come mai sia così intangibile la liturgia kikiana-carmeniana, come mai siano così intoccabili le loro elucubrazioni "catechetico-kerygmatiche".

    RispondiElimina
  9. la catechesi sull'eucaristia approvata dalla Congregazione della Fede cosa si dice?

    Qualcuno ce l'ha? così chiariamo una volta per tutte cosa vuole la Chiesa che chi fa il cammino debba o possa ascoltare nelle catechesi.

    Non mi pare che sia detto da nessuna parte comunque che non si debba seguire quanto riportato già ampiamente nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

    E lì è tutto chiaro: Sacrificio, cena del Signore, mensa eucaristica, Comunione, memoriale di Morte e Risurrezione (non solo memoriale di Morte, nè di sola Resurrezione).

    RispondiElimina
  10. - la messa neocat vuole significare qualcos'altro:
    "Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa. Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando parlano della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c’è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell’uomo all’egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l’umanità). Più tardi – continua Kiko spiegando i motivi dell’importanza della Comunione sotto la specie del vino – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino. Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati. Abbiamo scelto di fare la comunione seduti soprattutto per evitare che nei movimenti si versasse per terra il Sangue di Cristo. Il fedele, con tutta calma accoglie il Calice, lo porta alla bocca e si comunica con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, specifica Carmen.

    Semplicemente per questo che è scritto andavano buttati fuori dalla Chiesa e spediti dai loro amichetti anti Gesu' che sono gli Ebrei...

    RispondiElimina
  11. la catechesi sull'eucaristia approvata dalla Congregazione della Fede cosa si dice?

    questo ce lo dovrebbero dire i camminanti o chi conosce questo testo. Ma, a prescindere da questo testo, la 'prassi' attuale tutto veicola tranne che il Sacrificio di Cristo. Contra factum non datur argumentum

    Non mi pare che sia detto da nessuna parte comunque che non si debba seguire quanto riportato già ampiamente nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

    se è così, perché non si segue direttamente il catechismo della Chiesa Cattolica e si usa il Direttorio con tante catechesi specifiche?

    E lì è tutto chiaro: Sacrificio, cena del Signore, mensa eucaristica, Comunione, memoriale di Morte e Risurrezione (non solo memoriale di Morte, nè di sola Resurrezione).

    lì sì, come lo è da sempre per tutti i cattolici non ecumenisti ma cattolici e basta... Non altrettanto mi pare nel contesto neocat

    RispondiElimina
  12. X Tripudio:

    Ti ho scritto alla tua email, controllatela. Ciao

    RispondiElimina
  13. La liturgia parla attraverso i segni, le forme, i colori, i gesti, attraverso i modi delle invocazioni, attraverso lo spazio sacro. Ogni dettaglio serve per trasmettere quel che significa. Per cui generazioni di credenti, e di santi, hanno imparato Dio Uno e Trino, il Suo darsi all’uomo, il Suo disegno di salvezza, senza conoscere neppure una virgola del Denzinger, ma respirando la Verità e la Bellezza nella liturgia della domenica. (E così è ancora oggi, nonostante la debolezza mondana della forma ordinaria della Messa. Così è ancora oggi, lo ripeto pedantemente, quando la Messa è bene celebrata, perché è sempre possibile riconoscere il volto della propria Madre anche quando esso è sfigurato dalla malattia.)

    RispondiElimina
  14. Allora, per analoghe ragioni, non c’è neppure bisogno di spulciare le catechesi kikiane per capire cosa pensano e insegnano dell’Eucarestia. La liturgia del sabato sera dice tutto. E vorrei chiedere all’anonimo che afferma ‘non si vuole realizzare nessuna cena e sfiderei chiunque a dimostrare il contrario’ dove e come e in quale gesto o segno nella liturgia nc del sabato sera è possibile individuare un qualche rinvio al Sacrificio di Cristo sul Calvario, all’infinito e imperscrutabile valore di quell’evento.

    Piuttosto è reso in ogni modo evidente che si partecipa a un rito che grossolanamente si rifà all’ultima Cena.

    A cominciare dalla disposizione degli invitati al banchetto, disposti attorno a un tavolo sul quale la croce è sostituita da un candelabro, né vi sono rispettati i colori liturgici.

    La pagnotta fatta in casa, che tra l’altro esige talvolta una laboriosa masticazione, evoca anch’essa il banchetto.

    Come si conviene ad una cena, non ci si inginocchia, non si sta in silenzio, non ci si comunica processionalmente.

    L’esubero di parole, tra risonanze e monizioni e preghiere, spingono lo sguardo del cuore sui famigerati ‘fatti concreti’ dei fedeli, non certo ‘in alto’ , non certo verso il solo evento che la Messa attualizza. E che poi può farci commensali dei Tre.

    Le belle parole sul memoriale del Mistero Pasquale non bastano a smentire l’inganno delle celebrazioni del sabato sera. E neppure a tacitare il dissenso, almeno su queste pagine.

    RispondiElimina
  15. http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20040423_redemptionis-sacramentum_it.html

    Roma, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 25 marzo 2004, nella solennità dell’Annunciazione del Signore.

