giovedì 27 agosto 2015

Per inquinare la fede occorre inquinare la liturgia

Papa Leone XIII, nella sua lettera Apostolicae Curae (13 settembre 1896) sull'invalidità delle ordinazioni anglicane, afferma:
«Essi [i riformatori anglicani] sapevano benissimo che legame stretto unisce la fede e il culto, la lex credendi e la lex supplicandi; così, con il pretesto di restaurare la liturgia per renderle la sua forma primitiva, intrapresero la sua alterazione su molti punti per metterla in accordo con gli errori dei novatori. Ne risulta che, in tutto l’ordinario, mai si parla chiaramente di sacrificio, della consacrazione, del sacerdozio, del potere di consacrare e di offrire il sacrificio; al contrario, come abbiamo già detto, si tolse e si soppresse deliberatamente dalle preghiere del rito cattolico, che non erano state puramente e semplicemente eliminate, ogni traccia di questi elementi, come altri simili».
Sembra che papa Leone XIII stia parlando degli autonominati "iniziatori" del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernàndez.


45 commenti:

  1. Buongiorno,
    In che modo la liturgia neocatecumenale non è in accordo con quella della Chiesa? Su quali punti? Grazie a chi vorrà rispondere.

    Ax

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  2. @ Ax
    Bhè, i punti in cui il Cammino non è in accordo con la Liturgia della Chiesa sono tanti.
    Qui di seguito te ne riporto soltanto alcuni, ma in questo blog ne puoi trovare molti di più.
    1) Durante il momento solenne della consacrazione la Chiesa consiglia fortemente di inginocchiarsi, ma nel Cammino è praticamente "vietato", ossia i fondatori dicono che devi stare in piedi perchè sei anche tu un "risorto". Se qualcuno si inginocchia è guardato da tutti malissimo ed è accusato di avere una "religiosità naturale" ed essere del "Concilio di Trento".
    2) La consueta abitudine del Cammino non permette all'assemblea di ricevere l'Eucarestia direttamente in bocca perchè ti viene consegnata nelle mani in attesa di comunicarsi tutti insieme e tutti contemporaneamente (anche con il celebrante). Nella Chiesa il Corpo di Cristo viene assunto prima dal Sacerdote all'altare e soltando dopo lo distribuisce (come può dare qualcosa che lui per primo non l'ha ancora ricevuto?), ed ognuno poi è libero di riceverla come preferisce (direttamente in bocca o sulle mani).
    3) Ancora adesso nel Cammino ci sono Messe e Veglie di Pasqua contemporanee. La Chiesa invece le vieta in maniera esplicita (Codice di Diritto Canonico, canone n. 902; Ordinamento Generale del Messale Romano, Nuovo, n. 199; Ordinamento Generale del Messale Romano, Nuovo, n. 201).
    4) La Chiesa non permette di celebrare l'Eucarestia su tavoli movibili e smontabili, a meno che non sia un "caso particolare" (cosa che non può essere ogni sabato sera e per ogni Parrocchia!). La Chiesa afferma che "la celebrazione eucaristica venga compiuta in un Luogo Sacro" (ossia in Chiesa e non in una saletta) e "sopra un altare dedicato o benedetto" (Codice di Diritto Canonico, n. 932, comma 1 e 2).
    5) Non è possibile mettere dei candelabri ebrei (la "menorah a sette braccia o la "Chanukkiah" a 9 braccia) sull'altare, anche perchè il numero di candelabri deve essere 2, 4 o 6, al massimo 7 per un Vescovo (Messale Romano, art. 117).
    6) Alla fine della celebrazione non è indicato di "depredare" l'altare dei fiori con i quali si è addobbata la Mensa. In questa maniera si dà l'idea che sia un semplice tavolone per una mensa e non un Altare per la Mensa (la "M" maiscola!).
    7) Il ballo finale (il girotondo con il passetto) fa a tutti gli effetti parte del "canto finale" e quindi della Liturgia, e non è possibile fare quella pagliacciata, ma è un momento che va vissuto in raccoglimento e silenzio.
    8) Non è possibile celebrare la Veglia di Pasqua in saloni di alberghi e ristoranti, perchè la Chiesa consiglia di celebrarla tutti insieme alla comunità parrocchiale nella Chiesa (“Paschalis Sollemnitatis” della Congregazione per il Culto Divino; n. 94 e n. 43).
    9) Il Cammino normalmente fa celebrare i Battesimi durante la Veglia di Pasqua anche in saloni di aberghi o ristoranti, ma la Chiesa afferma che "fuori del caso di necessità, il luogo proprio del Battesimo è la CHIESA" (Codice di Diritto Canonico, n. 856-859), ed ovviamente non c'è "caso di necessità" in una Veglia la cui data (della Pasqua) ed il luogo si conosce (ad essere buoni) un anno prima.
    10) ...e poi tante altre cose.

