lunedì 25 aprile 2011

Le Parrocchie neocatecumenizzate “Palestre dello spirito” ?

Riprendiamo una notizia data da Radiovaticana il 30 marzo scorso col titolo “La Cei punta sulle parrocchie come “palestre dello spirito”.
L'immagine a lato mostra un'eloquente immagine tratta dal Video della celebrazione della Pasqua Ebraica con i genitori dei comunicandi della Parrocchia San Paolo Apostolo in Crotone.

"I vescovi italiani guardano alle parrocchie come a delle “palestre dello spirito”, dove “avvengono miracoli perché si cerca il Signore”. E’ quanto dichiarato da mons. Domenico Pompili, portavoce della Conferenza episcopale italiana, al termine della seconda giornata di lavori del Consiglio permanente della Cei in corso a Roma. “E’ stata valorizzata l’attività pastorale - ha aggiunto mons. Pompili - che non è una distesa polverosa di fatti burocratici che si ripetono, ma una serie provvidenziale di eventi che aiutano le persone ad uscire dall’individualismo, ripartendo dalla realtà”. Per far questo si richiede anche uno sforzo di pensiero che tragga spunto dalla rivelazione cristiana. “Così ad esempio – continua il portavoce della Cei - il problema demografico è un segno dell’erosione antropologica che dovrà mettere in conto non solo politiche familiari più attente, ma anche una cultura della vita più diffusa”. “Analogamente – come riporta l’agenzia Zenit - sulla delicata questione dell’immigrazione, la pace e l’accoglienza risultano strettamente collegate. La necessità di una nuova stagione di inclusione sociale che porti al riconoscimento degli immigrati come cittadini – ha concluso mons. Pompili - è un obiettivo che non potrà essere ulteriormente dilazionato”.

Potremmo obiettare punto per punto alla CEI che nelle parrocchie in cui è presente il Cammino Neocatecumenale nessuna apertura è possibile, nessuna “palestra” spirituale aperta a tutti, nessuna forma di “convivenza” o di condivisione se non per coloro i quali fanno parte della ristretta cerchia del “Cammino”, al di fuori della quale, nel caso in cui il parroco sia neocatecumenale o simpatizzante, c’è soltanto terra bruciata per gli altri “parrocchiani”. Con la differenza che poi si vedranno moltiplicare proposte come nella immagine a lato, tratta dallo stesso filmato di cui all'inizio. Questo il link: http://it.gloria.tv/?media=147556

E’, questo, un argomento ritrito – lo sappiamo – ma la Conferenza Episcopale forse disconosce i reali termini della questione, se si escludono alcuni vescovi, come Mons. Benigno Luigi Papa, a Taranto, il quale, per proteggere e valorizzare l’istituto parrocchiale, ha disposto che le comunità neocatecumenali non invadessero ogni spazio possibile all’interno delle parrocchie della sua diocesi.


Naturalmente per i neocat è del tutto ininfluente il Magistero di Giovanni Paolo II: « ... A nessuno è concesso di sottovalutare il Mistero affidato alle nostre mani: esso è troppo grande perché qualcuno possa permettersi di trattarlo con arbitrio personale, che non ne rispetterebbe il carattere sacro e la dimensione universale.» [Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 52]

Ed anche quello di Benedetto XVI, dalla Sacramentum Caritatis, ben illustrato nell'immagine a destra.

38 commenti:

  1. Il titolo mi sembra azzeccato: infatti per non perdere la Fede in una comunità neocat bisogna fare molto... allenamento!
    :-)
    Valeriano

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  2. Le foto che illustrano il post sono ALLUCINANTI.
    Quale vescovo, quale pastore, potrebbe pretendere che quella è una liturgia cattolica?
    È terribile vedere quegli orrori,sapere che esistono, sapere che così tante anime sono ingannate, sapere che l`eresia è entrata nella Chiesa dalla porta principale, e sentirsi assolutamente impotenti perchè il potere è in QUELLE mani,almeno il potere umano, quello terrestre.
    Confido nel Signore che tutto sa,che tutto vede, a Lui affido il mio sgomento, le mie inquietudini.

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  3. ... scusate l'OT ...