    Francis Card. Arinze
    Prefetto

    RispondiElimina
  16. Ciao a tutti
    scrivo qui perchè non ho trovato
    il contatto del gestore del blog.
    Volevo dire la mia sul cammino
    Mi chiamo lorenzo, ho ventidue anni, sono in camino da 8, faccio parte della 1 comunità di cristo risorto in umbertide, provincia di perugia.
    Volevo dare la mia esperienza sul cammino. sono in comunità da 8 anni, e il cammino mi ha aiutato tantissimo nella mia formazione cristiana, e soprattutto nella mia vita. sono catechista e animatore dei ragazzi in parrocchia, e se riesco a compiere questa missione è perchè so che nei ragazzi c'è gesù, e che bisogna con pazienza e gioia insegnare la via, perchè anche loro possano innamorarsi di Cristo. Molti di loro hanno problemi in famiglia, altri sono venuti per curiosità non conoscendo per nulla la chiesa, allora mi chiedo come sarei stato io alla loro età, magari senza nessuna educazione cristiana dalla mia famiglia. Mi rendo conto che questa è una missione stupenda, che guidare dei ragazzi di 15 anni a cristo è un dono bellissimo. Vi dico questo perchè nella mia formazione di catechista il cammino ha avuto un ruolo fondamentale. Lì ho imparato la parola di Dio, oggi la riporto al mio gregge con la freschezza, la gioia di testimoniare che gesù li ama e vuole loro bene. Questo insegna il cammino, che Dio ti ama, così come sei, anche se sei un peccatore, perchè un conto è saperlo con le parole, un conto con il cuore. Il cammino è un dono di Dio alla chiesa perchè oramai viviamo in una società dove dio non c'è più. E' quindi fondamentale avvicinare le persone alla chiesa, non solo i giovani, anche chi ha 30 40 50 anni e è in attesa di una buona parola. Il cammino è un mezzo straordinario per avvicinare a Dio chi ha perso la fede da tanti anni, o chi non l'ha mai avuta, semplicemente perchè si testimonia l'amore di gesù per tutti. Penso che dobbiamo calmarci un pò tutti, neocatecumenali e non. magari è verò che c'è qualche catechista un pò indisponente, ma nella chiesa dove non ci sono queste persone? l'importante è che tutti i cristiani collaborino, per avvicinarsi a Dio e per aiutare chi è fuori a spalancare le porte a Cristo. anche perchè come possiamo amare i nostri nemici, o chi non è cristiano, se per primi siamo noi che non cerchiamo di rispettare il Comandamento di Gesù, amate i vostri nemici? Con quale credibilità parliamo di pace, di amore, di parola che cambia la vita, se siamo i primi a comportarci come tutto il mondo? la gente se ne accorge, e molto spesso ritiene che la chiesa sia uguale a qualsiasi altra istituzione proprio perchè nei suoi elementi non c'è l'amore di Dio. cerchiamo di venirci incontro, di parlare, di comprenderci l'un l'altro, sono sicuro che saremo tutti più in pace.
    Vostro fratello in Cristo, Lorenzo
    P.S. x il blogger, questa è la mia mail: lory7.89@gmail.com, ho provato ad accedere con questa, ma non me lo permette

    RispondiElimina
  17. @ Lorenzo

    Carissimo, apprezzo la tua "mediazione", ma francamente resto dell'opinione che la Chiesa di Cristo è quella di tutti, quella di ieri, di oggi e di sempre.
    La chiesa di Kiko Arguello ci pare (con molte argomentazioni in proposito) qualcosa di elitario, di chiuso e comunque di diverso dalla Chiesa di Cristo.

    RispondiElimina
  18. Bellissima testimonianza davvero.

    Complimenti Lorenzo per il tuo percorso.

    Però credimi non voglio essere guastafeste ci mancherebbe, l'Amore di Cristo e' quello che veramente ci salva, però quando mi sento dire dalle tue stesse parole:

    "Questo insegna il cammino, che Dio ti ama, così come sei, anche se sei un peccatore, perchè un conto è saperlo con le parole, un conto con il cuore"

    Questo e' il messaggio sbagliato che purtroppo insegna il Cammino Neocatecumenale...mi dispiace sottolinearlo, ma Gesu Cristo soffre nel peccato dell'uomo e la sua misercordia sta nel nostro pentimento e sapere che se sei peccatore puoi guarire da quella condizione che ti rende schiavo come lo sono stati i Santi e usando anche i giusti sacramenti.

    RispondiElimina
  19. Caro Lorenzo, ti ringrazio per l'intervento, e cerco di risponderti qui brevemente punto per punto.

    1) esistono numerosissime testimonianze (nell'internet e su carta stampata) sui problemi del Cammino Neocatecumenale: non esiste solo questo blog, e questo blog non è curato da una sola persona, ma da molte persone diverse (per età, estrazione sociale, capacità di esprimersi, esperienza fatta nel Cammino, eccetera).

    2) il testo di questa pagina (e in generale di tutto il blog) non esprime nostre opinioni; al contrario, mette a confronto ciò che dice e fa il Papa, con ciò che dice e fanno Kiko e i neocatecumenali. Per esempio, guardando le foto allegate, ti invito a riflettere su come mai il Papa preferisce amministrare la Comunione "in ginocchio e alla bocca", mentre nel Cammino si fa comodamente seduti come se si fosse in osteria.

    3) il fatto che sei nel Cammino Neocatecumenale da otto anni e addirittura catechista e animatore parrocchiale significa che avrai avuto tante occasioni di riflettere sull'esperienza che stai facendo, e di confrontarla con ciò che insegna la Chiesa.

    4) quel che tu vieni qui a testimoniare, sebbene mosso dalle migliori intenzioni, non è sufficiente ad essere riconosciuto come esperienza "totalmente cattolica". Per esempio, vorrei confrontare le parole che tu hai scritto qui con le parole che mi ha detto un'amica che purtroppo ha abbandonato la Chiesa ed è entrata in una comunità protestante.

    * "il Cammino mi ha aiutato tantissimo nella mia formazione cristiana, e soprattutto nella mia vita" - sì, ma anche i protestanti dicono così della loro religione, anche i testimoni di geova dicono così del geovismo (i testimoni di geova si qualificano più cristiani dei cristiani);

    * "so che nei ragazzi c'è Gesù" - anzitutto ti prego di scrivere il nome di Nostro Signore con la lettera maiuscola; quindi ti ricordo che Nostro Signore è presente nel Santissimo Sacramento (oltre che in Cielo); inoltre ti faccio presente che "nei ragazzi" ci sono solo i... "ragazzi"; i ragazzi non sono Gesù: più esattamente, ciò che farai a loro (a cominciare dalla massima opera di carità, cioè trasmettere loro la vera fede) è come se lo avessi fatto a Gesù;

    * "anche loro possano innamorarsi di Cristo" - ma questo lo dicono anche i protestanti, questo è il cavallo di battaglia di tanti sermoni dei sedicenti "evangelici"; e converrai con noi che i protestanti insegnano una versione distorta della fede, una fede che parla di Cristo censurando almeno qualcosa della Chiesa (come se Cristo avesse sbagliato a fondarla), eliminando o banalizzando i sacramenti, trascurando venti secoli di santità cristiana;

    * "molti di loro hanno problemi in famiglia, altri sono venuti per curiosità non conoscendo per nulla la Chiesa..." - ma questo è esattamente ciò che succede dai protestanti. Vedi, la mia amica si è annoiata della Chiesa cattolica (nel caso specifico perché i canti liturgici erano brutti, mentre i canti dell'assemblea protestante le sembravano più "sentiti", più "coinvolgenti", più "diretti"). Non ti sarà difficile immaginare cosa fa un ragazzo quando vede una qualsiasi esperienza religiosa che si presenti come interessante;

    * "guidare dei ragazzi di 15 anni a Cristo è un dono bellissimo" - è un dono e soprattutto una responsabilità. Ma anche i protestanti "guidano ragazzi" a Cristo, e spesso persino con più fervore dei catechisti cattolici. Perciò la domanda è: di quale "Cristo" si tratta? Vedi, questo è il motivo principale per cui chiunque -e specialmente chi insegna le cose della fede- deve conoscere l'insegnamento vero, "garantito", "certificato" dalla Chiesa, per evitare di insegnare idiozie. Un protestante può fare anche una bellissima predica sull'amore di Cristo, ma... restando fuori dal gregge che Cristo stesso comandò a Pietro di pascere.