    Annalisa

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  3. La risposta a questa domanda è fin troppo conosciuta, ma vale la pena ripeterne almeno i punti essenziali:

    1) i documenti liturgici della Chiesa (Messali, Lezionari, Breviari, ecc.) sono prescrittivi. Cioè stabiliscono quel che si deve dire/fare, e quel che si può dire/fare: tutto il resto è vietato;

    2) come chiarito anche da Leone XIII, alterare la liturgia significa aver alterato la fede. Solo la massima autorità della Chiesa può modificare la liturgia (e storicamente lo ha fatto di rado, e solo per piccoli passi). Questo si può capire meglio ricordandosi che la liturgia è un dono di Dio, non è uno spettacolino religioso alterabile/abbellibile a piacere;

    3) il Cammino Neocatecumenale va orgoglioso delle sue modificazioni liturgiche, alle quali non ha rinunciato neppure quando è stato rimproverato in tema liturgico da più Pontefici (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco);

    4) alcuni esempi degli abusi liturgici neocatecumenali esplicitamente condannati dalla Chiesa, e che comunque offendono Dio:

    - la "comunione seduti" fatta "tutti insieme contemporaneamente"
    - il fiume di omelie dei laici
    - la celebrazione "separata" del Triduo Pasquale

    5) alcuni esempi della sbagliatissima mentalità neocatecumenale del farsi una liturgia a immagine e somiglianza di Kiko e Carmen, che perciò offende Dio:

    - l'ostinarsi a celebrare nelle "salette", con sbarramento d'ingresso
    - il trascurare totalmente le ricchezze artistiche/musicali della Chiesa
    - il considerare la propria liturgia migliore di quella della Chiesa

    Questi elenchi potrebbero continuare molto a lungo.

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  4. A quanto detto da Annalisa vorrei aggiungere qualche considerazione.

    Quando i neocatecumenali vanno blaterando che "nei primi secoli" non ci si inginocchiava, stanno facendo finta di non sapere che "nei primi secoli" gli atteggiamenti di preghiera, devozione, ecc., erano enormemente più marcati di oggi (al punto che c'erano talvolta degli strani eccessi, come ad esempio quello di farsi battezzare in punto di morte, o i percorsi di reinserimento umilianti e lunghissimi per chi aveva commesso qualche peccato mortale dopo il battesimo).

    L'inginocchiarsi è un gesto di umiltà pressoché universale, di tutte le culture, di tutti i tempi. È un gesto che si fa col corpo ma che nasce dal cuore. È un gesto che richiede una certa fatica.

    I gesti del corpo educano l'anima. Se i gesti del corpo non incidessero sulla vita spirituale, allora sarebbero superflui non solo il segno della croce, i digiuni, il silenzio, ecc., ma sarebbe superflua perfino l'Eucarestia.

    Siccome il vero Padre del Cammino è il Padre della Menzogna, nel Cammino ci si rifiuta di inginocchiarsi alla consacrazione, al Santissimo, alla Comunione, ecc. (se lo fanno, lo fanno di malavoglia e soltanto per farsi notare) ma ci si inginocchia solo davanti a Kiko.

    Chiaro? Il momento in cui quel pane e quel vino diventano Corpo e Sangue di Nostro Signore è dunque un momento solennissimo e importantissimo per la vita di ogni cristiano (ed infatti la Chiesa raccomanda vivamente la partecipazione alla Messa almeno nelle domeniche e festività). Un momento in cui il solo fatto di essere lì presenti assicura una valanga di benefici spirituali (i santi dicevano che "stando al sole, si abbronzano anche i distratti").

    E perciò è perfettamente comprensibile che il fedele cattolico, conscio dei suoi limiti, consapevole del miracolo che avviene lì in chiesa proprio di fronte ai suoi occhi, avverta il desiderio di inginocchiarsi, cioè di umiliarsi di fronte alla Presenza del Signore, il desiderio di esprimere perfino col proprio corpo la sua sete di Dio in un momento in cui c'è festa nell'alto dei cieli.

    I neocatecumenali disprezzano in ogni modo il gesto di inginocchiarsi, perché sanno bene che non è il gesto a rendere "sacro" il Sacramento, ma al contrario è il Sacramento che viene riconosciuto come "sacro" dal fedele al punto che quest'ultimo desidera anche inginocchiarsi.

    Nella sbagliatissima mentalità neocatecumenale il Sacramento è trattato come un semplice simbolo in mezzo agli altri, con il suo contorno di regolette e di spiegazioni, ma non è il vero centro della spiritualità neocat. Il centro del Cammino non è l'Eucarestia, ma è Kiko. I neocatecumenali non si inginocchiano all'Eucarestia, ma a Kiko. Per loro la salvezza non è il Santissimo Sacramento, ma è la gloria di Kiko. È un atteggiamento di profonda idolatria, che invade i cuori di tanti fratelli in buona fede solo perché questi ultimi hanno accettato la spettacolarizzazione della liturgia, hanno accettato l'idea che il Signore vada percepito con le emozioni che si provano piuttosto che con l'uso di tutti i talenti umani (a cominciare dall'intelligenza e dalla buona volontà).

