domenica 11 febbraio 2018

La parrocchia strumento di salvezza

Il Cammino Neocatecumenale si appresta a festeggiare in pompa magna in Italia, a Roma, i suoi "50 anni" di vita¹.

Il suo fondatore, Francisco Gomez Argüello detto Kiko, ha già dato delle indicazioni: le celebrazioni avverranno a maggio 2018, il papa ha accettato d'essere presente, chissà perché non si farà un'Eucaristia (forse perché avrebbe dovuto essere una Eucaristia cattolica e questo sarebbe stato di cattivo esempio agli adepti, ma soprattutto ai vescovi, a cui ripete da anni: "noi celebriamo così, con il pane così, con il vino così, con le monizioni, le risonanze...") ma un invio delle "communitates in missionem", cioè comunità anziane che vengono trapiantate dà una parrocchia ad un'altra per completare la neocatecumenalizzazione di quest'ultima.

Ma Kiko non sarà l'unico a festeggiare i 50 anni della propria scomoda presenza nelle parrocchie italiane: ci saranno molte parrocchie in Italia che festeggeranno i propri 50 anni senza i Neocatecumenali: perché mai li hanno accolti o perché, dopo un periodo più o meno lungo, questi se ne sono andati, di solito lacerando la parrocchia e portando via molte anime con sé, ma almeno liberandola della propria ingombrante presenza.

Una parrocchia, simbolo di tutte queste parrocchie deneocatecumenalizzate, è la parrocchia di San Francesco in Trieste: essa ha già celebrato il cinquantesimo nel 2015 e la redazione di questo blog ha ricevuto il libretto che è stato dato alle stampe in quell'occasione.

Delle circa settanta pagine del semplice fascicoletto, una prima parte è dedicata ai documenti sulla fondazione della chiesa, all'affidamento ai frati minori conventuali, alla planimetria, mentre la la parte più estesa è dedicata alla sezione "I parroci raccontano" in cui i sacerdoti che si sono succeduti alla guida della parrocchia, riferiscono la propria esperienza e danno rilievo agli elementi che ritengono più importanti.

Ebbene, delle due pagine scarse scritte da padre Lorenzo Gottardello, parroco dal 1988 al 1997, intitolate "Qualche traccia del mio vissuto a Trieste", una intera sezione è dedicata al Cammino Neocatecumenale. La riportiamo di seguito.
Cammino Neocatecumenale.
Prosperava in parrocchia da diversi anni la presenza del cammino neocatecumenale capace di avvicinare i lontani e di proporre un percorso impegnato intorno alla Parola, nella celebrazione viva dei sacramenti e nella carità, per essere annunciatori di Cristo a tutti gli uomini.
Era un'esperienza particolare che non poteva però proporsi come l'unica realtà della comunità parrocchiale, né d'altra parte porsi come cammino parallelo accanto a quello ordinario della comunità.
Proprio alla fine della Missione al popolo e all'inizio del cammino verso la Pasqua, il pastore della diocesi, il vescovo monsignor Lorenzo Bellomi, ha emanato "Le Norme per il cammino neocatecumenale" da osservarsi in diocesi.
Queste sono diventate da subito mio riferimento pastorale nei confronti del cammino in parrocchia.
Le norme non sono state mai ufficialmente revocate.
Le forti pressioni delle alte gerarchie dei neocatecumenali hanno indotto il vescovo a congelare tacitamente tali Norme.
Con i responsabili del cammino neocatecumenale a San Francesco ci sono state diverse tensioni.
Quando è intervenuto il loro grado gerarchico di livello superiore ho chiesto che mettessero in iscritto i punti essenziali per continuare col cammino in San Francesco, ai quali avrei dato risposta scritta.
Sul tenore della mia risposta, i responsabili del cammino neocatecumenale hanno deciso di spostare le comunità altrove.
Il vescovo Lorenzo Bellomi non mi ha mai mosso alcun rimprovero sul mio atteggiamento fermo, tenuto nei confronti del cammino neocatecumenale; d'altra parte gli avevo detto, dopo la confusione creatasi, che avrei agito decisamente secondo la mia coscienza.
San Francesco sorregge la Chiesa
Nonostante la serenità dell'esposizione, intuiamo la grave responsabilità che questo parroco, all'inizio del proprio mandato, si è assunto per far valere le Norme promulgate dal vescovo Bellomi, in seguito purtroppo "congelate" per un pesante intervento sul presule da parte dei vertici del Cammino. Il racconto è molto esplicito: le tensioni con i responsabili delle comunità che non volevano adeguarsi alla volontà del parroco, l'intervento del "grado gerarchico superiore" (e possiamo immaginare la prosopopea di questi catechistoni, simile a quella che provocò un infarto mortale al vescovo di Perugia); il parroco che non si fa intimidire da minacce velate o aperte e chiede che le loro pretese vengano messe per iscritto; la successiva risposta del parroco, di fronte alla quale gli "obbedienti" Neocatecumenali "a servizio del vescovo" e della parrocchia, hanno trasferito più di cento parrocchiani dalla sera alla mattina.