    RispondiElimina
  20. Continuo:

    * "nella mia formazione di catechista il Cammino ha avuto un ruolo fondamentale" - e questo è il punto che mi fa preoccupare di più, poiché sono decenni che il Cammino brilla per ambiguità dottrinali, deviazioni protestanti, eccetera. Di fronte a quei ragazzi tu hai una gravissima responsabilità qualora tu trasmetta errori.

    * "lì ho imparato la parola di Dio" - come ben dovresti sapere, la fede si regge su tre pilastri: la Scrittura, la Tradizione e il Magistero. Solo che la Scrittura, da sola, porta molto facilmente agli errori (guarda per esempio i protestanti: avendo rifiutato l'autorità del Magistero, interpretano ognuno a comodo suo). La Tradizione indica come è sempre stata interpretata la Scrittura, ed il Magistero indica continuamente come va interpretata la Scrittura. Se conosci la parola di Dio ma non hai la mediazione della Chiesa, non sei cattolico; se invece non conosci la Scrittura ma segui il Magistero e la Tradizione, allora sei sulla strada giusta. Quanta gente è riuscita a vivere santamente senza aver mai dovuto studiare la Scrittura!

    * "la riporto al mio gregge con freschezza" - Se leggi le vite dei santi ti rendi conto che quelle volte che volevano conoscere meglio la Scrittura, era solo perché conoscevano ed amavano già tantissimo il Magistero e la Tradizione. Invece Lutero con tutta la sua conoscenza della Scrittura si era inventato la sua religione (spacciandosi per cristiano), col risultato che quando si imbatté nella lettera di Giacomo, immediatamente disse che non poteva far parte della Bibbia, poiché quella lettera diceva una cosa sgradita ai luterani. Ecco dunque il punto: chi segue il Magistero, chi resta nei binari della Tradizione, anche se è ignorante della Scrittura non sbaglia. Chi invece pensa di risolvere tutto dedicandosi principalmente alla Scrittura... presto inciampa, ed insegna altri ad inciampare! Quei ragazzi che ti sono stati affidati, di cosa hanno bisogno? Hanno veramente bisogno di tanta Scrittura e di poco o niente Magistero e ancor meno di Tradizione?

    * "Gesù li ama e li vuole bene" - ma queste sono le stesse parole che dicono i protestanti. Anche la mia amica che è entrata nell'eresia protestante, dice che lì "si sente" che Gesù ti ama e ti vuole bene. Ma questa è solo una sensazione dettata da un ambiente allegro (che fa passare "dalla tristezza all'allegria"), fervoroso, canterino, ma purtroppo... fuori dall'unica vera Chiesa stabilita da Nostro Signore.

    * "un conto è saperlo con le parole, un conto con il cuore" - sì, ma anche questo è normale tra i protestanti. Secondo te, quali sono le verificabili differenze tra la Chiesa Cattolica e l'eresia protestante? Sapere che "Gesù ti ama"? Saperlo col cuore? Che cos'è che rende cattolico un cristiano? Come si fa a capire di stare nel gregge del Signore ("pasci le mie pecorelle"), anziché in qualche gregge autonomo?

    * "è quindi fondamentale avvicinare le persone alla Chiesa" - sì, ma quale Chiesa? La mia amica di cui ti sto parlando, è convinta di essersi avvicinata alla chiesa, ed infatti i suoi correligionari protestanti le dicono che la loro sarebbe la vera chiesa...! Sia per i giovani, sia per la gente di 30-40-50 anni: anche i protestanti avevano una "buona parola" per loro. Quando a te capiterà la stessa esperienza (cioè di vedere una persona abbandonare la Chiesa cattolica per passare ai protestanti), cosa andrai a dirle? Che Gesù ci ama? Veramente credi che basti dire "Gesù ti ama" per portare qualcuno verso il cattolicesimo?

    RispondiElimina
  21. Ed ora, purtroppo, cominciano le dolenti note...

    * "il cammino è un mezzo straordinario per avvicinare a Dio chi ha perso la fede da tanti anni, o chi non l'ha mai avuta, semplicemente perchè si testimonia l'amore di Gesù per tutti" - ti prego nuovamente di scrivere il nome di Nostro Signore con la lettera maiuscola.

    Il Cammino, rispetto al protestantesimo, che cosa offrirebbe mai per avvicinare veramente la gente alla Chiesa cattolica, che è l'unica fondata da Nostro Signore? La comunità protestante che ha assorbito la mia povera amica di cui ti sto parlando, afferma di "avvicinare a Dio" quelle stesse persone, ed afferma di testimoniare l'amore di Gesù per tutti. Dunque, che differenza trovi tu tra il Cammino ed una fervorosa comunità protestante?

    * "dobbiamo calmarci un pò tutti, neocatecumenali e non" - caro fratello, qui non stiamo discutendo se l'Inter sia meglio del Milan, ma stiamo dimostrando e documentando da molti anni che il Cammino Neocatecumenale, a cominciare dai suoi stessi fondatori, contiene pericolose ambiguità dottrinali, strazia la liturgia, se ne infischia del Papa, rende complicata e fastidiosa la vita dei più semplici... Anche i banchieri ebrei che stavano nel Tempio volevano che Gesù si calmasse, e invece Gesù rovesciò i loro tavoli.

    * "magari è verò che c'è qualche catechista un pò indisponente" - caro fratello, il caratteraccio di certi cosiddetti "catechisti" neocatecumenali è solo la ciliegina sulla torta. Quei cosiddetti "catechisti", infatti, insegnano dottrine ambigue e piene di errori. Roba che imparano a memoria, e guai a modificarne una sola virgola. Quindi, se sono gentili o se sono indisponenti, non cambia nulla: hanno una gravissima responsabilità di fronte al Signore, perché volontariamente distorcono il suo insegnamento, fidandosi ciecamente di quel che dicono Kiko e Carmen invece di fidarsi di ciò che dice la Chiesa. Infatti, prova a chiederti come mai hanno così tanto bisogno di trasmettere le dottrine kikiane-carmeniane invece di insegnare semplicemente il Catechismo della Chiesa Cattolica. Forse che la Chiesa ha sbagliato nel produrre il Catechismo? Forse che bisognava aspettare un pittore spagnolo per poter portare la gente alla fede? (anzi: "dalla tristezza all'allegria").