    GERUSALEMME, domenica, 24 aprile 2011 (ZENIT.org)

    Evangelizzare attraverso la musica è la nuova forma di predicazione che ha preso forma nel Cammino Neocatecumenale grazie alla composizione di un'opera sinfonica il cui autore è l'iniziatore di questo itinerario di riscoperta del Battesimo, lo spagnolo Kiko Argüello.
    (... niente niente che il “sistema NC tradizionale” fatica a ruotare in virtù di qualche sassolino tra gli ingranaggi che ha fatto sì che il “direttivo NC” diversificasse gli “investimenti”?)

    La Domus Galilaeae, una casa di preghiera e convivenze situata sul Monte delle Beatitudini e diretta dal Cammino Neocatecumenale, è stata lo scenario di due celebrazioni in cui l'orchestra ha interpretato la sinfonia.
    Questa celebrazione liturgica è composta da una monizione ambientale e dalla proclamazione della lettura di Ezechiele relativa alla spada che trapasserà l'anima della Vergine Maria, dall'omelia, da preghiere e dal Padre Nostro.

    (su questa “spada” di Ezechiele attendo con ansia la giusta attualizzazione da parte della carissima Mic)

    L'idea di comporre una sinfonia come mezzo di evangelizzazione è nata dopo la realizzazione del disco in spagnolo “Paloma Incorrupta” (“Colomba Incorrotta”), dedicato alla Vergine Maria, su richiesta dell'Arcivescovo di Madrid, il Cardinale Antonio María Rouco Varela, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid ad agosto.
    (poi, visto che l’appetito vien mangiando, perché non continuare a “testa bassa” infischiandosene dell’indirizzo preso verso la reintroduzione della Musica Sacra nella Liturgia?)

    Argüello ha riunito 170 musicisti professionisti di tutta la Spagna appartenenti a questa realtà ecclesiale per iniziare a lavorare e a dar forma alla composizione musicale nel contesto delle varie convivenze (Spagna, Italia, Israele) in un clima di penitenza, preghiera e celebrazione dell'Eucaristia.
    Da tutto questo lavoro è sorta una sinfonia alla “sofferenza degli innocenti” o alla sofferenza della Vergine Maria.
    “Uomini buttati per strada, morti di freddo. Bambini abbandonati e raccolti in orfanotrofi dell'orrore, dove sono violentati e abusati. Quella donna che ho conosciuto in quel quartiere, con il Parkinson, abbandonata dal marito, che il figlio malato di mente picchiava con un bastone e che chiedeva l'elemosina. Sono rimasto sopraffatto di fronte a Gesù morto sulla croce presente in lei e in tanti altri”, ha spiegato Kiko Argüello circa l'ispirazione dell'opera.

    (leitmotiv ampiamente sbandierato e “fulcro” di tutta la “giostra NC”)

    “Quale mistero la sofferenza di tanti innocenti che si caricano dei peccati di altri: incesto, violenze inaudite, quella fila di donne e bambini verso le camere a gas e il dolore profondo di uno dei guardiani che dentro il proprio cuore sentiva una voce: 'Entra nella fila e vai con loro alla morte' e non sapeva da dove gli venisse”, ha aggiunto.
    “Dicono che dopo l'orrore di Auschwitz non si può più credere in Dio, ma non è vero, perché Dio si è fatto uomo per caricarsi della sofferenza di tanti innocenti. Egli è l'innocente totale, l'Agnello condotto al macello senza aprire la bocca, che si carica dei peccati di tutti”.

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  4. parte 2

    Celebrazioni

    La prima delle celebrazioni è stata offerta a circa 700 arabi cristiani di Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e di tutta la Galilea, ed è stata presieduta da Elias Shakkour, Arcivescovo greco-cattolico di Galilea. Ha partecipato anche monsignor Giacinto Marcuzzo, Vescovo ausiliare del Patriarcato latino di Gerusalemme per Israele.
    Tutti hanno assistito all'opera sinfonica in un ambiente di preghiera nel quale è stata ascoltata la spiegazione di Argüello sul motivo dell'opera. A questo scopo, ha raccontato ai presenti la sua esperienza in riferimento alla sofferenza degli innocenti e l'importanza che questo fatto ha avuto alle origini del Cammino Neocatecumenale.
    La seconda celebrazione sinfonico-catechetica che ha avuto luogo nella Domus Galilaeae si è svolta davanti a più di 800 ebrei della zona e altre persone giunte da ogni parte di Israele. L'evento ha contato sulla presenza di alcuni rabbini, tra cui il rabbino Leskovie.
    Questa celebrazione storica è avvenuta nel pomeriggio del Giovedì Santo e ha portato a compimento ciò Benedetto XVI segnala nella recente Esortazione Apostolica Verbum Domini: “Desidero riaffermare ancora una volta quanto prezioso sia per la Chiesa il dialogo con gli ebrei. È bene che dove se ne veda l’opportunità si creino possibilità anche pubbliche di incontro e confronto che favoriscano l’incremento della conoscenza reciproca, della stima vicendevole e della collaborazione anche nello studio stesso delle sacre Scritture”.