Purtroppo non abbiamo il racconto del parroco che si era preso la responsabilità di far entrare il cammino in parrocchia perché è deceduto.
Sappiamo però che le comunità erano sei, e il loro trasferimento sicuramente è stata una ferita nel cuore della comunità parrocchiale, non l'unica nella città, perché anche da un'altra parrocchia affidata a frati minori in quegli anni sono emigrate numerose comunità alla volta della Cattedrale di San Giusto (retta da un parroco ex itinerante in Finlandia).

Quindi, nella sola città di Trieste, sono già due le parrocchie di cui siamo a conoscenza che possono festeggiare l'anniversario della liberazione dal cammino neocatecumenale, mentre in altre il cammino è sostanzialmente cristallizzato ed è ridotto ad uno stato vegetativo e ad altre non si è mai diffuso.

Kiko Argüello, nel suo trionfalistico cinquantesimo, sfoggerà come al solito i suoi numeroni, dei suoi seminari, tra cui anche un Seminario Redemptoris Mater proprio a Trieste, ma ciò di cui non parlerà sarà della definitiva recessione e disfatta del cammino proprio nella struttura che voleva colonizzare per prima, e cioè nella parrocchia.

In questo senso, suonano profetiche le parole di saluto dell'allora vescovo di Trieste, monsignor Antonio Santin, rivolte alla neonata parrocchia di San Francesco.
Trieste, 12 settembre 1965 
Saluto la nuova parrocchia, che sorge nel nome di S. Francesco. La parrocchia è la famiglia di Dio, è un istrumento di salvezza. Accompagna le generazioni e misura la sua età con i secoli.
Noi assistiamo al muovere dei primi passi. Li guida un santo grande e geniale, un santo antico e nuovo.
Farà buon cammino.
Dio la benedica.
Antonio Santin
1° febbraio 2014: Kiko indiavolato mentre protesta
lamentandosi col Papa che ancora non esiste
in tutte le parrocchie l'iniziazione neocatecumenale


  • Il Vescovo di TRIESTE, Mons. Lorenzo BELLOMIin data 1 marzo 1989,
    ha emanato le seguenti norme e indicazioni pastorali:
La catechesi. Ogni parrocchia abbia il suo piano catechistico valido per tutti i fedeli, compresi i neo-catecumeni.
Esso costituisca la catechesi ordinaria e comune in linea con il progetto e i sussidi dell’episcopato italiano, non si identifichi con la proposta neocatecumenale, distinguendosi dalla stessa nei contenuti e nelle forme, e come tale sia svolto per l’intera comunità parrocchiale.
Ciò va tenuto sempre presente, a cominciare dall’annuncio pubblico del programma catechistico globale, che viene dato in ogni parrocchia all’inizio dell’anno pastorale.

