giovedì 20 agosto 2015

Teodoro di Mopsuestia?

Tutte le volte che certi bulli vanno blaterando "Mopsuestia-Mopsuestia", si può esser certi che si tratta dei soliti integralisti del modernismo, cioè quelli che agiscono come se la verità e l'errore avessero gli stessi diritti, e come se la Tradizione della Chiesa fosse qualcosa di dannoso e vergognoso di cui sbarazzarsi al più presto.

Nel caso specifico di "Mopsuestia-Mopsuestia" intendono mettere a tacere chiunque faccia notare mancanze di rispetto, abusi e profanazioni riguardanti il "diritto" (in realtà l'indulto, visto che non è parte della liturgia romana, ma solo una deliberazione delle singole conferenze episcopali) della "comunione sulla mano". Vanno citando praticamente come unica fonte antica Teodoro di Mopsuestia (senza averlo mai letto), facendo il solito archeologismo liturgico (cioè disprezzando la Tradizione della Chiesa e innumerevoli generazioni di santi).

Contro i sofismi di costoro suggeriamo perciò la (ri)lettura dell'agevole (e tuttora attualissimo) libretto Comunione sulla mano? No, grazie! pubblicato da un gruppo di laici a Roma nel 1989, nell'imminenza dell'esecrabile "votazione" che - con una maggioranza di un solo voto e proprio mentre i vescovi più ostili erano assenti o malati - fu calata dall'alto, sui fedeli, la novità della "comunione sulla mano".


E nel frattempo ricordiamo che l'abuso della "comunione sulla mano" (fino alla fine del 1989 in Italia fu sempre un abuso liturgico) veniva perpetrato in tutti gli ambienti famosi per la loro disubbidienza alla Chiesa, incluso il Cammino Neocatecumenale, che si è da sempre distinto per il sostanziale disprezzo per l'Eucarestia (ancor oggi fanno la "comunione seduti" e "tutti insieme contemporaneamente", con le "pagnotte sbriciolose" e infischiandosene dei rimproveri di più Pontefici).
Nel Cammino non c'è alcun senso del sacro,
nessuna devozione per la Santissima Eucarestia

33 commenti:

  1. Il metodo propagandistico neocatecumenale adopera sempre un particolare trucchetto: quello di scagliare contro gli interlocutori slogan altisonanti, allo scopo di metterli a tacere.

    «Tu critichi i canti di Kiko? Ma i canti di Kiko sono canti biblici! Tu dunque critichi la Bibbia!»

    Ecco perché quando si parla delle loro nefandezze riguardo alla "comunione sulla mano", tirano sempre in ballo «Mopsuestia! Mopsuestia!»

    RispondiElimina
  2. È il volume pubblicato a Pasadena con tanto di diritti di autore, Sandavi? Corretto un cavolo! La catechesi del cieco nato è assolutamente identica, alla lettera. Chi l'ha corretto nemmeno sa che nel Vangelo ufficiale dei cattolici americani c'è scritto clay = argilla, non mud.

    RispondiElimina
  3. Penso di si Lino. È l'unica versione reperibile in rete. Io ho visto la versione 2002 da un itinerante ed era esattamente uguale a quella. ho il sospetto che la copia ad uso catechisti sia stata appiccicata al decreto di approvazione, per far credere che non siano state apportate correzioni. E penso che si sia lasciato circolare quella copia per far credere la stessa cosa ai cattolici di lingua inglese.

    RispondiElimina
  4. Secondo me la pubblicazione del primo tomo inglese del "Direttorio", con il Decreto PCL, che praticamente è un imprimatur, costituisce un'ottemperanza formale di Kiko, al desiderio di pubblicazione di B.XVI e quindi della Chiesa:

    -Intanto pubblichiamo il primo volume, in una lingua di scarsa padronanza da parte della gente; seguiranno gli altri 12; quando? Praticamente MAI.....


    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Pubblicato come libro, intendevo. Ignoravo le note dal CCC. C. White saprà informarci.

    RispondiElimina
  7. Mopsuestia! Mopsuestia

    Scusate, significa?