    (anche in questo caso, come per l’Humanae Vitae, Kiko si auto referenzia ed inizia ad inculcare l’idea di essere in perfetta sintonia col Magistero)

    Visite continue

    Da quando la Domus Galilaeae ha iniziato la sua attività, è stata costante la visita di ebrei della zona e di tutta la Galilea che sono attratti dalla bellezza estetica della casa e restano colpiti dall'accoglienza dei fratelli della struttura, il cui unico interesse è quello di accoglierli, come “nostri fratelli maggiori”, con le parole di Giovanni Paolo II.

    (peccato però che, quando qualche semplice entusiasmato e affascinato fratellino NC- in santo “pellegrinaggio” alla domus - ha bisogno di usufruire dei servizi igienici, non è possibile accedere a quelli di “rappresentanza” ma occorre andare altrove da soli, stando attenti a non farsela scappare)

    La Domus Galilaeae favorisce inoltre la scomparsa dei pregiudizi che molti hanno sulla Chiesa. Gli ebrei sono guidati durante la loro visita da seminaristi che, proprio per svolgere questo compito, hanno studiato l'ebraico per un anno all'Università di Gerusalemme.
    (grazie Kiko, se non c’eri tu, col cavolo che ci si riuniva con gli ebrei, eh!)

    I visitatori restano così colpiti che, tornati a casa, consigliano ad altri di recarsi sul posto. Solo nel 2010 sono stati 120.000 gli ebrei di tutto Israele che hanno visitato la struttura, realizzando in questo modo il desiderio espresso in varie occasioni da Giovanni Paolo II.

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  5. Le solite aberranti pagliacciate che hanno reso famosi i neocatecumenali.

    Stando ai sottotitoli, era una "cena ebraica".

    Che però volutamente era poco distinguibile dalle "messe" neocatecumenali. Sottolineo: volutamente: il neocatecumenalismo finisce per essere una parodia dell'ebraismo.

    Così, mentre parroci di periferia (come don S.) curano la fede popolare, recitano il rosario, insegnano il Catechismo, passano ore in confessionale e in adorazione, celebrano con devozione...

    ...ai neocatecumenali vien fatto un enorme discorsone sulle erbe amare, sulla "quarta coppa" e su altre cose strane, ma viene di fatto negato l'accesso ai tesori più preziosi della Chiesa: i sacramenti vissuti devotamente e la sana dottrina della fede.

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  6. parte 3

    Un moderno Atrio dei Gentili

    L'opera sinfonica è stata inagurata davanti a circa 1.000 catechisti itineranti del Cammino Neocatecumenale in tutto il mondo in una convivenza, dopo un anticipo a Benedetto XVI nel gennaio scorso nell'Aula Paolo VI.

    Nell'udienza concessa ai membri del Cammino, alla quale erano presenti i responsabili a livello internazionale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e il sacerdote Mario Pezzi, il Pontefice ha affermato che questa realtà ecclesiale è “un dono di Dio per la sua Chiesa”.

    (Ma chi l’ha fatto quest’articolo, Kiko in persona?)

    Con la convinzione che la musica arriva là dove la parola molte volte non riesce a giungere, Argüello fa sì che la composizione musicale tocchi il cuore di quanti sono lontani della Chiesa e li commuova profondamente. Sono già varie le persone che, dopo aver ascoltato l'opera sinfonica, si sono avvicinate di nuovo ad essa e hanno riflettuto sulle proprie convinzioni, in un Atrio dei Gentili simile a quello avviato dalla Santa Sede attraverso il Pontificio Consiglio per la Cultura e il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
    O_O

    I giovani musicisti interpretano questa composizione divisa in vari movimenti: Gemito, Lamento, Spada e Perdonali. In questi giorni, Argüello ha composto nuove parti dell'opera che corrispondono al momento in cui Gesù si trova nel Getsemani e viene catturato dai romani dopo il tradimento di Giuda. La parte finale dell'opera rifletterà la risurrezione di Cristo.