La liturgia. La S. Messa prefestiva e festiva è, di natura sua, per tutti e deve essere aperta a tutti.
La concessione della stessa a favore di gruppi e di occasioni particolari (associazioni e movimenti, ritiri e convivenze, ecc.) è regolata dalle leggi liturgiche, che vanno fedelmente rispettate anche per quanto riguarda il rito, le binazioni e la sua celebrazione in luogo sacro (cfr. Eucharisticum mysterium, n. 27 e n. 30; Actio pastoralis).
Si concede la facoltà di celebrare separatamente una sola S. Messa prefestiva per parrocchia e limitatamente ai primi due anni del cammino.
La veglia pasquale deve essere unica in ciascuna parrocchia. Stile e tempo della celebrazione siano tali da non provocare insofferenze o estraniazioni.
Nella preparazione come nell’animazione del rito venga coinvolta tutta la parrocchia, singoli cristiani e gruppi ecclesiali, sotto la guida del parroco.

I presbiteri. I sacerdoti, soprattutto i parroci, inseriti tra i neo-catecumenali, non si impegnino esclusivamente né preferenzialmente per il cammino, in modo da essere o anche solo apparire "preti neo-catecumenali".
Il pastore d’anime è di tutti e per tutti. E tale deve risultare il suo servizio di annunciatore della parola di Dio, di dispensatore dei sacri misteri e di guida responsabile della vita comunitaria.
Abbia a cuore, accolga e promuova una pluralità di forme associative /.../ Inoltre il rapporto ministeriale tra presbiteri e catechisti si attui nel rispetto dei reciproci ruoli. 

Il seminario e le vocazioni sacerdotali. I candidati al sacerdozio, provenienti dall’esperienza neo-catecumenale, entrando in seminario esprimono il desiderio e l’intendimento di diventare sacerdoti diocesani per una totale dedizione alla chiesa locale.
Senza rinnegare la matrice in cui si è manifestata la loro vocazione, fanno proprio il progetto formativo del seminario; si affidano sinceramente ai superiori e docenti nominati dal vescovo e si preparano al ministero in diocesi alla pari di tutti gli altri allievi. Il seminario è diocesano".



Note:
¹) Nel 1964 Kiko e Carmen hanno avviato il loro progetto di essere fondatori di una comunità, ma nella vulgata neocatecumenale la nascita effettiva del Cammino è quando si sono installati a Roma, il 3 novembre 1969.
Il 10 gennaio 2009 hanno festeggiato i "40 anni" (cioè 39 anni e 2 mesi).
Il 5 maggio 2018 festeggeranno i "50 anni" (cioè 49 anni e 6 mesi).

30 commenti:

  1. O.t.
    Segnalo il seguente articolo
    http://www.lastampa.it/2018/02/10/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/guam-larcivescovo-apuron-rompe-il-silenzionego-fermamente-ogni-accusa-contro-di-me-0p9krFT4HnySeDSKJfyuGI/pagina.html
    Buona domenica
    Teseo

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    1. Sì, di quell'articolo (scritto dal neocatecumenale Cernuzio) ne avevamo già discusso ieri tra i commenti della precedente pagina del blog.

      Ieri quell'articolo del Cernuzio era stato smentito punto per punto anche su Jungle Watch

      Intanto invitiamo a farvi due risate per una buona domenica:

      i neocatecumenali, nell'abbandonare uno dei loro avamposti-saletta, hanno incautamente lasciato una "mappa di guerra" con scritti i nomi delle parrocchie di Guam (ne hanno "conquistato" 9 su 26) con tanto di freccette indicatrici dell'infiltrazione neocatecumenale. Guardate il video su Jungle Watch.

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    2. Neocatecumenali vergogna! Questa è la vostra vera natura! Una mappa su cui piantare le vostre ridicole bandiere! Anche in questo siete solo scimmie di Kiko: lui e il suo pietoso planisfero con bandiere rosse e blu.

      Ma sparite, buffoni!