    RispondiElimina
  8. Interessante!
    Non mi meraviglia affatto che i neocatecumenali citino Teodoro di Mopsuestia che non è stato un Santo e neanche un Beato... ma Eretico.
    Teodoro di Mopsuestia (detto anche Teodoro di Antiochia; 350-428; è stato un Vescovo) insieme a Diodoro di Tarso è stato il vero padre del Duofisismo (ossia del Nestorianesimo) secondo cui si rifiutava l'interpretazione divina della figura di Cristo, afferma la totale separazione delle due nature del Cristo, umana e divina, negandone l'unione.
    Venne condannato come eretico da Giustiniano nel 545 (assieme a Teodoreto di Cirro e Iba di Edessa) durante lo "Scisma tricapitolino". Con "Scisma tricapitolino" o "Scisma dei tre capitoli" si indica una divisione all’interno della Chiesa avvenuta tra i secoli VI e VII, causata da un folto gruppo di Vescovi, per lo più occidentali, che interruppero le relazioni con gli altri Vescovi e con il Papa, rifiutando le decisioni del Concilio di Costantinopoli II del 553.
    Annalisa


    RispondiElimina
  9. La Comunione: è corretto riceverla nella mano?
    Risponde don Roberto Gulino, docente di liturgia
    Se ci guardiamo indietro vediamo come nelle prime comunità cristiane era normale ricevere il corpo di Cristo direttamente sulle mani; al riguardo vi sono numerose testimonianze, sia nell’area orientale, sia in quella occidentale: molti Padri della Chiesa - Tertulliano, Cipriano, Cirillo di Gerusalemme, Basilio, Teodoro di Mopsuestia… -, diversi canoni giuridici sanciti durante sinodi e concili (il Sinodo di Costantinopoli del 629; i Sinodi delle Gallie tra VI e VII secolo; il Concilio di Auxerre avvenuto tra il 561 e il 605...), fino alle testimonianze dell’VIII secolo di s. Beda il Venerabile e s. Giovanni Damasceno: tutti attestano la medesima diffusa tradizione.In questi documenti si chiede sempre che il comunicarsi sulla mano avvenga con grande rispetto e devozione: pulizia delle mani per gli uomini, velo sulla mano per le donne, mani disposte a forma di croce… ed inoltre si indica la profonda attenzione da avere contro il pericolo di profanazione (da sempre tenuto di conto).Quando nel medioevo alcune correnti teologiche misero in discussione la modalità della presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento - arrivando alcuni a definirlo come un segno vuoto che richiama solo lontanamente la realtà sostanziale del Signore presente in mezzo a noi - la reazione della comunità ecclesiale fu di sottolineare maggiormente la venerazione e l’adorazione per le Specie Eucaristiche fino ad introdurre il nuovo rito di ricevere la Comunione direttamente sulla bocca ed in ginocchio proprio per sottolinearne la grandezza della presenza reale del corpo di Cristo.Dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, attraverso l’Istruzione Memoriale Domini promulgata dalla S. Congregazione per il culto Divino il 29 maggio 1969, la Chiesa ha lasciato alle singole Conferenze Episcopali la possibilità di richiedere la facoltà di introdurre l’uso di ricevere la Comunione sulla mano.In Italia tale prassi è stata richiesta dalla Conferenza Episcopale nel maggio 1989 ed è entrata in vigore il 3 dicembre dello stesso anno, prima domenica di Avvento.

    RispondiElimina
  10. Il testo dell’Istruzione sulla Comunione eucaristica, datato 19 luglio 1989, circa la modalità di questo ulteriore modo di ricevere l’ostia consacrata spiega: «Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’Amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo. Accanto all’uso della comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l’eucaristia deponendola sulla mano dei fedeli protese entrambe verso il ministro, (la sinistra sopra la destra), ad accogliere con riverenza e rispetto il corpo di Cristo. I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceve sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare. Se la comunione viene data per intenzione, sarà consentita soltanto nel primo modo» (n° 14-15).È importante sottolineare come ricevere la Comunione sulla mano non è un obbligo, ma una possibilità, lasciando al singolo fedele la facoltà di scegliere la modalità più confacente alla propria sensibilità spirituale. Ed è altrettanto importante ribadire come questa duplice prassi non è prevista in tutte le nazioni, ma solo in quelle in cui la Conferenza Episcopale ha richiesto ed ottenuto tale facoltà dalla Santa Sede.Il Papa ha chiesto espressamente che nelle celebrazioni da lui presiedute si distribuisca la Comunione solo sulle labbra dei fedeli; l’elevato numero dei partecipanti e le condizioni stesse del luogo della celebrazione (spesso in luoghi aperti) fanno ben comprendere l’opportunità di questa decisione.Concludo richiamando come sicuramente entrambi gli usi hanno significati propri e profondi. Di certo occorre ricevere il corpo di Cristo sempre con fede, rispetto e adorazione indipendentemente dalla specifica modalità, stando attenti ad ogni singolo frammento dell’eucaristia ed al decoro dei nostri gesti («…fai delle tua mano sinistra un trono per la tua mano destra, poiché questa deve ricevere il Re…» s. Cirillo di Gerusalemme, Catechesi mistagogiche, 5,21).
    Come sempre, la sostanza delle azioni liturgiche ci chiede di unire e fondere insieme l’interiorità dello spirito con le modalità esteriori della loro celebrazione.