    Per questo motivo i kikos fanno finta di niente di fronte alle innumerevoli profanazioni - come ad esempio la dispersione di frammenti e gocce del Sacramento, e successivo "ballarci" sopra, fino a scene paradossali come il ritrovarli nell'aspirapolvere a metà settimana e addirittura il defilarsi rapidamente quando qualcuno propone un'adorazione eucaristica riparatrice.

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  5. OT:

    Da Zenit: Roma, 21 Giugno 2013

    "La Sinfonia di Kiko Argüello ad Auschwitz per omaggiare le vittime dell'Olocausto"

    "Tra i vescovi partecipanti ci saranno..... il Nunzio Apostolico della Repubblica Domenicana, Josef Wesolowski...."

    Fine OT.

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  6. Ruben il Nunzio è morto questa notte.
    Notizia data nel sito del Vaticano

    Xz

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  7. Dopo aver letto questo articolo e questi commenti, in particolare il primo di Annalisa, mi sono reso conto che le vostre considerazioni liturgiche sono opinabili, strumentali e assertive al solo scopo di un attacco che porta da nessuna parte se non a creare non comunione all'interno della Chiesa Cattolica.

    Era ed è meglio quando date parola a casi reali, possibilmente non montati o gonfiati, di persone che hanno avuto problemi nel cammino e soprattutto della sua organizzazione o di situazioni torbide di gestione dei beni della Chiesa, perchè imparando dagli errori si possa migliorare.

    Carmelo

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  8. Cerchiamo di trovare le radici di errori liturgici di Kiko. Errori liturgici di Kiko sono radicate nella sua antipatia nei confronti sia "religiosità naturale" e di espiazione. Egli interpreta erroneamente completamente la Pasqua e respinge la natura sacrificale della morte di Cristo.

    In inglese:

    Pasqua ebraica problema, parte 1
    Pasqua ebraica problema, parte 2

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  9. Dopo aver letto il commento di Carmelo mi sono reso conto che le sue considerazioni liturgiche sono opinabili, strumentali e assertive al solo scopo di un attacco che porta da nessuna parte se non a difendere gli errori del Cammino già condannati dalla Chiesa Cattolica.

    Infatti quando su questo blog si dà voce a testimonianze reali di persone che hanno avuto problemi nel Cammino, i difensori degli errori dell'idolo Kiko possono sempre falsamente insinuare che sarebbero eccezioni comparse qua e là, che non intaccherebbero la spiritualità inventata da Kiko e Carmen, quando in realtà sappiamo tutti che le dinamiche interne del Cammino (oppressione dei fratelli, incessanti esazioni di denaro, devastazione delle vite personali, paternità irresponsabile, ecc.) sono semplicemente i risultati degli insegnamenti del Cammino.

    Per capire le osservazioni fatte qui sul Cammino si può tranquillamente metterle a confronto con la spiritualità dei santi, oppure col Catechismo, oppure col vivo insegnamento dei Pontefici, ecc., e scoprire dove nasce il problema.

    Per esempio: Leone XIII condanna coloro che «con il pretesto di restaurare la liturgia per renderle la sua forma primitiva, intrapresero la sua alterazione su molti punti per metterla in accordo con gli errori dei novatori».

    Questo è esattamente ciò che hanno fatto Kiko Argüello e Carmen Hernàndez, i due innovatori spagnoli autonominati "iniziatori": per propagare i propri errori, non hanno esitato a modificare la liturgia ampiamente e a loro piacimento, con la scusa di fare "come i primi cristiani delle origini cristiane della Chiesa primitiva".

    Proviamo ora a riflettere: san Pio da Pietrelcina come considererebbe le parole di Leone XIII ? oppure, san Massimiliano Kolbe, cosa ne penserebbe di chi altera la liturgia ? o ancora, i pontefici successori di Leone XIII, hanno mai pensato diversamente riguardo agli aspiranti liturgisti desiderosi di fare "Chiesa primitiva" ?

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  10. il neocatecumenale Graziano Delrio al Meeting di Rimini ha dichiarato che per lui le unioni gay vanno benissimo

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  11. @ Chuck White ha detto nell'articolo: "This means that Kiko is either lying about the Passover of Jesus’s time or he is ignorant of the facts".

    No, Chuck, he isn't ignorant of the facts.
    Quella di Kiko è un'operazione mistificatoria, come il dipinto "Cena pasquale"che tu hai trattato.
    Lo capì benissimo padre Zoffoli: "Kiko nega che la Messa sia un vero e proprio 'sacrificio', ritenendolo il sacramento del passaggio di Gesù dalla morte alla risurrezione". Kiko sposta tutto il Mistero pasquale sul passaggio dalla morte alla vita, il balletto finale con il passetto in avanti non è un extra-liturgico bensì il senso della celebrazione. In questa logica Kiko è costretto a mistificare molto, anche a togliere il pesce eucaristico nel suo dipinto dell'Ultima Cena giovannea e a lasciarlo solo nel quadro "Cena pasquale".