    * "l'importante è che tutti i cristiani collaborino, per avvicinarsi a Dio..." - la prima collaborazione, la prima carità, la primissima urgenza dei cristiani, è di stare nella retta fede, nella fede della Chiesa, senza deviazioni dei tempi odierni, senza adattamenti di Bonhoeffer (a voi vi danno "Vita Comune", ai cosiddetti "catechisti" danno "Sequela": come mai non danno gli scritti dei santi cattolici ma danno testi di spiritualità protestante?), senza dizionari Dufour, senza "catechismi olandesi" (quelli condannati per eresia)...

    * "con quale credibilità parliamo di pace, di amore, di parola che cambia la vita..."" - ti ricordo, caro fratello, che non è questione di parole, ma di fatti: "Vi riconosceranno da come vi amerete". La prima carità è la verità: e in particolare, la verità che è stata sempre e ovunque insegnata e tramandata nella Chiesa cattolica. La verità dà sempre frutti, anche quando sembra dolorosa.

    Ti invito a leggere serenamente le pagine di questo blog, e di confrontare la tua esperienza con quanto viene riportato qui sopra. Ti invito, ancor più caldamente, a confrontarti col Catechismo della Chiesa Cattolica, con la Tradizione, col Magistero, per esempio a confrontarti con i tuoi responsabili su come mai il Papa dice una cosa e Kiko ordina di fare diversamente.

    RispondiElimina
  22. Voglio far notare quanto è "neocatecumenale" il commento anonimo datato 8 aprile 22:46...

    1) tenta di ironizzare: "non sapevo che la Sacramentum Caritatis fosse scritta contro il Cammino, ma è quello che sottintendete.

    Caro fratello, noi non lo sottintendiamo affatto: lo diciamo apertamente. Tutto quel che c'è nella Sacramentum Caritatis sembra contestare proprio le abitudini del Cammino Neocatecumenale.


    2) il neocatecumenale anonimo tenta poi di invertire le parti con questo sarcasmo che però è fondato su una menzogna: "Ma credete veramente che il Papa sia un povero inetto? O ignorate che fu l'allora prof e poi vescovo Ratzinger a permettere l'apertura del Cammino in Germania. O ignorate che è sempre Il Card. Ratzinger ad aver studiato dal punto di vista dottrinale le catechesi del cammino? O ignorate che è l'attuale papa benedetto XVI che ha approvato gli statuti?"

    Innanzitutto sono i neocatecumenali che mentre elogiano il Papa, lo considerano un "povero inetto", giacché le sue decisioni sono state dichiaratamente disobbedite e mistificate per ordine di Kiko e Carmen (che lo hanno dichiarato per iscritto al Papa).

    Abbiamo poi innumerevoli volte spiegato quanto il Papa voglia essere amorevole verso i figli che sbagliano, senza però annacquare l'errore.

    Errore che, se avesse conosciuto per tempo, non avrebbe lasciato diffondere in Germania all'epoca.

    Inoltre tu affermi falsamente che il Papa ha "approvato gli statuti", quando in realtà sono stati approvati dal vostro amico cardinal Rylko, e il Papa (prima Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI) hanno espresso un interminabile eloquente silenzio. In ogni caso, lì c'è la firma di Rylko, non la firma del Papa. E nessuno dei due papi citati ha mai detto "ho approvato gli Statuti".

    È per te, dunque, che il Papa sarebbe un inetto, un figurante, un'etichetta da usare sugli Statuti (Statuti che non rispettate ugualmente).

    3) inoltre il tuo modo di ragionare dimostra che per te non conta il significato delle cose ma contano solo le notizie di stampa e gli slogan che se ne possono trarre. In più, dimostri di non conoscere la storia della Chiesa.

    Per esempio, quando pensi di essere inattaccabile mentre ironizzi così: "Credete ancora che se ci fossero eresie sarebbero state approvate?"

    Hai già dimenticato (o fatto finta di non notare) che:

    - le "approvazioni" non danno alcuna garanzia contro le eresie (quante eresie da ordini importanti e approvatissimi come ad esempio i gesuiti e i francescani! quante eresie dai sacerdoti e vescovi regolarmente ordinati e incaricati! quante eresie ispirate o dette da laici che si piccano di essere esperti di teologia e che fondano di qua e fondano di là!)

    - nella storia della Chiesa si è dato purtroppo varie volte il caso in cui il Papa, per costrizioni esterne o per inganni, non ha preso giuste decisioni rispetto al proprio incarico (papa Liberio, papa Onorio...);

    - nella storia della Chiesa abbiamo avuto momenti gravi, come l'eresia ariana, in cui la maggioranza assoluta degli ecclesiastici era eretica, e quindi chi aveva la retta fede veniva insultato. Un po' come quando voi, che "siete una potenza" (parole di un vostro responsabile), correte qui ad insultarci.

    RispondiElimina
  23. 4) il tuo insulto finale è un tentativo di appiopparci un'etichetta di perdenti, un'etichetta di comodo, prendendo addirittura in prestito un articolo di Magister, uno dei vostri peggiori "Faraoni": "O forse appartenete a quella schieri di I GRANDI DELUSI DA PAPA BENEDETTO"...

    Purtroppo per te, al massimo possiamo essere "delusi" dalla piega che hanno preso le cose (e di questo non ne abbiamo mai fatto mistero, anzi, lo abbiamo messo per iscritto a parroci e vescovi, a cardinali, al Papa stesso).

    Ma il tuo trucchetto è quello di tentare di farci apparire come "talmente antineocatecumenali da essere contro il Papa".

    Sei capitato male... noi non siamo "contro il Cammino NC", e non siamo contro il Papa.

    Noi siamo contro l'eresia, contro l'abuso liturgico, contro la menzogna.

    Noi abbiamo mostrato quanto il Papa sia oggi inascoltato.

    Abbiamo dimostrato quanto il Cammino se ne infischi di ciò che vuole il Papa... e addirittura quanto il Papa voglia incoraggiare le persone più oneste del Cammino, cioè quelle per le quali vale più il Papa che Kiko.

    Il tuo misero tentativo di metterci dalla parte del torto è l'ennesima conferma che siamo sulla giusta strada.

    Vuol dire infatti che non riesci ad usare argomenti di ragione, di storia, di diritto canonico, di Tradizione e di Magistero...

    Non riesci nemmeno a trovare cavilli. Hai bisogno di inventarti le cose, costruendo frasi eleganti ma basate sul falso.

    Vorresti farci apparire cattivi, per convincere te stesso che abbiamo torto.

    Continuando a pregare per i tuoi "nemici" (cioè per noi), ti renderai conto a poco a poco che non abbiamo tutti i torti.