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  2. Bisognerebbe fare una contro manifestazione contro il cammino oppure fare occupazione per bloccare l'evento. Max

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    1. A causa della natura occultamente masochistica intrinseca al CNC, ogni manifestazione del Cammino è già di per sé una contromanifestazione. Più manifestano, meno c'è bisogno di contromanifestare!

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    2. Effettivamente hai ragione max

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  3. Che facciano pure l'evento! Il cammino ha potuto avanzare perché tenuto segreto, confuso con le iniziative e le conferenze parrocchiali, perché si voleva che divenisse l'unica forma di catechesi agli adulti della parrocchia.
    Il fare un convegno celebrativo come qualsiasi altro movimento, è un grave fallimento, che segue a ruota quello di essersi dovuti dare uno Statuto e aver ammesso di avere un corpus di catechesi (impresentabili, vista la mancata pubblicazione) uguali per tutti.
    Sono falliti nel loro tentativo d'essere l'anima riformatrice della Chiesa "a sua insaputa", non sono che un movimento come tutti gli altri, più spiacevole di tutti gli altri.

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    1. Sono falliti anche secondo i numeri. Dopo 50 anni, per come si sono sbattuti, dovrebbero avere vari milioni di aderenti, come altri movimenti. Invece non raggiungono il milioncino nel mondo (un milione e mezzo pochi anni fa, sta scritto nel sito del Cammino, ingigantendo naturalmente). E, giacché la loro "evangelizzazione" punta e si traduce nel proselitismo, i numeri (che non mentono) dicono che hanno fallito la loro missione tanto pubblicizzata.

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  4. Posso confermare che fortunatamente a Trieste la nascita delle nuove comunità stenta...ormai solo figli di Nc "adulti" entrano spinti dai genitori....fortunatamente per poi uscirne dopo qualche anno quando sono liberi di ribellarsi ai genitori-catechisti!!!!

    Anto

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  5. Il buongiorno si vede dal mattino:
    - la pagina facebook di JungleWatch continua a rastrellare "Like"
    - il blog JungleWatch continua a rastrellare visitatori
    - proprio davanti al Papa, il vescovo pedofilo neocatecumenale si gode lo spettacolo di un omino quasi nudo che fa il giocoliere...

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  6. chi ha orecchie per intendere...
    "il processo di autoconoscenza fa prendere atto della miserrima condizione a cui è prostrato l’animo, evidenzia la sua impotenza, la sua infermità, la soggezione completa al vizio, alla malignità radicale. Vedersi in tal modo, per chi è abituato a soddisfare in modo vanaglorioso il falso amore di sé, è un’esperienza di rottura, di “morte”, che si fugge. Diversi aspiranti danno inizio alla conversione e poi la lasciano, perché ormai troppo corrotti, troppo rovinati. Essi rimuovono ogni processo convertivo-catartico e tornano a consistere nella propria vana identità, nella ragione titanica e rifiutano l’istruzione religiosa autorevole regolare per avvalersi di quella profana che ha una funzione pervertente. L’individuo superbo disprezza i maestri che lo mettono di fronte alla sua malignità, dice che non sono maestri perché non lo gratificano come vorrebbe, perciò cerca quelli che lo adulano e dunque lo ingannano, ma lo fanno sentire, illusoriamente, quanto piacevolmente, “buono e giusto”. Fintato che l’animo non si rimette a ciò che gli Dei hanno stabilito, e non comprende che sono sempre gli Dei che lo scelgono e non è mai lui che li sceglie, nonostante le apparenze, antepone l’io titanico a Dio e non si costituisce nello stato docile, indispensabile nei confronti dell’autorità o del maestro docente, per non dire nei confronti di Dio. L’animo superbo non si rende conto che non può comprendere o giudicare il sapiente, tanto meno Dio, ma oggi tutto l’approccio alla religione viene capovolto, perciò anche la “ricerca spirituale” si svolge a rovescio. In ogni caso, fintanto che non viene risolta la resistenza della superbia individualistica, l’uomo non può integrarsi nella religione tradizionale, o rinuncia all’affermazione superba di sé, per costituire modestia, o per lui non vi sarà nulla da fare, egli rimarrà di fatto ateo ed empio, anche se la sua attività esteriore può sembrare “religiosa”."