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  7. Trascrivo qui, perché molto pertinente un vecchio post di Annarita:

    "Secondo un'opinione presente nel Midràsh e nella Qabbalà, quando arriverà Mashìakh tutte le feste ebraiche scompariranno e non verranno più rispettate;"
    (fonte:
    http://www.chabad.org/holidays/JewishNewYear/template_cdo/aid/6184/jewish/Yom-Kippur.htm)

    Attenzione! Molto molto interessante questa frase, mi ha veramente FOLGORATA!

    Gli stessi ebrei affermano, sia nel Midrash sia nella Qabbalà, che le feste ebraiche vengono rispettate e celebrate poichè sono una realtà "preparatoria" alla venuta di Mashìakh, cioè del Messia, e che quando il Messia "sarà giunto" gli stessi ebrei smetteranno di praticare le loro stesse millenarie tradizioni festive, poichè esse saranno perfettamente compiute con l'arrivo del Santo di Dio e non ci sarà più bisogno di celebrare l'"attesa" ma bisognerà celebrare la "venuta". Si è già capito dove voglio andare a parare?...

    E' semplice: se Kiko Arguello celebra ancora la Pasqua ebraica, se celebra lo Yom Kippur, se celebra il Seder pasquale, tutte feste ebraiche (travestendole col vestitino cattolico) questo significa una cosa sola: che per lui il Messia non è ancora arrivato, altrimenti lui, molto attento alla "sapienza d'Israele", cesserebbe di seguire le feste ebraiche, cosa che faranno gli stessi ebrei quando "arriverà" Mashìach) visto che si dà il caso che Mashìach sia già venuto e si chiama Gesù Cristo!!!

    Aggiungo:
    del resto, se abbiamo già il Signore e sappiamo che tutte le immagini dell'Antico Testamento sono "figura" di Lui che ha portato tutto a compimento e che "ricapitola" in Sé tutte le cose, che bisogno c'è di questa continua e permanente insistenza su figure e 'segni' ormai superati?

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  8. Caro "Gabbiano", ti ringrazio della segnalazione.

    Proprio nella nostre veste di Osservatorio, sarà opportuno dedicarvi un thread e coglierò l'occasione per dire la mia su quella lugubre sinfonia che ho avuto l'occasione di ascoltare con raccapriccio quel funesto 17 gennaio.

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  9. "Quale vescovo, quale pastore, potrebbe pretendere che quella è una liturgia cattolica?"

    E chi ha detto che quella è una liturgia cattolica?

    Un conto è descrivere ciò che è avvenuto nell'ultima cena, un conto è il culto cristiano.

    certo, vedere un sacerdote vestito così, fa pensare.

    A tutto c'è un limite. Qui il limite è stato superato.

    Le suppellettili (patena, calice) sono marchio neocat.
    per riparare ad un tale scempio ci vorrà una intera settimana di adorazione eucaristica, che invito a suggerire caldamente a questo sacerdote sul sito della parrocchia.

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  10. "E' semplice: se Kiko Arguello celebra ancora la Pasqua ebraica, se celebra lo Yom Kippur, se celebra il Seder pasquale, tutte feste ebraiche (travestendole col vestitino cattolico) questo significa una cosa sola: che per lui il Messia non è ancora arrivato, altrimenti lui, molto attento alla "sapienza d'Israele", cesserebbe di seguire le feste ebraiche, cosa che faranno gli stessi ebrei quando "arriverà" Mashìach) visto che si dà il caso che Mashìach sia già venuto e si chiama Gesù Cristo!!!"

    Interpretazione personale dell'autore di questo blog. o forse oggetto di intervista?
    osservare secondo Verità, o interpretare secondo Falsità?

    Attenzione a questi scivoloni deliranti.

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  11. Interpretazione personale dell'autore di questo blog. o forse oggetto di intervista?
    osservare secondo Verità, o interpretare secondo Falsità?


    altro che interpretazione personale!

    La riflessione è frutto di osservazione, di logica e di un'equazione inequivocabile, il cui risultato è quello evidenziato, se si mettono a raffronto i dati del kikianesimo col superamento cristiano dell'ebraismo, che va conosciuto e amato, ma non scimmiottato né assimilato (lo diceva già S. Paolo)

    La presunzione di falsità è tutta nel pregiudizio, per non dire fanatismo, dell'Anonimo di turno.