    Come ha detto un vescovo, "Il Cammino Neocatecumenale va difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader".

    RispondiElimina
  24. Bel lavoro - è il caso di dirlo - Tripudio, per quanto riguarda la risposta a Lorenzo. Non è cosa facile affrontare un discorso sul piano del 'confronto'. "La fede si regge su tre pilastri: la Scrittura, la Tradizione e il Magistero."

    Grazie per avermelo ricordato.

    RispondiElimina
  25. P.S. Anche perché in cammino veniva citato molto spesso un altro 'tripode'.

    RispondiElimina
  26. Sempre all'Anonimo delle 11:36:

    Lasciando perdere il "Tradizionalismo" (quindi messa in latino etc...) volevo semplicemente riprendere un pezzo dalla Sacramentum Caritatis, nel paragrafo "Distribuzione e Ricezione dell'Eucarestia" e relativi riferimenti, per far notare l'abuso liturgico dell'Eucaristia Neocatecumenale:

    50. "Un altro momento della celebrazione a cui è necessario accennare è la distribuzione e la ricezione della santa Comunione. Chiedo a tutti, in particolare ai ministri ordinati e a coloro che, adeguatamente preparati, in caso di reale necessità, vengono autorizzati al ministero della distribuzione dell'Eucaristia, di fare il possibile perché il gesto nella sua semplicità corrisponda al suo valore di incontro personale con il Signore Gesù nel Sacramento. Per quanto riguarda le prescrizioni per la corretta prassi rimando ai documenti recentemente emanati.(151) TUTTE LE COMUNITA' CRISTIANE SI ATTENGANO FEDELMENTE ALLE NORME VIGENTI, vedendo in esse l'espressione della fede e dell'amore che tutti dobbiamo avere nei confronti di questo sublime Sacramento. Inoltre, non venga trascurato il tempo prezioso del ringraziamento dopo la Comunione: oltre all'esecuzione di un canto opportuno, assai utile PUO' ESSERE anche il rimanere raccolti in silenzio.(152)(eucarestia nc = si fa sempre ballo di davide)

    Il riferimento (151) rimanda alla famosa Redemptonis Sacramentum, che dice:

    "È certamente la cosa migliore che tutti coloro che partecipano ad una celebrazione della santa Messa e sono forniti delle dovute condizioni ricevano in essa la santa Comunione. Talora, tuttavia, avviene che i fedeli si accostino alla sacra mensa in massa e senza il necessario discernimento. È compito dei pastori correggere con prudenza e fermezza tale abuso".

    Tradotto: i fedeli vanno dal Sacerdote a comunicarsi e non devono andare in massa, mentre nella celebrazione NC il Sacerdote va dai fedeli a distribuire la Comunione ai fedeli seduti.

    "[89.] Affinché, anche«per mezzo dei segni, la Comunione appaia meglio come partecipazione al Sacrificio che si celebra»,[174] è da preferirsi che i fedeli possano riceverla con ostie consacrate nella stessa Messa.[175]

    [90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi»,e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme».[176]

    È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada.[180] (figurati con il pane rispetto all'ostia che di frammenti e micro-frammenti ne escono a iosa)

    [96.] Va disapprovato l’uso di distribuire, contrariamente alle prescrizioni dei libri liturgici, a mo’ di Comunione durante la celebrazione della santa Messa o prima di essa ostie non consacrate o altro materiale commestibile o meno. Tale uso, infatti, non si concilia con la tradizione del Rito romano e reca in sé il rischio di ingenerare confusione tra i fedeli riguardo alla dottrina eucaristica della Chiesa. Se in alcuni luoghi vige, per concessione, la consuetudine particolare di benedire il pane e distribuirlo DOPO LA MESSA, si fornisca con grande cura una corretta catechesi di questo gesto. Non si introducano, invece, altre usanze similari, né si utilizzino mai a tale scopo ostie non consacrate.

    Ricordo che il documento della Sacramentum Caritatis e' del 2007 quindi abbastanza recente, ed è firmato da BENEDICTUS PP. XVI in persona, mentre la Redemptonis Sacramentum dal Cardinale Arinze nel 2004 che poi ha ripreso i neocat sull'Eucaristia stessa.

    RispondiElimina
  27. @tripudio, sono Lorenzo

    ho letto la replica, e l'hai costruita davvero bene.
    mi dici che analizzando i testi del cammino ( penso i mamotreti e altre catechesi ) avete visto distorsioni della parola, ma io non ho mai sentito una differenza fra ciò che dice la chiesa e ciò che dice il cammino, tutto quello che dice o scrive kiko lo sento pienamente in comunione con la Chiesa, il suo magistero, la sua Tradizione. Una volta preparando una catechesi sulla Storia della Chiesa avevo letto di come inizialmente il popolo di Dio, e la Chiesa stessa, aveva fortemente criticato i testi di sant'Agostino, di altri santi, addirittura c'erano state critiche anche sui testi dei Padri Apostolici. E oggi quei testi sono i pilastri della Tradizione. Adesso non ti sto dicendo che un giorno i testi di kiko saranno la tradizione della chiesa, ci mancherebbe solo questo, ma x dirti che sempre, nella storia, inizialmente si è rifiutata una catechesi, e poi essa è entrata pienamente nella chiesa. Quindi che vuol dire Tradizione? i testi su cui kiko fa le sue catechesi molto spesso si rifanno ad essa, e nella primissima parte del Cammino
    c'è proprio il compito di leggere e scrutare i testi della Tradizione, il catechismo, il magistero della chiesa antico e moderno. Davvero, il cammino ha le sue fondamenta nella tradizione della chiesa, e da questo vengono le catechesi di kiko.
    Poi ho visto che addirittura criticate anche s. francesco, s. domenico e i loro movimenti.
    Ma perchè tutta questa polemica?
    e s. agostino e i padri apostolici sono parte della Tradizione?

    RispondiElimina
  28. Caro Lorenzo,

    tu affermi di non aver mai "sentito" differenze.

    Ma è proprio questo il motivo per cui ti esponiamo dei fatti, è proprio questo il motivo per cui mettiamo a confronto ciò che insegna la Chiesa con ciò che dicono Kiko e Carmen.

    Vedi, già questa sola pagina (già questa sola pagina!!) dovrebbe essere sufficiente a mettere chiunque sul chi-va-là.

    Kiko e Carmen assegnano "nuovi" significati alla liturgia eucaristica. Cioè, per loro (e purtroppo per chi li segue) l'Eucarestia significa qualcosa di diverso da ciò che ha sempre insegnato la Chiesa.

    "Nuovo", rispetto a quanto già rivelato, significa "inventato", non ti sembra?