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    1. ahahah non ci posso credere Anonimo perchè questo tuo copia incolla, a che pro?
      Grazie comunque del bel momento di buon umore che mi hai fatto passare.

      Se permetti continuo con il tuo copia incolla, tanto per prolungare di un pochino questo momento ilare che ci hai donato':

      "Esortiamo gli uomini italiani ad accogliere l’ultimo richiamo della Dea Roma, con il suo favore si uniranno ai Padri Divini nella Gloria dell’Altissimo Empireo e tracceranno la via al Cielo per gli ultimi convenuti.
      In queste comunità, isole di comunione con il Divino, l’uomo italiano ha ancora la possibilità di percorrere la via al Sommo Olimpo"

      ha parlato il Mago Othelma

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    2. Ronf....
      Che sonno, anonimo. Grazie, non compriamo nulla. Qui siamo cattolici, non adoriamo Giove Pluvio, Proserpina e Marte

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    3. Voglio continuare con il copia-incolla:
      "...gli animi invitti dei rigenerati si tengono in piedi senza più poggiare sul corpo, perciò mantengono uno stato invariabile che rimane intoccato dalla dissoluzione del corpo. Essi sono legittimamente definiti i “viventi”, oppure i “veglianti” o i “vittoriosi”, a differenza dei comuni uomini mortali i veglianti non dissolvono la loro coscienza nella dimensione dell’Ade e non subiscono i travagliati processi della dissoluzione corporea. I veglianti sono i soli che possono “vigilare” nella notte profonda della fine del presente ciclo umano, così possono condurre altri uomini alla palingenesi iniziatica romano-italiana..."
      Qui però ci vedo un po' di Kiko-stile...i viventi, i veglianti, che stanno in piedi, i vittoriosi...
      L'Anonimo ha centrato abbastanza l'obbiettivo, devo dire.
      La palingenesi iniziatica romano italica sarà una delle "sorprese" del prossimo 5 maggio, al cinquantenario?

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  7. Grazie per l'inserto di buon paganesimo, Anonimo.
    Il cristiano non è scelto dagli Dei, ma da Dio, e Lo sceglie attivamente e per sua Grazia, visto che il Dio cristiano non è un dio pagano ma è un Padre amoroso e vicino a noi, Dio con noi.
    Meno autori religiosi vari e più opere di santi nella nostra bibliotechina del cuore. Questo è un blog cristiano cattolico e non induista o zoroastriano.

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  8. Anche i pagani sanno che la pluralità è apparenza, manifestazione individualizzata dell'Unico (teologia dell'unum numen multiplix).
    Dio si rivela diversamente agli uomini secondo i tempi e le loro costituzioni spirituali.
    Vale la disamina, la diagnosi, la prognosi, la terapia ben oltre l'inciampo tutto ideologico
    Ai posteri...

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  9. Il vescovo di Lancaster che ha messo un freno alla liturgia neocatecumenale va in pensione.

    Rinuncia del Vescovo di Lancaster (Inghilterra) e nomina del successore
    Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Lancaster (Inghilterra), presentata da S.E. Mons. Michael Gregory Campbell, O.S.A.
    Il Papa ha nominato Vescovo di Lancaster (Inghilterra) il Rev.do Canonico Paul Swarbrick, del clero della diocesi di Lancaster, finora Parroco di Christ the Good Shepherd e Decano della West Cumbria.

    Chissà se chi gli subentra proseguirà sulla stessa linea.

    Frilù

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  10. Ignoro l'anonimo e riporto la discussione a questo post.

    Molto bella questa esperienza do Trieste da diffondere per farla conoscere a più persone possibili.


    C'è una forte dissonanza tra l'obbedienza proclamata nel cammino e quella di fatto esercitata.