    RispondiElimina
  11. OT: Rif. Mons. Galantino

    Scusate, proprio perché odio l'ipocrisia; visto che il Papa "motu proprio" se l'è scelto "ad quinquennium", nessuno potrà più dire che non è l'"espressione" del Papa in seno alla CEI(il Papa è il Primate d'Italia).

    Ragazzi, può piacere o non piacere, ma quando parla Galantino, limitatamente all'Italia, ha già parlato il Papa.

    Eminenza Bagnasco, strenuo difensore nei tempi andati dei "valori non negoziabili", in accordo con politici discutibili(e sono stato buono), esistono anche le dimissioni, magari per motivi di salute....

    Fine OT

    RispondiElimina
  12. @Ruben:

    Oggi al Meeting di Rimini c'era una conferenza di mons.Galantino dal titolo involontariamente ironico: «Persona e senso del limite». No, il titolo non riguardava la persona di mons.Galantino e il senso del limite di mons.Galantino...

    RispondiElimina
  13. Molte delle innovazioni del Vaticano II intendevano venire incontro al popolo: l'idea era che se la fede comincia a vacillare, si poteva fare qualche concessione liturgica per ravvivare la fede...

    Fra parentesi - se ci fate caso - è la stessa mentalità che induce oggi tanti ecclesiastici a voler concedere a tutti i costi la Comunione ai divorziati risposati (che servirà per "sdoganare" tutte le categorie di peccatori, cioè per affossare definitivamente il disprezzatissimo sacramento della riconciliazione, che i preti si stufano di amministrare e i fedeli si stufano di ricevere).

    Ma quando il problema è la fede, la soluzione è nell'insegnare la fede, non nel fare concessioni liturgiche.

    L'esempio della devastazione portata dalla "comunione sulla mano" è sotto gli occhi di tutti: anziché ravvivare la fede nel Santissimo Sacramento, è diventata pressoché ovunque (e malgrado tutte le raccomandazioni dei vescovi e dei Papi) il grido di battaglia dei fedeli più ignoranti e arroganti (sia laici che clero): non solo per le innumerevoli profanazioni e gravissime mancanze, ma anche per la terrificante banalità a cui si è ridotto il gesto più importante della salvezza di ogni anima (il nutrirsi del Pane di vita eterna). Sono sicuro che anche voi ricordate bene innumerevoli deprecabili e aberranti scene...

    La "comunione sulla mano" ha indiscutibilmente affievolito la percezione della presenza reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento: la "comunione" è diventata uno "snack di fine celebrazione" a disposizione di chiunque lo voglia.

    A parole gridano "Signore, Signore", ma poi quando si accostano al Santissimo Sacramento, Corpo e Sangue di Nostro Signore... lo fanno come se fosse una merendina, uno snack, una cosa passeggera (tant'è che prima, durante e dopo la Comunione sono concentrati su tutt'altro).

    Per questo ogni cattolico sano di mente ha un giudizio severissimo sul Cammino Neocatecumenale: se in tale ambiente la Comunione è ridotta ad una carnevalata, uno snack, significa che la spiritualità del Cammino è inquinata fin dalle radici.