    Un'affermazione come quella contestata non diventa di certo uno "scivolone delirante" solo perché lo afferma l'interlocutore di parte.

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  12. quei catto-giudaici del CNC al seguito di KIKO, sono stati approvati dalle supreme gerarchie ( PCL e Papa), promossi letteralmente come NUOVI EVANGELIZZATORI, il giorno 17 gennaio 2011, dunque si ritengono "cattolici" a pieno titolo (molto più della FSSPX) e continueranno a propagare le loro eresie e blasfeme ibride celebrazioni, con il permesso della Chiesa docente, che considera tuttora la FSSPX fuori della porta (posizione canonica di unione imperfetta con la Chiesa), ed anche tutta la Tradizione, evidentemente, passibile di essere osteggiata e perseguitata, come dimostra la guerra fatta al MP dal 90% dei vescovi.
    Questa è la realtà, nella Chiesa dell'et-et, generata e cresciuta sull'albero dell'ecumenismo conciliare.

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  13. Davanti quelle foto inaudite e scioccanti un neocatecumenale dovrebbe solo fare silenzio e interrogare la sua coscienza, nella speranza che non sia già stata "svuotata dai falsi concetti di sè e di Dio", come previsto da statuto !

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  14. Davanti quelle foto inaudite e scioccanti un neocatecumenale ... dovrebbe invece muoversi e chiedere spiegazioni in merito, ma aspetto di ascoltare il sonoro, se c'è e capire cosa è stato detto.

    la gravità badate bene è anche nel verso opposto.

    Se fossi ebreo non gradirei che un sacerdote cristiano facesse una sorta di scenetta con quegli abiti.

    Davanti quelle foto inaudite e scioccanti un neocatecumenale ... con la testa sulle spalle si chiede però se tale comportamento è intrinseco al cammino che sta facendo o frutto della "soleggiata" del singolo.

    Troppi singoli però fanno una moltitudine a cui è bene dare una regolata.

    E quindi dovrebbe fare di tutto affinché queste sceneggiate non si riverifichino.

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  15. Ratzinger:


    "Io ero professore a Tübingen - scrisse nel 1999 il futuro Benedetto XVI, ricordando quegli incontri - e vennero da me alcuni neocatecumeni, tra cui Toni Spandri che è stato poi mio studente per molti anni e che adesso lavora a Monaco. Quei giovani erano toccati dalla scoperta che la Chiesa ha bisogno di un nuovo catecumenato post battesimale, che deve realizzare di nuovo l'appropriazione personale e comunitaria del Battesimo in un cammino comune. Io, riflettendo sul Battesimo mi ero accorto da tempo che il Battesimo è quasi il sacramento dimenticato nella Chiesa, mentre è il fondamento del nostro essere cristiani. Avendo studiato i Padri, in particolare, avevo appreso da loro come il sacramento si realizzi in un cammino di iniziazione e per questo fui felice che si desse un nuovo inizio di questa esperienza. Quello che il Cammino Neocatecumenale aveva compreso, infatti, era appunto che, anche se siamo battezzati da bambini, dobbiamo entrare nella realtà del nostro Battesimo, dobbiamo in tutta la nostra vita, in tappe diverse, naturalmente, entrare in questa iniziazione alla comunione con Cristo nella Chiesa. Fui felice, quindi, che si aprisse così un cammino di rinnovamento di questa esperienza fondamentale della Chiesa e questo soprattutto in un tempo in cui la famiglia e la scuola non erano già più, come in passato, luoghi di iniziazione alla fede e alla comunione con Cristo nella Chiesa".

    (fonte zenit)

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  16. non trovo per nulla strano che, presentato in quei termini, il card Ratzinger trovasse a suo tempo appetibile il cammino nc...

    e, ricordo al nostro interlocutore, di parte, che anche quelle che seguono sono parole di Ratzinger, da Papa, pronunciate nell'Udienza concessa ai neocatecumenali il 16 gennaio 2006, chiarendo bene il senso della Lettera di Arinze sulla Liturgia, mai applicata:

    "...Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate. Grazie all'adesione fedele ad ogni direttiva della Chiesa, voi renderete ancor più efficace il vostro apostolato in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi. E così facendo il Signore continuerà a benedirvi con abbondanti frutti pastorali."