    Si dice il cammino e' obbediente alla Chiesa . Nella realtà:
    - per anni dal 1968 agli anni 2000, si è celebrata l'eucaristia secondo il rito NC, senza alcuna approvazione.

    - si distorce una concessione specifica estendendola arbitrariamente a tutti, la dove era stata data per determinati casi e con una durata ben esplicitata. Come e' successo a Trieste, si era ottenuto il permesso della eucarestia separata dal resto della parrocchia, solo per le comunità appena nate per i solo primi 2 anni ed invece e' stato esteso a tutti.

    - in Giappone i vescovi hanno chiuso il cammino e seminario R.M. perché creava divisione nella Chiesa nipponica e
    Kiko nell'annuncio dell'anno scorso di quaresima , dice che i fratelli in Giappone si riuniscono nelle case al di fuori delle parrocchie. Quindi non hanno rispettato l'indicazione dei vescovi giapponesi, ovvero che il cammino doveva essere chiuso per riprendere ed incoraggiare attività volte al perseguimento dell'unità pastorale.

    - quando il vescovo di una città chiede che non ci siano due veglie specifiche di Pasqua: una per la parrocchia ed una per il cammino, loro risolvono il problema iniziando un'ora prima, per salvare le apparenze, ed imponendo a tutta la parrocchia il rito NC, ovviamente compresa l'eucaristia, durando comunque tutta la notte, certamente non finendo alle 2 come al massimo fanno le altre veglie.

    -nello statuto approvato c'è scritto che una volta al mese il cammino deve celebrare la messa con il resto della parrocchia, con lo spirito evidente di creare unità, iterazione paritetica tra le due realtà. Invece come viene attuato, se viene attuato? Che a turno ogni comunità anima una messa della parrocchia, restando invariate le messe serali del sabato NC. In questo modo ogni comunità farà la messa parrocchiale una volta ogni 2-3 mesi (fate i conti con 12 comunità) e forse anche di più. Ed anche in questo, caso come per la veglia, la messa parrocchiale viene neocatecumezzata, eccetto l'eucaristia, con canti NC, preghiere e ammonizioni. Sia mai che un NC canti una canzone utilizzata dal resto dei cattolici e degli altri parrocchiani! Sempre con questo spirito impositivo e non di accoglienza. O noi o la parrocchia, la parola insieme non è contemplata, scegliere i canti con il coro parocchiale, sia mai! Decidere come animare la messa insieme agli altri gruppi parrocchiali, se non l'hanno fatti già fuori, sia mai!

    - se il vescovo dice che non vuole il cammino nella sua diocesi, le comunità sono spostate in un'altra diocesi. Se fossero al servizio del vescovo potrebbero rimanere accogliendo le richieste del vescovo rinunciando ai dettami del cammino, ma attuando l'unità con il resto della Chiesa. Proprio come ha richiesto il Papa nell'incontro del 1 febbraio 2014.

    EX-NC-???

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. ANONIMO delle 10 e 32:

    per cui, se ho ben capito, secondo te chi appartiene al Cammino crede in Dio e chi non è camminate segue gli dei.

    Non mi interessa parlare di spiritualità, Lino ha già dimostrato le vostre eresie. Non per nulla i mamotreti delle vostre catechesi sono stati corretti dalla Chiesa IN OGNI PAGINA, e le pagine sono centinaia.

    A questo blog interessa dimostrare che i camminanti sono fanatici e che il Cammino disubbidisce alla Chiesa, per cui invito tutti a leggere il tuo intervento, che dimostra esattamente questo.
    Manda una letterina al Papa con quello che hai scritto qui e vediamo cosa ne pensa.

    Ricordo come tra le caratteristiche richieste dalla Chiesa alle realtà ecclesiali perché possano definirsi tali è la comunione con le altre realtà. Ma, a quanto pare, tu dici che gli altri sono pagani. E ti metti fuori dalla comunione ecclesiale. Grazie perché ci dimostri che abbiamo ragione.