    “le immagini sono similissime alle lettere; la disposizione e l’alloggiamento delle immagini alla scrittura”, recita un detto attribuito a Cicerone.

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  12. @anonimo

    Graziano del Rio NON E' neocatecumenale. Lo ha detto lui stesso.

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  13. Opinabili le questioni liturgiche? Neanche per sogno! Il messale non e' opinabile.
    Vogliamo aggiungere il fatto che kiko vuole metterci del suo nelle parole della consacrazione aggiungendo elevando gli occhi a te, Padre, Padre...alla seconda preghiera eucaristica. (Le altre sono praticamente vietate o meglio, visto che non sono musicate e che e' preferibile cantare, non si fanno) A meno che uno non voglia dire che pure quella si puo ' cambiare a seconda dei gusti. Qualcuno dira' che kiko non toglie ma aggiunge. Ma i libri liturgici vanno seguiti senza togliere e senza aggiungere!

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  14. aleCT ha detto...
    @anonimo

    Graziano del Rio NON E' neocatecumenale. Lo ha detto lui stesso.
    ---
    Confermo, in quanto su questo blog, all'indomani dell'insediamento del Governo Renzi, provvedemmo tempestivamente a rimuovere questa balla colossale!....

    Non so com'è, ma per il Cammino, come superi i sei sette figli, ti "cooptano" automaticamente
    come "uno di loro"; non parliamo poi, se sei poco poco una persona di potere!....

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  15. Per riconoscere gli errori del Cammino è sufficiente rifarsi alla spiritualità dei santi.

    Prendiamo per esempio madre Teresa di Calcutta, universalmente conosciuta per le sue opere di carità... e un po' meno conosciuta per la devozione che aveva verso il Santissimo Sacramento. Pensate dunque a madre Teresa, che ha consumato le sue ginocchia in adorazione all'Eucarestia, cosa ne penserebbe della "comunione seduti" e relative pagnotte sbriciolose con ricetta dei masterchef Kiko e Carmen.

    Oppure il caso - non proprio eccezionale nel Cammino - del presbiteronzolo kikiano beccato dalla polizia mentre faceva sesso con una quindicenne neocatecumenale consenziente (nel Cammino da un lato si esagera nel moralismo - come il padre che picchiava sua figlia perché quest'ultima aveva mangiato una banana senza usare forchetta e coltello - dall'altro si cercano ossessivamente occasioni di peccato - poiché dopo tutto "il Signore ti ha già perdonato", e nelle "confessioni pubbliche" qualche peccatone per cui dire "mi faccio schifo" bisogna pur vantarlo). Mi viene in mente l'esempio opposto, per esempio la testimonianza della beata Antonia Mesina, vergine e martire quindicenne di Orgosolo.

    E secondo voi un sant'Alfonso de' Liguori, o un san Pio X, o un san Giovanni Bosco, cosa ne avrebbero pensato di due laici che propugnano una liturgia modificata e imbottita dei soli canti dell'iniziatore, delle sole suppellettili progettate dall'iniziatore, delle sole "icone" dipinte dall'iniziatore?

    Per questo il Cammino ha bisogno di persone ignoranti.

    Persone ignoranti in buona fede (che però prima o poi potrebbero scoprire l'inganno), e persone che vogliono essere ignoranti (come ad esempio tutti i troll neocatecumenali che pur riconoscendo le magagne di Kiko vengono qui a difenderle: proprio come i Farisei, che di fronte ai miracoli di Nostro Signore, non potendo dire "è falso", dicevano invece "ha operato in giorno di sabato").

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  16. Mi manca Mic, per lo meno dava l'impressione di un poco di intelligenza.
    Tripudio è passato troppo in fretta da semplice adepto del sito a Ditattore!!!
    Tripudio e Lino OSTROLOGI!!!!!!

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  17. A questo link che segue
    http://www.camminoneocatecumenale.it/new/default.asp?lang=it&page=direttorio
    è possibile scaricare la pagina del "Pontificium Consilium Pro Laicis" che con il Decreto n. 1743/11/AIC110 dell'8 gennaio 2012 firmato dal Card. Rylko Stanislaw ha concesso l'approvazione delle CELEBRAZIONI contenute nel "Direttorio Catechetico del Cammino" (che è segreto!) che non risultano per loro natura già normate dai Libri liturgici della Chiesa.
    Io mi domando e dico: ma secondo voi è possibile che anche la loro LITURGIA approvata sia SEGRETA??? Perché?
    I neocatecumenali e Kiko come al solito hanno bisogno di nascondere tutto e di renderlo un "arcano", altrimenti in molti si renderebbero conto dei clamorosi ERRORI che contiene la loro Liturgia e se uno sapesse il contenuto di cosa è stato approvato non avrebbero più la scusa per dire "ma è stato approvato!", visto che è impossibile a qualunque persona normale, Parroco o forse Vescovo verificare che non sia così.
    "Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso" (Lc 11,36), "Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce." (Lc 11,33).
    "Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO è LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri." (1Gv 1,5-7).
    Le cose di DIO sono LUCE per tutti... non tenebra e nascondimento! Il Cammino invece cerca sempre di nascondere... persino se si tratta di Liturgia che per sua natura deve essere pubblica! Chiedetevi il perché... e datevi una risposta sincera.
    Vorrei che qualche neocatecumenali "adulto nella fede" abbia il coraggio di rispondermi.