    I santi della Chiesa sono sempre stati devotissimi del Ss.Sacramento, hanno sempre preso estremamente sul serio il momento della Comunione, non hanno mai aggiunto o modificato gesti e parole della liturgia, tanto meno introdotto emerite scempiaggini come la "comunione seduti" e addirittura il "tutti insieme contemporaneamente" (che ricordiamolo, riduce brutalmente la Comunione a un "simbolo" di unità fraterna, un gesto del "tutti insieme").

    I due autonominati iniziatori del Cammino - come già disse padre Pio mezzo secolo fa - sono «i nuovi falsi profeti».

    RispondiElimina
  14. Chiedo scusa per aver cancellato il commento ieri, volevo riproporlo ma ho perso la linea della chiavetta TIM. Dunque, il mamotreto linkato da Sandavi è il medesimo che conosciamo, a parte qualche nota dal CCC. Infatti: nemmeno è giustificato. Quale editore pubblicherebbe una cosa del genere? Ancora: il volume pubblicato da Kiko e Carmen in inglese è del 2012. Soggetto a copyright, non potrebbe stare in rete. È probabilmente un'altra mistificazione. Bah!

    RispondiElimina
  15. Pietro (NON del Cammino)23 agosto 2015 alle ore 08:18

    La Chiesa italiana ha approvato la Comunione sulla mano (approvazione passata attraverso la Santa Sede), per cui oggi non è più un abuso, se si seguono le norme date (inchino, mani in un certo modo, portare l'Ostia alla bocca davanti al sacerdote...).
    Io ricevo la comunione in bocca, ma su questo c'è libertà.
    Il problema è che nel Cammino si commettono abusi eucaristici e questo potrebbe distruggerlo.

    Io ho seguito Medjugorie per molti anni finché c'era libertà di farlo. Oggi la Chiesa sta per prendere decisioni che limiteranno molto i medjugoriani e io, in attesa, non seguo più il fenomeno. Se seguirò la Chiesa, dimostro a me stesso che anche seguendo Mejugorje a me interessava la vera fede.
    Da noi non troviamo la strada e non la trova nemmeno Kiko, da solo.
    Spero che quelli del Cammino capiscano e comincino a portare alla bocca l'Ostia appena ricevuta e in piedi, Kiko o non Kiko. Altrimenti il Cammino finisce come, forse, Medjugorje

    RispondiElimina
  16. Pietro ha ragione, a mio modesto parere. Essendo autorizzato (a certe condizioni, come scelta individuale ove il celebrante lo consenta) non può essere definito un abuso. La questione sta nel fatto che nel Cammino fanno tutti così, e non per libero arbitrio. È da tempo che mi sforzo di ripeterlo: il Cammino è un movimento rituale-simbolico nel quale dietro ogni gesto esiste "un'altra estetica", una nuova estetica sacra che perlomeno aggiunge altri significati al gesto, quando i significati non siano del tutto differenti. È l'altro significato che determina la pratica comunitaria, la quale è imposta. Qui c'è l'abuso.

    RispondiElimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  19. Buonasera,tempo fa ho cercato di andare ad una messa neo-catecumenale ma non mi hanno fatto entrare...Una signora teneva bloccata la porta della sala dicendo : questa e' una messa della comunita' e solo chi e' nel cammino puo' entrare .... io allora le dissi : ma io faccio il cammino come tutti i battezzati ... lei pero' non mi volle far entrare in nessun modo.... il cammino e' una setta chiusa e eretica

    RispondiElimina
  20. volevo anche dire che si credono superiori ai cattolici e che il loro ambiente e' deleterio per l' anima e per la psiche : infatti una signora del cammino recentemente si e' suicidata
    Ele

    RispondiElimina
  21. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  22. Sono stato attaccato da certi puristi che cercano il pelo nell'uovo, di predicare senza "autorizzazione" da parte delle autorità ecclesiali. Come ho già risposto nel precedente blog, non è mai stata la mia intenzione.
    Mi permetto di rinnovare l'invito al ritiro

    "EVANGELIZZIAMO NEL NOME DI MARIA E GESU'"

    "Cari amici,
    Padre Antonio Pizzonia e Daniel Lifschitz vi invitano a

    "Evangelizziamo nel Nome di Maria e Gesù", un ritiro che si svolgerà dal 18 al 20 Settembre 2015 a Frascati (RM), presso "CENTRO GIOVANNI XXIII"