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  17. Come al solito, tra i neocatecumenali è tutto un "ricordare" (al passato "glorioso") e tutto un dimenticare e trascurare (al presente e al loro stesso Statuto).

    Leggo che Toni Spandri, supercatechista facente parte del "collegio elettivo" del CNC, è morto poco tempo fa, e la notizia citata ha infilato di forza papa Ratzinger nel necrologio.

    Indovinate un po' la fonte? Il solito cardinal Rylko, naturalmente, che ha registrato (a memoria? disinteressatamente?) un colloquio avuto col futuro Papa nel lontano 1999.

    Grottesco il fatto che il neocat di turno sia venuto solo oggi a spalmare su questo blog la notizia.

    I neocatecumenali sono come il maiale: non si butta via nulla... Pur di propagandare il Cammino, gli attivisti neocat speculano sulla pelle dei loro fratelli defunti.

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  18. sono piovuti commenti indignati, e anche insulti pesanti, come se Tripudio avesse dato dei maiali ai neocat.

    Leggete meglio! E attivate la logica e l'uso di ragione.
    il paragone col maiale è stato fatto nel senso che "non si butta nulla", si sfrutta tutto! E' quello in cui i neocat dimostrano di esser maestri quando si tratta di enfatizzare le cose del cammino nc.

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. intanto, Alino, se metti piede qui solo per assegnare anatemi e dare ordini, puoi tornartene da dove sei venuto.

    Ci vuole una contorsione mentale senza pari per interpretare la metafora di Tripudio addirittura come una offesa al defunto, il Signore lo accolga nella sua Pace...

    credo di aver spiegato già nel mio post precedente senza ombra di dubbio il senso della cosa, che di certo Tripudio, appena potrà, chiarirà ancor meglio di me.

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  21. Beh i neocatecumenali che si offuscano per le parole di by tripudio, hanno già dimenticato quando scrivevano che non si danno le perle ai porci, i porci evidentemente eravamo noi, ma più in generale i non neocat, le perle essendo i testi "ispirati" del loro guru Arguello.
    Il tutto per giustificare la non pubblicazione dei testi sacri neocatecumenali= perle che noi= porci non saremmo stati in misura di capire.

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  22. Non dovrebbe poi più stupirci la strumentalizzazione delle parole dei Papi,quelli defunti,in particolare Giovanni Paolo II e quelle di Benedetto XVI.
    Il problema è che i neocatecumenali sono specialisti nel selezionare ciò che fa loro comodo, ciò che può servire alla loro propaganda.
    Taglio qui, metto in risalto là, occulto qui,sottolineo là, un giochetto in cui sono molto dotati.
    Ma non tutti sono imbecilli e ingenui, non tutti hanno la memoria corta, c`è chi si ricorda delle parole dei Papi, di TUTTE le parole, anche di quelle occultate con cura dai responsabili neocatecumenali.

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  23. Il servo di Dio Pier Carlo Landucci, di cui è in corso la causa di beatificazione, ebbe a scrivere sui neocatecumenali:

    Sleale è il frequente appello che fanno al Vaticano II, come rotto con la Tradizione e in particolare col Tridentino, il che è assolutamente falso. È la falsità diffusa anche oggi da tutti i modernisti. I Catecumenali osano addirittura affiancarsi al Vaticano II, come se la sua linea si identificasse con quella catecumenale e soltanto con quella.

    Ecco un saggio di questa sleale identificazione e delle clamorose prospettive fanatizzanti: "Vi assicuro che il rinnovamento del Concilio Vaticano II secondo l'itinerario catecumenale, porterà la Chiesa a una gloria indescrivibile e riempirà di stupore e ammirazione gli orientali e i protestanti, essendo il Concilio ecumenico".

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  24. Il punto è che il discorso delle parole dei Papi non dovrebbe nemmeno porsi perchè anche se questa sètta dovesse essere approvata ufficialmente non costituirebbe un dogma di fede. Quindi abbiamo il diritto di pensare quello che vogliamo su un movimento imbevuto di fanatismo. L'ho già ripetuto in un post precedente, l'approvazione Pontificia non risolve il problema dal momento che rimane una emanazione di carattere politico-temporale.