    Vorrei solo che foste tanto coerenti da dirlo UFFICIALMENTE smettendo così di ingannare i cattolici. Poi, chi vuol farsi camminate, faccia. Quando le carte sono scoperte, potete essere anche cento milioni. Non vi invidio. Così come non invidio i musulmani che sono 2 milardi.

    L'inganno però va combattuto e denunciato.

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  13. Anonimo pagano ha detto: "Ai posteri..."

    Purtroppo per te, anche i posteri vivranno in anni detti "dopo Cristo" e non "dopo Manitou". Mi spiace che dal tuo Pantheon tu abbia estromesso proprio Manitou, io sono un estimatore di Tex Willer :-)

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  14. @anonimo 10.32
    E io che pensavo fosse parte dell'annuncio di quaresima di kiko 😉

    Frilù

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  15. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  16. C'è un altro articolo su Jungle Watch a proposito dei "crotch shots" - dove shots va tradotto con "inquadrature" e crotch va tradotto con... "pacco" (quello di cui sono dotati tutti i maschi).

    Nella stessa pagina si vede come nello stesso giorno (lo scorso 7 febbraio 2018) il vescovo pedofilo neocatecumenale in piedi consegna una lettera a papa Bergoglio (chissà i capibastone del Cammino cosa hanno scritto), e poi su sedia a rotelle si gode i "crotch shots".

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  17. Grazie all'articolo del giornale La stampa su Apuron, le visite al sito jungle watch sono aumentate....

    Le persone che hanno letto l'articolo sono andate ad informarsi, aveva ragione Lino .)

    Sai com'è c'é gente che prende tutto come oro colato e c'é chi confronta le notizie.

    http://www.junglewatch.info/2018/02/busy-thanks-la-stampa.html?m=1

    EX-NC-???

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  18. EX-NC-???
    Lino aveva ragione perchè ha fatto "l'esperienza" ;-)
    Con i Pasqualoni, intendo: ogni volta che mi citano fioccano le richieste di iscrizioni al nostro gruppo FB di ex che tratta il Cammino e aumentano a decine le visite alla mia biografia in un blog di poesia.

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  19. Come avevo detto questa esperienza di parrocchia e' da far conoscere.

    Mi sono quindi collegata al loro sito per trovare il pdf del libretto di questo post (lo trovate nella sezione documenti):
    https://drive.google.com/open?id=0B_vbtwCv88goNDFRdkJJWVlEd0k

    Vi consiglio una lettura anche alle altre parti del sito, ci sono spunti molto belli. Hanno letto insieme le due encicliche di Papa Francesco "laudato si" e "Evangelii Gaudium".
    Voi NC avete letto in comunità, non come singoli, "Evangelii Gaudium"? Ci avete fatto una convivenza di inizio corso?
    No, voi vi basate solo sul verbo di Kiko.

    Vi copio un decalogo che trovate a questa pagina, mi ha fatto venire in mente il Pasqualone del post precedente, che si chiedeva della gioia cristiana:
    "...Nei lavori di gruppo si sono rilevati alcuni impegni concreti da vivere come comunità cristiana, sia all’interno dei gruppi parrocchiali che a livello di famiglie nella parrocchia.

    Ecco i punti principali:
    •Se siamo felici, siamo missionari;
    •L’importanza della gioia e della gratitudine, perché sono contagiose;
    •Maggiore inter-attività tra i gruppi parrocchiali;
    •Mantenere un fecondo legame con le famiglie dei ragazzi nel cammino di fede, anche attraverso dei convivi;
    •Maggior legame dei giovani universitari con altri delle altre parrocchie della Diocesi;
    •Organizzare degli incontri di approfondimento sulla “Laudato Si”;
    •Evitare di fare la spesa nei giorni festivi...."

    Sentito che musica?
    Ad esempio:" Maggiore inter-attività tra i gruppi parrocchiali;"?
    Stesso spirito NC, che di fatto attuano il "o noi o la parrocchia"!