    (Via Colle Pizzuto, 2; Tel:06 9416168 | 06 9416372 - email: centrogiovanni@gmail.com

    Per motivi di opportunità (fine vacanze e inizio scuole), abbiamo spostato il ritiro di una settimana, dal 11 - 13 Settembre, al 18 - 20 Settembre.
    E' importante che vi prenotate, perché se siamo in pochi, il Centro Giovanni XXIII, per i costi elevati della struttura, non la può aprire.
    Ci sono due modi per partecipare al ritiro:
    1. Con stanza e pernottamento, il costo è di Euro 90.-;
    2. Senza pernottamento, incluso 2 pranzi (sabato e Domenica)
    e una cena di Sabato, il costo è di Euro 50.-.

    (Tengo a sottolineare, che nessuno mi paga per questo servizio:
    "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" Mt 10,8)
    ____________________________________________________

    Programma del ritiro:

    Venerdi sera:

    In serata: Arrivo e sistemazione nelle stanze
    Ore 19.00: Cena
    Ore 20.30: Presentazioni e trasmissione:
    Perché e come invocare il Nome di Maria e di Gesù".
    Ore 21.30: Catechesi su Atti 2,42 (prima parte: "Erano assidui all'insegnamento degli Apostoli e alla comunione fraterna".
    Tra i 5 sensi, il più potente, è l'udito. Come "amministrarlo".
    Ore 22.30: Compieta (Salmo 120) Canto: "Dal profondo".
    il ritiro si pregheranno i 15 salmi dell'Ascensione verso Gerusalemme (120 - 134), che Gesù e Maria stessi hanno pregato.

    Sabato mattina:

    Ore 8.00 : Sveglia e Lodi (Salmi 121 -124) Canto: Alzo gli occhi
    Ore 9.00: Collazione
    Ore 10.00: Catechesi a Atti 2,42 (2a parte : "Allo spezzare il pane e alle preghiere").
    Canto: "Jesus Christ, you are..." ..
    Tra i 5 sensi, il più subdolo, è la vista; come tenerlo sotto controllo.
    Ore 11.00: Pausa
    Ore 11.30: Come si legge un giornale,...con profitto e senza perdere tempo;
    Vita di un santo del giorno: Madonna de la Salette
    Ore 12.30: Trasmissione del libro dei salmi, il modo più semplice.
    Ore 13.00: Pranzo

    Sabato pomeriggio:

    Ore 15.00: Catechesi sul libro dei Salmi.
    La liturgia della parola della Domenica, 20 Settembre
    Ore 17.00: Catechesi sul Salmo 1 ;
    Vespro con salmi (125-128). Canto scelto dai presenti.
    Ore 19.00: Cena

    Sabato sera:

    Ore 20.00: Proiezione del Musical: "Israel, dove vai?"
    (Vedi Youtube: Lifschitz, "Israel, dove vai?"
    Ore 22.30: Discussione sull'ebraismo e Israele.
    Ore 24.00: preghiera della Compieta; salmo129 canto salmo 130.

    Domenica mattina:

    Ore 8.30: Sveglia
    Ore 9.00: Lodi (salmi 131 e 132) e collazione.
    Ore 10.00: Messa
    Ore 11.00: Catechesi sul salmo 1 e 2; Vita di un santo del giorno
    (San Giancarlo Cornay Sacerdote e martire o martiri coreani)

    Ore 12.00: Angelus del Papa e Telegiornale con commento.
    Ore 13.00: Trasmissione della Berakah (Benedizione), attraverso il senso del gusto.
    Ore 13.30: Pranzo (salmo133 con canto)

    Domenica pomeriggio:

    Ore 15.00: "Noi Hackers di Maria!"
    Costituzione di gruppi di 2 o3 "Hackers"
    Ore 16.30: Vespro: Salmo 134. Canto: "Brucia fratelli, brucia"
    Ore 17.30: Risonanza dei fratelli
    Ore 19.00: Conclusione del ritiro. Canto "Shemà Israel".

    Se hai deciso di venire, scrivi a

    centrogiovanni@gmail.com

    A chi lo possiede si raccomanda di venire con un computer portatile.