    Annalisa

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    1. @ Annalisa
      Assolutamente quel documento non approva la Liturgia Eucaristica.
      Con il cellulare mi viene difficile scrivere molto e non sono brava a rimandarti ai documenti.
      Quel documento approva solo le celebrazioni non normate dai Libri Liturgici, come per esempio può essere la Liturgia della Parola.

      Xz

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  18. San Pio X o Leone XIII lo avrebbero incenerito a suon di anatemi il caro Kiko, ma anche Pio XII.

    Sulla verginità vorrei ricordare l'esempio a me estremamente caro della grande Santa Agata che fu dolorosamente martirizzata per non aver ceduto alle lascivie del solito prepotente romano nel III secolo.

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  19. Anonimo ha detto: "Mi manca Mic, per lo meno dava l'impressione di un poco di intelligenza.
    Tripudio è passato troppo in fretta da semplice adepto del sito a Ditattore!!!
    Tripudio e Lino OSTROLOGI!!!!!!"

    A me, invece, qui manca un neocatecumenale con un po' di sale nella zucca, in grado di intervenire sui post e non sulle persone. Uno, magari, che anche sappia usare la punteggiatura, che non creda che il punto esclamativo possa essere usato in numero maggiore di uno, in fila come soldatini utili per rinforzare un pensiero stupido.
    Ne capitò uno qui, molto tempo fa. Mi ha scritto nel mese di luglio. Naturalmente è uscito dal Cammino.

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  20. Grazie al link di Tripudio ho trovato la traduzione completa del famoso "domani se vuoi sigillerai".
    Mi sembra più che ovvio che un'espressione del genere, messa in quel contesto, sia solo per risaltare l'importanza del vero punto centrale della catechesi, cioè il pentimento dei peccati e il riconoscimento di Cristo morto in croce per questi peccati. "Domani se vuoi sigillerai in confessione" è come dire "lascia stare un momento la confessione" per poi toccare la cosa importante, il fulcro attorno al quale gravita tutto il discorso. È come se un padre dicesse al proprio figlio: "Adesso dobbiamo andare a trovare il nonno perché sta morendo. Domani, se vuoi, farai i compiti, ma ora andiamo in ospedale!". Il padre ha per caso detto al figlio che può anche non fare i compiti? No! Ha solo tolto importanza momentaneamente ad una cosa.
    La vostra unica preoccupazione, invece, è quella di andare a prendere due o tre parole di un inciso, isolarle da tutto il resto, ripeterle all'infinto e urlare «eresia!!! eresia!!!» (e anche dopo questa spiegazione continuerete a farlo)...

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    1. @Eliseo Bucaria
      Il problema sta proprio in quel "se vuoi". Il padre al bambino ha detto se vuoi. Il bambino capisce che se non ne ha voglia, se ha qualche altra cosa da fare, se non gli va domani può anche non fare i compiti.

      Xz

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  21. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  22. Non bronzi che risuonano... Dimmi, perché dovrebbe c'entrare questo tuo commento con la catechesi di Kiko alla GMG? È vero, parlano dello stesso argomento, ma adesso si sta parlando di ben altro. Questo è il solito vostro trucchetto: uno argomenta la sua tesi, voi non siete capaci di controbattere e allora fate finta di niente e dite il classico "sì, ma..." tipico di tutte le tipologie di complottismo.
    Comunque risponderò lo stesso (e aspetto la vostra risposta al mio commento precedente o una rettificazione). Come vedi anche tu hai preso un discorso togliendolo dal contesto. Questo porta in una sola direzione. È come ho spiegato prima: se togli quelle parole e le isoli è probabile che si dica "è così", ma se si legge tutto quanto allora sorge anche qualche altra ipotesi. Ovviamente non puoi scrivere tutta la catechesi, ma almeno un link che porta alla catechesi completa. in questo caso, addirittura, tutte queste righe lette da sole non hanno nemmeno senso: cosa vuol dire "fa quasi ridere"? Ci può essere sia un senso buono sia un senso cattivo. E l'ultima frase cosa vuol dire? Non si capisce neanche come è costruita da un punto di vista logico-sintattico.
    Invece di andare a prendere quelle poche parole che isolate possono sembrare un'eresia, andiamo a prendere il senso generale del discorso: è un discorso contro alla confessione? Parla di tutt'altro? Il punto più importante è la confessione?

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  23. Il bambino capisce così solo se è malizioso e vuole trovare a tutti i costi un modo per non fare i compiti.

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  24. Il caro fratello troll che oggi si firma Eliseo è rientrato in contemporanea alla sparizione del troll Sloan che si spacciava per inglese, col quale condivide la struggente passione di insultare Lino.