    Se Gesù era "seduto" (parola di Carmen), come mai venti secoli di spiritualità cristiana hanno sempre indicato una postura più umile e più rispettosa di fronte al Corpo e Sangue di Nostro Signore? Come mai i santi hanno preferito stare in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento, mentre solo da quarant'anni alla Comunione si concede di stare "anche in piedi"?

    E che c'entra quel "quarta coppa"? Davvero il Sacrificio dell'altare è questione di un numero di coppe? Stiamo mica giocando a briscola?

    Vedi, basta ascoltare attentamente il Magistero della Chiesa, per rendersi conto che le elucubrazioni di Kiko e Carmen non vanno nella direzione giusta.

    A queste prime impressioni possiamo poi aggiungere ciò che persone molto più informate di noi e molto più preparate di noi (non solo padre Pio, non solo padre Zoffoli e il beatificando mons. Landucci, ma anche numerosissimi vescovi e cardinali) hanno dedotto da ciò che insegnavano e praticavano e inducevano a praticare i fondatori del Cammino.

    Tutto questo nulla toglie al buon cuore di tanti, tantissimi neocatecumenali, che ancora non si rendono conto della pericolosità spirituale del CNC. Costoro, come te, sono disposti a sostenere la Chiesa (cioè -purtroppo- il Cammino), sono disposti magari ad andare in missione (per il Cammino), sono disposti a fare sacrifici (sempre per il Cammino)... ma vedi, anche i protestanti sono disposti a fare sacrifici, anche i protestanti vanno in missione, anche i protestanti possono avere buon cuore.

    Il Signore sa cosa c'è nel cuore di ognuno di noi e ne terrà conto.

    Ma terrà conto anche della nostra cecità... terrà conto del nostro non voler vedere la Verità.

    Terrà conto di come lo abbiamo trattato nel Santissimo Sacramento, terrà conto di quel che abbiamo fatto ai fratelli (impedendo loro di arrivare alla Verità, nascondendo loro la Verità, insegnando loro una spiritualità che può servir solo a passare "dalla tristezza all'allegria").

    Ti prego quindi di non mettere Kiko e Carmen sullo stesso piano di sant'Agostino, san Tommaso, san Giovanni della Croce, santa Teresina... anche i musulmani vengono perseguitati, anche i testimoni di geova vengono dileggiati, anche i protestanti vengono osteggiati.

    Ed i nostri santi più cari vennero osteggiati a causa della Verità: sant'Atanasio veniva incarcerato e perseguitato perché predicava contro l'eresia ariana (che era diventata addirittura di maggioranza nella Chiesa!)

    Perciò non farti illudere dal facile slogan "dato che osteggiano il Cammino allora il Cammino è buono": questo lo può dire qualunque religiosità, qualunque setta, qualunque Scientology, qualunque mormone...

    Se il Cammino veramente ti facesse scrutare onestamente i testi della Tradizione e del Magistero, ti saresti già reso conto di quanto stride l'insegnamento kikiano-carmeniano di fronte al cattolicesimo. Ti saresti già reso conto di quanto siano fuori strada i cosiddetti "catechisti" e "responsabili" del Cammino. Ti saresti già reso conto che tutta la pubblicità neocatecumenale si fonda su forze umane, non sulla fede cattolica: "siamo tanti, siamo una potenza, siamo approvati..."

    RispondiElimina
  29. La sfida, per te e per coloro che come te sono convinti della bontà del Cammino, sta nel sostituire completamente gli insegnamenti di Kiko e Carmen con il Catechismo della Chiesa Cattolica.

    La sfida, per te e per quelli come te che pensano che il Cammino sia cattolico, sta nel sostituire completamente la "liturgia" neocatecumenale con la sana liturgia cattolica, senza abusi, senza aggiunte né omissioni, senza tavolate da osteria, senza fiumi di parole, senza canzonette inventate negli scorsi quarant'anni.

    In una parola, la sfida è di "assaggiare" la Tradizione così com'era prima della tempesta dei "tempi odierni".

    Ti assicuro che se lo fai con semplicità di cuore ed onestà di intelletto, resterai sbalordito.

    Troverai un mondo nuovo, troverai che oltre a ciò che pensavi di aver trovato nel Cammino c'è qualcosa di maestoso, di grandioso, di solenne, qualcosa che nutre l'anima. Troverai insomma liturgia, non cerimonalismo. Troverai l'insegnamento della Chiesa, non le elucubrazioni di un ex pittore ed una ex suora. Troverai qualcosa che ti farà pensare alle parole del Signore: "adoreranno in Spirito e Verità" che è ben diverso dal fare una chiassata da osteria, comodamente seduti, davanti ad una tavola con strani simboli sopra (come quel candelabro a nove braccia, che in venti secoli di cristianesimo è esistito solo nel CNC).

    Ma a tutto questo spero di dedicare una pagina del blog non appena ho qualche minuto di tempo.

    RispondiElimina
  30. Ti prego infine di non distorcere le nostre parole. Dimostrami dov'è che avremmo "criticato san Francesco e san Domenico e i loro movimenti", altrimenti ammetti che la tua è stata mormorazione (una specialità neocatecumenale, a quanto pare).

    RispondiElimina
  31. Sabato e domenica, il nostro parroco, che fa il cammino nella sua parrocchia di origine, si è superato nell'eterodossia delle sue proposte. Ci ha fatto fare il rinnovo del Battesimo versando sui nostri capi Acqua Santa e pronunciando la formula "io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Ci ha fatto scegliere padrini e madrine all'interno della comunità. Il diacono permanente della parrocchia non sapeva niente di questa sua iniziativa ed è rimasto scioccato (me lo ha confidato in privato). Poi ci ha indirettamente obbligati a prendere parte alle confessioni che si terranno in parrocchia (da lui chiamata giornate penitenziale) perchè per lui la riconciliazione è comunitaria. Dice che è costruttivo per la comunità vedere che tutti si confessano. Ci ha detto: "sì, potete andare anche da un'altra parte ma non è la stessa cosa.". Poi domenica, ossia ieri, ci ha fatti parlare tutti e quaranta, uno alla volta, dei nostri peccati e disagi. E quando ognuno finiva il sacerdote istigava alla critica costruttiva da parte degli altri fratelli. In tutto il ritiro (ritiro??) non è stata celebrata Messa, quindi non abbiamo assolto al precetto della Domenica. Il parroco è tornato nella mattinata di Domenica a celebrare in parrocchia, ma con noi ha preferito non celebrare pur di farci parlare tutti, pur non essendoci motivi gravi e pur stando nei pressi di un convento in disuso con Chiesa annessa. Non siamo Neocatecumenali e tra tutta la nostra comunità parrocchiale gli unici che si rendono conto che c'è qualcosa di grosso che non va siamo solo io, il Diacono permanente, sua moglie e un'altra ragazza. E parlando sospettiamo (ci siamo resi conto, indipendentemente l'uno dall'altro) che alla fine del suo mandato arrivi una famiglia in parrocchia a mettere radici del Kikianesimo.