    RispondiElimina
  23. @ Anonimo ha detto...
    Buonasera,tempo fa ho cercato di andare ad una messa neo-catecumenale ma non mi hanno fatto entrare...Una signora teneva bloccata la porta della sala dicendo : questa e' una messa della comunita' e solo chi e' nel cammino puo' entrare .... io allora le dissi : ma io faccio il cammino come tutti i battezzati ... lei pero' non mi volle far entrare in nessun modo.... il cammino e' una setta chiusa e eretica
    ---
    Violazione palese del Codice di Diritto Canonico!

    Un consiglio alla/o scrivente: visto che il suo Vescovo, in caso di denuncia, sarà molto tiepido e non darà corso alla cosa; faccia direttamente un esposto ben circostanziato a Mons. Galantino(CEI), persona decisa in quello che ci può o non far piacere, ma DECISA.

    Potrebbe sicuramente non arrivargli MAI.

    Non scrivergli, significherebbe aprioristicamente ricevere una risposta negativa o non riceverla affatto.

    Ricordiamoci che il Monsignore, ha qualche recente "conto in sospeso" con Kiko, forse è meglio battere il ferro finché è caldo.

    RispondiElimina
  24. @ Daniel Lifschitz ha detto...
    Sono stato attaccato da certi puristi che cercano il pelo nell'uovo, di predicare senza "autorizzazione" da parte delle autorità ecclesiali. Come ho già risposto nel precedente blog, non è mai stata la mia intenzione.
    Mi permetto di rinnovare l'invito al ritiro

    "EVANGELIZZIAMO NEL NOME DI MARIA E GESU'"

    "Cari amici,
    Padre Antonio Pizzonia e Daniel Lifschitz vi invitano a...
    ---
    Mi scusi Sig. Lifschitz,

    ma mi scappa quasi da ridere...

    Si è forse dotato come Kiko di un "presbitero di copertura"?
    C'è un assonanza anche col nome, Pizzonia/Pezzi.
    Pezzi comboniano/cacciato ed incardinato a Roma, Pizzonia dehoniano, missionari anch'essi, incardinato a Roma ma non residente.

    Sig. Lifschiz, "coazione a ripetere" da cattivo maestro?

    RispondiElimina
  25. @ Ele delle 18:09

    Lo stesso Statuto del Cammino Neocatecumenale all'Art. 13 (Eucarestia; comma 2 e 3) afferma:

    << § 2. [...] Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli.

    § 3. Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto.>>

    E' importante notare che anche Papa Francesco (tramite il Suo Segretario di Stato Card. Angelo Becciu) ha ribadito questi punti nella Lettera (n. 40.535) a Kiko del 3 aprile 2014.

    Ricordo inoltre che almeno una domenica al mese le Comunità del Cammino Neocatecumenale devono partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale. Secondo i neocatecumenali però la loro Messa essendo a tutti gli effetti una Messa della Parrocchia cui la comunità appartiene, ed essendo quindi aperta a tutti i fedeli, decade l'obbligo della messa mensile in Parrocchia (indicato dal Card. Arinze).

    Annalisa

    RispondiElimina
  26. a Ruben e Daniel
    perchè le catechesi del cammino funzionano e quelle di Daniel no?

    non lo so, davvero.
    so che nessuno ha voglia di andare ad ascoltare un altro maestro, a meno che questi non intercetti un bisogno specifico particolare.
    Per esempio a me interesserebbe l'approccio ebraico delle catechesi di Daniel, mi ha colpito il riferimento all'udito, elemento importante per chi non ha immagini da contemplare.
    Ma sarebbe appunto un interesse solo intellettuale, che poco ha a che fare con l'evangelizzazione e la fede.
    E di sicuro non lascio 'tutto' per tre giorni solo per questo.

    Invece il cammino attira ancora ( sempre meno persone) perchè offre altro: una visione della vita totalizzante, e la riempie di significati molto alti come la convinzione di dover evangelizzare ( ma solo a parole!) per salvare gli altri e di essere destinatari di una chiamata e di una missione importantissime.

    Credo che oggi le persone si incontrano e si confrontano su temi di interesse pratico, oggi si formano gruppi famiglie che condividono i problemi dell'educazione dei figli, gruppi di genitori che monitorano le attività delle scuole, gruppi di volontariato vari. Questo è il modo oggi di vivere la propria fede, in gruppi di pari senza maestri.