    Come al solito l'arma neocatecumenale è il tono assertivo e confusionario: incapace di controbattere (poiché non esiste un onesto ragionamento capace di trasformare l'errore in verità), adopera le solite astuzie oratorie neocatecumenali, e il bello è che accusa gli interlocutori di fare altrettanto.

    Il fatto concreto registrato perfino su Youtube è che Kiko dichiara facoltativa e rinviabile a piacere la confessione dei peccati mortali.

    Una posizione del genere, nella Chiesa cattolica, è indifendibile, tanto più che Nostro Signore Gesù Cristo ha personalmente precisato la necessità di quel sacramento da Lui stesso istituito: «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».

    Ora, un neocatecumenale onesto e dotato di intelligenza, ragionerebbe così:

    - Kiko ha detto un'eresia
    - ma l'eresia pone fuori dalla Chiesa
    - dunque il Cammino è guidato da un eretico
    - la salvezza della mia anima può mai dipendere dalle elucubrazioni di un eretico?
    - in attesa che Kiko si penta del suo errore, mi conviene pormi fuori dal Cammino
    - ma onestamente, anche se Kiko rinnega il suo errore, potrò mai fidarmi di lui in futuro? chi mi garantisce che non ci siano altri errori che ha insegnato a me e ai miei cari? fino a quando dovrò aspettare che li corregge?
    - la mia partecipazione al Cammino è più importante della salvezza della mia anima?
    - per sicurezza della mia anima e di quelle dei miei cari, mi conviene tornare alle fonti sicure: al Catechismo, alla Tradizione, al Magistero.

    Il ragionamento del neocatecumenale idolatra e disonesto è invece questo:

    - Kiko ha detto qualcosa di sbagliato?
    - ma Kiko è l'iniziatore! dunque non bisogna far caso a quelle piccole cose
    - e peraltro Kiko è spagnolo, e gli spagnoli - si sa - quando parlano, esagerano sempre un po'
    - e poi Kiko è ispirato dallo Spirito! dunque non è lui a sbagliare, ma sono io a non aver capito, anzi, sono i suoi detrattori che non hanno capito!
    - e comunque il Cammino è un dono dello Spirito! dunque non può essere che i suoi iniziatori commettano errori
    - dunque se qualcuno mi fa notare gli errori di Kiko, Carmen e del Cammino, quel qualcuno dev'essere per forza il demonio!
    - a proposito, devo preparare l'Ambientale, dunque, vediamo... "il Signore questa sera ci dà una Parola Forte!"

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  25. @Eliseo Bucaria

    "Il bambino capisce così solo se è malizioso e vuole trovare a tutti i costi un modo per non fare i compiti."

    Se al bambino dicono che, in fondo i compiti non sono così importanti, perchè il genitore pensa che, sotto sotto, il metodo di insegnamento della scuola non è valido...?

    Perchè è questo il punto fondamentale, caro Eliseo.
    Nel Cammino la concezione del senso del peccato, del libero arbitrio, della volontà dell'uomo, è DIVERSO da quello della Chiesa Cattolica.

    Di conseguenza anche la Confessione con quello che viene prima (contrizione ed attrizione) assume un altro significato.

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  27. Tripudio, da un'intera catechesi prendi quattro parole e dici: "Kiko afferma che la confessione è facoltativa e rinviabile a piacere"... E io ti ho già spiegato perché non è così. Come avevo previsto nonostante la spiegazione che ancora nessuno ha confutato continuate ad affermare che Kiko è eretico per ciò che ha detto.
    E scusa, dov'è che avrei insultato Lino? Adesso usi anche la scusa degli insulti oerché non sai rispondere? Fai sempre più pena!
    aleCT, mirror climbing? Quando mai Kiko ha detto che la confessione è rinviabile a piacere (a parte il caso della scorsa GMG che ho già spiegato)?

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  28. @eliseo

    ti invito a leggerti bene la catechesi (sic) sulla confessione. Lì puoi capire benissimo dove sta il problema.

    Nel cammino non esiste il senso del peccato così come lo intende la Chiesa Cattolica. Primo perchè il concetto stesso di LIBERO ARBITRIO è travisato perchè per Kiko (così come per Lutero) l'uomo è RADICALMENTE E SOSTANZIALMENTE MALATO quindi NON PUO'SCEGLIERE di fare il bene. Tu non PUOI SCEGLIERE DIO. (e tanti saluti all'uomo "capax Dei") E chi ci prova è un'IPOCRITA. L'ascesi? Lo sforzo? Tutte solenni ipocrisie.

    Di conseguenza si perde la consapevolezza del peccato mortale (uno degli elementi che lo distingue dal peccato veniale è il DELIBERATO CONSENSO...ma se non possiamo scegliere il bene...trai tu le conseguenze)

    Al massimo puoi peccare nei confronti della "comunità", non verso Dio.
    Di conseguenza la confessione diventa UN'ALTRA COSA.