    Cosa può esserci di buono in qualcosa che privilegia la Comunità all'Eucaristia? A maggior ragione di Domenica?

    RispondiElimina
  32. per l'ultimo Anonimo:

    Mi par di capire che tu sia il testimone della rifondazione dell'AC nella tua Parrocchia...

    obbligati?, nessuno obietta nulla?

    immagino che chi obietta sarà emarginato; ma non è arrivato il momento di "levare le tende" da una aberrazione del genere?
    Purtroppo sarà necessario cambiare Parrocchia, ma cosa non si fa per la salute della propria anima?

    Possibile che a quel sacerdote (!?) nessun battezzato abbia ricordato "credo in un solo battesimo" già ricevuto e perfettamente valido, mentre quello 'ripetuto' (cosa inaudita) non si sa che battesimo è e dove porta?

    RispondiElimina
  33. Carissima Mic, sì sono proprio io.
    Penso che sia necessario cambiare, come hai detto tu. Non me la sono sentita di obiettare (so che può essere sintomo di codardia), in cuor mio però ripetevo "questo non è un battesimo, questo non è un battesimo". La ragione è una sola, non voglio che la Dottrina venga derisa, se me ne fossi uscito citando il Credo mi avrebbero preso per un imbecille. So che questa non è una giustificazione, ma tu che ci sei passata sai bene cosa significa essere soli contro quaranta persone (aggiungo in buona fede, e non per giustificarle, ma per dire che questo le fa sentire ancora di più nel giusto). Ormai hanno tutti una forma mentis tale che se io avessi detto una cosa del genere mi avrebbero detto che dato che eravamo riuniti in Cristo, lui era lì e che ero un fariseo. Ormai le menti sono deviate, non avrebbe avuto senso una simile esternazione e se lo avesse avuto ammetto che non avrei avuto il coraggio. E' tempo di allontanarsi.

    RispondiElimina
  34. http://www.reocities.com/Athens/Delphi/6919/Landucci83.htm

    Mons. Landucci..

    RispondiElimina
  35. Purtroppo conosciamo tutti le idiozie perpetrate a nome dell'Azione Cattolica, non ci meraviglia più nulla.

    Avendo io stesso frequentato l'AC a suo tempo, ed avendo vissuto momenti come quelli (dove si scherzava con i sacramenti credendo che così li si rendeva più accattivanti), posso confermare che non è affatto una scena inusuale.

    Aggiungo inoltre che il "clima" che si crea è tale che chiunque abbia da ridire viene emarginato come eccentrico (nell'AC il metodo principe sembra quello del tentar di mettere in imbarazzo chiunque), per cui purtroppo è statisticamente normale che in quei momenti nessuno protesti. Certamente sono in tanti che abbandonano la comunità scandalizzati da quel modo di fare.

    Come vedete, sono le stesse dinamiche del Cammino Neocatecumenale.

    Ma qui nessuno aveva mai detto che soltanto il Cammino fa danni.

    RispondiElimina
  36. Non dovremmo però trascurare un punto importante.

    Nell'Azione Cattolica possono paradossalmente sussistere "isole felici", dove qualche "animatore" più coscienzioso riesce a trasmettere qualcosa di buono nonostante le noiose direttive centrali.

    Una persona di mia conoscenza, dopo anni di pazienza e di fatiche, ha ottenuto di spazzar via tutte le idiozie, ottenuto di trasmettere il Catechismo ed organizzare con frequenza normalissime adorazioni eucaristiche e normalissimi rosari, etc: ma questo dipende anche dal fatto che l'AC, pur con tutti i suoi limiti, non è "monolitica", e può perciò nascere qua e là qualche gruppo "controcorrente".

    Questo, purtroppo, non può avvenire nel Cammino Neocatecumenale, a causa dell'occhiuta vigilanza della gerarchia dei responsabili, a causa dell'oppressione psicologica, a causa della incontestabile kikolatria, etc. Il Cammino è qualcosa di organizzato in modo sistematico, "kikocentrico", tale da surclassare automaticamente le stesse "decisioni del Santo Padre".

    Il Cammino, ancor più dell'Azione Cattolica, va "difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader".

    RispondiElimina
  37. Caro Tripudio,
    il caso segnalato è un caso di inquinamento del gruppo di Azione Cattolica da parte del nuovo parroco NC.
    Praticamente il gruppo di AC viene progressivamente trasformato in una comunità neocat, con tutte le graduali modalità che ci sono state descritte anche in precedenza.

    Quanto alle storture che possono esserci in AC, ne ho una esperienza di gioventù che è stata positiva, anche se forse si curava l'educazione morale più che quella religiosa o di fede viva. E tuttavia non si può certo dire che insegnassero eresie come accade nel Cnc!

    RispondiElimina
  38. Non confondiamo AC con NC :)

    RispondiElimina
  39. Penso che, se non avessimo avuto il Diacono in parrocchia (che ha stretti legami col Vescovo), ora saremmo messi ancora peggio.
    Io penso stia tentando di radicare questi usi piano piano senza farcene accorgere per preparare il terreno, alla fine del suo mandato, a dei catechisti neocatecumenali veri e propri. Quando provo a svegliare qualcuno dei miei amici vedo solo espressioni dubbiose su ciò che dico; hanno paura di riconoscere che qualcosa non va per paura di essere farisei. Questa mentalità ormai si è radicata. E' qualcosa che non si possono più togliere. Già in partenza il dialogo è compromesso. E' molto triste e ci soffro molto.

    RispondiElimina
  40. Apparentemente non c'entra nulla, ma a pensarci meglio... che ne dite di questa pillola di saggezza?

    "...Colui che desidera sinceramente liberare il proprio popolo dal giogo di un’élite che comanda non promette mai di prendere il potere a questa élite per distribuirlo al popolo: cerca invece di liberare le forze creative latenti nello spirito del popolo, perché questo impari a generare i propri mezzi di potere – molti, diversificati e imprevedibili – minando e diminuendo i piani della élite – di qualsiasi élite – prima che questa possa neppure capire cosa sia successo."