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  25. I cari fratelli mormoratori neocat (di cui non abbiamo fatto "passare" i commenti) hanno qualche problema con la lingua italiana e con la virtù della carità.

    Avete sicuramente problemi con la lingua italiana, perché non avete capito quel comunissimo modo di dire figurato. Se infatti cercate su Google le parole "del maiale non si butta via niente", escono ben centocinquantamila pagine.

    Siete sicuramente dei mormoratori e maldicenti, perché vi è bastato vedere il termine "maiale" associato ad un neocatecumenale, per sentirvi mortalmente offesi senza leggere tutta la frase che conteneva quella parola e reagire come bestie assatanate. Cercate su Google l'espressione "coda di paglia": ci sono ben 383mila pagine che vi aspettano.

    Siete infine peccatori contro la carità perché vi siete macchiati proprio del peccato che avevo stigmatizzato. Avete infatti utilizzato voi il nome del defunto allo scopo di farmi apparire malvagio, assegnando alle mie parole il significato che vi faceva più comodo.

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  26. Ho avuto notizia che le comunità di una parrocchia della mia diocesi hanno celebrato la Veglia pasquale privatamente: ciascuna comunità si è scelta una chiesina di quartiere o una comunità "monastica" per celebrare la "propria" veglia (chiaramente non partecipando a quella parrocchiale). Poichè nei prossimi giorni avrò modo di incontrare il parroco di quella parrocchia (mia vecchia conoscenza), è mia intenzione chiedergli ragione di questa scelta. Cosa mi consigliate?

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  27. Aggiungo che ho conferma del fatto che la sera del giovedì santo le singole comunità (o piccoli sottogruppi, non ho capito bene) si sono riuniti nelle case private per la "celebrazione della lavanda dei piedi".

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  28. è la prassi di sempre, purtroppo, alla faccia della "comunione ecclesiale".

    In realtà l'autentica veglia è la loro, con tutte le aggiunte arbitrarie dall'haggadah ebraica.

    l'unico esempio che abbiamo che un vescovo sia intervenuto ufficialmente riguarda quello di Taranto

    Il consiglio è quello di provare a parlarne al vescovo e vedere se ha effetto

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  29. Buongiorno a tutti. Mi chiamo Francesco e commento questo post perché ero tra i partecipanti a quella serata di cui nella foto. Ho visto per caso la foto cercando su google e sono risalito così al post. Volevo dirvi che dev'esserci stato un errore... Quella a cui abbiamo partecipato non era una liturgia, soprattutto non era una liturgia neocatecumenale. Si trattava semplicemente di un momento di "catechesi" che aveva come tema i simboli ebraici della pasqua. L'abbiamo vissuto insieme ai genitori dei ragazzi del catechismo. La catechesi partiva dai simboli ebraici, ma per far notare la novità della pasqua di Gesù, la pienezza che la sua pasqua ci dona, e non per "tornare indietro". I genitori erano perfettamente consapevoli di questo, e non hanno certamente confuso quella semplice cena con una liturgia.

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  30. Caro anonimo,

    se non è stata una "celebrazione", come mai c'è stato bisogno di organizzare tutta la pagliacciata?

    Non si poteva spiegare a parole e con foto? Perché mai c'è stato bisogno di mostrare "dal vivo" come si fa la pasqua ebraica? Forse che i neocatecumenali partecipanti sapevano già a memoria tutto intero il Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto da potersi permettere di divagare sul tema dell'ebraismo?

    E se invece fosse stata una catechesi sul sesto comandamento, ci sarebbe forse stata un'accozzaglia di peccati per dimostrarvi come avvengono certe cose immorali e disordinate? Avete sempre bisogno di fare carnevalate?

    Comunque, non potete raccontar frottole proprio qui. Una sola foto è sufficiente a capire lo spirito con cui avete vissuto quella cosa. E come è ben noto, il Cammino Neocarnevale confonde la liturgia con le pagliacciate.

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  31. qualcuno, dal Brasile, mi ha mandato via mail questo link

    http://www.flickr.com/photos/62469551@N05

    come immaginare che non ci sia l'influsso neocat?

    Ricordate la bimah, nei seminari RM e tutti gli ambienti di stile sinagogale?

    Inoltre, anche se non fosse una celebrazione eucaristica, che senso ha proporre ai parrocchiani o a qualunque fedele la celebrazione dell'haggadah ebraica, che per noi è superata?