    Caro fratelli NC dubbiosi cercate nella vostra città una parrocchia così, ed iniziate ad andarci a Messa, iniziate a confessarvi lì.


    EX-NC-???

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  20. Altro che parrocchia: la Cina (tanto è vicina)
    SORONDO, “FRANCESCO” E IL CRISTIANESIMO REALIZZATO IN CINA… di Blondet

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    1. Come in tanti abbiamo scritto più volte (non solo su questo blog), siamo tutti abbastanza coscienti di quanto sia messa male la Chiesa - le sue strutture, la sua gerarchia, la sua liturgia...

      Ma noialtri cattolici sappiamo distinguere tra la Chiesa con la "C" maiuscola - cioè quella istituita e sostenuta da Nostro Signore al preciso scopo di continuare la Sua divina opera (santificare coi sacramenti, insegnare la vera dottrina, guidare spiritualmente le anime) - e gli uomini di Chiesa - cioè dei peccatori più o meno pasticcioni. Questa distinzione era tradizionalmente indicata con l'espressione casta meretrix, la Chiesa "casta" (pura perché istituita dal Signore) e contemporaneamente "meretrice" (poiché i suoi appartenenti - e specialmente coloro che sono investiti del delicatissimo compito di guidarla - sono dei peccatori).

      Dunque siamo al corrente dello sfascio delle parrocchie (siamo i primi a notarlo, proprio perché non abbiamo la pretesa di sostituire le parrocchie con un sistema diverso), siamo al corrente dello sfascio delle diocesi e della Santa Sede (e siamo i primi a notarlo, proprio perché desideriamo che i pastori facciano i pastori, parlino come pastori, agiscano come pastori, pensino come pastori), siamo al corrente dello sfascio della liturgia e dei sacramenti (e pure in questo caso siamo i primi a notarlo perché desideriamo viverli santamente e purtroppo vediamo che uomini come padre Pio sono particolarmente rari).

      Per questo c'è una seria differenza tra chi è già rassegnato (e perciò critica le macchie della Chiesa e del Papa e di tutto il resto desiderando staccarsene, per andare non si sa dove), e chi invece non si rassegna (e perciò critica le macchie della Chiesa e del Papa e di tutto il resto perché non vuole staccarsene, perché soffre a causa dei malanni della Chiesa, perché è amareggiato dalle malvagità dei pastori).

      Gli ipocriti e i tonti, rifiutandosi di riconoscere la realtà dei fatti, condannano automaticamente chiunque "critichi" (per esempio, persino la Correctio Filialis è stata insultata e dimenticata).

      Lo sappiamo benissimo che per correggere i cinque anni di terribili pasticci fatti in questo pontificato occorreranno parecchi decenni. Lo sappiamo benissimo che i pastori della Chiesa, così tanto ossessivamente indaffarati in cose mondane, hanno attirato su di loro (e perciò sulla Chiesa che governano) una catasta di guai di cui solo noialtri poveracci riusciamo a intuire la portata (la chiameranno "punizione divina", ma in realtà sarà solo la naturale conseguenza di ciò che hanno fatto).

      p.s.: io per primo apprezzo gli scritti di Blondet, ma scrivo queste cose perché mi secca quando il pirla di turno, con un contorto ragionamento, crede di agitare quegli scritti contro di noi illudendosi di sminuire la portata degli errori del neocatecumenalismo.

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  21. Grazie, Ex-NC-???, per aver trovato il sito della Parrocchia di San Francesco di Trieste con il fascicoletto di cui abbiamo parlato in formato digitale ed anche altra documentazione molto interessante! Provvedo ad integrare il thread con gli indirizzi che hai riportato e mi unisco al tuo consiglio finale: la nuova estetica delle parrocchie kikiane e la loro proposta religiosa non corrispondono in nulla allo spirito francescano né cristiano, che apporta pace nel cuore e serenità, non crisi, senso di non appartenenza e elitarismo all'ultimo stadio.

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