    RispondiElimina
  41. questo sacerdote (?!) non sta spianando nessuna strada a nessun catechista del cammino neocatecumenale. facendo le pratiche bislacche che fa, spiana solo la strada alla confusione e alla disperazione.

    se volesse veramente aprire il cammino, sa come si fa, si fanno le catechesi e non si ribatezza proprio nessuno.


    questo sacerdote è uno dei tanti che vuol scimmiottare il cammino, facendone un guazzabuglio cosmico e blasfemo. quando capita questo, i catechisti chiudono sempre il cammino in quella parrocchia. sicuramente visti i precedenti non la apriranno mai lì.

    non fate di questo scellerato un esempio di sacerdote che fa il cammino.

    RispondiElimina
  42. per l'ultimo anonimo,

    cercar di salvare il cammino attribuendo tutta la responsabilità al sacerdote mi sembra i solito clichè.

    Tra l'altro risulta chiaramente che quel parroco "sta facendo il Cammino" (non è 'fuori' e non scimmiotta) in un'altra parrocchia...

    RispondiElimina
  43. Caro Lorenzo,
    la tua rassegnazione mi sconcerta...la tua certezza sul plagio, bello che avvenuto, nelle teste dei tuoi fratelli parrocchiani, ricalca drammaticamente la stessa identica situazione che si vive in una comunità neocatecumenale....quando sei dentro ti senti schiavo del sistema e non riesci ad alzarti in piedi e dire quello che non va, perchè sai di essere circondato da gente lavata nel cervello che giudica, come una carta carbone, secondo la mentalità imposta dai catechisti...e di fronte a questo "golia" un piccolo davide non ha il coraggio neanche di iniziare una replica che vede totalmente inefficace.....
    Ma questa è una realtà che si vive dopo anni di Cammino...vedere che tu, prima ancora di aver avvicinato la realtà nc, per il semplice fatto dii aver a chhe fare con un presbitero (la minuscola è intenzionale)neocatecumenale, già ti senta incastrato e con la libertà di parola e di scelta legate, fa veramente impressione!.... Ribellati! Sei una persona libera, non è vero che siete già schiavi di questa persona, trova la forza nel Signore di muovere le acque...del resto quando si cerca di incrinare dei sistemi già predefiniti, incontrare una iniziale diffidenza è più che normale, ma se uno non demorde, pian piano le persone coomprendono...Non ti abbattere, non hai ancora tutto un sistema che ti incombe sulla testa, il quale ha il potere di isolarti e zittirti, come accade in Cammino.
    Questa era la mia impressione alle tue parole, ho voluto manifestartela, ovviamente sei libero di fare come vuoi.
    Ti saluto in Cristo+

    RispondiElimina
  44. RAIDEN,

    ho bisogno di parlarti. Ti prego di farti vivo sulla mia mail, che ti riposto qui:
    annarita.2009@gmail.com

    RispondiElimina
  45. Aggiungo solo la comica coincidenza che anche il Cammino "ribattezza" nel Giordano, con la vestina bianca rigorosamente griffata da Kiko (e perciò costosissima, come tutte le altre suppellettili e la necessità di andare lì in aereo e tutto il resto).

    Oh, certo, non lo chiamano "battesimo", ma certamente non è di scarsa rilevanza come il bagnetto del bambino...

    Qualche neocatecumenale, prima o poi, potrebbe interrogarsi sul perché il Cammino pretenda di inventare nuovi significati ai sacramenti. L'Eucarestia con la "quarta coppa", il Battesimo per immersione la prima volta e nel Giordano la seconda volta, la Confessione "scrutinizzata" pubblicamente, le ordinazioni sacerdotali "staccate" da quelle diocesane (sia come formazione, sia come sacramento)...

    RispondiElimina
  46. Ciao, mi sono perso un dettaglio... ma qual'è esattamente lo scopo di questo sito? Perchè non capisco il motivo per il quale si debba attaccare il Cammino Neocatecumenale, che è un cammino come tanti all'interno della Chiesa, siamo un corpo solo, ognuno con un carisma diverso, una dote diversa, un modo di agire diverso, ma comunque un corpo solo che ha lo stesso spirito e la stessa vita, quella della comunione fraterna proprio là dove il Mondo insegna che non si può amare il proprio nemico, la Chiesa ci insegna e invita a restare un corpo solo dove si può porgere l'altra guancia e amare chi umanamente non è amabile, in risposta questo all'amore che sentiamo di Dio nella nostra vita... questo sia che tu sia Neocatecumenale, Comunione Liberazione, Focolarino.. sono tutte realtà all'interno e al servizio della Chiesa, con diversi carismi ma con un unico spirito di comunione... per questo non capisco lo scopo di questo sito, esiste già una commissione nella Chiesa che vaglia e valuta i diversi cammini e le diverse realtà, perchè volete mettervi al posto di questa commissione puntando il dito su una o l'altra frase detta o non detta? Non pensate la Chiesa stia compiendo il suo ministero in modo adeguato e volete sostituirvi ad essa?... qual'è lo scopo di questo sito?

    RispondiElimina
  47. Caro amico,

    se guardi in cima ad ogni pagina di questo sito c'è scritto: secondo verità.

    Questo è lo scopo.

    Il Cammino non è "come tanti altri", al contrario! Il Cammino è qualcosa di unico sotto molti aspetti.

    La Chiesa insegna che si deve amare il proprio nemico... ma quando il proprio nemico è la menzogna, tu cosa fai? Ami la menzogna?

    La Chiesa insegna che bisogna porgere l'altra guancia... ma quando la prima guancia colpita sono i Sacramenti, tu cosa fai? Lasci che venga di nuovo offeso il Santissimo Sacramento? Porgi nuove occasioni di profanazione ai Sacramenti?

    Le commissioni fanno il loro lavoro e noi non ci siamo mai messe al posto loro; noi qui ci limitiamo a presentare fatti e documenti che dovrebbero far riflettere chiunque.

    Se tu sei veramente cristiano, di fronte all'errore e alla menzogna non puoi infischiartene dicendo: ci penserà qualche commissione.

    Di fronte all'insulto al Sacramento, di fronte alle scempiaggini spacciate per dogmi, di fronte all'inquinamento della fede, non puoi nascondere la testa come lo struzzo dicendo: tanto qualche "commissione" se ne occuperà; che se ne occupino le sfere alte della Chiesa.

    Lo scopo di queste pagine è descritto in quelle due parole: secondo verità, non secondo il buonismo, non secondo gli slogan, non secondo le menzogne.

    Per questo stiamo continuamente a citare le parole del Papa, i documenti della Chiesa, la Tradizione e il Magistero, per questo citiamo ogni volta le parole dei cosiddetti "iniziatori", le foto e i video delle liturgie neocatecumenali, gli articoli di giornale che parlano delle conosciutissime storture del Cammino.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.