    Chi sente il bisogno di un'esperienza più forte di preghiera e silenzio o si arrangia da solo o si rivolge ad un monastero cioè a una tradizione secolare e non a una persona specifca che mi vuole introdurrre nel suo particolare mondo spirituale, nel suo modo di pregare, nella sua personale esperienza di fede.

    RispondiElimina
  27. @ Michela e Daniel

    Da quello che noto io sia nella mia Parrocchia che in quelle delle mie amiche e amici (della Diocesi di Roma) il Cammino è assolutamente in picchiata libera e se non fosse per i figli dei camminanti non si formerebbero più nuove comunità. Alle catechesi iniziali partecipano pochissime persone ed ormai per formare una nuova comunità ci vogliono due o tre cicli. Quindi non è vero che il Cammino "fa ancora presa"... Ormai grazie ad internet si è informati meglio, si scoprono prima gli errori e gli "arcani" del cammino, ed anche grazie a questo blog si soffre di meno l'isolamento.

    Io credo che Daniel abbia davvero ottime intenzioni ed un cuore sincero. Il problema notevole che però deve affrontare è che tutti gli ex-neocatecumenali (ma anche chi li ha conosciuti) hanno sviluppato una "allergia" a tutto ciò che anche solo molto lontanamente ricorda il Cammino e Kiko. Purtroppo sappiamo che non è facile togliersi quella mentalità nonostante le ottime intenzioni. Il peccato di Kiko, di Carmen e delle prime generazioni del Cammino si ripercuotono anche alle altre persone che vengono a contatto con loro indirettamente.
    Comunque vorrei incoraggiare Daniel a continuare nonostante le difficoltà: che Dio lo benedica e gli possa rendere merito.

    Antonella

    RispondiElimina
  28. Insistere su riflessioni e abitudini di cristiani vissuti 1700 anni fa e farle diventare la regola come se la Chiesa finora avesse sbagliato. Ecco l'errore neocatecumenale di fondo. Ecco perché non si possono integrare degnamente nella Chiesa di oggi.
    Se ammettessimo che la Chiesa ha sbagliato allora è giusto quello che fa Kiko, ma lui non riesce a capire che la Chiesa non ha mai cambiato il cuore della sua predicazione e liturgia, ne ha solo cambiato il vestito. Lui invece è convinto di ritornare a un cuore originario come se quello attuale fosse diverso.
    In una convivenza di inizio corso si parlò proprio di questo fatto, che c'era necessita di"riscoprire" la purezza della liturgia originale, nascosta nei secoli da molti"astucci" che impedivano di ammirare la purezza del "diamante" originale.
    Se non è gnosticismo questo....

    RispondiElimina
  29. Io ho visionato con attenzione un video di Daniel. Per onestà, voglio riferire che dal punto di vista dello stile di docenza (è il mio lavoro) trovo grandi differenze con le catechesi del Cammino: c'è interattività con il gruppo, non è "didattica one-way". E questo, per "l'aula", è molto importante, il rischio del "capirai dopo, ora non puoi capire" è azzerato. Il catechista si espone alla discussione.

    RispondiElimina
  30. In tutto quello che Daniel dice e scrive è profondamente diverso dal suo vecchio amico e "maestro" Kiko. Grazie a Daniel abbiamo capito e capiamo moltissime cose di quello che è stato ed è ancora oggi il Cammino. Grazie Daniel per la tua chiarezza ed il tuo coraggio! Anche i tuoi libri sono molto belli e li consiglio a qualsiasi neocatecumenale che nutra qualche dubbio.
    Il Cammino è chiaramente nella fase discendente della sua piccola parabola nella lunga e gloriosa storia della Chiesa.
    Giole



    RispondiElimina
  31. Dal punto di vista dei contenuti, invece, sia pur ragionando su pochi elementi, condivido Michela. Il rischio di una catechesi con una forte impronta intellettuale di matrice ebraica esiste. Non è questo il luogo, ma all'approccio sulla superiorità dell'udito contrapporrei la potenza del verbo vedere nell'evangelista Giovanni, a partire dal "pelos nell'uovo" (come mi disse Daniel) del cieco nato. E anche questo mio sarebbe un approccio intellettuale, da studioso più che da catechista. Percio non mi sognerei mai di fare una catechesi, al massimo una discussione.

    RispondiElimina
  32. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.