    Il nostro nuovo esodo, la nostra Terra Promessa sono la Pasqua di Cristo in Croce e il Signore Risorto!
    Il resto sono giudaizzazioni improprie e svianti!

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  32. Ai lettori più o meno anonimi che si lamentano che non ci sarebbe niente di male a fare queste "cene giudaiche", vorrei invitare ancora una volta a riflettere su:

    1) c'è così tanta urgenza di far rivivere la "cena ebraica"? Non bastano le spiegazioni e le "catechesi"? E poi, con tanti problemi del mondo cattolico (ignoranza della dottrina, scarso rispetto per i sacramenti, vita morale che lascia a desiderare...) c'è bisogno così urgente di costruire il palcoscenico-pagliacciata?

    2) secondo voi un pio ebreo non proverebbe alcun fastidio a vedere quella messinscena che anche se partisse con buone intenzioni, di fatto fa una parodia della sua tradizione?

    3) il fatto stesso che venga fatta in tanti ambienti neocat (il link sopra era in Brasile, il video segnalato era italiano, etc)... significa che l'ordine è venuto da Kiko. Nessuno di voi ha chiesto a Kiko "come mai" c'è stato bisogno di farla?

    Nel Cammino, come al solito, si dà un enorme spazio a questioni che al più sarebbero di cultura generale (nessun cristiano risulterebbe "incompleto" qualora ignorasse i riti ebraici)... e si mettono da parte le questioni fondamentali (come ad esempio il rapporto tra te ed il Santissimo Sacramento: perché lo ricevi "comodamente seduto"? è così poco importante, che lo puoi ricevere come al ristorante?)

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  33. Ho parlato con il parroco, come avevo anticipato. Lui, in qualità di pastore del suo piccolo gregge, NON LO SAPEVA!
    Mi dice: se hanno fatto questo è perchè hanno le loro liturgie particolari, e poi adesso hanno lo statuto, lo sto leggendo, la veglia è più lunga e quindi ...
    Gli ho detto solo che, come dice lo statuto, per la celebrazione della Messa il sabato sera, se celebrata secondo le norme della Chiesa, è ok ... ma la veglia pasquale è un'altra cosa.
    Ha convenuto con me ma ...
    Probabilmente la mia domanda lo ha colto di sorpresa, non se l'aspettava ... probabilmente sono stato anche un po' troppo diretto ma d'altra parte...

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  34. Ho appena visto questo post e conosco la parrocchia delle foto da voi pubblicate perché sono un sacerdote di quella diocesi.
    Innanzitutto è vero che in quella parrocchia c'è il cammino neocatecumenale, ma il parroco non è del cammino.

    In quella foto non ci sono fratelli del cammino, ma genitori per la prima comunione dei figli.

    Quindi mi sembra estremamente strumentale quello che pubblicate per discreditare il cammino e la sua opera nelle parrocchie.

    Vi ho scritto dunque solo per precisare.

    Grazie

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  35. In quella foto non ci sono fratelli del cammino, ma genitori per la prima comunione dei figli.

    questo l'abbiamo scritto nell'articolo, pari pari per come ci è pervenuta la notizia.
    In ogni caso se non si tratta di "fratelli del cammino", è pur sempre una forma di 'proselitismo'

    Quindi mi sembra estremamente strumentale quello che pubblicate per discreditare il cammino e la sua opera nelle parrocchie.
    Vi ho scritto dunque solo per precisare.


    purtroppo sono anche ben altre le cose che discreditano il cammino e la sua opera di divisione e di smantellamento di tutto quanto è cattolico (a partire dai presbitèri, in base la "nueva estetica", che presuppone una teologia altrettanto "nueva")

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  36. Mic scrivi:

    In ogni caso se non si tratta di "fratelli del cammino", è pur sempre una forma di 'proselitismo'

    Ma proselitismo da parte di chi, verso chi...?

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  37. mi pare ovvio, nei confronti dei genitori di ragazzi della comunione, se non sono camminanti...
    e mai il termine 'proselitismo', avuto riguardo anche alle vesti del celebrante o del 'recitante' che fosse, risulta appropriato come in questo caso!

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  38. Desidero ringraziare Giacomo anch'io, perché è importante tenere informati chi di dovere (anzitutto il clero e la gerarchia ecclesiale).

    Chi compie opere nelle tenebre teme la verità e la luce.

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