    Eppure nel cammino si parla tanto di amore (specialmente di AMORE AL NEMICO...sè vabbè)

    Peccato però che l'AMORE SIA UN ATTO DI VOLONTA'. TU SCEGLI DI AMARE. L'AMORE COSTRETTO SI CHIAMA STUPRO. ANCHE DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE.

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  29. @ Eliseo Bucaria ha detto...
    "Grazie al link di Tripudio ho trovato la traduzione completa del famoso "domani se vuoi sigillerai".
    Mi sembra più che ovvio che un'espressione del genere, messa in quel contesto, sia solo per risaltare l'importanza del vero punto centrale della catechesi, cioè il pentimento dei peccati e il riconoscimento di Cristo morto in croce per questi peccati. "Domani se vuoi sigillerai in confessione" è come dire "lascia stare un momento la confessione" per poi toccare la cosa importante, il fulcro attorno al quale gravita tutto il discorso."
    ---
    Ohibò! Da quando in qua gli adepti si permettono di INTERPRETARE "la parola" del vate?!..

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  30. Poche chiacchiere, Eliseo. Eri Sloan? Sia il tuo parlare sì sì, no no. Se rispondi di non esserlo stato, chiederò a Tripudio di verificare la città dalla quale provenivano i commenti di Sloan e di riferirmela via mail. Lo chiederò anche se non ho bisogno di conferme, considerato il mio del 29 agosto 2015 18:57, quello con "Eliseo B.".
    Perché ti sia chiaro: se lo scomparso Sloan eri tu, hai offeso con questo non solo me e gli altri, ma in primo luogo te stesso dimostrandoti un mentitore per tre giorni e difendendo a spada tratta le menzogne. In questo caso, ogni altro tuo commento andrà letto in questo verso: il commento di un mentitore, un ragazzino che pensa di poter propinare fantasie per prendere in giro il prossimo, quando il prossimo si beve facilmente il ragazzino come un bicchiere d'acqua, da pochi sintagmi e concetti espressi.

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  31. Eliseo o chiunque tu sia, è la tua spiegazione a rappresentare una incredibile arrampicata sugli specchi.

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  32. Ben trovati appena ho avuto un po' di tempo misono ricordato di voi e mi permetto di fare alcuni chiarimenti sui vs interventi, frutto di esperienze di fuoriusciti bla,bla,bla, e credo che la mioa esperienza abbia lo stesso valore di quella di Aldo o Sandavi o pingopallino che si alza e spara fesserie. La Bibbia da noi usata e', udite udite, cattolica, i testimoni di geova usano altro. Personalmente la parola mi aiuta cosi come la risonanza dei fratelli nel mio lottare quotidiano contro le tentazioni. Rispettate anche il pensiero di altri che fanno felicemente il Cammino perche' se a voi bastano 10 minuti di omelia alla settimana a me no. Che volete sono ritardato ma non mi sembra che dalle vs parti la situazione sia migliore se non sbaglio piu' di uno "scrittore" ci ha nesso 14 o piu' anni per capire di essere stato plagiato!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Saverio

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  33. @saverio ha detto...
    "Personalmente la parola mi aiuta cosi come la risonanza dei fratelli nel mio lottare quotidiano contro le tentazioni."
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    Addirittura un "lottare quotidiano" contro le tentazioni!...

    Rilassati! La vita è bella, e Nostro Signore desidera che anche tu ne usufruisca!!...

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  34. Il caro fratello Saverio gioca con le parole tentando di fare il furbo.

    Chiariamo un punto fondamentale, che il fratello Saverio finge di non conoscere.

    L'esperienza vale zero, se non è in sintonia con ciò che insegna la Chiesa.

    Ciò che insegna la Chiesa è infatti oggettivo, mentre "esperienza" è qualcosa di soggettivo.

    Oggettivo significa che ha valore indipendentemente dal soggetto che lo esamina. Significa che le verità della Chiesa restano tali anche se affermate da un pessimo prete, anche se qualcuno non le riesce a capire e a vivere, anche nel caso in cui venissero mistificate da un "angelo disceso dal cielo" ("...sia anatema!").

    Per questo espressioni come "esperienza di salvezza" hanno un valore diverso se si tratta di un testimone di geova o di un fedele cattolico. Nel primo caso si tratta di un falso dio (quello del geovismo), nel secondo caso si tratta dell'unico vero Dio.

    Per questo, se capita di ascoltare che un protestante o un testimone di geova dicono "ho fatto esperienza del Signore, il Signore mi salva", capiamo che quelle esperienze viaggiano verso una falsa fede.

    Ora, si possono commettere errori madornali anche se si usa la Bibbia cattolica. Infatti Nostro Signore - che ha insegnato e spiegato le Scritture e aperto gli occhi e inviato il Paraclito - ha stabilito l'autorità della Chiesa proprio per dare ai cristiani un punto di riferimento oggettivo, sicuro, preciso. Di fronte a qualsiasi nostro giudizio, vale più la certezza che ci dà la Chiesa che la nostra personalissima interpretazione, per quanto elegante e precisa possa sembrarci quest'ultima.

    Per esempio consideriamo questo madornale errore di Kiko Argüello: a Sidney, nel 2008, pretese di spiegare il sicomoro (nell'episodio di Zaccheo) come qualcosa di negativo, un simbolo di isolamento.

    Tale cialtroneria non trova appigli in venti secoli di autorevole insegnamento della Chiesa, per cui - dato assolutamente oggettivo - possiamo capire che Kiko ha detto una miserabile vaccata.

    Quello che nel Cammino viene qualificato come "risonanza" è generalmente un diluvio di vaccate come quella. I fratelli di comunità, invitati ad esprimere quel che passa loro per la testa, tentano di sciorinare qualche fervorino in stile neocatecumenale, presupponendo che siccome Kiko è "ispirato" e vomita scempiaggini, allora qualsiasi scempiaggine è da considerare "ispirata" e guai a te miscredente se non la capisci.

    Così, il frutto di risonanze e monizioni è generalmente un inutile oceano di paroloni, sia pure farcito da parole tratte dalla Bibbia cattolica.

    In tutto questo, il Saverio che ci dice che le risonanze lo "aiutano", sta dicendo che il Cammino è una parodia di quei gruppi di autoaiuto dove ognuno dice la sua e ognuno tenta di credere che le parole che sente siano "buone" per lui. Dopotutto c'è di mezzo la Bibbia, perbacco! E poi Kiko parla sotto ispirazione, quindi se tu non capisci significa che tu non sei ispirato (e significa anche che se Kiko dice corbellerie, allora anche tu puoi dirne, anzi, sarebbero proprio le corbellerie a certificare che stai parlando sotto influsso dello "Spirito").

    L'altra scemenza detta da Saverio - quella dei 10 minuti di omelia settimanale "insufficienti" a farti vivere la spiritualità cristiana - sottintende che per lui e per i camminanti la fede va alimentata non con le verità di fede e le virtù cristiane, ma con una liturgia parolaia autoprodotta e autoelogiativa. Innumerevoli generazioni di santi si sono nutrite di liturgia cattolica senza aggiunte né omissioni, di preghiera cattolica senza allungamenti di brodo e senza valanghe di parolame, di adorazione eucaristica senza ricorrere a canti e icone di alcun autonominato "iniziatore"...

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  35. Il messaggio che ci vuole dare Saverio è che il Cammino è una forma di autogratificazione comunitaria che vuole spacciarsi per fede cattolica. È come un drogato che in perfetta buona fede dice: "ma io sono felice di drogarmi, che male c'è? sono libero di drogarmi, perché mi chiamate plagiato? chi mai vi dà autorità per criticare la droga? perché non fate esperienza della droga anche voi?"

    Il drogato - così come il tipico neocatecumenale - non vuole ragionare, non vuole dati oggettivi, non vuole adeguarsi alla realtà: vuole solo essere lasciato libero di camminare per la sua cattiva strada, anche quando si rende conto che è una strada tremendamente sbagliata (poiché infatti dopo qualche tappa interviene l'orgoglio: "ma come? possibile che ho sbagliato finora? possibile che ho indotto i miei cari a sbagliare? possibile? noooo, è il resto del mondo cattolico ad aver torto, io ho ragione, poiché io seguo il Cammino, e il Cammino deve essere qualcosa di buono, altrimenti io non lo avrei seguito!"

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  36. Non avrei saputo aggiungere nulla di più a quanto detto splendidamente da Tripudio che approvo in pieno.

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  37. Sono nel Cammino da 27 anni, ho finito insieme a mia moglie nel 2013 con pellegrinaggio in Terra Santa; ero molto lontano dalla Chiesa e il Cammino mi ha aiutato a superare problemi personali e di coppia; i nostri figli (3) sono in comunità con i relativi partner e tutti i problemi di cui parlate non ci toccano assolutamente. La bellezza delle Lodi alla Domenica in casa nostra tutti insieme (escluso chi è in convivenza) è un'esperienza che non si può raccontare. Siamo in 18 quando siamo tutti, facciamo le Lodi solenni poi pranzo insieme e nel pomeriggio ognuno è libero di andare dove vuole. Facciamo così da 25 anni (dopo lo shema) e non riusciamo ad immaginare una Domenica diversa. I nostri figli sono gente di mondo tutti laureati in vari campi e quindi penso che siamo tutti in grado di vagliare le cose e agire di conseguenza. Tanta acredine contro il Cammino ci dà la certezza di essere nel giusto.

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  38. I cannibali sono contenti di ciò che mangiano. Tanta acredine contro i cannibali dà loro la certezza di essere nel giusto.

    Anche i drogati, dopo essersi drogati per 27 anni, dicono che i problemi della droga non li toccano minimamente, e che la bellezza del drogarsi non si può raccontare.

    Insomma, il commento delle 7:57, di fronte ai fatti (carnevalate liturgiche, aberrazioni dottrinali, ingiustizie e oppressioni contro i fratelli di comunità, ecc.) risponde con le sensazioni personali e con le manie di persecuzione.

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